Gazzetta dello Sport 18 Luglio 2009

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www.gazzetta.it Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281

Sabato 18 luglio 2009 1,50 e Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 113 - Numero 168

INTERVISTA ESCLUSIVA I ROSSONERI VOLANO IN USA. LA PROMESSA DEL BRASILIANO

Ronaldinho parla da leader «Il Milan è sempre più mio. Voglio vincere anche per Berlusconi» «Sogno di arrivare in finale di Champions e di andare al Mondiale» G.B. OLIVERO alle pagine 10-11

Ronaldo de Assis Moreira, detto Ronaldinho, 29 anni

ELKANN E DEL PIERO A PINZOLO

IBRA SI’ AL BARÇA

PALLA A ETO’O

All’Inter vanno 50 milioni, il centravanti e Hleb. Manca solo l’o.k. del camerunese

Ale Del Piero, 34 anni, LAPRESSE

il commento STUFI DEI SUOI MAL DI PANCIA

IL ROMPI PALLONE di Gene Gnocchi

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Prima conferenza stampa di Mourinho negli Usa: «Obama? Quest’anno zeru tituli».

di SEBASTIANO VERNAZZA

SEGUE A PAGINA 8

Un blitz in elicottero, come faceva l’Avvocato: «Le nostre vittorie tutte ottenute sul campo». Il capitano rinnova fino al 2011: «Possiamo battere tutti» Pagine 12-13 BRAMARDO e TIMOSSI

Servizi da pagina 2 a pagina 9 ELEFANTE, CECERE, DE CALO’, DI FEO e LAUDISA

Ibra verso il Barcellona e i primi sondaggi recapitano messaggi sorprendenti. Domanda di Gazzetta.it: «L’Inter deve accettare l’offerta del Barça?». Delusi quanti si aspettavano una mareggiata di «no». Alle 21 di ieri sera i «sì» galoppavano verso il 75 per cento, su un rispettabile campione di 26 mila votanti. Quando Kakà è passato al Real, analoga rilevazione ha avuto esiti diversi, e davanti alla sede del Milan c’è stata contestazione. Per il momento non si ha notizia di agitazioni anti-Moratti. Gli interisti si sono stufati dei mal di pancia di Ibrahimovic: vada pure, tanto la Champions non si è vinta neanche con lui.

John & Ale «Orgogliosi di questa Juve»

NUOTO TUFFI: PRIMO ORO ALLA CINA

Stasera suona Allevi comincia il Roma show Pagine 26-27-29

CICLISMO NOCENTINI ANCORA GIALLO

Samuel Eto’o e Zlatan Ibrahimovic. tutti e due nati nel 1981 AP e IMAGE

Tour: spari dalla folla feriti Freire e Dean Pagine 24-25 PASTONESI e SCOGNAMIGLIO


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SABATO 18 LUGLIO 2009

LA GAZZETTA DELLO SPORT

TOUR DE FRANCE LA 13a TAPPA

Che Italia

LA GUIDA Nibali è 9˚ a 1’54" Oggi da Colmar a Besançon ARRIVO: 1. Heinrich HAUSSLER (Ger, Cervelo) 200 km in 4.56’26", media 40,481; 2. Txurruka (Spa) a 4’11"; 3. Feillu (Fra) a 6’13"; 4. Sy. Chavanel (Fra) a 6’31"; 5. P. Velits (Slk) a 6’43"; 6. Hushovd (Nor); 7. V. Efimkin (Rus); 8. Wiggins (Gb) a 6’43"; 9. Hincapie (Usa); 10. A. Schleck (Lus); 18. Tosatto; 20. Contador (Spa); 26. Nocentini; 27. Armstrong (Usa); 30. Sastre (Spa); 31. Evans (Aus); 38. Nibali; 40. Menchov (Rus); 72. Bruseghin a 7’12"; 77. Pellizotti a 7’30"; 89. Ballan a 20’21".

Noce in giallo Pelli a pois Non svegliateli

CLASSIFICA: 1. Rinaldo NOCENTINI (Ag2r) 2175 km in 53.30’30", media 40,647; 2. Contador (Spa) a 6"; 3. Armstrong (Usa) a 8"; 4. Wiggins (Gb) a 46"; 5. Klöden (Ger) a 54"; 6. Martin (Ger) a 1’; 7. Vandevelde (Usa) a 1’24"; 8. A. Schleck (Lus) a 1’49"; 9. Nibali a 1’54"; 10. L. L. Sanchez (Spa) a 2’16"; 12. F. Schleck (Lus) a 2’25"; 13. Kreuziger (Cec) a 2’40"; 14. V. Efimkin (Rus) a 2’45"; 15. Sastre (Spa) a 2’52"; 17. Evans (Aus) a 3’07"; 27. Menchov (Rus) a 5’02"; 41. Pellizotti a 12’21"; 84. Ballan a 49’21"; 99. Bruseghin a 58’26"; 102. Pozzato a 1.01’46"; 111. Tosatto a 1.12’14"; 112. Vanotti a 1.12’51"; 124. Righi a 1.26’59"; 130. Santambrogio a 1.28’48"; 132. Bennati a 1.29’46"; 143. Bandiera a 1.36’11"; 149. Sabatini a 1.39’07".

Nocentini: «Se reggo altri due giorni, lotto per il Tour». Pellizotti: «Voglio la maglia fino a Parigi» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI COLMAR (Francia) dGiallo e pois.

Generale e montagna. Due italiani in cima al Tour de France, l’Himalaya del ciclismo. Rinaldo Nocentini: il «Noce», «Rinaldinho», il toscano, l’aretino. E Franco Pellizotti: il «Pelli», «il delfino di Bibione». Nocentini e le sue sette maglie gialle. Pellizotti e la sua prima maglia a pois. Nocentini e i suoi impercettibili eppure infiniti 6" su Alberto

LEADER 7 VOLTE

Come Moser Ora punta a Chiappucci

Era dal 7 luglio 2000 che non succedeva: allora toccò ad Alberto Elli e Paolo Bettini Contador e 8" su Lance Armstrong. Pellizotti e i suoi tre smilzi eppure enormi punti di vantaggio su Egoi Martinez. Quando Learco Guerra conquistò le sue sette maglie gialle, al Tour 1930, l’unico Nocentini che poteva bere un bicchiere di vino rosso in suo onore era Santino, il nonno di Rinaldo. E non è escluso che lo fece. Quando Francesco Moser collezionò le sue sette maglie gialle, al Tour 1975, casa Nocentini festeggiava l’arrivo di Maruska, l’ottava della serie, senza prevedere che sarebbero anco-

Ieri Rinaldo Nocentini (nella foto Sunada mentre taglia esausto il traguardo di Colmar) ha eguagliato le sette maglie gialle di Francesco Moser e Learco Guerra. Oggi può raggiungere Claudio Chiappucci (8) e domani Fiorenzo Magni (9). In testa alla classifica degli italiani con più maglie gialle c’è, imprendibile, Ottavio Bottecchia con 34, seguito da Gino Bartali (23), Fausto Coppi e Felice Gimondi (19), Gastone Nencini (14).

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dicono RINALDO

«Sul Col de Platzerwasel ero al fianco di Armstrong e Contador, senza sudditanze psicologiche o complessi»

ALTRE MAGLIE — Verde (a punti): Hushovd (Nor). Bianca (giovani): Martin (Ger). A pois (montagna): Pellizotti.

FRANCO

È IL RE DELLA MONTAGNA

«Dopo la delusione per il 3˚ posto di Vittel, volevo rifarmi. Ho lottato dovunque, provo una grande emozione»

Franco Pellizotti, 31 anni, in maglia a pois, vinta da 8 italiani: Bartali (’38-’48), Brambilla (’47), Coppi (’49-’52), Nencini (’57), Massignan (’60-’61), Bellini (’76), Battaglin (’79), Chiappucci (’91-’92) BETTINI

ra piovuti dal cielo Rinaldo e Susanna.

al piano originario: vincere una tappa».

Sogni e fatica Ieri «Rinaldinho» se l’è guadagnata: «Ho pedalato bene. Sul Col de Platzerwasel, quello di prima categoria, mi dicevo: "Però, se va avanti così...". Ero al fianco di Armstrong e Contador, senza sudditanze psicologiche, senza complessi di inferiorità, ma con voglia, con curiosità. Pioggia, vento, freddo. Ma deciso, concentrato, sicuro». A quota 8 maglie gialle c’è Claudio Chiappucci, a quota 9 Fiorenzo Magni. «Quasi mi vergogno a pensare di essere paragonato a gente così. Sono già contento. Ma non ho ancora finito di sognare. Domani (oggi, ndr) la maglia gialla si può tenere. Domenica (domani, ndr) è dura. Ma se la tengo anche domenica, allora lotto per il Tour. E se invece salto, torno

Cercata Ieri «Pelli» se l’è sudata: «Fin dalla partenza Martinez si è messo alla mia ruota. Giornata tremenda, anche per il tempo. Dopo la delusione della tappa di Vittel, terzo ma convinto di poter ottenere di più, volevo rifarmi e prendere la maglia a pois. Ho lottato dovunque. E adesso è un’emozione fortissima. Questa maglia l’ho vista addosso a grandi campioni, da Chiappucci a Virenque, e ne ho sempre fatto una passione. E voglio portarla fino a Parigi. Uscito bene dal Giro, terzo, sono venuto al Tour con ambizioni di classifica generale. Ma quando ho capito che non avrei potuto competere con gli altri, mi sono tolto dai primi posti e ho puntato sulla classifica della montagna. A Verbier si sfideranno

per la maglia gialla. Le tappe decisive per la maglia a pois saranno martedì e mercoledì». Passano i giorni Passano i giorni, e Nocentini li vive in serenità: «Mi addormento al volo, mi sveglio prima della sveglia, e con il mio compagno di camera, Arrieta, spagnolo, scherzo e rido. Da Ponticino, vicino a casa mia, sono venuti a trovarmi tre amici: nove ore di macchina ad andare, nove a tornare, altro che Tour de France, il loro sarà un "tour de force"». Passano i giorni, e Pellizotti li vive in tranquillità: «In camera con Kreuziger, ceco, si chiacchiera e si discute. Un libro, l’Ipod, il telefono. Poco da fare, molto da recuperare. E domani (oggi, ndr) viene a trovarmi mia moglie Claudia». Giallo e pois. Generale e montagna. Due italiani in cima al Tour. Non svegliateci.

OGGI: 14ª tappa, ColmarBesançon, 199 km. Frazione vallonata e adatta alle fughe. Partenza 12.40. In tv: Rai2 dalle 14, Eurosport dalle 14.15. I VINCITORI DI TAPPA: 1ª Cancellara (Svi); 2ª Cavendish (Gb); 3ª Cavendish; 4ª Team Astana; 5ª Voeckler (Fra); 6ª Hushovd (Nor); 7ª B. Feillu (Fra); 8ª L.L. Sanchez (Spa); 9ª Fedrigo (Fra); 10ª Cavendish; 11ª Cavendish; 12ª N. Sorensen (Dan).

IL VINCITORE IL VELOCISTA DELLA CERVELO, GIA’ 2˚ ALLA SANREMO E AL FIANDRE, SPIANA UNA TAPPA CON 5 GPM

Il giorno di Haussler, tedesco d’Australia In fuga per 197 km sotto il diluvio: l’ex Gerolsteiner trionfa da solo a Colmar DAL NOSTRO INVIATO

COLMAR dHeinrich Haussler potrà raccontarla ai nipotini. Partito al km 3, arrivato — da solo — al km 200: 197 km su e giù dai Vosgi, perdendo o mollando i compagni di fuga, sotto la pioggia, nella nebbia, con il freddo, e tre proiettili sparati contro il gruppo. Non si è capi-

to se Haussler è più un tedesco d’Australia (è nato nel Nuovo Galles del Sud, un posto dell’altro mondo) o un australiano di Germania (passaporto tedesco). Faccia da baseball Però ieri si è capito una cosa: Haussler è un corridore vero. A dire il vero, s’era intuito alla Vuelta 2005, quando centrò una tappa, e se n’è avuta la conferma quando quest’anno ha vinto mezza Sanremo (2˚, a un soffio da Cavendish) e mezzo Fiandre (ancora 2˚). Faccia da baseball, aria da telefilm, ciuffo biondo. Riassume: «Papà tedesco e mamma australiana. Io sono nato e cre-

w I NUMERI

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vittorie 2009 Heinrich Haussler quest’anno ha vinto 5 corse, tra cui una tappa alla Parigi-Nizza

sciuto in Australia». Invece che rugby, ciclismo: «Allora (a 14 anni, ndr) mio padre mi ha fatto andare in Germania, aveva vecchie conoscenze, e lì sono arrivato al professionismo». Ex Gerolsteiner Potenza dello sponsor: «Siccome la mia squadra (Gerolsteiner, ndr) preferiva avere corridori tedeschi, ho preso il passaporto Deutschland. Ma siccome alla mia nuova squadra (Cervélo, ndr) non gliene importa nulla, allora ho chiesto quello australiano». Questione ancora di un anno. HH conosceva questa tappa: «Vivevo a 20 km da qui. E’ una delle zone in cui preferisco alle-

Heinrich Haussler, 25 anni, nato nel Nuovo Galles BETTINI

narmi. Sono venuto al Tour per aiutare Sastre per la classifica generale e Hushovd per quella a punti. Ma questa era un’occasione. In fuga pensavo: "Gesù, ma chi me l’ha fatto fare". Una giornata terribile. Però, se ci fossero stati 30˚, sarei stato uno dei tanti». L’ultimo a cedergli è stato Chavanel: «Forte, anche quest’anno, nelle classiche e alla Parigi-Nizza. Quando ho saputo che il nostro vantaggio sul gruppo era precipitato da 6’ a 3’, mi sono detto: "Proviamo"». Anche Chavanel è precipitato, anzi, crollato: crisi di fame, giù il sipario. Così la tappa che doveva dire tanto, ha detto poco o niente. Attacchi: zero. Difesa: a oltranza. Troppi controlli: tattici e, sostengono i più maliziosi, anche antidoping. past.


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TOUR DE FRANCE LA GRANDE PAURA Oscar Freire, 33 anni, spagnolo tre volte campione del mondo BETTINI

s NOTIZIE IN BREVE

Poz, nuovo tricolore Da oggi Filippo Pozzato vestirà la nuova maglia di campione tricolore. Rispetto a quella attuale, contestata dalla Federazione ciclistica italiana, sarà più tradizionale

Spari sui corridori Freire e Dean feriti Proiettili di metallo partiti da una pistola ad aria compressa colpiscono lo spagnolo e il neozelandese. È allarme sicurezza? DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO cscognamiglio@gazzetta.it

COLMAR (Francia) d L’accaduto non si realizza subito. Ma quando si realizza, la prima cosa che passa per la testa è che poteva finire molto peggio. Spari sul Tour de France, da una pistola ad aria compressa. Colpiti — per fortuna senza grosse conseguenze — Oscar Freire e Julian Dean: la 13ª tappa è già finita da un po’ quando una di quelle notizie che ti fa sobbalzare sulla sedia comincia a diffondersi.

Tre colpi Quanto al momento dell’accaduto, le fonti divergono: chilometro 155 o 165, a seconda delle versioni. «Ho sentito tre colpi», racconta Juan Manuel Garate. Il 34enne spagnolo della Rabobank non fa parte dell’avanguardia della corsa. Secondo la versione più accreditata, il chilometro è il 155 ed è appena finito il Col du Platzerwasel: al traguardo di Colmar mancano 45 km. Un colpo dei

tre va a vuoto, mentre ad essere toccati — di striscio — sono Oscar Freire, il 33enne della Rabobank tre volte campione del mondo, e Julian Dean, il 34enne velocista neozelandese della Garmin. Freire, che pure dirà di avere sentito gli spari, lamenta «una sensazione come quella di una puntura di una vespa» alla gamba destra. Il piccolo proiettile era passato tra la pelle e il pantaloncino e gli verrà rimosso al traguardo. «Per fortuna non è successo niente di grave», ha fatto sapere Oscarito. Però poteva essere una tragedia: pensate se lo avesse centrato in un occhio, per esempio. A vuoto Il terzo colpo dovrebbe essere andato a vuoto, ma la dinamica dell’accaduto ieri sera non era stata chiarita: la Rabobank ha comunque parlato di proiettili «di ferro, non di plastica». La Garmin ha fatto sapere che «Dean è stato colpito in cima a una salita (mentre le fonti spagnole localizzano l’episodio in discesa, ndr). Ha

una piccola ferita a un dito della mano sinistra». I due team hanno informato la Gendarmeria e un’inchiesta è stata aperta. Freire e Dean sono stati già ascoltati. Nessun accenno alla vicenda da parte del Tour: solo sul tardi la conferma dell’apertura dell’inchiesta e dell’audizione dei corridori. Incolumità Impossibile in ogni caso non domandarsi: c’è un problema sicurezza alla Grande Boucle? Per una strana ca-

CLIC L’AGGUATO DI PIERIS NEL GIRO DEL 1946 Altro contesto, ma anche il Giro ha conosciuto gli spari. Il 30 giugno 1946 il gruppo fu fermato a Pieris dai partigiani di Tito. Solo in 18 giunsero a Trieste

sualità, se ne era parlato anche al mattino, ma per un altro motivo. Lance Armstrong, una volta annunciato il rientro, aveva anche ipotizzato rischi per la propria incolumità in caso di partecipazione al Tour e Bernard Hinault, intervistato dall’Equipe, aveva tirato in ballo di nuovo l’argomento: «Ha parlato di problemi di sicurezza. Pensa che siamo dei selvaggi? Allora se ne poteva stare a casa». Ripartono Tornando all’episodio di ieri, va specificato che la presenza di Freire alla partenza di questa mattina da Colmar non è in discussione, e lo stesso vale per Dean. Di certo gli spari sono stati sentiti nitidamente, lo hanno ribadito sia Garate sia Freire: questo lascia supporre che chi ha sparato non fosse troppo lontano dalla strada. Cosa peraltro normale nel ciclismo. Ma resta il senso di inquietudine provato ieri, quando si è capito che avevano sparato sul Tour. E non metaforicamente.

BUFERA MENTRE L’INCHIESTA «VIA COL DOPING» CONTINUA A TENERE VIVO L’INTERESSE

Altri due positivi in Spagna Landaluze e Serrano fermati per il Cera. Rebellin davanti al Cio il 27 CLAUDIO GHISALBERTI

dIl doping continua a tener banco e stavolta a cadere nella rete sono due spagnoli. Iñigo Landaluze (Euskaltel-Euskadi) e Ricardo Serrano (Fuji Servetto) sono stati trovati positivi al Cera. Landaluze in due occasioni: il 7 giugno, durante il Delfinato, e il 16 giugno, nel

corso di un controllo a sorpresa. Serrano, invece, è risultato positivo il 13 giugno, al Giro di Svizzera, ma anche in un controllo relativo al passaporto biologico effettuato il 7 maggio alla vigilia del Giro (dove la Fuji ha potuto prendere il via solo grazie a un ricorso al Tas). Landaluze non chiederà le controanalisi e ha ammesso di aver assunto Cera.

nazionale del suo Paese) oltre alla denuncia di 30 persone, fra cui Davide Rebellin e il d.s. Simone Mori. L’Amica Chips in un comunicato precisa che «Mori non ricopre più cariche in seno alla nostra formazione dal mese di marzo... L’operato manageriale e la gestione finanziaria di Mori hanno portato alla sospensione dell’attività agonistica del team da parte dell’Uci».

Scaricato In Italia, invece, tiene ancora banco l’inchiesta di Padova «Via col doping», che giovedì ha portato all’arresto del serbo Aleksandar Nikacevic (ex pro’ nella Alessio e già c.t. della

Moletta archiviato A proposito di Francesco Rivera, Amica Chips precisa che «in assenza di spiegazioni sulla sua condotta (gli venne trovata dalla Finanza una fiala di insulina sotto il

letto alla vigilia del Tricolore, ndr) gli fu vietato dal nostro team manager Matteo Signorino di partecipare alla gara prima del successivo licenziamento». Contrariamente a quanto scritto ieri, invece, non risulta più indagato Andrea Moletta, la cui posizione è stata archiviata il 24 ottobre scorso. Al Cio Per quanto riguarda infine Davide Rebellin, il vicentino comparirà lunedì 27 davanti alla Commissione disciplinare del Cio. Positivo al Cera a Pechino, dove vinse l’argento, è certo di riuscire a sostenere la sua innocenza e prosegue ad allenarsi con la speranza di potere tornare in gruppo. Per ora è sospeso dalla sua squadra, e il Coni non ha ancora preso provvedimenti.

Spilak riammesso Lo sloveno Simon Spilak è arrivato a 45’45", fuori tempo massimo. Ma la giuria l’ha riammesso perché i poliziotti, in alcuni punti, avevano riaperto il traffico

S Lance Armstrong, 37 anni EPA

PERDE ANCHE LEIPHEIMER: FRATTURA

E Armstrong si arrabbia con la ministra Bachelot insiste sul ritardo a un controllo. Lance: «Ridicolo». Hinault all’Equipe: «Non vincerà» DAL NOSTRO INVIATO

COLMAR (Francia) dMagari la scaramanzia — tap-

pa numero 13, di venerdì 17 — non c’entra niente. Però di certo la giornata di Lance Armstrong non era cominciata nel migliore dei modi. E anche dopo non ha sterzato verso il bello. «Mi sono svegliato con una brutta notizia», aveva scritto su twitter di buon mattino il 37enne texano dell’Astana. Si riferiva alla perdita dell’amico Levi Leipheimer, caduto nel finale della tappa di giovedì: quella che sembrava una forte botta al polso destro, si è rivelata una frattura e l’americano (4˚ in classifica a 39" da Nocentini) non è potuto ripartire da Vittel: è stato operato ieri pomeriggio a Nancy. Sarebbe stata un uomo fondamentale per la squadra, più vicino ad Armstrong che a Contador: comprensibile il disappunto del Cowboy. L’intervista Neppure la rassegna stampa aveva portato buone nuove: l’Equipe, il quotidiano francese di proprietà dell’Aso (società organizzatrice), ha aperto con un’intervista a Bernard Hinault e l’ultimo campionissimo di Francia, come sempre, non è stato tenero nei confronti di Armstrong. «Non vincerà il Tour. Ha una certa età e Contador può fare grosse differenze in montagna. Non mi sta particolarmente simpatico? No, semplicemente non mi fa effetto, mi lascia indifferente. Il suo ritorno, e che sia o non sia al Tour, non mi fa né caldo né freddo. Mi avrebbe impressionato se nei grandi momenti della carriera avesse corso anche il Giro, o le classiche. È stato il campione del Tour, niente di più. Se Merckx avesse fatto come lui, di Tour ne avrebbe vinti quindici...». Il controllo Ma Hinault non è stato l’unico francese a far arrabbiare Armstrong. Roselyne Bachelot, ministro dello Sport, giovedì era tornata sul «ritardo» del controllo antidoping a sorpresa dell’Uci di sabato scorso nell’albergo dell’Astana ad Andorra, stigmatizzando ancora l’episodio. «Ridicolo — ha risposto il sette volte re del Tour —. Quando è troppo è troppo. Siamo al Tour e non si possono svegliare i corridori alle sei del mattino di una tappa di montagna. Volete sapere che cosa è successo? Hanno bussato alla porta della camera, sono sceso e ho dato il mio sangue». Infine — neanche a farlo apposta — al termine della tappa di ieri il texano è stato sottoposto a un altro controllo. Per il commento, visto che con i cronisti non ha parlato, rivolgersi a twitter: «Continuino a cercare, ma non c’è niente da trovare tranne duro lavoro e sacrifico. Niente c’era, e niente ci sarà». ci.sco.

CORSA A PUNTI JUNIOR

ALL’AQUILA

Europei su pista Ongaretto d’oro

Campus ciclismo per i terremotati

(m.gaz.) All’indomani del successo di Loris Paoli nel chilometro juniores, un’altra vittoria per l’Italia agli Europei su pista di Minsk (Bielorussia). Elia Ongaretto (Rinascita Ormelle Pinarello) si è imposto nella corsa a punti, sempre juniores: ha battuto il russo Matvey Zubov e il britannico Timothy Kennaugh grazie al successo nell’ultimo sprint.

Al Campo Coppito Murata di Gigotti (Aq), apertura del Campus adibito all’attività ciclistica, iniziativa per i giovani abruzzesi voluta dal Coni in accordo con la Protezione Civile. Presenti il c.t. azzurro Franco Ballerini e Danilo Di Luca che ha provato il percorso di Mtb realizzato dall'Associazione Bike 99. A proposito di Abruzzo, continua intanto la raccolta di fondi «Un aiuto subito», realizzata da Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, City, corriere.it e gazzetta.it. Per i versamenti consultate il sito www.gazzetta.it.

TRICOLORI MTB (m.gaz.) Oggi a Brescia gare Master per i Tricolori di mountain bike cross country. Domani si assegnano i titoli juniores, under 21, under 23 ed Elite.


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