L'Ateo Anche se non mi riesce molto facile, vorrei esporre in questo capitolo, qual è la mia idea su colui che gli uomini chiamano Dio. Ma prima di andare avanti, vorrei dire qualcosa sull'ateismo. Penso che la maggior parte di coloro che si dichiarano atei, quello che in realtà fanno è non aver fede in un falso dio, un dio realizzato dalla mente dell'uomo, o semplicemente il dio del Pentateuco, e dobbiamo riconoscere che con questo non fanno niente di male. Quello che fanno è dimostrare un innato senso d i giustizia e di essere intelligenti. Tuttavia, ... neanche bisognerà arrabbiarsi troppo con questo tipo di atei radicali, poiché comprendo che il loro atteggiamento ha molto della ribellione giusta contro un abuso del quale tutti siamo stati vittime dalla nostra infanzia, quando ci imposero, senza un'altra alternativa, un'immagine di Dio tiranno, cieco, patrigno e perpetuamente minaccioso. E d'altra parte, la vastità del cosmo e la complessità della vita stessa, con molta frequenza contribuisce a che non sia per niente facile scoprire questo Dio nascosto dietro l'infinità della sua natura e nelle profondità insondabili del suo universo. Da bambino, indotto dai miei maestri religiosi, guardavo gli atei come esseri snaturati; essi erano gli «empi» per eccellenza; una specie di mostri di malvagità che l'inferno aspettava con le sue eterne fauci aperte. Oggi li vedo con maggiore comprensione; mi ispirano persino un po' di simpatia perché vedo in loro persone che si preoccupano di decifrare in qualche modo il mistero della vita e della trascendenza, di fronte ad altri per i quali questi problemi dell'oltre sono senza la minima importanza.
tratto da "Perché agonizza il cristianesimo" di Salvador Freixedo