Hiram 2-2020 Mag-Ago 2020

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Raffaele K. Salinari

Sonno e sogno Sogno come verità dell’essere, sonno come risveglio: antinomie solo in apparenza, legate ad una visione esclusivamente “metallica” ma che, per certi aspetti della Tradizione, definiscono invece i differenti stati tra cui si gioca il mistero dell’esistenza umana. Nel percorso massonico, in particolare, queste polarità rappresentano altrettanti point de repère dell’ininterrotta opera di squadratura della «pietra grezza». Per contribuire, molto modestamente, a questa ricerca comune, qui di seguito cercheremo brevemente di richiamare alcune delle analogie che ritroviamo in ambiti culturali corrispondenti.

Amleto E allora, cominciamo col noto monologo shakespeariano: «Essere o non essere, questo è il problema [… ]. Morire, dormire, forse sognare. Sì, perché in quel sonno di morte quali sogni possono venire dopo che ci siamo sottratti a questo groviglio letale».1 Il dilemma amletico sull’essere o il non essere, assume così finalmente la forma della relazione tra il sonno e la morte, tra i sogni e il sognatore, tra la coscienza e la sua (s)comparsa. Il Principe di Danimarca epitomizza, nella sua tragica riflessione, tutti gli elementi di una tensione vecchia quanto la storia della 1

W. Shakespeare, Amleto, atto III, scena I.

coscienza, o forse ancora più arcaica, che risale al tempo in cui la «mente bicamerale» non era ancora crollata, come ci dice J. Jaynes nel suo omonimo libro, organizzando la scissione tra il nostro essere individuale, il sé che esprimiamo, e quello dell’Essere che ci ha espresso: il Sé. La tesi, certo suggestiva, si basa sull’assunto che, prima dell’invenzione della scrittura, circa nel 3000 a.C., la coscienza soggettiva, così come la intendiamo oggi, non esistesse, e l’umanità fosse guidata da voci, presagi, segni naturali, oracoli, in una parola da simboli, che provenivano dalla Natura intesa nella duplice forma di naturata e naturans, il sovrannaturale, la sfera del numinoso.

Sopra:

Il sogno del nobiluomo (1670), Antonio de Pereda, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid.


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