A cura di Alessio Crisantemi
GIOCO &RETAIL
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Carlo Meo, esperto di marketing e, fra i principali in Italia, di retail, analizza con Gioco News la ripartenza dei punti vendita dopo il lockdown, individuando i nuovi trend
CHE NORMALITÀ SIA, MA OCCHIO AL PROGRESSO
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orza e coraggio, invocavano gli antichi. Le stesse virtù su cui dovranno fare affidamento gli addetti ai lavori del gaming retail per ricostruire la propria rete di punti vendita in seguito alla pandemia che ha imposto una prolungata chiusura dei locali pubblici oltre a intervenire in maniera significativa sulle abitudini dei consumatori. Servirà dunque forza a livello economico – intesa, quindi, come capacità finanziaria – per accompagnare e sostenere gli inevitabili investimenti necessari per adeguare i punti vendita alle nuove esigenze e prescrizioni, ma ci sarà bisogno anche di molto coraggio, per osare qualcosa in più rispetto al passato, provando a sfruttare l’occasione per intervenire con una più ampia rivisitazione della propria offerta, sfruttando i nuovi trend offerti da questa emergenza. Perché come in ogni altra crisi, bisogna saper cogliere le opportunità. Ed è proprio quello che suggerisce Carlo
LUI CHI È?!? Carlo Meo è amministratore delegato di Marketing and Trade, società di consulenza sui comportamenti di consumo e di retail design, che ha co-fondato nel 1993 all’età di 27 anni. È uno dei massimi esperti internazionali sui comportamenti di consumo e sulla concettualizzazione dei luoghi di acquisto. Promulgatore di teorie in totale antitesi con la volgarizzazione del marketing rispetto alla centralità dell’individuo e dei suoi bisogni. È opinionista di varie testate specializzate e autore di libri su marketing, food, design. Svolge attività di docenza attraverso il Politecnico di Milano, è docente e membro del comitato scientifico dei corsi New Entertainment design e Food Experience design del Polidesign. È consulente di alcune delle principali testate giornalistiche riguardo ai temi legati ai consumi e ai comportamenti dei consumatori.
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2020
Meo, esperto di marketing e autentico guru del retail, offrendo qualche consiglio mirato agli operatori del gaming italiano, facendo aprire un po’ gli occhi a tutti quelli che considerano ancora oggi il settore del gaming come “un mondo a parte”. Dimenticando, invece, che i consumatori dei locali di gioco sono “semplicemente” consumatori: che conoscono, frequentano e vivono altri punti vendita di altro genere e diverse esperienze di consumo. Ma anche di intrattenimento. Visto che i frequentatori dei locali di gioco saranno anche frequentatori di cinema, stadi, musei, concerti e di tutte le altre attività che rientrano nell’universo del cosiddetto “entertainment”, per dirla all’inglese. Partendo da questo presupposto è quindi più facile fare delle considerazioni generali, per esempio sull’impatto che avrà la pandemia sulle abitudini dei consumatori e, di conseguenza, sul retail. “Oggi ormai è chiaro che si sta tornando progressivamente alla normalità, le persone voglio tornare alle vecchie abitudini, il tema della sicurezza sta progressivamente diventando una routine”, spiega Meo. “Piuttosto è l’offerta a essere spaventata, si va dai negozi ancora chiusi a quelli che sembrano un pronto soccorso. I più bravi nel periodo pre-Covid, sono gli stessi che risultano più bravi ai tempi del Covid: quelli che mantengono l’esperenzialità per il cliente al centro di ogni strategia”. Ed è qui che entra in ballo la visione degli operatori. A essere premiati saranno quelli che sono stati prima più lungimiranti, e che avranno puntato già da tempo su una strategia multicanale. Visto che, sembra ormai evidente, la
multicanalità ha avuto e sta avendo un ruolo più che determinante durante il lockdown ed è destinata a essere sempre più centrale anche nel prossimo e immediato futuro. “Se vogliamo individuare degli aspetti positivi provocati dal lockdown, tra questi c’è sicuramente il fatto che questo ha sdoganato definitivamente la multicanalità per il grande pubblico e per le aziende. L’Italia, del resto, è sempre un paese provinciale...”, provoca l’esperto. Come a dire: meglio tardi che mai. Andando più nello specifico del gioco, quali trend dovranno essere colti dalle aziende di gioco nei loro locali? “Semplificazione, esperenzialità, relazione con il cliente sono le parole chiave. Il negozio e i locali del gioco hanno senso se creano emozioni: altrimenti compro (o gioco) online”. Tenendo anche presente il rischio che si può correre in momenti come quelli immediatamente successivi a un lockdown che ha senz’altro impigrito le persone, cioè quello di vedere le persone rimanere “a casa come prima, anche se questi mesi, le persone, a causa anche della bella stagione, hanno gran voglia di aria aperta. Ma a casa giocherebbero in altri modi e con più persone perché tutti noi abbiamo scoperto quanto è bello stare insieme”. Per quanto riguarda i locali di gioco, dunque, la sfida è aperta e si tratta di ricercare e cogliere i trend che saranno alla base del prossimo futuro. Provando anche a coltivare o sviluppare nuovi concept. Per esempio, la spinta al digitale sta già portando nelle sale dei servizi nuovi, come i sistemi di prenotazione delle giocate per le agenzie delle scommesse: trend che probabilmente saranno accelerati anche dalle misure di sicurezza, visto che certe soluzioni evitano code, contatti, e offrono altri elementi di sicurezza, fondamentali in questa nuova fase. Ma senza snaturare troppo l’essenza di questi ambienti, come raccomanda Meo: “I locali da gioco hanno anche uno scopo di socializzazione spontaneo che va mantenuto e aggiornato”. Resta la tradizione, dunque: ma è il momento di osare.