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Novomatic Italia, in attesa di riparti

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DANONPERDERE

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I LUOGHI DEL GIOCO DA NON P ERDERE DAL MOND O DAL MOND O GIOC O & ARTE GIOC O & ARTE NOVOMATIC ITALIA IN ATTESA DI RIPARTIRE IL LAVORO CONTINUA DIETRO LE QUINTE

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GI O G UST O CASINÒ FRANCESI CASINÒ FRANCESI

Nonostante la fase di lockdown, Novomatic Italia non si è mai fermata e ha portato avanti alcune attività strategiche, propedeutiche a preparare al meglio la fase della riapertura delle sale e del business Vlt e Awp, oltre che di tutte le verticali di prodotto gestite dal Gruppo in Italia. Per quanto riguarda il lato Vlt, diversi sono i progetti portati a compimento e di cui presto i clienti partner potranno beneficiare: in ambito giochi ci sono infatti molte novità in arrivo, visto che in quest’ultimo mese Novomatic ha finalizzato la certificazione di nuovi e vecchi titoli (quest’ultimi in una veste ottimizzata) che hanno portato alla progettazione e alla messa a disposizione di configurazioni migliorate, sia in termini di appeal che in termini di performance. Sul fronte videolottery quindi, molte sono le iniziative in serbo: alla ripartenza verranno introdotti fin da subito i nuovi giochi Octavian, come Queen Cleopatra Evolution, una versione rinnovata del gioco già live, Burning Wild, un grande successo internazionale e Clover Power Hd, il primo titolo in alta risoluzione che andrà ad arricchire l’offerta di gioco sui cabinet Vip Chair. Tutti proporranno in anteprima anche le nuove funzionalità Turbo Spin e Bonus Spin e, grazie all’utilizzo della nuova toolbar, si vivrà un’esperienza di gioco diversa ed innovativa. Nel corso dell’estate verrà lanciato anche Wave Patrol, il primo titolo Novomatic con bet minimo a 20 cent che amplierà ulteriormente l’offerta introducendo una funzionalità mai vista prima. Infine, anche in autunno proseguirà il lancio periodico di nuovi titoli, soprattutto di quelli in HD finalizzati a rispondere alle esigenze della propria clientela che da sempre è abituata a vedere in Novomatic una compagine attenta e proattiva nel rinnovare il comparto Vlt e Awp. Anche quest’ultimo segmento, infatti, non ha mai spento i motori per affrontare il ritorno in grande stile sul mercato con un portfolio prodotti completamente rinnovato: il dipartimento ricerca e sviluppo del Gruppo ha continuato, infatti, la progettazione di nuovi giochi per mantenere costante il rinnovamento dell’offerta. Oltre al lancio di Atlantic Night e di altre multigame garantite dal marchio Elsy, la software house del Gruppo, Novomatic Italia sarà lieta di pregiarsi di un’esclusiva che arriva direttamente dalla casa madre austriaca con il lancio del nuovo titolo Gaminator, un vero unicum sul mercato disponibile in versione doppio monitor touch, e nel tradizionale layout sigle monitor no touch. Ai nuovi giochi si affiancheranno, per il comparto Awp, due restyling eccellenti pronti a rinnovare anche le location di gioco: nuovo look quindi per il celebre cabinet Super Pub Fv 762 e per il Novocash Small arricchito di importanti funzionalità. Proprio lato servizi dunque Novomatic non smette di stupire e, dopo il successo ottenuto e riscontrato da una massiva distribuzione nelle migliori sale del network Vlt, anche il Novocash Vlt infatti porterà sul mercato, alla ripartenza, innovazioni tali da renderlo ancora più funzionale al concetto di automazione ed in linea con le esigenze di messa in sicurezza delle sale. Infatti, sui prossimi modelli in distribuzione saranno implementate funzionalità che aumenteranno la sua customizzazione. Ogni gestore di sala potrà per esempio definire autonomamente la configurazione degli Hopper e i tagli di banconote e monete al loro interno; inoltre, i nuovi Novocash saranno dotati di un kit di sicurezza che inibirà l’accesso al personale non autorizzato agli stacker che contengono le somme ed i ticket giocati. Infine è allo studio un nuovo design del cabinet del cambiamonete che riveda le sue forme sia in termini ergonomici che estetici. La squadra Novomatic è sempre in fermento ed è continuamente impegnata a mettere in campo tutta la professionalità, la preparazione, le risorse necessarie affinché, una volta alle spalle la fase più dura dell’emergenza, si possa in ogni contesto, sia nelle sale giochi, sia nelle proposte di prodotti e nuove soluzioni commerciali, avviare un corso rinnovato, una nuova vita per il settore che parte dalla grande fiducia in un lavoro in cui responsabilità, specializzazione e grinta si sposano con la legalità, la sicurezza e le tutele per i consumatori finali e ovviamente per tutti i partner commerciali che conoscono e si fidano del Gruppo da sempre. SEDE ROMA SEDE RIMINI

CASINÒ FRANCESI

CASINÒ FRANCESI CASINÒ FRANCESI TORNEAND O TORNEAND O

CASINÒ FRANCESI UN APPELLO AL SISTEMA BANCARIO NAZIONALE PER SOSTENERE (ANCHE) IL SETTORE DEL GIOCO PUBBLICO, GRAVEMENTE COLPITO DALL’’EMERGENZA COVID-19, NEL RISPETTO DI QUANTO PREVISTO DAI DECRETI DEL GOVERNO Sos banche salvateci o soccombiamo

L’ acronimo di “Sos”, famoso codice Morse sviluppatosi fin dall’inizio del secolo scorso quale disperata richiesta di soccorso, e tradotto nei diversi paesi con termini coloriti (dall’inglese “save our souls” - salvate le nostre anime - all’italianissimo “salvateci o soccombiamo”) mai come oggi assume un significato vitale per la salvaguardia della continuità economica delle imprese italiane, comprese quelle della raccolta di gioco legale. Anche se, alla data dell’articolo, ci saremmo aspettati (e ancora auspichiamo), aiuti di Stato ben più incisivi e concreti a seguito della forzata chiusura delle attività in atto oramai da 2 mesi, è innegabile che la possibilità di accedere a finanziamenti bancari garantiti, con durata fino a 6 anni e 24 mesi di preammortamento (cioè con esborso dei soli interessi, comunque molto ridotti) possa rappresentare uno strumento finanziario fondamentale per l’uscita dall’emergenza, tenuto conto anche degli investimenti avviati e poi interrotti dai gestori per l’aggiornamento delle slot introdotte dalla legge di Bilancio 2020. Ciò vale per i finanziamenti “facilitati” e interamente garantiti, fino a 25mila euro, ma anche per quelli più strutturati, con garanzia pubblica ricompresa tra il 70 ed il 90 percento dell’importo, che comunque non potranno eccedere il maggiore tra il 25 percento del fatturato e il doppio del costo del personale dell’ultimo bilancio approvato (o dell’esercizio 2019 con dati autocertificati dal legale rappresentante): operazioni che prevedono

L’AUTORE

Francesco Scardovi Studio Associato Scardovi e Giordani

una istruttoria più complessa. Modalità e requisiti sono chiaramente indicati nel cosiddetto decreto Liquidità dell’8 aprile scorso. La stessa Abi - Associazione Bancaria Italiana - con una serie di circolari e comunicati ha invitato il sistema bancario ad agevolare il ricorso al credito da parte delle imprese.

IL CODICE ETICO Ma la cosa che già si sta verificando e che qui denunciamo ha del vergognoso: alcuni istituti bancari stanno negando il diritto di accesso ai finanziamenti a gestori e raccoglitori, sulla base del famoso codice etico già sbandierato ben prima dell’avvento del Covid, per le attività connesse al gioco d’azzardo, che sembra però valere solo per le piccole imprese Già il decreto Cura Italia del 17 marzo aveva ricompreso le aziende del settore tra quelle più colpite dall’emergenza, destinatarie dei primi provvedimenti di sostegno. E lo stesso principio vale a maggior ragione ove la banca viene chiamata al rispetto delle procedure di evidenza pubblica dettate dal decreto, con garanzia della Cassa depositi e prestiti, in conformità con la normativa europea in tema di aiuti di Stato. Il diniego di accesso al credito, per le aziende che non avessero posizioni già deteriorate prima del 29 febbraio 2020, è dunque inaccettabile oltre che illegittimo sotto diversi profili, sia civili (per abuso di posizione dominante) che penali (per ipotesi di omissione o ritardo nell’atto d’ufficio, art. 328 Cp, in quanto le banche sono da considerare in questa fase delicata e di vera emergenza sociale incaricati di pubblico servizio). È dunque necessario e urgente che l’Amministrazione pubblica e la stessa Abi intervengano per chiarire definitivamente se le migliaia di imprese che operano sul territorio possano essere riconosciute istituzionalmente al pari delle altre o se debbano continuare ad essere discriminate e tali da non meritare neanche un’ancora di salvataggio a tutela dei propri dipendenti, anche in un periodo di crisi così generale.

VERSO LA RIAPERTURA GRADUALE Chiudiamo con una raccomandazione importante: l’accesso al credito per gli operatori del gioco è legittimo e dovuto; ma in mancanza di diversi provvedimenti di sostegno, che prevedano contribuzioni a fondo perduto, rappresenta comunque nuovo debito da rimborsare, per quanto garantito dallo Stato e finalizzato a sostenere le imprese durante la crisi in vista della ripresa dell’attività, che sarà, per forza di cose, limitata e graduale. Pertanto si raccomanda di prestare massima attenzione ai propri equilibri economici e finanziari, già fortemente penalizzati prima dell’emergenza, dai progressivi incrementi di tassazione imposti dalla legge e dagli investimenti avviati per l’ennesimo aggiornamento degli apparecchi. Occorrerà, per quanto possibile, rimodulare i costi operativi oltre a selezionare i locali e gli apparecchi da rifornire di fondi cassa, in funzione di un piano previsionale di entrate che con molta probabilità, fino alla sconfitta definitiva del virus, saranno sensibilmente inferiori, specie per le zone geografiche più colpite, a quelle mediamente realizzate prima dell’emergenza; sempre nel massimo rispetto delle misure e dei protocolli indicati in materia igienico sanitaria. Con la fondata speranza che possa arrivare presto la cura per sconfiggere definitivamente il “mostro” permettendo a tutti noi di riprendere la vita di prima.

IL MOMENTO DI RIPARTIRE

grave emergenza che tutto il nostro Paese sta attraversando, a causa di questo silenzioso e subdolo virus che ha messo in ginocchio la vita e la normalità del meraviglioso paese che è l’Italia, ha colpito in maniera devastante il settore dell’amusement, con la chiusura forzata delle sale giochi prevista dal Dpcm dell’8 marzo, indistintamente su tutto il territorio nazionale”. È la drammatica situazione del settore del gioco del puro intrattenimento riportata da Andrea Lo Massaro, vicepresidente dell’associazione degli operatori di gioco, Sapar. “Purtroppo le sale giochi, già penalizzate da un inverno mite, sono chiuse, prive di liquidità, con il personale in cassa integrazione e lo stesso vale per i distributori, che si trovano in aggiunta con i pagamenti degli investimenti fatti per la stagione invernale da pagare, senza avere quel flusso di denaro che normalmente serve per il corretto funzionamento delle aziende”. Cosa vi aspettate dalle istituzioni? “Il Governo, al posto di sparare col bazooka e di far perdere intere giornate a compilare format per indennizzi ridicoli, dovrebbe fornire finanziamenti a fondo perduto, attraverso parametri commisurati al fatturato degli ultimi tre anni. Poi, finita l’emergenza, dovrebbe convocare dei tavoli di lavoro per riformare una legge ormai obsoleta e autolimitante. Altro tema riguarda le regolamentazioni territoriali che vanno eliminate, soprattutto per il mondo dell’intrattenimento”. Che peso sta avendo l’emergenza Covid 19 sull’occupazione? “L’incertezza di come e quando riaprire il mercato sta congelando per il momento l’assunzione del personale delle ‘sale estive’, visto che per il periodo pasquale e per i ponti e festività del 25 aprile e primo maggio non si aprirà come di consueto e di solito il personale riprendeva a pieno regime con giugno. Per il personale delle sale annuali invece c’è lo spettro della continuazione della cassa integrazione. Molto dipenderà dai futuri provvedimenti governativi”. In che modo il mondo dell’amusement potrà ripartire dopo questa emergenza? “Mi auguro che il Governo metta nelle condizioni di ripartire tutti, nessuno escluso, seppur garantendo il rispetto della salute pubblica con il distanziamento sociale ed i protocolli sanitari, senza ulteriori incombenze burocratiche o procedurali per delle attività che lavorano per 3 / 4 ore giornaliere, già fortemente provate da questo lockdown”. La prossima fiera di settore che occasione sarà per il mondo del gioco di puro intrattenimento? “Come sempre le fiere sono il momento dove l’industria mette in contatto la domanda e l’offerta, proponendo soluzioni e tecnologie da mettere al servizio della clientela, oltre che per consolidare i rapporti tra aziende. Sicuramente c’è la voglia da parte di tutti di continuare ad investire in quelle tecnologie non replicabili da casa, in modo da invitare le famiglie a frequentare le nostre sale”. Dalle aziende estere di amusement che notizie vi giungono per quanto riguarda la produzione e la tenuta del mercato? “Sul versante asiatico c’è molto fervore e ampia scelta nelle proposte - seppure a volte difficilmente importabili a causa della normativa nazionale - la produzione è ripresa. Speriamo che i rallentamenti a causa del Covid – 19 non incidano negativamente nella consegna degli ordinativi già effettuati dai distributori italiani. Concludo con uno slogan: #acasacisiamogiastati!”. L'incertezza su quando poter riavviare le sale gioco sta mettendo a dura prova il mondo dell'amusement, con un rischio anche in termini occupazionali di Michela Carboni ANDREA LO MASSARO La

Non ci resta che il virtual

di Vincenzo Giacometti

Con la sospensione del ranking di flipper sportivo e l’interruzione di tutti gli eventi “live” che costringe al rinvio anche il Mondiale, per i giocatori l’unico modo di allenarsi è quello offerto dalle piattaforme digitali

Dopo l’interruzione di ogni competizione a livello globale e alla momentanea sospensione del ranking fino a data da destinarsi, che avevamo già annunciato nel numero precedente, il flipper sportivo deve rinunciare anche al Mondiale 2020. Ma solo momentaneamente. Sì, perché l’International flipper pinball association (Ifpa), la federazione che gestisce la disciplina nel mondo, ha appena annunciato le nuove date della Coppa del Mondo che slitta al 13-15 novembre. L’edizione 2020 della competizione iridata, denominata Ifpa17 World Championship, era stata fissata inizialmente per il fine settimana del 29-31 maggio 2020, presso la sede del The Pinball Asylum di Fort Myers, in Florida. A causa del diffondersi del coronavirus e delle conseguenti misure restrittive adottate dai vari governi nazionali, Ifpa ha però dovuto aggiornare le date individuando una nuova finestra utile a metà novembre – “salvo ulteriori complicazion” – precisa tutta la federazione, spiegando di

“continuare a monitorare l’effettiva funzionalità delle nuove date”, sulla base dell’andamento della pandemia nel mondo e delle restrizioni adottate nei vari paesi che potrebbero compromettere gli spostamenti di una competizione che riunisce giocatori provenienti da circa 20 nazioni. Nel caso in cui dovesse risultare inapplicabile anche la data di novembre però, a quel punto si andrebbe inevitabilmente a finire al 2021. Come del resto è già successo alle Olimpiadi. In ogni caso, i 64 giocatori già iscritti all’evento manterranno il diritto di partecipazione per la nuova data. Come pure, i giocatori che originariamente avevano rifiutato il loro invito a partecipare in quanto impossibilitati nelle date di maggio, avranno diritto a un accesso prioritario nell’elenco dei giocatori in attesa, venendo quindi ripescati nel caso in cui uno degli attuali partecipanti dovesse rifiutare. Per l’Italia, come noto, quest’anno sono tre i giocatori che hanno diritto di partecipazione: oltre ai “soliti” Daniele Acciari e Roberto Pedroni, che hanno accesso diretto al Mondiale essendo i primi due giocatori del ranking italiano, nelle scorse settimane si era aggiunto alla formazione “azzurra” per la Florida anche Flavio Baddaria, grazie al podio conquistato all’European championship series di Fulda, in Germania. E ora non rimane che aspettare i prossimi mesi, per capire se le restrizioni a livello internazionale verranno rimosse e se si potrà tornare progressivamente alla normalità e, quindi, anche alle competizioni di flipper sportivo.

I F P A I T A L I A E FA R S I G H T S T U D I O S SOSTENGONO I GIOCATORI CHE RE - STANO A CASA

Il flipper sportivo, come tutte le discipline di “aggregazione”, è stato completamente compromesso dall’emergenza Covid-19. Poiché non tutti i giocatori hanno la fortuna di avere un flipper in casa, questo periodo di “quarantena” forzata imposto dal Governo si traduce in una totale astinenza. L’unica possibilità che hanno i giocatori per tenersi in qualche modo allenati, come noto, è l’utilizzo delle versioni virtuali del flipper, con le applicazioni che riproducono flipper reali in versione digitale, che offrono la possibilità ai giocatori professionisti di allenarsi studiando tecniche e tattiche oltre ad approfondire la conoscenza delle regole di un determinato gioco. Per questa ragione, allo scopo di allietare la permanenza in casa dei giocatori di flipper sportivo della Penisola, Ifpa Italia – aderendo alla campagna #IORESTOACASA – grazie al supporto di Stern Pinball e Farsight Studios, offre la possibilità di scaricare e utilizzare gratuitamente l’applicazione Stern Pinball Arcade, che mette a disposizione una serie di flipper reali targati Stern, in versione digitale. In particolare, gli sviluppatori di FarSight hanno messo a disposizione il pacchetto “Stern Pack 1”, che in via del tutto eccezionale viene offerto gratuitamente per gli utenti segnalati da Ifpa Italia. L’iniziativa è quindi mirata a supportare i giocatori di flipper in questi giorni di permanenza tra le mura domestiche, consentendo di coltivare la propria passione e rimanere allenati in vista della ripresa delle competizioni ufficiali.

QUOTA UNO A QUARANTENA

Il lockdown ha bloccato tutti gli sport nazionali e internazionali e, su tutti, il calcio che da solo continua a raccogliere oltre 8 scommesse su 10. I bookmaker non hanno potuto incrociare quote e lavagne, ecco come hanno reagito Better, Snaitech, Microgame e Betaland.

di Cesare Antonini

Marco Becca (Ceo Lottomatica Scommesse) «Innovazione costante anche in quarantena»

Lo stop di tutti i campionati, dal calcio al basket a tutte le discipline, motori compresi ha portato sia i bookmaker che gli scommettitori alla ricerca di mercati alternativi. Su cosa hanno scommesso gli utenti? “Hanno scommesso sui pochi campionati di calcio rimasti aperti, su discipline sportive minori (il tennis tavolo ha ottenuto un ottimo gradimento) e in misura minore sugli eventi di spettacolo – spiega il Ceo di Lottomatica Scommesse, Marco Becca - molto rilevante la crescita del Virtual Betting, soprattutto per quanto riguarda il nostro prodotto ‘Legend’, che utilizza ‘clips’ di partite reali”. Se dovesse continuare il blocco dello sport e il fermo dei betting shop, potrebbero essere gli esports un mercato utile per attenuare la raccolta mancante? Ci sono stati dei problemi con alcune scommesse, cosa serve per stabilizzare il mercato in questione? “Lottomatica ha un approccio molto cauto verso questo settore; mi pare presto per poter dire che questo evidente boom degli eSports possa tramutarsi in una vera opportunità per il settore. Perché questo avvenga bisogna arrivare a ottenere livelli di sicurezza e compliance a 360 che ad oggi probabilmente non sono ancora completamente raggiungibili”, prosegue Becca. Avete messo in piedi nuove strategie e nuovi strumenti online e digitali in questo senso? “Abbiamo mantenuto le direttrici di sviluppo che avevamo già in essere, che prevedono innovazione costante su tutti i prodotti offerti. Insomma, nessuna accelerazione particolare ma un mantenimento dell’alto livello di innovazione che avevamo pianificato”, concludono da Lottomatica Scommesse.

Maria Chiara Polselli (direttore Bu retail Snaitech) «Un nuovo approccio alle tecnologie e al canale digital»

Come ha vissuto questa fase di chiusura forzata di tutti i campionati, dal calcio al basket a tutte le discipline, motori compresi, la business unit retail di Snaitech diretta da Mariachiara Polselli? Il lockdown ha portato sia i bookmaker che gli scommettitori alla ricerca di mercati alternativi. Su cosa hanno scommesso gli utenti? “Il betting online sta registrando molta sofferenza, essendo diminuito quasi del tutto il palinsesto sportivo. L’ultima proposta dei nostri quotisti è inerente i pronostici sullo share dei programmi televisivi, mentre continuiamo a garantire la possibilità di scommettere sul sito snai.it sulle discipline ancora attive: eSports, i campionati di calcio ancora in svolgimento (come Nicaragua, Tagikistan, Bielorussia) e il tennis tavolo, che sta diventando il re delle scommesse. È innegabile che si tratti di una situazione drammatica, mai vista prima e neanche immaginabile fino a qualche mese fa, ma oggi siamo tutti chiamati ad assumerci la responsabilità delle nostre azioni, insieme agli altri e in un tempo limitato. Noi decidiamo del nostro futuro”. Tante però in Snaitech, le nuove strategie, nuovi strumenti e prodotti online che virano verso il canale digital in questa fase di grande cambiamento e adattamento degli operatori: “Sarà nuovo soprattutto l’approccio alle tecnologie e al canale digital. Durante i mesi di lockdown, la propensione all’uti

lizzo del e-commerce è cresciuta in tutti i settori. I clienti che torneranno nel punto vendita, dunque, concepiranno i device self service e le piattaforme di gioco a distanza in modo completamente diverso. Per il mercato online continuiamo a rispondere alle esigenze dei clienti sfruttando un palinsesto che abbraccia eventi di altri sport da tutto il mondo. Abbiamo lanciato Snai Trivia, un quiz con presentatore a cui tutti possono partecipare gratuitamente. È entrato nella routine quotidiana il talk show Radio Snai Live. Chiacchieriamo con Adam Grapes, Josè Altafini e tanti ospiti di ippica e degli sport normalmente considerati ‘minori’ che adesso hanno la loro occasione di visibilità. Un’altra possibilità di intrattenimento sono gli streaming attivati da Youtube e Twitch, una piattaforma di livestreaming di videogiochi, leader del settore nelle trasmissioni di eventi e competizioni eSports,per guardare le dirette durante tutto il giorno”, conclude Mariachiara Polselli.

Marco Castaldo (Ceo Microgame) «Reazione veloce, chiara e immediata nei confronti dei players»

“L’interruzione di tutti i campionati è avvenuta in momento in cui le competizioni, in particolare quelle europee di calcio, stavano entrando nella fase finale della stagione. Anche le competizioni stagionali come il tennis ed il ciclismo hanno accumulato ritardi e posticipi tutti da verificare e confermare. Tutto ciò ha comportato una ristrutturazione dell’offerta di gioco e su questo Microgame si è mossa d’anticipo, con estrema velocità e chiarezza nei confronti dei giocatori”. Anche Microgame col suo Ceo, Marco Castaldo, fa il punto sugli effetti dello stop di tutti i campionati e degli sport a livello nazionale e internazionale e, di conseguenza dei “mercati” di betting. Un momento difficile ma, come sempre, l’azienda spiega di aver reagito prontamente. E gli scommettitori, invece, come hanno risposto? “Ad oggi gli utenti si stanno orientando su sport alternativi, dal tennis tavolo alle freccette fino agli eSports, L’attenzione sul calcio per quanto possibile c’è ed esiste ma è confinata all’offerta di gioco che è possibile creare”. Se dovesse continuare il blocco dello sport e il fermo dei betting shop, potrebbero essere gli eSports un mercato utile per attenuare la raccolta mancante? Ci sono stati dei problemi con alcune scommesse, cosa serve per stabilizzare il mercato in questione? “Nella nostra proposta prematch e live sono già inseriti i principali campionati di eSports – conferma Castaldo – ma quando si parla di videogames competitivi bisogna tuttavia distinguere i videogiochi tradizionali già oggetto di questa disciplina, quali ad esempio League of Legends, da quelli che costituiscono un alter ego digitale dei giochi sportivi reali, come ad esempio Fifa 2020. In questo periodo la nostra proposta è stata innovativa perché ha visto, tra i primi in assoluto, l’introduzione dei tornei Fifa 2020 che fanno riferimento alle principali leghe calcistiche, come ad esempio i quadrangolari Everybody Plays Home offerti all’interno del format eSerieA. Il mercato in questione va tuttavia caratterizzato in maniera più definita soprattutto se ci riferiamo ai videogiochi di tipo sportivo, questa sarà l’evoluzione alla quale Microgame vorrà partecipare da attore protagonista. Bisognerà lavorare su più fronti, sui regolamenti, sulla definizione delle competizioni e sulle problematiche di rischio annesse a questo nuovo settore emergente”, concludono da Microgame.

Carmelo Mazza (Ceo Betaland) «Affiliazioni e presenza social per fronteggiare il momento»

Visione decisamente realistica quella di Betaland, il bookmaker di Oia Services, che analizza lo stop di tutti i campionati, dal calcio al basket a tutte le discipline, motori compresi per il lockdown vissuto più o meno in tutto il mondo e, in primis nel nostro Paese. Ecco la risposta del Ceo, Carmelo Mazza, alla domanda chiave di questo soeciale, su cosa hanno scommesso gli utenti? “Io direi, un po’ provocatoriamente, che non hanno scommesso. Abbiamo visto alcuni affezionati scommettere su eventi non sportivi ammessi in palinsesto. Il campionato bielorusso poi è diventato la manifestazione cult del momento. Ma, a dire il vero, stiamo vedendo una progressiva gelata delle scommesse sportive”. E se non dovesse ripartire nessuna competizione? Le notizie di queste giorni narrano di contrattazioni difficoltose ed estenuanti. In quel senso solo gli eSports potrebbero davvero aiutare le lavagne dei bookmaker? “Personalmente non credo che gli eSports possano attenuare un blocco prolungato dello sport e dei betting shop – spiega Mazza – i videogames competitivi sono chiaramente un prodotto di medio-lungo termine, il cui potenziale è legato all’ingresso nella maggiore età di fasce di utenti al momento sotto i 18 anni. Non nego che guardo a questa evoluzione con una certa curiosità ma anche con un pizzico di scetticismo: ma forse è solo dovuto all’appartenere ad una diversa generazione. In questa fase come avete reagito alle difficoltà? “Abbiamo rafforzato i rapporti con i nostri affiliati web e stiamo valutando una maggiore presenza sui canali social. Ovviamente nel rispetto delle maglie strette previste dal decreto dignità che non consente certo iniziative eclatanti. Anche se, devo dire, non sempre è chiarissimo cosa è legittimo fare e cosa no e non vorremmo trovarci a essere spiazzati da operatori spregiudicati”, conclude Mazza.

PROM O SPAC E

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P AGES Prepariamoci a scommettere dopo il virus

La pandemia ha significato un brusco cambiamento di abitudini sociali. Il distanziamento ha influito pesantemente sul mondo dello sport, sia di vertice che di base. Rinviati appuntamenti prestigiosi come le Olimpiadi, gli Europei di calcio, il Tour de France, il Giro d’Italia, Wimbledon e altre grandi manifestazioni. Ma alla fine tutto tornerà come prima? Intanto il mondo del calcio spinge per terminare tutti i campionati e le coppe europee, ma gli scommettitori, soprattutto i professionisti, come riprenderanno le loro abitudini? In questi due mesi di quarantena solo qualche campionato di calcio ha proseguito il cammino, come la Bielorussia, il Nicaragua e il Turkmenistan, mentre per chi non poteva fare a meno dell’ebbrezza del betting, il tennis tavolo, per la massa “ping pong”, è stato uno sport che ha riscosso molte scommesse. In questo periodo di “domiciliari forzati”, molti hanno studiato nuovi metodi da applicare per quando tornerà la normalità. Andiamo a scoprire le dritte da giocare se i campionati e le competizioni europee calcistiche dovessero riprendere. Ad oggi tutti i bookmaker hanno sospeso le quote sui vincenti dei vari

campionati. La Serie A prima dello stop vedeva la Juventus favorita da 1.45 a 1.70, mentre l’Inter, dopo la sconfitta a Torino, si poteva giocare anche a 8. La quota più interessante è quella della Lazio, giocabile a 3.50, anche se si ritrova a 1 punto di svantaggio dalla Juventus, ma con il vantaggio di non dover disputare incontri di Coppa. In un anno dove è successo quello che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato, non sorprenderebbe che la ripartenza potrebbe cambiare totalmente i valori in campo, quindi la Lazio è una giocata appetibile. In Francia il Psg non avrebbe nessuna quota perché si ritrova con 13 punti di vantaggio ed una partita in meno. Anche in Premier League il Liverpool con 25 punti di vantaggio attende solo la matematica per festeggiare il titolo. In Bundesliga il Bayern, a sette giornate dal termine, si ritrova 4 punti di vantaggio dal Dortmund e 5 dal Lipsia: provare una scommessa sulle due squadre quotate oltre a 6.00 è sicuramente un tentativo interessante. Prima dell’inizio del campionato spagnolo, la favorita numero uno era il Barcellona. Ma i campioni del Real Madrid, dopo una brutta partenza sono riusciti a passare favoriti per i bookmaker. Le probabilità sono 50 e 50, in questo caso

CIRO IMMOBILE, SS LAZIO

Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.

bisogna giocare la squadra con la quota più alta. Tutti i bookmaker italiani hanno sospeso le quote antepost anche per le coppe Europee. La Champions League deve ancora definire il tabellone dei quarti di finale, attualmente gli ottavi sono stati superati dal Psg, Atalanta, Atletico Madrid e Lipsia. Ora siamo in attesa delle partite di ritorno dove due squadre italiane sono ancora impegnate, la Juventus che attende il Lione dopo la sconfitta esterna per 1-0, e il Napoli che dovrà affrontare in Spagna il Barcellona dopo il pareggio casalingo per 1-1. La favorita resta il Manchester City che prima della chiusura delle quote si giocava a 3.75, il City dovrà affrontare il Real Madrid dopo la vittoria in casa dei madrileni 2-1, il Bayern si scommette a 4.00, il Psg a 6.00 il Barcellona a 8.00 l’Atletico Madrid a 14.00. Le italiane hanno le seguenti quote: Juventus 13.00, Napoli 70.00 e Atalanta 26.00. La giocata più sensata potrebbe essere quella sul Paris Saint Germain quotata oltre i 6.00. Ovviamente sono numeri che valgono tutto e niente, perché siamo in attesa di sapere se ripartirà il mondo del calcio e soprattutto a quali condizioni. Giocare a porte chiuse sarà una prima regola che potrà cambiare i valori in campo, ma l’importante è che questa volta vinciamo la scommessa più importante: battere questo “maledetto” virus.

POKER DEAD OR LIVE NEL 2020?

Con il rinvio a data da destinarsi delle World Series Of Poker è caduta anche l’ultima speranza di ritorno alla normalità per gli appassionati dei tornei dal vivo. Impossibile dire adesso quando si riprenderà, vediamo semmai come. E se c’è qualche speranza nel 2020. di Cesare Antonini

ADDIO (O ARRIVEDERCI) WSOP

PROM O SPAC E

GIOCARE CO N GI O G UST O

GIOCARE C O N

GI O G UST O

PAROLA DI COLLOVAT I

Hanno aspettato il più a lungo possibile ma non era un’offesa ai malati (e ai morti) di Covid-19 e neanche una volontà di inseguire il profitto a ogni costo. Semplicemente spostare oltre 60 tornei dal vivo e due mesi di poker festival in un’altra data dell’anno potrebbe essere impossibile. Per questo la sensazione è che le World Series of Poker potrebbero non andare in scena nel 2020. Come detto a metà mese di aprile, alla fine, la decisione che tutti aspettavano, quella che nessuno avrebbe mai immaginato ad inizio anno, è arrivata: la 51esima edizione delle World Series of Poker, che sarebbe dovuta iniziare martedì 26 maggio dal Rio All-Suite Hotel & Casino di Las Vegas, è stata ufficialmente rinviata a seguito dell’emergenza di sanità pubblica causata dal Covid-19. Nell’annuncio l’organizzazione ha già previsto lo spostamento all’autunno 2020, con date ed eventi ancora da determinare con esattezza ma, come detto, per un conference centre come il Rio All Suite Hotel and Casino, sarà difficile trovare così tanti giorni liberi. “Anche quest’anno ci impegniamo a offrire lo spettacolo delle World Series of Poker, ma

LA PUNTAT A LE DRITTE DEL M AESTRO LE DRITTE DE L M AESTRO ENGLISH P AGES PROM O SPAC E PROM O SPAC E PROM O SPAC E GIOCARE CO N GI O G UST O GIOCARE C O N

GI O G UST O

PAROLA DI COLLOVAT I

abbiamo bisogno di più tempo per offrire il tradizionale evento dando priorità al benessere degli ospiti e dello staff ”, ha dichiarato Ty Stewart, direttore esecutivo delle World Series of Poker. “Nel frattempo, i tornei ufficiali Wsop dovrebbero essere giocati online quest’estate, e presto annunceremo i dettagli di una series estesa di tornei da giocare su Wsop.com e attraverso partnership con operatori internazionali, che consentiranno ai giocatori di inseguire la gloria delle World Series dalle loro case”. Il programma delle Wsop 2020 sarà rivisitato a seguito del rinvio e sono previsti notevoli cambiamenti. Quando l’edizione di quest’anno avrà luogo, includerà il Poker’s World Championship, il $10.000 buy-in Main Event Championship, con il montepremi più ricco di anno in anno. Una volta finalizzati i dettagli per le Wsop 2020 rinviate verranno comunicati i programmi. Il prossimo evento dal vivo sul calendario delle Wsop, rimane il Global Casino Championship, che è ancora in programma per l’11-13 agosto 2020 al Cherokee Harrah’s Casino nella Carolina del Nord. E rimangono ancora nello schedule mondiale le Wsop Europe, ospitate presso il Resort King’s a Rozvadov, Repubblica Ceca e fissate per l’autunno 2020. Intanto con 100 milioni di dollari sul piatto e la partnership GGPoker le World Series sbancano anche online per tutto il mese di maggio. Purtroppo non per i players italiani ma per il nostro Paese potrebbe esserci qualche sorpresa.

LA FASE 2 A SANREMO CON UNA RICETTA MA TANTI DUBBI

La proposta è concreta, così i players già c’hanno giocato. Seppur per pochi giorni e per tre tornei. Ma il Casinò di Sanremo e la Texapoker sarebbero pronti a ripartire non appena la sala da gioco riaprirà i battenti e, ovviamente, col permesso dell’autorità. Tuttavia la proposta ha avuto reazioni difformi e ha anche ricevuto molte critiche. “Stiamo aspettando indicazioni dal Governo centrale (e ovviamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Ndr) sulla base delle valutazioni che ufficializzerà l’esecutivo finita l’esecutivo 2. Non appena avuto il nulla osta siamo pronti per riaprire i tavoli da poker e promettiamo di adottare al 100 percento tutte le caratteristiche per assicurare la salute dei players e degli impiegati”. A Gioco News parla Alex Anfossi, di Texapoker, l’organizzazione live che si occupa dei tavoli del Casinò di Sanremo, in riferimento all’ipotetica ripartenza che, mentre scriviamo, è fissata almeno dopo la Fase 2, forse nel mese di giugno. Come spesso abbiamo citato in questi giorni, in Italia e nei casinò che sono frequentati dai players azzurri, Sanremo ha rappresentato un’esperienza decisamente pionieristica. “Erano i primi di marzo, dall’1 al 3, con precisione - spiega Anfossi - e abbiamo avuto un’ottima risposta da parte dei nostri giocatori, soprattutto il sabato. Il format 5 Max era piaciuto ma è ovvio che sia una formula totalmente differente rispetto alla modalità full ring e i players si devono abituare. Ma era stato apprezzato molto il fatto che avevamo cercato di fare il massimo per mettere in sicurezza giocatori e lavoratori”.

Prima di agganciare una riflessione a questo ultimo passaggio, ecco cosa scriveva Texapoker in quei giorni che ormai sembrano lontani anni luce: “Seguendo le direttive governative sull’igiene riguardanti il caso Coronavirus, la Texapoker ha potuto procedere con la riapertura della sala, con tornei che si svolgeranno in modalità 5 Max”. Tornando alla riflessione: “Spesso si pone attenzione solo alla sicurezza dei players che è primaria ma lo è anche quella dei dealer, dei lavoratori che spesso vengono dimenticati e che mettono a repentaglio la loro salute per cifre decisamente esigue rispetto al rischio che corrono”, continua Anfossi. Come si ripartirà quindi? “Seguiremo le indicazioni dell’ultimo periodo in cui si è giocato qui e nella vicina Francia con guanti e mascherine. Provvederemo anche alle strutture in plexiglass per garantire le distanze da giocatore a giocatore. Tutto ciò che utilizzeremo per prevenire la salute dello staff e dei clienti, sarà a carico di Texapoker che si impegnerà a tutelare ogni singola presenza all interno della sala da gioco”. Un aumento sensibile dei costi? “Assolutamente sì - conclude Anfossi - ma dobbiamo dare l’esempio, rimettere in moto la macchina e far sì che il movimento riparta, per ridare linfa al gioco live e far tornare al lavoro gli impiegati che sono rimasti a casa da troppo tempo”. In bocca al lupo, e con mascherina!

IL PARERE DEL TD, CHRISTIAN SCALZI

Sempre in giro, coi tornei Partypoker Live, il sanremese Christian Scalzi è uno dei tournament director più importanti al mondo, che ha diretto tornei di poker live per i brand più importanti in tutti i paesi del pianeta. Il Covid-19, inutile dirlo, l’ha relegato in quarantena nella sua casa sulla riviera matuziana. Come sta andando questo momento duro per tutti? “Bisogna stare sul pezzo, sempre – spiega Scalzi – l’online sta andando molto bene e dalla room per cui lavoro mi mi chiedono di dedicarmi di più a questo. Ovviamente abbiamo perso tutti i tornei in programma che erano tantissimi e molto interessanti. Un peccato davvero. Il prossimo ancora in programma è il Merit a Cipro che dovrebbe essere un Millions e poi a ottobre il Wsop Circuit in Brasile. Tutto, però, dipende da come prosegue la pandemia. Dipende anche molto dai voli e dalla sicurezza del gioco in relazione al virus”. Come ripartire? Proprio a Sanremo ci sono già idee e progetti in merito a questo: “Il discorso economico è importante e non va messo in secondo piano se si riesce a gestire e a proteggere la salute – prosegue Christian Scalzi - alcuni operatori vogliono aprire con le dovute cautele ma i costi da affrontare rischiano di schizzare in alto, specie se devi organizzare un 6 handed. Però più che criticare voglio vedere queste proposte come un’opportunità legando però sempre di più l’online al live, in attesa di aprire di nuovo con le accortezze del caso. Ovviamente per le aziende e gli operatori del live è un danno incredibile. C’erano tantissimi festival e tornei programmati e noi Td, floorman, dealer e anche voi dei media avete perso tantissimo lavoro”. Per adesso anche il ruolo di un Td può spostarsi online? “Il gioco da remoto sta andando molto bene e siccome Partypoker è tornata in Italia da poche settimane c’è un grande lavoro da fare e io cercherò di portare i miei clienti a giocare sul sito al quale ho chiesto un’offerta importante a livello di prizepool garantiti, di bonus e promo”, conclude Scalzi.

Parigi o cara

Apochi passi dall’ Avenue des Champs-Elysées a Parigi, una delle strade più famose del mondo, circa due anni fa, esattamente il 26 aprile 2018, il primo Club di gioco della capitale francese ha aperto le sue porte. Come molti sanno, anche se in Francia ci sono circa 200 casinò, a Parigi sono vietati. Tuttavia, nella capitale esistevano già dal 16° secolo dei circoli, les Cercles de jeux. Quando nel 1907 lo Stato francese, attraverso una legge apposita, ha stabilito le regole per l’apertura dei casinò, Parigi ne è rimasta esclusa, nessun casinò poteva aprire a meno di 100 km di distanza dalla capitale. I circoli sono rimasti; non sono però autorizzate le slot-machine, né la roulette o il black-jack. Si giocava quindi a baccarà e a diverse varianti di poker. Fino al 2013 esistevano una quindicina di circoli, in cui gli appassionati di gioco che non avevano voglia di fare chilometri per andare in un casinò, potevano tranquillamente trovare di che divertirsi. Ambienti più raffinati o più popolari, ce n’era per tutti i gusti. E i soldi giravano, in gran quantità. I circoli, per il loro statuto giuridico, non subivano gli stessi controlli dei casinò, dove una regolamentazione molto rigida non ha mai permesso deviazioni dalla retta via. Dal 2013 al 2016 quasi tutti i circoli parigini sono stati chiusi dalla Polizia dei Giochi, svariate attività illecite sono state contestate ai dirigenti e ad alcuni impiegati. Perquisizioni, sia nei locali dei circoli, come anche nelle abitazioni private, sono state effettuate; spesso sono state trovate ingenti quantità di denaro, di cui i proprietari non hanno saputo dare valide spiegazioni per giustificarne una lecita provenienza. Conclusione: porte chiuse e tutti a casa, e per qualcuno, anche dietro le sbarre, anche se per brevi periodi. I giocatori, se vole

di Giuseppe Testi

vano continuare a cercare l’adrenalina nel tenere in mano le carte, dovevano andare un po’ più lontano. Un vuoto si è creato, come quando togli ai bambini tutti, o quasi, i loro giocattoli preferiti. La tristezza ha preso il posto del piacere di giocare. In questi ultimi anni, molte strade di Parigi hanno visto persone disperate, non perché non avevano un lavoro o una casa, ma perché non potevano più passare i loro pomeriggi, o notti intere, sedute ai tavoli da gioco. Scherzo naturalmente, penso che i milioni di turisti che visitano Parigi con le loro famiglie, non conoscevano nemmeno l’esistenza di questi luoghi. Ma siccome noi parliamo di gioco, noi sì ne siamo interessati. Volete sapere, miei cari lettori, come la storia è andata a finire? Parigi triste per la chiusura dei circoli, si aspettava che qualcosa cambiasse. Non sappiamo chi si sia mosso, quali manovre siano state messe in atto per poter tornare, se non come prima, almeno ad una nuova situazione che permettesse ai patiti del gioco di soddisfare le proprie voglie. E fu così che un bel giorno di maggio, esattamente il 9 dell’anno domini 2017 d.C., un decreto fu emanato, per autorizzare l’apertura di nuovi luoghi di gioco nella capitale. Però termini e regole vennero modificate. Non si parla più di circoli, ma di club, termine più moderno e al passo con l’evoluzione del settore del gioco d’azzardo. Data di entrata in vigore del decreto: 1° gennaio 2018. Abbiamo dovuto aspettare ancora qualche mese, pratiche burocratiche, autorizzazioni e controlli dei luoghi, dei dirigenti, degli impiegati. A fare domanda di autorizzazione per gestire i nuovi club di gioco, sono stati soprattutto i grandi gruppi che gestiscono in larga parte i casinò francesi. I primi dossier sono cominciati ad arrivare sui tavoli del Ministero degli Interni, per avere l’autorizzazione necessaria. Nel frattempo, i probabili candidati a spartirsi la torta del gioco parigino, si sono dati da fare per cercare dei locali idonei, e al tempo stesso, han

no cominciato a reclutare gli impiegati, qualcuno dietro i tavoli deve pur starci, e non solo i croupier, ma anche gli ispettori, i capisala, i camerieri, gli addetti alla sicurezza e ancora altri. Il primo gruppo che è riuscito in questa nuova corsa all’oro, è stato il Gruppo Tranchant, forte dei suoi 16 casinò disseminati sul territorio d’Oltralpe, è riuscito in pochi mesi, dopo aver ottenuto il via libera ministeriale, a preparare uno dei luoghi più prestigiosi e di gran classe della capitale. E proprio quel 26 aprile di due anni fa, alle ore 18 in punto, le porte del Paris Elysées Club si sono aperte, permettendo ad un gran numero di giocatori, di poter aspirare a quel tanto agognato posto al tavolo verde. Personalmente ho avuto il piacere e l’onore di far parte di coloro presenti quel giorno all’apertura del prestigioso club. In qualità di direttore di sala di un casinò facente parte dello stesso gruppo, mi è stato chiesto di dare una mano, insieme ad altri colleghi provenienti dai vari casinò del gruppo, ai responsabili del nuovo club, per poter rispondere al meglio alle aspettative della clientela e della Direzione. Per una quindicina di giorni sono rimasto a Parigi, ed è stato per me un nuovo debutto, come quando più di vent’anni fa, ho iniziato la mia avventura nel mondo del gioco. Questa volta però è stato un po’ diverso; forte della mia esperienza, pur nella fatica delle tante cose da fare e delle ore passate a controllare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, mi sono divertito molto, è stato di nuovo realizzare un sogno. E nei momenti di riposo, non siamo macchine ne abbiamo bisogno tutti, ho potuto approfittare di una passeggiata sotto la Torre Eiffel, o di una pizza sugli Champs-Elysées. La pizza era un po’ cara, ma state tranquilli, sono stato remunerato per questo mio piccolo contributo all’opera. Devo dire che sia gli impiegati, come anche i clienti, sono stati molto gentili con me e con gli altri colleghi. Ma chi lo ha detto che i parigini hanno la puzza sotto il naso? Tutto il mondo è paese, e poi ci accomuna il piacere del gioco, anche se non siamo tutti dalla stessa parte del tavolo. E se qualcuno si arrabbia perché ha perso troppo, che sia in provincia o al centro della città più bella del mondo, con un sorriso e una coppa di champagne offerta, torna la tranquillità e la voglia di continuare a perdere, ooops a giocare. Ma tutte le belle avventure hanno una fine. E come il pilota del porto, che porta la nave in mare aperto, per poi lasciarla nelle mani del comandante e dell’equipaggio, così anche noi, io e i miei colleghi, non appena passati i giorni più complicati, quando l’equipaggio del club poteva proseguire senza il nostro aiuto, ce ne siamo tornati a casa, contenti della tranquillità delle città di provincia, e di ritrovare la vita di famiglia. Però quelle passeggiate sulla Senna, e il vociare della clientela asiatica al tavolo del punto e banco, un po’ mi mancano, se ci ripenso. A proposito, non vi ho parlato dei giochi: dato che la roulette non è autorizzata, il poker fa la parte del padrone, con le sue varianti del Tre carte, lo Stud, l’Ultimate, e il Poker 21, che è un misto di black-jack e poker. E poi gli immancabili Texas e Omaha. Come già detto, molti sono i tavoli di Punto e Banco, il gioco amato da James Bond, e dai giocatori cinesi, assidui frequentatori del club.

Nel corso del 2019 altri 6 club si sono aggiunti: l’Imperial Club, nel quartiere cinese, il Club Montmartre, il Circus Club del gruppo belga Ardent, il Club Barrière Paris, e il Joa Royale e il Club Berri. Fra pochi giorni è prevista l’apertura di un ottavo club: il Club Pierre Charron, facente parte di un gruppo monegasco. Sicuramente ci sarà una bella concorrenza, ogni club avrà il suo bel da farsi per accaparrarsi la clientela, con offerte irresistibili, sale lussuose e accoglienti, impiegati impeccabili per la loro cortesia e professionalità, offerte di gioco sempre più innovanti: tornei di poker, tavoli riservati ad una clientela Vip, spettacoli, inviti ad eventi particolari. Anche se ognuno avrà una fetta, sicuramente la torta è grande, e tutti saranno soddisfatti, esercenti, clienti e impiegati, questi ultimi se saranno bravi a farsi dare delle belle mance. Perché, non dimentichiamolo, vivere a Parigi, costa un po’. Ma se ci andate per lavoro, o per un romantico weekend, non dimenticate di passare una serata in un Club di gioco: e se siete fortunati, vi sarete pagati il viaggio. In bocca al lupo, o meglio, bonne chance! In questo particolare momento, mentre scrivo, tutti i club di Parigi, come anche tutti i casinò francesi, sono chiusi a causa dell’emergenza sanitaria mondiale. Impiegati e clienti sono costretti a rimanere chiusi in casa, e a uscire solo per fare la spesa o una breve passeggiata. Peccato non poter approfittare di questa splendida primavera. A Parigi un’ordinanza vieta di correre fino alle 19. Molte persone amano correre, per disintossicare fisico e mente dallo stress accumulato; degli amici parigini mi hanno detto che alle 19 in punto, i lungosenna son pieni di maratoneti. Mi auguro, cari lettori, che quando leggerete questo articolo, tutto sarà tornato alla normalità, e magari uno di voi starà leggendo la rivista su un volo che lo porta a Parigi, per un weekend romantico con la fidanzata. “Tesoro mi porti sugli Champs-Elysées stasera?” “Certo, amore, ti porto in un localino bellissimo, vedrai ti piacerà.” “Che bello, almeno per una sera pensi solo a me, e non a quella coppia d’assi che non ti arriva mai fra le mani.” Ah Parigi, la capitale dell’amore! CLUB TRANCHANT

LUI CHI È?!?

Originario di Pescara, Giuseppe Testi è direttore di sala presso il Seven Casino di Amnéville les Thermes, nella regione Lorena, in Francia. Ha iniziato a lavorare nei casinò francesi nel 1996, debuttando a Deauville come croupier. Ha lavorato in diversi casinò, attualmente si occupa della gestione della sala, sia del reparto slot, come dei giochi tradizionali. Si è occupato inoltre di formazione dei croupier, sia in Italia che in Francia. Dal 2018 è coach professionale, per accompagnare le persone, sia in ambito privato che aziendale.

L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O LA VL T

DEL M ESE L’ OROSCOP O GIOC O & PSICHE RIFLESSION I DA ORSO

Casinò e Fase 2

L’OR A DEL GIOCO F ISCO & SLO T F ISCO & SLO T L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O LA SLOT DE L M ESE LA SLOT DEL M ESE PANN O NER O L’OR A DEL GIOCO

Nel momento in cui ci apprestiamo a scrivere la rubrica Panno Nero lo scenario nazionale, con riferimento al drammatico tema Covid-19 è alquanto indefinito. Maggio, salvo imprevisti, dovrebbe consentire un allentamento dell’attuale lockdown con una progressiva ripresa delle attività imprenditoriali e commerciali oltre a concedere la circolazione delle persone seppure con vincoli territoriali. Comitati scientifici e Task Force stanno elaborando piani dettagliati per comporre documenti nei quali verranno fissati protocolli rigidi per tutelare la salute delle persone in generale e in particolare di chi tornerà al lavoro. Come sempre, noi rivolgiamo lo sguardo a quelle attività che ci sono care e di cui ci siamo lungamente occupati nelle pagine di questa rubrica. Anche per il mondo del gioco d’azzardo è difficile fare previsioni, non è infatti ancora nota la scadenza in cui i casinò potranno riaprire i battenti, non è nemmeno chiaro a quale categoria o tipologia di attività verranno associati nel percorso di allentamento delle norme oggi in vigore. Le case da gioco sono luoghi dove è possibile si verifichino assembramenti, anche se - lo precisiamo con tristezza - negli ultimi anni tali situazioni erano limitate a poche giornate nel corso dell’anno. Il primo argomento che ci preme approfondire è quello relativo alla clientela sulla quale è inevitabile porsi il dubbio rispetto a come si comporterà. La pas

DA NON P ERDERE NEWSLETTE R GIOC O & PSICHE RIFLESSION I DA ORSO RIFLESSION I DA ORSO LE AVVENTURE DA ROONEY LE AVVENTURE DA ROONEY LE AVVENTURE DA ROONEY LE AVVENTURE DA ROONEY CASINÒ FRANCESI CASINÒ FRANCESI CASINÒ FRANCESI CASINÒ FRANCESI

sione per il divertimento, il desiderio di evasione che il gioco sa regalare saranno sufficienti a far superare i timori che ognuno di noi dopo una lunga quarantena giustamente vive? Noi crediamo di sì e lo auspichiamo, fermo restando che molto conteranno la capacità di comunicare e gli interventi che i casinò sapranno mettere in campo per rassicurare il cliente. Vero è che esistono sicuramente delle difficoltà nel far rispettare il distanziamento all’interno delle aree di gioco. Gioca a favore delle aziende dell’azzardo la disponibilità di grandi spazi che si riveleranno molto utili in ottica di riapertura. A nostro parere sarà meno critico gestire l’offerta dei giochi elettronici, il parco slot a disposizione dei casinò è normalmente ampio, tracciare percorsi di accesso e di uscita dalle varie sale e mantenere le distanza tra i giocatori non sarà impresa particolarmente ardua. Diversa prospettiva riguarda i giochi cosiddetti tradizionali, quindi i tavoli. Il distanziamento rende difficile praticarli, almeno la maggior parte di essi, e le criticità da affrontare saranno molteplici. In alcuni casi non basterà il contingentamento dei giocatori contemporaneamente presenti al tavolo, per l’inevitabile vicinanza con il croupier che deve gestire la partita. Pensiamo ai tavoli di black jack, di punto banco, di poker, ma anche di fairoulette. Forse la sola roulette francese potrà essere “omologata” tenendo lontani dal cilindro i giocatori, eliminando il “bout de table” (il croupier che lavora in posizione opposta al capo tavolo). I rastrelli consentiranno di ricevere le puntate dal cliente, di pagare le vincite, nel rispetto della distanza minima che verrà imposta. Per rendere fruibile tutta l’offerta, non vediamo alternative rispetto a una sua rivoluzione. Il che significa rivedere anche la conformazione dei tavoli da gioco. Siamo certi che gli addetti ai lavori sapranno trovare soluzioni, ma non nel breve periodo, in cui il volume di affari sarà pesantemente condizionato dalle restrizioni imposte per evitare il contagio. Dalle pagine di questa rubrica abbiamo più volte invocato il ricorso all’innovazione da parte di chi possiede e/o gestisce i casinò, facendo forse storcere il naso ai puristi che mai vorrebbero vedere modificata la liturgia che viene celebrata nel gestire il gioco. Amiamo anche noi quella liturgia che rappresenta la vera e unica essenza dell’azzardo, ma nella drammatica situazione che stiamo vivendo, il cui termine è ignoto, diventa quasi un obbligo accantonarla. Si può far giocare da remoto i clienti all’interno del casinò. Esistono software e sistemi già disponibili e alcuni li hanno adottati con successo. Giocare online in un casino live è quindi possibile. Non è un controsenso, è un’opportunità, da cogliere al volo, perché non torneremo in tempi brevi alla normalità. Servono investimenti e in questo periodo è difficile pensare che vengano coraggiosamente affrontati per innegabili difficoltà economiche. Precisiamo che si tratta di sempre e solo suggerimenti, che speriamo qualcuno apprezzi. Gli spazi, anche in questo caso, giocheranno a favore di questa nuova modalità di gioco, dovranno essere ristudiati e arredati diversamente, ma siamo certi che la creatività aiuterà a raggiungere lo scopo. Un breve accenno lo dedichiamo ai cosiddetti servizi complementari, bar e ristoranti in primis. Gli spazi ampi in cui sono già collocati saranno funzionali per un loro rilancio e potranno anche rappresentare una leva per attrarre nuovi clienti a fronte della garanzia di tutela della salute del cliente che potranno assicurare rispetto alla meno fortunata concorrenza che opera al di fuori dei casinò. Non rappresenteranno una fonte di ricavo entusiasmante, ma contribuiranno comunque a combattere la tremenda crisi che il Covid-19 ha portato con sé.

STREET FIGHTER II THE WORLD WARRIOR SLOT Il top dei videogame conquista anche le slot

| Nome_ Street Fighter II: The World Warrior Slot | Data di rilascio_ maggio 2020 | Produttore_ Net Ent | Disponibile su_ desktop e mobile | Payout_ 96,02-96,08%

›› grafica Per portare una vera e propria icona del videogame tra i rulli di una slot, bisogna prima di tutto partire dalla grafica. La quale non dovrà soltanto essere di altissima qualità (materia sulla quale NetEnt ha già dimostrato di non aver nulla da temere, anzi), ma anche particolarmente accurata nella scelta della simbologia e dei contenuti da riprodurre. Per questa ragione, gli sviluppatori hanno deciso di creare una grafica tipica del genere di Street Fighter II, in modo da assicurare la massima rispondenza al marchio e al gioco arcade originale. E ci sono decisamente riusiciti. Non solo; per onorare al meglio il gioco, la slot di NetEnt presenta personaggi iconici come Ryu, Ken, E. Honda, Chun-Li, Blanka e così via, e le ambientazioni tipiche del videogame. Per un risultato a dir poco spettacolare.

›› sound Le premesse fatte relativamente alla sezione grafica valgono anche per le sonorità. Come pure il risultato, visto che, provando questa nuovissima slot, sembra proprio di essere di fronte al videogame originale, invece di avere a che far con dei rulli digitali. Le musiche del gioco sono perfettamente aderenti al celebre titolo Capcom rendendo nel migliori dei modi l’atomosfera originale di Street Fighter che di certo conquisterà l’attenzione degli amanti del videogioco senza tempo, che registra ancora oggi una fitta schiera di seguaci in tutto il mondo. Nella slot di NetEnt, però, le sonorità del videogioco si fondono a quelle più tipiche di un gioco da casinò e la commistione è decisamente ideale e coinvolgente.

›› giocabilità Street Fighter II: The World Warrior è una slot a 5 rulli e 5 linee di pagamento a volatilità medio-alta con un Rtp variabile tra il 96,02 e il 96,08 percento, in base al personaggio che si scegliere per il proprio combattimento virtuale. All’inizio della sequenza di spin, 25 simboli cadono sulla griglia 5×5. Le vincite vengono assegnate quando quattro o più simboli corrispondenti atterrano orizzontalmente e/o verticalmente, collegati in un cluster. Tutti i simboli vincenti andranno in frantumi e scompariranno per fare spazio ai nuovi in posizione, portando potenzialmente a una serie di vittorie nella stessa sequenza. Una rotazione termina quando non si verificano nuovi cluster vincenti dopo una valanga. I combattimenti sono naturalmente l’attrazione principale, per un gioco sviluppato in battaglie, che si svolgono tra una rullata e l’altra. Prima dell’inizio di una battaglia, si deve scegliere uno degli 8 personaggi che combatteranno un avversario casuale e ogni combattente ha un modificatore che si innescherà in punti specifici e aiuterà a creare cluster vincenti. Il personaggio scelto apparirà sulla sinistra dello schermo e la battaglia inizia quando si girano i rulli. Un giro vincente con i simboli del personaggio scelto infliggerà danno all’avversario pari ai simboli del cluster mentre una combo con i simboli dell’avversario infliggerà allo stesso modo danno al proprio combattente.

›› bonus Come detto, il gioco è basato sul combattimento e come in ogni battaglia, ci sono solo due possibili esiti. Perdere la battaglia assegnerà il gioco bonus “Smash auto” in cui, proprio come nel videogioco, il nostro personaggio dovrà distruggere la macchina per ricevere una ricompensa compresa tra 5 e 15 volte la puntata media usata durante la battaglia. Il gioco tornerà quindi alla schermata principale in cui puoi decidere di iniziare la battaglia successiva con lo stesso personaggio o cambiarne uno nuovo. Vincere una battaglia attiverà invece la funzione free spin: “Beat the Boss”. Il round non ha un numero prestabilito di giri gratuiti e si dovranno affrontare fino a quattro boss, ognuno dei quali offre un moltiplicatore di vincita di valore crescente. Quando si perde una battaglia il round bonus finisce, vincendo si avanza invece al boss successivo. Battere il boss finale Mr Bison darà una ricompensa extra di 100 volte la posta.

il nostro giudizio. NetEnt ha fatto un lavoro egregio nell’integrare tutte le parti principali del videogioco in una slot che, oltre a essere decisamente accattivante dal punto di vista grafico e delle animazioni, risulta anche pregevole dal punto di vista della giocabilità, con ampi extra e funzionalità avanzate che segnano nuovamente il passo nella storia delle slot virtuali.

La vita, i dischi e gli incontri – da Pasolini a De Gregori – di Giovanna Marini, la folk-singer che ha fatto (e raccolto) la storia della musicale popolare italiana

In queste settimane di “reclusione forzata” fra le quattro mura della propria casa, può comunque capitare di fare incontri straordinari, anche se a distanza. Come quello che la sorte – e il telefono – ci hanno permesso di fare con Giovanna Marini, fondamentale “ponte” verso il grande pubblico per la conoscenza del canto politico e sociale e delle musiche popolari tramandate oralmente, che cerca, studia e raccoglie instancabilmente da ormai 60 anni. Un lavoro che prosegue ancora oggi, con le lezioni – in questi giorni faticosamente portate avanti online – agli studenti della Scuola di musica popolare del Testaccio di Roma, da lei fondata nel 1974, e con la (ri)scoperta delle tradizioni dei territori, fermata, solo momentaneamente, dall’avanzata del coronavirus. “Ad aprile dovevamo andare a San Marzano a registrare tutti i canti della Passione napoletani che sono molto interessanti”, racconta. “Non abbiamo potuto farlo, purtroppo, visto che questa situazione ci ha fatto ridurre le cose all’osso, obbligandoci a non cogliere più niente nella sua interezza”. Senza dimenticare la produzione di dischi, dagli storici album pubblicati con le Edizioni del sole fino al Cd “Cantata a Riace”, uscito nel 2019, e di colonne sonore, accompagnando tutte le opere di Citto Maselli, “Fabbrica” di Ascanio Celestini e “I-Tigi. Canto per Ustica” di Marco Paolini, e pochi mesi fa il documentario “A Sud della musica - La voce libera di Giovanna Marini”, a lei dedicato. Un viaggio scandito dagli incontri con personaggi che hanno condiviso parte del suo cammino o le hanno “indicato la strada”. In primis Pier Paolo Pasolini, al quale nel corso della sua carriera ha dedicato diversi dischi. “Lo incontrai fra il 1959 e il 1960 ad una cena dove io dovevo suonare la chitarra per intrattenere gli ospiti (diplomata in chitarra classica, si era perfezionata accanto ad André Segovia, Ndr) che erano tutti eminenti personaggi: Umberto Eco, Masolino D’Amico, Enzo Siciliano. Mi chiese di cantare ma io mi rifiutai perché pensavo che intendesse qualcosa tipo ‘Jingle bells’, visto che era Natale, e poi mi suggerì di ascoltare alcuni dischi di musica popolare che erano appena stati pubblicati dalle Edizioni Avanti, dei socialisti. Io per di più ignoravo che Pasolini aveva appena pubblicato il ‘Canzoniere italiano’, nel 1958. Tempo dopo lo rividi a casa di Laura Betti (con cui Pasolini ebbe un lungo sodalizio artistico e umano, Ndr), mentre lavoravamo a un disco di canzoni intelligenti, che poi Cochi e Renato hanno messo in circolo con garbo nella loro trasmissione ‘Il povero e il contadino’. Ogni tanto lui metteva la testa dentro, ci diceva due o tre cose su quello che sentiva, ci dava un suo parere. Io da quelle parole lì imparavo un sacco di cose. Per me lui è stato una folgorazione”. Lungo il cammino poi Giovanna ha lavorato con tantissimi altri artisti“straordinari”, fra i quali figura anche Dario Fo, con cui ha allestito lo spettacolo di canti popolari “Ci ragiono

di Francesca Mancosu

e canto” (nel 1965), Paolo Pietrangeli, conosciuto ai tempi del leggendario Folk studio di Roma, che vide gli esordi di alcuni dei maggiori cantautori italiani, da Rino Gaetano ad Antonello Venditti e Francesco De Gregori, del quale racconta un tenero ricordo. “Lo vidi per la prima volta poco dopo la nascita del ‘Nuovo canzoniere Italiano’ (gruppo musicale che dal 1964 reinterpretò brani popolari legati alla protesta sociale, al lavoro, alla Resistenza, Ndr). Aveva 16 anni e mi colpì per la sua bellezza, sembrava un dipinto, uno degli angeli di Raffaello. Voleva sempre cantare con noi, ma trovava che il canto politico ‘diretto’ fosse una totale mancanza di poesia, e io gli davo ragione. Negli anni seguenti provò più volte a dirmi di ‘fare un disco insieme’, perchè gli piacevano i canti anarchici, delle mondine, ma io l’ho sempre scoraggiato. E poi, quasi 20 anni fa lui comparve a Monte Porzio Catone, dove vivevo da un po’, e mi disse: ‘Dai, facciamolo ‘sto disco adesso, che ti frega’. Gli ho detto ‘sì, hai ragione’ e l’ho fatto (Il fischio del vapore, che le valse la Targa Tenco, dopo il Premio conquistato come cantautrice nel 1983, Ndr), ed è stato bello. I tempi erano maturi. Si poteva cantare queste cose cogliendone gli aspetti più belli”.

Aradori, professione Capitano con gli eSports all’orizzonte

di Jack Bonora

Con 150 maglie azzurre e 4.500 punti segnati in carriera, in quarantena si dedica alla Playstation e racconta a Gioco News la poker passion dei suoi colleghi e le sue mire nei videogiochi competitivi

ettantamila followers su Instagram. Ormai un articolo nel 2020 bisogna cominciarlo così, perché la “mitica” spunta blu, innegabilmente, qualifica. Nel suo caso credo valga di più la maglia azzurra della Nazionale di basket, che ha vestito per oltre 150 volte, peraltro spesso da capitano. Pietro Aradori, 31 anni, da Lograto, Brescia: una vera e propria macchina da canestri. In Serie A ha superato quota 4.500 punti segnati. Sarebbero stati incrementati ulteriormente se non fosse stato interrotto il campionato a causa dell’emergenza Covid-19 e, allora, a lui, come a tutti, non resta che rimanere a casa e, magari, dedicarsi alla Playstation. “Ma si, l’ho ripescata! In realtà prima non avevo molto tempo, perché mi allenavo due volte al giorno, adesso, purtroppo, ne ho molto di più – commenta Aradori - certo continuo a mantenermi in forma, da buon professionista, sia a livello alimentare che atletico, però posso anche dedicarmi a Fifa, Nba, Tennis e Formula 1. Mi sono sempre piaciuti e mi stanno riempiendo le giornate, anche se il mio tempo libero ho sempre preferito trascorrerlo in S

mezzo alla gente, amo l’aggregazione, la chiacchierata, le risate tra amici”. Adesso stanno furoreggiando gli eSports: “Me ne sono accorto! E vi racconto anche come. Adidas è il mio sponsor da tantissimi anni e un giorno, ad un evento al Toqueville di Milano, mi hanno presentato un ragazzo che l’azienda ha sponsorizzato. Sono stato come sempre molto socievole e ho fatto alcune foto insieme a lui, che ho immediatamente postato su Instagram, dove ho un notevole seguito.Beh, i miei compagni di squadra sono letteralmente impazziti!”. “Ma quello è Power, un mito assoluto! Il campionissimo di Fortnite!”, hanno commentato i compagni di Aradori, che prosegue: “Matteo Fantinelli addirittura mi ha detto che spendeva nove euro al mese per vederlo giocare online. Ma non mi meraviglio, perché Matteo é appassionato di gioco, in particolare di Texas hold’em. È un ragazzo equilibrato e sono certo che la sua gestione sia perfetta, credo sia un regular cash game a limiti non elevati. Ovviamente resta un divertimento, perché fa giustamente vita da sportivo, che, peraltro, gli è valsa la convocazione in Nazionale. Ecco, li si potrà divertire, perché tutti in ritiro la sera amano farsi il torneino: io, devo essere sincero, mi limito a guardare”. Un altro che gioca molto è Danilo Gallinari: “Con lui siamo praticamente cresciuti insieme, entrambi nati nel 1988, abbiamo vissuto tutte le giovanili a Casalpusterlengo e poi abbiamo fatto del basket una professione – prosegue il capitano azzurro – lui è addirittura diventato una stella Nba, ma non sono rimasto sorpreso, perché bastava vederlo da ragazzino per capire che era un giocatore fuori dal comune. E comunque mi raccontava che alcuni suoi compagni di squadra, oltreoceano, non disdegnavano ‘pokerini ‘con cifre importanti, ma lui evitava accuratamente, anche se se la cavava piuttosto bene, perché voleva che rimanesse un simpatico passatempo”. A proposito di Stati Uniti, c’è un altro giocatore che ha stupito Aradori: “Nel mio incontro con Power sono rimasto estasiato da Martin Leuneen, giocatore americano da tanti anni in Italia. Con lui avevo già giocato a Cantù e ricordo che non mancava mai di andare al Casinò di Campione a giocare ad Omaha. Non mi meraviglio affatto che fosse vincente, perché il suo soprannome, nel mondo del basket, era “Il professore”, per la sua infinita intelligenza. Non é mai stato un atleta eccelso, ma poteva spiegare il basket a tutti!”. Quarantena a parte, però, il basket, quello vero, rimane il main game: “Beh, insomma, intanto finché il fisico regge vedo di far canestro sul campo, quando sarò un po’ più vecchio magari cercherò un videogioco che non mi faccia perdere la buona abitudine. Sta a vedere che divento un professionista come Power!”, conclude Pietro Aradori.

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