COSÌ FAN TUTTI. E TU? IO NO. Book di progetto
Sommario AMSA - il committente (pag. 2) Il problema del vetro - analisi (pag. 6) Strategia di comunicazione - obiettivi e target (pag. 12) Idea - la nostra (pag. 18) Produzione - la famigerata fase di (pag. 30) Postproduzione - ÂŤIl Mio Mac sta decollandoÂť (pag. 62)
AMSA I L
C O M M I T T E N T E
L’azienda
A
MSA (acronimo di Azienda Milanese Servizi Ambientali) viene fondata del 1907. Nel 1985 da AMNU nasce AMSA e nel 2008 nasce A2A Spa. AMSA mantiene un’identità propria ma è controllata dalla nuova società multiservizi per azioni. AMSA conta al suo interno 3419 dipendenti, 31703 cestini e 1270 automezzi.
Zone operative AMSA copre, oltre alla zona di Milano, anche i comuni di Settimo, Pero, Novate, Bresso, Segrate, Basiglio e Trezzano. La raccolta dei rifiuti è organizzata per dipartimenti, in particolare quattro, dislocati per orientamento geografico: Nord-Ovest, Nord-Est, Sud-Est e Sud-Ovest. I dipartimenti sono Silla, Olgettina, Zama e Primaticcio.
Claim, mission e vision Il claim principale di AMSA è riassunto nella frase: “Milano è la nostra casa. Teniamola pulita.”. L’azienda si presenta dunque attenta all’ambiente, che viene paragonato ad una casa in cui si vive, e sul sito da un’immagine di se molto pulita tramite colori sui toni del verde, che richiamano ambiente e freschezza. Per quanto riguarda la missione di AMSA, come si legge dal sito, possiamo parlare di Ambiente e Servizi. L’impresa desidera quindi mantenere e preservare la pulizia ambientale e offrire ai cittadini servizi
che lo consentano. A questa considerazione si lega la promessa di AMSA, che si concreta nella volontà di far diventare, e successivamente mantenere, Milano una città pulita tramite la raccolta dei rifiuti e la pulizia.
Forze e debolezze Tramite l’analisi SWOT (matrice di forze/ debolezze, opportunità/minacce) si è poi analizzata l’azienda. I principali punti di forza sono il radicamento territoriale, il monopolio che essa detiene a Milano e le risorse umane. Tuttavia alcune debolezze potrebbero concretarsi con la politicizzazione, la comunicazione poco incisiva e non coordinata e la difficoltà dei servizi. Le opportunità riguardano temi di carattere universale come la sensibilità riguardo ai temi ambientali, l’ecologia e la nvotiziabilità, che sono tuttavia minacciate da un calo di attenzione, dalla crisi economica o da un potenziale calo degli investimenti.
Strategia di comunicazione AMSA sottolinea il suo ruolo di azienda che lavora per l’ambiente presentandosi come un’impresa verde e legata alla natura. La sua immagine è veicolata da numerose affissioni e pubblicità su automezzi, cestini e attraverso il servizio della raccolta differenziata, proposto in numerose lingue. Le campagne di comunicazione realizzate da AMSA sono generalmente di sensibilizzazione e di educazione.
Cartoniadi 2012
Un concorso indetto fra i cittadini di Milano per eleggere il quartiere con la più alta percentuale di carta riciclata, premiandolo con 50mila euro
CARTONIADI DEL COMUNE DI MILANO
SIAMO TUTTI CONVOCATI
Come viene percepita Amsa? È stato realizzato un questionario online rivolto ad individui di una fascia d’età compresa fra i 16 e i 24 anni residenti nell’hinterland milanese. I seguenti dato COME PARTECIPARE faranno riferimento al questionario, a cui hanno risposto 65 persone. Basta conferire in maniera corretta più carta e cartone nel periodo di gara. Durante le Cartoniadi, il servizio di raccolta è in funzione secondo le consuete modalità. Tutte le famiglie, le scuole e gli uffici potranno contribuire alla vittoria della propria Zona. Fanno tutti parte della stessa squadra!
COSA METTERE NEL CASSONETTO BIANCO
Dal questionario è emerso che più del 60% del target conosce AMSA e circa il 50% si 10 REGOLE ritiene soddisfatto dei suoi servizi. Tuttavia la stragrande maggioranza delle persone, quasi il 90% non è a conoscenza di campagne di comunicazione dell’azienda. CARTA: sacchetti, giornali, riviste, libri, quaderni, opuscoli e fogli in genere. CARTONE: sscatole, scatoloni e cartoni per bevande (come latte e succhi di frutta). CARTONCINO: confezioni come quelle di riso, pasta, sale e altri alimenti, quelle del dentifricio e altri prodotti per l’igiene personale e per l’igiene della casa.
PER UNA RACCOLTA VINCENTE E DI QUALITÀ 1 Solo carta e cartone: no a nastri adesivi, punti metallici e altri materiali non cellulosici (ad es. il sacchetto in cellophane che avvolge le riviste); 2 Appiattisci le scatole e comprimi gli scatoloni; 3 Non abbandonare fuori dai contenitori carta e cartone; 4 Non buttare con la carta il sacchetto di plastica; 5 No carta e cartone con residui di cibo o terra: compromettono il buon riciclo; 6 No ai fazzoletti di carta usati: sono quasi tutti anti-spappolo e quindi difficili da riciclare; 7 No agli scontrini: i più comuni sono fatti con carte termiche e generano problemi nel riciclo; 8 No alla carta oleata (es. carta per affettati, formaggi e focacce); 9 No alla carta sporca di sostanze velenose (es. vernici, solventi etc.) perché contamina la carta buona da riciclare; 10 Segui sempre le istruzioni del tuo Comune per fare correttamente la raccolta differenziata.
Campagna contro le deiezioni canine 2002
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Claim AMSA
Guida multilingua alla raccolta differenziata 2011
Questionario — COME VIENE PERCEPITA AMSA?
38 33%%
53% 62%
14%
BOOK DI PROGETTO 7
IL PROBLE VETRO A N A L I S I
EMA DEL Il problema
I
l comune di Milano ha emesso diverse ordinanze per limitare il problema dei rifiuti in strada ed, in particolare, delle bottiglie di vetro nei luoghi della movida milanese. Le bottiglie, d’altro canto, non costituiscono solo un rifiuto fastidioso, pericoloso e costoso da smaltire, perché, in alcune zone (es. Colonne di San Lorenzo), richiede addetti supplementari e privi di mezzi automatici, ma anche una possibile “arma”, se utilizzata impropriamente, volontariamente o meno. Un’ordinanza sperimentale è stata attuata dal primo agosto al trenta settembre 2009 ed ha previsto: la chiusura anticipata dalle 2 all‘1.30 per i locali alle Colonne di San Lorenzo; l’anticipazione dell’orario di pulizia AMSA in Colonne alle 2 e, da parte dei titolari dei locali, alle 2.30 in Arco della Pace; il divieto di somministrazione di bevande in bottiglia di vetro dalle 21 a chiusura, eccetto per i clienti ai tavoli; maggior presidio di forze dell’ordine contro abusivi. Nonostante l’ordinanza, il problema permane. Evidentemente sono numerosi gli avventori che portano bottiglie di vetro da casa e/o i locali che non rispettano l’ordinanza. Da un’indagine sul campo, emerge infatti
l’usanza di delegare all’avventore l’onere di versare la bevanda nel bicchiere di plastica, onere che non sempre viene rispettato.
Zone calde Un’analisi situazionale accurata ha portato a scoprire quali sono le zone maggiormente interessate da questa problematica dell’abbandono del vetro. A Milano, in particolare, le zone maggiormente interessate sono quattro, riportate in ordine crescente della presenza della problematica: Brera, Arco della Pace, Navigli e Colonne di San Lorenzo.
Conseguenze Il problema ha principalmente due conseguenze: costituisce un pericolo per la popolazione (che potrebbe ferirsi o che potrebbe subire danni dal vetro abbandonato) e costituisce un problema per la raccolta (che deve avvenire manualmente, con dispendio di tempo e denaro).
ARCO DELLA PACE Luogo elegante, frequentato da giovani fino ai 35 anni I drink vengono perlopiù serviti in bicchiere e consumati in prossimità dei locali Gravità del problema
NAVIGLI Luogo elegante, frequentato da un pubblico eterogeneo L’ordinanza impone ai locali di servire le bibite in bicchieri di plastiche Gravità del problema 10 COSÌ FAN TUTTI. E TU? IO NO.
BRERA Luogo molto elegante, frequentato principalmente da adulti e persone benestanti I drink vengono consumati nei locali GravitĂ del problema
COLONNE DI SAN LORENZO Luogo alternativo frequentato prevalentemente da giovani e studenti di diverse etnie e classi sociali Una specifica ordinanza prescrive di versare i drink in bicchiere, ma molti ragazzi portano le bottiglie da casa o i locali non rispettano la legge GravitĂ del problema
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STRATEGIA COMUNICA O B I E T T I V I
E
T A R G E T
A DI AZIONE
“It’s no small problem” Keep Britain Tidy 2009
Obiettivi
U
na volta effettuata l’analisi situazionale, siamo giunti all’identificazione di due particolari obiettivi: uno cognitivo e uno conativo. L’obiettivo cognitivo è un obiettivo di anticipazione, in quanto la tematica è una tematica relativamente nuova, sulla quale è necessario fare luce. L’obiettivo conativo è invece un obiettivo che sottolinea come la nostra campagna richiede uno sforzo attivo da parte del target, con la modifica di un suo comportamento sbagliato.
Case study Il problema dei mozziconi di sigarette è assimilabile a quello delle bottiglie vuote: in entrambi i casi il non fare un piccolo gesto porta ad un grande problema. La campagna “It’s no small problem” Keep Britain Tidy, 2009 (no profit ambientale britannica) si configura quindi principal14 COSÌ FAN TUTTI. E TU? IO NO.
mente come campagna si sensibilizzazione, e solo indirettamente di educazione. Le sigarette ingigantite e il pay off “it’s no small problem” sottolineano come dei piccoli mozziconi di sigaretta creino un grande problema, percepito da tutti.
Target Percezione del problema È stato realizzato un questionario online rivolto ad individui di una fascia d’età compresa fra i 16 e i 24 anni residenti nell’hinterland milanese. I seguenti dato faranno riferimento al questionario, a cui hanno risposto 65 persone. Dal questionario le zone più frequentate sono (in ordine decrescente): Navigli, Colonne, Arco della Pace e Brera. Più del 50% dei frequentatori percepisce lo sporco in maniera palese e un altro 30% dice di percepirne abbastanza, tuttavia soltanto il 61% ne è infastidito, gli altri rimangono indifferenti. Il dato più significato sta però nel fatto che il 70% delle persone ritiene che sia normale che di notte sia presente sporcizia, quasi si entrasse in una dimensione altra.
Questionario — COME VIENE PERCEPITO IL PROBLEMA DELL’ABBANDONO DI BOTTIGLIE DI VETRO? In che zona esci di sera?
5%
3% 2%
Navigli
30%
43%
Arco della Pace Brera
16%
Altro Periferia
Quando esci, percepisci una situazione di degrado e sporcizia?
3%
52%% 53
33%% 30
Un po’ Abbastanza Per Niente
%
Molto
Posizionamento del problema In un grafico ad assi cartesiani dove si posizionano costi/benefici e dimensione individuale/sociale emerge come le motivazioni possano essere, in una prima analisi, quella del risparmio di fatica, quella dell’uniformazione, quella del giudizio degli altri o quella della propria coscienza.
Colonne
Se sì, qual è la tua reazione?
3
3%
19%
17%
Mi dà fastidio Non risponde
86%61%
Mi è indifferente Mi piace così
Ritieni normale che ci sia maggiore sporcizia nei luoghi di vita notturna?
31%
38 33%%
Sì, è normale No, non dovrebbe essere così
53% 62% 69 14%% BOOK DI PROGETTO 15
19/20 anni artista studente universitario
23/24 palestrato disoccupato
Personas
A
i fini di una più precisa analisi del target 16-24 di riferimento si sono tracciati quattro profili (personas) che potessero meglio esprimerne ogni possibile persona. Con la definizione delle personas, chiaramente stereotipate, si è cercato di coprire ogni aspetto secondo matrici di universitario/lavoratore/disoccupato/liceale, di età e di zona frequentata di sera. Sono poi stati realizzati quattro storyboard illustrativi della loro potenziale uscita serale che esplicano maggiormente i loro comportamenti e le loro attitudini.
16 COSÌ FAN TUTTI. E TU? IO NO.
21/22 anni malata dello shopping modella
17/18 anni musicista liceale
BOOK DI PROGETTO 17
Insight
Copy strategy
Analisi dei comportamenti
Messaggio prioritario
Una parte del target è portata ad inquinare lasciando bottiglie vuote e bicchieri per strada.
Come messaggio prioritario, alla luce delle considerazioni effettuate precedentemente, si potrebbe puntare sulla volontà di non uniformarsi alla massa, per scuotere gli animi delle persone meno riflessive. Non è detto che un gesto compiuto da tante persone, o una convenzione, debba essere necessariamente ripetuta anche da te in prima persona.
Motivazioni Le possibili motivazioni, coerentemente all’analisi condotta, sono quattro: 1. qualcuno raccoglierà per me; 2. non ne ho voglia; 3. la situazione me lo concede; 4. lo fanno tutti. Le persone sono a conoscenza che nelle zone della vita notturna, gli operatori AMSA puliscono regolarmente a fine serata. Di conseguenza si sentono quasi autorizzate a non gettare nei cestini bottiglie e bicchieri ma a lasciarli per terra. Le persone sono pigre e non hanno voglia di alzarsi e fare anche pochi metri per gettare bottiglie e bicchieri nei cestini. La motivazione strettamente connessa è “qualcuno raccoglierà per me”. Le persone, in una situazione in cui è sera e nessuno osserva i comportamenti degli altri e quindi non li giudica, si sentono quasi autorizzate a non attenersi alle regole. In un contesto come quello della vita notturna milanese, il non gettare nei cestini bottiglie e bicchieri, una volta consumati, è diventata quasi una tacita convenzione a cui i giovani si attengono senza interrogarsi.
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Reason why Quello che si vuole stimolare è quell’orgoglio di distinzione dalla massa, dato dalla consapevolezza che la maggior parte delle volte i comportamenti in voga non vanno necessariamente condivisi e ripetuti solo per uniformazione e volontà di sentirsi parte di un gruppo. Tone of voice Il tono di voce scelto, per coerenza con il target, è di tipo ironico: sarà infatti di gran lunga più efficace ed incisivo nei confronti di un pubblico tra i 16 e i 24 anni.
Modalità di distribuzione Il video sarà distribuito su YouTube ed attraverso un sito web ospitato su un dominio di terzo livello di AMSA (es. http:// iono.amsa.it); la durata del video, per questo, è di 80 secondi, in quanto su internet non vi sono particolari limitazioni tecniche ed economiche.
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IDEA POSTPROD L A
N O S T R A
DUZIONE Tono di voce
Idea
l tono di voce scelto si colloca a metà strada tra l’ironico e lo scioccante: si è pensato infatti di divertire e stupire insieme lo spettatore attraverso un’atmosfera surreale, attraente e interessante proprio per il suo elemento di non-sense. Si ritiene che un tale approccio sia adatto all’audience, abituata ad un tono simile dai media tradizionali e non, nonché da campagne pubblicitarie precedenti.
Come fare per portare alla luce che accettare questi comportamenti è assurdo? Attraverso la figura retorica della similitudine: presentare comportamenti assurdi ma accettati da tutti (nell’ambiente diegetico), spingendo l’assurdo a livelli estremi coerentemente con il tono di voce ironico e surreale. Solo alla fine dello spot, con il claim e la situazione da combattere (persone che lasciano per terra le bottiglie), risulterà chiaro il messaggio. Questi comportamenti dovevano essere inseribili nell’ambiente urbano milanese, come azioni che vengono compiute in modo apparentemente normale. Abbiamo scelto il brucare l’erba di un parco, il lavarsi i capelli in una fontanella e lo stare in biancheria intima come tre azioni non necessariamente negative ma assurde.
I
Claim “Così fan tutti. E tu? Io no.” Dall’analisi delle ragioni che spingono il target ai comportamenti da correggere con la campagna pubblicitaria, è emerso che questi comportamenti vengono, in effetti, riconosciuti come non corretti, ma vengono tuttavia ampiamente accettati, in un meccanismo di indifferenza reciproca. Quello che costituisce quindi un comportamento sbagliato e assurdo diventa quindi convenzionale, normale. Da qui l’idea di identificare questa accettazione, questa normalità, con “così fan tutti”, e successivamente porre lo spettatore davanti a una scelta, se adeguarsi a questa convenzione o allontanarsene (“io no”).
Modalità di rappresentazione Un problema che sorgeva da questa idea era rendere partecipe lo spettatore dell’effetto di straniamento desiderato, coinvolgerlo in prima persona nello stupore suscitato dall’assurdità di questi comportamenti. Per questo abbiamo scelto di girare il video in soggettiva, dal punto di vi-
sta di un ragazzo appartenente al target. In questo modo lo spettatore e il protagonista coincidono nel punto di vista, e risultano essere gli unici due che si stupiscono dei comportamenti assurdi presentati. Ispirandoci a famosi videoclip musicali (“Smack My Bitch Up” dei Prodigy e “Fuck You” di Lily Allen) abbiamo capito la strada da intraprendere per ottenere il risultato desiderato. “Smack my bitch up” The Prodigy 1997
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COSÌ FAN TU IO NO.
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UTTI. E TU?
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Above the line
L
a campagna tradizionale prevede l’affissione di quattro manifesti: tre che costituiscono la fase di teaser, nati per incuriosire i passanti attraverso la presentazione delle tre scene “assurde” e della prima parte del claim: “Così fan tutti. E tu?”, con l’ausilio di un QR code che rimanda ad una pagina web in cui è possibile visualizzare il video e ricevere informazioni sull’argomento. Per la fase di follow-up è prevista l’affissione di un singolo manifesto, recante la parte finale del claim “Io no.” e l’immagine del protagonista che getta la bottiglia nel cestino. Il QR code rimane sempre presente come riferimento per la campagna ed in più viene inserita un esplicito rimando ad AMSA ed al problema dell’abbandono di bottiglie di vetro.
Below the line La campagna non tradizionale, invece, verrà svolta sfruttando due modalità differenti: il flash mob, con la riproposizione in diversi luoghi della città delle stesse scene “assurde” viste nello spot, e la distribuzione di materiale informativo; una campagna profilata sul target 16-35 e riferita all’hinterland milanese, svolta su Facebook mediante inserzioni e trending articles.
Teaser
Follow-up
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Mock-up teaser
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Mock-up teaser
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Mock-up teaser
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Mock-up follow-up
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Mock-up campagna su Facebook
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PRODUZIO L A
F A M I G E R A T A
F A S E
D I
ONE Modalità
C
ome già noto, l’intero spot viene girato in soggettiva, mediante l’ausilio di una fotocamera GoPro, posta esattamente sul capo dell’attore attraverso un apposito supporto. Le giornate di ripresa sono state cinque, molto intense, due per le scene di interni e tre tra Parco Sempione e le Colonne di San Lorenzo per le scene di esterni. Per le scene in esterni, i problemi principali riscontrati sono stati quelli di fare sì che ci fosse abbastanza spazio per gli attori di muoversi liberamente senza essere intralciati dai passanti, e inoltre che questi non dessero l’impressione di notare né le scene surreali né la videocamera montata sulla fronte dell’attore che impersona E. Si trattava quindi di impegnarsi perché la ripresa risultasse soddisfacente da subito, senza doverla effettuare troppe volte; anche perché non ricercavamo la perfezione, ma un effetto di realismo.
Luce e colore Il video si svolge durante una giornata estiva a Milano, tra vie e parchi; il protagonista sta facendo un’allegra pas seggiata per la città: il mood deve essere allegro e soleggiato, e per questo abbiamo scelto di girare le scene tra il primo pomeriggio e il
tardo pomeriggio - sera, così che la luce naturale fosse maggiormente realistica. Abbiamo deciso inoltre di intervenire con un processo di Color Correction per accentuare questo effetto.
GLI ATTORI
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PRODUZIONE
CAMERA: GOPRO
Macchina da presa ed attrezzature La scelta della macchina da presa è caduta sulla camera Go Pro 2 della Hero, un apparecchio innovativo e dalle dimensioni contenute, utilizzata in abbinamento ad un accessorio che permette di indossare la camera in testa, e quindi fa sì che chi la indossi possa muoversi sostanzialmente in modo normale ottenendo una ripresa in soggettiva. Questa macchina da presa consente una ripresa in formato HD 1080p, da noi utilizzato in questo caso.
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PRODUZIONE Casting Le scene da girare richiedevano abbastanza impegno, non tanto per la regia, che risulta volutamente naturale e realistica, ma per le azioni stesse, che, al contrario del mondo parallelo della pubblicità, vengono in effetti ritenute assurde o quantomeno particolari dai passanti. Si trattava quindi innanzitutto di trovare persone disposte a prendere parte a queste scene; per il resto non avevamo particolari specifiche, dal momento che, appunto, tutto nel mondo dipinto dal video deve essere quanto più possibile realistico, fatta eccezione per l’accettazione dei suddetti comportamenti.
Materiali di scena Abbiamo utilizzato alcuni oggetti di scena fondamentali: prime fra tutti le bottiglie di birra per le ultime scene. Sono stati utilizzati anche asciugamani e confezioni vuote di shampoo e balsamo per la scena della fontanella nel parco, nonché il giornale nella scena delle persone in biancheria intima.
Luoghi Il protagonista, E., è un ragazzo di 21 anni, studente, che vive in una casa con altri coetanei, a Milano. Per questo la scelta della location degli interni è caduta proprio sull’appartamento di un membro del gruppo: il realismo è dato proprio da questa corrispondenza di profilo. Per quanto riguarda le scene in esterni, ancora abbiamo voluto rendere un’immagine di Milano quanto più realistica e naturale possibile; la scelta di girare le scene surreali in un parco (in questo caso Parco Sempione) è stata dettata da scelte creative ma anche funzionali. Naturalmente una tra le location principali è la zona delle Colonne, scelta tra le zone individuate come maggiormente inquinate dalle bottiglie di birra vuote. La scena del bar è stata girata nel Bar Magenta di Milano, scelto appositamente.
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PRODUZIONE
PARCO SEMPIONE 1
2 3
1. Scena della doccia 2. Scena delle persone in mutande 3. Scena delle persone che brucano
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PRODUZIONE Problemi riscontrati I problemi maggiori sono stati sicuramente il reperimento degli attori ed il coordinamento, il reperimento dei luoghi e l’effettiva messa in scena del video, a causa di una mancanza di spazi adeguati e dell’interesse indesiderato da parte dei passanti, che avrebbe potuto rendere meno naturali le riprese. Sicuramente poi altra difficoltà ha costituito il vero e proprio momento di registrazione, che ha richiesto diversi ciak per l’ottenimento del risultato desiderato.
Rispetto della preproduzione La fase di preproduzione è stata quasi interamente rispettata, eccetto per alcuni cambiamenti in corso d’opera a causa di una resa non soddisfacente o corrispondente alle aspettative.
HOUSTON WE’VE GOT A PROBLEM!
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POSTPROD « I L
M I O
M A C
S T A
D E C O L L A N D O »
DUZIONE Procedimento
P
er la fase di postproduzione sono stati utilizzati due software della Adobe Creative Suite CS6: Premiere Pro ed After Effects. Dopo aver selezionato i video ed averli archiviati nelle relative directory, si è passati alla fase di montaggio, per la quale si è fatto ricorso a Premiere. Per dare ritmo e dinamicità al video, è stata utilizzata la tecnica del jump-cut, che permette di risparmiare secondi senza però perdere efficacia narrativa. Terminata la fase di montaggio, si è passati alla color correction ed all’inserimento del claim. Per quanto riguarda la correzione dei colori, è stato utilizzato il plugin di After Effects MagicBullet Colorista II di Red Giant, apportando opportune configurazioni per raggiungere il desiderato “effetto Instagram”. Il claim è stato facilmente inserito sfruttando i tool incorporati in After Effects. Per enfatizzare alcune azioni, nelle scene di assurdità la velocità è stata rallentata del 50%; le scene d’intermezzo, invece, sono state velocizzate del 125%.
Organizzazione delle directory
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Adobe Premiere Pro Fase di montaggio
Prova di stocazzo
A
bbiamo fatto una postproduzione di merda e ce ne vantiamo. anche se facciamo cagare ai morti e vaffanculo a tutti.
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Adobe Premiere Pro Fase di montaggio
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Adobe Premiere Pro Fase di montaggio
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Adobe After Effects Color correction
74 COSÌ FAN TUTTI. E TU? IO NO.
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Adobe After Effects Color correction
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Adobe After Effects Color correction
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Musica
I
l pezzo prescelto come colonna sonora dello spot è La Breeze dei Simian. Questa scelta è dovuta alla necessità di far corrispondere musicalmente il ritmo e l’andatura “metropolitana” del nostro personaggio, senza eccessivi momenti di pausa e senza prevaricazioni da parte della melodia nei confronti delle immagini.
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Credits Attori
Nicolò Arena Francesco Cibati Pietro Duchi Gianvito Fanelli Federico Fumagalli Chiara Galli Greta Galli Franceco Ippoliti Caterina Landi Antonio Lupo Alessandro Malcotti Rita Neves
Location Bar Magenta
Fotografie
Nicolò Arena cargocollective.com/nicoloarena