Percorsi Solidali n. 4/2019

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N. 4 - Luglio 2019 - Anno VII - Bimestrale di informazioni sociali, economiche, attualità, cooperazione sociale, volontariato e associazionismo - prezzo di copertina euro 4,00 - Proprietà, direzione e amministrazione: Grafikamente srl via Bertini, 96/L - 47122 Forlì - Editore: Grafikamente srl, via Bertini 96/L - 47122 Forlì - Direttore Responsabile: Pierluigi Mattarelli - Iscr. Reg. Trib. di Forlì n. 4/2013 del 04 aprile 2013 - Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - DL 353/2003 art. 1 comma 1 - Tariffe ROC

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percorsi solidali

I 70 anni di Confcooperative

Intervista agli assessori Tassinari e Casara

Concluso il progetto Start Up 2019 Economia Sociale Associazionismo Cooperazione e Volontariato in Romagna



percorsi solidali

#EDITORIALE

Se son rose fioriranno... di Gigi Mattarelli

Ho avuto l’opportunità, nei giorni scorsi, di intervistare Rosaria Tassinari e Paola Casara, rispettivamente nuovi assessori al welfare e alle politiche educative del Comune di Forlì: due deleghe fondamentali, non solo per le risorse che si troveranno a gestire, ma specialmente per la responsabilità che le ricadute delle loro scelte che potranno avere sulle fasce fragili della popolazione locale. Pur essendo espressione di un forte cambiamento, che ha portato il centro destra al governo della città dopo 49 anni di amministrazione di sinistra, ho notato una capacità di visione molto lontana da possibili derive populiste e francamente superficiali, a cui assistiamo dal livello nazionale, che, pur in parte, è espressione di tale componente politica. Ho apprezzato il fatto che, a fianco di idee e sensibilità personali, c’è la consapevolezza di entrambe di affacciarsi in un contesto, su cui le precedenti amministrazioni non hanno lavorato male: ne sono esempi la continuità di intenti sulle convenzioni con le scuole paritarie (Nidi e Infanzia) e l’apprezzamento in merito alla ricchezza del variegato mondo del sociale (associazionismo, cooperazione, volontariato)e alle politiche verso la disabilità.

In copertina: Rosaria Tassinari e Paola Casara, rispettivamente assessori al welfare e alle politiche educative del Comune di Forlì

DIRETTORE RESPONSABILE Pierluigi Mattarelli REDAZIONE Giovanni Mami, Elisa Tommasini, Giacomo Mattarelli HANNO COLLABORATO Patrizio Lostritto, Simone Valmori, Massimo Fabbri, Gianni Matteucci, Antonella Frangella, Michela Dall’Agata, Stella Segatori, Enrico Bertoni, Cinzia Fontana, Domenico Settanni, Mirco Bresciani, Paolo Parente, Agnese Rustignoli, Stefano Gurioli PROGETTO GRAFICO Grafikamente, Forlì STAMPA Gegraf, Bertinoro FOTOGRAFIE Giacomo Mattarelli, Archivio Grafikamente REDAZIONE Grafikamente, Via Bertini, 96/L - 47122 Forlì tel. 0543 7983033 - grafikamente@grafikamente.it PUBBLICITA’ Grafikamente, Via Bertini, 96/L - 47122 Forlì tel. 0543 7983033 - grafikamente@grafikamente.it Per ricevere Percorsi Solidali in abbonamento postale gratuito invia una e-mail a: grafikamente@grafikamente.it Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003 I dati saranno trattati da Grafikamente – titolare del trattamento – Via Bertini 96/L, Forlì per le operazioni connesse alla spedizione della presente rivista I dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente con metodologie di analisi statistica, esclusivamente dal titolare del trattamento; non saranno comunicati né diffusi né trasferiti all’estero e saranno sottoposti a idonee procedure di sicurezza. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, si possono esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale informativo rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo, presso cui è disponibile, a richiesta, elenco dei responsabili del trattamento.

Si ringrazia CavaRei impresa sociale per il prezioso lavoro di postalizzazione, etichettatura e cellofanatura di “Percorsi Solidali”

Ma certamente l’aspetto che mi ha colpito di più è il desiderio di mettersi in ascolto di famiglie e giovani - direttamente, senza filtri - per capirne le esigenze, per raccogliere idee e proposte e per costruire percorsi educativi e di welfare condivisi. Ovvio, siamo nella fase delle buone intenzioni e dei proclami che hanno ancora il sapore, seppur diluito, della campagna elettorale; ma se il buongiorno viene dal mattino, intravvedo un “vento” favorevole e alcuni primi passi ben auguranti. Buon lavoro Rosaria e Paola: attendiamo con trepidazione, dopo le idee, i fatti...

in questo

numero

Umanizzare l’economia: i 70 anni di Confcooperative

Riflessioni a margine dell’Assemblea Annuale, evento centrale della celebrazione del 70°

Giovani e famiglie: ascoltarli per crescere

Intervista a Rosaria Tassinari e Paola Casara, assessori al welfare e alle politiche educative a Forlì

Una rete virtuosa per creare lavoro in carcere Un nuovo protocollo d’intesa, promosso da Techne, sui laboratori per i detenuti

Crescere insieme nel senso della responsabilita’

Conclusa la 6a edizione del progetto Start Up

Una splendida estate nel segno dello sport

Il Centro Estivo presso le Scuole La Nave, promosso dall’ass. La Balena

Semi di integrazione per bambini diversamente abili Un nuovo progetto promosso dall’associazione Incontro senza Barriere

Nel cuore la centralita’ e la dignita’ della persona Spunti e riflessioni dal bilancio sociale di Domus Coop

AIDO Forli’, concluso il concorso per gli studenti

Premiati gli elaborati più significativi per la valorizzazione della cultura del dono

Un fiume di generosita’ per sostenere l’Hospice

Gli eventi benefici organizzati dai volontari del Circolo ARCI di Villa Rotta

Promozione sportiva: penalizzati gli Enti onesti

L’amarezza di Stefano Gurioli per la crescita smisurata di organismi che non fanno attività sportiva

Un nuovo CD per la Tam Tangram Band

Conclusa con successo la raccolta fondi, tramite crowfunding, che permetterà la pubblicazione

Disabilita’: appello ai nuovi amministratori

Le richieste delle associazioni di rappresentanza dei disabili, raccolte da Domenico Settanni

Notizie brevi

News ed eventi dal Terzo Settore

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#EVENTI A fianco: conversazione durante l’Assemblea annuale Confcooperative: da sinistra Mirco Coriaci, Maurizio Gardini, Mauro Neri, Fabiola di Loreto e la giornalista Simona Branchetti Sotto: Mauro Neri Pagina afianco: Jacopo Morrone, mons. Douglas Regattieri, Enzo Lattuca e Romano Baccarini

Umanizzare l’economia: i 70 anni di Confcooperative Lo scorso 28 giugno Confcooperative Forlì-Cesena ha celebrato i propri 70 anni all’interno della tradizionale Assemblea Annuale: un evento dalle forti tinte innovative e multimediali, che ha coniugato alla perfezione i valori etici della cooperazione e il bisogno di una rinnovata presenza sui territori a fianco delle persone

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70 anni di Confcooperative Forlì-Cesena sono una tappa di un percorso complesso, che ha accompagnato la storia locale e ha visto l’organizzazione protagonista attiva dei mutamenti sociali ed economici che hanno segnato le nostre comunità. E questo protagonismo Confcooperative lo ha raccontato nel corso della propria Assemblea annuale, evento centrale delle celebrazioni del 70°, a partire dal 10 luglio del 1949, anno della propria costituzione, quando la cooperazione “ripartiva”, dopo che le prime esperienze sul territorio, risalenti all’inizio del XX secolo, erano praticamente state azzerate dal regime fascista. Le origini della cooperazione della prima ora vanno ricercate - come ha ricordato Romano Baccarini nel corso del suo appassionato intervento - nel vento dell’enciclica Rerum Novarum (1891), che ridisegnava il ruolo dei cattolici nella società, un ruolo ispirato anche dal pensiero di due filosofi d’oltralpe come Jacques Maritain e Charles

Péguy, in piena sintonia con i concetti espressi da Leone XIII. L’umanizzazione dell’economia: ecco il concetto base della cooperazione, un substrato culturale che con il passare degli anni non potrà mai essere considerato sorpassato. Fare cooperazione significa - ieri come oggi - invertire la strada tracciata dal capitalismo finalizzata ad un profitto individuale, puntando ad un profitto di comunità, in cui il valore irrinunciabile è la centralità della persona umana.

Su questa scia sono nate le Casse Rurali prima, le cooperative agricole poi, fino alla cooperazione sociale all’inizio degli anni ‘80: settori molto diversificati fra loro, ma con un denominatore comune, ovvero la risposta concreta ai bisogni espressi dalle persone e dai territori in cui le persone stesse vivono. Concetti espressi anche dallo stesso mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena e Sarsina, intervenuto alla manifestazione, che ha sottolineato quanto l’economia necessita di un’anima (riprendendo Papa Francesco) e quanto sia necessaria la civilizzazione dell’economia (Caritas in Veritate, Benedetto XVI). Confcooperative Forlì-Cesena, forte di questo patrimonio di valori, ha approcciato, poi, la recente tornata elettorale ponendosi nei confronti della forze politiche come soggetto equidistante e dialogante, senza presentare la cosiddetta “lista della spesa” come l’ha definita il presidente Mauro Neri, ma come un’organizzazione che, su ogni territorio, è disponibile a mettersi in relazione con tutti, purchè l’obiettivo sia il bene comune e la risposta efficace ai bisogni delle persone. La testimonianza più reale che Confcooperative ha centrato l’approccio, sta nella massiccia presenza dei nuovi amministratori locali (con in testa i sindaci di Cesena e Forlì Enzo Lattuca e Gianluca Zattini), il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone e


l’eurodeputato Marco Zullo. Dalla sfera politica sono venuti apprezzamenti sia sul modello imprenditoriale della cooperazione, come sull’eccellenza delle produzioni ricondicibili ad alcune cooperative sui mercati internazionali. Ma Confcooperative non può cullarsi sul ricordo e sulla propria storia: deve avere una visione sul futuro. Il presidente nazionale Maurizio Gardini, a questo proposito, ha lanciato alcune sfide: quella del cibo, ovvero il miglioramento di produzioni di qualità che valorizzino i territori, quella del credito cooperativo, l’unica realtà di cui si può conoscere il volto di chi eroga i finanziamenti e quella della qualità della vita, che abbracci aspetti quali l’ambiente, la cultura e la riqualificazione urbana. C’è poi la questione della competitività sui mercati internazionali, un aspetto che interessa l’intera economia italiana e, quindi anche la cooperazione: la politica, secondo Gardini, deve avviare forti investimenti infrastrutturali (per esempio l’alta velocità per le merci) per favorire questo processo e dare impulso sulla lotta alle false cooperative e ai criteri di vigilanza e controllo. La cooperazione, dal canto proprio, farà la sua parte - come ha sottolineato il direttore nazionale Fabiola di

Loreto - anche mettendosi in discussione, pur di essere in grado di leggere i bisogni dei territori, interpretarli ed elaborare risposte adeguate a tali esigenze. Infine il concetto del rinnovamento: Confcooperative Forlì-Cesena ha avviato da tempo un processo di

ammodernamento del proprio approccio alle imprese socie, il cui esempio più calzante è il progetto Cuore di Romagna, ovvero una riorganizzazione dei propri servizi, in termini di efficienza e innovazione, a fronte dei mutamenti economici imposti dal mercato.


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#POLITICA

A fianco : Rosaria Tassinari e Paola Casara, rispettivamente assessori al welfare e alle politiche educative del Comune di Forlì Pagina a fianco: altre immagini delle due amministratrici pubbliche

Giovani e famiglie: ascoltarli per crescere La Giunta forlivese, guidata da Gianluca Zattini, dal 28 giugno è al lavoro per attuare il proprio programma di governo. Abbiamo incontrato Rosaria Tassinari e Paola Casara, le cui deleghe riguardano il welfare e le politiche educative, per conoscere le priorità operative dei propri assessorati

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ortemente motivate, anche se un po’ in apprensione per il compito che le aspetta, visto il peso delle deleghe che hanno sulle spalle, Rosaria Tassinari (welfare e famiglia) e Paola Casara (politiche educative e attività produttive) stanno avviando la propria azione politica in ambiti cruciali per la ricaduta sui cittadini degli orientamenti della propria azione. La nostra conversazione prende avvio dalle politiche della disabilità, un ambito sul quale Forlì ha raggiunto buoni livelli qualitativi sui servizi che vengono erogati dalle cooperative sociali del territorio, in convenzione con l’amministrazione comunale. “E’ mia intenzione - spiega Rosaria Tassinari - innanzitutto fotografare la situazione attuale per capire meglio il funzionamento dei servizi, specie a fronte di possibili liste di attesa per l’accesso ai centri socio-riabilitativi e socio-occupazionali. La mia priorità è quella di mettermi in ascolto delle famiglie con figli disabili, capire le loro esigenze e di conseguenza progettare interventi specifici: in riferisco, per esempio, al progetto “Dopo di Noi”, sul quale, fino ad ora, prima si progettavano i percorsi e poi venivano individuate le persone da accompagnare. Vorrei invertire questa modalità, partendo dalle famiglie”.

Altro aspetto relativo alla disabilità è certamente l’inserimento in contesti scolastici, dove l’amministrazione comunale interviene mettendo a disposizione (sempre in convenzione con le cooperative del territorio) gli educatori che affiancano le insegnanti di sostegno. “Su questo aspetto - afferma Paola Casara - ritengo sia necessaria una vigilanza e una selezione accurata del personale, al fine di individuare le persone che, per propria professionalità e sensibilità umana, sia idonee alla vicinanza con i ragazzi disabili che devono seguire, in particolare di fronte a patologie gravi”. Il discorso, poi, è scivolato verso il complesso problema dell’inserimento lavorativo di giovani diversamente abili: “A questo proposito - sono sempre considerazione di Paola Casara - servono idee innovative che sappiano andare oltre al collocamento obbligatorio e all’ottimo lavoro che svolge Techne. Penso a provvedimenti che agiscano sulla leva fiscale (ad esempio la Tari) e possano favorire (per quanto di competenza comunale) le imprese che assumono persone disabili”. Sempre nell’ambito delle politiche per la disabilità Tassinari e Casara concordano sulla necessità di un controllo costante dell’amministrazione sulla qualità dei servizi erogati dalle

strutture convenzionate: “Credo che il primo indice di gradimento o di insoddisfazione - ribadisce Tassinari - lo possano esprimere direttamente le famiglie con cui intendo aprire un canale di dialogo diretto”. “Oltre a ciò - sostiene Casara - è ipotizzabile anche un controllo a campione delle strutture, perchè, non dimentichiamocelo, serve grande attenzione e alti livelli professionali da parte delle persone che si interfacciano con le fragilità”. In campagna elettorale la compagine che faceva riferimento a Zattini ha lanciato l’idea dell’introduzione del quoziente famigliare, un provvedimento di cui a Forlì si parla da almeno vent’anni, ma che non ha mai visto la luce, secondo il quale le tariffe dei servizi comunali devono essere rimodulate secondo il numero dei componenti delle famiglie, privilegiando i nuclei con più figli. “Su questo aspetto - sostiene Tassinari - a breve incontrerò un esperto proveniente dal Comune di Verona, dove è stato introdotto il Fattore Famiglia sui costi dei Centri Estivi: desidero conoscere i dettagli di quanto realizzato per avviare anche a Forlì una fase sperimentale su un aspetto (prescuola - post scuola - mense scolatiche, attività sportive ecc...) e misurarne la sostenibilità economica per l’ammministrazione”. Altra priorità che sta a cuore a Rosaria Tassinari è certamente l’universo degli over 75: “Gli anziani - afferma l’assessore al welfare - specialmente quelli soli non possono essere abbandonati a se stessi: è mia intenzione avviare un monitoraggio della siutazione dei quartieri, avvicinare le persone, capire i loro bisogni, far


conoscere le opportunità e i servizi che sono a loro disposizione in termini di socializzazione, anche con il supporto dei rappresentanti dei quartieri stessi e delle parrocchie”. Sulle politiche educative, altro tema caldo, molti sono gli aspetti su cui verterà l’impegno dell’amministrazione: per quanto concerne gli accessi ai Nidi e alle Scuole Materne, la nuova Giunta si pone in decisa continuità con la precedente, riconoscendo la bontà delle convenzioni con le scuole private accreditate, che sanciscono parità di condizioni per l’accesso a strutture comunali o paritarie, valorizzando la libertà della scelta educativa per le famiglie.

In merito alle politiche giovanili Paola Casara, riconoscendo quanto sia strategica ogni azione finalizzata al valore della cittadinanza attiva fra gli adolescenti, intende verificare di persona i due centri di aggregazione sovvenzionati dal Comune (Officina 52 e la Tana), al fine di conoscerne le metodologie educative, lo stato di conservazione degli ambienti e di ampliarne la fruibilità fra i giovani. “Discorso a parte - ribadisce Casara è quello della Fabbrica delle Candele: vorrei che, oltre ad essere un luogo per eventi a spot, potesse assumere la connotazione di contenitore permanente per i giovani. Auspico anche una collaborazione con le scuole

superiori, dove già in orario extracurriculare, vengono svolti laboratori tematici per i ragazzi: sarebbe molto interessante che attività di questo tipo potessero svilupparsi anche nel periodo estivo, ma, obiettivamente, si tratta di una progettualità tutta da costruire”. Ci sono poi la cultura e lo sport, ambiti in cui i giovani possono trovare stimoli educativi interessanti: “Per quanto concerne la cultura - ribadisce Casara - prevederemo biglietti gratuiti ai musei per i ragazzi, mentre per lo sport credo sia da incentivare, riprendendo valori del passato, la pratica spontanea nelle aree verdi della città, che si basa sull’aggregazione più che sulla competitività. Mi auguro che nelle nostre aree verdi possano essere migliorate ed aumentate le strutture sportive (calcio, basket, pallavolo), magari con un accesso gratuito, previa prenotazione. In generale desidero attivare un canale diretto di comunicazione con i giovani della città: voglio ascoltarli, capire le loro esigenze e comunicare loro che all’amministrazione comunale interessa molto la loro opinione, le loro idee e i loro bisogni”.


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#LAVORO A fianco: da sinistra Gabriele Fratto, Palma Mercurio, Sergio Lorenzi e Lia Benvenuti Sotto: tutto il gruppo dei firmatari del nuovo protocollo d’intesa sui laboratori in carcere

Una rete virtuosa per creare lavoro in carcere

detenuti la dimensione dell’impegno e della responsabilità”. Stanno, poi, nascendo altre esperienze lavorative di indubbio interesse: una sartoria, che presto aprirà Techne, ente di formazione pubblico, ha promosso l’allargamento degli un negozio in centro a Forlì e un organismi a sostegno dei laboratori presso il Carcere di Forlì. Firmati i laboratorio di saldatura, sul quale nuovi protocolli d’intesa, a cui hanno aderito anche i sindacati (CGIL, CISL sono già disponibili le risorse per le e UIL), l’INAIL, la Consigliera di Parità della Provincia e l’impresa CEPI attrezzature e che verrà inaugurato nei prossimi mesi. Forlì-Cesena, all’INAIL e all’impre- “Anche il carcere - ha ricordato in crescita, in maniera Gabriele Fratto, presidente della sa CEPI SpA. significativa, la rete Provincia di Forlì-Cesena - è una I laboratori in questione sono territoriale a sostegno comunità educante come tutte le Altremani (avviato nel 2006 che si dei laboratori all’interoccupa di assemblaggio di materiali), Istituzioni del territorio: sono orgono della casa circondariale di Forlì, glioso di essere parte attiva di questi RAEE in carcere (la cui attività è attivi da diversi anni, al fine di progetti di alto profilo educativo”. cominciata nel 2009 per il recupero creare opportunità di lavoro per i “Ho cambiato idea sul carcere - ha di apparecchiature elettriche ed eletdetenuti e, a medio/lungo termine, affermato Sergio Lorenzi, presidentroniche) e Manolibera (sorto nel per costruire progetti finalizzati ad 2011 per la produzione artigianale di te di Techne - da quando conosco le un loro pieno reinserimento nella progettualità che qui vengono realizoggettistica in carta naturale). società a fine pena. Regista di tutto zate anche con il nostro contributo: “Il carcere di Forlì - ha affermato ciò è Techne, ente di formazione il nocciolo della questione sta nella pubblico di proprietà dei Comuni di Palma Mercurio, direttrice della creazione di opportunità che sconCesena e Forlì (attraverso Livia Tel- Casa Circondariale - si caratterizza giurino la recidiva del detenuto e la per forti legami con il territorio in lus Romagna Holding SpA), che, lo sua piena reintroduzione nel mondo scorso 12 luglio, ha favorito l’amplia- cui è inserito ed ha sede in un luogo del lavoro, un obiettivo che ha ricamento della compagine dei firmatari ricco di storia. Il nostro compito è dute benefiche non solo sui detenuti quello di ricostruire storie umane dei 3 protocolli d’intesa esistenti, stessi, ma sull’intera comunità”. e personali: in quest’ottica i nostri allargandoli alle tre sigle sindacali “I protocolli che abbiamo firmato CGIL, CISL, UIL, all’Ufficio Consi- laboratori sono una risorsa preziosa, gliera di Parità della Provincia di in quanto permettono di far vivere ai - ha sottolineato Lia Benvenuti, direttore generale di Techne - non hanno contenuti economici, ma presentano un valore ancora superiore, ovvero il consolidamento di una rete che sostiene i laboratori in carcere. La sfida per il futuro è presto detta: il nostro compito sarà quello di attivare relazioni con le imprese del territorio che vadano oltre i laboratori, per creare opportunità di lavoro per i detenuti a fine pena, l’unica strada che intravvediamo per favorire l’integrazione sociale di queste persone che hanno sbagliato, ma che meritano una nuova opportunità”.

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A fianco: un gruppo dei giovani che hanno partecipato al progetto Start Up al lavoro presso la mensa Buon Pastore (Caritas) Sotto: i tutor che hanno coordinato le attività nelle varie strutture operative

Crescere insieme nel senso della responsabilita’ Il 26 luglio si è concluso Start Up 2019, iniziativa di educazione al lavoro per adolescenti, coordinata da Agnese Rustignoli (cooperativa sociale Salvagente) e da Irene Garzaniti (cooperativa sociale Paolo Babini). Le impressioni, le emozioni, le gioie e le difficoltà dalla viva voce dei protagonisti del progetto tart Up, il progetto di educazione al lavoro, promosso da tre cooperative sociali del territorio (Salvagente, Paolo Babini e L’Accoglienza) e rivolto ad adolescenti dai 14 ai 17 anni, chiude la 6a edizione con un bilancio decisamente positivo.

S

di Forlì e non nacondo che all’inizio ero un po’ timoroso, ma la struttura e l’impegno dei ragazzi hanno reso tutto più facile. Ci siamo occupati di giardinaggio, pulizia e abbiamo affiancato gli educatori e le persone disabili ospiti della struttura in vari laboratori. Personalmente ho scoperto che i miei

Sono 75 i ragazzi che hanno preso parte al progetto, accompagnati da 8 tutor, e che hanno avuto la possibilità di lavorare per 6 settimane dal 17 giugno fino al 26 luglio, in 9 strutture del territorio in vari ambiti (agricoltura, sociale, magazzinaggio e cucina). “Si è trattato - racconta Luca Siboni, 22 anni, impegnato come tutor per la prima volta - di un’esperienza molto stimolante: ho coordinato 6 ragazzi a settimana presso l’Opera don Pippo

problemi, rispetto a quelli delle persone con cui mi sono trovato, sono nulla: entrando ogni mattina all’Opera don Pippo mi si dipingeva spontaneamente il sorriso in volto”. Elisabetta Bedetti e Gaia Zattoni, rispettivamente 15 e 16 anni, hanno vissuto il loro ‘Start Up’ presso il Centro Estivo Welcome, frequentato in gran parte da bambini stranieri: “Abbiamo cantato, giocato, pulito e riordinato gli ambienti, preparato la merenda, gestito

i rifiuti, aiutato i bambini durante i compiti - raccontano le due ragazze. È stato molto gratificante e non solo per i 25 euro guadagnati a fine settimana, ma specialmente perchè, nonostante qualche difficoltà iniziale, si è creato un rapporto piacevole. Abbiamo anche capito, seppur in piccolo, cosa potrà essere il mondo del lavoro e cosa significa assumersi delle responsabilità e portarle fino in fondo”. Angela Pucci, studentessa in pedagogia è stata la tutor presso il Centro Welcome: “Ho cercato - sottolinea - di far capire al mio gruppo il senso del servizio e quanto anche le piccole cose, se fatte bene, siano essenziali al buon funzionamento di una struttura. Sono alla terza esperienza con Start Up: per me si tratta anche di un’occasione formativa, perchè vorrei in futuro lavorare in questo settore”. Paolo Serratore, 17 anni, partecipa a Start Up da 4 anni e, purtroppo, per limiti di età non potrà più prendervi parte: “Mi piace molto questa esperienza - racconta - in quanto d’estate non c’è molto da fare. Sono stato all’Opera don Pippo a contatto con persone disabili, un lavoro che non tutti sono disposti a fare, ma che a me gratifica. É un ambiente sereno, dove si fanno tante cose molto interessanti. Lo consiglio ai miei coetanei”. Di particolare interesse è il parare di Samuele Laghi, titolare dell’azienda agricola Desidia, che ha ospitato diversi gruppi di ragazzi: “Ho aderito a questo progetto fin dall’inizio - afferma - forse per una sensibilità che mi viene dal mio impegno in parrocchia. Mi sembra di poter offrire una buona opportunità ai giovani, per infondere in loro il concetto della costanza nell’impegno: presso la mia azienda sono stati coinvolti nella raccolta della frutta, nell’orto e con gli animali. Sicuramente ripeterò questa esperienza anche nei prossimi anni”.


10 #EDUCAZIONE

A fianco: Paolo Tani con alcuni ragazzi del Centro Estivo La Balena Sotto: attività ludiche con i bimbi della Scuola dell’Infanzia

Una splendida estate all’insegna dello sport Presso le Scuole La Nave, grazie alla collaborazione con l’associazione sportiva La Balena, sono stati realizzati il prolungamento delle attività della Scuola Materna e un Centro Estivo per gli alunni delle scuole Elementari e Medie: progetti educativi di valore per consolidare il supporto alle famiglie anche nei mesi estivi

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ell’ottica di un sostegno sempre più capillare alle esigenze delle famiglie, le Scuole La Nave, per l’estate 2019, hanno dato vita ad alcuni percorsi educativi, dopo il termine delle lezioni curriculari. Ciò è avvenuto mettendo a frutto la collaborazione con l’associazione sportiva La Balena, che, durante l’anno, ha in gestione la palestra dell’Istituto di via don Francesco Ricci. La Balena, fondata 5 anni fa per iniziativa del presidente Paolo Tani (che è anche vice-presidente della sezione forlivese AICS), è specializzata in attività sportive che cura nei mesi invernali e ha sviluppato percorsi educativo basati sullo sport, proprio grazie all’incontro con le Scuole La Nave, dove lo stesso Tani è insegnante di educazione fisica.

“Le attività educative estive - spiega Elena Morra, direttrice della Scuola Media - sono un prolungamento di quelle curriculari per i piccoli della Scuola dell’Infanzia (hanno aderito circa 45 bambini), che usufruiscono della compagnia delle proprie insegnanti, unitamente al supporto di alcuni esperti dell’associazione La Balena (Virginia Mengozzi, Chiara Piovaccari e Francesca Casadei). I bimbi sono impegnati in attività sportive e ludico-motorie, in laboratori artistico-espressivi e di musica e in momenti di approfondimento della lingua inglese con l’ausilio di una madrelingua”. “Il filo conduttore delle nostre giornate - spiega Virginia Mengozzi - è il volumetto ‘La chiocciolina e la balena’ di Julia Donaldson e Axel

Scheffler, un viaggio fantastico per il mondo di queste due creature, le cui vicende ed emozioni (amicizia, scoperte, ricordi, vacanze ecc..) sono lo spunto per un approfondimento con i bambini nelle varie attività proposte”. Per quanto concerne i ragazzi delle scuole elementari e medie (6-14 anni) è invece stato organizzato un Centro Estivo vero e proprio, basato su più attività sportive e coordinato da Paolo Tani (ass. La Balena). “La prima particolarità del nostro Centro Estivo - spiega Paolo Tani - sta nel fatto che non è riservato ai soli alunni della Nave, ma aperto a tutta la città: la media di frequenza è di circa 36/40 ragazzi alla settimana. Con loro svolgiamo diverse attività, sviluppate sugli effettivi desideri dei ragazzi stessi, abbinando lo sport (pallavolo, calcio, basket, paddle, dodgeball, softball) con laboratori creativi (materiali di riciclo, quali plastica, carta di giornale ecc...) e uno anche sui film. Anzi proprio un film (DragonTrainer - Il Mondo Nascosto) funge da tema del nostro stare insieme, offrendoci interessanti spunti su temi importanti come il concetto dell’amicizia, la fiducia reciproca, valori che, poi, vengono approfonditi nelle varie pratiche sportive”. Di particolare interesse, fra le proposte laboratoriali, quella del barattolo della fiducia: un contenitore vero e proprio, nel quale ogni ragazzo, dopo averci riflettuto, inserisce, in forma scritta, i propri punti di forza e di debolezza, riscontrati nelle attività durante il Centro Estivo. Non mancano, ogni mercoledì, le gite al mare, in piscina o al fiume, occasioni di socializzazione fra i ragazzi, oltre che di sano divertimento, come d’altronde i tornei sportivi di ogni venerdì.


A fianco: Manuela Domeniconi con il figlio Alessandro e il compagno Filippo

Semi di integrazione per bambini diversamente abili Nuove famiglie con figli disabili piccoli si avvicinano all’associazione Incontro senza Barriere: per loro, oltre l’opportunità di attività sportive e di animazione, sta prendendo vita un progetto di relazione e condivisione. Ne parla Manuela Domeniconi, anima di questa preziosa iniziativa

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a circa un anno, all’interno dell’associazione Incontro senza Barriere, è stato avviato un percorso di socializzazione per famiglie con bambini piccoli diversamente abili. Si tratta di un’iniziativa non strutturata, ma spontanea, con la finalità di creare legami di amicizia e di sostegno reciproco fra famiglie, che, con la nascita di un bimbo disabile, si trovano a vivere questa nuova esperienza con preoccupazioni, paure e, in certi casi, anche difficoltà concrete nell’accettazione della diversità. Insieme a Michela Dall’Agata e Antonella Frangella, responsabili dell’ISB, si è particolarmente presa a cuore questo progetto Manuela Domeniconi, mamma del piccolo Alessandro. “Sono convinta - afferma Manuela - che quando arriva un figlio disabile, la prima esigenza per un papà e una mamma è quella di non sentirsi abbandonati. Spesso accade, invece, che anche gli amici più stretti, per una forma inspiegabile di imbarazzo si allontanino, forse intimoriti dalle

possibili conseguenze di un confronto fra i propri figli cosiddetti normali e i bambini disabili. Tutto ciò genera sconforto e difficoltà di accettazione di questa inaspettata situazione, perchè non dimentichiamocelo - la nascita di un figlio disabile è una ‘bella botta’. Ci vuole forza e coraggio per superare lo scoglio iniziale e convincersi, come ho fatto io, che il mio Alessandro, anche se non cammina, è un bambino splendido con tante potenzialità e merita le opportunità dei suoi coetanei. Poi c’è di vincere la sindrome del ‘poverino’, un aspetto che mi fa imbestialire, perchè, se ognuno di noi si guarda bene dentro - sano o disabile che sia - troverà difficoltà, problemi, situazioni complesse da gestire. Il problema principale, quindi, non è la disabilità, ma il rischio di solitudine ed emarginazione”. L’attività del gruppo, quindi, punta alla creazione di una rete di amicizia e di sostegno reciproco, per crescere, trascorrere momenti di serenità e sapere che c’è sempre qualcuno pronto ad ascoltare e a dare una mano.

Manuela e gli altri genitori si sono incontrati per la prima volta circa un anno fa presso la fattoria Ca’ Bevilacqua, nella campagna di S. Maria Nuova, un luogo a contatto con la natura e con tanti animali (alcuni dei quali esotici), dove hanno condiviso una merenda e dialogato tanto. Successivamente, oltre alla creazione di un gruppo Wathapp, per una comunicazione costante, si è svolto un incontro del tutto simile presso la Fattoria Didattica La Cicala e la Formica di Villafranca, nel corso del quale i bambini hanno avuto la possibilità di partecipare ad un laboratorio di semina di ortaggi. Nel periodo natalizio, poi, il gruppo si è incontrato presso CavaRei a Forlì, per una festa simpaticamente animata dai VIP Clown, al quale hanno partecipato anche bimbi “normali” provenienti da un’associazione locale di danza. “E’ stato un bel momento - commenta Manuela - per l’integrazione che si è venuta a creare fra bambini diversi, ma in realtà del tutto uguali. Su questa strada vogliamo proseguire. Organizzeremo un evento a settembre, probabilmente sempre presso Ca’ Bevilacqua e spero che potremo mettere in piedi, oltre ad iniziative ludiche e di incontro, anche qualche esperienza laboratoriale: l’obiettivo è quello di organizzare un appuntamento ogni due mesi, per stare insieme, confrontarsi e far vivere esperienze positive ai nostri figli”.

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12 #BILANCIO SOCIALE

A fianco: il laboratorio teatrale fa parte dei progetti traversali di riabilitazione e animazione promossi da Domus Coop

Nel cuore la centralita’ e la dignita’ della persona Il bilancio sociale 2018 di Domus Coop illustra le attività svolte e la tendenza della cooperativa nel consolidamento e nel potenziamento di progetti che rispondono ai bisogni che emergono sui territori. In tutto ciò vengono ribaditi i valori cardine sui quali si sviluppano le azioni tradizionali e i nuovi servizi

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ono molteplici gli spunti di riflessione che emergono dal bilancio sociale di Domus Coop, presentato nel corso dell’assemblea dei soci dello scorso 28 maggio e successivamente inviato ai principali stakeholders della cooperativa. Innanzitutto i valori comuni che muovono ognuna delle attività, valori di accoglienza, cura, professionalità, rispetto e condivisione, che presentano un comune denominatore, ovvero la centralità della persona umana fragile e la promozione della propria dignità. In secondo luogo rivestono un particolare significato, al di là dell’illustrazione dei vari servizi della cooperativa, i cosiddetti progetti trasversali, iniziative nate anche grazie alle competenze personali e alle passioni di alcuni educatori. Si tratta di attività che spaziano dalle tecniche espressive alla riabilitazione equestre, dalla dog therapy alla psicomotricità, dalla musicoterapia al teatro

fino al progetto musica in foto: tutte opportunità di carattere riabilitativo, integrate a quanto viene realizzato in ogni singola struttura e finalizzate alla gratificazione e allo sviluppo di abilità e autonomie personali. Complessivamente tali attività hanno coinvolto, nel 2018, 64 persone, di cui 51 provenienti dalle comunità della cooperativa e 13 dall’esterno (Servizi e famiglie), per un numero complessivo di 8.759 ore. Altro aspetto decisamente qualificante riguarda le azioni di educazione e orientamento al lavoro, che hanno interessato 40 persone di cui 30 con problematiche psichiatriche, oltre ad 8 minori in situazione di abbandono scolastico. I progetti messi in campo (alcuni dei quali in collaborazione con la cooperativa sociale Lavoro Con) riguardano attività di confezionamento, lavorazione artigianale del legno, laboratorio di riparazione di biciclette, lavanderia e pulizie. Nel 2018 queste tipologie di in-

tervento hanno prodotto risultati decisamente confortanti: due adulti sono stati assunti da una cooperativa sociale, mentre altri due, dopo l’esperienza, sono stati inseriti in corsi di formazione professionale, una persona ha effettuato un tirocinio di 12 mesi con l’assunzione prevista a metà del 2019 e un’altra ha ripreso gli studi in una scuola superiore. Di rilievo anche il fatto che ben 7 minori (su 8 che hanno preso parte al percorso) hanno ripreso la frequenza scolastica. Nel bilancio sociale, per la prima volta, trova spazio un’intervista ad un dipendente, a testimonianza del fatto che i primi portatori di interesse della cooperativa sono proprio le persone che vi lavorano: è interessante sottolineare il tono di queste brevi considerazioni che prendono in esame lo stato di soddisfazione personale e specialmente il concetto di “seconda casa”, esplicitando un senso di appartenza alla struttura in cui si opera veramente rilevante. Il bilancio sociale si chiude con l’illustrazione di alcuni obiettivi futuri che vanno nella direzione di un potenziamento di alcune attività (orientamento al lavoro e formazione), di una maggiore integrazione dei servizi con la comunità locale, del consolidamento dei posti di lavoro, delle attività ricreative e riabilitative.


A fianco: Mirco Bresciani (presidente AIDO Forlì), i ragazzi vincitori del concorso, Gianni Lombardi e Luca Beni (BCC)

AIDO Forli, concluso il concorso per gli studenti Con la cerimonia di consegna dei premi, si è concluso il concorso “Claudio Matteucci” promosso dalla sezione AIDO di Forlì all’interno delle Scuole Superiori della città. Un’iniziativa pienamente riuscita per sensibilizzare le giovani generazioni verso la cultura del dono degli organi, la generosità e il volontariato in generale

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o scorso 1 giugno, presso l’Istituto Tecnico Commerciale Matteucci di Forlì, si è svolto l’ultimo atto del concorso “Claudio Matteucci”, per iniziativa della sezione AIDO di Forlì, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale di Forlì-Cesena e con il sostegno della BCC Ravennate, Forlivese Imolese, rivolto agli studenti delle III, IV e V superiori, con l’evento di premiazione degli elaborati vincenti. Il concorso, promosso all’inizio dell’anno scolastico 2018/2019 con un apposito bando che poneva il 22 dicembre come termine per la presentazione degli elaborati, si è posto l’obiettivo di far conoscere l’attività di AIDO ai giovani e di promuovere la cultura del dono, in un’ottica di solidarietà e generosità. “Le risposte che abbiamo ottenuto spiega Flavia Rambelli, volontaria AIDO che ha coordinato il progetto - sono state molto gratificanti: ragazzi, insegnanti e genitori hanno, infatti, di-

mostrato grande interesse sulle nostre attività e sulle possibilità di donazione degli organi. Gli elaborati richiesti ai ragazzi dovevano sviluppare, con tecniche a loro scelta, il tema della donazione degli organi, della diffusione del messaggio solidale della donazione e della promozione del volontariato in generale. Ai tre progetti dichiarati più meritori dalla giuria (composta da rappresentanti AIDO, del Comune di Forlì e dell’Ufficio Scolastico Provinciale) era previsto un premio un denario di 500,00 euro. Devo dire che meritano un ringraziamento particolare le insegnanti degli Istituti coinvolti nel progetto e la dott.ssa Alessandra Prati (Ufficio Scolastico), per l’enorme impegno personale messo in campo per la divulgazione del concorso”. All’evento del 1 giugno, coordinato da Flavia Rambelli, hanno partecipato il presidente AIDO Forlì Mirco Bresciani, la già citata Alessandra Prati e, in rappresentanza della BCC, il vicepresidente vicario Gianni Lombardi

e Luca Beni (vice-responsabile della Filiale di Forlì), oltre a tutte le classi dei ragazzi premiati, accompagnati dai loro insegnanti e genitori. Gli elaborati vincenti sono stati quelli di Lucia Bandini (5B Liceo Classico), Cezar Condorache (5B Istituto Matteucci) e Arianna Laghi -Elena Catani (3B Istituto Matteucci). Lucia ha scritto un testo molto profondo dal titolo “Insieme più forti” sul valore del dono e sulla necessità di diffondere il messaggio AIDO, specie fra i giovani, ricordando che entrare nella “famiglia AIDO” significa operare un cambiamento interiore che ci rende migliori. Cesar, anch’egli autore di un testo (One for all), ha riflettuto sulla propria passione per All Might, un supereroe che aiuta gli altri con il sorriso, affermando che la donazione con il sorriso - senza aspettarsi nulla in cambio - genera grande felicità. Arianna e Elena hanno, invece, realizzato un video dal titolo “Chi conosce AIDO”, comunicando efficacemente, tramite l’immagine, il valore etico della scelta di diventare donatore e le informazioni necessarie per decidere di donare. “Visto il successo dell’iniziativa conclude Flavia Rambelli - abbiamo deciso di ripetere il concorso anche per i prossimi due anni, consci che le giovani generazioni siano le più ricettive per consolidare valori, come quelli del dono e del volontariato”.


14 #EVENTI

A fianco: da sinistra Aureliano Ronchi (ARCI Villa Rotta), Alvaro Agasisti, e Marco Maltoni (Amici dell’Hospice) e Elisa Bedei (ass. al welfare del Comune di Forlimpopoli) Sotto: i volontari del circolo ARCI di Villa Rotta durante la serata de Caplèt all’Artusiana

Un fiume di generosita’ per sostenere l’Hospice Continua l’impegno solidale dei volontari del Circolo ARCI di Villa Rotta nei confronti dell’ass. Amici dell’Hospice, a sostegno delle cure palliative in Hospice e in assistenza domiciliare. Quest’anno le due iniziative “VillaRottainFesta” e “Serata de Caplèt”presso l’Artusiana hanno garantito una donazione di ben 5.000,00 euro

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a manifestazione “Villarottainfesta”, organizzata dal Circolo ARCI di Villa Rotta dello scorso 15 giugno e giunta alla 13° edizione, ha segnato un’ulteriore tappa dell’amicizia e della generosità dei volontari del Circolo di via Brasini, 15, nei confronti dell’associazione Amici dell’Hospice. Nel corso dell’evento, infatti, sono stati donati al presidente Alvaro Agasisti e al referente scientifico Marco Maltoni ben 4.000,00 euro, frutto dell’incasso della cena solidale, della lotteria a premi e dello spettacolo dialettale messo in scena gratuitamente dalla Compagnì dla Zercia il giorno prima (venerdì 14 giugno). La festa, presentata da Pasquale Di Maio e animata dalla musica dal vivo di PM Music, ha visto presenti circa 200 persone che hanno particolarmente gradito il menù preparato dai volontari del Circolo ARCI. Hanno preso parte all’evento anche Milena Garavini, sindaco di Forlimpopoli e Elisa Bedei, assessore alle politiche sociali del medesimo Comune.

“La longevità di questa iniziativa benefica – ha affermato il presidente degli Amici dell’Hospice Alvaro Agasisti – e la generosità degli amici di Villa Rotta nei nostri confronti sono veramente encomiabili e, per noi, rappresentano uno straordinario stimolo per continuare con forza e determinazione le attività di sostegno agli Hospice di Forlimpopoli e Dovadola e i progetti di solidarietà nei confronti delle persone ospiti delle due strutture e in assistenza domiciliare. Ringrazio di cuore l’organizzatore Aureliano Ronchi, tutti i suoi collaboratori e le aziende sponsor che hanno reso possibile la

riuscita della manifestazione”. “Anche grazie al contributo del Circolo ARCI di Villa Rotta – ha affermato Marco Maltoni, da qualche mese coordinatore della rete di cure palliative per tutta la AUSL Romagna – da quest’anno come associazione Amici dell’Hospice abbiamo attivato un potenziamento dei servizi messi in campo dal Servizio Sanitario, assicurando la presenza di una O.S.S. (operatore socio-sanitario) nell’ambito dell’assistenza domiciliare rivolte ai malati oncologici del territorio”. Le generosità dei volontari del Circolo ARCI di Villa Rotta non si è fermata a questo evento, infatti nella serata del 28 giugno, presso la Festa Artusiana di Forlimpopoli, si è svolta la tradizionale Serata de Caplèt, il cui ricavato (altri 1.000 euro) è stato destinato sempre all’associazione Amici dell’Hospice. I volontari di Villa Rotta hanno cucinato circa un quintale fra cappelletti (al ragù) e tortelli (burro e salvia), serviti a circa 300 persone che si sono fermate nello stand in piazza Garibaldi. L’iniziativa è stata resa possibile non solo grazie all’impegno diretto di 12 volontari di Villa Rotta, ma anche per la generosità dei volontari di Borgo Sisa, che hanno realizzato tutta la pasta fresca nei giorni precedenti. Grazie a questa ulteriore donazione, la cifra complessiva destinata negli anni alle attività degli Amici dell’Hospice si attesta circa a 33.500,00 euro.


A fianco: anche i night club sono ASD? Il CSI non ci sta e alza la voce Sotto: Stefano Gurioli, consigliere nazionale e presidente CSI Forlì

Promozione sportiva: penalizzati gli Enti onesti Stefano Gurioli, consigliere nazionale e presidente CSI Forlì, alza la voce ed esprime tutta la propria amarezza in merito alla crescita smisurata di Enti di Promozione Sportiva che non fanno attività sui territori e al mancato controllo da parte del CONI, a discapito di chi lavora con trasparenza per la promozione dello sport

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o sport italiano necessita al più presto di una legge quadro che regoli ruoli, competenze e criteri di controllo di tutti gli attori in campo (CONI, Federazioni e Enti di Promozione Sportiva). In assenza di ciò, più passa il tempo, più vengono al pettine nodi pesanti che rischiano di far passare in second’ordine gli aspetti più valoriali della pratica sportiva e l’impegno di tutti coloro che, con dedizione ed entusiasmo, mettono idee ed energie in questo settore. Ultimamente un cartello di quattro Enti (CSI - PGS - UISP e USACLI) ha alzato la voce nei confronti del CONI, denunciando una situazione insostenibile e disertando - polemicamente - la conferenza programmatica nazionale sulla Promozione Sportiva (tema: “Promuovere lo sport, promuovere la vita”), svoltasi a Roma lo scorso 10 aprile sotto l’egida dello stesso CONI. “Il motivo di questo atto così eclatante - spiega Stefano Gurioli, presidente CSI, nonchè consigliere nazionale del medesimo Ente di Promozione Sportiva - è fondamentalmente l’inerzia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano a fronte di scorrettezze plateali messe in campo da alcuni Enti di Promozione Sportiva, che nulla hanno a che fare con gli scopi statutari di tali organismi, ma di fatto sono unicamente venditori di tessere al ribasso, senza fare attività sui territori”. Il risentimento di Gurioli ha basi solide

e si collega alla smisurata crescita di tali Enti in termini di tesserati e alle rendicontazioni fantasiose e irreali che vengono inviate al CONI, in merito alle attività degli stessi e ai conseguenti contributi erogati. E’ necessario fare un passo indietro per capire il complesso meccanismo che sta dietro a tutto ciò: il CONI eroga contributi agli Enti di Promozione Sportiva in base alla loro consistenza (tesserati) ed attività (campionati, tornei, corsi di formazione, eventi ecc...). A livello nazionale sta accadendo qualcosa di irreale, ossia la già citata crescita esponenziale di tesserati interni ad alcuni Enti, che associano palestre, night club, parchi giochi e altre realtà totalmente esterne al mondo dello sport con un’utenza numericamente elevatissima e la rendicontazione al CONI di manifestazioni con migliaia di presenza

di tesserati nei contesti più svariati. Una situazione che vede connessi a proprio vantaggio gli Enti di Promozione Sportiva che agiscono in questa direzione e le organizzazione a loro associate: i primi perchè aumentano vertiginosamente i tesserati, i secondi perchè, pur svolgendo attività commerciale, possono operare in regime di ASD, usufruendo di benefici fiscali non indifferenti. “Stiamo vivendo una situazione irreale - continua Gurioli - che è sfociata in una pesantissima penalizzazione per quelli come noi e UISP che, al contrario, l’attività sui territori la fanno, promuovendo lo sport fra i ragazzi e i giovani: la contribuzione CONI per il 2018 è stata ridotta per noi e per i colleghi di UISP di ben 350.000,00 euro a testa, in quanto, a fronte di una disponibilità economica del CONI invariata rispetto al 2017, è pesantemente mutata la divisione della ‘torta’ a beneficio di questi Enti a dir poco scorretti”. Il paradosso è ancora più macroscopico se si pensa che delle 13.000 associazioni sportive aderenti a CSI, solo 8.500 sono iscritte al Registro CONI, requisito per poter essere considerati nel cumulo dei contributi. Le rimanenti 4.500 sono piccole società costituite da giovani per partecipare ai campionati, alle quali pesano anche i 250 euro necessari per far registrare lo Statuto, atto obbligatorio per accedere al Registro del CONI. “Quei 250 euro - sbotta Gurioli dovrebbero essere tirati fuori di tasca e spesso sono usati per comprere le divise da gioco, in un contesto in cui l’iscrizione a tale Registro e il regime fiscale agevolato non presenta nessun interesse per i componenti della squadra: sta di fatto che per il CONI queste esperienze non esistono, ma ne esistono altre che non hanno neppur l’odore dello sport”.


16 #MUSICA

A fianco: i componeneti della Tam Tangram Band presso la sala di incisione Deposito Zero di Forlì. Sotto: la band durante un concerto

Un nuovo CD per la Tam Tangram Band L’esperienza musicale della Tam Tangram Band, avviata nel 2012, rappresenta un valore immenso per l’integrazione e la gratificazione delle persone diversamente abili, coinvolte nel progetto. Una raccolta fondi, tramite crowfunding, portata a termine con successo, garantirà la pubblicazione di un nuvo CD della band.

E’

stata veramente una grandissima soddisfazione, lo scorso 24 maggio, dichiarare conclusa la campagna di raccolta fondi, messa in atto dalla Tam Tangram Band, finalizzata al sostegno economico per la produzione del nuovo CD della formazione musicale forlivese. Tale iniziativa si è sviluppata tramite un’azione di crowfunding, con l’utilizzo della piattaforma online Idea Ginger. Tam Tangram Band è nata nel 2012 all’interno dell’Associazione di Volontariato Sintonia da un’idea di Elisabetta Siluri (psicologa e musico-terapeuta) a partire da un laboratorio di percussioni e musica per le persone disabili che frequentano i centri socio-occupazionali dell’impre-

sa sociale CavaRei. Il gruppo, negli anni è cresciuto, contando attualmente 25 elementi tra percussionisti, cantanti e musicisti volontari, che si esibiscono in spettacoli coinvolgenti e appassionanti, dove la musica è strumento di benessere per tutti i componenti del gruppo e per il pubblico che, numeroso, partecipa ai concerti. La musica migliora e arricchisce le relazioni, favorisce la gioia e allarga i confini e diventa in questo modo terapia, poiché porta le persone a mettersi in gioco, scoprendo capacità e risorse nascoste, incoraggiando ad andare oltre le proprie paure e a sperimentarsi in qualcosa di nuovo, verso il cambiamento e l’azione. Per la realizzazione del nuovo album

musicale, da produrre presso la sala di incisione forlivese Deposito Zero, si è resa necessaria, quindi, una raccolta fondi con l’obiettivo di raggiungere la cifra di 3.000 euro, necessaria per le spese di realizzazione. Grazie alla preziosa opera dei volontari nel diffondere l’iniziativa, ben presto l’80% del budget previsto è stato raggiunto. Il completamento del 20% è stato garantito dal contributo della BCC (Credito Cooperativo Ravennate, Forlivese e Imolese) che da tempo è vicina ai progetti di CavaRei, supportando le azioni di intervento per l’integrazione e l’inclusione delle persone con disabilità. “Abbiamo contribuito con convinzione alla raccolta fondi - afferma Fausto Poggioli, vicedirettore vicario dell’Istituto di Credito - continuando così il nostro sostegno a CavaRei, impresa sociale che, con questa ed altre iniziative, contribuisce ad aiutare le persone disabili e le famiglie, con un entusiasmo che ci accomuna nel sostegno al nostro territorio”. Alla conclusione della raccolta fondi l’obiettivo è stato superato del 39% fino a raggiungere quota 4.155 euro, grazie anche al contributo di aziende del territorio come IperPneus e Isolpav. Questo ha permesso di comprendere nei costi anche la grafica e la stampa del libretto che conterrà i testi dei brani, le foto dei musicisti e l’elenco dei donatori, oltre che la masterizzazione di 200 copie del CD e le spese di diritti SIAE e di promozione. “Un risultato straordinario - affermano i responsabili della Tam Tamgram Band - per il quale ringraziamo di cuore tutti gli amici, i volontari e i sostenitori”.


17

La parola

Domenico Settanni

#LEGISLAZIONE

all’esperto // Disabilità: appello ai nuovi amministratori

Le richieste espresse da diverse associzioni di rappresentanza di persone disabili, raccolte dal nostro esperto Domenico Settanni

Stante il perdurare della crisi economica, anziani, disabili e persone svantaggiate in genere stanno tuttora pagando tale situazione in termine di salari sempre più bassi. E’ necessario, quindi, mettere in campo politiche maggiormente rispettose dei diritti umani delle persone con disabilità con risposte esaustive e nuovi percorsi in una società in continua evoluzione. E’ indispensabile che lo Stato, le Regioni e i Comuni mettano in campo un dialogo costruttivo su alcune tematiche care al mondo della disabilità, quali quelle legate alle barriere architettoniche, ai trasporti, al lavoro e formazione, all’assistenza e all’istruzione.

Domenico Settanni esperto di cooperazione sociale

Come associazioni di rappresentanza dei disabili si è ritenuto di rivolgersi ai sindaci e ai nuovi amministratori della nostra Provincia per ribadire nuovamente alcune richieste quali: - Definire i nuovi criteri per l’accertamento della disabilità e il progetto globale di vita; - Investire per un’adeguata formazione degli educatori scolastici e per l’introduzione di innovativi sistemi educativi e di apprendimento; - Investire per creare opportunità di lavoro significa avere cittadini con pari diritti ma anche con pari doveri.Utilizzare ad esempio in modo mirato e corretto il Fondo Regionale disabili, incentivando la nascita di nuove forme di imprenditoria per i disabili; - Procedere con l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici scolastici, negli edifici pubblici e in genere nelle città; - Rendere accessibili i mezzi pubblici per persone in carrozzella, adeguando le fermate abilitate e renderle accessibili per altre tipologie di deficit; - Rafforzare l’inserimento del disabile nel mercato del lavoro, privilegiando alcune buone pratiche già presenti sui nostri territori. Purtroppo la legge regionale 14/2017, rispetto alla integrazione del sociale-sanitario e del lavoro, non sta fornendo taluni dei risultati sperati; - Prevedere adeguati supporti economici e/o servizi per le famiglie in condizioni di povertà e che comprendono anche componenti disabili; - Predisporre piani adeguati per l’attuazione completa della legge sul “Dopo di noi”; - Favorire progetti per gli istituti scolastici sui temi degli infortuni e sicurezza sia nei luoghi di lavoro che nella vita in generale, in modo che questi argomenti entrino a far parte della cultura delle nuove generazioni; - Continuare a promuovere campagne informative in stretta collaborazione con il comando dei vigili urbani del territorio tese a un controllo sistematico sui pass invalidi autorizzati e quindi evitando fenomeni disdicevoli, oltre che penalmente perseguibili. Tutto ciò evidenzia l’importanza di agire su più fronti anche nei confronti di nuove tipologie di disabilità, quali quelle mentali, che colpiscono una sempre più larga parte della nostra popolazione. Per questo riteniamo fondamentale e non più rinviabile un “Patto di Azione” e di “Co-Progettazione” condiviso con tutti gli attori che si occupano di queste problematiche. Imprese, servizi pubblici deputati, cooperazione sociale, enti formativi, organizzazioni sindacali e associazioni di rappresentanza dei disabili, unitamente al terzo settore, in un’azione condivisa dovrebbero essere capaci di sviluppare con convinzione i dettati contenuti nella convenzione ONU sui diritti dei disabili, tuttora in larga parte disapplicata.


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#NOTIZIE BREVI

FORLI SELF STORAGE: NUOVI SERVIZI E SOLIDARIETA’ Poldo and Friends: associazione in memoria di Alessio Mosconi

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o scorso 1 giugno è stata costituita l’ass. Poldo and Friends, in memoria di Alessio Mosconi, per tutti Poldo, scomparso prematuramente il 29 gennaio. Lo scopo di questo organismo, fondato dai famigliari e dai suoi più cari amici, è quello di continuare ad aiutare gli altri, come ha sempre fatto Poldo per tutta la sua vita. Poldo and Friends è, quindi, un’associazione nata con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare progetti di solidarietà, il primo dei quali è l’allestimento, con giochi per bambini, dello spazio verde comunale che si trova in via Tavollo a Forlì (zona

Cava). La prima iniziativa solidale di raccolta fondi si è svolta giovedì 4 luglio presso il negozio Baldoni Bike a Forlì, con un’apericena aperta alla cittadinanza, il cui ricavato è stato destinato a tale progetto. Per info consultare i profili Facebook e Instagram dell’associazione (email: associazionepoldoandfriends@ gmail.com). Per donazioni l’Iban è: IT96B0538713206000003089037

I ‘Probabili dettagli’ di Giuseppe Bertolino e di Michele Truppi

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al 7 giugno al 7 agosto, presso La Rosa Arredamenti di Terra del Sole (Forlì) è stata allestita la mostra “Probabili Dettagli” con opere di Giuseppe Bertolino e Michele Truppi: l’evento sostiene l’Associazione Diabete Emilia Romagna onlus. Bertolino artista eclettico, pittore, interpreta il colore alla maniera degli impressionisti, utilizzandolo in tutte le sue declinazioni: durante l’evento sono stati esposti diversi pezzi unici da collezione (sedie, poltrone, arredi, oggetti di design) nati dalla collaborazione dell’artista con Stefano Monti. Le opere fotografiche di Michele Truppi,

ricche di pathos, sono scatti immediati, contemporanei, che lasciano vedere probabili dettagli, sensuali. Il filo conduttore della mostra è il colore, i probabili dettagli, che vanno cercati e scoperti nell’osservazione delle opere in esposizione. Il colore si fa forma, nelle sue molteplici fisicità e sfumature, in un tentativo riuscito di dare emozioni, facendo sì che qualcosa di naturalmente informe assuma la forma del colore.

Mauro Casadio, nuovo presidente del Lions Forlì Giovanni de’ Medici

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enerdì 28 giugno a Brisighella si è svolta la tradizionale cerimonia del Passaggio della Campana del Lions Club Forlì Giovanni de’ Medici, con l’avvicendamento alla presidenza fra Ivano Spazzoli (presidente 2018/2019) e Mauro Casadio, che rimarrà in carica fino al 30 giugno 2020. Casadio, ravennate, si è occupato professionalmente per una vita di prodotti informatici e digitali, ma, a fianco della propria attività professionale, ha

messo a frutto la sua innata simpatia e le sue capacità comunicative, come attore nella compagnia Piccolo Teatro Città di Ravenna, di cui attualmente è anche presidente e regista per la sezione dialettale. Nel corso dell’evento Casadio ha ribadito la volontà di proseguire e incrementare le attività di servizio del Club.

Venerdì 28 giugno si è svolta l’inaugurazione della nuova area uffici di Forlì Self Storage, presso la sede dell’azienda in via Zotti 20 a Forlì. Forlì Self Storage è un’impresa innovativa, che offre servizi logistici di vario tipo destinati a privati ed aziende. Dispone di circa 250 box per il deposito di materiali e di tutto ciò che non trova posto in un’abitazione o in un’azienda, di 8 uffici arredati, per attività di coworking o di sedi aziendali, di 2 sale riunioni. Garantisce, inoltre, il servizio di segreteria ai professionisti e alle aziende che svolgono, presso Forlì Self Storage, la propria attività. Infine nell’ampia area esterna, dispone di 15 piazzole per la sosta di veicoli di vario tipo. All’inaugurazione della nuova area uffici sono intervenuti il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Gabriele Fratto, Luca Morigi (presidente di Confartigianato Forlì), Marco Valenti (segretario generale Confartigianato di Forlì) e don Enzo Scaioli (parroco di Coriano), che ha benedetto i locali. Dopo i saluti di benvenuto e gli interventi delle autorità, Marika Mambelli, titolare di Forlì Self Storage, ha accompagnato i presenti per la visita ai nuovi quattro uffici (che possono essere attrezzati fino a 12 posti/ lavoro). Nel corso dell’evento è stata lanciata un’iniziativa solidale di raccolta fondi a sostegno della Casa della Speranza (che si trova a Malmissole), progetto residenziale/educativo per detenuti, promosso dalla Diocesi di ForlìBertinoro e dall’ass. Papa Giovanni XXIII, a dimostrazione della sensibilità sociale dei titolari di Forlì Self Storage, da sempre impegnati in progetti di solidarietà sul territorio forlivese.


#NOTIZIE BREVI

11° CAMPO SHALOM: GIOVANI, LAVORO, RICICLO Spiaggia attrezzata per disabili gravi a Punta Marina (Ra)

Si è svolto dal 16 al 23 giugno 2019, presso il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo di Forlì, l’11a edizione del Campo Shalom, una settimana di lavoro riservata a ragazzi dai 15 ai 25 anni, per vivere, servire e confrontarsi sul tema del riciclo e dell’aiuto verso il prossimo. Nel corso della settimana i ragazzi sono satti impegnati in sgomberi nelle case, smistamento panni e alimentari, suddivisione farmaci, laboratori di riciclo: nelle serate sono state organizzate attività, testimonianze e incontri. L’esperienza ha avuto il carattere della residenzialità, utilizzando gli spazi del Seminario diocesano, adiacente al Comitato. Quanto ricavato verrà utilizzato nei progetti di sviluppo e cooperazione del Comitato all’estero e sul nostro territorio. La settimana si è conclusa con una visita a Caldarola, paese terremotato delle Marche, al quale il Comitato ha donato una struttura polifunzionale intitolata ad Annalena Tonelli, dove, nella stessa giornata, si è tenuto lo spettacolo “Il Fiore del deserto, Annalena Tonelli, una via di Speranza e Amore” a cura della compagnia teatrale forlivese “Quelli della Via”.

A

Punta Marina (Ravenna) c’è la prima spiaggia attrezzata per disabili gravi in EmiliaRomagna (terza in Italia), che è stata inaugurata nell’estate 2018, frutto del progetto ‘Tutti al mare. Nessuno escluso’, promosso dall’ass. ‘Insieme a Te’. Nel mese di agosto 2018 sono stati accompagnato al mare ben 93 persone con disabilità gravi, con il supporto di 285 giovani ed adulti volontari. L’esperienza verrà replicata anche questa estate ed è stata illustrata presso la Commissione Salute dell’Assemblea Legislativa (Regione EmiliaRomagna) dalla presidente dell’ass. Insieme a te Debora Donati. A Punta

Marina è stato allestito un accesso balneare temporaneo, nella spiaggia libera tra il bagno Chicco Beach e il bagno Susanna, dotato di attrezzature specifiche come gli attacchi elettrici per i respiratori. Per l’estate 2019 l’associazione ha deciso di ampliare le opportunità per le persone con disabilità: l’area attrezzata è stata aperta il 29 giugno, sarà accessibile fino a fine agosto ed è stata potenziata la dotazione di attacchi per respiratori e di strutture balneari.

Mu.Mar. ha incontrato la Compagnia del Sole e dell’Acqua

L’

ass. Mu.Mar. (Museo Macchine Agricole Romagna) ha incontrato, presso la propria sede (via del Partigiano 6/D - Forlì), il Gruppo di Musica Medioevale “La Compagnia del Sole e dell’Acqua”, nato per iniziativa della Scuola di Musica “Rossini” di Castrocaro Terme e Terra del Sole. Si tratta di una formazione musicale di allievi e docenti della Scuola, che utilizza strumenti tipici del periodo storico, quali il clavicembalo, il flauto traverso, l’ottavino, l’arpa celtica, la cornamusa e diverse percussioni e che si esibisce in costumi tradizionali e di notevole

effetto scenico. Il tipo di attività si sposa perfettamente con gli scopi propri di Mu.Mar., che da statuto valorizza le tradizioni del patrimonio culturale e la conoscenza delle antiche tradizioni popolari. Nel corso dell’incontro il Gruppo, formato da 9 elementi, si è esibito mettendo in campo numerosi brani molto apprezzati dai soci Mu.Mar., che hanno mostrato grande interesse per le composizioni musicali proposte.

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