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PREFAZIONE

PREFAZIONE

In un tempo come quello di oggi, nel quale il “consumo”delle esperienze è oramai prassi quotidiana, il valore dei riti e delle cerimonie, delle quali è punteggiato il cammino scout, si conserva inalterato, mentre appare addirittura accresciuto il loro significato educativo.

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Èproprio di questi ultimi anni la riflessione che l’Associazione ha avviato sui cicli vitali e sulle età dei passaggi quali capisaldi di una pedagogia affascinante ed originale, quella scout appunto, la cui proposta educativa richiama, ad oramai cento anni della prima intuizione di Baden-Powell, centinaia di migliaia di giovani nel nostro Paese e milioni in tutto il mondo.

Su questa riflessione è stata rivisitata la Progressione Personale Unitaria, traduzione metodologica che l’Agesci fa della pedagogia scout.

Attraverso questo metodo educativo, che ha nella gradualità e nella capacità di adattarsi ad ogni singolo

ragazzo i suoi presupposti fondamentali, è possibile intravedere nel bambino/a (lupetto/coccinella) di oggi l’uomo e la donna della Partenza di domani in grado di affrontare il proprio cammino nel mondo avendo già orientato la propria personalità alla verità, al bene, all’annuncio del Vangelo ed al servizio al prossimo.

In questo cammino il linguaggio simbolico, i riti di passaggio, le cerimonie, i distintivi ed i simboli giocano un ruolo fondamentale perché danno concretezza e significato al lento mutare degli interessi e delle propensioni, accompagnando in maniera continua e coerente il formarsi del carattere, l’affinarsi dell’attenzione agli altri, la disponibilità a conoscere il divino, la crescita del proprio corpo e delle proprie possibilità fisiche.

Èper questo che il lupetto, mentre lascia il branco nel quale ha giocato per lungo tempo, non dimentica il “toro grasso” che lo ha riscattato, che la coccinella passando dal cerchio al reparto porta nel cuore quel “Vuoi giocare con me?!” che con un grande sorriso Formica Mi rivolge a Cocci quando cade nel formicaio, e che il rover e la scolta “partenti” accettando il pane e il sale che vengono loro consegnati si impegnano alla restituzione di quanto hanno ricevuto.

Non possiamo che essere profondamente grati a Mario Sica che ha accettato di rivedere, anche alla luce della riflessione di questi anni, un testo che, pur non essendo un compendio di “norme associative” alle

quali conformarsi, è oramai divenuto un punto di riferimento nel quotidiano educativo di tutti i capi della nostra Associazione.

Siamo certi che coloro che leggeranno queste pagine, cercando in esse un orientamento nella conduzione delle cerimonie e dei riti di passaggio nelle loro unità, avranno anche occasione di ripercorrere le motivazioni educative di quest’universo simbolico che arricchisce in maniera così originale e profonda il metodo scout.

Il 23 aprile 2006, San Giorgio

Manuela Benni e Sandro Repaci Incaricati Nazionali al Metodo e al Coordinamento Metodologico

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