L’australopiteco: testo espositivo

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L’AUSTRALOPITECO

TESTO ESPOSITIVO-INFORMATIVO Classi terze di San Bortolo di Arzignano A.S. 2012/2013


1^ U.I: GENERE L’Australopiteco è considerato dagli studiosi il primo ominide e quindi può essere definito l’antenato dell’uomo

2^ U.I: NOME Il nome “Australopiteco” deriva dal latino “nativo dell’emisfero meridionale” (sud), e dal greco pitekos, che significa “scimmia; quindi: “scimmia nativa del sud”.


3^ U.I: PERIODO STORICO E LUOGO DI DIFFUSIONE L’Australopiteco si diffuse 5/4 milioni di anni fa in Africa orientale e meridionale, quando alcune specie di scimmie antropomorfe dovettero adattarsi a importanti cambiamenti ambientali. In Africa, infatti, a causa di grandi movimenti della crosta terrestre, si creò una spaccatura che diede origine alla Rift Valley o Valle del Crepaccio. Questa spaccatura fu accompagnata da terremoti ed eruzioni vulcaniche. Anche il clima cambiò, diventando torrido. La foresta tropicale, dove vivevano le scimmie antropomorfe, lasciò il posto alla savana, un ambiente arido e secco. Per non estinguersi, allora, le scimmie antropomorfe si adattarono a vivere a terra evolvendosi in una nuova specie: gli ominidi.


LUOGO DI DIFFUSIONE


4^ U.I: IL RITROVAMENTO DI LUCY Proprio nella Rift Valley, in Etiopia, nel 1974 gli archeologi ritrovarono il fossile dello scheletro di un Australopiteco femmina, vissuta circa 3 milioni di anni fa che chiamarono Lucy, dal titolo della canzone dei Beatles che gli archeologi ascoltavano alla sera in accampamento.


5^ U.I: CARATTERISTICHE FISICHE Dai resti ritrovati, gli studiosi hanno capito che gli Australopitechi erano bassi di statura (100/130 centimetri) e pesavano circa 25/30 chilogrammi. Avevano un cranio piccolo che conteneva un cervello poco complesso, ma pi첫 sviluppato di quello delle scimmie. Il volto era scimmiesco, con la fronte bassa, le sopracciglia folte, il naso piatto, la mascella sporgente e la dentatura robusta. Una caratteristica molto importante era la mano con il pollice opponibile (opposto alle altre dita), che permetteva di afferrare gli oggetti. Il corpo era ricoperto di pelo.



6^ U.I: MODO DI SPOSTARSI L’Australopiteco era bipede, sapeva camminare su due zampe, cioè in posizione eretta, ma era capace di arrampicarsi sugli alberi e di spostarsi facilmente da un ramo all’altro.


7^ U.I: MODO DI VITA Il nostro antenato era nomade, cioè si spostava continuamente da un luogo all’altro della savana alla ricerca di cibo e per sfuggire agli animali feroci. Viveva in gruppo per difendersi meglio dai nemici e per cacciare più facilmente. Si prendeva cura dei figli. Probabilmente usava come riparo gli alberi e le sporgenze delle rocce.

8^ U.I.:ALIMENTAZIONE L’Australopiteco era onnivoro, ma preferiva nutrirsi di frutti, bacche, radici, semi e piccoli animali.



9^ U.I: UTENSILI Per scavare nel terreno alla ricerca di cibo utilizzava occasionalmente rozzi strumenti, come bastoni e pietre scheggiate.

10^ U.I: EVOLUZIONE Dopo Lucy furono trovati altri tipi di Australopiteco, che testimoniano come il nostro antenato si modificò fino a diventare essere umano: l’homo habilis (3 milioni di anni fa).


E L’EVOLUZIONE CONTINUA…


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