Il Piccolo Principe siamo noi

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Antoine de Saint-ExupĂŠry

Il Piccolo Principe siamo noi Adattamento teatrale per la scuola primaria

a cura di Morena Madaschi

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Il Piccolo Principe siamo noi ADATTAMENTO TEATRALE PER LA SCUOLA PRIMARIA

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erco sempre di proporre Il Piccolo Principe nelle classi quinte perché è un libro che parla di sentimenti, induce a riflessioni esistenziali, suscita il piacere della curiosità, aggiunge valore all’ingenuità e celebra la lentezza. I miei alunni hanno proposto di aggiungere siamo noi al titolo originale perché ciascuno ha riconosciuto nei vari personaggi qualcosa di sé e della sua personale esperienza. Inizialmente ho solo condiviso il loro pensiero, poi dando corpo alle parole con i gesti e con le voci e lavorando con i miei ragazzi sul palcoscenico ho riscoperto qualcosa di me stessa: l’entusiasmo, la curiosità, l’allegria, la tristezza. E allora sì, il Piccolo Principe siamo noi perché questo piccolo uomo ha viaggiato tra di noi, con noi e dentro di noi. MORENA MADASCHI è nata a Mantova nel 1956, risiede in un paese della provincia dove svolge la professione di insegnante di scuola primaria. Appassionata di lettura, è soprattutto convinta che la scuola sia il luogo in cui si devono stimolare curiosità e riflessioni e fare esperienze non solo conoscitive ma anche di crescita. ISBN 978-1532733284

 8,00

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Antoine de Saint-Exupéry

Il Piccolo Principe siamo noi FdB

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Adattamento teatrale per la scuola primar

a cura di Morena Madaschi ANtoiNe de SAiNt-e XupÉrY

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© Morena Madaschi, 2016. © Fabio Di Benedetto, 2016. Edizione 1.0 L’edizione digitale di questo libro è disponibile online in formato.epub su Google Play e in formato.mobi su Amazon.

In copertina alcuni disegni realizzati dagli alunni.

ISBN 978-1532733284

Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore. È vietata ogni riproduzione, anche parziale, non autorizzata.


Antoine de Saint-ExupĂŠry

Il Piccolo Principe siamo noi Adattamento teatrale per la scuola primaria a cura di Morena Madaschi

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Un grazie di cuore ad Alessandro, Alessandro, Alessandro, Alessia, Barbara, Daisy, Daniele, Davide, Dario, Filippo, Francesco, Giovanni, Giulia, Giulio, Greta, Ilaria, Laura, Leonardo, Mattia, Nicole, Raul, mio marito Claudio-trovarobe, mio figlio Fabio-editore.



Indice

p. 9 Introduzione 12 Breve nota sull’autore 13 Il Piccolo Principe siamo noi Adattamento teatrale per la scuola primaria a cura di Morena Madaschi 15 Impostazione scenica 16 Oggettistica 17 Personaggi 19 Atto primo 21 Scena prima 23 Scena seconda 27 Atto secondo 29 Scena prima 31 Scena seconda 35 Atto terzo 37 Scena prima 38 Scena seconda 41 Atto quarto 43 Scena prima 46 Scena seconda


51 Atto quinto 53 Scena prima 55 Scena seconda 57 Atto sesto 59 Scena prima 64 Scena seconda 67 Atto settimo 69 Scena prima 74 Scena seconda 77 Atto ottavo 79 Scena prima 81 Scena seconda 87 Atto nono 89 Scena prima 91 Scena seconda 93 Scena ultima 97 Voce agli attori


Introduzione

Per i miei alunni questo è l’ultimo anno della scuola primaria. Siamo cresciuti insieme e abbiamo potuto fare molti discorsi importanti sull’affetto, la tolleranza, il rispetto, l’amicizia. Soprattutto li ho esortati a riflettere sul significato delle relazioni e sull’uso appropriato delle parole e dei gesti, che sono i mezzi per stabilire relazioni con gli altri. La lettura del Piccolo Principe è un’esperienza che nella mia carriera d’insegnante ho sempre riservato all’ultimo anno, svolgendo parallelamente un’attività di supporto alla comprensione del testo. Questa volta ho voluto proporre l’opera come testo teatrale. Circolano molte versioni e adattamenti nel web: ho cercato, ma nessuno faceva al caso nostro… anche perché la mia intenzione è stata quella di adattare l’opera (con buona pace di Antoine de Saint-Exupéry) alle emozioni che volevo mettere in evidenza con i miei ragazzi. Siamo partiti da sentimenti forti come l’amore, la nostalgia, la solitudine e abbiamo riflettuto anche sul significato del rispetto, della giustizia, del senso del dovere, della morte, della speranza, dell’amicizia e dei legami che suggellano un rapporto d’amore o d’amicizia.


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Non è stato semplice ma è stato sicuramente interessante e coinvolgente. Per questioni organizzative ho assegnato la parte del Piccolo Principe a cinque ragazzi differenti, che avevano come elemento comune e distintivo un mantello da scambiarsi davanti al pubblico, ma fuori dal palcoscenico (inoltre le battute sarebbero state troppo impegnative per un solo attore). Ho diviso il testo in nove atti per comodità nostra; ogni due atti subentra un nuovo attore nella parte del Piccolo Principe. Ho dato voce a qualche personaggio che nel testo era solo raccontato, per poter avere le parti per tutti gli alunni (ventuno in tutto). Ho scritto la scena unica dell’ultimo atto, introdotto dai cinque Piccolo Principe, per raccogliere e rinforzare il significato che ho voluto far passare ai miei ragazzi: per quanto ci possano essere state difficoltà, discussioni, liti, riappacificazioni quel che conta e che ricorderemo nel tempo non saranno i fatti successi. La contingenza degli eventi amplifica aspetti che nel tempo si perdono. Rimarranno invece i ricordi legati alle persone e al loro modo di comportarsi: i pianti di qualcuno, l’allegria di qualcun altro, la saggezza, la dolcezza, la disponibilità, la caparbietà, la timidezza, la serietà, la curiosità di altri… Questi sono i legami che faranno di noi persone per noi speciali.


Perché scegliere Il Piccolo Principe? I miei alunni hanno suggerito di aggiungere al titolo originale «siamo noi», perché ognuno di loro si è riconosciuto un po’ nei personaggi di questo libro. Nelle metafore presentate hanno visto difetti e virtù che si trovano nel mondo degli adulti, anche se non sempre così facilmente palesi. Il Piccolo Principe esprime una insistente curiosità di conoscere il mondo e lo va scoprendo con quella sorta di ingenuità e di stupore sincero che sono caratteristiche proprie della fanciullezza. Così come la capacità di provare sensazioni semplici, immediate e ancora libere dal disincanto dell’età adulta. L’autore è un adulto che scopre di conservare dentro di sé ancora una parte di quel bambino curioso, insistente, a volte felice e a volte triste, che è stato. Riporta l’attenzione su «l’essenziale che è invisibile agli occhi», lanciando una sfida a non fermarsi all’apparenza ma a comprendere la realtà attraverso i sentimenti. Fa l’elogio alla lentezza ed esorta a liberarsi dagli impedimenti di una routine soffocante. Dona significato alla ritualità nei rapporti tra le persone, perché i legami si costruiscono con le parole, con i gesti e con la vicinanza. Regala valore alle piccole cose che solo i bambini sanno apprezzare: forse perché dalla loro posizione riescono ad apprezzare la semplicità prima che venga sovrastata dai rumori. Morena Madaschi

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Breve nota sull’autore

Antoine de Saint-Exupéry nacque a Lione il 29 giugno 1900. A ventisei anni divenne pilota per la rotta postale Tolosa-Dakar e da lì la sua carriera nel campo dell’aeronautica al servizio postale. Contemporaneamente iniziò la sua carriera parallela come scrittore. I suoi scritti furono ispirati dai tanti viaggi effettuati. L’ultima sua pubblicazione fu Il Piccolo Principe (1943). Scomparve sul Mar Mediterraneo nel corso di una missione, in un’operazione bellica alla quale aveva insistito per partecipare, il 31 luglio 1944.


Antoine de Saint-ExupĂŠry

Il Piccolo Principe siamo noi Adattamento teatrale per la scuola primaria a cura di Morena Madaschi



Impostazione scenica

La scena, complessivamente, è essenziale. Ai due lati le quinte sono ricoperte di teli blu (alla fine della rappresentazione saranno colorati dei disegni portati dai vari personaggi). In scena sul fondo, posizionati come una sorta di scenografia, una scaletta, una sedia, un trono, un innaffiatoio… arredi di scena che i personaggi utilizzano e poi depositano di nuovo. Ogni attore entra con un disegno abbastanza grande che rappresenta un tratto distintivo del proprio personaggio e che appende alle quinte (come una sorta di presentazione di se stesso ) in ordine sparso, perché preferisco dar spazio alle immagini e ai colori, l’ordine non interessa. Il Piccolo Principe dovrà essere interpretato da cinque attori per esigenze organizzative e pratiche, ma tutti avranno un elemento comune: un mantello da passarsi l’uno con l’altro prima di entrare in scena, ben visibile al pubblico, per dare continuità al personaggio. Ogni entrata e ogni uscita dei personaggi, sarà accompagnata da musiche.


Oggettistica

Astronomo...................cappellino strano che poi coprirà con un cappello elegante, cannocchiale. Giardiniere.................cesta con attrezzi da giardinaggio, tuta da lavoro. Signor Chermisi �������������� grande calcolatrice giocattolo, abito elegante. Rosa............abito elegante, ampio (per i movimenti), una rosa in cintura. Re...................................... corona, scettro e grosso trono. Vanitoso......................... cappello vistoso, gilet colorato. Ubriacone. ...... bottiglie di plastica, naso rosso da clown. Uomo d’affari ���������� occhialoni, matitona, grosso foglio, sigaretta finta. Lampionaio ������������������������� straccio per il sudore, torcia. Geografo...... atlante, mappamondo, quaderno e penna. Serpente................. lungo foulard, preferibilmente giallo o verde, che avvolge e svolge intorno al corpo. Fiore ����������������������������������������������� grosso fiore in mano. Volpe...................... calotta con orecchie e muso da volpe (cappello con applicazioni di cartoncino). Controllore ��������������fischietto, cappello da controllore e paletta. Mercante................tanti tubetti colorati, camice bianco. Piccolo Principe �����������������������������������������������mantello.


Personaggi

Atto I, II

1° Piccolo Principe, Bambino terrestre, Astronomo, Giardiniere.

Atto III, IV 2° Piccolo Principe, Bambino terrestre, signor Chermisi, Fiore, Re.

Atto V, VI 3° Piccolo Principe,Vanitoso, Ubriaco, Uomo d’affari, Lampionaio.

Atto VII, VIII 4° Piccolo Principe, Geografo, Serpente, Fiore/ Eco.

Atto VIII-IX 5° Piccolo Principe, Volpe, Controllore, Mercante.



Atto primo



Scena prima

Personaggi: Piccolo Principe, Bambino terrestre.

Palcoscenico vuoto, quinte ricoperte da teli blu sui quali gradualmente si appenderanno vari disegni. Entra in scena solo il Bambino terrestre.

Bambino terrestre — Vi abbiamo invitati per spiegarvi il nostro parere su alcune questioni mooolto importanti. Ma cominciamo subito con una cosa facile… un indovinello! Mi sapete dire cosa rappresenta questo disegno? (Mostra il disegno del boa che ha inghiottito un elefante; poi fa un giro intorno sul palco con tono pensieroso e dubbioso. Al tardare della risposta mostra il secondo disegno, con le stesse modalità e agendo nello stesso modo sul palco).

Per darvi un aiutino vi leggo questo passaggio. (Prende un foglietto dalla tasca sul quale c’è scritto l’appunto e legge ad alta voce).

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«I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede». Allora? Tutto chiaro? (Il pubblico è invitato a dare una risposta. Il Bambino terrestre attende, poi si porta al centro del palco e fa un grosso sospiro). 24

Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi. (Allarga le braccia, appende i due disegni alle quinte, si corica sotto ai disegni e si addormenta).


Scena seconda

Personaggi: Piccolo Principe, Bambino terrestre.

Sul palco arriva il Piccolo Principe che, con aria curiosa, si guarda intorno come se cercasse qualcosa o qualcuno. Rimane piacevolmente sorpreso quando vede il Bambino terrestre e lo scuote per svegliarlo.

Piccolo Principe — Mi disegni, per favore, una pecora? Bambino terrestre — Cosa? (Il Bambino terrestre si è svegliato, è molto sorpreso. Il Piccolo Principe ripete la frase con dolcezza).

Piccolo Principe — Disegnami una pecora. (Il Bambino terrestre balza in piedi spaventato e si strofina gli occhi incredulo).

Bambino terrestre — Ma… chi sei? … Da dove vieni? (Il Piccolo Principe risponde con dolcezza).

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Piccolo Principe — Per piacere, disegnami una pecora! (Il Bambino terrestre è un po’ imbarazzato).

Bambino terrestre — Ma io non so disegnare… Piccolo Principe — Non importa, disegnami una pecora!

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(Il Bambino terrestre gli propone il suo primo disegno, il Piccolo Principe getta uno sguardo al disegno e lo ferma subito).

Piccolo Principe — Ma nooo! Non mi interessano i boa che inghiottono gli elefanti. Disegnami una pecora! (Il Bambino terrestre disegna una pecora e la mostra al Piccolo Principe. Ogni volta il Piccolo Principe darà uno sguardo veloce e, in modo convinto e sempre più deciso, lo rifiuterà poi rifarà il disegno tre volte. Il Bambino terrestre mostra il primo disegno).

Piccolo Principe — No! Questa pecora è malaticcia. Fammene un’altra. (Secondo disegno).

Piccolo Principe — Beh, lo vedi da te che questa non è una pecora. È un ariete, ha le corna! (Terzo disegno).


Piccolo Principe — Questa è troppa vecchia. Voglio una pecora che viva a lungo! (Quarto disegno: il Bambino terrestre, spazientito, mostra ancora un foglio).

Bambino terrestre — Questa è soltanto la sua casetta. La pecora che volevi sta dentro. (Il Piccolo Principe finalmente è soddisfatto e risponde con ilarità).

Piccolo Principe — Questo è proprio quello che volevo. Pensi che questa pecora dovrà avere una gran quantità d’erba? Sai, dove vivo io tutto è molto piccolo. Bambino terrestre — Ci sarà certamente abbastanza erba per lei, è molto piccola la pecora che ti ho data. (Il Piccolo Principe guarda meglio il disegno, alzandosi in punta di piedi).

Piccolo Principe — Non così piccola che, oh, guarda! si è messa a dormire. (I due personaggi attaccano il disegno alla quinta, lo ammirano e si spostano parlando tra loro).

Bambino terrestre — Senti un po’, mi piacerebbe che mi raccontassi qualcosa di te, di quello che fai, di cosa ti piace…

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Piccolo Principe — Uhmm, mi piace parlare con te. Sai cosa ti dico? Se avrai la pazienza di ascoltarmi ti racconterò del mio viaggio in cui ho conosciuto un sacco di personaggi interessanti e anche strani. Ero alla ricerca‌ (I due si allontanano: il Piccolo Principe mette un braccio intorno al collo del Bambino terrestre in segno di confidenza). 28


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