18 speciale english Common Law
GIORNALEdelPOPOLO VENERDÌ 25 APRILE 2014
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Passaporto UE dal 1973 senza IVA
«Gibilterra, Fiore della montagna...» PAGINA A CURA DI
Corrado Bianchi Porro
«Thalatta! Thalatta!» Il mare, il mare. È la nostra grande dolce madre, scrive nelle prime pagine l’Ulisse di Joyce all’inizio del suo moderno viaggio. Come era nel principio, è ora. E dove mai finisce il viaggio? Quale la meta? Gibilterra, of course. E, infatti, nell’ultima delle sue mille pagine sta scritto: «il mare, il mare. Qualche volta cremisi come il fuoco e gli splendidi tramonti e tutte quelle stradine curiose e le case rosa e azzurre e i cactus e Gibilterra da ragazza dov’ero un Fior di montagna quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse e volevo sì dire di sì mio fior di montagna e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì». Credo che un po’ l’Ulisse moderno sia colui che viaggia fino alle colonne d’Ercole per cercare un mondo nuovo e diverse frontiere. E, parlando di fisco e tasse, di condizioni quadro non per insegnare ma per imparare, penso Gibilterra abbia qualcosa da suggerire alla Svizzera. Perchè la linea più breve tra due punti, in questo campo, non è mai una linea retta, ma quella di
fabian picardo
Fa breccia l’interessamento di gestori indipendenti svizzeri e Asset Manager, alla ricerca di soluzioni con passaporto europeo, verso la Dipendenza d’oltremare del Regno Unito nel Mediterraneo passare da un altro punto per una triangolazione. Non per scantonare, sia chiaro, ma per meglio operare. Siamo in Europa da oltre 40 anni, ci ha detto il primo ministro Fabian Picardo e ci vogliamo stare. Se ci sono difficoltà in giro è perchè c’è poca Europa. Dunque, a giudicare dal successo che ha riscontrato il primo seminario dei gestori indipendenti organizzato da Voxia e Société Générale, con una dozzina di operatori provenienti da Lugano, altrettanti da Zurigo e il doppio da Ginevra, si può dire che Gibilterra rappresenti una spalla, un appoggio complementare per la Svizzera. Il motivo? È presto detto. Da Gibilterra si ha un passaporto europeo, quello che la Svizzera sta ancora cercando, forse per colpa della storia. Ma costi e oneri sono notevolmente minori rispetto al Lussemburgo e persino dell’Irlanda. I tempi, assai più brevi per le autorizzazioni. C’è infatti il silenzio assenso e passati i termini senza obiezioni, l’autorizzazione, per esempio, per i fondi d’investimento in meno di un mese diventa automatica. In più vi è la Common
Sotto, guarda caso, una spiritosa indicazione di un’assicurazione elvetica per chi volesse sperimentare il ciclismo.
Law, un impianto pragmatico che non risponde più ai fumosi codici napoleonici che hanno appesantito il continente. L’Iva è esclusa dall’ingresso nella Comunità avvenuto nel 1973. Abbiamo molto più in comune di ciò che vi aspettate, ha aggiunto. Da una presenza multiculturale (il giornale locale, Gibiltar Chronicle, è secondo per anzianità solo al Time), alla conoscenza delle lingue, alla stabilità. È un crogiolo di culture che qui si incontrano: inglesi of course, spagnoli (7 mila pendolari ogni giorno), nutrita la presenza italiana (molti cognomi lo rivelano), ebrei, maltesi. Gibilterra è l’esempio lampante che «piccolo è bello». Vi è una presenza rilevante del settore finanziario, bancario, assicurativo (e questo fa parte della storia del mare, dato che The Rock di Gibilterra è il signore delle onde). È sede della diocesi cattolica di Gibilterra. Ma anche di società che fanni l’egambling nel mondo. Meglio avere una legislazione in merito che non averla, commenta soddisfatto Fabian Picardo. Gibilterra, il ‘segreto’ meglio mantenuto in Europa.
Operatori finanziari e Fondi
St. Michael
«Una partnership per la Svizzera» L’anno scorso la crescita del Pil è stata del 7,8%. Siamo una Città-Stato e le affinità culturali e linguistiche sono molte. La legge è una chance. Cresciamo non in virtù di un’assenza di regole, ma in forza del rispetto di ogni singola giurisdizione Il Pil di Gibilterra l’anno scorso è cresciuto del 7,8%. Il territorio è tra i primi venti nella crescita mondiale e tra i primi dieci nel Pil pro capite. Il livello del debito pubblico è stato ridotto del 27,5% ed è oggi al 24% del Pil. Ciò grazie anche ad una legislazione fiscale favorevole. La Corporation tax rate rimane al 10% mentre il tasso massimo di imposizione per le persone è del 25%. Una soddisfazione per il laburista Fabian Picardo che ha vinto (quando non aveva ancora 40 anni) le ultime elezioni politiche di fine 2011 a Gibilterra, sconfiggendo il partito al potere da 15 anni. Gibilterra non pretende di insegnare nulla a Gran Bretagna, Francia o Germania, commenta Fabian Picardo, perchè noi siamo un’economia piccola an-
che se ben diversificata tra servizi finanziari, e assicurativi, e-gaming, traffico navale, turismo. È certo più facile dirigere uno Stato Città, ovvio con una posizione invidiabile nello scacchiere internazionale. Ma comunque intendiamo proseguire nella strada del successo. Soprattutto vogliamo suscitare fiducia negli investitori internazionali, in particolare per coloro che sono attivi nei servizi finanziari, nel settore assicurativo, tra i gestori di patrimoni e nell’industria e-gaming. E con questo vorrei sfatare una facile mitologia. Non cresciamo in virtù di leggi permissive, ma proprio perchè abbiamo e seguiamo normative precise, dice Picardo, e abbiamo un alto livello di regolamentazioni. Che certo non si rifanno a codici na-
Fabian Picardo Primo ministro di Gibilterra
poleonici o burocratici, ma facendo appello al pragmatismo di stampo anglosassone. Anche nell’e-gaming abbiamo adottato una normativa seria e affidabile che non esiste altrove. Questo richiede naturalmente controlli precisi per i più giovani, per evitare il riciclaggio e proteggere i più deboli. E questo vale per il nostro partito come per il nostro concorrente. E gli operatori devono adeguarsi alle normative specifiche che ogni Paese intenda adottare. Non siamo off-shore e il rispetto di queste regole ci fa crescere. Poi non dimentichiamo che Gibilterra fa parte dell’Unione europea e che noi operiamo dunque in seno ad una comunità di Stati con regole differenti tra di loro e intendiamo rispettarle per avere accesso ai loro mer-
cati, dotati di costumi, lunguaggi e culture diverse. Per operare legalmente in questi mercati è necessario rispettarne la specifica identità. Il mondo intero è il mercato delle compagnie che hanno sede qui, ma nel rispetto delle singole identità e giurisdizioni. Per noi il Regno Unito è un importante mercato, ma certo non è l’unico. La Svizzera, commenta ancora Fabian Picardo, ha alti standard di qualità nei servizi finanziari e Gibilterra si propone, ove possibile, di essere in partneship con gli operatori elvetici e Providers finanziari. Non pretendiamo certo di essere in competizione con loro, ma possiamo offrire ad esempio un passaporto comunitario. Abbiamo giurisdizione per Family Offices, nel rispetto delle regole UE.
Albert Isola
Più segreta degli occhi Nelle viscere della terra sulla Rocca di Gibilterra, uno spettacolo unico è la grotta cattedrale di St. Michael che offre un auditorium misterioso per concerti e balletti. Più di un centinaio di persone possono prendervi posto. Suono, tonalità e acustica danno modo di ammirare la bellezza unica e cristallina dell’opera della natura creata nel corso dei secoli, tra colori e luci sgarcianti.
Tutti assieme per lo sviluppo del Marocco
Una sorta di ponte tra Continenti
Albert Isola, ministro delegato ai Servizi finanziari
Gibilterra non è un’isola, viene ricordato nei depliant. Ma il suo ministro dei servizi finanziari è proprio Isola. Diciamo meglio: tra mondi diversi. Incollata come un ponte tra continenti, Europa e Africa e mondo, come un bacio alla sua bocca. Ma sentiamo cosa ci racconta Albert Isola. Siamo in un’area sterlina, ma apparteniamo al mercato unico nel sistema bancario, assicurativo dei Paesi UE di cui facciamo parte dal 1973 e dell’area economica europea con accesso a questo mercato di 500 milioni di persone. Il
compito del mio ministero è anche quello di rafforzare i legami col mondo a molti livelli, verso Paesi come Russia, Mongolia, India, Marocco, e Nord Africa in particolare attraverso contatti personali per rafforzare i legami commerciali questo non solo in virtù della tradizionale via mare, ma del nuovo aeroporto. Sono stato recentemente a Casablanca la capitale economica del Marocco, anche per creare un approccio per i servizi finanziari a cui possiamo dare un significativo contributo. Abbiamo legami pro-
fondi e storici col Marocco che dista 14 chilometri. E questo rafforza anche i legami con la Francia. Si investe nello sviluppo del Marocco che può diventare un polo di sviluppo per tutta l’area dell’Africa occidentale. Da qui si tengono stretti contatti con Parigi, Londra, Singapore e Lussemburgo. E dunque si sta creando un’attività di trading, di borsa, regulation, avvio di licenze, relazioni commerciali. D’altra parte, non lo scriveva Dante che Ulisse decise di superare le Colonne d’Ercole «per seguir virtute e canoscenza»?