Omraam Mikhaël Aïvanhov * * *
PENSIERI DEL GIORNO 2
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17/05/2002. "Anche se amano il loro mestiere, gli esseri umani non sono toccati che superficialmente dalle loro attività professionali. Andare in fabbrica, in ufficio, vendere in un magazzino, fare ricerche in un laboratorio, insegnare ai bambini non possono risvegliare tutte le forze depositate in loro dal Creatore, a meno che, nello stesso tempo, attraverso il pensiero, il sentimento, la volontà, non facciano un lavoro che dia un significato più ampio alla loro attività, e cioè che tocchi le radici del loro essere. Dunque, d'ora in poi, pensate a far convergere tutte le vostra attività verso un unico scopo: il vostro perfezionamento e libererete in voi stessi delle forze che vi trasformeranno in profondità. Decidetevi a cominciare questo lavoro, il solo veramente utile, cercate di prendervi gusto al punto da non trascorrere mai una giornata senza sentire che, attraverso la vostra attività, avete potuto liberare delle forze benefiche in voi e attorno a voi." La vera vita spirituale è talmente ricca di gioie e piaceri, che non si possono neppure enumerare. Ora, col pretesto di essere in vacanza e di aver bisogno di distrarsi, la maggior parte delle persone si priva di tutte queste vere gioie.”
4 Luglio 2002 “Le vacanze sono fatte per riposarsi… ma in realtà, la maggior parte della persone non ritorna veramente riposata dalle vacanze, poiché disperde tutte le proprie energie fisiche e psichiche nell’ozio o in occupazioni inutili o degradanti. Per utilizzare bene le proprie vacanze, bisogna consacrarle a un lavoro spirituale. Quando si sono trascorsi molti mesi dell’anno in attività faticose e in doveri di tutti i tipi, il miglior riposo è il lavoro spirituale: pregare, meditare, purificarsi, vivere nella pace, ammirare la mano del Creatore in tutta la natura, occupare i propri pensieri con soggetti divini. Non sono ristretto di vedute e fanatico al punto da voler privare gli esseri umani di tutti i piaceri della vita. Al contrario, voglio mostrar loro un cammino, ingaggiarli in una via dove gusteranno un piacere maggiore.
07/11/2002. "Nessun vostro gesto è senza effetto. Attraverso ognuna delle vostre attività rivelate il vostro carattere, la vostra intelligenza, il vostro senso estetico, la vostra educazione. Qualcuno dirà: "Oh! ma io ho soltanto da spazzare e lavare per terra!" E allora? Anche tale attività non è insignificante, anche per essa è necessario riflettere e mostarsi vigili. Semplicemente il modo in cui cominciate il lavoro rivela alcune vostre qualità. Per spazzare correttamente bisogna seguire un certo metodo e prendere alcune precauzioni per non sollevare una gran quantità di polvere. Direte di usare l'aspirapolvere. Molto bene, ma anche in questo caso bisogna essere vigili per non passare troppe volte nello stesso angolo e dimenticarne degli altri, non urtare i mobili, non far cadere delle sedie con il filo, ecc. Nessun lavoro può essere svolto con negligenza e senza coscienza. Qualunque sia il lavoro, fisico o mentale, bisogna vedere prima come organizzarlo e poi in che modo eseguirlo. Ciò si definisce avere un buon metodo di lavoro. Allora, osservatevi e, qualunque sia il lavoro che intraprendete, riflettete sul modo in cui lo organizzate e lo svolgete."
2003 "In se stesso, ogni oggetto è neutro. Ma qualunque sia l'oggetto, l'uomo ha il potere d'agire su di esso per mezzo del pensiero, affinché questo serva per il bene o per il male. È questa la magia. Un mago è colui che è capace di infondere negli oggetti delle proprietà, dei poteri che prima non possedevano. Un mago bianco estrae dalla propria quintessenza degli elementi per introdurli negli oggetti ed è così che li trasforma in talismani apportatori di tutte le benedizioni. Del mago nero è preferibile non parlare. In quanto a voi, non dovete occuparvi di magia se non per fare ogni giorno un lavoro benefico attraverso il pensiero. In ogni luogo in cui andate, in tutti gli oggetti che toccate, sforzatevi di introdurre con il pensiero delle particelle di luce che avrete strappato dal vostro cuore e dalla vostra anima. Così creerete nel mondo invisibile degli spazi sacri che agiranno beneficamente su tutte le creature."
"L'essere umano è naturalmente spinto a ricercare il piacere e questo è normale. Senza il piacere, la vita perderebbe tutto il suo sapore, diventerebbe talmente triste, monotona! È il piacere che anima, che dà colore all'esistenza e non si tratta di sopprimerlo. Occorre soltanto non farne uno scopo, ma dominare questa tendenza e orientarla in senso costruttivo. L'essere umano assomiglia ad un mercantile che naviga nell'oceano della vita; a bordo di quel mercantile vi sono dei marinai che si occupano di mettere il combustibile nella caldaia perché possa continuare ad avanzare, ma vi è anche il comandante, con la sua bussola, che si occupa dell'orientamento. I marinai rappresentano quell'impulso naturale che spinge l'uomo a ricercare sempre ciò che gli conviene, ciò che gli dà piacere. È quell'istinto che lo fa avanzare, ma esso è cieco. Quanto al comandante, egli rappresenta l'intelligenza, la saggezza che imprime la direzione, affinché la nave non abbia a dirigersi sugli scogli o ad urtare altre imbarcazioni. Allora, attenzione, vegliate affinché su quella nave, di cui siete il comandante, i marinai non restino mai abbandonati a loro stessi!"
"Si ama ricevere ed offrire fiori, metterli in casa, piantarli in giardino, andare ad ammirarli nei parchi o in campagna; ci si meraviglia delle loro forme, dei loro colori, dei loro profumi. Prima di tutto, però, li si considera come elementi di decorazione che contribuiscono a rendere l'esistenza più piacevole; anche qui, dunque, resta tutto superficiale e non si riceve molto dalla loro presenza. In realtà, i fiori sono degli
esseri viventi con i quali si può entrare in relazione. Sì, un fiore non è soltanto una particella di materia colorata e profumata, è la dimora di un'entità che viene a parlarci della terra e del cielo. Se si sa come guardarlo, come legarsi ad esso, si entra in relazione con le forze della natura, con le entità che lavorano per fare di quel fiore una presenza tanto vivificante e poetica."
"Non occorre molto per assicurare la vita materiale, tuttavia gli esseri umani sono talmente occupati a crearsi dei nuovi bisogni che non resta loro più tempo da consacrare alla vita spirituale. Così, nella misura in cui il loro benessere materiale migliora, il loro stato psichico e morale si deteriora: squilibri, criminalità...Sul piano materiale, in Occidente, non si è mai stati tanto agiati, ma, in fondo, tutta questa agiatezza non dà una maggiore serenità alle persone, poiché, trascorsi i primi momenti di soddisfazione, non è una nuova lavatrice, una nuova automobile o una nuova casa che risponderà ai bisogni del loro cuore e della loro anima. Non vi è dubbio che essi siano consapevoli di questo degrado della società; trascorrono così il loro tempo in riunioni in cui si parla di "cambiare vita", ma tutti i cambiamenti dei quali discutono non riguardano altro che il piano materiale. Chi pensa veramente a fare delle riunioni per permettere agli esseri umani di vivere la vita divina? Per questo, anche se gli affari vanno a gonfie vele - e non solo in questo caso - gli esseri umani stessi sono in pericolo. Allora, è ragionevole sacrificare l'umanità agli affari?"
"Il Cielo non smette d'inviare sulla terra correnti d'armonia allo scopo di sospingere gli esseri umani verso l'unità e coloro, che sono pronti a captare queste correnti, non devono più aspettare, ma devono mettersi al lavoro. Il giorno, in cui realizzeranno tale unità, sarà il momento più bello della storia umana. Che grandi cambiamenti si verificheranno, quando la terra non sarà che una sola famiglia! Tutti quei miliardi, che ora sono impiegati inutilmente nell'esercito, nello spionaggio, saranno utilizzati finalmente per l'educazione ed il benessere di tutti. Sfortunatamente, per il momento, si crede ancora che queste idee siano irrealizzabili. Si dice "utopia"!... ma solo questa utopia può salvare l'umanità. Gli esseri umani potranno fare, cercare altre soluzioni, ma non ve n'è che una: lavorare senza sosta per l'unità, quali che siano le difficoltà e quali che siano gli sforzi da compiere."
"Per poter migliorare sé stessi, bisognerebbe almeno che gli esseri umani imparassero a riconoscere le proprie lacune, invece non si preoccupano affatto della lucidità e preferiscono ingannarsi per poter conservare le loro illusioni. Hanno una così alta
opinione di sé stessi che, anche quando vanno, diciamo così, ad istruirsi presso un Maestro spirituale, non fanno alcun progresso. D'altronde, lo stesso Maestro rinuncia ad illuminarli, perché sa in anticipo ciò che lo aspetta appena apre bocca. Non gli dicono: "Sì, sento che avete ragione, devo correggere questo difetto, colmare questa lacuna". Dicono invece: "Assolutamente no, vi sbagliate, non ho la debolezza di cui mi parlate", e sono persino furiosi nei suoi confronti. Evidentemente è sempre il Maestro che sbaglia, essi sono impeccabili e non sbagliano mai!... Dinanzi a simili esseri, cosa volete che faccia il Maestro? Non insiste. Continua a donare il suo insegnamento, ma non insiste. Sa che la vita finirà per insegnare loro a conoscersi; allora, ritorneranno pieni di vergogna ad ascoltare le lezioni del loro istruttore."
"Prima di lanciarvi in una qualsiasi impresa, cercate di elevarvi fino al mondo della luce e domandate in che modo agire. La risposta può giungervi sotto forma di un pensiero, di un sentimento, di una figura simbolica. Se la risposta è chiara, potete agire. Se provate esitazione, apprensione, turbamento o contraddizione, significa che non siete ancora pronti per quell'impresa o che degli ostacoli si ergono sul vostro cammino. Allora, rimandate all'indomani, mettete da parte la questione e non agite prima che la strada sia libera e chiara. Il vostro cuore e il vostro intelletto sono degli schermi sui quali alcune entità del mondo invisibile proiettano la loro risposta. Allora, prima di prendere una decisione, osservate il vostro schermo, e se le immagini che vi rimandano restano oscure, astenetevi dall'agire. Gli spiriti della saggezza non smettono mai di agire nel mondo; allora, anziché voler a tutti i costi realizzare i vostri progetti, chiedete loro se il mondo divino, che sa esattamente ciò che vi occorre, non ne ha di migliori per voi."
"È meglio un materialista convinto che rifiuta la realtà del mondo invisibile, di un sedicente spiritualista che stia per avventurarsi in un mondo che conosce male e che vuole sfruttare per interesse o anche solo per vanità, per attirare l'attenzione su di sé. Egli infrange, così, le leggi del mondo spirituale e un giorno o l'altro dovrà rispondere dei suoi errori. Il sapere che gli Iniziati hanno accumulato nel corso dei secoli non è destinato all'uso che ne fanno troppe persone curiose, truffatrici, sconsiderate, malate e sfruttatrici che se ne interessano. Colui che pretende di essere spiritualista non deve aspettarsi dalla Scienza iniziatica altro se non la trasformazione della sua vita interiore, il suo perfezionamento. Ogni elemento estraneo a questa preoccupazione non è vera spiritualità."
"Dove troverete qualcuno che, senza esservi obbligato dalle condizioni e dalle circostanze, decida di fare degli sforzi? È una tendenza innata nelle creature, quella di evitare gli sforzi e di cercare di sollevarsi dai loro incarichi, riversandoli su altri: esseri umani, animali o macchine. Ai nostri giorni, con i progressi tecnici, certamente li riversano soprattutto sulle macchine. Così lasciano che alcune loro facoltà si indeboliscano, in modo particolare la volontà. Colui che vuole diventare capace d'affrontare tutte le situazioni, deve abituarsi a fare degli sforzi. Anche se ai giorni nostri si può acquisire una quantità di cose senza fatica, occorre resistere a questo clima di facilità. Altrimenti, quale sarà il risultato? Si sarà colmati esteriormente, tutto qui; interiormente non si avrà nulla, si sarà nel vuoto. Sono gli sforzi che mantengono l'uomo in piedi e vivo."
""Gli astri inclinano, ma non determinano", dicevano già gli antichi astrologi. Sì, gli astri esercitano un'influenza che gli esseri umani hanno il diritto di non accettare. Volete che vi dica come agiscono gli astri? Prendiamo l'esempio di una bella ragazza; non dice al giovane che incontra: "Vieni con me, abbracciami", e neppure si getta su di lui, non lo avvicina nemmeno; ha un'aria indifferente, ma adotta dei modi, assume delle pose... Il ragazzo, allora, non rimane certo insensibile a quelle manovre ed è lui che fa le proposte. Vedete, ella non ha detto nulla, non ha fatto nulla, ma lo ha comunque spinto. Perché? Perché egli è debole. Ebbene, le stelle sono esattamente come le belle ragazze: riescono a risvegliare qualcosa nell'uomo e, se egli è debole, soccombe. Gli ispirano, ad esempio, un moto di collera ed egli si scaglia contro il suo vicino per colpirlo. In seguito, possono dire: "Ma noi non lo abbiamo costretto!" Sì, ma intanto ha già picchiato il vicino e le complicazioni sono appena cominciate."
Gli esseri umani sono bizzarri: immaginano che basterà inginocchiarsi in una chiesa o in un tempio e recitare qualche preghiera, per sentire di essere alla presenza del Signore. No, non potranno sentire la presenza del Signore se non quando si saranno un poco ripuliti interiormente. Proprio come un vetro su cui si sono accumulate polvere e fuliggine non può lasciar penetrare la luce del sole, allo stesso modo un essere che non si sia sbarazzato delle proprie impurità non può lasciar penetrare in sé la presenza divina. C'è sempre un lavoro da fare. È per questo che ogni giorno, la mattina, la sera, dovete pensare a questa purificazione. Analizzando i vostri stati interiori, i vostri pensieri, i vostri sentimenti, cercando di padroneggiarli, di orientarli sulla via del bene, diverrete come un cristallo trasparente che lascia passare la luce celeste. Allora sì, sentirete la presenza del Signore."
"Che ti sia fatto secondo la tua fede", diceva Gesù. Per comprendere bene questa frase, occorre incominciare col sostituire la parola "fede" con la parola "considerazione". Sì, che ti sia fatto secondo la tua considerazione, ossia secondo la maniera in cui tu consideri, in cui apprezzi gli esseri e le cose. Gli esseri e le cose esistono per loro stessi, gli avvenimenti sono quelli che sono; ma sia gli uni che gli altri, per quanto siano benefici per noi, non possono aiutarci o arricchirci veramente se non aggiungiamo loro un fattore che viene da noi stessi: la coscienza, il pensiero, il sentimento, vale a dire il rispetto, la considerazione. Grazie al nostro atteggiamento vengono impiegati, degli elementi di un'altra dimensione e di un'altra potenza: questi vengono ad avvolgere con le loro emanazioni spirituali tutte le buone cose che riceviamo, e rafforzano così la loro efficacia."
"È possibile istruire e consigliare gli esseri umani sulla sessualità, ben sapendo però che questo problema non può essere veramente risolto se non in funzione di ogni singola persona. Voler imporre, con il pretesto della morale, delle regole identiche per tutti, non è ragionevole, poiché la stessa disciplina che conduce gli uni verso l'equilibrio e la vera spiritualità, può invece condurre gli altri verso la repressione, l'isterìa e la nevrosi. Gli esseri umani non hanno tutti gli stessi bisogni, e chi non tiene conto di questa realtà è destinato sia a predicare nel deserto, sia ad infliggere loro degli inutili tormenti. Tuttavia, ciò non significa che non si debbano fare degli sforzi. Sì, ciascuno, al livello che gli è proprio, deve impegnarsi per dominare la forza sessuale, al fine di vivere l'amore in un modo più bello, più nobile, più spirituale, poiché quella è la sola vera regola morale."
"Anche se è inesatto dal punto di vista astronomico, gli Antichi avevano qualche ragione per credere che il centro dell'universo fosse la Terra e non il Sole. Per gli esseri umani la Terra, il loro pianeta, è più importante, poiché essa è il loro vero universo e il suo centro è il centro dell'universo. Da un certo punto di vista, si può dire che il sistema geocentrico di Tolomeo è altrettanto veritiero del sistema eliocentrico di Copernico, perché gli esseri umani non ricevono direttamente l'energia solare ma è la Terra che la riceve per prima e la trasmette loro. Inoltre essi crescono ed evolvono secondo il ritmo della Terra, non possono evolvere più velocemente di quanto faccia il loro pianeta: il destino collettivo dell'umanità è sottomesso all'evoluzione della Terra. Solo alcuni esseri particolarmente avanzati possono staccarsi dall'insieme ed evolvere più rapidamente. "
"Quando provate un malessere fisico o psichico, non cercate di sbarazzarvene facendo immediatamente ricorso a medicinali. Prima, considerate che la natura vi dà quel male per spingervi a fare un lavoro sul piano spirituale. Allora pregate, meditate, legatevi alla luce, lasciando un momento da parte quel malessere. Non dico che possiate curare tutti i mali con il pensiero ma, anziché scegliere sempre ciò che è più facile, sbarazzandovi dei minimi inconvenienti attraverso mezzi esterni a voi, come analgesici e pillole, cercate prima di tutto di fare appello ad un elemento spirituale: lavorate con la luce, l'amore, l'armonia, la purezza. A quel punto, non solo è possibile che vi liberiate di quel piccolo inconveniente, ma il vostro essere intero ne beneficerà, poiché in questo modo il lavoro che fate non tocca soltanto un punto particolare in voi, ma tutto il vostro organismo fisico e psichico."
"Quando provate odio verso qualcuno, qual è quella forza che vi insegna come folgorarlo con lo sguardo o persino colpirlo? E se l'amate teneramente, qual è la forza che vi insegna come sorridergli, come parlargli con dolcezza, come portargli dei doni? Che si tratti dell'amore o dell'odio, è sempre la stessa forza, ma a volte si manifesta in forma venusiana e agisce con delicatezza, espressività, poesia, dolcezza; a volte diventa marziana e può distruggere tutto al suo passaggio. D'altronde, basta vedere come l'amore manifestato in modo troppo inferiore si trasforma in violenza. Il bisogno di soddisfare i loro desideri rende gli uomini e le donne egoisti, crudeli, inclini a non preoccuparsi dell'altro; invece, colui che vuole manifestare i gradi superiori dell'amore agisce con generosità, disinteresse e pensa all'avvenire della persona che ama. Comunque sia, in origine, si tratta dello stesso impulso. "
"Nessuno deve prendere il pretesto delle proprie mancanze fisiche o psichiche per lasciarsi andare ad una vita mediocre. Anche l'essere più diseredato ha la possibilità di acquisire uno stato di coscienza superiore che gli permetta di lavorare per il bene dell'umanità. Alcuni diranno: "Ma non è possibile! Sono debole, non sono né illuminato né saggio. Come posso aiutare gli esseri umani che sono così numerosi?" Di certo non realizzerete il Regno di Dio sulla terra dall'oggi al domani, ma dal momento che pensate al Regno di Dio, dal momento che lo amate, che lo desiderate, voi orientate le vostre forze e le vostre energie in quella direzione. Questo lavoro produrrà dapprima degli effetti su di voi: vi eleverete, vi nobiliterete e, dato che nulla resta senza conseguenze, in un modo o nell'altro finirete per influenzare favorevolmente gli esseri attorno a voi. In ogni caso, non potete mai giustificare voi stessi, se non fate nulla."
"Quando Gesù, nella preghiera al "Padre Nostro", dice: "Venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra..." non solo sottolinea il legame che esiste fra la terra e il Cielo, ma insegna agli esseri umani che hanno come compito quello di trasformare, abbellire, purificare la terra affinché essa diventi un giorno simile al Cielo. Direte: "Ma come? Non è possibile!" Sì, è possibile. Uno spiritualista deve tendere al Cielo, è chiaro; ma una volta che è riuscito a raggiungerlo, deve altresì pensare a far discendere la luce che è nel Cielo, l'amore che è nel Cielo, la potenza che è nel Cielo, la purezza che è nel Cielo, allo scopo di introdurle nel proprio cervello, nei polmoni, nello stomaco,... in tutto il proprio corpo. È così che dopo anni di sforzi, riuscirà a realizzare dentro di sé l'unione del Cielo e della terra, dello spirito e della materia. Una volta che avrà realizzato quell'unione in sé stesso, potrà contribuire a realizzarla anche attorno a sé."
"Non si vede la vita, ma le sue manifestazioni. Non si vedono i pensieri e i sentimenti, ma le loro diverse espressioni attraverso le azioni e le creazioni che essi ispirano. Allo stesso modo, il mondo che conosciamo non rappresenta che delle condensazioni, dei gusci, delle scorie dell'Essere invisibile, lo Spirito cosmico, che vivifica, dirige, illumina e fa muovere l'universo. "Ciò che si vede, dice San Paolo, non è stato fatto da cose visibili." Allora, cercate di abbandonare le vecchie filosofie dell'irreale, che mantengono il mondo nella palude delle credenze e delle illusioni, e aggrappatevi alla vera realtà: lo spirito."
"Lasciato solo, in balia di se stesso, l'essere umano non può evolvere: ha bisogno di ricevere impulsi dal mondo esterno, dalla natura, dagli avvenimenti e certamente anche dagli altri esseri umani. Ha bisogno di vedere, di sentire, di fare incontri e anche di subire scossoni e soffrire. Se non viene spronato e strapazzato non combinerà nulla. Se questo è vero sul piano fisico e sul piano psichico, lo è altrettanto, in maniera più sottile, sul piano spirituale. Ecco perché i grandi Maestri sono così necessari: grazie alla loro vita pura, grazie alle loro emanazioni, ai loro sentimenti e ai loro pensieri d'amore e di luce, questi esseri riescono a smuovere qualcosa in noi. Se non sempre ci riescono, non è perché sono incapaci o deboli, ma perché noi ci siamo lasciati coprire da troppi strati di materia fosca e pesante."
Qualcuno dice: ""Ho capito, ho capito..."" Giusto, ma se avesse veramente capito, dovrebbe mettere in pratica; invece, per la maggior parte delle persone, fra comprensione e pratica c'è un abisso. Hanno capito che bisogna essere onesti, sinceri, indulgenti e altruisti... e questo basta loro; come si comporteranno in pratica, è un'altra questione! Ebbene, dovete sapere che la vera comprensione non è mai separata dalla pratica. Chi non arriva a realizzare ciò che pretende di avere capito, non ha veramente capito; se così fosse, metterebbe in pratica. Gli Iniziati insegnano che sapere è potere. Se voi non potete, vuol dire che ancora non sapete: impegnatevi dunque per acquisire gli elementi che mancano alla vostra conoscenza, per riuscire a realizzarli. "
"Tutti i credenti hanno come primo articolo di fede che Dio è il Creatore del cielo e della terra. Lo recitano nelle loro preghiere, lo cantano persino... Allora, dato che Dio è il Creatore del cielo e della terra, significa che Egli è presente in tutta la creazione, in ogni atomo della creazione, persino nelle pietre. Sì, anche la pietra è un aspetto di Dio, una manifestazione di Dio. Dio è nella luce ed è nella roccia. Che distanza fra la luce e la roccia! Ma nell'una come nell'altra agisce la presenza divina. Tutto ciò che esiste nell'universo partecipa della stessa quintessenza divina. Come avrebbe potuto Dio, il Creatore, non mettere qualcosa della Sua vita in ogni particella dell'universo che ha creato?"
"Come la religione non ha potuto annientare la scienza, così la scienza non potrà annientare la religione, poiché entrambe sono fondate su leggi identiche. Fra loro non esiste né separazione né contraddizione. Le separazioni e le contraddizioni esistono solo nella mente degli ignoranti, che non sanno come Dio ha creato l'universo. La scienza, ben compresa, non può che aiutare i credenti a concentrarsi sull'essenziale, così la religione, se ben compresa, dà alla scienza la sua vera dimensione. Ognuna di esse ha la propria funzione e, oramai, in ogni essere umano devono coesistere un religioso e uno scienziato: infatti, affinché religione e scienza non combattano più fra di loro nella società, devono smettere di combattersi nell'essere umano, poiché proprio là si producono i più grandi disastri. Quando un uomo di fede si oppone ad un uomo di scienza o viceversa, ognuno di loro pensa di attaccare un avversario esterno a lui; niente affatto, è sé stesso che sta attaccando!"
"Non basta possedere dei poteri psichici. Molte persone, esercitandosi, possono svilupparli. Si tratta di acquisire la più grande padronanza di sé, per poter rispettare,
qualsiasi cosa accada, le regole del disinteresse e della purezza che sono le sole a permettere di entrare in contatto con le entità e le forze luminose dell'universo. Per questo metto in guardia tutti coloro che pretendono di aiutare gli altri attraverso la chiaroveggenza e la divinazione o di curare le loro turbe psichiche e fisiche attraverso il magnetismo, l'imposizione delle mani, ecc... Solo a pochissime persone è concesso di aver accesso al mondo invisibile per leggere il passato, il presente o l'avvenire o per entrare in contatto con le forze e le entità psichiche, spirituali, allo scopo di lavorare con loro. Perché? Perché le qualità necessarie per far questo sono ancora più difficili da acquisire di quelle che ci permettono di agire sul piano fisico."
La terra è figlia del sole, da lui è scaturita un giorno, miliardi di anni fa, ed è lui che continua a nutrirla e a educarla, affinché un giorno essa impari a donare con la sua stessa generosità. Finora, anche se produce della vegetazione, dei frutti, la terra è lontana dal saper donare come il sole. Allora, deve continuare ancora ad istruirsi, a guardare, ad ascoltare le parole del sole che le dice: "Vedi, bisogna che anche tu un giorno riesca a dare, a brillare come me." Ciò che il sole dice alla terra, lo dice anche a noi, poiché la terra e gli esseri umani, che hanno la stessa origine, hanno anche la stessa predestinazione. Ogni essere umano è una piccola terra e ognuna di quelle terre dovrà diventare, un giorno, come suo padre, il sole. Ecco il nostro avvenire."
"Ascoltando un'orchestra che suona o un coro che canta, gli esseri umani dovrebbero essere spinti a riflettere sull'armonia che dovrebbe regnare anche fra di loro. Sfortunatamente, questo non avviene ed anche, dopo aver ascoltato il più straordinario concerto, non credono di dover fare qualcosa per continuare a vivere in quell'armonia, in quella bellezza. La disarmonia è lo stato più diffuso nel mondo, talmente diffuso che ancora oggi, le religioni ed i movimenti spirituali sono il luogo dove ci si scontra continuamente. Gli uni si oppongono agli altri e le stesse incomprensioni, gli stessi conflitti regnano anche all'interno di ogni religione e di ogni movimento spirituale. Ed il Signore si gratta la testa, guardando questo scompiglio che si scatena in suo nome! Perché non considerare il Signore come un direttore d'orchestra, il cui compito è proprio quello di far regnare l'armonia? Lui è il vero diapason e, quando tutti saranno accordati, saranno come arpe attraverso cui il vento, il soffio divino, passando, farà sentire una musica meravigliosa."
<<In previsione dell'inverno che si avvicina, ognuno sa che deve predisporsi ad affrontare il freddo: prepara il riscaldamento, l'isolamento della casa, i vestiti più pesanti, ecc.. Sfortunatamente la gente è molto meno previdente quando si tratta di affrontare gli inverni interiori, e quando giunge un periodo oscuro sa solo lamentarsi che la vita non ha alcun senso. Direte che le stagioni della vita interiore non si succedono con la stessa regolarità delle stagioni della natura e che sono meno prevedibili. È vero, ma bisogna sapere che l'inverno ritorna ineluttabilmente ogni tanto e, se vi abituate ad osservarvi, scoprirete ogni volta in voi certi segni premonitori. Imparate dunque ad analizzarvi e, non appena sentite che un periodo di freddo e di oscurità sta per arrivare, siate vigili. Preparate gli elementi spirituali che vi permetteranno di continuare a tener acceso in voi il fuoco e la luce. Gesù diceva: "Camminate finché avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano". Questo significa: "Approfittate delle buone condizioni per procurarvi le armi che vi serviranno il giorno in cui dovrete affrontare le difficoltà che si avvicinano".>>
"Gli esseri umani, sottolineando senza sosta i difetti degli altri, non si rendono conto di entrare in contatto con quei difetti; perciò fanno del male a loro stessi. Eh sì, non si sono ancora studiate bene tutte le forme di comunicazione che avvengono fra gli esseri. Quando criticate qualcuno, il Cielo vi dice: "Poiché vuoi correggerlo, significa che sei ricco, dagli dunque un po' della tua ricchezza! Quanto hai in cassa? Dagliene la metà." Ma quando parlate bene di qualcuno, il Cielo gli dice: "Parlando di te in questo modo, quell'essere ti arricchisce. Allora, dà a lui un po' dei tuoi tesori." Dunque, se parlate male degli altri, saranno loro a trarne profitto, mentre, se parlate bene di loro, sarete voi a beneficiarne. Ma supponiamo ora che siate stati costretti a dire qualcosa di negativo su qualcuno: non terminate il discorso in quel modo, aggiungete almeno una parola positiva nei suoi riguardi. Qualunque difetto abbia, cercate di trovare in lui una buona qualità di cui parlerete, per poter agire beneficamente su di lui e su di voi! Non bisogna mai fermarsi al lato negativo."
" In tutte le religioni ci sono dei fanatici che non solo credono che tutti vogliano attaccare il prestigio di Dio ma credono anche di aver ricevuto la missione di difenderLo, come se il Signore fosse così debole da aver bisogno di qualcuno che Lo difenda! Eppure essi credono proprio questo! Allora lanciano condanne, fanno persecuzioni e massacrano persone che spesso sono molto migliori di loro. Se fossero onesti, domanderebbero al Signore il suo parere allora sentirebbero che il Signore, che è Amore, risponderebbe dicendo: "Non occuparti di questo, non è affar tuo. Se
veramente qualcuno mi vuole attaccare, si distruggerà da solo e questa è già una punizione sufficiente. Lasciali fare, altrimenti anche tu mi offendi." Quando si vuole veramente difendere il Signore, si deve manifestare, come Lui, amore e pazienza."
"Finché gli esseri umani cercheranno di risolvere le loro contese facendo uso della forza, forse per un momento potranno illudersi di esservi riusciti, ma quel successo non durerà. Quando si utilizza la forza, si provoca sempre negli altri la natura inferiore, il desiderio di tener testa, di ribattere, di prendersi una rivincita. L'impiego della forza suscita sempre l'ostilità, per cui seguono anni e secoli di scontri, senza che si riesca mai a risolvere nulla. La soluzione è quella di dar prova di bontà, di amore, di umiltà. Certo, non si sistema tutto immediatamente, poiché tale atteggiamento, dapprima, può indurre gli altri a pensare che voi siete ingenui e deboli, e ne approfitteranno e continueranno a calpestarvi. Dopo qualche tempo, però, quando si accorgeranno che il vostro atteggiamento non è dettato dalla debolezza ma, al contrario, da una grande potenza spirituale, finiranno per mostrarsi più concilianti; solo allora sarà possibile intendersi."
"Qualcuno dice: "Ho capito, ho capito..." Giusto, ma se avesse veramente capito, dovrebbe mettere in pratica; invece, per la maggior parte delle persone, fra comprensione e pratica c'è un abisso. Hanno capito che bisogna essere onesti, sinceri, indulgenti e altruisti... e questo basta loro; come si comporteranno in pratica, è un'altra questione! Ebbene, dovete sapere che la vera comprensione non è mai separata dalla pratica. Chi non arriva a realizzare ciò che pretende di avere capito, non ha veramente capito; se così fosse, metterebbe in pratica. Gli Iniziati insegnano che sapere è potere. Se voi non potete, vuol dire che ancora non sapete: impegnatevi dunque per acquisire gli elementi che mancano alla vostra conoscenza, per riuscire a realizzarli. "
"Lasciato solo, in balia di se stesso, l'essere umano non può evolvere: ha bisogno di ricevere impulsi dal mondo esterno, dalla natura, dagli avvenimenti e certamente anche dagli altri esseri umani. Ha bisogno di vedere, di sentire, di fare incontri e anche di subire scossoni e soffrire. Se non viene spronato e strapazzato non combinerà nulla. Se questo è vero sul piano fisico e sul piano psichico, lo è altrettanto, in maniera più sottile, sul piano spirituale.
Ecco perché i grandi Maestri sono così necessari: grazie alla loro vita pura, grazie alle loro emanazioni, ai loro sentimenti e ai loro pensieri d'amore e di luce, questi esseri riescono a smuovere qualcosa in noi. Se non sempre ci riescono, non è perché sono incapaci o deboli, ma perché noi ci siamo lasciati coprire da troppi strati di materia fosca e pesante."
"Ad un certo punto della vita noi tutti facciamo l'esperienza della solitudine. La solitudine è uno stato di coscienza estremamente doloroso in cui l'uomo si sente come scaraventato in uno spazio vuoto, tenebroso, in cui non riesce più a sapere dove si trova e dove sta andando... Gesù stesso ha attraversato quell'oscuro deserto quando esclamò: "Mio Dio, perché mi hai abbandonato?" Tutti gli esseri umani, anche i più grandi Iniziati, hanno conosciuto quella solitudine indescrivibile. Perché? Perché è un'esperienza necessaria. Non riusciamo a capire le cose essenziali, vale a dire le verità dell'anima e dello spirito, quando siamo felici, soddisfatti, circondati da amici, ma possiamo farlo quando ci sentiamo soli e abbandonati. In realtà, nessun essere è veramente abbandonato a sé stesso: anche quando attraversiamo le prove più terribili siamo circondati da spiriti e da entità che ci parlano e vegliano su di noi. La solitudine non esiste, è soltanto uno stato di coscienza passeggero, e per superarlo al più presto non c'è altro mezzo che quello di affidarci all'Essere che sostiene tutti i mondi nello spazio."
GIUGNO 2003 Pensiero del 1 giugno 2003 "Si ama ricevere ed offrire fiori, metterli in casa, piantarli in giardino, andare ad ammirarli nei parchi o in campagna; ci si meraviglia delle loro forme, dei loro colori, dei loro profumi. Prima di tutto, però, li si considera come elementi di decorazione che contribuiscono a rendere l'esistenza più piacevole; anche qui, dunque, resta tutto superficiale e non si riceve molto dalla loro presenza. In realtà, i fiori sono degli esseri viventi con i quali si può entrare in relazione. Sì, un fiore non è soltanto una particella di materia colorata e profumata, è la dimora di un'entità che viene a parlarci della terra e del cielo. Se si sa come guardarlo, come legarsi ad esso, si entra in relazione con le forze della natura, con le entità che lavorano per fare di quel fiore una presenza tanto vivificante e poetica."
02/06/2003. ""In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque." Cosa significano queste prime righe del Libro della Genesi? Che l'universo, prima della creazione, era uno spazio caotico ed oscuro, com'è indicato dalle parole "informe", "vuoto", "tenebre", "abisso"... Ma al di sopra di quel caos planava lo Spirito di Dio. L'acqua è il simbolo della materia primordiale che il fuoco, lo Spirito divino, feconda per estrarne tutte le ricchezze. Fecondando la materia, lo Spirito lavora su di lei e, nell'attimo e nella misura in cui appaiono nuove creazioni, esso scopre i propri poteri, perviene alla conoscenza di sé. Allora, se mi domandate perché Dio abbia creato l'universo, vi risponderò: per conoscerSi. La Cabbala insegna che Dio vuole conoscere Sé Stesso attraverso il proprio riflesso e rappresenta proprio questa idea con una distesa d'acqua nella quale si riflette il volto di Dio. Resta, beninteso, la domanda: "Perché Dio vuole conoscerSi attraverso la materia?" Ma questo è il mistero."
04/06/2003. "Per giustificare i propri capricci e infedeltà, vi sono uomini e donne che pretendono che il matrimonio uccida l'amore. Niente affatto, il matrimonio non uccide l'amore, ma a condizione che l'uomo e la donna sappiano come considerarsi reciprocamente e imparino a cercare l'uno nell'altra l'espressione del mondo divino. Se non cercano nel partner l'anima e lo spirito per i quali devono fare dei sacrifici, tutti i sacrifici, non possono pretendere che il corpo fisico sia in grado di soddisfarli. Infatti, che cos'è il corpo fisico? Quando muore, l'uomo non è altro che un cadavere e sua moglie non lo conserva, ma lo fa sotterrare, anche se amava suo marito e lo ama sempre. Sì, ma è il lato sottile, è la vita che si ama, non la materia, e ciò che è vivo è la parte divina, la parte spirituale dell'uomo. Il corpo fisico resta quello che è, invecchia persino, e dopo un certo tempo è possibile che lo si trovi meno piacevole e che ci si stanchi di vederlo. Invece, la vita interiore è sempre diversa, sempre nuova come l'acqua che scorre; è quell'acqua che si ama, poiché è inestinguibile."
05/06/2003. "È meglio un materialista convinto che rifiuta la realtà del mondo invisibile, di un sedicente spiritualista che stia per avventurarsi in un mondo che conosce male e che
vuole sfruttare per interesse o anche solo per vanità, per attirare l'attenzione su di sé. Egli infrange, così, le leggi del mondo spirituale e un giorno o l'altro dovrà rispondere dei suoi errori. Il sapere che gli Iniziati hanno accumulato nel corso dei secoli non è destinato all'uso che ne fanno troppe persone curiose, truffatrici, sconsiderate, malate e sfruttatrici che se ne interessano. Colui che pretende di essere spiritualista non deve aspettarsi dalla Scienza iniziatica altro se non la trasformazione della sua vita interiore, il suo perfezionamento. Ogni elemento estraneo a questa preoccupazione non è vera spiritualità."
06/06/2003. "Uno spiritualista deve incominciare a realizzare in sé stesso l'unità: l'unità fra i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue azioni. Si racconta che una talpa, un'aquila e un pesce si erano messi in società per trasportare tutti insieme un fardello. Ma che cosa accadde? L'aquila sbatteva le ali per prendere il volo, il pesce voleva immergersi nell'acqua e la talpa cercava di infilarsi sotto terra. Evidentemente, tirato in tali direzioni contrarie, il fardello restò al suo posto! Ebbene, ecco ciò che accade con la maggior parte degli esseri umani: si direbbe che abbiano in sé una talpa, un'aquila ed un pesce che non smettono di tirarli in direzioni opposte. Solamente quando i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni saranno coordinate e dirette verso un alto ideale, quando non vi sarà più alcuna opposizione fra loro, solo allora potremo considerare di essere sulla via della vera spiritualità. Non prima. "
07/06/2003. ""Che ti sia fatto secondo la tua fede", diceva Gesù. Per comprendere bene questa frase, occorre incominciare col sostituire la parola "fede" con la parola "considerazione". Sì, che ti sia fatto secondo la tua considerazione, ossia secondo la maniera in cui tu consideri, in cui apprezzi gli esseri e le cose. Gli esseri e le cose esistono per loro stessi, gli avvenimenti sono quelli che sono; ma sia gli uni che gli altri, per quanto siano benefici per noi, non possono aiutarci o arricchirci veramente se non aggiungiamo loro un fattore che viene da noi stessi: la coscienza, il pensiero, il sentimento, vale a dire il rispetto, la considerazione. Grazie al nostro atteggiamento vengono impiegati, degli elementi di un'altra dimensione e di un'altra
potenza: questi vengono ad avvolgere con le loro emanazioni spirituali tutte le buone cose che riceviamo, e rafforzano così la loro efficacia."
08/06/2003. "Quanto è fragile la fiamma di una candela! Un soffio può spegnerla. Ma alimentate quella fiamma e, poco tempo dopo, tutti i soffi e i venti non faranno che aumentare la sua potenza. Questa immagine deve farvi comprendere che se siete deboli, il minimo avvenimento della vita può spegnere la vostra fiamma ossia le vostre ispirazioni, i vostri slanci divini; ma se siete forti, la vostra fiamma diventerà un braciere che le difficoltà e gli ostacoli non faranno che alimentare. Fino a che le piccole cose possono abbattervi, significa che la vostra fiamma è molto debole; dunque portate ancora dei rami per alimentarla. Direte: "Ma quali rami?" Non ne ho!" Come, non ne avete? Tutto il vecchio legname che si è accumulato in voi, i vostri istinti e i vostri desideri inferiori: sacrificateli, gettateli nel fuoco dell'amore divino. Non solo ve ne sbarazzerete, ma mai niente e nessuno potrà più spegnere quel braciere che arde in voi."
09/06/2003. "Certe rivelazioni dei Vangeli possono essere considerate come pericolose, poiché il senso delle parole di Gesù non è facile da afferrare per chi non possiede il vero sapere iniziatico. "Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre Celeste", o "Voi siete dèi" o "Chi crede in me farà anch'egli le opere che io faccio, e ne farà anche di più grandi..." Come comprendere delle parole che danno dell'uomo un'immagine talmente sublime? Quelle rivelazioni sono là, scritte, trascritte o stampate da secoli, ed era compito della Chiesa spiegarle per preparare gli esseri umani a prenderne coscienza. La Chiesa le ha invece ignorate: spiegare agli esseri umani che essi sono degli dèi, che possono raggiungere la perfezione del loro Padre Celeste? Ma diventerebbero dei mostri d'orgoglio! È molto caritatevole da parte della Chiesa, aver voluto preservare le persone dall'orgoglio... Come se non avessero trovato altri modi per diventare orgogliose! Quando, non essendo stato spiegato loro su quali principi fondare la propria fede, finiscono per dichiarare che non hanno più alcun bisogno di Dio, e si definiscono miscredenti, atee, come si chiama tutto ciò: umiltà oppure orgoglio?"
10/06/2003.
""Gli astri inclinano, ma non determinano", dicevano già gli antichi astrologi. Sì, gli astri esercitano un'influenza che gli esseri umani hanno il diritto di non accettare. Volete che vi dica come agiscono gli astri? Prendiamo l'esempio di una bella ragazza; non dice al giovane che incontra: "Vieni con me, abbracciami", e neppure si getta su di lui, non lo avvicina nemmeno; ha un'aria indifferente, ma adotta dei modi, assume delle pose... Il ragazzo, allora, non rimane certo insensibile a quelle manovre ed è lui che fa le proposte. Vedete, ella non ha detto nulla, non ha fatto nulla, ma lo ha comunque spinto. Perché? Perché egli è debole. Ebbene, le stelle sono esattamente come le belle ragazze: riescono a risvegliare qualcosa nell'uomo e, se egli è debole, soccombe. Gli ispirano, ad esempio, un moto di collera ed egli si scaglia contro il suo vicino per colpirlo. In seguito, possono dire: "Ma noi non lo abbiamo costretto!" Sì, ma intanto ha già picchiato il vicino e le complicazioni sono appena cominciate."
11/06/2003. "Gli esseri umani sono bizzarri: immaginano che basterà inginocchiarsi in una chiesa o in un tempio e recitare qualche preghiera, per sentire di essere alla presenza del Signore. No, non potranno sentire la presenza del Signore se non quando si saranno un poco ripuliti interiormente. Proprio come un vetro su cui si sono accumulate polvere e fuliggine non può lasciar penetrare la luce del sole, allo stesso modo un essere che non si sia sbarazzato delle proprie impurità non può lasciar penetrare in sé la presenza divina. C'è sempre un lavoro da fare. È per questo che ogni giorno, la mattina, la sera, dovete pensare a questa purificazione. Analizzando i vostri stati interiori, i vostri pensieri, i vostri sentimenti, cercando di padroneggiarli, di orientarli sulla via del bene, diverrete come un cristallo trasparente che lascia passare la luce celeste. Allora sì, sentirete la presenza del Signore."
12/06/2003. "Qualcuno vi dice che è cattolico o protestante o ortodosso o ebreo o musulmano ecc... Guardandolo agire, però, vi rendete conto che la religione alla quale dice di appartenere non ha alcuna influenza reale sulla sua vita: non è che un insieme di vaghe nozioni, di forme vuote di qualsiasi contenuto. Gli hanno insegnato tutto questo nella sua infanzia ed egli lo ripete come si recita una lezione, ma in realtà quelle credenze non corrispondono a nulla di profondo, di vivo. Bisogna dunque concludere che egli ha una religione, ma non ha la fede.
Qualcun altro dice di non appartenere ad alcuna religione: i suoi genitori erano diciamo... cattolici, ma non praticavano, non l'hanno fatto battezzare e non gli hanno dato alcuna istruzione religiosa. Ma proseguendo la conversazione e conoscendolo meglio, constatate che possiede il senso del sacro, che è animato da un alto ideale e dalle aspirazioni più nobili. Non sa come parlare di Dio, ma sente nel più profondo di sé stesso e nell'universo una presenza superiore e cerca di migliorarsi per vivere in armonia con quella presenza che indovina confusamente. Quella persona non ha forse una religione, ma ha la fede."
13/06/2003. "È possibile istruire e consigliare gli esseri umani sulla sessualità, ben sapendo però che questo problema non può essere veramente risolto se non in funzione di ogni singola persona. Voler imporre, con il pretesto della morale, delle regole identiche per tutti, non è ragionevole, poiché la stessa disciplina che conduce gli uni verso l'equilibrio e la vera spiritualità, può invece condurre gli altri verso la repressione, l'isteria e la nevrosi. Gli esseri umani non hanno tutti gli stessi bisogni, e chi non tiene conto di questa realtà è destinato sia a predicare nel deserto, sia ad infliggere loro degli inutili tormenti. Tuttavia, ciò non significa che non si debbano fare degli sforzi. Sì, ciascuno, al livello che gli è proprio, deve impegnarsi per dominare la forza sessuale, al fine di vivere l'amore in un modo più bello, più nobile, più spirituale, poiché quella è la sola vera regola morale."
14/06/2003. "Prima di lanciarvi in una qualsiasi impresa, cercate di elevarvi fino al mondo della luce e domandate in che modo agire. La risposta può giungervi sotto forma di un pensiero, di un sentimento, di una figura simbolica. Se la risposta è chiara, potete agire. Se provate esitazione, apprensione, turbamento o contraddizione, significa che non siete ancora pronti per quell'impresa o che degli ostacoli si ergono sul vostro cammino. Allora, rimandate all'indomani, mettete da parte la questione e non agite prima che la strada sia libera e chiara. Il vostro cuore e il vostro intelletto sono degli schermi sui quali alcune entità del mondo invisibile proiettano la loro risposta. Allora, prima di prendere una decisione, osservate il vostro schermo, e se le immagini che vi rimandano restano oscure, astenetevi dall'agire. Gli spiriti della saggezza non smettono mai di agire nel mondo; allora, anziché voler a tutti i costi realizzare i vostri progetti, chiedete loro se il mondo divino, che sa esattamente ciò che vi occorre, non ne ha di migliori per voi."
15/06/2003. "In se stesso, ogni oggetto è neutro. Ma qualunque sia l'oggetto, l'uomo ha il potere d'agire su di esso per mezzo del pensiero, affinché questo serva per il bene o per il male. È questa la magia. Un mago è colui che è capace di infondere negli oggetti delle proprietà, dei poteri che prima non possedevano. Un mago bianco estrae dalla propria quintessenza degli elementi per introdurli negli oggetti ed è così che li trasforma in talismani apportatori di tutte le benedizioni. Del mago nero è preferibile non parlare. In quanto a voi, non dovete occuparvi di magia se non per fare ogni giorno un lavoro benefico attraverso il pensiero. In ogni luogo in cui andate, in tutti gli oggetti che toccate, sforzatevi di introdurre con il pensiero delle particelle di luce che avrete strappato dal vostro cuore e dalla vostra anima. Così creerete nel mondo invisibile degli spazi sacri che agiranno beneficamente su tutte le creature."
16/06/2003. "Non occorre molto per assicurare la vita materiale, tuttavia gli esseri umani sono talmente occupati a crearsi dei nuovi bisogni che non resta loro più tempo da consacrare alla vita spirituale. Così, nella misura in cui il loro benessere materiale migliora, il loro stato psichico e morale si deteriora: squilibri, criminalità...Sul piano materiale, in Occidente, non si è mai stati tanto agiati, ma, in fondo, tutta questa agiatezza non dà una maggiore serenità alle persone, poiché, trascorsi i primi momenti di soddisfazione, non è una nuova lavatrice, una nuova automobile o una nuova casa che risponderà ai bisogni del loro cuore e della loro anima. Non vi è dubbio che essi siano consapevoli di questo degrado della società; trascorrono così il loro tempo in riunioni in cui si parla di "cambiare vita", ma tutti i cambiamenti dei quali discutono non riguardano altro che il piano materiale. Chi pensa veramente a fare delle riunioni per permettere agli esseri umani di vivere la vi! ta divina? Per questo, anche se gli affari vanno a gonfie vele - e non solo in questo caso - gli esseri umani stessi sono in pericolo. Allora, è ragionevole sacrificare l'umanità agli affari?"
17/06/2003.
"L'essere umano è naturalmente spinto a ricercare il piacere e questo è normale. Senza il piacere, la vita perderebbe tutto il suo sapore, diventerebbe talmente triste, monotona! È il piacere che anima, che dà colore all'esistenza e non si tratta di sopprimerlo. Occorre soltanto non farne uno scopo, ma dominare questa tendenza e orientarla in senso costruttivo. L'essere umano assomiglia ad un mercantile che naviga nell'oceano della vita; a bordo di quel mercantile vi sono dei marinai che si occupano di mettere il combustibile nella caldaia perché possa continuare ad avanzare, ma vi è anche il comandante, con la sua bussola, che si occupa dell'orientamento. I marinai rappresentano quell'impulso naturale che spinge l'uomo a ricercare sempre ciò che gli conviene, ciò che gli dà piacere. È quell'istinto che lo fa avanzare, ma esso è cieco. Quanto al comandante, egli rappresenta l'intelligenza, la saggezza che imprime la direzione, affinché la nave non abbia a dirigersi sugli scogli o ad urtare altre imbarcazioni. Allora, attenzione, vegliate affinché su quella nave, di cui siete il comandante, i marinai non restino mai abbandonati a loro stessi!"
18/06/2003. "Dove troverete qualcuno che, senza esservi obbligato dalle condizioni e dalle circostanze, decida di fare degli sforzi? È una tendenza innata nelle creature, quella di evitare gli sforzi e di cercare di sollevarsi dai loro incarichi, riversandoli su altri: esseri umani, animali o macchine. Ai nostri giorni, con i progressi tecnici, certamente li riversano soprattutto sulle macchine. Così lasciano che alcune loro facoltà si indeboliscano, in modo particolare la volontà. Colui che vuole diventare capace d'affrontare tutte le situazioni, deve abituarsi a fare degli sforzi. Anche se ai giorni nostri si può acquisire una quantità di cose senza fatica, occorre resistere a questo clima di facilità. Altrimenti, quale sarà il risultato? Si sarà colmati esteriormente, tutto qui; interiormente non si avrà nulla, si sarà nel vuoto. Sono gli sforzi che mantengono l'uomo in piedi e vivo."
19/06/2003. "Anche se è inesatto dal punto di vista astronomico, gli Antichi avevano qualche ragione per credere che il centro dell'universo fosse la Terra e non il Sole. Per gli esseri umani la Terra, il loro pianeta, è più importante, poiché essa è il loro vero universo e il suo centro è il centro dell'universo. Da un certo punto di vista, si può dire che il sistema geocentrico di Tolomeo è altrettanto veritiero del sistema eliocentrico di Copernico, perché gli esseri umani non ricevono direttamente l'energia solare ma è
la Terra che la riceve per prima e la trasmette loro. Inoltre essi crescono ed evolvono secondo il ritmo della Terra, non possono evolvere più velocemente di quanto faccia il loro pianeta: il destino collettivo dell'umanità è sottomesso all'evoluzione della Terra. Solo alcuni esseri particolarmente avanzati possono staccarsi dall'insieme ed evolvere più rapidamente. "
20/06/2003. "Quando provate un malessere fisico o psichico, non cercate di sbarazzarvene facendo immediatamente ricorso a medicinali. Prima, considerate che la natura vi dà quel male per spingervi a fare un lavoro sul piano spirituale. Allora pregate, meditate, legatevi alla luce, lasciando un momento da parte quel malessere. Non dico che possiate curare tutti i mali con il pensiero ma, anziché scegliere sempre ciò che è più facile, sbarazzandovi dei minimi inconvenienti attraverso mezzi esterni a voi, come analgesici e pillole, cercate prima di tutto di fare appello ad un elemento spirituale: lavorate con la luce, l'amore, l'armonia, la purezza. A quel punto, non solo è possibile che vi liberiate di quel piccolo inconveniente, ma il vostro essere intero ne beneficerà, poiché in questo modo il lavoro che fate non tocca soltanto un punto particolare in voi, ma tutto il vostro organismo fisico e psichico."
21/06/2003. "Quando provate odio verso qualcuno, qual è quella forza che vi insegna come folgorarlo con lo sguardo o persino colpirlo? E se l'amate teneramente, qual è la forza che vi insegna come sorridergli, come parlargli con dolcezza, come portargli dei doni? Che si tratti dell'amore o dell'odio, è sempre la stessa forza, ma a volte si manifesta in forma venusiana e agisce con delicatezza, espressività, poesia, dolcezza; a volte diventa marziana e può distruggere tutto al suo passaggio. D'altronde, basta vedere come l'amore manifestato in modo troppo inferiore si trasforma in violenza. Il bisogno di soddisfare i loro desideri rende gli uomini e le donne egoisti, crudeli, inclini a non preoccuparsi dell'altro; invece, colui che vuole manifestare i gradi superiori dell'amore agisce con generosità, disinteresse e pensa all'avvenire della persona che ama. Comunque sia, in origine, si tratta dello stesso impulso. "
22/06/2003.
"Nessuno deve prendere il pretesto delle proprie mancanze fisiche o psichiche per lasciarsi andare ad una vita mediocre. Anche l'essere più diseredato ha la possibilità di acquisire uno stato di coscienza superiore che gli permetta di lavorare per il bene dell'umanità. Alcuni diranno: "Ma non è possibile! Sono debole, non sono né illuminato né saggio. Come posso aiutare gli esseri umani che sono così numerosi?" Di certo non realizzerete il Regno di Dio sulla terra dall'oggi al domani, ma dal momento che pensate al Regno di Dio, dal momento che lo amate, che lo desiderate, voi orientate le vostre forze e le vostre energie in quella direzione. Questo lavoro produrrà dapprima degli effetti su di voi: vi eleverete, vi nobiliterete e, dato che nulla resta senza conseguenze, in un modo o nell'altro finirete per influenzare favorevolmente gli esseri attorno a voi. In ogni caso, non potete mai giustificare voi stessi, se non fate nulla."
23/06/2003. "Non si vede la vita, ma le sue manifestazioni. Non si vedono i pensieri e i sentimenti, ma le loro diverse espressioni attraverso le azioni e le creazioni che essi ispirano. Allo stesso modo, il mondo che conosciamo non rappresenta che delle condensazioni, dei gusci, delle scorie dell'Essere invisibile, lo Spirito cosmico, che vivifica, dirige, illumina e fa muovere l'universo. "Ciò che si vede, dice San Paolo, non è stato fatto da cose visibili." Allora, cercate di abbandonare le vecchie filosofie dell'irreale, che mantengono il mondo nella palude delle credenze e delle illusioni, e aggrappatevi alla vera realtà: lo spirito."
24/06/2003. "Molti di coloro che pretendono di lavorare per un ideale commettono questo errore: sono persuasi che il Cielo debba necessariamente sostenerli in ogni loro impresa. Montagne di ostacoli si ergono dinanzi a loro, ma essi non li vedono o si rifiutano di vederli: si lanciano alla cieca, convinti che il Signore, colmo di meraviglia per i loro buoni propositi, spianerà quelle montagne. Ebbene, non è così; il Signore non spiana le montagne dinanzi agli imprudenti e ai presuntuosi. Ciò che il Signore può fare, la sola cosa che potete chiederGli, è di donarvi la luce, poiché essa vi permetterà di trovare la via migliore, di evitare le trappole e i precipizi, di avere la forza che vi sosterrà fino in fondo nelle vostre imprese."
25/06/2003.
"Quando Gesù, nella preghiera al "Padre Nostro", dice: "Venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra..." non solo sottolinea il legame che esiste fra la terra e il Cielo, ma insegna agli esseri umani che hanno come compito quello di trasformare, abbellire, purificare la terra affinché essa diventi un giorno simile al Cielo. Direte: "Ma come? Non è possibile!" Sì, è possibile. Uno spiritualista deve tendere al Cielo, è chiaro; ma una volta che è riuscito a raggiungerlo, deve altresì pensare a far discendere la luce che è nel Cielo, l'amore che è nel Cielo, la potenza che è nel Cielo, la purezza che è nel Cielo, allo scopo di introdurle nel proprio cervello, nei polmoni, nello stomaco,... in tutto il proprio corpo. È così che dopo anni di sforzi, riuscirà a realizzare dentro di sé l'unione del Cielo e della terra, dello spirito e della materia. Una volta che avrà realizzato quell'unione in sé stesso, potrà contribuire a realizzarla anche attorno a sé."
26/06/2003. " La terra è figlia del sole, da lui è scaturita un giorno, miliardi di anni fa, ed è lui che continua a nutrirla e a educarla, affinché un giorno essa impari a donare con la sua stessa generosità. Finora, anche se produce della vegetazione, dei frutti, la terra è lontana dal saper donare come il sole. Allora, deve continuare ancora ad istruirsi, a guardare, ad ascoltare le parole del sole che le dice: "Vedi, bisogna che anche tu un giorno riesca a dare, a brillare come me." Ciò che il sole dice alla terra, lo dice anche a noi, poiché la terra e gli esseri umani, che hanno la stessa origine, hanno anche la stessa predestinazione. Ogni essere umano è una piccola terra e ognuna di quelle terre dovrà diventare, un giorno, come suo padre, il sole. Ecco il nostro avvenire."
27/06/2003. "Non basta possedere dei poteri psichici. Molte persone, esercitandosi, possono svilupparli. Si tratta di acquisire la più grande padronanza di sé, per poter rispettare, qualsiasi cosa accada, le regole del disinteresse e della purezza che sono le sole a permettere di entrare in contatto con le entità e le forze luminose dell'universo. Per questo metto in guardia tutti coloro che pretendono di aiutare gli altri attraverso la chiaroveggenza e la divinazione o di curare le loro turbe psichiche e fisiche attraverso il magnetismo, l'imposizione delle mani, ecc... Solo a pochissime persone è concesso di aver accesso al mondo invisibile per leggere il passato, il presente o
l'avvenire o per entrare in contatto con le forze e le entità psichiche, spirituali, allo scopo di lavorare con loro. Perché? Perché le qualità necessarie per far questo sono ancora più difficili da acquisire di quelle che ci permettono di agire sul piano fisico."
28/06/2003. "Come la religione non ha potuto annientare la scienza, così la scienza non potrà annientare la religione, poiché entrambe sono fondate su leggi identiche. Fra loro non esiste né separazione né contraddizione. Le separazioni e le contraddizioni esistono solo nella mente degli ignoranti, che non sanno come Dio ha creato l'universo. La scienza, ben compresa, non può che aiutare i credenti a concentrarsi sull'essenziale, così la religione, se ben compresa, dà alla scienza la sua vera dimensione. Ognuna di esse ha la propria funzione e, oramai, in ogni essere umano devono coesistere un religioso e uno scienziato: infatti, affinché religione e scienza non combattano più fra di loro nella società, devono smettere di combattersi nell'essere umano, poiché proprio là si producono i più grandi disastri. Quando un uomo di fede si oppone ad un uomo di scienza o viceversa, ognuno di loro pensa di attaccare un avversario esterno a lui; nie nte affatto, è sé stesso che sta attaccando!"
29/06/2003. "Tutti i credenti hanno come primo articolo di fede che Dio è il Creatore del cielo e della terra. Lo recitano nelle loro preghiere, lo cantano persino... Allora, dato che Dio è il Creatore del cielo e della terra, significa che Egli è presente in tutta la creazione, in ogni atomo della creazione, persino nelle pietre. Sì, anche la pietra è un aspetto di Dio, una manifestazione di Dio. Dio è nella luce ed è nella roccia. Che distanza fra la luce e la roccia! Ma nell'una come nell'altra agisce la presenza divina. Tutto ciò che esiste nell'universo partecipa della stessa quintessenza divina. Come avrebbe potuto Dio, il Creatore, non mettere qualcosa della Sua vita in ogni particella dell'universo che ha creato?"
30/06/2003. "Per poter migliorare sé stessi, bisognerebbe almeno che gli esseri umani imparassero a riconoscere le proprie lacune, invece non si preoccupano affatto della lucidità e preferiscono ingannarsi per poter conservare le loro illusioni. Hanno una così alta
opinione di sé stessi che, anche quando vanno, diciamo così, ad istruirsi presso un Maestro spirituale, non fanno alcun progresso. D'altronde, lo stesso Maestro rinuncia ad illuminarli, perché sa in anticipo ciò che lo aspetta appena apre bocca. Non gli dicono: "Sì, sento che avete ragione, devo correggere questo difetto, colmare questa lacuna". Dicono invece: "Assolutamente no, vi sbagliate, non ho la debolezza di cui mi parlate", e sono persino furiosi nei suoi confronti. Evidentemente è sempre il Maestro che sbaglia, essi sono impeccabili e non sbagliano mai!... Dinanzi a simili esseri, cosa volete che faccia il Maestro? Non insiste. Continua a donare il suo insegnamento, ma non insiste. Sa che la vita finirà per insegnare loro a conoscersi; allora, ritorneranno pieni di vergogna ad ascoltare le lezioni del loro istruttore."
LUGLIO 2003 01/07/2003. "Il Cielo non smette d'inviare sulla terra correnti d'armonia allo scopo di sospingere gli esseri umani verso l'unità e coloro, che sono pronti a captare queste correnti, non devono più aspettare, ma devono mettersi al lavoro. Il giorno, in cui realizzeranno tale unità, sarà il momento più bello della storia umana. Che grandi cambiamenti si verificheranno, quando la terra non sarà che una sola famiglia! Tutti quei miliardi, che ora sono impiegati inutilmente nell'esercito, nello spionaggio, saranno utilizzati finalmente per l'educazione ed il benessere di tutti. Sfortunatamente, per il momento, si crede ancora che queste idee siano irrealizzabili. Si dice "utopia"!... ma solo questa utopia può salvare l'umanità. Gli esseri umani potranno fare, cercare altre soluzioni, ma non ve n'è che una: lavorare senza sosta per l'unità, quali che siano le difficoltà e quali che siano gli sforzi da compiere."
02/07/2003. "Si è molto parlato e scritto sulle Iniziazioni, poiché nel corso dei tempi e nei differenti luoghi della terra esse hanno potuto prendere forme assai diverse. In realtà, tutte le Iniziazioni, quelle del passato come quelle odierne, in qualsiasi luogo siano effettuate, hanno un solo scopo: quello di realizzare l'unione dello spirito e della materia. Sì, un solo scopo: l'unione, la fusione dello spirito e della materia, dell'uomo e del suo Creatore. D'altra parte, per giungere a quell'unico fine, le spiegazioni e le presentazioni sono varie e molteplici, ciò accade perché le conoscenze necessarie per realizzare quella fusione sono di un numero infinito. Tutti i mezzi che l'uomo possiede, tutte le conoscenze che senza sosta acquisisce, devono essere messi al servizio d'un
solo fine: unirsi alla Divinità, fondersi con la Causa Prima. Finché egli cercherà altre cose, non farà che vagabondare per vie senza uscita."
03/07/2003. "Potete trovare tutto nell'universo: il cielo, la terra e persino l'inferno. Sta a voi sapere dove volete andare e comportarvi di conseguenza. Se inavvertitamente vi siete persi nell'inferno, affrettatevi ad uscirne. Può accadere che siate invitati al bar a bere con amici, ma questo non significa che dobbiate restarvi a lungo. Passeggiate nella foresta e vi mettete a cogliere le fragole; va bene, ma pensate a rientrare, altrimenti arriverà la notte e non ritroverete più la strada... Qualcuno si lamenta: "Ho pronunciato parole infelici che hanno provocato dei danni." Non fa nulla, pronunci ora altre parole per riparare. Così chi cade in una palude infestata da animaletti nocivi non deve accontentarsi di lanciare grida e recitare preghiere, ma si affretti ad uscirne! Queste sono tutte immagini per mostrarvi che anche nelle peggiori situazioni non vi è nulla di definitivo e che bisogna soltanto pensare a cambiare posto o a riparare."
04/07/2003. "Da parecchi secoli ebrei e cristiani ripetono che Dio ha creato l'uomo a propria immagine! Sì, lo ripetono, ma quando comprenderanno veramente ciò che significa?... Dio, nel crearci, ha introdotto in noi una quintessenza di Sé stesso, della stessa luce, della stessa purezza, della stessa potenza. La Scienza iniziatica chiama questa quintessenza divina in noi "il nostro Sé superiore". Dunque, se ci concentriamo sul nostro Sé superiore, ci leghiamo a Dio, poiché il nostro Sé superiore è una Sua particella. Grazie agli sforzi che facciamo per toccare quel centro, quella vetta che è in noi, facciamo sgorgare delle forze che vanno a vivificare tutte le cellule del nostro corpo. Questa è la risposta di Dio alle nostre preghiere, poiché Dio non è diverso dal nostro Sé superiore."
05/07/2003. "La Scienza iniziatica ci insegna che l'uomo ideale, l'uomo perfetto, l'uomo quale l'Intelligenza cosmica ha creato nei suoi laboratori è simile al sole. Questo significa che tutto ciò che emana da lui è della stessa quintessenza della luce del sole, ma allo stato eterico. Dunque, più l'uomo si avvicina alla perfezione, più le sue emanazioni
diventano simili alla luce: come la luce, esse si propagano attraverso lo spazio, perciò coloro che hanno sviluppato la sensibilità le ricevono e ne beneficiano. Se l'uomo si esercita a prendere il sole come modello, sarà realmente quella stessa forza, quella stessa energia solare che uscirà attraverso il suo cervello, i suoi occhi, la sua bocca, le sue mani, attraverso tutto il suo corpo, e come la luce, essa apporterà le sue benedizioni non soltanto agli esseri umani, ma agli animali, alle piante, alle pietre, a tutta la natura."
2005 09/06/2005. "Lo scopo degli alchimisti è questo: riuscire a fabbricare la pietra filosofale che trasforma tutti i metalli in oro. Tuttavia, chi vuole diventare un vero alchimista deve essere più di un buon chimico. Per riuscire nei suoi esperimenti, il chimico ha bisogno solo di saper manipolare alcune sostanze materiali; l’alchimista deve andare oltre, e per riuscire gli è necessario introdurre altri elementi nel proprio lavoro. Certi alchimisti, che conoscevano perfettamente la formula di fabbricazione della pietra filosofale, non sono mai riusciti a nulla, benché avessero accuratamente preparato tutti i componenti. Infatti, preparare la pietra filosofale è più un processo psichico e spirituale piuttosto che un processo fisico, e chi vuole ottenerla deve studiare le virtù e realizzarle in se stesso; solo a questa condizione la materia gli obbedirà, ed egli diverrà un vero alchimista."
10/06/2005. "Numerosi credenti portano indosso alcuni simboli della propria appartenenza religiosa. Il cristiano porta una croce. Tramite quella croce, egli vuole affermare la propria fede, assicurarsi la protezione del Cielo o favorire la propria evoluzione. In realtà, una semplice croce non ha mai salvato nessuno dalle malattie o dai peccati; se il cristiano non compie alcun lavoro in profondità sui propri pensieri e sui propri sentimenti, non sarà una croce a trasformarlo o a proteggerlo. La croce è un simbolo cosmico che deve essere studiato e considerato con il più grande rispetto. È bene portare su di sé una croce, ma a condizione di comprenderne il significato, altrimenti il simbolo lavora contro la persona che lo porta. Davanti ad una croce, tutti gli esseri evoluti sentono un brivido sacro ma, prima di portarla, cercano di approfondirne il senso, altrimenti a che cosa servirebbe? Chi porta una croce senza fare alcuno sforzo per comprenderla e vivificarla in se stesso, non soltanto non ne riceve alcun beneficio, ma cammina verso la sofferenza e la morte."
2006 16/06/2006. "È una pessima abitudine, che si trova presso la maggioranza delle persone, quella di guardare sempre verso il basso, cioè di vedere tutto ciò che non va, ciò che è fonte di preoccupazione, d'inquietudine, di dispiacere... Ci si dimentica di guardare verso l'alto, là dove regnano la luce, la bellezza e tutto ciò che può davvero spingere l'anima a ringraziare il Cielo e a trovare i mezzi per superare le difficoltà. Le preoccupazioni e le difficoltà esisteranno sempre, qualsiasi cosa facciamo; è inutile lottare contro di esse, poiché saremmo noi stessi ad essere annientati. Dobbiamo fare, allora, quello che si fa contro le intemperie o contro gli insetti: dobbiamo attrezzarci. Contro la pioggia, prendiamo un ombrello; contro il freddo, ci vestiamo con abiti caldi o installiamo un impianto di riscaldamento, ecc... Ebbene, contro le difficoltà, non ci sono altre soluzioni che guardare verso l'alto per attingere la luce e la forza, e allora non soltanto trionferemo su di esse, ma saremo riconoscenti verso il Cielo."
Pensiero del giorno 06/12/2009. "Dei quattro elementi, il fuoco è certamente quello che esercita sugli esseri umani il più grande fascino. Essi guardano le fiamme danzare e, istintivamente, tendono le mani verso quelle fiamme, come se sentissero di poter captare qualcosa. Perché? Direte che è la natura a spingerli ad agire così. Sì, certo, ma questo impulso ha una ragione più profonda. All’estremità delle nostre dita possediamo dei centri molto sensibili, poiché provvisti di un gran numero di cellule sensitive. Si è potuto constatare anche che la sensibilità di un essere si misura, fra l’altro, dal rigonfiamento che presenta all’estremità delle proprie dita. Quindi, quando tendiamo le mani verso il fuoco, i centri sensibili sulla punta delle dita cominciano a funzionare: captano il calore oltre ad altri elementi sottili, e li trasmettono al nostro organismo. In questo modo, non solo il nostro corpo si riscalda, ma il nostro plesso solare viene favorevolmente influenzato. "