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Consiglio della Rupe e Consiglio della Grande Quercia
Le cerimonie dell’issa e dell’ammaina bandiera presuppongono che si disponga di un’antenna vera e propria. Non è rispettoso fare l’alzabandiera su di un albero o su di un palo della luce.
Consiglio della Rupe e Consiglio della Grande Quercia
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“Il Consiglio della Rupe, nel Branco, e il Consiglio della Grande Quercia, nel Cerchio, costituiscono un momento privilegiato che la comunità vive in spirito di Famiglia Felice e alla luce della Legge, per: - discutere, verificare e prendere coscienza del cammino compiuto insieme; - prendere le decisioni più importanti per la vita dell’intera comunità; - esprimere idee ed aspettative tese alla costruzione di uno stile e una prassi di vita indirizzati al bene comune.Il Consiglio della Rupe/della Grande Quercia scandisce i momenti significativi nella vita del Branco e del Cerchio”.42
Questo momento consente un reale scambio di impressioni, in cui si garantisce a ciascuno la possibilità di portare il proprio contributo in un esercizio concreto di democrazia.
Anche se il Consiglio della Rupe o della Grande
42Reg. L/C, art. 21.
Quercia non deve rimanere una cerimonia formale ed esteriore, un minimo di cerimoniale è necessario, anche per mantenere una certa solennità del momento.
Al Consiglio il Branco/Cerchio partecipa al completo, ma coloro che non hanno ancora pronunciato la Promessa (“Cocci” e “Cuccioli”) non possono prendere la parola (ciò perché il Consiglio è anche un momento di confronto con Legge e Promessa, con le quali i “nuovi” non si sono ancora impegnati).
Si partecipa in uniforme, in cerchio, seduti, totem/lanterna, con al centro del cerchio o a fianco del Capo Branco/Cerchio (secondo le tradizioni). Nel Consiglio della Rupe è tradizione che Akela stia in posizione leggermente dominante (la “Rupe del Consiglio”) e il canto iniziale - dopo la chiamata, in stile Giungla o Bosco - è di norma “Attorno alla Rupe”.
Nel Consiglio della Grande Quercia il canto iniziale è “La Lanterna”, e quest’ultima è accesa durante o subito dopo il canto.
Dopo eventuali gridi di sestiglia e le parole di apertura del Capo, egli o un aiuto o anche un capo sestiglia introduce l’argomento. Il Consiglio è anche un’occasione di educazione al metodo democratico, perciò: si parla chiedendo la parola; non si interrompe; non si parla in due; si parla a chi presiede; non si mena il can per l’aia, né si parla a sproposito, né si lanciano accuse.