Dispense corso elaborazione video per unitre casale - video editing course for UNITRE Casale

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I CONCETTI ESSENZIALI

CORSO DI BASE INTRODUTTIVO ALLA ELABORAZIONE VIDEO per UNITRE – Casale Monferrato


Giorgio Belletti per UNITRE marzo 2016


Elementari tecniche di ripresa video con smartphone o fotocamere digitali


Tenere lo smartphone (o la fotocamera) in posizione orizzontale con il bordo più lungo in basso. Le dimensioni dei video infatti hanno sempre la base più lunga dell’altezza, quindi al momento in cui li si riprodurrà, se la ripresa è stata effettuata in verticale, si avrà un video con delle fasce laterali nere, del tutto inadatto alla forma degli schermi (PC o TV) su cui si andrà a rivederlo.

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Mantenere ben fermo lo smartphone. Assicurarsi che la videocamera non si muova durante le riprese, a meno che non si debba seguire un soggetto in movimento o si effettuino spostamenti volontari del campo visuale. E anche in questo caso, lo spostamento della videocamera deve essere fluido e continuo, sempre senza scatti. Usare entrambe le mani per reggere lo smartphone e tenere i gomiti stretti contro il corpo. Se si è in piedi divaricare le gambe leggermente in modo da ottenere una posizione stabile e trovare un buon punto d’appoggio (albero, muro, colonna ‌) evitando di stare in equilibrio precario. Esistono anche appositi treppiedi che possono essere di aiuto.

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Controllare l’inquadratura la messa a fuoco e altri parametri di ripresa. Lo smartphone o la fotocamera riproducono sullo schermo un’anteprima del video che si sta registrando. Raramente negli smartphone l’area ripresa nel video e quella effettivamente rilevata dal sensore sono corrispondenti, anche perché, a seconda delle dimensioni del video scelte, (4:3 o 16:9) il taglio dell’inquadratura cambia. Occorre familiarizzarsi con le diverse regolazioni che il dispositivo di ripresa consente, di solito raggiungibili attraverso un pulsante a forma di ingranaggio presente nella schermata iniziale. E’ opportuno utilizzare sempre il formato 16:9 e la massima risoluzione disponibile, per ottenere il risultato migliore sui moderni monitor e televisori HD.

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Attenzione alla messa a fuoco. Si è talmente abituati all’autofocus – la messa a fuoco automatica – che ci si dimentica di tenere presente che alle volte ci occorre una messa a fuoco differente da quella di default. Il riquadro che di solito si vede al centro dello schermo quando si sta per riprendere è la zona su cui l’obiettivo punta il suo fuoco. In alcuni casi, per esempio quando il soggetto non si trova al centro dell’inquadratura, sarà necessario dare un colpetto sul punto in cui vogliamo che sia puntata la messa a fuoco. Ovviamente in questo caso bisognerà fare attenzione a maneggiare bene lo smartphone per evitare sussulti o movimenti accidentali che rovinerebbero la qualità della ripresa.

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Fare diverse riprese della stessa scena. Un video ben riuscito non è il risultato di un’unica ripresa. Il prodotto finale si ottiene col montaggio di tanti spezzoni di ripresa girati indipendentemente l’uno dall’altro. Il risultato non è quasi mai il prodotto di un unico piano sequenza, ma della ripresa della scena da più punti di osservazione e in condizioni e piani differenti. Si dovrebbe pianificare a monte, prima di iniziare a riprendere, come si ha in mente di sviluppare la ripresa. Così facendo è facile girare diversi video “che raccontano una storia”, in modo da unirli opportunamente insieme in fase di montaggio, per creare il video finale. Normalmente conviene fare diverse clip brevi con angoli di ripresa e piani differenti e poi metterle in sequenza per creare una continuità nella successione delle inquadrature.

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Attenzione alle riprese a distanza ridotta. Gli smartphone hanno un obiettivo leggermente grandangolare, quindi poco adatto alle riprese a breve distanza. Per i primi piani di un volto può essere opportuno riprendere il soggetto da lontano e applicare un lieve zoom, anche utilizzando un software di video ritocco in fase di montaggio. Se si inquadra un volto a distanza ravvicinata infatti si otterrà un effetto deformante alquanto sgradevole e innaturale. D’altronde se si applica uno zoom digitale pesante nel corso della ripresa c’è il rischio di sgranare l’immagine ottenendo un risultato assolutamente scadente in termini di definizione dell’immagine. Conviene allora fare delle prove per vedere quando e fino a che punto si può effettuare una zoomata con il proprio smartphone senza alterare troppo la qualità del girato.

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Occhio alla batteria e ad altri piccoli inconvenienti da evitare. Accertarsi sempre che la batteria sia sufficientemente carica. Se si ha intenzione di fare dei video con lo smartphone è opportuno, prima di qualsiasi altra azione, verificare per tempo che la batteria sia al massimo, perché c’è il rischio che sul più bello il dispositivo si spenga rovinando tutto il lavoro che si vuole svolgere. Una ripresa video in alta definizione impegna severamente le risorse del dispositivo, quindi anche una carica che può sembrare adeguata può risultare insufficiente. Lo stesso dicasi per lo spazio necessario nella memoria. Inoltre ricordarsi di: • pulire la lente della fotocamera con un panno in microfibra • non coprire l’obbiettivo o il microfono con la mano o con la cover • non passare da uno sfondo chiaro ad uno scuro improvvisamente

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I vari formati video e le loro caratteristiche


Il termine “formato”, quando si parla di video, può essere inteso in due modi • Formato nel senso di “tipo di file video” I “formati” video sono infatti dei file che fungono da contenitori nei quali vengono memorizzate le tracce video e audio e le informazioni indispensabili a una corretta riproduzione. E’ possibile convertire i video da un formato ad un altro con appositi software. I cosiddetti “codec” invece permettono la compressione (co) e decompressione (dec) delle immagini e dell'audio, per ridurle a una accettabile dimensione in termini di megabyte (ovvero limitare il “peso del file” per renderlo più gestibile). Non è indispensabile, per le finalità di questo corso, avere una conoscenza tecnica approfondita dei formati video, ma sarà sufficiente saper usare quello più adatto a seconda del dispositivo di ripresa e del progetto da realizzare.

• Formato nel senso di “dimensione in pixel” dei video Un'altro parametro da considerare nel montaggio video è sicuramente il "quadro" o "aspect ratio“, cioè il formato dello schermo col quale si intende poi rivedere il film. L'aspect ratio indica il rapporto tra larghezza e altezza dell'immagine. In tutte le fasi (ripresa, trasferimento al PC, editing e salvataggio finale) l'aspect ratio deve essere rispettato. Più avanti esamineremo i formati dello schermo più utilizzati.


Formato nel senso di tipo di file video


AVI (Audio Video Interleave) AVI è il formato audio/video tradizionalmente gestito da Windows e capace di supportare molti codec di compressione. I due più diffusi sono DV e DivX, adatti per ottenere video di qualità e sono gli stessi che vengono utilizzati dalle telecamere. AVI rimane il formato video più adatto per chi lavora su sistemi Windows e coi software di editing. In pratica: se si intende fare editing ad alto livello delle proprie riprese è consigliata la cattura direttamente con telecamere di buona qualità in formato MiniDV (AVI).


MPEG (Moving Pictures Experts Group 2) I formati MPEG e MPEG2 hanno decisamente ridotto le dimensioni dei file mantenendo una notevole qualitĂ di immagine. Non si prestano a progetti professionali di editing perchĂŠ memorizzano solo alcuni fotogrammi. E' un ottimo compromesso tra dimensioni e qualitĂ video, tanto da essere stato scelto come standard sia per i DVD che per le trasmissioni televisive digitali.


HDV (High Definition Video) L'HDV è un nuovo standard, studiato da Canon, JVC, Sharp e Sony che si sono accordate sulle nuove specifiche tecniche. Per la cattura di video ad alta risoluzione HDV viene utilizzato dalle telecamere di alta qualità, non da fotocamere o smartphone. HDV utilizza un formato MPEG2 ad alta risoluzione e registra le riprese su nastri MiniDv. I più famosi software di video editing professionale (Adobe Premiere, Sony Vegas, Pinnacle Studio 10 Plus) hanno il supporto per l'HDV. In altri software è necessario ancora ricorrere a plug-in per renderlo compatibile.


MPEG 4 (Moving Pictures Experts Group 4) MPEG-4 noto anche come DivX offre la stessa qualità di MPEG2 con una compressione circa tre volte superiore. Produce file più leggeri, per cui è’ la soluzione ideale per pubblicare i video sul Web in siti come:


WMV (Windows Media Video ) WMV è il formato di Microsoft per i progetti multimediali anche in alta definizione. E’ molto versatile e "aperto" per la varietà dei codec di compressione supportati. Per il video editing in alta definizione può essere una valida scelta.


MOV (QuickTime Movie) MOV è il formato tipico di Apple QuickTime, utilizzato sui sistemi Mac, ed equivale ad AVI per Windows. E’ compatibile come AVI verso le due piattaforme (Apple e Windows). Supporta molti codec e molte funzioni video avanzate (compresa l'alta definizione). E’ molto usato per il video editing, soprattutto su Mac, oltre che su piattaforma Windows.


FLV (Flash video) Macromedia Flash ha introdotto la gestione dei filmati attraverso il formato FLV, un tipo di file che permette livelli di compressione, risoluzioni e qualità elevati e vanta benefici sia per l'utente, sia per la pubblicazione sul web. La tecnologia Flash è disponibile per tutti i computer ed i sistemi operativi (ma con il limite di non essere compatibile coi dispositivi Apple) e si trova già installata sulla maggior parte dei computer con s.o. Windows abilitati alla navigazione in Internet. E’ anche accettata dalla maggior parte dei siti che consentono di mettere online i video.


Formato nel senso di “dimensione in pixel� dei video


I FORMATI SCHERMO o ASPECT RATIO Un altro parametro considerare nel montaggio video è il "quadro" o "aspect ratio“, cioè il formato dello schermo col quale si intende poi rivedere il film. L'aspect ratio è il rapporto tra larghezza e altezza dell'immagine. In tutte le fasi (ripresa, editing e salvataggio finale) l'aspect ratio deve essere rispettato. Questo parametro è indicato tra le impostazioni del progetto nel software di video editing. Qui di seguito analizziamo i formati dello schermo più utilizzati.



4:3 (QUATTRO TERZI) Il cosiddetto 4 : 3 è il formato dello schermo standard della televisione fin dalla sua nascita. Era adottato in quasi tutte le trasmissioni televisive, anche se dalla nascita dei Dvd e dei nuovi formati televisivi digitali è destinato alla scomparsa.


16:9 (WIDE SCREEN) Il formato 16:9 Widescreen è caratterizzato dalle dimensioni orizzontali piÚ ampie del classico schermo televisivo, con le proporzioni panoramiche dello schermo cinematografico. Ne esistono varianti piÚ o meno allargate.


LETTERBOX Il Letterbox è la dimensione che permette di visualizzare il formato widescreen sui normali schermi 4:3. Il rapporto tra altezza e larghezza rimane uguale, ma l'immagine viene scalata fino a rientrare nello schermo e presenta di conseguenza due bande nere orizzontali sopra e sotto il video.


PAN&SCAN Il formato Pan&Scan è un’altra tecnica per visualizzare film widescreen su schermi 4:3. La differenza col letterbox sta nel mostrare solo la parte centrale dell'immagine tagliandola sui lati, per seguire la scena principale.


RISOLUZIONE VIDEO




FPS. COS'E'? La sigla significa “frame per second” e indica il numero dei fotogrammi che scorrono sullo schermo ogni secondo mentre si visualizza un filmato, ovvero la "frequenza fotogrammi". La maggior parte dei software di video editing riconosce la frequenza (NTSC o PAL), quindi il progetto ha già impostato il sistema corretto e compatibile con le immagini riprese. I due formati più utilizzati sono: NTSC: è un formato comunemente utilizzato nel Nord America e in Giappone e ha la frequenza di 29,97 fps. PAL: è un formato comunemente utilizzato dai dispositivi in Europa ed utilizza una frequenza di 25 fotogrammi al secondo.



Editing video: concetti generali


è il programma di video editing utilizzato in questo corso


EDITING VIDEO: CONCETTI GENERALI

Dopo aver collegato il nostro dispositivo di ripresa (smartphone, fotocamera o telecamera) al computer, trasferiremo i vari spezzoni di video in una cartella ove sia facile ritrovarli. Il lavoro di editing consiste nel disporre queste “clip video” nell’ordine più opportuno, utilizzando un apposito software (nel nostro caso ). Infatti possiamo cambiare la sequenza cronologica con cui sono state fatte le riprese e comporle come preferiamo. Per questo motivo il video editing digitale viene anche detto “non lineare”. Per eseguire la composizione, e scegliere quindi l’ordine di visione delle clip, le trascineremo col mouse nella timeline, ovvero “linea del tempo”, dove potremo spostarle ed elaborarle a nostro piacimento. Dopo aver tagliato dalle clip le riprese superflue o mal riuscite, si aggiungono le transizioni, la musica e i titoli. L’effetto finale del video così montato sarà piacevole e dinamico. Per facilitare il lavoro di editing, la timeline è in genere suddivisa in più canali orizzontali sovrapposti, chiamati “tracce”. Ogni traccia può contenere diversi elementi, affiancati in sequenza. In si trovano solo una traccia video, una audio e una per i titoli, ma i software più sofisticati ne possono avere anche molte decine.


ANTEPRIMA L’anteprima (o preview) consente di vedere il filmato montato prima del salvataggio finale. Una volta composto il progetto sulla timeline, non resta che verificare che tutto il materiale sia stato posizionato bene: per poterlo fare è utile la visione di una anteprima. Per controllare la riproduzione della sequenza delle clip video composte sulla timeline i software di video editing dispongono di un piccolo “monitor” e di un pannello di comando costituito dai classici pulsanti PLAY, STOP, PAUSE ecc., simile a quello dei comuni lettori DVD.


TAGLI E MONTAGGIO La televisione e il cinema ci hanno abituati a ritmi piuttosto veloci nei video e negli spettacoli in genere. Proviamo a guardare un film recente o un documentario e a contare quanti secondi dura uno stacco, cioè dopo quanto tempo cambia l’inquadratura. Una scena troppo lunga diventa noiosa e la spettatore si distrae. Quindi non dobbiamo aver timore a tagliare e accorciare le clip, conservandone solo gli elementi essenziali. Ne trarrà vantaggio la dinamicità del video, si ridurrà lo spazio su disco e l’effetto finale sarà migliore.


IL SONORO Una volta disposte le clip video sulla timeline nell’ordine preferito e averle revisionate con l’anteprima, si deve fare la scelta della colonna sonora se si desidera un sottofondo musicale. Nei software più evoluti è possibile conservare l’audio originale, registrato in fase di ripresa, oppure solo la musica o entrambi. Il sonoro è importantissimo, perché renderà più completa ed emozionante la visione del film. La musica deve armonizzarsi bene con il contenuto del video e seguirne l’andamento, utilizzando anche brani diversi, fusi tra loro con idonee dissolvenze, al cambio delle scene. Se il video sarà pubblicato sul web è meglio utilizzare musica “royalty free” per non violare il diritto d’autore, che può portare alla rimozione.


I FILE AUDIO DA USARE CON I VIDEO MP3 Il formato MP3 ha riscosso grande successo grazie alla sua capacità di compressione dei file musicali mantenendo una buona qualità. Codificato in MP3 (con bitrate 128) un minuto di musica “pesa” 1 MB, cioè 10 volte meno di un CD. E’ supportato da tutti i programmi di video editing ed è ideale per i brani di lunga durata. WAV E’ il formato audio più datato, ha una ottima qualità, ma è molto ingombrante e quindi utile per brevi effetti sonori. WMA Windows Media Audio è una tecnologia di compressione dei dati audio sviluppata da Microsoft in concorrenza a MP3 ed è quindi compatibile con


I TITOLI Per titolo s'intende il nome del filmato, i ringraziamenti finali (credits), i commenti o qualsiasi altra informazione che decidiamo debba apparire sul video. Possiamo posizionare i titoli sopra un clip esistente, su uno sfondo colorato o su una foto. E’ possibile scegliere il font (tipo di carattere), il colore, la dimensione e l’effetto. L'aggiunta di testo al video, grazie agli strumenti disponibili in ogni software di video editing, è un'operazione abbastanza semplice: è sufficiente impostare i parametri (dimensioni del carattere, colore, movimento …). Una volta digitato il testo da inserire, viene generata una sorta di "clip titolo" completa di effetti, che è utilizzabile sulla timeline. I titoli infatti possono essere trattati come una clip video e posizionati a piacere.


LE TRANSIZIONI Per unire le clip video tra loro possiamo usare delle transizioni, che fondono i cambiamenti di scena tra due clip video e rendono il filmato più gradevole, conferendogli un tocco professionale. Una transizione consente di unire la fine di una clip video con l'inizio della successiva, in modo visivamente piacevole. La transizione si sceglie tra quelle disponibili nel programma e quindi la si trascina col mouse nella timeline, tra le due clip da unire tra loro con l’effetto voluto . Le transizioni hanno una durata che spesso può essere modificata a seconda delle esigenze. Tra le transizioni più comunemente usate vi sono la dissolvenza, la sovrapposizione, la sfumatura e le numerose altre proposte da


EFFETTI SPECIALI E’ possibile applicare molti effetti speciali, per migliorare le clip video. Alcuni effetti servono a riparare eventuali errori e migliorare le riprese, modificandone la luminosità o il contrasto, o cambiando i colori o ammorbidendo la messa a fuoco. Altri sono più creativi, come il bianco e nero o il seppia. L’effetto seppia e il bianco e nero danno molta importanza alla scena e vanno usati quindi con criterio, e magari abbinati a un effetto “slow motion” (rallentatore). Questo effetto, quando disponibile, fa si che una clip sia riprodotta al rallentatore e dà risalto ai particolari della scena, come un momento critico durante una ripresa sportiva. Alcune volte è un buon metodo per “allungare” una scena che era stata ripresa in origine in modo troppo breve.


INTERFACCIA E PRINCIPALI FUNZIONI DI

clip da montare

file audio


Altri software per l’editing video Windows Movie Maker è un programma gratuito ed elementare, che però consente di iniziare a fare pratica di elaborazione video e apprendere le funzioni essenziali. Tuttavia ha alcune limitazioni, che possono in futuro costituire un ostacolo a fare i progressi desiderati. Si potrà allora passare ad utilizzare software più sofisticati. Le immagini a fianco illustrano alcuni programmi che sono un punto di riferimento per i video amatori evoluti, alla ricerca di risultati e prestazioni professionali. Cliccando sulle immagini è possibile visitare i siti di ciascun software.


Fine della parte teorica Passeremo ora a fare pratica di ripresa video e di elaborazione del girato con

A tutti i partecipanti sarĂ fornito un CD con contenuti utili allo svolgimento del corso ed agli approfondimenti personali.

Giorgio Belletti per UNITRE marzo 2016


CORSO DI BASE INTRODUTTIVO ALLA ELABORAZIONE VIDEO per UNITRE – Casale Monferrato

Giorgio Belletti per UNITRE marzo 2016


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