SGUARDI

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N. 2 - Giugno 2012 - Anno V - Bimestrale di informazioni sociali, economiche, attualità, cooperazione sociale, volontariato e associazionismo - prezzo di copertina euro 4,00 - Proprietà, direzione e amministrazione: Consorzio Solidarietà Sociale via Dandolo, 18 - 47121 Forlì Editore: Grafikamente srl, via Bertini 96/L - 47122 Forlì - Direttore Responsabile: Pierluigi Mattarelli - Iscr. Reg. Trib. di Forlì n. 7/08 del 19 marzo 2008 - Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004) art. 1 comma 1 Commerciale Business Forlì n. 59/2008

Giugno 2012

Giovani e volontariato

Sacche di bellezza in una foresta che cresce

Disabilità e sessualità

Avviato un confronto fra operatori e famigliari

Inserimento lavorativo

Presto un protocollo con il Comune di Forlì a sostegno delle coop. B

welfare, persone, comunità, responsabilità

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GIUGNO 2012 N°2

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ADOLESCENTI E VOLONTARIATO Sacche di bellezza in una foresta che cresce. Un progetto a scuola per capire i valori del volontariato

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ESPERIENZE DI VOLONTARIATO

L’Officina 52 a Scampia, l’innovativo progetto PopArty e alcune proposte stimolanti per un’estate all’insegna della generosità

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DISABILITA’ E SESSUALITA’

Avviato un percorso di confronto fra educatori, operatori pubblici e famigliari di persone disabili

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INSERIMENTO LAVORATIVO

Presto un protocollo fra amministrazione comunale di Forlì e le Centrali Cooperative per favorire commesse alle coop. di tipo B

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L’inaugurazione delL’APEBIANCA

Oltre 2.000 persone hanno visitato nel week end 19 e 20 maggio il nuovo centro per il consumo etico e responsabile

DIRETTORE RESPONSABILE Pierluigi Mattarelli REDAZIONE Marco Conti Fabio Magnani Anna Rosa Bertini Barbara Ghetti Mauro Marconi Anna Montefinese HANNO COLLABORATO Paola Scalari Antonella Cimatti Oksana Lazda PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Grafikamente Forlì STAMPA Gegraf Bertinoro FOTOGRAFIE Archivio Consorzio Solidarietà Sociale Archivio Grafikamente Mattia Benini Anna Rosa Bertini Marco Vignazia Giacomo Mattarelli Valentina Cavallini REDAZIONE Via Dandolo, 18 47121 Forlì - tel. 0543 28383 redazionesguardi@cssforli.it Per ricevere Sguardi in abbonamento postale gratuito invia una e-mail a: redazionesguardi@cssforli.it

Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003 I dati saranno trattati da Consorzio Solidarietà Sociale Forlì Cesena – titolare del trattamento – Via Dandolo 18, Forlì per le operazioni connesse alla spedizione della presente rivista I dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente con

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welfare italia

Il 29 giugno l’inaugurazione del nuovo poliambulatorio promosso da Forlì Welfare e dalle associazioni di categoria locali

metodologie di analisi statistica, esclusivamente dal titolare del trattamento; non saranno comunicati né diffusi né trasferiti all’estero e saranno sottoposti a idonee procedure di sicurezza. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, si possono esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale informativo rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo, presso cui è disponibile, a richiesta, elenco dei responsabili del trattamento.

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CENTRI ESTIVI

L’offerta delle cooperative sociali ed il progetto “Estate Ragazzi”, promosso dalla Diocesi di Forlì-Bertinoro

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NOTIZIE IN BREVE

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Giovani, oltre la retorica di Fabio Magnani presidente Consorzio Solidarietà Sociale

Complicato parlare dell’universo “giovani” e della questione generazionale a cui rimanda, senza scivolare nella retorica, nel florilegio di frasi che da tempo sentiamo in televisione, leggiamo nei giornali, e perché no, ci scambiamo nelle discussioni fra “adulti”: In Italia i giovani non hanno opportunità vere per costruire il proprio futuro…. In Italia i giovani non si assumono le responsabilità… In Italia i giovani sono dei bamboccioni Italia, un paese per vecchi…. Italia, alle soglie di un conflitto generazionale ….. …..potremmo continuare con un elenco infinito di parole, di analisi, di sentenze. Tutte frasi che di per se raccontano pezzi di verità, osservazioni tendenzialmente giuste, ma che hanno un limite. Sono affermate senza che si riesca a farle seguire da scelte concrete. Tutti assuefatti ormai (a più livelli, da chi ha le massime responsabilità di governo in questo paese a chi ha le massime responsabilità nella gestione della propria famiglia) ad essere “spettatori giudicanti, in attesa che altri facciano…..”. E’ vero, il problema principale di questo paese è quello di una mancanza di visione orientata al futuro. Non sono ancora cinquantenne, ma sulla visione del futuro mi sento personalmente in difficoltà e già vedo dentro di me tentazioni un po’ conservative e autotutelanti. Penso che se abbiamo veramente a cuore il futuro di questo paese, occorre fare alcune cose. Parlo di scelte molto minute, individuali, non rimandando a scenari ipotetici in cui qualcuno o qualcosa restituisca a questo paese la capacità generativa, creativa e innovativa. C’è chi deve fare il passo indietro: chi ha fra i 50 e i 70 anni (oltre no, oltre se la salute lo consente ci sono i nipoti, gli hobbies…) deve consapevolmente scegliere di fare spazio. Non sparire, l’esperienza acquisita può essere giocata in tanti modi, supportando e suggerendo senza bisogno di essere in prima fila. Chi deve fare un passo avanti: i famigerati “giovani”, candidandosi ad assunzioni di responsabilità consapevoli, evitando le scorciatoie e giocando la propria partita con l’inevitabile dose di rischio. Questo deve valere per la politica, per i partiti, per le imprese, per le rappresentanze, per le Fondazioni, per i sindacati, per le nostre cooperative sociali; vale a livello nazionale ma vale anche a livello locale… Non aspettando chissà cosa ma facendo anche e soprattutto scelte personali.

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Qualche tempo fa, mentre mi occupavo di un servizio di ascolto per adolescenti, un ragazzo non venne all’appuntamento e mi mandò un foglietto, con queste parole: “All’improvviso oggi ho dentro una sensazione assurda e giusta. Ho capito con un’illuminazione segreta, di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno”. Rimasi un po’ sconcertata, poi mi affiorò alla mente “Il libro dell’inquietudine” di Pessoa e capii che la frase era tratta da lì. Uno scrittore che si nasconde tra molti pseudonimi, molti personaggi, tutti veri, tutti reali, tutti inventati. Da allora penso che adolescenti e giovani sono alla ricerca di qualcuno che li aiuti a decifrare i propri personaggi e a ricomporli in un’esistenza che li faccia sentire vivi, veri, “qualcuno” e non più “nessuno”. Ho sempre più la sensazione che pochi adulti si stiano ponendo la questione: come sostenere nei giovani questo processo di affioramento della verità di se stessi? Vedo spesso adulti preoccupati di questioni del tipo “come fare perchè mio figlio studi di più?”, o “come allontanare questi ragazzi che fanno baccano?” o “perchè tutto questo disagio nei giovani di oggi?”. E il resto lo fanno la crisi, la mancanza di lavoro, le prospettive funeste. Quale persona sana di mente avrebbe voglia di diventare un adulto come siamo noi adulti oggi? In realtà in moltissimi anfratti delle nostre città si possono trovare sacche di bellezza e valori e i giovani sono particolarmente capaci di scovarle e di pretenderle. Adolescenti che fanno volontariato, universitari che si aprono alla conoscenza, giovani imprenditori che inventano nuove pro-

Giovani in una foresta che cresce Sacche di bellezza e valori nella società di oggi di Barbara Ghetti

fessioni, giovani stranieri pronti a tutto per superare la selezione di un corso professionale... Mentre chi urla più forte ci addita gli alberi che stanno cadendo, noi, con gli “Sguardi” di questo numero, vogliamo provare a fare silenzio e a contemplare la grande foresta di buone cose che sta crescendo, nei nostri servizi, nelle nostre comunità quando fanno davvero comunità, nelle nostre scuole quando davvero si preoccupano della vita, nelle nostre città quando gli adulti non abdicano al loro ruolo profetico.

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Padri di adolescenti, alla ricerca del codice paterno Riflessioni sul ruolo dei genitori “maschi”, che hanno perso la giusta misura educativa per i propri figli adolescenti di Paola Scalari

Nuovi padri si affacciano alla vita dei ra-

porre regole e di punire. Per questi metodi

gazzi di oggi. Sono padri teneri, attenti ai

è sicuramente tardi. Anche se non è invece

bisogni dei figli, spesso molto presenti nel-

tardi per guardare a come questo clima fa-

la vita quotidiana dei ragazzi. Sono padri

miliare ovattato abbia reso i ragazzi incapa-

che si smarriscono di fronte alla tempesta

ci di fronteggiare le difficoltà evolutive.

emotiva dei loro figli che crescono e che

La strada allora che questi nuovi papà pos-

si ribellano poiché non sanno porre limiti,

sono intraprendere è quella di inserire il co-

regole, norme. Sono papà affettuosi, ma

dice paterno.

poco autorevoli. E’ infatti in fin di vita la fun-

Ma come possono fare ad impararlo ed in-

zione paterna che dona le regole della vita

terpretarlo? Per apprenderlo hanno biso-

in comune. Langue anche la normalità dei

gno di anziani genitori che li riconoscano

vincoli nella realtà collettiva ognuno crede

come figli cresciuti, indipendenti, capaci,

di poter fare ciò che gli pare e piace.

grandi. Per condividerlo hanno bisogno di

Senza il discorso paterno i cittadini potran-

compagne che non li infantilizzino limitan-

no non trasformarsi in un “orda selvaggia”?

dosi a pretendere che eseguano i doveri

I padri “molli” hanno creduto che amando

domestici e di cura al pari loro, confonden-

dolcemente la loro prole e accontentandola

do ruoli e mansioni.

l’avrebbero resa felice. Per questo riman-

Per praticarlo hanno bisogno di insegnanti

gono paralizzati di fronte alle intemperan-

che li convochino al colloquio scuola fami-

ze dei loro ragazzi e si sentono vinti dalle

glia per condividere la responsabilità nella

sfrontatezze delle loro ragazze.

disciplina.

Hanno sempre cercato di andare loro in-

Per viverlo hanno bisogno di una comunità

contro. Perciò non ne capiscono il linguag-

che sia educante e cioè crei con le nuove

gio scurrile, le azioni insensate, le bravate

generazioni un patto normativo condiviso.

pericolose. Si chiedono attoniti: “Perché

Per crederci hanno bisogno di una socie-

tanta mal-educazione a fronte del mio im-

tà capace di valorizzare la morale, l’etica,

pegno?”. Demoralizzati si prodigano. Ma

i principi del vivere dentro ad un gruppo

non trovano la strada. Le conseguenze di

umano. Questi giovani uomini alla ricerca di

questa cattiva interpretazione dell’amore

una nuova identità da cui far sorgere il nuo-

paterno le abbiamo descritte nei raccon-

vo padre non possono dunque farlo da soli!

ti - per grandi e piccoli- raccolti in “Padri

Il loro destino - e quello dei loro ragazzi -

che amano troppo, adolescenti prigionieri

dipende da tutti gli educatori che, riuniti in

di attrazioni fatali”, la Meridiana, Molfetta,

una circonferenza reale o virtuale, potranno

2009.

condividere come tener testa all’urto cultu-

I figli guardano quasi con pietà il modo un

rale che sta connotando, giorno dopo gior-

po’ patetico in cui questi padri senza auto-

no, il declino del principio paterno, sia nelle

rità si cimentano nel tentativo vano di im-

famiglie che nelle istituzioni.

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Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta, è docente alla Scuola in Psicoterapia della COIRAG

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Volontariato: da oggi si impara anche a scuola Un interessante progetto di sensibilizzazione finanziato da Assiprov e rivolto agli studenti delle scuole medie superiori di Pierluigi Mattarelli

C Barbara Ghetti, coordinatrice progetto “A scuola di volontariato”

Una “margherita del volontariato” frutto del lavoro di gruppo degli studenti

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ome si può imparare a fare il volon-

ognuno di loro aveva su questo tipo di atti-

tario? Quale strada intraprendere

vità. La presenza di volontari, almeno 4 per

per fare propri i valori di gratuità,

ogni incontro (appartenenti alle associa-

attenzione all’altro, capacità di

zioni partners del progetto) è stato il valore

accogliere e rispetto delle diversità? Il pro-

aggiunto più importante, in quanto gli stu-

getto “A scuola di volontariato”, promosso

denti hanno avuto la possibilità di cogliere

da Assiprov e destinato agli studenti delle

la passione che i volontari stessi mettono in

scuole superiori della Provincia di Forlì-

campo nei progetti in cui sono coinvolti: non

Cesena è stato un tentativo, fra l’altro pie-

si è trattato della promozione delle singole

namente riuscito, per dare risposte efficaci

associazioni – tutt’altro – ma della comuni-

a queste domande.

cazione di sensazioni, valori e gratificazioni

Solo nell’ambito forlivese, nel corso dell’an-

che nascono quando una persona dona un

no scolastico 2011/2012, sono stati coin-

po’ del proprio tempo con generosità per il

volti circa 560 ragazzi dai 15 ai 19 anni, stu-

bene dell’intera collettività”.

denti del Liceo Scientifico e di Ragioneria,

In piccoli gruppi gli studenti sono stati chia-

con l’obiettivo di promuovere il volontariato,

mati a esprimere il loro pensiero sul volon-

tramite un contatto diretto fra gli studenti

tariato: sono nate così le “margherite”, ossia

stessi e 11 associazioni che operano nel ter-

una rappresentazione grafica, dalla quale

ritorio (ACeA , ADDA , AISM Onlus, ARRT,

sono emerse una serie di motivazioni molto

Auser Forlì, AVO, Comitato meldolese per la

profonde che spingono, secondo i ragazzi,

prevenzione delle tossicodipendenze, CVS,

le persone a svolgere attività di volontariato.

LILT, Progetto Nigeria, AMMP - Associa-

“Il progetto – conclude Barbara – sarà cer-

zione Morgagni Malattie Polmonari).

tamente proposto anche durante l’anno

“Il progetto – spiega

scolastico 2012/2013, per dare continuità a

Barbara Ghetti, coor-

quanto già svolto, anche in funzione dell’en-

dinatrice dell’iniziativa

tusiasmo che gli studenti hanno messo in

per il comprensorio

campo, seppur l’attività fosse stata loro

forlivese - si è concre-

proposta dagli insegnanti: è stato anche

tizzato con uno o più

realizzato un sito internet (www.ascuoladi-

incontri con ogni clas-

volontariatofc.joomlafree.it), che, appena

se (sono 18 quelle che

pubblicato online, è stato preso d’assalto

hanno partecipato),

dai giovani con commenti e contributi al

nel corso dei quali i ra-

progetto. L’obiettivo per il prossimo anno

gazzi sono stati stimo-

è quello di creare uno sportello informativo

lati a confrontarsi sul

per indirizzare i tanti giovani che ci hanno

valore del volontariato

manifestato con gioia il loro desiderio di co-

e sull’opinione che

minciare a fare volontariato”.

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Da Scampia nasce l’entusiasmo per vivere forti relazioni Testimonianze dei giovani del CAG Officina 52, di ritorno da Napoli, dopo l’incontro con alcune cooperative sociali locali di Pierluigi Mattarelli

S

ono tornati da Scampia con l’entu-

su cui costruire il futuro. “Le

siasmo di comunicare la straordi-

infiltrazioni camorristiche

naria esperienza condivisa insieme

nella vita di tutti i giorni a

agli amici napoletani: una settima-

Scampia – afferma Bene-

na vissuta all’insegna di forti emozioni, quel-

detta Bandini, operatrice

la trascorsa nel celebre quanto degradato

di Officina 52 – sono tali

quartiere del capoluogo partenopeo, dove

che il punto di non ritorno è

il gruppo dell’Officina 52 ha toccato con

stato abbondamentemente

mano la situazione sociale e gli sforzi che la

superato: l’impressione

cooperazione sociale mette in campo a fa-

che abbiamo avuto è che il

vore dei giovani in questa terra di frontiera.

problema non sia vincere la

“Siamo andati a Napoli – spiega Nicola

camorra sul piano della si-

Proscia, responsabile dell’Officina – con

curezza, ma su quello edu-

l’immagine di degrado sociale che i media

cativo. Abbiamo apprezzato

offrono di Scampia: l’impatto che abbiamo

tantissimo gli sforzi della

avuto è che la realtà è più cruda e com-

cooperazione sociale per i

promessa rispetto a quanto leggiamo sui

giovani e vi abbiamo letto

giornali, ma ciò che più ci ha impressionato

dentro una “resistenza al

è il desiderio di relazioni forti, di riscoperta

male”, una nuova proposta

di valori come l’amicizia, l’aiuto vicendevole

educativa, che per guardare

che si legge sui volti degli operatori e dei

avanti con una speranza

ragazzi che abbiamo incontrato”.

in più. La cooperazione

Nel corso della settimana (dal 16 al 22

sociale rappresenta per

aprile) i giovani forlivesi hanno incontrato i

Scampia una strada opposta alla camorra,

membri del Consorzio di Solidarietà Sociale

che a fronte dell’interesse economico e del

Co.re. e della coop. Obiettivo Uomo e con

disprezzo della persona, mette la generosi-

loro hanno condiviso le attività quotidiane

tà, l’amicizia e il desiderio di accompagnare

nel Centro di Educazione Territoriale, nel

i giovani verso valori positivi”.

Doposcuola e nel Centro Mestieri, dove gli

Il contatto fra Officina 52 e le coop. sociali

adolescenti di Scampia imparano profes-

di Scampia diventerà un percorso di aiuto

sioni artigianali come l’estetista, il parruc-

reciproco: è probabile che già nel corso

chiere, il falegname o l’elettricista. Sono ve-

dell’estate alcuni cooperatori di Obiettivo

nuti a contatto con il gruppo musicale Terre

Uomo siano ospiti a Forlì, per conoscere

‘e Scampia e hanno avuto la possibilità di

la nostra rete di cooperative sociali. L’inte-

approfondire quanto il linguaggio musicale

ro progetto è stato in parte finanziato dal

sia importante per crescere, per riflettere

Comune di Forlì, assessorato alle politiche

sulla propria condizione di vita e sui valori

giovanili e dalla Circoscrizione n. 3.

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In alto: gli operatori dell’Officina 52 incontrano gli educatori della coop. sociale Obiettivo Uomo Sotto: momenti di musica condivisi con gli amici di Scampia

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Pop Arty, il tour mensile con il valore della condivisione Il progetto, promosso dall’Unitalsi a Forlì, compie due anni ed è l’occasione dell’incontro festoso di oltre 200 giovani di Pierluigi Mattarelli Momenti di festa presso la Parrocchia di S. Paolo, in occasione del Pop Arty

S

i chiama Pop Arty ed è un progetto innovativo di volontariato, con l’obiettivo di creare occasioni di relazione e contatto fra ragazzi adolescenti e loro coetanei diversamente abili. L’iniziativa è stata attivata da un paio d’anni anche a Forlì, dalla sottosezione Unitalsi, unitamente al compianto don Amedeo Pasini ed al suo gruppo di giovani che frequenta il campo di condivisione di Sappada. Si tratta, nel concreto, di un appuntamento mensile (l’ultimo sabato di ogni mese) nel corso del quale è previsto un momento di preghiera (Messa), la cena e una festa con musica, balli e canti, che si svolge ogni volta in una

I campi shalom e sappada, preziose OPPORTUNITà DI VOLONTARIATO PER I GIOVANI Fra le tante proposte di volontariato estivo ideali per i giovani, ne abbiamo scelte due particolarmente significative. Shalom, campo di lavoro, di vita comunitaria e di formazione, è proposto dalla Caritas Diocesana e dal Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo a ragazzi dai 15 anni in su: giunto alla quarta edizione si terrà dal 17 al 24 giugno presso la sede del Comitato. Per una settimana i ragazzi saranno coinvolti nella raccolta di materiale usato (mobili, oggettistica, libri, indumenti, ecc), per finanziare progetti in alcuni paesi poveri del mondo. Il ricavato del campo 2011 è stato destinato a un progetto in Palestina e alcuni giovani partecipanti sono stati in Palestina a vedere a cosa è servita la loro fatica. Il Campo Shalom prevede anche momenti di riflessione, dialogo e confronto, ascolto di testimonianze, attività e laboratori per approfondire i valori della pace, della solidarietà e degli stili di vita. Informazioni e iscrizioni: Andrea (3491834073) o Davide (3485103775) o serviziogiovani@caritas-forli.it Il campo di Sappada è un’iniziativa di condivisione, così come definito dall’ideatore don Amedeo Pasini. Nato come campo giovani della parrocchia San Paolo da diversi anni si è aperto a tutta la diocesi, coprendo diverse parrocchie di Forlì e del comprensorio. Quest’anno si terrà dal 29 luglio all’8 agosto a Piani di Luzza, vicino Sappada, sulle Dolomiti. L’anno scorso hanno partecipato circa 120 giovani di cui un il 40% era costituito da ragazzi con diverse disabilità. Il 18 giugno presso il salone di San Paolo si terrà l’incontro informativo in cui si spiegheranno le finalità del campo. L’incontro è rivolto a coloro che fossero interessati a ricevere maggiori informazioni e ad iscriversi. Il costo complessivo dei 10 giorni di vacanza è di 370 euro, per gli studenti è prevista una quota agevolata. Informazioni: Franco Casadei 339/7421239 e Franca Albonetti 349/8323821

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parrocchia diversa con il coinvolgimento dei locali gruppi di Agesci e Azione Cattolica. Ma, quale è il valore che sta sotto questo progetto? Innanzitutto il desiderio di rendere “normale” l’incontro e di valorizzare la spontaneità delle relazioni: non quindi un evento organizzato a servizio dei ragazzi disabili, ma una festa in cui i disabili partecipano come gli altri, in uno spirito di condivisione del divertimento. In secondo luogo èl’occasione per tanti giovani di avvicinarsi in modo gioioso al pianeta disabilità e di comprendere il valore della generosità e il forte bisogno di amicizia delle persone diversamente abili. Nel corso dell’evento è previsto anche un percorso parallelo per le famiglie con figli disabili che partecipano alle serate: guidate da don Mino Flamigni (parroco di S. Paolo) e dal diacono Ariano Baccarini (responsabile diocesano della Pastorale della Salute) hanno l’occasione di confrontarsi sui piccoli e grandi problemi che riguardano i propri congiunti. L’evento, che ogni fine mese coinvolge circa 200 persone, ha fatto tappa nel corso degli ultimi mesi nelle parrocchie di S. Paolo, Predappio, Vecchiazzano, Ca’Ossi, S. Mercuriale, S. Martino in Villafranca.

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Disabilità e sessualità: famiglie e operatori a confronto Dopo un primo incontro, promosso dall’Ausl di Forlì, sarà avviato un percorso articolato di approfondimento di Antonella Cimatti (Responsabile Tecnico-Sanitario Percorso cittadini disabili adulti AUSL di Forlì)

P

er iniziativa dell’AUSL di Forlì è stato organizzato un incontro il 18 aprile scorso, presso la sede ANFFAS, per avviare un percorso sul tema della “Sessualità nella Disabilità”. Hanno partecipato Lucio Boattini, direttore area Integrazione socio-sanitaria e Sergio Mordenti, psicologo-psicoterapeuta. La serata è stata rivolta ai familiari, agli operatori e ai cittadini disabili stessi. Boattini ha presentato l’organizzazione del Percorso Cittadini Disabili Adulti, il ruolo di regia del Responsabile Tecnico Sanitario nella presa in carico (del cittadino disabile) e la sua integrazione permanente con il Servizio Sociale dei Comuni e con l’Integrazione Socio-Sanitaria nella figura di Antonella Cimatti. L’identificazione di questo ruolo è scaturita anche dai bisogni raccolti durante gli incontri effettuati negli anni precedenti tra direzione del Distretto, Dipartimento Salute Mentale e ANFFAS. I professionisti che collaborano direttamente con questa figura sono un fisioterapista, un infermiere e uno psicologo. “La sessualità - ha affermato Sergio Mordenti - è un aspetto della vita che riguarda tutti; nasce con l’uomo e lo accompagna sempre, strutturandone la vita psichica: questa è realtà anche per ogni persona disabile! Le ultime ricerche hanno dimostrato che caratteri sia di tipo anatomo-fisiologici che psicologici supportanti la sessualità sono presenti tanto nella persona disabile quanto nel normodotato. Le uniche differenze riguardano i tempi e i modi dell’evoluzione e la qualità dello sviluppo sessuale in correlazione a quello cognitivo. Spesso in una condizione di disabilità familiari e operatori si trovano in difficoltà ad affrontare situazioni nuove nell’ambito di questo aspetto, che viene negato o affrontato in modo difficoltoso e ambivalente”. Dopo la relazione di Mordenti,

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dal dibattito è emersa l’esigenza di famiglie e operatori di confrontarsi sulle caratteristiche che la sessualità assume in rapporto alle patologie e alle fasce di età del disabile. Mordenti ha espresso considerazioni orientate non a dare “ricette” da applicare, ma a proporre un confronto utile a ricercare insieme le risposte più idonee in una logica di crescita culturale e di consapevolezza. Antonella Cimatti ha sottolineato la necessità di organizzare incontri periodici con familiari e associazioni al fine di contrastare “l’isolamento socio-familiare” e favorire la costruzione di relazioni aperte e solidali. L’obiettivo è quello di ridurre gli interventi sanitari non appropriati ai cittadini disabili, per costruire una diversa tutela della salute secondo un approccio biopsicosociale che tenga al centro una buona qualità di vita. La metodologia scelta è il confronto tra le persone che vivono esperienze simili all’interno di un gruppo. A fine serata è stato proposto un percorso di sei incontri, sviluppato separatamente e parallelamente con familiari e operatori. Al termine di ogni incontro è previsto un ulteriore appuntamento tra i due gruppi per mettere in comune i frutti delle relative esperienze.

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Inserimenti lavorativi, verso un protocollo d’intesa Comune di Forlì, Centrali Cooperative e Direzione del Lavoro a confronto per favorire nuovi spazi di lavoro alle cooperative B di Pierluigi Mattarelli

F Davide Drei assessore al Welfare del Comune di Forlì

ra le più evidenti conseguenze della crisi economica c’è senza ombra di dubbio lo stato di difficoltà in cui si trova il comparto della cooperazione B, che, al valore sociale dell’inserimento nel lavoro di persone svantaggiate o in difficoltà, abbina una più diretta esposizione sul libero mercato. Come fare dunque a mettere al riparo da possibili criticità queste imprese, che incarnano valori sociali così importanti? Un tentativo senza dubbio meritevole viene da un gruppo di lavoro spontaneo, avviato circa un anno fa dall’assessorato alle Politiche di Welfare del Comune di Forlì, unitamente alla Direzione Provinciale del Lavoro (alla cui guida c’era ancora Domenico Settanni, oggi a riposo) e dalle Centrali Cooperative locali (Confcooperative e Lega

UN PERCORSO A TUTELA DELLE FASCE DEBOLI

Confcooperative in merito al Protocollo sull’inserimento lavorativo “Da un po’ di tempo - afferma Pierlorenzo Rossi, direttore di Confcooperative Forlì-Cesena (nella foto) - è iniziato con il Comune di Forlì, in particolare con l’Assessore alle Politiche di Welfare Davide Drei, un percorso che ci porterà in tempi brevi alla realizzazione di un protocollo per la promozione della cooperazione sociale di inserimento lavorativo nel territorio del Comune di Forlì, con la speranza che questo lavoro possa essere condiviso e fatto proprio dai Comuni del comprensorio, condividendone i principi, le regole e i comportamenti. In questo momento in cui la crisi si fa sentire con i suoi effetti peggiori, colpendo in particolare il lavoro e le famiglie, sempre maggiore è il numero delle imprese che utilizzano gli ammortizzatori sociali. A farne per prime le spese sono le fascie più deboli: i cosidetti lavoratori svantaggiati ne subiscono senz’altro gli effetti peggiori rischiando di uscire in maniera irreversibile dal mondo del lavoro. In questi momenti è importante unire le forze, operare al fine di costruire nuove modalità nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, che creino opportunità e nuove prospettive di lavoro e di sviluppo per il nostro territorio. La grande sfida, oggi, è mantenere quelle condizioni e quei servizi che sono basilari per consentire un livello accettabile di coesione sociale e gettando le basi per il welfare di domani”.

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Coop). “Questo confronto - spiega l’assessore al Welfare Davide Drei - nasce dal desiderio di strutturare meglio il rapporto fra cooperative sociali e amministrazione comunale, in merito a possibili commesse. Fino ad oggi questi tipi di affidamento erano lasciati in un certo senso alla spontaneità, o meglio alla sensibilità dei vari dirigenti comunali, senza una procedura condivisa: il tentativo è, quindi, quello di creare un accordo quadro con regole ben precise che stiano alla base di questi possibili affidamenti”. L’obiettivo del futuro “Protocollo”, comunque, non è semplicemente l’elencazione di regole per la gestione dei contratti, ma anche la valorizzazione e la piena consapevolezza che l’affidamento di opere e servizi pubblici alla cooperazione di tipo B risulta essere anche un aspetto alquanto interessante in tema di politiche attive del lavoro. “Il Protocollo che andremo a definire continua Drei - valuterà le possibilità di esternalizzazione di determinati servizi dell’amministrazione alle cooperative di tipo B, tenendo conto anche del valore dell’impatto sociale che l’inserimento nel lavoro di persone svantaggiate procura, nell’ottica di un minor peso per l’assistenza sociale. Mi spiego: spesso mi viene detto che il sociale costa tanto al Comune, non possiamo certamente separare il bilancio fra i settori dell’amministrazione, ma l’impiego di soggetti svantaggiati nella cooperazione può certamente alleggerire il peso dei servizi di welfare sull’ammontare complessivo della spesa pubblica”. Ci si chiede, a questo punto, quando il Protocollo potrà essere operativo: “Ad oggi - ribadisce Drei - siamo alla fase della condivisione del testo fra dirigenti comunali e direzione

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generale, seguirà poi una discussione in Giunta con ogni probabilità entro il mese di maggio. Successivamente avremo un ulteriore passaggio e confronto formale con le Centrali Cooperative, per giungere, ipoteticamente dopo l’estate, alla firma del Protocollo ed all’avvio di un tavolo permanente che da informale diventerà formale e a cui il Comune parteciperà a livello di direzione generale, visto che le implicazioni del progetto riguardano la totalità dei settori dell’amministrazione ”. Il protocollo, in prospettiva, si pone obiettivi interessanti che vanno oltre la dimensione comunale: “Speriamo - conclude Drei - che questo lavoro sia la premessa per una fase successiva, che renda operativo il Protocollo presso tutte le amministrazione comunali del comprensorio forlivese. L’ulteriore passo in avanti che auspichiamo è la condivisione del progetto anche dalle partecipate del Comune”. Il procedimento potrà quindi essere un buon viatico per le cooperative di

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tipo B, che potranno avere a disposizione maggiori ambiti di impiego, impegnandosi, da parte loro, a garantire comunque livelli di buona qualità nei servizi.

Al lavoro nella cucina attrezzata del Villaggio Mafalda (coop. Paolo Babini)

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L’apebianca, oltre 2000 persone all’inaugurazione Il centro promosso dalla coop. sociale Ecoliving apre la strada a nuovi concetti di consumo consapevole e responsabile

La tavola rotonda nel corso dell’inaugurazione. Sotto il taglio del nastro con il sindaco Roberto Balzani e il presidente di Ecolioving Marzocchi e un’immagine dei locali de “L’apebianca”

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lla presenza del sindaco di Forlì Roberto Balzani domenica 20 maggio è stato inaugurato L’apebianca, l’innovativo centro commerciale etico-sostenibile, promosso dalla cooperativa sociale Ecoliving. Oltre duemila i visitatori nel

weekend di inaugurazione hanno affollato gli spazi interni ed esterni del centro, che si trova in viale Bologna 77 a Forlì e partecipato agli eventi organizzati per l’occasione: dalla tavola rotonda “Il gesto consapevole” per una riflessione sui meccanismi economici, etici, ambientali innescati dalla spesa quotidiana alle “sedute di trucco” gratuite per adulti e bambini; dalla sfilata di moda ecofriendly alla presentazione di proposte di turismo responsabile; dal KM Zero biologico con numerosi produttori locali alle proposte biologiche alla spina della Biottega alimentare. “L’apebianca - ha affermato il sindaco Roberto Balzani - apre la strada ad un nuovo stile di vita e di consumo sostenibile, improntato alla cultura e alla consapevolezza, e in questo è destinato a diventare un importante polo di attrazione per la città di Forlì “. L’inaugurazione è stata solo il primo passo di una serie di iniziative ed eventi, il cui programma trimestrale è stato presentato per l’occasione ed è disponibile, insieme a tante utili informazioni sul sito www.lapebianca.it. Numerose anche le richieste di informazioni per diventare soci sovventori di Ecoliving: l’innovativa formula di autofinanziamento sostenuta per realizzare L’apebianca ha infatti riscosso ancora maggior successo alla presentazione concreta del progetto realizzato. “Oggi - ha affermato Gianfranco Marzocchi, presdiente di Ecoliving - stiamo posando il primo mattone di un grande edificio che in futuro vedrà il nostro modello di impresa sociale realizzare nuovi sbocchi per tutti i produttori che fanno del consumo etico e sostenibile le fondamenta del proprio lavoro, concreti stimoli ad adottare uno stile di vita proattivamente responsabile, e non ultimo nuove possibilità di inserimenti lavorativi anche per persone svantaggiate”.

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Welfare Italia, finalmente a Forlì la sanità accessibile Verrà inaugurato il 29 giugno il poliambulatorio promosso dalla cooperazione sociale e da diverse associazioni del territorio

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opo la conferenza stampa del 5 aprile scorso, nel corso della quale il progetto Welfare Italia è stato presentato e con esso l’impresa sociale ForlìWelfare, che ne è promotrice, finalmente il poliambulatorio, situato in viale dell’Appennino sarà inaugurato venerdì 29 giugno, per essere immediatamente operativo al servizio delle famiglie forlivesi. Il progetto complessivo mira ad un offerta sanitaria di qualità che si andrà a posizionare a metà strada fra quella pubblica e quella privata, con l’obiettivo di superare le criticità della prima, spesso lenta e burocratizzata e della seconda, efficiente e tempestiva, ma acosti proibilitivi. Welfare Italia, quindi, sarà il giusto mezzo per coniugare efficacemente un buon livello di servizio, rapidità nelle esecuzioni e costi equi e sostenibili dalle famiglie forlivesi. Lo staff di Welfare Italia sarà composto da ben 30 professionisti, coadiuvati da due addetti alla reception, un’infermiera, un addetto amministrativo e due assistenti alla poltrona per il settore aodontoiatrico: il team sarà coordinato dal manager operativo Claudio Marconi e dal direttore sanitario Francesco Milanesi.

La sede di Welfare Italia in viale dell’Appennino e a fianco strumentazioni all’avanguardia all’interno degli ambulatori

A cura della coop. sociale Equamente

LA CAMPAGNA SOCIALE “IO.EQUO, COLTIVIAMO UN’ALTRA ECONOMIA” Circa 40 milioni di persone soffrono la fame per il vorticoso aumento dei prezzi delle materie prime alimentari. Il 78% della popolazione mondiale si deve accontentare del 18% della ricchezza globale. Questi dati sono frutto anche della crisi finanziaria, originata da una bolla speculativa nata nella convinzione che l’economia potesse continuare a crescere all’infinito. Altro Mercato ha lanciato una campagna sociale al fine di sostenere l’economia fatta dalle persone per le persone, non assoggettata a speculazioni. Il commercio equo-solidale è, infatti, un’alternativa sostenibile ai disastri causati dagli squilibri del modello economico dominante. Si basa sul pagamento di prezzi equi ai produttori, sulla promozione di giustizia sociale e costruzione di filiere trasparenti. Favorisce uno sviluppo sostenibile, promuove i diritti umani, garantisce condizioni di lavoro e di vita dignitose. Fornisce credito solidale e rispetta la continuità delle relazioni commerciali, elimina le intermediazioni speculative e sostiene progetti di auto sviluppo. Per acquisti equosolidali e info: Bottega del Mondo, c.so Diaz. 84 - Forlì - tel. 0543.36666

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Avventure ed opportunità per ragazzi dai 6 ai 14 anni Al via i centri estivi promossi dalle cooperative sociali L’Accoglienza e Paolo Babini e dalla Pastorale Giovanile di Anna Montefinese

Q Attività sportive e ludiche promosse dai centri estivi San Paolo (in altro) e Villa Gesuita (in basso)

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uest’anno la cooperativa L’Accoglienza festeggia i 20 anni del Centro Estivo a Villa Gesuita e ha scelto come tema i supereroi, “Insuperabili, uniti per salvare il mondo” con animazioni, giochi a squadre, tornei, laboratori, piscina, uscite e storie da brivido sulla villa. Le attività sono previste dall’11 giugno al 3 agosto e dal 27 agosto al 14 settembre: in quest’ ultimo periodo sarà organizzata anche un’attività di ripasso dei compiti delle vacanze. Anche quest’anno sarà proposto il “Progetto Aiutanti” per ragazzi dai 15 anni in su, che hanno frequentato il centro estivo negli anni passati, ai quali viene proposta un’attività di volontariato a supporto dei più piccoli. Ma la novità principale del Centro Estivo 2012 è il progetto “Alternativamente”, dedicato a bambini con disturbi di apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia), curata da operatori specializzati, al fine di promuoverne l’autonomia e l’integrazione. Anche l’attività del Centro Estivo San Paolo, gestito dalla cooperativa sociale Paolo Babini presenta un ricco cartellone di attività sul tema “Arte, gioco e avventura”: sono previste uscite di mezza e giornata intera con la possibilità di avventure presso skypark, parchi acquatici, maneggi e agriturismi. Non mancherà lo sport con tornei di calcetto saponato,

giochi di motricità e di squadra oltre che la piscina: saranno, infine, allestiti laboratori di pittura e di cucina, senza dimenticare momenti dedicati ai compiti delle vacanze. Le attività si svolgeranno dall’11 giugno al 3 agosto e dal 27 agosto al 7 settembre. Anche la Diocesi di Forlì-Bertinoro propone un proprio percorso dedicato ai bambini dai 6 ai 14 anni: si tratta di Estate Ragazzi 2012, il cui tema di quest’anno è “Il giro del mondo in 80 giorni”. La partenza di tutti i centri estivi è prevista per l’11 giugno e la maggior parte copre l’intera giornata. Il 27 giugno è in programma la festa Estate Ragazzi presso il parco di via Dragoni, con giochi animati organizzati con la collaborazione di tutte le parrocchie e si concluderà con uno spettacolo teatrale. Le parrocchie che hanno attivato un centro estivo collegato al progetto diocesano Estate Ragazzi 2012 sono: S. Pio X in Ca’Ossi, Pianta, Romiti, Ravaldino, Oratorio S. Luigi, Regina Pacis, S. Rita, S. Martino in Villafranca, S. Giovanni Evangelista, Pieveacquedotto, S. Caterina, Cava, Cappuccinini, S. Pietro in Trento, Meldola, Galeata, Pieve Salutare, Civitella, S. Sofia.

INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI Centro Estivo Villa Gesuita cooperativa sociale L’Accoglienza viale dell’Appennino, 377 - tel. 0543.66367 e mail: laccoglienza@cssforli.it Centro Estivo San Paolo cooperativa sociale Paolo Babini via Pistocchi 19 - tel. 0543 68174 e-mail: centro.educativo@paolobabini.it Estate Ragazzi 2012 Pastorale Giovanile Diocesi di Forlì-Bertinoro c.so della Repubblica, 75 - tel. 0543 30527 e mail: pigifo@pigifo.it

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UN LIBRO PER RICORDARE LA SIMPATIA DI DON AMEDEO PASINI Il volume, scritto da Roberto Marzocchi e Gigi Mattarelli è stato presentato l’8 maggio scorso presso l’Auditorium Carisp di Forlì. Don Amedeo Pasini, scomparso un anno fa, ha lasciato un ricordo indelebile di sè, per la sua straordinaria capacità di vivere in prima persona la vicinanza con le persone in difficoltà. A lui si deve l’intuizione di aver inventato il campo di condivisione di Borca di Cadore (ora di Sappada), la fondazione dell’ass. Paolo Babini (di cui fu per tanti anni presidente) e della coop. sociale che porta lo stesso nome. Don Amedeo, abile intrattenitore, è stato fondatore insieme a don Mino Flamigni della parrocchia di S. Paolo e, negli anni successivi parroco a Fornò, alla Pianta ed infine a Bagnolo. Il libro, il cui titolo riporta l’inizio di una delle sue più famose filastrocche, è in vendita presso le Librerie Mondadori e del Duomo: il ricavato sarà destinato all’acquisto di un pulmino attrezzato per il trasporto dei disabili.

29 dicembre presso il Palasport Villa Romiti, con la grande Festa dell’IntegrAzione e il concerto dei Pink Floyd Machine.

PRESENTATA LA “BUSSOLA” PER CONOSCERE I SERVIZI PER I DISABILI E’ stata presentata sabato 5 maggio presso il Consorzio Solidarietà Sociale “La Bussola per orientarsi nel mondo dei servizi per i disabili”, un utile strumento di orientamento per comprendere l’offerta complessiva dei servizi alla disabilità della rete di organismi sociali che fanno riferimento al Consorzio Solidarietà Sociale: l’incontro è stato anche l’occasione per un confronto “vero” sugli scenari di evoluzione dei servizi per la disabilità. La guida è disponibile presso la sede del Consorzio .

ANCHE L’ALTRO GIARDINO SARÀ PRESENTE ALLA FESTA ARTUSIANA

15 ANNI DI ATTIVITA’ PER L’ASS. INCONTRO SENZA BARRIERE

L’associazione “Incontro senza barriere” compie 15 anni. Per festeggiare questo importante traguardo sono in calendario diversi eventi. Lo scorso 29 aprile, presso la Piscina Comunale si è svolto il 2° Meeting di Nuoto senza Barriere “Sauro Casadei”, organizzato con il Lions Club Forlì Giovanni de’ Medici, mercoledì 23 maggio al Teatro Diego Fabbri è andato in scena lo spettacolo “Dalla A alla Zebra... andata e ritorno” (nella foto l’immagine della locandina), curato dal gruppo teatrale dell’associazione con il coinvolgimento sul palco di ragazzi disabili, infine sabato 26 maggio, presso il campo Gotti, si è tenuto il tradizionale Meeting di atletica leggera. L’ultimo appuntamento è previsto il

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OKSANA, UNA LèTTONE INNAMORATA DELL’ITALIA

Dal 16 al 24 giugno, il progetto L’altro Giardino sarà presente alla XVI° edizione della Festa Artusiana in programma a Forlimpopoli. L’evento, che offre menù ispirati al grande Pellegrino Artusi, con un contorno di spettacoli, rassegne, itinerari gastronomici, degustazioni e incontri, trasformerà il centro storico in una città da assaggiare, dove le strade vengono ridenominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastronomici. Presso lo stand dell’Altro Giardino sarà possibile degustare i cocktails a base di erbe e acquistare i vari prodotti naturali (alimentari e di cosmesi) elaborati dai ragazzi delle coop. Il Cammino, Ecosphera e Tangram, promotori del progetto. All’interno dello stand sarà presente anche il progetto “Arte in cucina”, che presenteranno il menù della cena del 18 giugno.

Quanti anni hai? Da dove vieni? Cosa ti fa sorridere? Sono una ragazza lèttone. Ho 24 anni, mi piace viaggiare, scoprire posti nuovi, incontrare gente, conoscere culture diverse e gustare sapori nuovi. In tre parole: cosa ti piace di più dell’Italia? Il gelato, lo stile di vita e il sole! Perchè hai scelto l’Italia? Mi sentivo attratta dalla cultura italiana. Volevo scoprire di più e sentire sulla mia pelle gli stereotipi di questo paese; più vivi qua, più ti meravigli in senso positivo. Com’è vivere lontano da casa? Non è la prima volta che vivo fuori: penso, che tutti in gioventù, debbano avere la possibilità di fare un’esperienza fuori dalla propria “comfort zone”. Se dovessi scegliere un frutto che rappresenti l’esperienza di volontariato europeo che stai vivendo quale sceglieresti? Il limone. Dice il detto:“Se la vita ti dà il limone, aggiungi la vodka”. Alla fine quello che conta è il tuo atteggiamento verso la vita. La storia più simpatica successa durante il tuo SVE? La prima volta che ho preso l’autobus a Forli non avevo comprato il biglietto: alla prima fermata è salito il controllore ed ho pagato 50 euro. Avevo preso l’autobus per andare al centro commerciale a comprare il vestito per Capodanno: un vestito abbastanza caro! Come vedi il tuo futuro? Non lo so. Ho un po’ paura dell’incertezza. C’è un suggerimento che vorresti dare agli altri? Non fermarsi mai!

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I soci del Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena

Il Consorzio Solidarietà Sociale Forlì Cesena aderisce a:

Hanno contribuito alla realizzazione di questo numero di

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