La Grande Guerra, Scatti di storia Fotografie dal fronte A cura di Giorgia Salerno
In copertina 5° Parco autotrattrici Zona Carnia - Traino di artiglierie 1915 - 1917 INV. 15135 (archivio storico Museo Storico Motorizzazione Militare di Roma)
La Grande Guerra, Scatti di storia Roma, Museo Storico della Motorizzazione Militare 21 maggio – 7 ottobre 2016 A cura di Giorgia Salerno
Progettazione e realizzazione ContemporArea Associazione culturale Con il contributo di Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo Direzione Belle arti e Paesaggio Comitato Tecnico Scientifico per il patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale
E con la collaborazione di
Stato Maggiore dell’Esercito V REPARTO Affari Generali Ufficio Storico Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma Direttore Ten. Col. tramat (RN) Luigi Cippitelli
INDICE
Presentazione
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Il Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma Direttore Ten. Col. tramat (RN) Luigi Cippitelli
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Il contesto storico
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Il progetto espositivo Giorgia Salerno
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Sezione fotografica
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La partenza da Longarone
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Il lungo viaggio
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Recuperi di autocarri e bottini di guerra
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Vittorio Emanuele III il Re soldato
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Gli automezzi prima della Grande Guerra
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Schede tecniche automezzi
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Bibliografia e fonti consultate
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21 Maggio 2016
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Si ringrazia la gentile collaborazione di tutto lo staff del Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma e del Direttore del Museo Ten. Col. tramat (RN) Luigi Cippitelli
Presentazione L’associazione culturale ContemporArea con la collaborazione del Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma ha realizzato la mostra “La Grande Guerra, Scatti di storia” in occasione dell’anniversario del centenario della festa dell’Arma trasporti e materiali dell’Esercito Italiano, per la grande impresa compiuta durante la battaglia degli Altipiani nel maggio 1916. La mostra, realizzata nell’ambito delle iniziative a ricordo della Grande Guerra 1915 1918 con il contributo del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, espone una selezione inedita di scatti fotografici che raccontano il viaggio delle truppe italiane sui luoghi della battaglia degli Altipiani, mostrando nello specifico, il grande ruolo svolto dagli automezzi militari che per la prima volta furono impiegati in guerra per il trasporto delle truppe.
I primi autoveicoli, progettati per il trasporto di materiali e merci, vennero, infatti, impiegati nel maggio del 1916 dalle truppe militari chiamate in ausilio per fronteggiare l’avanzata austro - ungarica sul fronte italiano. Esse affrontarono un lungo e arduo percorso, dal 19 al 22 maggio, dal confine di Gorizia fino al fronte dei sette comuni degli Altipiani, nei territori di Asiago, un percorso che senza l’ausilio degli autocarri e delle truppe automobilistiche non avrebbe permesso per tempo il contrattacco italiano e la difesa dei territori. Pochi mesi dopo la grande impresa svolta dalle truppe automobilistiche si decise di ufficializzare e creare unità specifiche per il trasporto di interi battaglioni. Autocarri, trattrici ed autopompe, progettate dal gruppo Fiat e dal marchio Züst, - società di Brescia interessata all’automobilismo militare- fra la prima e la seconda guerra, si rivelarono fondamentali e sempre più all’avanguardia a tal punto di modificare anche il loro design. All’interno del percorso espositivo è possibile visionare e confrontare gli automezzi ritratti con gli esemplari originali esposti. La mostra rientra nei progetti realizzati con il contributo dalla Direzione Generale Belle Arti e paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per la valorizzazione del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale e con la collaborazione dell’Arma trasporti e materiali dell’Esercito Italiano.
ContemporArea associazione culturale fondata nel 2015 a Roma con lo scopo di analizzare, studiare e valorizzare le arti contemporanee e storiche, ha raccolto l’invito del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo a valorizzare il patrimonio della Prima Guerra Mondiale realizzando la mostra all’interno degli spazi del Museo della Motorizzazione Militare di Roma. 7
Il Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma Direttore del Museo Storico della Motorizzazione Militare Ten. Col. tramat (RN) Luigi Cippitelli Il Museo Storico della Motorizzazione Militare è stato eletto ad Ente morale con Decreto istitutivo del Presidente della Repubblica in data 04 Febbraio 1957, anche se la sua costituzione risale a 2 anni prima (1955); con lo stesso provvedimento legislativo veniva stabilito che la sede istituzionale fosse a Roma. Il nuovo Ente, patrocinato dal Capo del Servizio Automobilistico allora in carica, Ten. Gen. Alfio Marziani, era nato con l’obiettivo di raccogliere, preservare e far conoscere il patrimonio tecnico-storico ed il processo di sviluppo della Motorizzazione dell’Esercito. Mezzi militari italiani di ogni epoca, carri armati, autoblindo, artiglierie semoventi, motociclette, ma anche automobili civili di indubbio valore storico. Questo, in sintesi, è il patrimonio custodito nella Caserma “ARPAIA”, alla Cecchignola, sede del Museo Storico della Motorizzazione Militare. Il visitatore mentre percorre i Padiglioni e le aree antistanti, ha la sensazione di rivivere il passato in maniera quasi reale, in particolare, quando si passa davanti al carro Cugnot del 1769, per poi passare davanti al carro a vapore DE Dion & Bouton, primi veicoli a trazione meccanica, il primo ad alimentazione a legna, il secondo a carbone. Direttore Tenente Colonnello Luigi Cippitelli
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Il contesto storico
Allo scoppio della prima Guerra Mondiale nel 1914, come noto, l’Italia mantenne la neutralità senza schierarsi fino al maggio 1915 quando con il patto di Londra, segretamente firmato dal Regno, l’Italia si impegnava ad entrare in guerra a fianco della Triplice Intesa, Gran Bretagna, Francia e Russia e prendendo le distanze, così, dal precedente patto difensivo stipulato nel 1882 a Vienna con Germania ed Austria. Il tradimento italiano nei confronti della Triplice Alleanza provocò le ire dell’impero austroungarico e diede il via ad una lunga battaglia con un violento e decisivo scontro nel maggio del 1916. L’impero austroungarico scelse di attaccare l’Italia con lo scopo di raggiungere il Trentino e Venezia Giulia con una spedizione punitiva ricordata come Strafexpedition.
Il generale Cadorna, a capo dell’esercito italiano, informato mesi prima di un possibile attacco austroungarico non volle credere ad una offensiva ed ordinò alle truppe di difendersi dalle posizioni principali di resistenza arretrando e abbandonando le posizioni fino a quel momento conquistate. Nonostante la decisione del comandante delle truppe, Roberto Brusati, di non obbedire agli ordini del Generale Cadorna, l’attacco venne sottovalutato. Le truppe austroungariche, approfittando della maggiore concentrazione della difesa italiana impegnata sull’Isonzo e sul Trentino orientale, nella notte fra il 14 e il 15 maggio ricevettero l’ordine dal comandante Conrad Von Hötzendorf di bombardare l’intera aerea degli Altopiani con lo scopo di raggiungere Venezia.
Gli austriaci, che impiegarono anche i primi gas asfissianti respinsero le truppe italiane fino ad Ospedaletto e a causa delle avverse condizioni metereologiche, i soldati italiani, richiamati in emergenza da altri fronti come dall’Isonzo e della Libia, rimasero indietro rispetto l’avanzata austriaca che riuscì ad occupare Asiago, luogo di duri scontri. Con il solo impiego degli autocarri vennero trasportati più di 1200 uomini per la controffensiva austriaca e il 22 maggio 1916 ultimati i trasporti delle grandi unità gli austriaci vennero fermati da un compatto battaglione di automobilisti.
Mutate le condizioni metereologiche, i primi giorni di giugno, la Russia attaccò e sconfisse le truppe austriache costrette a ritirare i propri soldati dal Tirolo consentendo così l’avanzata italiana.
La presenza degli autoveicoli durante la Prima Guerra Mondiale fu, così, fondamentale da indurre ad istituire l’armata specifica degli “automobilisti”. 9
Tra il 1915 e il 1918 si provvide all’incremento di automezzi che potessero affrontare maggiori difficoltà logistiche nelle zone montane. Le strade erano erte ed impervie e il carreggio a trazione animale si rivelò insufficiente per le esigenze di guerra e si ricorse così agli autocarri. Aumentando il numero degli autocarri impiegati, per lo più prodotti dalle case produttrici Fiat e Züst, emerse anche la necessità di istituire presso i corpi d’armata “uffici servizi“, uffici riservati alla direzione delle tappe ma che mancavano di competenza specifica automobilistica.
Con la vittoria del Piave, ultimo scontro fra l’esercito italiano e le truppe austroungariche, il 15 agosto 1918, il Duca d’Aosta comandante della 3° armata, protagonista in prima linea durante la Grande Guerra, distribuendo i valori al merito impiegò quello che poi divenne il motto del corpo automobilistico: FERVENT ROTAE - FERVENT ANIMI
Il progetto espositivo a cura di Giorgia Salerno Il Progetto espositivo nasce dall’interesse di valorizzare la straordinaria memoria storica della Prima Guerra Mondiale che il Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma conserva e che grazie al contributo del Ministero dei Beni Culturali e delle attività culturali e del Turismo, in occasione del centenario della Grande Guerra, è stato possibile in parte esporre, censire e catalogare.
La selezione fotografica è stata suddivisa in momenti che ritracciano il lungo viaggio compiuto dai soldati italiani nel maggio del 1916 sugli Altipiani italiani. Il percorso espositivo ripercorre così le diverse partenze degli autocarri dai luoghi di stazionamento, come Longarone, a difesa del territorio italiano, gli incidenti di viaggio e i recuperi degli automezzi. Gli scatti fotografici si alternano in scenari che mostrano le grandi difficoltà dei percorsi a momenti di convivialità e confidenza fra i soldati, lontani dalla paura del fronte durante le soste per il rancio o le messe recitate nei luoghi di passaggio, con l’intento di documentare la grande impresa compiuta dai soldati italiani, ragazzi comuni, improvvisati esperti soldati che furono i protagonisti della Prima Guerra Mondiale. Le sezioni, dunque, sono divise in: Le partenze, il lungo viaggio, i recuperi di autocarri e bottini di guerra, gli automezzi prima della Grande Guerra e una sezione particolare dedicata al Re Vittorio Emanuele III. Per un percorso completo tra le memorie storiche della Grande Guerra, nella sala espositiva, a completamento della documentazione storica fotografica, sono stati selezionati ed esposti gli automezzi originali impiegati durante la guerra e molti dei quali ritratti negli scatti fotografici.
Le fotografie, in parte appartenenti al Generale Angelo Pugnani, incaricato durante la Grande Guerra di organizzare il complesso congegno dei trasporti automobilistici e per questo ritenuto il padre della Motorizzazione Militare italiana, mostrano tutte le difficoltà dell’impiego degli automezzi per la prima volta adibiti al trasporto di soldati, gli imprevisti ed incidenti dell’arduo lungo percorso di battaglia. Il Museo della Motorizzazione militare di Roma conserva, ancora, un grande numero di autocarri storici impiegati durante la Prima e Seconda Grande mondiale, autoveicoli da guerra e di rappresentanza come quelli appartenuti al Re Vittorio Emanuele III, ricordato proprio per la sua presenza in guerra come il Re soldato.
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Sezione fotografica
« Automobilisti! Dopo la battaglia, nella quale voi portaste il rombo dei vostri motori — e così parve acceleraste il suo ritmo con un più rapido pulsare e col pronto rinnovarsi del grande organismo impegnato nel supremo cimento — io vi ho riuniti qui, o nuova milizia di questa grande guerra, per esprimervi il mio plauso per l'opera vostra, improntata sempre al più alto spirito di sacrifizio... Automobilisti della 3° Armata! ..Le ricompense che io vi consegnerò stimane, siano per tutti l'espressione del mio compiacimento per quanto avete fatto, sia durante la battaglia, sia nelle operose vigilie della preparazione, a vantaggio delle truppe combattenti... ..E quando l'alata vittoria avrà coronato d'alloro questa nuova Italia che sorge, serena fra le due tempeste, infrangibile dell'ardua resistenza, accesa di amore per la libertà e per il diritto, in Roma, sacra ai fati umani, anche per voi, o infaticabili automobilisti, cantici di lode correranno per l'infinito azzurro, perché anche voi nello sfibrante vostro servizio, avete ben meritato dalla Patria» 15 agosto 1918 Emanuele Filiberto di Savoia Duca D’Aosta
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La partenza da Longarone 1915 - 1917
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Autocolonna a Longarone prima della partenza 1915 – 1917 INV. 14795
Autocolonna a Longarone prima della partenza 1915 - 1917 INV. 14796
Autocolonna di Val Maè (Longarone) 1915 - 1917 INV. 14797
Autocolonna in partenza (Longarone) 1915 - 1917 INV. 14799
Parco automobilistico 4° armata Distaccamento Longarone Autocarro Itala 17 1915 -1917 INV. 14800
Sosta di autocarri trasportanti truppe Longarone 1915 - 1917 INV. 14860
Il lungo viaggio
ÂŤ 200 ufficiali. 8 mila uomini. 20 cannoni da montagna. 60 mitragliatrici. 250 carri carichi. 600 bestie da soma. 12 camion. Perdite 1 morto, 1 ferito grave, 1 ferito leggero. Tempo soleggiato, sereno, freddo. Âť 1
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Dal bollettino 10 novembre 1917, commento del Tenente Erwin Rommel sulla battaglia di Longarone;
A Maresòn dopo lo scarico Autocarri Fiat 18 P 1915 - 1917 INV. 14829
Maresòn (Valle di Zoldo) Autocarri Fiat 18 P 1915 -1917 INV. 14832
Una colonna di autocarri del parco d’assedio sotto il tiro nemico a Villa Alba Cortina d’Ampezzo 1915 - 1917 INV. 14811
Autoparco 4° armata Consumando il rancio a Mareson 1915 - 1917 INV. 14803
Colonna di autocarri che imbarca truppe per il Carso San Giacomo di Lusiana 1915 -1917 INV. II02I
Autocarro fiat che urtò contro il parapetto del ponte San Martino Autocarri Fiat 18 BL 1915 -1917 INV. 14848
La squadra fotografica a Pau 1915 - 1917 INV. II069
L’ugna ferrata fa arrampicare gli autocarri sulla neve e sul ghiaccio 1915 - 1917 INV. 14802
Sosta durante il viaggio Castelberto 1915 -1917 INV. 15101
Uomini su un autocarro attraversano un pontile Autocarro ZĂźst 1915 - 1917 INV. 006730
5° Parco autotrattrici Zona Carnia - Traino di artiglierie 1915 - 1917 INV. 15135
Rifugi e zone di sosta 1915 - 1917 INV. n.p.
Recuperi di autocarri e bottini di guerra
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Recupero di un autocarro caduto oltre la strada Autocarri Fiat 18P 1915 - 1917 INV. 14810
Recupero di un autocarro in Val Cordevole Autocarro Itala 17 Maggio 1916 INV. 14842
Passaggio di un autocarro su un pontile 1915 – 1918 INV. np
Recupero di un’ambulanza Cervignano 1915 - 1917 INV. 15062
Recupero di un’ambulanza Cervignano 1915 - 1917 INV. 15061
Trattrice austriaca Deimler A sei cilindri e quattro ruote Bottino di guerra 1915 - 1917 INV. 14970
Stazione elettrica incidentata 1915 - 1917 INV. 002320
Autocarro uscito di strada Strada di Paluzza 1915 - 1917 INV. 15103
4° parco autotrattrici Calalzo 1915 - 1917 INV. 14778
4° parco autotrattrici Calalzo 1915 - 1917 INV. 14781
4° parco autotrattrici Calalzo 1915 - 1917 INV. 14779
Trattrice Pieve di Cadore 1915 - 1917 INV. 14820
Autoveicolo costruito dal Genio Militare Strada Valstagna Foza 1915 - 1917 INV. II0II
Motoristi Autocarri Fiat 18 BLR 1915 – 1917 INV. 9823
La messa degli automobilisti Turriaco 1915 – 1917 INV. 15036
Autovettura Spa nei pressi di Valona Albania 1915 - 1918 INV. 15119
Servizio pompieri: carro attrezzi in partenza Autopompa Fiat 15 TER 1915 – 1918 INV. 6459
Servizio pompieri: carro attrezzi partente Autopompa Fiat 1915 – 1918 INV. 6454
Autocarro Officina del Genio militare di Pavia 1915 -1918 INV. 019220
Carro rimorchio laboratorio per unitĂ telegrafiche Laboratorio fotografico del Genio 1915 - 1918 INV. 14713
Il Generale Scarfiotti e il Colonnello Pugnani Comandante del Parco Auto 1° armata Verona 1915 - 1918 INV. 15098
Una delle molte cantine mobili che si sposta nelle varie zone per il servizio delle truppe Dall’archivio di guerra dell’Istituto - Traduzione dall’originale inglese 1915 -1918 INV. 7547
Vittorio Emanuele III Il Re soldato
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Sua Maestà il Re visita l’ospedale numero 239 Autovettura Fiat tipo 4 del 1910, la ‘ Saetta del Re’ 1915 - 1918 INV. 14984
Sua MaestĂ il Re al Deposito Scuola Lanciafiamme di Montecchio 1915 - 1918 INV. 7753
Consegna a Roma nella Caserma dei Carabinieri di un’autoblinda tipo Lancia a Sua Maestà il Re dell’Afghanistan data in regalo da Sua Maestà il Re d’Italia. Al centro, in piedi, verso le S. S .M. M. il Colonnello dell'Arma del Genio Ubaldo Puglieschi, Capo del Servizio automobilistico militare. 12 gennaio 1928 INV. 00425
Gli automezzi prima della Grande Guerra 1905 - 1910
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Concorso autocarri per l’esercito Attraversando la Toscana, sosta in attesa del passaggio della colonna 1910 INV. 016945
Vettura fiat in dotazione dell’esercito 1905 - 1906 INV. 16603
Primo locomobile a vapore impiegato come trattrice stradale Brigata specialisti 1906 – 1907 INV. n.p.
Concorso autocarri 1910 Attraversando la Toscana Sergente Cattaneo Battaglione Genio - Ferrovieri Batteria Nomentana, Roma 1910 INV. 16996
Concorso autocarri 1910 Attraversando la Toscana 1910 INV. 016945
Concorso autocarri 1910 Attraversando la Toscana 1910 INV. 016945
In preparazione del concorso per autocarri dell’Esercito Sergente Cattaneo, Colonnello Leoncini, Tenente Jazoe Sede del Battaglione Ferrovieri del Genio Batteria Nomentana - Roma 1909 – 1910 INV. 16996
Schede tecniche automezzi
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Autocarro Züst 1912 MOTORE CILINDRATA POTENZA FRENI CAMBIO VELOCITÀ MASSIMA
Mod. 4, ciclo otto, 4 tempi Cmᶾ 4941 CV 38 a 100 giri/minuto Meccanici sulle ruote posteriori 4 marce avanti e retromarcia 45 Km/h
PARTICOLARITÀ La ZÜST, società di Brescia poi diventata OM, fu una delle prime marche italiane ad interessarsi dell'automobilismo militare tanto da presentare, già nel 1907, un primo esemplare che dette piena garanzia di efficienza. Lo Stato Maggiore adottò l'autocarro nel 1910, dopo che lo stesso era stato acquistato dagli eserciti russi e rumeni, utilizzandolo come autocarro pesante.
Autocarro Fiat 15 TER Autopompa Anno 1915
MOTORE CILINDRATA POTENZA FRENI CAMBIO VELOCITÀ MASSIMA
Mod. 53 A; ciclo otto, 4 tempi Cmᶾ 4398 CV 36 a 1000 giri/minuto Meccanico sulla trasmissione 4 marce avanti e retromarcia 30 Km/h
PARTICOLARITÀ L’autocarro Fiat 15 TER Autopompa deriva dal tipo leggero di autocarro Fiat 15 BIS detto “Libia”. Esordì nella battaglia di Zanzur nel giugno del 1912. Il 15 TER differisce dal tipo Libia per la maggiore cilindrata, velocità e per le ruote a disco metallico. Impiegato nella Grande Guerra con ottimi risultati partecipò attivamente alla controffensiva italiana nella manovra strategica contro l’esercito austroungarico nel maggio 1916. L’autocarro Fiat TER 15 fu utilizzato anche per la costruzione di auto speciali quali autoambulanze, autofficine, auto fotoelettriche ed autopompe.
Autocarro Fiat 15 TER Anno 1911
MOTORE CILINDRATA POTENZA FRENI CAMBIO VELOCITÀ MASSIMA
Mod. 53 A; ciclo otto, 4 tempi Cmᶾ 4398 CV 36 a 1600 giri/minuto Meccanico sulla trasmissione 4 marce avanti e retromarcia 40 Km/h
PARTICOLARITÀ L’autocarro Fiat 15 TER deriva dal tipo leggero di autocarro Fiat 15 BIS detto “Libia”. Esordì nella battaglia di Zanzur nel giugno del 1912 e in quella di Misurata nel luglio dello stesso anno. Il 15 TER fu impiegato maggiormente nella Grande Guerra come primo mezzo di trasporto per le truppe e come mezzo di collegamento fra i vari presidi interni.
Autocarro Fiat 18 P Anno 1916
MOTORE CILINDRATA POTENZA FRENI CAMBIO VELOCITÀ MASSIMA
Mod. 53 A, ciclo otto, 4 tempi Cmᶾ 4398 CV 40 a 1800 giri/minuto Meccanico sulla trasmissione 4 velocità e retromarcia 22 Km/h
PARTICOLARITÀ E’ un derivato dei modelli Fiat TER e Fiat 18BL, piccolo e poco ingombrante fu ideato per i servizi di montagna. Adibito al trasporto di munizioni e di persone, fu largamente impiegato durante la Prima Guerra Mondiale e mantenuto nel parco automobilistico militare nell’immediato dopoguerra per sopperire alla mancanza di un autocarro di pari prestazioni.
Trattrice Fiat 20 B Anno 1915
MOTORE CILINDRATA POTENZA FRENI CAMBIO VELOCITÀ MASSIMA
Mod. 67, ciclo otto, 4 tempi Cmᶾ 6644 CV 50 a 1200 giri/minuto Meccanico sulle ruote posteriori 4 marce avanti e retromarcia 11,7 Km/h
PARTICOLARITÀ Il primo trattore FIAT 30 A fu ideato per le artiglierie nel 1915 ed offriva notevoli capacità di traino ma era eccessivamente ingombrante ed in breve tempo la ditta ritenne opportuno sostituirlo con una seconda versione più piccola il modello 20 B. La nuova trattrice era in grado di trasportare un carico di 4000 Kg e rimorchiare 25 tonnellate con pendenza fino al quindici percento. Il veicolo fu prodotto in circa 800 esemplari impiegati durante la Grande Guerra e persino fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale per il traino di materiali pesanti.
Autoambulanza FIAT Mod. 2 F Anno 1910
MOTORE CILINDRATA POTENZA FRENI CAMBIO VELOCITÀ MASSIMA
Mod. 52 A ciclo otto, 4 tempi Cmᶾ 2612 CV 20 a 1700 giri/minuto Meccanico sulla trasmissione 4 marce avanti e retromarcia 55 Km/h
PARTICOLARITÀ Modello derivato dalla FIAT Tipo 2, fu la prima autoambulanza progettata per la Guerra. Fu maggiormente impiegata durante la guerra in Libia nel 1911. L’esemplare esposto è l’unico modello originale reduce dalle guerre. E’ stato restaurato nel 2011.
Autovettura Fiat Tipo 4 ‘La saetta del Re’ Anno 1910
MOTORE CILINDRATA POTENZA FRENI CAMBIO VELOCITÀ MASSIMA
Mod. 54, ciclo otto, 4 tempi Cmᶾ 5699 CV 20 a 1700 giri/minuto Meccanico sulle ruote posteriori 4 marce avanti e retromarcia 95 Km/h
PARTICOLARITÀ L’autovettura militare Fiat Tipo 4, nota come ‘Saetta del Re’ perché impiegata dal Re Vittorio Emanuele III per le sue visite giornaliere al fronte durante la Prima Guerra Mondiale. La Fiat Tipo 4, successiva la Tipo 3, presenta un impianto elettrico di 12 V per alimentare il faro anteriore centrale, mentre i due fari laterali anteriori sono alimentati a gas. Tutti e tre i fari sono dotati di vetri a lente di ingrandimento per una maggiore visibilità. Fu prodotta sino al 1918.
Bibliografia e fonti consultate
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Comando XXVI Capo di Stato Maggiore, Dati relativi al carico di riparti su autocarri; Maggio 1918; Emilio Lussu, Un anno sull’Altipiano, 1938; Angelo Pugnani, Storia della Motorizzazione militare italiana, 1951, Torino;
Erwin Rommel, Sulla battaglia di Longarone, bollettino di guerra, 10 novembre 1917; Archivio Museo della Motorizzazione Militare di Roma; Cartoline club autieri per ricorrenza annuale 21 maggio 1915; La Domenica del Corriere, 30 maggio 1915;
Fotografie storiche, archivio storico centrale, proprietĂ Ministero della Difesa; www.autieri.it www.anai.it
21 Maggio 2016
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Apertura della mostra La Grande Guerra, Scatti di Storia Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma
Il Direttore del Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma Ten. Col. tramat (RN) Luigi Cippitelli
Il Direttore del Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma Ten. Col. tramat (RN) Luigi Cippitelli e la curatrice della mostra Giorgia Salerno
Allestimento in corso d'opera
L’associazione culturale ContemporArea nasce nel luglio 2015 a Roma con lo scopo di realizzare e promuovere progetti culturali ed editoriali, ritagliare momenti di riflessione, analisi e studio sulle arti contemporanee e storiche. Un'area contemporanea che spazia dall'arte visiva alla filosofia, dalla psicologia alla musica.
Nel dicembre 2015 ContemporArea è stata selezionata dal Ministero per i beni e le attività culturali e del Turismo come assegnataria di contributi per la realizzazione e valorizzazione per progetti relativi al patrimonio storico artistico della Prima Guerra Mondiale presso il Museo Storico della Motorizzazione militare di Roma. Giorgia Salerno è storico dell’arte e presidente dell’associazione culturale ContemporArea. Laureata in storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Palermo e specializzata con Master of Art presso la Luiss Business School - Guido Carli di Roma in management culturale. Da diversi anni lavora nel settore culturale nell’organizzazione di mostre e come curatrice d’arte. Dal 2013 al 2015 è stata direttrice di filiale a Roma di una società specializzata nei trasporti di opere d’arte. Ha lavorato come curatrice per la Fondazione Orestiadi di Gibellina, ha collaborato con il Ministero dei Beni e attività culturali e del Turismo, con il Polo Museale Romano, con gallerie d’arte contemporanea e fondazioni. E’ autrice di diverse pubblicazioni ed ha collaborato con testate giornalistiche culturali come Exibart, Sguardo Contemporaneo e Zoe Magazine. Attualmente lavora presso la Galleria d’arte contemporanea Lorcan O’Neill a Roma. Per informazioni sulla mostra www.contemporarea.com info@contemporarea.com