PIAZZA LIBERTA’ 1 21100 – VARESE TEL. 0332.252111 FAX. 0332.236626 www.provincia.va.it e-mail:provinciavarese@provincia.va.it
OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI VARESE SETTORE ECOLOGIA ED ENERGIA VIA PASUBIO 6 21100 – VARESE TEL. 0332.252829 FAX. 0332.252262 E.MAIL: OSSERVARIFIUTI@PROVINCIA.VA.IT
Redazione a cura dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti
In collaborazione con: Responsabili Comunali Servizio Gestione Rifiuti Comunita’ montane Responsabili Aziende di Raccolta Rifiuti ARPA Lombardia CCIAA Varese LIUC – Università Carlo Cattaneo Responsabilita’
Susanna Capogna Impostazione, analisi del sistema informativo, elaborazioni e stesura finale
Giorgio Ghiringhelli Michele Giavini
Nel presentare l’ultimo Report sulla produzione, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani della provincia nel corso del 2004 avevo espresso l’auspicio che la battuta d’arresto allora registrata rispetto alla progressiva precedente diminuzione della produzione dei rifiuti urbani in ambito provinciale fosse stata dovuta esclusivamente alle modifiche introdotte nei sistemi prima utilizzati per la contabilizzazione, e si fosse insomma trattato di un mero “incidente di percorso”, insuscettibile di essere considerato indicativo di un’iniziale non prevista disaffezione dei cittadini e dei comuni per le tematiche ambientali in genere, ed in particolare per quella oggetto della presente relazione. Sotto questo ultimo profilo, i dati relativi all’anno 2005 e contenuti nel report che qui si presenta appaiono anzi assolutamente incoraggianti, in quanto dimostrano, da un lato, l’infondatezza di ogni previsione pessimistica, e testimoniano, d’altro canto, che il trend virtuoso di diminuzione nella produzione dei rifiuti, a livello individuale come a livello collettivo, è ripreso (e forse non si era neppure interrotto). La soddisfazione, poi, aumenta quando si passa ad esaminare il dato relativo alla raccolta differenziata: i rifiuti prodotti in provincia, e fatti oggetto di recupero e riciclaggio, infatti, risultano per la prima volta di entità superiore rispetto a quelli smaltiti con i sistemi tradizionali dell’ avvio in discarica o della termovalorizzazione, e – dato particolarmente confortante – questi ultimi si collocano, in termini assoluti, al di sotto della soglia delle 200.000 tonnellate annue: un obiettivo che neppure la più ottimistica delle previsioni poteva indurre a sperare di raggiungere. In provincia si sono insomma, rispetto al passato, prodotti meno rifiuti , se ne sono smaltiti di meno in discarica o con la termovalorizzazione, ed oggi, con il 51,1 per cento di raccolta differenziata, Varese si colloca tra le prime dieci più virtuose province d’Italia. Del successo ottenuto nella politica seguita sino ad oggi va dato merito ai comuni della provincia ed ai loro abitanti. Questi ultimi hanno mostrato di ben comprendere che è loro interesse contribuire, magari a prezzo di qualche sacrificio individuale, al benessere collettivo ed alla salvaguardia dell’ambiente in cui vivono, mentre ai comuni va riconosciuto il merito di aver saputo organizzare i servizi di loro competenza nel migliore dei modi. Sulla base di tali considerazioni, non è azzardato guardare alla futura applicazione del piano provinciale di recente adozione con cauto ottimismo, con la consapevolezza che i risultati raggiunti sinora, e dei quali il presente Report è eloquente testimonianza, sono in linea con il progetto da realizzare in futuro. Un grazie particolare ai redattori del rapporto, che si sono ancora una volta mostrati all’altezza del compito loro affidato ed al personale tutto del settore. L’Assessore alla Tutela Ambientale Francesco Pintus
Revisione finale testi e dati
Norberto Ramazzi Piergiuseppe Sibilia
1
INDICE 1. INTRODUZIONE ..............................................................................................3 1.1.
I RIFIUTI: ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI ................................... 3
2. L’OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI ...............................................8 2.1. 2.2.
GLI OSSERVATORI RIFIUTI LOMBARDI................................................... 8 L’OPR DELLA PROVINCIA DI VARESE ................................................... 10
3. MODALITA’ DI ACQUISIZIONE DATI ED ELABORAZIONE ................. 11 3.1. 3.2. 3.3.
ACQUISIZIONE DATI.............................................................................. 11 IL CALCOLO DELLA PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA ... 11 L’INDICE DI EFFICIENZA ....................................................................... 12
4. IL PIANO PROVINCIALE RIFIUTI ED I SUBAMBITI................................ 13 4.1. 4.2.
IL PIANO PROVINCIALE RIFIUTI ............................................................ 13 I SUBAMBITI ......................................................................................... 14
5. I DATI SOCIO-ECONOMICI DELLA PROVINCIA DI VARESE.............. 15 6. SINTESI SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI ................................. 19 7. EFFICIENZA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI......................................... 24 7.1. 7.2.
L’INDICE DI EFFICIENZA ....................................................................... 24 NOVITA’ NEI PARAMETRI DELL’INDICE DI EFFICIENZA ....................... 24
8. PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI............................................................ 30 8.1. 8.2. 8.3. 8.4.
EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE...................................................... 30 LE DINAMICHE DI PRODUZIONE .......................................................... 30 PRODUZIONE DI RIFIUTI IN RAPPORTO ALLE AREE GEOGRAFICHE ... 31 PRODUZIONE DI RIFIUTI E VARIABILI DEMOGRAFICHE ED ECONOMICHE....................................................................................... 31
9. RACCOLTA DIFFERENZIATA.................................................................... 38 9.1. 9.2. 9.3.
ANALISI A LIVELLO PROVINCIALE ........................................................ 38 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN BASE A VARIABILI GEODEMOGRAFICHE................................................................................... 40 LE FRAZIONI MERCEOLOGICHE RACCOLTE........................................ 43
10. SISTEMI DI RACCOLTA............................................................................ 51 10.1. I SISTEMI DI GESTIONE DEI RIFIUTI..................................................... 51 10.2. LE ISOLE ECOLOGICHE COMUNALI ..................................................... 53 10.3. I GESTORI DEI SERVIZI DI RACCOLTA.................................................. 58
11. DESTINO DEI RIFIUTI ............................................................................... 60 11.1. IL DESTINO DEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI .......................................... 60 11.2. IL DESTINO DELLE FRAZIONI DIFFERENZIATE.................................... 61 11.3. IMPIANTI PER IL RECUPERO E RICICLAGGIO IN PROVINCIA DI VARESE................................................................................................. 62 11.4. LA NUOVA RACCOLTA DEL TETRA PAK CONGIUNTA ALLA CARTA E CARTONE .............................................................................................. 68 11.5. BABBO NATALE RICICLA IL CARTONE DEL LATTE ............................. 70
12. VALUTAZIONI ECONOMICHE ................................................................ 71 12.1. IMPORTANZA DELLA VALUTAZIONE DEI COSTI ................................... 71
13. INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE E PROMOZIONE ........................... 77
13.1. PROGETTO COMPOSTAGGIO DOMESTICO: “ADOTTALO, NON È UN BIDONE” ................................................................................................ 77 13.2. IL PROGETTO ACQUA POTABILE: “SI PUÒ BERE SENZA IMBALLO?”.... 80 13.3. EDUCAZIONE AMBIENTALE SUL PIANO PROVINCIALE RIFIUTI: “UN TESORO NEL BIDONE” .......................................................................... 82 13.4. PREMIAZIONE DEI COMUNI.................................................................. 83
14. SCHEDE DI SINTESI DI SUBAMBITI E CONSORZI ............................ 84 15. LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI IN PROVINCIA DI VARESE (DATI 2003)........................................................................................................ 96 15.1. CLASSIFICAZIONE E NORMATIVA DEI RIFIUTI SPECIALI ........ E RRORE . IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 15.2. IL MUD: MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE AMBIENTALE.............. 97 15.3. QUADRO GENERALE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE ........................ 97 15.4. ANALISI DELLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI.... 102 15.5. RIFIUTI SPECIALI POTENZIALMENTE RECUPERABILI........................ 106 15.6. PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI PER COMUNE.............................. 107
16. BIBLIOGRAFIA .........................................................................................108
2
L’Osservatorio Provinciale Rifiuti della Provincia di Varese (OPR) pubblica il suo 6° Rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti urbani. Come ogni anno questa attività ha richiesto il reperimento di numerosi dati ed informazioni, con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella filiera: Comuni, Consorzi, Aziende ed impianti di recuperosmaltimento, Comunità Montane, ARPA, CCIAA, etc. L’intento di questa pubblicazione rimane quello di definire e descrivere nel modo più esaustivo la realtà della gestione dei rifiuti, al fine di fornire uno strumento di approfondimento e di lavoro a tutti i soggetti citati ed ai decisori politici soprattutto in merito agli obiettivi previsti dal nuovo Piano Provinciale Rifiuti. In questa edizione si è però cercato di superare la logica di una pubblicazione esclusivamente tecnica al fine di produrne una rivolta ad un pubblico più ampio. Infatti il tema rifiuti coinvolge tutti i cittadini a partire dall’età scolastica e proprio per questo ci si è sforzati di “spiegare” anche ai non addetti i dati numerici ed inquadrarli nel contesto locale e globale. Per far questo, ad esempio, i paragrafi del Rapporto sono stati ordinati secondo la logica gestionale della filiera del rifiuto (produzione, raccolta, recupero, riciclo, smaltimento) e sono stati introdotti specifici approfondimenti tematici. Si è ritenuto altrettanto utile riportare in introduzione un paragrafo tratto dal recente libro “Pianeta rifiuti” di Lucia Venturi, che offre numerosi spunti di riflessione sulla produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata. 1.1.
I RIFIUTI: ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI
Il concetto di rifiuto, con la sua attuale accezione di "oggetto che non serve più ad alcuno scopo", è nei fatti relativamente recente, dato che per secoli i rifiuti dei cicli urbani o comunque gli scarti finali di processi di lavorazione sono stati oggetto di recupero e di riutilizzo. Quindi anche le nozioni di recupero o di riciclo si può dire che sono
INTRODUZIONE
1. INT RODUZ IONE
vecchie quanto il mondo e ve ne sono testimonianze assai note. Il problema dei rifiuti è rimasto del tutto marginale ed emarginato sino a che il sistema dello smaltimento basato sulle discariche è riuscito a metabolizzare a basso costo tutti gli scarti prodotti. Quando alla crescita dei rifiuti si è affiancata la crescita dei costi per smaltirli e dei conflitti sociali per individuare i siti di smaltimento, allora la tematica della gestione dei rifiuti è stata oggetto di ricerca di soluzioni da parte di tecnici e politici. Il problema è molto complesso dato che attiene, oltre che alla tematica gestionale, anche a sistemi e visioni del mondo che affrontano il modello di sviluppo e il tipo di economia ad esso legata e devono necessariamente coinvolgere gli stili di vita degli individui. I rifiuti infatti crescono tipicamente più del PIL. La produzione della quota degli urbani è cresciuta in Italia con un aumento percentuale del 2,4% tra il 1995 e il 2000, scesa solo per l'effetto della contrazione dei consumi al 1,2% negli anni successivi. In tutti i paesi dell'Unione i rifiuti crescono costantemente: i progressi compiuti in materia di riduzione restano alquanto deludenti, sebbene la prevenzione sia da molti anni un tema attorno al quale si costruiscono obiettivi e si orientano politiche nazionali e comunitarie. Il tema della prevenzione e della necessità di spezzare il nesso tra crescita economica, uso delle risorse e produzione di rifiuti è stata nuovamente ripresa dalla Commissione nella sua proposta relativa a una strategia dell'Unione europea per lo sviluppo sostenibile. Il VI° programma comunitario di azione per l'ambiente, inserisce l'obiettivo generale di garantire "una migliore efficienza delle risorse e una migliore gestione delle risorse e dei rifiuti ai fini del passaggio a modelli di produzione e consumo più sostenibili, dissociando pertanto l'impiego delle risorse e la produzione dei rifiuti dal tasso di crescita economica, e cercando di garantire che il consumo di risorse rinnovabili e non rinnovabili non superi la capacità di carico dell'ambiente". L'intento più che condivisibile espresso nel programma di azione della UE, che si pone l'obiettivo di diminuire l'uso delle risorse naturali dei materiali e dell'energia necessari per produrre merci
3
INTRODUZIONE 4
- affinché non si superi la capacità di carico dell'ambiente e di migliorare "sensibilmente l'efficienza delle risorse prevenendo la produzione dei rifiuti", trova un terreno ai limiti della praticabilità proprio in riferimento all'analisi della situazione reale che nello stesso programma è contenuta. Si afferma infatti che: "con l'aumentare della ricchezza e della produttività di una società come la nostra, cresce anche la domanda dei prodotti; unita al fatto che i prodotti hanno cicli di vita sempre più ridotti, questa situazione comporta un aumento della quantità dei rifiuti di prodotti ormai fuori uso e dei relativi rifiuti di estrazione e di fabbricazione. Parallelamente molti prodotti diventano sempre più complessi, essendo costituiti da molte sostanze diverse e ciò può aggravare ulteriormente i rischi per la salute e per l'ambiente legati ai rifiuti. E' evidente che, continuando con gli attuali modelli di consumo e di produzione, le quantità di rifiuti aumenteranno di conseguenza e una parte consistente di essi continuerà ad essere pericolosa". L'auspicato disaccoppiamento fra crescita economica e produzione dei rifiuti, senza una sostanziale revisione degli attuali modelli di consumo e di produzione, anche in presenza di un'azione concreta verso la prevenzione e la minimizzazione, non può che riguardare le sole percentuali incrementali, ma certamente non i valori assoluti: ad un aumento dei consumi pari al 10% si calcola che corrisponda un aumento di 3 punti percentuali nella produzione dei rifiuti. Dato che tutti i materiali usati in un'economia prima o poi diventano rifiuti, per ottenere cambiamenti di rilievo bisogna trasformare i modelli di produzione e di consumo. Con il termine metabolismo industriale s'intendono i processi che prelevano energia e materia dalle fonti naturali e ne scaricano poi i residui alterati nei vari comparti ambientali; in pratica tutti i materiali utilizzati dal sistema economico e sociale vengono poi scaricati nell'ambiente in eguale misura, fatta eccezione per i materiali che rimangono momentaneamente accumulati nei beni. Quindi la quantità reimmessa nell'ambiente è costante, mentre la qualità subisce un peggioramento ed aumenta in maniera impressionante l'entità dei prelievi di materia prima: nel secolo appena terminato l'utilizzo dei metalli è passato da venti milioni di tonnellate a un miliardo e duecento milioni e il consumo di carta è aumentato di quaranta volte. Il PIL
globale dell'intero pianeta, che si basa sull'uso e sulla trasformazione delle materie prime, nel 1950 era di 6.400 miliardi di dollari, alla fine del 1998 era di oltre 39.000 miliardi di dollari. I primi processi di riduzione dell’impiego di risorse naturali non hanno ancora dato risultati pienamente soddisfacenti e spesso anche per produrre servizi sono necessari ancora ingenti quantitativi di prodotti. Secondo uno studio pubblicato su Environmental Science and Technology, per produrre e utilizzare un solo microchip da computer dal peso di 2 grammi, sono necessari prodotti chimici e combustibile fossile pari a 630 volte il suo peso. La fabbricazione e la fase operativa di ogni chip di memoria di 1 centimetro quadrato implica l'utilizzo di almeno 72 grammi di prodotti chimici (molti dei quali tossici), 700 grammi di gas, 32mila grammi di acqua e 1.600 grammi di combustibile fossile (440 grammi dei quali per alimentare il ciclo di vita "tipico" di un chip: quattro anni di attività per tre ore ogni giorno). Se moltiplichiamo queste quantità per il numero di circuiti integrati che ogni anno l'industria elettronica produce (69 miliardi nel solo 2001) vengono fuori cifre spaventose, che gettano qualche ombra sulla reputazione del settore elettronico come di industria relativamente "pulita". Ciò non significa negare che vi sia una tendenza da parte del sistema industriale a ridurre la quantità di materiali utilizzati e di inserire nei cicli produttivi sostanze dotate di minore pericolosità, né tanto meno che non vi siano state molte iniziative volte al riciclaggio dei prodotti o all'allungamento del loro ciclo di vita. Ma è anche altrettanto vero che i volumi prodotti e consumati tendono, almeno per il momento, ad annullare i risultati ottenuti. È questo il caso dei prodotti cartacei. Secondo un'analisi dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (AEA), la carta è tra i materiali che ha raggiunto in assoluto i più elevati livelli di riciclo e recupero. Allo stesso tempo è il materiale di cui sono cresciute maggiormente le quantità utilizzate, anche se non tutto ciò che viene usato finisce nei canali classici dei rifiuti: in parte viene stoccato sotto forma di archivi, in parte viene smaltito attraverso altri comparti ambientali. La rivoluzione avviata dall'era hitech non ha quindi significato una contrazione dei consumi in materiale
più la differenza in termini di qualità, ma il messaggio che ad essi è associato e che viene veicolato attraverso il marchio. Il mercato crea dunque il consumatore, non solo in quanto fornisce un certo prodotto per un determinato bisogno, ma perché crea il bisogno stesso. Una società che mantiene questi modelli di consumo inevitabilmente deve fare i conti con il problema di una crescita dei rifiuti. Allo stesso tempo una società che consuma tanti prodotti, consuma anche tante materie prime. E’ stato calcolato che l'onere ecologico (la quantità di rifiuti generati nella produzione dei beni d'uso quotidiano) di uno spazzolino da denti è di un chilogrammo e mezzo, di un telefono cellulare di settantacinque chilogrammi e di un personal computer di 1.500 kg. Progettando questi prodotti in modo più ecologico e riutilizzandoli o riciclandoli una volta che sono diventati rifiuti si può evitare l'uso di grandi quantità di risorse naturali e si possono prevenire i relativi impatti sull'ambiente. Solo per le emissioni di gas a effetto serra, il riciclo di una tonnellata di carta evita la produzione di novecento chilogrammi di CO2 equivalenti, rispetto alla produzione di carta vergine. Per il PET, un tipo di materia plastica assai diffuso, il risparmio è di 1.800 chilogrammi, e per l'alluminio di 9.100. Ai fini della minimizzazione della produzione dei rifiuti oltre alla riduzione dei prodotti destinati a diventare rifiuti sono quindi da mettere in campo anche tutte quelle iniziative che portano ad un minor prelievo di risorse (che significa minor input di materiali nei processi produttivi), alla sostituzione di risorse non rinnovabili con risorse rinnovabili, alla sostituzione delle materie prime con quelle che derivano dal riciclo dei materiali. Tendere all'obiettivo rifiuti zero, significa anche riprogettare processi e prodotti al fine di ottenere un maggior utilizzo di materiali recuperati, di prodotti monomateriale, o con basso numero di materiali diversi, materiali ben identificati e facilmente gestibili a fine vita, prodotti che presentino una maggiore facilità di disassemblaggio una volta divenuti rifiuti e quindi più facilmente destinabili al riciclo. Una buona comunicazione finalizzata a far conoscere e acquistare prodotti con minor contenuto di imballaggi o ottenuti
INTRODUZIONE
cartaceo, ma al contrario una netta crescita. E' significativo che la vendita di stampanti cresca, in numero di pezzi, ad un ritmo superiore alla vendita di personal computer, e che la diffusione delle banche dati informatiche non abbia contribuito a ridurre i corrispettivi cartacei. Nel 2002 a livello mondiale, secondo uno studio realizzato dall'Università di Berkeley, sono stati creati cinque miliardi di gigabytes di nuovi dati, circa ottocento megabyte a persona con un incremento del 30% rispetto a quanto registrato nel 1999. Al contempo le informazioni diffuse attraverso libri, giornali e documenti d'ufficio è aumentata nello stesso periodo analizzato del 43%. L'incremento dei consumi del settore cartario dei prodotti per usi igienico-sanitario è invece molto indicativo di un cambiamento degli stili di vita che portano a privilegiare i prodotti monouso, ad esempio per le pulizie. Sono gli stessi cambiamenti di stile di vita che già avevano fatto registrare una variazione della composizione dei rifiuti domestici, con un aumento degli imballaggi a fronte di una diminuzione di scarti alimentari, spiegabili con il fatto che il lavoro esterno delle donne ha portato all'utilizzo di quote sempre maggiori di cibi pre-cucinati. Nonostante l'attività fuori casa, le donne continuano a rappresentare il 76% dei soggetti che fa la spesa, ma è cambiata comunque la modalità: non si va più ogni giorno nei negozi o mercati di quartiere, ma una volta alla settimana o ogni quindici giorni nei grandi supermercati. Questo ha comportato un aumento considerevole di merci imballate che devono stare in dispensa, tanto che il 50% di tutto il packaging e il 70% di quello familiare è dato dal settore alimentare. I cambiamenti sociali che vedono quote crescenti di single hanno determinato inoltre l'aumento dei prodotti monodose - che stanno sostituendo in maniera consistente le confezioni famiglia - e di conseguenza gli imballaggi tra i rifiuti. Anche i cosiddetti beni durevoli sono in realtà divenuti una contraddizione in termini: rispetto ad un passato recente costano infatti sicuramente meno, consumano meno energia e hanno migliori prestazioni in termini di efficienza, ma sono costruiti in maniera tale da durare un tempo ben determinato (circa tre anni) e soprattutto per non essere riparati. I consumi sono fortemente legati alla comunicazione, e le imprese private ormai da anni sono le principali finanziatrici di ricerche sociali applicate ai consumi, sulle quali impostano i loro piani marketing. Tanto che tra due prodotti dello stesso genere non conta
5
INTRODUZIONE 6
con materie riciclate, una pubblicità che orienti all'acquisto di beni e servizi ecologici o almeno a minor impatto ambientale, il ricorso agli acquisti verdi nella pubblica amministrazione, sono tutti strumenti che oltre a contribuire direttamente alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti hanno in sé anche la caratteristica di essere anche strumenti di indirizzo del mercato. Il rifiuto rappresenta una risorsa che trattata nei modi opportuni, può diventare assai preziosa soprattutto in un paese come il nostro che storicamente manca di materie prime. Ogni chilo di ferro, di carta, di vetro, di alluminio, di legno che sotterriamo in discarica o che bruciamo deve tendenzialmente essere importato dall'estero poiché non abbiamo significative capacità interne di produzione delle materie prime vergini: paradossalmente gettiamo in discarica le stesse materie prime e anche i rifiuti intesi come materie secondarie che poi compriamo all'estero. In questo quadro allora il tema del riciclo diviene la chiave di volta per ovviare alla carenza di materie prime da una parte e di sistemi di smaltimento dall'altra. Il processo del riciclo si può sviluppare compiutamente in un sistema industriale solo se si verificano alcune condizioni essenziali riconducibili da un lato allo sviluppo, al consolidamento e alla stabilizzazione di processi di raccolta differenziata di rifiuti e del loro trattamento per trasformarli in materia prima secondaria, dall'altro alla progettazione e alla realizzazione di processi industriali capaci di riutilizzare i flussi di rifiuti che da esse arrivano per trasformarli in semilavorati o in prodotti finiti. E' evidente che tra i due sistemi si deve necessariamente instaurare un elevato grado di coordinamento e di integrazione. La spinta alla raccolta differenziata con la forzatura degli obiettivi temporali avviata con il decreto Ronchi, costituisce senza dubbio una condizione basilare dal punto di vista dell'industria del riciclo, nel senso che consente la creazione di flussi costanti e stabili di materie prime secondarie essenziali affinché le industrie investano nello sviluppo di tecnologie. Altrettanto necessario è poi il concreto sviluppo di un mercato dei prodotti che da esso generano. Purché naturalmente sia alta la qualità del materiale iniziale e quindi la qualità del materiale raccolto è quindi indubbiamente importante al pari o più della quantità; non basta solo raccogliere tanto, bisogna raccogliere bene anche se
tale concetto fa ancora fatica a consolidarsi. Lo strumento che può aiutare a caratterizzare a pieno i vari flussi di rifiuto è indubbiamente l'analisi merceologica del rifiuto. L'utilizzo di sistemi basati sull'analisi merceologica permette quindi di raccogliere informazioni che limitando l'analisi al solo valore percentuale di raccolta differenziata andrebbero perse. Da tali analisi emerge in genere con una certa evidenza che i sistemi di raccolta "porta a porta" garantiscono, oltre ad elevate percentuali di raccolta (e quindi già un ottimo risultato quantitativo) anche un buona qualità dei materiali da avviare a recupero. La raccolta differenziata è lo strumento essenziale per garantire un sistema di gestione funzionale al modello che ha come obiettivo di arrivare a ridurre al minimo i rifiuti da smaltire, ma non è di per se stessa il sistema di gestione. Anche spingendo la raccolta differenziata al limite al 100% dei rifiuti prodotti è comunque necessario prevedere attività impiantistiche di trattamento e di smaltimento a valle del sistema di raccolta. In effetti in linea di principio nulla impedirebbe che la raccolta differenziata arrivi a separare in flussi distinti, anche se non tutti riciclabili, il 100% dei rifiuti. Ma è bene tenere presente - se l'obiettivo finale è la prevenzione dall'inquinamento e la tutela dell'ambiente - che il recupero di materie prime dai rifiuti si traduce in "inquinamento evitato" nel momento in cui queste stesse materie sono utilizzate, ma è altresì causa di "inquinamento indotto" da parte delle stesse operazioni di raccolte differenziate e degli impianti in cui il recupero avviene. E' intuitivo che l'inquinamento evitato cresca linearmente con i quantitativi di materiali avviati effettivamente a riciclo di materia; ma diversamente vanno le cose per l'inquinamento indotto, perché lo stesso crescerà esponenzialmente quando si supera una percentuale ottimale di raccolte differenziate che varia a seconda delle tipologie di materiali, ottenendo materiali via via più difficili da trattare e riciclabili con maggiore difficoltà tecnica. Spingere la raccolta differenziata oltre questa percentuale diventa perciò progressivamente meno vantaggioso dal punto di vista ambientale ed economico. Anche alcune strategie nei sistemi di
INTRODUZIONE
raccolta possono contribuire alla riduzione dei rifiuti prodotti e al tempo stesso a far aumentare la quota di materiale riciclato, in particolare il ricorso all'auto-compostaggio della frazione organica e alle incentivazioni tariffarie. Un altro elemento che può interferire fortemente sulla possibilità di diminuire la quantità di rifiuti prodotti è rappresentato dall'approccio ancora eccessivamente presente in Italia della gestione attraverso lo smaltimento. Con la disponibilità di discariche a costi relativamente bassi, resa possibile anche dall'ampio ricorso all'illegalità, è senza dubbio assai ridotta la motivazione a diminuire le quantità di rifiuti. Ma lo sarebbe altrettanto se lo smaltimento in discarica venisse sostituito dall'incenerimento con percentuali pressoché analoghe all'attuale smaltimento in discarica. L'obiettivo "rifiuti zero" non è raggiungibile quindi con la sola raccolta differenziata e sarà tecnicamente e operativamente possibile solo se si interviene in maniera determinante sul consumo di materia prima per la fabbricazione delle merci a favore di materiale derivante da riciclo e se si modifica l'attuale modello dei consumi. In altre parole è necessario ridurre il carico dell'economia nei confronti della biosfera e ciò non significa ridurre uno specifico tipo di risorse per un determinato bene di consumo, ma il complesso delle risorse che alimenta il nostro attuale sistema produttivo. Finché la crescita economica sarà strettamente collegata al consumo di risorse, lo sviluppo non potrà essere sostenibile nel lungo termine.
Tratto da: Lucia Venturi. Pianeta rifiuti. Ed. Le Balze. Roma, 2006.
7
OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI
2. L ’OSSERV AT ORI O PR OV INCIAL E RI FIUT I
8
Gli Osservatori Provinciali Rifiuti (OPR) rappresentano un importante strumento di controllo ed azione sul territorio, in merito ai rifiuti urbani (RU), in grado di funzionare da anello di congiunzione operativo tra gli organi nazionali e regionali (Ministero dell’Ambiente, Agenzia Nazionale Protezione Ambiente-ANPA, Osservatorio Nazionale Rifiuti-ONR, Osservatorio Regionale Rifiuti-ORR, coinvolti a vario titolo nella filiera del rifiuto) ed i Comuni e gli altri attori locali come Consorzi di Comuni, Comunità Montane, aziende di gestione dei servizi di raccolta e trasporto, impianti di riciclaggio o smaltimento, etc. La costituzione degli OPR è stata conseguenza del nuovo ruolo delle Province nella gestione dei rifiuti, già rivalutato dalla L. 142/90, e successivamente ampliato dal D.lgs n. 22/97, che prevede unitamente a funzioni di pianificazione e di controllo, anche quelle di conoscenza, verifica e monitoraggio sul territorio del sistema di gestione dei rifiuti urbani. I primi OPR sono stati costituiti attraverso Leggi o delibere regionali o provinciali promulgate solo in alcune aree del paese. Gli OPR, costituiti da uffici dedicati all’interno delle strutture provinciali, hanno trovato finalmente una precisa identità attraverso la chiarificazione normativa introdotta dalla L. 93 del 23 marzo 2001 (art. 10, comma 5), nella quale essi sono previsti per legge e sono rappresentati come “nodi” di una rete dell’ONR con funzioni di monitoraggio, programmazione e controllo del ciclo di gestione dei rifiuti. La costituzione di una rete organica che colleghi e correli tra loro gli OPR è un progetto, elaborato dall’ONR e dall’UPI, con il supporto di ANPA, fondamentale affinché le iniziative locali e l’enorme mole di dati raccolta sul territorio dagli OPR venga valorizzata potendo trovare quindi riscontro a livello nazionale servendo anche da base di discussione reale e da supporto alle decisioni del legislatore. Citando il documento congiunto UPI-ONR
(2000) emerge ancor più chiaramente l’intento generale di costituzione della rete tra osservatori: “...Al fine dell'organizzazione di un efficiente sistema di controllo, sarebbe opportuno prevedere che alle funzioni proprie dell'Ente Provincia si affianchino compiti più generali di conoscenza, verifica e monitoraggio del sistema di gestione dei rifiuti anche attraverso l'istituzione, in ogni Provincia, di strutture a ciò deputate... A tale specifica finalità mira la costituzione di una rete di Osservatori provinciali sui rifiuti, che siano in grado di raccogliere, analizzare ed elaborare dati sulla produzione e gestione dei rifiuti, omogenei e confrontabili, validati da un organismo tecnico all'altezza di gestire in maniera efficace l'informazione e di garantire il corretto coordinamento tra le amministrazioni locali e quelle centrali". Questo progetto supera per obiettivi e modalità operative l’iniziale visione dell’ONR come organo centrale, e lo trasforma in un organismo articolato in uffici periferici, dove gli OPR godono della necessaria autonomia organizzativa utile per adattarsi alle differenti situazioni in essere nelle diverse province italiane e siano quindi in grado di raccogliere, analizzare ed elaborare dati sulla produzione e gestione dei rifiuti, garantendo anche l’impiego di questi dati per costruire informazioni utili sia localmente che nel rapporto con le amministrazioni centrali. 2.1.
GLI OSSERVATORI RIFIUTI LOMBARDI
Gli Osservatori lombardi sono stati costituiti dalle Province a seguito della Legge Regionale 1 luglio 1993, n. 21 con anticipo rispetto alla tempistica nazionale precedentemente citata in premessa. La Legge Regionale 21/93 infatti prevede all’art.2 (comma 2, lettera e) che sia di competenza delle Province Lombarde “...il rilevamento statistico dei dati inerenti alla produzione ed allo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilabili per ambito provinciale, secondo le modalità stabilite dalla Giunta Regionale.” Inoltre la medesima legge delinea all’art. 4 i compiti e le caratteristiche dell’Osservatorio Regionale Rifiuti (precedentemente istituito con la Legge Regionale 28 giugno 1988, n. 37):
L’Osservatorio Regionale assicura la divulgazione dei dati (inerenti i rifiuti) con sistemi informativi, sia con la pubblicazione di elenchi, prospetti, sintesi, relazioni (comma 2); l’ORR si avvale dei dati comunicati dalle Province; l’ORR ha modalità di funzionamento e organizzazione stabilite dalla Giunta Regionale; la Giunta Regionale presenta annualmente una sintesi dei dati rifiuti (raccolti ed elaborati dall’ORR) al Consiglio Regionale.
La nuova normativa regionale sui servizi di pubblica utilità (L.R. 26/2003) conferma il ruolo delle Province nel monitoraggio dei dati sui rifiuti, come indicato all’art.16 comma f). Per adempiere a questo nuovo compito (che si assomma ad altri di pianificazione e controllo per i quali esistevano già uffici preposti) sono stati istituiti, con il piano provinciale rifiuti o con apposite delibere, presso tutte le istituzioni provinciali lombarde, degli uffici specifici che sarebbero poi divenuti naturalmente degli OPR. A livello operativo gli OPR delle diverse Province si differenziano molto per la gestione (interna o esterna, attraverso professionisti o società di consulenza), per il personale (numero di addetti per OPR) sia per i compiti (solo raccolta ed elaborazione dati oppure nuove funzioni di supporto all’amministrazione provinciale o ancora apertura di sportelli di supporto a Comuni e cittadini e alle imprese, funzioni di promozione sul territorio, etc.). Quanto detto dimostra come gli Osservatori lombardi abbiano di fatto precorso i tempi, assumendo funzioni di programmazione e controllo, anticipando in questo modo quanto ha previsto il D.lgs 22/97 per la struttura dell’ONR. In particolare le innovative funzioni degli Osservatori lombardi sono state: il contributo alla predisposizione e aggiornamento, nonché verifica degli obiettivi, dei Piani Provinciali Rifiuti; programmazione di accordi di programma, contratti e convenzioni tra gli “attori” coinvolti a vario titolo nella filiera del rifiuto urbano (RU); rapporti con le altre istituzioni coinvolte nel controllo e programmazione della
gestione dei rifiuti (ANPA, ARPA, ONR, CONAI e altri consorzi di filiera, etc.); supporto ai Comuni nella redazione di capitolati tecnici, bandi di gara, piani economicofinanziari, etc.); organizzazione di campagne per analisi merceologiche; verifica dei dati di flusso (origine, destino, quantità e qualità) dei rifiuti urbani prodotti, differenziati, recuperati-riciclati, smaltiti, etc.; analisi dei costi per la gestione (raccolta, trasporto, riciclo, smaltimento, etc.), delle tariffe e della TARSU; organizzazione di “sportelli rifiuti” rivolti a cittadini, Comuni, sistema scolastico provinciale ed associazione (ambientalisti, comitati spontanei, etc.); redazione di rapporti, relazioni e pubblicazioni (come newsletter periodiche) sia ad uso interno che rivolte a cittadini o amministratori pubblici; predisposizione di campagne di sensibilizzazione ed informazione, con vari mezzi (opuscoli, filmati, programmi informatici, etc.) riguardanti le raccolte differenziate, il compostaggio domestico, la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti, etc.; organizzazione di convegni ed incontri pubblici sui temi precedentemente riportati; predisposizione di un sito internet dedicato per favorire e velocizzare il trasferimento dei dati raccolti e delle informazioni.
OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI
Nonostante la libertà organizzativa, ai fini di garantire l’omogeneità di raccolta dei dati nelle diverse Province (compito costitutivo degli Osservatori lombardi), è stata predisposto con una specifica deliberazione regionale (D.G.R. 29 aprile 1999, n. 42733), un unico modello di scheda per la raccolta dati a livello comunale. Questo consente evidentemente di rendere omogenee le informazioni raccolte dai diversi Osservatori lombardi, ma soprattutto
9
OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI
di garantire la possibilità di effettuare confronti tra i risultati ottenuti. Una menzione particolare merita il sistema di raccolta, informatizzazione ed elaborazione dei dati, predisposto dall’ORR con il supporto degli OPR. A partire infatti dalla scheda unica di raccolta dati già citata, indispensabile al fine di coinvolgere e motivare i tecnici comunali, è stato realizzato un software in grado di garantire sia l’attendibilità dei dati, attraverso un processo di validazione e verifica, sia una semplificazione per la predisposizione di report sintetici. Grazie a questo software è infatti possibile eseguire delle prime elaborazioni sui dati comunali, creando un database omogeneo che permette anche raffronti con i dati degli anni precedenti. Ultimo passaggio introdotto in tutte le Province lombarde (e dal 2005 per tutte le Province Venete con cui è stato siglato un accordo per costruire un unico database Lombardia-Veneto), è l’acquisizione via web dei dati della scheda rifiuti, attraverso la sua informatizzazione, procedura in grado di ottimizzare l’acquisizione dei dati comunali consentendo un risparmio di risorse e tempo. 2.2.
L’OPR DELLA PROVINCIA DI VARESE
L’OPR di Varese è stato costituito nel 2001 a seguito di apposita Deliberazione della Giunta Provinciale (PV n. 61 del 20/02/2001), con l’affidamento della gestione ad una società di consulenza esterna. L’OPR di Varese presenta una struttura articolata su differenti “fronti” operativi: attività di tipo back office: raccolta, analisi ed elaborazione dei dati rifiuti, monitoraggio, produzione di documenti tecnico/informativi relativi sia agli scenari comunali che a quello provinciale servizi di tipo front office: attività di supporto e coordinamento rivolta alle Amministrazioni Comunali (ad esempio per la redazione di capitolati d’appalto o di regolamenti comunali, etc.) e agli utenti dei servizi rifiuti; rapporti con soggetti terzi attraverso appositi sistemi di informazione rivolti in particolare ai consorzi o aziende operanti nella gestione dei rifiuti; attività di comunicazione ed educazione: realizzazione di campagne d’informazione ed educazione su
10
tematiche specifiche (ad esempio la riduzione della produzione di rifiuti) inerenti i rifiuti ed estese a tutto il territorio provinciale; predisposizione di documenti, pubblicazioni e organizzazione di incontri pubblici. Per l’espletamento delle funzioni l’OPR opera con un ufficio/sportello aperto due giorni a settimana. Lo sportello è uno strumento indispensabile per interloquire con i Comuni, per supportarli direttamente nelle attività decisionali ed operative della gestione rifiuti. Alle attività di sportello sono affiancate quelle sul territorio necessarie per la verifica puntuale delle situazioni in essere (verifica dei sistemi di raccolta, delle attrezzature presenti, etc.).
OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI
DELLA PROVINCIA DI VARESE SETTORE ECOLOGIA ED ENERGIA VIA PASUBIO 6 21100 – VARESE TEL. 0332.252829 FAX. 0332.252262 E.MAIL: osservarifiuti@provincia.va.it
3. MODAL IT A’ DI ACQU ISIZ IONE DAT I ED EL AB ORAZIONE 3.1.
ACQUISIZIONE DATI
L’OPR della Provincia di Varese esegue ogni anno il rilevamento statistico dei dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani attraverso la tecnologia web predisposta da ARPA Lombardia con la collaborazione di tutte le Province lombarde che prevede un unico applicativo per i 1546 Comuni lombardi hanno compilato la scheda rifiuti on line. L’applicativo utilizzato per il trattamento dei dati consente l’esecuzione delle seguenti attività: autenticazione per la compilazione/visualizzazione, seconda password per la conferma dei dati, possibilità di compilazione in più sessioni, e la segnalazione errori di compilazione. Inoltre dal 2004 sono possibili le seguenti funzionalità avanzate per l’inserimento dei dati da parte dei Comuni: introduzione della codifica CER dei rifiuti; uniformità della modalità di inserimento dei dati sui rifiuti (una pagina per ogni rifiuto); inserimento costi del servizio nel formato delle specifiche schede del MUD; ulteriori informazioni generali sul Comune, sulla diffusione del compostaggio domestico e sull’introduzione della tariffa; forum di discussione; predisposizione dei due file del MUD da inviare alla CCIAA. .
IL CALCOLO DELLA PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA
La percentuale di raccolta differenziata, parametro previsto per legge come obiettivo sia a livello nazionale sia a livello locale (Piano Provinciale Rifiuti), rappresenta la frazione di rifiuti urbani intercettata in maniera differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti, al fine di avviarla ad operazioni di recupero e sottrarla allo smaltimento, o, nel caso delle frazioni pericolose, al fine di avviarle ad uno smaltimento dedicato onde ridurne la pericolosità per l’ambiente. La procedura di calcolo della percentuale di raccolta differenziata non è ancora univocamente definita a livello nazionale. Come specificato dall’ARPA Lombardia, è data dal rapporto tra la sommatoria dei pesi delle frazioni raccolte in modo differenziato ed il peso totale dei rifiuti urbani, incluso lo spazzamento stradale, con l’esclusione dei rifiuti inerti e di quelli cimiteriali. %RD =
(Somma
ELABORAZIONE DATI
3.2.
frazioni RD) + (materiali recuperati da rif .ingombranti ) Totale RU − Cimiteriali − Inerti
Considerazioni a parte meritano i rifiuti ingombranti. Infatti questa frazione è una delle prevalenti in peso e si differenzia dalle altre in quanto non è omogenea, non ha una composizione stabile nel tempo e soprattutto non ha alcun materiale prevalente. Inoltre spesso i materiali di cui è composta non sono facilmente separabili per venire avviati a specifici circuiti di riciclo. Anche quest’anno l’Osservatorio Rifiuti ha adottato le modalità di computo degli ingombranti stabilite dall’ARPA Lombardia, che consentono di considerare come frazione di raccolta differenziata (per il calcolo dell’RD) la parte di ingombranti effettivamente recuperata, imputando, ai fini del calcolo una percentuale di recupero effettivo di ingombranti pari a circa il 20% in peso, variabile per i recuperatori a seconda di quanto dichiarato nelle “schede impianti” compilate dagli stessi gestori di impianti di selezione e cernita e da ulteriori verifiche di approfondimento.
11
ELABORAZIONE DATI
3.3.
L’INDICE DI EFFICIENZA
L’Indice di Efficienza rappresenta lo strumento attraverso il quale è possibile confrontare diverse realtà di gestione dei rifiuti urbani all’interno della provincia di Varese. Introdotto per la prima volta nel 2001, consente il superamento della percentuale di raccolta differenziata quale unico parametro di riferimento, mediante una valutazione multiparametrica che permette di confrontare tra loro diversi sistemi di gestione integrata dei rifiuti nelle realtà comunali. A ciascun parametro considerato è stato assegnato un fattore di importanza, in base alla sua significatività rispetto agli obiettivi di una buona gestione dei rifiuti urbani. I valori di ogni parametro sono stati distribuiti in ordine crescente nell’arco di cinque fasce di merito: in questo modo un Comune risulta tanto più meritevole quanto più alta è la posizione occupata per ogni parametro. La suddivisione in fasce per i parametri che presentano un’ ampia variabilità è effettuata, a partire dall’anno 2000, con il metodo dell’ottimizzazione di Jenks, per consentire un’omogeneità dei dati e permettere confronti. La formula per il calcolo dell’indice di efficienza è la seguente:
I=
∑ ( P ⋅ F ) ⋅10 max ∑ ( P ⋅ F ) i
i
i
i
Occorre cioè eseguire la sommatoria dei punteggi assegnati in base alla classe, ognuno ponderato dal fattore di importanza che viene assegnato alla classe stessa. Il risultato viene poi normalizzato dividendo per il massimo punteggio ottenibile e moltiplicando per 10, allo scopo di ottenere un numero che può variare tra 0 e 10. Nel capitolo specificatamente dedicato sono riportati i necessari approfondimenti sulle modalità di calcolo dell’Indice di Efficienza e le novità introdotte a partire da quest’anno.
12
4. IL PIAN O PR OV INCIAL E RI FIUT I ED I SUB AMB IT I 4.1.
IL PIANO PROVINCIALE RIFIUTI
La raccolta e l’elaborazione dei dati ha come scopo quello di fornire gli strumenti per confrontare tra loro le diverse realtà comunali, consentendo anche di valutare l’efficacia delle strategie poste in essere per la riduzione dei rifiuti o il miglioramento della raccolta differenziata. Inoltre a livello provinciale, regionale e nazionale sono di basilare importanza per verificare gli andamenti caratteristici di fenomeni legati alla produzione, alla gestione e al recupero/smaltimento dei RU e monitorare gli effetti delle decisioni e delle strategie impostate sul territorio. In ultimo, ma non meno importante, i dati rifiuti servono agli Enti per impostare correttamente le loro strategie di programmazione per la gestione dei rifiuti, ed in particolare per le Province cui è demandato l’onere di programmazione per quanto attiene ai rifiuti urbani. La Provincia di Varese ha affidato all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese ed alla Scuola Agraria del Parco di Monza, l’incarico per la revisione e aggiornamento, ai sensi della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani ed Assimilati ex legge regionale 21/93. Il Piano Provinciale rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale, P.V. n. 65 in data 1.12.2005, è così articolato:
Sezione 1 Principi di riferimento ed inquadramento normativo Il Trattamento dei RU in Provincia di Varese – Stato di fatto Funzioni ed indirizzi del Piano Provinciale Strategie per l’informazione, la sensibilizzazione ed il coinvolgimento della popolazione
Quantitativi raccolti - l’evoluzione attesa Obiettivi del Piano Provinciale Sezione 2 Impianti di recupero e trattamento dei rifiuti residui Individuazione delle Aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e/o smaltimento dei RU
Tutti i documenti relativi al Piano sono scaricabili sul sito internet della Provincia, con il seguente percorso: “www.provincia.va.it > Settori dell’Ente > Ambiente, Ecologia ed Energia > Piano Provinciale per la gestione integrata dei rifiuti urbani ed assimilati”. Di seguito e prima della presentazione dei dati del 2005 si riportano le funzioni, gli indirizzi ed i principi ispiratori del nuovo Piano Provinciale Rifiuti riportati nella Sezione 1, in modo che la successiva lettura dei dati sia ispirata ad una valutazione complessiva in linea con il nuovo scenario di riferimento normativo locale.
PIANO PROVINCIALE RIFIUTI E SUBAMBITI
Gli elementi su cui è stata basata l’elaborazione del Piano, per rispondere ai disposti di Legge e rendere lo studio esaminabile da un punto di vista di concreta fattibilità, possono essere così riassunti: a) Trattamento dei rifiuti finalizzato al massimo contenimento possibile dei quantitativi di materiale destinato allo smaltimento finale in discarica, constatata la natura geo-morfologica del territorio provinciale e la conseguente, scarsissima disponibilità sul territorio stesso di siti adeguati alla apertura di nuove discariche. b) Utilizzo di tecnologie avanzate sia dal punto di vista della resa del trattamento sia dal punto di vista delle garanzie di salvaguardia ambientale. c) Trattamento dei rifiuti destinato al massimo recupero energetico possibile. d) Trattamento dei rifiuti destinato al massimo reimpiego in agricoltura delle frazioni organiche raccolte per via differenziata, attraverso la produzione di compost di alta qualità.
13
PIANO PROVINCIALE RIFIUTI E SUBAMBITI
L’impostazione metodologica del nuovo PPGR terrà conto della corretta “gerarchia” dei metodi di gestione dei rifiuti, individuata dalla legislazione europea, nazionale e regionale di riferimento: 1. prevenzione (riduzione) 2. recupero di materia 3. recupero di energia (produzione ed uso di CDR o incenerimento con recupero energetico) 4. smaltimento (incenerimento senza recupero energetico e messa in discarica). Il privilegio all'opzione del recupero di materia (“riciclaggio” in senso lato) rispetto a quella del recupero energetico è stato definito dalla normativa Europea di settore sulla base di una serie di considerazioni tecniche:
il riciclaggio, necessitando della separazione dei rifiuti alla fonte, coinvolge direttamente gli utilizzatori dei beni e quindi è uno strumento insostituibile di crescita della consapevolezza del problema dello smaltimento dei rifiuti negli stessi consumatori, creando quindi i presupposti per un’azione indotta di prevenzione (minore acquisto di prodotti non riciclabili); in linea di massima il riciclaggio, oltre a permettere un minor consumo di risorse e materie prime, consente un risparmio energetico superiore a quello ottenibile con termodistruzione e relativo recupero di energia; il riciclaggio consente di ridurre l’impatto ambientale relativo alle emissioni degli impianti di termodistruzione; il sistema del riciclaggio consente di creare una serie di attività ad elevata intensità di manodopera (“labour intensive”), sia nella fase di raccolta (es. raccolte porta a porta), sia nell’eventuale fase di selezione dei materiali (es. selezione manuale del secco-leggero), con benefici occupazionali di interesse non trascurabile.
4.2.
I SUBAMBITI
La suddivisione della provincia di Varese in sub-ambiti è stata effettuata sulla base dell’analisi della realtà territoriale ed organizzativa dell’attuale sistema di raccolta, trattamento e smaltimento RU, con l’obiettivo di valutare i fabbisogni impiantistici in funzione di: omogeneità territoriale dal punto di vista della produzione quali/quantitativa dei rifiuti e viabilistico indicazioni espresse dai singoli Comuni in fase di valutazione preliminare delle proposte di Piano necessità di mantenere comunque una dimensione critica minima del bacino di utenza sotteso agli impianti tecnologici Sulla base dei criteri suaccennati, si è quindi individuata una suddivisione del territorio provinciale in 5 sub-ambiti così come elencati e riportati nel GIS: 1. 2. 3. 4. 5.
sub-ambito Centrale sub-ambito Nord-Occidentale sub-ambito Nord-Orientale sub-ambito Sud-Occidentale sub-ambito Sud-Orientale
PI NOS ULLA S PONDA DEL LA GOMA GGIORE
TRONZ ANO LA GOMA GGI ORE
VE DDAS CA CURI GLI A CON MONTE V A I S CO MA CCA GNO
AGRA
DUME NZA
LUI NO
GE RMIG NA GA CRE ME NAGA BREZ Z ODI B E DE RO CA DEGL A I NO- V C I ONA GO I MONT EGRI NO V AL TRA VA GL A P ORTO VA LT RAV A GL I A
LA VE NA P ONT E T RES A
MES ENZ ANA BRI SS A GO- V ALT RA VA GLI A GRANTOL A
CA S TE L VE CCA NA
CUGLI A TE - F AB I AS CO MA RCHI ROLO
MAS CI A GO PRI MO RA NCI OV A LCUVI A
DUNO
L AV ENO MOMB EL LO
CAS AL Z UI GNO CI T TI GLI O
BRENT A
B EDE ROV A LCUVI A V ALGA NNA
CUV EGLI O
AZZ I O
CUA SS OA L MO NT E P ORT OCE RE S IO
B ES A NO
B RIN Z I O CA ST EL LO CAB I AGLI O
GEM ONI O SA NGIA NO
BRUS IMP IA NO
MA RZ I O
CA S SA NO VA LCUVI A CUN ARDO F ERRE RA DI V ARE S E
ORI NO
CUV IO
CA RAV AT E
BI S US CHIO
S A LTRI O
Subambiti 1 - Centrale 2 - Nord - Occidentale 3 - Nord - Orientale 4 - Sud - Occidentale 5 - Sud - Orientale
LEGGI UNO COCQUIO - TRE VI S AGO
V IGGI U` CLI VI O
B ARAS S O COME RIO LUV I NAT E
BE SOZ ZO
MONV AL LE
GAV I RAT E
IN DUNO OLONA
A RCI SA T E
BA RDE LL O CA SCI A GO B REB B IA
CA NTE LLO
MA LGE SS O B REGA NO V A RE S E
B IA NDRONNO IS P RA TRAV E DONA - MONAT E RANCO
CAZ Z AGO BRA B BI A CADREZ Z AT E OS MA TE
TE RNA TE
MAL NAT E
GAL LI A TE LOMBA RDO BODI OL OMNA GO I NA RZ O A ZZ AT E
COMAB B IO ANGE RA TA N I O
GA ZZ A DA - S CHI A NNO BUGUGGIA T E LOZ ZA
DAV ERI O
VA RA NOB ORGHI
B RUNE L LO
CA SA L E LI T TA CROSI O DEL LA V A LLE
MORAZ Z ONE CA S TI GLI ONE OLONA V ENEGONO SUP E RI ORE
CA ST RONNO
MERCA LLO
VE DANO OLONA
S UMI RA GO S E ST OCA LE NDE
CA RONNO VA RE SI NO GORNA TE OLONA V E NE GONOI NFE RIORE
MORNA GO V ERGI AT E
S OL B IA T E A RNO A LB IZ Z AT E CA ST E LS EP RIO CA RNA GO TRADA TE JE RA GO CON ORA GO
GOLA SE CCA
ARS AGO S EP RIO
B E SNA TE
LONA T E CE PP I NO
OGGIONA CON S ANTO S TE FA NO
CAV ARI A CON PRE ME ZZ O
CA I RA TE
CA S SA NO MAGNAGO S OM MA LOMB A RDO CA S ORATE SE MP I ONE
GA L LARA T E
FA GNANO OLONA GORLA MAGGI ORE
S OL B IA T E OLONA
CA RDANO AL CA MPO
GORLA MI NORE
CI S LAGO
GE RENZA NO OLGI AT E OLONA
V IZ ZOL A T C I I NO FE RNO
MARNA TE
SA RONNO
S A MARA TE CAS TE L LANZ A
UB OLDO
B US T OA RSI Z O I
L ONA T E P OZZ OL O
14
CARONNO PE RTUS EL LA ORI GGI O
*a cura del CeRST – Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio – LIUC – Università Carlo Cattaneo – Castellanza
Il sistema territoriale della provincia di Varese si caratterizza per una stratificazione e una concentrazione sociale ed economica in un contesto fortemente antropizzato. Rilevanti risorse paesistico-ambientali, tuttavia, sono presenti nella parte alta della provincia, interessata da laghi e montagne, dove l’industria lascia il passo alla ricettività turistica. Il territorio provinciale si estende per 1.199 chilometri quadrati ed è suddiviso in 141 comuni. In prevalenza il territorio è collinare, per 552 kmq, mentre la superficie montuosa è pari a 383 kmq e quella pianeggiante a 264 kmq. Sotto il profilo demografico, si rileva, in base agli ultimi dati disponibili al 1 gennaio 2005, che la popolazione residente in provincia risulta essere pari a 843.250 persone, di cui 433.481 donne. Totale Maschi
Totale Femmine
Maschi + Femmine
0-5
23709
22518
46227
6-15
38366
36464
74830
16-25
42346
39880
82226
26-45
137065
131072
268137
46-65
107556
112527
220083
Oltre 65 Totale
60727
91020
151747
Classe d'età
409769
433481
843250
Provincia di Varese: popolazione residente al 1 Gennaio 2005, suddivisa per classi d’età e sesso (dati Istat). A pag. 32 sono riportati invece i dati dichiarati dai Comuni relativi al 31 dicembre di ogni anno.
Alla stessa data, la popolazione straniera residente conta 41.206 persone, di cui 35.566 extra-comunitari. Confrontando i dati dei permessi di soggiorno rilasciati nelle province lombarde nel 2004, la provincia di Varese
è la quarta, dopo Milano, Brescia e Bergamo. Negli anni più recenti, la dinamica dei permessi di soggiorno rilasciati a Varese, mostra del resto un sensibile incremento, vista la capacità di assorbimento di manodopera da parte dell’industria locale. 2001
2002
2003
2004
16.859
20.126
21.076
30.625
Provincia di Varese: permessi di soggiorno rilasciati, 2001-2004
Rapportando popolazione residente e superficie, la densità demografica risulta particolarmente elevata, pari a circa 703 abitanti per kmq. Questo dato qualifica la provincia di Varese come quinta nella graduatoria nazionale. Secondo i dati elaborati dall’Istituto Tagliacarne, il reddito disponibile procapite è pari a 17.866 euro, mentre i consumi pro-capite interni si sono assestati a 13.905 euro. Inoltre, è possibile distinguere tale valore suddividendolo tra consumi alimentari e non alimentari: i consumi alimentari pro-capite risultano pari a 1.929 euro, mentre quelli non alimentari a 9.533. Sotto il profilo economico, sia in termini di addetti sia in termini di valore aggiunto prodotto, l’industria costituisce la principale attività svolta in provincia di Varese. Il totale degli occupati è pari a 384.682.
Totale Agricoltura Industria manifatturiera Costruzioni Servizi
DATI SOCIO-ECONOMICI
5. I DAT I SOCI OEC ONOMIC I DEL L A PR OV INCIA D I V ARESE*
Valore aggiunto – mln di euro 19.841 61 6.553 753 12.475
Valore aggiunto per attività economica, 2004 (Dati Istituto Tagliacarne)
Il tessuto economico-produttivo della provincia di Varese risulta essere assai composito e diversificato. Il ricco substrato produttivo caratterizzato dalla molteplicità di specializzazioni presenti sul territorio rende Varese un esempio di “multidistretto”, in cui trovano posto numerosi sottosistemi produttivi locali
15
DATI SOCIO-ECONOMICI
Mentre infatti le attività manifatturiere - esposte alla concorrenza internazionale mossa in particolare da Paesi a differente struttura di costi produttivi - subiscono un considerevole decremento (-1.112), salgono indistintamente tutte le attività legate al terziario: i servizi immobiliari e di noleggio di nel 2005 contano 1.711 imprese in più rispetto al 2000 così come le costrizioni ben 2.135; i servizi di trasporto e magazzinaggio salgono di 318 unità, gli alberghi e i ristornati di 252. Per completare il quadro relativo al profilo socio-economico della provincia di Varese, è opportuno ricordare anche i dati relativi al flusso turistico che interessa il territorio, in particolare modo nella zona nord-ovest. Se si osservano i dati a partire dal 1998 fino agli ultimi valori disponibili ovvero i dati al 2004, si nota un incremento marginale ma comunque costante degli arrivi di turisti italiani, mentre si riscontra una vera e propria impennata da parte dei turisti stranieri, il cui numero è cresciuto del 55% nel periodo considerato.
nei settori della meccanica, del tessileabbigliamento, dell’aeronautica, della gomma-plastica, del chimicofarmaceutico, ma anche dell’occhialeria. La differenziazione produttiva costituisce un’indubbia forza di questa provincia, poiché mette al riparo il territorio nel breve periodo dagli effetti di andamenti congiunturali di singoli settori, che potrebbero risultare complessivamente negativi. Più in dettaglio, al fine di cogliere quelle che sono le dinamiche e le trasformazioni più recenti che hanno interessato il territorio provinciale, è possibile osservare i dati relativi alle imprese registrate presso la CCIAA. Osservando i valori dal 2000 al 2005 si rileva una significativa trasformazione del tessuto socioeconomico varesino, visto l’incremento di attività del settore terziario a scapito di quelle manifatturiere, che del resto si trovano a fronteggiare un sistema competitivo in profondo mutamento.
Agricoltura, caccia e silvicoltura
Pesca, piscicoltura e servizi connessi
2000
2001
2002
2003
2004
2005
00/05
1.967
2.010
2.025
2.085
2.106
2.269
302
25
23
23
22
20
20
-5
Estrazione di minerali
32
31
30
28
28
27
-5
Attività manifatturiere
13.048
12.907
12.642
12.485
12.177
11.936
-1.112
34
31
37
43
43
39
5
Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua Costruzioni
9.239
9.564
9.982
10.459
10.961
11.374
2.135
15.959
15.838
15.788
15.765
15.742
15.810
-149
Alberghi e ristoranti
2.748
2.762
2.798
2.862
2.896
3.000
252
Trasporti, magazzinaggio e comunicazione
1.810
1.869
1.947
2.032
2.110
2.128
318
Intermediazione monetaria e finanziaria
1.487
1.561
1.543
1.555
1.507
1.549
62
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca
8.148
8.572
8.827
9.094
9.417
9.859
1.711
181
190
209
210
213
207
26
Commercio ingresso e dettaglio beni personali e per la casa
Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici,sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e conviventi Imprese non classificate TOTALE
275
299
310
320
338
370
95
3.178
3.202
3.240
3.256
3.324
3.311
133
2
2
2
2
417
420
418
61.299
62.319
270
278
308
360
58.403
59.139
59.711
60.578
-270
Imprese attive iscritte alla CCIAA di Varese (2000-2005) (Dati Movimprese)
16
3.916
DATI SOCIO-ECONOMICI
Arrivi e presenze in provincia di Varese (19982004) (Dati Istat)
17
DATI SOCIO-ECONOMICI
PINO SULLA SP ONDA DEL LAGO MAGGIORE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZZO DI BEDERO CADE GLIANO - V ICONAGO MONTEGRINO V ALTRAVAGLIA PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRES A
MESE NZANA BRISSAGO - VALTRAVAGLIA CUG LIATE - FABIASCO GRANTOLA MARCHIROLO BRUSIMP IANO MARZIO CUNARDO CAS SANO VALCUVIA DUNO MASCIAGO PRIMO BE DERO VALCUV IA CASALZUIGNO RANCIO VALCUVIA CUASSO AL MONTE LAV ENO MOMBELLO CITTIGLIO VALGANNA BRENTA PORTO CE RESIO CUV EGLIO CAS TELVE CCANA
CASTELLO CABIAG LIO BRINZIO
AZZIO GEMONIO SANGIANO CARAV ATE LEGGIUNO
BESANO
ORINO CUVIO
BISUSCHIO
CO CQUIO - TREVISAG O
BARDELLO MALG ESSO BREBBIA BREGANO BIANDRONNO
IS PRA
INDUNO OLONA ARCISATE
BARASSO CO MERIO LUV INATE GAVIRATE
BE SOZZO
MONVALLE
CADREZZATE
OSMATE
CLIVIO
CASCIAG O CANTELLO VARES E
TRAVEDONA - MONATE CAZZAGO BRABBIA
RANCO
SALTRIO VIGGIU`
MALNATE
BODIO LOMNAGO INARZO
TE RNATE
GAZZADA - SCHIANNO AZZATE VARANO BORG HI BUG UGGIATE LOZZA COMABBIO DAVERIO VEDANO OLONA BRUNE LLO CAS ALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLONA CAS TRONNO MERCALLO VENEGO NO SUPERIORE SUMIRAGO
ANG ERA TAINO
SES TO CALE NDE
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GORNATE OLONA
MORNAGO VERGIATE
SOLBIATE ARNO ALBIZZATE
CAS TELSE PRIO CARNAGO TRADATE LONATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
BESNATEOGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAIRATE CAVARIA CON PREMEZZO
CAS SANO MAGNAGO
SOMMA LOMBARDO
GALLARATE CASORATE SEMPIONE CARDANO AL CAMPO
GORLA MAGGIORE FAGNANO OLONA SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
CISLAGO GERENZANO
OLGIATE OLONA MARNATE
VIZZOLA TICINO FE RNO
SARONNO
SAMARATE CASTELLANZA
UBOLDO
BUSTO ARSIZIO LONATE POZZOLO
Cartografia dei Comuni della provincia di Varese
18
CARONNO PE RTUSELLA ORIGGIO
Al fine di fornire una visione complessiva di sintesi della gestione dei rifiuti urbani in Provincia di Varese nel 2005, vengono presentati in questo capitolo i dati più significativi con un breve commento descrittivo. Nei successivi capitoli del Rapporto verranno invece approfondite le specifiche tematiche e i flussi di rifiuti. Analizzando gli indicatori principali, sinteticamente raffigurati nella tabella alla pagina seguente, possono essere evidenziate alcune linee di tendenza. La più importante è la riduzione della produzione complessiva di rifiuti urbani con una contrazione sia a livello assoluto (1,0% ) sia a livello pro-capite (-1,6% ). Questa riduzione, se pur di lieve entità, va in parte a compensare l’incremento elevato di produzione riscontratosi nel 2004 e ristabilisce una virtuosa tendenza che si era consolidata dal 2001. La raccolta differenziata complessiva, che si assesta al 51,1% , conferma la volontà del territorio e dei Comuni della Provincia di Varese di gestire in modo integrato i rifiuti urbani, impiegando sistemi di raccolta differenziata che consentono queste performances di rilevanza nazionale. Ancora una volta gran parte del merito dell’aumento complessivo della raccolta differenziata va sicuramente all’estensione della separazione seccoumido per l’intercettazione della frazione organica domestica (+20% ), ma significativi incrementi sono intervenuti anche nelle altre frazioni quali carta, vetro, verde ed in particolare plastica (+11,7% ) a dimostrazione che la progressiva integrazione dei modelli porta alla loro ottimizzazione. In questo quadro emerge sicuramente l’impegno delle amministrazioni comunali e dei gestori dei servizi di raccolta, ma anche la sensibilità ambientale ed il senso civico dei cittadini della provincia di Varese.
L’aumento della raccolta differenziata complessiva (+5,4% ) ha come conseguenza una riduzione dei rifiuti indifferenziati (-6,6% ), ovvero quelli raccolti con sacchi neri o viola in quanto non differenziabili, con un effetto virtuoso che va ad assommarsi alla riduzione della produzione complessiva di rifiuti che abbiamo precedentemente segnalato. In realtà, il risultato per quanto attiene la riduzione dei rifiuti destinati a smaltimento finale (che comprendono oltre che i rifiuti indifferenziati anche lo spazzamento stradale e gli ingombranti destinati a smaltimento), è ancora più significativo con una riduzione complessiva del 6,9% . Grazie a questo dato il quantitativo complessivo di rifiuti urbani smaltito con i sistemi tradizionali (199.838,0 ton), discarica o termovalorizzatore, oltre ad essere inferiore al quantitativo complessivo raccolto come differenziato (208.880,5 ton) ed avviato a recupero-riciclaggio, scende per la prima volta sotto le 200.000 ton, un traguardo impensabile e mai raggiunto dal 1995 ad oggi. Ancora una volta ci preme però sottolineare come i lusinghieri risultati fino ad ora esplicitati non possono far dimenticare la problematica della gestione complessiva dei rifiuti: la Provincia di Varese si trova infatti a dover gestire ogni anno oltre 400.000 tonnellate di rifiuti urbani, e anche avendo una raccolta differenziata superiore al 50% su base provinciale, occorre gestire al meglio la frazione avviata a smaltimento, la più onerosa dal punto di vista ambientale ed economico. Inoltre affinché i rifiuti raccolti in modo differenziato possano davvero trasformarsi in risorse occorre che la rete impiantistica di recupero-riciclaggio delle principali frazioni sia implementata e rafforzata soprattutto per quanto attiene la frazione umida-organica, al fine di ridurre gli impatti e i costi derivanti da trasporti a lungo raggio verso gli impianti di destino spesso fuori regione.
SINTESI GESTIONE RIFIUTI URBANI
6. S INT ESI SUL L A G EST ION E DEI RI FIUT I URB ANI
19
SINTESI GESTIONE RIFIUTI URBANI
Indicatore
Unità di misura
Dati 2005
Variazione 2005-2004
Produzione totale di RU
t/anno
408.718,6
-1,0%
Produzione procapite di RU
kg/ab. giorno
1,322
-1,6%
Raccolta differenziata
t/anno
208.880,5
+5,4%
Percentuale di RD
%
51,1%
+6,4%
RU smaltiti in discarica o inceneritore, o selezione ingombranti
t/anno
199.838,0
-6,9%
Quantitativo di RSU indifferenziati (sacco nero/viola)
t/anno
153.857,3
-6,6%
Quantità intercettata di INGOMBRANTI
t/anno
34.931,2
-9,8%
Quantità intercettata di ORGANICO
t/anno
38.742,5
+20,0%
Quantità intercettata di VERDE
t/anno
45.981,6
+1,7%
Quantità intercettata di VETRO
t/anno
37.390,8
+2,6%
Quantità intercettata di CARTA
t/anno
40.746,7
+3,9%
Quantità intercettata di PLASTICA
t/anno
13.390,0
+11,7%
Quantità intercettata di ALTRE FRAZIONI
t/anno
5.413,8
-12,2%
Totale (tonnellate)
20
Totale (kg/abitante.anno)
Totale (kg/abitante.giorno)
% sul totale
Variazione assoluta 2005 - 2004
Variazione calcolata sul pro-capite
2005
2004
2005
2004
2005
2004
2005
2004
Rifiuti a smaltimento
199.838,0
214.551,6
236,0
254,8
0,65
0,70
48,9%
52,0%
-6,9%
-7,4%
Differenziate
208.880,5
198.156,5
246,6
235,4
0,68
0,64
51,1%
48,0%
+5,4%
+4,8%
Totale
408.718,6
412.708,1
482,6
490,2
1,32
1,34
-1,0%
-1,6%
100,0% 100,0%
RIFIUTI A SMALTIMENTO Quantità (kg/ab.anno)
% sul totale
153.857,3
181,7
37,6%
Ingombranti a smaltimento
31.375,7
37,0
7,7%
Spazzamento stradale
14.605,0
17,2
3,6%
199.838,0
236,0
48,9%
Ingombranti raccolti
34.931,2
41,2
Ingombranti destinati a recuperatori
16.368,2
19,3
3.555,5
4,2
R.S.U. indifferenziati
TOTALE RIFIUTI A SMALTIMENTO
Materiali recuperati da rif. ingombranti
SINTESI GESTIONE RIFIUTI URBANI
INGOMBRANTI
SMALTIMENTO
Quantità (ton/anno)
RACCOLTA DIFFERENZIATA Quantità (ton/anno)
FRAZIONI PRINCIPALI
% sul totale
3.555,5
4,2
0,9%
Carta e cartone
40.746,7
48,1
10,0%
Plastica
13.390,0
15,8
3,3%
Verde
45.981,6
54,3
11,3%
Legno
14.381,9
17,0
3,5%
Organico
38.742,5
45,7
9,5%
9.277,7
11,0
2,3%
37.390,8
44,2
9,1%
482,2
0,57
0,11798%
34,3
0,04
2.207,5
2,61
0,00839% 0,54011%
31,2
Materiali recuperati da rif. ingombranti
Materiali ferrosi Vetro Accumulatori per auto Alluminio Beni durevoli e apparecchiature fuori uso
0,04
0,00764%
Cavi elettrici Farmaci e medicinali
3,8
0,004
0,00092%
68,6
0,08
0,01678%
Neon
34,1
0,04
0,00835%
101,3 129,0
0,12
0,02478%
0,15
0,03156%
88,7
0,10
0,02169%
Pneumatici
948,8
1,12
0,23213%
Prodotti e sostanze varie e relativi contenitori
268,8
0,32
0,06577%
Raccolta multimateriale
464,5
0,55
0,11365%
Stracci e indumenti smessi
549,2
0,65
0,13438%
1,9 ,,, ,
0,002
0,00046% ,
5.413,8
6,4
1,32%
TOTALE DIFFERENZIATE
208.880,5
246,6
51,1%
TOTALE RIFIUTI URBANI
408.718,6
482,6
100%
Cartucce e toner per stampa
ALTRE FRAZIONI
Quantità (kg/ab.anno)
Oli e grassi vegetali Oli, filtri e grassi minerali Pile e batterie
Altre (acidi, detergenti, estintori, pesticidi, siringhe)
TOTALE ALTRE FRAZIONI
21
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI E RACCOLTA DIFFERENZIATA 2005 RACCOLTA DIFFERENZIATA
SINTESI GESTIONE RIFIUTI URBANI
(compresi ingombranti recuperati)
22
COMUNE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75
Agra Albizzate Angera Arcisate Arsago Seprio Azzate Azzio Barasso Bardello Bedero Valcuvia Besano Besnate Besozzo Biandronno Bisuschio Bodio Lomnago Brebbia Bregano Brenta Brezzo di Bedero Brinzio Brissago-Valtravaglia Brunello Brusimpiano Buguggiate Busto Arsizio Cadegliano-Viconago Cadrezzate Cairate Cantello Caravate Cardano al Campo Carnago Caronno Pertusella Caronno Varesino Casale Litta Casalzuigno Casciago Casorate Sempione Cassano Magnago Cassano Valcuvia Castellanza Castello Cabiaglio Castelseprio Castelveccana Castiglione Olona Castronno Cavaria con Premezzo Cazzago Brabbia Cislago Cittiglio Clivio Cocquio-Trevisago Comabbio Comerio Cremenaga Crosio della Valle Cuasso al Monte Cugliate-Fabiasco Cunardo Curiglia con Monteviasco Cuveglio Cuvio Daverio Dumenza Duno Fagnano Olona Ferno Ferrera di Varese Gallarate Galliate Lombardo Gavirate Gazzada Schianno Gemonio Gerenzano
ABITANTI 398 4.964 5.751 9.831 4.680 4.121 733 1.727 1.465 647 2.423 5.114 8.833 3.176 4.063 2.035 3.279 764 1.712 1.000 863 1.206 1.016 1.120 3.247 78.450 1.787 1.650 7.616 4.482 2.588 12.500 5.908 13.567 4.790 2.523 1.300 3.953 5.342 20.740 597 14.618 552 1.286 2.038 7.920 5.178 5.038 819 9.153 3.864 1.984 4.727 1.058 2.547 788 594 3.285 2.980 2.743 185 3.228 1.638 2.787 1.374 163 10.969 6.673 626 49.347 847 9.436 4.602 2.726 9.510
TOTALE kg 87.240 1.079.706 1.632.853 3.219.975 1.048.606 1.143.740 171.194 316.512 336.095 146.846 437.031 1.107.946 1.891.351 885.826 786.439 485.484 1.056.188 159.062 384.545 364.106 193.412 168.162 242.383 214.534 706.244 22.189.500 160.792 500.763 1.323.942 879.102 579.511 3.818.713 1.409.449 3.162.637 1.126.911 601.901 283.084 845.917 1.698.511 5.732.664 133.530 3.806.430 130.152 382.938 385.090 1.621.843 1.235.294 1.202.544 195.383 1.808.019 930.207 152.456 923.744 160.968 433.574 68.925 141.709 560.300 864.682 737.118 33.608 711.940 372.115 664.881 178.164 40.922 3.233.140 1.767.746 137.996 14.749.308 202.062 2.785.571 1.097.878 627.437 1.501.435
PROCAPITE kg/ab*gg 0,60 0,60 0,78 0,90 0,61 0,76 0,64 0,50 0,63 0,62 0,49 0,59 0,59 0,76 0,53 0,65 0,88 0,57 0,62 1,00 0,61 0,38 0,65 0,52 0,60 0,77 0,25 0,83 0,48 0,54 0,61 0,84 0,65 0,64 0,64 0,65 0,60 0,59 0,87 0,76 0,61 0,71 0,65 0,82 0,52 0,56 0,65 0,65 0,65 0,54 0,66 0,21 0,54 0,42 0,47 0,24 0,65 0,47 0,79 0,74 0,50 0,60 0,62 0,65 0,36 0,69 0,81 0,73 0,60 0,82 0,65 0,81 0,65 0,63 0,43
% RD 40,2% 50,8% 53,1% 53,6% 45,9% 56,7% 60,9% 37,1% 51,9% 60,2% 36,9% 50,6% 56,5% 59,0% 43,9% 56,3% 66,0% 55,1% 60,7% 45,1% 61,8% 33,4% 56,8% 34,8% 50,6% 53,3% 20,6% 63,5% 43,0% 36,3% 59,6% 60,3% 53,9% 49,9% 55,7% 56,8% 51,6% 50,9% 69,3% 73,7% 54,7% 51,6% 62,7% 60,3% 32,9% 56,7% 56,8% 54,8% 56,8% 51,0% 57,4% 22,4% 41,5% 47,7% 39,3% 29,9% 56,8% 43,1% 66,0% 62,3% 33,9% 51,6% 52,6% 55,7% 29,1% 54,1% 63,5% 62,8% 56,4% 62,6% 56,8% 58,2% 55,5% 59,0% 33,8%
INDIFFERENZIATI
TOTALE kg 130.040 1.045.438 1.442.463 2.781.935 1.236.641 874.485 109.765 535.838 311.123 97.191 748.560 1.081.716 1.456.080 615.786 1.004.500 376.533 544.643 129.685 249.234 442.640 119.668 335.275 184.384 401.420 688.901 19.435.131 619.960 288.021 1.756.490 1.541.735 392.320 2.510.845 1.204.105 3.171.756 895.200 457.874 265.224 817.230 753.530 2.047.583 110.608 3.573.238 77.546 252.583 786.226 1.237.683 939.705 991.999 148.633 1.738.874 690.304 527.340 1.301.300 176.645 669.479 161.680 107.799 738.560 446.400 446.310 65.622 667.629 335.389 529.862 434.595 34.699 1.856.457 1.045.925 106.823 8.814.008 153.714 2.004.420 878.851 436.195 2.939.480
PROCAPITE kg/ab*gg 0,90 0,58 0,69 0,78 0,72 0,58 0,41 0,85 0,58 0,41 0,85 0,58 0,45 0,53 0,68 0,51 0,46 0,47 0,40 1,21 0,38 0,76 0,50 0,98 0,58 0,68 0,95 0,48 0,63 0,94 0,42 0,55 0,56 0,64 0,51 0,50 0,56 0,57 0,39 0,27 0,51 0,67 0,38 0,54 1,06 0,43 0,50 0,54 0,50 0,52 0,49 0,73 0,75 0,46 0,72 0,56 0,50 0,62 0,41 0,45 0,97 0,57 0,56 0,52 0,87 0,58 0,46 0,43 0,47 0,49 0,50 0,58 0,52 0,44 0,85
TOTALE RIFIUTI URBANI TOTALE kg 217.280 2.125.144 3.075.315 6.001.910 2.285.246 2.018.225 280.959 852.350 647.217 244.037 1.185.591 2.189.662 3.347.431 1.501.612 1.790.939 862.017 1.600.830 288.747 633.779 806.746 313.080 503.437 426.767 615.954 1.395.145 41.624.631 780.752 788.783 3.080.432 2.420.837 971.831 6.329.558 2.613.554 6.334.393 2.022.111 1.059.775 548.308 1.663.147 2.452.041 7.780.246 244.138 7.379.668 207.698 635.521 1.171.316 2.859.525 2.174.999 2.194.543 344.016 3.546.893 1.620.511 679.796 2.225.044 337.613 1.103.053 230.605 249.508 1.298.860 1.311.082 1.183.428 99.230 1.379.569 707.504 1.194.743 612.759 75.621 5.089.597 2.813.671 244.819 23.563.315 355.776 4.789.991 1.976.729 1.063.632 4.440.915
PROCAPITE kg/ab*gg 1,50 1,17 1,47 1,67 1,34 1,34 1,05 1,35 1,21 1,03 1,34 1,17 1,04 1,30 1,21 1,16 1,34 1,04 1,01 2,21 0,99 1,14 1,15 1,51 1,18 1,45 1,20 1,31 1,11 1,48 1,03 1,39 1,21 1,28 1,16 1,15 1,16 1,15 1,26 1,03 1,12 1,38 1,03 1,35 1,57 0,99 1,15 1,19 1,15 1,06 1,15 0,94 1,29 0,87 1,19 0,80 1,15 1,08 1,21 1,18 1,47 1,17 1,18 1,17 1,22 1,27 1,27 1,16 1,07 1,31 1,15 1,39 1,18 1,07 1,28
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI E RACCOLTA DIFFERENZIATA 2005 (compresi ingombranti recuperati)
COMUNE 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141
ABITANTI
TOTALE kg
PROCAPITE kg/ab*gg
% RD
INDIFFERENZIATI
TOTALE kg
PROCAPITE kg/ab*gg
TOTALE RIFIUTI URBANI TOTALE kg
PROCAPITE kg/ab*gg
Germignaga Golasecca
3.751 2.486
350.282 738.893
0,26 0,81
21,3% 67,5%
1.297.136 356.135
0,95 0,39
1.647.418 1.095.028
1,20 1,21
Gorla Maggiore Gorla Minore Gornate-Olona
5.054 7.996
839.223 1.949.335 508.622
0,45 0,67
38,3% 55,0%
0,68 0,28 0,65
57,5% 25,1% 56,8%
1.349.240 1.592.740 376.430
0,73 0,55 0,51
2.188.463 3.542.075 885.052
1,19 1,21 1,19
0,51 0,99 0,65
41,4% 65,0% 55,2%
369.759 166.781 2.638.945
0,83 0,50 0,71
493.867 386.026 4.504.201
1,11 1,15 1,22
950.680 956.603
0,53 0,53
2.713.457 2.133.688
1,53 1,18
0,49 0,79
32,7% 60,9%
0,64 0,56 0,82
59,1% 58,2% 56,5%
2.040.580 1.665.100 526.760
1,02 0,51 0,44
3.030.532 4.262.457 1.287.120
1,51 1,30 1,08
0,65 0,48 0,42
56,8% 32,3% 36,2%
650.680 2.717.321 215.418
0,40 0,63 0,50
1.557.080 6.245.230 498.594
0,96 1,45 1,15
5.184.720 369.362
1,00 0,73
7.662.656 578.654
1,48 1,15
0,90 0,52
43,7% 54,6%
852.305 203.455 2.858.100
1,16 0,43 0,49
1.514.440 447.886 6.806.077
2,06 0,95 1,16
0,76 0,50 1,09
1.388.683 2.833.428
1,13 1,24 1,41
Grantola Inarzo Induno Olona Ispra Jerago con Orago Lavena Ponte Tresa Laveno-Mombello Leggiuno Lonate Ceppino Lonate Pozzolo Lozza Luino Luvinate Maccagno Malgesso Malnate Marchirolo Marnate Marzio Masciago Primo Mercallo Mesenzana Montegrino Valtravaglia Monvalle Morazzone Mornago Oggiona con Santo Stefano Olgiate Olona Origgio Orino Osmate Pino sulla Sponda del Lago Maggiore
Porto Ceresio Porto Valtravaglia Rancio Valcuvia Ranco Saltrio Samarate Sangiano Saronno Sesto Calende Solbiate Arno Solbiate Olona Somma Lombardo Sumirago Taino Ternate Tradate Travedona-Monate Tronzano Lago Maggiore Uboldo Valganna Varano Borghi Varese Vedano Olona Veddasca Venegono Inferiore Venegono Superiore Vergiate Viggi첫 Vizzola Ticino Malpensa 2000
PROVINCIA DI VARESE (Compreso
2.038 1.223 919 10.114 4.873 4.934 5.508 9.010 3.280 4.427 11.774 1.187 14.178 1.379 2.013 1.288
124.108 219.245 1.865.256 1.762.777 1.177.085 989.952 2.597.357 760.360 906.400 3.527.909 283.176 2.477.936 209.292 662.135 244.431 3.947.977
16.075 3.358 6.272
461.663 1.694.409
0,67 0,38 0,74
58,0% 33,2% 59,8%
927.020 1.139.019
300 296 1.759
35.593 70.089 437.444
0,33 0,65 0,68
23,0% 58,8% 63,1%
118.935 49.038 255.440
1.352 1.266
186.531 149.213 475.751
0,45 0,40
154.528 119.126 692.884
1,10 1,08
0,38 0,32
30,9% 27,0% 65,1% 56,8% 50,9%
416.918 403.028 254.515
0,84 0,87 0,38
603.449 552.241 730.266
1,22 1,20 1,09
1.025.354 973.442
0,71 0,65 0,59
780.003 938.242
1.805.357 1.911.684
4.359 11.605 6.777
1.039.908 3.679.914 1.341.122
0,65 0,87 0,54
55,1% 59,4% 40,1%
847.146 2.515.951 2.002.976
0,50 0,57 0,53 0,59 0,81
1.887.054 6.195.865 3.344.098
1,15 1,16 1,19 1,46 1,35
841 601
191.454 152.091 32.523
0,62 0,69
58,1% 61,7% 28,6% 34,2% 33,3%
0,45 0,43 0,86
329.391 246.345 113.857
1,07 1,12 1,21
526.497 458.414
0,35 0,47 0,50
137.937 94.255 81.334 1.014.020 916.815
1.540.517 1.375.229
958 1.217 2.979
212.869 478.630 396.837
0,61 1,08 0,36
59,6% 69,2% 34,5%
144.270 212.625 752.520
0,90 1,01 0,41
1,37 1,51 1,02
15.996 1.395
4.008.125 232.156 9.343.432
0,69 0,46
61,9% 51,4%
3.607.072 999.852
0,68 0,96 0,65
60,4% 64,1% 54,7%
5.665 16.546 6.032
918.945 3.268.889 1.472.958
0,44 0,54 0,67
34,7% 37,8% 48,2%
1.732.760 5.390.208 1.580.800
0,89 0,72
2.651.705 8.659.096 3.053.758
1,43 1,39
3.447 2.257
764.791 733.235 3.867.306
0,61 0,89
66,0% 58,4% 42,2% 68,3% 37,0%
0,31 0,63 0,88
1.159.191 1.256.165 9.160.101
0,92 1,52 1,51
1.154.171 51.634
0,64 0,89 0,52
394.400 522.930 5.292.795 536.138 87.805
1.690.309 139.439
9.987 1.511 2.271
2.057.516 180.368 740.002
0,56 0,33 0,89
49,7% 28,1% 67,3%
2.084.190 461.190 359.124
0,41 0,89 0,57
1,30 1,41 1,14
82.912 7.232
19.341.819 1.857.932 44.276
0,64 0,70
43,3% 56,8%
1.186.732 1.722.921
0,39 0,52 0,67
28,8% 40,3% 56,0%
2.779.471 687.273 54.406
0,86 0,36 0,32
59,2% 30,0% 18,8%
1.916.265 1.605.120 235.171
15,0%
6.147.660
7.233.439
199.838.048
0,65 408.718.588
1.836 4.298 4.511
258 3.088 2.487
37.458 10.347 4.191
16.571 3.553 271
312 6.221 7.000 8.854 5.218 461
1.085.779
846.877 208.880.541
0,68
51,1%
0,48 0,69
357.139 691.255 1.149.357
2.471.760 219.710 6.132.379
0,42 0,43 0,45
6.479.885 451.866 15.475.811
1,11 0,89 1,13
2.023.023 828.418
0,54 0,54 0,84
5.630.094 1.828.270
1,49 1,20 1,28
1,56 1,06
0,84 0,43
4.141.706 641.558 1.099.126
25.308.895 1.415.764 109.369
0,84 0,54 0,96
44.650.714 3.273.696 153.645
1,48 1,24 1,35
1.758.052 1.356.340
0,77 0,53 0,59
2.944.784 3.079.261
1,30 1,21 1,45
0,84 1,40
4.695.736 2.292.393 289.577
SINTESI GESTIONE RIFIUTI URBANI
RACCOLTA DIFFERENZIATA
1,16 1,33
1,20 1,72
1,32
aeroporto di Malpensa 2000)
23
7.1.
Nella tabella seguente sono riportati in dettaglio i vari parametri che costituiscono l’indice di efficienza, così come già descritto nel paragrafo 3.3. Di seguito, inoltre, verranno analizzati in dettaglio i nuovi parametri e le modifiche introdotte nel calcolo dell’indice di efficienza rispetto allo scorso anno.
INDICE DI EFFICIENZA
7. E FFIC IENZA NEL L A GEST IONE DE I RIF IUT I
Tabella indice di efficienza Fattore di Importanza
Classi
Punteggi (Pi)
% sul Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Intero totale 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 (Fi) Numero mesi turistici Conteggio tipologie RUP raccolte (Oli, Beni durevoli, accumulatori Pb, toner, neon, pneumatici)
≤1
2-3
4- 5
6–7
0
1-2
3-4
5-6
Incremento RD 20040,30- 0,60 - 0,90 ≤ 0,29 2005 ponderato 0,59 0,89 1,19 Differenza tra la -5,0% -2,0% +2,0% variaz. totale RU in ≤ -5,1% / / / punti % e la media -2,1% +1,9% +4,9% provinciale 2005 Differenza in punti % di +5,0% -10% / -5,0 / racc. differenziata / ≤ -10% -5,1% +4,9% rispetto la media + 9,9% provinciale 2004 Ingombranti 3,0 – 10,0 – 13,3 – ≤ 2,9 recuperati* 9,9 13,2 18,0 28,0 – 37,0 – 45,0 – ≤ 27,9 Carta e cartone* 36,9 44,9 55,9 1,0- 13,0 – 17,0 – ≤ 0,9 Plastica* 12,9 16,9 20,9 14,0 – 45,0 – 73,0 – ≤ 13,9 Verde* 44,9 72,9 99,9 5,0 – 14,0 – 19,0 – ≤ 4,9 Legno* 13,9 18,9 25,9 7,0 – 33,0 – 50,0 – ≤ 6,9 Organico* 32,9 49,9 67,9 5,0 – 12,0 – 19,0 – ≤ 4,9 Materiali ferrosi* 11,9 18,9 29,9 23,0 – 43,0 – 55,0 – ≤ 22,9 Vetro* 42,9 54,9 81,9 2,0 – 4,0 – 8,0 – ≤ 1,9 Altre* 3,9 7,9 12,9 Costi per abitante ≤ 37,70 - 61,46 - 76,95 equivalente* 37,69 61,45 76,94 95,02 Presenza o utilizzo Si No piazzola* Iniziative di promozione Sistema Agevol. Nessuna Alcune di condel compostaggio tariffa iniziativa iniziative trollo domestico* * Valori espressi in kg/abitante.anno
24
L’INDICE DI EFFICIENZA
≥8
5
5,3%
0
1
2
3
4
5
5,3%
0
1
2
3
≥ 1,20
5
5,3%
0
1
2
3
4
≥ 5,0 %
10
10,5%
4
3
2
1
0
≥ 10,0 %
20
21,1%
0
1
2
3
4
≥ 18,1
2
2,1%
0
1
2
3
4
≥ 56,0
4
4,2%
0
1
2
3
4
≥ 21,0
4
4,2%
0
1
2
3
4
≥ 100,0
4
4,2%
0
1
2
3
1
≥ 26,0
4
4,2%
0
1
2
3
4
≥ 68,0
4
4,2%
0
1
2
3
4
≥ 30,0
4
4,2%
0
1
2
3
4
≥ 82,0
4
4,2%
0
1
2
3
4
≥ 13,0
4
4,2%
0
1
2
3
4
≥ 95,03
10
10,5%
4
3
2
1
0
1
1,1%
2
0
5
5,3%
0
1
2
3
NOVITA’ NEI PARAMETRI DELL’INDICE DI EFFICIENZA
A partire da quest’anno l’indice di efficienza è stato in parte rivisto, per permetterne l’adeguamento alle nuove modalità di gestione integrata dei rifiuti in essere sul territorio e per renderlo più vicino alle singole realtà. Le modifiche effettuate sono riassunte nella tabella a fondo pagina. 7.2.1 Produzione totale di rifiuti Si è deciso di valutare questo parametro secondo un approccio differente dal passato. Innanzitutto è stato eliminato il parametro della produzione totale pro capite di rifiuti, in quanto esso, essendo calcolato sui residenti, è molto influenzabile sia dalla presenza di utenze non domestiche che dalla presenza di utenze turistiche o stagionali. Inoltre, anche le tematiche legate all’assimilazione di una parte maggiore o minore dei rifiuti speciali agli urbani (scelta non legata all’efficienza nella gestione integrata dei rifiuti) potevano influire molto sulla produzione assoluta pro capite. Per quanto riguarda la variazione dei rifiuti rispetto all’anno precedente, parametro presente nel vecchio indice di efficienza, esso è stato sostituito con il nuovo parametro “differenza in punti percentuali tra la variazione RU del
Comune e la variazione media RU provinciale”. In questo modo si evidenziano le differenze, tra comune e comune, depurate dal trend medio provinciale, ovvero, si annullano ad esempio gli effetti di incremento della produzione di rifiuti legata ai consumi e si dà risalto alla virtuosità o meno di un Comune rispetto a tale trend. A tale nuovo parametro è stato assegnato un peso rilevante (10 punti). 7.2.2 % Raccolta differenziata Per quanto riguarda la raccolta differenziata, è stata fatta la scelta importante di non considerare più il semplice parametro “% RD” con punteggi e classi fisse, ma un nuovo parametro: la differenza della % RD rispetto alla media provinciale dell’anno precedente. In questo modo la valutazione avviene in modo dinamico di anno in anno, premiando quei Comuni che “trainano” verso l’alto la percentuale media provinciale e penalizzando quelli meno virtuosi, in modo direttamente proporzionale alla “lontananza” dalla media provinciale. E’ stato comunque mantenuto il parametro “incremento di RD ponderato”, come gli scorsi anni, sul quale si richiama qui di seguito l’approfondimento. L’ “incremento di RD ponderato” consente di valutare l’incremento di % RD dal 2004 al 2005 premiando in misura differenziale i Comuni in relazione alla percentuale di RD di partenza (a parità di
INDICE DI EFFICIENZA
7.2.
25
INDICE DI EFFICIENZA
incremento viene maggiormente premiato un Comune che aveva una % RD maggiore nel 2004), al fine di tenere conto delle maggiori difficoltà che si incontrano per incrementare la raccolta differenziata dove questa ha già raggiunto valori elevati che si avvicinano ai limiti del sistema. Questo “incremento di RD ponderato” è così calcolato: Incr. RD ponderato = (incr RD % +1) x (% r.d.anno 2004)
7.2.3 Data di compilazione della scheda Tale parametro è stato eliminato in quanto ormai quasi tutti i Comuni hanno raggiunto un sufficiente grado di attenzione e tempestività nella compilazione della scheda; i Comuni più “ritardatari” vengono comunque sollecitati in tempo rapido al fine di poter permettere l’avvio della validazione e del controllo di tutte le schede. 7.2.4 Costi La valutazione dei costi complessivi di gestione del sistema è un punto delicato nella costruzione dell’indice di efficienza. In questo caso la scelta di modificare tale parametro (che, come ricordiamo, in passato era espresso in €/abitante.anno, calcolato sui residenti e comprensivo di tutti i costi di raccolta, recupero e smaltimento) nasce nuovamente dal fatto che gli abitanti residenti non sono correlati sempre in modo equivalente al numero di utenze effettivamente servite (es. utenze stagionali, utenze non domestiche etc.). Con il vecchio parametro erano penalizzati ad esempio i Comuni con maggiori presenze turistiche e quelli con molte utenze non domestiche, per le quali comunque il Comune fornisce un servizio in quanto il più delle volte producono rifiuti assimilati agli urbani. La scelta è stata quella di definire un numero di “abitanti equivalenti” per rappresentare in modo più reale la situazione del Comune. Ciò è stato possibile grazie al fatto che, con la nuova scheda predisposta da ARPA Lombardia per l’acquisizione dei dati via web, tutti i Comuni hanno compilato correttamente il campo “numero di utenze domestiche” e “numero di utenze
26
non domestiche”, oltre al campo “numero di mesi turistici”. Le considerazioni alla base del calcolo degli abitanti equivalenti sono le seguenti: a) E’ stato calcolato il numero medio degli abitanti per utenza domestica, calcolato sui comuni che non hanno dichiarato nessun mese di presenza turistica.Tale valore è risultato pari a 2,4; b) E’ stato calcolato il numero di “utenze domestiche residenti”, dividendo il numero degli abitanti per 2,4. c) Se il valore delle utenze domestiche residenti così calcolato è risultato inferiore al numero di utenze domestiche totali dichiarate dal Comune, è stato utilizzato tale dato, altrimenti il numero dichiarato dal Comune, per il calcolo descritto al punto successivo; d) La differenza tra le utenze domestiche totali e quelle “residenti” è stata moltiplicata per 2,4 e per il numero di mesi turistici diviso per 12. Il risultato è stato aggiunto agli abitanti; e) Per tener conto del numero di utenze non domestiche, tale valore è stato moltiplicato per 3 ed aggiunto al numero di abitanti. f) In conclusione, il valore totale di costo per l’intera gestione dei rifiuti urbani è stato diviso per il numero di abitanti equivalenti. 7.2.5 Piazzola ecologica La modifica in questo caso verte sul fatto che ora viene considerato a pari livello il fatto di avere un’isola ecologica sul proprio territorio o di avere la possibilità di accedere ad una struttura in un altro comune con il quale si ha una convenzione. 7.2.6 Conteggio frazioni raccolte Mentre nella precedente versione dell’indice di efficienza si considerava il numero totale di frazioni raccolte, è stato ora introdotto un nuovo metro di valutazione basato esclusivamente sulla raccolta del numero di frazioni più pericolose o problematiche, tra quelle del seguente elenco: Oli minerali e vegetali Beni durevoli Accumulatori al piombo (batterie auto) Toner per stampa Lampade al neon Pneumatici
7.2.8 Mesi turistici E’ stato modificato il peso attribuito a questo parametro, da 1 punto del vecchio calcolo a 5 punti del nuovo metodo. 7.2.9 Quantitativi intercettati In precedenza venivano assegnati 10 punti al parametro relativo al tasso di intercettazione di rifiuti organici e 2 punti per quanto riguarda le altre frazioni principali (carta, vetro, plastica, verde, legno, metalli, ingombranti a recupero). Si è stabilito ora di assegnare lo stesso punteggio sia ai rifiuti organici che alle altre frazioni, assegnando 4 punti, in quanto la raccolta degli scarti organici dopo un lungo iter di diffusione sul territorio è ora attiva in quasi tutti i Comuni della provincia. Sono stati assegnati 2 punti al tasso di intercettazione di ingombranti a recupero, in quanto tale livello non dipende dalle modalità di raccolta o di partecipazione del cittadino ma solamente dalla scelta dell’impianto di destinazione. Per quanto riguarda la suddivisione in fasce dei tassi di intercettazione, sono stati anche variati i livelli che suddividono in 5 classi ogni parametro, rimasti invariati dal 2001. E’ stato utilizzato ancora il metodo
dell’ottimizzazione di Jenks, basato però sui dati 2005. Questo lavoro si è reso necessario, soprattutto per alcune frazioni, a seguito della modifica delle tipologie di frazioni differenziabili (ad esempio, tra il 2001 ed ora per la plastica è intervenuta l’estensione delle tipologie di raccolta, che ha provocato l’innalzamento generico dei tassi di intercettazione), ed anche in seguito all’estensione dei sistemi di raccolta domiciliarizzata spinta. 7.2.10 Scarti verdi Il quantitativo raccolto di scarti verdi, a differenza delle altre frazioni, è da valutare con attenzione in quanto un tasso di intercettazione molto elevato non corrisponde ad un sistema più efficiente. La migliore gestione di scarti verdi, nell’ottica dell’economicità ma anche della sostenibilità ambientale e della riduzione della produzione di rifiuti, prevede la seguente gerarchia partendo dall’opzione più consigliabile: Compostaggio domestico Conferimento in piazzola ecologica a cura del cittadino Servizio di raccolta porta a porta a chiamata ed a pagamento Raccolta porta a porta gratuita Questo perché “se c’è una produzione di scarti verdi, c’è anche un giardino in cui poterli compostare”. Il compostaggio domestico va nella direzione della riduzione complessiva dei rifiuti, obiettivo prioritario; al contrario, un sistema di raccolta porta a porta troppo comodo per il cittadino disincentiva questa pratica. E’ stata utilizzata quindi, come in altri casi a livello nazionale, la soglia di 100 kg/abitante.anno quale limite per poter considerare un sistema efficiente; la raccolta di quantitativi superiori viene penalizzata con un punteggio inferiore come elencato in tabella.
INDICE DI EFFICIENZA
7.2.7 Compostaggio domestico Il parametro legato alla promozione comunale del compostaggio domestico vede ora quattro classi di punteggio rispetto al semplice “No/Si” degli scorsi anni. Si è deciso di attribuire un punteggio crescente così strutturato: 0 punti: nessuna iniziativa attivata (anche se il Comune ha barrato la casella “esistono utenze che praticano il compostaggio domestico”) 1 punto: è stata indicata almeno una modalità di promozione tra le seguenti: corsi di compostaggio, distribuzione di compostiere, agevolazioni tariffarie, altre iniziative) 1 punto aggiuntivo: se è stato attivato un sistema di controllo sulle utenze che praticano il compostaggio domestico, mediante un provvedimento specifico; 1 punto aggiuntivo: se sono state introdotte agevolazioni tariffarie alle utenze.
27
28
Comune
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75
Golasecca Ranco Varano Borghi Monvalle Sesto Calende Brebbia Laveno-Mombello Masciago Primo Cugliate-Fabiasco Ispra Vergiate Cunardo Osmate Azzio Ternate Brenta Brinzio Caravate Rancio Valcuvia Cardano al Campo Castello Cabiaglio Orino Cadrezzate Bedero Valcuvia Gemonio Taino Cassano Magnago Travedona-Monate Malnate Cittiglio Ferno Gavirate Castiglione Olona Samarate Morazzone Lonate Pozzolo Cassano Valcuvia Ferrera di Varese Venegono Superiore Duno Lozza Bodio Lomnago Brunello Gazzada Schianno Inarzo Castronno Daverio Jerago con Orago Mercallo Caronno Varesino Leggiuno Saronno Vedano Olona Azzate Brezzo di Bedero Cuveglio Crosio della Valle Galliate Lombardo Cavaria con Premezzo Casalzuigno Malgesso Castelseprio Carnago Oggiona con Santo Stefano Solbiate Arno Cuvio Casorate Sempione Biandronno Uboldo Castellanza Marnate Busto Arsizio Gorla Minore Gallarate Fagnano Olona
Abitanti 2.486 1.217 2.271 1.836 10.347 3.279 9.010 296 2.980 4.873 8.854 2.743 601 733 2.257 1.712 863 2.588 958 12.500 552 841 1.650 647 2.726 3.447 20.740 3.553 16.075 3.864 6.673 9.436 7.920 15.996 4.298 11.774 597 626 7.000 163 1.187 2.035 1.016 4.602 919 5.178 2.787 4.934 1.759 4.790 3.280 37.458 7.232 4.121 1.000 3.228 594 847 5.038 1.300 1.288 1.286 5.908 4.359 4.191 1.638 5.342 3.176 9.987 14.618 6.272 78.450 7.996 49.347 10.969
Indice di effi% RD cienza 7,53 7,45 7,42 7,28 7,20 7,14 7,01 6,92 6,90 6,81 6,79 6,79 6,73 6,68 6,65 6,54 6,54 6,54 6,54 6,51 6,40 6,40 6,40 6,26 6,26 6,24 6,24 6,24 6,13 6,10 5,99 5,99 5,96 5,96 5,93 5,77 5,71 5,71 5,69 5,69 5,66 5,66 5,66 5,66 5,66 5,66 5,66 5,66 5,66 5,63 5,60 5,60 5,55 5,49 5,47 5,44 5,38 5,38 5,38 5,33 5,30 5,27 5,25 5,25 5,25 5,16 5,16 5,14 5,11 5,11 5,11 5,08 5,05 5,03 5,03
67,5% 69,2% 67,3% 65,1% 64,1% 66,0% 60,9% 58,8% 66,0% 65,0% 59,2% 62,3% 61,7% 60,9% 58,4% 60,7% 61,8% 59,6% 59,6% 60,3% 62,7% 58,1% 63,5% 60,2% 59,0% 66,0% 73,7% 68,3% 58,0% 57,4% 62,8% 58,2% 56,7% 61,9% 56,8% 56,5% 54,7% 56,4% 56,0% 54,1% 56,8% 56,3% 56,8% 55,5% 56,8% 56,8% 55,7% 55,2% 63,1% 55,7% 59,1% 60,4% 56,8% 56,7% 45,1% 51,6% 56,8% 56,8% 54,8% 51,6% 54,6% 60,3% 53,9% 55,1% 54,7% 52,6% 69,3% 59,0% 49,7% 51,6% 59,8% 53,3% 55,0% 62,6% 63,5%
Posizione 2005
Posizione 2005
INDICE DI EFFICIENZA
INDICE DI EFFICIENZA Comune
76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96
Arcisate Bregano Olgiate Olona Albizzate Besnate Buguggiate Mornago Gornate-Olona Arsago Seprio Casale Litta Cazzago Brabbia Angera Comabbio Lonate Ceppino Cislago Caronno Pertusella Bardello Bisuschio Varese Besozzo Sangiano
Abitanti
Indice di efficienza
% RD
9.831 764 11.605 4.964 5.114 3.247 4.511 2.038 4.680 2.523 819 5.751 1.058 4.427 9.153 13.567 1.465 4.063 82.912 8.833 1.395
4,97 4,97 4,95 4,86 4,86 4,86 4,86 4,86 4,84 4,84 4,84 4,78 4,59 4,59 4,56 4,40 4,37 4,31 4,29 4,15 4,09
53,6% 55,1% 59,4% 50,8% 50,6% 50,6% 50,9% 57,5% 45,9% 56,8% 56,8% 53,1% 47,7% 58,2% 51,0% 49,9% 51,9% 43,9% 43,3% 56,5% 51,4%
97
Cuasso al Monte
3.285
4,04
43,1%
98
Gorla Maggiore
5.054
3,93
38,3%
99
Casciago
3.953
3,93
50,9%
100
Solbiate Olona
5.665
3,90
34,7%
101
Cocquio-Trevisago
4.727
3,85
41,5%
102
Maccagno
2.013
3,68
43,7%
103
Tradate
16.571
3,68
42,2%
104
Sumirago
6.032
3,68
48,2%
105
Induno Olona
10.114
3,65
41,4%
106
Venegono Inferiore
6.221
3,63
40,3%
107
Somma Lombardo
16.546
3,60
37,8%
108
Porto Valtravaglia
2.487
3,52
33,3%
109
Lavena Ponte Tresa
5.508
3,27
32,7%
110
Cairate
7.616
3,21
43,0%
111
Cantello
4.482
3,19
36,3%
112
Porto Ceresio
3.088
3,13
34,2%
113
Agra
398
40,2%
114
Castelveccana
2.038
3,13 3,10
115
Viggi첫
5.218
2,97
30,0%
116
Valganna
1.511
2,91
28,1%
117 118
Germignaga Origgio
3.751 6.777
2,88 2,86
21,3% 40,1%
119
Comerio
2.547
2,83
39,3%
120
Curiglia con Monteviasco
185
2,80
33,9%
121
Veddasca
312
2,77
28,8%
122
Gerenzano
9.510
2,75
33,8%
123
Luvinate
1.379
2,72
36,2%
124
Luino
14.178
2,69
32,3%
125
Mesenzana
1.352
2,69
30,9%
126
Saltrio
2.979
2,58
34,5%
127
Dumenza
1.374
2,55
29,1%
128
Grantola
1.223
2,50
25,1%
129
Cremenaga
788
2,47
29,9%
32,9%
130
Brissago-Valtravaglia
1.206
2,31
33,4%
131
Brusimpiano
1.120
2,25
34,8%
132
Montegrino Valtravaglia
1.266
2,12
27,0%
133
Barasso
1.727
2,03
37,1%
134
Pino sulla Sponda del Lago Maggiore
258
1,92
28,6%
135
Tronzano Lago Maggiore
271
1,90
37,0%
136
Vizzola Ticino
461
1,84
18,8%
137
Besano
2.423
1,70
36,9%
138
Marchirolo
3.358
1,51
33,2%
139
Clivio
1.984
1,46
22,4%
140
Marzio
300
1,43
23,0%
141
Cadegliano-Viconago
1.787
1,43
20,6%
INDICE DI EFFICIENZA
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA
BREZZO DI BEDERO
CADEGLIANO - VICONAGO MONTEGRINO VALTRAVAGLIA PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
AZZIO
BISUSCHIO
ORINO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVALLE
CLIVIO
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANTELLO
VARESE
BIANDRONNO
ISPRA
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CAZZAGO BRABBIA
CADREZZATE
ANGERA TAINO
MALNATE
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE MERCALLO CASTRONNO
OSMATE
TERNATE
SESTO CALENDE
MORNAGO
SUMIRAGO
Indice di efficienza 1,43 - 2,91 2,92 - 4,15
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
4,16 - 5,27
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
5,28 - 6,13
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
6,14 - 7,53
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
LONATE POZZOLO
29
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
8. PR ODUZI ONE DI RI FIUT I URB ANI I Rifiuti Urbani (RU) possono essere suddivisi e descritti in base alla loro origine: rifiuti domestici provenienti dalle abitazioni rifiuti assimilabili ai domestici non pericolosi provenienti da locali non adibiti ad abitazione rifiuti da spazzamento strade rifiuti vegetali prodotti da aree verdi (parchi, giardini, cimiteri) rifiuti da attività cimiteriali La produzione quantitativa di RU dipende dal sistema di intercettazione adottato ma soprattutto da variabili di seguito elencate: reddito medio o PIL vocazione area (industriale, commerciale, servizi, turistica) localizzazione geografica stagionalità presenza di iniziative per la riduzione dei rifiuti
annua è stata quindi pari a 482,6 kg/ab.anno equivalente ad una produzione media pro-capite giornaliera di 1,32 kg.ab/giorno. Il dato complessivo di produzione di rifiuti deriva dalla somma di diversi flussi di rifiuti, ovvero il quantitativo complessivo di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento, unitamente a quelli derivanti dallo spazzamento stradale e ingombranti, e la sommatoria dei pesi di tutti i rifiuti intercettati separatamente come raccolta differenziata. Questo dato complessivo dipende in realtà da numerose variabili che a diverso titolo influenzano la produzione locale di rifiuti: una contabilizzazione più accurata dei rifiuti da parte dei soggetti interessati; la varietà morfologica del territorio e la struttura urbana e residenziale; la distribuzione territoriale della popolazione e la presenza di insediamenti turistici; le politiche di assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani o il loro improprio conferimento nel circuito degli urbani; l’intercettazione significativa di scarti verdi in aree dove sono state meno spinte politiche di incentivazione al compostaggio domestico. Provincia di Varese
La produzione complessiva di rifiuti urbani, espressa come produzione procapite annuale o giornaliera, rappresenta un importante indicatore di sostenibilità ambientale e un’attenta analisi del suo andamento nel tempo o della sua consistenza in diverse aree del territorio rappresentata un essenziale strumento per monitorare l’efficacia di politiche di riduzione o l’effetto di alcune variabili socio-geo-economiche. 8.1.
Nel 2005 sono state prodotte in Provincia di Varese complessivamente 408.718,6 tonnellate di rifiuti urbani con un decremento dell’ 1,0% rispetto all’anno precedente. La produzione media pro-capite
abitanti < 500 tra 500 e 999 tra 1000 e 1.999 tra 2000 e 4.999 tra 5000 e 9.999 >= 10.000 TOTALI
30
n° 9 15 26 45 28 18 141
% 6,4% 10,6% 18,4% 31,9% 19,9% 12,8%
superficie Kmq 64,7 54,2 144,0 335,1 261,9 335,1 1.195,0
% 5,4% 4,5% 12,1% 28,0% 21,9% 28,0%
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
8.2.
EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE
comuni
Anno
(kg/abitante.giorno)
Incremento del procapite rispetto all'anno precedente
1,116 1,120 1,153 1,196 1,286 1,316 1,361 1,360 1,308 1,343 1,322
0,35% 2,90% 3,76% 7,52% 2,30% 3,47% -0,13% -3,78% 2,68% -1,55%
Produzione totale rifiuti
LE DINAMICHE DI PRODUZIONE
L’OPR valuta la serie storica dei dati di produzione rifiuti in relazione al mutare dei sistemi di raccolta, alle variazioni dei criteri di assimilazione ed altro al fine di verificare l’attendibilità del dato e risolvere eventuali anomalie. PRODUZIONE RU PER CLASSI DIMENSIONALI DEI COMUNI abitanti densità RU totali
abitanti 2.644 11.149 36.736 154.452 198.129 443.767 846.877
% 0,3% 1,3% 4,3% 18,2% 23,4% 52,4%
ab/Kmq 40,9 205,8 255,1 460,9 756,6 1.324,2 708,7
t/Kmq 21,1 79,8 110,8 207,0 347,2 676,8 342,0
t/anno 1.362,3 4.322,3 15.959,8 69.354,6 90.915,0 226.804,6 408.718,6
% kg/ab.a kg/ab.gg 0,3% 515 1,412 1,1% 388 1,062 3,9% 434 1,190 17,0% 449 1,230 22,2% 459 1,257 55,5% 511 1,400 483 1,322
8.3.
PRODUZIONE DI RIFIUTI IN RAPPORTO ALLE AREE GEOGRAFICHE
La produzione pro-capite complessiva di rifiuti può essere valutata in base alla dimensione geografica confrontando ad esempio il dato complessivo della Provincia di Varese con il dato complessivo della Regione Lombardia o dell’Italia. PRODUZIONE RU PRO CAPITE - 1995-2005: kg/abitante.giorno Anno 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Provincia di Varese 1,116 1,120 1,153 1,196 1,286 1,316 1,361 1,360 1,308 1,343 1,322
Regione Lombardia 1,140 1,159 1,195 1,230 1,290 1,327 1,368 1,386 1,364 1,382 -
Italia 1,230 1,238 1,266 1,277 1,347 1,373 1,414 1,432 1,436 1,460 -
Fonte: OPR 2006 - ARPA 2005 - APAT 2005
Produzione totale di rifiuti pro-capite 1,5 1,45 1,4
1,3 kg/abitante giorno 1,25
2006
2005
2004
2002
1999
1998
1997
1996
1995
1
2001
Regione Lombardia Italia
1,05
2000
Provincia di Varese
1,1
2003
1,2 1,15
Da questo interessante confronto emerge chiaramente come la Provincia di Varese, pur essendo un contesto fortemente urbanizzato e industrializzato, presenti una produzione di rifiuti procapite inferiore sia alla media regionale sia, di molto, alla media nazionale. E’ anche utile confrontare la produzione pro-capite di rifiuti per ciascun subambito individuato nel Piano Provinciale Rifiuti. Come evidente dall’istogramma i subambiti nord-est e sud-ovest sono quelli con la maggiore produzione pro-capite complessiva di rifiuti, entrambi eccedenti la media provinciale (1,32 kg/ab.giorno).
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
1,35
1994
L’analisi della produzione per classe dimensionale dei Comuni, evidenzia come la produzione pro-capite tenda ad aumentare con la maggiore dimensione demografica del Comune. Ciò dipende sicuramente dal peso che le grandi utenze non domestiche (aziende di produzione, artigiani, negozi, etc.) hanno sul territorio anche per quanto riguarda la produzione di rifiuti, unitamente al fatto che nei grandi centri urbani vi è meno spazio per soluzioni di riduzione di rifiuti ed auto-smaltimento come il compostaggio domestico, più facilmente attuabili in piccoli centri. Fanno eccezione a quanto visto fino ad ora i 9 Comuni con meno di 500 abitanti ove si riscontra la più alta produzione di rifiuti pro-capite. In questi Comuni sicuramente la produzione di rifiuti è influenzata dai flussi turistici, ovvero dalla presenza in alcuni periodi dell’anno si una popolazione turistica consistente non conteggiabile tra gli abitanti.
Totale RU Pro capite per Subambiti 1,4 1,35
Media prov inciale: 1,32
1,3 kg/ab. 1,25 giorno 1,2 1,15 1,1
8.4.
SUBAMBITO
SUBAMBITO
SUBAMBITO
CENTRALE
NORD - OVEST
NORD - EST
SUBAMBITO SUD SUBAMBITO SUD - OVEST
- EST
PRODUZIONE DI RIFIUTI E VARIABILI DEMOGRAFICHE ED ECONOMICHE
Capire le motivazioni che inducono decise variazioni nella produzione complessiva dei rifiuti è estremamente complesso per i numerosi fattori economici, sociali ed ambientali che intervengono in tale andamento.
31
Andamento popolazione in provincia di Varese 846.877
850.000
841.875
Abbitan
840.000
834.553 827.527
830.000
820.285
820.000
810.566 810.894
813.511
823.187
815.930
810.000
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
800.000 790.000 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Anno
Andamento della popolazione in provincia di Varese. I dati sono quelli dichiarati dai Comuni all’Osservatorio Rifiuti e possono differire leggermente dai dati Istat.
L’unico fattore sul quale è possibile fare valutazioni quantitative è sicuramente quello demografico, ovvero l’incidenza della crescita della popolazione sull’incremento della produzione complessiva dei rifiuti urbani. La popolazione varesina è in continua crescita e ciò sicuramente porta ad un incremento della produzione dei rifiuti urbani legata direttamente ai consumi delle nuove famiglie residenti. Quanto detto è compiutamente dimostrato dal grafico successivo, che mostra la correlazione solo parziale tra l’andamento della produzione complessiva di rifiuti urbani negli anni e l’incremento demografico. L’effetto dell’incremento della produzione di rifiuti imputabile all’incremento demografico è stato calcolato moltiplicando l’incremento di popolazione per la produzione media annua di rifiuti di ciascun cittadino, sovrapposto all’incremento della produzione di rifiuti imputabile ad altri fattori (consumi, politiche di riduzione, normativa, etc.). Motivazione dell'incremento del totale RU 30.000
Incremento attribuibile a incr. demogr.
26.720
25.000
Variazione attribuibile ad altre cause
20.000 15.000 10.000 Var i az.
5.000
( t on/ ann o)
13.675
12.845 9.605 138
1.143
1.136
1997
1998
1999
8.806 2.091
1.442
2.154
2001
2002
0 -5.000
10.660 3.589
3.355
-534
2000
2003
2004
-10.000 -15.000
-15.542
-20.000 Anno
32
2.414
2005 -6.404
PRODUZIONE RIFIUTI URBANI 2004-2005 e variazioni
RU Tot. kg
kg/ab*gg 1,50 1,17 1,47 1,67 1,34 1,34 1,05 1,35 1,21 1,03 1,34 1,17 1,04 1,30 1,21 1,16 1,34 1,04 1,01 2,21 0,99 1,14 1,15 1,51 1,18 1,45 1,20 1,31 1,11 1,48 1,03 1,39 1,21 1,28 1,16 1,15 1,16 1,15 1,26 1,03 1,12 1,38 1,03 1,35 1,57 0,99 1,15 1,19 1,15 1,06 1,15 0,94 1,29 0,87 1,19 0,80 1,15 1,08 1,21 1,18 1,47 1,17 1,18 1,17 1,22 1,27 1,27 1,16 1,07 1,31 1,15 1,39 1,18 1,07 1,28
+11.170 +11.287 +92.685 +1.051.089 -323.614 +56.474 -7.630 +58.785 +16.681 -8.472 +61.386 +19.285 +158.108 +147.154 +57.077 -10.603 -86.009 -2.408 -23.989 +12.080 -14.570 +30.509 +1.591 +40.535 -31.958 +1.027.732 +35.643 +9.104 -135.069 +8.292 -42.119 -244.528 +103.909 +204.367 -170.094 +6.358 -14.562 -112.761 +140.911 +119.853 +1.764 -308.344 -8.175 +4.863 +33.930 -626.227 +6.823 +85.782 -1.620 -142.147 -55.285 +19.675 -80.738 -39.314 -31.864 -40.591 -6.018 -118.972 -61.985 -13.743 -17.405 -53.659 -12.890 +7.239 -15.159 -2.351 +225.946 -20.387 -18.518 +748.652 -16 -210.317 -1.031 -29.185 -21.185
Differenza rispetto variazione media provinciale
+5,4% -0,1% +2,4% +20,6% -13,0% +1,1% -5,4% +7,0% -2,7% -3,4% +5,6% -0,9% +4,5% +9,6% +1,6% -0,4% -5,9% -2,6% -4,0% -0,1% -4,6% +5,3% -0,7% +7,1% -1,8% +2,5% +3,2% -0,2% -4,8% -1,1% -4,3% -3,7% +2,8% -1,5% -8,3% -0,7% -5,3% -6,2% +5,9% +1,6% -3,0% -3,7% -4,5% -3,1% +2,3% -18,0% -0,7% +2,8% -0,7% -4,2% -6,1% +4,3% -4,0% -13,1% -2,7% -15,8% -0,7% -9,3% -5,1% -3,3% -13,1% -3,7% -3,5% -0,7% -2,3% -3,0% +2,5% -0,3% -3,0% +2,4% -0,7% -4,2% -1,6% -3,5% -2,7%
+0 +31 +38 +55 +32 +70 +21 +6 +77 +0 -3 +93 +40 +35 +67 -17 +29 +14 +7 +16 +1 +13 +11 -1 -14 +0 +27 +22 +46 +63 +4 +0 +77 +633 +29 +33 +36 -7 +8 -14 +22 -41 +4 +49 +14 +4 +53 +62 +2 +35 +113 -26 +26 +32 -2 +8 -10 +33 +19 +60 -4 +0 +28 +36 -2 +0 +230 -28 -27 +420 +6 -2 +70 +24 +212
+7,0% +1,5% +4,0% +22,1% -11,5% +2,7% -3,9% +8,6% -1,2% -1,8% +7,1% +0,6% +6,0% +11,2% +3,1% +1,2% -4,4% -1,1% -2,5% +1,4% -3,0% +6,9% +0,8% +8,7% -0,3% +4,1% +4,8% +1,4% -3,2% +0,5% -2,8% -2,2% +4,3% +0,1% -6,8% +0,8% -3,7% -4,6% +7,5% +3,2% -1,4% -2,2% -2,9% -1,5% +3,8% -16,5% +0,8% +4,3% +0,8% -2,7% -4,6% +5,9% -2,5% -11,6% -1,2% -14,3% +0,8% -7,8% -3,6% -1,8% -11,5% -2,2% -1,9% +0,9% -0,7% -1,5% +4,0% +1,2% -1,5% +4,0% +0,8% -2,6% -0,0% -2,0% -1,1%
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
398 4.964 5.751 9.831 4.680 4.121 733 1.727 1.465 647 2.423 5.114 8.833 3.176 4.063 2.035 3.279 764 1.712 1.000 863 1.206 1.016 1.120 3.247 78.450 1.787 1.650 7.616 4.482 2.588 12.500 5.908 13.567 4.790 2.523 1.300 3.953 5.342 20.740 597 14.618 552 1.286 2.038 7.920 5.178 5.038 819 9.153 3.864 1.984 4.727 1.058 2.547 788 594 3.285 2.980 2.743 185 3.228 1.638 2.787 1.374 163 10.969 6.673 626 49.347 847 9.436 4.602 2.726 9.510
ABITANTI
217.280 2.125.144 3.075.315 6.001.910 2.285.246 2.018.225 280.959 852.350 647.217 244.037 1.185.591 2.189.662 3.347.431 1.501.612 1.790.939 862.017 1.600.830 288.747 633.779 806.746 313.080 503.437 426.767 615.954 1.395.145 41.624.631 780.752 788.783 3.080.432 2.420.837 971.831 6.329.558 2.613.554 6.334.393 2.022.111 1.059.775 548.308 1.663.147 2.452.041 7.780.246 244.138 7.379.668 207.698 635.521 1.171.316 2.859.525 2.174.999 2.194.543 344.016 3.546.893 1.620.511 679.796 2.225.044 337.613 1.103.053 230.605 249.508 1.298.860 1.311.082 1.183.428 99.230 1.379.569 707.504 1.194.743 612.759 75.621 5.089.597 2.813.671 244.819 23.563.315 355.776 4.789.991 1.976.729 1.063.632 4.440.915
ABITANTI
1,42 1,17 1,43 1,39 1,54 1,33 1,11 1,26 1,24 1,07 1,27 1,18 0,99 1,18 1,19 1,17 1,42 1,06 1,06 2,21 1,04 1,09 1,16 1,41 1,20 1,42 1,16 1,31 1,16 1,50 1,08 1,44 1,18 1,30 1,26 1,16 1,22 1,23 1,19 1,01 1,15 1,44 1,08 1,40 1,54 1,21 1,16 1,16 1,16 1,11 1,22 0,90 1,34 1,01 1,22 0,95 1,16 1,19 1,27 1,22 1,69 1,22 1,23 1,18 1,25 1,31 1,24 1,16 1,10 1,28 1,16 1,45 1,20 1,11 1,31
RU Tot. kg
398 4.933 5.713 9.776 4.648 4.051 712 1.721 1.388 647 2.426 5.021 8.793 3.141 3.996 2.052 3.250 750 1.705 984 862 1.193 1.005 1.121 3.261 78.450 1.760 1.628 7.570 4.419 2.584 12.500 5.831 12.934 4.761 2.490 1.264 3.960 5.334 20.754 575 14.659 548 1.237 2.024 7.916 5.125 4.976 817 9.118 3.751 2.010 4.701 1.026 2.549 780 604 3.252 2.961 2.683 189 3.228 1.610 2.751 1.376 163 10.739 6.701 653 48.927 841 9.438 4.532 2.702 9.298
RU %
206.110 2.113.857 2.982.630 4.950.821 2.608.860 1.961.751 288.590 793.565 630.536 252.509 1.124.205 2.170.377 3.189.323 1.354.458 1.733.862 872.620 1.686.839 291.155 657.768 794.666 327.650 472.928 425.176 575.419 1.427.103 40.596.899 745.109 779.679 3.215.501 2.412.545 1.013.951 6.574.086 2.509.645 6.130.026 2.192.205 1.053.417 562.870 1.775.908 2.311.130 7.660.393 242.374 7.688.012 215.873 630.658 1.137.386 3.485.752 2.168.176 2.108.761 345.636 3.689.040 1.675.796 660.121 2.305.782 376.927 1.134.917 271.196 255.526 1.417.832 1.373.067 1.197.171 116.635 1.433.228 720.394 1.187.504 627.918 77.972 4.863.651 2.834.058 263.337 22.814.663 355.792 5.000.308 1.977.760 1.092.817 4.462.100
kg/ab*gg
Agra Albizzate Angera Arcisate Arsago Seprio Azzate Azzio Barasso Bardello Bedero Valcuvia Besano Besnate Besozzo Biandronno Bisuschio Bodio Lomnago Brebbia Bregano Brenta Brezzo di Bedero Brinzio Brissago-Valtravaglia Brunello Brusim piano Buguggiate Busto Arsizio Cadegliano-Viconago Cadrezzate Cairate Cantello Caravate Cardano al Campo Carnago Caronno Pertusella Caronno Varesino Casale Litta Casalzuigno Casciago Casorate Sem pione Cassano Magnago Cassano Valcuvia Castellanza Castello Cabiaglio Castelseprio Castelveccana Castiglione Olona Castronno Cavaria con Prem ezzo Cazzago Brabbia Cislago Cittiglio Clivio Cocquio-Trevisago Comabbio Comerio Cremenaga Crosio della Valle Cuasso al Monte Cugliate-Fabiasco Cunardo Curiglia con Monteviasco Cuveglio Cuvio Daverio Dumenza Duno Fagnano Olona Ferno Ferrera di Varese Gallarate Galliate Lombardo Gavirate Gazzada Schianno Gemonio Gerenzano
Variazioni 2005-2004 sul PRO CAPITE
2005
abitanti
COMUNE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75
RU Tot. kg
2004
33
PRODUZIONE RIFIUTI URBANI 2004-2005 e variazioni
Orino Osmate Pino sulla Sponda del Lago Maggiore
Porto Ceresio Porto Valtravaglia Rancio Valcuvia Ranco Saltrio Samarate Sangiano Saronno Sesto Calende Solbiate Arno Solbiate Olona Somm a Lombardo Sumirago Taino Ternate Tradate Travedona-Mo nate Tronzano Lago Maggiore Uboldo Valganna Varano Borghi Varese Vedano Olona Veddasca Venegono Inferiore Venegono Superiore Vergiate Viggi첫 Vizzola Ticino Malpensa 2000
PROVINCIA DI VARESE
34
1.647.418 1.095.028 2.188.463 3.542.075 885.052 493.867 386.026 4.504.201 2.713.457 2.133.688 3.030.532 4.262.457 1.287.120 1.557.080 6.245.230 498.594 7.662.656 578.654 1.514.440 447.886 6.806.077 1.388.683 2.833.428 154.528 119.126 692.884 603.449 552.241 730.266 1.805.357 1.911.684 1.887.054 6.195.865 3.344.098 329.391 246.345 113.857 1.540.517 1.375.229 357.139 691.255 1.149.357 6.479.885 451.866 15.475.811 5.630.094 1.828.270 2.651.705 8.659.096 3.053.758 1.159.191 1.256.165 9.160.101 1.690.309 139.439 4.141.706 641.558 1.099.126 44.650.714 3.273.696 153.645 2.944.784 3.079.261 4.695.736 2.292.393 289.577 7.233.439
412.708.145 841.875 1,34 408.718.588 846.877 1,32
-121.834 -93.558 -60.528 -252.398 +2.922 -28.712 +23.886 -106 -28.188 +21.469 -9.845 +311.188 +107.631 +28.917 -278.832 +28.151 -135.523 -51.032 -2.183 -27.782 -925.255 +187.043 +159.423 +4.926 -6.607 +2.363 +16.147 +2.833 -84.794 -97.787 +26.506 +22.727 +9.233 +32.087 -16.373 -1.964 -24.376 -33.164 -1.536 -14.171 -94.098 +6.780 -253.534 +14.568 -393.391 -327.926 +3.880 -137.955 -381.264 -26.078 -346.045 -4.209 +448.916 +233.342 -24.562 -281.451 -75.829 -68.367 -2.757.961 -266.740 -16.473 +114.830 -49.905 -114.690 +78.107 -2.672 +591.041
- 3.989.557
-7,6% -7,9% -4,3% -7,8% -1,5% -5,5% -0,7% -1,2% -1,0% -0,3% -0,3% +7,6% +4,7% -0,5% -4,2% -0,7% -2,0% -7,4% +0,6% -8,4% -12,0% +15,5% +5,4% -0,2% -7,5% +0,5% +0,2% -0,4% -11,6% -5,6% -0,1% +1,5% -1,3% +1,0% -5,9% -9,2% -20,2% -2,4% -1,0% -4,8% -14,0% -1,2% -4,0% -0,4% -2,4% -6,3% -0,6% -4,9% -3,9% -0,8% -25,1% -2,5% +3,2% +14,2% -15,3% -7,3% -10,7% -7,1% -5,0% -7,7% -8,8% +2,8% -4,3% -3,6% +2,1% -2,8% +8,9%
-1,6%
ABITANTI
1,20 1,21 1,19 1,21 1,19 1,11 1,15 1,22 1,53 1,18 1,51 1,30 1,08 0,96 1,45 1,15 1,48 1,15 2,06 0,95 1,16 1,13 1,24 1,41 1,10 1,08 1,22 1,20 1,09 1,15 1,16 1,19 1,46 1,35 1,07 1,12 1,21 1,37 1,51 1,02 1,56 1,06 1,11 0,89 1,13 1,49 1,20 1,28 1,43 1,39 0,92 1,52 1,51 1,30 1,41 1,14 1,16 1,33 1,48 1,24 1,35 1,30 1,21 1,45 1,20 1,72
RU %
3.751 2.486 5.054 7.996 2.038 1.223 919 10.114 4.873 4.934 5.508 9.010 3.280 4.427 11.774 1.187 14.178 1.379 2.013 1.288 16.075 3.358 6.272 300 296 1.759 1.352 1.266 1.836 4.298 4.511 4.359 11.605 6.777 841 601 258 3.088 2.487 958 1.217 2.979 15.996 1.395 37.458 10.347 4.191 5.665 16.546 6.032 3.447 2.257 16.571 3.553 271 9.987 1.511 2.271 82.912 7.232 312 6.221 7.000 8.854 5.218 461
RU Tot. kg
RU Tot. kg
1,30 1,31 1,24 1,32 1,21 1,17 1,16 1,23 1,54 1,19 1,51 1,20 1,03 0,97 1,52 1,16 1,51 1,24 2,05 1,04 1,32 0,98 1,17 1,41 1,19 1,07 1,22 1,20 1,23 1,22 1,16 1,17 1,48 1,34 1,14 1,24 1,51 1,40 1,53 1,07 1,81 1,07 1,16 0,89 1,16 1,59 1,20 1,35 1,49 1,40 1,23 1,56 1,47 1,14 1,66 1,23 1,30 1,43 1,55 1,34 1,48 1,26 1,26 1,51 1,18 1,77
kg/ab*gg
Origgio
3.721 2.486 4.972 7.894 2.001 1.223 856 9.993 4.876 4.869 5.511 8.991 3.146 4.321 11.785 1.112 14.147 1.389 2.028 1.253 16.066 3.355 6.237 290 289 1.761 1.318 1.254 1.812 4.275 4.443 4.370 11.434 6.777 831 550 250 3.080 2.464 948 1.189 2.925 15.954 1.345 37.472 10.264 4.157 5.667 16.597 6.032 3.353 2.207 16.259 3.496 270 9.889 1.508 2.242 83.591 7.221 315 6.147 6.811 8.740 5.148 452
ABITANTI
Oggiona con Santo Stefano Olgiate Olona
1.769.252 1.188.586 2.248.991 3.794.473 882.130 522.579 362.140 4.504.307 2.741.645 2.112.219 3.040.377 3.951.269 1.179.489 1.528.163 6.524.062 470.443 7.798.179 629.686 1.516.623 475.668 7.731.332 1.201.640 2.674.005 149.602 125.734 690.521 587.302 549.408 815.060 1.903.144 1.885.178 1.864.327 6.186.632 3.312.011 345.764 248.309 138.233 1.573.681 1.376.765 371.310 785.353 1.142.577 6.733.419 437.298 15.869.202 5.958.020 1.824.390 2.789.660 9.040.360 3.079.836 1.505.236 1.260.374 8.711.185 1.456.967 164.001 4.423.157 717.387 1.167.493 47.408.675 3.540.436 170.118 2.829.954 3.129.166 4.810.426 2.214.286 292.249 6.642.398
kg/ab*gg
Germignaga Golasecca Gorla Maggiore Gorla Minore Gornate-Olona Grantola Inarzo Induno Olona Ispra Jerago con Orago Lavena Ponte Tresa Laveno-Mombello Leggiuno Lonate Ceppino Lonate Pozzolo Lozza Luino Luvinate Maccagno Malgesso Malnate Marchirolo Marnate Marzio Masciago Primo Mercallo Mesenzana Montegrino Valtravaglia Monvalle Morazzone Mornago
Variazioni 2005-2004 sul PRO CAPITE
2005
abitanti
COMUNE 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141
RU Tot. kg
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
2004
+30 +0 +82 +102 +37 +0 +63 +121 -3 +65 -3 +19 +134 +106 -11 +75 +31 -10 -15 +35 +9 +3 +35 +10 +7 -2 +34 +12 +24 +23 +68 -11 +171 +0 +10 +51 +8 +8 +23 +10 +28 +54 +42 +50 -14 +83 +34 -2 -51 +0 +94 +50 +312 +57 +1 +98 +3 +29 -679 +11 -3 +74 +189 +114 +70 +9
+ 5.002
Differenza rispetto variazione media provinciale -6,1% -6,3% -2,7% -6,3% +0,1% -3,9% +0,8% +0,4% +0,6% +1,2% +1,3% +9,2% +6,2% +1,0% -2,6% +0,8% -0,4% -5,9% +2,2% -6,8% -10,5% +17,0% +6,9% +1,4% -5,9% +2,0% +1,7% +1,1% -10,0% -4,1% +1,4% +3,0% +0,2% +2,5% -4,3% -7,7% -18,6% -0,8% +0,5% -3,3% -12,5% +0,3% -2,5% +1,2% -0,9% -4,7% +1,0% -3,4% -2,4% +0,7% -23,5% -1,0% +4,7% +15,7% -13,7% -5,7% -9,2% -5,5% -3,5% -6,1% -7,3% +4,4% -2,7% -2,1% +3,7% -1,3% +10,4%
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZZO DI BEDERO MONTEGRINO VALTRAVAGLIA CADEGLIANO - VICONAGO PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
AZZIO
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
BISUSCHIO
ORINO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO MONVALLE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CASCIAGO
CANTELLO
VARESE
BIANDRONNO
ISPRA
CADREZZATE
ANGERA TAINO
CAZZAGO BRABBIA
MALNATE
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE CASTRONNO MERCALLO
OSMATE
TERNATE
SESTO CALENDE
MORNAGO
SUMIRAGO
Totale RU pro capite 0,80 - 1,08 kg/ab.giorno 1,09 - 1,24
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
1,25 - 1,41
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
1,42 - 1,72
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
1,73 - 2,21
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
LONATE POZZOLO
35
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA
BREZZO DI BEDERO
MONTEGRINO VALTRAVAGLIA CADEGLIANO - VICONAGO PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
AZZIO
BISUSCHIO
ORINO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVALLE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANTELLO
VARESE
BIANDRONNO
ISPRA
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CAZZAGO BRABBIA
CADREZZATE
ANGERA TAINO
MALNATE
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE MERCALLO CASTRONNO
OSMATE
TERNATE
SESTO CALENDE
MORNAGO
SUMIRAGO
Variazione tot. RU 2005/2004 < -13% -12.9% / -6.1%
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
-6.0% / -1.8%
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
-1.7% / +3.2%
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
> +3,2%
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO LONATE POZZOLO
36
CARONNO PERTUSELLA
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA
BREZZO DI BEDERO
MONTEGRINO VALTRAVAGLIA CADEGLIANO - VICONAGO PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
AZZIO
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
BISUSCHIO
ORINO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVALLE
CLIVIO
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANTELLO
VARESE
BIANDRONNO
ISPRA
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CAZZAGO BRABBIA
CADREZZATE
ANGERA TAINO
MALNATE
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO OSMATE TERNATE INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE MERCALLO CASTRONNO
SESTO CALENDE
MORNAGO
SUMIRAGO
Differenza tra la variaz. tot. RU e la variaz. media provinciale
< -11,1% -11,1% - -4,3%
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
-4,2% - 0%
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
0,1% - 5%
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
> 5%
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
LONATE POZZOLO
37
RACCOLTA DIFFERENZIATA
9. RACCOL T A DI FFERENZ IAT A 9.1.
ANALISI A LIVELLO PROVINCIALE
La Raccolta Differenziata (RD) consente: la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase di raccolta; la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato, individuando tecnologie più adatte di gestione e minimizzando l’impatto ambientale dei processi di trattamento e smaltimento; il recupero di materiali ed energia nella fase di trattamento finale; la promozione di comportamenti ambientalmente più corretti da parte dei cittadini con conseguenti significativi cambiamenti dei consumi a beneficio di politiche di prevenzione e di riduzione. Lo sviluppo delle RD sul territorio provinciale prosegue con un trend molto positivo che ha consentito di raggiungere obiettivi ben superiori a quelli di legge: il 51,1% di RD colloca la Provincia di Varese tra le 10 più
virtuose dell’intero panorama nazionale, senza considerare le punte di eccellenza di alcuni Comuni particolarmente innovativi e sensibili al tema. Di fatto andando a rivedere storicamente gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale e locale a partire dal 1997 la Provincia di Varese ha sempre anticipato di alcuni anni il raggiungimento degli obiettivi previsti e, nel caso si confermasse il trend attuale saranno a portata gli ambiziosi obiettivi previsti dal Piano Provinciale Gestione Rifiuti (56,8% RD nel 2009 e 60,4% RD nel 2014).
% Raccolta differenziata Confronto con gli obiettivi nazionali, regionali e provinciali 70% Obiettivo Piano Prov . Rifiuti al 2014: 60,4%
60% Obiettivo Piano Prov. Rifiuti al 2009: 56,8%
50% 40% 30% 20%
Obiettiv o D.Lgs. 22/97 al 2003: 35% Obiettiv o l.r. 21/93 al 1997: 25%
10% 0% 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Totale rifiuti e % raccolte differenziate
Ingombranti a smaltimento 7,7%
Materiali recuperati da rif. ingombranti 0,9%
Spazzamento stradale 3,6%
Carta e cartone 10,0% Plastica 3,3%
R.D. Altro 51,1%
Verde 11,3% Legno 3,5% Organico 9,5%
R.S.U. indifferenziati 37,6%
Materiali ferrosi 2,3% Vetro 9,1% Altre 1,3%
38
4,5 2000 4,0
2001 2002
3,5
2003 2004
3,0
2005 Funzione gaussiana
2,5 2,0 1,5
% RACCOLTA DIFFERENZIATA - 1995-2005 Provincia di Varese 13,6% 19,1% 25,6% 32,5% 39,1% 35,7% 36,7% 38,7% 45,5% 48,0% 51,1%
Anno 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Regione Lombardia 13,8% 22,5% 27,2% 31,2% 33,8% 35,1% 36,1% 39,0% 40,8% 41,7% -
Italia 7,2% 7,6% 9,5% 11,2% 13,1% 14,4% 17,4% 19,2% 21,1% 22,7% -
Fonte: OPR 2006 - ARPA 2005 - APAT 2005 % Raccolta differenziata
1,0 0,5 0,0 0%
20%
30%
40%
50%
60%
50%
100%
40% 30% 20% Provincia di Varese Regione Lombardia Italia 2006
2005
2004
2002
2003
2001
2000
1999
1998
1997
1996
0% 1995
80%
La funzione gaussiana cumulativa ci permette invece di apprezzare come negli anni sia aumentata la percentuale minima di raccolta differenziata registrata per i Comuni meno efficienti, e l’intera popolazione di Comuni si sia via via assestata su valori superiori di RD.
% RD
10%
70%
%raccolta differenziata
Distribuzione normale %raccolta differenziata negli anni funzione gaussiana cumulativa
60%
1994
10%
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Quanto detto risulta poi ancora più evidente rappresentando le serie storiche della percentuale di raccolta differenziata della Provincia di Varese, della Regione Lombardia e dell’Italia nella sua completezza.
Distribuzione normale % raccolta differenziata negli anni funzione gaussiana standard
Un’analisi matematica più raffinata ha permesso di verificare l’andamento e la distribuzione dei Comuni rispetto alle performances di raccolta differenziata complessiva. Utilizzando una funzione gaussiana standard si evidenzia quindi come la distribuzione dei Comuni varesini tenda nel tempo a portarsi verso risultati medi più elevati, ma a ciò si abbina un certo schiacciamento della curva gaussiana che indica come i risultati dei Comuni nel tempo tendano a differenziarsi maggiormente, evidenziando il fatto che ci troviamo attualmente in una fase di transizione verso valori più elevati come % RD.
%dei Comuni sopra una data %di RD
2000
90%
2001
80%
2002
70%
2004
60%
2005
2003
50% 40% 30% 20% 10% 0% 0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
%raccolta differenziata
E’ interessante inoltre notare il fatto che, relativamente al 2005, 84 Comuni su 141 presentano un valore superiore alla media provinciale, mentre nel 2004 72 Comuni si collocavano sopra la media. Come si vede nella tabella di dettaglio riportata nelle pagine seguenti, i valori più elevati come percentuale di raccolta differenziata vengono presentati da Comuni storicamente ricicloni (come Cassano Magnago, ancora in testa alla “classifica”), ma anche da numerose “nuove entrate” che, con valori tra il 60 e il 70% , dimostrano come l’efficacia del sistema secco-umido sia consolidata.
39
RACCOLTA DIFFERENZIATA
9.2.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN BASE A VARIABILI GEODEMOGRAFICHE
L’analisi per comprensorio dell’RD evidenzia, come rilevato per la produzione complessiva di rifiuti, che i subambiti, individuati nel Piano Provinciale Gestione dei Rifiuti, non sono tra loro perfettamente omogenei; in particolare il subambito centrale si distingue per una percentuale di RD ben superiore alla media provinciale mentre i subambiti nord-ovest e nord-est evidenziano risultati inferiori alla media provinciale. % raccoltadifferenziata per Subambiti 70% 60% Media provinciale: 51,1%
50% 40% %RD 30% 20%
contribuiscono per lo 0,2% alla percentuale media provinciale, casi come Duno e Masciago Primo con valori superiori al 50% dimostrano come, consorziandosi ed introducendo un sistema di raccolta consolidato, sia possibile conformarsi agli obiettivi del Piano Provinciale Rifiuti. Per quanto riguarda i Comuni superiori ai 10.000 abitanti, quasi tutti hanno adottato nel 2005 o nel corso del 2006 il sistema di raccolta secco-umido, ad eccezione di Somma Lombardo. Nella tabella alla pagina seguente è riportata la graduatoria dei Comuni in base alla raccolta differenziata; si fa notare che il valore di variazione dei quantitativi non comprende quello della frazione recuperata dai rifiuti ingombranti. Con questa modalità di calcolo il totale provinciale vede un incremento totale pari a +5,3% , mentre il totale considerando anche quest’ultima frazione subisce un incremento pari a +5,4% come riportato nella tabella riassuntiva a pagina 20.
10% 0% SUBAMBITO
SUBAMBITO
SUBAMBITO
NORD - OVEST
NORD - EST
CENTRALE
SUBAMBITO SUD SUBAMBITO SUD - OVEST
- EST
E’ da sottolineare il fatto che, nel corso del 2006, nei subambiti nord-ovest e nord-est, in quasi tutti i Comuni è stata attivata la raccolta dell’umido: nel report dell’anno prossimo anch’essi presenteranno quindi elevati valori di RD. Un approfondimento interessante riguarda la suddivisione dei Comuni per classe dimensionale come numero di abitanti, presentata nella tabella seguente. Ad esempio, analizzando i dati si nota innanzitutto come sia possibile raggiungere elevati livelli sia nei Comuni più piccoli che in quelli più popolosi. Anche nel ristretto numero dei Comuni con meno di 500 abitanti, che
RACCOLTA DIFFERENZIATA PER CLASSE DIMENSIONALE DEI COMUNI comuni Differenziata % sul totale abitanti n° % t/anno % RD della RD < 500 9 6,4% 450,3 33,1% 0,2% tra 500 e 999 15 10,6% 2.455,9 56,8% 1,2% tra 1000 e 1.999 26 18,4% 7.218,7 45,2% 3,5% tra 2000 e 4.999 45 31,9% 35.740,2 51,5% 17,1% tra 5000 e 9.999 28 19,9% 46.301,6 50,9% 22,2% >= 10.000 18 12,8% 116.713,8 51,5% 55,9% 141 208.880,5
40
Abitanti
% RD
(escl. ingombranti)
1 2 3
Cassano Magnago Sesto Calende Casorate Sempione
20.740 10.347 5.342
73,68% 64,07% 69,27%
+0,1% -4,2% +9,7%
4 5 6
Ranco Travedona-Monate Golasecca
1.217 3.553 2.486
69,24% 68,28% 67,48%
+21,4% +56,3% -6,3%
7 8 9
Varano Borghi Arcisate Brebbia
2.271 9.831 3.279
67,33% 53,65% 65,98%
+35,0% +63,0% +30,7%
10 11 12
Taino Cugliate-Fabiasco Monvalle
3.447 2.980 1.836
65,98% 65,95% 65,15%
+25,5% +90,7% +25,6%
13 14 15
Ispra Fagnano Olona Cadrezzate
4.873 10.969 1.650
64,96% 63,52% 63,49%
+49,0% +6,3% +8,2%
16 17 18
Mercallo Ferno Castello Cabiaglio
1.759 6.673 552
63,13% 62,83% 62,66%
+56,9% -3,3% -2,2%
19 20 21
Gallarate Cunardo Samarate
49.347 2.743 15.996
62,59% 62,29% 61,85%
+2,5% +39,9% -5,0%
22 23 24
Brinzio Osmate Laveno-Mombello
863 601 9.010
61,78% 61,74% 60,94%
-3,3% +27,7% +12,6%
25 26 27
Azzio Brenta Saronno
733 1.712 37.458
60,93% 60,67% 60,37%
-0,4% -1,9% -2,0%
28 29 30
Cardano al Campo Castelseprio Bedero Valcuvia
12.500 1.286 647
60,33% 60,26% 60,17%
-11,1% +8,0% -3,2%
31 32 33
Marnate Caravate Rancio Valcuvia
6.272 2.588 958
59,80% 59,63% 59,60%
+6,8% -3,1% -2,3%
34 35 36
Olgiate Olona Vergiate Leggiuno
11.605 8.854 3.280
59,39% 59,19% 59,07%
-0,2% -4,4% +57,1%
37 38 39
Biandronno Gemonio Masciago Primo
3.176 2.726 296
58,99% 58,99% 58,84%
+57,0% -1,3% -2,3%
40 41 42
Ternate Lonate Ceppino Gavirate
2.257 4.427 9.436
58,37% 58,21% 58,15%
+0,5% +1,2% +14,8%
43 44 45
Orino Malnate Gornate-Olona
841 16.075 2.038
58,12% 58,01% 57,47%
-2,7% +9,9% -2,0%
46 47 48
Cittiglio Inarzo Crosio della Valle
3.864 919 594
57,40% 56,80% 56,80%
-1,0% +16,4% +6,6%
49 50 51
Casale Litta Brunello Castronno
2.523 1.016 5.178
56,80% 56,80% 56,80%
+9,8% +9,6% +9,5%
52 53 54
Morazzone Lozza Cazzago Brabbia
4.298 1.187 819
56,80% 56,79% 56,79%
+9,0% +15,7% +8,7%
55 56 57
Galliate Lombardo Vedano Olona Azzate
847 7.232 4.121
56,79% 56,75% 56,67%
+9,2% +1,9% +10,0%
58 59 60
Castiglione Olona Besozzo Lonate Pozzolo
7.920 8.833 11.774
56,72% 56,50% 56,49%
-23,9% +12,5% -7,9%
61 62 63
Ferrera di Varese Bodio Lomnago Venegono Superiore
626 2.035 7.000
56,37% 56,32% 55,95%
-7,0% +7,5% +9,9%
64 65 66
Caronno Varesino Daverio Gazzada Schianno
4.790 2.787 4.602
55,73% 55,65% 55,54%
+1,7% +9,8% +10,1%
67 68 69
Jerago con Orago Oggiona con Santo Stefano Bregano
4.934 4.359 764
55,17% 55,11% 55,09%
+9,8% +8,1% +37,3%
70 71 72
Gorla Minore Cavaria con Premezzo Cassano Valcuvia
7.996 5.038 597
55,03% 54,80% 54,69%
-7,0% +9,8% +0,6%
73 74 75
Solbiate Arno Malgesso Duno
4.191 1.288 163
54,69% 54,57% 54,11%
+9,3% +15,6% +1,0%
76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141
Comune
Abitanti
% RD
Variazione quantitativi (escl. ingombranti)
Carnago Busto Arsizio Angera Cuvio Bardello Casalzuigno Cuveglio Castellanza Sangiano Cislago Mornago Casciago Albizzate Buguggiate Besnate Caronno Pertusella Uboldo Sumirago Comabbio Arsago Seprio Brezzo di Bedero Bisuschio Maccagno Varese Cuasso al Monte Cairate Tradate Cocquio-Trevisago Induno Olona Venegono Inferiore Agra Origgio Comerio Gorla Maggiore Somma Lombardo Barasso Tronzano Lago Maggiore Besano Cantello Luvinate Brusimpiano Solbiate Olona Saltrio Porto Ceresio Curiglia con Monteviasco Gerenzano Brissago-Valtravaglia Porto Valtravaglia Marchirolo Castelveccana Lavena Ponte Tresa Luino Mesenzana Viggi첫 Cremenaga Dumenza Veddasca Pino sulla Sponda del Lago Maggiore
Valganna Montegrino Valtravaglia Grantola Marzio Clivio Germignaga Cadegliano-Viconago Vizzola Ticino Malpensa 2000
PROVINCIA DI VARESE
5.908 78.450 5.751 1.638 1.465 1.300 3.228 14.618 1.395 9.153 4.511 3.953 4.964 3.247 5.114 13.567 9.987 6.032 1.058 4.680 1.000 4.063 2.013 82.912 3.285 7.616 16.571 4.727 10.114 6.221 398 6.777 2.547 5.054 16.546 1.727 271 2.423 4.482 1.379 1.120 5.665 2.979 3.088 185 9.510 1.206 2.487 3.358 2.038 5.508 14.178 1.352 5.218 788 1.374 312 258 1.511 1.266 1.223 300 1.984 3.751 1.787 461
53,93% 53,31% 53,10% 52,60% 51,93% 51,63% 51,61% 51,58% 51,38% 50,97% 50,92% 50,86% 50,81% 50,62% 50,60% 49,93% 49,68% 48,23% 47,68% 45,89% 45,13% 43,91% 43,72% 43,32% 43,14% 42,98% 42,22% 41,52% 41,41% 40,30% 40,15% 40,10% 39,31% 38,35% 37,75% 37,13% 37,03% 36,86% 36,31% 36,17% 34,83% 34,65% 34,53% 34,18% 33,87% 33,81% 33,40% 33,33% 33,24% 32,88% 32,67% 32,34% 30,91% 29,98% 29,89% 29,08% 28,82% 28,56% 28,11% 27,02% 25,13% 23,03% 22,43% 21,26% 20,59% 18,79% 15,01%
846.877 51,11%
+9,8% +2,5% +38,9% -1,7% +29,2% -0,4% -3,5% -2,6% +52,3% +39,1% +17,4% -1,9% +17,3% +16,0% +18,2% +4,2% +26,2% +3,7% +47,4% -23,3% +5,1% +12,8% +2,9% +2,4% +56,9% +9,6% +4,1% +16,8% -2,5% +5,2% +22,4% +11,6% -3,4% +13,2% -9,1% +14,9% -19,8% -0,1% +2,9% -8,2% +46,8% +0,0% -3,2% +24,6% -16,1% +1,6% +25,7% +7,3% +78,9% +12,4% +4,3% +4,8% +20,4% +7,8% -14,9% +1,0% -7,8% -28,3% +16,9% +13,9% -15,6% +13,7% +1,2% -20,6% +18,6% -7,6% +126,6%
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Comune
Variazione quantitativi
Po sizion e 2005
Posizione 2005
% RACCOLTA DIFFERENZIATA
+5,3%
41
RACCOLTA DIFFERENZIATA
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA
BREZZO DI BEDERO
CADEGLIANO - VICONAGO MONTEGRINO VALTRAVAGLIA PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
AZZIO
BISUSCHIO
ORINO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVALLE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANTELLO
VARESE
BIANDRONNO
ISPRA
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CAZZAGO BRABBIA
CADREZZATE
ANGERA TAINO
MALNATE
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE MERCALLO CASTRONNO
OSMATE
TERNATE
SESTO CALENDE
SUMIRAGO
MORNAGO
% RD 18,8% - 30,9% 31,0% - 43,9%
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
44,0% - 54,1%
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
54,2% - 60,9%
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
61,0% - 73,7%
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO LONATE POZZOLO
42
CARONNO PERTUSELLA
LE FRAZIONI RACCOLTE
MERCEOLOGICHE
La Raccolta Differenziata si compone di diverse frazioni merceologiche o materiali da raccolta differenziata suddivisibili in 2 macrocategorie: frazioni principali: organico, carta, plastica, vetro, metalli, legno, verde e ingombranti frazioni secondarie o altre frazioni: accumulatori, batterie esauste, toner, farmaci scaduti, pneumatici, prodotti etichettati “T o F”, stracci o indumenti, rifiuti elettrici ed elettronici, etc. La composizione merceologica delle diverse frazioni ci fa capire quanto ciascuna pesi sul totale dei rifiuti raccolti in modo separato. Come previsto la frazione organica domestica (detta anche Forsu o frazione umida) pesa per oltre il 30% confermandosi quale frazione chiave per il raggiungimento degli obiettivi legislativi e di efficienza complessiva del sistema. Anche la frazione verde ha un
contributo sostanziale così come la frazione cellulosica (carta e cartone) ed il vetro. Ci preme ricordare però che per proteggere adeguatamente l’ambiente non occorre raccogliere solo le frazioni principali ma anche le piccole frazioni di rifiuti pericolosi o tossico-nocivi al fine di evitare che siano smaltiti con i rifiuti indifferenziati. Verificare il numero di Comuni che hanno attivato la raccolta di alcune frazioni merceologiche consente di poter programmare specifiche attività di promozione per la raccolta di tali frazioni ovvero interagire con i Comuni che ancora non le hanno attivate. In particolare si evince come le frazioni principali e storiche (carta e cartone, plastica, vetro) sono raccolte in tutti i 141 Comuni della Provincia di Varese. Altre frazioni importanti per i risultati complessivi di raccolta differenziata (organico, verde, legno) sono raccolte in oltre 110 Comuni, e non effettuano queste raccolte solo i Comuni più piccoli che nel tempo si adegueranno dotandosi delle idonee attrezzature. Per quanto riguarda le frazioni minori dal punto di vista quantitativo ma onerose dal punto di vista degli smaltimenti (soprattutto rifiuti pericolosi, come batterie,
RACCOLTA DIFFERENZIATA
9.3.
Numero Comuni serviti per tipologia di RD Raccolta multimateriale Siringhe Cavi elettrici Alluminio Met alli ferrosi Pneumatici Altri metalli oleghe Metallo Stracci e indumenti smessi Cartucce e toner per stampa Prodotti esost anze var ie e relativi contenitori Oli e grassi vegetali Oli, filtri e grassi minerali Organico Neon Legno Accumulatori per auto Pile e batterie Verde Far maci e medicinali Beni durevoli e app_ fuori uso Vetro Plast ica Carta e car tone
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
130
140
150
43
RACCOLTA DIFFERENZIATA
farmaci, oli, etc.) occorre un impegno maggiore soprattutto da parte dei Comuni più piccoli. Considerare come si modifica nel tempo il trend dell’intercettazione delle diverse frazioni merceologiche è utile per valutare la contribuzione di ciascuna frazione al risultato complessivo di RD e comprendere quindi quali sono le frazioni più importanti su cui si è puntato per migliorare le performances del sistema. Come si evidenzia dal grafico le frazioni con il maggior contributo assoluto (espresso in kg/ab.anno) al risultato complessivo della raccolta differenziata in Provincia di Varese sono verde, carta e vetro. A queste si è aggiunta la frazione organica domestica che ha registrato una crescita lineare nell’ultimo quinquennio. Le altre frazioni presentano un andamento più costante nel tempo eccezion fatta per gli ingombranti il cui andamento è influenzato dalla modalità di computazione della frazione recuperata, sul totale raccolto, che è la parte di interesse.
Trend raccolte differenziate 60 55 50 45 Verde
40
Legno
35
Carta Vetro
30
Ingombranti recuperati
25
Organico
20
Metalli
15
Plastica Altre
10
kg/ab. 5 anno
44
200 6
200 5
200 4
200 3
200 2
200 1
200 0
199 9
199 8
199 7
0
RIASSUNTO RACCOLTE DIFFERENZIATE
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75
Agra Albizzate Angera Arcisate Arsago Seprio Azzate Azzio Barasso Bardello Bedero Valcuvia Besano Besnate Besozzo Biandronno Bisuschio Bodio Lomnago Brebbia Bregano Brenta Brezzo di Bedero Brin zio Brissago-Valt ravaglia Brunello Brusimpia no Buguggiate Busto Arsizio Cadegliano-Viconago Cadrezzate Cairate Cantello Caravate Cardano al Campo Carnago Caronno Pertusella Caronno Varesino Casale Litta Casalzuigno Casciago Casorate Sempio ne Cassano Magnago Cassano Valcuvia Castellanza Castello Cabiaglio Castelseprio Castelveccana Castiglione Olona Castronno Cavaria con Premezzo Cazzago Brabbia Cislago Cittig lio Clivio Cocquio -Trevisago Comabbio Comerio Cremenaga Crosio della Valle Cuasso al Monte Cugliate-Fabiasco Cunardo Curig lia con Monteviasco Cuveglio Cuvio Daverio Dumenza Duno Fagnano Olona Ferno Ferrera di Varese Gallarate Galliate Lombardo Gavirate Gazzada Schianno Gemonio Gerenzano
398 4.964 5.751 9.831 4.680 4.121 733 1.727 1.465 647 2.423 5.114 8.833 3.176 4.063 2.035 3.279 764 1.712 1.000 863 1.206 1.016 1.120 3.247 78.450 1.787 1.650 7.616 4.482 2.588 12.500 5.908 13.567 4.790 2.523 1.300 3.953 5.342 20.740 597 14.618 552 1.286 2.038 7.920 5.178 5.038 819 9.153 3.864 1.984 4.727 1.058 2.547 788 594 3.285 2.980 2.743 185 3.228 1.638 2.787 1.374 163 10.969 6.673 626 49.347 847 9.436 4.602 2.726 9.510
0,0 23,6 46,9 33,0 0,0 44,7 47,7 0,0 32,2 41,1 0,0 22,8 51,3 40,7 0,0 44,7 48,1 41,7 38,7 0,0 38,2 0,0 44,7 1,4 23,6 63,4 5,5 57,8 17,6 0,0 38,0 57,6 44,7 45,6 21,0 44,7 31,9 50,4 41,7 65,3 37,8 76,3 49,9 18,5 0,0 63,0 44,7 44,7 44,7 35,1 54,9 0,0 32,6 35,4 0,0 5,5 44,7 42,2 52,1 56,6 0,0 34,7 41,3 44,7 0,0 65,2 58,8 47,1 34,6 84,1 44,7 61,1 44,7 44,3 0,0
47,9 35,4 56,0 51,7 39,1 35,4 33,7 31,3 38,8 33,7 23,7 35,4 42,9 27,6 44,2 35,4 47,5 32,2 33,7 59,5 33,7 30,6 35,4 39,5 35,4 55,2 28,2 48,7 36,8 31,2 33,7 48,3 35,4 54,2 37,8 35,4 33,7 38,3 47,4 75,3 33,7 46,7 33,7 44,0 38,3 28,7 35,4 35,4 35,4 31,3 33,7 18,0 40,7 41,6 31,2 9,7 35,4 29,0 34,3 40,2 62,4 33,7 33,7 35,4 38,6 33,7 34,6 38,3 33,7 66,7 35,4 40,2 35,4 33,7 40,1
9,7 18,6 16,2 19,2 16,4 18,6 15,0 15,1 16,9 15,0 18,3 18,6 14,4 17,3 18,3 18,6 20,1 18,0 15,0 12,2 15,0 8,0 18,6 18,6 18,6 12,0 15,2 15,8 16,2 10,6 15,0 17,6 18,6 15,8 15,3 18,6 15,0 14,6 12,5 23,6 15,0 13,3 15,0 11,9 10,1 19,1 18,6 18,6 18,6 13,0 15,0 12,4 16,4 20,3 14,3 12,7 18,6 14,9 19,5 24,0 17,0 15,0 15,0 18,6 0,0 15,0 10,7 11,6 15,0 23,8 18,6 19,4 18,6 15,0 9,1
13,8 15,6 15,6 23,4 2,3 15,6 16,7 11,7 0,0 16,7 1,2 15,6 4,5 0,0 18,9 15,6 30,0 11,9 16,7 39,6 16,7 13,1 15,7 47,8 15,6 6,7 0,0 14,3 10,3 23,7 16,7 14,3 15,6 8,3 20,1 15,6 16,7 0,0 18,7 7,6 16,7 4,1 16,7 14,8 21,5 12,5 15,6 15,8 15,6 8,2 16,7 0,0 0,0 0,0 11,2 0,0 15,6 2,7 22,8 24,7 4,9 16,7 16,7 15,6 8,4 16,7 11,2 16,7 16,7 7,7 15,6 12,6 15,6 16,7 8,2
50,6 59,2 49,8 101,1 88,6 98,2 55,7 83,2 76,4 55,7 91,0 59,2 56,2 88,3 40,8 59,2 72,0 27,8 55,7 89,0 55,7 35,4 59,2 32,9 59,2 65,1 0,0 61,6 27,9 55,8 55,7 80,5 59,2 49,9 70,0 59,2 55,7 48,6 115,8 43,9 55,7 51,0 55,7 158,1 54,6 10,7 59,2 59,2 59,2 46,3 55,7 0,0 51,2 0,0 56,4 0,0 59,2 19,6 103,6 50,3 0,4 55,7 55,7 59,2 11,1 55,7 110,4 69,5 55,7 45,8 59,2 92,9 59,2 55,7 49,4
12,1 19,8 16,7 34,6 14,2 19,8 12,8 0,0 0,0 12,8 0,0 19,8 0,0 24,8 20,6 19,8 21,9 0,0 12,8 43,4 12,8 12,0 19,8 0,0 19,8 31,7 0,0 19,8 10,6 21,4 12,8 23,0 19,8 12,5 19,5 19,8 12,8 0,0 21,1 15,0 12,8 11,7 12,8 12,6 21,3 18,0 19,8 19,8 19,8 0,0 12,8 0,0 15,6 0,0 0,0 0,0 19,8 9,5 17,2 18,7 0,0 12,8 12,8 19,8 5,3 12,8 15,4 24,7 12,8 12,8 19,8 17,8 19,8 12,8 22,7
3,3 6,2 2,6 9,9 4,7 6,2 6,1 1,5 6,3 6,1 3,6 6,2 2,8 5,9 4,8 6,2 5,4 5,1 6,1 10,4 6,1 2,9 6,2 3,4 6,2 6,1 2,6 5,3 3,5 7,2 6,1 5,4 6,2 4,0 4,3 6,2 6,1 0,1 10,2 2,9 6,1 6,9 6,1 3,0 5,1 4,7 6,2 6,2 6,2 2,3 6,1 5,6 4,8 2,3 0,9 5,8 6,2 2,9 5,5 5,9 0,0 6,1 6,1 6,2 11,5 6,1 9,0 5,1 6,1 3,5 6,2 4,4 6,2 6,1 5,2
Ing. recup.
Altre
Legno
Verde
Ferrosi
Plastica
Vetro 81,8 39,0 51,0 53,8 45,6 39,0 45,1 40,6 47,5 45,1 42,5 39,0 42,0 60,4 45,9 39,0 64,7 50,0 45,1 110,0 45,1 37,4 39,0 47,8 39,0 42,1 38,5 64,8 39,8 40,8 45,1 43,7 39,0 37,6 34,9 39,0 45,1 62,0 42,5 39,3 45,1 48,6 45,1 34,8 38,0 47,9 39,0 39,0 39,0 41,5 45,1 40,9 34,2 45,4 56,1 53,7 39,0 49,9 35,2 48,3 97,0 45,1 45,1 39,0 54,7 45,1 43,2 38,1 45,1 52,8 39,0 46,9 39,0 45,1 23,2
0,0 0,0 29,2 1,0 13,2 0,0 0,7 0,0 11,3 0,7 0,0 0,0 0,0 13,9 0,0 0,0 12,4 21,4 0,7 0,0 0,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 0,0 15,3 11,1 5,4 0,7 15,1 0,0 5,4 12,2 0,0 0,7 0,0 8,0 3,6 0,7 1,8 0,7 0,0 0,0 0,2 0,0 0,0 0,0 19,9 0,7 0,0 0,0 7,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,7 0,7 0,0 0,0 0,7 1,5 13,9 0,7 1,7 0,0 0,0 0,0 0,7 0,0
TOTALE kg/ab. anno
VARIAZIONE % 2005-2004
219,2 217,5 254,7 326,5 210,9 277,5 232,9 183,3 218,1 226,3 180,4 216,6 214,1 265,0 193,6 238,6 309,7 186,8 223,9 364,1 223,4 139,4 238,6 191,5 217,5 282,4 90,0 288,2 162,8 190,7 223,2 290,4 238,6 227,8 223,0 238,6 217,1 214,0 310,0 272,8 223,0 258,6 235,1 297,8 189,0 204,6 238,6 238,7 238,6 177,7 240,0 76,8 195,4 145,0 170,2 87,5 238,6 170,6 290,2 268,7 181,7 219,9 226,5 238,6 129,7 250,4 293,2 251,0 219,8 297,2 238,6 295,2 238,6 229,5 157,9
+22,4% +17,3% +38,9% +63,0% -23,3% +10,0% -0,4% +14,9% +29,2% -3,2% -0,1% +18,2% +12,5% +57,0% +12,8% +7,5% +30,7% +37,3% -1,9% +5,1% -3,3% +25,7% +9,6% +46,8% +16,0% +2,5% +18,6% +8,2% +9,6% +2,9% -3,1% -11,1% +9,8% +4,2% +1,7% +9,8% -0,4% -1,9% +9,7% +0,1% +0,6% -2,6% -2,2% +8,0% +12,4% -23,9% +9,5% +9,8% +8,7% +39,1% -1,0% +1,2% +16,8% +47,4% -3,4% -14,9% +6,6% +56,9% +90,7% +39,9% -16,1% -3,5% -1,7% +9,8% +1,0% +1,0% +6,3% -3,3% -7,0% +2,5% +9,2% +14,8% +10,1% -1,3% +1,6%
RACCOLTA DIFFERENZIATA
1
ABITANTI
Carta
COMUNE
Organico
RACCOLTA DIFFERENZIATA
45
RIASSUNTO RACCOLTE DIFFERENZIATE Ing. recu p.
A ltre
Leg no
V erde
Fe rro si
V etro
C arta
TOTALE VARIAZIONE % kg/ab. 2005-2004 anno
76 77
Germig naga Golasecca
3.751 2.486
0,0 46,8
20,2 42,7
37,8 62,0
10,2 22,1
10,0 27,3
0,0 48,7
12,2 30,4
2,9 7,6
0,0 9,6
93,4 287,6
-20,6% -6,3%
78
Gorla Maggiore Gorla Minore Gornate-Olona
5.054 7.996
15,5 47,7
29,9 33,6
37,4 38,2
11,8 10,7
12,5 7,4
53,8 85,1
1,2 14,9
3,9 6,1
0,0 0,0
166,1 243,8
2.038 1.223 919
47,8 0,0 44,7
53,6 23,0 35,4
53,5 16,8 39,0
20,3 9,3 18,6
7,4 10,2 15,7
64,6 27,6 59,2
0,0 7,9 19,8
1,3 6,5 6,2
1,0 0,0 0,0
248,5 101,5 238,6
+13,2% -7,0% -2,0%
10.114 4.873 4.934
0,0 52,3 44,7
35,4 51,6 35,4
38,1 65,3 39,0
12,0 17,8 18,6
4,8 23,9 15,6
79,1 98,6 59,2
9,7 26,1 19,8
5,4 8,1 6,2
0,0 18,0 0,0
184,4 343,8 238,6
5.508 9.010 3.280
0,0 54,7 30,8
48,2 53,2 36,5
42,9 53,9 51,3
15,2 21,4 22,6
20,3 19,1 18,7
48,8 58,4 50,5
0,0 22,1 8,4
4,4 5,5 5,4
0,0 0,0 7,6
179,7 288,3 224,3
4.427 11.774 1.187
40,2 48,1 44,7
36,5 67,9 35,4
35,7 40,0 39,0
11,0 16,8 18,6
14,5 15,2 15,6
57,8 67,3 59,2
8,1 30,5 19,8
1,0 5,0 6,2
0,0 8,8 0,0
204,7 290,8 238,6
14.178 1.379 2.013
0,0 0,0 0,0
46,1 29,4 37,4
45,4 32,4 62,7
12,2 15,9 15,7
16,0 12,1 20,9
27,6 60,8 185,7
20,9 0,0 0,0
6,4 1,1 6,5
0,0 0,0 0,0
174,8 151,8 328,9
1.288 16.075 3.358
39,3 40,5 5,6
33,8 47,5 27,8
43,3 41,7 37,1
21,1 18,3 15,8
0,0 13,7 4,5
36,6 50,4 42,9
0,0 23,4 0,0
2,8 10,2 3,8
12,9 0,0 0,0
176,9 245,6 137,5
Marnate Marzio Mascia go Prim o
6.272 300 296
44,9 5,4 50,9
43,6 31,3 33,7
40,4 61,5 45,1
11,6 11,3 15,0
7,2 0,0 16,7
109,7 0,0 55,7
5,2 0,0 12,8
6,4 0,3 6,1
1,1 8,9 0,7
269,1 109,8 236,1
+6,8% +13,7% -2,3%
Mercallo Mesenzana Montegrino Valtravaglia
1.759 1.352 1.266
59,6 0,0 0,0
48,4 27,6 24,0
60,4 38,0 38,1
22,8 9,2 9,9
0,0 12,5 10,3
44,2 31,7 26,1
0,0 10,7 7,6
2,1 8,3 2,0
11,0 0,0 0,0
237,6 138,0 117,9
+56,9% +20,4% +13,9%
Monvalle Morazzone Mornago
1.836 4.298
54,5 44,7
44,6 35,4
60,2 39,0
23,5 18,6
0,0 15,6
56,4 59,2
0,0 19,8
7,3 6,2
12,6 0,0
246,5 238,6
4.511 4.359 11.605
21,9 44,7 61,6
35,4 35,4 34,3
39,0 39,0 44,5
18,6 18,6 12,0
15,6 15,6 8,7
59,2 59,2 140,6
19,8 19,8 10,0
6,2 6,2 4,2
0,0 0,0 1,2
215,8 238,6 315,9
+25,6% +9,0% +17,4%
6.777 841 601
0,0 41,8 46,8
38,9 33,7 37,5
0,0 45,1 47,0
1,1 15,0 16,7
8,7 16,7 13,2
58,6 55,7 56,9
16,3 12,8 18,3
61,0 6,1 5,3
13,2 0,7 11,5
184,7 227,0 241,6
258 3.088 2.487
0,0 18,9 0,0
21,3 31,0 36,5
89,3 43,8 46,5
10,7 15,4 11,2
4,3 7,6 20,0
0,3 48,5 39,9
0,0 0,0 19,4
0,2 5,3 10,8
0,0 0,0 0,0
126,1 170,5 184,3
958 1.217 2.979
36,3 68,1 0,0
33,7 68,5 31,5
45,1 72,5 37,2
15,0 22,8 14,2
16,7 25,2 14,0
55,7 83,6 33,6
12,8 31,0 0,0
6,1 6,0 2,7
0,7 15,4 0,0
221,5 377,9 133,2
15.996 1.395 37.458
44,4 39,4 83,6
47,3 35,7 56,4
45,2 47,5 47,6
14,6 22,5 16,7
7,3 0,0 4,8
73,0 9,0 21,0
12,2 0,0 11,0
3,7 2,6 3,6
2,9 9,6 4,6
247,7 156,8 244,8
10.347 4.191 5.665
81,8 44,7 0,0
77,6 35,4 42,4
58,3 39,0 35,3
26,7 18,6 11,9
11,3 15,7 7,0
37,5 59,2 42,3
22,0 19,8 11,8
10,4 6,2 11,4
23,2 0,0 0,0
325,4 238,6 162,2
16.546 6.032 3.447
0,0 7,5 39,8
41,4 36,3 32,9
43,9 30,7 55,4
17,5 14,9 17,0
11,8 11,0 14,0
36,5 141,5 44,8
19,0 0,0 15,0
5,3 2,2 3,0
22,0 0,0 0,0
175,5 244,2 221,9
2.257 16.571 3.553
39,7 23,9 47,3
42,5 53,2 54,4
77,7 41,0 43,8
16,8 12,3 28,9
20,9 14,4 21,9
75,3 50,5 87,9
24,6 20,4 24,7
10,3 3,0 2,1
17,2 14,7 13,8
307,7 218,7 311,0
271 9.987 1.511
0,0 43,4 3,4
21,9 38,4 26,8
121,0 36,9 60,9
11,0 13,2 17,9
4,4 5,6 0,0
32,2 30,9 10,2
0,0 24,4 0,0
0,2 13,1 0,1
0,0 0,0 0,0
190,5 206,0 119,4
2.271 82.912 7.232
57,8 61,7 44,1
50,4 61,5 26,5
57,9 47,4 40,4
18,0 12,4 15,8
20,8 9,9 10,7
74,8 14,1 78,4
24,4 13,6 24,4
4,7 11,3 5,0
17,1 1,3 11,7
308,7 232,0 245,2
Venegono Inferio re Venegono Superiore
312 6.221 7.000
0,0 0,2 43,9
23,7 33,0 38,4
97,8 40,6 44,0
15,3 15,2 16,5
4,8 13,4 14,6
0,4 56,7 55,9
0,0 21,5 21,2
0,0 2,8 4,4
0,0 7,4 7,3
141,9 183,4 238,8
Vergiate Viggi첫 Vizzola Ticin o
8.854 5.218 461
55,4 0,0 0,0
40,7 39,4 19,3
30,4 42,4 75,6
25,0 14,4 17,4
11,4 7,4 0,0
111,4 22,8 0,0
16,1 0,0 0,0
6,9 5,3 4,8
16,6 0,0 1,0
297,4 131,7 117,0
-4,4% +7,8% -7,6%
846.877
53,3
48,1
44,5
15,8
11,3
55,0
18,7
6,4
6,2
246,6
+5,4%
79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141
Grantola Inarzo Induno Olona Ispra Jerago con Orago Lavena Ponte Tresa Laveno-Mombello Leggiuno Lonate Ceppino Lonate Pozzolo Lozza Luin o Luvin ate Maccagno Malgesso Malnate Marchir olo
Oggio na con Santo Stefano Olgiate Olona Orig gio Orin o Osmate Pino sulla Sponda del Lago Maggiore Porto Ceresio Porto Valtravaglia Rancio Valcuvia Ranco Saltrio Samarate Sangiano Saronno Sesto Calende Solbia te Arno Solbia te Olona Somma Lombardo Sumirago Taino Ternate Tradate Travedona-Monate Tronzano Lago Maggio re Uboldo Valganna Varano Borghi Varese Vedano Olona Veddasca
PROVINCIA DI VARESE: medie sugli abitanti attivi per tutto il 2005
46
ABITANTI
Plas tica
RACCOLTA DIFFERENZIATA
COMUNE
O rg anico
RACCOLTA DIFFERENZIATA
-15,6% +16,4% -2,5% +49,0% +9,8% +4,3% +12,6% +57,1% +1,2% -7,9% +15,7% +4,8% -8,2% +2,9% +15,6% +9,9% +78,9%
+8,1% -0,2% +11,6% -2,7% +27,7% -28,3% +24,6% +7,3% -2,3% +21,4% -3,2% -5,0% +52,3% -2,0% -4,2% +9,3% +0,0% -9,1% +3,7% +25,5% +0,5% +4,1% +56,3% -19,8% +26,2% +16,9% +35,0% +2,4% +1,9% -7,8% +5,2% +9,9%
RACCOLTA DIFFERENZIATA
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE
TRONZANO LAGO M AGGIORE VEDDASCA CURIGLI A CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA CADEGLIANO - VICONAG O LAVENA PO NTE TRESA
PORTO VALT RAVAGLIA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
CUVEGLIO
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
AZZI O
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CANT EL LO
VARESE
CASCIAGO
Organico
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CADREZ ZATE
CAZZ AGO BRABBIA
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO TERNATE INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA COMABBIO DAVERIO VEDANO OL ONA VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE CAST RONNO M ERCALLO
Non attiva
OSMATE ANGERA TAINO
SEST O CALENDE M ORNAGO
SUM IRAGO
0,1 - 6,9 kg/ab.anno 7,0 - 32,9
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
33,0 - 49,9
VERGIAT E ALBIZ ZATE SOL BIATE ARNO CARNAGO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
50,0 - 67,9
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
68,0 - 84,1
CASSANO MAG NAGO GORLA M AGGI ORE FAGNANO OL ONA
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE GERENZANO
OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
SARONNO
SAMARATE
TRONZANO LAGO M AGGIORE
F ERNO
VEDDASCA CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
UBOL DO CURIGLI A CON MONTEVIASCO ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
MACCAGNO
LO NATE POZ ZOLO AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO CADEGLIANO - VICONAG O MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA PORTO VALT RAVAGLIA
LAVENA PO NTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CUVEGLIO
AZZI O
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANT EL LO
VARESE
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CAZZ AGO BRABBIA
CADREZ ZATE OSMATE
ANGERA
TERNATE
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA DAVERIO VEDANO OL ONA BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE CAST RONNO
Carta 9,7 - 28,2 kg/ab.anno
COMABBIO VARANO BORGHI TAINO M ERCALLO SEST O CALENDE
M ORNAGO
SUM IRAGO
28,3 - 36,8
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
36,9 - 44,6
VERGIAT E ALBIZ ZATE CARNAGO SOL BIATE ARNO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
44,7 - 56,4
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
56,5 - 77,6
CASSANO MAG NAGO FAGNANO OL ONA GORLA M AGGI ORE
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO
GERENZANO OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
SARONNO
SAMARATE F ERNO CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
UBOL DO
ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
LO NATE POZ ZOLO
47
RACCOLTA DIFFERENZIATA
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE
TRONZANO LAGO M AGGIORE VEDDASCA CURIGLI A CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO CADEGLIANO - VICONAG O MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA LAVENA PO NTE TRESA
PORTO VALT RAVAGLIA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
CUVEGLIO
AZZI O
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANT EL LO
VARESE
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CADREZ ZATE
CAZZ AGO BRABBIA
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA COMABBIO DAVERIO VEDANO OL ONA VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE CAST RONNO M ERCALLO
OSMATE ANGERA TAINO
TERNATE
SEST O CALENDE M ORNAGO
SUM IRAGO
Vetro 0,0 - 23,2 kg/ab.anno 23,3 - 42,5
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
42,6 - 55,4
VERGIAT E ALBIZ ZATE SOL BIATE ARNO CARNAGO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
55,5 - 81,8
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
81,9 - 121,0
CASSANO MAG NAGO GORLA M AGGI ORE FAGNANO OL ONA
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO
GERENZANO OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
SARONNO
SAMARATE
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE
F ERNO CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
UBOL DO
ORIGGIO
TRONZANO LAGO M AGGIORE VEDDASCA
CARONNO PERTUSELLA
LO NATE POZ ZOLO
CURIGLI A CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO CADEGLIANO - VICONAG O MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA LAVENA PO NTE TRESA
PORTO VALT RAVAGLIA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CUVEGLIO
AZZI O
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANT EL LO
VARESE
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CAZZ AGO BRABBIA
CADREZ ZATE OSMATE
ANGERA
TERNATE
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA DAVERIO VEDANO OL ONA BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE CAST RONNO
Plastica 0,0 - 1,1 kg/ab.anno
COMABBIO VARANO BORGHI TAINO M ERCALLO SEST O CALENDE
M ORNAGO
SUM IRAGO
1,2 - 13,3
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
13,4 - 17,0
VERGIAT E ALBIZ ZATE CARNAGO SOL BIATE ARNO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
17,1 - 21,1
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
21,2 - 28,9
CASSANO MAG NAGO FAGNANO OL ONA GORLA M AGGI ORE
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO
GERENZANO OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
SARONNO
SAMARATE F ERNO CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
UBOL DO
ORIGGIO LO NATE POZ ZOLO
48
CARONNO PERTUSELLA
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE
RACCOLTA DIFFERENZIATA
TRONZANO LAGO M AGGIORE VEDDASCA CURIGLI A CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO CADEGLIANO - VICONAG O MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA LAVENA PO NTE TRESA
PORTO VALT RAVAGLIA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CUVEGLIO
AZZI O
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANT EL LO
VARESE
Metalli
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CADREZ ZATE
CAZZ AGO BRABBIA
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA COMABBIO DAVERIO VEDANO OL ONA VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE M ERCALLO CAST RONNO
OSMATE ANGERA TAINO
Non attiva
TERNATE
SEST O CALENDE M ORNAGO
SUM IRAGO
0,1 - 4,9 kg/ab.anno 5,0 - 12,1
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
12,2 - 19,1
VERGIAT E ALBIZ ZATE CARNAGO SOL BIATE ARNO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
19,2 - 30,0
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
30,1 - 47,8
CASSANO MAG NAGO FAGNANO OL ONA GORLA M AGGI ORE
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE GERENZANO
OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
SARONNO
SAMARATE
TRONZANO LAGO M AGGIORE
F ERNO CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
VEDDASCA UBOL DO CURIGLI A CON MONTEVIASCO ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
MACCAGNO
LO NATE POZ ZOLO AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO CADEGLIANO - VICONAG O MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA LAVENA PO NTE TRESA
PORTO VALT RAVAGLIA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
CUVEGLIO
AZZI O
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANT EL LO
VARESE
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CADREZ ZATE
CAZZ AGO BRABBIA
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA COMABBIO DAVERIO VEDANO OL ONA VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE CAST RONNO M ERCALLO
OSMATE ANGERA TAINO
TERNATE
SEST O CALENDE M ORNAGO
SUM IRAGO
Verde 0,0 - 14,1 kg/ab.anno 14,2 - 44,8
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
44,9 - 73,0
VERGIAT E ALBIZ ZATE CARNAGO SOL BIATE ARNO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
73,1 - 99,9
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
100,0 - 185,7
CASSANO MAG NAGO GORLA M AGGI ORE FAGNANO OL ONA
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO
GERENZANO OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
SARONNO
SAMARATE F ERNO CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
UBOL DO
ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
LO NATE POZ ZOLO
49
RACCOLTA DIFFERENZIATA
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE
TRONZANO LAGO M AGGIORE VEDDASCA CURIGLI A CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO CADEGLIANO - VICONAG O MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA LAVENA PO NTE TRESA
PORTO VALT RAVAGLIA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
CUVEGLIO
AZZI O
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANT EL LO
VARESE
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CADREZ ZATE
CAZZ AGO BRABBIA
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA COMABBIO DAVERIO VEDANO OL ONA VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE CAST RONNO M ERCALLO
OSMATE ANGERA TAINO
TERNATE
SEST O CALENDE M ORNAGO
SUM IRAGO
Legno 0,0 - 5,3 kg/ab.anno 5,4 - 13,6
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
13,7 - 18,7
VERGIAT E ALBIZ ZATE SOL BIATE ARNO CARNAGO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
18,8 - 26,1
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
26,2 - 43,4
CASSANO MAG NAGO GORLA M AGGI ORE FAGNANO OL ONA
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO
GERENZANO OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE
SARONNO
SAMARATE F ERNO CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
TRONZANO LAGO M AGGIORE
UBOL DO
VEDDASCA ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA CURIGLI A CON MONTEVIASCO
LO NATE POZ ZOLO MACCAGNO
AGRA
DUMENZ A
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZ ZO DI BEDERO CADEGLIANO - VICONAG O MONT EGRI NO VALT RAVAGLIA LAVENA PO NTE TRESA
PORTO VALT RAVAGLIA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIROLO BRUSIM PIANO MARZ IO CUNARDO CASSANOFVALCUVI ERRERAADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO CI TTI GL IO BRENTA
LAVENO MOM BELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIM O RANCIO VAL BEDERO CUVIA VAL CUVIA
CUVEGLIO
AZZI O
BESANO BISUSCHI O
ORI NO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL M ONTEPORT O CERESIO
VALG ANNA
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGG IU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVAL LE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINAT E
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRAT E BARDEL LO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
CANT EL LO
VARESE
BIANDRONNO
IS PRA TRAVEDONA - M ONATE RANCO
CADREZ ZATE
CAZZ AGO BRABBIA
MALNAT E BODIO LGALLIATE OMNAGOLOMBARDO INARZ O BUGUGGIATE AZZ AT E GAZ ZADA - SCHIANNO LOZ ZA COMABBIO VEDANO OL ONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELL A VALLE CAST IGLIONE OLONA VENEGONO SUPERIORE CAST RONNO M ERCALLO
OSMATE ANGERA TAINO
TERNATE
SEST O CALENDE M ORNAGO
SUM IRAGO
Altre frazioni 0,0 - 1,5 kg/ab.anno 1,6 - 4,4
CARO NNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNAT E OLONA
4,5 - 8,1
VERGIAT E ALBIZ ZATE SOL BIATE ARNO CARNAGO CASTELSEPRIO
GOLASECCA
TRADATE
8,2 - 13,1
LONATE CEPPINO
JERAG O CO NO RAGO
BESNATE OG GI ONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREM EZ ZO CAIRAT E
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEM PI ONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
13,2 - 61,0
CASSANO MAG NAGO GORLA M AGGI ORE FAGNANO OL ONA
SOL BIATE OLONA GORLA M INO RE
CISLAGO
GERENZANO OLGIAT E OLO NA
VIZ ZOLA T ICINO
MARNATE
SARONNO
SAMARATE F ERNO CAST ELLANZ A BUSTO ARSIZ IO
UBOL DO
ORIGGIO LO NATE POZ ZOLO
50
CARONNO PERTUSELLA
10.1. I SISTEMI DI GESTIONE DEI RIFIUTI Il sistema di gestione integrata dei rifiuti ha come attività nodale il sistema di raccolta o intercettazione dei rifiuti. In questo paragrafo si analizza in dettaglio l’influenza che modalità differenti di intercettazione delle diverse frazioni ha sui principali parametri correlati all’efficienza complessiva di gestione dei rifiuti. Nel grafico e nella tabella seguente sono rappresentati tutti i modelli di raccolta applicati nei Comuni della provincia per le frazioni carta, plastica, organico, vetro e frazione residua a smaltimento; per le tipologie di raccolta domiciliare (porta-a-porta) è stata indicata anche la frequenza di prelievo (espressa in giorni tra un prelievo ed il successivo). Anche per quest’anno sono state considerate 10 possibili combinazioni dei sistemi di raccolta. La numerazione da 1 a 10 è stata attribuita in base alla progressiva domiciliarizzazione della raccolta delle varie frazioni (1=sistema meno domiciliarizzato; 10=sistema con massima integrazione e domiciliarizzazione spinta); occorre prestare particolare attenzione ai modelli che prevedono la raccolta degli scarti organici, ovvero i modelli 5,6,8,10; essi sono raffigurati con varie gradazioni di colore fucsia nell’immagine GIS alla
SISTEMI DI RACCOLTA
10. S IST EMI DI RACCOL T A
pagina seguente. Nel GIS è raffigurata la distribuzione territoriale dei sistemi di raccolta all’interno della Provincia di Varese. Per il terzo anno si registra il passaggio di molti Comuni ai sistemi 5 e 6 (raccolta dell’umido, carta e plastica con la modalità porta a porta), mentre non si registrano più Comuni con modello 1 (cassonetti); molti Comuni hanno introdotto la raccolta porta a porta del vetro, passando ad esempio dal modello 3 al 4, dal 5 al 6 o dall’8 al 10.
Nel grafico riportato sopra sono stati invece aggregati i Comuni con il medesimo sistema di raccolta, per evidenziare quali siano i modelli di raccolta più diffusi sul territorio, ed il confronto con gli anni precedenti. I modelli di raccolta più diffusi nel 2005 hanno un livello di domiciliarizzazione medio-spinto, con un elevato numero di Comuni che praticano anche la raccolta della frazione organica.
51
Indice di efficien
Modello di raccolta vs. indice di efficienza 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
9
10 11
Numero modello di raccolta
Modello di raccolta vs. costi totali € 200,00 Costi /ab.ann
SISTEMI DI RACCOLTA
Al fine di rappresentare l’importanza che ha, in una valutazione complessiva della gestione dei rifiuti, il sistema di raccolta adottato, nei grafici seguenti è presentato il livello e l’andamento di alcuni parametri tecnici ed economici (indice di efficienza, costi totali, percentuale di raccolta differenziata) per Comuni che adottano sistemi di gestione omogenei. Risulta evidente che, con sistemi a domiciliarizzazione spinta per la raccolta differenziata della frazione organica, si raggiungono livelli di efficienza e di raccolta differenziata superiori. E’ inoltre interessante notare che, al variare del sistema di raccolta, verso sistemi a domiciliarizzazione più spinta realizzata con l’inserimento della raccolta dell’umido domestico, i costi crescono linearmente in modo molto ridotto tanto che, pur considerando l’elevata variabilità dei dati e la dispersione degli stessi, si può negare la tesi per cui sistemi domiciliarizzati spinti con elevato confort per i cittadini debbano necessariamente costare di più.
€ 150,00 € 100,00 € 50,00 € 0,00 0
1
2
3
4
5
6
7
8
Numero modello di raccolta PIN O SULL ASPOND ADEL L AGO M AG GIORE
TRONZANO LAG O MAGGIOR E VEDD ASCA CUR IG LIA CON MON TEVIASCO MACCAGNO
AGR A
DUM ENZA
Modello di raccolta vs. % raccolta differenziata
LUINO GERMIGNAGA CREM ENA GA
BREZZO DI BEDERO
MONTEGRINO VALTRAV CADEGL AG LIA IANO -VICONAG O PORTOVAL TRAVAGL IA
DUNO
GEMONIO
RANCIO VAL CUVIA BEDERO VAL CUVIA
CUVEGL IO
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALG AN NA BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELL O CABIAGLIO
AZZIO
2
CL IVIO
IND UNO OLO NA ARCISATE
COM ERIO BARASSO LUVINATE
BESOZZO
1
SALTRIO VIGGIU`
COCQ UIO - TREVISAGO
MONVAL LE
Modelli di raccolta
BISUSCHIO
ORINO
SANG IANO CARAVATE LEG GIUNO
MASCIAGO PRIMO
G AVIRATE BARD EL L O BREBBIA MAL GESSO BREGANO BIAND RONNO
ISPRA
TRAVEDONA- M ONATE RANC O
CADREZZATE O SM ATE
ANGERA
TERN ATE
CASCIAGO
3
CANTELL O
VARESE
4
CAZZAGO BRABBIA
M ALNATE
5
BODIO LO MNAGO GALL IATE L OMBARDO INARZO BUGUGGIATE AZZATE G AZZADA -SCHIANNO LO ZZA DAVERIO VEDANO OL ONA BRUN EL L O CASALE L IT TA M ORAZZO NE CRO SIO DEL LA VALL E CASTIG LIONE OL ONA VENEGONO SUPERIORE CASTRONNO
6
CO MABBIO VARANO BORGHI TAINO M ERCALL O SESTO CALENDE
MORNAG O
SUM IRAGO
7
CARONNO VARESINO VENE GONO INFERIORE GORNATEOL ONA
ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATEARNO CASTELSEPRIO
TRADATE
9
L ONATEC EPPINO JERAG O CON ORAGO BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAG O SEPR IO CAVARIACO NPREM EZZO CAIR ATE
SOMM AL OMBARDO CASORATE SEM PIONE
GAL LARATE
CAR DANO AL CAMPO
FER NO
10
SOL BIATE OL ONA GO RLA MINORE
MARN ATE
GERENZANO SARO NNO
CASTELL ANZA
UBO LDO
ORIGGIO
52
0
1
2
3
4
5
6
7
8
Numero modello di raccolta
CISL AGO
SAMARATE
BUSTOARSIZIO
LO NATE POZZO LO
40,0% 30,0% 20,0%
CASSANO MAG NAGO FAG NANO OLO NA GO RLA MAGG IO RE
OL GIATE OL ONA
VIZ ZOL ATICINO
60,0% 50,0%
10,0% 0,0%
8
VERGIATE
G OLASECCA
% RD
CASAL ZUIGNO CITTIGLIO BRENTA
L AVENO MOM BEL L O
80,0% 70,0%
LAVENAPON TE TRESA
BRISSAGO - VAL TR AVAGL IA GRANTOLA CUGL IATE - FABIASCO MESENZANA M AR CHIR OLO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARD O CASS ANOFE VAL CUVIA R RER A DI VARESE
CASTELVECCANA
CARO NNO PERTU SEL L A
9
10 11
Per Isole Ecologiche Comunali o “ecocentri” si intendono “le aree attrezzate al ricevimento di rifiuti urbani o loro frazioni che non prevedano l’installazione di strutture tecnologiche o processi di trattamento”. Le Piattaforme Ecologiche sono pertanto destinate al solo ricevimento dei rifiuti urbani o loro frazioni, nonché dei rifiuti ad essi assimilati, prodotti da utenze domestiche e non domestiche, provenienti dal territorio di competenza, e conferiti direttamente da privati e/o dagli operatori della raccolta differenziata e gestori del servizio pubblico. La Isole Ecologiche Comunali devono necessariamente prevedere la presenza costante, nei momenti di apertura al pubblico, di uno o più addetti al fine di controllare l’effettivo conferimento dei rifiuti e di permettere un più agevole e razionale raggruppamento dei materiali prima che gli stessi vengano prelevati ed avviati a recupero o a smaltimento Vari sinonimi sono utilizzati per denominarla, ad es.: Ecocentro, Ecopiazzola, Isola Ecologica Comunale, Piazzola Ecologica, Centro Raccolta Multimateriale, Area Ecologica Attrezzata. Importante è, dal punto di vista comunicativo, non chiamarla impropriamente “discarica”. Le recenti disposizioni regionali contenute nel Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti (approvato con DGR n° 220 del 27/06/05 pubblicata sul BURL del 18 agosto 1° S.S. al n° 33), introducono alcune novità per quanto attiene alle Isole Ecologiche Comunali.
10.2.2 Piattaforme per la Raccolta Differenziata Le piattaforme sono soggette ad autorizzazione ai sensi della normativa nazionale, nonché assoggettate alla V.I.A. o alla Verifica di assogettabilità alla V.I.A. laddove per le operazioni svolte e per tipologie di rifiuti ne ricorrono i presupposti, e sono distinte in: piattaforme di I livello: aree di servizio destinate al conferimento separato delle frazioni residuali, ivi compresi i materiali inerti quali macerie edilizie, materiali provenienti da scavi e demolizioni di modesta entità; il bacino di utenza, tenuto conto delle caratteristiche del territorio interessato e della densità abitativa, non deve essere di norma inferiore a 10.000 abitanti; piattaforme di II livello: aree di servizio con caratteristiche analoghe alle piattaforme di I livello, dotate di impianti di trattamento e/o recupero quali: compattazione, cernita intesa come differenziazione nel conferimento del materiale, triturazione, separazione di parti del rifiuto, trasbordo di frazioni raccolte sul territorio, compreso il compostaggio della frazione organica costituita da rifiuti vegetali provenienti da aree pubbliche e private.
10.2.1 Caratteristiche delle aree attrezzate per la raccolta differenziata Le aree attrezzate per il conferimento separato delle frazioni oggetto di raccolta differenziata sono distinte in Piattaforme per la Raccolta Differenziata e Centri di Raccolta. Nelle Piattaforme per la Raccolta Differenziata è possibile il conferimento di rifiuti da parte di cittadini residenti ed aziende presenti sul territorio del bacino servito (comunale o sovracomunale) per frazioni assimilate agli urbani.
SISTEMI DI RACCOLTA
10.2. LE ISOLE ECOLOGICHE COMUNALI
Nei Centri di Raccolta è possibile il conferimento di rifiuti da parte di cittadini residenti ed anche aziende, per frazioni assimilate agli urbani, fino al raggiungimento del limite indicato nel regolamento comunale ma non possono essere operati trattamenti, ancorchè minimali di selezione o adeguamento volumetrico, sui rifiuti stessi prima del successivo smaltimento e/o recupero.
Requisiti piattaforme: recinzione perimetrale di altezza non inferiore a 2 m mascherata da idonea barriera verde; superfici destinate alla movimentazione, stoccaggio ed al trattamento di rifiuti opportunamente impermeabilizzate; sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche e dei servizi, nonché delle eventuali acque di percolazione e di lavaggio; sistemi idonei di illuminazione, sicurezza, antincendio; passo carrabile con accesso regolamentato;
53
SISTEMI DI RACCOLTA
presidio con personale negli orari di apertura; idonea copertura dei contenitori per la raccolta dei rifiuti pericolosi; deve essere tenuto il registro di carico e scarico dei rifiuti speciali; il conferimento dei rifiuti dovrà avvenire con formulario (anche per CER multimateriali) per conferimenti superiori ai 30 kg mentre i rifiuti in uscita dovranno essere accompagnati dal formulario di identificazione. La titolarità delle piattaforme è del Comune e/o società di capitale (ex speciali) con gestione specifica diretta od appaltata ad aziende iscritte all’Albo Smaltitori per la categoria corrispondente. Nel caso di piattaforme a servizio di più Comuni i rapporti tra soggetto gestore della piattaforma e Comuni diversi da quello in cui insiste la stessa sono regolati da apposita convenzione.
10.2.3 Centri di raccolta I Centri di Raccolta non sono soggetti ad autorizzazione ex artt. 27 e 28 del d.lgs. 22/97 ma trattasi di attività regolamentata con atti comunali (Regolamento). Si tratta di strutture di dimensioni ridotte (con superficie di circa 600 mq), destinate allo stoccaggio delle frazioni di rifiuto. Sono previsti sia cassoni per i materiali di maggiori dimensioni che contenitori tipo campane, cassonetti, ecc.. Requisiti dell’area ecologica: recinzione perimetrale di altezza non inferiore a 2 m; presidio, inteso come apertura ad orari prestabiliti; accesso carrabile; non deve presentare manufatti o infrastrutture tipiche delle piattaforme, quali capannoni per trattamento e stoccaggio di materiali, mezzi o strutture fisse. In caso di stoccaggio di rifiuto pericoloso l’area ecologica deve essere dotata degli ulteriori requisiti minimali: impermeabilizzazione delle superfici di movimentazione e di stoccaggio; sistema di raccolta delle acque meteoriche; idonea copertura dei contenitori per la raccolta dei rifiuti pericolosi;
54
i rifiuti in uscita dovranno essere accompagnati dal formulario di identificazione nei casi previsti. La titolarità dei Centri di Raccolta è del Comune con gestione appaltata o affidata a personale comunale o Associazioni (valgono le stesse regole previste per la raccolta sul territorio delle frazioni).
10.2.4 Proposta di linee guida per la realizzazione e gestione dei Centri di raccolta Di seguito si riportano le “linee guida per la realizzazione e gestione di Centri di raccolta” dei rifiuti urbani, così come messe a punto sino a qui dai tavoli interregionali, tutt’ora in corso di svolgimento. Tali indicazioni hanno carattere orientativo e non prescrittivo, sono infatti suscettibili alle variazioni che le Regioni concorderanno di apportare. Aggiornamenti a tale documento saranno messi a disposizione delle Province in sede di tavolo di lavoro permanente recentemente istituito dalla Regione per il coordinamento dell’esercizio delle attività delegate. Secondo tale documento il centro di raccolta è definito come un’area presidiata e allestita per il raggruppamento dei rifiuti urbani per frazioni omogenee ad esclusione del multimateriale, conferito dal cittadino e dai gestori del servizio pubblico prima del trasporto agli impianti di smaltimento e recupero. Le raccolte congiunte di specifiche tipologie di rifiuti si configurano come multimateriale, quindi non conferibili ai centri di raccolta. La movimentazione del rifiuto finalizzata al raggruppamento non si configura come trasporto. Le modalità di presidio, di allestimento, di conferimento dei rifiuti e di conduzione del centro di raccolta sono disciplinate dai regolamenti comunali, nel rispetto delle linee guida adottate dal ministero dell’ambiente d’intesa con la conferenza unificata. Il centro di raccolta deve essere localizzato il più vicino possibile alle aree urbane per facilitare l’accesso degli utenti. Il sito prescelto deve presentare un’adeguata viabilità d’accesso per consentire l’ingresso alle autovetture, ai piccoli automezzi degli utenti e ai mezzi
la presenza, al suo interno o nelle immediate vicinanze, di un locale chiuso, a servizio degli addetti, munito di acqua potabile, servizi igienici, luce e riscaldamento; una recinzione di altezza non inferiore ai 2 metri; una fascia perimetrale di vegetazione sempreverde, preferibilmente costituita da specie arbustive ed arboree autoctone, ai fini dell’integrazione paesaggistica e naturalistica del centro di raccolta e della costituzione di un’idonea barriera frangivento; all’esterno dell’area, apposita ed esplicita cartellonistica che evidenzi le caratteristiche del centro di raccolta e gli orari di apertura. Per facilitare il conferimento corretto dei rifiuti da parte delle utenze, all’interno del centro di raccolta deve essere indicata e specificata la destinazione della singola tipologia di rifiuto.
SISTEMI DI RACCOLTA
pesanti dei trasportatori e dei recuperatori. L’individuazione del sito deve essere effettuata valutando le caratteristiche ambientali dell’area, con particolare riferimento allo stato idrogeologico e alla presenza di vincoli. In ogni caso è esclusa la localizzazione di nuovi centri di raccolta entro la fascia di rispetto cimiteriale ex art. 388 R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 e s.m.i. e nelle aree incompatibili individuate dal Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico ex L. 18 maggio 1989 n. 183 e s.m.i.. Relativamente alle infrastrutture esistenti si applica il regime definito dalle norme transitorie della l.r. 26/03. Il centro di raccolta, allestito nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, protezione e tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente, deve prevedere: una pavimentazione idonea al transito di veicoli e di mezzi pesanti; una pavimentazione impermeabilizzata nelle zone di scarico e movimentazione dei rifiuti; la zona di conferimento di rifiuti urbani non pericolosi, attrezzata con cassoni scarrabili/contenitori e/o con platee impermeabilizzate e opportunamente delimitate per il deposito dei rifiuti. Nel caso di conferimento dei rifiuti in cassoni scarrabili è opportuno prevedere la presenza di rampe carrabili almeno per il conferimento di materiali ingombranti o pesanti; la zona dedicata al conferimento di rifiuti urbani pericolosi (frigoriferi, beni durevoli contenenti CFC, ecc), protetta mediante copertura dagli agenti atmosferici, attrezzata con contenitori posti su superficie impermeabilizzata e dotata di opportuna pendenza, in modo da convogliare eventuali sversamenti accidentali ad un pozzetto di raccolta, non collegato al sistema fognario; in alternativa ciascun contenitore destinato al conferimento di rifiuti urbani pericolosi deve avere una vasca di contenimento con capacità pari ad almeno 1/3 di quella del contenitore; un idoneo sistema di gestione delle acque meteoriche e di quelle provenienti dalle zone di raccolta dei rifiuti; un idoneo sistema antincendio;
Circa le modalità di presidio, conferimento dei rifiuti e gestione dell’area, il centro deve essere accessibile in orari stabiliti e in presenza del personale addetto, il quale deve seguire tutte le operazioni di conferimento. I rifiuti conferibili presso il centro di raccolta sono: carta; cartone; frazione verde (sfalci e potature); frazione organica (conferimento da parte degli operatori del servizio pubblico di raccolta, al fine di ottimizzare il trasporto all’impianto di recupero); vetro (sia imballaggi che lastre); metalli; rifiuti legnosi (legno trattato e non trattato); plastica e film plastici; abiti e prodotti tessili; rifiuti ingombranti; beni durevoli; frigoriferi e altri beni durevoli contenenti CFC; pneumatici ed accumulatori al piombo derivanti dalla manutenzione dei veicoli ad uso privato, effettuata in proprio dalle utenze domestiche; Gli oli minerali esausti possono essere stoccati fino ad un quantitativo massimo di 500 litri (nei Centri di Raccolta) nel rispetto dell’art. 2 del D.M. 16/5/96 n. 392;
55
macerie derivanti dai lavori di piccola manutenzione effettuati in proprio dalle utenze domestiche in locali adibiti ad abitazione; residui dalla pulizia stradale compresi i cestini stradali; altri rifiuti urbani e assimilati, purchè il loro conferimento sia previsto dal Regolamento comunale ex art. 21 d. lgs. n. 22/1997. I rifiuti pericolosi, nonché la carta e il cartone devono essere protetti dagli agenti atmosferici. La frazione organica deve essere conferita in cassoni a tenuta stagna, dotati di sistema di chiusura e deve essere avviata agli impianti di recupero entro 48 ore. All’interno del centro di raccolta possono essere svolte solamente le operazioni finalizzate ad ottimizzare il trasporto dei rifiuti presso l’impianto di recupero quale il raggruppamento dei rifiuti per tipologie omogenee. Non possono essere effettuate operazioni di disassemblaggio di rifiuti ingombranti. Il Regolamento comunale di cui all’art. 21 D. Lgs. n. 22/97 dovrà definire un congruo termine entro il quale il gestore del centro di raccolta deve provvedere all’invio a recupero o smaltimento dei rifiuti e comunque non oltre i 6 mesi. È raccomandata la redazione di un piano di gestione e di un “piano di emergenza” in merito a: presenza di roditori/uccelli; rifiuti abbandonati all’esterno del centro di raccolta; emissioni atmosferiche dovute alla movimentazione di materiale secco e polveroso; rumore prodotto dai macchinari utilizzati per la movimentazione dei rifiuti; cattivi odori; traffico indotto da e per il centro di raccolta. Il centro di raccolta deve essere disinfestato periodicamente e devono essere rimossi giornalmente i rifiuti che si dovessero trovare all’esterno degli scarrabili/platee o all’esterno del centro.
SISTEMI DI RACCOLTA
56
Di seguito si riportano delle immagini delle isole ecologiche comunali presenti a Varese ed a Cassano Magnago.
Rampa di accesso e viabilità interna
Container per conferimento di frigoriferi
Container metallico
per
la
raccolta
di
barattolame
Zona per lo scarico della frazione verde
SISTEMI DI RACCOLTA
Tettoia per la raccolta di rifiuti pericolosi
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGI ORE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA
Cassoni per la raccolta di inerti ed altri rifiuti ingombranti
CURIGLIA CON MONTE VIASCO MA CCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNA GA CREM ENAGA BREZZO DI B EDERO MONTEGRINO VALTRACADEGLIA VAGLIA NO - VI CONAGO PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRES A
BRIS SAGO - VALTRAVAGLIA GRANTOLA CUGLI ATE - FABIAS CO MESENZANA MARCHI ROLO BRUSIMPI ANO MARZI O CA SSANO FERRERA VALCUVI ADI VCUNARDO A RESE
CASTELVECCANA
DUNO
CITTI GLIO
BRENTA
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDE RO VALCUVIA
CASALZUI GNO
LAVENO MOMB ELLO
CUVEGLIO
A ZZI O
CUAS SO AL MONTEPORTO CERE SIO
VALGA NNA BESANO
B RINZI O CUV IO CA STELLO CABIA GLIO
BIS USCHI O
ORI NO
SANGI ANOCARAVATE
SALTRI O
LEGGIUNO
V IGGIU`
COCQUIO - TREVISA GO
MONVALLE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERI O BARASSO LUVI NATE
BE SOZZO
CLI VIO
GAV IRATE BARDELLO BREB BIA MA LGESSO BREGANO
CANTELLO
VARESE
CASCI AGO
BIANDRONNO
I SPRA
TRAVEDONA - MONAT E RANCO
CAZZAGO BRABBI A
CADREZZATE
ANGERA TAINO
MALNATE
B ODIO LOMNAGO GALLIATE LOMBARDO INARZO BUGUGGIATE A ZZATE GA ZZA DA - SCHI ANNO LOZZA COMABB IO VEDANO OLONA DAVE RIO VARANO BORGHI BRUNE LLO CASALE LITTA MORAZ ZONE CROSIO DELLA VA LLE CASTI GLIONE OLONA VENE GONO SUPERIORE CASTRONNO MERCALLO
OS MATE
TERNATE
SESTO CA LE NDE
MORNAGO
SUMI RAGO
Isole ecologiche
CARONNO VARESINO VENE GONO I NFERIORE GORNATE OLONA
Utilizza isola di altri Comuni
VERGIATE ALBI ZZATE SOLBI ATE A RNO CARNAGO CASTELSEPRIO JERAGO CON ORA GO GOLA SECCA
TRADATE
Possiede isola ecologica
LONATE CEP PINO
BESNATE OGGIONA CON SANTO STE FANO ARSA GO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMB ARDO CASORATE S EMPI ONE
GALLARATE
CA RDANO AL CA MPO
Senza servizio isola ecologica
CASS ANO MAGNAGO GORLA MAGGIORE FAGNANO OLONA
SOLBIATE OLONA
OLGI ATE OLONA VIZZOLA TICINO
GORLA MI NORE
MARNATE
CIS LA GO
GE RENZANO SARONNO
SAMARATE FERNO BUSTO ARSIZIO
CAS TELLANZA
UBOLDO
ORI GGI O
CARONNO P ERTUSELLA
LONATE P OZZOLO
57
SISTEMI DI RACCOLTA
10.3. I GESTORI DEI SERVIZI DI RACCOLTA Si presenta con cartografia GIS la distribuzione territoriale dei gestori della raccolta e trasporto dei rifiuti in Provincia di Varese. Essa è relativa alla raccolta e al trasporto dei rifiuti urbani, comprese le principali frazioni di raccolta differenziata. Talvolta i Comuni hanno gestori diversi per gli ingombranti, lo spazzamento o alcune frazioni di RD minori. L’informazione relativa al soggetto gestore viene richiesta ai Comuni all’interno della scheda e permette agli Osservatori Provinciali di disporre di un aggiornato database. La sua utilità è molteplice: per esempio, consultando questo report, è possibile stabilire se un gestore è in grado di mettere in atto la raccolta differenziata secco-umido, se ha la capacità di servire un territorio di una certa dimensione. Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei gestori operanti in provincia, corredato di parametri come il costo medio per i Comuni serviti (inteso come somma dei costi di raccolta e smaltimento, che non è però di per sé indicativo della maggior convenienza del costo della sola raccolta e trasporto di un gestore rispetto ad un altro), la media delle percentuali di raccolta differenziata dei Comuni serviti.
GESTORI Soggetto gestore
Comuni serviti
Abitanti serviti
Costi totali % RD media servizio nei Comuni (Euro/ab.anno), compreso serviti smaltimenti
A.B.C. SERVIZI ECOLOGICI AGESP AMSC ASPEM CASSANO MAGNAGO SERVIZI DUSTY ECONORD LEVA ANGELO SAP - SERVIZI ACQUA POTABILE TRAMONTO ANTONIO URBANCAMION
PROVINCIA DI VARESE
58
1 6 3 3 3 1 117 3 2 1 1
141
5.665 129.910 62.305 91.347 27.568 15.996 471.338 10.767 18.447 8.854 4.680
846.877
€ 80,51 € 86,14 € 96,63 € 99,89 € 76,31 € 81,45 € 82,47 € 58,15 € 77,99 € 83,88 € 66,28
34,7% 57,1% 58,3% 43,5% 62,3% 61,9% 49,2% 52,3% 59,7% 59,2% 45,9%
€ 82,46
51,1%
SISTEMI DI RACCOLTA
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA
BREZZO DI BEDERO
CADEGLIANO - VICONAGO MONTEGRINO VALTRAVAGLIA PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
A.B.C.
BISUSCHIO
ORINO
AGESP
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO
MONVALLE
Gestori
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
AZZIO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO
AMSC
CLIVIO
INDUNO OLONA ARCISATE
GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CASCIAGO
ASPEM
CANTELLO
VARESE
CASSANO MAGNAGO SERVIZI
BIANDRONNO
ISPRA
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CAZZAGO BRABBIA
CADREZZATE
TAINO
DUSTY
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE MERCALLO CASTRONNO
OSMATE ANGERA
MALNATE
TERNATE
SESTO CALENDE
SUMIRAGO
MORNAGO
ECONORD LEVA ANGELO
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
SAP
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
TRAMONTO
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
URBANCAMION
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
LONATE POZZOLO
59
DESTINO DEI RIFIUTI
11. DEST IN O DEI RI FIUT I
all’inceneritore ACCAM di Busto Arsizio. Si riportano quindi i dati sia in percentuale che in quantità assoluta relativamente ai 2 impianti citati ed anche la parte destinata ad altri impianti.
Gli scopi di un approfondimento sul destino effettivo di tutti i rifiuti raccolti in Provincia di Varese sono essenzialmente rivolti alla verifica della situazione impiantisica complessiva, al suo livello di autosufficienza e quindi eventualmente alla luce del Piano Provinciale, sollecitare interventi mirati all’incentivazione di iniziative volte al completamento del sistema. Tra gli obiettivi ci sembra rilevante anche quello di far comprendere come ogni frazione di rifiuto raccolta in modo differenziato abbia un suo specifico destino, e quindi rispondere puntualmente a quanti vogliono essere certi che l’attività fatta per raccogliere i rifiuti in modo differenziato non sia vanificata da uno smaltimento improprio degli stessi ovvero rispondere alla frase tipo del cittadino non informato che in merito alla raccolta differenziata afferma: “tanto finisce tutto in discarica”. 11.1. IL DESTINO DEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI Nel grafico seguente si riportano i dati relativi al destino dei rifiuti indifferenziati o comunque destinati a smaltimento, ovvero la frazione dei rifiuti prodotti in Provincia di Varese destinata alla discarica di Gorla Maggiore o
Sintesi anno 2005 Inceneritore ACCAM 45.220 11,1%
Differenziate 208.881 51,1%
Rifiuti a smaltimento Altro 199.838 48,9%
Discarica di Gorla Maggiore 99.056 24,2% Altri impianti (selezione ingombranti, trasferenza, altri inceneritori etc.) 55.562 13,6%
60
Un approfondimento nuovo è stato quindi fatto sui dati 2005 andando ad individuare quantitativamente tutti i destini delle frazioni di RU raccolte, ponendo l’attenzione su quelle differenziate. In particolare sono stati verificati i quantitativi di rifiuti che vengono smaltiti-recuperati-riciclati direttamente in Provincia di Varese, in altre province lombarde o vengono destinati ad impianti extra-regionali.
degli impianti di trasferenza o di trattamento solamente parziale dei rifiuti che vengono quindi destinati successivamente ad altri impianti che possono anche essere extra-regionali. In riferimento a quanto appena detto, sui rifiuti raccolti in Provincia di Va rese è stato possibile verificare quanto è stato destinato rispettivamente alle 4 macrotipologie di destino possibili: Destini delle principali frazioni in provincia per tipologia di destino
Destini delle principali frazioni in provincia, in regione, extra-regione 0%
10%
20%
3 0%
40%
50%
6 0%
70%
80%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
90%
Allumi ni o
100%
Alluminio
Vetro
Vetro
Ingombranti
Ingombranti
Indifferenziati
Indifferenziati
Metalli
Metalli
Carta
Carta
Verde
Verde
Spazzamento stradale
Spazzamento stradale
Plastica
DESTINO DEI RIFIUTI
11.2. IL DESTINO DELLE FRAZIONI DIFFERENZIATE
Totale RECUPERATOin prov. VA
Plastica
Organico Totale a TRASFERENZE prov. VA
Organico
Altre
Altre
Legno
Legno
Totale destinato in prov.VA Totale ad ALTRE prov. Lombardia Totale Fuori Lombardia
Dai grafici si evidenzia come la provincia mostri un’elevata autosufficienza per le principali frazioni “storiche” (alluminio, vetro, ingombranti, carta, metalli, verde ed anche indifferenziati) mentre si rileva una consistente carenza impiantistica sulla frazione organica e sulla plastica. Altra interessante indicazione è il fatto che dell’ammontare complessivo dei rifiuti solo una piccola quota è destinata direttamente fuori dalla Regione Lombardia, dimostrando come il sistema regionale sia abbastanza maturo e completo. In realtà il dato non può essere completamente depurato dal fatto che alcuni destini primari siano in realtà
Totale a SELEZIONE / CERNITA in prov. VA Totale a SMALTIMENTOin prov. VA
Recupero-riciclo Selezione e cernita Trasferenza Smaltimento finale
Come evidente dall’istogramma, mentre alluminio, verde, carta, metalli indifferenziati e vetro vengono pressoché interamente recuperati/smaltiti in provincia, lo stesso non si può dire per plastica, organico e ingombranti che sono destinati ad impianti di trasferenza da cui poi possono venire inviati ad impianti regionali o extra-regionali.
61
DESTINO DEI RIFIUTI
11.3. IMPIANTI PER IL RECUPERO E RICICLAGGIO IN PROVINCIA DI VARESE Altra importante novità del rapporto di quest’anno è la presentazione, se pur sintetica, delle principali tipologie di impianti di recupero e di riciclaggio presenti in provincia di Varese. Questa occasione si è resa possibile grazie alla collaborazione con Legambiente Varese, che nel corso del 2006 ha avviato un progetto finanziato dalla Provincia di Varese per l’educazione ambientale sui rifiuti, nelle scuole di tutta la provincia. Nell’ambito di tale progetto di educazione ambientale è stato possibile visitare alcuni impianti di recupero-riciclaggio presenti in provincia approfondendone le attività. Nelle schede successive viene quindi riportata sinteticamente la descrizione del processo di recupero-riciclaggio delle principali frazioni della raccolta differenziata e i vantaggi che tale attività comporta dal punto di vista ambientale e operativo, con una serie di immagini di impianti presenti in Provincia di Varese. Inoltre per ciascuna delle frazioni descritte si riporta un elenco degli impianti attivi in Provincia di Varese per il loro ritiro, riportando anche la percentuale di ritirato sul totale raccolto e la tipologia di impianto(recupero, smaltimento, selezione, trasferenza). 11.3.1 Il riciclaggio della carta La frazione “CARTA” raccolta con la raccolta differenziata è composta da 3 principali componenti che vanno a costituire la così detta “carta da macero o macero”: Carta mista Cartone Giornalame Il processo di riciclo si compone di diverse fasi in cui la carta da macero viene: Spappolata Vagliata per rimuovere le parti estranee Lavata per rimuovere colle e leganti De-inchiostrata Rimiscelata con una componente cellulosica vergine che arricchisca il prodotto finito di fibre cellulosiche lunghe.
62
La carta potrebbe apparentemente essere riciclata un numero infinito di volte ma occorre considerare che ad ogni turno di riciclo si osserva una degradazione delle fibre cellulosiche che diventano via via più corte fino ad impedire la possibilità di produrre fogli sufficientemente resistenti. Per questo i turni massimi di riciclo sono circa 4 e negli impianti viene sempre immessa una quota di fibra cellulosica vergine. Il vero vantaggio del riciclo della carta risiede però nel minor consumi di materia prima, di energia e di acqua. Per la produzione di una tonnellata di carta da macero si risparmiano quindi rispetto a carta da cellulosa vergine: 10-17 alberi 60% di acqua (100 mc invece che 300) 40% di energia sia termica che elettrica. Le fotografie seguenti propongono le fasi principali del riciclo della carta e sono tratte dalla azienda Caron di Oggiona S.S. e dalla Cartiera Merati di Laveno.
Carta da macero sfusa
Carta da macero in balle pressate
Le principali tipologie di plastiche che si rinvengono nelle raccolte differenziate o nei materiali intercettati presso le isole ecologiche comunali sono: Flaconi per liquidi alimentari (PE, HDPE, LDPE) Flaconi per liquidi alimentari gasati (PET) Sacchi e sacchetti (PP) Vaschette per alimenti (PS) Tubi (PVC)
Pulper per la spappolatura della carta da macero
Bobina di carta riciclata
MORANZONI MAURO, CARLO & C. - S.N.C. CILUMBRIELLO S.U.R.L. C.G.D. CARON TRAMONTO ANTONIO PAGANI LEONARDO & C. A.MERATI E C. - CARTIERA DI LAVENO BRIANTE MARTEGANI MARABINI RECUPERI C.G.D. CARON ECONORD ACCAM Totale in provincia di Varese Fuori provincia - in regione Lombardia
Comune
Varese Malnate Oggiona Con Santo Stefano Vergiate Gorla Maggiore Laveno-Mombello Golasecca Varese Oggiona Con Santo Stefano Cadegliano-Viconago Busto Arsizio
SEL SEL SEL SEL SEL REC SEL SEL SEL TRA SMA
SEL = im pianto di selezione e cernita REC = impianto di recupero vero e proprio TRA = stazione di trasferenza SMA = impianto di smaltimento
% trattato sul totale
Impianto
Tipologia
Il Provincia di Varese viene destinato il 67,6% di tutta la carta da macero raccolta in modo differenziato. Gli impianti presenti in provincia che hanno ritirato nel 2005 carta da macero per il suo corretto riciclo sono riportati nella tabella seguente:
19,0% 11,5% 9,4% 6,3% 6,0% 5,5% 5,1% 2,3% 2,1% 0,4% 0,0% 67,6% 32,4%
DESTINO DEI RIFIUTI
11.3.2 Il riciclaggio della plastica La frazione “PLASTICA” da raccolta differenziata è composta da due grandi famiglie di materiali: Resine termoplastiche (si ammorbidiscono se esposte al calore e si reinduriscono se raffreddate) Resine termoindurenti (si induriscono definitivamente se trattate termicamente).
Per il riciclaggio la plastica è sottoposta ad una serie di processi quali: Selezione meccanica o manuale per separare frazioni estranee e per suddividere le diverse tipologie di plastica Triturazione grossolana per ottenere una pezzatura omogenea del materiale Lavaggio per separare frazioni estranee potenzialmente dannose per le fasi successive Macinazione per ridurre ulteriormente la pezzatura del materiale Essiccamento per portare la plastica triturata ad una umidità inferiore al 3% Granulazione attraverso un estrusore a piastra forata per produrre dei granuli omogenei Come visto in alcuni dei passaggi descritti si generano flussi di materiali di scarto o comunque inidonei al riciclaggio per cui mediamente da 100 chilogrammi di plastica da raccolta differenziata si ottengono 60 chilogrammi di plastica riciclata. La plastica riciclata viene tipicamente impiegata per la produzione di manufatti di più bassa qualità rispetto a quelli da cui sono composti i nostri rifiuti plastici, come ad esempio fibre per materiali tessili, flaconi, contenitori per rifiuti, mobili da giardino, tubazioni e materiale elettrico, etc. In alternativa al recupero di materia la plastica può essere valorizzata dal punto di
63
Le fotografie seguenti propongono le fasi principali del riciclo della plastica e sono tratte dalla Realplastic di Locate Varesino e dalla Realplastic di Tradate.
Produzione di filato dalla plastica in granuli
Impianto
TRAMONTO ANTONIO
Vergiate
TRA
36,7%
ECONORD FERRAZZI DI MARZOLA ROBERTO & C. EUROVETRO
Cadegliano-Viconago Busto OriggioArsizio
TRA REC TRA
1,8% 0,5% 0,0% 39,1% 60,9%
Totale in provincia di Varese Fuori provincia - in regione Lombardia
Selezione manuale della plastica
Granulazione della plastica
64
Comune
% tratta to sul to ta le
Balla di plastica da raccolta differenziata
In Provincia di Varese viene destinato il 39,1% di tutta la plastica raccolta in modo differenziato. Gli impianti presenti in provincia che hanno ritirato nel 2005 plastica per il suo corretto recupero-riciclo sono riportati nella tabella seguente: Tipolog ia
DESTINO DEI RIFIUTI
vista energetico in appositi impianti oppure in co-combustione con altri combustibili.
11.3.3 Il riciclaggio del vetro La frazione “VETRO” è una delle frazioni della raccolta differenziata raccolta da più tempo in quanto il vetro può essere riciclato più volte senza scadimenti qualitativi. Il processo di riciclaggio parte sempre dal rottame di vetro, ovvero dal vetro frantumato. Il processo di produzione del vetro comporta una serie di fasi preparatorie del rottame: Cernita manuale degli inquinanti Suddivisione granulometrica in 2-3 frazioni Frantumazione Separazione di metalli con sistema magnetico Vagliatura e aspirazione di materiali leggeri Separazione di metalli non magnetici (corrente indotta per alluminio) Separazione ottica dei corpi opachi (ceramica, etc.) Successivamente il materiale preparato così come descritto può essere
L’impiego di rottame di vetro per la preparazione di manufatti in vetro ha diversi vantaggi e ricadute positive sull’ambiente: Risparmio di combustibile poiché il rottame di vetro fonde a temperature molto inferiori alla materia prima (sabbia silicea), consentendo minori consumi di combustibili ed elettricità, minori emissioni atmosferiche ed anche un prolungamento della vita utile del forno stesso Minore utilizzo di materie prime (da 100 kg di rottame di vetro si ottengono quasi 100 kg di vetro nuovo)
Vetro da raccolta differenziata
DESTINO DEI RIFIUTI
avviato alla produzione di vetro riciclato secondo le seguenti fasi prevalenti: Miscelazione di sabbia silicea, calcare (con funzione stabilizzante), soda (con funzione fondente), additivi e rottame di vetro (in varie proporzioni fino al 90% ) Cottura della miscela fino alla fusione (circa 1500 °C) Colata della fusione per ottenere il prodotto finale
Selezione manuale delle impurità
I principali problemi per il riciclaggio del vetro riguardano il colore. Infatti raccogliendo congiuntamente il vetro di tutti i colori (verde, bianco e bruno) è possibile produrre unicamente vetro cavo verde, poiché il verde è il colore che tollera la maggior quantità di contaminazione da parte degli altri colori. Comunque in alcuni paesi europei (Germania, Svizzera) si attua la raccolta selettiva per colore attraverso contenitori a 3 scomparti. Le fotografie seguenti propongono le fasi principali del riciclo del vetro e sono relative all’impianto Eurovetro di Origgio.
Rottame di vetro
Vetro pronto per la vetreria
65
EUROVETRO TECNO RECUPERI ECONORD TRAMONTO ANTONIO Totale in provincia di Varese Fuori provincia - in regione Lombardia Fuori regione
Comune
Origgio Gerenzano Cadegliano-Viconago Vergiate
REC REC TRA TRA
% trattato sul totale
Impianto
Tipologia
DESTINO DEI RIFIUTI
In Provincia di Varese viene destinato il 90,0% di tutto il vetro raccolto in modo differenziato. Gli impianti presenti in provincia che hanno ritirato vetro nel 2005 per il suo corretto recupero-riciclo sono riportati nella tabella seguente:
70,3% 17,4% 1,2% 1,1% 90,0% 2,3% 7,7%
11.3.4 Il riciclaggio del verde La frazione “VERDE” o scarti verdi è composta da scarti di orti e giardini tipicamente consegnati dai cittadini o da piccoli manutentori del verde presso le isole ecologiche comunali. Tali scarti sono composti principalmente dai residui delle potature (scarti legnosi) e da sfalci d’erba, foglie e similari. La frazione verde viene destinata ad impianti di compostaggio e può essere trattata in purezza (compostaggio verde) oppure in miscela con la frazione organica domestica (compostaggio da umido). Il compostaggio è un trattamento biologico aerobico di materiali organici degradabili finalizzato alla produzione di un fertilizzante (ammendante) naturale denominato compost. In condizioni aerobiche la sostanza organica subisce fenomeni di decomposizione che portano: Liberazione di CO2 Liberazione di acqua sotto forma di vapore acqueo Stabilizzazione, igienizzazione e umificazione biologica del materiale Mineralizzazione delle componenti più facilmente degradabili Aumento della temperatura che nella fase più intensa di reazione può raggiungere e superare i 65°C Il processo di compostaggio può essere suddiviso in 2 fasi principali: biossidazione accelerata (ACT, active composting time) con elevata velocità di degradazione delle componenti più degradabili
66
maturazione con processo più rallentato e reazioni complesse volte alla formazione di sostanze umiche
Il tempo complessivo di processo può variare in dipendenza di numerosi fattori sia legati alla matrice da trattare che alla tecnologia applicata e quindi alle condizioni di processo, nonché in base all’uso del prodotto finale che interessa. Gli attori principali del processo sono i microrganismi già naturalmente presenti sugli scarti organici in quantità sufficiente per il processo di compostaggio, ma occorre che siano garantite le ottimali condizioni ambientali per un loro corretto sviluppo: Adeguata ossigenazione della massa (attraverso porosità e rivoltamenti o sistemi di insufflazione) Adeguata umidità (attraverso una giusta miscela iniziale ed eventuali apporti di acqua in caso di carenza) Adeguato rapporto carbonio/azoto (C/N), che rappresenta indicativamente il bilanciamento delle frazioni ligneo – cellulosiche secche e le matrici più umide e prontamente degradabili. Il processo biologico di compostaggio è preceduto e seguito da trattamenti specifici volti nel primo caso a preparare le matrici in ingresso (pretrattamenti: triturazione, separazione materiali estranei, miscelazione) e nel secondo a raffinare il materiale in uscita (vagliatura dimensionale). Il prodotto finale, ovvero il compost, è un ammendante naturale, che applicato al terreno garantisce un apporto di elementi della fertilità e sostanze con proprietà chimico-fisiche che ne migliorano le caratteristiche. Le fotografie seguenti propongono le fasi principali del riciclo della frazione verde e sono tratte dagli impianti di compostaggio Agrimaggiore di Cittiglio, Crespi Riccardo di Galliate Lombardo e F.lli Casotto di Castelseprio.
Post-trattamento di raffinazione finale del compost
vagliatura
per
la
Impianto
SYSTEM ECO GREEN F.LLI CASOTTO AZ. AGRICOLA BESANO AMBIENTE AGRIMAGGIORE ERUS SERVICE TRAMONTO ANTONIO B.C.E. DI BINI CARMELO RICICLECO GUZZETTI COMUNE DI LUINO AZIENDA AGRICOLA MACCHI COMPOVAL ECONORD Totale in provincia di Varese Fuori provincia - in regione Lombardia Fuori regione
Comune
Gallarate Castelseprio Besano Cittiglio Origgio Vergiate Arcisate Gallarate Uboldo Luino Comabbio Ferreragdi Varese
g
REC REC REC REC REC REC REC REC REC REC REC REC
% trattato sul totale
Triturazione del verde
Tipologia
In Provincia di Varese viene destinato il 66,7% di tutto il verde raccolto in modo differenziato. Gli impianti presenti in provincia che hanno ritirano verde nel 2005 per il suo corretto recupero-riciclo sono riportati nella tabella seguente:
DESTINO DEI RIFIUTI
Scarti verdi (ramaglie e sfalci)
21,9% 12,4% 8,0% 6,8% 5,8% 3,8% 3,6% 1,8% 1,3% 0,9% 0,4% 0,01% 0,002% 66,7% 27,7% 5,6%
I cumuli di compostaggio di verde triturato in processo
Dettaglio del materiale in processo
67
DESTINO DEI RIFIUTI
11.4. LA NUOVA RACCOLTA DEL TETRA PAK CONGIUNTA ALLA CARTA E CARTONE
68
La raccolta del poliaccoppiato e' il frutto della collaborazione tra Tetra Pak Italiana Spa e Comieco, che dal 2001 sono impegnati in studi, sperimentazioni e attivita’ finalizzate all’attivazione della raccolta e riciclo del cartone per bevande. Proprio nel 2001 uno studio condotto dall'Universita' di Bologna ha dimostrato la fattibilita' tecnica del riciclo del contenitore in poliaccoppiato insieme a carta e cartone nel consueto processo di cartiera. Nel luglio 2003 è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra Tetra Pak e Comieco, con l'intento di incrementare il livello di raccolta differenziata della carta anche attraverso la diffusione della raccolta degli imballaggi poliaccoppiati, assicurandone il riciclo attraverso la rete di cartiere aderenti al sistema Comieco. Il Protocollo d’intesa individua essenzialmente due diverse modalità per la raccolta dei cartoni per bevande: congiunta con la carta o attraverso la raccolta multimateriale. Nel primo caso, raccolta con la carta, il cartone per bevande potrà essere successivamente separato e avviato a riciclo completo oppure, senza separazione a valle, carta e cartone vengono conferiti alla cartiera di riferimento individuata da Comieco. Attualmente sono 15 gli stabilimenti cartari italiani formalmente disponibili al ritiro del materiale cartaceo da raccolta differenziata contenente anche la frazione di poliaccoppiato. Nella raccolta multimateriale, il cartone per bevande
viene separato dagli altri materiali presso una piattaforma e poi avviato a riciclo dedicato, presso una specifica cartiera. Caso per caso viene valutata la modalità più idonea di raccolta differenziata nei diversi territori, in modo da minimizzare tempi e costi di attivazione del servizio. Tetra Pak e Comieco, sulla base di questo accordo, hanno quindi incentivato l'avvio della raccolta differenziata dei cartoni per bevande in molte realta' territoriali, accompagnandola con specifiche iniziative di comunicazione sui cittadini. Nella primavera del 2004 e' stata lanciata una campagna di sensibilizzazione a mezzo affissioni in diverse citta', tra cui i capoluoghi Sondrio, Gorizia, Pordenone, L'Aquila, Taranto, Catanzaro, Vibo Valentia, Enna, Ragusa e Caltanisetta. Nel 2005 è partito il progetto di comunicazione "Benvenuto tra i Riciclabili", che prevede la distribuzione di pieghevoli per ogni utenza e locandine e poster per affissioni in spazi comunali. Questo progetto ha coinvolto Milano, Trieste, Novara e Udine. Altre attivita' specifiche sono state svolte a Napoli ed iniziative autonome sono partite a Modena, Cremona, Verona, Belluno e nel luglio del 2005 a Roma. Nello specifico, in provincia di Varese, questa campagna e' stata diffusa nei Comuni di Saronno e Caronno Pertusella attraverso il gestore del servizio di raccolta.
DESTINO DEI RIFIUTI
A dicembre 2005 i cittadini italiani coinvolti nella raccolta differenziata dei cartoni per bevande erano oltre 11.300.000, distribuiti in piu’ di 600 comuni della nostra penisola. Nel 2005 sono state riciclate oltre 11.000 tonnellate di cartoni per bevande provenienti da raccolta differenziata. L’elenco completo dei comuni dove la raccolta del cartone per bevande e’ attiva e consultabile sul sito www.tetrapak.it, sezione protezione integrale. Il Protocollo permette quindi di incrementare sempre più la quantità di materiale sottratto alla discarica, rendendolo invece disponibile per il riciclo. Oltre a ricevere gratuitamente i materiali per la campagna di comunicazione, il soggetto ha diritto anche ai contributi economici previsti dalla convenzione Comieco.
Spappolamento dei cartoni per bevande nel pulper
11.4.1 Il riciclo del Tetrapak Il riciclo del contenitore Tetra Pak permette una specifica valorizzazione della sua componente cellulosica, con la produzione di Cartalatte™ e Cartafrutta™. Il processo in cartiera prevede una fase iniziale di spappolamento e separazione della frazione politenica dal supporto cellulosico e successivo invio alla macchina continua per la produzione di nuovi prodotti cartacei. Nelle immagini sono visibili le principali fasi di lavorazione del macero contenente Tetra Pak. Separazione della fibra cellulosica da polietilene ed alluminio
69
DESTINO DEI RIFIUTI
Macchina in continuo per la produzione di carta riciclata in rotoli
Dal riciclo dei diversi poliaccoppiati si orginano differenti prodotti come ad esempio la Cartalatte™, di colore bianco, che è il risultato del riciclo dei contenitori del Latte fresco (Tetra Rex) e la Cartafrutta™, color avana, che nasce invece dal riciclo dei prodotti a lunga conservazione (succhi di frutta…). Entrambe sono utilizzate per produrre articoli di cancelleria, stampati, shoppers e carta per imballo.
Shoppers in Cartafrutta
Prodotti in Cartalatte
70
La frazione politenica generata dalla separazione della cellulosa puo' essere trattata e rigranulata per produrre un semilavorato a base plastica denominato EcoAllene® impiegato nel settore edile, nel promotional, con la realizzazione di gadgets, bigiotteria, articoli da scrivania, nella florovivaistica, per la produzione di vasi e fioriere, nonche’ nell’arredo urbano. Tetra Pak, con l’obiettivo di dar vita a un mercato dei prodotti che nascono dal riciclo dei propri contenitori postconsumo, ha trovato partners importanti per lo sviluppo commerciale di Cartalatte, Cartafrutta ed Ecoallene. Questo Report Rifiuti è stato stampato su Cartalatte™, fornita gratuitamente da Tetra Pak Italia Spa. 11.5. BABBO NATALE RICICLA IL CARTONE DEL LATTE La Provincia di Varese ha promosso in collaborazione con Prealpina Latte un progetto per favorire il riciclaggio del cartone del latte attraverso una campagna grafica sulla confezione del Latte Varese, prodotto dalla Cooperativa Prealpina Latte. Il recupero del cartone del latte si potrà attuare a seguito di un accordo fra Villa Recalcati e la Tetrapak, azienda che si occupa della realizzazione dei contenitori per latte e bevande, come descritto al paragrafo 11.4.
12.1. IMPORTANZA DELLA VALUTAZIONE DEI COSTI
Distribuzione normale dei
Per i Comuni la gestione dei rifiuti è onerosa e in molti casi rappresenta una delle principali voci di spesa del bilancio Per approfondire dal punto di vista comunale; proprio per questo viene statistico la differenza tra i Comuni più prestata particolare attenzione all’analisi virtuosi con riguardo alla raccolta dei dati di costo ed all’interpretazione differenziata e quelli meno efficienti, è degli scostamenti tra Comune e Comune. stato realizzato un grafico con la Anche se non sempre si riscontra distribuzione normale dei costi per le tre una sufficiente attenzione alla corretta classi di Comuni riportate nella tabella. compilazione della scheda rifiuti da parte degli uffici tributi o ragioneria dei Comuni, si può rilevare come di anno in anno la qualità dei dati migliori. Distribuzione normale dei costi totali per Come lo scorso anno si è tre gruppi di Comuni proceduto, oltre a riportare in 0,025 tabella i costi complessivi della gestione rifiuti per singolo >50% RD 0,020 Comune, ad effettuare alcune <35% RD 35-50% RD elaborazioni per evidenziare le 0,015 correlazioni esistenti tra i costi 0,010 del sistema e alcuni indicatori tecnici di riferimento. Ne è un 0,005 esempio il “costo per punto percentuale di raccolta €20,00 €40,00 €60,00 €80,00 €100,00 €120,00 €140,00 €160,00 €180,00 differenziata realizzata”, che Costi totali €/ab.anno correla la percentuale di raccolta differenziata raggiunta con i costi di gestione sostenuti e che consente di evidenziare positivamente quei Comuni che a parità di spesa raggiungono i migliori risultati di raccolta differenziata. Altri approfondimenti utili sono la Come si vede, i dati presentano correlazione tra i costi complessivi del un’ampia dispersione ma la distribuzione servizio rifiuti, l’efficienza raggiunta ed il gaussiana evidenzia un minor costo per i sistema di raccolta adottato. Comuni che hanno un tasso di raccolta Per quanto riguarda la variazione differenziata più elevato. percentuale della spesa totale rispetto all’anno precedente occorre considerare che non sempre essa corrisponde ad un reale risparmio o incremento; in questa fase in cui i dati non presentano ancora un elevato livello di accuratezza essa può semplicemente essere frutto di una maggior precisione nella compilazione della scheda.
VALUTAZIONI ECONOMICHE
12. V AL UT AZIONI EC ONOMIC HE
Anche quest’anno emerge una significativa variabilità tra i valori di costo dei diversi Comuni, ma con tendenze che vengono confermate. In generale si può affermare una sicura competitività economica per le raccolte differenziate spinte (con l’introduzione del sistema secco-umido ad elevata domiciliarizzazione) grazie all’avvio a recupero delle frazioni selezionate a costi inferiori rispetto allo smaltimento in discarica o termovalorizzatore.
71
Costi totali del servizio rifiuti rispetto alla % RD € 200,00 Costo €/ann
VALUTAZIONI ECONOMICHE
Nel grafico seguente si riporta il confronto per ogni Comune tra il costo complessivo del servizio di gestione dei rifiuti urbani (asse delle ordinate) e il livello di raccolta differenziata (asse delle ascisse).
€ 150,00 € 100,00 € 50,00 €0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% %RD
Quanto detto trova ulteriore conferma nel grafico seguente in cui si riporta il confronto per ogni Comune della provincia di Varese tra il costo complessivo del servizio di gestione dei rifiuti urbani (asse delle ordinate) e l’indice di efficienza (asse delle ascisse). Costi totali del servizio rifiuti rispetto all'indice di efficienza
Costo €/ann
€ 200,00 € 150,00 € 100,00 € 50,00
Nella tabella riportata alla pagina successiva sono elencati i Comuni della provincia in ordine crescente di costo per abitante equivalente, unitamente ad altri parametri significativi (ad es. il “costo pro capite per punto percentuale di RD”, di cui si è già parlato nel paragrafo relativo all’indice di efficienza). Occorre segnalare come in alcuni Comuni il costo elevato pro-capite dipende dalle forti presenze turistiche, in quanto tale valore è calcolato suddividendo i costi totali unicamente sui residenti; il basso costo indicato nelle ultime posizioni può risentire invece di altri effetti (es. Gorla Maggiore, presenza di agevolazioni legate alla discarica sul territorio comunale).
frazioni principali Modello
Indifferenziato
Carta e plastica
Vetro
Organico
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Cassonetti sacchi porta a porta sacchi porta a porta sacchi porta a porta sacchi porta a porta sacchi porta a porta sacchi porta a porta sacchi porta a porta sacchi porta a porta sacchi porta a porta
Campane Campane p/p 15gg p/p 15gg p/p 15gg p/p 15gg p/p 7gg p/p 7gg p/p 7gg p/p 7gg
Campane Campane Campane p/p 15gg Campane p/p 15gg Campane Campane p/p 7 gg p/p 7 gg
No No No No Si Si No Si No Si
€0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
Indice di efficienza
72
€ 200,00 Costi /ab.ann
Come per il grafico precedente, non è possibile individuare una correlazione diretta tra indice di efficienza e costi totali del servizio, ma l’aggregarsi dei valori di maggior efficienza su costi medio bassi (tra € 80 e 50) per la nostra realtà territoriale indica che i Comuni con gestione maggiormente ottimizzate sono anche quelle con costi minori. Da ultimo, per evidenziare meglio la relazione tra i costi complessivi del sistema di gestione dei rifiuti nei singoli Comuni ed il sistema di raccolta adottato, sono stati riportati questi dati in un grafico (in ordinate i costi complessivi, in ascisse il sistema di raccolta). I sistemi di raccolta, numerati da 1 a 10, sono riportati nella tabella che precede il grafico.
Modello di raccolta vs. costi totali
€ 150,00 € 100,00 € 50,00 € 0,00 0
1
2
3
4
5
6
7
8
Numero modello di raccolta
9
10
11
COSTI Comune
COSTI Costi totali Costi totali SERVIZIO Variazione Abitanti servizio servizio (Euro/ab. (Euro/ab.anno costi 2005 - SOGGETTO GESTORE % RD equivalente.anno) per punto % di (Euro/ab.anno) 2004
Modello di raccolta
Gorla Maggiore
5.054
€ 42,41
€ 35,11
€ 1,11
+18,7%
LEVA ANGELO
38,3%
4
2 3 4
Leggiuno Lozza Taino
3.280 1.187 3.447
€ 51,66 € 76,25 € 50,59
€ 37,85 € 38,74 € 43,38
€ 0,87 € 1,34 € 0,77
-18,2% -9,3% -9,5%
ECONORD ECONORD ECONORD
59,1% 56,8% 66,0%
5 6 10
5 6 7
Comabbio Castiglione Olona Brunello
1.058 7.920 1.016
€ 54,56 € 52,31 € 55,40
€ 45,85 € 45,97 € 46,48
€ 1,14 € 0,92 € 0,98
-10,5% -24,0% -34,3%
ECONORD ECONORD ECONORD
47,7% 56,7% 56,8%
4 6 6
8 9
Monvalle Mornago
1.836 4.511
€ 57,75 € 56,11
€ 47,74 € 47,76
€ 0,89 € 1,10
+1,3% +8,1%
65,1% 50,9%
10 11 12
Carnago Jerago con Orago Osmate
5.908 4.934 601
€ 56,93 € 55,71 € 58,34
€ 49,47 € 50,08 € 50,17
€ 1,06 € 1,01 € 0,94
+0,1% -19,1% -4,8%
ECONORD ECONORD ECONORD
4 6 6
13 14 15
Daverio Cislago Albizzate
2.787 9.153 4.964
€ 59,90 € 57,90 € 57,26
€ 50,36 € 51,19 € 51,42
€ 1,08 € 1,14 € 1,13
+1,1% -0,2% +1,0%
16 17 18
Vergiate Buguggiate Laveno-Mombello
8.854 3.247 9.010
€ 83,88 € 57,54 € 70,02
€ 51,70 € 51,75 € 53,52
€ 1,42 € 1,14 € 1,15
-14,5% -14,3% -9,5%
19 20 21
Bardello Bodio Lomnago Cassano Magnago
1.465 2.035 20.740
€ 60,34 € 60,08 € 62,58
€ 53,64 € 54,54 € 54,64
€ 1,16 € 1,07 € 0,85
-21,3% -20,7% -16,1%
22 23 24
Varano Borghi Castelseprio Gazzada Schianno
2.271 1.286 4.602
€ 61,96 € 63,06 € 67,89
€ 54,73 € 55,55 € 56,11
€ 0,92 € 1,05 € 1,22
+3,6% -11,0% +6,1%
25 26 27
Cavaria con Premezzo Sangiano Brissago-Valtravaglia
5.038 1.395 1.206
€ 65,97 € 62,35 € 64,72
€ 56,14 € 56,25 € 56,57
€ 1,20 € 1,21 € 1,94
+14,6% -3,1% +1,2%
28 29 30
Duno Castronno Castello Cabiaglio
163 5.178 552
€ 64,76 € 60,60 € 64,76
€ 56,61 € 56,63 € 56,63
€ 1,20 € 1,07 € 1,03
+3,3% -1,1% +3,3%
31 32 33
Besnate Brinzio Orino
5.114 863 841
€ 68,69 € 64,76 € 64,76
€ 56,63 € 56,70 € 56,72
€ 1,36 € 1,05 € 1,11
+5,8% +3,3% +3,3%
34 35 36
Germignaga Bedero Valcuvia Gemonio
3.751 647 2.726
€ 69,19 € 64,76 € 64,76
€ 56,73 € 56,74 € 56,75
€ 3,25 € 1,08 € 1,10
+8,1% +3,3% +3,3%
37 38 39
Brenta Caravate Rancio Valcuvia
1.712 2.588 958
€ 64,76 € 64,76 € 64,76
€ 56,75 € 56,75 € 56,77
€ 1,07 € 1,09 € 1,09
+3,3% +3,3% +3,3%
40 41 42
Cittiglio Cuvio Casalzuigno
3.864 1.638 1.300
€ 64,76 € 64,76 € 64,76
€ 56,77 € 56,78 € 56,78
€ 1,13 € 1,23 € 1,25
+3,3% +3,3% +3,3%
43 44 45
Azzio Cuveglio Ferrera di Varese
733 3.228 626
€ 64,76 € 64,76 € 64,76
€ 56,78 € 56,79 € 56,80
€ 1,06 € 1,25 € 1,15
+3,3% +3,3% +3,3%
46 47 48
Cassano Valcuvia Masciago Primo Brebbia
597 296 3.279
€ 64,76 € 64,76 € 66,18
€ 56,81 € 57,05 € 57,41
€ 1,18 € 1,10 € 1,00
+3,3% +3,3% +8,7%
49 50 51
Cunardo Arsago Seprio Bregano
2.743 4.680 764
€ 69,69 € 66,28 € 62,07
€ 58,54 € 58,55 € 59,27
€ 1,12 € 1,44 € 1,13
-12,3% +4,2% +6,2%
52 53 54
Morazzone Azzate Valganna
4.298 4.121 1.511
€ 65,72 € 77,68 € 76,00
€ 59,76 € 59,82 € 59,97
€ 1,16 € 1,37 € 2,70
-9,2% +2,1% -14,0%
55 56 57
Oggiona con Santo Stefano Cocquio-Trevisago Venegono Superiore
4.359 4.727 7.000
€ 68,11 € 74,67 € 74,21
€ 60,46 € 60,46 € 60,88
€ 1,24 € 1,80 € 1,33
+10,4% +62,7% +4,0%
58 59 60
Induno Olona Inarzo Casorate Sempione
10.114 919 5.342
€ 63,36 € 67,28 € 70,89
€ 61,25 € 61,46 € 61,59
€ 1,53 € 1,18 € 1,02
-3,1% -1,5% -0,2%
61 62 63
Lonate Ceppino Besozzo Mercallo
4.427 8.833 1.759
€ 68,96 € 78,45 € 73,33
€ 61,61 € 62,52 € 62,53
€ 1,18 € 1,39 € 1,16
+18,0% +4,4% +34,0%
64 65 66
Barasso Samarate Sumirago
1.727 15.996 6.032
€ 74,73 € 81,45 € 66,16
€ 63,11 € 63,12 € 63,63
€ 2,01 € 1,32 € 1,37
-1,6% -1,9% +16,2%
67 68 69
Solbiate Arno Cantello Brezzo di Bedero
4.191 4.482 1.000
€ 72,35 € 73,27 € 125,02
€ 63,85 € 64,01 € 64,20
€ 1,32 € 2,02 € 2,77
-3,0% -15,7% +3,3%
70 71 72
Golasecca Grantola Ternate
2.486 1.223 2.257
€ 77,92 € 77,15 € 86,78
€ 64,83 € 66,02 € 66,04
€ 1,15 € 3,07 € 1,49
-2,9% -2,3% -8,3%
73 74 75
Cugliate-Fabiasco Mesenzana Veddasca
2.980 1.352 312
€ 71,35 € 85,68 € 187,41
€ 66,40 € 66,57 € 66,60
€ 1,08 € 2,77 € 6,50
-43,8% +1,0% +0,8%
ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD TRAMONTO ANTONIO ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD CASSANO MAGNAGO SERVIZI ECONORD LEVA ANGELO ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD URBANCAMION ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD AMSC LEVA ANGELO ECONORD ECONORD ECONORD DUSTY ECONORD ECONORD ASPEM ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD
53,9% 55,2% 61,7% 55,7% 51,0% 50,8% 59,2% 50,6% 60,9% 51,9% 56,3% 73,7% 67,3% 60,3% 55,5% 54,8% 51,4% 33,4% 54,1% 56,8% 62,7% 50,6% 61,8% 58,1% 21,3% 60,2% 59,0% 60,7% 59,6% 59,6% 57,4% 52,6% 51,6% 60,9% 51,6% 56,4% 54,7% 58,8% 66,0% 62,3% 45,9% 55,1% 56,8% 56,7% 28,1% 55,1% 41,5% 56,0% 41,4% 56,8% 69,3% 58,2% 56,5% 63,1% 37,1% 61,9% 48,2% 54,7% 36,3% 45,1% 67,5% 25,1% 58,4% 66,0% 30,9% 28,8%
4 6 6 6 4 6
VALUTAZIONI ECONOMICHE
RD) 1
6 6 6 4 5 4 6 5 6 10 6 6 5 3 6 10 6 10 3 6 6 6 6 10 6 10 6 10 4 6 6 6 6 6 6 4 6 6 4 6 6 9 6 6 4 6 6 6 4 6 6 6 6 10 6 5 6 6 7
73
COSTI Comune
COSTI Costi totali Costi totali SERVIZIO Variazione Abitanti servizio servizio (Euro/ab. (Euro/ab.anno costi 2005 - SOGGETTO GESTORE % RD (Euro/ab.anno) equivalente.anno) per punto % di 2004
Modello di raccolta
VALUTAZIONI ECONOMICHE
RD) 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141
Caronno Pertusella Crosio della Valle Dumenza Cadrezzate Venegono Inferiore Travedona-Monate Castelveccana Ferno Malgesso Porto Valtravaglia Lonate Pozzolo Castellanza Marnate Bisuschio Uboldo Biandronno Galliate Lombardo Montegrino Valtravaglia Saronno Ispra Gornate-Olona Solbiate Olona Viggiù Luvinate Casciago Caronno Varesino Vedano Olona Porto Ceresio Sesto Calende Busto Arsizio Saltrio Curiglia con Monteviasco Agra Ranco Clivio Cairate Gerenzano Fagnano Olona Lavena Ponte Tresa Brusimpiano Arcisate Olgiate Olona Malnate Somma Lombardo Cadegliano-Viconago Cardano al Campo Marchirolo Comerio Besano Gavirate Marzio Cremenaga Gorla Minore Tradate Gallarate Cuasso al Monte Origgio Vizzola Ticino Maccagno Cazzago Brabbia Angera Luino Tronzano Lago Maggiore Pino sulla Sponda del Lago Maggiore Varese Casale Litta
PROVINCIA DI VARESE
74
13.567 594 1.374 1.650 6.221 3.553 2.038 6.673 1.288 2.487 11.774 14.618 6.272 4.063 9.987 3.176 847 1.266 37.458 4.873 2.038 5.665 5.218 1.379 3.953 4.790 7.232 3.088 10.347 78.450 2.979 185 398 1.217 1.984 7.616 9.510 10.969 5.508 1.120 9.831 11.605 16.075 16.546 1.787 12.500 3.358 2.547 2.423 9.436 300 788 7.996 16.571 49.347 3.285 6.777 461 2.013 819 5.751 14.178 271 258 82.912 2.523
€ 88,86 € 76,42 € 90,43 € 83,44 € 77,29 € 77,65 € 102,48 € 76,24 € 73,94 € 105,27 € 79,73 € 79,75 € 79,27 € 78,75 € 83,91 € 79,22 € 81,98 € 86,00 € 93,12 € 80,38 € 85,87 € 80,51 € 82,90 € 77,97 € 81,67 € 80,47 € 81,45 € 90,76 € 90,42 € 80,25 € 82,00 € 103,33 € 114,40 € 82,99 € 86,75 € 89,19 € 84,96 € 87,72 € 105,05 € 96,26 € 86,34 € 90,00 € 89,90 € 97,65 € 93,01 € 93,13 € 112,17 € 96,98 € 91,72 € 106,67 € 116,60 € 99,45 € 99,85 € 111,57 € 129,82 € 118,32 € 111,11 € 121,16 € 158,69 € 139,24 € 139,37 € 133,67 € 164,75 € 168,79 € 144,73 € 147,80
846.877 € 82,46
€ 66,69 € 67,25 € 67,49 € 67,98 € 68,15 € 68,19 € 68,27 € 68,79 € 68,84 € 69,06 € 69,67 € 69,73 € 69,94 € 70,01 € 70,38 € 71,47 € 71,81 € 71,84 € 72,34 € 72,47 € 72,52 € 73,01 € 73,33 € 73,49 € 73,63 € 73,69 € 74,21 € 74,37 € 74,47 € 74,55 € 74,70 € 74,80 € 75,10 € 75,25 € 75,55 € 77,05 € 77,11 € 77,26 € 77,56 € 78,12 € 78,42 € 78,62 € 80,62 € 80,95 € 81,55 € 81,68 € 82,35 € 86,49 € 87,10 € 87,93 € 89,60 € 91,45 € 93,73 € 96,63 € 96,76 € 99,47 € 99,72 € 103,83 € 110,63 € 110,83 € 111,54 € 117,18 € 117,85 € 119,96 € 121,59 € 134,52
€ 1,78 € 1,35 € 3,11 € 1,31 € 1,92 € 1,14 € 3,12 € 1,21 € 1,35 € 3,16 € 1,41 € 1,55 € 1,33 € 1,79 € 1,69 € 1,34 € 1,44 € 3,18 € 1,54 € 1,24 € 1,49 € 2,32 € 2,77 € 2,16 € 1,61 € 1,44 € 1,44 € 2,66 € 1,41 € 1,51 € 2,37 € 3,05 € 2,85 € 1,20 € 3,87 € 2,08 € 2,51 € 1,38 € 3,22 € 2,76 € 1,61 € 1,52 € 1,55 € 2,59 € 4,52 € 1,54 € 3,37 € 2,47 € 2,49 € 1,83 € 5,06 € 3,33 € 1,81 € 2,64 € 2,07 € 2,74 € 2,77 € 6,45 € 3,63 € 2,45 € 2,62 € 4,13 € 4,45 € 5,91 € 3,34 € 2,60
-24,5% +26,4% -6,1% +32,5% +1,1% +8,2% +18,4% -2,0% -6,5% +1,8% -6,5% +7,3% -1,8% -1,3% -7,0% +23,1% -1,0% +26,0% -2,5% +6,3% +1,1% +14,8% -3,6% +1,7% -16,4% +35,1% +36,7% +40,1% -5,3% +50,5% -0,9% -3,6% +23,3% +2,6% +17,2% +23,7% -0,1% -6,1% -12,4% -13,0% +1,5% +8,1% +10,5% +2,3% +4,6% +13,9% +7,8% +4,3% -20,8% -3,6% +37,4% +12,0% -8,3% +5,8% +39,4% +30,7% -5,1% -10,1% +23,8% +78,8% +128,6% -3,6% +0,1% +69,8% +16,9% +104,0%
€ 68,49
€ 1,86
+4,0%
ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD SAP - SERVIZI ACQUA POTABILE ECONORD ECONORD SAP - SERVIZI ACQUA POTABILE AGESP AGESP ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD CASSANO MAGNAGO SERVIZI A.B.C. SERVIZI ECOLOGICI ECONORD ECONORD ASPEM CASSANO MAGNAGO SERVIZI ECONORD ECONORD ECONORD AGESP ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD AMSC ECONORD AGESP ECONORD ECONORD ECONORD AGESP ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD AGESP ECONORD AMSC ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ECONORD ASPEM ECONORD
49,9% 56,8% 29,1% 63,5% 40,3% 68,3% 32,9% 62,8% 54,6% 33,3% 56,5% 51,6% 59,8% 43,9% 49,7% 59,0% 56,8% 27,0% 60,4% 65,0% 57,5% 34,7% 30,0% 36,2% 50,9% 55,7% 56,8% 34,2% 64,1% 53,3% 34,5% 33,9% 40,2% 69,2% 22,4% 43,0% 33,8% 63,5% 32,7% 34,8% 53,6% 59,4% 58,0% 37,8% 20,6% 60,3% 33,2% 39,3% 36,9% 58,2% 23,0% 29,9% 55,0% 42,2% 62,6% 43,1% 40,1% 18,8% 43,7% 56,8% 53,1% 32,3% 37,0% 28,6% 43,3% 56,8%
51,1%
4 6 6 6 6 4 6 9 6 6 3 6 6 5 10 6 9 4 4 4 6 6 6 6 6 4 4 4 4 6 6 6 6 4 6 4 4 3 4 6 6 4 6 6 10 6 6 3 4 6 6 6 8 6 4 9 6 6 6 6 2 4 6 6 9 2
VALUTAZIONI ECONOMICHE
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZZO DI BEDERO MONTEGRINO VALTRAVAGLIA CADEGLIANO - VICONAGO PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
AZZIO
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
BISUSCHIO
ORINO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO MONVALLE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
CANTELLO
VARESE
BIANDRONNO
ISPRA
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CASCIAGO
CADREZZATE
ANGERA TAINO
CAZZAGO BRABBIA
MALNATE
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE CASTRONNO MERCALLO
OSMATE
TERNATE
SESTO CALENDE
MORNAGO
SUMIRAGO
Costi Pro capite 42,41 - 60,60 €/ab.anno 60,61 - 74,73
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
74,74 - 96,26
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
96,27 - 129,82
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
129,83 - 187,41
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO
CARONNO PERTUSELLA
LONATE POZZOLO
75
VALUTAZIONI ECONOMICHE
PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIO RE
TRONZANO LAGO MAGGIORE VEDDASCA CURIGLIA CON MONTEVIASCO MACCAGNO
AGRA
DUMENZA
LUINO GERMIGNAGA CREMENAGA BREZZO DI BEDERO MONTEGRINO VALTRAVAGLIA CADEGLIANO - VICONAGO PORTO VALTRAVAGLIA
LAVENA PONTE TRESA
BRISSAGO - VALT RAVAGLIA GRANTOLA CUGLIATE - FABIASCO MESENZANA MARCHIRO LO BRUSIMPIANO MARZIO CUNARDO CASSANO FERRERA VALCUVIADI VARESE
CASTELVECCANA
DUNO CASALZUIGNO
LAVENO MOMBELLO
GEMONIO
MASCIAGO PRIMO RANCIO VALCUVIA BEDERO VALCUVIA
CITTIGLIO BRENTA
CUVEGLIO
AZZIO
BESANO
BRINZIO CUVIO CASTELLO CABIAGLIO
BISUSCHIO
ORINO
SANGIANOCARAVAT E
CUASSO AL MONTEPORTO CERESIO
VALGANNA
SALTRIO
LEGGIUNO
VIGGIU`
COCQUIO - TREVISAGO MONVALLE
INDUNO OLONA ARCISATE
COMERIO BARASSO LUVINATE
BESOZ ZO
CLIVIO
GAVIRATE BARDELLO BREBBIA MALGESSO BREGANO
TRAVEDONA - MONATE RANCO
CASCIAGO
CANTELLO
VARESE
BIANDRONNO
ISPRA
CADREZZATE
ANGERA TAINO
CAZZAGO BRABBIA
MALNATE
BODIO GALLIATE LOMNAGOLOMBARDO INARZO BUGUGG IATE AZZATE GAZZ ADA - SCHIANNO LOZZA COMABBIO VEDANO OLONA DAVERIO VARANO BORGHI BRUNELLO CASALE LITTA MORAZZONE CROSIO DELLA VALLE CASTIGLIONE OLO NA VENEGONO SUPERIORE MERCALLO CASTRONNO
OSMATE
TERNATE
SESTO CALENDE
MORNAGO
SUMIRAGO
Costi per abitante equivalente 36 - 59 60 - 74
CARONNO VARESINO VENEGONO INFERIORE GO RNATE OLONA
75 - 99
VERGIATE ALBIZZATE CARNAGO SOLBIATE ARNO CAST ELSEPRIO
100 - 139
LO NATE CEPPINO
JERAGO CON ORAGO GOLASECCA
TRADATE
BESNATE OGGIONA CON SANTO STEFANO ARSAGO SEPRIO CAVARIA CON PREMEZZO CAIRATE
SOMMA LOMBARDO CASORATE SEMPIONE
GALLARAT E
CARDANO AL CAMPO
140 - 186
CASSANO MAGNAGO FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE
SOLBIATE OLONA GORLA MINORE
OLGIATE OLONA
VIZZOLA TICINO FERNO
MARNATE
CISLAGO
GERENZANO SARONNO
SAMARATE
BUSTO ARSIZIO
CASTELLANZA
UBOLDO
ORIGGIO LONATE POZZOLO
76
CARONNO PERTUSELLA
Come previsto dalle norme nazionali e regionali, alle Province spettano rilevanti compiti di pianificazione, controllo e promozione circa il ciclo integrato dei rifiuti, a partire dalla redazione del Piano Provinciale Rifiuti, fino alle autorizzazioni agli impianti di trattamento e ai compiti relativi all’Osservatorio Provinciale Rifiuti, oltre che una serie di iniziative volte al miglioramento della gestione dei rifiuti in una logica di ottimizzazione delle risorse e di tutela dell’ambiente. In quest’ottica la Provincia di Varese è attiva su diversi fronti, ovvero promuove o supporta a vari livelli iniziative proprie e dei Comuni, delle scuole di ogni ordine e grado, e si occupa anche di alcune iniziative di formazione tecnica per gli addetti del settore rifiuti. In questo capitolo si riassumono le principali iniziative intraprese dalla Provincia di Varese nel corso del 2005. 13.1. PROGETTO COMPOSTAGGIO DOMESTICO: ADOTTALO, NON È UN BIDONE”
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
13. IN IZIAT IV E D I COMUN ICAZION E E PR OMOZI ONE
Il compostaggio domestico o autocompostaggio è un metodo di valorizzazione dei materiali organici di scarto a livello dei singoli nuclei familiari. Il risultato del processo di compostaggio è la produzione di terriccio organico con proprietà fertilizzanti, che può essere impiegato in attività agronomiche di diverso tipo, quali la coltivazione dell’orto, dei giardini, delle piante ornamentali, da fiore o da foglia in vaso, ecc., in sostituzione o integrazione di fertilizzanti organici tradizionali quali letami/stallatici, torbe, ecc. Prevedendo un recupero diretto di materiali organici di scarto da parte dei singoli Cittadini, mediante intercettazione dei materiali valorizzabili prima della loro consegna ai circuiti di raccolta, il compostaggio domestico si configura come una attività di riduzione all’origine dei rifiuti, che garantisce risparmi immediati sia sulle attività di raccolta che di avvio a compostaggio dei rifiuti. Si riportano di seguito alcuni dati medi quantitativi circa le potenzialità di auto-smaltimento che si possono ingenerare applicando il compostaggio domestico in realtà famigliari tipiche del contesto varesino: la produzione media di avanzo di cibo di ogni persona si aggira attorno ai 300 g/ab.gg (ossia circa 100 kg/ab.anno), che il compostaggio domestico consente di intercettare integralmente, a differenza di quanto avviene con i sistemi di raccolta secco-umido, che arrivano ad intercettare al massimo un 60-70% dello scarto alimentare; la produzione di sfalcio d’erba nei giardini si aggira, in condizioni normali di coltivazione (con interventi di taglio a 15 gg. nella bella stagione, annaffiature e concimazioni mediamente intensive) tra i 3 ed i 5 kg/mq; statisticamente si rileva una produzione di foglie secche, tosature di siepi e potature di alberi ed arbusti equivalente allo sfalcio d’erba; in base a tali dati, una famiglia di 3 persone con un giardino di media estensione (200 mq) composterebbe in un anno circa 300 kg di scarto di cucina e 1500 kg di scarto di giardino, con una produzione di circa
I
77
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
600-800 kg di terriccio impiegabile nel giardino, nell’orto, nei vasi fioriti.
78
A fronte dei risultati effettivi che il compostaggio domestico permette di conseguire, la Provincia di Varese nel 2005 ha sviluppato e realizzato il progetto “adottalo, non è un bidone” all’interno del quale è stato organizzato un corso teoricopratico per i Tecnici Comunali di tutti i Comuni della Provincia, per fornire rinforzo ai Comuni già attivi nella promozione del compostaggio domestico e sollecitare la voglia di fare in quelli ancora non attivi, con idee, ricette, suggerimenti presi dal panorama nazionale e locale. Ad esso è seguita la selezione di 8 Comuni (Brezzo di Bedero, Caronno Varesino, Gerenzano, Induno Olona, Osmate, Solbiate Olona, Venegono Superiore) tra quelli che mai si erano attivati nella promozione del compostaggio domestico, cui sono stati offerti gratuitamente 400 composter + arieggiatore e 8 serate formative per i loro Cittadini aderenti al progetto, che hanno testato 8 modelli diversi di composter, impegnandosi a compilare un
questionario valutazioni.
contenente
le
loro
Il compostaggio domestico è pertanto una realtà che negli ultimi anni ha iniziato ad interessare un numero significativo di Comuni in provincia di Varese sia per la sensibilità in tema ambientale da parte di alcune Amministrazioni sia per le caratteristiche del territorio e delle tipologie abitative prevalenti (case unifamiliari con giardino) che ben si prestano ad iniziative di compostaggio domestico, sicchè a fine 2004, sulla base dei dati comunicati annualmente dai Comuni all’interno della scheda rifiuti e di un approfondimento realizzato ad hoc risultavano 59 su 141 i Comuni che con varie modalità avevano all’attivo esperienze di promozione del compostaggio domestico. Tuttavia, mentre in alcuni casi la promozione comunale risultava essere stata ben impostata e mantenuta attiva, ve ne erano altri in cui l’esperienza risultava essere abbandonata, senza nuove risorse ed energie tese a rinnovarla.
Analizzando invece i dati in merito alla funzionalità del compostaggio domestico nella dinamica quotidiana di gestione dei rifiuti si evince come il compostaggio domestico sia chiaramente associato alla diminuzione dei rifiuti, ed è quindi descritto come un sistema “utile per la comunità e l’ambiente”. Il 31% del campione non nasconde che richieda una certa attenzione, anche se il 45% dichiara di non aver avuto alcun problema. Di contro, rispetto ai pochi problemi riscontrati, la maggior parte sono stati relativi al rivoltamento ed all’estrazione del compost pronto (attività sicuramente più agevole con il compostaggio in cumulo). Solo il 9% ha lamentato problemi di odori ed altri problemi di ordine igienico (presenza di moscerini ed altri insetti). Dall’elaborazione dei questionari pervenuti compilati, il gradimento del progetto è stato alto, tanto che il 91% di coloro che hanno restituito il questionario compilato dichiarano di utilizzare il composter stabilmente. L’ 8% delle utenze che dichiarano un utilizzo “saltuario” presumibilmente è riferito a famiglie con un giardino medio – grande, che utilizzano il composter nei mesi freddi, quando non è attivo il cumulo (o la buca) che viene utilizzato nel resto dell’anno per gli sfalci d’erba. Il corso di compostaggio è stato dichiarato utile dall’83% del campione; l’assistenza fornita del comune è stata buona per il 69% dello stesso.
13.2.
utilizzate il composter che vi è stato fornito?
abitanti 984
densità abitativa (ab/kmq) 96
n° questionari restituiti 9
Caronno Varesino
4761
808
7
7
Cislago
9118
812
30
29
Gerenzano
9298
934
5
5
Induno Olona
9993
797
21
20
COMUNE Brezzo di Bedero
Osmate Solbiate Olona Venegono Superiore TOTALE N. TOTALE %
sì 5
Saltuariamente 3
è stato utile il corso di compostaggio?
è stata utile l'assistenza fornita dal comune?
8
poco 1
non frequentato 0
6
0
27 5
1
0
sì
chi fa compostaggio?
3
marito 1
Moglie, figli, nonni, marito 6
1
1
4
3
4
1
8
18
12
1
0
1
2
3
17
2
1
0
7
14
sì 4
poco 0
no 2
1
5
0
3
0
17
0
0
3
16
1
4
nd
550
154
0
5667 6811
1259 998
36 19
32 17
3 2
26 18
3 1
7 0
29 12
2 2
1 2
4 3
19 12
17 7
127 31,70%
115 91%
9 8%
106 83%
9 7%
12 9%
87 69%
11 9%
8 6%
20 16%
63 50%
62 50%
47182 -
-
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
Chi si rimbocca le maniche per fare compostaggio sono al 50% i mariti, ma per il restante 50% del campione sono le intere famiglie che intervengono nel processo di compostaggio!
79
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
IL PROGETTO ACQUA POTABILE: “SI PUÒ BERE SENZA IMBALLO?” L'Italia è prima al mondo per consumo pro capite di acqua minerale. In Italia il mercato delle acque confezionate è fatto da circa 160 imprese che utilizzano 700 sorgenti e vantano oltre 250 etichette. E’ un mercato che gli esperti definiscono saturo (circa l’85% delle famiglie italiane acquista acqua confezionata), con 6 aziende che controllano il 70% del mercato e che, grazie ad ingenti investimenti pubblicitari, nell’arco di un decennio hanno convinto la maggior parte di noi circa la preferibilità dell’acqua confezionata rispetto a quella di rubinetto. Ogni anno solo nel nostro paese si producono più di 7 miliardi di bottiglie (dati 2000) di cui solo il 24% in vetro; per il restante 76% , cioè 5,3 miliardi di bottiglie, il materiale utilizzato è la plastica. Oltre a queste montagne di rifiuti da imballaggio, bisogna poi considerare l’inquinamento prodotto dal trasporto dell’acqua in bottiglia prima e dei suoi rifiuti poi, con un impatto ambientale complessivo di rilievo, che si potrebbe contribuire a ridurre semplicemente bevendo l’acqua dell’acquedotto.
E’ questa l’idea che l’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Varese ha voluto promuovere con un progetto sperimentale avviato nel 2005 nei Comuni
80
di Malgesso (presso una scuola elementare e presso l’Industrie Ilpea SpA di produzione di materie plastiche) e Varese (presso la sede del Settore Ecologia ed Energia della Provincia di Varese), naturalmente dopo aver verificato le caratteristiche dell’acqua potabile e averle confrontate con quelle delle acque minerali in bottiglia. Sono state eseguite quindi analisi chimiche e microbiologiche a cura di ARPA e di un laboratorio accreditato, nei seguenti punti: rubinetto presso il Settore Ecologia ed Energia della Provincia di Varese (analisi chimiche e microbiologiche) rubinetto presso scuola Elementare del Comune di Malgesso (analisi chimiche e microbiologiche) rubinetto presso Industrie Ilpea SpA (analisi microbiologiche) bottiglia di acqua confezionata in uso presso una delle mense (analisi chimiche).
presso le Industrie Ilpea SpA, già dotate di punti di distribuzione di acqua potabile all’interno dei suoi stabilimenti, il progetto ha previsto l’invio ai dipendenti di 2 questionari di rilevazione, di cui uno prima e l’altro dopo l’offerta di materiale informativo sull’acqua potabile, al fine di superare la diffidenza dei dipendenti che fino ad ora hanno preferito approvigionarsi di acqua in bottiglia a pagamento. La scommessa è quella di superare, tramite una azione comunicativa mirata, la diffidenza che gli adulti hanno nei confronti dell’acqua potabile.
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
Come si vede dalla tabella alla pagina precedente, oltre all’assenza di qualsiasi contaminazione microbica in tutte le acque, i risultati delle analisi chimiche indicano un riscontro positivo ed interessante: le acque del rubinetto hanno caratteristiche generalmente simili, in alcuni casi migliori, dell’acqua in bottiglia, sicchè si è proceduto all’individuazione di soluzioni che azzerassero la produzione di imballaggi plastici: presso il Settore Ecologia ed Energia (50 dipendenti) è stato installato un erogatore di acqua potabile in grado di raffrescarla e gasarla; presso la Scuola Elementare di Malgesso (120 tra ragazzi ed insegnanti) si sta procedendo, anche mediante una serie di interventi di educazione ambientale nelle classi, a formare ed informare alunni, insegnanti e famiglie sulla buona qualità dell’acqua potabile che esce dal rubinetto della loro mensa, con l’obiettivo di sostituire l’attuale consumo di acqua minerale in bottiglia di PET con acqua potabile in caraffa;
81
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
13.3. EDUCAZIONE AMBIENTALE SUL PIANO PROVINCIALE RIFIUTI: “UN TESORO NEL BIDONE”
La Provincia di Varese ha individuato, nella Sezione I del Piano Provinciale Rifiuti, le linee guida per raggiungere gli obiettivi delineati dalle Direttive Europee e dalla legislazione nazionale nel campo della gestione integrata dei rifiuti urbani, dando priorità al tema della riduzione dei rifiuti, della raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio e dell’educazione ambientale. Tra i valori fondanti il Piano quello della Sostenibilità ambientale ha sicuramente un posto di rilievo in quanto considera uno sviluppo umano che rispetti l’ambiente e le sue risorse in modo che le generazioni future possano crescere e godere di esse. La qualità della vita e quindi tutte le forme di educazione, formazione ed attenzione all’ambiente e ad uno sviluppo ecocompatibile, sono elementi indispensabili. La Provincia di Varese ha stipulato nel 2005 un accordo con l’associazione Legambiente (associazione senza scopo di lucro a favore di stili di vita, di produzione e di consumo improntati sull’ecosviluppo e ad un equilibrato rapporto tra essere umano e natura) per attuare un piano di sensibilizzazione e di educazione ambientale rivolto agli alunni delle scuole della Provincia di Varese di vario grado. Questo piano è stato suddiviso per zone di intervento, corrispondenti ai Subambiti del Piano Rifiuti, e prevede dopo aver stabilito con l’Ente le modalità di attuazione e prodotto i materiali informativi (un cd-rom interattivo),
82
l’effettuazione di 200 ore/anno, per tre anni consecutivi, di educazione ambientale sulla problematica dei rifiuti con particolare riferimento alle tematiche della riduzione dei rifiuti ed ai principi ispiratori del Piano Provinciale Rifiuti oltre che 10 visite guidate per le scolaresche (per ogni anno scolastico), ad impianti di recuperosmaltimento dei RSU all’interno della Provincia, rivolte a scuole che beneficeranno di un “premio” da parte della Provincia consistente nel trasporto gratuito per gli alunni.
Si riportano alcuni dati circa le consistenti adesioni da parte delle scuole della Provincia all’iniziativa presentata, che hanno registrato 39 istituti aderenti al progetto con un numero elevato di classi per plesso scolastico. Totale adesioni Progetto rifiuti anno 2005-2006. Per tipologia di scuola
n.1; 3%
n.11; 28%
Secondarie di secondo grado Secondarie di prim o grado Primarie
n.27; 69%
Adesioni Progetto rifiuti 2005-2006 Per area geografica
49% 51%
C entro Nord provincia Va C entro Sud provincia Va
Nel 2005 la Provincia di Varese ha premiato i Comuni più virtuosi nella gestione dei rifiuti urbani. Obiettivo del premio è stato quello di dare visibilità e risorse ai Comuni che maggiormente si sono impegnati sul tema rifiuti urbani con iniziative di riduzione rifiuti, incremento della raccolta differenziata, etc., fornendo loro delle risorse da impiegare in nuove iniziative a favore dell’ambiente e dell’istruzione. L’attribuzione dei premi è avvenuta secondo due criteri (categorie), ciascuno per tre classi di merito; sono stati quindi attribuiti complessivamente 6 premi per un ammontare complessivo di Euro 63.000. I due criteri individuati per la premiazione sono stati: Il valore assoluto di Indice di Efficienza (primi 3 Comuni classificati in provincia di Varese, dati 2004);
Il maggiore incremento di Efficienza (i 3 Comuni con il maggiore incremento di I.E. rispetto al 2003).
I vincitori del premio sono quindi stati i seguenti Comuni o Enti: Categoria “Indice di Efficienza”: 9 1° Comunità Montana Valcuvia; 9 2° Comune di Busto Arsizio; 9 3° Comune di Cassano Magnago; Categoria “Incremento indice di Efficienza”: 9 1° Comune di Laveno Mombello; 9 2° Comune di Vengono Superiore; 9 3° Comune di Osmate.
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
13.4. PREMIAZIONE DEI COMUNI
83
SCHEDE DI SINTESI
14. SCH EDE DI S INT ESI DI SUB AMB IT I E CONS ORZI Nelle seguenti pagine sono state inserite le schede di sintesi della gestione rifiuti per l’intera Provincia, i 5 Sub-ambiti del PPGR, i Consorzi di raccolta rifiuti e le Comunità Montane, con il riassunto dei principali indicatori relativi alla gestione dei rifiuti. Sono state considerate, come lo scorso anno, delle schede riassuntive per i subambiti così come definiti dal Piano Provinciale Rifiuti, ed inoltre le schede relative ai Comuni che hanno una gestione consortile (ovvero, un unico appalto per più Comuni) Le schede di sintesi sono organizzate secondo le seguenti aree di informazioni: Intestazione della scheda, riportante il “soggetto” cui si riferiscono i dati riportati; Informazioni generali (per i Comuni: bacino di appartenenza, Consorzi o Comunità montane di appartenenza, Gestore principale del servizio, presenza della piazzola-ecocentro, mesi turistici ed eventuali commenti); Grafico andamento storico della produzione di rifiuti: andamento produzione dei rifiuti urbani espressa in kg/ab.giorno dal 2003 al 2005; Grafico a torta con suddivisione dei rifiuti raccolti mediante le diverse raccolte selettive; Quadro di sintesi del sistema di gestione dei rifiuti urbani con indicazione di dati urbanistici (abitanti e densità urbanistica), indice di efficienza, risultati di raccolta differenziata (% RD e variazione 2005-2004 esclusi gli ingombranti recuperati), produzione totale di rifiuti (pro capite, variazione 2005-2004 e variazione rispetto alla media provinciale), totale dei costi del servizio (Euro/ab.anno e
84
Euro/ab.anno per punto percentuale di RD) ed incremento costi. Inoltre vi sono i box di approfondimento del sistema di gestione rifiuti (con indicazione del numero di riferimento, vd. paragrafo specifico, con relativa descrizione dettagliata) e quello sul passaggio da tassa a tariffa rifiuti (o indicazione della vecchia Tarsu se ancora in vigore); Quadro riepilogativo raccolte differenziate con elenco delle frazioni principali e indice di efficienza relativo a ciascuna di esse; Riquadro sui rifiuti avviati a smaltimento.
Nel quadro riassuntivo riportato, si è voluta dare importanza ai principali indicatori della gestione rifiuti, soprattutto all’indice di efficienza. Per dare una valenza visiva ad alcuni di questi indicatori è stato impiegato uno “smile” diverso a seconda della classe di efficienza raggiunta. Le schede singole comunali, realizzate in questo stesso formato già utilizzato per lo scorso anno, sono disponibili sul sito internet della Provincia – Settore Ecologia ed Energia – Osservatorio Rifiuti.
85
SCHEDE DI SINTESI
86
SCHEDE DI SINTESI
87
SCHEDE DI SINTESI
88
SCHEDE DI SINTESI
89
SCHEDE DI SINTESI
90
SCHEDE DI SINTESI
91
SCHEDE DI SINTESI
92
SCHEDE DI SINTESI
93
SCHEDE DI SINTESI
94
SCHEDE DI SINTESI
COINGER CENTRALE
CASAL ZUIGNO CIT TIG LIO BRENT A
LAVENO MO M BELLO
Numero Comuni:
SANG IAN O CA RAVAT E
22
LEG GIUN O
C ASTELLO C ABIAG LIO BRINZIO
B ES OZZO
CASCIA GO C ANTELLO VARE SE
M ALNA TE
G AZZA D A - SC HIAN NO AZZATE B UGUG GIA TE LOZZ A DAVER IO VE DAN O O LO NA BRU NELLO CASAL ELITTA MO RAZZO NE CRO SIO DE LLA V ALLE CA STIG LIONE OLON A CA STR ON NO VENEG ONO SUP ERIOR E SUM IRA GO
TAINO MER CALLO
C ARO NNO VARE SIN O VE NEGO NO INFERIO RE GO RNA TEO LON A
M O RNAG O VERGIA TE
SOLB A I TE ARN O ALBIZZATE
JER AG O CO N O RAGO
C ASTELSEPRIO CA RNA GO TRA DATE LON ATE CE PP INO
B ES NATEO GG IONA CO N SANT O STEFAN O ARSA GO S EPRIO C AIRATE CA VA RIA CO N PR EM EZ ZO
GO LASEC CA
CA SS ANO M A GN AGO
SOM MA LO M BA RDO
GO RLA MA GGIO RE FAGN ANO OLO NA
GALLA RATE C ASO RATE SEM PIO NE
0,0
SOLB IATE OLO NA G ORLA MINO RE
CAR DAN O AL CA MP O
GER EN ZAN O
Quadro di sintesi del sistema di gestione dei rifiuti urbani
Totale rifiuti: dati storici e frazioni raccolte RSU indiff. + ingombranti (tot.) + spaz.
Dati urbanistici
Racc. differenziate
1,40
kg/ab.giorno.o
1,20
Abitanti
Dens. urb. media (ab./km2)
73.192
853
1,00 0,80 0,60 0,40
2003
2004
2005 Pro capite (kg/giorno)
Ingombranti a smaltimento 13,3%
1,18
Carta e cartone 8,2% Vetro / vetro e alluminio 9,0% Plastica 4,3%
Spazzamento 2,3%
Altro 54,5% RD:
Raccolte differenziate Indice di efficienza gestione Rifiuti Urbani % Raccolta Differenziata
5,2
F
Variazione 2005-2004
Differenza risp. media provinciale
Sistema di raccolta più frequente
Descrizione sistema
+0,9%
-10,5%
6
Indiff: sacchi porta/porta, Carta e plastica: porta/porta 15gg, Vetro: campane, Organico: Si
Organico 9,1%
Costo complessivo servizio (Euro/ab.anno)
Materiali ferrosi 3,6% Altre 1,4% Recupero da ingombranti 0,0%
€ 72,50
F
Raccolte differenziate Variazione Porta a Raccolta rispetto alla Variazione porta pro-capite media 2005-2004 Si/No (Kg/anno) provinciale
Incidenza Indice sul totale efficienRifiuti za della Urbani raccolta
No
35,4
-26%
+7%
8,2%
No
39,0
-12%
+7%
9,0%
No
18,6
+18%
+34%
4,3%
Scarti verdi
No
61,4
+13%
+8%
14,2%
\
19,8
+17%
+77%
4,6%
No
39,4
-14%
+51%
9,1%
Materiali ferrosi
\
15,7
+43%
+3%
3,6%
Altre
\
6,2
-3%
+76%
1,4%
Subtotale
235,5
TOTALE
Variazione costi 20052004
+6%
Costo per n° Comuni punto % di Comuni passati con racc. diff. a TARIFFA metodo (Euro/ab.anno) presuntivo
€ 1,33
5
n° Comuni con metodi di quantificazione puntuali (es. volume/peso)
5
-
Frazioni
Raccolta pro capite (kg/giorno)
Raccolta pro capite (kg/anno)
Variazione rispetto alla media provinciale
Variazione 2005-2004
Incidenza sul totale Rifiuti Urbani
4 4 10 5 9 8 5 8
Rifiuti urbani indifferenziati
0,35
129,3
0,16
57,5
0,03
9,9
-29%
-14,3%
29,9%
Ingombranti (q.tà non recuperata)
Spazzamento stradale
13,3%
-42%
20,2%
TOTALE RIFIUTI A SMALTIMENTO: 0,54 196,7
2%
45,5%
+11% 54,5%
Ingombranti (q.tà recuperata)
Passaggio a tariffa rifiuti
Rifiuti a smaltimento
Plastica
Organico
+11,3%
Sistema di gestione rifiuti
Totale costi
Scarti verdi 14,2%
9
Variazione 2005-2004 (escl. ingombranti)
Legno 4,6%
Indifferenziati 29,9%
Legno
54,5%
6
Totale rifiuti
0,20
Carta e cartone Vetro / vetro e alluminio
CIS LA G O
OLG IATEO LO NA MA RNA TE
VIZZ OLA TICINO
Frazioni
C LIVIO
VARA NO BOR GH I CO MA BBIO
ANG ERA
SESTO C ALEND E
Media mesi turistici:
SALTR IO VIG GIU`
ARC ISATE
TRA VE DO NA - M ON ATE CA ZZA GO BRAB BIA C ADR EZ ZATE BOD IO LO MN AGO OSMA TE TERNA TE INA RZO
RAN CO
Commenti:
BISUSC HIO
IND UN O OLO NA
BARA SSO C OM ERIO LU VIN ATE GAV IRATE
B ARD EL LO MALG ESSO BR EB BIA BREG ANO B IA ND RON NO
ISPR A
14
BES ANO
ORIN O C UVIO
CO CQU IO - TRE VISAG O
MO NVA LLE
Numero piazzole:
M ASC IAGO PRIM O BED ERO V ALCUV IA RANC IO VALC UVIA C UASSO AL MO N TE VALG ANN A PO RTO CE RESIO
CU VE GLIO
AZZIO GEM O NIO
SCHEDE DI SINTESI
Subambito:
Ingombranti
\ 0,0 -100% RACCOLTE DIFFERENZIATE:
235,5
0,0%
(q.tà totale raccolta)
0,16
57,5
+39%
-1%
13,3%
54,5%
95
RIFIUTI SPECIALI
15. L A G EST IONE DE I RIF IUT I S PECIA L I IN PROV INCIA DI V ARESE (DAT I 2003)
96
Il presente capitolo è stato redatto dalla Camera di Commercio di Varese, con il supporto di Ecocerved che ha curato l’elaborazione dei dati relativi all’anno 2003. Le Camere di Commercio dispongono di un rilevante patrimonio informativo in materia ambientale, derivante dalla raccolta dei dati relativi alle Dichiarazioni Ambientali (M.U.D.), presentate dalle imprese del territorio provinciale. Nel 2003 l’Osservatorio Provinciale Rifiuti della Provincia di Varese ha avviato una collaborazione con lo Sportello Ambiente della Camera di Commercio di Varese, al fine di realizzare elaborazioni di dettaglio e studi di approfondimento per poter presentare, all’interno del “Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani nella provincia di Varese”, una specifica sezione interamente dedicata ai rifiuti speciali. L’analisi provinciale sulla gestione dei rifiuti speciali nella provincia di Varese, è un elaborato che analizza i fenomeni legati alla produzione, al recupero ed allo smaltimento degli stessi. L’obiettivo è fornire alle aziende del settore ambiente, indicazioni sullo stato, sulle problematiche e sulle opportunità nella gestione dei rifiuti speciali. Lo studio fa parte delle attività ed iniziative promosse dalla Camera di Commercio. I dati elaborati e disponibili per il presente studio sono i più recenti e bonificati, riferiti alle dichiarazioni M.U.D. presentate nel 2004, riguardanti l’anno di produzione 2003, raccolti dalla Camera di Commercio. L’elaborazione dei dati M.U.D. segue diverse metodologie di aggregazioni che rispecchiano la complessità del dato rilasciato dalle denunce degli utenti. Il dato dichiarato grezzo necessita di bonifica da errori grossolani e di compilazione. Ecocerved,
azienda di scopo del sistema camerale, realizza, oltre alla informatizzazione dei dati anche la bonifica che fornisce realisticamente gli intendimenti di dichiarazione degli operatori. Lo studio è integrato per la parte riferita alle attività economiche delle aziende con i dati Infocamere per l’anno di riferimento 2003. 15.1. CLASSIFICAZIONE E NORMATIVA DEI RIFIUTI SPECIALI In Italia il settore rifiuti è attualmente regolamentato dalla parte IV del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (c.d. codice ambientale) in vigore dal 29 aprile 2006, il quale ha abrogato il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (c.d. Decreto Ronchi). Tale provvedimento di riformulazione ambientale, classifica i rifiuti, secondo l’origine, in rifiuti urbani e speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e non pericolosi. A norma dell’art. 184, comma 3, del D. Lgs. n. 152/2006, sono classificati come rifiuti speciali: a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dalle attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; l) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti; m) il combustibile derivato dai rifiuti; n) i rifiuti derivanti dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani. I rifiuti speciali possono inoltre essere classificati in base alle
15.2. IL MUD: MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE AMBIENTALE L’acquisizione dei dati relativi alla produzione ed alla gestione dei rifiuti speciali rappresenta da sempre una questione problematica, soprattutto a causa delle difficoltà nella veicolazione di informazioni dai soggetti gestori/produttori dei rifiuti, agli organismi deputati alla pianificazione, al monitoraggio, alla raccolta ed elaborazione dei dati. Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (M.U.D.) è stato introdotto dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70 recante "Norme per la semplificazione degli adempimenti in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, nonché per l'attuazione di un sistema di ecogestione e di audit ambientale" e costituisce un sistema unitario attraverso il quale adempiere ai principali obblighi di dichiarazione o comunicazione periodici, previsti dalla normativa in materia ambientale e di sicurezza a carico di soggetti pubblici e privati. Ai fini della dichiarazione al “Catasto dei Rifiuti”, istituito dall’art. 3 del decreto legge 9 settembre 1988, n. 397, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 1988, n. 475, sono tenuti a comunicare annualmente le quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti gestiti e/o prodotti, i seguenti soggetti: chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e di trasporto di rifiuti, compresi i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione, ovvero svolge
le operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti; le imprese e gli enti che producono rifiuti pericolosi ed i consorzi istituiti con le finalità di recuperare particolari tipologie di rifiuto. Sono esonerati dall’obbligo di tale comunicazione gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo non superiore Euro 8.000. Il M.U.D., sostitutivo di ogni altra comunicazione in materia di rifiuti, scarichi idrici ed emissioni atmosferiche, deve essere presentato annualmente, entro il 30 aprile, alla Camera di Commercio competente per territorio; tale dichiarazione è relativa alle attività di produzione e gestione dei rifiuti svolte nel corso dell’anno solare precedente. E’ necessario precisare che, con l’entrata in vigore del D. Lgs. n. 152/2006, sono state esonerate dall’obbligo di presentazione del M.U.D. le imprese e gli enti che producono rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali e artigianali. La nuova disposizione ha già trovato applicazione in relazione alle Dichiarazioni Ambientali presentate nel 2006, con riferimento alle attività svolte nel 2005. I dati M.U.D., raccolti in maniera uniforme su scala nazionale, vengono elaborati, bonificati e resi successivamente disponibili attraverso una piattaforma informatica a cui possono accedere le Camere di Commercio e gli Enti preposti al controllo. I M.U.D. presentati nel 2005 (riferiti all’anno 2004) sono già stati acquisiti, ma i relativi dati non sono per il momento pubblicati in quanto sono in corso le operazioni relative alla bonifica degli stessi. Le “operazioni di bonifica” consistono nel rivedere i dati acquisiti, individuando incongruenze e possibili errori attraverso il controllo incrociato di tutte le comunicazioni effettuate (dai produttori e dai destinatari) e ricostruendo il percorso del rifiuto dall’origine allo smaltimento finale. In questo modo le statistiche possono ritenersi affidabili. Nel presente Rapporto si è pertanto optato per la pubblicazione di dati meno recenti ma con un elevato grado di attendibilità.
RIFIUTI SPECIALI
caratteristiche di pericolosità, in pericolosi e non pericolosi. Con decisione della Commissione Europea 2000/532/CE e successive modifiche e integrazioni, l’UE ha introdotto una catalogazione unica dei rifiuti. Tale classificazione, in vigore dal 1° gennaio 2002, riunisce in un unico elenco i rifiuti non pericolosi e quelli pericolosi. Ai sensi dell’art. 184, comma 5, D. Lgs. 152/2006, sono pericolosi i rifiuti non domestici indicati espressamente come tali, con apposito asterisco, nell’elenco di cui di cui all’allegato D alla parte IV, del predetto decreto.
15.3. QUADRO GENERALE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE L’analisi descrive, in base ai dati del registro imprese relativi all’anno 2003 integrati con i dati delle dichiarazioni M.U.D.
97
RIFIUTI SPECIALI
riferiti allo stesso anno, l’interazione fra tessuto economico provinciale e produzione di rifiuti. Sono le classi di attività economica che verranno messe in relazione con la produzione di rifiuti dichiarata dalle aziende. Di seguito, si evidenzia la ripartizione delle denunce M.U.D. presentate per settore di attività economica (è stata effettuata una selezione per numero maggiore del 5% sul totale delle denunce presentate in provincia). ATTIVITA' ECONOMICHE CON RILEVANZA > 5% Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli, alberghi e ristoranti Intermediazione monetaria e finanziaria, att. immobiliare, informatica e altre att. professionali Costruzioni Organizzazioni associative, servizi domestici, associazioni ed organismi extraterritoriali Produzione metallo e prodotti in metallo Tutte le Altre
31%
18%
17% 5%
4% 25%
35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0%
31%
18%
17%
5%
4%
25%
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli, alberghi e ristoranti 1 Intermediazione monetaria e finanziaria, att. immobiliare, informatica e altre att. prof essionali Costruzioni Organizzazioni associative, servizi domestici, associazioni ed organismi extraterritoriali Produzione metallo e prodotti in metallo Tutte le Altre
98
CONFRONTO FRA DICHIARAZIONI MUD E ISCRITTI A REGISTRO IMPRESE
Agricoltura, caccia e pesca Estrazione di minerali Industrie alimentari, bevande e tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie delle pelli e calzature Industria legno e prodotti in legno (escluso mobili) Industria carta, stampa, editoria Raffinerie di petrolio Fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche Produzione articoli in gomma e materie plastiche Lavorazione minerali non metalliferi Produzione metallo e prodotti in metallo Produzione macchine e apparecchi meccanici, montaggio e riparazione Produzione macchine e apparecchiature elettriche ed ottiche Produzione mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere (compreso mobili) Produzione energia elettrica, gas e acqua Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli, alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria, att. immobiliare, informatica e altre att. professionali Pubblica amministrazione e istruzione Sanità e servizi sociali Recupero e preparazione per il riciclaggio Smaltimento di rifiuti solidi, acque di scarico e simili Organizzazioni associative, servizi domestici, associazioni ed organismi extraterritoriali NC - Non classificate Totale Fonte: Ecocerved Elaborazione dati MUD, Tonnellate, Anno 2003 Infocamere dati Registro Imprese 2003
N° MUD 2003
Unità Locali a registro imprese 2003
60 21 40 549 23 75
2.107 28 895 1.636 1.225 546
270 2 115
608 5 230
364
737
78 918 451
223 2.685 1.243
272
1.403
68 88
132 879
12 309 2.033
43 10.459 18.627
217 310
2.032 10.649
150 396 52 145
210 320 38 70
336
3.188
7.354
360 60.578
UNITA’ LOCALI ISCRITTE A REGISTRO IMPRESE PER SEZIONE DI ATTIVITA’ ECONOMICA Agricoltura, caccia e pesca 2.107 Estrazione di minerali 28 Industrie alimentari, bevande e tabacco 895 Industrie tessili e dell'abbigliamento 1.636 Industrie delle pelli e calzature 1.225 Industria legno e prodotti in legno (escluso 546 mobili) Industria carta, stampa, editoria 608 Raffinerie di petrolio 5 Fabbricazione di prodotti chimici e fibre 230 sintetiche Produzione articoli in gomma e materie 737 plastiche Lavorazione minerali non metalliferi 223 Produzione metallo e prodotti in metallo 2.685 Produzione macchine e apparecchi 1.243 meccanici, montaggio e riparazione Produzione macchine e apparecchiature 1.403 elettriche ed ottiche Produzione mezzi di trasporto 132 Altre industrie manifatturiere (compreso 879 mobili) Produzione energia elettrica, gas e acqua 43 Costruzioni 10.459 Commercio all'ingrosso e al dettaglio, 18.627 riparazione autoveicoli e motocicli, alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni 2.032 Intermediazione monetaria e finanziaria, att. 10.649 immobiliare, informatica e altre att. Professionali Pubblica amministrazione e istruzione 210 Sanità e servizi sociali 320 Recupero e preparazione per il riciclaggio 38 Smaltim ento di rifiuti solidi, acque di scarico 70 e simili Organizzazioni associative, servizi 3.188 domestici, associazioni ed organismi extraterritoriali Non Classificate 360 Totale 60.578 Fonte: Infocamere dati Registro Imprese 2003 La produzione dei rifiuti è riportata nella tabella seguente ed è rilasciata sulla base di alcuni criteri standard che rispettano i parametri di seguito illustrati: sulla prima colonna sono indicate le quantità di rifiuto prodotte complessivamente, per attività economica, quantità ottenuta dalla bonifica del dato da parte di Ecocerved così come si evince
RIFIUTI SPECIALI
Le attività economiche maggiormente rilevanti come numero di unità locali si riferiscono al Commercio all’ingrosso e al dettaglio, attività di intermediazione, attività professionali, aziende del settore delle costruzioni, organizzazioni associative ed aziende del settore della produzione metallifera e prodotti in metallo.
99
RIFIUTI SPECIALI 100
dalle dichiarazioni presentate alla C.C.I.A.A. di competenza; la seconda colonna evidenzia le quantità di rifiuto prodotte dalla lavorazione dei rifiuti da parte delle attività di recupero e smaltimento (produzione di secondo livello); la terza colonna evidenzia le quantità di rifiuto appartenente alla famiglia dei rifiuti CER 17.00.00, limitatamente ai soli rifiuti non pericolosi. Sono indicate separatamente in quanto tale dato è incompleto e sottostimato, data la non obbligatorietà della dichiarazione M.U.D. da parte di soggetti produttori di rifiuti non pericolosi provenienti da scavo e demolizione; la quarta colonna esprime il totale dei rifiuti prodotti per attività economica, al netto delle quantità prodotte di secondo livello e delle quantità appartenenti alla famiglia 17.00.00 limitatamente ai soli non pericolosi. La maggiore produzione di rifiuti speciali deriva da cinque settori di attività economica, che insieme, producono quasi il 50% dei rifiuti in tutta la provincia.
Per ordine di maggior produzione, escluso il trattamento dei rifiuti, le attività sono di produzione metallo e prodotti in metallo, di commercio all'ingrosso e al dettaglio, di riparazione autoveicoli e alberghi e ristoranti, di costruzione, di produzione di articoli in gomma e materie plastiche ed infine di fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche. Il rimanente 50% di rifiuti speciali prodotti è distribuito nelle aziende di settore per un 30% (smaltimento, recupero, e trattamento di rifiuti), ed in altre attività in generale (circa il 20% ).
Le analisi successive sono elaborate sul quantitativo complessivo di rifiuti prodotti, comprendente anche le produzioni di secondo livello e tutti i rifiuti della famiglia CER 17.00.00 dichiarati. Per valutazioni in merito a singole famiglie di rifiuto sarĂ necessario considerare gli elementi precedentemente esposti.
RIFIUTI SPECIALI
P 9%
NP 91%
SELEZIONE DELLE ATTIVITA' MAGGIORMENTE PRODUTTRICI DI RIFIUTI NON PERICOLOSI 3 50.000
3 00.000
2 50.000
2 00.000
1 50.000
1 00.000
50.000
Smaltimento di rifiuti solidi, acque di sca rico e sim ili
Pr oduzione metallo e prodotti in metallo
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, ripara zione autoveicoli e motoc icli, alber ghi e r istoranti
Costruzioni
Produzione articoli in gom ma e mat erie plastiche
Recupero e preparazione per il ricicla ggio
101
SELEZIONE DELLE ATTIVITA' MAGGIORMENTE PRODUTTRICI DI RIFIUTI PERICOLOSI 35.000
30.000
25.000
RIFIUTI SPECIALI
20.000
15.000
10.000
5.000
-
Fabbr icazione di pr odotti chimici e fibr e s inte tiche
Smaltim ento di r ifiuti s olidi, acque di scar ico e s im ili
Pr oduzione m e tallo e pr odotti in m e tallo
15.4. ANALISI DELLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Nella lettura della produzione di rifiuti a livello di famiglia di codice CER, devono essere considerati i seguenti parametri e criteri utilizzati al fine del rilascio del dato: il quantitativo è ottenuto da un procedimento di bonifica, da parte di Ecocerved, del dato presentato tramite le dichiarazioni M.U.D. alla C.C.I.A.A. di competenza; il quantitativo di rifiuto prodotto dalla lavorazione dei rifiuti, da parte di attività di recupero e smaltimento (produzioni di secondo livello), è evidenziato e inserito nella produzione complessiva; il dato relativo alle quantità di rifiuto appartenente alla famiglia dei rifiuti CER 17.00.00 è incompleto e sottostimato, data la non obbligatorietà della dichiarazione M.U.D. da parte di tutti i soggetti produttori; la famiglia di rifiuti CER 20.00.00 considera solo i rifiuti dichiarati dalle aziende con tali codici, ed esclude tutti i rifiuti urbani dichiarati dai comuni, non oggetto della presente analisi. Le analisi successive sono elaborate sul quantitativo complessivo di rifiuti prodotti, comprendente anche le produzioni di secondo livello e tutti i rifiuti della famiglia CER 17.00.00 dichiarati. Per valutazioni in merito a
102
Comm e r cio all'ingr os s o e al dettaglio, r ipar azione autove icoli e m otocicli, albe r ghi e r is tor anti
Re cuper o e pr e par azione pe r il r iciclaggio
Produzione ar ticoli in gom m a e m ate r ie plas tiche
singole famiglie di rifiuto sarà necessario considerare gli elementi sopra esposti. La produzione dei rifiuti sarà messa in relazione, nel presente capitolo, con la quantità gestita: recuperata e smaltita. Le attività di gestione, di recupero o smaltimento sui rifiuti sono svolte in base ai seguenti codici di attività, in particolare per: Recupero: R. energetico = R1 R. materiale = da R2 a R 11 Smaltimento: Discarica = D1 Trattamenteno bio/chimico = D8, D9 e D2 Incenerimento= D10 Non sono presenti i pretrattamenti, e, sono considerati a parte: Messa in riserva (R13) Deposito preliminare (D15) La tabella seguente presenta un’analisi riassuntiva sulla produzione complessiva di rifiuti dichiarati in Provincia, unità locali dichiaranti, produzione di rifiuti pericolosi e non pericolosi e relative percentuali.
La seguente analisi della produzione di rifiuti valuta nel dettaglio i parametri accennati in precedenza, sulle produzioni di secondo livello, produzione dei rifiuti inerti della famiglia 17.00.00 e produzione di rifiuti urbani indicata dalle aziende.
RIFIUTI SPECIALI
Differentemente dallâ&#x20AC;&#x2122;analisi della produzione dei rifiuti relativa al tessuto economico, presentata al paragrafo precedente, viene ora riportata la produzione dei rifiuti a livello di â&#x20AC;&#x153;Famiglieâ&#x20AC;? dei Codici Rifiuti CER. La tabella 10 evidenzia, per ciascuna famiglia di rifiuto, le consistenze dei rifiuti, pericolosi e non pericolosi, prodotti.
103
RIFIUTI SPECIALI
L’analisi della gestione, evidenziata nella successiva tabella, è presentata per ciascuna famiglia di codici CER e confronta, per famiglia di rifiuto, i quantitativi prodotti con le quantità gestite negli impianti. Ricordiamo che i quantitativi delle colonne di recupero e smaltimento includono tutti i rifiuti trattati, compresi anche gli eventuali quantitativi non dichiarati come prodotti dai soggetti esonerati alla presentazione del M.U.D.
Infatti, il quantitativo gestito dagli impianti comprende anche rifiuti non dichiarati come prodotti da alcune aziende, perché non obbligate dalla normativa a denunciare la produzione, mentre gli impianti devono indicare sempre tutto il rifiuto gestito. In questo contesto le analisi sulla produzione e gestione dei rifiuti delle famiglie 17.00.00 e 20.00.00 risentono maggiormente della carenza del dato sulle produzioni. Per la famiglia di rifiuti 20.00.00, non sono stati considerati i rifiuti urbani prodotti dichiarati dai comuni, perché esclusi da questa analisi che considera solo i rifiuti speciali prodotti dalle aziende, mentre nel dato relativo alla gestione sono riportate tutte le tipologie di rifiuto sia speciale che urbano. La modalità di
104
presentazione della dichiarazione M.U.D, non consente, in ingresso per gli impianti di gestione, di differenziare fra rifiuti provenienti dal circuito industriale/artigianale (speciali) ed urbano. In impianti della provincia possono essere gestiti anche rifiuti di provenienza diversa (importazione rifiuti), ed i rifiuti prodotti in provincia, in particolare i rifiuti speciali, possono essere indirizzati in impianti fuori dalla provincia (esportazione rifiuti). Questo tipo di analisi quindi, non indica quanto del rifiuto prodotto nel territorio provinciale viene gestito, ma le capacità della provincia nella gestione dei rifiuti. Per alcune famiglie di rifiuti, il gestito potrebbe essere superiore al prodotto, questo indicherebbe quindi un flusso di rifiuti in ingresso da fuori provincia verso gli impianti presenti sul territorio. Avremo quindi una maggiore capacità, di gestione complessiva. L’ottima performance delle attività di recupero è prodotta soprattutto dall’apporto del recupero di materia, significativo il dato riferito al recupero di energia. ANALISI MODALITA' DI RECUPERO Recupero Energia 11%
Compos taggio 13%
Rec upero Materia 76%
Lo smaltimento predilige il ricorso alla discarica, relativa è invece la destinazione ad impianti di smaltimento bio-chimico che, teoricamente, dovrebbero utilizzare migliori tecnologie di smaltimento, anche se non possono essere valutate in questo contesto.
ANALISI MODALITA' DI SMALTIMENTO
RIFIUTI SPECIALI
Incenerimento 2%
Bio-Chimico 22%
Discar ica 76%
L’analisi riportata nel grafico a torta rileva un forte frazionamento nella produzione dei singoli rifiuti CER. Solamente cinque rifiuti vengono prodotti per una percentuale maggiore del 5% .
RIFIUTI MAGGIORMENTE PRODOTTI 150106 9,9% Im ballaggi
190703 9,7% Percolato 100202 5,7% Scorie 170904 5,2% Da cos truzione
191212 5,2% Da trattam ento rifiuti
6 4 ,2 % T ut t i g l i al t r i r i fi ut i
ANALISI GESTIONE SINGOLI RIFIUTI MAGGIORMENTE PRODOTTI ATTIVITA' Produzione Quantità Prodotta % Produzione rifiuto su produzione complessiva % Peso sui non pericolosi % Peso sui potenzialmente recuperabili
150106
190703
100202
170904
191212
118.096 9,93% 10,96% 13,89%
115.914 9,75% 10,75% 13,64%
68.197 5,73% 6,33% 8,02%
61.952 5,21% 5,75% 7,29%
61.897 5,20% 5,74% 7,28%
7.484 0,96% 4.343 3,87%
-
-
121.367 15,51% -
138 0,02% -
1.330 0,29%
-
-
208.918 45,36%
24.165 5,25%
Quantità smaltita in Procedimento Bio-Chimico % smaltimento Bio-Chimico Quantità incenerita
-
66.540 49,24% -
-
-
-
% Smaltimento in Incenerimento Fonte: Ecocerved Elaborazione dati MUD, Tonnellate, Anno 2003
-
-
-
-
-
Recupero Recupero di materia % recupero di materia Quantità Recupero di energia % recupero di Energia Smaltimento Smaltimento in Discarica % smaltimento in discarica
105
RIFIUTI SPECIALI
15.5. RIFIUTI SPECIALI POTENZIALMENTE RECUPERABILI
106
Per quantificare la produzione totale dei rifiuti speciali potenzialmente recuperabili in provincia, è stata applicata alle dichiarazioni la matrice di codici rifiuto CER selezionati dal Decreto Ministeriale 5/2/1998 e dal Decreto Ministeriale 12/6/2002, riportanti i rifiuti recuperabili (oltre a provenienza e destinazione ad attività di recupero). Pur non esaurendo la casistica dei rifiuti potenzialmente recuperabili, questa operazione permette di quantificare un quantitativo di rifiuti prodotti in provincia, potenzialmente destinabile ad operazioni di recupero. La tabella seguente ed il grafico relativo riportano il quantitativo di rifiuto definito come potenzialmente recuperabile, prodotto in provincia, e lo pone in relazione con il quantitativo di rifiuto prodotto.
RIFIUTI POTENZIALMENTE RECUPERABILI MAGGIORMENTE PRODOTTI 150106 - Imball aggi in mate riali misti 13,9% 100202 - Scorie non trattate 8,0%
170904 - Rifi uti misti dell'attività di costruzione e de moli zione, diversi da quelli di cui a lle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03 7,3%
Altri Rifiuti 65,3%
190805 - Fanghi prodotti dal tra ttamento de lle acque re flue urba ne 5,5%
Nella tabella seguente si riporta il dettaglio della produzione di rifiuti speciali (suddivisi in pericolosi e non pericolosi), espressa in tonnellate, per singolo comune.
CLASSIFICAZIONE COMUNE
non pericolosi
AGRA ALBIZZATE ANGERA ARCISATE ARSAGO SEPRIO AZZATE AZZIO BARASSO BARDELLO BEDERO VALCUVIA BESANO BESNATE BESOZZO BIANDRONNO BISUSCHIO BODIO LOMNAGO BREBBIA BREGANO BRENTA BREZZO DI BEDERO BRINZIO BRISSAGO - VALTRAVAGLIA BRUNELLO BRUSIMPIANO BUGUGGIATE BUSTO ARSIZIO CADEGLIANO-VICONAGO CADREZZATE CAIRATE CANTELLO CARAVATE CARDANO AL CAMPO CARNAGO CARONNO PERTUSELLA CARONNO VARESINO CASALZUIGNO CASCIAGO CASORATE SEMPIONE CASSANO MAGNAGO CASSANO VALCUVIA CASTELLANZA CASTELLO CABIAGLIO CASTELSEPRIO CASTELVECCANA CASTIGLIONE OLONA CASTRONNO CAVARIA CON PREMEZZO CAZZAGO BRABBIA CISLAGO CITTIGLIO CLIVIO COCQUIO-TREVISAGO COMABBIO COMERIO CREMENAGA CROSIO DELLA VALLE CUASSO AL MONTE CUGLIATE-FABIASCO
0 6.045 1.869 3.166 1.450 1.080 276 145 651 55 37 2.167 7.521 11.027 660 2.766 3.560 33 475 31 1 131 6.931 496 2.166 50.534 4.032 535 30.316 407 1.116 8.239 1.319 86.467 3.166 250 1.283 861 15.062 553 7.855 59 5.645 31 7.385 2.126 8.169 176 1.130 734 20 2.210 1.414 171 0 1.595 356 4
TOT.
p ericolosi
0,2 3.924 102 833 237 117 14 5 33 0 2 125 298 183 35 94 649 2 1 3 4 294 168 1 2.347 5.962 4 35 833 59 226 2.648 50 12.314 329 326 19 111 1.815 2 1.178 0 671 8 927 357 224 18 219 148 6 35 201 2 2 30 24 2
0,2 9.969 1.971 3.999 1.686 1.197 291 150 684 55 39 2.292 7.819 11.210 695 2.859 4.210 34 476 34 5 424 7.099 497 4.512 56.496 4036 570 31.149 466 1.342 10.887 1.369 98.781 3.495 576 1.301 973 16.877 555 9.033 60 6.316 39 8.311 2.484 8.393 194 1.349 882 26 2.245 1.615 173 2 1.625 380 5
CLASSIFICAZIONE COMUNE
non pericolosi
CUNARDO CUVEGLIO CUVIO DAVERIO DUMENZA FAGNANO OLONA FERNO FERRERA DI VARESE GALLARATE GALLIATE LOMBARDO GAVIRATE GAZZADA SCHIANNO GEMONIO GERENZANO GERMIGNAGA GOLASECCA GORLA MAGGIORE GORLA MINORE GORNATE-OLONA GRANTOLA INARZO INDUNO OLONA ISPRA JERAGO CON ORAGO LAVENA PONTE TRESA LAVENO-MOMBELLO LEGGIUNO LONATE CEPPINO LONATE POZZOLO LOZZA LUINO LUVINATE MACCAGNO MALGESSO MALNATE MARCHIROLO MARNATE MERCALLO MESENZANA MONTEGRINO VALTRAVAGLIA MONVALLE MORAZZONE MORNAGO OGGIONA CON SANTO STEFANO OLGIATE OLONA ORIGGIO ORINO OSMATE PINO SULLA SPONDA DEL LAGO PORTO CERESIO PORTO VALTRAVAGLIA RANCIO VALCUVIA RANCO SALTRIO SAMARATE SANGIANO SARONNO SESTO CALENDE SOLBIATE ARNO SOLBIATE OLONA SOMMA LOMBARDO SUMIRAGO TAINO TERNATE TRADATE TRAVEDONA-MONATE UBOLDO VALGANNA VARANO BORGHI VARESE VEDANO OLONA VENEGONO INFERIORE VENEGONO SUPERIORE VERGIATE VIGGIU' VIZZOLA TICINO
Totale
43 705 6.715 13.488 334 14.806 1.496 1.231 32.602 147 10.986 3.691 3.309 62.657 1.537 5.417 77.459 28.153 4.789 508 472 7.118 2.019 4.148 182 10.607 948 3.605 26.159 613 2.250 2 78 4.585 3.703 265 12.122 285 1.721 0 2.578 2.816 33.455 10.983 12.617 39.981 0 34 1 10 1.560 1.330 0 86 4.077 2.097 74.150 2.769 9.389 6.425 14.652 12.149 250 915 25.552 702 37.034 33 1.720 49.140 1.857 3.998 6.305 70.232 114 1.339
1.073.232
TOT.
pericolosi
10 8 41 319 1 606 637 0 3.406 7 969 196 492 650 110 4 3.014 3.641 43 9 7 212 1.691 182 14 71 37 62 552 74 322 1 1 34 308 8 60 7 14 0 138 60 2.429 465 2.784 13.647 0 0 0 6 23 1 0 24 507 22 2.741 1.255 256 614 344 402 13 258 16.774 140 748 1 121 9.663 39 203 633 976 6 15
111.160
52 712 6.756 13.806 335 15.411 2.132 1.231 36.007 154 11.955 3.887 3.801 63.307 1.647 5.421 80.473 31.793 4.832 518 479 7.330 3.710 4.330 196 10.678 985 3.667 26.711 687 2.573 3 79 4.619 4.011 273 12.182 292 1.735 0 2.716 2.876 35.884 11.448 15.401 53.628 0 34 1 16 1.583 1.331 0 110 4.584 2.119 76.891 4.024 9.644 7.039 14.996 12.551 263 1.173 42.326 842 37.783 34 1.841 58.803 1.896 4.201 6.938 71.208 120 1.354
RIFIUTI SPECIALI
15.6. PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI PER COMUNE
1.188.640
107
16. B IB L I OGRAF IA BIBLIOGRAFIA
108
Lucia Venturi. Il pianeta rifiuti. Ed. Le Balze. Roma, 2006. Scuola Agraria del Parco di Monza. La valutazione dei costi dei sistemi di raccolta differenziata: i vantaggi dell’integrazione operativa. Comune Riciclone 1999, Roma, luglio 1999. Scuola Agraria del Parco di Monza. L’efficacia economica e qualiquantitativa dei nuovi modelli di raccolta differenziata integrata in relazione all’obiettivo di riduzione della produzione di RU. Monza, giugno 2000. Scuola Agraria del Parco di Monza. La nuova frontiera della raccolta differenziata: il recupero degli scarti organici ed il compostaggio. Monza, 1998. ANPA e ONR. Primo studio sui sistemi integrati di rilevazione e quantificazione dei rifiuti urbani. Milano, giugno 2000. F. Fiorentini. D. Patassini e A. Pierobon – Bacino TV3. Le tariffe per la gestione dei rifiuti. Collana ricerce e Convenzioni n. 25. Venezia, giugno 1999. ARPAV. Linee guida per la gestione della tariffa dei rifiuti urbani. Padova, 2002. ANPA (poi APAT), ONR. Rapporto Rifiuti 2001,2002,2003. Roma. ANPA. Il sistema Anpa di contabilità dei rifiuti. Prime elaborazioni dei dati. Roma, giugno 1998. ANPA. La raccolta differenziata: aspetti progettuali e gestionali. Roma, 1999. OPR Como. La raccolta dei rifiuti urbani in Provincia di Como. Como, 2000. OPR Varese. Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani nella provincia di Varese anno 2000, 2001, 2001, 2003, 2004, Provincia di Varese. Giorgio Ghiringhelli, Michele Giavini e Silvia Colombo. Osservatori Provinciali Rifiuti:
l’esperienza della Provincia di Varese e la rete degli osservatori lombardi, in Rifiuti-bolletino di informazione normativa, n. 91, dicembre 2002, Edizioni Ambiente, Milano. Giorgio Ghiringhelli, Michele Giavini. Innovativo indice di efficienza per la valutazione della gestione integrata dei rifiuti urbani: prime applicazioni e casi studio, in Ricicla atti dei seminari 2002, Maggioli Editore, Bologna. Christian Poggioni. Valutazione degli aspetti energetici ed economici dello smaltimento di RSU: studio dei casi delle province di Como, Lecco e Cremona. Università degli studi Milano Bicocca, Tesi di Laurea in Scienze Ambientali, 2000. Provincia di Varese, Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti. Regione Lombardia, L.R. 21/93, L.R. 26/03, L.R. 18/06 Ministero dell’Ambiente, D.Lgs. 22/97, D.P.R.158/99, D.Lgs. 152/06.
Siti internet: www.provincia.va.it, www.rilegno.org, www.conai.org, www.corepla.it, www.comieco.it, www.polieco.it, www.coreve.it, www.cial.it, www.univa.va.it, www.va.camcom.it, www.liuc.it, www.conip.it.
Finito di stampare nel mese di settembre 2006
Questo volume è interamente stampato su , fornita gratuitamente da Tetra Pak Italiana Spa, prodotta dal riciclo della carta contenuta negli imballaggi poliaccoppiati a base cellulosica.
110