Percorsi Solidali n. 3/2021

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N. 3 - Maggio 2021 - Anno IX - Bimestrale di informazioni sociali, economiche, attualità, cooperazione sociale, volontariato e associazionismo - prezzo di copertina euro 4,00 - Proprietà, direzione e amministrazione: Grafikamente srl via Bertini, 96/L - 47122 Forlì - Editore: Grafikamente srl, via Bertini 96/L - 47122 Forlì - Direttore Responsabile: Pierluigi Mattarelli - Iscr. Reg. Trib. di Forlì n. 4/2013 del 04 aprile 2013 - Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - DL 353/2003 art. 1 comma 1 - Tariffe ROC

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2021

percorsi solidali

Sergio Lorenzi, presidente di Techne

Il ricordo di don Amedeo Pasini

CSI, la ripartenza dopo il Coronavirus Economia Sociale Associazionismo Cooperazione e Volontariato in Romagna



percorsi solidali

#EDITORIALE

Don Amedeo Pasini, scambiarsi i doni, per vivere pienamente di Gigi Mattarelli

Dietro i grandi progetti umani, ci sono sempre uomini e donne, con le loro sensibilità e i loro talenti: uno di questi è stato certamente don Amedeo Pasini, un prete che ha avuto la capacità di contagiare intere generazioni, accompagnandole ad incontri significativi e vitali per le loro vite. Don Amedeo, di cui si sono ricordati i 10 anni dalla scomparsa lo scorso 8 maggio, era un uomo che ha affascinato tanti venuti in contatto con lui, per un motivo semplicissimo: la sua fortissima credibilità rispetto a quanto ha predicato per tutta la sua vita, ossia il messaggio evangelico dell’amore a Dio e al prossimo. La radicalità con cui ha vissuto questi valori lo ha fatto diventare un formidabile testimone di fede e carità, apprezzato non solo dai credenti, che in lui hanno trovato una guida autorevole, ma anche dai cosiddetti “lontani dalla fede”, per i quali ha rappresentato un riferimento costante per la promozione dei valori di solidarietà umana.

In copertina: Don Amedeo Pasini e don Mino Flamigni

DIRETTORE RESPONSABILE Pierluigi Mattarelli REDAZIONE Giovanni Mami, Elisa Tommasini, Giacomo Mattarelli HANNO COLLABORATO Simone Valmori, Antonella Frangella, Michela Dall’Agata, Domenico Settanni, Agnese Rustignoli, Stefano Gurioli, Michela Schiavi

La Chiesa, così come la intendeva don Amedeo, è il popolo di Dio, che si ispira alla comunità cristiana primitiva, dove ci si incontra per la preghiera e si vive la condivisione dei propri talenti e delle proprie capacità: una prospettiva in cui nessuno può essere povero, ma tutti sono ricchi, perchè il cuore della relazione è lo scambio dei doni, un concetto che il sacerdote ha ricordato un’infinità di volte nel corso dei campi di condivisione con le persone fragili, nelle parrocchie dove ha vissuto il ministero sacerdotale, fino agli ultimi tempi della sua vita, quando, fiaccato dal tumore che se lo stava portando via, con il suo sorriso rassicurante, continuava ad affermare quanto sia bella la vita se le persone si aiutano e se condivono quanto Dio ha loro donato. Una visione, quella di don Amedeo, che deve essere la strada maestra certamente per i cristiani, ma più in generale per tutta la comunità civile, per uno sviluppo equo e sostenibile: un obiettivo che non può essere raggiunto pienamente in un’ottica assistenziale, ma che si basa sulla solidarietà piena, ossia la capacità di valorizzare e mettere a servizio le capacità di tutti, compreso quelle delle persone più fragili.

in questo

numero

PROGETTO GRAFICO Grafikamente, Forlì

Rispetto e collaborazione: valori per un imprenditore

STAMPA Gegraf, Bertinoro

Una “caccia al tesoro” in compagnia del Divin Poeta

FOTOGRAFIE Archivio Grafikamente REDAZIONE Grafikamente, Via Bertini, 96/L - 47122 Forlì tel. 0543 7983033 - grafikamente@grafikamente.it PUBBLICITA’ Grafikamente, Via Bertini, 96/L - 47122 Forlì tel. 0543 7983033 - grafikamente@grafikamente.it Per ricevere Percorsi Solidali in abbonamento postale gratuito invia una e-mail a: grafikamente@grafikamente.it Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003 I dati saranno trattati da Grafikamente – titolare del trattamento – Via Bertini 96/L, Forlì per le operazioni connesse alla spedizione della presente rivista I dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente con metodologie di analisi statistica, esclusivamente dal titolare del trattamento; non saranno comunicati né diffusi né trasferiti all’estero e saranno sottoposti a idonee procedure di sicurezza. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, si possono esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale informativo rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo, presso cui è disponibile, a richiesta, elenco dei responsabili del trattamento.

Si ringrazia CavaRei impresa sociale per il prezioso lavoro di postalizzazione, etichettatura e cellofanatura di “Percorsi Solidali”

Riflessioni di Sergio Lorenzi, confermato alla guida di Techne

Al via le attività del Centro Estivo della coop. sociale Domus Coop

Don Amedeo Pasini, vero testimone di carita’ Il ricordo del sacerdote a 10 anni dalla scomparsa

Percorsi educativi al tempo della pandemia Le iniziative di formazione promosse dalle Scuola La Nave di Forlì

Sadurano Serenade, edizione del trentennale

Il 4 luglio cominciano i concerti del festival musicale ideato da don Dario Ciani

CSI, entusiasmo a mille: la ripartenza dopo il Covid Ricominciati i campionati promossi dal Comitato di Forlì

Un valido supporto umano e professionale

L’esperienza di Chiara Boghi, infermiera dell’associazione Amici dell’Hospice

SalvaEstate, socialita’ ed esplorazione del territorio Il progetto della coop. sociale Salvagente, riservato ai ragazzi dai 14 ai 18 anni

Casa San Leonardo, paradiso nella campagna

Finalmente operativa dopo la ristrutturazione la comunità residenziale di CavaRei

Liliana Segre, donna coraggiosa

Il sentito riconoscimento di Domenico Settanni ad una figura straordinaria del nostro tempo

Notizie brevi

News ed eventi dal Terzo Settore

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#FORMAZIONE A fianco : Sergio Lorenzi, presidente di Techne Pagina a fianco: il direttore generale Lia Benvenuti, Sergio Lorenzi e il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini

Rispetto e collaborazione: valori per un imprenditore Sergio Lorenzi, appena riconfermato presidente di Techne, ente di formazione pubblico dei Comuni di Cesena e Forlì, racconta la sua esperienza imprenditoriale e l’arricchimento personale conseguito, in veste di amministratore pubblico, specie nelle relazioni con le persone più fragili della comunità locale

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el corso dell’assemblea dello scorso 21 maggio Sergio Lorenzi è stato confermato alla presidenza di Techne, l’ente di formazione pubblico espressione dei Comuni di Cesena e Forlì. Lorenzi, 61 anni, direttore generale di Elfi SpA, azienda leader nel settore delle elettroforniture, è uno di quegli imprenditori romagnoli sanguigni e genuini, che, pur avendo raggiunto obiettivi considerevoli nella propria vita professionale, non dimenticano le proprie radici e i valori sui quali sono cresciuti fin da bambini. “Sono nato a Forlimpopoli in una famiglia modesta - afferma Lorenzi - e ricordo che mio padre mi diceva spesso di non fare agli altri ciò che non desideravo facessero a me: potrà sembrare un concetto semplice, ma ce l’ho impresso in testa e cerco di viverlo ogni giorno nel mio modo di concepire l’impresa. Mio padre con quella frase voleva comunicarmi quanto

sia importante nella vita rispettare le persone con cui veniamo in contatto e io ci aggiungo dell’altro, ovvero che a fianco del rispetto serve la collaborazione con gli altri, specie se in contesti economici ed aziendali, dove lo spirito di squadra è quasi sempre la Chiave di Volta per raggiungere il successo. Questi valori mi hanno guidato in tutta la mia vita professionale e li ho ritrovati anche in Techne, dove un team - quasi tutto al femminile - è certamente la risorsa più preziosa, da cui dipendono i lusinghieri risultati ottenuti negli anni, primo fra tutti il volume d’affari record nel 2020 (oltre 3 milioni di euro), pur in un periodo segnato dalle difficoltà della pandemia, che ha interessato trasversalmente tutte le tipologie di formazione ed evidenziato le capacità del nostro staff di attingere risorse da bandi regionali, nazionali e comunitari”. Per Lorenzi l’esperienza alla guida di Techne è stata una scoperta continua:

addirittura quando nel 2019 Lubiano Montaguti (allora vice-sindaco di Forlì) gli propose di assumerne la presidenza, ringraziò, ma rifiutò, in quanto pensava di non poter svolgere l’incarico per i propri impegni professionali: fu il deciso pressing dello stesso Montaguti e di Lia Benvenuti, direttore generale di Techne, a fargli cambiare idea e a buttarsi in questa nuova esperienza. “Oggi - continua Lorenzi - sono molto contento di questa scelta. Di sicuro ho dovuto modificare la mia visione nel fare impresa: nella mia azienda l’obiettivo è produrre utile a vantaggio dei soci e della patrimonializzazione, in Techne, in quanto organismo pubblico, oltre alle indispensabili relazioni istituzionali con la proprietà (i Comuni di Cesena e Forlì) lo scopo principale è tenere in ordine i conti per giungere non tanto ad un utile in termini economici, quanto piuttosto in qualità e numero di servizi formativi erogati. C’è poi un forte valore aggiunto a livello umano, basta pensare alle emozioni che provo quando mi trovo insieme ai ragazzi diversamente abili che frequentano i laboratori di Techne: persone speciali che si relazionano agli altri spontaneamente, senza finzioni e barriere, che con il loro atteggiamento ti fanno


apprezzare la bellezza di trascorrere un po’ di tempo con loro. In questo anno di pandemia e di restrizione, francamente mi manca il contatto con la loro genuinità. Valuto molto positivo, poi, il lavoro che viene fatto all’interno della Casa Circondariale di Forlì, con attività lavorative e laboratori produttivi che gratificano i detenuti e aprono loro possibili sbocchi futuri a fine pena. A questo proposito devo ammettere che ho cambiato totalmente la mia visione sul carcere: prima lo ritenevo unicamente il luogo della pena, dove chi ha sbagliato deve pagare, ora capisco che deve essere l’ambito educativo per la rinascita delle persone, che, una volta fuori, sappiano ricostruirsi una vita e non delinquere più”. L’attività formativa di Techne abbraccia più settori, compreso quello dell’innovazione tecnologica, finalizzata alla creazioni di profili professionali avanzati molto richiesti dalle aziende, specie in quelle che attivano processi di Industria 4.0. Su questo aspetto Lorenzi ha idee molto chiare e in certi casi anche in controtendenza: “Come Techne - sostiene - abbiamo il dovere di esserci in questi nuovi

ambiti con progetti qualificati, ma non bisogna dimenticare la necessità di personale specializzato fortemente richiesto su mansioni classiche, mi viene in mente il saldatore. Sembra un paradosso ma siamo di fronte alla crescita diffusa della disoccupazione giovanile e nello stesso tempo alla spasmodica richiesta di personale specializzato da parte di tante aziende del territorio. Una contraddizione bella e buona, forse causata dal fatto che ogni genitore desidera il proprio figlio laureato e dietro a una scrivania: bisogna assolutamente lavorare per far incontrare domanda ed offerta e su questo

la formazione professionale può fare tanto. Penso anche ai 40enni e 50enni che hanno perso il lavoro pur avendo una professionalità, ma magari non più al passo con i tempi: la formazione diventa quindi strategica anche per favorire l’evoluzione delle competenze in un mercato che cambia. Come Techne, devo dire, che, a fianco di percorsi formativi consolidati, c’è una forte attenzione verso quanto richiedono le aziende, che si traduce in corsi progettati e gestiti su singole esigenze aziendali, come testimoniano quelli realizzati per conto di imprese di peso come Romagna Acque e Alea”.


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#EDUCAZIONE A fianco: attività al Centro Estivo di Domus Coop, nell’edizione 2020 Sotto: l’educatore Andrea Fantuzzi, nei panni di Mastro Catrame

Una “caccia al tesoro” in compagnia del Divin Poeta Prende in via il 7 giugno l’edizione 2021 del Centro Estivo di Domus Coop, riservato ai bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni: si svolgerà nelle due sedi di via Correcchio e via Pacchioni e presenterà affascinanti avventure ispirate al romanzo “L’Isola del Tesoro”, con la stimolante presenza di Dante Alighieri

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appuntamento con il Centro Estivo della cooperativa sociale Domus Coop quest’anno ha un sapore assai diverso e non solo per il filo conduttore che traversalmente interesserà tutte le attività, quanto piuttosto per la condizione psicologica in cui i ragazzi, le famiglie e gli stessi educatori giungono a questo appuntamento. “Leggiamo un appesantimento e fatiche diffuse - spiega Massimo Fabbri, vice-presidente di Domus Coop e responsabile del Centro Estivo - che accomuna un po’ tutti: c’è un gran bisogno di leggerezza, di serenità e di creare situazioni che producano entusiasmo e voglia di stare insieme, dopo questo lungo periodo di limitazioni.Un indicatore interessante che abbiamo rilevato è stato il boom di iscrizioni al nostro Centro Estivo, un chiaro segnale che questa opportunità educativa va proprio nella direzione di cui i nostri ragazzi

hanno bisogno, ovvero un’esperienza che faccia loro riprendere in maniera continuativa le relazioni e li liberi da quella pesantezza a cui accennavo”. L’Audace Compagnia di quest’anno (questa è la denominazione che da tempo caratterizza il Centro Estivo) verterà sull’affascinate storia “L’Isola del Tesoro”, celebre romanzo

di Robert Louis Stevenson, con l’obiettivo di una ricerca del Tesoro in una duplice direzione: in primo luogo dentro di sè, in quanto i ragazzi hanno bisogno di riscoprirsi e di rivalorizzarsi, in secondo luogo in un gioco continuativo che accompagnerà tutto il periodo del Centro Estivo, che si svilupperà in una vera e propria Caccia al Tesoro, alla ricerca di qualcosa di prezioso per ora ancora segreto, un’impresa che verrà fatta insieme, per sperimentare relazioni ed esplorare luoghi. “La mostra forlivese ‘Dante. La visione dell’arte’ - continua Massimo Fabbri - per noi è una concomitanza che non vogliamo passi inosservata: per questo il Divin Poeta entrerà nel nostro Centro Estivo in più modalità: innanzitutto visiteremo la mostra, poi cercheremo di avvicinare questa maestosa figura ai ragazzi, non nella classica forma scolastica, ma in una visione che favorisca la sua scoperta complessiva: mi riferisco, per esempio, al suo amore per Beatrice, che potrà sviluppare riflessioni sull’affettività, specie fra i ragazzi delle Medie. Vorremmo, anche con l’aiuto di alcuni esperti, indagare sull’uomo Dante, per scoprire quanto il poeta nella sua vita era alla ricerca dell’umano, un’inclinazione che potrà essere di aiuto ai nostri ragazzi perchè a loro volta approfondiscano

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INTERESSANTI CONVENZIONI E VANTAGGI

RISERVATI A CHI DIVENTA SOCIO L’Associazione Poldo and Friends”, nata il 1° giugno 2019 in memoria di Alessio Mosconi, per tutti Poldo (nella foto), scomparso prematuramente il 29 gennaio dello stesso anno, anche in questo periodo di grande difficoltà, causato dalla pandemia, non si ferma e continua a lavorare per concretizzare futuri obiettivi solidali. Il primo obiettivo dell’associazione è stato quello di finanziare l’allestimento, con giochi per bambini, dello spazio verde comunale sito in via Tavollo a Forlì (zona Cava), inaugurato il 22 febbraio 2020. Oltre alla possibilità di effettuare donazioni tramite Iban o PayPal, è possibile divenatare soci, con un contributo annuale di 30 euro, entrando così a fare parte di questa grande “famiglia” con tanto di attestato di ingresso, tessera socio e un omaggio di benvenuto. Oltre a ciò l’associazione Poldo and Friends sta definendo diverse convenzioni con esercizi commerciali ed aziende, al fine di offrire ai soci importanti agevolazioni. Ad oggi le convenzioni già

definite riguardano le seguenti attività: Locanda Appennino Predappio, Osteria La Casetta Fiumana, Grafikamente Forlì, College Sushi Forlì, Bar all’Angolo Forlì, Fisiomed Forlì e Predappio, TipoArt Forlì, Ale2 Forlì, Mucri Store Forlì, Hotel Deborah Milano Marittima, Hotel Plaza Milano Marittima, Germano Zama Faenza. Per scoprire le agevolazioni riservate a soci visitare il sito www.poldoandfriends.it.

POLDO AND FRIENDS

dentro se stessi questa ricerca fondamentale per la loro crescita. In più vogliamo riproporre un’attività già sperimentata lo scorso anno e molto gradita ai ragazzi, ovvero lo scambio di lettere, allora gestito da un nostro educatore con divisa da postino, che quest’anno assumerà proprio le sembianze di Dante Alighieri. Un’altra idea ereditata dall’edizione 2020 sarà quella dei poeti di strada, evoluzione dei menestrelli: allora accompagnammo i ragazzi dai nonni del quartiere a cantare e suonare, quest’anno li porteremo a casa degli anziani a declamare terzine del Divin Poeta”. Non mancheranno i laboratori artigianali, una costante dei Centro estivi di Domus Coop, finalizzati alla scoperta delle abilità manuali e alla costruzione di oggetti e attrezzature da utilizzare durante le attività ludiche: a questi verrà affiancato anche un laboratorio musicale, curato in collaborazione con la maestra di canto Benedetta Ciotti, per affinare le doti canore e per imparare la canzone del Centro Estivo, che diventerà il tormentone dell’estate 2021. Le attività sono previste dal 7 giugno al 6 agosto e riprenderanno dal 30 agosto al 10 settembre.


8 #TESTIMONI A destra: don Amedeo Pasini e don Mino Flamigni Sotto. la copertina del libro realizzato nel 2012 per ricordare don Amedeo. Pagina a fianco: con il vescovo Lino Pizzi e con alcuni ragazzi diversamente abili

Don Amedeo Pasini vero testimone di carita’ E’ stato ricordato don Amedeo Pasini, a dieci anni dalla scomparsa, con una Messa presso la Chiesa di San Paolo di Forlì. Rimane sempre attualissimo il suo messaggio, per vivere la fede cristiana in maniera radicale, basata su una fede rocciosa e una carità autentica, che sfoci nella condivisione di vita con i poveri.

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ono passati 10 anni dalla scomparsa di don Amedeo Pasini, ma la testimonianza di questo sacerdote appassionato di Dio e dei fratelli più poveri, non solo è ancora viva, ma è presente con forza nelle tante iniziative di carità attive nella “sua” Parrocchia di San Paolo di Forlì (fondata nel 1970 insieme a don Mino Flamigni) e negli altri luoghi dove ha vissuto la sua missione sacerdotale (Civitella, Vecchiazzano, Pianta, Fornò, Bagnolo), oltre che nella Diocesi di Forlì-Bertinoro, di cui è stato innovatore nell’ambito della Pastorale famigliare e dell’Azione Cattolica. Lo scorso 8 maggio, presso la Chiesa di San Paolo, è stata celebrata una Messa in sua memoria, presieduta dal parroco don Carlo Guardigli, a cui è seguita la proiezione di un video curato da Franco Casadei, parte integrante del libro “C’era una volta un re, bisre, bisconte binè” realizzato 9 anni fa, in ricordo di don Amedeo, da Gigi Mattarelli e Roberto Marzocchi. Che il ricordo sia ancora vivo

è stato testimoniato dalla massiccia presenza di persone (oltre 250), che, nel rispetto delle norme anti-Covid, hanno ccupato tutti i posti disponibili all’interno della Chiesa e del Salone Polivalente, dove è stata attivata la diretta streaming della celebrazione. Don Carlo Guardigli ha sottolineato

quanto l’insegnamento di don Amedeo (e quello di don Mino) sia ancora palpabile e diffuso nell’intendere la fede e la carità: ha poi raccontato un’esperienza personale di oltre 50 anni fa, quando era uno degli ultimi giovani che si preparavano al sacerdozio nel seminario di Bertinoro: ebbene già allora don Amedeo, che era assistente spirituale con don Mino rettore, dimostrava un’attenzione molto particolare verso i seminaristi, andando a prenderli anche a casa per farli partecipare alle attività spirituali attive sul colle di Bertinoro. “Una volta - ricorda don Carlo - avemmo anche un incidente in macchina, ma per fortuna o perchè protetti dall’alto ce la cavammo”. “Non ho conosciuto di persona don Amedeo - ha affermato mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, interventuo a fine della celebrazione - ma da quanto so è stato un prete che ha vissuto pienamente il valore delle 3P (Parola - Pane - Poveri), che devono essere il fondamento della vita cristiana”. Il video proiettato, pur essendo già stato reso pubblico in passato, ha commosso tutti i presenti, nel riascoltare la sua voce forte e coinvolgente e fotografa alla perfezione lo stile di don Amedeo: vi sono contenuti stralci delle sue omelie in occasione dei campi scuola di Sappada, da cui si evince la sua personalissima teologia

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della carità, ovvero non più il servizio ma la condivisione di vita con le persone povere e fragili, in una relazione bidirezionale di scambio reciproco dei propri doni. La seconda parte riguarda un altro aspetto molto caro a don Amedeo, ossia la sua innata capacità comica e comunicativa, fatta di barzallette, storielle e stornelli, di cui è stato simpaticissimo interprete fin dagli primi anni ‘60, ancor prima di diventare prete. Fra queste anche l’arcifamosa “C’era una volta un re, bisre, bisconte binè”, utilizzata come titolo al volume a lui dedicato nel 2012. Ma chi era di fatto don Amedeo Pasini? Lo si potrebbe definire un innamorato di Dio, un testimone che ha preso sul serio il Vangelo (Ama Dio e il tuo prossimo), che sapeva predicare molto bene e razzolava ancora meglio, in quanto ciò che pretendeva dagli altri, prima lo viveva sulla sua pelle. La sua vita, poi, è stata connessa in maniera consistente con quella di don Mino Flamigni, due personalità fortissime e molto differenti, ma che hanno saputo, da diverse angolature, coniugare una rocciosa fede in Dio e un cuore sempre aperto verso tutti. Don Amedeo, fin dai primi anni di sacerdozio (è stato ordinato nel 1964) ha dimostrato una grande attenzione verso i poveri e i sofferenti, probabilmente a causa della poliomelite che lo colpì ancora bambino e che gli fece maturare questa forte sensibilità, che lo accompagnò per tutta la vita, dai primi tempi in cui fu cappellano a Civitella di Romagna (1964/1968), poi assistente spirituale in seminario a Bertinoro (1969), fino a quando nel 1970, insieme a don Mino Flamigni, fondò la Parrocchia di San Paolo, dove contagiò, in termini di carità, intere generazioni di giovani e meno giovani, all’insegna di un motto “Dove siamo noi, siano anche loro”, fatto proprio dall’amicizia con don Oreste Benzi. I frutti di questa

sensibilità furono le Giornate dell’Accoglienza (ogni anno a maggio) dove faceva in modo che molte famiglie della parrocchia invitassero a pranzo un povero, creando legami personali e specialmente il campo scuola (attualmente a Sappada), dove giovani e ragazzi con disabilità condividono un periodo di vacanza insieme. Mise, poi, a frutto questa inclinazione anche nella scuola, dove in qualità di insegnante di religione, favorì i primi inserimenti di ragazzi con disabilità negli Istituti superiori forlivesi. Le sue doti di comunicatore, specie verso i giovani, hanno favorito anche un altro grande impegno: la pastorale giovanile all’interno dell’Azione Cat-

tolica, di cui fu prima assistente ACR e poi assistente generale. Fu lui che, dopo un’adeguata formazione, iniziò le attività con i ragazzi e giovani in Azione Cattolica in diocesi, attività che prima limitate al settore adulti. Le stesse sensibilità sviluppate a San Paolo le mise in campo anche presso le parrocchie di Vecchiazzano, Fornò, S. Maria della Pianta e Bagnolo, di cui fu negli anni parroco. A coronamento di una vita piena, diede una forte testimonianza nell’affrontare la malattia che gli fu fatale e lo portò alla morte l’8 maggio 2011: fu un esempio di fede incrollabile e definì la stessa malattia un dono di Dio, che lo apriva verso l’eternità.


10 #EDUCAZIONE

A fianco: il prof. Luca Botturi Sotto: la psicologa Vittoria Maioli Sanese

Percorsi educativi al tempo della pandemia L’emergenza Covid 19 non ha solo procurato mille difficoltà al sistema scolastico, ma ha anche causato conseguenze di carattere psicologico che hanno coinvolto alunni, famiglia e insegnanti: due incontri formativi, promossi dalle Scuole La Nave, hanno definito alcune linee guida educative in proposito

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nche quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, presso le Scuole La Nave non si svolgerà la Festa dei Bambini, tradizionale evento di fine anno, promosso in collaborazione con l’associazione dei Genitori La Cometa. In realtà la manifestazione, a testimonianza dello spirito positivo che aleggia entro la Scuola, è stata di fatto rimandata a ottobre nelle forme e nei contenuti che l’evolversi della pandemia renderà possibili. La stessa Lotteria, ogni anno promossa dalla scuola in concimitanza con la Festa, è stata lanciata a fine anno scolastico e terminerà con l’estrazione già fissata per il 9 ottobre. Nello scorso mese di maggio, quale anticipazione dell’evento autunnale, si sono svolti due eventi formativi, in modalità online, rivolti principalmente ai genitori, che hanno preso in esame alcuni argomenti scottanti, derivati proprio dal periodo di difficoltà che stiamo vivendo. “I temi delle due conferenze - precisa

Elena Morra, dirigente scolastico alla Nave - sono stati scelti con l’obiettivo di condividere linee educative comuni con le famiglie, partendo dalle indiscusse anomalie che hanno caratterizzato l’anno scolastico, con il supporto di due esperti quali Luca Botturi, professore in “Media in educazione” presso la Scuola universitaria della Svizzera italiana e la psicologa Vittoria Naioli Senese”. Lo scorso 17 maggio Luca Botturi ha affrontato i rischi e le opportunità, le-

gata alla continua connessione in rete, imposta dalla didattica a distanza. “Il nocciolo della questione - continua Elena Morra - non sta nel fatto che gli strumenti digitali siano negativi a prescindere, ma nell’esigenza di individuare percorsi educativi positivi, condivisi con le famiglie che ne accompagnino l’utilizzo e che scongiurino l’isolamento e in certi casi anche la dipendenza, rischi purtroppo reali a fronte del lungo periodo di D.A.D. che abbiamo vissuto in questi mesi”. Un tema, quello del digitale in genere che preoccupa i genitori, spesso più portati a far apprezzare ai figli il reale piuttosto che il virtuale e in certi casi anche meno avvezzi all’uso degli strumenti, rispetto ai figli stessi. Si avverte quindi il bisogno di non demonizzare l’innovazione tecnologica, che di fatto sarà il pane quotidiano delle future attività professionali della maggior parte degli alunni di oggi e, nello stesso tempo, di considerare gli strumenti digitali come un mezzo per comunicare meglio e non come un fine sostanziale delle nostre azioni, che può certamente causare la perdita di coscienza della realtà fisica, fatta di relazioni, dialoghi e confronti. Vittoria Maioli Senese, nella serata del 27 maggio, ha invece cercato di fare chiarezza sugli inevitabili conflitti, procurati dalla pandemia, nei modi di intendere la vita scolastica, stretta fra il bisogno preteso dalle stesse famiglie di

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AL VIA L’EDIZIONE DEL TRENTENNALE DEL FESTIVAL “SADURANO SERENADE” Dopo il rinvio dell’anno scorso, a causa della pandemia Covid 19, per l’estate 2021 è in programma la trentesima edizione di Sadurano Serenade, festival di musica da camera, istituito nel 1990 per volere di don Dario Ciani e promosso dall’associazione Amici di don Dario. La rassegna, il cui direttore artistico è il flautista forlivese Juri Ciccarese (nella foto), presenta un cartellone molto interessante con una programmazione suddivisa in due parti: una prima, con eventi più “ricreativi” presso l’Arena San Domenico il 4 luglio e a Sadurano il 25 luglio (giornata in cui si ricorderà anche don Dario nel sesto anniversario dalla scomparsa) ed una seconda parte nel mese di settembre, nella Chiesa di San Filippo Neri, dedicata alla grande musica, dove spicca la presenza del celebre pianista Bruno Canino, storico “partner” di musicisti del calibro di Severino Gazzelloni, Uto Ughi e Salvatore Accardo. Questa edizione di Sadurano Serenade presenta un’importante novità, infatti i tre concerti presso la Chiesa di San

Filippo, saranno dedicati al “Terzo Settore” con la partecipazione di un’associazione benefica ad ogni evento, che potrà raccontare le proprie finalità e presentare i propri progetti. Si tratta di un’innovazione in continuità con il pensiero di don Dario Ciani, che riteneva gli aspetti della solidarietà e dell’espressione artistica e musicale fortemente connessi per la promozione della dignità umana, specie quella più fragile eferita. Il programma completo della rassegna Sadurano Serenade è consultabile sul sito www.amicididondario.it.

AMICI DI DON DARIO

condizioni di assoluta sicurezza e l’insofferenza per le troppe regole imposte. Secondo la psicologa riminese serve un percorso che dal conflitto conduca al dialogo, mettendo al primo posto le persone e non le regole: è necessaria una specifica educazione al coraggio, che deve avvenire in primis dentro la famiglia, poi condivisa con la scuola. Ha poi criticato la recente decisione del presidente francese Macron di offrire 10 sedute dallo psicologo a bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni, per affrontare lo stress procurato dal lockdown: una scelta, secondo Vittoria Maioli Sanese, che implica una delega esterna del problema, quando, invece, dovrebbe essere approfondito all’interno della famiglia, con il coraggio di riempire di senso la vita e non di offrire sempre risposte totali ad ogni bisogno, compresi quelli più effimeri. Ne emerge, quindi, un quadro di fragilità educativa, che frana inesorabilmente di fronte all’improvvisa privazione di bisogni ritenuti primari e al quale è necessario far fronte con una rinascita educativa solida, che non può venire dall’esterno, ma che deve essere il frutto della fiducia nell’uomo e nei valori veri della vita. I video dei due incontri sono consultabili sul canale Youtube delle Scuole La Nave.


12 #SPORT

A fianco: torneo CSI di basket Sotto: Stefano Gurioli, presidente CSI Forlì Pagina a fianco: attività di nuoto in acque libere Nel riquadro: Vito Foggetti

CSI: entusiasmo a mille... la ripartenza dopo il Covid Sono stati finalmente riattivati molti dei campionati promossi dal CSI di Forlì, in collaborazione con gli altri Comitati romagnoli. Il periodo dell’emergenza sanitaria non solo non ha scalfito lo spirito positivo dei dirigenti locali, ma è stato anche l’occasione per ideare e lanciare nuovi e interessanti progetti

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ipartenza!!!! Una parola che da mesi aleggia all’interno della sede CSI di Forlì, dove tutti, dal presidente Stefano Gurioli ai consiglieri, agli arbitri, fino agli atleti, mai hanno perso la speranza e lo spirito positivo e costruttivo, nonostante il Covid abbia messo a dura prova la capacità di pazientare. Oggi la ripartenza finalmente c’è, è una ripartenza lenta, complessa, densa di preoccupazioni, ma la macchina sportiva CSI si è messa in moto. “E’ vero - commenta Stefano Gurioli - non abbiamo mai perso la speranza, abbiamo cercato di vedere il positivo anche nei momenti più bui ed è bello che oggi questa nostra sensibilità ci sia stata riconosciuta a più riprese dalle tante associazioni sportive, con le quali le relazioni non si sono mai interrotte. Siamo ripartiti su diverse discipline: i numeri non sono quelli del periodo pre-Covid, le adesioni sono inferiori, a causa delle preoccupazione che sono ancora molto vive, ma quel che conta è che la stagione non andrà perduta”. Si consolidano le collaborazioni con gli altri Comitati romagnoli, tanto che la maggior parte dei campionati abbraccia tutto il territorio locale: è il caso del calcio a 7 open, inaugu-

rato lo scorso 26 aprile con 15 squadre che si concluderà a metà luglio, della pallavolo femminile open che conta 22 formazioni (5 di Forlì, 12 di Rimini e 5 di Cesena). Sempre nell’ambito del volley femminile è partito anche il settore giovanile con i campionati under 16, under 14 e under 13, in cui militano circa 6 squadre per categoria. Segnali confortanti provengono anche nel calcio a 5 femminile open, con 4 squadre, nel basket maschile con 7 team a livello romagnolo e nel volley maschile, anche in questo caso con 5 formazioni. “Dietro a tutto questo - continua Gurioli - c’è una squadra di volontari che non si è mai arresa, che ha

fatto, corretto e rifatto un sacco di volte i calendari dei vari campionati e che ha vissuto con entusiasmo e dedizione anche il periodo della pandemia. Ma c’è di più: l’emergenza Covid è stata l’occasione per mettere in campo nuovi progetti, come Radio CSI, una webradio ideata da Roberto Monti, nostro responsabile degli arbitri, in collaborazione con il vice-presidente e responsabile comunicazione Antonio Di Franco, che trasmette circa 1 ora alla settimana e che ha cominciato la propria attività a fine aprile 2021: dopo la registrazione di interviste ai protagonisti e la comunicazione dei risultati settimanali, viene creato il link di ogni puntata, pubblicato sul sito e inviato ai rappresentanti delle squadre, per poter usufruire delle informazioni del periodo. Sempre sulla comunicazione prenderà il via a breve un altro ambizioso progetto, ovvero la Web TV CSI. A questo scopo abbiamo allestito un piccolo studio interno alla nostra sede e attivato la collaborazione con il Gruppo Fotografico CSI, che si occuperà dell’operatività tecnica (riprese e montaggio): questo nuovo format darà visibilità ad atleti e squadre per raccontarsi e in generale sarà un ulteriore strumento di comunicazione delle nostre attività, fruibile tramite il nostro sito web, il canale Youtube e la pagina Facebook”. CSI si è rimesso in moto anche nel settore ciclistico, dove da tempo l’attività viene gestita a livello romagnolo: i primi cicloraduni si sono svolti a Sant’Agata sul Santerno il 23 maggio e il 2 giugno nella zona


CALCIO A CINQUE: IN CORSO LA PRIMA EDIZIONE DEL MEMORIAL “VITO FOGGETTI” Per ricordare Vito Foggetti, pioniere del CSI di Forlì, scomparso lo scorso 20 novembre, il Comitato forlivese ha organizzato il Memorial di Calcio a cinque riservato alla categoria under 18. L’iniziativa punta a mantenre viva la memoria di un uomo appassionato di sport, il cui entusiasmo è stato vitale, non solo nel 1989, quando riuscì a rimettere in piedi il CSI a Forlì, dopo 12 anni di inattività, ma anche per l’impegno profuso prima come presidente, poi come vice-presidente fino al 2019, funzionale allo sviluppo associativo e alla crescita del Comitato cittadino. “Foggetti - racconta il presidente Stefano Gurioli - è stato un uomo fortemente impegnato nel volontariato: per questo abbiamo deciso che questa manifestazione non fosse unicamente espressione del CSI, ma anche del Lions Club Forlì Host, di cui fu socio per moltissimi anni e della Croce Rossa, un altro ambito in cui si è speso con generosità. Il memorial in suo ricordo è riservato ai giovani (under 18) non a caso, in quanto Foggetti è stato instancabile promotore dell’idea educativa

VITO FOGGETTI

di Marina Romea, appuntamenti resi possibili grazie al lavoro delle associazioni organizzatrici, che hanno raddoppiato il proprio impegno, vista la rigidità dei protocolli di sicurezza, specie nella fasi di iscrizione (con controllo temperatura), nei ristori e nei pastaparty. “Con soddisfazione - ribadisce Gurioli - desidero, poi, annunciare un’interessante novità che proietta il nostro Comitato a livello nazionale: si tratta della Gran Fondo di Nuoto in acque libere, promossa dall’associazione NAL di Forlì (nostra affiliata), che è divenuta manifestazione nazionale del nostro Ente di Promozione Sportiva, in quanto, oltre all’associazione capofila (NAL) anche gli organismi locali che curano le varie tappe della Gran Fondo sono affiliate al CSI. Potrà sembrare curioso che un’iniziativa del genere prenda vita a Forlì che non è una località di mare: ciò è possibile grazie all’impegno del presidente NAL Alessandro Pilati e del suo team da tempo impegnati per la crescita di questa disciplina in Italia”. La Gran Fondo di Nuoto in acque libere propone 5 tappe dislocate su tutta la penisola: la prima è prevista il 20 giugno nell’area delle Cinque Terre in Liguria su una distanza di 16 km, il 4 luglio il circuito rimarrà in Liguria, ma a Sestri Levante per nuotare su 15 km. A seguire si terrà il 18 luglio la tappa in Campania nel golfo di Castellabate (15 km), per giungere il 22 agosto nello splendido scenario del Lago di Como per la quarta tappa sulla distanza sempre di 15 km. Il tour si concluderà il 25 settembre con una classica, ovvero l’attraversamento delle Bocche di Bonifacio (15 km) fra la Sardegna e la Corsica.

della pratica sportiva proprie per le giovani generazioni: nelle nostre intenzioni, poi, si tratta di una prima edizione, in quanto desideriamo dare continuità all’evento, riproponendolo ogni anno”. Il torneo, avviato a inizio giugno presso la Polisportiva di Vecchiazano (via Pigafetta, 19), terminerà a fine mese: è previsto il Trofeo Vito Foggetti alla squadra che si aggiudicherà il Memorial, consegnato dai famigliari, la Coppa Disciplina, offerta dal Lions Club Forlì Host e la Coppa Capocannoniere, offerta dalla Croce Rossa Italiana, sezione di Forlì.

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14 #SANITÀ

A fianco: attività di cure palliative in assistenza domiciliare Sotto: Chiara Boghi, infermiera dell’associazione Amici dell’Hospice

Un valido supporto professionale e umano Chiara Boghi, giovane infermiera che lavora presso l’associazione Amici dell’Hospice, racconta la sua esperienza nell’attività di assistenza domiciliare a fianco di persone con patologie inguaribili e dei loro famigliari. Un’attività che diventa anche una scuola di vita per crescere professionalmente e umanamente

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ra le attività sanitarie che l’associazione Amici dell’Hospice mette in campo a supporto dell’AUSL Romagna, presso gli Hospice di Forlimpopoli e Dovadola, c’è anche quella infermieristica domiciliare, che si sostanzia anche nel lavoro di una giovane professionista, Chiara Boghi, che da un anno e mezzo, è impegnata in questo ambito, in stretto contatto con le colleghe infermiere della struttura pubblica. “Il mio lavoro - spiega Chiara - consiste nell’attività domiciliare pomeridiana, in quanto durante le mattine il servizio è garantito dalle colleghe dell’AUSL Romagna: praticamente sono impegnata in visite programmate a casa dei pazienti in carico alle Cure Palliative, oltre a garantire una reperibilità telefonica giornaliera fino alle 19,00, per essere di supporto a qualsiasi problema si presenti ai paziente e ai loro congiunti. Mi accorgo ogni giorno sempre più quanto la relazione con le persone malate e le famiglie sia fondamentale nel mio lavoro: quando mi reco presso le loro abitazioni il mio compito è essenzialmente tecnico-sanitario, ma è la componente umana che fa la differenza, in quanto si tratta di contesti in cui si vive nella preoccupazione, nell’incertezza e spesso nella disperazione, dove quasi sempre sono anche i famigliari,

oltre che i pazienti, ad avere bisogno di un supporto che garantisca un po’ di serenità e tranquillità”. Ogni abitazione, ogni persona ammalata, ogni famiglia rappresentano storie diverse, ma certamente quelle con persone giovani in fase terminale sono i contesti più complessi da affrontare, perchè la componente umana ed emozionale, seppur di un infermiere professionista, non può certamente essere messa da parte o addirituttura repressa. “Sono situazioni difficili - continua Chiara - in cui mi sono trovata più volte: dentro di me penso sempre vedendo persone giovani ammalate, magari con figli piccoli, che queste cose non dovrebbero succedere, che non è giusto, anche a fronte dello strazio dei genitori che percepiscono

di star per perdere un figlio. Cerco in queste situazioni di essere presente in maniera delicata, pur sapendo che non abbiamo a disposizione una cura per la guarigione: il nostro supporto discreto, in certi casi anche il nostro conforto, sono aspetti che, pur nel dolore, le famiglie apprezzano molto e di cui quasi sempre ci ringraziano di cuore”. Il periodo che stiamo vivendo, segnato pesantemente dall’emergenza Covid, ha modificato anche alcuni aspetti delle Cure Palliative: sono più che evidenti le paure del ricovero in Hospice, motivate dal timore di contrarre il virus (anche se i casi in queste strutture sono stati pochissimi) e dall’impossibilità di essere vicini al proprio congiunto, anche se ultimamente le indicazioni per visitare i malati si stanno allargando. Questa situazione ha incrementato il lavoro in assistenza domiciliare, svolto secondo criteri di rigorosa sicurezza sia da parte degli infermieri AUSL che della stessa Chiara, permettendo anche nel contesto famigliare l’accompagnamento delle persone ammalate e delle famiglie. “Ritengo l’esperienza in Cure Palliative - conclude Chiara - positiva e sono molto soddisfatta di vivere in questo modo la mia attività lavorativa. I benefici che mi porto a casa non sono solo di tipo professionale, ma anche di crescita umana: stando a contatto con problemi molto seri e complessi, spesso mi accorgo quanto siano secondarie alcune preoccupazioni che riteniamo tali nella nostra vita, a fronte delle situazioni con cui vengo a contatto: insomma questa professione è una vera scuola di vita, per dare il giusto peso ad ogni cosa”.


A fianco e sotto: escursioni sul territorio e nella natura durante l’edizione 2020 del SalvaEstate

SalvaEstate: socialita’ ed esplorazione del territorio Il progetto estivo promosso dalla cooperativa sociale Salvagente di Forlì, riservato agli adolescenti dai 14 ai 18 anni, punta a offrire forti stimoli educativi e di conoscenza del territorio, al fine di ravvivare la curiosità e la socialità fra i ragazzi, così limitata nei lunghi periodi di limitazioni dovute al Coronavirus

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opo la positiva esperienza dello scorso anno, la cooperativa sociale Salvagente ripropone, anche per il 2021, il progetto SalvaEstate, un’opportunità educativa e ricreativa per adolescenti dai 14 ai 18 anni, fascia di età non coperta da proposte di centri estivi. Le attività saranno avviate il 14 giugno (ogni mattina dalle 9,00 alle 12,30), all’insegna di “Ossigeniamoci”, ovvero una sana boccata d’aria ricca di proposte interessanti a fronte di un lungo periodo, causa il Covid, di limitatezza nelle relazioni, nello sport e in generale nelle libertà personali, che hanno procurato nei ragazzi una sorta di apatia: il tentativo, quindi, è quello di offrire stimoli, suscitare curiosità, favorire lo stare insieme, fare esperienze dirette, toccare con mano. “Questo percorso esperienziale ed educativo - spiegano Agnese Rustignoli e Marco Poggi, rispettivamente direttrice della cooperativa e referente di Ossigeniamoci - si avvarrà, per molte attività di uno strumento che per noi è anche un simbolo: ci riferiamo alla bicicletta, emblema di autonomia, oltre che mezzo di trasporto che favorisce il benessere personale: proprio sulle due ruote esploreremo il territorio forlivese, il centro storico, i parchi cittadini. Non mancheranno escu-

risioni anche a piedi alla scoperta di luoghi nascosti della città e laboratori tematici sul fumetto, sulla musica, sul teatro, sul giornalismo e anche sulla bicicletta, per scoprire come effettuare piccole riparazioni in autonomia. Oltre ai nostri educatori, Ossigeniamoci (che si protrarrà fino al 9 luglio) si avvarrà del supporto di alcuni esperti, quali Federico Montanari (associazione ambientalista L’Umana Dimora), che ci guiderà nelle escusioni alla scoperta della cultura del territorio, Umberto Pasqui, professore, giornalista e curatore del blog “Il Foro di Livio”, che curerà il laboratorio di giornalismo e guiderà i partecipanti alla scoperta della Forlì più sconosciuta. Forte attenzione sarà, inoltre, dedicata al tema dell’ambiente e della sua cura, come

suggerito anche dall’Agenda 2030, con proposte di attività di plogging”. Fra gli obiettivi di Ossigeniamoci c’è anche quello di favorire approfondimenti in ambito culturale, con la visita alla Mostra su Dante e in ambito lavorativo, con incontri specifici con esperienze economiche del territorio, fra cui quella di “Maglia Rosa Social Bike”, punto vendita forlivese, che commercializza, guarda caso, biciclette ristrutturate: un’attività significativa e strettamente collegata a questo mezzo di trasporto personale, così presente in tutto il progetto. Il SalvaEstate si caratterizzerà, poi, in una seconda fase, denominata “Ripartiamo” (dal 23 agosto al 10 settembre), che verterà principalmente sullo studio, funzionale alla ripresa dell’anno scolastico. L’attività, coordinata dall’educatrice Valentina Bellini, verrà proposta in piccoli gruppi diversificati per età e interesserà le materie scientifiche (matematica, fisica, scienze della terra) e quelle linguistico/umanistiche (italiano, latino, inglese, francese e spagnolo): non rientra in questo modulo il recupero dei debiti, che invece verrà affrontato in un ulteriore spazio denominato “Tandem” (referente l’educatore Roberto Giunchi), riservato a lezioni frontali insegnante/ragazzo finalizzate a questo scopo. L’accesso al progetto SalvaEstate può essere di una o più settimane sia per Ossigeniamoci che per Ripartiamo con costi differenziati: mentre per quanto riguarda Tandem, la cooperativa sociale Salvagente propone pacchetti di ore di lezione individuale. Per informazioni e iscrizioni: tel. 345.4867218 - e mail: coopsalvagente@gmail.com.


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#PROGETTI

A fianco: Casa San Leonardo Sotto: alcuni ospiti della struttura

Casa San Leonardo paradiso nella campagna Un luogo bellissimo immerso nella verde campagna romagnola: questa è Casa San Leonardo, una delle strutture di accoglienza di CavaRei per persone con disabilità grave, finalmente operativa con una capiena massima di 20 posti, dopo l’importante progetto di ampliamento, che si è concluso a fine del 2020

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inalmente la storica Casa di San Leonardo, struttura di accoglienza residenziale per persone con disabilità dell’impresa sociale CavaRei è nel pieno della propria attivtià, dopo il progetto di ampliamento. Infatti dal mese di aprile i primi 15 ospiti si sono trasferiti nella bella residenza che si trova nella campagna fra Forlimpopoli e San Leonardo in Schiova. Non è stato un percorso facile giungere alla fine dei lavori: il cantiere è stato avviato a luglio 2018, appena fu completata la sede di via Bazzoli (nel quartiere Cava di Forlì). Allora la Casa poteva ospitare fino a 9 persone: l’obiettivo era quello di raddoppiarne la capienza fino a 20 posti. “Nella prima fase - spiega Michela Schiavi, responsabile comunicazione di CavaRei - sembrava che i lavori procedessero bene, ma a dicembre dello stesso anno, la ditta che si occupava del cantiere ha subìto uno stop e la ristrutturazione è rimasta purtroppo bloccata per oltre sette

mesi, costringendo i 9 abitanti della struttura residenziale a fare i bagagli e spostarsi nella nostra casa di via Maceri Malta. L’arrivo della pandemia ha poi complicato ancora di più una situazione già complessa. Mentre CavaRei affrontava un focolaio importante con tutte le difficoltà connesse all’emergenza sanitaria, i lavori sono ripresi e il cantiere è terminato a settembre 2020”. Nel mese di dicembre si è tenuta

l’inaugurazione alla presenza delle sole autorità, per poi giungere al 19 aprile 2021, quando gli ospiti sono entrati nelle loro nuove stanze, con la possibilità di vivere finalmente in un ambiente accogliente, in un contesto sereno e tranquillo, tipico della campagna romagnola. Nel frattempo sono in arrivo altre richieste di inserimento, segno che la struttura potrà arrivare a pieno regime entro breve tempo e raggiungere la capienza massima di 20 posti. “Al nostro interno - continua Michela Schiavi - stiamo già pensando a nuovi progetti di residenzialità per persone con disabilità leggera, nella tipologia di servizi a bassa soglia assistenziale. Tengo a dire che se siamo riusciti a portare a termine il progetto, parte del merito va anche alle tante persone che ci hanno aiutato tramite varie forme di sostegno (campagne di crowfunding, campagna di Natale, 5x1000) organizzate per sostenere l’investimento, che ha comportato una spesa complessiva di circa 1 milione di euro: nel dettaglio, tramite queste operazioni sono stati raccolti circa 120mila euro. Anche per questo progetto, abbiamo mantenenuto il nostro stile, che considera la bellezza dei luoghi parte fondamentale per la qualità di vita delle persone, sia gli ospiti che per gli operatori che si prendono cura di loro”.

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La parola

Domenico Settanni

all’esperto //

#TERRITORIO

LILIANA SEGRE, DONNA CORAGGIOSA

Un sentito e emozionato riconoscimento di Domenico Settanni ad una donna straordinaria del nostro tempo

Credo che sia giusto esprimere il riconoscimento ai meriti a Liliana Segre, una donna di grande coraggio, verso la quale tutti noi dobbiamo dimostrare rispetto e immensa gratitudine per l’impegno sociale e umano che ha saputo dimostrare nella sua vita. Siamo di fronte ad una persona straordinaria, che, tra indicibili sofferenze, ha saputo superare con grande dignità periodi bui durante la dominazione nazista: fu superstite dell’olocausto e delle innumerevoli persecuzioni subìte durante le discriminazioni razziali, circostanze in cui si dimostrò come una persona limpida e cristallina. Il suo impegno politico è ricco di significativi episodi che hanno attraversato la sua vita, tra sofferenze e persecuzioni e, tra queste, la tragica ricorrenza della “notte dei cristalli” del 1938, del ghetto ebraico, le cui testimonianze raccolte in documentari, pubblicazioni cartacee e saggi, sono state tristemente scolpite nella storia contemporanea. Domenico Settanni esperto di cooperazione sociale

Oltre al ghetto ebraico e alla deportazione ad Auschwitz, l’espulsione dalla scuola a soli 8 anni a causa dell’entrata in vigore delle leggi razziali in Italia, la fuga in Svizzera, l’arresto a Verona, la detenzione per 40 giorni in carcere a San Vittore, la successiva detenzione ai lavori forzati, l’eccidio nell’aereoporto, dimostrano come tanti e tanti sono stati gli episodi dolorosi che hanno contraddistinto la vita di questa paladina della libertà. Tra i tanti riconoscimenti a Liliana Segre ottenuti a livello nazionale, è giusto ricordare anche quello ricevuto sul nostro territorio, tramite una delibera del consiglio comunale di Forlì che il 26 ottobre 2020 ha approvato all’unanimità l’attribuzione della cittadinanza onoraria della città. Il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini l’ha definita “una donna libera e di pace”. Significativa anche la motivazione della cittadinanza onoraria “per il suo instancabile impegno civile volto all’educazione delle giovani generazioni ai valori della tolleranza, del rifiuto dell’indifferenza e di ogni forma di discriminazione e totalitarismo, Liliana Segre rappresenta un esempio e punto di riferimento per la comunità forlivese”. “ Esprimo, quindi, anche la mia personale stima e il profondo affetto per questa donna esemplare.


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#NOTIZIE BREVI

LE FARMACIE COMUNALI LANCIANO LE SHOPPER DELLA RIPARTENZA

Prison Songbook, blues carcerario con Vignazia e Piolanti

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alla creatività del chitarrista Marco Vignazia e della cantautrice Sara Piolanti, entrambi forlivesi, è nato il progetto musicale “Prison Songbook”, un’accurata ricerca che abbraccia il blues carcerario tra gli anni ‘30 e ‘50. Si è trattato di un lavoro complesso, in quanto, oltre alla ricerca di testi dell’epoca, sono stati sviluppati dialoghi con traduttori madrelingua per i testi cantati in uno slang del sud degli Stati Uniti: un progetto, quindi, non solo musicale, ma anche culturale, in quanto affronta temi come la libertà, la perdita di dignità e sottoli-

nea come in questa espressione artistica erano presenti questioni etiche e sociali connesse ai diritti umani. Prison Songbook, purtroppo, ha subito uno stop dovuto all’emergenza Covid: appena si sarà allentata la morsa del virus, saranno riattivati prestigiosi contatti già in essere, per ascoltare dal vivo il tandem Vignazia-Piolanti in questa affascinante avventura musicale.

Nasce VolontaRomagna ODV: fusione fra Rimini e Forlì-Cesena

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fine aprile le assemblee di Volontarimini (il cui presidente è Giorgia Brugnettini) e di Assiprov (il cui presidente è Leonardo Belli), hanno dato il via libera al progetto di fusione dei due Enti che gestiscono i Centri Servizi per il Volontariato, in linea con la Riforma del Terzo Settore. Si tratta di un progetto ambizioso, finalizzato a dare nuovo slancio al volontariato romagnolo, unendo competenze e punti di forza e riservando, comunque, spazio alle specificità dei due territori. Per

formalizzare la fusione, è necessario attendere i canonici 60 giorni dopo le rispettive assemblee: si giungerà quindi, presumibilmente, a fine giugno alla definizione dell’atto notarile. Il nuovo organismo, che prenderà il nome di VolontaRomagna ODV, parteciperà al bando per l’accreditamento come Centro di Servizio dell’intera Romagna.

Casa del Donatore a Forlì: inaugurata la sede restaurata

E’

stata inaugurata lo scorso 29 maggio la nuova Casa del Donatore di Forlì, sede delle associazioni Avis, Admo e Aido, dopo il sostanziale intervento di restauro avviato nel 2019 e concluso a fine 2020. All’evento, a cui hanno partecipato i dirigenti locali e nazionali dei tre organismi e le autorità locali, ha preso parte in qualità di testimonial l’attore e comico romagnolo Paolo Cevoli. La palazzina che si trova all’intersezione tra via Giacomo della Torre e via Lombardini, realizzata negli anni Sessanta, viene restituita alla città, in concomitanza

con l’apertura del rinnovato Campostrino, cambiando il volto di questa parte di centro storico grazie a un intervento che coniuga pregio architettonico e funzionalità. L’attivazione della Casa del Donatore nel cuore della città diventa così un valore aggiunto per la promozione e la sensibilizzazione della cultura della donazione, a vantaggio delle persone in stato di criticità sanitaria.

Forlìfarma ha lanciato un’interessante campagna sociale, che si è sostanziata nella consegna di una colorata shopper ai forlivesi che si sono recati nelle 9 farmacie comunali del territorio dal 1 giugno. “Abbiamo scelto - spiega l’amministratore unico di Forlifarma Mario Patanè - questo supporto per comunicare ai forlivesi un messaggio positivo di speranza e coraggio, sentimenti che devono animare questo periodo di rinascita dalla pandemia da Covid 19: l’idea di questa iniziativa è stata il frutto di un lavoro di squadra comune ai nostri farmacisti per definire lo stile della comunicazione. Sulla shopper campeggia un verso di Dante Alighieri (Divina Commedia canto XXXIV - Inferno) che recita ‘E quindi uscimmo a rivedere le stelle’ e che esprime in maniera efficace il concetto che desideriamo comunicare, ovvero la positività di pensieri ed azioni che devono caratterizzare questo momento storico di rinascita, dopo un’emergenza prolungata. Un periodo durante il quale, come farmacie comunali, abbiamo profuso un forte impegno a fianco dei cittadini in diverse forme, dall’ascolto alla consulenza, dalla gestione dei tamponi fino alla prenotazione dei vaccini”. Le shopper delle Farmacia Comunali presentano anche un valore aggiunto in linea con la propria mission, infatti l’agenzia Grafikamente che ha curato la grafica e gestito la fornitura, ha affidato la stampa delle shopper alla coop. sociale Lavoro Con, nel cui staff sono inserite persone con disagio sociale e disabilità.


#NOTIZIE BREVI

EDUCAZIONE AL LAVORO: LA NUOVA EDIZIONE DEL PROGETTO START UP

A giugno l’ottava edizione dell’evento Diabete Marathon

D Prenderà il via il prossimo 21 giugno Start Up, progetto di educazione al lavoro, promosso da tre cooperative sociali del territorio (Salvagente, Paolo Babini e L’Accoglienza) e rivolto ad adolescenti dai 14 ai 17 anni. Si tratta di un primo approccio al lavoro, un contesto nuovo, dove i ragazzi hanno la possibilità di coinvolgersi nella concretezza dell’impegno quotidiano, coltivare relazioni e anche scoprire i propri talenti. Il meccanismo di Start Up prevede che i giovani siano impegnati in stage settimanali in piccoli gruppi (5/6 ragazzi) presso diverse strutture del territorio, con il supporto di tutor, ai quali viene richiesto di facilitare il rapporto con la struttura ospitante ed essere a fianco degli adolescenti per ogni loro esigenza. Le strutture che ospiteranno gli stage sono le seguenti: Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo, Caritas Diocesana, Quartiere Grandi Italiani, Croce Rossa sez. di Forlì, Centro Estivo Welcome, Centro Estivo Vecchiazzano, le fattorie didattiche Desidia e La lenticchia e l’azienda vivaistica Sisaflor.

opo l’edizione online 2020, ecco che si ripresenta la manifestazione Diabete Marathon (nella foto l’edizione 2019), evento di sensibilizzazione e raccolta fondi per il sostegno delle persone ammalate di diabete. Il programma 2021 prevede l’11 giugno la serata musicale e di inaugurazione Diabetes in Music nel Chiostro di San Francesco presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena, con la partecipazione dell’attore e scrittore Roberto Mercadini e dei musicisti Enrico Farnedi e Francesca Pretolani (Rétromarching Band).

Sentiero di don Dario: interessanti sviluppi del progetto

U

n significativo sviluppo interessa il Sentiero di don Dario, progetto promosso dall’associazione Amici di don Dario, per fare memoria del sacerdote scomparso nel 2015. L’obiettivo è quello di collegare il borgo di Sadurano, luogo dove si sviluppò la comunità di accoglienza per persone in difficoltà con i Cammini di San Francesco e Sant’Antonio da Padova, verso Montepaolo. Il tracciato, dalla chiesa di S. Maria Assunta in Sadurano procederà fino al Monte della Birra, per poi scendere a valle fino al guado di Mon-

SOSTENGONO IL PROGETTO “PERCORSI SOLIDALI”:

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TIC GE

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Seguirà domenica 13 giugno “Diabetes Marathon Walk and Run, Urban Trail”, percorso nella natura, con partenza dalla centrale Piazza Saffi di Forlì alla scoperta del territorio e di luoghi incontaminati. Ad ottobre un appendice dell’evento con Diabetes Marathon Health, momenti di formazione per pazienti e famiglie e il corso ECM per professionisti sanitari. Info: www.diabetesmarathon.it

tecchio (nei pressi di Pieve Salutare), per poi risalire verso il crinale opposto, transitando vicino alle fonti Sorgara di Castrocaro e congiungendosi con il sentiero del Santo. I volontari dell’associazione, dopo il via libera del Comune di Castrocaro e dei proprietari delle aree interessate, sono al lavoro per ripulire l’area e creare il tratto di sentiero dal Monte della Birra fino al fondo valle (nella foto una parte già ripulita).

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