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“...Sono entusiasta, vengo da Via Asiago, dalla Radio Italiana, dove ho appena ascoltato dodici ragazzi, coraggiosi, molto coraggiosi; una perfetta orchestra da camera; dodici giovani, circa diciotto o vent’anni... che suonano senza direttore. Ho detto a questi ragazzi, li ho applauditi, li ho ringraziati: No, la musica non muore...” Arturo Toscanini, dichiarazioni al Corriere della Sera di Milano il 17 giugno 1952
Pochi avrebbero potuto immaginare che quel gruppo di dodici giovani musicisti che si stavano esibendo a Roma il 31 marzo del 1952 per i concerti di S. Cecilia sareb be ancora oggi attivo dopo 70 anni di con certi in tutto il mondo. La storia de I Musici inizia in realtà un anno prima, nel 1951, quando un gruppetto di ragazzi entusiasti, ben guidati e consigliati dai loro ottimi maestri, si trovano uniti dal desiderio di studiare e valorizzare l’im menso e bellissimo repertorio di musica italiana del settecento ma non solo, con una particolarità unica, allora come oggi: suonare senza un direttore. Ed è subito un successo incredibile. Nel giro di pochi anni I Musici diventano il gruppo da camera più famoso al mondo, realizzando nume rosissimi concerti e pluripremiate incisioni discografiche. Queste ultime, realizzate principalmente per la Philips ma più recentemente anche per Sony, Epic, Warner, Fonè, Dynamic, Deutsche Grammophon e Universal, rappresentano un vero tesoro per appassionati audiofili di tutto il mondo. Ma c’è un brano, sopra tutti gli altri, che li rappresenta: Le Quattro Stagioni di Anto nio Vivaldi, che anche e soprattutto grazie a loro diventano una delle più conosciute composizioni al mondo. E insieme a Vivaldi anche Corelli, Locatelli, Albinoni, Tartini e Marcello. Ma, dicevamo, il repertorio de I Musici non è solo settecento: presto arri veranno le Sonate a Quattro di Rossini, le Antiche Arie e Danze di Respighi, ma an che Serenate e Divertimenti di Mozart, le Sinfonie per archi di Mendelssohn, e poi Frank Martin, Hindemith, Bartok. Oltre alla dedica del Concerto per Archi scritto per loro da Nino Rota, altri importanti com positori fra i quali Porrino, Sakamoto, Bacalov e Morricone hanno composto pen sando a loro. Nel 2022 celebriamo il 70° anno di luminosa carriera e I Musici non si sono mai fermati. Naturalmente i componenti della formazione originaria hanno chiuso il loro ciclo ma altri musicisti valenti e motivati sono entrati a far parte del grup po, che guarda ancora avanti, forte della passione mai spenta e dell’affetto dei fans che in tutto il mondo aspettano con trepi dazione i loro concerti, pronti ad applaudirli con il calore di sempre. Non ci sono se greti, solo sincera passione per la musica e il desiderio di comunicarla viaggiando attraverso il tempo e i linguaggi, tanto che, modernamente, potremmo dire che que sto 70° anniversario è per I Musici un 7.0, o, se preferite, settepuntozero. Un traguar do importante che è allo stesso tempo un punto di arrivo ma anche, se volete, un ri torno a casa.
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ProgettiArtistici Allegro con Pubblico! Le Quattro Stagioni LUX 35 70 Altri progetti
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Esecutori e spettatori non sono mai stati così Comevicinipuò il pubblico divenire il protagonista di un concerto o di uno spettacolo, o almeno esserne parte integrante? Su questo si interrogano I Musici in dia logo col M. Andrea Apostoli, musicista e didatta che negli anni ha escogitato nuove tecniche di coinvolgimento degli spettatori, con una particolare attenzione verso i più piccoli. Nel tempo dei social network, in un’epoca in cui la soglia d’attenzione è continuamente messa alla prova, I Musici, insieme ad Andrea Apostoli, si domandano se sia possibile trasformare questa crisi in un’opportunità: la ricetta vincente ha come ingredienti-base il grande repertorio e l’esigenza di espressione che le persone hanno. Presto con Fuoco? Andante con Moto? Allegro con Pubblico! Tra platea e palcoscenico si crea uno spazio magico il cui alchimista è Andrea Apostoli. All’inizio, un respiro condiviso col pubblico, che si trasforma gradualmente in un suono sussurrato, su cui il flauto di Andrea Apostoli improvvisa. Sulla coda del suono del flauto si innestano I Musici, che cominciano la loro esecuzione proprio a partire dalla sonorità creata da Apostoli insieme al pubblico. Fatto simbolico che connota l’intero spettacolo: è proprio grazie al suono generato dagli spettatori che si crea l’intero spettacolo, facendo sì che il contributo della platea, rispetto all’esecuzione de I Musici, non solo sia costitutivo, ma addirittura generativo
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conAllegroPubblico!
A metà del programma, a fare musica saranno tutti, pubblico, I Musici e Andrea Apostoli, sulle note di una “Circle Song” sul tema delle Danze Polovesiane di Borodin. Ed ecco il colpo di scena: I Musici scendono dal palco suonando e camminando fra le poltrone della sala da concerto. Un momento di condivisione assoluta del fare musica. A fine concerto è ancora Andrea Apostoli a guidare il pubblico in una danza, immaginata a occhi chiusi rimanendo seduti oppure danzata veramente laddove è possibile, sul Walzer n.2 dalla seconda Jazz Suite di Shostakovich eseguito da I Musici. Rompere le barriere, buttare giù i muri, pensare fuori dagli schemi: esecutori e pubblico non sono mai stati così vicini
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StagioniQuattro
Le Quattro Stagioni “Ci sono sigari e ci sono i Cuban Cohibas. Ci sono vini rossi e c’è lo Château Lafite Rothschild. Ci sono esecuzioni delle quattro stagioni e ci sono Le Quattro Stagioni de I Musici”. The Palm Beach Post Per I Musici il 2022 è un anno importante: il 30 marzo del 1952, infatti, I Musici facevano il loro ingresso nel mondo con la loro prima esibizione per i concerti di Santa Cecilia. Dodici ragazzi che un anno prima, nel 1951, si cercarono e si trovarono uniti dal desiderio di studiare e valorizzare il meraviglioso repertorio di musica italiana del Settecento. I Musici nel 2022 hanno compiuto 70 anni, e questa ricorrenza offre loro la possibilità di proporre dal vivo il contenuto dell’ultima uscita discografica per Decca: Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, un grande classico storico dell’Ensemble, accostate a un arrangiamento delle Quattro Stagioni di Verdi, la musica per balletto che Verdi compose per I vespri siciliani a Parigi nel 1855, trascritta per pianoforte e ar chi. Composta per allinearsi al gusto dell’opera francese, questa pagina di danza, inserita nel quarto atto, è uno dei maggiori lasciti verdiani nell’ambito dell’arte coreutica. I Musici rendono glo ria a questa bellissima rarità verdiana, in un interessante arrangiamento appositamente commissionato a Luigi Pecchia. Rarità che fa da contraltare al cavallo di battaglia de I Musici: Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. La musica di Vivaldi, pur avendo guadagnato un’immensa po polarità durante la sua vita, dopo la sua morte nel 1741 divenne pressoché sconosciuta agli artisti e sopravvisse solo nelle biblioteche. Ciò è vero fino all’inizio del XX secolo, quando figure come Alfredo Casella, Arturo Toscanini ed Ezra Pound hanno riscoperto e sostenuto la musica del compositore veneziano. Fu così che si riscoprì la musica di Vivaldi, e in particolare Le Quattro Stagioni, quattro concerti solistici pubblicati da Vivaldi ne Il cimento dell’armonia e dell’inventione nel 1725 ad Amsterdam, ed emblema assoluto di musica a programma. La musica di Vivaldi era ancora in gran parte sconosciuta nel 1955 quando I Musici entrarono in studio per effettuare la prima registrazione in mono delle Quattro Stagioni. Per l’ascolto, cliccare su questo link
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Antonio Vivaldi (1678-1741) Le Quattro Stagioni Quattro concerti per violino, archi e basso continuo, op. 8 La primavera, Concerto in Mi maggiore, RV269, Op. 8 n. 1 L’estate Concerto, in Sol minore, RV315, Op. 8 n. 2 L’autunno, Concerto in Fa maggiore, RV293, Op. 8 n.3 L’inverno Concerto, in Fa minore, RV297, Op. 8 n. 4 Solista Marco Fiorini Giuseppe Verdi (1813-1901) Le Quattro Stagioni Trascrizione per archi e pianoforte di Luigi Pecchia dei balletti da I Vespri Siciliani L’Inverno - La Primavera L’Estate - L’Autunno
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Due anniversari che si incatenano a doppio filo, e che, unendosi, ben rappresentano il magnifico rapporto artistico tra I Musici e Sumi Jo, in un’amicizia nata tanti anni fa e che, esperienza dopo esperienza, si rinsalda sempre di più.
LUX 3570 è testimonianza in musica di una profonda amicizia, di un duraturo e prolifico sodalizio musicale che vede fianco a fianco I Musici e il soprano Sumi Jo, artista dalle sublimi doti vocali con cui il gruppo strumentale ha intrapre so un tour in Corea del Sud sul finire dell’anno 2021, esibendosi dal Sejong Arts Center alla Lotte Concert Hall fino al grande Seoul Arts Center, proponen do un repertorio di notevole impatto e di grande efficacia, alternando pagine strumentali, facenti parte del repertorio d’elezione dell’Ensemble, ad arie barocche in cui I Musici accompagnano il grande talento vocale di Sumi Jo. Il tutto, scandito dalle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, senz’altro uno dei cavalli di battaglia storici del gruppo strumentale. Per l’ascolto, cliccare su questo link
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LUX 3570 è un’uscita discografica di Decca Classics realizzata in occasione dei trentacinque anni dal debutto internazionale del soprano Sumi Jo, e del settantesimo anniversario de I Musici
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Georg Friedrich Händel Da Rodelinda, HWV19 Atto III: Mio caro bene! Antonio Vivaldi Sinfonia per archi in Si minore, RV168 Antonio Vivaldi Da Il Giustino, RV717 Atto II: Vedrò con mio diletto Unico Wilhelm van Wassenaer Concerto n.5 in Fa minore dai “6 Concerti Armonici” Georg Friedrich Händel Da Giulio Cesare, HWV17 Atto II: Se pietà di me non senti Charles Avison Concerto Grosso in Re maggiore n.6 after Domenico Scarlatti Alessandro Scarlatti Solitudini amene, bersaglio d’empia sorte, H.664: “Io vi miro ancor vestite” Tomaso Albinoni Sinfonia in Sol minore Sol minore, B 7 Giovanni Battista Pergolesi Stabat mater, P. 77: Sancta mater Nadia Boulanger Lux Aeterna
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Arcangelo Corelli (1653-1713) Concerto Grosso in Re maggiore, Op.6 n.4 Tomaso Albinoni Sinfonia a quattro in Sol minore B 7 Charles Avison (1709-1770) Concerto Grosso n.6 after Domenico Scarlatti
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Le Stagioni Antonio Vivaldi (1678-1741) Le quattro Stagioni Quattro concerti per violino, archi e basso continuo op. 8, Solista Marco Fiorini. Giuseppe Verdi (1813-1901) Le Quattro Stagioni Trascrizione per archi e pianoforte di Luigi Pecchia dei balletti da I Vespri Siciliani Antonio Vivaldi (1678-1741) Sinfonia per archi e bassi continuo in Si minore RV168 Unico Wilhelm van Wassenaer (1692-1766) Concerto n. 5 in Fa minore dai “6 Concerti Armonici” Francesco Geminiani (1687-1762) Op.7 n.12 “La Follia” [In alternativa: Astor Piazzolla (1921-1992) Las Cuatros Estaciones Porteñas]
Altri
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Benjamin Britten (1913-1976) Simple Symphony op. 4 Edward Elgar (1857 - 1934) Serenata in mi minore per orchestra d’archi op. 20 [In alternativa per la seconda parte: Krzysztof Penderecki Tre pezzi in stile barocco Shostakovich 5 pezzi per orchestra d’archi (trascr. di L. Pecchia) Alfred Schnittke - Suite in stile antico Bèla Bartok - Danze Popolari Rumene] Louis Bacalov (1933-2017) Concerto Grosso Astor Piazzolla (1921-1992) Las Cuatros Estaciones Porteñas
Legacy of the 20th century
Béla Bartok (1881-1945) Danze Popolari Rumene
Dmitri
Gerald Finzi (1901-1956) Romanza op. 11 Mario Pilati (1903-1938) Suite per archi e pianoforte Marco Enrico Bossi (1861-1925) Intermezzi Goldoniani: Gagliarda, Minuetto e Musetta, Serenatina, Burlesca
La Danza Luigi Boccherini (1743-1805) Del Fandango op. 40, n. 2 Johannes Brahms (1833-1897) Danze Ungheresi n.1 e n.5
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Veniero Rizzardi, Nuovo di Venezia “Dal primo attacco carico di passione il san gue ribolle. Gli accenti, i cambi di dinamica tutti delicati e le variazioni di stati d’animo sono sempre organici e mai casuali. Una fuga scintillante nel Concerto Grosso op.6 Nr.1 di Haendel. I musici hanno fatto brillare il reper torio del 18° secolo per quasi 60 anni, più a lungo di ogni altra orchestra da camera. Una serata benedetta.”
A questo link un articolo dedicato a I Musici firmato da Lorenzo Tozzi e pubblicato sul numero di marzo 2022 di Rivista Musica. A questo link un articolo dedicato a I Musici firmato da Luisa Sclocchis e pubblicato sul numero di maggio 2022 di Suonare News.
Der Tagesspiegel “L’inimitabile suono di quegli antichi strumenti - impossibilmente soave e caldo - in mani infallibilmente precise eppure libere e spontanee, davano alla musica una speciale luminosità. Io ho sentito queste composizio ni molte volte, ma mai eseguite con questa energia, freschezza e leggerezza.”
“I Musici e Vivaldi: un’immagine degna Canaletto.”del Il Venerdì di Repubblica “Questo gruppo rappresenta a tutt’oggi uno dei migliori esempi della civiltà strumentaleitaliana.”
The Reading Eagle
A questo link un servizio della trasmissione Save The Date di Rai 5 dedicato a I Musici, in occasione dei 70 anni del gruppo strumentale.
Crediti Fotografici: Musacchio, Ianniello e Pasqualini Logo design: Luca Di Francescantonio Contatti: YoutubeInstagramFacebookwww.imusici.infomusici.soc.coop@imusici.info