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POLITICA
Stanislao Di Piazza: «Centralità al gioco legale» INCHIESTA
La nuova Dignità del marketing
La stagione delle
CASINÒ
RIFORME
Campione d'Italia verso l'ora X PERSONAGGI
Tiziana Rivale Giulio Ferroni
COVER STORY 32
LASLOTDELMESE
Microgame La forza del cambiamento
MYSTIC FORTUNE | SE T T E GIO CH I P E R UN ’ ESP E R I E NZ A M IST I C A E V I N CE N T E
ENGLISH PAGES INSIDE
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numero 10
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ottobre 2021
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it
Il vento del cambiamento soffia ancora
EDITORIALE
anno xiii
Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Daniele Duso Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Marco Fiore Mark Griffith Michael Haile Nashira Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Archivio FIP/Ciamillo-Castoria Pino Musi 123rf unsplash pexels Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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Mentre l’intero paese è sottoposto alla prova della ripartenza, il governo di Mario Draghi entra nella fase decisiva, caratterizzata
dalla stagione delle riforme, con l’avvio dei lavori su delega fiscale e legge di bilancio che interessano inevitabilmente anche i giochi. E dopo i venti di entusiasmo e positività soffiati da Via Venti Settembre insieme ai dati sull’andamento dell’economia nazionale, è già il momento di pensare al “dopo”, allargando lo sguardo oltre la congiuntura positiva. Nonostante il Pil del 2021 potrebbe addirittura crescere più del previsto, per l’Italia, giunta a fare i conti con il Covid dopo una lunga ventennale, la sfida diventa quella di “instradare l’economia su un sentiero di crescita strutturalmente più ampio del passato”, come spiegato dal titolare dell’Economia, Daniele Franco. Ciò significa, dunque, che oltre ai buoni propositi dell’industria e ai denari provenienti da Bruxelles, serviranno gli strumenti normativi e le condizioni generali per poter consentire e assecondare questa ripresa. Il che vuole dire: fare riforme, mirate, sui vari settori, e di carattere strutturale. Per il comparto del gioco, la logica da applicare è la stessa e, forse, anche in maniera più accentuata rispetto ad altri settori. Sì, perché il ritorno al 2019, per il comparto, sarebbe davvero un mezzo obiettivo, visto che già prima della pandemia era avviato verso la crisi, a causa dei ripetuti interventi scomposti del legislatore (tra inasprimenti fiscali e divieti, come quello di pubblicità) e degli enti locali. Rendendo necessaria e indispensabile una riforma generale, anche alla luce della necessità di emanare le gare per il rinnovo delle concessioni ormai tutte in scadenza. Ma se l’obiettivo del riordino – più volte nominato e promesso dai precedenti governi – è sempre apparso come qualcosa di estremamente fumoso e vago, questa volta le condizioni per attuarlo davvero sembrano esserci tutte. A partire da quelle politiche, visto che mai prima d’ora si era potuto contare su una maggioranza pressoché globale. In un momento storico, per giunta, caratterizzato anche dall’ormai palese presa di coscienza delle Regioni, che hanno deposto le armi contro il gioco, una volta compreso (sulla pelle delle aziende di ogni singolo territorio) che la soluzione contro gli eccessi non può proprio essere la scomparsa del gioco legale. Tutto questo mentre le entrate provenienti dai giochi, anche in fase di ripartenza, viaggiano col freno tirato, alla luce delle restrizioni introdotte nei locali a causa del virus che pongono nuovi e ulteriori ostacoli all’offerta legale. Per un’altra questione di cui occuparsi, prima che sia troppo tardi. Presto, dunque, vedremo le prime mosse dell’Esecutivo verso la manovra, contando sul fatto – non banale – che, nonostante le varie contraddizioni emerse in questi mesi, c’è da dire che il patto di maggioranza ha retto, con un senso di responsabilità diffuso, che promette stabilità. Per queste ragioni l’Italia sembra trovarsi, forse per la prima volta, in una fase che potrebbe rappresentare una vera svolta, con l’esperienza di Draghi e la sua credibilità nei confronti dell’Europa e del mondo, che potrebbero accompagnare il paese verso la ricerca di un insperato equilibrio, fino ad oggi sconosciuto e forse neppure auspicabile. All’interno del quale, c’è da augurarsi, potrebbe ricavarne un futuro sostenibile anche il gioco. E c’è davvero da augurarselo: non soltanto per gli addetti ai lavori, ma per il bene di tutti, ora che si è iniziato a capire che difendere il gioco si Stato significa difendere legalità, sicurezza e occupazione. Se a tutto ciò si aggiunge, infine, che al Mef arriva anche un nuovo sottosegretario “delegato” ai giochi, Federico Freni, che ben conosce il settore e le sue criticità, sembra davvero la volta buona e che la stagione delle riforme sia davvero in arrivo. Alessio Crisantemi
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S O M M A R I O
POLITICA
04. Centralità al gioco legale
Il senatore del M5S Stanislao Di Piazza sottolinea l’importanza di una regolamentazione che sottragga spazio alle speculazioni e ne dia, invece, alla persona, ai territori e alle comunità
06. Verde speranza
INCHIESTA
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10. La Dignità
del marketing
Di fronte al divieto di pubblicità al gioco, operatori e società sportive hanno dovuto cambiare passo, ma il prossimo futuro potrebbe portare con sé importanti novità
12. In cerca di un nuovo equilibrio 14. Le attese del basket 16. La terza via tra passato selvaggio e divieto assoluto
ATTUALITÀ
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18. A braccetto verso il futuro
Le competizioni tradizionali puntano sul digitale per ritrovare appeal, dando ai videogame competitivi ancor più visibilità
20. Gli sport virtuali per dare dignità agli esport
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LOTTERIE
GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
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ESTERI
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24. Oltre il jackpot
Il SuperEnalotto guarda avanti e introduce un’ulteriore innovazione, con il nuovo Winbox
EVENTI
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28. Verso una nuova visione globale
L’atteggiamento nei confronti del gioco con vincita in denaro presenta delle costanti a livello mondiale, e prevale la richiesta di norme severe
31. America Latina e Cis, gioco in cerca di regole
26. Innovazione, tecnologia e sostenibilità Il Forum Retail di Milano torna in presenza con un programma d’eccezione che guarda al futuro
NORMATIVA
34. Giochi elettronici in cerca di tutela 38. La Regione Marche prende le distanze
«
Come in ogni fatto umano, non è il gioco da demonizzare ma la distorsione di chi delinque sul bisogno di evasione, legittimo e naturale per ciascuno di noi.
»
Stanislao Di Piazza
IPPICA
INTERVISTE
52. Ippodromi, una fucina di esperienze
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Una legge ad hoc per rilanciare il settore ippico, questa la richiesta del deputato della Lega Manfredi Potenti
COMMA 7
54. Parola d’ordine, restare aperti
Le sale giochi di puro intrattenimento sperano di ricominciare a lavorare in tranquillità e in sicurezza
70. Come prima? Diversi da pri-
FLIPPER
55. Ed è subito show
Riprendono le competizioni di flipper sportivo (anche) in Europa e i giocatori italiani tornano immediatamente protagonisti
ma!/ L’analisi del saggista Giulio Ferroni sul futuro della scuola e del mondo post pandemia, prestando anche attenzione al ruolo formativo del gioco
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POKER
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71. Il jazz ribelle di Tiziana Rivale/ Dagli esordi con Chiari e Bramieri all’ultimo album su Youtube, l’artista racconta anche il suo speciale rapporto con il Casinò Campione
56. L’Ipo conquista anche il Liechtenstein
rubriche
Il format PkLive360 è sbarcato nel piccolo principato, piazzando l’ennesimo successo da 1.116 entries e circa 600mila franchi in palio Ipo più Wsop Circuit, Ricci è il più forte
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del gioco online
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biamento
66. Triple Cherry, la terza dimensione LEAVVENTURE DAROONEY
LEAVVENTURE DAROONEY
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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
32. Con Microgame la forza del cam-
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NUOVE TENDENZE
aziende
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64. 68.
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Grandi lavori a Campione d’Italia in vista della riapertura del Casinò: l’Au Marco Ambrosini anticipa come sarà la Casa da gioco della nuova era PANNONERO LASLOTONLINEDELMESE
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50. LEDRITTEDELMAESTRO
GIOCO &PSICHE
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LOSFIZIO DELGIOCO
Parlano due operatori che stanno vivendo la transizione merceologica: Fastbet.it e Giocondabet.it
62. Verso l’ora X
NUOVE TENDENZE
90. The dignity of marketing 92. Towards a new global concept 95. Adults only
44. FISCO&SLOT
SCOMMESSE 48. Dal retail al betting online, il domani è l’integrazione
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Dopo un anno e mezzo di interruzione dovuto alla pandemia si torna a competere per il ranking di flipper sportivo
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delle slot è senza contanti?
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42. Il futuro (remoto)
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CASINÒ
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dopo la pandemia 60. Gli azzurri nel 2021 vogliono vincere anche il braccialetto Wsop Europe
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58.
NEW SLOT
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46. NUOVETENDENZE 72. L’ORADELGIOCO 74. DALMONDO 76. DANONPERDERE 78. GIOCO&RETAIL 80. ALBARDEGLIESPORTS 82. GIOCARECONGUSTO 84. GIOCO&PSICHE 85. L’AVVOCATODELDIAVOLO 86. LASLOTDELMESE 89. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
PH. ANNE NYGARD, UNSPLASH
politica
S T A N I S L A O
D I
P I A Z Z A
Centralità al gioco legale
L’
di Anna Maria Rengo
Il senatore del Movimento
Cinque Stelle Stanislao Di Piazza autunno del nuovo sottosegretario all’Economia e Finanze (con delesottolinea l’importanza di una ga anche al gioco), l’avvocato esperto di diritto amministrativo Federegolamentazione del settore che rico Freni, che succede a Claudio Durigon dopo le dimissioni estive sottragga spazio alle speculazioni di quest’ultimo e dopo l’indicazione del suo nominativo da parte e ne dia, invece, alla persona, ai della Lega. Una nomina, affidata a un decreto del presidente della territori e alle comunità Repubblica Sergio Mattarella di concerto con il ministro dell’Economia Daniele Franco dopo che anche il consiglio dei ministri è stato sentito in proposito, che “restituisce” un interlocutore al settore del gioco, alle prese con i mille problemi “storici” che si aggiungono ai difficilissimi mesi di lockdown cui è stato per ben due volte soggetto a causa della pandemia. L’autunno della riforma del comparto, questo almeno l’auspicio di tanti per dare finalmente soluzione alla cosiddetta “questione territoriale” e mettere in condizione i concessionari, già attivi o intenzionati a partecipare ai futuri bandi, di operare sulla base di regole certe, chiare e uniformi. Una riforma desiderata anche dall’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli, come in più riprese dichiarato anche dal suo direttore generale Marcello Minenna, ma che certamente richiederà tempi non brevi a il coinvolgimento di molti soggetti, auspicabilmente anche gli addetti al settore. Ma questo è anche l’autunno di una nuova commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, istituita poco prima della pausa estiva in Senato su impulso di uno schieramento bipartisan di politici e che sta muovendo proprio ora i suoi primi passi operativi. A farne parte, anche il senatore del Movimento Cinque Stelle Stanislao Di Piazza, da sempre assai sensibile alla tematica del gioco pubblico e alle sue ricadute non solo economiche, ma anche sociali.
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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
POLITICA STANISLAO DI PIAZZA
Quali sono gli obiettivi che spera saranno realizzati dalla commissione parlamentare di inchiesta sul gioco? “Gli obiettivi che individuo come prioritari sono il contrasto all’illegalità e a ogni sofferenza. Faccio riferimento a un comparto che si è rivelato carente dal punto di vista normativo, offrendo alle speculazioni, alla delinquenza e alle mafie spazi di azioni criminali che sfuggono al controllo del gioco pubblico. Inoltre, per la corretta comprensione di un fenomeno economico tanto rilevante e complesso, bisogna condurre analisi basate sul concetto di centralità della persona, contrastando ludopatie e derive distruttive come l’usura”. Spesso, anche durante la pandemia, si è evidenziato che limiti al gioco legale (basti pensare al duplice lockdown cui è stato soggetto, fatta eccezione per l’estate dello scorso anno, da marzo del 2020 a giugno 2021) hanno finito per favorire quello illegale. Quale dovrebbe essere l’orientamento che dovrebbe ispirare il Governo nell’affrontare la tematica gioco? “La pandemia ha colpito ciascuno di noi negli aspetti più sensibili: malattia e libertà. Queste limitazioni hanno acuito fragilità e solitudine, colmati in parte da un mondo virtuale in cui le occasioni di illegalità sono difficilmente controllabili, almeno in maniera tempestiva. Ma proprio perché non siamo alla ricerca di un proibizionismo, più che proseguire con ulteriori limitazioni, bisognerà stringere sulla legalità. Ciò ritengo debba essere mediato da una attenzione rinnovata ai territori e alle comunità. La speculazione attecchisce dove donne e uomini, giovani e anziani sono soli e non inclusi”. L’esigenza di riordinare l’offerta e la normativa in materia di gioco è stata evidenziata anche dal Governo. Quali sono i suoi auspici in merito? “C’è assoluto bisogno di intervenire con riforme e misure che circoscrivano il gioco nella dimensione della legalità. Siamo nel campo della giustizia sociale, cui già amministrazioni ed enti locali hanno dato risalto con misure e strumenti etici e virtuosi come la limitazione negli orari o il così detto distanziometro. Il Governo e il Parlamento dovranno agire per la tutela della persona, approfondendo e rafforzando il contrasto alle ludopatie e alla criminalità. Ben venga dunque una commissione parlamentare sul gioco illegale”. Di cosa ha bisogno ora il settore del gioco legale per operare in serenità e garantendo il suo apporto all’Erario? E le casse pubbliche, potrebbero e/o dovrebbero fare a meno di parte delle entrate dal gioco? “Eliminare la speculazione, questo bisogna fare. Con determinazione considerare il tempo dedicato al gioco come uno spazio di determinazione consapevole e non di dipendenza patologica. Dove si alimenta la fragilità si innesca sfruttamento e crimine. Come in ogni fatto umano, non è il gioco da demonizzare ma la distorsione
di chi delinque sul bisogno di evasione, legittimo e naturale per ciascuno di noi”. In che modo si deve e si può promuovere il gioco responsabile e combattere quello illegale? “Solo con l’informazione e la formazione. Ciascun portatore d’interesse deve conoscere regole e rischi del gioco. Il patrimonio di tutte le generazioni sono i bambini ed è da una loro educazione al tempo libero che si deve partire, perché il gioco non li alieni ma li diverta”. Lei ritiene che siano stati realizzati gli obiettivi di tutela dei cittadini fissati con il decreto Dignità, fortemente voluto nel 2018 dal primo Governo Conte, nel vietare la pubblicità e la sponsorizzazione da parte degli operatori del gioco? “Sono certo si sia iniziato un modo innovativo di coinvolgimento sociale. Ogni volta che una persona è posta nelle condizioni di essere protagonista e di non subire... ogni volta uno Stato giusto ne ha garantito la sua libertà e i suoi diritti fondamentali e imprescindibili. Poi bisogna anche distinguere i giochi derivati da un’idea di fortuna discutibile come lotto, gratta&vinci, bingo, da quelli legati allo sport che hanno un qualche margine di determinazione nella scelta delle variabili da parte del giocatore”.
LUI
CHI
È? !?
Stanislato Di Piazza è nato a Palermo il 15 luglio del 1957. Laureato in Giurisprudenza e con una lunga carriera nel settore bancario, è stato eletto senatore, per il Movimento Cinque Stelle, il 4 marzo 2018. Dal 16 settembre 2019 al 13 febbraio è stato sottosegretario di Stato del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nel Governo Conte II. Attualmente, è segretario della 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) e membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico e della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
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politica
P H . J O N ATA N P I E , U N S P L A S H
Verde speranza Regioni e Comuni tutti d’accordo sulla “necessità” dell’estensione dell’obbligo di green pass anche ai lavoratori per accelerare il ritorno alla normalità, anche nelle location di gioco
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al 15 ottobre, tutti i lavoratori del settore pubblico e delle attività economiche del privato dovranno essere in possesso del Green pass, così come accade già per i propri clienti. Una misura che come noto sarà valida anche per le location di gioco, dopo i dubbi – e gli auspici – manifestati da alcuni operatori e un lungo braccio di ferro all’interno del Governo. Ma cosa ne pensano i rappresentanti di Regioni e i Comuni, prime sentinelle del territorio? Ecco qualche esempio.
Unico argine a nuovi focolai e alle chiusure
LUCIANO CAVERI
LUCA COLETTO
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Cominciamo dalla Valle d’Aosta, regione che costituisce un caso a parte nel mondo del gioco, in quanto unica proprietaria del Casinò di Saint Vincent. A prendere posizione sul tema è l’assessore alla Partecipate Luciano Caveri, per il quale la scelta dell’Esecutivo Draghi di estendere l’obbligatorietà della certificazione verde per scongiurare nuovi lockdown è più che condivisibile, anche se si sarebbe potuto fare persino di più. “Sono del tutto d’accordo. Anzi, credo che sarebbe stato ancora più efficace un esteso obbligo vaccinale. Oggi resta ancora, in alternativa al vaccino, il tampone. Chi non si adegua incorrerà in una bella sospensione”. Il commento di Caveri è positivo anche riguardo all’inclusione dei casinò e degli altri esercizi di gioco fra le attività con accesso limitato ai possessori di green pass. “È ovvio che laddove già si chiedeva il green pass ai clienti ci sia l’obbligo anche per i dipendenti. Questo rassicura tutti e evita in qualche modo il rischio di trovarsi con focolai causati all’interno”. Quanto all’auspicio espresso dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sul garantire che “le attività economiche possano continuare a operare regolarmente, pur con obbligo di green pass, anche in presenza di peggioramenti nelle singole Regioni o di cambi di colore di specifici territori”, l’assessore alla Partecipate afferma: “Questa è una spada di Damocle mica da ridere. Bisogna evitare la storia sbagliata del rischio medio-alto nelle Case da gioco, come scritto dal Comitato scientifico
GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
di Francesca Mancosu
a suo tempo. Bisogna avere equilibrio nelle scelte e capire che i casinò già nel troppo lungo blocco hanno avuto danni ingenti”. Con un lungo balzo, restando nell’ambito delle regioni, rileviamo il punto di vista di Luca Coletto, al quale fa capo la delega alla Sanità dell’Umbria, che ricorda, lapidario, come le “sale da gioco per poter operare” debbano aver ottenuto necessariamente la concessione governativa. Va da sé che questo comporterà l’applicazione di quanto stabilito dal Governo per contenere e prevenire l’infezione prodotta dal Covid, quindi anche l’obbligatorietà del green pass”. Come del resto accade “per tutte le attività commerciali che devono rispettare i dettami dei decreti che di volta in volta vengono emanati per la difesa della salute pubblica”.
Garantire continuità alle attività economiche
Passando ai Comuni – grandi e piccoli – la musica non cambia. Anche Cristiano Casa, assessore alle Attività produttive di Parma, appoggia la scelta del Governo in quanto “eventuali ulteriori chiusure sarebbero un disastro sotto tutti i punti di vista”. Esprimendo inoltre la speranza che non ci siano neppure ritorni di alcuni territori in “zona arancione” – come accaduto ad alcuni Comuni della Sicilia, mentre il resto dell’isola era in “zona gialla”, fra agosto e settembre – ma, nel caso avvenisse, sottolinea la necessità di “riproporre delle chiusure localizzate per evitare ulteriori incrementi dei contagi”. Strada seguita proprio da alcuni sindaci siciliani, fra le province di Siracusa, Enna e Caltanissetta, dove la Regione, anche in “zona arancione”, ha finito per consentire le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, “anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente, nel rispetto dei protocolli e delle linee-guida ed esclusivamente per i soggetti muniti di valida certificazione verde”. Una sorte condivisa con “le attività dei parchi tematici e di divertimento, dei parchi giochi e delle ludoteche nonché degli spettacoli viaggianti, nel rispetto dei protocolli e delle linee-guida vigenti”, dei “centri culturali, dei centri sociali e ricreativi e dei circoli associativi del Terzo settore”, e così via per fiere, convegni, congressi e sport, creando un importante precedente.
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politica
VERDE SPERANZA
> Senza dimenticare i controlli del rispetto della normativa
CRISTIANO CASA
MASSIMO ROSSANO
MONIA ROSSI
DOMENICO FAGGIANI
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da parte di tutte le attività economiche, comprese quelle di gioco, “coordinati direttamente dal questore”. Parlando di gioco e di Comuni è importante il contributo di Massimo Rossano, assessore al Bilancio di Sanremo, Comune che è l’unico azionista del Casinò della cittadina ligure. “Per la gestione della Casa da gioco il Comune si affida al management, che sicuramente saprà individuare le modalità per attuare le norme in essere e l’estensione dell’obbligo di green pass – che è un bene per tutti - anche per i dipendenti, oltre che per i clienti (già dagli inizi di agosto). Ben vengano le iniziative volte a scongiurare nuove chiusure; l’importante è mantenere la Casa da gioco aperta e riuscire a garantire la continuità dell’attività d’impresa per tutti, per il Casinò stesso, per i dipendenti e le loro famiglie e per la città intera, visto che la Casa da gioco è stata molto performante negli ultimi tre mesi, con numeri che fanno ben sperare per una vera ripresa: gli incassi hanno raggiunto i livelli del 2018 e sono secondi a quelli del 2019, a testimoniare una ‘reazione’ molto positiva. Quindi, mantenenendo massima l’attenzione al rispetto delle norme, siamo fiduciosi. Il Casinò sta facendo il suo in un contesto imprenditoriale locale che è molto difficile”. In tema di controlli, l’assessore chiama in causa ancora una volta il management dell’azienda: “Ci affidiamo totalmente a loro, siamo in pieno e costante contatto con la governance, che già monitora la gestione e le attività”. Dalla Liguria passiamo alle Marche, a Civitanova Marche e a Monia Rossi, consigliera comunale con delega specifica del sindaco al gioco, nonché presidente della commissione Attività produttive e e membro del tavolo regionale dell’Anci sulle problematiche del gioco pubblico. Rossi commenta l’obbligo di green pass partendo da una vicenda che purtroppo l’ha coinvolta in prima persona. “Ho perso recentemente una persona cara per via del Covid. Sono convinta che questa malattia sia ingestibile e nessuno ancora sa come reagirà una volta che entra nel corpo di qualcuno. Tuttavia se questa è l’unica strada per evitare una chiusura totale sono d’accordo. Io non sono una scienziata e non ho la presunzione di dire che si poteva fare diversamente, perchè non ho le competenze per affermarlo. Tuttavia molte persone resteranno a casa pur di non fare tampone o vaccino, quindi ciò avrà comunque un impatto notevole a livello economico”. Impatto che colpirà tante attività, comprese quelle di gioco. “Se la scelta è stata fatta per proteggere la nazione da questa malattia, il green pass doveva essere obbligatorio per tutti e ovunque… ma non è così. Per esempio una casalinga che va a fare la spesa e non rientra nell’obbligo può rischiare di infettare qualcuno al supermercato, se positiva, asintomatica o semplicemente irresponsabile!? Questo per dire che per l’ennesima volta vedo il Governo accanirsi contro chi lavora e fa girare l’economia e mi dispiace essere rappresentata da questi soggetti. Qual è l’obiettivo del green pass? Tutelare i civili da questa malattia, se funziona prendiamoci la responsabilità di inserire l’obbligo ovunque e senza pregiudizi di colore, ma se
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non funziona qualche domanda facciamocela. Soprattutto, guardiamo anche cosa succede nel mondo… non siamo i soli a subire il Covid”.
Tutelare il lavoro e avviare il riordino “La scelta fatta dal Governo di prevedere, dal 15 ottobre, l’obbligo del green pass anche per i lavoratori è logica è condivisibile. Si tratta di una decisione che, già dal suo annuncio, ha fornito un primo risultato importante: un notevole incremento di prenotazioni del vaccino da parte di persone che ancora non avevano fatto neanche la prima dose. Si è trattato, dunque, di misure importanti a protezione, a tutela della salute propria e di quella degli altri. Ma anche a tutela del lavoro, al fine cioè di scongiurare - per quanto possibile - il rischio di una ripresa dei contagi che creerebbe problemi non solo per la salute ma anche per il lavoro, sia nel pubblico che nel privato. Un rischio che deve essere assolutamente scongiurato, anche tenuto conto del fatto che siamo in una fase di ripresa dell’economia”. Ne è convinto Domenico Faggiani, responsabile del Tavolo sulle problematiche dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo patologico per l’Anci, che ne approfitta per fare un discorso più ampio. “Quasi tutti i settori economici hanno risentito degli effetti della pandemia, tra questi anche il settore del gioco legale. Un settore che aveva problemi e difficoltà anche prima della pandemia, problemi che ora si ripresentano tutti, aggravati dal lungo periodo di chiusura delle attività. Un periodo che, come ci indicano chiaramente i dati del 2020, ha visto un forte incremento dell’illegalità nel gioco; questo a riprova del fatto - ammesso che ce ne fosse bisogno – che ‘il gioco pubblico e il presidio del territorio tramite gli esercizi autorizzati sia un argine fondamentale contro il dilagare del gioco illegale’, come ci ricorda il Libro Blu 2020 dell’Agenzia dogane e monopoli. Le questioni che devono essere affrontate - dicevo - sono molteplici, a cominciare dalla nomina del nuovo sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze al quale attribuire la delega ai giochi (non ancora decisa al momento della messa in stampa di questo pezzo, Ndr), e dal riordino del settore, un tema questo che non può più essere rinviato. Sulla necessità del riordino del settore, attraverso un testo unico del gioco, c’è oramai il consenso di tutte le forze politiche. In tal senso si è espresso più volte anche il direttore dell’Agenzia, Marcello Minenna, da ultimo durante la presentazione del Libro Blu 2020. Ed in quella occasione anche il presidente della Camera, Roberto Fico, ha parlato della riforma organica dei giochi come di una ‘urgenza per il Parlamento’. Mi sembra che ci siano, quindi, tutte le condizioni perché venga immediatamente avviato il lavoro per pervenire, quanto prima, ad una riforma che sia il più possibile condivisa. E per questo occorre, da subito, il coinvolgimento anche delle autonomie locali: le Regioni ed i Comuni”.
inchiesta politica
La Dignità del marketing Di fronte al divieto di pubblicità al gioco introdotto nel 2018 operatori e società sportive hanno dovuto cambiare passo, modi e stili di comunicazione e partnership. Ma il prossimo futuro potrebbe portare con sè importanti novità.
di Francesca Mancosu
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re anni. Tanti ne sono passati dall’approvazione, da parte del Governo a trazione Lega-Movimento 5 Stelle, del “decreto Dignità”, che oltre a prevedere una serie di disposizioni per incentivare i datori di lavoro a scegliere forme contrattuali più stabili, portò con sè l’introduzione del divieto di pubblicità e sponsorizzazioni connesse al gioco con vincita in denaro, con l’esclusione delle “lotterie nazionali a estrazione differita”, come la Lotteria Italia. Poi diventato effettivo nel 2019, dopo la pubblicazione delle linee guida tracciate dall’Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che hanno dato il via libera alle comunicazioni di mero carattere informativo fornite dagli operatori, alle quote o alle offerte commerciali, così come alle insegne fuori dai negozi e al posizionamento dei siti di gaming sui motori di ricerca. Regole che hanno “costretto” il settore ad adeguarsi e anche a evolversi, studiando nuove forme di comunicazione e di marketing, sempre nel solco della legge. Componendo un quadro che però ora potrebbe cambiare, dopo le tante istanze avanzate non solo dall’industria di settore – che ha visto sfumare partnership importanti, come quelle con le squadre sportive – ma anche da parte della politica e soprattutto dall’establishment del calcio,
GABRIELE GRAVINA
VALENTINA VEZZALI
con la presa di posizione del presidente della Federazione italiana giuoco calcio Gabriele Gravina, e dello sport in generale, con in testa il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. Per una sospensione temporanea del “ban” fino al giugno 2023, per consentire alle società di riprendersi dal buco finanziario causato dall’emergenza Covid, prima con lo stop alle competizioni e poi con il niet e quindi con la riduzione degli spettatori sugli spalti. Richiesta che sembra incontrare anche i favori del Governo visto il recente endorsement della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali: “Stiamo lavorando per la sospensione temporanea del decreto Dignità”, frase pronunciata proprio durante l’ultimo Consiglio nazionale del Coni, a settembre. Segnali che fanno ben sperare, proprio mentre mezza Europa, seguendo (ma solo in parte) l’esempio italiano, sta introducendo limitazioni alla pubblicità o si prepara a farlo, dalla Spagna alla Francia, all’Olanda, passando per Regno Unito e Irlanda. Un panorama composito e in continua evoluzione, insomma, sul quale abbiamo chiesto un parere a due avvocati esperti di gaming e di questa materia: Stefano Sbordoni e Valerie Peano, protagonisti di un’intervista doppia.
Sbordoni
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Cominciamo, in rigoroso ordine alfabetico, da Stefano Sbordoni, managing partner e founder di Sbordoni&Partners, studio specializzato nel settore del diritto del gioco pubblico e delle scommesse, che sul tema si è espresso più volte, l’ultima delle quali in occasione del panel sulle “Nuove forme del marketing nella nuova normalità del gioco” organizzato nell’ambito di Sbc Digital Italia – Il futuro del gioco in Italia, l’evento promosso da Sbc e Gioco News alla fine di luglio. PROMOSPACE
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«Valutare forme intelligenti di autoregolamentazione»
GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
Nel panel ha parlato di “nuove forme di marketing” emerse negli ultimi anni, come “adattamento” ai limiti imposti al Dl Dignità. Quali sono le principali, e, a suo modo di vedere, le più efficaci? “Naturalmente si parla di gioco online. L’utilizzo più intensivo di forme di comunicazione informativa sul gioco, le raccomandazioni di buon uso, l’utilizzo degli affiliates nei confini delle linee guida Agcom”. Nel suo intervento inoltre ha parlato di “compliance alternativa”,
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inchiesta L A DIGNITÀ DEL MARKE TING
affermando che “questa è la direzione che deve prendere il sistema così com’è stato settato dalle norme”. Cosa intende e quali potrebbero essere gli sviluppi? “Credo che vada valutata la buona condotta dell’operatore sotto altri e diversi punti di osservazione, adeguati alla situazione attuale, senza ipocrisie. Compliance significa conformità, e la conformità deve essere rapportata ad un comportamento in linea con i principi fondanti del rapporto concessorio di gioco”. La Relazione annuale 2021 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro dell’Agcom dà conto della “frammentarietà” dell’attuale normativa di intervento in materia di contenuti online. Secondo lei di quali misure ci sarebbe bisogno? “Sicuramente di una rivisitazione del decreto Dignità e delle linee guida Agcom in ottica di logica e sostenibilità. Proibizioni così assolute generano solo illegalità e devianze, e costringono gli operatori ad adottare soluzioni che generano solo costi aggiuntivi e rendono addirittura ridicolo il provvedimento”. Da più parti, a cominciare dal presidente della Figc Gabriele Gravina, ma non solo, si chiede la “sospensione” del divieto - per consentire al calcio di “riprendersi”con il ritorno delle sponsorizzazioni delle società di scommesse. Cosa pensa di proposte come questa? Sono attuabili?
“Sono proposte ragionevoli. Qui - come per altri aspetti controversi del cosiddetto proibizionismo sul gioco - manca completamente un rapporto scientifico, causale e comprovato tra causa presunta ed effetto. Lo si dà per scontato perché mediaticamente il messaggio fa presa, ma la sostanza è assai povera, anzi, come ho detto sopra, non priva di peggiori conseguenze. Poi, mi si consenta un commento personale: bisogna lavorare su queste cose (peraltro avendone la competenza) e non tutti ne hanno voglia. Si limitano a fare proclami”. Cosa ne pensa del trend normativo che vede alcuni Paesi Ue introdurre un parziale divieto di pubblicità mentre negli Stati Uniti - agli albori della regolamentazione delle scommesse sportive- si punta sull’autoregolamentazione? Quale sarebbe la strada “giusta” da percorrere per disciplinare la materia ed evitare di “favorire” indirettamente il gioco illegale? “Ripeto, bisogna lavorare. Un conto sono dei parziali divieti, che meglio chiamerei limitazioni, ci puo stare. Altro conto sono assolutismi insostenibili. Gli Stati Uniti nel loro pragmatismo hanno quasi sempre anticipato temi e soluzioni che poi in Europa o altrove sono stati adottati e sicuramente meglio declinati, ma su loro iniziativa. Valuterei quindi con favore forme intelligenti di autoregolamentazione”.
STEFANO SBORDONI
Peano
«Ripensare la norma di divieto» A fornire una visione “europea” sul tema è Valerie Peano, avvocato cassazionista socio fondatore dell’Egla - European gambling lawyers and advisors, alla quale chiediamo, in primis, se è possibile, e come, fare pubblicità “al gioco” e allo stesso tempo garantire un “gioco responsabile”. “Non vi è alcuna contraddizione nel fare pubblicità alla propria attività di operatore di gioco, garantendo contemporaneamente un’offerta di gioco responsabile. Lo affermava la Commissione europea già nel 2014, con la sua raccomandazione 2014/478/Ue sui principi per la tutela dei consumatori e degli utenti dei servizi di gioco online e per la prevenzione dell’accesso dei minori: il legislatore europeo, esortando gli Stati membri all’implementazione di una serie di misure di gioco responsabile, ha riconosciuto l’importanza della comunicazione promozionale relativa al gioco per informare ed orientare i consumatori verso l’offerta legale, inquadrandola in modo adeguato. Purtroppo, detta raccomandazione, i cui criteri per l’attuazione in Italia erano stati demandati ad un decreto del ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il ministro della Salute, ai sensi della legge di Stabilità del 2016, è rimasta del tutto inattuata, con le conseguenze che abbiamo visto: piuttosto che disciplinare, il Governo italiano nel 2018 ha preferito ‘gettare la spugna’, vietando ogni pubblicità da parte degli operatori di gioco. Eppure, spunti concreti di come fare pubblicità sono stati forniti dalla stessa Agcom nell’ambito della sua segnalazione al Governo in merito al decreto Dignità, attraverso, in particolare, una conformazione dei contenuti del messaggio commerciale in modo da indirizzare i giocatori verso il gioco legale e verso comportamenti responsabili di gioco e l’incentivazione di campagne di informazione sui rischi connessi al gioco, eventualmente finanziati dagli stessi operatori di gioco”.
Un paio d’anni fa, in occasione del panel “Responsability in gaming”, lei aveva criticato “l’abbandono da parte delle istituzioni europee delle politiche di cooperazione internazionale riguardo al gioco”. Cosa pensa adesso su questo tema, anche alla luce della raccolta firme lanciata dai leader delle più grandi società di gioco online europee per promuovere una cultura del gambling più sicuro in tutti i mercati europei, e della decisione di altri Stati di seguire l’esempio dell’Italia sull’Adv ban? “Sicuramente, dispiace la mancata ricostituzione del gruppo di esperti di regolatori europei sul gioco online, nonostante le recenti sollecitazioni di diversi Stati membri guidati dal regolatore olandese. Negli ultimi anni, l’expert group ha rappresentato una fonte di continui scambi informativi nel segmento sotto l’egida della Commissione europea e che ha poi portato ad iniziative concrete come la pubblicazione della raccomandazione innanzi citata. Dal 2018, assistiamo invece a decisioni contrastanti: alcuni Stati hanno adottato il divieto di pubblicità per il gioco, altri invece si sono orientati per una regolamentazione delle comunicazioni commerciali anticipate da percorsi di consultazione degli operatori di gioco”. Secondo lei il ritorno della pubblicità del gioco, ad esempio sulle maglie delle società sportive, è un’ipotesi praticabile? “Si potrebbero citare anche le recenti dichiarazioni del presidente Malagò a margine della presentazione del Libro Blu 2020 dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che sottolineano l’effetto distorto del divieto di sponsorizzazioni da parte delle società di gioco e scommesse in Italia. È evidente che questa attenzione, esterna al comparto, rappresenta e sollecita l’urgenza non solo di una ‘sospensione’ ma bensì di un ripensamento generale della norma di divieto”.
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VALERIE PEANO
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inchiesta politica
In cerca di un nuovo equilibrio
La business consultant Laura D’Angeli sottolinea come gli operatori di gioco già presenti in forma stabile sul mercato italiano abbiano saputo adattarsi, non senza difficoltà, alle disposizioni contenute nel decreto Dignità
di Anna Maria Rengo
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due anni dalla piena entrata in vigore delle disposizioni contenute nel decreto Dignità in materia di divieto di sponsorizzazione e pubblicità del gioco, le aziende del settore hanno trovato un nuovo equilibrio? Ed è stato soddisfacente, ai fini del loro business? Sono quesiti non banali, tanto più che in questi ultimi due anni un’altra importante variabile, la pandemia, ha sconvolto qualsiasi piano e progetto in itinere. Ad affrontarli, Laura D’Angeli, business consultant con esperienza ultraventennale nel settore del gioco con vincita in denaro. “La risposta del mercato, dopo una fase iniziale di smarrimento, è stata ottima e si evidenzia un comportamento adattivo alla norma. I budget di comunicazione sono stati ridotti e operativamente l’organizzazione del lavoro delle strutture di marketing si è adeguata al mutato paradigma di comunicazione con il consumatore. Le maggiori penalizzazioni sono state subite dai nuovi ‘entranti’ che hanno dovuto avviare le proprie attività di gioco in completa assenza di comunicazione. Per questi operatori non è stato possibile far conoscere il proprio brand attraverso la pubblicità o le sponsorizzazioni”. Come hanno potuto e dovuto adattare le loro strategie di marketing e comunicazione? “Gli operatori fisici non hanno avuto molte possibilità di scelta e hanno puntato sulla fidelizzazione della clientela e sull’acquisizione diretta per prossimità. Gli operatori online hanno preferito potenziare le attività di affiliazione online puntando sulla comparazione delle offerte e hanno sviluppato ulteriormente i servizi di assistenza e ricarica al cliente attraverso l’uso della rete fisica”.
Per marketing socialmente responsabile Quali sono stati gli aspetti più difficili da si fa riferimento all’insieme di strumenti affrontare, per quanto attiene le disposidi marketing (inclusa la comunicazione) zioni? studiati e realizzati allo scopo di fornire “Sicuramente il divieto di sponsorizzaun beneficio al consumatore”. zione è stato molto penalizzante non Ci sono stati degli effetti “collaterali”, magasolo per il settore delle scommesse ma, ri non previsti dal legislatore stesso? anche, per il mondo sportivo”. “Il giocatore in assenza di informazioni A suo modo di vedere, il decreto Dignità ha potrebbe essersi rivolto, inconsapevolraggiunto le sue finalità, per quanto attiene mente, al gioco illegale”. la tutela del giocatore e del consumatore? Le disposizioni sulla pubblicità hanno fatto “La comunicazione effettuata nel modo “scuola” in Europa. Ci sono esempi di dicorretto ovvero come informazione al vieto così totale? E che cosa ne pensa delle consumatore rappresenta un valore fonforme più “leggere” adottate da altri Paesi? damentale per la protezione e l’orienta“Un modello sicuramente interessante è mento del consumatore stesso. La comuquello inglese, basato su un sistema colnicazione, in generale, può consentire laborativo tra Stato e impresa e struttudi evidenziare le differenze tra offerta rato su una rimodulazione delle varie di legale ed illegale di gioco ed esaltare gli forme di comunicazione al consumatore, strumenti a tutela del giocatore. anche sulla base dei risultati del monitoIn linea generale, ritengo che qualsiasi raggio continuo dell’andamento dei feforma di divieto non possa essere connomeni del disturbo da gioco d’azzardo. siderata la forma giusta per prevenire Inoltre, la normativa inglese si caratterizcomportamenti devianti, al contrario za per un sistema sanzionatorio molto sono a favore della cosiddetta ‘spinta duro”. gentile’, ‘nudging’, ovvero portare il conAlla luce degli effetti devastanti della pansumatore verso scelte consapevoli. Non demia sulle imprese del gioco, ma anche sui bisogna dimenticare che la maggior parsettori che in passato più beneficiavano dei te dei giocatori, sono sociali, ovvero persuoi proventi pubblicitari, a suo modo di vesone che giocano per intrattenimento e dere sarebbe opportuno e possibile rivedere il divertimento. divieto attualmente vigente? La comunicazione al consumatore po“Non credo che questo tema possa e trebbe, quindi, essere consentita e midebba essere collegato alla pandemia. rata su specifici temi come: la tutela dei Credo, piuttosto, che riguardi una visione minori e dei soggetti vulnerabili, la difsistemica del settore”. ferenza tra gioco pubblico legale e gioco illegale, la conoscenza degli strumenti di LEI CHI È?!? gioco responsabile. Laura D’Angeli è business consultant con La comunicazioesperienza ventennale nel settore del gaming. ne potrebbe essere Nell’ambito delle sue attività professionali ha considerata come sviluppato progetti relativi alla pianificazione strategica, al marketing responsabile e alla una leva del marsostenibilità sociale di impresa. È membro del keting socialmente Gruppo studi e Ricerche Diritti e Salute del responsabile. Giocatore-Consumatore. Settore dei giochi e delle scommesse, presso l’Università di Tor Vergata.
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PH. BR ANIMIR-BALOGOVIÄ, PEXELS
inchiesta politica
Le attese del basket Il presidente della Federazione italiana pallacanestro, Giovanni Petrucci, guarda con favore all’apertura del Governo in merito alla possibile sospensione temporanea del divieto di pubblicità per le scommesse, e traccia un bilancio drammatico delle conseguenze della pandemia sullo sport ma un altro, assai positivo, sui successi degli azzurri nelle varie gare internazionali di Anna Maria Rengo
GIOVANNI PETRUCCI
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port tricolore messo a durissima prova dalla pandemia di Covid-19 che da marzo dello scorso anno ha fatto chiudere stadi, palazzetti, piste di atletica. Sport tricolore che aveva già subìto le ripercussioni del divieto di pubblicità e di sponsorizzazione da parte delle società di gioco, entrato in pieno vigore nel 2019 con il conseguente venir meno di importanti fonti di finanziamento soprattutto per le federazioni di quegli sport sui quali più si scommette. A tracciare un bilancio, ora che la fase più dura della pandemia sembra (finalmente) alle spalle e che si potrebbero aprire nuovi scenari anche sul fronte di una rivisitazione del decreto Dignità, è il presidente della Federazione italiana pallacanestro, Giovanni Petrucci. Il mondo del basket italiano come ha vissuto la pandemia e come vive le attuali limitazioni che ancora lo interessano? “Abbiamo vissuto la pandemia con apprensione, preoccupazione, ma anche con attenzione e, mi permetto di dire, con senso di responsabilità. A inizio del marzo 2020 abbiamo sospeso, di comune accordo con le Leghe di Società e con i Comitati Regionali Fip, tutte le attività. Gli scudetti della passata stagione
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agonistica non sono stati assegnati: non accadeva dalla seconda guerra mondiale. Successivamente abbiamo lavorato, seguendo le indicazioni dell’Autorità di Governo, per la realizzazione dei protocolli per la ripresa progressiva degli allenamenti e dei campionati per tutti i livelli nel rispetto di tutte le norme di prevenzione e sicurezza. Mi scuserà il gioco di parole, ma ci sentiamo limitati dalla limitazioni. Il green pass è lo strumento giusto per consentire l’apertura oltre il 35 percento dei posti disponibili nei palazzetti e stiamo dialogando con le Istituzioni politiche per arrivare almeno al 50 percento subito (come già accade per gli spettacoli teatrali) di cui comunque non siamo contenti. Sarebbe il primo passo però, per arrivare poi, in breve tempo, al 100 percento. E fino a quando non ci si arriverà sarà una sconfitta per tutti, anche per il Governo. Ci piacerebbe se non dialogare, almeno avere spiegazioni dal Comitato tecnico scientifico, ma questi non ci risponde, né si confronta con noi. Lo scorso anno le società sono state bravissime a giocare senza pubblico, ma le difficoltà economiche, dopo 18 mesi, sono molto preoccupanti se non viene riattivata quella linfa vitale che gli spettatori rappresentano per le squadre. Sicuramente a livello economico, ma anche di entusiasmi e di comunità. Seriamente rischiamo la disaffezione del pubblico”.
inchiesta L E AT T E SE D E L BASK E T
Quali sono state le ricadute economiche della pandemia sul mondo del basket e che cosa chiedete al riguardo? “La Federazione tra la passata stagione agonistica e quella in corso ha sospeso tasse di gare e di tesseramento e assegnato contribuiti per la cifra di 13,7 milioni di euro. Una cifra importante per dare fiducia e respiro ai nostri tesserati. Abbiamo perso circa 75mila tesserati tra minibasket e giovanili: il che ha significato meno entrate per le società e i centri minibasket. Le Leghe hanno lanciato il grido di allarme che, mancando il pubblico, gli investitori si stiano ritirando e che abbiano perso una quota mercato di circa il 30percento per la serie A e addirittura del 45 percento fra serie A2 e B: siamo vicini ai 100 milioni di euro in meno considerando anche il basket femminile. Non si tratta solo di dare esposizione televisiva alle partite (che non è mai mancata). Gli spettatori al campo creano le occasioni per gli sponsor per un marketing di prossimità molto più importante ed efficace. Come ho detto qualche giorno fa, e non per citarmi, chiediamo alla politica di non fermarsi ai bei discorsi e ai complimenti, come quelli che abbiamo ricevuto un po’ tutti ai Giochi Olimpici e Paralimpici ed anche dopo, ma di agire e di prendere decisioni a favore dello sport, ascoltando chi lo sport lo fa ogni giorno. Di certo ci aspettiamo un intervento diretto e a più livelli, chiamateli ristori se preferite, e soprattutto che venga ridata la centralità al Coni, come è sempre stato, fino alla sciagurata riforma del 2018”. Che bilancio trae dei risultati italiani alle Olimpiadi 2020 di Tokyo e alla luce di ciò quanto è importante sostenere e promuovere lo sport nel nostro Paese? In che modo lo si può e deve fare? “È un bilancio molto più che positivo. Lo affermo senza alcuna presunzione. La presenza di due squadre Nazionali, nel 5c5 maschile e nel 3x3 femminile, è stata molto importante, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello della promozione della nostra pallacanestro. È stato molto emozionante. Entrambe le squadre si sono qualificate nell’ultima gara disponibile e contro la squadra di casa che ospitava la sede della Qualificazione: le ragazze in Ungheria, a Debrecen, contro le magiare e i ragazzi contro la Serbia a Belgrado. Due vittorie storiche contro squadre più che blasonate. Il destino comune è continuato anche dopo: entrambe le squadre sono state eliminate ai Quarti, ma la magia e l’importanza dei Giochi Olimpici ha superato, per quanto importante, il risultato tecnico. La nostra pallacanestro ha avuto una nuova ed importante promozione. Al di là dei maggiori spazi che ci hanno concesso i media e la conseguente diffusione presso tutte quelle persone che non seguono normalmente il basket, i giovani si sono identificati nei giocatori della Nazionale. I ragazzi e le ragazze, al campetto, hanno cominciato a volere imitare le gesta di Mannion, Pajo- P H . A R C H I V I O
la, Fontecchio, Melli, oltre che di Gallinari. Insomma il valore della pallacanestro italiana è stata riconosciuta a tutti i livelli e da tutte le generazioni. Mai come dopo i Giochi Olimpici e i Giochi Paralimpici di questa estate l’Italia si è identificata con tutto lo sport e non solo con il calcio. Non solo gli Italiani si sono sentiti campioni d’Europa con la Nazionale di Roberto Mancini e del presidente Gabriele Gravina, ma anche campioni olimpici nei 100 metri con Marcell Jacobs, nel salto in alto con Gianmarco Tamberi, nel pugilato con Irma Testa così come medaglia d’oro nel fioretto paralimpico con Bebe Vio. Al Governo il compito di non disperdere queste energie positive lavorando in sinergia con il Coni e le Federazioni”. Nel 2018, durante il primo governo Conte a guida Lega-Movimento 5 Stelle, è stato introdotto il divieto di pubblicità e sponsorizzazione da parte degli operatori di gioco. Come questa misura ha avuto impatto sulla vostra Federazione? Pensate sarebbe opportuno rivederla? “È un argomento delicato che mi sembra stia per avere una sua conclusione. Alcune settimane fa il presidente Coni Giovanni Malagò ha buttato il primo sasso nello stagno affermando che la disposizione contenuta nel decreto Dignità ‘è figlia di un contesto di demagogia che ha penalizzato tutto lo sport, non solo il calcio’. Il sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri con delega allo Sport Valentina Vezzali lo scorso 14 settembre nel salone d’Onore del Coni ha testimoniato che il problema è all’attenzione del Governo che sta valutando una sospensione, almeno temporanea, del divieto di pubblicità sulle scommesse sportive. Io aggiungo che se le scommesse sono raccolte da società legalmente riconosciute, perché per queste società la pubblicità non dovrebbe essere permessa?”. Tra i problemi dello sport di tutto il mondo c’è quello di match fixing. Quanto è sentito per voi questo problema? Come lo state affrontando e cosa chiedete al riguardo? “Lo condanniamo decisamente e siamo sempre vigili per prevenirlo”.
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inchiesta politica
La terza via tra passato selvaggio e divieto assoluto Moreno Marasco, presidente dell’associazione dei concessionari di gioco online legale d’Italia, Logico, fa il bilancio dell’impatto del decreto Dignità a due anni dall’entrata in vigore delle disposizioni di Cesare Antonini
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principio per il quale la pubblicità è l’anima del commercio, nel settore del gioco online raggiunge la sua massima applicazione: se non possono promuoversi, gli operatori online hanno difficoltà a contrastare l’offerta degli operatori del mercato illegale, vivacissimo in era Covid la difficoltà è ancora maggiore se si pensa ai nuovi aggiudicatari dell’ultima gara per il gioco online, per i quali il divieto di pubblicità significa non riuscire a farsi conoscere. Non si può quindi parlare di nuovo equilibrio. Certamente, le aziende concessionarie hanno cercato di trovare contromisure adeguando i propri modelli di business, nel rispetto delle norme”. È il bilancio di Moreno Marasco, presidente di Logico, dopo due anni dalla piena entrata in vigore del decreto Dignità in materia di divieto di sponsorizzazione e pubblicità del gioco. Con lui cercheremo di capire se le aziende del settore hanno trovato un nuovo equilibrio e come cercare di correggere un provvedimento che pare abbia disatteso tutte le aspettative che
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aveva generato. Il termine “resilienza” è abusato per i massimi ma il settore del gioco legale ha dovuto fare un lavoro pazzesco per cambiare e adattare le loro strategie di acquisizione, marketing e comunicazione. Com’è andata? “Dovendo rinunciare a promuovere l’attività e il prodotto, hanno dovuto concentrarsi sul riposizionare i propri brand e raccontare storie differenti, per mantenerli vivi. Si parla di sport, di eventi, di statistiche. Come sempre c’è chi eccelle e chi fa da ‘follower’, ma è evidente che l’aumento dell’illegalità lamentato dall’Agenzia sia in gran parte dovuto anche alla mancata visibilità e all’impossibilità per i concessionari di rimanere competitivi nel pubblicizzare i propri marchi o servizi”. Un provvedimento che poteva anche cancellare un settore intero. Per tutte le aziende si è trattato di un vero percorso ad ostacoli tra Adv, social e campagne di qualsiasi tipo: quali sono stati gli aspetti più difficili da affrontare per rientrare nel perimetro strettissimo e rigidissimo che ha disegnato la legge in questione? “Le disposizioni di divieto non sono state adottate sulla base di una ricerca scientifica e appaiono perciò non coerenti e sproporzionate rispetto all’obiettivo. Peraltro, i limiti applicativi del divieto sono evidenti. La prevenzione ed il contrasto al gioco patologico possono essere raggiunti efficacemente con una regolamentazione seria e non con il divieto di pubblicità”.
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Anche nel Regno Unito è in atto un percorso a tappe graduale (più del Dignità) per moderare o vietare la promozione del gioco d’azzardo legale. Così nella prossima revisione del Gambling Act del Regno Unito, alle società di scommesse e gioco d’azzardo sarà vietato apparire sul davanti delle magliette da calcio. E sarà una delle prime modifiche di restrizioni più allargate che potrebbero vietare anche le pubblicità allo stadio e in tv.
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aver scelto il divieto totale dell’Italia e, ancor prima, della Bulgaria. Condividiamo l’importanza di intervenire sul tema e sosteniamo la scelta di diversi altri Stati che hanno/stanno adeguando le loro regolamentazioni, anche sulla base di processi consultivi con gli operatori”. Nel Governo Draghi si è parlato più volte, seppur in maniera scoordinata e poco organica, di rivedere la normativa e modificarne alcune parti alleggerendo, se possibile, i divieti più rigidi. Anche perché gli effetti su alcuni settori sono stati devastanti. È possibile? “Occorre rimettere le persone, i giocatori, al centro del dibattito. Non demonizzarli o trattarli alla stregua di tossicodipendenti, solo perché alla ricerca di uno svago o di un brivido d’adrenalina. I concessionari sono pronti in qualsiasi momento a collaborare a una regolamentazione della pubblicità che si innesti nel contesto europeo. Siamo i primi a non voler tornare indietro alle condizioni che hanno contribuito a mal disporre l’opinione pubblica verso il gioco pubblico. Vale la pena ricordare come i concessionari aderenti all’Associazione Logico avessero già adottato, prima del divieto, un codice di autodisciplina pubblicitaria. L’Associazione aveva anche promosso una campagna di ‘pubblicità sociale’, ‘il gioco è bello finché è un gioco’ per sensibilizzare il pubblico in merito alle importanti ed efficaci tutele presenti nel gioco online legale. Se, prima del decreto Dignità, non andava bene, dopo è andata ancora peggio. Ci vuole una terza soluzione, che andrebbe percorsa in modo bilanciato, garantendo nel contempo un contrasto efficace al gioco minorile e al gioco patologico, in un contesto di gioco legale attrattivo e sicuro, offerto dai concessionari per conto dello Stato”.
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BRIGID SIMMONDS
A suo modo di vedere, il decreto Dignità ha raggiunto le sue finalità, per quanto attiene la tutela del giocatore e del consumatore? È stata abolita la ludopatia, tanto per ricordare le dichiarazioni trionfalistiche dei promotori del decreto? “A noi risulta che il nemico dichiarato del legislatore, ossia la ludopatia, goda di ottima salute, e rimane un nemico effettivo della società e degli operatori legali, che pagano le conseguenze di un mercato sempre più in mano all’illegalità. Senza gli strumenti di tutela che sono stati faticosamente creati e applicati dagli operatori legali, le persone che vogliono divertirsi finiscono per rovinarsi su piattaforme pirata. In base a stime Ipsos, nel 2020 per ogni 10 giocatori online nel circuito legale, ce ne sono stati almeno 7 in mano all’illegalità. Paradossalmente, per ‘quello’ Stato il nemico vero dello Stato eravamo e siamo noi, in quanto visibili. Si è preferito agire all’insegna del detto “occhio non vede, cuore non duole”. Lo dimostra non soltanto il decreto Dignità, ma anche la incresciosa vicenda delle presunte decadenze delle concessioni per il gioco a distanza, che ormai ha accumulato una trentina di contenziosi davanti al giudice amministrativo. E come dimenticare il prelievo per il fondo Salvasport, un’estorsione persino superflua, a fronte dei miliardi piovuti dal recovery fund”. Quali sono stati i danni collaterali che il decreto Dignità non aveva calcolato e che non erano stati previsti dal legislatore stesso? “Chi non rispetta le norme, in questo contesto distorto e distopico, paradossalmente ha la meglio e conquista progressivamente fette di mercato - segnala Marasco - è purtroppo molto semplice: gli investimenti pubblicitari dei concessionari eclissavano gli operatori illegali, che da oltre due anni hanno invece avuto la possibilità di emergere e prosperare maggiormente nel contesto attuale, anche beneficiando delle chiusure di cui il gioco fisico è stato destinatario nei lunghi mesi di lockdown per il contenimento della pandemia da Covid-19”. Oltre ai problemi riscontrati in Italia e nel nostro mercato le disposizioni sulla pubblicità hanno “contagiato” molti paesi in Europa. Ci sono altri esempi di divieto così totale? Altri governi hanno adottato forme più “leggere”, cosa ne pensa? “Certamente è molto più facile vietare che legiferare, a maggior ragione quando si tratta di un tema complesso come il gioco. Fortunatamente sono pochi gli Stati ad
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Premier League sì, ma è meno probabile che il divieto venga implementato nelle leghe inferiori, dato il significativo impatto finanziario che avrebbe sulle squadre Efl. Brigid Simmonds, presidente del Betting and Gaming Council, sottolinea però che “l’industria del gioco d’azzardo non può essere ritenuta esclusivamente responsabile del gioco d’azzardo problematico e i rischi che derivano dalle scommesse”.
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Tutto questo nonostante l’impegno delle società di gioco per combattere le distorsioni del settore: “Come industria abbiamo appena annunciato che spenderemo altri 100 milioni di sterline entro il 2024 per finanziare la linea di assistenza nazionale, per finanziare le scommesse e per finanziare i 10 milioni che abbiamo appena investito nell’istruzione attraverso i programmi Ygam e GamCare e ovviamente il Dipartimento dell’Istruzione”, conclude.
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attualità politica
A braccetto verso il futuro Lo sport tradizionale punta sul digitale per ritrovare appeal, dando ai videogame competitivi ancor più visibilità di Daniele Duso
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er i puristi del settore due calciatori famosi che giocano a Fifa su Twitch non stanno facendo esports. Esports è un qualcosa di diverso dal semplice gaming, si tratta di competizioni che vedono scontrarsi professionisti, videogiocatori sì, ma che lo fanno per mestiere. Eppure lo scorso anno, quando tutte le competizioni sportive sono state congelate dalla pandemia, sono state anche quelle strampalate competizioni organizzate tra calciatori, piloti o altri sportivi a pompare la scena esportiva mondiale alimentandola e facendola crescere in modo quasi inaspettto. Gli esports, a dire il vero, già crescevano con costanza da alcuni anni, e pur rimanendo all’interno di una nicchia all’interno del più grande insieme che comprende tutti i titoli videoludici, avevano comunque già fatto breccia nel cuore degli sport tradizionali.
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Gli sport infatti, più o meno tutti, hanno di questi tempi un grosso problema: stanno perdendo pubblico e, quel che è peggio, vedono la loro età media aumentare inesorabilmente. I giovani, infatti, non sono più interessati agli sport come lo erano i loro padri e, prima ancora, i loro nonni. I ragazzi, oggi, hanno molte più opportunità di intrattenimento e, tra queste, scelgono quelle di più facile fruizione, quelle che adesso, addirittura, possono essere sempre a disposizione, grazie a uno smartphone. Un fenomeno di cui molti, nel mondo dello sport, si sono accorti. Uno degli ultimi a tornare sull’argomento, qualche settimana fa, è stato il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis, dicendo che “i giovani preferiscono lo smartphone alle partite”, ma prima di lui, facendo molto più clamore fu Andrea Agnelli, che giustificando il progetto della Super League sottolineò l’importanza di “andare a creare una competizione che simuli ciò che fanno le piattaforme digitali”, andando loro incontro per “fronteggiare la competizione di Fortnite o Call of Duty, che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi”. Agnelli e De Laurentiis sono solo due esempi di imprenditori del mondo dello sports italiano che hanno esternato il problema, ma molti altri (citiamo ad esempio l’ex boss della Ferrari, Maurizio Arrivabene) lo hanno individuato tentando di correre ai ripari, con una strategia che ripercorre il suggerimento del vecchio adagio: “Se non puoi batterli, unisciti a loro”.
attualità A BRACCE T TO VERSO IL FUTURO
Così sport e esports hanno cominciato ad avere un primo approccio, con da una parte gli sport che hanno fame di pubblico, dall’altra gli esports che non si sono tirati indietro considerandosi geneticamente parte del settore sportivo, fin dalla scelta del nome, ormai entrato nell’uso comune. I due mondi, per tanti versi molto distanti uno dall’altro, sono in realtà legati da un filo invisibile che, nel corso degli ultimi anni, ha portato sport e videogame ad influenzarsi, anche profondamente, a vicenda. Gli esempi sono tanti. Prendiamo uno dei più spettacolari, quello andato in scena nel corso dell’ultima Supercoppa Italiana giocata da Juventus e Napoli lo scorso gennaio. A sponsorizzare la competizione Sony Playstation, che durante la gara ha offerto una visuale diversa per gli spettatori incollati alla Tv, allestendo una videocamera scorrevole puntata sul pallone che ha consentito ai telespettatori una visuale della partita molto simile a quella di un videogame. Allo stesso modo, qualche mese fa, qualcuno ha anche provato a riempire gli stadi con tifosi virtuali, visto che quelli reali ancora non potevano accedere fisicamente alle strutture sportive. Un cambio di paradigma fondamentale, se si pensa fino a ieri era il mondo virtuale a emulare quello reale. Ma al di là di queste curiosità, lo sbocco “naturale” del rapporto tra sport e esports è un altro, e consiste nel fatto che il team sportivo compaia, in qualche modo, all’interno del mondo digitale. Così sono nate le varie competizioni esportive come la eSerie A, la BeSports, quelle dedicate alla Serie C e D, ma anche il campionato di Formula 1 esports, la Moto Gp e le competizioni internazionali di basket organizzate dalla Fiba. L’Italia, in questo, è arrivata tardi: in Inghilterra, come anche in Francia, in Germania e in Spagna, i campionati di calcio esports legati ai principali campionati nazionali sono attivi già da qualche anno. Per non parlare, poi, di quello che succede negli Stati Uniti d’America con la Nba 2K League. Gli esports ormai attirano così tanto la curiosità dei possibili investitori che moltissimi calciatori, ancor prima di appendere le scarpette al chiodo, investono nel mondo degli esports. L’ultimo in ordine di tempo ad aver compiuto questo passo è stato Merih Demiral. Difensore ex Juventus, ora in forze all’Atalanta, Demiral ha annunciato la nascita del Team Demiral Esports. Prima del nazionale turco, invece, era toccato a stelle del calibro di Sergio Aguero e Thibaut Courtois, ma anche David Beckham e, per restare in casa nostra, Bernardo Corradi e Christian Vieri con Plb. Storie di sport ed esports si intrecciano dunque sempre più spesso, ome quella del team esports statunitense dei FaZe Clan, che è finito sulla copertina di Sports Illustrated, un avvenimento anche questo, per gli esports attuali,
considerando che qualche anno fa ciò era accaduto a un anonimo diciassettenne di nome LeBron James, che si proprio grazie a una copertina sulla nota rivista vide poi esplodere la sua popolarità. In questo 2021 infatti, a soli 16 anni, è toccato a Bronny James finire in prima pagina con l’organizzazione di Los Angeles, segno che gli esports hanno ormai fatto breccia anche sulla stampa di settore, oltre che in moltissimi quotidiani dove spesso si trovano articoli che parlano di esports (come su Corriere dello Sport e TuttoSport, ad esempio, che quotidianamente riservano uno spazio agli esports, curato dalla redazione di Esportsmag). Inevitabile, quindi, che ancora prima di qualsiasi riconoscimento ufficiale da parte del Cio, o del Coni, per quanto riguarda l’Italia (questione della quale parliamo anche in questo numero), i due mondi finiscano con l’assomigliarsi prendendo uno le sembianze dell’altro, almeno in alcuni ambiti. Dello sports che adotta elementi virtuali o inquadrature videoludiche abbiamo già detto, ma anche gli esports fanno la loro parte, e non solo per il fatto che in molti casi simulano competizioni sportive reali. Nasce proprio così Pro2Be, ad esempio, la prima agenzia italiana che gestisce talenti esports individuandoli tra i videogiocatori più meritevoli, ingaggiandoli e proponendoli poi a team o organizzazioni che cercano campioni “digitali”. È stata Pro2be, ad esempio, a fornire i player alla Fip, la Federazione italiana pallacanestro, in occasione dei vari tornei Fiba Esports Open, organizzati alla Federazione tennistica internazionale. Fabio Battista, Co-founder (con Roberto Forzano, Arcangelo Manfredonia) di Pro2Be, racconta che “al momento abbiamo più di venti assistiti che si dividono tra player e talent (telecronisti)”. Quanti titoli esport riuscite a “coprire” attualmente? “Siamo specializzati nei videogiochi sportivi: Fifa, Pes, Nba2K, MotoGp e Tennis. In futuro crediamo di aprirci anche a nuovi titoli”. Con quali realtà dello sport tradizionale siete venuti in contatto tramite gli esport? “Siamo stati tra i primi a credere nella relazione tra sport e esport. Abbiamo lavorato e lavoriamo come esperti nel settore esports in ambito calcistico per Ac Monza, Alessio Romagnoli, Genoa Cfc, Fc Crotone, Cagliari Calcio, Spezia Calcio. Nella MotoGp, siamo partner di Lcr Honda e Pramac Racing mentre l’assistito Andrea Saveri è pilota ufficiale di Ducati Corse per la MotoGp eSport 2021”.
I TRE CO-FOUNDER DELLA PRO2BE,̀DA SX: A R C A N G E LO M A N F R E D O N I A , R O B E RTO F O R Z A N O, FA B I O B AT T I S TA
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attualità politica
Dal lavoro del Comitato olimpico uno spiraglio per il loro avvicinamento al mondo delle scommesse
Gli sport virtuali per dare dignità agli esport
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er il Coni gli esports non esistono più. Da qualche tempo l’appellativo corretto per le competizioni basate sul videogioco è sport virtuali, che delimita il campo a tutti i videogiochi che simulano, in digitale, sport tradizionali già esistenti. La nuova definizione, in realtà, serve anche a fare chiarezza e a liberare il campo da dubbi, fraintendimenti e sovrapposizioni: il Coni, così come il Cio in ambito internazionale, hanno sempre dichiarato che se un’apertura poteva esserci nei confronti del mondo videoludico, questa sarebbe stata esclusivamente per quei titoli che, in qualche modo, già hanno a che fare con il mondo dello sport; mentre tutti gli altri rimangono esports. Così è stato infatti anche con il primo grande evento realizzato dal Comitato olimpico internazionale nel mondo dei videogiochi, con le Olympics virtual serie che hanno portato in scena competizioni di motorsport (con il videogame Gran TurismoTM Sport), di vela inshore e offshore (con Virtual Regatta), baseball (con eBaseball powerful pro baseball 2020), canottaggio (World Rowing and Open format) e ciclismo (con la piattaforma Zwift). In Italia il Coni, come è ovvio che sia, ripercorre esattamente il percorso del Cio, ma sempre seguendo le direttive che arrivano “dall’alto”, ha saputo andare oltre, avviando ancora un paio di anni fa, per volontà del suo presidente, Giovanni Malagò, un percorso per la costituzione di una vera e
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propria federazione italiana degli esports. Della federazione abbiamo già parlato anche nei mesi scorsi, annunciando in anteprima che il nome sarà Fisv, che sta per Federazione italiana degli sport virtuali. Michele Barbone, il presidente del Comitato promotore degli esports istituito dal Coni ha sottolineato più volte che sarà lo stesso comitato a trasformarsi in una federazione di servizio, che fornirà supporto senza tuttavia sostituirsi alle federazioni esistenti. Ogni federazione che vorrà aprirsi agli esports può farlo liberamente, come già successo per calcio, basket, motociclismo, ad esempio, che già hanno avviato progetti di vario genere connettendosi la versione videoludica del “loro” sport. Tutte le altre federazioni, che peraltro, come spiega Barbone, hanno sicuramente minori capacità economiche (e anche meno personale a disposizione), possono affidarsi alla Fisv per saperne di più, per avviare un progetto o anche per organizzare competizioni. “Più o meno”, evidenzia Barbone, “sarà una federazione di supporto, come lo sono la federazione cronometristi e la federazione medico sportiva”. Ma l’attività del Coni per gli esports, anche in tal caso seguendo il percorso tracciato dal Cio, non si ferma qua. Se si vuole far diventare le competizioni basate sui videogame della gare serie, come sono quelle sportive, occorre una struttura di controllo che certifichi il risultato al di là di ogni possibile dubbio o tentativo di frode. In questo l’esperienza di una struttura come quella che gestisce gli sport tradizionali può sicuramente tornar utile. E in quest’ottica sta appunto procedendo il Coni, anche se per il momento, è giusto dirlo, i tempi sono per tanti motivi ancora un
di Daniele Duso
po’ prematuri. “Lo sport rispetto al gioco ha un ordinamento strutturato”, spiega l’avvocato Giancarlo Guarino, membro del Coni e coordinatore dell’area giuridica del Centro studi del Comitato di Barbone nell’ultimo evento organizzato dal Coni sul tema degli sport virtuali. “ Per convenzione siamo d’accordo che si parli di sport quando c’è un sistema di ordinamento. La realtà ha già varato gli esports come un qualcosa che esiste da tempo, anche se in realtà non si capisce ancora cosa sia, dato che il movimento non contiene in sé nessun riferimento, nessun ente, né organizzazioni o responsabili di riferimento. Per ora c’è solo un’autoaffermazione di sé stessi. Quando sentiamo parlare di presunti atleti, presunti tecnici, presunti team, presunte società, al momento è solo un movimento spontaneo, che di sport non ha assolutamente nulla, nella misura in cui sport non più che essere il gioco che viene portato all’interno di un ordinamento settoriale, che si dà delle regole. Questo ha iniziato a farlo il Cio”. Parole importanti, quelle di Guarino, perché ad oggi è proprio la mancanza di certezza nelle competizioni a bloccare, almeno in Italia, sia l’approdo di sponsor importanti che lo sviluppo delle scommesse legate agli sport elettronici, che molti attendono come la possibile svolta per il settore. Il processo avviato non sarà breve, come per tutte le novità introdotte in ordinamenti complessi come quello del Coni, ma quel che è certo è che ormai siamo di fronte a un percorso che disegnerà il nuovo volto anche di molti sport tradizionali, in un futuro che è più vicino di quel che si pensi.
lotterie politica
OLTRE IL JACKPOT Il SuperEnalotto guarda avanti e introduce un’ulteriore innovazione a partire da ottobre
Su
queste pagine scriviamo sempre molto delle innovazioni che riguardano il mondo del gaming. Il segmento delle lotterie è invece quello di cui si parla parla di meno, nonostante proprio su questo fronte stiano avvenendo i cambiamenti più significativi. Lo sanno bene in casa Sisal dove, proprio a partire da questo mese, viene proposta al pubblico italiano una grande novità, all’insegna dell’innovazione di prodotto e della relazione con il consumatore. Protagonista, ancora una volta, sarà SuperEnalotto: un prodotto e un brand ormai “storico”, con un appeal unico sui giocatori, consolidato nel tempo grazie alla sua capacità di adattarsi alle evoluzioni della società. Anche stavolta, il gioco di Sisal propone una serie di novità, capaci di rendere SuperEnalotto attuale attraverso una forte integrazione tra il mondo retail e il digitale. Le principali novità introdotte con Winbox denotano la volontà di fare innovazione anche su un prodotto di successo come SuperEnalotto e di costruire un’esperienza di gioco sempre più gratificante per i consumatori. SuperEnalotto Winbox introduce, infatti, nuove opportunità di vincita a parità di costo, attraverso una esperienza di gioco rinnovata, che inizia nel momento della giocata e arriva all’estrazione della tradizionale sestina, con anche la possibilità, per chi gioca a SuperStar, di concorrere ad una Seconda Chance, nel caso non abbia realizzato nessuna vincita. In questo modo Sisal affianca al sogno del grande Jackpot, che da sempre rappresenta l’essenza di Supe-
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rEnalotto, numerose vincite, più contenute, ma comunque gratificanti (fino a 500 euro), capaci di regalare un sorriso a milioni di persone e farle tornare, felici, in ricevitoria. Un altro importante aspetto di Winbox risiede nell’offrire ai giocatori SuperEnalotto una rinnovata esperienza digitale, complementare a quella nel punto vendita che, come da tradizione, resta il punto dove inizia e si conclude l’esperienza di gioco. Giocare a WinBox sarà facilissimo: per ogni giocata SuperEnalotto SuperStar fatta in ricevitoria basterà inquadrare il QR code presente sulla ricevuta con l’App ufficiale SuperEnalotto, eventualmente scaricandola, nel caso non lo si sia già fatto prima. Inquadrando il QR code si entrerà nell’esperienza Winbox e ci si potrà aggiudicare subito una vincita fino a 500 euro, per poi partecipare a Seconda Chance con vincite fino a 50 euro nel caso non si sia realizzata nessuna vincita dopo l’estrazione. La verifica della vincite potrà essere fatta direttamente tramite la App SuperEnalotto oppure in ricevitoria, esattamente come avviene oggi. È quindi evidente che con SuperEnalotto Winbox, Sisal sia determinata nel voler restituire ancor più valore ai giocatori, fidelizzare gli attuali e attrarne di nuovi, andando incontro alle abitudini di acquisto e consumo che vedono il digitale come parte integrante e irrinunciabile del vissuto quotidiano. Si conferma altresì centrale il ruolo della rete dei ricevitori, che saranno protagonisti nel proporre ai loro affezionati clienti un SuperEnalotto rinnovato, con più opportunità di vincita allo stesso costo; nell’introdurli a una esperienza che inizia in ricevitoria, li mantie-
lotterie
ne coinvolti e vicini a SuperEnalotto anche quando si allontanano, per poi vederli tornare dopo l’estrazione per una nuova giocata, magari gratificati da una piccola vincita inattesa. SuperEnalotto Winbox segna l’inizio del nuovo corso delle lotterie Sisal, orientato a portare valore ai consumatori e alla rete di ricevitori, attraverso una esperienza di gioco sempre più coinvolgente, responsabile, in cui fisico e digitale si integrano e si alimentano reciprocamente, per garantire un lungo futuro e una nuova vita a SuperEnalotto.
Quella di anticipare le tendenze dei consumatori è una delle caratteristiche insite nel Dna di Sisal, che, come avvenne negli anni ’90 quando fu una delle prima aziende a creare un network telematico capace di raccogliere le giocate collegando gli oltre 30mila punti vendita allora presenti in modo capillare su tutto il territorio italiano, oggi intende definire una nuova relazione con i consumatori, in linea con il processo di digitalizzazione del Paese, accelerato dalla pandemia. SuperEnalotto Winbox debutta con il concorso n .118/2021 che apre il 1 ottobre, giorno dal quale ci si potrà aggiudicare subito numerose vincite inquadrando il QR Code con la App SuperEnalotto, mentre con l’estrazione di sabato 2 ottobre 2021 si potrà partecipare alla Seconda Chance. (Ac)
ECCO A VOI IL NUOVO WINBOX DI SUPERENALOTTO Il gioco più amato dagli italiani offre nuove opportunità di vincita e un’esperienza più coinvolgente Una nuova esperienza di gioco con più opportunità di vincita, ma al prezzo di sempre. Cosa volere di più da una lotteria? Verrebbe quasi da chiedersi. La risposta è nel SuperEnalotto, il gioco di lotteria più famoso e apprezzato d’Italia, che attraverso una nuova e ulteriore evoluzione di prodotto e grazie al digitale, si avvicina ancora di più ai suoi consumatori, comprendendone abitudini, desideri e bisogni e introducendo anche nuove possibilità di vincita, al prezzo di sempre.
SCOPRIAMO DI PIÙ DEL NUOVO GIOCO SISAL Come si gioca a SuperEnalotto Winbox? Si gioca come sempre a SuperEnalotto SuperStar. Ricevuta alla mano, appena giocato e prima dell’estrazione, si inquadra il QR code tramite l’App ufficiale SuperEnalotto: nel caso non si abbia l’App SuperEnalotto, bastano pochi secondi per scaricarla direttamente dal QR code della ricevuta. Inquadrando il QR code si entra nell’esperienza Winbox, che attraverso un simpatico meccanismo, svela se si ha vinto subito un premio e si ha anche la possibilità di partecipare a Seconda Chance, nel caso non si realizzi nessuna vincita dopo l’estrazione. Inquadrato il QR code, sarà sempre possibile verificare le vincite dopo l’estrazione tramite il terminale in ricevitoria.
Quanto si vince con SuperEnalotto Winbox? Oltre ai premi legati all’estrazione SuperEnalotto SuperStar, grazie a Winbox e senza costi aggiuntivi, si potrà vincere: · 25€ subito, come sempre, semplicemente confrontando i numeri del Quadrato con quelli delle tue combinazioni (eccetto i numeri SuperStar); · fino a 500€ subito con il tuo smartphone! Dopo la giocata e prima dell’estrazione, sarà sufficiente inquadrare il QR Code sulla ricevuta con la App SuperEnalotto, fermare la trottola e scoprire se si è vinto un premio da 500€, 100€, 20€, 2€; · fino a 50€, con Seconda Chance. Se
la giocata SuperEnalotto SuperStar non ha registrato alcuna vincita, si ha una possibilità in più! Dopo l’estrazione è sufficiente tornare sull’App ufficiale di SuperEnalotto e scoprire se si hai vinto un premio “Seconda Chance” fino a 50€! Come sempre si può verificare la vincita anche in ricevitoria. Per provare a vincere uno dei premi Winbox occorre effettuare la scansione del QR Code entro le 19:30 del giorno di estrazione o in alternativa inserire il codice a 22 cifre della ricevuta di gioco sull’area dedicata del sito www.superenalotto.it.
Come si scopre se si ha vinto a SuperEnotto Winbox? Anche con Winbox, non cambiano le modalità per scoprire se si è realizzata una vincita! Bastano pochi secondi con la App SuperEnalotto, alla funzione Verifica Schedina; oppure si può consultare il sito www.superenalotto.it alla sezione Verifica Vincite o, come sempre, andare ricevitoria.
Dove si riscuotono le vincite? Winbox è stato ideato con vincite di importo tale che possano essere riscosse in tutti i punti di vendita, affinché possano beneficiare dell’afflusso di numerosi vincitori, per riscuotere e magari giocare nuovamente! I termini di riscossione restano i medesimi: 90 giorni successivi alla pubblicazione del Bollettino Ufficiale.
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P H . X I A N J U A N H U, U N S P L A S H
inchiesta politica eventi
INNOVAZIONE, TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ LA SFIDA DEL (FORUM) RETAIL È l’evento di riferimento per il settore, in tutte le sue declinazioni, dove quest’anno trova spazio anche l’industria del gaming: il Forum Retail di Milano torna in presenza con un programma d’eccezione che guarda al futuro
U
na ripartenza di slancio dopo la pandemia, con una doppia edizione che accompagna l’industria verso le nuove sfide con un doppio appuntamento annuale. Dopo il Capitolo 1 andato in scena lo scorso giugno, il Forum Retail torna a Milano in presenza, il 28 ottobre, con il Capitolo 2 in scena al Centro Congressi Nh Milanofiori, oltre ad essere comunque trasmesso in live streaming. Un’opportunità per incontrare – oltre che per ascoltare – amministratori delegati, direttori generali, chief marketing e innovation officer di grandi aziende, così da per apprendere come stanno rimodulando l’esperienza del cliente, bilanciando gli equilibri tra fisico e online. Un evento, quindi, in grado di parlare a tutti i settori, dove quest’anno trova spazio anche il mondo
FRANCESCA CATTOGLIO
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del gioco pubblico, attraverso un panel dedicato. Ciò che è certo, comunque, è che sarà un evento di estrema attualità in cui i temi che verranno trattati rappresentano un approfondimento della realtà che sta vivendo il settore retail. Particolari momenti saranno dedicati al rilancio del Made in Italy, ai piani di incentivazione, al Proptech e alle migliori vetrine dal mondo, con testimonianze dei Tech Guru. Come spiega a Gioco News Francesca Cattoglio, owner di Ikn Italy, la società organizzatrice dell’evento, nell’intervista che qui proponiamo. Cosa vi aspettate da questa edizione di Forum Retail 2021 e quali sono gli obiettivi? “Forum Retail è il più grande networking hub tecnologico per la community del retail: giunto alla ventunesima edizione, quest’anno l’evento si sviluppa su tre giornate, coinvolgendo oltre duecento speaker e più di tremila partecipanti. L’appuntamento è cresciuto di anno in anno e, dalla sua nascita, ha registrato numeri record: sono 19.584 i professionisti che vi hanno preso parte. La ventunesima edizione si sviluppa su due Capitoli, con l’obiettivo di accompagnare la nostra community in questa delicata fase di transizione e cambiamento: il primo appuntamento si è svolto in live streaming a giugno, il secondo è in programma a ottobre su due giornate, il 27 in modalità digital, il 28 con format ibrido. Desideriamo sempre più essere al fianco
INNOVAZIONE, TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ LA SFIDA DEL (FORUM) RETAIL
degli operatori del settore fornendo loro confronti tra speaker di livello e contenuti estremamente attuali. Per esempio, saranno presentati casi di aziende che si sono trovate a dover sviluppare l’ecommerce per sopravvivere al periodo appena trascorso, modelli di integrazione dei sistemi di pagamento digitali ancora più spinti ed evoluti rispetto a prima, e, non da ultimo, si forniranno utili indicazioni su come utilizzare nel settore del commercio i 46,3 miliardi destinati alla missione digitalizzazione dal Next Generation Italia. Gli operatori del settore della nostra community OnRetail, che conta 15mila iscritti, avranno modo di ampliare le proprie conoscenze grazie all’esclusivo panel di relatori presenti”. Quali sono i principali driver che guidano il mondo del retail verso il futuro? “I driver saranno affrontati nel dettaglio nelle due giornate del Capitolo 2. Nello specifico, gli interventi del 27 ottobre saranno focalizzati sui tre aspetti chiave per la trasformazione e la sopravvivenza del retail, che sono: l’utilizzo dei fondi Next Generation Italia per la digitalizzazione, il dibattito verterà su quali sono i progetti concreti per il settore del commercio; la sostenibilità, con Zalando che presenterà il suo ecommerce, tra sviluppo della rete logistica e infrastruttura tecnologica; si parlerà poi di logistica di prossimità sempre più smart, come per esempio, l’utilizzo di droni, con gli interventi di Gorillas e Retail Italia; un altro tema che verrà affrontato è l’alternativa alla plastica nei prodotti per la pulizia, con l’intervento di Everdrop; e, ancora, la riduzione degli sprechi nella ristorazione, con le testimonianze di Cioccolatitaliani, Bun Burger, Pizzeria Italiana Espressa, Poke House, Bun, Matcha, Bowls & More; nuovi formati e trend: si parlerà del boom di vendita degli integratori alimentari con l’intervento di Alibaba, delle nuove piattaforme di vendita, come Gusto 17, di digital retail concept del mercato eyewear, di storytelling nel fashion luxury con l’intervento di Sugar. Il focus della Main Conference del 28 ottobre sarà il nuovo equilibrio tra store e online che evidenzia come il futuro sarà ibrido, con Amazon che apre negozi, con l’evoluzione sia dei touchpoint digitali sia dell’ultimo miglio (logistica urbana), con i nuovi formati esperienziali nella ristorazione ed ecommerce – attraverso le testimonianze di Cibiamogroup, Federfranchising, Alice Pizza, Gruppo La Piadineria e Beintoo -, con i nuovi trend nel lusso, dalla boutique allo shopping online, e la ristrutturazione del business model attraverso visual merchandising, history shopping e real time analytics”. Che impatto ha avuto la pandemia sul mondo del retail e come ha influenzato gli sviluppi futuri? “Il retail è uno dei settori più toccati dalla pandemia, in particolare il mondo dell’ospitalità e del leisure ha subito gravi perdite. In questa edizione di Forum Retail vogliamo porre l’attenzione sul rilancio della ristorazione italiana e lo sviluppo di nuove strategie, che prevedano format differenti, per un recupero e rilancio del settore. Quest’anno si parlerà anche di gaming. Cosa vi aspettate di scoprire da questo settore?
“Ci aspettiamo di apprendere le nuove possibili soluzioni in ambito di gestione degli spazi, ossia come si stanno reinventando, e quali sono i driver per migliorare la customer experience nei luoghi di gioco in Italia. Forum Retail affronterà così tutte le tematiche di interesse del settore attraverso dibattiti e confronti che trattano gli argomenti più attuali”. (Ac)
IL FORUM RETAIL RADDOPPIA Il secondo appuntamento annuale di Forum Retail 2021 raddoppia: la Main Conference “ibrida” del 28 ottobre preceduta da un incontro in streaming il 27, spazio anche il gaming. Ikn Italy presenta il Capitolo 2 di Forum Retail e annuncia che si svolgerà su due giornate: la ventunesima edizione dell’evento, che rappresenta il più grande hub di networking tecnologico per la community del mondo del retail, quest’anno propone un format diverso e sempre più innovativo che consente un confronto continuo tra gli attori del settore. L’altra novità, già annunciata su queste pagine, il focus dedicato anche all’industria del gaming, grazie alla partnership con il network di gioconews.it. Durante l’evento, in particolare, verrà esplorato il tema della customer experience all’interno dei locali di gioco e i nuovi trend, anche alla luce della “nuova normalità”, proponendo case history di successo e nuovi studi. Tutto questo, dopo il successo registrato dal precedente appuntamento del 24 giugno (Capitolo 1), che sarà quindi seguito dal secondo incontro che, a sua volta, si sdoppia su due date: la Main Conference, in programma in formato ibrido (in presenza + live streaming) il prossimo 28 ottobre, sarà preceduta da un incontro digitale il 27 ottobre. La nuova data introdotta propone come argomenti del dibattito i tre pillars per la spinta digitale: NextGen Ue, Omnicanalità e Sostenibilità.
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Gaming e Food & Beverage Away From Home: nuove customer experience nei luoghi del gioco in Italia L’universo dell’entertainment avvicina il mondo dei consumi fuori casa a quello del gaming: l’offerta F&B arricchisce la customer experience del punto vendita che continua il percorso di evoluzione Modera la discussione Alessio Crisantemi Direttore GiocoNews / EsportsMag.it Vicepresidente presso Anes-Editoria di Settore President & Founder Gn Media
Forum Retail, NH Milano Congress Centre, Milano https://www.forumretail.com/agenda/#inizioAgenda326
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inchiesta politica esteri
VERSO UNA NUOVA VISIONE GLOBALE L’atteggiamento nei confronti del gioco con vincita in denaro presenta delle costanti a livello mondiale, e prevale la richiesta di regole severe anziché di una liberalizzazione normativa
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LEDRITTE DELMAESTRO
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PROMOSPACE
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GIOCARE GIO CONGUSTO
ATTEGGIAMENTI GLOBALI VERSO LEGALITÀ E REGOLAMENTAZIONE DEL GIOCO D'AZZARDO PROMOSPACE
GIOCARE GIO CONGUSTO
GIOCO &ARTE
LEDRITTE DELMAESTRO
entre sta iniziando l’autunno e il mondo cerca di lasciarsi alle spalle la crisi dovuta al Covid, tutti iniziano a fare il punto sull’ambiente post-pandemia per pianificare come andare avanti. Come nella maggior parte delle altre industrie il mercato del gioco d’azzardo sarà inevitabilmente modellato dalle visioni e dalle percezioni della società e dei clienti su come navigare nella nuova normalità. Indagini più recenti focalizzate sul mondo del gioco d’azzardo indicano che il gioco d’azzardo è di per sé un argomento controverso in quanto molti lo considerano un’attività nociva, troppo diffusa e non sufficientemente regolamentata. Secondo il YouGov International Gambling Report 2021 (Ygigr 2021) il 57% dei giocatori d’azzardo globali ritiene che gli operatori di gioco non prendano sul serio il problema del gioco d’azzardo. Questa statistica dovrebbe essere una seria preoccupazione per le società di gioco d’azzardo poiché i governi e i regolatori stanno diventando più suscettibili all’opinione pubblica e le direttive politiche di emergenza imposte dai governi alla società a causa della pandemia le hanno rese inclini ad adottare drastiche misure interventiste. Il 44% degli intervistati di Ygigr 2021 in tutto il mondo è già d’accordo con l’affermazione secondo cui i governi dovrebbero fare di più per proteggere i giocatori d’azzardo, con solo il 23% in disaccordo con tale affermazione. Chiaramente gli operatori di gioco d’azzardo hanno molto lavoro da fare per affrontare le preoccupazioni dei legislatori e della gente. A livello globale l’atteggiamento generale sembra essere che non vi sia alcun desiderio di un’ulteriore liberalizzazione normativa. Solo il 13% dei clienti nel sondaggio di YouGov ha convenuto che le regole relative al gioco d’azzardo e alle scommesse sportive sono troppo rigide. PROMOSPACE
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NUOVE TENDENZE
Società di gioco che non prendono seriamente il problema del gioco d'azzardo I governi dovrebbero fare di più per proteggere i giocatori
POKER STRATEGY
Il gioco d'azzardo dovrebbe essere illegale Fonte - YouGov
ROLADI OLLOVATI
GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021 ROLADI OLLOVATI
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Le regole del gioco d'azzardo e delle scommesse sportive sono troppo 13% stringenti GIOCARE GIO CONGUSTO
GIOCARE GIO CONGUSTO
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di Michael Haile
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33% D'accordo
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Come previsto c’è una maggiore predisposizione a vietare il gioco d’azzardo tra i non giocatori (46%). Ciò che è curioso è che il 26% dei giocatori d’azzardo in tutto il mondo crede che il gioco d’azzardo online dovrebbe essere reso illegale. È difficile individuare i motivi alla base di quest’ultima statistica; potrebbero essere gli stessi giocatori a ritenere che avere accesso al gioco d’azzardo 24 ore su 24 sia dannoso, il gioco d’azzardo online potrebbe diluire o cancellare l’aspetto personale e sociale dell’esperienza di gioco come attività di svago o c’è una sfiducia nei confronti del canale online e delle società di gioco, in particolare per quanto riguarda la protezione dei giocatori e l’equità in quei paesi in cui lo stato di diritto è già debole. C’è anche una maggiore consapevolezza del problema del gioco d’azzardo all’interno dei mercati più maturi, principalmente nell’Unione Europea e nel Regno Unito. È interessante notare che i due paesi con i mercati di gioco d’azzardo più liberalizzati, l’Italia e il Regno Unito, sono quelli in cui si trova la maggior parte degli intervistati che ritengono che le società di gioco non si prendano cura dei propri clienti e che le normative sul gioco d’azzardo non siano abbastanza rigide. Sembra che le popolazioni di diversi paesi credano che gli operatori di gioco d’azzardo possano essere considerati affidabili solo per operare sotto la stretta supervisione del governo. La fiducia è un problema importante per le società di gioco d’azzardo. Il fatto che una percentuale così alta di persone creda che le società di gioco d’azzardo non si prendano cura dei giocatori e che i governi dovrebbero intervenire per proteggere i clienti dovrebbe rendere molto nervosi gli operatori di gioco in quanto potrebbe essere un catalizzatore per drastici cambiamenti normativi. I due maggiori mercati europei, Italia e Regno Unito, dovrebbero essere presi come un monito per gli operatori a livello globale, in quanto i due governi sono intervenuti frequentemente, a volte in modo significativo, nel mercato del gioco d’azzardo. Il Gambling Act 2005 del Regno Unito è attualmente in fase di revisione e il mercato si sta preparando a ulteriori restrizioni, principalmente nello spazio online. Tuttavia ci sono buone notizie per gli operatori con attività online; lo stesso sondaggio YouGov rileva che solo il 23% dei consumatori di gioco d’azzardo globali concorda sul
VERSO UNA NUOVA VISIONE GLOBALE
fatto che il gioco d’azzardo online dovrebbe essere illegale. Questo notevole spostamento è stato indubbiamente facilitato dai vari lockdown imposti in tutto il mondo. Tuttavia altri fattori come la deregolamentazione in varie giurisdizioni, le innovazioni, l’utilizzo diffuso degli smartphone e una maggiore accettazione culturale del gioco d’azzardo online come attività di svago hanno fatto la loro parte. PREFERISCONO IL GIOCO ONLINE A QUELLO OFFLINE (CONSUMATORI CHE HANNO PROVATO IL GIOCO ONLINE)
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Fonte - YouGov
Secondo gli intervistati del sondaggio Ygigr 2021 che hanno giocato nei 12 mesi precedenti, il 63% dei giocatori d’azzardo globali preferisce farlo online. I tre paesi che hanno consumatori con un’elevata propensione a giocare online sono India, Regno Unito e Italia. Sorprendentemente tre quarti degli indiani che hanno provato a giocare online preferiscono giocare via Internet piuttosto che giocare di persona. C’è una mentalità condivisa a livello globale secondo cui il gioco d’azzardo sia un’attività non regolamentata o addirittura illegale in India, ma questo è un malinteso. Secondo Kpmg, gigante globale di contabilità e consulenza, il gioco è stato il settore in più rapida crescita nel mercato dei media e dell’intrattenimento in India, con un’impressionante crescita del 45% anno su anno. Si stima che il mercato del gioco d’azzardo indiano regolarizzato valga più di 90 miliardi di dollari nel 2020. A causa dei severi lockdown per il Covid-19 imposti dal governo indiano durante il 2020 il consumo digitale ha registrato una crescita impressionante all’interno di tutti gli stati e le classi socio-economiche. INDIA – MERCATO DEL GIOCO 2016 – 2020 (MILIARDI DI DOLLARI AMERICANI) £ 100 £ 90 £ 80 £ 70 £ 60 £ 50 £ 40 £ 30 £ 20 £ 10 £0
£ 90 £ 62 £ 44 £ 28 2016
PRODOTTI DI GIOCO D'AZZARDO ONLINE POPOLARI PER PAESE
£ 32 2017
2018
tano in modo uniforme, mentre alcuni paesi stanno liberalizzando i propri mercati, altri si stanno muovendo per limitare le attività in aree come la pubblicità e l’uso di strumenti promozionali. L’Italia è un ottimo esempio di spinta normativa per limitare il marketing del gioco d’azzardo, anche se estremo (l’Italia è stata il primo paese europeo a vietare tutte le forme di pubblicità del gioco d’azzardo). C’è stata anche la preoccupazione che i lockdown potrebbero innescare un’ondata di gioco d’azzardo online problematico. L’organismo di regolamentazione del Regno Unito, la Gambling Commission (Gc), ha monitorato attentamente il mercato online per vedere se i lockdown hanno influenzato i comportamenti dei consumatori. La ricerca Gc ha mostrato che il 50% dei partecipanti alla ricerca ha aumentato il tempo trascorso giocando, principalmente a causa dell’accessibilità, del tempo libero disponibile e della noia. Questo era particolarmente vero per i giovani giocatori d’azzardo. Una minoranza di consumatori di gioco d’azzardo, principalmente giocatori più anziani, ha ridotto il proprio gioco d’azzardo poiché tendeva a riflettere su come la pandemia avrebbe influenzato le loro finanze. Secondo Ygigr 2021 i giochi online più popolari giocati a livello globale sono dominati dai prodotti di lotteria (42% dei consumatori per i giochi a sorteggio e il 23% per i giochi della lotteria istantanea), scommesse sportive (36%), con i giochi di slot da casinò lontani un quarto (13%). Questo è piuttosto prevedibile in quanto i giochi di lotteria sono più facilmente disponibili poiché sono per lo più di proprietà statale e i governi si affidano alle lotterie per le entrate fiscali. Inoltre non è una sorpresa che le scommesse sportive siano un’attività di gioco popolare a livello globale, poiché i legislatori tendono ad avere un atteggiamento più rilassato nei confronti delle scommesse sportive rispetto a quelle che sono generalmente considerate forme di gioco più difficili come i giochi da casinò. I giochi basati sui casinò sono ancora strettamente regolamentati nella maggior parte delle giurisdizioni, o semplicemente non regolamentati o illegali. A livello globale il miglior motivatore per giocare è che è una cosa divertente da fare e questo vale per tutti i tipi di attività di gioco d’azzardo a eccezione dell’estrazione della lotteria, dove il miglior motivatore tende a fantasticare di vincere poiché una vincita alla lotteria è un evento che cambia la vita.
2019
2020*
Fonte - Kpmg, *2020 è una stima
Anche l’Italia e il Regno Unito, i due mercati europei di gioco d’azzardo più grandi e maturi, hanno svolto un ruolo importante nell’incrementare la preferenza verso il gioco d’azzardo online. Singapore ha la più bassa prevalenza di gioco d’azzardo online poiché il gioco d’azzardo online è strettamente controllato; tuttavia la maggioranza (56%) preferisce comunque giocare online (molti nello spazio online non regolamentato) piuttosto che di persona. Non tutte le giurisdizioni di gioco d’azzardo si compor-
PAESE
PIÙ POPOLARE
2° PIÙ POPOLARE
3° PIÙ POPOLARE
Regno Unito Germania Francia Italia Danimarca Svezia Spagna Polonia Stati Uniti Messico India Australia Singapore
61% estrazione lotteria 58% estrazione lotteria 36% estrazione lotteria 57% Sport 36% estrazione lotteria 34% Sport 42% Sport 50% estrazione lotteria 32% Sport 37% Sport 37% Fantasy sport 49% Sport 44% estrazione lotteria
40% Sport 21% Sport 32% Sport 22% Poker 33% Sport 31% Lotteria istantanea 39% estrazione lotteria 37% Sport 31% estrazione lotteria 24% estrazione lotteria 28% Skills game 46% estrazione lotteria 30% Sport
30% Lotteria istantanea 16% Lotteria istantanea 25% Lotteria istantanea 22% Lotteria istantanea 15% Lotteria istantanea 29% estrazione lotteria 19% Poker 26% Lottery insurance 23% Slot 22% Lotteria istantanea 27% Lotteria istantanea 19% Lucky draw 17% Lotteria istantanea
Fonte - YouGov
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esteri
VERSO UNA NUOVA VISIONE GLOBALE
LE DONNE REAGISCONO La partecipazione delle donne al mercato del gioco d’azzardo è un fenomeno poco studiato e la maggior parte della letteratura attuale sull’argomento tende a passare attraverso la lente del gioco d’azzardo problematico. L’Ygigr 2021 illustra che c’è un divario di genere nella partecipazione al gioco d’azzardo, metà della quantità di donne gioca (11% della popolazione totale dell’indagine) rispetto agli uomini (22%). Inevitabilmente le norme culturali influenzano la partecipazione delle donne alle attività di gioco. Mentre il Regno Unito e l’Italia hanno sistemi normativi liberali simili e disponibilità di prodotti di gioco diversificati, la partecipazione al gioco femminile italiana (22%) è la metà di quella britannica (44%). Tuttavia gli studi sulla prevalenza del gioco d’azzardo non considerano la cultura nelle loro indagini e in generale le ricerche sulle abitudini di gioco utilizzano principalmente determinate caratteristiche demografiche come sesso, stato socioeconomico, stato occupazionale, stato civile ed età, quindi è difficile misurare l’impatto della cultura nell’acquisire e mantenere abitudini di gioco. PERCENTUALE DI SCOMMETTITRICI DONNE TOTALE PER PAESE (MEDIA NEI MERCATI)
Fonte - YouGov
44%
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Per quanto riguarda gli atteggiamenti verso il gioco registrati da Ygigr 2021, il 26% delle donne a livello globale ritiene che il gioco d’azzardo online dovrebbe essere illegale, la stessa percentuale degli uomini. Meno donne preferiscono giocare online rispetto a di persona (58%) rispetto agli uomini (66%). La tecnologia, in particolare gli smartphone, ha creato un pubblico più variegato per i prodotti di gioco e ha sfidato la percezione comune di chi è un giocatore d’azzardo. Per un insieme di dati alternativo di Optimove, una società israeliana che sviluppa e commercializza Client Relationship Marketing come servizio per gli operatori di gioco, più donne (59%) giocano sul mobile rispetto agli uomini (52%). L’Ygigr 2021 ha rafforzato ciò che la maggior parte degli altri studi ha già confermato, che nel mondo di oggi, dal 30% al 40% dei giocatori d’azzardo sono donne. La prevalenza del gioco d’azzardo femminile varia da paese a paese. Secondo l’Ygigr 2021 Regno Unito e Svezia hanno il più alto tasso di partecipazione femminile (rispettivamente 44% e 39%) mentre Singapore e Italia hanno il più basso (rispettivamente 24% e L’AUTORE 22%). Il tasso di Michael Haile partecipazione Economista, consulente economico e della femminile simile regolamentazione, è stato market policy specialist della Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & delle donne italiaanalyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del ne e di Singapore Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma). è in qualche modo
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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
peculiare in quanto Singapore e l’Italia possiedono quadri normativi opposti; Singapore ha una posizione generalmente proibitiva nei confronti del gioco d’azzardo mentre l’Italia ha un quadro normativo molto liberale. SPESA MEDIA PER IL GIOCO ONLINE PER GENERE / 2019 (Italia, Regno Unito, Germania, Spagna, Svezia)
UOMINI
Numero medio di depositi (annuale) Importo deposito singolo medio Importo deposito medio (annuale) Importo giocato medio totale (annuale) GGY medio (annuale)
DONNE
19,4
32,3
€ 54,14
£ 38,76
€ 940
£ 1.143
€ 10.630
£ 12.395
€ 546
£ 604,00
Fonte - Optimove
I dati di Ygigr 2021 confermano gli stereotipi ampiamente diffusi sui prodotti di gioco a cui le donne si dedicano più degli uomini, principalmente lotteria, bingo e keno, mentre sono indietro in quasi tutti gli altri tipi di prodotti. Tuttavia anche in questo caso ci sono variazioni da paese a paese; secondo la ricerca di Optimove, la Svezia ha la più alta percentuale di giocatrici di casinò (32%), seguita da Regno Unito (30%), Italia (21%) e Spagna (18%). La Swedish Gambling Commission stima che la partecipazione online delle donne sia persino superiore a quanto suggerito da Optimove. Optimove riporta anche che il deposito medio delle donne è di 38,76 euro rispetto ai 54,14 degli uomini, tuttavia le donne depositano più frequentemente, con una media di 32 volte all’anno rispetto alle 19 degli uomini, quindi finiscono essenzialmente per spendere più denaro entro la fine dell’anno. Gli operatori tendono anche a preferire le clienti donne perchè sono più fedeli. Un fatto trascurato è che le donne non sono presenti solo nel mercato del gioco d’azzardo come clienti ma anche all’interno dell’industria. Poiché le donne sono rappresentate in tutti i livelli di gestione gli operatori hanno potuto comprendere meglio le loro esigenze e preferenze. L’industria del gioco d’azzardo ha ancora molta strada da fare per quanto riguarda l’uguaglianza di genere, ma il settore online, in quanto industria giovane, sta andando meglio in questo senso rispetto all’industria nel suo insieme. L’ETÀ CONTA Nessuno sarà scioccato nello scoprire che l’Ygigr 2021 registra che la generazione più giovane è più predisposta al gioco d’azzardo rispetto alla generazione più anziana. I giocatori più giovani non solo sono inclini a concordare sul fatto che il gioco d’azzardo online dovrebbe essere consentito ma tendono anche a guardare in modo più favorevole al comportamento degli operatori di gioco. Il 34% degli intervistati globali di Ygigr 2021 di età compresa tra 18 e 24 anni, il 33% di età compresa tra 25 e 34 anni e il 29% di età compresa tra 35 e 44 anni concorda sul fatto che la maggior parte degli operatori di gioco d’azzardo online si preoccupa del benessere dei propri clienti. Solo il 23% tra i 45-54 anni e il 20% degli over 55 concorda sul fatto che gli operatori online si prendono cura dei propri clienti. Gli operatori di gioco d’azzardo devono guardare con attenzione a come vengono percepiti dai loro clienti e dalla società in generale altrimenti il Covid-19 non sarà l’ultimo shock a colpirli dove fa più male.
esteri inchiest
Doppio appuntamento, a ottobre, con i summit firmati Sbc. Andiamo, in ordine cronologico, a scoprire i temi che saranno trattati e i mercati di riferimento.
SBC SUMMIT AMERICA LATINA E CIS
GIOCO IN CERCA DI REGOLE
SBC SUMMIT CIS - L’edizione 2021 di Sbc Summit Cis si terrà al Parkovy Kyiv International Convention Center in Ucraina dal 13 al 14 ottobre. Organizzato in associazione con Sports Media Holding, l’evento combina una conferenza, un’esposizione che mostra le ultime innovazioni di prodotto su misura per mercati come Ucraina, Georgia e Paesi baltici e un programma di incontri serali di networking che culmina in una festa di chiusura al Parimatch Sports Bar. Abbiamo chiesto a Dennis Algreen, direttore Marketing di Sbc, di spiegarci come sarà quest’anno l’evento. “Sarà un’esperienza di primo piano dedicata alle scommesse sportive e ai giochi nei mercati della Cis e delle regioni dell’Europa orientale. Sbc Summit Cis offre un’eccezionale opportunità per fare rete con operatori, affiliati, fornitori e autorità di regolamentazione interessati ai numerosi mercati ad alto potenziale di quest’area geografica. La regione della Csi e i mercati circostanti offrono opportunità eccezionali per l’industria del gioco d’azzardo, ma è difficile trovare informazioni, approfondimenti e le giuste connessioni. Sbc, Parimatch e Sports Media Holding riuniranno i migliori esperti del settore per condividere le loro intuizioni sulle opportunità offerte da questi mercati caldi, sulla possibilità per la regione di svilupparsi in un hub globale per la tecnologia igaming e sulle strategie di gioco responsabile”. Quali saranno i temi principali delle conferenze e chi parteciperà? “Il focus principale è sulla regolamentazione, ma gli incontri riguarderanno anche lo stato attuale della regione e le opportunità emergenti nel mercato,
con un’attenzione particolare al motivo per cui l’Ucraina sembra destinata a emergere come un importante hub per la tecnologia e l’innovazione nelle scommesse sportive e nell’igaming. Altri argomenti includono le ultime tendenze in materia di pagamenti, marketing, sponsorizzazione sportiva, marketing di affiliazione e, naturalmente, gioco responsabile”. Come sta andando il mercato delle scommesse e dei giochi nella regione? “Il settore delle scommesse e dei giochi si sta evolvendo rapidamente. Ad esempio, l’Ucraina ha finalmente iniziato a rilasciare licenze per il gioco d’azzardo nel 2020. Con l’apertura sempre maggiore di mercati e l’evoluzione delle normative, Sbc Summit Cis fornirà preziose informazioni sullo stato attuale del fare affari, una migliore individuazione delle opportunità nel futuro e quali sfide devono superare operatori, affiliati e fornitori per raggiungere il successo”.
SBC SUMMIT LATINOAMERICA - L’Sbc Summit Latinoamérica che si terrà dal 27 al 28 ottobre al Jw Marriott Marquis di Miami prevede un’agenda concentrata sulle questioni chiave del settore, come ad esempio il come affrontare i mercati appena regolamentati, il rapporto tra sport professionistici e scommesse, il futuro delle lotterie, le ultime tecnologie di pagamento e strategie di marketing localizzate efficaci. Ne abbiamo parlato con Cristian Robalino, vice presidente della divisione marketin americana di Sbc. Ci può dire in breve che cosa sarà Sbc Summit Latinoamérica? “Sbc Summit Latinoamérica è destinato a essere l’evento principale per l’Ameri-
di Daniele Duso
ca Latina e offrirà ai partecipanti conferenze, una mostra e la possibilità di fare networking con i leader del settore, opportunità unica per i coloro che sono interessati al settore delle scommesse e dei giochi. Per affrontare lo stato del settore, nonché le opportunità emergenti nel mercato Latam, Sbc ha riunito i migliori esperti e leader di pensiero del settore per condividere con il pubblico le loro opinioni”. Come saranno organizzati i convegni e quali saranno i temi principali? “Il contenuto di Sbc Summit Latinoamérica include un elenco di relatori e sessioni di due giorni che coprono numerose tematiche: scommesse sportive, giochi online, regolamento, marketing e affiliazione, e molto altro ancora. Alcuni dei temi specifici che affronteremo sono le partnership tra operatori globali e locali, i mercati in Brasile e Porto Rico, le sponsorizzazioni sportive brasiliane, ma anche le modalità per lanciarsi con successo in un nuovo mercato, la chiave per strategie di marketing localizzate efficaci e il futuro di lotterie della regione”. Cosa si aspetta da questa edizione dell’evento? “Come prima edizione di questo evento, che in seguito diventerà annuale, ci aspettiamo che i cinquecento dirigenti senior partecipanti si riuniscano dando vita a giorni di apprendimento, condivisione delle idee e delle migliori pratiche, oltre a costruire relazioni durature che consentiranno alle aziende di affermarsi in questi mercati nuovi ed emergenti. Il lussuoso Jw Marriott Marquis Miami ospiterà tantissime opportunità di networking nella bellissima Miami. E poi avremo anche i primi Sbc Awards Latinoamérica, che celebrano i migliori operatori, fornitori e player affiliati nella regione, oltre a presentare quella che è la stella nascente del settore. Quella degli Sbc Awards Latinoamérica, in particolare, già attesissima, promette di essere una grande notte per tutti i delegati presenti”. DENNIS ALGREEN
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COVER STORY
Microgame La forza del cambiamento Con il suo Ceo Marco Castaldo, il provider italiano da sempre precorre i tempi, anche in tema di multicanalità e fidelizzazione degli utenti, sempre più “necessarie” alla luce dei mutamenti dell’industria imposti dal Covid
Un’
offerta personale e “personalizzata”, con servizi pensati appositamente per i concessionari attivi sul territorio nazionale, partnership modulari e il catalogo di titoli più grande d’Italia. Con un approccio versatile già scelto da più di 50 concessionari e oltre 120 siti. Sono tante, e non finiscono qui, le frecce all’arco di Microgame, provider leader del mercato del gioco fra i protagonisti della 33esima edizione di Enada Primavera, non solo per la varietà dell’offerta presentata nel suo stand alla Fiera di Rimini ma anche per il suo ruolo di innovatore nel settore, ribadito nel corso del convegno “La sfida dell’integrazione: multicanalità a misura di gestore”, organizzato dalla testata GiocoNews, con l’intervento del Ceo Marco Castaldo, che ha parlato della sua esperienza e della sua visione di futuro. Da dove cominciare per adeguarsi alle nuove abitudini dei giocatori, dopo quasi due anni di pandemia di Covid, e rilanciare, preparandosi anche alle sfide dei prossimi anni? Castaldo non ha dubbi. “Occorre andare incontro al giocatore per fidelizzarlo”, alla luce dello spostamento su nuove modalità di gioco, visto il lungo lockdown del-
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le attività terrestri - per ben 10 mesi a cavallo fra 2020 e 2021 - e ora anche la limitazione degli accessi in virtù delle normative sul distanziamento sociale e l’obbligo di green pass per clienti (e lavoratori), che hanno favorito e continueranno a favorire l’online, con tutta probabilità. O almeno a renderlo più facile da scegliere per chi è più avvezzo, o lo è diventato in questi mesi, a utilizzarlo, magari dal divano di casa. “Questa evoluzione è l’effetto della pandemia di cui non si parla, che ci ha permesso di fare leva su quattro anni di investimenti massicci per dotare i clienti Microgame di strumenti avanzati di coinvolgimento del giocatore e di marketing automation (Crm), consentendo loro crescite a tassi superiori di quelli del mercato. D’altra parte i giocatori sono ormai sempre più indipendenti dal Pvr nel loro comportamento, come testimonia la penetrazione del mobile che arriva all’80 percento del valore del giocato, e il gioco su device dei punti è sempre più un retaggio del passato. La tendenza del momento – prosegue il Ceo - è l’accelerazione dello spostamento di abitudini e consumi dei giocatori, che deriva sia da evoluzioni tecnologiche che da scelte politiche e regolamentari che gravano sul gioco retail. Un quadro già complesso, a cui si è aggiunta
COVER STORY MICROGAME
la pandemia”. Ormai quindi per gli operatori terrestri è obbligatorio puntare alla multicanalità, la cui porta di accesso è il modello Pvr. “Ora non se ne parla soltanto, nell’ultimo anno molte aziende si sono convertite e hanno aggiunto alla linea di business del retail anche l’attività di gioco online”. Per andare incontro a queste nuove tendenze e anticipare, se possibile, quello che verrà, perciò stanno aumentando gli investimenti in azioni di marketing diretto nei confronti del giocatore, tema già caro a Microgame. A tal proposito Castaldo riferisce: “Nel febbraio 2020, la nostra piattaforma ha generato solo 78 newsletter ai giocatori mentre nel giugno di quest’anno siamo arrivati a 8.500 iniziative di marketing diretto di cui oltre l’80 percento promozioni massive come fun bonus e free bet: oltre 400 iniziative diverse al mese da parte di ogni concessionario. Il motivo è che ci si rivolge sempre più al giocatore per coinvolgerlo. Il modello Pvr sta evolvendo dalla vecchia logica ‘push’ rivolta al canale verso strategie ‘pull’ che agiscono direttamente sul consumatore”. Un cambiamento, magari, da “anticipare” il più possibile, per arrivarci preparati e non da secondi, per essere poi costretti a rincorrere gli altri competitor. “Ci sono tre modi per entrare nel business”, puntalizza il manager. “Ottenendo una concessione, operando come skin di un concessionario, oppure fungendo da commerciali per chi ha già una concessione: l’attività è in primo luogo essenzialmente distributiva, sfruttando i punti vendita dove sono installati gli apparecchi per trasformarli in affiliati di gioco online.” Ma sviluppare questo nuovo business non risulta immediato né semplice. “Notiamo un fenomeno comune a tutti i gestori con i quali lavoriamo. Tendono a contrattualizare rapidamente i Pvr, ma l’attività dei giocatori non segue allo stesso ritmo. Nel mondo delle Awp l’acquisizione del punto vendita rappresenta il 90 percento dello sforzo commerciale mentre per l’online tramite è solo il 10 percento. L’organizzazione commerciale deve evolvere nella mentalità e deve essere formata per attivare i punti e non solo acquisirli. I due momenti essenziali sono l’apertura del conto di gioco e la prima ricarica del conto. Bisogna non solo formare il personale del Pvr ma aiutarlo a svolgere queste attività per innescare il volano. Per esempio, si possono adottare varie forme di promozione diretta ai giocatori nei punti, prendendo l’esempio da settori in cui queste azioni di cosídetto ‘trade marketing’ sono svolte da tanti anni”, prosegue il Ceo del provider italiano. A livello di prodotto, cosa serve per sviluppare queste strategie? “Quando si parla di prodotto, i nuovi operatori che si affacciano all’online tramite Pvr pensano principalmente ai giochi e talvolta agli strumenti di back-office per la rete, ma limitarsi a questo corrisponde a logiche ormai vecchie. La piattaforma deve includere, certo, offerte di gioco complete e personalizzabili, nonché gli strumenti per l’affiliazione e gestione dei
punti, ma sono ormai imprescindibili due elementi che fanno la differenza: gli strumenti avanzati di marketing per fidelizzare e coinvolgere direttamente il giocatore, nonché know-how e formazione da parte del partner scelto”. Per essere pronti al “domani”, per Castaldo è già ora di pensare al punto vendita ricarica 3.0. “Stiamo sviluppando un modello nel quale si utilizzano gli strumenti più evoluti del marketing online per il coinvolgimento del giocatore in sinergia con la rete terrestre. La missione del punto è affiliare il giocatore e fidelizzarlo con una serie di servizi e attenzioni, mentre gli strumenti della piattaforma fanno leva sulla miriade di dati disponibili per amplificare la relazione con il giocatore, anche mirando a riportarlo nel punto. Così si crea un circolo virtuoso tra relazione personale del gestore e tecnologia. Il successo arriverà a chi sarà capace di intercettare questa evoluzione”.
Servizi e piattaforme di gestione “su misura” L’edizione 2021 di Enada, l’unico appuntamento del settore del gaming di quest’anno organizzato “in presenza” e simbolo del suo desiderio di ripartenza e rilancio, è stata l’occasione per Microgame per tornare a confrontarsi vis a vis con i propri clienti direttamente nel proprio stand, vera e propria porta d’accesso al mondo dei suoi servizi, del suo catalogo di giochi italiano e degli ultimi sviluppi tecnologici delle piattaforme di gestione sviluppate in house, interagendo direttamente con il management del gruppo, con meeting personalizzati. Senza dimenticare le varie possibilità di partnership che consentono forniture modulari, dal singolo verticale di gioco fino alla copertura full di tutti i prodotti perfettamente customizzati, con la possibilità di testare direttamente la qualità tecnologica e l’affidabilità dei diversi strumenti proposti. Soluzioni avanzate che consentono agli operatori di confezionare la propria offerta scegliendo nel catalogo titoli più grande d’Italia e tra le super affidabili piattaforme di gestione, sviluppate dal provider su misura del mercato nazionale.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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normativa politica
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Giochi elettronici in cerca di tutele IL CASO NOVOMATIC OFFRE INTERESSANTI SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLA PROTEZIONE DELLA CREATIVITÀ ANCHE PER I PRODOTTI DI GAMING di Serena Corbellini
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lot (new slot o awp) e videolottery contengono spesso giochi e varianti di gioco composte da grafiche, personaggi di fantasia, sequenze animate, animazioni, nonché titoli e simboli frutto della creatività degli autori e, soprattutto, degli ingenti investimenti economici finalizzati a primeggiare nella gara concorrenziale, in un mercato come quello del gaming, sempre più competitivo. Il gaming scatena infatti la creatività di molti perché costituisce un luogo di svago, di divertimento e di espressione massima dello emozioni umane. Quante volte infatti davanti a un videogioco, o semplicemente di un tradizionale gioco i più appassionati giocatori hanno pensato ad un gioco nuovo o a modificare regole personaggi ed elementi di quello esistente? Le applicazioni per i giochi elettronici, come appunto quelle per slot o videolottery, sono spesso frutto di notevoli investimenti sia creativi che economici e, pertanto, occorre pensare a come sia possibile tutelarsi da comportamenti scorretti da parte dei concorrenti, siano esse contraffazioni/ plagio di tutto o parte degli elementi del gioco.
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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
Il gioco in sé non è brevettabile, sia perché la legge prevede che non possano considerarsi come invenzioni, e quindi essere oggetto di brevetto, i piani, i principi e i metodi per attività intellettuali, per gioco e per attività commerciali e i programmi per elaboratore, sia perché difficilmente le applicazioni di gioco possono rientrare nell’oggetto di un brevetto: invenzioni di ogni settore della tecnica che siano nuove e che implichino attività inventiva e sono atte ad avere un’applicazione industriale. Il gioco, viceversa, in quanto espressione di creatività, sia nel suo complesso che negli elementi che lo differenziano dagli altri giochi dello stesso tipo esistenti sul mercato, può essere un’opera protetta dal copyright. La nostra legge d’autore in particolare definisce come creazioni protette dal diritto d’autore tutte le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, musica, arti figurative, architettura, teatro e cinematografia qualunque ne sia il modo e la forma di espressione. Sono quindi tutelate tutte le opere creative: la legge ci dà un elenco solo esemplificativo delle opere protette, senza definirne i limiti, salvo il possesso
GIOCHI ELETTRONICI IN CERCA DI TUTELE
del carattere creativo. Non esistono quindi limiti alla natura delle opere protette, anche perché oggi la tecnologia trova sempre nuovi mezzi di espressione della creatività umana e limitarne la tutela sarebbe un freno alla capacità dell’uomo di esprimersi. Ne deriva che anche le applicazioni di gioco rientrano in questa forma di tutela che riconosce all’autore sia diritti patrimoniali connessi all’utilizzo della sua opera, sia morali, ovvero di paternità e integrità e ritiro dell’opera dal commercio. L’autore ha anzitutto il diritto esclusivo di pubblicare l’opera e di utilizzarla economicamente in ogni forma e modo: ne deriva che l’autore può vietare ad altri di utilizzare l’opera da lui creata e pertanto anche pretendere il pagamento di un prezzo per il caso in cui altri volessero utilizzarla, cosa possibile naturalmente soltanto dietro suo consenso. I diritti esclusivi riconosciuti all’autore sono molto ampi: riproduzione dell’opera in ogni forma e modo, sia a fini di lucro, che senza alcun lucro e soprattutto in qualsiasi modo e forma.; le riproduzioni totali o parziali; le riproduzioni dirette o indirette, permanenti o temporanea. A questi si aggiungono anche i diritti di tradurre, elaborare o comunicare al pubblico in qualsiasi forma e modo l’opera. Unica eccezione ai diritti esclusivi riconosciuti all’autore sono le cosiddette libere utilizzazioni, ovvero quelle attività ritenute lecite dalla legge perché rientrano nel normale utilizzo di un’opera (per esempio il backup di un software), oppure perché sono giustificate da un interesse pubblico come ad esempio l’esercizio del diritto di cronaca e critica, l’uso personale, le attività didattiche o di studio. Oltre ai diritti di utilizzazione economica l’autore ha il diritto di paternità, ovvero che sia riconosciuto come autore in ogni utilizzo dell’opera, il diritto cosiddetto di inedito, ovvero di non pubblicare la propria opera, oltre a quello di ritirare l’opera dal commercio nei limiti e alle condizioni previsti dalla legge. Secondo le conclusioni del caso Novomatic (sentenza del Tribunale di Venezia del 20 maggio 2020) un gioco contenuto in un apparecchio tipo slot o similare potrebbe essere oggetto di copyright in quanto opera multimediale, ovvero opera composta da più modi di rappresentazione (scritti, immagini suoni) e un software per consultarli in maniera interattiva. Il Tribunale con questa sentenza aveva esaminato il gioco ‘Book of Ra’ e ‘Pharaoh’s Ring’. La tutela dell’opera in sé è poi indipendente dalla tutela di eventuali altri elementi che costituiscono in sé una creazione creativa come per esempio i personaggi di fantasia, il titolo del gioco oppure le sequenze di immagini in movimento utilizzate per lo stesso.
Non solo inoltre viene tutelata l’opera nel suo complesso, ma anche i singoli elementi che sono stati frutto di uno sforzo creativo, e quindi se pensiamo alle slot, per esempio, potrebbero essere oggetto di tutela d’autore non solo il gioco nel suo complesso, ma anche il titolo del gioco, il personaggio di fantasia oppure la sequenza di immagini animate. L’unico limite del copyright è la tutela dell’idea in quanto, come specificato nella sentenza richiamata, “l’idea in sé non è oggetto di tutela, ma lo sono la versione dei personaggi chiave e dei simboli del gioco, le grafiche, i colori, le animazioni e gli effetti sonori che nella loro combinazione danno vita all’opera multimediale”. Un ulteriore requisito, se vogliamo implicito, alle richieste di tutela è la compiutezza espressiva, ovvero il fatto che un’opera abbia una qualche forma espressiva, sia essa un libro, una grafica, un’opera musicale. Infatti nella sentenza appena richiamata si esclude espressamente la tutela dell’idea in sé, ovvero delle idee o informazioni in quanto tali. Ne deriva anche che non viene tutelato il contenuto di idee di una determinata opera, siano esse informazioni o idee che derivino dall’immaginazione dell’autore, oppure da un fatto storico o realmente accaduto o per altre ragioni di dominio pubblico (fatti di cronaca, avvenimenti o personaggi storici oppure fatti, conoscenze o informazioni di pubblico dominio): non sono tutelati per esempio gli insegnamenti tecnico- scientifici contenuti in un’opera; il materiale preparatorio di un programma per elaboratore che attiene all’individuazione delle esigenze dei consumatori e allo studio delle funzioni che esso deve avere per assolvere alla sua funzione; l’idea di rappresentare in uno spettacolo teatrale un particolare gioco tra due personaggi fantastici; l’idea di soluzione di un problema architettoL’AUTORE nico, al di là della sua Avv. Serena Corbellini Legal advisor JJ Gaming srl concreta realizzazione.
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normativa
La Regione Marche prende le distanze PH. SIORA, UNSPLASH
IL DISTANZIOMETRO ESPULSIVO DELLE MARCHE OLTRE A COMPROMETTERE LE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI LOCALI CONFLIGGE CON L’ESIGENZA DI TUTELA DELLA LEGALITÀ E DEI CONSUMATORI. MA ADESSO BASTA RINVII, SERVE UNA SOLUZIONE STABILE.
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rattiamo questo mese il distanziometro espulsivo della Regione Marche, anche in questo caso partendo da una ricostruzione storica della normativa di riferimento, certamente necessaria per il territorio ma ancora una volta utile a compiere le dovute valutazioni a livello nazionale sul corto circuito che affligge da sempre più tempo l’ordinamento giuridico del gioco pubblico sotto il profilo della cosiddetta questione territoriale. Anche in questo caso l’intero comparto è – ingiustamente - col fiato sospeso in vista dell’imminente termine del 30 novembre che vedrà, salvo provvedimenti dell’ultim’ora, entrare in vigore un distanziometro dalle caratteristiche di seguito ricordate nei confronti delle realtà attualmente esistenti. L’IDEA DEL DISTANZIOMETRO DEL 2017, DA FAR PARTIRE DOPO DUE ANNI E MEZZO La Regione Marche con la legge n. 3 del 7.2.2017 avente ad oggetto “Norme per la prevenzione e il trattamento
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A cura di Geronimo Cardia
del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network” ha tra l’altro previsto all’ articolo 5, comma 2, che “Per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, è vietata l’installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali ubicati in un raggio di cinquecento metri, nei comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti, di trecento metri, in quelli inferiori ai cinquemila abitanti, da istituti universitari, da scuole di ogni ordine e grado, con esclusione delle scuole dell’infanzia, da istituti di credito e sportelli bancomat, da uffici postali, da esercizi di acquisto e vendita di oggetti preziosi ed oro usati”. (la “Legge Regionale 2017”). Inoltre al successivo comma 3 è stabilito che “I Comuni, in ordine all’installazione di apparecchi e congegni per il gioco, possono individuare quali altri luoghi sensibili quelli in cui sono ubicate strutture per minori, giovani ed anziani, nel rispetto della normativa statale e degli strumenti della pianificazione regionale, tenuto conto dell’impatto delle stesse sul contesto e sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sul disturbo della quiete pubblica”.
NORMATIVA LA REGIONE MARCHE PRENDE LE DISTANZE
Più specificamente, all’articolo 16, comma 4, la Legge Regionale 2017 ha stabilito che “Gli esercenti di sale, di altri esercizi e aree di cui all’articolo 3 si adeguano alle disposizioni previste ai commi 2 e 3 dell’articolo 5 (i.e. quelle che prevedono il distanziometro) entro il 30 novembre 2019”. In questo modo il legislatore regionale del 2017, a ben vedere, dimostra di decidere di non imporre da subito l’applicazione del distanziometro alle realtà preesistenti alla norma stessa ma di differire il tutto ad un successivo termine di circa due anni e mezzo.
P A L A Z Z O L I M A D O U, R E G I O N E M A R C H E
NEL 2019 INTERVIENE ULTERIORE DIFFERIMENTO La successiva Legge Regionale n. 15 del 13.06.2019, avente ad oggetto “Modifiche di disposizioni in materia sanitaria e socio sanitaria”, all’articolo 2 ha stabilito che “Al comma 4 dell’articolo 16 della legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3 (Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network) le parole: “31 dicembre 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30 novembre 2021”. In definitiva con questa specifica modifica della norma del 2017 il legislatore regionale nel 2019 decide di ulteriormente differire l’entrata in vigore del distanziometro marchigiano per un periodo, questa volta, di altri due anni circa. RINVII CONSAPEVOLI: CON I DISTANZIOMETRI ESPULSIVI SONO DISATTESE FINALITÀ DELLA LEGGE ISTITUTIVA E TRAVOLTI GLI INTERESSI COSTITUZIONALI Con i due differimenti sopra ricordati (uno concepito in fase genetica e l’altro allo spirare del primo termine), il legislatore regionale dimostra di avere piena consapevolezza del fatto che l’entrata in vigore del distanziometro concepito nel 2017 lungi dall’essere strumento di contrasto al Gap finisce in realtà per rivelarsi nella applicazione concreta causativo di conseguenze negative e addirittura diametralmente opposte a quelle dichiarate tra le finalità nella legge istitutiva del 2017. Ricordiamo infatti, da un lato, che all’articolo 1 della legge, la cui rubrica recita “Finalità”, viene precisato che “Questa legge, nell’ambito delle competenze spettanti alla Regione in materia di tutela della salute e di politiche sociali, reca disposizioni finalizzate alla prevenzione e al trattamento del gioco d’azzardo patologico (Gap) e della dipendenza da nuove tecnologie e social network, nonché delle patologie correlate, con particolare riferimento alle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione. 2. La Regione promuove interventi finalizzati: a) alla prevenzione e al contrasto del GAP e della dipendenza da nuove tecnologie e social network, nonché alla cura e alla riabilitazione delle persone affette da tali patologie e dipendenze, nonché al supporto alle loro famiglie; b) al rafforzamento della cultura del gioco consapevole, misurato e responsabile, nelle diverse forme previste dalla nor-
mativa statale; c) alla educazione, informazione, divulgazione e sensibilizzazione in merito all’utilizzo responsabile del denaro e ai contenuti dei diversi giochi a rischio di sviluppare dipendenza; d) alla promozione di attività educative, sociali, sportive e culturali, da definire nel Piano regionale integrato di cui all’articolo 9, per la prevenzione e riduzione del rischio da gioco nei minori, nei giovani e negli anziani, nonché per la riduzione e il contrasto degli effetti prodotti dalla realtà virtuale in tali soggetti.” Dall’altro, non possiamo dimenticare che le perizie tecnico-urbanistiche che sono state redatte da periti esperti e portate da anni all’attenzione delle istituzioni (di governo, giudiziali etc,) dicono che l’applicazione concreta dei raggi di interdizione stabiliti a tutti i punti riconducibili alle categorie dei luoghi sensibili elencate dal legislatore porta alla individuazione di divieti sulla sostanziale totalità dei territori delle città della Regione. A titolo esemplificativo: (i) la perizia urbanistica svolta sulla città di Ancona dimostra una percentuale di territorio interdetto al gioco pubblico pari al 97,81 percento; (ii) la perizia urbanistica svolta sulla città di Ascoli dimostra una percentuale di territorio interdetto al gioco pubblico pari al 98,05 percento; (iii) la perizia urbanistica svolta sulla città di Fermo dimostra una percentuale di territorio interdetto al gioco pubblico pari al 97,9 percento; (iv) la perizia urbanistica svolta sulla città di Macerata dimostra una percentuale di territorio interdetto al gioco pubblico pari al 98,36 percento; (v) la perizia urbanistica sulla città di Pesaro dimostra una percentuale di territorio interdetto al gioco pubblico pari al 97,61 percento. Ebbene con divieti così estesi, con spazi residuali - peraltro solo teoricamente disponili - così esigui, è evidente che l’entrata in vigore di un siffatto distanziometro determinerebbe l’eradicazione dell’intera offerta pubblica di gioco delineata nella norma. La conseguenza è che di fatto verrebbero quindi imme-
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normativa politica
LA REGIONE MARCHE PRENDE LE DISTANZE
l’offerta) e che con fatica è stato riportato nelle casse dello Stato a disposizione di tutti cittadini, verrebbe meno quell’importante e qualificata realtà produttiva del territorio interessato rappresentata dai lavoratori e dalle imprese del comparto pubblico.
> diatamente disattese le principali finalità della medesima norma istitutiva appena richiamate. E in particolare, come potrebbe la Regione fare “prevenzione e al trattamento del gioco d’azzardo patologico (Gap)” imponendo allo stesso tempo un divieto in concreto sostanzialmente assoluto? Numerosi studi scientifici chiariscono che la proibizione e la marginalizzazione assecondano il desiderio della persona problematica o patologica di nascondersi e quindi giocare di più ed in modo incontrollato, senza giudizi esterni e che la concentrazione di offerte di gioco nelle periferie, oltre ad aggiungere disagio a disagio, impattano alla vista di un numero di persone maggiore per la maggiore densità demografica di dette zone rispetto a quelle del centro (Italian Society of Psychopathology “Il disturbo da gioco d’azzardo – implicazioni cliniche, preventive e organizzative” numero 1/2020 della rivista scientifica Journal of Psychopathology, www.jpsychopathol.it). Il tutto senza considerare che i territori vietati all’offerta di Stato sarebbero “serviti” dall’offerta illegale, questa si senza limiti e controlli, a tutto discapito degli stessi utenti. E ancora, come farebbe la Regione ad assicurare misure che puntano “al rafforzamento della cultura del gioco consapevole, misurato e responsabile, nelle diverse forme previste dalla normativa statale” se si elimina dalla sostanziale totalità del territorio l’offerta pubblica (statale appunto) di gioco? Le conseguenze negative di un distanziometro non sostenibile perché si rivela in concreto espulsivo oltre che sul piano sanitario vanno registrate anche sul travolgimento di altri interessi pubblici, invece ben raccomandati dalla Costituzione. E qui la mente va al fatto che con la cancellazione dell’offerta pubblica di gioco riferita ad una verticale distributiva importante come quella indicata nella Legge Regionale verrebbe meno, come sopra anticipato, quel presidio di legalità tanto necessario per garantire l’ordine pubblico, L’AUTORE verrebbe meno quel gettiGeronimo Cardia to erariale che va ricordato Avvocato cassazionista, dottore commercialista essere di emersione (ossia e revisore contabile riferito ad una domanda di Studio Cardia e Cardia gioco che comunque esiste www.gclegal.It anche se viene eliminata
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LA SOLUZIONE EFFICACE E CONCRETA È DIETRO L’ANGOLO, BASTA VOLERLO Detto ciò, è evidente che ora gli operatori chiedono qualcosa di più di rinvii a singhiozzo. Lo si è detto negli stessi termini anche in altre circostanze simili a quella oggi in esame relative ad altre realtà regionali. Va ricercata una norma semplice, non espulsiva, autenticamente di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, sostenibile per i lavoratori e gli operatori al servizio dello Stato per la messa a terra dell’offerta pubblica di gioco. Senza cancellare il gettito erariale da emersione generato con fatica sui territori. Senza che il legislatore regionale si ritrovi ogni due anni a tu per tu con rinvii d’urgenza sottraendo tempo prezioso ai lavori per gli interessi regionali dei cittadini. Senza cancellare ogni tipo di programmazione per le attività economiche del comparto, senza annullare il futuro ai lavoratori del comparto ai quali si riservano per legge orizzonti temporali di sopravvivenza di pochi mesi. IL FOCUS SULL'ESPULSIVITÀ DELLA LEGGE NEI PRINCIPALI COMUNI DELLE MARCHE A R EA I N SE DI A BI L E
Ancona Ascoli Fermo Macerata Pesaro
A R EA N O N I N SEDIA BILE
97,81%
2,19%
98,05%
1,95%
97,9%
2,1%
98,36%
1,64%
97,61%
2,39%
Fonte: dati peritali urbanistici citati nell’articolo
LA STORIA DEL DISTANZIOMETRO DELLE MARCHE È COERENTE CON L’ANDAMENTO NAZIONALE DELLA QUESTIONE I distanziometri introdotti dal 2011 ed inizialmente concepiti con parametri in concreto espulsivi da sostanzialmente tutte le regioni italiane sono stati poi nei fatti rinviati se non definitivamente abbandonati da oltre la metà delle stesse regioni. Il riordino nazionale, da anni annunciato per la razionalizzazione delle norme del comparto oltre che per dare una soluzione definitiva alla questione territoriale, ha difficoltà a vedere la luce. Per questo, torniamo a dirlo, nel frattempo gli enti del territorio, ormai consapevoli delle reali implicazioni che la normativa comporta sui loro territori potrebbero e dovrebbero continuare la marcia responsabile della razionalizzazione delle misure di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo smettendo di adottare provvedimenti meramente emergenziali, che rinviano i problemi e non li risolvono, e mettendo la prua su un sistema di politiche attive vicine alle persone e per questo efficaci, ma soprattutto diverse dalla mera espulsione dell’offerta pubblica di gioco che favorisce solo quella illegale. Espulsione che poi certamente non cura né previene.
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Il futuro (remoto) delle slot è senza contanti? UNA DOMANDA, NON UN’AFFERMAZIONE, CHE È GIUSTO PORSI E AL MOMENTO GIUSTO. COME STANNO FACENDO GLI OPERATORI DEL REGNO UNITO E, IN QUALCHE CASO, ANCHE IN ITALIA. di Alessio Crisantemi
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he sia giunto, forse, il momento di pensare all’introduzione della moneta elettronica anche sulle Awp? Ecco la classica domanda da un milione di dollari. O, meglio, è la risposta a valere cifre esorbitanti, in quanto la domanda, in un certo senso, è da ritenere più che opportuna. E in qualche modo, addirittura scontata. Guardando alla realtà dei fatti e al particolarissimo momento storico che ci troviamo ad attraversare, in uscita da una pandemia globale, non può sfuggire come l’intero paradigma dei consumi fuori casa sia completamente cambiato, alla luce delle nuove esigenze e abitudini dei consumatori. Per questa ragione, se fino a qualche anno fa, gli operatori dell’intrattenimento di qualunque paese si dicevano preoccupati dall’eventuale futura scomparsa delle monete all’interno delle slot machine, sostituite prima o poi dai sistemi di pagamento elettronici, adesso la situazione sembra quasi capovolgersi. Con molti addetti ai lavori che iniziano a preoccuparsi, al contrario, del rischio di veder tagliate fuori le Awp dai giochi preferiti dei cittadini, a causa dell’impossibilità di poter utilizzare i pagamenti virtuali. Tutta colpa (o merito, dipende dai punti di vista) della pandemia, anche in questo caso, che ha modificato di gran lunga le abitudini e le esigenze della popolazione mondiale, accelerando determinati processi e creando nuove sensibilità: come quella di utilizzare soluzioni di pagamento contactless, cioè senza contatto. Tra i primi a occuparsene in maniera seria e concreta sono gli operatori britannici, che iniziano a ritenere preoccupante la nuova legge che – andando a riscrivere le regole tecniche delle Awp del Regno Unito - stabilisce che il gioco su tali macchine debba (continuare a) essere esclusivamente in “moneta del regno”, mantendo così il divieto implicito di utilizzare carte di debito o altri sistemi elettronici per l’attivazione del gioco. I dubbi degli
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operatori, dunque, nascono dai tanti studi sulle abitudini di spesa e consumo dei cittadini che rivelano un costante aumento dei pagamenti contactless, anche dopo l’uscita (sia pur graduale) dall’emergenza sanitaria. Il Regno Unito, come noto, è ormai uscito da tempo dal lockdown e anche dall’emergenza generale, ma anche dopo che i consumatori hanno ricominciato a spendere nei locali pubblici, lo stanno facendo utilizzando sempre più la tecnologia contactless. Un trend confermato anche dai dati pubblicati dagli istituti di ricerca locali che mostrano come i pagamenti contactless siano raddoppiati nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e risultino aumentati del 50 percento rispetto a maggio del 2019. Non solo: il 65 percento di tutti gli acquisti sono stati effettuati con carte di debito, spesso con l’incoraggiamento dei rivenditori. Ebbene, se già molti centri di intrattenimento, come bowling o Fec, utilizzano ormai da tempo la tecnologia delle carte di debito, l’attenzione nel Regno si focalizza sul settore dei pubblici esercizi britannici, dove ancora oggi si ricorre all’impiego della moneta sonante. Con la gran parte degli addetti ai lavori che sente oggi la necessità di intervenire a livello normativo per estendere anche alle Awp l’uso dei sistemi elettronici per dare una futuribilità agli apparecchi. Un dibattito che, invece, in Italia non è ancora esploso. O, almeno, non del tutto. Anche se del tema se ne sta parlando da sempre anche da noi. Ma solo sottotraccia. Anche perché la sensibilità degli operatori è attualmente rivolta verso altre (e non poche) problematiche. Come è anche vero, del resto, che il nostro paese è ancora in fase più arretrata rispetto al Regno Unito per quanto riguarda l’uscita dal Covid-19: dunque è ancora troppo presto, in un certo senso, per guardare a fondo le problematiche che scaturiranno nel post-pandemia, nonostante i vari
IL FUTURO REMOTO DELLE SLOT È SENZA CONTANTI?
dibattiti sulla presunta “nuova normalità”, anche nel gioco. E chissà se anche questo tema potrà essere preso in considerazione all’interno della riforma globale del gioco pubblico italiano (presunta anche quella) che si appresta ad avviare il governo. Del resto, l’industria del gaming italiano era già “pronta” (si far per dire) per il passaggio a una generazione di apparecchi dal sapore innovativo, anche se la ricetta, in realtà, sembrava tutt’altro che originale. E, forse, anche piuttosto scondita, visto che i parametri di gioco non sembrano essere messi in discussione dal giocatore. Stiamo parlando delle cosiddette “Awp da remoto”, che il legislatore aveva introdotto ormai tanti anni fa, con l’ultimo provvedimento (solo teoricamente) attuativo previsto dalla legge di Stabilità del 2016, senza mai dare seguito agli impegni presi – proprio come accade oggi con il riordino - continuando a tenere in vita le attuali slot comma 6a. Nel bene e nel male. In quella futuribile generazione di slot, definite anche “Awp 3”, in realtà, si era scelto espressamente di non utilizzare sistemi di pagamento elettronici per mantenere una chiara e netta distinzione rispetto ai terminali Vlt, come richiesto da un pezzo della filiera. Solo che adesso il panorama è cambiato notevolmente, nel gioco come in tutti gli altri settori: al punto che il progetto di quelle future (ma vecchie) Awp da remoto appare oggi decisamente superato, almeno dal punto di vista tecnologico. E se i produttori erano finiti con l’abituarsi anche all’idea di un collegamento da remoto della macchine che avrebbe completamente “snaturato” l’attività di molte aziende facendo di fatto sparire le schede dall’interno dei giochi a terra, lo stesso potrebbe accadere oggi con il discorso della moneta, tenendo conto che, attraverso i sistemi elettronici, si andrebbero a eliminare le monete dagli apparecchi, eliminando così il rischio tutt’altro che banale dei furti nei locali, che rappresentano purtroppo una triste quotidianità nel nostro paese. “Da parte mia non sono mai stato contrario all’introduzione della moneta elettronica negli apparecchi da intrattenimento, anche se dovrà essere naturalmente disciplinata in maniera seria e opportuna e gestita con accuratezza”, spiega Roberto Mazzucato, titolare di Mag Elettronica nonché ex presidente di Acmi, l’associazione dei costruttori di giochi. “Non si tratta di una presa di posizione aprioristica, ma di uno sguardo alla realtà, visto che l’utilizzo del contante è destinato a ridursi notevolmente e ancor più quello delle monete, che verranno utilizzate sempre meno anche in un paese come il nostro. E non possiamo non tenerne conto”, aggiunge. Per Mazzucato, che ha sempre guardato avanti e spalancato le porte all’innovazione, si tratta dunque inevitabilmente di un punto di cui tenere conto nella futura revisione delle norme tecniche sulle Awp. Insieme a tanti altri punti che consentirebbero un vero salto tecnologico e una vera innovazione: “Oggi sul mercato delle Awp, a differenza di quanto avviene in altri segmenti, primo su tutti l’online, è pressoché impossibile fare qualcosa di nuovo e di diverso tra i vari produttori, avendo dei parametri stringenti da rispettare, comeè giusto che sia,
ma dovendo soprattutto dover ROBERTO MAZZUCATO fare i conti con la redditività di una macchina”, continua Mazzucato. “Se invece si adottassero soluzioni diverse anche dal punto di vista fiscale, allora sì che si potrebbe davvero sperimentare molto di più. Come i produttori riescono a fare nell’online, dove viene applicata la tassazione sul margine e non sul cassetto”. Una serie di riflessioni ulteriori che si allineano a quelle avviate dai lavoratori del Regno Unito. Solo che in Italia, a differenza di quanto può avvenire in altri territori più “virtuosi”, come la Gran Bretagna, tra le ragioni che hanno sempre frenato l’ipotesi di un passaggio al contante c’è sempre stato il timore di una perdita di giocatori, dovuta alla scarsa propensione degli utenti di veder tracciata le proprie giocate, come avviene attraverso la moneta elettronica. A differenza del contante, che permette di mantenere il perfetto anonimato in ogni giocata. In effetti, va detto, non si tratta di un rischio puramente campato in aria, come hanno dimostrato le Vlt che in seguito all’introduzione del lettore di tessera sanitaria per l’attivazione delle giocate, solo per il “rischio” di vedersi tracciare le giocate (in realtà, come detto più volte, l’identificazione del giocatore permette soltanto di certificare la maggiore età senza avere alcun accesso ai dati contabili, né memoria), hanno visto crollare la raccolta anche oltre il 30 percento. Tuttavia, è bene evidenziare che nel caso delle Awp, a differenza delle Vlt, le cifre che possono essere giocate da un utente sono decisamente inferiori e quindi c’è da pensare che la ritrosia degli utenti possa essere minore. Senza contare, peraltro, che - come detto - a giocare in favore dell’utilizzo della moneta elettronica, lato operatori, ci sarebbero anche altre importanti motivazioni, come la riduzione dei rischi in termini di furti, con le “spaccate” nei bar che sono da sempre all’ordine del giorno per gli addetti ai lavori del comparto e che potrebbero sparire del tutto con l’eliminazione dei contanti. A proposito delle differenze tra i due paesi, tuttavia, va anche detto che in Italia la transizione al digitale ha subiìo sì una forte accelerazione, ma è comunque molto meno rapida rispetto al Regno. Anche se, da noi, l’occasione di una revisione della legge che disciplina gli apparecchi da intrattenimento sarebbe alle porte, tenendo conto della scadenza delle concessioni che potrebbe portare, con tutta probabilità, alla riforma complessiva del settore e, quindi, a una nuova generazione di macchine da gioco e, in particolare, alle famigerate “Awp da remoto”, già più volte rimandate dal legislatore e ora - probabilmente - in dirittura di arrivo. Sempre se non ci sarà una proroga delle gare, tenendo conto del processo di riordino ancora da avviare e del settore da ricostruire dopo la pandemia. In ogni caso, la lezione impartita dal Covid, in tutti è settori, è una: nulla sarà più come prima. E anche i giochi non faranno eccezione.
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LE RECENTI SENTENZE DELLA CASSAZIONE SULL’ESENZIONE DALL’IMPOSTA DEI PROVENTI PERCEPITI DAGLI ESERCENTI PER LE SLOT HANNO INGENERATO CONFUSIONE E PREOCCUPAZIONE TRA GLI OPERATORI PER UN APPARENTE VERDETTO IN CONTRASTO CON LA PRASSI OPERATIVA ADOTTATA DAL COMPARTO FIN DAI PRIMI ANNI DI ESERCIZIO DELLE AWP. VEDIAMO PERCHÉ TALI PRONUNCE NON MODIFICANO LO STATUS QUO DEL DIRITTO ALL’ESENZIONE OVE INTERVENGANO, COME GIÀ IN PASSATO, I CORRETTI COMPORTAMENTI DA PARTE DELLA FILIERA DI RACCOLTA. A cura di Francesco Scardovi
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hi scrive, segue il contenzioso tributario del settore fin dai primi anni di vita degli apparecchi con vincita in denaro e, dal 2006 ad oggi, ha assunto, sull’intero territorio nazionale, oltre un centinaio di difese tributarie con particolare riferimento al tema dell’esenzione da iva dei proventi degli operatori della filiera. A partire dagli anni 2007 e 2008, anche a seguito della assoluta novità del tipo di attività per l’ordinamento tributario nazionale, in un contesto di totale incertezza e mancanza di norme specifiche (unico riferimento la circolare 21/E del 2005), numerose Direzioni provinciali dell’Agenzia delle entrate hanno avviato contenziosi seriali su esercenti e gestori contestando ai primi la mancata fatturazione con Iva dei compensi percepiti e ai secondi l’irrogazione di sanzioni per mancata auto-fatturazione. Complici, in tal caso, anche i modelli contrattuali adottati inizialmente dalla maggior parte dei concessionari di rete che si limitavano a regolare
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i rapporti con i propri gestori di riferimento, demandando loro la regolazione dei compensi in favore degli esercenti convenzionati, oltre a far sottoscrivere agli esercenti una apposita domanda di allaccio.
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Per l’Amministrazione tributaria gli esercenti erano soggetti esterni alla filiera di raccolta (pur se testualmente richiamati dalll’art.10, comma 1 n. 6 del Dpr 633/1972 come modificato dall’articolo 1, comma 497, della L. 311/2004 quali terzi raccoglitori tipici del concessionario) e dunque titolari di un supposto rapporto economico privatistico con i propri gestori di riferimento, da assoggettarsi a Iva. Le Commissioni provinciali adite, per lo meno in tutti i casi seguiti, hanno invece riconosciuto il diritto all’esenzione di detti proventi, nell’evidenza che non si possa addivenire ad alcuna raccolta di giocate in assenza della “triade” concessionario, gestore ed esercente, definendo le prestazioni rese dagli esercenti quali essenziali alla raccolta, vista la loro strumentalità rispetto all’esercizio del gioco pubblico. Ciò, anche considerando la piena valenza contrattuale alle cosiddette domande di allaccio degli apparecchi collocati nei locali, predisposte dai concessionari di rete con una serie di adempimenti ed obblighi posti a carico degli esercenti. L’Agenzia ha quindi proposto gli appelli al secondo grado di giudizio e anche stavolta i giudici regionali li hanno rigettati, con le medesime motivazioni, condannando in numerosi casi gli Uffici alla refusione delle spese, tanto da determinare, per la maggior parte delle Direzioni Provinciali, l’annullamento degli atti in autotutela e la comunicazione della cessata materia, ritenendo definitivamente risolta la vexata questio. LA CASSAZIONE Paradossalmente (stanti anche i significativi valori economici delle liti), sono invece proseguiti i contenziosi contro alcuni gestori, chiamati così a dover corrispondere sanzioni per la mancata regolarizzazione di un tributo che era stato riconosciuto come non dovuto, senza neanche riconoscere il diritto alla non debenza delle sanzioni stante lo stato di palese incertezza normativa, espressamente riconosciuto dallo “Statuto del Contribuente”. E di questo trattano le sentenze di Cassazione in esame (nn. 16951, 16952, 16953, 16954, 16955 del giugno 2021) che, come meglio approfondito nell’articolo di questa rivista dello scorso luglio, hanno incredibilmente rovesciato l’orientamento univoco della pregressa giurisprudenza (confortata anche dalla normativa comunitaria in tema di giochi), accogliendo i ricorsi dell’Amministrazione. I giudici della Suprema Corte quindi, intervenendo nel merito, hanno cassato le sentenze di Ctr, assorbendo erroneamente anche il principio di non debenza delle sanzioni, nonostante il parere di segno opposto del sostituto procuratore intervenuto in udienza che aveva chiesto, per uno dei gestori coinvolti, il rigetto del ricorso proposto dall’Agenzia. Questo lungo contenzioso (in corso da oltre 15 anni) non è dunque ancora giunto al termine, specie considerando che prevedibilmente le pronunce saranno impugnate dagli operatori coinvolti non solo a livello interno, nell’ambito di un giudizio di revocazione, ma, altresì, con ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo.
Preme inoltre sottolineare come, a parere di chi scrive, dette sentenze non determinino alcun risvolto negativo a danno degli operatori per quanto concerne l’attuale configurazione delle attività di raccolta anche da un punto di vista tributario. La fattispecie esaminata dai giudici di legittimità, infatti, riguardava primissimi anni di avvio della raccolta (2005-2007). Con l’introduzione dell’Albo Ries, dal 2011, tutti gli operatori di filiera, compresi gli esercenti, sono iscritti e qualificati quali terzi raccoglitori dei concessionari, che dall’avvio della seconda concessione e dopo l’uscita della circolare chiarificatrice “Sale Giochi e Biliardi” del 2014, hanno adottato modelli contrattuali ad hoc verso tutti i soggetti, confermando i mandati ai gestori di ripartire con i vari collaboratori alla raccolta (esercenti, Tir o “service”), per proprio conto, i proventi residuali delle giocate dopo aver detratto Preu, canoni concessori e compensi del concessionario. Il principio affermato dalla Corte, dunque, non impatta in alcun modo con l’attuale sistema. Nessuna preoccupazione quindi per gli esercenti che, per beneficiare dell’esenzione da Iva, devono continuare ad attenersi alle regolamentazioni di settore, iscrivendosi all’Albo di riferimento (in attesa dell’avvio del nuovo RUOG) e aggiornando l’iscrizione annualmente e sottoscrivere il contratto con il concessionario indicato dal gestore, dopo aver definito con la ripartizione dei compensi per la corretta rendicontazione ai fini della rilevazione dei ricavi. Restano invece imponibili ai fini Iva, come sempre, i proventi derivanti da tutti gli altri apparecchi senza vincita o i rapporti con gli esercenti che non intendono assumere alcuna responsabilità nella raccolta nei confronti del concessionario, limitandosi a locare L’AUTORE parte dei propri spazi al Francesco Scardovi gestore di riferimento. Dottore Commercialista Revisore legale, Partner Insomma, tanto rumoStudio Scardovi & Giordani re per nulla.
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Haunted House Cemetery, un restyling di spicco da Mag Elettronica TORNEANDO
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ioco e servizi: vincite e pagamenti. Tutto questo in un unico prodotto. È quanto riesce ad offrire il nuovo Service Point Change presentato da Nazionale Elettronica alla fiera Enada di Rimini. Un prodotto in grado di integrare la parte dei servizi, vendendo ricariche telefoniche, permettendo di pagare bollettini postali e Mav, in modo autonomo, al più classico “cambiacambia”, ma con collegamento da remoto. In questo modo l’azienda porta quindi automazione e novità. Ma non finisce qui. Visto che il team di Nazionale ha fatto sapere che per il futuro prevede anche la possibilità di registrazione di nuovi utenti a piattaforme di gioco e ricariche dirette sui conti e, se sarà consentito dalla normativa, anche quella di effettuare prelievi dai conti gioco direttamente sulla macchina.
sce direttamente dalle tenebre per conquistare i giocatori di tutta italia la nuova compilation Awp della saga “Haunted House” con una innovativa e coinvolgente grafica di ultimissima generazione. E una serie di nuovi giochi nel cimitero infestato da mostri terrificanti, tipico di Mag Elettronica. Ecco quindi che il produttore padovano, leader nel settore, ripropone il suo titolo “storico” (che ha rappresentato la prima slot “comma 6a” della storia e una di quelle di maggior successo in assoluto) ma in una versione completamente rinnovata e multigioco, che comprende quattro giochi diversi: “Super Haunted House”, in linea con la primissima storica slot di Mag, “4 Haunted House”: la versione veloce della Super Haunted House che permette di giocare su quattro mani, per un bet massimo di ben 1600, “Frankenstein Secret”, dove prende vita la leggenda di Frankenstein in una slot a singolo spin con matrice 5×4 e vincite bidirezionali e, infine, al nuova “Morticia’s Gems”, dove si entra nel castello di Morticia per provare a rubare più diamanti possibile, in una slot con doppia modalità di gioco a 15 o 20 simboli.
Da Fort Knox agli dei di Olympus nell’universo di Octavian
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iù che un prodotto nuovo, il gruppo di Octavian ha portato una carrellata di novità in fiera a Rimini. Mettendo in risalto tutta la propria capacità di proporre soluzioni all´avanguardia nella progettazione e realizzazione di software da gioco e piattaforme tecnologiche online specifiche per il mercato del gaming. Oltre a mostrare tutti gli ultimi titoli per il mercato delle Awp. Merito della doppia presenza con il brand Octavian, leader nel settore terrestre, e con Octavian Lab, protagonista sul mercato online che si affiancano alla consolidata piattaforma conti gioco. A spiccare, tuttavia, sono le varie proposte di gioco che spaziano da Fort Knox a Olympus, fino ai sei nuovissimi multigioco, tra i quali spiccano Dreamset Olympus, Dreamset Casino, Dreamset Royale e Dreamset Infinity, che sono le quattro nuove slot Dreamset a 7 giochi con quattro titoli inediti ciascuna. Mentre Hot Reels e Gods & Treasures sono invece le novità a 5 giochi che contengono solo inediti.
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allo sport tradizionale gli eSports, cosa viene dopo?Il tecno sport! Tra le nuove tendenze di Enada Rimini 2021 dobbiamo senz’altro segnalare la novità di Hado Pvp, l’unico tecno sport al mondo. Ma sciogliamo la curiosità attorno a questo concetto senz’altro innovativo anche se ha cinque anni di attività e garantisce totale affidabilità. Si tratta di uno sport a tutti gli effetti che si svolge in un ambiente reale tramite dispositivi indomabili e con la tecnologia della realtà aumentata. Nel gioco vengono combinati sensori di movimento, smartphone e sport di squadra tradizionali al fine di creare proprio il technosport. Si gioca grazie ad un display montato sulla testa e un sensore di movimento indossato sul polso. Ma a differenza della realtà virtuale la connessione non avviene tramite cavi e non si è limitati davanti ad uno schermo o immenso in un mondo reale. In un ambiente fisico, appunto. Il primo gioco è una sfera energetica che può essere lanciata contro gli avversari in un campo di gioco in un mondo digitale immerso. Hado è un brand internazionale e c’è già un campionato mondiale e quello europeo che tra l’altro si giocherà a Istanbul, in Turchia, tra settembre e ottobre. A breve partirà anche il circuito sportivo italiano e si può giocare dappertutto dalle sale giochi ai bowling o nei centri sportivi e commerciali.
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Hado, l’evoluzione naturale dopo lo sport e gli esports
Cristaltec rilancia le Awp con la nuova linea Multigames a 7 Giochi
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iaffermare l’importanza del gioco pubblico e del settore Awp nell’economia nazionale, è il senso che il produttore di slot ha voluto dare a questa edizione della fiera, impegnandosi con una promozione lancio, dedicata alla nuova linea multigames 7 giochi, con la quale fornisce ai clientinNulla osta di distribuzione gratuiti sui due nuovi titoli appena omologati Mystic Fortune e Fun Station e solo per ordini effettuati entro 30 Novembre 2021. La nuova linea Awp multigames 7 giochi Cristaltec, risultato di un approfondito ed incessante lavoro di ricerca e sviluppo; un innovativo motore di pagamento con tempi di risposta strepitosi, giochi accattivanti e seducenti, il restyling della scheda gioco con colorazioni alternative, ed il nuovo packaging solido e raffinato, sono la premessa di un tangibile salto di qualità. Tra le prima slot disponibili del nuovo concept 7 giochi, ci sono appunto Mystic Fortune (che approfondiamo su questo numero nella rubrica “La slot del mese”) e Fun Station, che oltre ad avere un un’ampia offerta di giochi (Minotaurus; Peter’s Island; Rise of the Gods; Vampire’s Shadow; Grand Classic; Blaze of Egypt; Burattino Gold; con un ciclo gioco di 30.000 partite, bet 25, 50, 100, 200, 300 punti), viene proposto anche con modalità doppio schermo per un’esperienza di gioco interattivo senza rivali. Sugli stessi concetti arriveranno subito dopo altri due multigames 7 giochi: Reels Of Fortune e Golden Pot già in avanzato livello di certificazione.
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scommesse
DAL RETAIL AL BETTING ONLINE IL FUTURO È L’INTEGRAZIONE
Parlano due operatori molto radicati sul territorio e che stanno vivendo la transizione merceologica dalle agenzie di scommesse e dalle slot al gioco da remoto di Cesare Antonini
Fabio Da Re, Fastbet.it
«CREDIAMO NELL’INTEGRAZIONE TRA RETAIL E ONLINE NEL BETTING» Nuovi prodotti, live betting, sempre più spinta sul mobile e il ritorno al contatto dal vivo coi propri clienti dopo i lunghi lockdown. “Era ora, il bilancio del gioco online e del nostro bookmaker è positivo ma per noi il futuro è l’integrazione tra le due modalità di gioco e quello dal vivo ci mancava troppo”. Fabio Da Re, amministratore di Replatz Srl, fa il punto sul bookmaker di punta della concessionaria, quel Fastbet.it che continua a macinare successi e volumi di gioco: “Sì, sta andando bene e abbiamo introdotto nuovi prodotti e provveduto al miglioramento di nuovi mercati con il gioco live. E anche il bilancio estivo è positivo. È un classico - spiega Da Re - che il mercato estivo sia un po’ in calo anche se quest’anno abbiamo visto che per alcuni giocatori c’è stata un po’ di continuità e l’abitudine della pandemia di giocare online sembra ormai consolidata. Per quello che riguarda gli Europei e le Olimpiadi di sicuro hanno tenuto alta l’attenzione del mondo sportivo e quindi degli scommettitori. Tuttavia abbiamo la sensazione che le persone siano proprio andate in vacanza per sfrut-
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tare il tempo a disposizione dopo essere rimasti più o meno bloccati in casa per mesi. Insomma, non avremmo preteso di più e considerando anche quello che abbiamo detto poco fa siamo assolutamente soddisfatti”. E gli altri giochi? Considerando che ormai tutti i portali hanno i verticali di gioco seguendo la logica della multicanalità? “I giocatori di casinò si affezionano molto a noi grazie alle nuove possibilità di gioco che offriamo e integriamo sempre più nuovi operatori. Aspettavamo che ci arrivasse il poker, per completare il bouquet dei giochi, e ci siamo riusciti grazie al network di People’s. In collegamento a queste nuove offerte è sempre più cruciale la app di gioco che abbiamo presentato a Enada Rimini 2021 e che ci mancava. Ormai le richieste erano troppo pressanti e ci serviva un prodotto più performante. Per questo - prosegue Dal Re - abbiamo accelerato il work flow anticipando anche di alcuni mesi la consegna”. A proposito della fiera, e di retail, come vanno lì le cose? “Il motto di questo momento è: ritroviamoci! Basta call!”, tuona l’amministratore di Replatz. “La nostra rete terrestre è ripartita con il green pass che ha comunque
DAL RETAIL AL BETTING ONLINE IL FUTURO È L’INTEGRAZIONE
frapposto un’ulteriore barriera all’ingresso nelle sale. È singolare, poi, dove nei bar dove la frequenza di ingresso e uscita è più alta spesso i controlli non avvengano con la stessa accuratezza che utilizziamo noi. In agenzia i controlli sono veri e attentissimi e il ritorno dei giocatori è stato graduale ma complesso. Inoltre, un conto è per chi entra e si sofferma a giocare alle slot e alle Vlt e un altro è chi entra e fa una scommessa e se ne va. Certo ci sono anche le agenzie in cui si fanno vedere le partite e il problema di rimanere sempre con la mascherina sta creando ulteriori criticità. Tuttavia l’importante è aver ricominciato ed era fondamentale fare proprio questo. Certo, per tornare ai numeri pre-pandemia, ci vorrà ancora molto tempo”. La domanda ricorre: bene il green pass purché non si chiuda? Non spetta a noi la soluzione politica - spiega Fabio Da Re - non vorrei però essere chiuso nuovamente in casa e non vorrei avere le mie libertà personali limitate. Come operatore chiederei ancora più attenzione perché non possiamo più chiudere: siamo arrivati al limite e come noi tutte le attività al dettaglio. Ristori inesistenti e a livello economico sarebbe ormai insostenibile. L’unico modo è vaccinarsi e basta, ma la politica non crei più queste problematiche mettendoci addirittura l’uno contro l’altro anche nel settore del gioco.” Un altro tema è l’attenzione quasi maniacale (non ce ne vogliano le forze dell’ordine che svolgono un lavoro fondamentale) nei confronti del settore del gioco legale: “Già prima avevamo limiti orari di entrate e chiusure. Adesso l’attenzione nei nostri confronti è aumentata. Siamo controllati scientificamente e, ben venga, magari il risvolto della medaglia finalmente potrebbe essere che il settore sia così sicuro da far cambiare idea a chi ci
governa. Invece si continua a parlare male e in maniera poco attinente del nostro settore. La politica dovrebbe frenare questi attacchi e farci riprendere con la vita e il business normale. Abbiamo tanti ragazzi che lavorano, tante famiglie che lavorano per lo Stato nel settore e per fortuna che l’online ha tenuto botta. Ma chi aveva solo un’agenzia di betting o una sala da gioco ha dovuto chiudere nella maggior parte dei casi”. Ecco, appunto, qual è la previsione per l’online e il retail? “Le due modalità di gioco rimarranno due cose distinte e la capacità deve essere quella di integrare retail e mobile. L’uomo è un animale sociale e c’è chi va in agenzia proprio per vivere un momento di convivialità e di socialità. Certo, adesso, in mano abbiamo device potentissimi, smartphone e tablet che sono incredibili strumenti di lavoro e di tecnologia utili per tantissime cose. Tuttavia il bisogno di socializzare rimarrà sempre e semmai la sfida è quella di aumentare la qualità del servizio - analizza Da Re - l’utente entrerà per avere una consulenza, per avere più info o vedere più partite in diretta. Entro e mi confronto con gli amici e parlo di calcio e sport. Di sicuro i modelli americani di bar e ristoranti con il bookmaker e tanti video per vedere le partite può essere il futuro”. Il fallimento dei fantasyports in Italia in questo senso è lampante: “Il Fantacalcio rimane un momento di ritrovo e va fatto in compagnia - spiega in conclusione l’amministratore Replatz - anche per il tema degli esports, finché non prenderanno piede eventi e condivisione della passione, difficilmente esploderanno come ci si aspetta. L’online è ormai una parte imprescindibile e anche assai utile della nostra vita ma la vita va vissuta dal vivo e speriamo di lasciarci alle spalle questa tremenda pandemia”.
Paolo Gioacchini, Giocondabet.it
«DALLE SLOT AL GIOCO ONLINE, ECCO I PASSAGGI DA EVITARE» “In un settore come il nostro, dove l’innovazione tecnologica è una parte importante, credo che non ci sia altra scelta di essere preparati all’approccio al cambiamento. È il momento di agire. Io sono nato nel mondo dei flipper elettromeccanici. Già, oggi parliamo di online, ma in mezzo c’è stato il mondo, con prodotti decisamente tecnologici come le vlt, nei confronti dei quali mi ricordo anche la resistenza alle innovazioni che introducevano”. È la visione di Paolo Gioacchini, presidente di Giocondabet, il nuovissimo bookmaker online sbarcato sul mercato recentemente e che sta già vivendo ottimi momenti. Un’esperienza decennale sul territorio può darci notevoli input su come agire in questa fase: “Un gestore che opera in questo settore se non si cala nel cambiamento è destinato a scomparire. Fa parte anche di un processo evolutivo. Il nostro mondo - prosegue Gioacchini, gestore di slot a sua volta - è fortemente radicato nel territorio, e sappiamo che rappresenta un mondo importante per sviluppare questo business. Il cambiamento non è mai facile, stiamo cercando di fare leva su quella che è la nostra esperienza nel mondo del gioco e sul nostro
rapporto con il territorio”. L’online può portare benefici ma bisogna cambiare paradigmi: “Abbiamo un modo di lavorare vecchio - prosegue il numero uno di Giocondabet - siamo abituati a installare un apparecchio e poi attendere che possa andare in autonomia. Ciò accade nelle slot, non accade nel gioco da remoto. Nell’online dobbiamo essere bravi a personalizzare. Una delle cose che ci siamo detti noi di Giocondabet è di fare leva con il territorio, sapendo che il giocatore vuole essere coccolato”. E la formazione potrebbe non bastare: “Serve imparare a fare un lavoro nuovo. Il mercato si muove e più che formazione serve conversione. In alternativa si rischia di non dare un senso al progetto. Abbiamo preso una concessione, abbiamo visto tante esperienze di gestori che hanno fatto scelte di questo genere. Il gestore che ragiona da concessionario è un gestore evoluto. Nel nostro piccolo cerchiamo di essere veloci e dinamici, cercando di avvicinare i due mondi”, per Gioacchini, la chiave, è questa.
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LEDRITTE DELMAESTRO di Gianni Carra
Anche i bookmaker piangono PROMOSPACE
In
tutto il mondo sono pochissime le persone che riescono a vivere di scommesse. Ma molti ci provano, anche se incontrano grossi fallimenti. La più grande delusione per i giocatori professionisti, però, sono i bookmaker, aziende che non sanno assolutamente perdere e che addirittura creano grandi problemi ai giocatori quando vincono e devono prelevare. Nel settore si narra una storia di un giocatore che doveva prelevare una somma di quasi 20.000 euro dal conto gioco di un grande colosso del betting ma ha dovuto attendere 30 giorni per prelevare. Il motivo? Il book ha richiesto l’invio di documentazioni per conoscere la provenienza del denaro versato, chiedendo al player che attività conducesse, se avesse fatto risparmi oppure addirittura se avesse ereditato capitali. Solo l’intervento di un legale ha sbloccato il prelievo ma ovviamente è stato “esonerato” dal sito a vita. Vivere di scommesse è difficile. Bisogna essere persone pragmatiche e con una forte personalità, durante il giorno si devono prendere i giusti rischi e non smettere mai di studiare. Per fare ogni scelta bisogna essere lucidi, curare il proprio fisico e soprattutto staccare quando si è stanchi e nervosi. La gior-
nata è dedicata a guardare statistiche e andamenti di mercato, cercando di migliorarsi di giorno in giorno. Ma la vera difficoltà e piazzare la scommessa. Molti giocatori hanno più di un account per spalmare gli importi e non farsi bloccare il conto gioco, molti rischiano giocando su siti esteri senza concessione che accettano importi più importanti e offrono quote più alte. Uno scommettitore alle prime armi deve fin da subito impostare un proprio programma per raggiungere il proprio obiettivo, il percorso è troppo lungo e a volte frustrante. La fretta è il nemico maggiore e bisogna incominciare a piccoli bassi, con un bankroll non importante per avere una propria strategia senza compromettere nulla. Solo i risultati decideranno quando passare dal noviziato al professionismo. Ci sono tantissimi players che hanno incominciato con grandi risultati ma poi si sono persi nei momenti dei risultati negativi. Disciplina, regole e formazione sono i segreti vincenti di un professionista del betting. Il vecchio scommettitore puntava solamente su eventi antepost, ma il mondo online offre tantissime opportunità di giocare diversamente. Il prodotto che sta crescendo maggiormente è la scommessa live, dove ci sono un numero maggiore di opportunità da analizzare grazie ai bookmaker che producono continuamente nuovi mercati. Le scommesse live sono un punto debole dei bookmaker, a patto che si sappia dove puntare. Solo una piccola parte di professionisti sa riconoscere le quote “sbagliate”. Per fare questo lavoro bisogna vivere in un ambiente tranquillo, senza distrazioni: la serenità è la condizione più ri-
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Chi è Gianni Carra Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
cercata dai giocatori professionisti. Se si è ansiosi o stressati non si può fare questo lavoro, una buona condizione psicologica è il segreto per poter avere successo in questo mondo e se non si è lucidi qualsiasi strategia è sbagliata. Il betting è tutta questione di matematica e probabilità, ma soprattutto di continue informazioni su squadre e players: il capitale. Di partenza è una parte essenziale per questa attività, molte volte puntare troppo poco può essere poco vantaggioso, mentre effettuare puntate pesanti può causare la perdita di tutto il bankroll. Bisogna non essere tuttologi e costruire nel tempo un team di collaboratori specializzati in un settore specifico. Costruire un team ovviamente comporta dei costi ma molti giocatori professionisti pagano i collaboratori in base ai risultati. Attualmente il mercato del betting prolifera in Asia, dove si spostano cifre illimitate su qualsiasi evento sportivo e che è il punto di riferimento per i giocatori professionisti. Con il fuso orario si lavora di notte e durante il giorno si dorme poco. Non è una grande vita quella dello scommettitore professionista e se si ha famiglia diventa improbabile poterlo diventare. Riassumendo ci vuole lucidità, studio continuo, gestione del denaro ma soprattutto trovare bookmaker che accettino pure la sconfitta… e questa in alcuni casi potrebbe essere la cosa più difficile.
ippica
IPPICA
UNA FUCINA DI ESPERIENZE PH. SVEN VAN BELLEN, PEXELS
Il
di Michela Carboni
MANFREDI POTENTI
rilancio dell’ippica è ormai un tema che la politica conosce bene, ma che con difficoltà riesce ad affrontare. La buona volontà di certo esiste, ma gli operatori ormai da tempo chiedono un’azione concreta per risollevare il settore. Manfredi Potenti, deputato della Lega,è tra coloro che auspicano un intervento deciso sul comparto: “Le commissioni parlamentari – sottolinea - da tempo stanno lavorando su un progetto di rilancio dell’ippica nazio-
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Serve una legge ad hoc per rilanciare il settore ippico. È quanto chiede il deputato della Lega Manfredi Potenti, il quale punta l’attenzione anche sull’impianto livornese.
nale, ma a tutt’oggi non si è raggiunta una quadra, per questo chiedo al ministro di intervenire direttamente e far sì che sia il Governo ad attivarsi per adottare un testo di riforma per il rilancio dell’ippica nazionale che versa ormai da anni in una crisi profondissima”. In che modo andrebbe rivista la governance del settore? “L’ippica non può continuare ad essere gestita dal ministero dell’Agricoltura ed è quindi necessaria l’istituzione urgente di un’agenzia dedicata alla gestione ed al rilancio del settore”. Gli ippodromi a suo avviso come andrebbe ripensati e rilanciati? “Gli ippodromi sono i grandi teatri dove si svolgono le corse dei cavalli e non solo. Serve anche una legge per gli ippodromi, come fu fatto anni fa per gli stadi. Gli ippodromi sono grandi impianti sportivi e purtroppo ne sono rimasti attivi solo 34, di cui ben 26 di proprietà comunale. Luoghi di ricreazione che potrebbero essere fucina di esperienze e coinvolgimento del volontariato e delle realtà sportive”. Sono un volano per il turismo?
IPPICA UNA FUCINA DI ESPERIENZE
L E
R I C H I E S T E
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Potenti è tornato sul “caso” delle mancate corse di Ferragosto all’ippodromo Caprilli di Livorno e nella sua interrogazione al ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha chiesto “di quali valutazioni tecniche sia in possesso” rispetto “al merito delle verifiche effettuate sulla pista di gara” effettuate “dai propri funzionari” e se i suoi “intendimenti” corrispondano “a quelli di cui alle dichiarazioni pubbliche del direttore generale Oreste Gerini”, che, si
M I N I S T R O ricorda nella premessa, aveva censurato “la valutazione della condotta dei fantini, dicendosi pronto ad assumere tutti i necessari provvedimenti per tutelare il settore e i diritti della filiera”. La questione, come sanno gli addetti ai lavori, è complessa, e viene riassunta nella premessa di Potenti, partendo dalla chiusura nell’impianto, nel 2016, “in conseguenza del fallimento della Labronica Corse Cavalli”. Il deputato leghista ricorda che “il
“Assolutamente sì”. I Comuni in che modo possono incentivare gli ippodromi per coinvolgere anche le famiglie ed essere un punto di riferimento per le città? “In primis i Comuni devono partecipare al rilancio del settore, visto che ben 26 sono proprietari degli impianti e quindi auspico il coinvolgimento anche dell’Anci (associazione nazionale comuni italiani) sulla legge di riforma e sul rilancio dell’ippica”. Crede che occorra anche una modifica delle scommesse ippiche? “Sulle scommesse non mi esprimo, perché è un argomento che mi interessa poco e perché ormai da vent’anni le scommesse ippiche sono gestite direttamente da Adm (Agenzia delle dogane e dei monopoli. La cosa importantissima è la qualità del prodotto corsa, sul quale vengono accettate le scommesse. Su questo obiettivo dovrà lavorare molto l’agenzia, che mi auguro venga presto istituita dal Governo”. Lei ha presentato una interrogazione sull’ippodromo di Livorno, cosa auspica?
comune di Livorno, dopo ingente spesa per la sistemazione della struttura, ha inteso riattivarne l’esercizio per la stagione estiva 2021. Nessuna offerta è stata tuttavia presentata al tentativo di primo affidamento in concessione di 12 mesi dell’impianto. Al secondo tentativo, a presentare l’offerta per la concessione biennale del complesso di viale Italia, l’unica pervenuta agli uffici comunali, è stata la società Sistema Cavallo Srl”.
“Sull’ippodromo di Livorno auspico l’interessamento diretto anche del ministro Stefano Patuanelli per la riapertura a tutto tondo, con lo svolgimento delle corse dei cavalli e con tutte le attività connesse all’ippica, per farlo tornare quello che è stato dal 1894 al 2010. Il Caprilli è sempre stato un grande impianto sportivo, ricreativo e culturale situato sul bellissimo lungomare livornese e quindi spero che torni ad essere il gioiello della città”.
La questione Caprilli “L’ippodromo è aperto e perfetto, sia per quanto riguarda l’eventuale disputa delle corse, sia per gli altri eventi, che sono in svolgimento, come il festival musicale Cortomuso, fino al 29 agosto. Da settembre continueranno gli interventi necessari e propedeutici a recuperare tutte le parti che ancora mancano da recuperare, ma la pista è a posto: a questo punto verrà riseminata, il gestore vuole organizzare 10 convegni fra novembre e dicembre”. È il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, a fornire a GiocoNews.it gli ultimi aggiornamenti sull’ippodromo Caprilli, al centro di quello che è ormai diventato un “caso” nazionale nel mondo dell’ippica, per il mancato svolgimento delle corse previste il 15 agosto – a distanza di quasi 6 anni dall’ultima, disputata nel dicembre 2015 – dopo il “boicottaggio” messo in atto dai fantini, in adesione alle “indicazioni” impartite dall’Associazione nazionale galoppo, con conseguente non iscrizione dei partenti. Salvetti ribadisce che è il gestore ad avere i rapporti con il Ministero per il futuro e che i nuovi lavori non sono propedeutici alla calendarizzazione di nuove corse. “La pista e le strutture sono già posto. Il Ministero aveva già dato l’ok per la disputa delle gare, quindi la calendarizzazione sarà automatica e successiva, ma non è legata ad ulteriori lavori”. Su questo interviene anche Nicola Casati, vice presidente dell’Associazione nazionale galoppo: “Faremo un altro sopraluogo ma penso che per novembre si possa parlare di piena idoneità. D’al-
tronde tutto ciò che è stato scritto e detto non rispecchiava la realtà per gli operatori - in primis i fantini - ma anche per i proprietari, gentleman e allenatori il problema era la non idoneità della pista, che avrebbe messo in pericolo uomini e cavalli. Tutti vogliono riaprire il Caprilli, ma esistono anche delle norme minime di sicurezza da rispettare. Gli inglesi, non a torto, dicono ‘Safety first’”. Intanto il ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali ha annunciato che valuterà la condotta dei fantini, pronto a prendere i necessari provvedimenti per tutelare il settore e i diritti della filiera. Con una nota stampa firmata dal direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica del Mipaaf, Oreste Gerini, anche la voce del ministero si aggiunge a quelle che, nei giorni scorsi, avevano commentato l’annullamento delle corse nella giornata di domenica 15 agosto. “È bene ricordare – si legge nella nota ministeriale - che il Ministero delle Politiche Agricole, all’esito dei risultati della commissione disposta per l’accertamento del rispetto del regolamento ministeriale e delle prescrizioni di legge, ricorrendone ogni presupposto, ha riconosciuto la piena idoneità dell’Ippodromo Caprilli a disputare i convegni ippici, inserendolo in calendario per la giornata di corse del 15 agosto 2021, assegnandogli il gran premio ‘Coppa del Mare’, da disputarsi in pari data, e valutando l’inserimento delle giornate di corse per la stagione autunnale”.
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PH. KARLA RIVERA, UNSPLASH
comma 7
PAROLA D’ORDINE RESTARE APERTI di Michela Carboni
Il
MARCO RAGANINI
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mondo dell’amusement è ripartito, dopo lo stop imposto dal Covid, ma il prezzo pagato non è stato di certo basso. Il presidente dell’Anbi (associazione nazionale bowling e intrattenimenti) e direttore dello Sport Park di Fano (Pu), Marco Raganini, sottolinea: “Per quanto abbiamo potuto registrare, ristori e sostegni ci hanno concesso solo qualche goccia, scarsi aiuti largamente insufficienti. Le difficoltà che abbiamo sono enormi ma non sono solo economiche: riguardano una normativa certa sul nostro operare che ancora manca e la considerazione di avere un ruolo importante quale luoghi di intrattenimento che tanto hanno dato al benessere sociale attraverso una proposta di attività sana e partecipata. Crediamo che il settore vada rilanciato con innovazioni e investimenti, e al governo chiediamo appunto di agevolare questa metamorfosi indispensabile. Ai responsabili nazionali, ma anche regionali e comunali, chiediamo anche di essere considerati per quello che siamo e facciamo. E di conseguenza che possano arrivare aiuti, economici e non, che ci consentano di superare questo momento difficile e ci aiutino nella ripresa”. Che autunno sarà per il settore? “Le speranze sono nella testa di ciascuno di noi: la parola d’ordine è rimanere aperti, anche se ci rendiamo conto di dover sostenere gli sforzi per contenere l’emergenza sanitaria seguendo le indicazioni dei protocolli emanati dai responsabili nazionali. Se da una parte prevediamo un forte incremento nelle presenze (la gente ha voglia di tornare a divertirsi), dall’altra avremo difficoltà a reperire personale in quanto molti di loro durante il lungo periodo di chiusura è stato costretto a cambiare settore lavorativo. Speriamo proprio di riprendere a lavorare in tranquillità e in sicurezza, riuscendo a dare ai nostri clienti tutto quello che non abbiamo potuto offrire in questi mesi, ma anche di inserire pro-
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poste nuove e accattivanti”. Il green pass rappresenta uno strumento utile per evitare le chiusure e controllare gli ingressi? “Il green pass è certamente utile per la ripresa dell’attività anche se non ci nascondiamo che ha creato e continua a creare non poche situazioni difficili. Allontanare gruppi di clienti perché uno di loro non è vaccinato è una cosa che ci dispiace ogni volta che succede. E non è solo per considerazioni economiche: vengono da noi per divertirsi ma poi scoprono che non lo possono fare. Questo è davvero frustrante. Confidiamo che tutti possano comprendere che lo facciamo perché abbiamo a cuore l’applicazione delle norme e per arrivare presto a una situazione di normalità”. Qual è lo stato delle sale bowling italiane, anche alla luce del Covid? “I centri bowling e intrattenimento italiani hanno grandemente sofferto di questo stato di cose, anche per una non chiara collocazione del settore. Il codice Ateco che individua gli impianti dei nostri associati, infatti, non è espressione piena delle attività che si svolgono nei nostri locali. Questo ha portato molti a vedersi escludere da Ristori e Sostegni, o a ricevere aiuti poco consistenti che non hanno aiutato in maniera efficace gli imprenditori. A questo si aggiunge il fatto che avendo locali di notevoli dimensioni siamo stati e siamo anche oggi in grande difficoltà in quanto nel lungo periodo d’inattività le spese non si sono fermate. Utenze, tasse e affitti hanno continuato a erodere la nostra capacità economica costringendo molti di noi a un pesante indebitamento o alla chiusura dell’attività”. Qual è il target delle sale bowling? Si è modificato nel tempo? “Il nostro target è giovane, ma nel tempo abbiamo visto le famiglie affollare i nostri locali. Le nostre proposte sono trasversali e riguardano tutta la popolazio-
Il settore delle sale giochi di puro intrattenimento spera di riprendere a lavorare in tranquillità e in sicurezza
ne. Certo i giovani hanno una maggiore propensione al divertimento e voglia di uscire spesso: intercettare il loro interesse non è facile, richiede un continuo studio delle proposte e l’innovazione è un punto fondamentale”. Quali sono le innovazioni che si possono mettere in campo per continuare a renderle luoghi attrattivi anche per le nuove generazioni? “Crediamo sia importante intervenire in maniera decisa sull’immagine della categoria per rinnovarla e metterla al passo con i tempi, passando dalla ricerca di un nome che ci definisca in maniera precisa e alla valorizzazione dei nostri centri mediante diverse tipologie di visibilità. In questi mesi di forzata inattività molti sono i progetti che ci hanno coinvolto: dal perfezionamento dei progetti in sinergia con le scuole di ogni ordine e grado grazie a professionisti privati e organi federali del Coni, a eventi di carattere nazionale che coinvolgano più associati, in modo da aiutarli a riprendere il volume di lavoro o aumentarlo, fino allo studio della presenza degli esports nei nostri impianti. E ancora collaborazioni su progetti innovativi con startup 100 percento italiane di giovani imprenditori che aumenteranno il livello e la qualità del servizio nei locali dei nostri associati e incontreranno il gradimento della clientela A tutto questo si accompagna anche la ricerca e la definizione di collaborazioni con gli enti sportivi più vicini al nostro mondo. Tutto questo sempre con l’obiettivo di aumentare le possibilità della realizzazione dei nostri progetti e delle nostre idee. Sarà importante anche il proseguimento del lavoro iniziato per l’ottenimento del codice Ateco che, una volta ottenuto, potrebbe aprire diversi e positivi scenari per la nostra categoria (come ad esempio una tariffa migliore per i rifiuti, licenze e altro). Tutto questo è una sfida che ci vede impegnati giorno dopo giorno: noi siamo imprenditori prestati a un lavoro di squadra che il benessere della categoria. Sappiamo che non sarà semplice ma speriamo che il nostro ottimismo sia contagioso e possa contribuire al rilancio del settore e del Paese”.
PH. SENAD PALIC-, UNSPLASH
Ed è subito show
flipper
di Vincenzo Giacometti
U
na ripartenza col botto, quella degli italiani del flipper sportivo che inaugurano la nuova stagione di competizioni post-Covid con una serie di risultati di spicco. Dopo la riapertura del ranking internazionale Wppr (World pinball player rankings) a partire dallo scorso agosto, si sta progressivamente ripopolando il calendario di competizioni in Europa, con il ritorno di alcuni tornei internazionali, che hanno subito rimesso in moto anche i nostri giocatori, con gli italiani che sono tornati così, finalmente, a gareggiare. E a ottenere i primi risultati degni di considerazione. Come quello ottenuto a fine settembre da Roberto Pedroni, il numero due della classifica italiana, che alla prima uscita post-pandemia centra subito il successo aggiudicandosi il torneo disputato all’interno club Flipper Flat nella cittadina di Nendeln, in Liechtenstein. La stessa location dove si svolgerà a novembre il più importante Liechtensteiner Pinball Open, per una sorta di “riscaldamento” eseguito da Pedroni e dagli altri player, che ha visto la partecipazione di circa 35 giocatori prevalentemente svizzeri. Tra i quali, però, si possono trovare anche altri tre italiani: Giorgio De Stefani, Francesco Sacco e Giampiero Pittelli, che hanno accompagnato Pedroni nella trasferta di successo. Per quella che è stata senz’altro una buona ripresa delle
PEDRONI IN LIECHTENSTEIN
competizioni, in attesa di veder ripartire le sfide anche in Italia, dove a riaprire le danze dovrebbe essere proprio il gruppo del Milano Pinball Club, al quale aderiscono tutti e quattro i player che hanno partecipato alla gara in Liechtenstein. Per Pedroni il trionfo in terra straniera è avvenuto dopo un girone di qualificaziomettendo a segno una doppietta. Menne di totale dominio, che gli ha consentre Baddaria nel torneo collaterale si è tito di approdare con disinvoltura fino accontentato di un quarto posto, comunalla finalissima, dove ha poi sconfitto lo que più che incoraggiante. svizzero Robert Sutter. Tenendo anche conto che in Austria Ma non è stata l’unica trasferta degna di erano presenti alcuni grandi giocatori nota quella dei quattro player lombardi. del ranking europeo e internazionale. Anzi, nello stesso fine settimana altri quattro giocatori della Penisola hanno attraversato i confini fino ad arrivare a Ragnitz, in Austria, dove si è disputato il più importante Austrian Pinball Open, che ha visto la partecipazione di numerosi campioni del flipper di vari paesi europei. Con la presenza più importante però che era rappresentata proprio dal “nostro” Daniele Acciari, testa di serie della competizione, accompagnato nella competizione L A R I VO L UZ IO N E D E L F L I P P E R ( SPO R T I VO ) dagli altri player del noNeanche il tempo di provare - almeno in Italia - il recenstro paese: Flavio Baddatissimo flipper Mandalorian, appena sfornato da Stern ria e Wolfgang Haid e MatPinball, che subito ne arriva un altro e pure di grandissimo tia Kralji. Ma nonostante pregio. Stiamo parlando dell’ultima “creatura” (è proprio il caso di dirlo...) fuoriuscita dagli stabilimenti di Chicago Acciari abbia subito brillato dello storico produttore dedicata a Godzilla, di cui paraggiudicandosi la prima liamo anche in altre pagine, tra le novità. Oltre all’appeal gara del “Warm up” del veindiscusso del gioco, il nuovo flipper rappresenta anche un nerdì, a ottenere il risultato altro momento “storico” per Stern Pinball e, più in generamigliore è stato invece Flale, per il mondo delle competizioni, in quanto si tratta del primo gioco in assoluto già dotato della tecnologia Insider vio Baddari, che ha ottenuto Connected, di cui abbiamo parlato nei numeri precedenti, un ottimo terzo posto nel che consente l’interconnessione del flipper a distanza, traMain Tournament, dietro al mite la rete internet. Creando così una nuova dimensione padrone di casa Markus Stix, ludica e una nuova, possibile, modalità di competizione. principale giocatore del paeDa questo momento in poi, infatti, tutti i giochi con scherse e autentico mattatore del mo Lcd di Stern, sia i nuovi titoli che quelli più vecchi, saranno già equipaggiati per Insider Connected, mentre torneo, che si è aggiudicato tutte le altre macchine prodotte in precedenza possono anche il Side Tournament, essere dotate di un kit di connettività. www.gioconews.it
BADDARIA IN AUSTRIA
RIPRENDONO LE COMPETIZIONI DI FLIPPER SPORTIVO (ANCHE) IN EUROPA E I GIOCATORI ITALIANI TORNANO IMMEDIATAMENTE PROTAGONISTI CON DUE PODII TRA LIECHTENSTEIN E AUSTRIA
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poker ipo
L’IPO CONQUISTA ANCHE IL LIECHTENSTEIN Il format PkLive360 è sbarcato nel piccolo principato immerso nella verde Svizzera dall’1 al 7 settembre, piazzando l’ennesimo successo da 1.116 entries e circa 600mila franchi in palio di Cesare Antonini
D MATTEO SAR AIS
iciamocelo, non era facile. Il Liechtenstein era una location difficile se non altro perché era il primo torneo di livello internazionale che la poker room del Grand Casino Liechtenstein ospitava. Alla vigilia ce l’aveva confessato lo staff, che “c’era emozione”. Ed era la prima in questa terra dove il gioco dal vivo sta esplodendo, anche per Ipo, per PkLive360 e per il suo Ceo Andrea Rocci che ha voluto fortemente questa tappa. Sì perché dopo Campione d’Italia, la casa dell’Italian Poker Open si è spostata tra San Marino, Sanremo e Nova Gorica e il nome ha perso da tempo il suo significato originario visto che Ipo (meglio così) è un brand europeo e internazionale. La formula itinerante, intanto, non ha perso un garantito e non è una scommessa da poco quella vinta da PkLive360 che da tempo si avvale anche della collaborazione di Euro Rounders. Numeri importantissimi e record tra Sanremo e San Marino. Specie quest’ultima location ha davvero rappresentato la salvezza non solo per il format ma per il poker live d’Italia in generale, stretto in un lockdown infinito dallo scatenarsi della pandemia. Senza San Marino dal 2020 al 2021 non si sarebbero giocati garantiti così importanti. Detto questo, adesso si va in stand by e l’Ipo torna a gennaio 2022 dal 5 all’11 con 1 milione di euro garantiti in palio! Ma la location, anche mentre scriviamo, è ancora segretissima.
Trionfa Sarais, l’ennesimo pro consacrato dall’iconico torneo
Alla fine il trofeo è tornato in Italia grazie al trionfo di un nostro player. L’Italia trionfa anche in Liechtenstein. L’evento ha attratto 1.116 entries per una prizepoUMBERTO SORRENTINO
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ol garantita superata agevolmente per mettere in palio 591mila franchi svizzeri. Ed è stato il 27enne milanese, grinder online, Matteo “sgrillex” Sarais, a mettere le mani sulla prima moneta da 113.640 franchi svizzeri dominando dall’inizio alla fine il tavolo decisivo. Giusto qualche intoppo in heads up contro lo svizzero David Eggenberger che ha però buttato via il successo dopo aver ribaltato un vantaggio di 3 a 1 in chips sul nostro player. “Strapotere assoluto? No, addirittura questo no, ma penso di essermi meritato la vittoria e chi ha visto il final table a carte scoperte penso se ne sia reso conto”, ha commentato a fine torneo Sarais. Tutto vero. Un dominio nel gioco e nella consapevolezza del suo poker davvero importante. Chi ha seguito l’evento in diretta streaming era pienamente convinto che Matteo potesse vincere facilmente il final table. “Penso di aver chiuso alcuni ottimi colpi, un bluff con 9 e 5 contro un avversario, la mano contro Andrea Ricci in cui ho shovato al river facendolo foldare e poi AQ contro A7 in heads up contro lo svizzero. Sì, sono molto soddisfatto”. Come detto, Sarais è appena 27enne e lavora giocando a poker da quando può, da quando è maggiorenne. “Sono primo su PokerStars.it e ora voglio giocare di più live. A San Marino non ho combinato nulla all’Ipo ma lì ho deciso di volare in Liechtenstein ed è andata benissimo. Con il successo, adesso, consoliderò il mio bankroll”. In seconda piazza lo svizzero Eggenberger che partiva secondo in chips e poi è riuscito a crescere raggiungendo Sarais per poi passare anche in vetta nell’heads up. Ha davvero dilapidato tutto in un colpo che poteva con-
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segnargli la vittoria su un piatto d’argento. Apre 520.000 chips Sarais, riceve la 3bet a 1,9 milioni ma rimonta 4bettando a 4,9 milioni o giù di lì. Eggenberger sembra fare la move ideale per annichilire l’avversario e 5betta a 8,8 milioni. Ma ecco i resti per 17 milioni di Matteo che costringe lo svizzero a foldare AQ. L’azzurro aveva A7. Colpo decisivo. Non c’è dubbio. Una vittoria ottima coronata da diverse eliminazioni causate come quella di Kurt Kofler, italo-austriaco che ha spinto tutto con A10 offsuited e ha trovato Sarais con AA. Un colpo che lo fa volare in heads up a 32 milioni contro i 13 dell’avversario. Quarto è uscito Andrea Aleotti che non è riuscito mai a crescere come aveva fatto molto bene a due e tre tavoli left al Day3. Esce con un ottimo premio e forse senza grossi rammarichi. Dopo Sarais ad esprimere un ottimo gioco è stato Umberto “Ubisor” Sorrentino che ha messo in tasca oltre 28mila franchi svizzeri. Per lui era il primo tavolo finale all’Ipo dove ha centrato diversi itm. Ha chiuso qualche bluff, qualche semi bluff e ha galleggiato tra i migliori grazie alla qualità e all’esperienza. Ma quando i bui sono saliti ancora non è riuscito a incrementare ancora di più e ha dovuto mollare il colpo in quinta posizione. Soddisfatto? Pensiamo di sì vista la situazione in cui si è ritrovato al tavolo finale ma ci riproverà a vincerlo un torneo che lo vede ormai sfilare tra le fila dei top reg. A chiudere il payout Dirlewanger, Mario Colavita che avrebbe potuto giocare di più con uno stack migliore e non v’è riuscito. Ma per lui è un buon risultato. Sergio Ruiz, spagnolo amante di Ipo, è uscito subito. Anche se era short ha beccato subito una Monster hand in all in e più di quello non poteva proprio fare. Alla fine Sarais ha festeggiato al Grand Casino con lo staff, con gli amici di Eggenberger e con quelli che hanno voluto omaggiare il suo valore: “Cosa ci faccio ora con i soldi? Nulla di particolare, non ho bisogno di nulla sto già piuttosto bene. Certo è che il bankroll adesso è ancora più solido. Vado a Rozvadov ma prima torno a Milano. A fine anno gioco le Wsop Europe mentre a Las Vegas un pensierino lo farei ma non è semplice”. E adesso? L’Ipo cosa deve aspettarsi per il suo futuro? C’è la data, 5-11 gennaio 2022 e c’è il garantito da 1 milione di euro. Sono tutti già impazziti ma, come detto, la location verrà annunciata solo più avanti. Intanto iniziamo a contare i giorni. I L PAY O U T D E L F I N AL TA B L E 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
Matteo Sarais David Eggenberger Kurt Kofler Andrea Aleotti Umberto Sorrentino Leandro Dirlewanger Mario Colavita Sergio Ruiz
Italia Svizzera Austria Italia Italia) Italia Italia Spagna
Chf 113.640 75.700 50.860 36.370 28.390 21.880 16.560 11.520
Soceanu trionfa nell’Ipo Master che vale un mezzo main event
Un winner d’eccezione per l’Ipo Master dell’evento giocato in Liechtenstein: è stato Giorgio Soceanu, reg dell’Italian Poker Open e già finalista alla tappa da record giocata a Sanremo dove uscì in nona posizione. Stavolta, per lui, c’è il successo nell’evento più tecnico da sempre del festival. Ben 97 entries che hanno pagato il buy in da 1.100 franchi svizzeri generando una prima moneta da 24.200 GIORGIO SOCEANU Chf e quindici premi distribuiti. “Alla fine abbiamo optato per un deal a due con il runner up ma visto che avevo più chips ho voluto prendere anche il prestigioso trofeo e sono contentissimo di questa vittoria!”, ha commentato Soceanu. Il player, ottimo giocatore anche di cash game, partiva da super chip leader al final table e per lui il torneo è filato via piuttosto liscio. Per i primi due 20.370 Chf a testa con il secondo che risponde al nome di Johannes Konrad Wassmuth. Un successo impreziosito dalla presenza di un I P R E MI D E L L’ I PO MAST E R certo Petr Kubenka, pla1. Giorgio Soceanu Chf 20.370 yer ceco che con questo 2. Johannes Wassmuth 20.370 successo raggiunge quota 3. Petr Kubenka 12.610 400mila dollari in carrie4. Antonio Crocetta 8.970 ra dopo una serie di suc5. Hoang Chi Quay 6.300 cessi in quel di Rozvadov. 6. Arslan Aytehin 5.090 Per lui 12.610 franchi. 7. Udo Adrian Hämmert 4.120 Poco fuori dal podio An8. Mario Scalia 3.390 tonio Crocetta che vince 9. Hao Nguyễn 2.660 8.970 euro. Per l’Itali che 10. Remy Bhend 2.320 Mario Scalia era al final 11. Giuseppe Ditaranto 2.320 table per 3.390 euro in ot12. Aristidis Theodoridis 2.320 tava posizione e poi una 13. Marc Müller 2.050 coppia di ottimi players 14. Vito Branciforte 2.050 come Aris Theodoridis 15. Tim Weissen 2.050 12esimo per 2.320 euro e Vito Branciforte 14esimo per 2.050 euro.
Piccolo, grande successo nel side domenicale
Grande successo per il Sunday da 15mila franchi garantiti e grande successo per Nicodemo Piccolo che si porta a casa la prima moneta da 4218 franchi. L’ennesima conferma che questa trasferta in Liechtenstein si è rivelata assai positiva per i giocatori italiani. Oltre al trionfatore Piccolo, il quarto posto per Giuseppe Di Taranto, da 2189 franchi, il settimo per Fillo (999 franchi per lui) l’undicesimo per Leonardo Bartolone (da 437 franchi) il sedicesimo per Antonio Crocetta (312 franchi) ventiquattresimo per Rinogade e venticinquesimo per Antonio Chiafala, da 249 franchi. Pochi giorni prima Marcello Miniucchi aveva vinto il side di Pot Limit Omaha, il suo main game.
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politica poker wsopc
Ipo più Wsop Circuit Ricci è il più forte dopo la pandemia di Cesare Antonini
IL GIOCATORE PESARESE TRIONFA NEL MAIN WSOPC AL KING’S RESORT DI ROZVADOV PER 236MILA EURO SU 912 ENTRIES: È IL SUCCESSO PIÙ IMPORTANTE PER UN PLAYER AZZURRO DOPO IL LUNGO LOCKDOWN DEL POKER LIVE
La
vittoria a Ipo San Marino per 125mila euro, il piazzamento in Liechtenstein dove a 46 left stava dominando il torneo per poi uscire a ridosso del final table. E adesso il successo che lo consacra ancora di più come top player italiano ed europeo: Andrea Ricci ha vinto l’event #17 il main event Wsop Circuit No Limit Hold’em per 236.489 euro di prima moneta su un field tostissimo da 912 entries che hanno accumulato oltre 1,3 milioni di euro su un garantito di 1 milione. L’evento è durato oltre un mese ed ha eletto il winner più importante del super festival. “Era bello che ora - ha commentato dopo la vittoria Andrea nel suo meraviglioso dialetto pesarese che lo fa somigliare, anche per il fisico minuto e nervoso, a un pilota di MotoGp pronto a scattare all’ultima curva - c’ero andato troppo vicino ultimamente e l’appuntamento con l’anello era solo rimandato e ora eccolo qua!”. Il riferimento è al piazzamento nell’ottobre 2019 al main Wsopc sempre qui a Rozvadov, prima della
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pandemia, quando Andrea finì 37esimo. E in un sol colpo ha centrato anche il suo best live cash per poco più di 6mila euro rispetto ai 230mila che vinse nell’Million di Nova Gorica di Euro Rounders a ottobre 2018. La sua storia è fatta di una specie di triple crown, quindi, Ipo più Wsopc più Million, con due tornei da 1 milione garantito vinti e con le vincite totali in carriera che ora saliranno oltre gli 800mila bigliettoni verdi. Ma lo show prosegue, parola di Andrea: “E non è finita qui, fidati di uno che ci crede. Vincerò tornei ancora più importanti, non so come l’European Poker Tour. Ecco, quando avrò vinto un evento come quello allora forse potrò smettere”. Forse. Andiamo alla cronaca del torneo in attesa di analizzarlo per bene proprio con Andrea. Intanto un commento a caldo proprio sul final
day durissimo e lunghissimo: “L’heads up è stato molto giocabile, vincevano gli show down e poi lo riportavo giù. Per me non c’è stata storia e la fase decisiva del torneo l’ho giocata in maniera magistrale. Non credo di sbagliarmi se dico di avere avuto il dominio del match quasi sempre nel testa a testa. L’hero call al bielorusso? Era davvero molto bravo ma quel colpo è andato molto bene e l’ho eliminato”.
Il payout IPO PIÙ WSOP CIRCUIT RICCI È IL PIÙ FORTE DOPO LA PANDEMIA
DAL TERZO OUT ALL’HEADS UP – La mano finale è da Inception. Un incubo che si ripete, un film horror. Come ha detto Andrea, Lombardo scendeva nel count e raddoppiava quando i due andavano a show down e annullata tutti i “match point” del pesarese. In questo colpo Simone manda con Q10 offsuited ma col 10 di quadri e Andrea chiama con J6s a picche. Il board è meraviglioso per Lombardo: JK9 monotone a quadri e scala floppata con possibilità di chiudere scala colore. Il turn però è un 6 rosso ma a cuori e intanto c’è la doppia per Ricci che pesca un J fiori al river e Ricci alza il trofeo. Andando a ritroso Simone aveva raddoppiato poco prima 88 vs AQ rettando addirittura gli 8. Le mani di Ricci sono continue e uncontested e ancora prima di questo double up c’è A3 vs 88, stavolta in mano ad Andrea, con Lombardo che vicino al termine del testa a testa hitta sul board doppia coppia e si ritrova addirittura avanti 24 milioni contro i 22 del futuro winner. Tuttavia per buona parte del testa a testa Ricci era quasi sempre in vantaggio di 2 a 1 nella proporzione degli stack, 31 milioni a 14 o giù di lì. Si era partiti con Lombardo avanti 24 milioni contro 21 dopo l’eliminazione del tedesco De Neve proprio per mano del runner up azzurro. Per Vincent K5 vs AK, board liscio e out per 104mila euro più il ticket main Wsop Europe in cui ritroveremo anche Ricci e Lombardo insieme a tantissimi altri azzurri in gara a fine 2021.
IL RACCONTO DEL TAVOLO DECISIVO! -– Il final table è stato comunque un dominio dei due azzurri che hanno causato quasi tutte le eliminazioni. Ahmad Achegsei era rimasto short con 1,5 milioni 77 vs JJ di Lombardo. Board liscio e il tedesco esce ottavo per 24.565 euro. Poi tocca a Ricci eliminare Mr.Bond che spilla QQ e 3betta a 1,2 milioni con 2,6 dietro sull’apertura di Andrea per 430.000 chips con KQs a quadri. In quel momento il futuro winner aveva 17,2 milioni. Flop 4K5 e Andrea chiama 600mila chips. Al turn un 3 con Mr.Bond che manda tutto e Andrea chiama dopo aver tankato un po’. River 4 e un altro tedesco esce per 35.943 euro. Con Ricci abbiamo parlato del bielorusso Shilko che ha eliminato il temuto e temibile Uri Gilboa ex winner all’Eptdi Sochi. A8 vs A6 con un 6 che esce al turn e spedisce l’israeliano per circa 50mila euro. Per il bielorusso, ottimo player di cui avevamo parlato, il limite è quello del quarto posto visto che anche in questo main, come in quello di ottobre 2019, ferma la sua corsa nella stessa posizione. A bustarlo con un hero call è sempre Andrea Ricci. Sul board 9-4-A-2-8 prova il bluff mandando tutto con 10 e 5 offsuited ma il nostro pesarese chiama con J9 e lo busta per 79.943 euro. Due anni fa aveva vinto praticamente la stessa somma. Dal terzo in poi la storia la conoscete!
1 Andrea Ricci Italy € 246.839 2 Simone Lombardo Italy 156.354 3 Vincent Marcel De Neve Germany 114.709 4 Aliaksandr Shylko Belarus 90.293 5 Mourad Tounnouti Netherlands 73.684 6 Uri Gilboa Israel 59.679 7 Ali AmelIpour Germany 46.293 8 Ahmad Qais Achegsei Germany 34.915 9 Sami Karli Germany 29.809 10 Mihai Stinca Belgium 26.215 11 Petru Proca Romania 15.865 12 Shay Rozenbaum Israel 13.125 13 Timothy Dearing Germany 13.125 14 Nawroz Scherko Karim Gaff Germany 11.886 15 Yusuf Oezkacar Germany 11.886 16 Alexey Mishuk Israel 10.647 17 Paul Adrian Covaciu Romania 10.647 18 Gal Bar Israel 9.407 19 Andrea Dato Italy 9.407 20 Valdir Cordeiro Dos Santos Brazil 9.407 21 Georgios Tsouloftas Cyprus 8.168 22 Samin Mehrens Germany 8.168 23 Van Hoa Dang Germany 8.168 24 Robert Kokoska Czech Rep. 7.003 25 Armando D Avanzo Italy 7.003 26 Asaf Ben Zvi Israel 7.003 27 Jan Georgios Joergensen Denmark 7.003 28 Beno Rudolf Giljon Germany 6.135 29 Dominik Paus Gent Dickmann Germany 6.135 30 Raul Gutierrez Talavera Spain 6.135 31 Sergio Somma Italy 6.135 32 Vangelis Kaimakamis Greece 5.391 33 Alkividais Kleanthis Stamatis Greece 5.391 34 Andrea Radicchi Italy 5.391 35 Mark Wolfgang Huelk Germany 5.391 36 Karol Bogusz Poland 5.391 37 Martin Kabrhel Czech Rep. 5.391 38 Szymon Andrzej Wysocki Poland 5.391 39 Yishay Bechor Israel 5.391 40 Emil Bise Switzerland 4.648 41 Antonio Maria Flore Italy 4.648 42 Karo Nuri Switzerland 4.648 43 Andreas Patrick Puhl Germany 4.648 44 Milad Oghabian Netherlands 4.648 45 Ilie Smintanca Januszewski Romania 4.648 46 Pavel Sourek Czech Rep. 4.648 47 Moncef Karoui Tunisia 4.648 48 Michail Tastanis Greece 4.648 49 Stephan Kurt Kohlstetter Germany 4.648 50 Juergen Michael Petelkau Germany 4.648 51 Rene Ralf Wuebbeke Germany 4.648 52 Milad Majidi Izadmousa Germany 4.648 53 Anh Do Czech Rep. 4.648 54 Ori Elul Israel 4.648 55 Fatih Aydin Netherlands 4.648 56 Yehonatan Behor Israel 4.152 57 Endravuz Lahdo Switzerland 4.152 58 Murat Ayata Turkey 4.152 59 Alexander Avraham Poizner Israel 4.152 60 Mike Neuens Luxembourg 4.152 61 Yossi Eluz Israel 4.152 62 Silma Macalou France 4.152 63 Andrei Nodea Romania 4.152 64 Silvio Giuliano Italy 4.152 65 Michel Johannes Maria Molenaar Netherlands 4.152 66 Christophe Panetti Switzerland 4.152 67 Hassan Sarris Sweden 4.152 68 Martin Niels Paap Netherlands 4.152 69 Sandro Pitzanti Netherlands 4.152 70 Vasilios Ntoumos Greece 4.152 71 Vincent Michel Lamy France 4.152 72 Mark Franciscus Anna Bongaerts Netherlands 3.656 73 Marian Kubis Slovakia 3.656 74 Norbert Dariusz Berent Poland 3.656 75 Mihail Florin Popa Romania 3.656 76 Thomas Jeremie Bichon France 3.656 77 Patrick Kallas Jordan 3.656 78 Daniel Otto Studer Switzerland 3.656 79 Vlastimil Pustina Czech Rep. 3.656 80 Eamon Vincent Mc Namee Ireland 3.656 81 Valeriu Galit Moldova 3.656 82 Benjamin Schröder Germany 3.656 83 Eric William Lange United States 3.656 84 Djamal Boutaleb France 3.656 85 Massimo De Mario Italy 3.656 86 Pascal Pflock Austria 3.656 87 Andrzej Jedryczka Poland 3.656 88 Elias Abou Saleh Lebanon 3.656 89 Dimitri Huley Germany 3.656 90 Nino Junior Pansier Netherlands 3.656 91 Dominik Siegl Czech Rep. 3.656 92 Hao Liu Switzerland 3.656 93 Shahar Levi Israel 3.656 94 Mohamed AzamRazab Sekh Netherlands 3.656 95 Jan Van Der Stroom Netherlands 3.656
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politica poker
DOPO LA MAGICA ESTATE SPORTIVA ANCHE IL POKER VUOLE DIRE LA SUA. FINITE LE WORLD SERIES DI LAS VEGAS CI SARÀ LA VERSIONE EUROPEA DEI CAMPIONATI DEL MONDO E L’ITALIA CI SARÀ!
Gli azzurri nel 2021 vogliono vincere anche il braccialetto Wsop Europe di Cesare Antonini
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ndrea Ricci, Simone Lombardo, Vincenzo Scognamiglio, Alessio Podda, Salvatore Bonavena, Diego Pozzolini, Gianluca Cammarata, Francesco Di Domenico e Sergio Regalbuto. Sono questi i nove players italiani qualificati al main event delle World Series of Poker Europe che si giocheranno dal 19 novembre all’8 dicembre con tantissimi milioni garantiti in palio e un field che si preannuncia assolutamente spettacolare. “Non vediamo l’ora che arrivino le Wsop Europe per far giocare gli oltre 170 players già qualificati e bloccati dal virus e per accogliere i migliori campioni da tutto il mondo e dagli Usa. Abbiamo già avuto molti feedback positivi, i più grandi campioni non mancheranno anche se è presto per avere l’ufficialità”, spiega Federico Brunato, poker director del King’s Resort di Rozvadov che ha lavorato a braccetto durante il lockdown dei mesi scorsi con Ty Stewart e Gregory Chochon, i due massimi dirigenti delle World Series of Poker di Las Vegas. “Abbiamo pensato insieme
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lo schedule proprio per dare modo a tutti di volare al King’s e giocarsi magari la leaderboard della Player of the Year nella nostra meravigliosa location. Per questo le date sono coordinate tra l’evento di Las Vegas e il nostro. E aspettiamo tutti a braccia aperte”. E l’Italia schiera dei campioni assoluti come Andrea Ricci, il recente vincitore del main Wsop Circuit, che proverà in tutti i modi a indossare il braccialetto dopo l’anello dei campionati del mondo. Poi c’è Francesco Di Domenico che ha vinto il ticket vincendo l’Ips dopo aver vinto Ipo nell’estate del 2020 a San Marino. C’è anche Simone Lombardo, runner up di Ricci e poi Salvatore Bonavena che in questi eventi non può non esaltarsi. IL RICCHISSIMO PROGRAMMA – Il main event sarò l’ultimo e chiuderà le Wsope 2021. Torneo in cui nessuno vuol mancare e in cui tutti sognano di lasciare il segno, per poi iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione. Servono 10.350 euro per sedersi e il piatto è di quelli pesantissimi, con 5 milioni di euro garantiti. Torneo infinito, con lo start il 3 dicembre e incoronazione del neo campione l’8 dicembre e con la struttura uguale a quella del main Wsop di Las Vegas. Grazie ai tantissimi ticket distribuiti nei tantissimi eventi del King’s, sono oltre 1,7 milioni di dollari quelli coperti sui 5 milioni garantiti. Sarà un torneo ricchissimo, non c’è dubbio. Il Mini Main Event Wsope 2021, invece, avrà un buy in ridotto
per un grande sogno: 1.350 euro per 600.000 di garantito e si gioca dal 21 al 25 novembre. Ci sarà anche un Colossus Europe con 1 milione di dollari garantiti in palio. L’evento #5 sarà il €550 The Colossus che assicura un montepremi da favola per un minimo investimento e massima resa. Lo start è previsto per il 24 novembre e si chiuderà solo il 30 novembre con l’assegnazione dell’ambito bracciale. Da annotare sull’agenda anche il freezeout Wsope 2021, l’evento #6, il €1.000 Freezeout Nlh €150.000 Gtd: un solo bullet e nessun appello lungo la strada che conduce al bracciale. Insomma, il minimo errore può costare caro. Si gioca tutto in un giorno il 25 novembre. Non può mancare la formula che piace di più online, il Bounty Hunter €1.100 che assicura nel piatto 200.000€, suddiviso a sua volta: metà nel prize pool classico e l’altra metà nel montepremi destinato alle taglie. Per ogni avversario eliminato, c’è una ricompensa in arrivo. Un solo giorno per arrivare al bracciale, esattamente il 29 novembre. Largo spazio alle varianti, ed ecco una selezione dei migliori tornei: • €2.000 PLO €200.000 GDT (24-25 novembre) • €1.650 PLO/NLH Mixed €200.000 GDT (25-26 novembre) • €2.500 Short Deck €200.000 GTD (26-27 novembre) • €5.000 PLO €150.000 GTD (27-28 novembre) • €2.000 8-Game €150.000 GTD (1-2 dicembre)
casinò
Verso l’ora X GRANDI LAVORI E TREPIDA ATTESA A CAMPIONE D’ITALIA IN VISTA DELLA RIAPERTURA DEL CASINÒ, MA ANCHE SE LA DATA ESATTA NON È STATA ANCORA FISSATA, L’AMMINISTRATORE UNICO MARCO AMBROSINI FORNISCE NUMEROSE ANTICIPAZIONI SU COME SARÀ LA CASA DA GIOCO DELLA NUOVA ERA DELL’ENCLAVE
L’
annosa attesa è quasi finita. Entro il 2021, questo almeno quanto previsto nel piano di concordato in continuità presentato dalla società di gestione e ammesso dal tribunale di Como con un decreto nel quale anche i giudici fanno lo stesso auspicio, il Casinò Campione d’Italia riaprirà. Ponendo termine a un lunghissimo periodo di difficoltà, i cui motivi sono radicati nel tempo, ma che ha avuto drammaticamente inizio il 27 luglio del 2018, giorno in cui il tribunale di Como dispose il fallimento per insolvenza della società di gestione della Casa da gioco e, quello stesso giorno, la stessa chiuse i battenti. Ne sono seguite lunghe e complesse vicende giudiziarie, alcune delle quali dovranno essere definite solo l’anno prossimo, ma per MARCO AMBROSINI
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di Anna Maria Rengo
quanto interessa in questa sede, ossia il fallimento del Casinò, c’è da ricordare che infine la Corte di Cassazione ha confermato l’annullamento della sentenza di fallimento operato dalla Corte d’appello di Milano, riportando dunque in bonis la “vecchia” società, che ha potuto dunque presentare un nuovo piano di concordato, che è stato accolto, scongiurando almeno per ora, ma si spera per sempre, il rischio del fallimento. E sempre la vecchia società sta ora adoperandosi per i mille passi da compiere affinchè finalmente Campione possa tornare ad avere il “suo” casinò, anche se ovviamente con condizioni diverse e in un mercato generale fortemente cambiato non a seguito della pandemia, ma dei nuovi equilibri che si sono venuti a creare nel mondo del gioco d’azzardo, soprattutto ticinese, essendo venuto meno il più forte e agguerrito competitor, quello dell’enclave. A fare il punto sui lavori in corso è Marco Ambrosini, amministratore unico del Casinò, almeno sino alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione che, al momento di andare in stampa, dovrebbe essere in procinto di essere nominato dalla proprietà, vale a dire il
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Comune, oggi guidato dal sindaco Roberto Canesi, che ha fortemente voluto il salvataggio della vecchia società, ritenendoche fosse la strada più sicura e celere per riaprire la Casa da gioco. Molto sarà destinato dunque a cambiare nei prossimi giorni o settimane, anche se pare certo che Ambrosini, vero factotum del piano di concordato e sempre in prima linea nel cercare di salvare la Casa da gioco, avrà comunque un ruolo di rilievo. Diamogli dunque la parola, rivolgendogli le domande che tantissimi campionesi avrebbero da porgli, vista la rilevanza del tema per la loro vita personale ma anche per quella dell’intera collettività. La riapertura del Casinò Campione d’Italia si avvicina. È possibile fissare una data? “Purtroppo al momento non è ancora possibile. Naturalmente c’era e resta l’auspicio che si riesca nei tempi più brevi possibili. Le problematiche sono molteplici e l’azienda sta facendo tutti gli sforzi nelle sue facoltà per affrontarle e risolverle”. In vista della riapertura, quali sono i passi che l’azienda compierà nel mese di ottobre, sul fronte del contratto collettivo di lavoro e dell’assunzione dei 174 dipendenti, tanti ne sono previsti nella prima fase di ritorno all’attività del Casinò? “È stata da tempo avviata una trattativa con le controparti sindacali per la formulazione di un nuovo contratto, strumento indispensabile per la riassunzione. Comunque il processo consta di una serie di fasi sulle quali gli advisor dell’azienda stanno lavorando. Si tratta di completare la definizione della pianta organica, definire i criteri di assunzione, aprire il bando e nominare la commissione che provvederà alla selezione. Tutte queste fasi sono da tempo oggetto di approfondimenti e si concretizzeranno nel corso del prossimo futuro”. Quale priorità/esclusività avranno gli ex dipendenti del Casinò (490 al momento della chiusura di luglio 2018) al momento della selezione e assunzione del nuovo organico? “I criteri chiariranno in modo incontrovertibile le modalità d’accesso. L’azienda ha ovviamente bisogno di professionisti molto specifici di settore e quindi questo rappresenterà un ineludibile vincolo”. In che modo saranno selezionate le figure dirigenziali della Casa da gioco? “Immagino che il futuro consiglio di amministrazione applicherà tutti i criteri indispensabili per garantire alla Casa da gioco una congrua gestione dei ruoli chiave”. È possibile al momento pronosticare un futuro allargamento dell’organico? In che tempi? “L’andamento del trend aziendale sarà l’elemento che determinerà l’eventuale futuro ulteriore fabbisogno di personale. L’auspicio è che ciò accada in quanto inevitabilmente il superamento degli obiettivi di piano comporterà ulteriore fabbisogno di operatori”. PH. PINO MUSI Al di là dell’organico, quali sono gli altri pas-
si propedeutici alla riapertura che l’azienda deve compiere e come si sta muovendo al riguardo? “L’azienda opererà una serie di esternalizzazioni ed è da tempo in corso l’analisi di possibili partner estremamente qualificati, i quali una volta individuati verranno sottoposti a giudizio del Tribunale e dei commissari”. Come sarà gestito il poker? “L’assetto organizzativo utilizzato in precedenza aveva dato risultati estremamente interessanti. L’obiettivo è quello di trovare una formula e gli interlocutori che possano garantire altrettanto, se non maggiore, successo. Anche su questo tema sono in corso attente valutazioni che verranno condivise, come da prescrizioni di legge, con gli organi di controllo”. Ancora, come sarà gestita la parte della ristorazione e dell’intrattenimento? “Sia ristorazione che intrattenimento dovranno vivere autonomamente rispetto all’attività del gioco e non saranno più unicamente strutturali e finanziate dal gioco stesso. Questa è la motivazione che impone la ricerca di partner qualificati, capaci di essere per le loro caratteristiche fortemente attrattivi”. L’azienda rinnoverà il preesistente parco slot e giochi? “L’azienda intende proporsi sul mercato del gioco in una veste sostanzialmente rinnovata e la più attrattiva possibile. Questo è assolutamente indispensabile per la realizzazione degli obiettivi di piano”. Di quali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ha bisogno la struttura? “La struttura ha avuto, in questi anni di fermo per l’attività, un buon livello di conservazione. Ciò sia per quanto riguarda l’edificio che per l’impiantistica. Ovviamente necessiterà un revamping che abbiamo programmato e che era d’altra parte previsto già nell’ipotesi di piano”.
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le abitudini delle persone, in questo caso i giocatori occasionali, cambino a seguito di obblighi e prescrizioni è dietro l’angolo. Non è certo possibile azzardare ipotesi di soluzione del problema, se non auspicare che la percentuale dei vaccinati, quindi dei titolari di Green Pass, aumenti costantemente restituendoci numeri positivi e maggiore tranquillità sull’andamento del settore di cui ci occupiamo. In realtà cosa ci aspetta in futuro non possiamo saperlo e questa incertezza ha già pesantemente inciso sui comportamenti e sulle abitudini delle persone in un modo che non vogliamo e non possiamo definire temporaneo, quindi figlio solo della contingente situazione di difficoltà/pericolo causata dalla pandemia. La normalità, che tornerà, non sarà più quella ante Covid, di fatto siamo profondamente cambiati. Un tema che crediamo sarà oggetto di studio sotto diverse angolature, con la conseguenza che intercettare i nuovi “trend” sarà determinante per gestire attività di successo.
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segni negativi gli andamenti degli incassi dei Casinò di Saint-Vincent e di Sanremo, non di quello di Venezia. Ricordiamo a puro titolo di cronaca che il mese estivo per eccellenza è stato storicamente sempre ricco di soddisfazioni per le casse dei casinò. Azzardiamo due ipotesi: la prima, che per due casino sui tre attualmente in attività in Italia, si è trattato di un mese “sfortunato”, la seconda che a seguito dell’introduzione dell’obbligo di esibire il green pass una parte della clientela potenziale ha optato per altre opportunità di divertimento. Una conclusione per certi versi scontata che deve però far riflettere sul futuro. Altrettanto scontato è affermare che certamente i clienti più avanti negli anni si sono sottoposti alla vaccinazione mentre tra i giovani, non solo per scelta, la percentuale dei vaccinati è ancora bassa. In estrema sintesi la nostra conclusione evidenzia in qualche modo il rischio che nei prossimi mesi questo trend non si inverta. Speriamo di sbagliarci ovviamente, ma il pericolo in particolare che
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co, ci pare possibile evidenziare alcune considerazioni. In primo luogo occorre precisare che la chiusura delle Case da gioco, protrattasi sino alla fine del mese di giugno, ha reso di fatto impossibile per la clientela abituale e occasionale regalarsi il consueto divertente incontro con il divertimento che solo l’azzardo regala. I risultati messi a segno dai Casinò italiani nel mese di luglio, sia per introiti che per presenze, certificherebbero in qualche modo che non si è palesato un cambio di abitudini da parte dei frequentatori tutti. Possiamo ipotizzare che il fattore determinante di questo andamento positivo sia stato sicuramente la grande voglia di tornare a divertirsi da parte di tutti, giocatori e non, dopo il lungo periodo di chiusura che ha interessato le Case da gioco. Dallo scorso mese di agosto, dal giorno 6 per la precisione, è diventato obbligatorio esibire il green pass per accedere alle sale da gioco. Ed ecco che il mese di agosto segna un rallentamento dell’attività, anche se non generalizzato, quasi a significare che l’obbligo di vaccinazione o di eseguire un tampone abbia in qualche modo inciso negativamente sulle abitudini dei giocatori. Registrano infatti
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pandemia che ci ha colpiti ha certamente condizionato e condiziona tuttora il nostro stile di vita. Ne consegue che abbiamo dovuto obbligatoriamente adeguare le nostre abitudini al mutato scenario che siamo stati costretti ad affrontare. Una sorta di condizionamento involontario che, da quanto riportano le cronache, oltre a causare effetti negativi sulla salute delle persone ha anche generato una pressione psicologica molto forte. Il timore di ammalarsi ha reso più difficili le relazioni umane, con la tendenza a privilegiare quelle famigliari a scapito di tutte le altre. Aggiungiamo anche che lo smart working e la didattica a distanza hanno privato molte categorie di lavoratori e di studenti di quel contatto quotidiano con colleghi e clienti, compagni di scuola e insegnanti, che rappresenta la base su cui costruire per l’appunto una rete di relazioni che certamente giova in termini di crescita professionale e scolastica, ma anche di benessere fisico e mentale. Una situazione che nel complesso ha reso e rende difficile un ritorno alla normalità che, grazie alla campagna di vaccinazione, è comunque traguardo ormai non più lontano. Per quanto ci compete, quindi per le ripercussioni che il tema affrontato poco sopra ha generato sul mondo del gio-
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La grande sfida del ritorno alla normalità
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on fatevi ingannare dalla data di nascita e tenete bene a mente questo nome, che promette du diventare uno dei nuovi protagonisti del gioco, anche in Italia! Triple Cherry nasce poco più di tre anni fa ma nonostante la sua giovinezza è composta da un gruppo di professionisti con elevata e comprovata esperienza nel settore. A guidarla, Juan Antonio Galindo, che ricopre il ruolo di Ceo con il supporto dei co-fondatori Carles e José Vicente Pons e Daniel García Blázquez. Triple Cherry è già un nome molto conosciuto nel mercato spagnolo. Non solo per l’”anzianità” di alcuni dei suoi dirigenti (Juan Antonio Galindo ha lavorato nell’area di sviluppo del business di Red Rake Gaming mentre Daniel García Blázquez e Carles e José Vicente Pons hanno fondato la famosa società di giochi social Akamon) ma anche per un portafoglio di alta qualità con la creatività come punto di forza. Pertanto, oltre a continuare a espandere la loro presenza in Spagna, Triple Cherry cerca ora un ulteriore posizionamento anche in Europa.
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La creazione di una cultura della qualità in ogni aspetto dello sviluppo dei giochi online crea un portafoglio avvincente di titoli su cui possono fare affidamento sia gli operatori che i giocatori
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Triple Cherry La terza dimensione del gioco online
Triple Cherry ha un catalogo di giochi di slot con un design fantasioso e un tema accattivante. La creazione di un nuovo gioco, per cui impiegano un mese o un mese e mezzo, coinvolge l’intera azienda. “Tutto il team ci propone delle idee sulle quali basare la slot successiva e con quella più interessante iniziamo a svilupparla, in modo che tutto abbia senso. Immaginiamo com’è la musica, i personaggi che appaiono e come vogliamo che si senta il giocatore mentre gioca”, sottolinea ancora il Ceo dell’azienda.
OBIETTIVI – Attualmente certificata per il mercato spagnolo e italiano, l’obiettivo dell’azienda per il resto dell’anno e per il 2022 è di aumentare il proprio catalogo di slot e di continuare le trattative con le diverse piattaforme e operatori di questi due mercati. Questo il motivo per cui i rappresentanti di Triple Cherry hanno recentemente visitato Enada 2021 a Rimini, Italia, da cui hanno ottenuto ottimi risultati. D’altra parte, un altro degli obiettivi a breve termine e su cui si sta già lavorando, è quello di ottenere le licenze di Mga (Malta) e di Ukgc (Regno Unito), un pro-
cesso molto vicino, che ha permesso di intensificare i contatti commerciali.
SINONIMO DI QUALITÀ – Triple Cherry è sinonimo di qualità. Un lavoro perfettamente sviluppato e adattato ai gusti dei consumatori di gioco online. Scommettere su Triple Cherry è scommettere su un valore sicuro.
Per ulteriori informazioni sui giochi e per provarli di persona si può visitare il loro sito web: www.3cherry.com o contattare il loro ufficio commerciale: sales@3cherry.com.
IL PRODOTTO – Triple Cherry si distingue dalla concorrenza nell’uso della grafica 3D per creare alcune delle sue slot. “Riteniamo che sia un aspetto abbastanza nuovo nel mercato poiché ciò non è tanto visto in questo tipo di gioco e, quindi, il suo utilizzo potrebbe essere attraente agli occhi del cliente”, afferma Galindo. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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SHADOW OF LUXOR L’innovazione parte dall’antico Egitto | | | |
Nome_ Shadow of Luxor Produttore_ Evoplay Disponibile su_ Omnichannel Data di rilascio_ agosto 2021 | Payout_ 95,97%
Scoprila qui:
›› grafica
Una slot a tema classico, che propone una lussuosa ambientazione nell’antico Egitto, che tanto piace ai giocatori di slot. Ma invece di essere immersi direttamente dentro i rulli, ciò che ha di fronte il giocatore sullo schermo è lo schermo (virtuale) di una slot machine, come se fosse quindi seduto di fronte a una macchina da gioco in un bar, una sala Vlt o un casinò. In questo senso, dunque, la nuova slot di Evoplay propone un’esperienza di gioco quasi ibrida, in grado di dare sensazioni simili a quella “fisica”, ma in chiave online. E se l’effetto riesce al meglio, è anche merito di un’accuratissima grafica, di altissima definizione e risoluzione, che esalta nel modo migliore i simboli, che sono semplici, all’insegna appunto della tradizione, ma molto ben realizzati.
›› sound
Anche per i suoni possiamo fare considerazioni analoghe a quelle utilizzate per la grafica. La scelta generale, evidentemente, è stata quella di proporre un formato di slot “tutti frutti” in stile retrò, semplice da giocare e che tutti conoscono e amano, combinandolo con una splendida grafica ispirata all’Egitto e arricchendolo con delle sonorità di alto livello e di straordinaria qualità, ma con effetti classici e anche questi frutto della tradizione. Per assecondare le esigenze dei giocatori e metterli a proprio agio. Anche se nelle fasi “calde” del gioco, anche le musiche offrono il meglio di sé, garantendo un trasporto totale nell’esperienza di gioco.
›› giocabilità
Il gioco presenta 3 rulli, simboli vuoti, jolly, vincite Scatter e vari simboli tipici dell’antico Egitto. Mentre una serie molto generosa di giri gratuiti, particolarmente coinvolgenti, consentono ai giocatori di vincere oltre 3.000 volte la loro puntata, oltre a non farli mai annoiare. Ma la vera “chicca” di questa slot è rappresentata dal jackpot progressivo, introdotto da Evoplay su questa nuova slot, e a ragione. Offrendo un valore aggiunto notevole al gioco, rendendolo ancora più interessante e coinvolgente. Da notare come il gioco sia stato sviluppato con un approccio tecnologico “mobile-first”, che lo rende perfetto per il funzionamento su tutti i mercati globali e su tutti i dispositivi in circolazione, oltre a scorrere perfettamente anche su desktop. Un modo per garantire anche lunga vita a questo gioco, oltre a renderlo ideale per qualche puntatina via smartphone.
›› bonus
Come indicato nel paragrafo precedente, la vera novità e innovazione introdotta in questa slot è rappresentata dalla funzione di jackpot progressivi che fornisce addirittura due premi progressivi che offrono un accumulo costante. Si tratta delle funzionalità denominate “Royal Jackpot” e “Divine Jackpot”, che rappresentano il vero punto di forza e la marcia in più di questa slot. Si tratta infatti della prima volta che una slot Evoplay contiene jackpot progressivi, e la decisione sembra essere stata benedetta anche dagli stessi dei dell’Egitto, che potrebbero consentire ai giocatori di vincere fino a 5.000 euro. Esperienza da ripetere, anche in altre slot.
il nostro giudizio. Shadow of Luxor Jackpot è un nuovissimo gioco di slot realizzato da Evoplay per i mercati internazionali che si è già conquistato una nutrita fetta di pubblico, anche in Italia. Si tratta di un gioco davvero ben congegnato, in grado di unire la tradizione con l’innovazione, proponendo scenari confortevoli, valorizzati da meccanismi premiali innovativi. Provare per credere.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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INTERVISTE
Come prima? Diversi da prima! L’analisi del saggista, critico letterario e docente Giulio Ferroni, sul futuro della scuola e del mondo post pandemia, prestando anche attenzione al ruolo formativo del gioco di Anna Maria Rengo
“U
na scuola per il futuro”, ma che prende lezioni, e che lezioni!, anche dalla pandemia di Covid-19 e da quanto essa ha imposto e fatto subire all’intero mondo, Questo il titolo dell’ultimo saggio (edito da La nave di Teseo) di Giulio Ferroni, professore emerito della Sapienza di Roma, autore di studi sulle più diverse zone della letteratura italiana (da Dante a Tabucchi) e dell’ampio manuale Storia della letteratura italiana (1991 e 2012). Con il saggista e professore facciamo dunque il punto sulla scuola del futuro, con l’anno scolastico 2021/2022 iniziato finalmente “in presenza”, anche se non senza incertezze. “Innanzitutto c’è da vedere se funzioneranno le misure di sicurezza adottate, ma la prima cosa sono le lezioni in presenza, che è determinante e che si spera si riesca a tenere viva. Guardando verso un orizzonte più ampio, quello prevalente non mi soddisfa per niente, in quanto si insiste in maniera totalizzante su un futuro digitale basato sulle discipline Stem (science, technology, engineering and mathematics Ndr) mentre quelle umanistiche sono trattate in maniera subalterna, al massimo come stimolo alla creatività. Invece noi abbiamo bisogno di una comprensione del mondo e delle sue contraddizioni. È impossibile che la digitalità possa risolvere il mondo e dobbiamo formare generazioni che sappiano mettersi in rapporto con l’ambiente in maniera nuova, partendo dalla coscienza del contesto globale. Per il futuro non basta insistere sull’orizzonte tecnologico ma bisogna far sì che scienze e discipline umanistiche possano collaborare intensamente, all’insegna della coscienza e della conoscenza. La vita dei giovani non può es-
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sere orientata solo alla funzionalità economica e sul formare il futuro capitale umano, ma si deve operare sulle contraddizioni del mondo che sono all’orizzonte e sulle quali all’inizio della pandemia si diceva di voler intervenire, e invece ora mi pare che si voglia ricominciare come prima e questo è pericoloso”. Questo anno e mezzo di pandemia che conto culturale e relazionale essa presenterà alle nuove generazioni? “Anche se è difficile, questa deve essere un’occasione per trovare un nuovo modo di stare insieme, non solo per consumare il tempo. Una scuola saggia e che sappia entrare nel cuore dei ragazzi dovrebbe, partendo dal rapporto con le discipline più varie, essere capace di creare capacità di condividere concretamente la cultura in tutti i suoi aspetti e contraddizioni. Le classi scolastiche, che difendo sempre da quei pedagogisti che pensano non abbiano più senso, sono una comunità dove persone diverse imparato a dialogare e a convivere, per questo è importante la guida dei maestri, che hanno qualcosa che agli studenti manca ancora: la capacità di mettere in rapporto l’esperienza con la quotidianità”. Com’è cambiata la fruizione di internet e qual è il corretto uso che se ne può fare, come del resto si è potuto/dovuto fare durante i vari lockdown? “Un corretto uso è possibile, guidato dalla scuola, ma l’uso dei social mi pare particolarmente pericoloso. L’insegnamento e l’esercizio scolastico non possono fare affidamento sui social, internet deve essere uno strumento di conoscenza partendo però da esigenze e prospettive più ampie dove sono importanti i libri. Il mondo è solcato da contraddizioni così violente e terribili che il digitale non può colmare: esso rischia anzi di far perdere il senso della concretezza e
della materialità della vita”. Quanto può essere importante la scuola nell’educare a stili di vita responsabili, anche per quanto riguarda la prevenzione di fenomeni di abuso da giochi, videogiochi, alcolici, internet, ecc.? “Può esserlo se si crea un dialogo in cui tutti gli aspetti della vita vengono chiamati in causa. Un professore deve far circolare la sua cultura nella concretezza della vita e, ancora, l’educazione civica come materia separata non ha senso, ma dovrebbe essere il risultato dell’uso responsabile delle discipline”. Il gioco può avere una funzione educativa? “Certamente, se è intelligente e non subalterno all’orizzonte consumistico attuale. Il gioco culturale può essere di alto livello, può insegnare ironia, eleganza, bellezza. Con i classici si può anche giocare, anche se non vanno ridotti a icone pop come spesso si tende a fare, per esempio con Dante”. Da parte di molti c’è stata la percezione di star vivendo un momento epocale, con la pandemia. Lei pensa che sia davvero così? “Sì, sono d’accordo. Sento anche la contraddizione di coloro che invece vogliono tornare al punto di prima e che non vogliono confrontarsi con questo crocevia epocale. I politici dovrebbero, con cautela, farlo percepire ai cittadini e ai giovani che vogliono tornare esattamente a com’era prima”. La pandemia cosa ci ha insegnato? “Il fatto che a livello globale e sociale può accadere qualcosa di imprevedibile. Avevamo paura di tante cose, ma di questa no! Poi, ci ha insegnato la coscienza del nostro limite e l’assurdità della volontà di potenza che domina la tecnologia e l’economia contemporanea. L’unico che ha dato voce a questo è papa Francesco, la coscienza più acuta di quanto stava avvenendo è venuta da lui”.
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Il jazz ribelle di Tiziana Rivale di Daniele Duso
Dagli esordi con Chiari e Bramieri all'ultimo album su Youtube, l'artista racconta anche il suo speciale rapporto con il Casinò Campione d'Italia
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olonne sonore, doppiaggio e tanta musica che pochi in Italia sanno capire. Già, ne ha fatta di strada Tiziana Rivale, dagli esordi accanto a Gino Bramieri e a Walter Chiari a quel Festival di Sanremo vinto da debuttante nel 1983 con “Sarà quel che sarà”. Una canzone che non era, e ancora oggi non è, nelle sue corde, ma che seppe interpretare magistralmente convincendo giuria e pubblico. Tiziana, cosa le è rimasto di quell’esperienza? “Ricordo che accettai di partecipare a Sanremo e, da ingenua quale ero, chiesi solo se almeno potevo essere sicura che la gara fosse pulita”. E cosa le dissero? “Mi dissero che non me lo potevano garantire. Ma partecipai comunque”. Una risposta incredibile. In ogni caso lei passò oltre, possiamo dire che dopo quel Sanremo la sua vita cambiò? “Io sono sempre stata un po’ ribelle e molto testarda, ma anche consapevole delle mie qualità. Dopo quell’esperienza di Sanremo con la Wea, la casa discografica con la quale l’anno dopo pubblicai l’album ‘Tiziana Rivale’, me ne sono andata quattro anni in America, a Los Angeles. Ho avuto modo di raffinare la mia conoscenza dell’inglese, ma anche di realizzarmi come artista, ho composto colonne sonore e sono stata impegnata nel doppiaggio, oltre ad aver potuto cantare la musica che piace a me”. Una musica molto diversa da Sarà quel che sarà? “Molto diversa. Io amavo e amo il jazz, la disco music, generi più impegnativi di quelli che erano, e sono ancora oggi, apprezzati in Italia”. All’estero invece è diverso? “Fuori dall’Italia è diverso, in primis c’è
rispetto per l’artista e nessuno mi ha mai fatto imposizioni sciocche. Le racconto una cosa che mi capita spesso, in Italia: mi chiamano da radio e tv, e mi chiedono di cantare sempre la stessa canzone (quella di Sanremo, Ndr). Che io abbia fatto qualcosa di diverso, di molto diverso, sembra non interessare a nessuno. Ed è un peccato, perché a livello artistico eravamo il Paese di riferimento, ma la qualità si è costantemente abbassata“. Come siamo arrivati a questo punto, secondo lei? “Credo che abbia molte colpe la televisione commerciale, che ha livellato tutto verso il basso. La televisione ormai è solo intrattenimento, c’è un decadimento culturale che mi lascia sempre basita. Ricordo la tv che vedevo quand’ero piccolina, con programmi educativi, impegnati. Ora, invece, sono solo parolacce”. Rimpiange un po’ i personaggi che popolavano la tv al momento del suo esordio? “Non sono rimpianti, ritengo di essere stata molto fortunata. l’inizio della mia gavetta l’ho fatta lavorando con Gino Bramieri, un personaggio fantastico, gioviale, generoso. Quelli erano tempi d’oro. Io avevo 18 anni e, con la mia band, avevamo il compito di anticipare l’arrivo sul palco di Bramieri”. Fu con Bramieri che fece tappa anche nel Casinò Campione d’Italia, che qualche tempo fa lei ha cercato di difendere, con un videomessaggio. “Sì, ero agli esordi, ma poi sono tornata spesso a Campione, anche con il GiroMike, la trasmissione di Mike Bongiorno e in seguito. La dedica l’ho fatta assieme al mio amico Germano Bacchetta, che lavorava al Casinò. Penso che un posto così elegante dovrebbe tornare agli sfarzi di un tempo. Sono convinta che possa aiutare la città, anche portando turismo, come avviene in America”. Par di capire che le piaccia l’atmosfera del
casinò. “Sì, all’estero sono stata in vari casinò, in Canada e negli Usa, sempre per esibirmi come cantante; anche perché come gioco mi sento proprio negata. Però quando ci vado mi piace girare tra le gente, sentire quei suoni caratteristici delle macchine da gioco, mi piace vedere gli altri che sono lì a giocare, rilassati, con il bicchiere in mano”. Le piace stare tra la gente, ma ha una buona dimestichezza anche con la rete. “Sì, è uno strumento molto utile e potente. Di recente ho rinnovato il mio sito web ufficiale, e sono presente su Facebook, che trovo sia una piattaforma molto semplice su cui lavorare, ma anche su Youtube, dove ho il mio canale ufficiale sul quale pubblico tutte le mie produzioni. Il mio ultimo Cd, ‘Rivale in Classic’, uscito ad agosto, è solo su piattaforme digitali, ma non è stata una mia decisione e in futuro tornerò nuovamente al cd fisico o al vinile”. Interessante, questa attività in digitale: pensa possa darle la possibilità di farsi conoscere nuovamente anche in Italia? “Non so. Io sono una persona molto selettiva, studio, mi preparo, come ho sempre fatto, e poi propongo le mie produzioni senza seguire mode usa e getta, come può essere un talent o un reality show, che continuano ad andare molto. La rete è bella, senza intermediari, ma nasconde molte insidie”. Ha avuto qualche esperienza negativa? “Purtroppo sì, da qualche tempo ho un grosso problema con Wikipedia: vi è pubblicata una mia scheda biografica piena di strafalcioni, l’ho fatto presente, ma mi hanno risposto che non sono autorizzata a porre modifiche, anche se si tratta della mia vita! Una vicenda incredibile, surreale, non so come, ma penso che ci vorrebbe una regolamentazione”.
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da soli o in gruppo. Ax Master e Connect 4 Hoops consentono il gioco di gruppo e individuale con un’unica unità, mentre quando Skee-Ball viene utilizzato sul campo sono banchi che consentono organicamente il gioco testa a testa. Sulla base della ricerca e del feedback abbiamo un numero significativamente maggiore di giocatori abituali che partecipano al gioco di gruppo”. Gruppi di adulti desiderosi di divertirsi insieme è proprio la visione che molti si aspettavano in un mondo post-pandemia. “Con l’abolizione del lockdown c’è stata un’impennata di presenze per i centri di intrattenimento per famiglie, sale giochi e bowling. Prevediamo che la domanda aumenterà solo man mano che giochi come Axe Master espanderanno il fascino di massa di una sala giochi”. La natura competitiva di questi giochi è importante in quanto il desiderio di battere i propri amici è un’attrazione insostituibile nei divertimenti. Billares Sam ha il meglio di entrambi i mondi, in questo senso: tutti i suoi prodotti sono orientati al gioco di gruppo e incorporano in qualche modo la competitività. “Il gioco professionale richiede abilità e pratica, quindi gli adulti di solito sono più preparati e dedicati rispetto ai bambini o ai giovani”, afferma Pablo Madariaga, della società. “Inoltre i nostri tavoli sono spesso utilizzati in campionati e tornei, quindi i giocatori professionisti vogliono averli in modo che possano esercitarsi su di essi. Lo stesso accade con il biliardino, poiché i nostri tavoli Tecno sono ufficiali”. Il mondo dei divertimenti si rivolge da tempo non solo al mondo più ampio e più incentrato sulla famiglia delle redemption e simili, ma anche al mondo del gioco, che sicuramente rientra nell’ambito di un gioco “per adulti”. Stiamo parlando delle cosiddette Awp divertimento con premi - che sono stati per decenni un punto fermo di luoghi ENGLISHPAGES
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on i luoghi di intrattenimento e di gioco autorizzati alla riapertura, è logico che le prenotazioni di gruppo inizieranno ad aumentare man mano che tornerà ad avere appeal il richiamo delle esperienze di gruppo, dopo tanti mesi di isolamento. La mancanza di svago per quasi due anni ha portato molti ad avere un reddito disponibile maggiore di quello che avrebbero avuto normalmente – un buon segno per qualsiasi operatore. Pertanto il mondo delle esperienze di gioco per adulti è destinato a vedere un aumento di interesse, con giochi tradizionali come il basket che ora condividono lo spazio con attività più bizzarre come il lancio dell’ascia. “Il nostro portafoglio ha alcuni giochi che sono forti nella fascia demografica 18+: Skee-Ball, Connect 4 Hoops HD e Axe Master, solo per citarne alcuni”, afferma Lauren Perlberg di Bay Tek. “Axe Master ha ripreso una tendenza popolare e l’ha resa disponibile a tutti in un ambiente sicuro e divertente; mentre Connect 4 Hoops prende il gioco del basket e l’abilità di Connect 4 che mette questo gioco in una categoria unica al di fuori dei tipici giochi di basket. Skee-Ball porta la nostalgia e il cameratismo che la fascia demografica 18+ sta cercando. Tutti e tre questi giochi hanno l’opzione per giocare PROMOSPACE
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A cura di Mark Griffith
Un’analisi del mercato del gaming vietato ai minori, ma tanto gradito ai consumatori
come i pub nel Regno Unito e quindi hanno attratto un gruppo demografico di over 18 per lo stesso tempo. Aziende come Electrocoin forniscono tali prodotti da molti anni. “Nel corso degli anni siamo stati coinvolti con prodotti come le Awp e altre macchine - come la spina dorsale del settore Bar-X e ora il prodotto digitale Monte Carlo”, afferma John Stergides di Electrocoin. “Le macchine dovevano fornire intrattenimento e divertimento piuttosto che gioco d’azzardo”. Nel Regno Unito le macchine da gioco rientrano in categorie a seconda della puntata massima e del premio disponibili. Le macchine di categoria C sono di solito quelle che si trovano nei bar; sebbene progettate specificamente per gli adulti, devono comunque mantenere un’aria di accessibilità. “I nostri giochi di intrattenimento sono chiamati Awp, ma sono anche conosciuti come Categoria C. Sono stati sviluppati per i maggiori di 18 anni per giocare e socializzare, per un pubblico sia maschile che femminile”. Si è discusso molto sugli effetti che i lockdown estesi hanno avuto sulla popolazione ma ciò che è chiaro è che il pubblico, una volta affamato di intrattenimento, ora lo desidera ardentemente. Stergides prevede che la domanda per questo tipo di prodotti ed esperienze aumenterà ora che i lockdown si stanno allentando. Tuttavia molti danni irreversibili sono già stati fatti. “Il lockdown ha colpito l’intera industria e lo fa ancora”, afferma. “Vogliamo che i giocatori continuino a socializzare e a divertirsi con questo tipo di macchine ma, sfortunatamente, molti produttori che hanno prodotto questo tipo di macchine sono usciti dall’industria, il che è stata una grande perdita poiché le Awp erano un prodotto specializzato nel Regno Unito, che è stato distrutto dal Gambling Act del 2005”.
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Il 15 settembre è stata una data da segnare sul calendario per la Grand Ho Tram Strip, una delle quattro località turistiche nella provincia vietnamita di Ba Ria-Vung Tau a cui è stato concesso il permesso di accogliere i viaggiatori nazionali. A giugno la provincia costiera aveva sospeso tutte le attività turistiche e aveva imposto un divieto di balneazione, quando il numero di casi di Covid-19 aveva iniziato ad aumentare in tutto il Vietnam, in particolare a Ho Chi Minh City. Mentre questi numeri hanno continuato a crescere da allora, con oltre 12.000 casi registrati ogni giorno, i resort del territorio in questione – The Grand Ho Tram Strip, Melia Ho Tram Beach Resort, Binh Chau Hot Spring Resort e Six Senses Con Dao Beach Resort – si trovano in “zone verdi” dove la pandemia è sotto controllo, secondo il media nazionale Vnexpress. Tali location però dovranno fornire tutti i mezzi di trasporto per i viaggiatori da e verso la loro città o provincia di origine, mentre i turisti-giocatori non dovranno lasciare il resort durante il loro soggiorno. “Un enorme passo avanti” soprattutto per The Grand Ho Tram Strip, il primo vero resort integrato del Vietnam, aperto nel 2013: situato su un vasto sito sulla spiaggia a circa due ore di auto da Ho Chi Minh City, vanta un casinò per soli stranieri, oltre 1.000 camere d’albergo, un campo da golf e un’ampia terrazza con piscina.
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Certe volte, specie in questi bizzarri tempi moderni, la cooperazione e il dialogo fra gli Stati può avvalersi di mezzi insoliti, passando per percorsi fuori dagli schemi. È il caso del campionato di esports che ha unito Russia e Vietnam agli inizi di settembre, proponendo una versione del progetto di beneficenza The world of unique gamers, campionato russo di sport elettronici tra bambini e adolescenti con bisogni speciali, alla Yota Arena di Mosca. L’evento ha attirato la partecipazione di molti piccoli giocatori, principalmente russi, aiutandoli così a integrarsi meglio nella società e a mostrare i propri punti di forza. Alla cerimonia di apertura, Tran Canh Hung, primo segretario dell’ambasciata vietnamita in Russia, ha espresso la convinzione che, in mezzo all’emergenza pandemica globale legata al Covid-19, il campionato contribuirà a rafforzare le relazioni e la cooperazione umana tra Vietnam e Russia, e attirerà una maggiore attenzione della società verso i bambini e gli adolescenti con disabilità. Per Nhikolai Nechaev, alla testa del progetto di beneficenza The world of unique gamers, il torneo ha offerto una buona possibilità ai giovani giocatori di fare amicizia e competere tra loro. Ma non solo. Uno degli obiettivi degli organizzatori è la promozione di solide e pacifiche relazioni tra Russia e Vietnam, e della cultura della nazione del sud-est asiatico tra i russi.
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Il gioco con vincita in denaro è sostanzialmente ritenuto illegale in Vietnam, a eccezione delle attività di alcuni casinò autorizzati, nei quali possono giocare solo i titolari di passaporti stranieri, e di alcuni tipi di scommesse. La situazione ora potrebbe cambiare grazie alla presa di posizione del ministero delle Finanze, che ha espresso la volontà di aggiungere più tornei di calcio globali all’elenco di quelli su cui si può puntare attualmente. L’elenco comprende 27 eventi, tra cui 15 campionati in Europa, Asia, Nord America e Sud America e 12 tornei che si tengono ogni due o quattro anni. Ai giocatori sarà consentito scommettere sulle partite giocate in Vietnam, nell’ambito di Coppa del Mondo, Campionato Afc U-23, Olimpiadi, Coppa d’Asia e Coppa del Mondo U-20. Le scommesse minime e massime su partite di calcio, corse di cavalli e corse di cani rimarranno invariate, secondo quanto stabilito nel 2017, e quindi comprese fra la somma di 10.000 (l’equivalente di 0,37 euro al cambio attuale) e 1 milione di dong. Sempre dal 2017, un decreto del governo consente ai vietnamiti di scommettere su tutti i tornei di calcio gestiti dalla Fifa. Le leggi vigenti non hanno però impedito la diffusione dell’illegalità e la “migrazione” all’estero per giocare: le stime parlano di almeno 800 milioni di dollari scommessi ogni anno, principalmente a Macao, Singapore e Hong Kong.
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La Grand Ho Tram Strip torna in attività dopo il Covid
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Gli esports come veicolo di cooperazione umana con la Russia
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Il ministro delle Finanze apre all’aumento delle scommesse
VIETNAM, BAIA DI HALONG
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Vietnam Ai confini del gioco
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A cura di Francesca Mancosu
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
usalatesta.hbg-gaming.it
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Sands Expo Center, Las Vegas, Nevada, StatiUniti www.globalgamingexpo.com 5-6
CYPRUS GAMING SHOW 2021
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Crowne Plaza Limassol, Cipro www.eventus-international.com/cyprus-gamingshow
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Gli appuntamenti internazionali ai quali non puoi mancare
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Hilton London Tower Bridge, Londra, Regno Unito www.payexpo.com 16 - 18
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Ottobre 2021/ October 2021
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Zhongshan Convention Center, Guangdong, Cina www.zsgaf.com 10-12
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San José, Costa Rica https://www.eventus-international.com/igamingcentral-america 13
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King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com 2-11
EPT SOCHI Sochi, Russia www.ept.com
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OGr, Torino, Italia www.RoundOne.gg
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Mediterranean Conference Centre La Valletta, Malta www.igamingnext.com/igaming-next-2021/
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BLAST PREMIER FALL SHOWDOWN
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online https://blastpremier.com/series/
Ilec Conference Centre, Ibis Earls Court Londra, Regno Unito www.coin-opshow.co.uk
FINO AL 23 NOV.
52TH WORLD SERIES OF POKER Rio Casino, Las Vegas, Nevada www.wsop.com
TORNEI ESPORTS
WORLDS 2021 - PLAY-IN (MONDIALI LOL) Laugardalshöll indoor sporting arena Hall A, Reykjavik, Islanda www.lolesports.com Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Mediterranean Conference Centre La Valletta, Malta www.igamingidol.com 20-21
fino all’ 8 giugno
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Perla Resort, Nova Gorica, Slovenia www.eurorounders.com
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FINO AL 4
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Gaming
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Nvj Athens Plaza, Atene, Grecia https://greece.affiliate.events/
ACOS - THE AUTUMN COIN OP SHOW 2021
20-22
RAAPA EXPO AUTUMN 2021 – AMUSEMENT RIDES AND ENTERTAINMENT EQUIPMENT Vdnh, Mosca, Russia www.raapa.ru/en/exhibition/ 20-21
SBC SUMMIT LATINOAMERICA 2021
Jw Marriott Marquis Miami, Florida, Stati Uniti www.sbcevents.com/en/sbc-summit-latinoamerica 28 TAVOLA ROTONDA
GAMING, FOOD & BEVERAGE AWAY FROM HOME: NUOVE CUSTOMER EXPERIENCE NEI LUOGHI DEL GIOCO IN ITALIA
Forum Retail, Nh Milano Congress Centre, Milano www.forumretail.com/agenda/
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UNA CORSA A OSTACOLI A cura di Michele Bragantini
E
ppur si muove”, diceva Galileo Galilei: e nemmeno così male, aggiungiamo noi. Agosto non è stato un mese generoso con le attività indoor, soprattutto per il desiderio di vacanze e di stare “fuori” degli italiani e in parte, secondo me non preponderante, per l’introduzione del green pass. Settembre fisiologicamente vede una ripresa, da gestire come anteprima per il periodo a cui andiamo incontro, storicamente interessante per l’industria dell’entertainment. È strategico infatti considerare non solo cosa avviene, ma in quale “ambiente”, cioè come avviene. Oggi il contesto si mischia con il contenuto, la forma e la sostanza diventano elementi inscindibili, complici in storie di successo o artefici di fallimenti inevitabili. L’offerta di gioco si standardizza, gambling o amusement che sia, tendendo a replicare formule quasi identiche, sia che si tratti dell’assortimento di titoli di schede Awp che di attrazioni da Fec. Quindi cosa fa la differenza tra bene e male? Repetita juvant: il posto dove si vive l’esperienza di gioco fa la differenza, tanto da assumere un valore percentuale significativo relativamente a due leve di marketing: frequenza e permanenza. Frequenza: il numero delle volte in cui il nostro cliente decide di godere della no-
LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del Gruppo, per la riorganizzazione ed il riposizionamento di una catena di Sale Bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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stra offerta commerciale. Permanenza: è riferita al tempo in cui il cliente si ferma nella nostra gaming hall o nei nostri Fec. Specificatamente al nostro settore, una permanenza media, considerata la natura dell’offerta, è in genere media alta. Va invece di nuovo evidenziata l’importanza della qualità di questa permanenza, in quanto la piacevolezza del tempo trascorso nella location aumenta la predisposizione al consumo e, perché no, contribuisce a prolungare ulteriormente il tempo che i nostri clienti decidono di trascorrere in nostra compagnia. Un circolo virtuoso. La frequenza è un elemento importante per il nostro cassetto. Diminuire o aumentare la frequenza dei passaggi, può significare un’oscillazione dal 15 al 20 percento dei volumi di spesa del cliente, un dato che diventa ancor più significativo nelle situazioni in cui il numero dei clienti è elevato. Torniamo a una considerazione che abbiamo già fatto su queste pagine e che resta argomento principale sul quale lavorare: qual è il posto in cui tendo ad andare più spesso? Il posto in cui mi piace andare. Sembra un’ovvietà, in realtà è una cosa di cui chi fa retail tende a dimenticarsi. In un libro di Paolo Cevoli, che tra il serio e il faceto parla di marketing, partendo dalle pensioni della riviera romagnola degli anni 50, l’autore cita una frase del padre, essenza di tante politiche di marketing moderne: “Ai clienti devi voler bene”. Chi di noi non si troverebbe bene in un posto dove ti vogliono bene? Il primo strumento per far capire al cliente che gli vogliamo bene è accoglierlo in un ambiente pulito e confortevole, che dia valore al suo denaro. Partiamo dall’occhio che, si sa, vuole la sua parte. La scenografia, l’arredamento, caratterizzano in maniera determinante la location, predisponendo già il cliente in uno stato d’animo positivo nei confronti dell’offerta. Aumentiamo l’experience e saremo ricordati bene e più a lungo. Quindi perché andare da qualche altra parte? Se per l’amusement tutto questo è quasi fisiologico, facciamo due considerazioni per il gambling. L’offerta di gioco si è standardizzata e nelle sale troviamo più o meno gli stessi titoli e le stesse macchi-
Essere operatori nel mondo del gioco equivale più a una prova agonistica che a una sfida imprenditoriale, tra la gestione della pandemia, le nuove normative per le omologhe dei giochi amusement e le innovative interpretazioni della fiscalità ne. Oltre all’accoglienza, due elementi distintivi diventano layout e la tipologia delle macchine da gioco. Sul primo tema va ricordato che oggi ci sono i protocolli Covid da rispettare. Volendo tradurre in un vantaggio una penalizzazione, questi protocolli ci hanno insegnato a non ammucchiare le macchine, il che alla fine non è dispiaciuto troppo ai nostri clienti. Poi: una customer journey che inviti il cliente a percorrere la sala, goderne la profondità, permette di far lavorare meglio tutte le postazioni di gioco con incrementi sulla raccolta stimati tra l’8 ed il 10 percento. Un mobile “Slant Top”, inoltre, realizza mediamente un 30 percento in più di “bettato” rispetto a un “Up Ride”, a parità di menù di gioco; se parliamo poi di “Vip Chairs”, le performance rispetto alle macchine tradizionali superano il 130 percento. Fare delle scelte di questo tipo, sacrificando magari una postazione di gioco a beneficio del comfort e dell’experience del cliente, può voler dire alzare in generale il risultati della sala con significative percentuali sui volumi giocati. Per quanto riguarda le Awp, fermo restando quanto sopra, lavorare sui titoli, quindi con l’assortimento delle schede, in un mix di valutazione fatto dalle preferenze espresse dai giocatori di sala (basta guardare i cassetti) e le classifiche che forniscono i concessionari, crea i presupposti per un’elevata fidelizzazione ed ottime performance della sala. Sempre parlando di numeri, con un concessionario e produttore di macchine da gioco, abbiamo fatto una considerazione sul fatto che le circa 200 sale dedicate che non hanno riaperto dopo l’ultimo lockdown, fossero sale con bassissima attenzione al cliente e alla fidelizzazione, così come le sale che pur avendo riaperto non riescono a recuperare accettabili volumi di gioco. Il tempo e gli investimenti dedicati a rendere migliore il Fec e la Gaming Hall, a selezionare l’offerta di gioco, a dotare la sala di tecnologia che supporti e faciliti le attività dei clienti, sono ben spesi ed esprimono un vantaggio competitivo che genera un ritorno tangibile per l’imprenditore, il quale notoriamente non rappresenta una onlus.
ALBAR DEGLIESPORTS
ALBAR DEGLIESPORTS LOSFIZIO DELGIOCO
LOSFIZIO DELGIOCO
Round One così gli esports si prendono la scena
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ound One, il primo evento business internazionale dedicato al settore degli esports in Italia, è pronto ad alzare il sipario. Organizzato da Iidea in collaborazione con Ninetynine, esso si svolgerà a Torino, nell’hub Ogr Tech, dal 5 al 6 ottobre 2021, e rappresenta un punto di riferimento importante per chi vuol fare business nel settore esportivo del Bel Paese. Round One si avvarrà quest’anno di numerose partnership tra cui UniCredit quale premium partner dell’evento, Fondazione Crt come sostenitore dell’iniziativa, Ogr Torino, come innovation e network partner, Group M come main sponsor, Open Fiber e Reply come gold sponsor, Ticket One come partner tecnico, Nielsen come research partner, Corriere dello Sport - Stadio, TuttoSport ed EsportsMag come media partner e Hiway Media e Nvp powered by Amazon Web Services come partner digitali. Round One, spiegano da Iidea, nasce da un’esigenza diretta degli operatori del settore esports soci di Iidea con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del settore in Italia promuovendo la professionalizzazione dei suoi attori e connettendo mondi trasversali facendo incontrare innovazione, tecnologia, business ed entertainment.
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
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A cura di Daniele Duso
Questo perché anche in Italia oramai i numeri del settore non possono più essere ignorati: gli esports contribuiscono a disegnare non solo un mercato prezioso, con oltre un milione e seicentomila appassionati* in continua crescita, ma un nuovo media che permette di raggiungere un pubblico giovane, istruito, con capacità di spesa e difficilmente rintracciabile mediante altri mezzi di comunicazione tradizionali. Il programma della due giorni prevede la realizzazione di oltre 20 talk e panel con ospiti italiani e internazionali, con il coordinamento e l’animazione di Bryan Ronzani, speaker radiofonico, presentatore dei maggiori eventi esports e gaming in Italia e founder di The Box, il primo lateshow su Twitch, e Lorena Rusu, professional host di Teamfight Tactics. L’evento si aprirà alle 9.30 di martedì 5 ottobre con un momento inaugurale istituzionale che vedrà la partecipazione delle più alte cariche di Iidea, UniCredit, Fondazione Crt, Ogr Torino. A seguire i riflettori saranno puntati sull’opening speech di Damian Burns, senior vice president of Emea di Twitch e, di seguito, dalle 12.30, un panel in cui buddybank e Pg Esports con l’intervento di Manuel Perrone, marketing & products di buddybank, e Livia Braccini, project manager di Pg Esports. La Sala Duomo sarà invece sede, nel primo pomeriggio, di un momento di approfondimento con Giusy Stanziola di Unicredit Start Lab, l’imprenditore e angel investor Fabrizio Perrone e Federico Smanio, amministratore delegato di Wylab. Nella stessa giornata sono previsti altri appuntamenti come l’intervento di Julien Dupont, partnership development director di Fna-
A Torino il primo evento business internazionale dedicato al settore del videogioco competitivo in Italia tic, e di Bernardo Corradi che racconterà l’unicità del progetto Plb Esports. Nel pomeriggio, inoltre, è previsto un intervento di Giorgio “Pow3R” Calandrelli. Tra i momenti clou della kermesse, nella serata del 5 ottobre, ci sarà la premiazione degli Italian Esports Awards, il primo evento italiano interamente dedicato agli operatori del mondo esports che premia le eccellenze del settore nazionale e il titolo esports più di successo a livello internazionale. La seconda giornata di evento sarà inaugurata in Sala Fucine da un appuntamento dedicato ai numeri del settore: Tim Krueger (commercial director esports & gaming, international di Nielsen Sports & Entertainment) e Tommaso Mattei (head of consulting Europe, Mena & Mexico di Nielsen Sports & Entertainment) condivideranno un’analisi sugli operatori del mondo degli esports in Italia. A seguire il palco della Sala Fucine sarà tutto per il pro player di Qlash Riccardo “Reynor” Romiti. Ci sarà poi un intervento targato Reply con Filippo Rizzante (chief technology officer Reply) e Fabio Cucciari (co-founder Reply Totem). Nel pomeriggio sarà la volta di Simone Tomassetti (senior manager – Twitter Strategic Media Partnership) che interverrà su “Twitter e il mondo gaming & esports”. Di seguito Open Fiber, con Domenico Dichiarante (head of operational marketing), e gli interventi di Lorenzo Giorda, global digital marketing director di Lavazza Group, e Alessandro Sciarpelletti, executive creative director di We Are Social, sul significato dell’industria del gaming per i brand oggi. Saliranno poi sul palco i Bugstards parlando de “Il design e l’animazione nell’intrattenimento digitale” per dimostrare come gli esports abbiano portato anche alla nascita di nuove professioni. *Dal Rapporto sugli esports in Italia, realizzato da Iidea in collaborazione con Nielsen, presentato a maggio 2021
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“A
nche un panino può avere il carisma di un piatto stellato”. Ne è convinto Davide Loffredo, giovane chef campano alla guida della cucina di BrosAndBun, hamburgheria gourmand nata un anno fa dal progetto di due giovani fratelli, Annalisa e Gennaro Alfiero, a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. Un locale in cui la carta dei dolci porta la firma di Michele Cannavacciuolo, pastry chef della squadra di Gennaro Esposito della Torre del Saracino, e il cocktail bar quella di Giuseppe Esposito, ex head bartender dello Sky Garden di Londra e dell’Arros Qd, del pluristellato Quique Dacosta. Una “brigata” piena di stimoli per Davide Loffredo, come racconta lui stesso: “Lavorare con un team di professionisti è molto soddisfacente perché da ogni confronto nasce sempre qualche idea innovativa da poter sfruttare in qualche preparazione o in qualche piatto. Con Michele ho avuto il piacere di lavorare e confrontarmi anche in passato; ormai si è creato un rapporto che va al di là del lavoro e quindi c’è una certa intesa. Giuseppe, anche lui molto giovane e con la voglia di scoprire e sperimentare cose inedite, è un ragazzo molto aperto e ci troviamo spesso a scambiarci consigli utili”. Nonostante abbia solo 25 anni, lo chef di BrosAndBun può vantare un curriculum di tutto rispetto, costruito in alcune cucine stellate fra Italia e Svizzera, dove ha imparato alcuni capisaldi fondamentali per chi vuole fare “bene” questo mestiere per tutta la propria vita. “Essere disciplinati e rispettare la gerarchia, oltre alle materie prime,
A cura di Francesca Mancosu
Davide Loffredo La disciplina dello chef poi curare i dettagli e cercare sempre la perfezione in quello che si fa”. Più facile a dirsi che a farsi, o forse il contrario, se si è animati da una vera passione e da una forte vocazione, in un certo senso, come quella espressa da Davide Loffredo fin da ragazzino. “Il mio percorso è iniziato a 13 anni, quando ho deciso di frequentare l’Ipsseoa ‘De Gennaro’ di Vico Equense, istituto molto rinomato in ambito alberghiero e di ristorazione. In parallelo ho partecipato a diversi concorsi, tra cui quello organizzato dal ‘Coquis - Ateneo della Cucina’ e successivamente a ‘Basilicata a tavola’ dove il piatto da me presentato fu premiato come il migliore. Dopo aver conseguito il diploma nel 2015, ho iniziato a lavorare a tempo pieno in un ristorante dove ho iniziato a mettere in pratica le conoscenze acquisite a scuola.
Nel 2016 ho deciso di dare una svolta alla mia carriera, iniziando un lungo girovagare presso strutture di alto livello, al fine di maturare esperienza e poter sperimentare nuovi percorsi culinari che mi facessero crescere sia da un punto di vista umano che lavorativo”. Una strada appena cominciata, e che di certo si arricchirà di nuove tappe, sempre con lo stesso spirito e lo stesso obiettivo: “Realizzare piatti per niente scontati, ma con abbinamenti insoliti, per poter sorprendere e stupire i clienti”.
La ricetta dello chef BAO A VAPORE Ingredienti per 4 persone Pre impasto 100 g farina tipo 1, 50 g acqua, 2 g lievito di birra, 2 g sale Sciogliere il lievito nell’acqua e versare nella dose di farina. Mischiare per qualche minuto. Una volta ottenuto un composto omogeneo, aggiungere il sale e mettete il tutto in un contenitore chiuso ermeticamente. Lasciare riposare in frigo per 12 ore. Secondo impasto 150 g farina 0, 90 g acqua, 8 g zucchero, 3 g sale, 4 g lievito, 7 g olio di semi + pre impasto Mischiare prima la farina e lo zucchero, poi aggiungere il pre impasto. Sciogliere il lievito nell’acqua e versarla poco per volta, finchè non si ottiene un composto omogeneo. Aggiungere l’olio di semi, infine il sale e mischiare per circa 60 secondi. Far riposare il tutto fino a quando non raddoppia di volume (circa 3-4 ore) a temperatura ambiente. Dopodichè spezzare l’impasto e fare panetti da 30 g, quindi adagiarli su un foglio di carta da forno. Mettere il composto in una vaporiera di bambù e lasciar lievitare fino al raddoppio di volume. Adagiare i cestelli di bambù sulla pentola d’acqua che bolle e lasciar cuocere per 10 minuti. Maionese al pepe 60 g uova, 20 g tuorlo, 225 g olio di semi, 25 g olio d’oliva, 10 g succo di limone, q.b. sale,10 g pepe nero macinato Mettere i tuorli nel contenitore alto del
mixer e iniziare a frullare. Aggiungere lentamente l’olio versandolo a filo: quando è completamente incorporato, mescolare più velocemente per circa 20 secondi, finchè la maionese non diventa densa e lucida. Aggiungere il succo di limone, il pepe e il sale. Crocchette di mozzarella 500 g fior di latte, farina, uova, pane panko Tagliare la mozzarella a fette di circa 1 cm e con l’aiuto di un coppapasta sagomarla della stessa misura dei panini. Lasciare per qualche ora in frigo, poi impanarla: prima nella farina, poi nell’uovo precedentemente mixato e poi nel pane panko. Pomodorini confit 100 g pomodorini rossi, basilico, aglio, bucce d’arancia e di limone, timo, sale e zucchero a velo q.b. Tagliare i pomodorini a metà, poi condirli in una ciotola con sale, zucchero a velo, timo, bucce di limone e arancia, un filo di olio, uno spicchio di aglio e qualche foglia di basilico. Disporre su una placca con carta da forno e cuocere a 90°C per 90 minuti circa. Impiattamento Tagliare i panini a metà, ricoprire la base di maionese al pepe e adagiare la crocchetta di mozzarella precedentemente fritta a 180°C in olio di semi. Aggiungere una fetta di culatello, due pomodorini confit e chiudere il panino.
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
al chiuso (taberna) dove si giocava d’azzardo oltre a rappresentare luogo di incontro con prostitute e quindi era ritenuto un posto di malaffare. Coloro che gestivano il gioco erano chiamati barattieri. Nelle Costituzioni di Melfi III, l’imperatore Federico II di Svevia condannava “L’infamia delle alee e dei dadi”. Fra il XIII e il XIV secolo, tuttavia, si afferma il diritto di giocare d’azzardo anche in luoghi pubblici. La baratteria si trasforma in bisca pubblica, prima clandestina poi riconosciuta dai poteri locali, come dimostra il fatto che in alcuni comuni sia settentrionali che meridionali venisse tassata da una specifica gabella. Gli interessi economici dei Comuni facevano passare in secondo piano la riprovazione morale e religiosa che si era espressa ad esempio nelle condanne del domenicano Raimondo di Peñafort e del predicatore francescano Bernardino da Siena. I barattieri accrebbero quindi i loro guadagni e la loro influenza economica aumentò al punto che poterono organizzarsi in regolari corporazioni con il loro gonfalone sotto la guida di un potestà della “Baratteria Potestas Barateriorum”. Di fronte ad eccessi non mancarono tuttavia leggi repressive come quellle, ad esempio, stabilite dal Comune di Siena: “Anco, imperciò che de la barattaria (…) ne nascono et rapine et furti molti si commettono, statuto et ordinato è, che la barattaria in neuno modo sia tenuta né tenere si possa in alcuna parte de la città di Siena et de borghi; né alcuno tenga essa barattaria o vero biscazaria sotto pena di X libre di denari per ciascuno contrafacente et
ciascuna volta”. I “barattieri” sono i dannati della V Bolgia dell’VIII Cerchio dell’Inferno, colpevoli di aver usato le loro cariche pubbliche per arricchirsi attraverso la compravendita di provvedimenti, permessi, privilegi (commisero l’odierno reato di “concussione”: è l’accusa, falsa, rivolta a Dante dai Guelfi Neri di Firenze al momento dell’esilio). Compaiono nei Canti XXI-XXII, immersi nella pece bollente di cui è piena la Bolgia e da cui sono costretti a restare totalmente coperti; sono sorvegliati dai Malebranche, demoni alati e neri, armati di bastoni uncinati coi quali afferrano e straziano ogni dannato che tenti di emergere dalla pece. Dante lamenta nei suoi versi “quanto sa di sale lo pane altrui” e “lo scendere e il salir per l’altrui scale” supplicando d’essere perdonato, salvo ribadire con orgoglio ferito di non appartenere a nessuno e di non avere più una patria: “ho per patria il mondo come i pesci hanno il mare”. In periodo di celebrazioni dantesche, sono io stesso reduce da un mega congresso internazionale in suo onore svoltosi in questi giorni a Ravenna, non possiamo tacere la coraggiosa ammissione da parte di Dante circa i vizi capitali dai quali lui stessi si sentiva afflitto, orgoglio, invidia e bramosia, e che sotto la forma allegorica di tra “fiere” avrebbero impedito al Poeta il suo “descensus ad inferos” (ineludibile premessa alla sua successiva “ascesa”) se non avesse potuto contare sull’aiuto di Virgilio, sua guida che, analogamente a quanto può avvenire oggi nei confronti di un padre spirituale o di uno psicoterapeuta, lo accompagnerà nel percorso della crescita umana e spirituale.
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ra le tante, e meritate, celebrazioni al padre della nostra lingua viene spesso omessa la motivazione che ne “giustificò” l’esilio, ovvero l’accusa di baratteria. Dante, secondo quanto tramandato nelle cronache del tempo, il 10 marzo del 1302 veniva accusato dal podestà Cante Gabrielli da Gubbio di “baratteria, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia”. La sentenza, conservata nel cosiddetto “Libro del Chiodo”, l’archivio di Stato di Firenze, condannava in contumacia Dante, che non si era presentato al processo, a due anni di confino, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla confisca dei beni e al pagamento dell’ammenda di 5.000 fiorini piccoli. Poiché Dante, che preferì la via dell’esilio, continuò a non rispondere al giudice, venne condannato al rogo. Si era all’indomani del colpo di Stato con cui la fazione dei Neri, capeggiata dal feroce Corso Donati e spalleggiata da papa Bonifacio VIII, aveva preso il potere a Firenze, costringendo a dimettersi il podestà e i sei priori che formavano il governo del comune. La baratteria nel Medioevo era un luogo
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Baratteria Dante Alighieri sotto accusa
di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
L’AVVOCATO DELDIAVOLO di Giovanni Adamo
Bancomat allacciato a centro scommesse
il CdS dice “no”
Con
sentenza n. 06215/2021 il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto da una società avverso la sentenza emessa dal Tar Toscana che, a sua volta, respingeva il ricorso presentato per l’annullamento di un’ordinanza del Comune di Calenzano. Con tale Ordinanza, in particolare, il Comune di Calenzano aveva ordinato la chiusura dell’esercizio di raccolta scommesse condotto dalla società ricorrenteper violazione dell’art. 4, Legge Regionale 18 ottobre 2013 n. 57, così come novellato dalla legge regionale 23 gennaio 2018, n. 4, e dell’art. 5, comma 3, del Regolamento comunale per l’esercizio del gioco lecito. Nello specifico, la sanzione era stata irrogata nei confronti della ricorrente poiché essa non si era opposta (quale comodataria del locale in cui veniva esercitata la sua attività) all’installazione di uno sportello bancomat Atm nelle pertinenze della sala giochi, ed aveva addirittura consentito che tale macchina fosse allacciata ad una presa di corrente posta all’interno della stessa sala giochi. Ebbene, avverso la sentenza emessa dal Tar Toscana, la società ricorrente avanzava appello con tre motivi. In primo luogo, secondo la società ricorrente, la Sentenza impugnata avrebbe errato nel ricostruire la disciplina di cui all’art. 4 della L. Regionale n. 57 del 2013. Secondo la ricorrente, in particolare, tale disciplina vieterebbe di aprire nuovi esercizi o di installare nuovi apparecchi nelle vicinanze di istituiti di credito o sportelli bancomat, ma non la chiusura di un’attività preesistente laddove nelle sue vicinanze, successivamente, venga
installato uno sportello bancomat come era accaduto nel caso di specie. Con il secondo motivo, invece, la ricorrente lamentava la sentenza impugnata nella parte in cui ha ritenuto la stessa responsabile dell’installazione dello sportello bancomat Atm, senza tuttavia considerare le concrete circostanze di fatto. Ciò che, in particolare, non era stato considerato è che lo sportello era stato installato dalla società proprietaria del locale, con l’intesa della conduttrice dello stesso (soggetto, quest’ultimo, diverso dalla società ricorrente), alla quale sarebbe rimasta estranea la comodataria e cioè, appunto, la società ricorrente. Infine, poi, con il terzo motivo la società ricorrente rilevava il contrasto fra l’operato del Comune di Calenzano ed i principi posti a tutela della libertà di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione, il principio di ragionevolezza di cui all’art. 3 e il principio di liberalizzazione di cui all’art. 1, comma 2, del d.l. n. 1 del 2012. Il Consiglio di Stato respingeva tutti e tre i motivi d’appello proposti, ritenendo opportuno trattarli congiuntamente. Secondo il Collegio, in primo luogo, deve essere preferita l’interpretazione dell’art. 4 della L. Regione Toscana n. 57 del 2013, secondo cui il divieto ivi previsto si riferisce non solo alle nuove aperture di centri scommesse “ma anche al mantenimento in esercizio delle attività già autorizzate e regolarmente avviate, quando sopravvenga una situazione di violazione del divieto che sia direttamente riconducibile all’operatore economico autorizzato.” E ciò, in quanto, secondo il Consiglio di Stato “il divieto di offerta di gioco e scommesse in pros-
simità di uno sportello bancomat, di cui alla disposizione regionale, prevale sulla libertà di iniziativa economica privata perché risponde all’evidente finalità pubblicistica di tutela della salute collettiva”. Ancora, poi, secondo il Consiglio di Stato neppure poteva essere accolto il secondo motivo d’appello. Ciò, nello specifico, in quanto non solo la società ricorrente non si è opposta all’installazione dell’apparecchio Atm nelle pertinenze del locale dove esercitava la propria attività, ma “ha acconsentito a detta installazione ed ha mantenuto l’alimentazione elettrica dell’apparecchio Atm, pur consapevole dell’incompatibilità del suo funzionamento con l’esercizio dell’attività di raccolta delle scommesse”. Il Consiglio di Stato, dunque, ha escluso che la società ricorrente potesse essere considerata giuridicamente estranea “alla situazione di violazione del divieto che ha comportato l’applicazione sia della sanzione pecuniaria che di quella della chiusura dell’attività”. Al rigetto dei primi due motivi ha conseguito il rigetto anche del terzo motivo e, conseguentemente, l’appello proposto dalla società ricorrente è stato respinto. Il Consiglio di Stato, tuttavia, ha ritenuto di dover compensare le spese di lite in considerazione della novità della questione trattata.
Giovanni Adamo Fondatore Studio Legale Adamo (www. studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore della Materia di Diritto Civile nell’Università di Bologna
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Specifiche normative_ comma 6a del Tulps Data omologazione_ agosto 2021 Payout_ 65% | Ciclo_ 30.000
NOTE GENERALI
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Una slot particolarmente bella e accattivante, con una grafica di altissima qualità e un’accuratezza nella scelta dei simboli di ogni gioco e di tutte le sette ambientazioni che sono evidenti fin dal primo approccio. Per una macchina che fa dell’estetica uno dei suoi punti di forza, in seguito al restyling della scheda gioco con colorazioni alternative, e un nuovo packaging molto bello, oltre che solido e raffinato. Perchè anche l’occhio vuole la sua parte, e in questo caso lo ottiene pure.
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
NUOVE TENDENZE
molto vari e diversi tra loro, come: “Seven Diamond Deluxe”, “Fortune Of Gods”, “Genius”, “Gallina D’Egitto”, “Ghost Castle”, “Lycan” e “Il Re Della Giungla”. Tutti supportati da un motore di pagamento decisamente dinamico e invitante strutturato su un ciclo gioco di 30mile partite. Con la possibilità di frammentare il “bet” in 25, 50, 100, 200 o 300 punti. Ma la parte migliore è la presenza di un’ampia serie di giochi bonus, rappresentati da Wild Symbol, Scatter e Free Spins. Per un divertimento assicurato e continuativo.
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PRESTAZIONI 18,5
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Come anticipato in premessa, abbiamo a che fare con una slot che mette insieme ben sette giochi diversi,
IL NOSTRO GIUDIZIO: Che la slot ci sia piaciuta è piutto-
sto evidente. In effetti, abbiamo a che fare con un prodotto nuovo e innovativo che potrebbe segnare il passo in un momento di sostanziale staticità del mercato e delle produzioni di slot, dove l’innovazione rischia spesso di finire in secondo piano. Ma non in questo caso, anzi.
/20
Abbiamo provato la nuova slot appena uscita sul mercato quando non si potevano ancora avere disponibili dei dati ufficiali in termini di diffusione e prestazioni: sta di fatto, però, che il riscontro sul campo da parte di chi l’ha provata come noi (sia gestori che giocatori) è ampiamente positivo. Oltre al successo che il prodotto ha riscosso in occasione delle recente fiera Enada Primavera.
BUDGET 19
/20
Se il giudizio estetico è più che positivo, anche dal punto di vista “sonoro” non possiamo che esaltare questa slot, che risulta veramente piacevole, pure da ascoltare. E in tutte le sue diverse ambientazioni. I suoni sono gradevoli in tutte le fasi del gioco, meglio ancora nelle fasi determinanti che accompagnano il giocatore alla vincita.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19
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DESIGN E GRAFICA 19
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Una slot che celebra la nuova era del produttore Cristaltec, segnata dall’avvento della generazione “MultiGames 7 Giochi”, dotati di un innovativo motore di pagamento con tempi di risposta strepitosi, giochi accattivanti e seducenti, e tanta fantasia. Per un divertimento assicurato e un prodotto adatto a tutte le stagioni.
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Produttore_ Cristaltec
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Quando ci occupiamo di slot targate Cristaltec siamo soliti dare un voto d’ufficio (più che positivo) in termini di budget, tenendo conto dell’ottimo rapporto tra qualità e prezzo da sempre assicurato dall’azienda, che rappresenta una garanzia. Se in questo caso si aggiunge anche che il produttore ha avviato una campagna promozionale che consente, fino al 30 novembre 2021, di ottenere nulla osta di distribuzione a titolo gratuito, allora il giudizio non può che essere d’eccezione.
DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
18,8 /20
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Nome_ Mystic Fortune
A cura di Vincenzo Giacometti
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È
Godzilla l’ultima “creatura” fuoriuscita dagli stabilimenti di Chicago dello storico produttore di flipper Stern Pinball. Dopo le indiscrezioni degli ultimi mesi che si sono rincorse sul prossimo titolo in uscita, arriva ora l’annuncio ufficiale, accompagnato da foto, video e tutti i dettagli sulla nuova macchina che promette di diventare un cult, proprio come il film che l’ha ispirata. Il giocatore durante la sua partita a flipper vestirà i panni di Godzilla, che libera la terra da Xiliens, distruggendo alcune città lungo la strada. Il gioco ha ovviamente un grattacielo, con serratura virtuale per uno dei 6 multiball, che vanno da 2 a 6 palline. Ha una prima palla magnetica Newton “Magna Grab” che dirige la palla da 5 direzioni diverse, spesso preparando la palla per la terza pinna; le parole non possono descrivere come funziona questa funzione e quanto sia bella, quindi occorrerà giocarci. Ma non è tutto. Sì perché Godzilla rappresenta anche un altro momento “storico” per Stern Pinball e più in generale per il mercato del flipper, in quanto si tratta del primo gioco in assoluto già dotato della tecnologia Insider Connected, con lettore QR e dongle, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, che consente l’interconnessione del flipper a distanza, tramite la rete internet. Mentre in futuro, e a partire da oggi, tutti i giochi con schermo Lcd di Stern, sia i nuovi titoli che quelli più vecchi, saranno già equipaggiati per Insider Connected, mentre tutte le altre macchine prodotte in precedenza possono essere dotate di un kit di connettività.
Il
nuovo titolo, ambientato negli anni ‘80, vede come protagonisti tre studenti universitari che nascondono un terrificante segreto: allo scoccare della mezzanotte si trasformano in lupi mannari affamati. Riusciranno a evitare di depredare i loro compagni di classe prima che il sole inizi a sorgere? La slot presenta meccaniche di simboli impilati in cui i personaggi appaiono sui rulli. Le meccaniche completano il tema dei personaggi mentre si trasformano in lupi mannari, mentre i simboli hanno il potenziale per trasformarsi in jolly extra. Ripensando a film horror anni ‘80 come Teen Wolf, i personaggi della slot assumono l’estetica classica degli studenti universitari dell’epoca: la cheerleader, il capitano di football e lo studente secchione. E anche a chi non è un fan dei film horror, il design dei personaggi irradia un’atmosfera anni ‘80. I simboli ricordano le giacche da college con i colori primari che risaltano sui rulli. Il capo dei giochi di Play’n GO, Charlotte Miliziano, presenta così la nuova arrivata: “Volevamo aggiungere un altro titolo tipo Halloween al nostro portfolio poiché Happy Halloween è stato rilasciato nel 2015. Film degli anni ‘80 come A Nightmare on Elm Street e Friday the 13th stanno facendo il giro su Netflix, quindi abbiamo pensato che fosse giunto il momento di aggiungere un’altra slot spettrale al nostro repertorio. Inoltre, siamo grandi fan della musica degli anni ‘80!”.
HABANERO NUOVO DEBUTTO IN SPAGNA E NUOVO ACCORDO CON CODERE
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quadra vincente non si cambia, e stavolta si va a giocare in Spagna. Habanero, fornitore di slot premium e giochi da tavolo, rafforza infatti la sua presenza nel paese iberico grazie alla sua ultima partnership con l’operatore di casinò online Codere. L’accordo segue il debutto di grande impatto di Habanero nel mercato spagnolo all’inizio dell’anno, rendendo Codere il nuovo casinò online spagnolo a beneficiare del catalogo di giochi estremamente popolare del provider. Si tratta del terzo mercato regolamentato in cui Habanero entra con Codere, dopo le partnership chiave in Messico e Colombia. Commentando l’accordo, Arcangelo Lonoce, head of business development Europe di Habanero, dichiara: “Siamo lieti di collaborare ancora una volta con Codere, con l’operatore che svolge un ruolo significativo nel rafforzare i nostri titoli in una serie di importanti mercati latini. Garantire accordi come questo è fondamentale per il successo della nostra roadmap per il futuro e non vediamo l’ora di lavorare a fianco del talentuoso team di Codere nei prossimi mesi”. Sarit Adania, casino product manager di Codere, aggiunge: “Il rinomato portafoglio di slot di Habanero ha una comprovata esperienza di prestazioni in un’ampia varietà di dati demografici, quindi siamo lieti di poter unire le forze ancora una volta per intrattenere i giocatori spagnoli”.
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STERN PINBALL ANCHE GODZILLA GIOCA A FLIPPER
LOSFIZIO DELGIOCO
A TEMPO DI GIOCO
IL DORATO MONDO DEI CASINÒ
A cura di Michela Carboni
Si
chiama Astronomia Casino, ed è una vera opera d’arte. Si tratta dell’orologio extra lusso pensato dall’azienda Jacob&Co, che sfoggia elegantemente il proprio meccanismo, composto da un tourbillon a doppia asse, un pianeta Terra laccato in magnesio e le due lancette: il tutto compie un giro completo ogni dieci minuti. Ma non è tutto. Il quadrante è infatti realizzato come se fosse un tavolo della roulette con una pallina in ceramica. L’intero meccanismo è poi completato da un un diamante da 288 facce che ruota ogni 30 secondi. È una costellazione di componenti superbamente rifiniti che, una volta assemblati e messi a punto con perizia, consentono a Jcam10 di mantenere l’ora precisa per tutta la sua riserva di carica di 60 ore. Una rotazione completa sul primo asse richiede esattamente 60 secondi, come un cenno al tradizionale tourbillon ad asse singolo. Il secondo asse di rotazione è reso possibile dalla piattaforma rotante a quattro bracci di 10 minuti dell’Astronomia Tourbillon. Ciò offre un nuovo e audace sguardo su come possono funzionare i tourbillon, se progettati tenendo conto di tecnologie all’avanguardia e ultramoderne e di un patrimonio orologiero senza tempo. Ma non si tratta solo di un orologio, ma di un vero e proprio oggetto di gioco. La ruota della roulette gira, consentendo ai proprietari di giocare in qualsiasi momento. Sebbene Astronomia Casino sia semplice da usare, le soluzioni tecniche per farlo funzionare senza problemi hanno richiesto più di un anno di tempo di sviluppo. Separata dal movimento da un vetro zaffiro, la sfera in ceramica può rimbalzare senza pericolo di compromettere il funzionamento dell’orologio.
PASSIONE CAVALLO
U
na collezione limited edition, che strizza l’occhio al mondo del casinò. È quella pensata e realizzata dal marchio di gioielli Barakà, che ha pensato di creare una serie di pezzi unici, apprezzati soprattutto da coloro che amano stupire e non vogliono passare inosservati. Un iconico bracciale in oro con diamanti e rubini. Ogni singolo elemento nel centrale gira e ruota, svelando uno alla volta i semi delle carte da gioco: fiori, cuori, picche e quadri; polsini e un pendente in oro con diamanti e rubini; un anello in oro massiccio che esprime l’esclusività del marchio Barakà. Una spilla e un pendente a forma di dado, realizzati in oro e diamanti bianchi. Il pendente presenta un interessante movimento: l’occhiello può essere staccato; in tal modo è possibile utilizzare veramente il dado per il gioco. E poi un’altra spilla che richiama u n’e l e g a n t e roulette. I materiali preziosi di cui è composta sono: oro rosa, diamanti bianchi e acciaio inossidabile.
La
borsa realizzata da Il sellaio. Serfaini pelletteria è un vero concentrato di unicità. La lavorazione è fatta interamente a mano e il rilievo del cavallo è sagomato su una forma in ottone. Il cuoio usato risulta pieno fiore conciato al vegetale, l’interno è foderato in camoscio e la tracolla con le due particolari fibbie a staffa misura complessivamente 120 centimetri. La forma stondata è di grande effetto e si abbina a diverse mise. È possibile anche incidere gratuitamente le proprie iniziali sulla borsa. Un oggetto che non passerà inosservato dagli amanti dei cavalli, senza escludere coloro che sono alla ricerca di pezzi unici e raffinati.
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The dignity of marketing Operators and sports clubs have had to change pace, ways and styles of communication and partnerships, because of the ban on gaming advertising introduced in 2018. But the near future could bring important news. By Francesca Mancosu
GABRIELE GRAVINA
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hree years. These have passed since the approval, by the Lega-Movimento 5 Stelle government, of the “Dignity decree”, which in addition to providing a series of provisions to encourage employers to choose more stable contractual forms, brought with it the introduction of a ban on advertising and sponsorships, connected with gaming with cash winning, with the exclusion of “national lotteries with deferred draw”, such as the Lotteria Italia. It came into effect in 2019, after the publication of the guidelines drawn by Agcom - Authority for communications, that gave the green light to information communications only provided by operators, shares or commercial offers, as well as signs out of stores and the positioning of gaming websites on search engines. Rules that “forced” the sector to adapt and also to evolve, studying new ways of communication and marketing, always following the law. Creating a situation that now could change, after the many requests not only from the industry concerned which were deprived of important partnerships, such as those with sports teams - but also by politics and above all by the football establishment, with the position of
the president of the Italian football federation Gabriele Gravina, and of sport in general, led by the number one of Coni, Giovanni Malagò. For a temporary interruption of the “ban” until June 2023, to allow companies to recover from the financial hole caused by the Covid emergency, first with the stop to competitions, then with the niet and then with the reduction of the audience in the stands. A request that also seems to attract the support of the Government, given the recent endorsement of the Undersecretary for Sport, Valentina Vezzali: “We are working for the temporary interruption of the Dignity decree”, a sentence pronounced during the last National Council of Coni, in September. Signs that give hope, just as half of Europe, following (but only partially) the Italian example, is introducing restrictions on advertising or is preparing to do that, from Spain to France, from Holland, to the United Kingdom and Ireland. In short, a mixed and constantly evolving panorama, and we asked for an opinion about that to two lawyers who are experts in gaming and in this matter: Stefano Sbordoni and Valerie Peano, protagonists of a double interview.
VALENTINA VEZZALI
Sbordoni
«Evaluating intelligent forms of self-regulation» Let’s start, in strict alphabetical order, with Stefano Sbordoni, who talked about the subject several times, the last of which during the panel about “New forms of marketing in the new normal of gaming”, organized as part of Sbc Digital Italia -
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GIOCONEWS #10 OCTOBER OTTOBRE 2021
The future of gaming in Italy, the event promoted by Sbc and Gioco News at the end of July. In the panel, he spoke of “new forms of marketing” appeared in recent years, as an “adjustment” to the limits imposed on the Dignity
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Valerie Peano provides a “European” vision on the subject, to whom we ask, first of all, if it is possible, and how, to advertise “gaming” and at the same time to assure “responsible gaming”. “There is no contradiction in advertising your gaming business as operator, while ensuring a responsible gaming offer. The European Commission already stated this in 2014, with its Recommendation 2014/478/ EU on the principles for the protection of consumers and users of online gaming services and to prevent the access of minors: the European legislator, urging the member States to the implementation of a series of responsible gaming measures, recognized the importance of promotional communication relating to gaming to inform and guide consumers towards the legal offer, properly setting it. Unfortunately, this recommendation, whose criteria for implementation in Italy had been delegated to a decree of the Minister of Economy and Finance, in agreement with the Minister of Health, pursuant to the 2016 Stability Law, remained entirely not implemented, with the consequences we have seen: rather than regulate, the Italian government in 2018 preferred to quit, banning any advertising by gaming operators. Yet, Agcom itself provided concrete ideas on how to advertise, as part of its report to the Government regarding the Dignity decree, through, in particular, a structure of the content of the commercial message in order to adress players towards legal gaming and towards responsible gaming behavior and the promotion of information campaigns on risks related to gaming, possibly financed by gambling operators” A couple of years ago, during the “Responsibility in gaming” panel,
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«Rethinking the prohibition rule»
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Gravina, but not only, the “interruption” of the ban is being asked - to allow football to “recover” with the return of the sponsorships of betting companies. What do you think of proposals like this? Are they possible? “They are reasonable proposals. Here - as for other controversial issues of the so-called prohibition on gambling - a scientific, causal and proven connection between presumed cause and effect is completely missing. This is taken for granted because the message is catchy in the media, but the substance is very poor, indeed, as I said above, not without worse consequences. Then allow me a personal comment: we have to work on these things (however, having the knowledge) and not everyone feels like it. They only talk”. What do you think of the regulatory trend that sees some EU countries introduce a partial ban on advertising while in the United States - at the dawn of the regulation of sports betting - the focus is on selfregulation? What would be the “right” way to go in order to regulate the matter and avoid indirectly “favoring” illegal gaming? “I repeat, we must work. One thing is partial prohibition, which I would better call limitations. Another thing is unsustainable absolutism. The United States in their pragmatism have almost always anticipated subjects and solutions that were then adopted in Europe or elsewhere and certainly better used, but on their own initiative. I would therefore welcome intelligent forms of self-regulation”. DANON PERDERE
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decree. Which are the main and the most effective ones, according to your opinion? “Of course, we are talking about online gaming. The more intensive use of forms of informative communication about gaming, the advices for good use, the use of affiliates within the boundaries of the Agcom guidelines”. In his speech he also spoke of “alternative compliance”, stating that “this is the direction that the system must take as it has been set by the regulations”. What do you mean and what could be the developments? “I believe that the good behaviour of the operator must be evaluated from other and different points of view, appropriate to the current situation. Compliance must be related to behavior in line with the founding principles of the concessionary gaming relationship”. The 2021 Annual Report on the activity carried out and on Agcom’s work programs takes into account the “fragmentation” of the current intervention legislation on online content. In your opinion, what measures would be needed? “Certainly, a review of the Dignity decree and the Agcom guidelines with a view to logic and sustainability. Such absolute prohibitions only generate illegality and deviances, and force operators to adopt solutions that only create additional costs and make the measure even ridiculous”. From many sides, starting with the president of the FIGC Gabriele
THE DIGNIT Y OF MARKE TING
you criticized “the abandonment by European institutions of international cooperation policies regarding gaming”. What do you think now on this issue, also in the light of the petition launched by the leaders of the largest European online gaming companies to promote a safer gambling culture in all European markets, and the decision of other states to follow the example of Italy on the Adv ban? “Surely, we regret the failure to reconstitute the expert group of European regulators on online gaming, despite recent requests from several Member States led by the Dutch regulator. In recent years, the expert group represented a source of continuous information exchanges in the segment, under the aegis of the European Commission and which has then led to real initiatives, such as the publication of the aforementioned recommendation. Since 2018, we saw conflicting decisions: some states have adopted a ban on advertising for gaming, while others have opted for a regulation of commercial communications anticipated by consultations of gaming operators”. In your opinion, is the return of gaming advertising, for example on the shirts of sports clubs, a possibility? “We could also quote the recent statements by the President Malagò during the presentation of the Libro Blu 2020 of the Agenzia delle dogane e dei monopoli, which underline the distorted effect of the ban on sponsorships by gaming and betting companies in Italy. It is clear that this attention, outside the sector, represents the urgency not only of an ‘interruption’ but also of a general rethinking of the prohibition rule”.
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TOWARDS A NEW GLOBAL CONCEPT Attitudes toward gambling have distinct features across the globe, and the demand for stricter rules prevail over regulatory liberalisation
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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
As
the autumn is beginning and the world tries to leave the Covid crises behind, everyone is starting to take stock of the post-pandemic environment to plan how to move forward. As in most other industries the gambling market will inevitably be shaped by the views and perceptions of society and customers on how to navigate the new normal. Most recent surveys focused on the gambling world indicate that gambling is in itself a controversial subject as many consider it to be a noxious activity, too prevalent and not sufficiently regulated. According to the YouGov International Gambling Report 2021 (Ygigr 2021) 57% of global gamblers believe that gambling operators do not take problem gambling seriously. This statistic should be a serious concern to gambling firms as governments and regulators are becoming more susceptible to public opinion and the emergency policy directives governments imposed on society due to the pandemic has made them prone to enact drastic interventionist measures. 44% of Ygigr 2021 worldwide respondents already agree with the statement that governments should do more to protect gamblers, with only 23% disagreeing with that statement. Clearly gambling operators have a lot of work to do to address legislators’ and people’s concerns. On a global level the general attitude seems to be that there is no appetite for further regulatory liberalisation. Only 13% of customers in YouGov’s survey agreed that rules surrounding gambling and sports betting are too strict.
GLOBAL ATTITUDES TOWARDS GAMBLING LEGALITY & REGULATION Gambling firms don’t take problem gambling seriously
57%
Governments should do more to protect players Rules around gambling & sports betting are too light Gambling should be illegal Source - YouGov
27%
44% 13%
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23%
23% 44%
33% Agree
16%
Don’t know
44% Disagree
As expected, there is a higher predisposition to ban gambling among the non-gamblers (46%). What is insightful is that 26% of gamblers world-wide believe that online gambling should be made illegal. It is difficult to pinpoint the motives behind this last statistic; it could be gamblers themselves believe that having access to gambling 24/7 is harmful, online gambling could dilute or cancel the in person and social aspect of the gambling experience as a leisure activity or there is a distrust of the online channel and of gambling companies, particularly regarding player protection and fairness in those countries where the rule of law is already tenuous. There is also a higher awareness of problem gambling within the more mature markets, chiefly in the European Union and the UK. It is noteworthy that the two countries with the most liberalised gambling markets, Italy and the UK, is where there are the largest proportion of respondents who be-
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Source - Kpmg, *2020 estimated
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Italy and the UK, the two largest and more mature European gambling markets have also played an important role in driving upwards the preference towards online gambling. Singapore has the lowest online gambling prevalence as online gambling is strictly controlled; however, the majority (56%) nevertheless prefer to play online (many in the unregulated online space) rather than in person. Not all gambling jurisdictions behave uniformly, while some countries are liberalising their markets others are moving to restrict activities in areas such as advertising and the use of promotional tools. Italy is a prime example of regulatory drive to restrict gambling marketing, albeit an extreme one (Italy has been the first European country to ban all forms of gambling advertising). There has also been concern that lockdowns might ignite a wave of problematic online gambling. The UK regulatory body, the Gambling Commission (GC), has been carefully monitoring the online market to see if lockdowns have affected consumer behaviours. GC research displayed that 50% of research participants had increased the time they spent gambling, mainly due to accessibility, available free time and boredom. This was particularly true for young gamblers. A minority of gambling consumers, mainly older gamblers, reduced their gambling as they tended to reflect on how the pandemic would affect their finances. According to Ygigr 2021. the most popular online games played globally are dominated by lottery products (42% of consumers for draw based games and 23% for instant lottery games), sports betting (36%), with casino slot games a distant fourth (13%). This is rather predictable as lottery games are more readily available since they are mostly state owned, and governments rely on lotteries for tax revenue. It is also not a surprise that sports betting is a globally popular gambling activity, as legislators tend to have a more relaxed attitude towards sports betting compared to what is generally considered harder forms of gambling such as casino games. Casinobased games are still tightly regulated in most jurisdictions, or simply unregulated or illegal. On a global level the top motivator to play is that it is a fun thing to do, and that is true for all types of gambling activities except for lottery draw where the top motivator tends to be fantasising of winning as a lottery win is a life changing event. > LEAVVENTURE DAROONEY
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According to Ygigr 2021 survey respondents who gambled in the previous 12 months, 63% of global gamblers prefer to do so online. The three countries that have consumers with high propensity to play online are India, UK and Italy. Surprisingly, three quarters of Indians that have tried playing online prefer to gamble via internet than play in person. There is a globally shared mindset that gambling is an unregulated or even illegal activity in India, but that is a misconception. According to KPMG, the global accounting and consultancy giant, gaming was the fastest growing sector in the media and entertainment market in India, with an impressive growth of 45% year on year. The regularised Indian gambling market is estimated to be worth more than US $90 billion in 2020. Due to the strict Covid-19 lockdowns imposed by the Indian government during 2020, digital consumption experienced an impressive growth within all states and socio-economic classes.
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Fonte - YouGov
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PREFER ONLINE GAMBLING TO OFFLINE GAMBLING (CONSUMERS THAT HAVE TRIED ONLINE GAMBLING %)
INDIA – GAMING MARKET 2016 – 2020* (US $ BILLIONS)
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lieve that gambling firms do not take care of their customers and gambling regulations are not strict enough. It seems that populations in different countries believe that gambling operators can only be trusted to operate under strict government supervision. Trust is a major issue for gambling companies. The fact that such a high proportion of people believe that gambling companies do not take care of players and governments should intervene to protect customers should make gambling operators very nervous as it may be a catalyst for drastic regulatory shifts. The two largest European markets, Italy and the UK, should be taken as a warning to operators globally, as the two governments have frequently intervened, sometimes significantly, in the gambling market. The UK’s Gambling Act 2005 is currently under review and the market is bracing itself for further restrictions, mainly in the online space. However, there are good news for operators with online activities; the same YouGov survey notes that only 23% of global gambling consumers agree that online gambling should be illegal. This considerable shift has been undoubtedly facilitated by the various lockdowns imposed around the world. Nevertheless, other factors such as de-regulation in various jurisdictions, innovations, widespread utilisation of smartphones, and a higher cultural acceptance of online gambling as a leisure activity played their part.
TOWARDS A NEW GLOBAL CONCEPT
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TOWARDS A NEW GLOBAL CONCEPT
POPULAR ONLINE GAMBLING PRODUCTS BY COUNTRY COUNTRY
MOST POLULAR
2ND MOST POPULAR
3RD MOST POPULAR
UK Germany France Italy Denmark Sweden Spain Poland US Mexico India Australia Singapore
61% Lottery draw 58% Lottery draw 36% Lottery draw 57% Sport 36% Lottery draw 34% Sport 42% Sport 50% Lottery draw 32% Sport 37% Sport 37% Fantasy sport 49% Sport 44% Lottery draw
40% Sport 21% Sport 32% Sport 22% Poker 33% Sport 31% Lottery instant 39% Lottery draw 37% Sport 31% Lottery draw 24% Lottery draw 28% Skills game 46% Lottery draw 30% Sport
30% Lottery instant 16% Lottery instant 25% Lottery instant 22% Lottery instant 15% Lottery instant 29% Lottery draw 19% Poker 26% Lottery insurance 23% Slot 22% Lottery instant 27% Lottery instant 19% Lucky draw 17% Lottery instant
the UK and Sweden have the highest female participation rate (44% and 39% respectively) while Singapore and Italy have the lowest (24% and 22% respectively). The similar female participation rate of Italian and Singaporean women is somewhat peculiar as Singapore and Italy own opposite regulatory frameworks; Singapore has a generally prohibitive stance toward gambling while Italy has a very liberal regulatory framework. AVERAGE ONLINE GAMBLING SPEND BY GENDER / 2019 (Italy, UK, Germany, Spain, Sweden)
MEN
Source - YouGov
Average number of deposits (yearly)
WOMEN STRIKE BACK Women’s participation in the gambling market is an understudied phenomenon, and most of the current literature on the subject tends to be through the lens of problem gambling. The Ygigr 2021 illustrates that there is a gender gap in gambling participation, half the amount of women gamble (11% of the total population of the survey) as men (22%). Inevitably, cultural norms influence the participation of women in gambling activities. While the UK and Italy have similar liberal regulatory systems and availability of diversified gambling products, Italian female gambling participation (22%) is half of the British one (44%). However, gambling prevalence studies do not consider culture in their investigations and generally research on gambling habits principally use certain demographic characteristics such as gender, socioeconomic status, employment status, marital status, and age, so it is difficult to measure the impact of culture in acquiring and maintaining gambling habits. PERCENT OF TOTAL FEMALE GAMBLERS BY COUNTRY (AVERAGE ACROSS MARKETS)
Source - YouGov
44%
Regarding attitudes to gambling recorded by Ygigr 2021, 26% of women globally believe that online gambling should be illegal, the same proportion of men. Fewer women prefer to play online compared to in person (58%) compared to men (66%). Technology, particularly smartphones, created a more varied audience for gambling products and challenged the common perception of who is a gambler. An alternative dataset from Optimove, an Israeli company that develops and markets Client Relationship Marketing as a service for gaming operators, more women (59%) gamble on mobile than men (52%). Ygigr 2021 reinforced what most other studies have already confirmed, that in today’s world, 30% to 40% of gamblers are women. Women’s gambling prevalence varies from country to country. According to Ygigr 2021,
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GIOCONEWS #10 OCTOBER OTTOBRE 2021
Average deposit amount (yearly) Average total played amount (yearly) Average GGY (yearly)
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Source - Optimove
Ygigr 2021’s data confirms widely held stereotypes on the gambling products women indulge in more than men, mainly lottery, bingo and keno while they are behind in almost all other product types. However, again there are variations from country to country; according to Optimove’s research, Sweden has the highest percentage of female casino players (32%), followed by the UK (30%), Italy (21%) and Spain (18%). The Swedish Gambling Commission estimates that women’s online participation is even higher than Optimove suggests. Optimove also reports that women’s average deposit is Euro €38.76 compared to men’s Euro €54.14, however women deposit more frequently, with an average of 32 times per annum compared to 19 by men, so they essentially end up spending more money by the end of the year. Operators also tend to prefer women customers are they are more loyal. An overlooked fact is that women are not only present in the gambling market as customers but also within the industry. As women are represented in all tiers of management, operators have been able to better understand their needs and preferences. The gambling industry still has a long way to go concerning gender equality, but the online sector, as a young industry, is performing better in this regard compared to the industry as a whole.
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AGE COUNTS No one will be shocked to find that the Ygigr 2021 records that the younger generation is better predisposed toward gambling than the older generation. Younger gamblers are not only prone to agree that online gambling should be allowed, but they also tend to look more favourably towards the behaviour of gambling operators. 34% of Ygigr 2021 global respondents between the age of 18-24, 33% between the age of 25-34 and 29% between the ages of 35-44 agree that most online gambling operators care about the wellbeing of their customers. Only 23% between the age of 45-54 and 20% of over 55 agree that online operators look after their customers. Gambling operators need to really look carefully on how they are perceived by their customers and society at large, or Covid-19 will not be the last shock to hit them where it hurts.
L’ORA DEL GIOCO By Mark Griffith
ADULTS ONLY An analysis of the over-18s market
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ith entertainment and gaming venues now once again permitted to open their doors, it serves to reason that group bookings will begin to surge as the lure of communal experiences beckons. The lack of entertainment (or travel) for nearly two years has resulted in many having more disposable income than they would otherwise – a good sign for any operator. As such, the world of experiences aimed at the over-18s is bound to see an uptick in interest, with traditional games like basketball now sharing floor space with more quirky activities like axe throwing. “Our portfolio has quite a few games that are strong in the 18+ demographic: SkeeBall, Connect 4 Hoops HD and Axe Master, to name a few,” said Bay Tek’s Lauren Perlberg. “Axe Master has taken a popular trend and made it available to everyone, in a safe and fun environment; while Connect 4 Hoops takes the game of basketball and skill of connect 4 which puts this game in a unique category outside of typical basketball games. Skee-Ball brings the nostalgia and camaraderie that the 18+ demographic is looking for. “All three of these games have the option for solo or group play. Axe Master and Connect 4 Hoops allow group and solo play with one unit where as SkeeBall when operated in the field are in banks that organically allow head to head play. Based on research and feedback, we have significantly more repeat players that participate in group play.” Groups of adults eager to have fun together is a sight that many expected in a post-pandemic world “As lockdowns are lifted there has been surge in attendance for family entertainment centres, arcades
www.intergameonline.com and bowling centres. We anticipate the demand will only increase as games like Axe Master expand the mass appeal of a game room. “We are always looking to expand our portfolio as demand changes, the 18-plus market will be in the mix as we create new products and attractions. Competitive interactive games is a filter we run in our concepting process.” The competitive nature of these games is important – the desire to beat your friends is an irreplaceable draw in amusements. Billares Sam has the best of both worlds, in this respect: all of its products are geared towards group play and incorporate competitiveness in some fashion. The amusements world has long catered to not only the broader, more familycentric world of redemption and the like, but also the world of gaming, which most certainly falls under the remit of an “adult” game. These products often fall under the Awp category – amusement with prizes – and have been a staple of locations like pubs in the Uk for decades and so have appealed to an 18-plus demographic for just as long. Such companies as Electrocoin have been purveyors of such products for many years. “Over the years we were involved with products like the Awps and other machines – like the backbone of the industry Bar-X and now the digital product Monte Carlo,” said Electrocoin’s John Stergides. “The machines were to provide entertainment and enjoyment, rather than gambling.” In the Uk, gaming machines fall into categories depending on the maximum stake and prize available. Category C machines are usually the ones found in
the likes of bars; although designed specifically with adults in mind, they must still retain an air of accessibility, said Stergides. “Our entertainment games are called Awps, or now known as Category C. They have been developed for over 18’s to play and socialise, for both a male and female audience.” Much has been discussed about the effects extended lockdowns have had on the populace, but what is clear is that the public once starved of entertainment is now craving it. Stergides expects the demand for these kinds of products and experiences to increase, now that lockdowns are lifting. A lot of irreversible damage has already been done, however. “The lockdown has affected the whole industry and still does,” he said. “We wish for players to continue to socialise and be entertained by these type of machines but, unfortunately, many manufacturers who produced these type of machines have exited the industry, which has been a big loss as the Awp was a specialised Uk product, which was destroyed by the 2005 Act.”
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PER TENTARE LA FORTUNA
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
30/38/88 Ambo, Terno e su Milano, Genova e tutte SUPERENALOTTO
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3/13/22/70/76/83 10/26/30/49/67/68
Winona Ryder (Winona Laura Horowit) Attrice statunitense
ACQUARIO La piena ripresa dell’attività lavorativa vi trova alle prese con nuovi scenari che possono essere anche molto interessanti. Dovrete però valutare con attenzioni le ripercussioni che potrebbero avere sulla vostra vita affettiva. Molto bene al gioco fino a metà mese.
GEMELLI Questo anno non è stato facile per nessuno, ma ha pesato su di voi più che su altri segni dello zodiaco, forse dotati di maggiore stabilità. È tuttavia arrivato il momento di riprendersi e di guardare al futuro con rinnovata fiducia. Gioco: fortunati il giusto, non di più.
VERGINE La vita va presa con filosofia e quando un progetto non va in porto fatevene una ragione, magari cercando anche di capire perché è andata così. Piuttosto, a ottobre concentratevi sulla vita privata: ci sono novità in arrivo che porteranno un sano scompiglio. Giocate, ma solo dal 15 in poi.
SAGITTARIO Splendete di luce propria e tutte le persone che vi sono accanto se ne accorgono. E questo ottobre ha in serbo per voi una dolcissima sorpresa che segnerà una svolta nella vostra vita affettiva. Si suggerisce dunque di annaffiare i fiori d’arancio… Benissimo anche al gioco.
PESCI È stato un ottimo anno, ma in questo ottobre dovrete fare attenzione a quei falsi amici che vi stanno appiccicati come mosche, ma solo per essere i beneficiari dei vostri sforzi e, talvolta, delle vostre fortune. Meglio averne pochi ma buoni! Al gioco la fortuna vi è amica.
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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2021
PAROLADI COLLOVATI
SCORPIONE Sarete abili strateghi nel tessere la tela delle relazioni familiari e al momento di prendere decisioni importanti troverete un insperato alleato proprio in quello che ritenevate l’avversario più ostico al vostro punto di vista. Il momento è molto buono per giocare.
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CAPRICORNO A volte bisogna prendere una posizione, perché mantenersi neutrale o, peggio ancora, dare ragione a tutti, avrà come unico effetto quello di attirarsi le antipatie di tutti. Gli astri sapranno consigliarvi all’insegna della saggezza ma anche della nettezza. Gioco: aspettate novembre.
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LEONE È arrivato il momento di tirare fuori tutta la determinazione che talvolta nella quotidianità vi manca. Molte persone vi chiedono aiuto e sostegno: non dovete sempre dire sì, ma stabilire una volta per tutte come comportarvi. Saprete decidere al meglio! Gioco? Meglio di no a ottobre.
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TORO La vostra estate non è stata particolarmente riposante, ma ormai è tardi per recuperare! Fatevene una ragione e semmai cercate di ritagliarvi dei momenti di relax, possibilmente con il vostro partner, nei fine settimana. La fortuna vi strizza l’occhio, almeno fino al giorno 20!
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BILANCIA Sarebbe bene che riusciste a ritagliare un po’ di tempo anche per voi. Avete invece la tendenza a mettere sempre gli altri in primo piano e questo atteggiamento è lodevole, ma solo fin quando non vi danneggia. Un sorriso e un pizzico di egoismo non guasteranno. Bene se vorrete giocare.
POKER STRATEGY
CANCRO Ma quanto potete e sapete essere romantici in questo ottobre con le foglie che cadono? Questa vostra nuova veste vi attirerà grandi simpatie da parte dell’altro sesso, e il mese sarà davvero fortunato se vorrete tentare nuove conquiste. Molto bene anche al gioco, fino a metà mese.
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ARIETE La miglior difesa è l’attacco, ma una quantità industriale di diplomazia, condita con un pizzico di furbizia, vi farà ottenere risultati insperati. Specie quando ti tratta di portare avanti quel progetto professionale che ha fatto storcere il naso a qualcuno in ufficio. Prudenza al gioco.
PAROLADI COLLOVATI
Winona, Minnesota 29 ottobre 1971
Tutti i giochi con vincite in denaro sono vietati ai minori di 18 anni.
Facciamo girare la voce.
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Il rispetto del divieto è la prima regola da seguire Campagna informativa a tutela dei minori promossa da IGT La legge N.111 del 15/07/2011 vieta ai minori di anni 18 di accedere ai giochi con vincita in denaro