CarFleetLuglio 2009

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n.33

Periodico trimestrale Luglio 2009 - euro 6,00

NAZ/215/2008

CarFleet F

2009:nell’anno orribile crisi odopportunità? Testimonianze - Massimo Mazza (Volkswagen) - Mauro Veglia (Fiat)

Dossier Regolamento Monti: gli esami non finiscono mai

Gestione flotte Fleet Balance, arma vincente per le flotte

Ecologia Calano ancora le emissioni medie delle auto

Usato Auto usata, l’altra faccia della luna

Prove su strada Audi A6 e A6 Avant Fleet Edition / Renault Clio SporTour / Peugeot 3008 / Toyota Yaris / Volkswagen Caddy Maxi Life

Osservatorio - I numeri dell’auto aziendale - I costi chilometrici

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Sommario

LEASEPLAN ITALIA S.p.a. Viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma tel. 800-822.023 e-mail: carfleet@leaseplan.it http://www.leaseplan.it/carfleet/ Associata ANIASA

CarFleet DIRETTORE EDITORIALE

9. EDITORIALE

12. GIOIA DI VIVERE

Fleet Balance, arma vincente per le flotte

36. ECOLOGIA

I Mondiali ritornano a Roma

Jaromír Hájek DIRETTORE RESPONSABILE

32. GESTIONE FLOTTE

Cogliere le opportunità di un guado difficile

Calano ancora le emissioni medie delle auto

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Mauro Manzoni

38. NOVITA’

EDITORE

42. USATO

LeasePlan Italia S.p.a.

Auto usata, l’altra faccia della luna

Viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma

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REDAZIONE, IMPAGINAZIONE E PUBBLICITA’

13. SCENARI L’auto del futuro per Ibm

Econometrica Spa Via della Zecca 1 - 40121 Bologna tel. 051.271710 - fax 051.224807

14. TESTIMONIANZE “Non solo BlueMotion nei programmi Volkswagen”

e-mail: info@econometrica.it

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Lodovico Basalù, Cinzia Bortolotti,

18. TESTIMONIANZE

44. PROVE

“Per l’ambiente siamo in pole position”

Veronica Carletti, Vincenzo Conte, Roberto Mazzanti, Ermanno Molinari,

- Audi A6 e A6 Avant - Renault Clio SporTour - Peugeot 3008 - Toyota Yaris - Volkswagen Caddy Maxi Life

Gian Primo Quagliano

22. INCHIESTA 2009: nell’anno orribile crisi od opportunità?

PROVE SU STRADA a cura di Roberto Mazzanti

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22 SEGRETERIA DI REDAZIONE Cinzia Bortolotti

ART DIRECTOR Mariangela Canzoniero STAMPA

60. OSSERVATORIO

Labanti e Nanni Industrie Grafiche Via G. Di Vittorio, 5/7 - 40056 Crespellano (BO) Registrazione Tribunale di Milano

26. DOSSIER Regolamento Monti: gli esami non finiscono mai

- I numeri dell’auto aziendale - I costi chilometrici

n.98/1997

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Editoriale

Cogliere le opportunità di un guado difficile o m e affront a r e quello che per l’automobile e l’economia è stato definito l’anno orribile? E’ possibile trasformare la crisi in un’opportunità? A giudicare dall’inchiesta condotta da Vincenzo Conte, intervistando alcuni responsabili flotte di Case automobilistiche molto attive sul nostro mercato e anche dalle interviste a protagonisti come Massimo Mazza e Mauro Veglia, sembra prevalere un approccio costruttivo. Un guado difficile come quello che tutti stanno attraversando può essere anche un’opportunità per risolvere problemi maturi da tempo e per mettere a punto soluzioni valide anche per affrontare le sfide che si porranno quando si sarà approdati alla sponda della ripresa. Sembra essere questa la convinzione più diffusa nel settore dell’auto, che studia a fondo il suo mercato, che valorizza le soluzioni di cui già dispone e ne mette a fuoco di nuove sia per il prodotto che sul piano organizzativo. E a proposito di organizzazione una bella sfida si porrà proprio nel 2010 con il rinnovo, o con il mancato rinnovo, della regolamentazione europea per la vendita e l’assistenza agli autoveicoli. Ermanno Molinari ha intervistato tre esponenti del settore auto interessati a vario titolo al proble-

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ma: Jaromír Hájek, managing director di LeasePlan Italia, Vincenzo Malagò, presidente di Federaicpa, la federazione dei concessionari, e Bruno Beccari, presidente di Adira, associazione attiva nel settore dell’assistenza. Ma naturalmente al 2010 bisogna arrivare nelle migliori condizioni possibili. L’attuale situazione del mercato non è il massimo, ma qualcosa sta cambiando. In primo luogo si è arrestata la caduta degli indicatori di fiducia delle imprese; poi, per quanto riguarda il settore dell’auto aziendale, da un convegno tenutosi a fine maggio all’Università di Bologna sono venute indicazioni interessanti per rilanciare il comparto da Guido Rossignoli, direttore generale dell’Anfia e da Gianni Filipponi, segretario generale dell’Unrae. In particolare Rossignoli ha chiesto l’estensione degli incentivi anche al renting e Filipponi ha riaffermato la necessità di adeguare la normativa fiscale delle auto aziendali agli standard europei, di reintrodurre gli ammortamenti anticipati e di varare una Tremonti-ter, cioè un provvedimento che preveda l’esenzione fiscale per gli utili utilizzati per nuovi investimenti, compresi quelli in autovetture e in veicoli commerciali. Al momento di andare in stampa pare che il Governo stia per varare una Tremonti-ter che non dovrebbe però riguardare gli acquisti di autoveicoli. Peccato perché sarebbe stato uno strumento importante per ridare fiato al mer-

cato dell’auto aziendale oltre che ovviamente all’intera economia. E sempre all’Università di Bologna si è fatto il punto, per iniziativa di CarNext, sul mercato dell’usato che è in sofferenza per l’adozione degli incentivi al nuovo. Il messaggio venuto dal convegno è “il Governo, se rimette mano al pacchetto incentivi, non dimentichi di introdurre l’incentivazione usato su usato”. Poiché la nostra rivista si rivolge a chi gestisce flotte aziendali, non abbiamo dimenticato di inserire temi di immediata utilità per il suo lavoro quotidiano. In particolare Veronica Carletti mette a fuoco Fleet Balance, uno strumento molto interessante lanciato da LeasePlan per assicurare il corretto bilanciamento tra costi di gestione, attenzione all’ambiente e soddisfazione dei driver. Cinzia Bortolotti, poi, ha elaborato l’aggiornamento semestrale dei costi d’esercizio di 100 auto aziendali, fiore all’occhiello della nostra rivista. A questo punto se a qualcuno avessimo dato l’impressione di aver avuto nella redazione di questo numero un approccio troppo serio, abbiamo pronto un consiglio. Si diverta con le prove di cinque splendidi modelli curate da Roberto Mazzanti e con i ritratti di dodici novità scaturiti dalla penna frizzante di Lodovico Basalù. Buona lettura. Mauro Manzoni, Direttore Responsabile di CarFleet

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Editorial

Seizing opportunities at a difficult time o w should we face what has been defined a horrible year for the car and the economy as a whole? Is it possible to transform crisis into an opportunity? Judging by the enquiry conducted by Vincenzo Conte, who interviewed fleet managers of car manufacturers which are very active in our market, as well as interviews with figures like Massimo Mazza and Mauro Veglia, the constructive approach would seem to prevail. A difficult patch like the one we are going through may also be an opportunity to solve problems which have been around for ages, and find solutions also to face the challenges that will emerge as soon as we come out on the other side of the reprisal. This seems to be the most widespread conviction in the car sector, which studies its market thoroughly, making the most of existing solutions and focusing on new ones both for the product and on an organisational level. On the subject of organisation, 2010 will bring a new challenge with the renewal - or lack of renewal – of the European regulations for car sales and services. Ermanno Molinari has interviewed three members of the car sector who are involved with the problem in different ways: Jaromír Hájek,

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managing director of LeasePlan Italy, Vincenzo Malagò, chairman of the car dealers' federation Federaicpa, and Bruno Beccari, chairman of Adira, an association active in the car services sector. But of course we need to reach 2010 in the best possible conditions. The current market situation is not the greatest, but things are changing. First of all, companies are beginning to win back customers' trust; then, as regards the company car sector, a conference held at the end of May at the University of Bologna provided an occasion for some interesting pointers towards the relaunch of the sector from Guido Rossignoli, managing director of Anfia (National Association of the Automobile Industry) and Gianni Filipponi, secretary general of the National Union of Foreign Car Representatives. More specifically, Rossignoli asked for incentives to be extended also to renting, while Filipponi emphasised the need to adapt tax regulations for company cars to European standards, reintroduce accelerated depreciation and launch a “Tremonti-ter” law, in other words a measure to give tax exemption for profits used for new investments, including investments in cars and commercial vehicles. At the time of going to press, the government appears about to launch a “Tremonti-ter” law which does not however seem to concern the purchase of cars. This is a pity because it would have been a use-

ful way to give a bit of respite to the company car market besides, of course, the economy as a whole. And again at the University of Bologna, on the initiative of CarNext, focus was placed on the used car market, which is languishing due to adoption of incentives in favour of the new car market. The message emerging from the conference is “if the government makes any changes to incentives, it should also remember to add some incentives for trading used cars with used cars”. Since our journal is specifically for company fleet managers, we have not forgotten to include topics which will be of immediate use for their everyday work. More specifically, Veronica Carletti looks at Fleet Balance, a useful instrument from LeasePlan to ensure correct balancing between management costs, respect for the environment and driver satisfaction, while Cinzia Bortolotti has compiled the halfyear updating of the running costs of 100 company cars, the crowning achievement of our journal. At this point if anyone thinks we might have been too serious in this issue, they ought to take a look at the test drives of five splendid models by Roberto Mazzanti and the portraits of twelve novelties straight from the pen of Lodovico Basalù. Happy reading! Mauro Manzoni, Managing Editor

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Gioia di vivere

I Mondiali ritornano a Roma di Veronica Carletti Dal 18 luglio al 2 agosto si svolge la XIII edizione dei Mondiali di nuoto con competizioni di atleti provenienti da più di 170 nazioni. Le 5 discipline previste: nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto in acque libere l fascino di Roma non ha rivali: la capitale ha conquistato infatti la XIII edizione dei campionati mondiali di nuoto vincendo la concorrenza di Dubai, Mosca, Atene e Yokohama. Per attuare questo ambizioso progetto - inferiore per investimento solo ad un’Olimpiade, ad un Mondiale o ad un Europeo di calcio - la Federazione Italiana Nuoto ha ottenuto sin dall’inizio il pieno sostegno del Governo insieme al supporto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, della Provincia di Roma e della Regione Lazio. I FINA World Championships, in programma dal 18 luglio al 2 agosto, riguardano 5 diverse discipline e riportano a Roma, dopo 15 anni, l’élite del movimento natatorio mondiale. Circa 2.500 atleti e 1.500 tecnici sono pronti a rappresentare oltre 170 paesi, calamitando l’attenzione di 1.500 operatori della comunicazione per 1.400 ore di copertura televisiva.

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Un progetto ambizioso Palcoscenico delle gare di questi Mondiali sarà uno dei luoghi più belli del mondo, il complesso del Foro Italico, centro della storia e della tradizione sportiva italiana, ristrutturato per l’occasione e dotato delle più avanzate tecnoCarFleet luglio 2009 12

logie. L’evento si estenderà su una superficie totale di 68.000 metri quadrati, che ospiteranno gli stadi Nuovo Centrale, Pallacorda e

più volte evidenziato l’impegno nel dare a questo evento un “valore aggiunto che viene dal cuore, dalla passione, dalla tradizione.

Stadio del Nuoto. Tutto questo rappresenterà una grande occasione per Roma e per l’Italia intera, non solo per potenziare le infrastrutture sportive dedicate alle discipline acquatiche (che resteranno a disposizione dei cittadini anche quando calerà il sipario sul Mondiale) ma anche per dimostrare il desiderio di accogliere e miscelare culture e persone diverse provenienti da tutto il resto del mondo. Giovanni Malagò, presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali di nuoto di Roma 2009, ha

Tutto quello che avranno gli spettatori del Mondiale di nuoto quando, attraversando il Foro Italico a fine gara, vivranno una splendida città come Roma”.

Il “Village Roma 09” All’interno del Foro Italico il 15 Luglio verrà inaugurato il “Village Roma 09”, uno spazio di incontro, shopping e relax, in cui sono previste cinque aree: l’Hospitality Village, dedicato ai membri della federazione e del comitato; il Market District, con 12.000 mq di spazi espositivi e promozionali; la Piazza

Eventi e Spettacoli, che ospiterà gli eventi musicali ed artistici di richiamo internazionale, l’Area Relax Atleti, nella quale si ritroveranno i protagonisti del Mondiale prima e dopo le loro gare e la Food Court, dove verranno allestiti 20 stand con cucina attrezzata. Il Village avrà ogni giorno un testimonial diverso che Malagò ha voluto chiamare “sindaco”: tra alcuni dei nomi già nella lista Carlo Verdone, Alessia Marcuzzi, Monica Bellucci, Francesco Totti e il principe Alberto di Monaco, atteso il 26 luglio. La cerimonia inaugurale - per la quale dovrebbe scrivere un pezzo musicale il maestro Allevi si terrà allo stadio dei Marmi il 18 luglio. Tutto è pronto per un Mondiale che il presidente del comitato organizzatore Giovanni Malagò crede possa diventare “uno dei migliori di sempre, un’occasione per far fare bella figura alla città e al Paese”. Del resto Roma con la sua cornice unica ed inimitabile di storia, arte e bellezza non può che contribuire al successo di una manifestazione per cui sono attese circa 400mila persone e sono stati già venduti 40 mila biglietti e 3mila abbonamenti, per un totale di un milione e mezzo di euro.


Scenari

L’auto del futuro per Ibm di Vincenzo Conte Le prospettive del mondo automotive sono state oggetto di un’analisi realizzata dall’Institute for Business Value di Ibm. Sulla base di approfondite interviste ai protagonisti del settore l’auto nel 2020 sarà “a misura di chi l’acquista” n un ecosistema alle prese con cambiamenti significativi, sarà una nuova generazione di utenti, informati e sempre più esigenti, a indirizzare le trasformazioni del mercato tradizionale dell'auto. Ad esempio scegliendo di acquistare non un solo veicolo, ma un intero garage virtuale, in modo da poter disporre in modo flessibile di un veicolo sempre adatto alle necessità contingenti. Ora come ora, infatti, la scelta di un’automobile diventa spesso il risultato di un compromesso, che non soddisfa appieno le esigenze di chi la acquista. In futuro, ogni automobilista potrà disporre di un veicolo primario, scelto sulla base dell’utilizzo quotidiano, e di veicoli da scegliere di volta in volta per esigenze specifiche (ad esempio per recarsi a una cerimonia, oppure fare una gita in montagna).

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Veicoli intelligenti Inoltre gli esperti del settore prevedono che servizi di trasporto flessibili rimpiazzeranno l’acquisto di automobili proprie e che saranno disponibili veicoli intelligenti, che siano espressione dello stile di vita degli utilizzatori e

capaci di fornire svariate informazioni, così come di incrementare i livelli di sicurezza e garantire una maggiore responsabilità

stica saranno le preoccupazioni relative alla sostenibilità, la Corporate Social Responsability, la mobilità personale e il pro-

scenderà, secondo gli esperti, a 97 g/km (dai 160 del 2008). I veicoli del 2020 saranno anche sempre più riciclabili: dall’attuale 75% del veicolo si passerà nel 2020 all’88%.

I 5 imperativi

Nel futuro si produranno auto sempre più a misura di chi l’acquista

ambientale. Sono queste le tendenze che emergono da un’analisi realizzata dall’Institute for Business Value di Ibm, basata su interviste fatte a 125 responsabili delle principali società del settore automobilistico a livello mondiale, dal titolo “Automotive 2020: Clarity Beyond the Chaos”.

L'auto nel 2020 Nel 2020, secondo gli intervistati, a influenzare maggiormente le scelte dell'industria automobili-

gresso tecnologico. Lo studio evidenzia inoltre come i veicoli intelligenti del futuro si avvarranno dell'elettronica e della tecnologia in termini di sicurezza attiva o di connettività tra i veicoli e con la rete stradale. Le Case automobilistiche, poi, produrranno veicoli sempre più eco-compatibili: secondo lo studio passerà dal 95% del 2008 al 65% del 2020 la percentuale dei veicoli con carburanti fossili, mentre nel 2020 la media di emissioni di CO2

Secondo lo studio saranno cinque i driver che determineranno il futuro mercato dell’automobile e le scelte delle Case produttrici: - Aumentare la mobilità. Occorre che le Case automobilistiche sviluppino nuovi modelli di mobilità per incontrare le esigenze della clientela. - Trasformare l’approccio di vendita. Bisogna infatti imparare a interagire con clienti sempre più esigenti e competenti. - Semplificare la complessità. Utilizzare più tecnologia non deve significare offrire veicoli più difficili da utilizzare. - Allargare le partnership. Migliorare la qualità di un prodotto significa creare nuove sinergie, con partner provenienti da mercati diversi. - Agire su scala globale. Le grandi realtà del mercato automobilistico devono essere in grado di sviluppare un’offerta flessibile, che tenga conto delle peculiarità regionali. CarFleet luglio 2009 13


Testimonianze

“Non solo BlueMotion nei programmi Volkswagen” Mobilità sicura ed ecocompatibile: è questo l’obiettivo che Volkswagen si propone di raggiungere tramite la sua ricerca tecnologica. Il programma “BlueMotion Technologies”, quindi, è solo il primo passo della strategia della Casa automobilistica tedesca per l’auto del futuro. Alcune anticipazioni sulle prossime novità in quest’intervista a Massimo Mazza, direttore di Volkswagen Italia

Massimo Mazza, direttore di Volkswagen Italia

ottor Mazza, nelle nostre città la mobilità continua ad essere fondamentale, ma sicurezza e qualità devono necessariamente coniugarsi a bassi consumi ed al contenimento delle emissioni inquinanti. Come riuscite a conciliare queste diverse esigenze? “In generale, affinché il progresso possa essere sostenibile si devono affrontare sempre nuove sfide. Ciò che avviene nel mondo dell’auto è emblematico. Le esigenze di mobilità devono essere combinate con

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imprescindibili standard di sicurezza e qualità oltre a livelli di consumo ed emissioni sempre più bassi. Volkswagen affronta quotidianamente questo “rebus” e lo strumento principale per risolverlo è la ricerca tecnologica. A tutti i livelli, tecnologie sempre più raffinate permettono di raggiungere risultati impensabili fino a qualche anno fa”. A questo proposito, il programma “BlueMotion Technologies” rappresenta l’applicazione pratica dei risultati delle vostre ricerche sul-

l’automobile, con dispositivi come lo Start&Stop, quello per il recupero dell’energia in frenata, il catalizzatore ad accumulo di NOx e la trazione elettrica ed ibrida. Quali sono le caratteristiche più importanti delle nuove Polo, Golf, Passat e Touran con il marchio BlueMotion? “Alla base dei nostri modelli BlueMotion ci sono i motori turbodiesel TDI, molto parchi nei consumi e altrettanto puliti, che ci permettono di ottenere ottimi risultati per quanto riguarda la riduzione dei consumi e delle emissioni nocive. L’introduzione nel corso dell’anno del nuovo TDI 1.6 con common rail darà in questo senso ulteriori vantaggi. Accanto a soluzioni come aerodinamica migliorata, gestione elettronica del motore ritarata, rapporti del cambio allungati e indicatore della marcia più adatta da utilizzare per contenere i consumi, le BlueMotion di nuova generazione - la Passat è già in listino, le altre seguiranno - sfruttano i sistemi Start&Stop e quello per il recupero dell’energia in frenata. A tal proposito mi preme ricordare che lo Start&Stop, oggi molto pubblicizzato, era previsto di serie sulla Golf Ecomatic già nel 1994, questo per sottolineare che Volkswagen è sempre stata attiva sul fronte dell’abbattimento dei consumi e delle emissioni”. Oltre ad un notevole miglioramento dell’efficienza dei motori ali-


mentati in maniera tradizionale, benzina e diesel, Volkswagen ha puntato molto anche sulle alimentazioni alternative (Gpl, metano, elettrico, ibrido). Quali sono al riguardo i vostri programmi? “Quando si parla di alimentazioni alternative, mi torna in mente il vecchio Maggiolino alimentato ad alcool, venduto in Brasile con successo qualche decennio addietro: un altro esempio che la nostra coscienza ecologica ha radici profonde. Ciò ci ha permesso, in tempi più recenti, di anticipare l’attuale forte richiesta di veicoli a gas, offrendo nel 2007 l’impianto a Gpl gratis sulle nostre vetture. Oggi in listino abbiamo un’ampia offerta di modelli trasformati a Gpl, e in più offriamo la Golf che l’impianto a Gpl lo monta di primo equipaggiamento, quindi è installato in fabbrica in fase di costruzione della vettura: questo significa ottenere il massimo incentivo statale. Accanto alle proposte a gas liquido, ci sono le Volkswagen a metano, ovvero le versioni EcoFuel di Touran e Passat, anch’esse con impianto montato in fabbrica. L’alimentazione a Gpl e metano ed i già citati modelli BlueMotion continueranno ad essere l’asse portante delle propo-

Le sede di Volkswagen Group Italia a Verona

ste ecologiche Volkswagen anche nel prossimo futuro. Ci saranno delle evoluzioni e, inoltre, il prossimo anno debutterà la prima Volkswagen di serie con trazione ibrida, la Touareg”. Costruire automobili sempre più sicure, più confortevoli, più affidabili è il compito ed uno dei punti di forza del marchio Volkswagen che, da sempre, riserva grande atten-

La Volkswagen Passat Eco-fuel si presenta con un’emissione di soli 119 g/Km di CO2

zione allo sviluppo dei modelli. Cosa ci riserva a questo proposito il prossimo futuro? “Il futuro ci riserverà soluzioni sempre più avanzate per viaggiare sicuri e comodi, potendo contare su una vettura che non accusa mai guasti. Un aspetto da mettere in rilievo sono i metodi di lavoro che oggi usiamo per il raggiungimento di questi risultati. Il livello di sicurezza, per esempio, si incrementa con l’impegno quotidiano, test dopo test. Gli airbag - sulla Golf abbiamo anche quello per le ginocchia - e gli altri sistemi di sicurezza passiva sono senz’altro importanti. Però, penso sia da mettere in rilievo l’impegno della Volkswagen nello sviluppo di auto dal comportamento stradale tanto sicuro da lasciare a situazioni veramente estreme l’intervento dei sistemi elettronici e poi degli airbag. La vera sicurezza nasce da un ottimo telaio. Per effettuare test “depurati” della inevitabile variabilità dell’elemento umano, così da poter valutare nel modo più preciso possibile tutte le componenti che influiscono sulla stabilità e tenuta strada vettura, è stata realizzata una Golf-laboratorio che non CarFleet luglio 2009 15


Testimonianze richiede la presenza del guidatore. Un’auto che va da sola e riesce a coprire un dato percorso alla massima velocità ripetendolo, a differenza di un pilota, in modo identico per un numero infinito di volte. Questo mi sembra un ottimo sistema di lavorare guardando al futuro: per questo dalla Volkswagen è lecito aspettarsi le soluzioni tecnologicamente più avanzate”. Non solo emissioni e design, Volkswagen è all’avanguardia anche per quel che riguarda le tecnologie dell’infomobilità ed i dispositivi di sicurezza. Molte sono state infatti le innovazioni “made in Volkswagen” che hanno reso più sicure le auto. Quali sono i dispositivi a cui state lavorando per rendere la mobilità ancora più sicura? “Tra gli altri ci sono interessanti dispositivi di assistenza alla guida nel traffico che costituiscono l’evoluzione e l’integrazione di soluzioni già presenti sulle nostre vetture, come Side Assist, Front Assist, Automatic Cruise Control.

Sulla nuova Golf sono presenti anche gli airbag per le ginocchia

Naturalmente il guidatore continuerà ad avere la responsabilità della guida, ad essere l’elemento centrale, e questi sistemi cercheranno di “raddrizzare” situazioni pericolose che si creano quando chi gestisce il volante è vittima di distrazioni o valutazioni errate”.

Un’immagine dell’aula di formazione dell’Accademia Tecnica Volkswagen CarFleet luglio 2009 16

L’effetto combinato delle innovazioni tecnologiche e delle continue ottimizzazioni delle soluzioni esistenti, sta progressivamente cambiando il volto e il cuore dell’automobile. Come si immagina il futuro dell’auto nei prossimi vent’anni? “Credo che due decenni non siano sufficienti per un corposo cambiamento della situazione. Secondo me avremo ancora motori a combustione interna, con emissioni più basse rispetto a oggi, per effetto di soluzioni tecniche sempre più avanzate. Assisteremo alla progressiva introduzione di vetture ibride seppure la loro diffusione non sarà così massiccia. Continueremo a vedere il motore elettrico nel ruolo di supporto a quello tradizionale e per l’auto totalmente elettrica i tempi saranno maturi soltanto quando si supereranno i problemi legati alle batterie, all’autonomia e alle infrastrutture. Per quanto riguarda l’auto a idrogeno, infine, penso che tra vent’anni potremmo iniziare a vedere i primi esemplari”. Gian Primo Quagliano



Testimonianze

“Per l’ambiente siamo in pole position” Mauro Veglia, Senior Vice President di Fiat Group Automobiles – Fleet & Used Cars, spiega come grazie a MultiAir sia possibile ridurre del 10% l’anidride carbonica immessa nell’atmosfera; illustra “eco:Drive” per uno stile di guida corretto e parla di metano e Gpl: le scelte vincenti del Gruppo torinese ai vertici delle classifiche mondiali per le più basse emissioni medie di CO2 della sua gamma (133,7 g/km) l Gruppo Fiat è oggi all’avanguardia per quanto riguarda le tecnologie che favoriscono la riduzione dei consumi e quindi delle emissioni nocive. L’ultima novità lanciata sul mercato è MultiAir, una tecnologia applicabile ai motori a benzina e con un futuro sviluppo anche per i diesel. Il dispositivo “eco:Drive”, poi, sembra pensato appositamente per rispondere alle esigenze di ecompatibilità delle flotte aziendali. Un altro aspetto a cui il Gruppo Fiat sta facendo particolare attenzione è quello dell’implementazione dei servizi infotelematici sulle automobili. Quali ritiene che siano le novità da voi sviluppate che si riveleranno più interessanti per il segmento delle auto aziendali? “MultiAir rappresenta il nuovo traguardo tecnologico raggiunto dal Gruppo Fiat ed il successo più innovativo centrato da Fiat Powertrain Technologies. Fin dalla metà degli anni Novanta, la nostra ricerca si è indirizzata verso l’attuazione elettro-idraulica, sfruttando il knowhow acquisito durante le fasi di sviluppo del Common Rail. Oggi MultiAir è il sistema di gestione delle valvole per un controllo dinamico e diretto dell’aria e della combustione, cilindro per cilindro, colpo a colpo. Questo favorisce un aumento della potenza massima del 10%, un miglioramento della coppia a basso regime del 15% e una riduzione del consumo di car-

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Mauro Veglia, Senior Vice President di Fiat Group Automobiles – Fleet & Used Cars

burante e delle emissioni di CO2 pari al 10%. Addirittura, i motori MultiAir sovralimentati e a cilindrata ridotta (concetto del “downsizing”) possono raggiungere una maggiore efficienza in termini di consumo di carburante pari al 25% rispetto ai motori naturalmente aspirati, mantenendo lo stesso livello di prestazioni. MultiAir è una tecnologia versatile, facilmente applicabile a tutti i motori a benzina (s’inizia con il 1.4 Fire 16V), con un potenziale sviluppo futuro anche nei motori diesel.

MulitAir non è solo un ottimo testimonial della proiezione mondiale e di avanguardia di Fiat, ma anche un hardware di cui il business flotte beneficerà presto. In termini di contenuti, invece, lo strumento ideale per il fleet manager potrebbe certamente essere eco:Drive. Crediamo fortemente nei servizi di info-mobilità, come valore aggiunto per l’azienda cliente e soprattutto per l’utilizzatore finale. Eco:Drive è un software, scaricabile gratuitamente dalla rete (sono 50.000 le persone che lo hanno già


Schermata del software eco:Drive

fatto), che analizza lo stile di guida e aiuta a migliorare l’efficienza della guida stessa riducendo il consumo di carburante, le emissioni di CO2 e - conseguentemente - i costi. Una semplice chiavetta USB, oggi utilizzabile sui modelli Grande Punto, 500 e Bravo (ma presto anche su Croma ed i veicoli commerciali) si collega all’auto registrando i dati di percorrenza. Essa dovrà poi essere utilizzata per inserire quegli “appunti di viaggio” sul PC; i risultati saranno così memorizzati e visti dal software e messi a disposizione dell’eco:Driver. Presentato al Salone di Parigi, è un sistema del tutto innovativo nell'industria: gli eco:Driver (oggi, 15.000 utenti frequenti di eco:Drive hanno già risparmiato 1.200 tonnellate di CO2) che partecipano contribuiscono, con i propri feedback, alla sua evoluzione e sviluppo. I primi responsi nel mercato retail ci portano a dire che sarà ben presto un tool importante anche per il B2B e per questo stiamo valutando una versione dedicata alle flotte aziendali”. Aver creduto per primi nel metano e successivamente l’aver integrato la gamma con il Gpl “made in Fiat” sono probabilmente due

scelte vincenti per il Gruppo. Quali ulteriori novità ci possiamo aspettare a breve su questo fronte? Sempre in tema di ecocarburanti è stata da poco presentata la gamma ECOCHIC di Lancia, che comprende Musa e Ypsilon a doppia alimentazione (Gpl e benzina). Quale ritiene che possa essere l’impatto sul mercato aziendale di questa nuova strategia Lancia che punta su lusso ed ecocompatibilità? “È vero: credere nell’alimentazione alternativa è stata una straordina-

ria scelta strategica, frutto delle competenze e della capacità di visone di Fiat Group. La nostra divisione flotte, seppur penalizzata dall’assenza di incentivi, ha comunque ottenuto riscontri importanti: accordi di partnership e fornitura siglati con grandi aziende quali Würth e Manpower testimoniano l’incontro di reciproche esigenze commerciali e - non ultimo - la sensibilità e l’impegno concreti verso l’ambiente. Oltre alla citata gamma Fiat, sicuramente anche le “ECOCHIC” Ypsilon e Musa hanno segnato l’ennesimo guizzo di successo e ottime prospettive in ottica noleggio a breve termine. Sul lungo periodo e per quanto riguarda ancora Lancia, l’eleganza, la tecnica e la versatilità di Delta ci stanno dando grandi soddisfazioni”. È confortante il rilancio del marchio Alfa Romeo che all’inizio 2009 ha fatto registrare un consistente aumento delle vendite. A quale modello in particolare si deve la ripresa? “Alfa Romeo è un patrimonio della cultura automobilistica, non solo italiana. Un’auto come MiTo rappresenta il battesimo per una nuova

L’elegante linea e la scelta del tetto bicolore nella Lancia Musa ECOCHIC CarFleet luglio 2009 19


Testimonianze generazione di Alfisti: questa intrigante compatta sportiva sta avendo un ottimo successo non solo in ambito retail, ma anche in quella fetta di mercato/clienti che sono i giovani professionisti, spesso la forza vendita junior, dinamici, alla ricerca di prestazioni e forme affascinanti. E poi c’è la 159, che grazie alle due recenti nuove motorizzazioni - il 1.750 TB da 200CV e il 2.0 JTDM da 170CV (per il quale è disponibile anche la versione Eco come per l’1.9 JTDM da 120CV) - si conferma tra i leader della categoria”. Sono in recupero (anche se la percentuale è molto contenuta) i modelli con motore a gasolio. Si tratta, a suo giudizio, dell’effetto del calo del prezzo del gasolio a fronte di un aumento di quello della benzina oppure siamo alle prese con un ritorno del diesel ai livelli degli anni addietro? “È presto per dirlo: le fluttuazioni estreme dei prezzi, la contemporanea congiuntura economica ed i conseguenti interventi governativi

sono condizioni eccezionali che probabilmente non consentono di tracciare un trend corretto. Ma di una cosa siamo certi: i clienti si orientano e apprezzano sempre più i carburanti alternativi, spinti da esigenze di budget e sostenibilità”. All’inizio del 2009 il comparto delle auto aziendali si è confermato in sofferenza. Da cosa dipende? Quali sono le ricette per superare questa congiuntura negativa? “Dipende anzitutto dalle difficili condizioni generali dell’economia, che hanno delle ricadute naturalmente anche sulla nostra industria. Le aziende scelgono di prolungare i contratti di noleggio a lungo termine in scadenza, che normalmente sarebbero rinnovati con il nuovo, alla ricerca di ogni possibile contenimento dei costi. E i noleggiatori accompagnano questa scelta per via della scarsa liquidità che renderebbe problematico finanziare auto nuove. Il downsizing che ne consegue e di cui si parlava prima, premia comunque l’offerta di Fiat Group Automobiles”.

Tra i punti di forza dell’offerta Fiat vi sono certamente le basse emissioni nocive, come conferma il fatto che negli ultimi due anni la gamma Fiat ha conquistato il primato europeo nella riduzione di CO2, cogliendo anche riconoscimenti in tutto il mondo. Quali novità ci riservate per il prossimo futuro? “JATO ha confermato per il secondo anno consecutivo Fiat tra i volume maker con le più basse emissioni medie di CO2, con solo 133,7 g/Km. Si tratta, oltre che di un riconoscimento che ci rende giustamente orgogliosi, della dimostrazione di un operato alla continua ricerca dell’eccellenza e del suo continuo miglioramento: non abbiamo semplicemente rivinto la classifica, abbiamo soprattutto abbassato i livelli di CO2 rispetto all’anno precedente avvicinando il Gruppo ai target del futuro. Fiat è pronta ad affrontare le nuove sfide con vetture dalle prestazioni sempre più efficienti”. Roberto Mazzanti

Alfa Romeo 159 station wagon sull’Atlantic Road in Norvegia: è un’immagine ammirata nella campagna pubblicitaria del Gruppo Fiat

CarFleet luglio 2009 20



Inchiesta

2009: nell’anno orribile crisi od opportunità? La domanda di auto aziendali è fortemente penalizzata dalla crisi economica ed in particolare dalla pesante caduta della fiducia degli operatori commerciali. Approfondimenti, possibili soluzioni e novità in questo colloquio con i rappresentanti delle maggiori Case automobilistiche attive nel settore aziendale: Citroën, Fiat, General Motors, Mercedes-Benz, Subaru e Volkswagen

a mancanza di misure a sostegno delle imprese si sta facendo sentire anche nel comparto dell’auto aziendale, che generalmente non può usufruire degli incentivi alla rottamazione (non dispondendo di auto di anzianità tale da essere rottamate) e soffre della difficoltà di accesso al credito. In questa situazione i gestori di flotte aziendali in proprietà riducono al minimo gli acquisti di auto nuove e rinviano la sostituzione di quelle di cui già dispongono. Le flotte che utilizzano un parco in noleggio a lungo termine tendono a rinnovare i contratti in scadenza rinegoziandone le condizioni con il consenso delle società di noleggio, che mantengono così il rapporto con il cliente, evitando l’impegno finanziario per l’acquisto di una nuova vettura. Abbiamo approfondito queste tematiche con i rappresentanti di alcune importanti Case automobilistiche.

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Volkswagen Golf Plus: è la versione più spaziosa del modello di successo della Casa tedesca

Pumilia, responsabile del mercato Italia per Fiat Group Corporate Fleet

Il mercato L’analisi sullo stato di sofferenza del mercato è ampiamente condivisa. “Il mercato - dice Nicola CarFleet luglio 2009 22

Nicola Pumilia, responsabile del mercato Italia per Fiat Group Corporate Fleet Solutions

Solutions - si è confermato in sofferenza. L’andamento nei prossimi mesi sarà legato all’evolversi della situazione economica generale; oggi sembra prematuro fare previsioni nonostante qualche timido segnale positivo”. “Il focus sul cliente privato generato dagli incentivi statali alla rottamazione e le generali misure di contenimento dei costi, adottate dalle aziende per far fronte alla crisi economica - mette in evidenza Fabio Scacco, diret-

tore vendite speciali e veicoli commerciali di General Motors Italia - hanno avuto

Fabio Scacco, direttore vendite speciali e veicoli commerciali di General Motors Italia


un impatto sulla flessione della domanda fleet. C’è tuttavia un cauto ottimismo per il prosieguo dell’anno basato su un’ipotesi di ripresa economica già nella seconda metà del 2009”. “Purtroppo il mercato flotte - dice Lodovico Rascacci, responsabile fleet sales di Volkswagen Group Italia - sta confermando il trend negativo di inizio anno. Nel calo generale, l’area delle company car è oltremodo penalizzata dal rinvio dell’acquisto da parte di molte aziende. Se la situazione economica non cambia e non vengono introdotti degli specifici interventi pubblici di sostegno per il settore, l’intero anno potrebbe chiudersi in calo”.

anche nel settore delle flotte aziendali il marchio Subaru sembra in netta controtendenza rispetto ad un mercato in contrazione. Infatti, osservando l’andamento delle vendite auto in questi primi mesi, si nota come Subaru confermi il trend positivo dello scorso anno”. Marco Terrusi, responsabile flotte Mercedes-Benz Cars

“L’acquisto di una nuova vettura - dice Marco Terrusi, responsabile flotte Mercedes-Benz Cars - è strettamente connesso all’andamento economico nazionale ed internazionale, ed è evidente che oggi ci troviamo in una fase congiunturale particolarmente difficile. Restiamo fiduciosi per il futuro, puntando anche su particolari modelli “scaccia crisi” presenti nella nostra gamma”. “Con gli elementi in nostro possesso - sottolinea Marco Cavagna, responsabile flotte di Subaru Italia -

Marco Cavagna, responsabile flotte di Subaru Italia

Auto di successo Vi sono però delle auto che, nonostante il trend negativo del mercato, continuano a riscuotere successo. “La Golf sta ottenendo ottimi risultati - dice Lodovico Rascacci - come

anche la nuova Audi A4, regina delle auto aziendali nel segmento premium. Buone sono anche le performance sia di Seat Ibiza che della nuova Skoda Superb; nel settore dei commerciali più che soddisfacenti i risultati ottenuti dal Caddy”. “Si confermano - sottolinea Luigi Padoan - le eccezionali performance di C4 Picasso, Grand C4 Picasso e C5, che dimostrano un sempre più consolidato interesse sia da parte delle aziende che degli utilizzatori finali. Citroën rafforza la sua offerta con il lancio di Nuova C3 Picasso che sin dalla prime battute ha fatto registrare fortissimo interesse da parte delle società”. Fabio Scacco afferma che “la Opel Insignia, Auto dell’Anno 2009, è un vero successo. Questa vettura, a soli 3 mesi dal lancio, ha già raggiunto quota 100.000 contratti in Europa e sta registrando un grande interes-

Luigi Padoan, responsabile flotte di Citroën Italia

Luigi Padoan, responsabile flotte di Citroën Italia, dice che “sostanzialmente i primi mesi dell’anno si sono mantenuti in linea con quanto previsto nel corso degli ultimi mesi del 2008. Il calo del mercato aziende è in linea con quanto realizzato nel mercato totale. Salvo inversione di tendenza prevediamo che l'attuale trend verrà confermato anche nei prossimi mesi”.

Grande interesse anche in Italia per la Opel Insignia, Auto dell’Anno 2009 CarFleet luglio 2009 23


Inchiesta se anche in Italia. Un risultato che sarà reso ancor più importante grazie alla versione Sports Tourer“. “Legacy e la sua gemella più alta da terra, Outback dice Marco Cavagna - sono molto apprezzate sul mercato . Lo stesso si può dire per Impreza, che ha uno spirito più giovane e sportivo”. “Da Lancia Delta - dice Nicola Pumilia - stiamo avendo degli ottimi riscontri in termine di vendite. Si tratta di una vettura dalle qualità specifiche da segmento D con costi di manutenzione da segmento C, una caratteristica che la rende particolarmente appetibile dalle aziende. Oltre alla Delta, l’Alfa Romeo 159, grazie anche alle due nuove motorizzazioni (1750 TB da 200 cv e 2.0 JTDM da 170 cv) si sta confermando tra i leader della categoria, alla pari della Fiat Croma, che si mantiene sui livelli che le competono. Bisogna infine segnalare come il mercato stia premiando la scelta

Ha riscosso un buon successo la Citroën C5 fin dal suo esordio

strategica di Fiat di puntare in maniera decisa sui carburanti alternativi”. “Siamo estremamente soddisfatti - dice Marco Terrusi - dei positivi risultati del lancio sul mercato della nuova Classe E berlina. Grande successo sta ottenendo anche la Classe GLK con la nuova motorizzazione 220 CDI e la nuova Classe E Coupè, altra

importante novità di prodotto, bellissima due porte sportiva che è appena stata lanciata sul mercato italiano”.

Novità per le flotte In questa situazione le strategie messe in campo dalle case per superare le difficoltà prevedono il lancio di nuovi prodotti e servizi pensati appositamente per il

Comoda, spaziosa, elegante, la Croma rappresenta un modello da grandi numeri della Fiat CarFleet luglio 2009 24

settore delle flotte aziendali. “Sul fronte dell’organizzazione commerciale - sottolinea Marco Terrusi Mercedes-Benz ha implementato il programma di specializzazione dei dealer Fleet Center, ovvero Concessionarie ufficiali di vendita e assistenza, con personale e servizi qualificati interamente dedicati alle flotte. In termini commerciali, sarà arricchita l’offerta di servizi MercedesBenz per la clientela business per coprire tutte le modalità di acquisto e per offrire programmi di manutenzione dedicati in funzione dell’effettivo utilizzo della vettura”. “Nella seconda parte dell’anno dice Lodovico Rascacci arriverà la nuova Polo, auto che ci permetterà di recuperare quote nel segmento numericamente più importante del mercato. Seat proporrà la Exeo ST, versione station wagon della berlina Exeo, ottima alternativa per le aziende attente ai costi e alla qualità. Audi introdurrà


un modello inedito nella categoria superiore del mercato, e la Skoda lancerà la Yeti, un versatile MPVfuoristrada. Per quanto riguarda Volkswagen Veicoli Commerciali, è previsto il lancio del poliedrico Transporter, la nuova generazione dello storico veicolo Volkswagen”. “Nei prossimi tre anni - sottolinea Luigi Padoan - Citroën lancerà in Europa sei nuovi modelli al ritmo sostenuto di uno ogni sei mesi. Il 2009 si è aperto con il lancio di Nuova C3 Picasso avvenuto nel mese di marzo e nei primi mesi del 2010 verrà lanciato il primo modello della nuova linea DS - Different Spirit che si chiamerà DS3. Per quanto riguarda i servizi, Citroën ha dato vita al progetto Citroën Business, che identifica concessionari organizzati in grado di offrire alla clientela aziendale una gamma di prodotti e servizi specifici, gestiti da venditori specializzati, con strumenti finanziari e di servizio studiati appositamen-

La Subaru Legacy Outback, un modello che si colloca a metà strada tra Suv e station wagon

te per questo settore di mercato”.

Nuovi motori “Consolideremo la gamma con nuovi equipaggiamenti - dice Nicola Pumilia - con evoluzioni dei modelli già esistenti sul mercato, come ad esempio le nuove motorizzazioni di Lancia Delta. Stiamo proponendo nuovi motori in grado di coniuga-

re una maggiore affidabilità a un minor consumo e costi di manutenzione: è il caso del MultiAir, il nuovo sistema di gestione delle valvole del motore che consente un controllo dinamico e diretto dell’aria e della combustione e rende possibile un aumento della potenza massima del 10%, un miglioramento della coppia a basso regime del

Linea filante, ma anche estremamente elegante, quella della nuova Mercedes Classe E coupé

15% e una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 pari al 10%”. “Subaru - mette in evidenza Marco Cavagna sta lavorando per la formazione della rete commerciale, perché possa proporsi come essere un valido consulente, non solo sul prodotto, ma anche a livello fiscale e commerciale. Le priorità in un periodo difficile come questo sono legate alla qualità del prodotto, alla sicurezza ed all’ecologia. Già da mesi, poi, abbiamo messo a disposizione nelle concessionarie una flotta di vetture per le aziende”. “E’ sempre difficile parlare di programmi - sottolinea Fabio Scacco - quando l’incertezza di mercato regna sovrana. Il nostro compito è quello di essere presenti sul campo in modo dinamico rispondendo in modo tempestivo ad ogni tipo di sollecitazione proveniente dal mercato ”. Vincenzo Conte CarFleet luglio 2009 25


Dossier

Regolamento Monti: gli esami non finiscono mai Il regolamento europeo sulla distribuzione e l’assistenza automobilistica n.1400/2002 (BER) scadrà il 31 maggio 2010. La UE e tutti i protagonisti della filiera automobilistica si interrogano sullo scenario normativo più utile per il settore per i prossimi anni. L’opinione di alcuni autorevoli esperti: Vincenzo Malagò di Federaicpa, Bruno Beccari di Adira e Jaromír Hájek di LeasePlan

n prossimità della scadenza il 31 maggio 2010 dell’efficacia normativa della Block Exemption Regulation (BER), il regolamento comunitario n.1400/2002 sulla distribuzione e l’assistenza agli autoveicoli noto come Regolamento Monti, la Commissione Europea ha avviato un’ampia consultazione di tutti i soggetti coinvolti nel provvedimento. L’obiettivo della Commissione è verificare se per le case automobilistiche, le associazioni del settore, i produttori e i rivenditori di ricambi, i concessionari e gli autoriparatori, la BER sia ancora uno strumento necessario

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CarFleet luglio 2009 26

per garantire “una giusta concorrenza in relazione alle mutate condizioni concorrenziali presenti nel settore dell’automobile” e di conseguenza tracciare con il contributo di tutte le parti interessate lo scenario normativo del settore automotive per i prossimi anni.

Un’ampia consultazione L’iniziativa della Commissione si colloca in una contingenza certamente difficile per il settore automobilistico e si svolge appunto in un contesto radicalmente cambiato rispetto a quello in atto nel 2002 all’avvio della

BER. L’auspicio di tutti è che attraverso questa “ampia consultazione” si pongano le basi di un rinnovato ed efficace quadro legislativo, che possa favorire lo sviluppo e il superamento dell’attuale situazione. Per avviare e stimolare il dibattito tra le parti la Commissione ha pubblicato negli scorsi mesi la “Relazione preliminare di valutazione della Block Exemption Regulation” che fissa i principali risultati conseguiti con la sua applicazione a cominciare dal fatto che “in termini di evoluzione del mercato automobilistico, si è riscontrato un netto miglioramento della


Bruno Beccari, presidente di Adira

Vincenzo Malagò, Federaicpa

concorrenza tanto nella vendita di autoveicoli quanto nel post vendita”.

Gli autoriparatori indipendenti

I risultati ottenuti Tra il 2002 ed il 2007 secondo la Commissione “tutti gli indicatori tendono a confermare che il grado di concorrenza sui mercati rilevanti è notevolmente migliorato. Tra i costruttori non si evidenziano posizioni dominanti in grado di ledere i diritti dei consumatori i quali ora godono di una scelta più ampia, di prezzi reali degli autoveicoli nuovi in ribasso e di nuovi operatori sul mercato”. “Ed anche la concorrenza all’interno delle marche - prosegue la relazione - non sembra essere diminuita in maniera significativa, la concentrazione fra i rivenditori di autoveicoli è aumentata moderatamente in seguito ad una crescita significativa dei grandi gruppi sui principali mercati e per una relativa diminuzione della densità delle reti. Vi è stata una notevole convergenza dei prezzi per le autovetture in tutta l’Unione Europea ed i prezzi reali delle autovetture sono scesi”. “Accanto a ciò - precisa la Commissione - vi è stata un’evoluzione dell’abituale modello di consumo con il passaggio dall’acquisto a soluzioni alternative”.

presidente

di

Il generale apprezzamento degli effetti positivi del regolamento rimane valido anche con riferimento al settore del post-vendita automobilistico, dove “sono aumentati sia il numero di riparatori autorizzati che la densità globale della rete”. E anche se permangono ancora alcuni elementi di criticità “con molti riparatori

Jaromír Hájek, managing director del Gruppo LeasePlan Italia

che hanno avuto difficoltà ad investire nelle competenze tecniche, nelle attrezzature e nella formazione necessaria per riparare autoveicoli sempre più complessi a livello tecnologico” il settore indipendente, secondo la Commissione, ha conosciuto “un considerevole consolidamento ed un adeguamento strutturale notevole, fattori di per sé capaci di

La Commissione Europea ha avviato un’ampia consultazione per il rinnovo della BER CarFleet luglio 2009 27


Dossier

Diminuisce la spesa per le riparazioni perchè le auto sono più affidabili

portare al miglioramento della capacità competitiva”. “Anche se i prezzi delle riparazioni - continua la relazione della Commissione - sono cresciuti a causa dell’aumento dei costi della manodopera specializzata e dei maggiori investimenti in attrezzature e formazione, la spesa per la riparazione è in netta diminuzione in termini reali grazie all’intervallo maggiore tra un intervento e l’altro. Ciò significa che i pezzi costano di più, ma si rompono di meno con conseguente minor peso sul budget del consumatore: in altre parole si riscontra una maggior affidabilità”.

Più condizioni di concorrenza In riferimento alla necessità di “consentire ai riparatori indipendenti di competere con gli autorizzati”, la relazione della Commissione precisa che “le relazioni tra gli stessi sono sicuramente migliorate anche se ancora si registrano posizioni conflittuali. A CarFleet luglio 2009 28

questo proposito è il tema dell’accesso alle informazioni tecniche ad essere stato maggiormente monitorato”. Altro argomento cruciale è quello dei pezzi di ricambio, a proposito del quale la Commissione ha notato una “stabilità sempre più consolidata delle posizioni degli indipendenti rispetto al canale dei costruttori. Infatti, solo in pochi casi i riparatori autorizzati si sono rifiutati di fornire pezzi di ricambio ai propri concorrenti indipendenti”. Secondo la valutazione complessiva della Commissione Europea, quindi, le condizioni di concorrenza sul mercato della distribuzione degli autoveicoli e dell’assistenza sembrano essere considerevolmente migliori rispetto all’ultima valutazione operata nel 2000, cioè due anni prima dell’entrata in vigore della BER. Questa evoluzione positiva - precisa in ogni caso la Commissione - deve però soprattutto essere attribuita a fattori esterni, in quanto, in un

contesto economico maggiormente globale, le forze di mercato hanno determinato sviluppi positivi del settore: “in particolare, una concorrenza forte e crescente tra le marche ha comportato una riduzione dei prezzi reali in un contesto di maggior integrazione di mercato all’interno dell’Unione Europea e la BER ha sicuramente agevolato gli adeguamenti industriali a queste circostanze evolutive e, soprattutto nel mercato postvendita, ha stimolato una risposta dinamica degli operatori con netto vantaggio per la concorrenza”.

Alla vigilia di un nuovo scenario Per il dopo 31 maggio 2010 la Commissione auspica una “regolamentazione più semplice per garantire una migliore e più coerente applicazione delle norme comunitarie che garantirebbe certamente un livello equivalente di tutela della concorrenza sul mercato a tutto vantaggio del


consumatore finale e consentirebbe alle imprese di ridurre i costi legati agli sforzi necessari per adeguarsi ad una regolamentazione complessa e stringente”. Proprio in riferimento a ciò la Direzione Generale per la Concorrenza dell’Unione europea sta attualmente conducendo una “valutazione d’impatto delle soluzioni alternative” previste per il futuro della BER. Molte le opzioni in discussione: dalla proroga dell’attuale regolamento, alla non necessità di un suo prolungamento, alla creazione di un cosiddetto mini-BER che dovrebbe concentrarsi solo sul mercato del post–vendita, alla creazione di specifiche linee guida per il settore e “l’inserimento del settore automobilistico all’interno del più generale regolamento BER 2790/1999”.

L’opinione dei protagonisti Variegate sono anche le posizioni in campo dei protagonisti della filiera

automotive. I costruttori automobilistici preferirebbero un regolamento più flessibile, già in vigore per altri settori, basato su regole di carattere generale, mentre i rivenditori di auto vorrebbero mantenere il regolamento corrente, per proteggersi da “affrettati e arbitrari licenziamenti” da parte delle case automobilistiche. I riparatori indipendenti, invece, sono a favore di una maggiore flessibilità, ma, nello stesso tempo, sono preoccupati che un prossimo regolamento possa limitare il loro libero accesso alle informazioni tecniche e ai pezzi di ricambio. “Il nostro giudizio sulla BER non può che essere positivo – dice Bruno Beccari, presidente di Adira l’associazione nazionale dei distributori indipendenti di ricambi per autoveicoli - grazie ad essa, infatti, è stato possibile, seppur parzialmente, colmare quel gap competitivo che le nuove tecnologie avrebbero amplia-

to sempre di più con il concreto rischio di privilegiare solo il mercato “captive”. La BER si è dimostrata efficace nel far rispettare la concorrenza nel settore del post vendita auto ed ha sancito il riconoscimento del ruolo da sempre svolto dagli operatori indipendenti dell’autoriparazione per assicurare condizioni di concorrenza e libertà di scelta all’automobilista. Attraverso la regolamentazione dell’accesso alle informazioni tecniche per la riparazione dei veicoli, anche se ancora per certi aspetti lacunosa, si è data la possibilità agli operatori indipendenti di poter continuare a svolgere il proprio lavoro ed investire nel miglioramento continuo della loro attività e della loro professionalità. Inoltre la possibilità data agli operatori indipendenti dalla BER di poter effettuare i tagliandi durante il periodo di garanzia della vettura è un esplicito riconoscimento delle loro qualità professionali”.

Sono aumentati sia il numero di riparatori autorizzati sia la densità globale della rete

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Dossier Il ruolo dell’autonoleggio “LeasePlan pur non essendo un operatore del post-vendita in senso stretto - conferma Hájek, managing director di LeasePlan Italia - come ogni utente finale ha un interesse vitale per una concorrenza efficace nel mercato della fornitura dei servizi postvendita. Il nostro obiettivo è, infatti, offrire ai clienti servizi di manutenzione e riparazione degli autoveicoli di elevato standard qualitativo, che si realizza attraverso la selezione dei migliori fornitori di servizi di assistenza post-vendita. Per avere la possibilità di scelta e garantire una buona qualità a prezzi vantaggiosi, è quindi per noi essenziale rafforzare la concorrenza tra riparatori autorizzati e indipendenti”. “L’importanza della BER per il settore dell’autonoleggio – continua Hájek - deriva dal fatto che il regolamento comunitario definisce gli operatori del noleggio come utenti finali, consentendo loro di accedere alle reti di distribuzione e di servizio post-vendita delle case automobilistiche, con la possibilità di competere efficacemente con le società di noleggio captive degli stessi costruttori automobilistici. Negli ultimi anni, ci sono stati diversi casi in differenti paesi europei in cui, soprattutto da parte delle case automobilistiche, si è cercato di indebolire lo status di utente finale delle società di noleggio indipendenti, stabilendo requisiti o vincolando a specifiche condizioni l’acquisto dei veicoli. La BER 1400/2002 ha però finora consentito a LeasePlan di opporsi e talvolta fermare tali pratiche non conformi, proprio facendo riferimento allo status di utente finale. Probabilmente la sua rimozione potrebbe consentire ai fornitori un più facile e frequente ritorno a pratiche abusive, danneggiando così gravemente il livello di concorrenza nell’autonoleggio e mettendo a repentaglio l'esistenza di numerosi piccoli e medi operatori indipendenti del settore”. La collaborazione con gli operatori indipendenti dell’aftermarket automobilistico è quindi un fattore com-

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petitivo fondamentale per le società di noleggio.

Luci ed ombre per i concessionari Di diverso tenore l’opinione di Vincenzo Malagò presidente di Federaicpa la federazione delle associazioni italiane dei concessionari automobilistici: “nonostante già nel 2000 avessimo espresso le nostre perplessità alla Commissione Europea allora in carica su alcune proposte successivamente recepite nel regolamento d’esenzione, per il

nostro settore l’esistenza della BER 1400/2002 costituisce una positività che in sede di applicazione ha offerto, a mio avviso, luci ed ombre. Tra le criticità principali rientrano certamente la garanzia in tema di selezione quantitativa dei concessionari, la mancanza di una definizione di “autoveicolo nuovo” e l’errata assimilazione delle società di noleggio e di leasing agli utilizzatori finali. Mentre tra gli aspetti più positivi citerei l’applicazione delle norme a tutela del concessionario, sotto il profilo del recesso con-

Molti riparatori hanno difficoltà ad investire nelle competenze tecniche e nella formazione


La revisione della BER si colloca in uno scenario difficile e in un contesto molto diverso rispetto a quello del 2002

trattuale, della risoluzione delle controversie e della libertà di cessione del contratto ad altro membro della rete ”. Ma quali misure e quale nuovo quadro normativo dovrebbero essere messi in atto dalla Commissione europea per il dopo 31 maggio 2010? “Dopo la relazione di valutazione del maggio 2008 - dice Vincenzo Malagò - in cui la Direzione Generale per la Concorrenza dell’Unione europea ha manifestato l’idea di non procedere al rinnovo con un nuovo Regolamento settoriale, è intervenuta una crisi globale che si sta pesantemente riflettendo sull’intero settore auto. Credo che questo elemento sia sufficiente per imporre una pausa di riflessione e per rinviare le scelte sul nuovo quadro normativo, verificando prima le conseguenze che la crisi porterà sull’assetto del nostro settore”. “La BER - dice Bruno Beccari - ha

rappresentato in questi anni lo strumento di garanzia per il settore del post vendita indipendente. Ritengo, quindi, che, dopo la sua scadenza, sia ancora necessaria una normativa specifica per il settore riformulata in modo tale che, fatti salvi i diritti riconosciuti ed acquisiti, tenga nel dovuto conto lo sviluppo tecnologico dei veicoli e gli eventuali mutamenti strutturali del mercato. Per il nostro comparto in particolare chiediamo però che non venga osteggiata dai costruttori l’applicazione del marchio e del codice del fornitore nonché la sua provenienza sul pezzo di ricambio fornito in origine, assieme naturalmente al codice identificativo della casa automobilistica. Questo permetterebbe un’immediata e precisa identificazione, importante specialmente per certi prodotti di sicurezza e permetterebbe, inoltre,

all’automobilista di poter fare scelte più consapevoli”. Per Jaromír Hájek, in conseguenza di quanto prima affermato: “la tutela del operatori indipendenti vale in particolare alla luce delle attuali turbolenze economiche e sarebbe inviato un segnale sbagliato al mercato, se si dovesse prendere in considerazione in questo momento l’idea di abbandonare in toto la chiara e qualificata legislazione attualmente in vigore. Per questo riteniamo che sia necessaria la proroga oltre il 2010 dell’attuale BER 1400/2002 con la creazione di un nuovo specifico strumento legislativo di settore, che contenga regole chiare e applicabili per il settore automobilistico, e che descriva efficacemente lo status del cosiddetto utente finale”. Ermanno Molinari

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Gestione flotte

Fleet Balance, arma vincente per le flotte Garantire alle flotte aziendali il corretto bilanciamento tra costi di gestione, sicurezza e soddisfazione dei driver insieme all’attenzione all’ambiente è la sfida di Fleet Balance, il nuovo prodotto di LeasePlan, vera e propria innovazione per il noleggio a lungo termine. Un team di esperti fornisce supporto, consulenza mirata e soluzioni integrate per dare le risposte più adeguate alle esigenze di mobilità dei clienti

L’efficienza della gestione delle flotte aziendali nel mirino di Fleet Balance

a necessità di ottimizzare al massimo i costi di gestione delle flotte aziendali, l’attenzione alla soddisfazione dei conducenti per i quali la vettura aziendale rappresenta uno dei benefit maggiori e l’impegno ambientale, sono temi ormai imprescindibili per le aziende modernamente organizzate. Con Fleet Balance, vera innovazione per il noleggio a lungo termine, si può ottenere tutto questo, centrando l’equilibrio desiderato tra controllo dei

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costi, soddisfazione dei driver e sostenibilità ambientale. Questi tre aspetti chiave sono tra loro strettamente correlati e ogni priorità che l’azienda assegna a una di queste tre aree deve tenere conto dell’impatto sulle altre per evitare conseguenze non preventivate. Questi temi fanno parte dell’agenda quotidiana di ogni fleet manager chiamato a rispondere a domande quali: come posso ottimizzare la car policy aziendale senza compromettere la

soddisfazione dei conducenti? Oppure, come posso ridurre le emissioni della mia flotta con le limitate risorse economiche a disposizione, garantendomi il consenso dei conducenti?

Tre aspetti chiave Fleet Balance nasce proprio in risposta a queste esigenze integrando all’interno di un unico strumento consulenziale tutte le soluzioni migliori che riguardano i tre


Pianeta

aspetti chiave di “Profitto”, “Persone”, “Pianeta”. Fino ad oggi esistevano infatti sul mercato singole proposte dedicate al controllo dei costi o alla riduzione dell’impatto ambientale rivolte specificatamente agli utilizzatori di vetture aziendali. Scegliendo Fleet Balance l’azienda sarà supportata da LeasePlan nell’identificare l’equilibrio desiderato, che sarà successivamente messo a confronto con la situazione di partenza, con lo scopo di definire un programma di interventi personalizzato. Per ciascuna delle singole aree viene offerta da FleetBalance una serie di soluzioni dedicate e complete.

Persone LeasePlan offre un ampio ventaglio di proposte sia per misurare e incrementare la soddisfazione dei driver, sia per migliorarne lo stile di guida, con benefici in termini di sicurezza e di rispetto ambientale. Inoltre, attraverso le soluzioni di “Total Full Outsourcing” LeasePlan affianca i fleet manager nel dialogo con i driver per venire incontro alle loro esigenze di carattere commerciale ed operativo.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale Fleet Balance si integra con le modalità di monitoraggio e riduzione delle emissioni inquinanti della flotta previste da GreenPlan, la soluzione di mobilità ecocompatibile di LeasePlan. Le aziende e i loro driver vengono supportati nella riduzione delle emissioni della flotta aziendale. Grazie allo strumento informatico EcoCalculator, infatti, si possono monitorare giorno per giorno i progressi conseguiti e quindi verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. I risultati di Fleet Balance sono certificati dal successo che ha ottenuto presso alcune grandi aziende clienti, che hanno sperimentato l’approccio innovativo del nuovo prodotto. “Fleet Balance - dichiara Gavin Eagle, commercial & marketing director di LeasePlan Italia - è una soluzione integrata che consente di valutare e analizzare tutti i fattori di gestione della flotta identificando a stretto contatto con i clienti, le soluzioni più idonee in termini di sicurezza, contenimento dei costi e ambiente”. Veronica Carletti

Profitto Per le aziende che scelgono di ingaggiare una vera e propria battaglia contro i costi, LeasePlan propone Savings Accelerator. Questo innovativo strumento informatico consente di esaminare nel dettaglio tutte le voci di costo legate alla flotta aziendale e di individuare le opportunità di risparmio in un’ottica di completa trasparenza. Per il cliente un risparmio sui costi significa più denaro disponibile per la propria impresa.

L’Energy Label: strumento indispensabile per misurare l’ecocompatibilià di una flotta CarFleet luglio 2009 33




Ecologia

Calano ancora le emissioni medie delle auto Le emissioni medie delle automobili offerte sul mercato italiano sono in calo, come dimostrano le rilevazioni di LeasePlan nell’ambito del progetto GreenPlan. Si tratta di un risultato molto importante che potrebbe essere ulteriormente migliorato sostituendo le auto più vecchie ed inquinanti e seguendo qualche semplice regola di guida “ecocompatibile”

e emissioni medie di anidride carbonica (CO2) delle auto offerte sul mercato italiano sono calate. Rispetto alla situazione dell’inizio del 2008, infatti, le emissioni medie di CO2 in grammi al chilometro per le vetture a benzina sono scese da 205 a 200, per le diesel sono passate da 167 a 165 e per le auto a Gpl da 154 a 152. Ma è per quelle a metano che si è avuto il risultato migliore, e cioè un calo da 151 a 143 grammi al chilometro. La riduzione delle emissioni medie di CO2 delle auto offerte sul mercato italiano è una prova evidente dell’attenzione delle Case costruttrici all’ambiente, tematica oggi particolarmente attuale non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti.

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consumi e quindi più ecologiche. In questo modo si potrebbe ottenere un ulteriore risparmio di quasi 9 milioni di tonnellate di CO2. Si tratta di una quantità di emissioni enorme, soprattutto se si considera che l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 delle auto, fissato per il 2012 dalla Commissione Europea, equivale per tutta l’Unione a 10.000.000 di tonnellate annue. E’ del tutto evidente che un contributo importante, anche se non risolutivo per il raggiungimento di questo obietti-

vo, può venire dagli incentivi alla rottamazione recentemente rinnovati. Ma è altrettanto evidente che un notevole contributo si può ottenere anche incentivando l’acquisto di vetture Euro 4 usate con contestuale rottamazione di vetture Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, che sono nella loro maggioranza auto con più di dieci anni di età e con livelli di emissioni inquinanti molto elevati e che pertanto comportano pesanti effetti sulla qualità dell’aria, soprattutto delle nostre città.

Un ulteriore calo La particolare attenzione nei confronti delle emissioni delle automobili è dettata dal fatto che nel nostro Paese il trasporto su strada ha una grande responsabilità nel totale delle emissioni di gas serra. Per far fronte a questa emergenza occorre ovviamente incentivare gli acquisti di autovetture Euro 4 o Euro 5 a basse emissioni. Per ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 (uno dei gas serra responsabili dell’innalzamento della temperatura del pianeta) è infatti indispensabile stimolare un’accelerazione del rinnovo del parco circolante, favorendone l’ammodernamento con l’immissione di vetture più sicure, più parsimoniose nei CarFleet luglio 2009 36

I carburanti gassosi (metano e Gpl) hanno i più bassi valori di emissioni di CO2


Comportamenti di guida

Lo stile di guida ha una grande importanza per ridurre le emissioni nocive

Una corretta manutenzione Di grande importanza, poi, si rivela la promozione di una corretta manutenzione delle auto circolanti, in quanto il livello delle emissioni inquinanti è molto più elevato per le vetture non sottoposte a periodica manutenzione. Per queste ragioni è quanto mai opportuno che automobilisti ed autorità preposte ai controlli riservino maggiore attenzione alla messa a punto delle vetture ed alle verifiche periodiche dei gas di scarico e del livello delle emissioni inquinanti. Una manutenzione puntuale, poi, può apportare anche vantaggi economici. Secondo l’Unione Europea, infatti, far controllare periodicamente la pressione delle gomme può far ottenere un risparmio sul consumo di carburante del 4%. Questo perché una pressione troppo bassa provoca una resistenza maggiore al rotolamento con conseguente aumento del consumo di carburante. Sempre secondo l’UE, circolare con una pressione insufficiente può portare ad un maggior consumo dei pneumatici del 45%. Allo

stesso modo però anche una pressione troppo elevata ha i suoi effetti negativi sui consumi. Una usura irregolare del battistrada riduce infatti la durata delle gomme rendendo più frequenti le sostituzioni dei pneumatici. Anche cambiare le candele e il filtro dell’aria quando previsto contribuisce a far lavorare meglio il motore ottimizzando la miscela aria/carburante e diminuendo i consumi. Fondamentale quindi curare la manutenzione eseguendo i controlli previsti dalla Casa costruttrice.

Le quantità di emissioni nocive prodotte da un’automobile, poi, possono essere diminuite anche adottando una guida corretta e intelligente, che può portare ad un risparmio di carburante e quindi di emissioni fino al 10-15%. Basta seguire alcune indicazioni, a partire da quando si mette in moto l’automobile al mattino per andare al lavoro. Dopo aver avviato il motore bisogna partire subito e lentamente, evitando di far riscaldare il motore a veicolo fermo, né a regime minimo, né a regime elevato. In questo modo si può ottenere un riscaldamento più veloce e si può evitare un aumento di consumi con conseguente usura degli organi meccanici. È importante, poi, tenere un’andatura regolare, senza troppe alternanze di frenate ed accelerazioni, che incidono molto sui consumi di carburante e quindi sulla quantità di emissioni nocive prodotte. Allo stesso fine è utile mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme e passare alla marcia superiore il più presto possibile. Le manovre inutili quali colpi di acceleratore quando si è fermi o poco prima di spegnere il motore comportano un aumento dei consumi notevole. Infine in caso di sosta o di fermata è sempre consigliabile spegnere il motore. Vincenzo Conte

Media delle emissioni di CO2 nelle autovetture commercializzate in Italia Alimentazione

Emissioni di CO2 (grammi per km) Gennaio 2008

Gennaio 2009

150,52 153,99 167,08 205,10

142,55 152,27 164,53 199,67

Metano Gpl Diesel Benzina Fonte: Ufficio Studi LeasePlan Italia

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Novità

di Lodovico Basalù

CITROËN C3 PLURIEL CHARLESTON, OMAGGIO ALL’ANTENATA

Ecologia Comfort

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Capacità di carico W

Se la Golf resta la primadonna incontrastata nel listino Volkswagen e destinata a battere i suoi stessi record di produzione, la Polo non è certo da meno. Il nuovo modello, che viene presentato in questi giorni e che sarà commercializzato da settembre, riprende le linee della sorella maggiore, giunta alla sesta generazione, in particolare per quel che riguarda il frontale, ma non solo. La piattaforma della nuova Polo, per la cronaca, sarà adottata anche dalla futura Audi A1. Tra i motori spiccano il 1.2 litri turbo da 102 CV a benzina e il TDI da 75 CV. In particolare il propulsore da 102 CV si è dimostrato straordinariamente efficiente ed è apprezzato per i consumi davvero ridotti. Anche il diesel da 75 CV si conferma tra i campioni nel campo delle basse emissioni di CO2 e dei consumi di gasolio.

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VOLKSWAGEN POLO, PROSEGUE LA TRADIZIONE

Ecologia Comfort

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LANCIA YPSILON E MUSA ECOCHIC, LA NUOVA FRONTIERA DEL GPL

Ecologia Comfort

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Ve la ricordate la 2CV? Rimase in produzione dal 1948 al 1990, anni in cui i modelli più popolari, ma non solo, avevano lunga vita. La “deux chevaux” segnò un epoca, frutto dell’abile matita dell’italiano Bertoni, che si ispirò a uno schizzo di Le Courbousier. La C3 Pluriel Charleston ricalca – compresa ovviamente la livrea – la nobile antenata, contesa cioè dai piccoli collezionisti, quelli che vogliono un’auto d’epoca senza dover lasciare a secco il conto corrente. L’accoppiata di colori è chiaramente il rosso-bordeaux, gli interni in tono con la filosofia radical-chic della vettura. Tra i motori spiccano l’1.4 e il 1.6 16V a benzina, quest’ultimo con 110 CV. La velocità è di 188 Km/h, con un consumo medio di 15,2 km/litro. Non manca il diesel, di 1.4 litri e 68 CV, che in media percorre ben 22,2 km/litro. I prezzi vanno da circa 19.000 euro a 20.700 euro.

Capacità di carico W

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Capacità di carico W

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E’ chiaro che la politica del gruppo Fiat punti tutto sulle alimentazioni alternative. A cominciare dal metano e dal Gpl. Gli ordini dei modelli così equipaggiati hanno fatto segnare un passo in avanti quantitativamente per Ypsilon e Musa del 44% di preferenze per l’alimentazione a Gpl, con il motore 1.4 a benzina da 77 CV. Sono modelli questi che si distinguono per le caratteristiche di lusso non disgiunte da quelle oggi particolarmente richieste dell’ecologia. Da qui il termine “Ecochic”, che racchiude il significato della campagna pubblicitaria. Tra l’incentivo statale di 2.000 euro, la rottamazione di 1.500 e il contributo Lancia di altri 1.500 euro, chi sceglie Ypsilon e Musa a Gpl gode di listini più che competitivi, che partono da 9.000 euro per la Ypsilon e da 12.500 per la Musa. Prezzi interessanti per un marchio blasonato come Lancia.


Presto vedremo una nuova famiglia di propulsori, denominata Multiair sulla riuscita Alfa Romeo MiTo. Si tratta di una linea di propulsori che sfrutta una inedita tecnologia per la gestione della fasatura e dei cicli di apertura delle valvole. La tecnologia in questione prevede l’utilizzo di nuove testate, dotate di attuatori elettroidraulici. Una delle prime caratteristiche è che ogni cilindro può avere una impostazione di apertura e fasatura. Questo permette di recuperare i gas di scarico e di risparmiare energia, circa il 10%, grazie ad un minore pompaggio dei pistoni. Un linguaggio tecnico che ben si addice alla tecnologia Alfa Romeo. In particolare, la MiTo Multiair, dispone di una potenza massima di 165 CV, più che adeguati alla storia e alla tradizione sportiva del marchio del Biscione.

ALFA ROMEO MITO 1.4 MULTIAIR, IL FUTURO È GIÀ COMINCIATO

Ecologia Comfort

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TOYOTA VERSO, EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Ecologia Comfort

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Capacità di carico W

Terza generazione per la Renault Scénic che completa in pochi mesi la famiglia Mégane. La novità è che in Italia chiamiamo Scénic quella che fino ad ora abbiamo chiamato Grand Scénic, ovvero solo con carrozzeria lunga. Spazio anche alla versione 5 posti, che però guarda più al mondo dei crossover con una caratterizzazione più sportiveggiante, sia estetica sia per ciò che concerne i motori. Come dimostra la X-Mode sulla quale è pure previsto il nuovo 1.4 Turbo da 130 CV a benzina. Tre gli allestimenti (Comfort, Dynamique e Luxe), che abbinati con i vari motori danno una gamma di 9 modelli che partono dai 20.500 euro della 1.6 Dynamique per finire ai 29.750 euro della 2.0 dCi Luxe Proactive automatica. La versione che si accaparrerà il 70% dei favori sarà la 1.5 dCi Dynamique a 23.750 euro.

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Capacità di carico W

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La Verso è uno dei modelli di punta della Casa giapponese. Logico dunque aspettarsi una sua evoluzione continua. Cosa che alla Toyota hanno puntualmente fatto, specialmente lavorando in termini di abitabilità, con i 7 passeggeri a bordo che ora viaggiano in business class. Piacevole – e rivisto anch’esso – il look generale. Tre gli allestimenti: Base, Mid e High, il più accessoriato. I prezzi partono da 19.600 euro. Sul fronte motori, il propulsore più adatto è certamente il 2 litri turbodiesel da 126 CV, con prestazioni più che adeguate, consumi medi contenuti (18,2 km/litro) e soprattutto l’omologazione Euro 5. Per quel che concerne i motori a benzina, si parte da un 1.6 litri Valvematic da 132 CV. Il vano di carico varia da 198 a 1.645 litri. I prezzi sono compresi tra 19.600 euro e i 23.800 euro.

RENAULT SCÈNIC, UN’ICONA CARA ALLE RÈGIE

Ecologia Comfort

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Novità Lievi modifiche all’esterno. E tanta cavalleria sotto al cofano. La Seat è un marchio giovane, sportivo, come vuole il gruppo Volkswagen. Tra i motori ora debutta il 4 cilindri di 1.8 litri TSI da 160 CV, che permette di raggiungere i 213 km/h e di passare da 0 a 100 km/h in 7”9. Il consumo medio è di 14,7 km/litro. I motori a benzina a iniezione diretta sono ormai la svolta per il futuro. Con una formula semplice: piccole cilindrate e sovralimentazione. La nuova Seat Leon può anche disporre del cambio DSG a doppia frizione, lo stesso della Golf GTI. E di un ottimo turbodiesel, ovvero un 2.0 TDI da 170 CV, che percorre in media 18,9 km/litro, toccando i 214 km/h. Al vertice della gamma, la Leon Cupra. Con il 2.0 TSI eroga 240 CV, la velocità è di 247 km/h.

SEAT LEON, LA POTENZA NON BASTA MAI

Ecologia Comfort

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Capacità di carico W

Che dire della Golf GTI? E’ un’icona, un modo di essere, di interpretare l’automobile. Nel 1976 lanciò una moda. Da quella prima versione, leggera e cattiva, che badava poco ai fronzoli, si è arrivati a quella odierna. Oggi le prestazioni – sempre eccezionali grazie al 2.0 TFSI 4 cilindri turbo da 210 CV – possono essere gestite meglio, e soprattutto godendo di un maggiore comfort. La velocità massima è di 240 km/h, l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in soli 6”9, il consumo medio è di 13,7 km/litro. Il prezzo parte da circa 27.000 euro. Disponibile sia il cambio manuale a 6 rapporti sia l’automatico-sequenziale a doppia frizione DSG. Due i terminali di scarico che lasciano intendere le intenzioni sportiveggianti di questa Volkswagen di grande tradizione.

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VOLKSWAGEN GOLF GTI, NEL SEGNO DEL MITO

Ecologia Comfort

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VOLVO S80, DIESEL VITAMINIZZATO

Ecologia Comfort

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Capacità di carico W

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Capacità di carico W

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La berlina di prestigio della Casa svedese si presenta più moderna e con una linea affinata, ma aggressiva. L’effetto novità arriva da un muso ridisegnato, che non è stato l’unico particolare oggetto di revisione. Oltre alla carrozzeria, i tecnici della Volvo hanno modificato anche gli interni. Il posto guida è più ergonomico, il volante ha un nuovo design, la strumentazione è più leggibile. Sulla berlina svedese debutta anche l’ultima evoluzione del motore turbodiesel, siglato D5. Dotato di un doppio turbocompressore, il 5 cilindri di 2.4 litri è ora in grado di erogare ben 205 CV con una velocità massima superiore ai 220 km/h. Impressionante la coppia massima, di 420 Nm. I consumi parlano di una percorrenza media di 16,1 km/litro. I prezzi della turbodiesel più potente partono da circa 41.000 euro.


Alle già note caratteristiche delle sorelle minori – quanto a motori – le nuove X5 M e X6 M (nella foto) aggiungono un’aspetto ancora più aggressivo, assetto ribassato, ruote da dragster, ma soprattutto un motore di 4.4 litri V8 sovralimentato da due turbo, per una potenza complessiva di 555 CV. Un valore che permette prestazioni mozzafiato, con una velocità massima di 275 km/h è una accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 4”7. Roba da Porsche 911, insomma. Anzi, proprio in tema di Porsche, con i suoi 555 CV, le nuove Bmw superano il valore denunciato dalla più potente delle Porsche Cayenne. E’ una sfida esaltante tra supercar. Al momento di andare in stampa non sono stati ancora resi noti i listini ufficiali della X5 M e della X6 M, in vendita da settembre.

BMW X5 M E X6 M, CAVALLERIA RUSTICANA

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AUDI R8 V10 SPIDER, 500 CV ALL’ARIA APERTA

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Debutta in piena estate la prima auto ibrida di serie della casa tedesca. Si chiama S400 BlueHybrid, ed è spinta da un 3.5 V6 a benzina da 279 CV, abbinato a un propulsore elettrico da 20 CV. La coppia complessiva sfiora i 40 kgm. E’ capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 7”2, con una percorrenza media di 12,7 km/litro. Un valore eccellente, specie considerando la massa della vettura. E' la prima auto di serie con batteria agli joni di litio. Dispone inoltre del modernissimo cambio automatico a 7 rapporti 7G-Tronic, della funzione Start&Stop, di gomme a bassa resistenza e del recupero dell'energia frenante. In queste condizioni, e con una ottimizzazione di tutte le funzioni del motore, le emissioni di CO2 scendono ad livello molto basso (186-189 gr/km) considerando il peso della vettura.

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Capacità di carico W

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Ancora un po’ di pazienza. Solo verso ottobre di quest’anno si potrà vedere infatti la versione aperta dell’Audi R8 (immagine non ancora disponibile), già ampiamente collaudato nell’allestimento coupè (nella foto). Rimangono dunque invariate le caratteristiche meccaniche, che parlano di un motore V10, la stessa unità di base della Lamborghini Gallardo, che eroga 525 CV a 8000 giri/min, un valore che permette all’Audi R8 di toccare i 316 km/h, con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 3”9. Il listino sarà prossimo, per la versione scoperta, ai 160.000 euro. Il cambio è del tipo R-tronic. La trazione è ovviamente integrale, una caratteristica insita nel Dna di molti modelli della Casa degli anelli. Che quest’anno, lo ricordiamo, festeggia il centenario dalla sua fondazione.

MERCEDES S400 BLUEHYBRID, LA PRIMA VOLTA DI STOCCARDA

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Usato

Auto usata, l’altra faccia della luna Gli incentivi alla rottamazione attualmente in vigore per le vetture “ecologiche” stanno penalizzando il mercato dell’usato, che risente in maniera pesante della concorrenza del nuovo agevolato. Una soluzione potrebbe essere la promozione di incentivi usato su usato. E’ stato questo uno degli argomenti discussi in un convegno sull’auto usata che si è tenuto all’Università di Bologna

Da sinistra a destra: Angelo Zambetti, Fabio Leggeri, Francesca Zampa, Franco Oltolini, Jaromír Hájek, Gian Primo Quagliano, Elisa Montaguti, Sirio Tardella e Massimiliano Amati

econdo una rilevazione condotta dal Centro Studi Promotor una percentuale molto alta di concessionari vede negli incentivi attualmente in vigore il principale fattore di sostegno della domanda di auto nuove, ma allo stesso modo gli stessi concessionari li indicano come il principale elemento di freno della domanda di auto usate. E’ stato questo uno dei dati di partenza da cui si è sviluppata la discussione nel rituale convegno sull’auto usata organizzato dalla Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna in collaborazione con CarNext. Dai lavori del convegno è emerso anche che per le auto

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usate, al di là di segmenti di mercato che conservano ancora buone possibilità di commercializzazione, esiste una situazione che, in questa fase, appare decisamente peggiore di quella delle vetture nuove. Sempre dalle inchieste del Centro Studi Promotor emerge infatti che per i concessionari stanno aumentando le giacenze di usato invenduto e tende a ridursi il traffico di visitatori nelle aree destinate all’esposizione e alla vendita.

attraversando. “Stanno però cominciando ad operare - ha messo in evidenza Giada Michetti, amministratore delegato di Promotor International, in apertura dei lavori - i primi meccanismi virtuosi di mercato che potrebbero portare ad una reale inversione di tendenza. La ripresa potrebbe derivare, oltre che da un auspicabile accesso facilitato al credito al consumo, da due segnali concreti: l’aumento delle immatricolazioni delle auto e il rimbalzo degli ordinativi all’estero”.

Inversione di tendenza E’ stato inoltre affrontato il tema della crisi economica, causa principale delle difficoltà che il mercato dell’auto, sia nuova che usata, sta

Strutture specializzate La discussione nel convegno è quindi proseguita una relazione che ha fatto il punto sugli ultimi dati


statistici (grazie all’intervento di Sirio Tardella, direttore servizio statistico Unrae). Da questa relazione è emerso quanto il mercato dell’usato in Italia si sia notevolmente evoluto, sviluppando una forte corrente di esportazione e dando vita a strutture specializzate nel commercio dell’usato che puntano ad offrire al pubblico un prodotto di qualità oltre che garantito, come previsto dalla normativa italiana ed europea. Un aspetto preoccupante emerso dai lavori è però costituito dal fatto che, soprattutto negli ultimi anni, il mercato italiano dell’usato ha trovato un sostegno importante nella possibilità di esportare un numero crescente di autovetture verso i Paesi europei in cui il processo di motorizzazione di massa è di recente sviluppo. Proprio in questi Paesi, che negli ultimi anni hanno assorbito quote crescenti di auto usate italiane, la crisi dell’economia e dell’auto è però particolarmente forte.

Online Un particolare rilievo, poi, sta assumendo l’utilizzo di internet, come è emerso dall’intervento di Franco Oltolini, direttore di CarNext (società del Gruppo LeasePlan specializzata nella commercializzazione di auto usate), che ha illustrato l’esperienza della sua organizzazione nelle aste online. Un altro importante cambiamento che è avvenuto nel mercato dell’auto usata negli ultimi anni è quello relativo al comportamento dei consumatori, che, come ha sottolineato Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor “oggi sono sempre più informati ed esperti. Questo pone l’accento sulle strategie di marketing e sull’importanza di una sempre più stretta collaborazione tra Case automobilistiche e concessionari”.

importante per l’intero settore automotive. “In particolare - ha sottolineato Jaromír Hájek, managing director di LeasePlan Italia per quanto riguarda il comparto del noleggio a lungo termine il corretto funzionamento del mercato dell’usato è fondamentale dal momento che la redditività del settore è determinata dal valore residuo del veicolo da rivendere al termine del noleggio”. Hájek ha continuando dicendo che “se il Governo dovesse riprendere in esame il problema del sostegno alla domanda automobilistica dovrebbe eliminare o ridurre al minimo la tassa sui trasferimenti di proprietà, uniformando quindi sotto questo profilo la situazione italiana a quella europea, oltre a prevedere la possibilità di istituire incentivi usato su usato”.

Benefici ambientali Tra l’altro dall’introduzione di questo tipo di incentivi deriverebbero grandi benefici anche per l’ambiente perché i proprietari di auto particolarmente vecchie non sono in grado di acquistare un’auto nuova neppure con incentivi alla rottamazione, ma potrebbero invece rottamare la loro vettura molto inqui-

nante ed acquistare un usato più recente, e quindi più sicuro ed ecologico. Hanno partecipato al convegno anche Angela Montanari, preside della Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, che ha ospitato il convegno, ed Elisa Montaguti, direttore Master in analisi e gestione del settore dell’automobile e professore di marketing dell’Università degli Studi di Bologna. Per i concessionari è intervenuto Angelo Zambetti, responsabile usato di Sagam. Francesca Zampa, dirigente ufficio normativo e controllo direzione servizi delegati di ACI, che ha fornito i primi dati sull’andamento degli incentivi promossi quest’anno. Massimiliano Amati, analisi di mercato Quattroruote, ha fatto luce su come stanno andando le quotazioni delle auto usate, mentre Fabio Leggeri, responsabile remarketing di Volkswagen Group Italia, e Maurizio Cremonini, responsabile di Fiat Group Used Cars & Rac, hanno riportato il punto di vista delle Case automobilistiche sulla questione dell’usato. Veronica Carletti

Mercato fondamentale Nei lavori è comunque emerso che il mercato dell’usato rimane molto

Il folto pubblico che ha seguito con interesse le relazioni al centro del convegno sull’usato CarFleet luglio 2009 43


Prova su strada

Audi A6 e Avant Fleet Edition: su misura per auto aziendali L’Audi perfeziona ulteriormente la A6 con motori potenti che, grazie alle tecnologie innovative adottate, fanno registrare una riduzione dei consumi del 15% circa per tutta la gamma. La Fleet Edition è un allestimento speciale collegato alle versioni con motori turbodiesel di 2 litri della famiglia TDI. Cambio a 6 marce con rapporti lunghi ed emissioni di CO2 al di sotto dei 140 gr/km

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i chiama Fleet Edition e, come indica il nome stesso, è un modello speciale che si rivolge espressamente al mercato delle auto aziendali e del noleggio a lungo termine. Si inserisce nella già di per sé gamma ricca della A6 che comprende, per la berlina e per la station, ben 36 versioni ciascuna. In questo caso Audi considera Fleet un allestimento disponibile per due specifiche motorizzazioni (2.0 TDI da 136 e 170 cavalli), le più adatte per un utilizzo da auto aziendale. Per avere A6 e A6 Avant Fleet Edition bisogna aggiungere al prezzo di listino 1.736 euro. In cambio si ottiene una serie di accessori che rendono la vettura ancor più pratica e comoda nell’uso quotidiano. Accanto ai comandi vocali troviamo infatti il display a colori per le informazioni al pilota, il DVD, il navigatore Plus con MMI (il noto sistema Multi Media Interface con rotellone per la selezione delle funzioni), radio e disco fisso per immagazzinare la musica preferita, volante multifunzionale, cerchi in lega di alluminio fucinato a 7 razze per gomme 225/50 R17, sistema di parcheggio Plus e tessuto dei sedili in Arkana.

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Funzionalità e valore residuo Audi A6 e la sorella minore A4 (assieme alle varianti Avant) sono da tempo tra i modelli più gettonati per un uso aziendale: ciò dipende dalla funzionalità delle due vetture e dall’interessante valore residuo che riescono a spuntare all’atto della loro sostituzione. Personalmente ritengo che al suc-

La parte posteriore della nuova Audi A6 caratterizzata da uno spoiler sul bagagliaio

cesso di A6 abbiano contribuito non solo la ben nota affidabilità, il comfort, l’abitabilità e la sicurezza, ma anche la linea, moderna e pulita, e soprattutto la personalità che questa vettura esprime da quando è stata arricchita da un frontale così aggressivo che la rende inconfondibile. E’ stata la prima infatti ad indossare la calandra a “muso lungo” SingleFrame destinata a diventare l’immagine dello stile di famiglia Audi. Era il marzo 2004 e la A6 si presentò al pubblico con questa nuova “faccia” che davvero non passa inosservata inaugurando una stagione di interventi sui frontali di molti modelli

importanti di numerose Case tendenti ad evidenziare il marchio e a caratterizzare in maniera decisa l’appartenenza del veicolo ad una ben precisa gamma. Oggi A6, insieme con la “sorella” Avant, rappresenta un esempio di successo duraturo nel difficile segmento medio-alto, un successo che discende non solo dalle doti estetiche, ma anche dalle qualità tecniche dei motori e dalla disponibilità nella gamma della trazione integrale permanente, ideale per scaricare senza problemi al suolo la esuberante potenza che questi propulsori sono in grado di erogare.

Frontale aggressivo

Dati tecnici e per l’impiego aziendale dell’Audi A6 2.2 TDI 136 cv Fleet Edition Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione

1.968 cc 136 cv 4,92 x 1,86 x 1,45 m 1.520 kg 10,3” (da 0 a 100 km/h) 208 km/h Manuale a 6 marce Trazione anteriore

(*) percorrenza annua 30.000 km

Costo di esercizio al km (*) 0,69 Consumo medio 17,2 km/litro Capacità di carico da 546 a 1.660 litri Comfort ✭✭✭✭✩ Silenziosità ✭✭✭✭✩ Sicurezza ABS SI ESP SI Antislitt. SI

Ma vediamo qual è lo stato dell’arte attuale di A6. Iniziamo dalla linea che è quello che colpisce a prima vista. Detto del frontale aggressivo, che ha il pregio di fare individuare immediatamente l’appartenenza del modello alla Casa di Ingolstadt, si notano le due nervature delle fiancate che sottolineano in un certo senso la possanza dei fianchi atletici ed i generosi passaruota che lasciano intuire le performance velocistiche di cui la vettura è capace. La caratterizzazione di CarFleet luglio 2009 45


Prova su strada questo modello, forte nel frontale, appena accennata lungo le fiancate, si stempera nella parte posteriore leggermente arrotondata con un ampio portellone (Avant) e luci di dimensioni contenute e di forma orizzontale. La ricerca della linea affascinante non ha inciso sulla razionalità delle scelte per quel che riguarda ad esempio la capacità del vano bagagli che è di 546 litri per la berlina e di 565 per la Avant (che possono diventare 1.660 con i sedili posteriori ribaltati). Le dimensioni generose (4,92 x 1,86 x 1,45 metri) contribuiscono in maniera determinante a regalare spazio vitale a pilota e passeggeri, anche a quelli che siedono dietro grazie ad un passo di 2,84 metri. Ma incidono pure sulla sicurezza tant’è che A6 ha conquistato le cinque stelle nei crash test di EuroNCAP. A queste qualità si aggiunge una elevata rigidità torsionale che favorisce una guida precisa, soprattutto nelle curve più impegnative dove non è mai necessario correggere la traiettoria impostata. La precisione dello sterzo sta alla base del piacere di guida che la A6 offre alla propria clientela: in aggiunta troviamo, come consigliabile optional, le

sospensioni pneumatiche “Adaptive air suspension” con quattro programmi e con tre livelli di altezza dal suolo. Sono un mix ideale tra handling sportivo e massimo comfort.

Motori: una gamma articolata Passiamo ora ai motori. La gamma A6 è ricca ed articolata contando cinque propulsori a benzina e quattro a gasolio. Per questa nostra prova la scelta però è limitata ai 2 litri turbodiesel della famiglia TDI con 136 o 170 cv e con cambio manuale a 6 rapporti (oppure Multitronic a variazione continua). In particolare i tecnici Audi sono intervenuti per massimizzare il rendimento del propulsore da 136 cv e per migliorare l’aerodinamicità (Cx 0,28) abbassando di 20 millimetri la carrozzeria ed inserendo un sottoscocca: il risultato finale è che a fronte di una velocità massima di 208 km/h e di uno sprint più che discreto (da 0 a 100 in 10,3”) stanno consumi da utilitaria (17,2 km/litro nel ciclo misto) ed emissioni di CO2 di appena 139 gr/km. Si tratta di risultati impensabili appena pochi anni addietro, ma va detto che su questi incidono positivamente il con-

tenimento della massa (1.520 kg) con l’utilizzo di acciai ad alta resistenza ma più leggeri, l’introduzione di un cambio che nelle marce alte ha rapporti più lunghi nonché l’indicatore del momento ideale per il cambio di marcia che compare sul cruscotto davanti agli occhi del pilota. Le finiture impeccabili, l’abitacolo spazioso ed il motore silenzioso rendono piacevole il viaggio sulla A6 Fleet Edition. Il comportamento stradale, grazie alle sofisticate sospensioni (quadrilateri davanti, multilink dietro) è sempre sicuro anche grazie ad un assetto rigido. Infine da segnalare le dotazioni complete sul fronte della sicurezza attiva e passiva. C’è, tra gli altri, il monitoraggio della pressione dei pneumatici, il climatizzatore automatico, sintolettore Cd con Mp3, il display di grandi dimensioni comandato dal MMI alla base della consolle centrale. Tra gli optional più interessanti la videocamera posteriore per l’assistenza visiva alle manovre di parcheggio, i fari Xenon plus e l’Adaptive Cruise Control che mantiene automaticamente la distanza prefissata dal veicolo che precede.

La Audi A6 Avant resta sempre un modello molto richiesto dalla clientela per la capacità di carico e per le prestazioni velocistiche CarFleet luglio 2009 46


Prova su strada

Renault Clio SporTour, una “baby” tuttofare Appartiene alla categoria delle station wagon compatte e deriva dalla berlina con l’aggiunta di 21 cm in coda per ospitare un gran numero di bagagli. Con il turbodiesel 1.5 dCi da 85 cv supera i 170 all’ora pur riuscendo a percorrere 22,7 km con un litro di gasolio (19 km in città). Grande silenziosità nell’abitacolo e finiture di qualità come sulla Clio a 3 o 5 porte

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Prova su strada ulle station wagon in Italia il sole non tramonta mai. E’ un tipo di auto che continua a mantenere un buon indice di gradimento. Ora poi che l’imperativo è contenere le dimensioni ed il peso per consumare ed inquinare sempre meno si sta facendo largo sul nostro mercato una nuova categoria di “familiari”, le cosiddette “baby station”, 5 posti con una lunghezza a cavallo dei 4 metri e con una capacità di carico dei bagagli che arriva a sfiorare i 1.500 litri. Si tratta di solito della versione “giardinetta” di modelli di grande diffusione del segmento B che hanno aggiunto centimetri ed un bel portellone alla coda per trasformarsi in mezzi tuttofare, da famiglia come da lavoro o da tempo libero.

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Versatilità da station wagon La Renault si è inserita brillantemente in questo settore con la Clio alla quale ha aggiunto 21 centimetri in coda per il vano bagagli e per il portellone in modo tale da regalarle quella versatilità che la clientela cerca in una station wagon. La linea resta bella e filante, la ricchezza tecnologica invariata rispetto alla berlina così come il posto guida e la configurazione dei sedili nonché gli allestimenti: di

Dati tecnici e per l’impiego aziendale della Renault Clio 1.5 dCi 85 cv SporTour Dynamic Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione

Costo di esercizio al km (*) 0,38 Consumo medio 22,7 km/litro Capacità di carico da 439 a 1.277 litri SComfort ✭✭✭✩✩ Silenziosità ✭✭✭✩✩ Sicurezza ABS SI ESP SI Antislitt. NO

(*) percorrenza annua 30.000 km

nuovo c’è solo il bagagliaio capiente che può ospitare le valigie di cinque passeggeri. La piccola Clio non si chiama station wagon perché alla Regie sono soliti etichettare questo tipo di vetture come SporTour, ma la sostanza non cambia: la lunghezza aumenta da 3,99 metri della berlina a 4,20, la larghezza resta invariata a 1,70, mentre l’altezza arriva a sfiorare 1,50 metri (1,497 per l’esattezza). Sale di poco la massa da 1.175 a 1.195 kg. Il modello di riferimento, che poi è anche quello della nostra prova su strada, ha sotto il cofano il 4 cilindri turbodiesel di 1.461 cc con una potenza di 85 cv. Ha una qualità che piace molto in tempi di risparmi e tagli alle emissio-

Un capiente bagagliaio può ospitare le valigie di cinque passeggeri CarFleet luglio 2009 48

1.461 cc 85 cv 4,20 x 1,70 x 1,49 m 1.195 kg 13” (da 0 a 100 km/h) 174 km/h Manuale a 5 marce Trazione anteriore

ni: con un litro di gasolio percorre nel ciclo misto ben 22,7 km ed emette solo 117 gr/km di CO2. Ma anche in città se la cava benissimo con 19,2 km/l, mentre sulle statali e nei percorsi extraurbani denuncia un brillante 25 km/l. Deve in gran parte questi risultati alla buona coppia (200 Nm a 1.900 giri) che non costringe il pilota a fare un uso frequente del cambio e ai pneumatici stretti (185/60 R15) con bassa resistenza al rotolamento. Il cambio è a 5 rapporti, bene differenziati e con gli innesti rapidi e precisi.

Gli interni L’aggiunta dei 21 centimetri in coda non ha modificato le reazioni della Clio SporTour nei cambi rapidi di traiettoria: il rollio è contenuto e non sono necessarie correzioni con il volante alla linea impostata nell’affrontare le curve. Il merito va all’avantreno McPherson con barra stabilizzatrice ed al retrotreno a ruote interconnesse. In sostanza la SporTour mantiene inalterata l’agilità della Clio berlina. Il posto di guida e le poltrone sono quelle della berlina, il volante con servosterzo elettrico è regolabile solo in altezza, il cruscotto ha due indicatori circolari, la consolle centrale è spezzata in tre sezioni con un display in alto, il diffusore dell’aria al centro ed il sistema di climatizzazione ed audio (con Cd) in basso. Il cambio infine si trova alla base in posizione tradizionale, la plancia è rivestita di plastica morbida al tatto. Airbag anteriori e laterali di serie,


presenta un’altra comodità alla luce anche del particolare che la distanza da terra del piano di carico è di soli 58 centimetri. L’apertura del portellone in larghezza raggiunge 1,27 metri; con i sedili posteriori occupati dai passeggeri i centimetri a disposizione per i bagagli in lunghezza sono 91 per una capacità totale di 439 litri. Se si abbassano i sedili posteriori si possono caricare oggetti lunghi fino a 1,56 metri, mentre in questa configurazione la capacità del bagagliaio sale a 1.277 litri. Si tratta di spazi utili in grado di soddisfare le esigenze di una vasta clientela che guarda a questa “baby station” anche in funzione della sua capacità di carico. La linea laterale resta snella e filante nonostante l’allungamento per il portellone

quelli a tendina sono optional (150 euro). Di serie anche il climatizzatore manuale, ma con l’aggiunta di circa 400 euro si può avere quello automatico. Tra gli accessori che si possono aggiungere a pagamento il controllo elettronico della stabilità ed i fari di svolta, un sistema quest’ultimo che raramente si trova su modelli di questo segmento.

Comodità di carico

Un’auto tuttofare Considerazione finale: la vettura è sorprendentemente silenziosa, bene rifinita ed assemblata e garantisce una buona tenuta di strada e una riduzione del rollio ai minimi termini. Paga 162 euro di bollo e richiede poche soste al distributore. Sono qualità da macchina tuttofare che grazie alle dimensioni compatte e ai contenuti costi di gestione può fungere indifferentemente da city car come da mezzo per viaggi lunghi con tanti bagagli al seguito.

Dotazioni a livello della berlina

Ma ciò che differenzia questo modello è la capacità di trasportare una quantità notevole di bagagli al seguito. Innanzitutto il portellone posteriore si solleva fino ad un’altezza che supera i due metri: quindi ci si può avvicinare per le operazioni di carico e scarico senza rischiare di sbattere la testa, almeno per quel che riguarda persone di statura normale. Il portellone si apre a filo di carico, il che rap-

Chi acquista una vettura con le caratteristiche della Clio SporTour di solito è interessato soprattutto a come può trasportare i bagagli e quali sono i costi di gestione del mezzo. Nell’insieme siamo agli stessi livelli della berlina comprese le cinque stelle EuroNCAP conquistate nei crash test, la chiusura centralizzata, il termometro per la temperatura esterna, i pretensionatori delle cinture di sicurezza ed i vetri elettrici nelle portiere anteriori. I freni dell’avantreno sono a disco autoventilanti, quelli posteriori a tamburo, il serbatoio infine contiene 55 litri di gasolio, il che garantisce un’autonomia superiore ai mille km. Considerando i consumi medi e gli intervalli programmati per la manutenzione è facile dedurre che i costi d’esercizio della SporTour sono davvero contenuti.

La Clio SporTour è una vettura adatta sia ad un uso cittadino che per lunghi viaggi CarFleet luglio 2009 49


Prova su strada

Peugeot 3008, crossover in abito da sera L’ultima nata di Casa Peugeot riprende la linea elegante della 308 (con la quale condivide la piattaforma) pur disponendo di una struttura da Suv compatta. Trazione anteriore, ma con il Grip Control è in grado di affrontare anche l’off road. Guida sportiva nonostante l’altezza: c’è il Dynamic Rolling che riduce al minimo il rollio. Motori diesel e a benzina: con l’1.6 HDi da 110 cv solo 130 gr/km di CO2

CarFleet luglio 2009 50


Dati tecnici e per l’impiego aziendale della Peugeot 3008 1.6 Hdi 2tronic Premium Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione

1.560 cc 110 cv 4,36 x 1,83 x 1,63 m 1.750 kg 12,2” (da 0 a 100 km/h) 180 km/h Manuale a 6 marce Trazione anteriore

Costo di esercizio al km (*) 0,48 Consumo medio 20,4 km/litro Capacità di carico da 512 a 1.600 litri Comfort ✭✭✭✭✩ Silenziosità ✭✭✭✩✩ Sicurezza ABS SI ESP SI Antislitt. SI

(*) percorrenza annua 30.000 km

n un momento particolarmente difficile per il mercato dell’auto in Italia nel quale l’acquisto di un nuovo esemplare viene soppesato ed analizzato fin nei minimi particolari, l’attenzione della clientela si sta orientando verso modelli “tuttofare” in grado di venire incontro alle esigenze più svariate e capaci di soddisfare un utilizzo del mezzo a 360 gradi per tutti i giorni della settimana, vacanze comprese. La via del successo per una Casa costruttrice passa, oggi più che mai, per le crossover che riassumono le numerose “qualità” richieste dall’automobilista moderno: essere nello stesso tempo un po’ berlina ed un po’ monovolume; essere un veicolo alto senza penalizzare però la tenuta di strada ed il piacere di guida; essere in grado di trasportare passeggeri e bagagli come una station wagon ed essere “disinvolta” quando si abbandona l’asfalto per affrontare l’off road.

I

re i contenuti di versatilità che si riscontrano ad esempio nel portellone posteriore a doppia apertura con una ribaltina molto comoda e funzionale nelle operazioni di carico e scarico dei bagagli e di quanto ci si porta appresso. L’appartenenza al marchio del Leone è evidente non fosse altro che per il maxi-logo sul cofano, appena al di sopra della calandra cromata. A proposito di quest’ultima è enorme, illeggiadrita dalle cromature, e dai fari stilizzati che si arrampicano lungo la fiancata fino ad avvicinarsi al montante anteriore. La superficie vetrata del parabrezza è di dimensioni inusuali (1,7 metri quadrati) ed ha la caratteristica di essere molto inclinata ed avanzata. Nelle versioni con il tetto in

cristallo (1,6 m2) la luminosità nell’abitacolo è straordinaria: nell’insieme le caratteristiche di Suv compatto della 3008 si diluiscono in una linea elegante che ricorda da vicino (fatte le debite proporzioni) quella della berlina da cui deriva. Chi si siede al volante della 3008 (la poltrona del pilota è sopraelevata per usufruire di una perfetta visibilità) si accorge subito che le reazioni non sono quelle di un Suv o di una monovolume: infatti il rollio nei cambi improvvisi di traiettoria o lungo i percorsi tortuosi non si avverte grazie ad un inedito sistema, il Dynamic Rolling Control, che collega i due ammortizzatori posteriori attraverso un pistone flottante ed una camera di compensazione. Svolge un’azione stabilizzatrice riducendo ai minimi termini gli effetti del rollio, di solito sensibili in una vettura con il padiglione alto.

Suv o non Suv? La 3008 ha la struttura di un Suv compatto. Arriverà tra due anni nella versione ibrida di questo modello con il motore termico davanti e quello elettrico dietro per le ruote posteriori. Ha però il Grip Control, sistema di antipattinamento “intelligente” realizzato in collaborazione con Bosch e coman-

Un’auto per tutte le stagioni Siamo alle prese con una sorta di “ibridizzazione” dei vari concetti di auto intesa come mezzo ideale per tutte le stagioni e per ogni tipo di necessità. Peugeot con grande tempismo ha cavalcato questa tendenza proponendo l’inedita 3008, una crossover nel senso più ampio del termine che riprende nel frontale l’eleganza della 308 (dalla quale ha ereditato la piattaforma), ma che per via dell’altezza (1,63 metri) e del poderoso fascione paracolpi offre anche sensazioni da fuoristrada. Senza dimentica-

Un’auto che riflette anche nelle forme i contenuti di versatilità tipici delle crossover CarFleet luglio 2009 51


Prova su strada

Nei percorsi tortuosi il rollio è ridotto al minimo e le traiettorie sono precise

dato da un manopolone alla base della consolle centrale che regola i controlli elettronici di trazione e stabilità sulla base di cinque modalità: standard, neve, fango, sabbia ed off road. Le gomme sono di tipo Mud&Snow su cerchi da 16” o in alternativa Michelin a bassa resistenza di rotolamento. La trazione anteriore aiuta nella mobilità su fondi difficili, anche se l’antipattinamento di cui è dotata la 3008 è ideale per un fuoristrada leggero. In sostanza è l’elettronica a farla assomigliare ad una 4x4.

l’Hill Holder che rende agevoli le ripartenze in salita, i proiettori bixeno direzionali, i sensori crepuscolari, di pioggia e di parcheggio, l’indicatore di pressione dei pneumatici, il freno elettrico. La versione al top si chiama Outdoor (di serie anche i cerchi da 18”); quella intermedia Tecno e quella di base Premium.

Emissioni ridotte di CO2 Il propulsore che sorprende è l’1.6 HDi da 110 cv con cambio manuale a 6 marce che oltre a regalare una piace-

vole spinta a tutti i regimi emette solo 130 gr/km di CO2 candidandosi così ai benefici statali. La potenza cresce a 150 cv con 2.0 HDi (con una versione anche da 163 cv). Due i benzina (1.6 VTI da 120 cv e 1.6 turbo da 150) piuttosto scattanti e sempre in tiro. Al volante della 3008 1.6 HDi da 110 cv (23.900 euro in allestimento Premium, 180 km/h, da 0 a 100 in 12,2”, 20,4 km/l nel ciclo misto) colpisce piacevolmente la posizione elevata del sedile che offre una perfetta visione della strada. Ma si apprezzano anche la spaziosità dell’abitacolo, la luminosità e la silenziosità frutto anche di un eccellente Cx (0,29). Cruscotto e consolle centrale sono vistosi e dalla ricca strumentazione. La versatilità di questo mezzo si riscontra nel portellone sdoppiato con una pratica ribaltina: lo spazio per i bagagli è di 512 litri se si viaggia in 5, di 1.600 invece ripiegando il divano posteriore. Da sottolineare che il piano di carico può essere sistemato a tre diverse altezze per dividere o raddoppiare se serve la superficie d’appoggio. Lo sterzo è leggero in manovra e diretto quando aumenta la velocità e consente una guida da berlina. Al comfort dei passeggeri ci pensa il Dynamic Rolling Control che riduce ai minimi termini il rollio e che regala traiettorie precise con la vettura che sembra incollata all’asfalto.

Dotazioni speciali Tra le dotazioni che sono decisamente utili a chi sta al volante ci sono l’Head Up Display ed il Distance Alert. Il primo è un piccolo schermo trasparente che si posiziona davanti al pilota e vicino al parabrezza sul quale vengono proiettati i dati significativi del cruscotto (la velocità ed altre informazioni utili) in modo tale da non costringere chi guida ad abbassare lo sguardo. L’altro apparato invece avverte il pilota, attraverso l’azione di un radar anteriore, che si sta avvicinando troppo all’auto che precede sulla base della distanza programmata. A completare il quadro di un modello superaccessoriato ci sono CarFleet luglio 2009 52

Frontale aggressivo per la 3008 con ampia presa d’aria e fanali in posizione rialzata


Prova su strada

Toyota Yaris, il “piccolo genio” più sobrio con Start&Stop L’applicazione della tecnologia Toyota Optimal Drive, che ottimizza il rendimento di motore e cambio (ora a 6 marce), consente al nuovo 4 cilindri di 1.3 litri a benzina di arrivare a 100 cv di potenza aumentando la velocità massima (175 km/h) e tagliando i consumi (19,6 km/litro). Leggero restyling per il frontale con fari di maggiori dimensioni ed ampia griglia di raffreddamento

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Prova su strada

di posizione massicce che introducono per la prima volta gli stop a Led.

che tanta curiosità (e consensi) ha suscitato al suo apparire ed anche il portellone posteriore mantiene le caratteristiche ben note di funzionalità. Come si addice ad un modello di successo sono aumentate anche le versioni che completano la gamma: per la 1.0 VVT-i a benzina sono Base, Now, Sol e Luxury Pack; Base, Sol e MM-T S per la nuova 1.3 da 100 cv. Passando ai turbodiesel gli allestimenti sono Base, Now, Sol e MM-T della 1.4 D-4D con l’aggiunta della S per la 1.4 dotata di filtro antiparticolato che ora può vantare un taglio drastico alle emissioni di CO2 (110 gr/km).

Fattori di successo

Nuove soluzioni

L’abitacolo conserva naturalmente grande abitabilità. D’altra parte non si poteva modificare uno dei fattori che hanno decretato il successo di Yaris considerando le dimensioni esterne (3,79 x 1,70 x 1,53 metri). Oggi di diverso ci sono la colorazione leggermente più scura del pannello in simil-alluminio che orna la consolle centrale, un display più grande e meglio leggibile, una nuova leva del cambio ed il volante attrezzato con i comandi audio. Di qualità più raffinata infine i tessuti delle poltrone e le plastiche. Resta invariato il cruscotto tridimensionale

E’ però sul fronte della meccanica che la Yaris 2009 si differenzia dalla serie precedente. Innanzitutto c’è il debutto del sistema Start&Stop abbinato all’evoluzione dell’1.3 a benzina potenziato a 100 cavalli. Si tratta del risultato ottenuto attraverso l’applicazione della tecnologia Optimal Drive, una sorta di filosofia del perfezionamento globale che riguarda la parte meccanica a 360 gradi. Dunque il 4 cilindri di 1.329 cc raggiunge i 100 cv di potenza grazie al raffinato sistema di doppia fasatura variabile delle valvole Dual VVT-i che regala una

Dati tecnici e per l’impiego aziendale della Toyota Yaris 1.3 5 porte Sol Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione

1.329 cc 100 cv 3,79 x 1,70 x 1,53 m 1.035 kg 11,7” (da 0 a 100 km/h) 175 km/h Manuale a 6 marce Trazione anteriore

Costo di esercizio al km (*) 0,38 Consumo medio 19,6 km/litro Capacità di carico da 363 a 1086 dm3 Comfort ✭✭✭✩✩ Silenziosità ✭✭✭✩✩ Sicurezza ABS SI ESP SI Antislitt. SI

(*) percorrenza annua 30.000 km

a Yaris è un modello che piace ai giovani, alle donne e a quanti fanno dell’auto un uso prevalentemente cittadino pur non disdegnando di utilizzarla anche per i lunghi trasferimenti. Il suo è un successo che non tramonta, come stanno a dimostrare le 590 mila unità in circolazione sulle nostre strade dal 1999, anno del lancio, ad oggi. Anche l’immagine che offre non si è appannata dal momento che la linea resta piacevole e moderna. Forse nel rispetto della regola che vuole per ogni modello anche di grande successo qualche novità ogni tre-quattro anni si è sottoposta al restyling non tanto per rinfrescare l’immagine (che regge bene nel confronto con l’agguerrita concorrenza), quanto invece per condividere con l’affezionata clientela le innovazioni tecnologiche introdotte sotto il cofano che le consentono oggi di andare più forte e di consumare meno, oltretutto a prezzi sempre supercompetitivi. Il “piccolo genio” (così la Yaris è conosciuta sul nostro mercato) ha subito in effetti da parte dei designer di Toyota un intervento leggero che riguarda soprattutto la calandra (ora più piccola) e la presa d’aria inferiore più ampia, i fendinebbia che si sviluppano in orizzontale e le profonde nervature sul cofano che le donano un look aggressivo. Anche i fari hanno dimensioni maggiori con le parabole brunite secondo la moda dello “scuro è bello”. Piccole novità pure nella parte posteriore con il paraurti un po’ meno bombato e sormontato da luci

L

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L’abitacolo ha conservato grande abitabilità pur mantenendo dimensioni compatte


Una calandra più piccola, fendinebbia che si sviluppano in orizzontale e profonde nervature sul cofano caratterizzano la nuova Yaris

migliore coppia ai bassi e medi regimi, nonchè una maggiore potenza ai regimi elevati. Il risultato finale è che ad un aumento della velocità massima di appena 5 km/h (175 km/h il limite massimo) corrisponde una diminuzione dei consumi del 15,2% con percorrenze medie dichiarate dalla Casa di 19,6 km/litro ed emissioni di CO2 pari a 120 gr/km. A questo risultato contribuisce l’inedito cambio manuale a 6 marce che viene utilizzato anche per la versione a gasolio di 1.4 D-D4, la brillante aerodinamicità (Cx di 0,30), i cerchi in lega e soprattutto il sistema Start&Stop che spegne il motore quando la Yaris è ferma ai semafori o nelle inevitabili code del traffico urbano. Per il turbodiesel la novità più significativa sta nell’utilizzo di iniettori piezoelettrici capaci di garantire una riduzione dei consumi del 6,7%. Siamo a livello di 23,8 km percorsi con un litro di gasolio senza penalizzazioni della velocità di punta, ma anzi con un miglioramento della coppia massima che arriva a 205 Nm, potenza erogata in

maniera costante tra i 1.800 ed i 2.800 giri.

Consumi minori La volontà di ottimizzare il rendimento del motore in funzione anche di un abbassamento dei consumi, che sta alla base della filosofia di Toyota Optimal Drive, si è manifestata non solo nel nuovo motore di 1.3 litri, ma ha fatto sì che anche il piccolo, miracoloso (per rendimento) 3 cilindri di 998 cc venisse coinvolto negli aggiornamenti. La potenza (69 cv) è rimasta invariata, mentre il taglio del 7,4% nei consumi consente di arrivare a percorrere 20 km tondi con un litro di benzina. Lo sprint (da 0 a 100 in 15,7”), merita di figurare nel biglietto da visita della più piccola delle Yaris. Ma torniamo alla 1.3 VVT-i della nostra prova. Le dotazioni di sicurezza sono come sempre di buon livello come dimostrano gli 8 airbag di serie compreso quello per le ginocchia del pilota. Il climatizzatore manuale può essere sostituito da uno automatico. Chi volesse arricchire ancor di più la

propria Yaris scegliendo il Luxury Pack troverebbe, tra gli altri optional, un apparato che si riscontra di solito su modelli di più elevato segmento: la chiave elettronica che apre le portiere pur restando nella tasca del proprietario e che consente l’avvio premendo semplicemente il tasto dello Start&Stop.

Piacere di guida Al volante di Yaris si riscopre il piacere di guida perché si ha l’impressione di avere sempre la vettura incollata all’asfalto: il rollio si sente appena, mentre dotazioni di sicurezza come l’antisbandamento ed il controllo della trazione garantiscono traiettorie senza incertezze. Buona la frenata grazie ai dischi in tutte e quattro le ruote e notevole il livello di insonorizzazione dell’abitacolo. In conclusione a bordo di Yaris si sta comodi anche in 5 e soprattutto ci si sente sicuri grazie alla speciale cellula di protezione. Le 5 stelle EuroNCAP sono davvero meritate. CarFleet luglio 2009 55


Prova su strada

VW Caddy Maxi Life EcoFuel: meno CO2 grazie al metano Il commerciale del Gruppo Volkswagen è cresciuto in lunghezza fino a sfiorare i 5 metri: ora ospita 7 passeggeri con i bagagli al seguito. Ha le bombole in un vano sotto il baule ed un’autonomia a gas di 570 km (che possono diventare 700 con la riserva di 13 litri di benzina). Il consumo medio è di 6 kg di metano per 100 km

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Dati tecnici e per l’impiego aziendale del Volkswagen Caddy Maxi 2.0 EcoFuel Cilindrata Potenza Lungh./largh./altezza Peso Accelerazione Velocità massima Cambio Trasmissione

1.984 cc 109 cv 4,87 x 1,79 x 1,85 m 2.370 kg 13,8” (da 0 a 100 km/h) 169 km/h Manuale a 5 marce Trazione anteriore

olkswagen marcia controcorrente, almeno nel settore dei veicoli commerciali. Infatti mentre numerose Case si sono dedicate alla produzione di furgoni in scala ridotta, a metà strada tra le derivate da vetture di serie e le mini-multispazio, il Gruppo tedesco ha preso un furgone di successo come il popolare Caddy e lo ha fatto crescere fino a sfiorare i 5 metri di lunghezza creando di fatto una sorta di anello di collegamento tra i multispazio tradizionali ed i commerciali di taglia media, nel nostro caso il Transporter. E’ nato così il Caddy Maxi, lungo 4,87 metri, largo 1,79 ed alto 1,84, disponibile in tre versioni: Van, cioè furgone con 4,2 metri cubi di capacità di carico; Kombi per trasportare fino a sette persone e merci; Life, sempre a sette posti ma più orientato verso l’impiego con passeggeri. Quest’ultimo spicca nel panorama dei minipullmini per la dichiarata vocazione ecologica: il motore di 2 litri è EcoFuel, a metano principalmente con una piccola riserva per procedere a benzina quando il gas si esaurisce. Le bombole, ospitate in un vano sotto il baule, lasciano perfettamente orizzontale e senza spigoli il pianale di carico. Hanno una capacità di 37 chili di gas naturale che consentono di percorrere 570 km. L’autonomia complessiva sale però ad oltre 700 km con i 13 litri di benzina contenuti nel piccolo serbatoio di riserva.

V

Consumo medio Capacità di carico Comfort Silenziosità Sicurezza

6 Kg metano/100 Km da 530 a 3.700 litri ✭✭✩✩✩ ✭✭✭✩✩ ABS SI ESP SI Antislitt. SI

Abitabilità per sette Il motore è il classico 4 cilindri di 2 litri di cilindrata con 109 cavalli di potenza e 160 Nm di coppia a 3.500 giri al minuto. Le prestazioni rimangono, considerando le dimensioni e la massa del mezzo, di tutto rilievo: quasi 170 all’ora, 13,8” da 0 a 100, 158 gr/km di CO2 ed un consumo medio di 6 kg/100 km, il che rende molto interessante il modello non solo sotto il profilo della eco-compatibilità, ma anche sotto quello dei ridotti costi di gestione. Il Caddy Maxi Life EcoFuel può ospitare sette persone su tre file di

posti (nella classica configurazione 2-3-2) con 530 litri di bagagli che diventano rispettivamente 1.350 e 3700 litri se i posti occupati scendono a 5 e a 2. L’accesso all’abitacolo è reso agevole dalle due porte anteriori ad ampio raggio d’apertura e dalle porte scorrevoli laterali. Dietro invece c’è un portellone e nelle versioni Van una portiera a doppio battente. Nel Maxi Life la panchetta della terza fila ha il solo schienale reclinabile, altrimenti può essere asportata; quella della seconda fila invece è ripiegabile in modalità 1/3-2/3 oppure può essere tolta per dare spazio ai bagagli al seguito. Alla luce dei quasi 5 metri di lunghezza l’abitabilità è buona anche nella terza fila di sedili: c’è spazio per le gambe ed in altezza per la testa dei due passeggeri.

Assetto da monovolume Il comportamento stradale del Caddy Maxi Life EcoFuel è paragonabile a quello di una grossa monovolume: d’altra parte questo Caddy condivide buona parte dell’impostazione tecnica con la Touran. Lo stile

Il Caddy Maxi Combi ha una lunghezza che sfiora i 5 metri offrendo così grande abitabilità CarFleet luglio 2009 57


Prova su strada freddo avvengono a benzina per passare subito dopo a metano; quelle invece a motore caldo a gas.

Facile da guidare

Fino a 3.700 litri la capacità di carico del Caddy Maxi in versione commerciale (Van)

di guida deve forzatamente tenere conto delle dimensioni e soprattutto dell’altezza del mezzo. Gli eventuali errori di impostazione in curva vengono corretti dall’Esp. Nell’insieme però i 4,8 metri di lunghezza e le oltre 2 tonnellate si

gestiscono bene da parte del pilota, anche in città dove le manovre sullo stretto sembrerebbero metterlo in difficoltà. Da sottolineare che il passaggio da metano a benzina è automatico (quando si esaurisce il gas). Inoltre le partenze a

Il posto di guida è automobilistico con il volante a tre razze verticale, il cruscotto formato da quattro strumenti circolari ed un piccolo display per le indicazioni del computer di bordo, mentre la massiccia consolle centrale ricorda da vicino molti altri modelli della Casa di Wolfsburg. Tra le dotazioni della famiglia Caddy Maxi c’è perfino il cambio DSG, una chicca per un mezzo di questo tipo. Di serie Abs, Asr e Msr (regolazione della coppia frenante del motore in scalata), airbag conducente e passeggero, climatizzatore, volante regolabile in altezza ed inclinazione, fendinebbia, alzacristalli e specchi elettrici. Di serie, per chi non vuole spendere più di 2 mila euro per il DSG, il cambio manuale a 5 rapporti. A livello di una berlina è l’insonorizzazione con il rumore del motore che resta fuori dall’abitacolo.

Gli interni del Caddy Life Style Edition sono particolarmente eleganti e pratici come siamo abituati su una berlina CarFleet luglio 2009 58



Osservatorio I numeri dell’auto aziendale

Mercato difficile per l’auto aziendale Nel bilancio dei primi cinque mesi dell’anno gli acquisti dei privati, grazie agli incentivi varati dal Governo, riescono a contenere le perdite nel 7%. Per le auto aziendali il calo è invece del 33%. Il quadro potrebbe però migliorare nel secondo semestre sia per il miglioramento del clima di fiducia delle imprese sia per un primo accenno di ripresa per l’economia reale

Mentre gli incentivi stanno dando un sostegno abbastanza significativo alla domanda di autovetture dei privati, la situazione dell’auto aziendale continua ad essere molto difficile. Il consuntivo dei primi cinque mesi chiude infatti con un calo contenuto nel 6,72% per le immatricolazioni a privati e con un calo di ben il 33,45% per le immatricolazioni ad imprese e società. All’interno di questo ultimo comparto le immatricolazioni ad uso noleggio sono poi in calo del 32,49%. L’auto aziendale è oggi penalizzata sia dalla situazione economica, tuttora molto pesante, sia dal fatto che beneficia soltanto in misura marginale degli incentivi statali. Qualcosa però sta cambiando anche per l’auto

aziendale e il secondo semestre dell’anno potrebbe essere decisamente migliore del primo. Per quanto riguarda l’economia qualche segnale positivo viene dagli indicatori di fiducia delle imprese la cui caduta si è arrestata. Per quanto riguarda in particolare l’auto aziendale Anfia e Unrae hanno chiesto al Governo di intervenire adeguando la normativa fiscale agli standard europei, reintroducendo gli ammortamento anticipati ed adottando una Tremonti-ter. Al momento di andare in stampa pare che il Governo sia disponibile ad adottare una Tremonti-ter ma la misura non dovrebbe riguardare gli autoveicoli. E questo è un vero peccato.

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’ gennaio-maggio 2009 FIAT LANCIA BMW FORD AUDI VOLKSWAGEN MERCEDES ALFA ROMEO PEUGEOT CITROEN OPEL RENAULT SMART TOYOTA VOLVO NISSAN MINI HONDA LAND ROVER CHEVROLET MAZDA SKODA HYUNDAI SEAT SUZUKI PORSCHE DODGE MITSUBISHI KIA altre TOTALE

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA PER USO NOLEGGIO

gennaio-maggio Variaz.%

Marca 50.199 15.814 14.177 13.646 12.963 12.519 11.858 11.473 8.821 7.767 6.907 6.671 6.227 5.746 4.183 3.904 2.499 2.237 2.011 1.729 1.534 1.531 1.333 1.312 1.120 920 792 700 630 4.849

88.123 19.278 15.606 22.153 13.411 19.504 17.621 13.947 11.046 7.989 17.239 19.497 6.177 6.298 5.038 6.707 2.683 2.877 3.025 3.349 2.499 2.095 1.629 2.245 1.288 1.112 852 1.673 1.553 8.176

-43,04 -17,97 -9,16 -38,40 -3,34 -35,81 -32,71 -17,74 -20,14 -2,78 -59,93 -65,78 0,81 -8,76 -16,97 -41,79 -6,86 -22,25 -33,52 -48,37 -38,62 -26,92 -18,17 -41,56 -13,04 -17,27 -7,04 -58,16 -59,43 -40,69

23,23 7,32 6,56 6,32 6,00 5,79 5,49 5,31 4,08 3,59 3,20 3,09 2,88 2,66 1,94 1,81 1,16 1,04 0,93 0,80 0,71 0,71 0,62 0,61 0,52 0,43 0,37 0,32 0,29 2,24

27,14 5,94 4,81 6,82 4,13 6,01 5,43 4,30 3,40 2,46 5,31 6,00 1,90 1,94 1,55 2,07 0,83 0,89 0,93 1,03 0,77 0,65 0,50 0,69 0,40 0,34 0,26 0,52 0,48 2,52

216.072

324.690

-33,45

100,00

100,00

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE

CarFleet luglio 2009 60

gennaio-maggio Marca

Quota 2009 Quota 2008

2008

Tornando ai dati dei primi cinque mesi dell’anno, come emerge dalle tabelle riportate in questo servizio, se consideriamo le immatricolazioni ad uso noleggio, vediamo che in testa alla graduatoria delle marche più vendute si conferma Fiat, che accusa però un calo delle vendite del 40,5%, seconda è Lancia (-9,94%), terza Ford (-36,83%), quarta Alfa Romeo (-23,12%) e quinta è Audi che, contrariamente a tutte le altre marche della top five, vede le sue immatricolazioni in crescita e di ben il 22,67%. Per quanto riguarda poi i modelli più venduti, mentre nel 2008 i primi sei posti in graduatoria erano occupati da modelli del gruppo Fiat, nel 2009 al quarto posto si inserisce la Smart Fortwo.

FIAT LANCIA FORD ALFA ROMEO AUDI VOLKSWAGEN BMW MERCEDES PEUGEOT SMART OPEL RENAULT CITROEN NISSAN VOLVO SKODA HYUNDAI MINI SEAT CHEVROLET DODGE MAZDA TOYOTA HONDA LAND ROVER MITSUBISHI JAGUAR SUZUKI CHRYSLER altre

TOTALE

gennaio-maggio Variaz.%

2009

Quota 2009 Quota 2008

2008

32.838 10.129 9.512 8.166 6.158 5.980 5.548 5.197 4.868 4.264 3.439 3.426 3.182 1.868 1.700 871 703 686 623 563 414 348 347 332 221 193 122 116 113 756

55.189 11.247 15.057 10.622 5.020 10.591 5.397 6.837 5.156 2.950 10.994 9.128 3.504 2.418 2.178 1.191 348 527 816 1.730 372 542 1.021 607 336 283 58 175 615 1.993

-40,50 -9,94 -36,83 -23,12 22,67 -43,54 2,80 -23,99 -5,59 44,54 -68,72 -62,47 -9,19 -22,75 -21,95 -26,87 102,01 30,17 -23,65 -67,46 11,29 -35,79 -66,01 -45,30 -34,23 -31,80 110,34 -33,71 -81,63 -62,07

29,14 8,99 8,44 7,25 5,46 5,31 4,92 4,61 4,32 3,78 3,05 3,04 2,82 1,66 1,51 0,77 0,62 0,61 0,55 0,50 0,37 0,31 0,31 0,29 0,20 0,17 0,11 0,10 0,10 0,67

33,07 6,74 9,02 6,36 3,01 6,35 3,23 4,10 3,09 1,77 6,59 5,47 2,10 1,45 1,30 0,71 0,21 0,32 0,49 1,04 0,22 0,32 0,61 0,36 0,20 0,17 0,03 0,10 0,37 1,19

112.683

166.902

-32,49

100,00

100,00

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE


IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’ TOP 20 - gennaio-maggio 2009/2008 N.

Marca

Modello

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

FIAT FIAT FIAT SMART LANCIA FIAT BMW AUDI LANCIA ALFA ROMEO FORD LANCIA VOLKSWAGEN FIAT ALFA ROMEO VOLKSWAGEN MERCEDES FORD OPEL PEUGEOT altre Totale

GRANDE PUNTO PANDA 500 FORTWO DELTA BRAVO SERIE 3 A4 YPSILON 159 FOCUS MUSA GOLF CROMA MI.TO PASSAT CLASSE C C-MAX ASTRA 207

gennaio-maggio 2009 Numero Quota

15.286 10.291 6.310 6.226 6.010 5.778 5.672 5.425 4.872 4.821 4.818 4.239 4.157 3.777 3.530 3.518 3.465 3.035 2.948 2.919 108.975 216.072

7,07 4,76 2,92 2,88 2,78 2,67 2,63 2,51 2,25 2,23 2,23 1,96 1,92 1,75 1,63 1,63 1,60 1,40 1,36 1,35 50,43 100,00

N.

Marca

Modello

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT ALFA ROMEO FORD VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN SMART BMW OPEL RENAULT LANCIA MERCEDES FIAT OPEL FORD MERCEDES ALFA ROMEO altre Totale

GRANDE PUNTO PANDA BRAVO YPSILON CROMA 159 FOCUS PASSAT GOLF FORTWO SERIE 3 ASTRA CLIO MUSA CLASSE C 500 CORSA FIESTA CLASSE A 147

gennaio-maggio 2008 Numero Quota

30.171 16.510 13.112 13.088 8.908 8.407 7.065 6.691 6.350 6.177 5.996 5.816 5.447 5.226 5.110 5.060 4.941 4.874 4.701 4.399 156.641 324.690

9,29 5,08 4,04 4,03 2,74 2,59 2,18 2,06 1,96 1,90 1,85 1,79 1,68 1,61 1,57 1,56 1,52 1,50 1,45 1,35 48,24 100,00

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA PER USO NOLEGGIO TOP 20 - gennaio-maggio 2009/2008 N.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Marca

FIAT FIAT LANCIA FIAT SMART FORD ALFA ROMEO FIAT AUDI ALFA ROMEO LANCIA FIAT FORD BMW VOLKSWAGEN OPEL LANCIA MERCEDES PEUGEOT VOLKSWAGEN altre Totale

Modello

gennaio-maggio 2009 Numero Quota

N.

Marca

Modello

gennaio-maggio 2008 Numero Quota

GRANDE PUNTO PANDA DELTA BRAVO FORTWO FOCUS 159 500 A4 MI.TO MUSA CROMA C-MAX SERIE 3 PASSAT ASTRA YPSILON CLASSE C 308 GOLF

12.054 6.784 4.825 4.596 4.264 3.776 3.672 3.578 3.320 2.979 2.884 2.794 2.718 2.701 2.333 2.068 2.037 1.960 1.914 1.806 39.620 112.683

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

FIAT FIAT FIAT ALFA ROMEO LANCIA FIAT FORD VOLKSWAGEN OPEL LANCIA OPEL VOLKSWAGEN FORD SMART ALFA ROMEO MERCEDES BMW CITROEN RENAULT RENAULT altre Totale

GRANDE PUNTO BRAVO PANDA 159 YPSILON CROMA FOCUS PASSAT ASTRA MUSA CORSA GOLF FIESTA FORTWO 147 CLASSE C SERIE 3 C4 SCENIC MEGANE

22.377 10.478 8.605 6.989 6.856 6.762 5.014 4.784 4.260 3.947 3.657 3.379 3.285 2.950 2.937 2.567 2.494 2.441 2.315 2.298 58.507 166.902

10,70 6,02 4,28 4,08 3,78 3,35 3,26 3,18 2,95 2,64 2,56 2,48 2,41 2,40 2,07 1,84 1,81 1,74 1,70 1,60 35,16 100,00

13,41 6,28 5,16 4,19 4,11 4,05 3,00 2,87 2,55 2,36 2,19 2,02 1,97 1,77 1,76 1,54 1,49 1,46 1,39 1,38 35,05 100,00

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE

CarFleet luglio 2009 61



Osservatorio Quanto costa l’auto aziendale Presentiamo nelle due pagine seguenti, per le auto maggiormente utilizzate nelle flotte aziendali, il costo di esercizio annuo e quello al chilometro nell’ipotesi in cui le vetture vengano acquistate e gestite direttamente dall’azienda. I costi indicati sono utili punti di riferimento per valutare la convenienza di soluzioni alternative alla proprietà Nota metodologica. I costi riportati nelle tabelle si riferiscono ad auto direttamente possedute e gestite da un soggetto economico. Si tratta quindi della configurazione massima di costo in quanto, come è noto, passando a soluzioni più moderne per disporre del parco auto, come il fleet management o il noleggio a lungo termine, si possono conseguire risparmi non indifferenti. Per costo di esercizio di un autoveicolo si intende la somma di tutti gli oneri sostenuti per acquistarlo ed utilizzarlo. Concorrono a formare il costo di esercizio un notevole numero di voci. Innanzitutto la spesa per l'acquisto dell'autovettura al netto di quanto si ricaverà rivendendola usata, quindi il costo per l'interesse sul capitale investito. Poi i costi per la tassa sulla proprietà, per l'assicurazione, per la copertura della responsabilità civile e degli altri rischi connessi al possesso e all'uso dell'auto, l'eventuale costo del garage e, se l'auto appartiene ad una azienda, anche le spese per la sua gestione. Occorre quindi considerare le spese per i consumi di carburanti, di lubrificanti e di pneumatici, i costi per le manutenzioni e le riparazioni ed infine i pedaggi autostradali, le multe e gli eventuali oneri straordinari. Il costo di esercizio di un'auto aziendale non va confuso con i costi di esercizio delle autovetture pubblicati dall'Aci o da altre organizzazioni che sono determinati facendo riferimento ad auto possedute da automobilisti privati. Una parte del costo dell'auto è certamente indipendente dal tipo di utilizzatore, ma per l'azienda vi sono costi particolari di cui occorre tenere conto. Tra questi le spese per l'amministrazione della flotta, che sono molto elevate quando l'azienda segue modalità di gestione tradizionale e cioè amministra direttamente auto di sua proprietà. Elementi considerati. Sono stati considerati tutti gli elementi rilevanti riferiti ad auto che restino nel parco auto per un tre anni e percorrano 30.000 chilometri all'anno. Il metodo di calcolo utilizzato è indicato nelle seguenti formule:

V CA 3,n = SF + SV*n dove: V CA 3,n = è il costo annuo (CA) per la vettura V che è detenuta in proprietà per tre anni e percorre n chilometri all'anno (30.000 chilometri nelle ipotesi considerate nelle tabelle) SF = spese fisse annue SV = spese variabili al chilometro n = numero di chilometri percorsi annualmente La composizione delle spese fisse annue e delle spese variabili al chilometro è riportata nelle formule seguenti: SF = D+ I + B +ARC + AIF + SG dove: D = deprezzamento annuo medio I = interesse sul capitale investito B = tassa di proprietà ARC = assicurazione rc auto AIF = assicurazione incendio-furto SG = spese aziendali di gestione SV = C + M + O + G dove: C = costo per il carburante al chilometro M = costo di manutenzione al chilometro O = costo dei lubrificanti al chilometro G = costo degli pneumatici al chilometro Per quanto riguarda la determinazione delle singole voci sono stati seguiti i seguenti criteri: DEPREZZAMENTO: si è considerato il deprezzamento medio annuo per la vettura in questione che venga rivenduta dopo tre anni e con una percorrenza di 30.000 km annui. INTERESSI: si è calcolato il costo per il finanziamento del prezzo della vettura con un tasso annuo pari al 9,125% che oggi può considerarsi medio. TASSA DI PROPRIETA’: si è fatto riferimento alle tariffe previste dalla Finanziaria 2007 per le autovetture immatricolate Euro 4. ASSICURAZIONE RC: esiste una notevole differenziazione fra le tariffe assicurative. Per le elaborazioni si è fatto riferimento a premi medi per la zona di Roma per la classe di merito 14 e per un massimale unico di 800 mila euro.

ASSICURAZIONE INCENDIO-FURTO: è stato considerato un premio annuo pari al 30 per mille. SPESE AZIENDALI DI GESTIONE: è stato considerato un costo annuo a vettura di 500 euro. E’ una stima cauta se si considera il complesso di adempimenti legati alla gestione di un'auto di un parco. COSTO PER IL CARBURANTE AL CHILOMETRO: per quanto riguarda i consumi si è fatto riferimento ai valori medi riportati nell'ultima edizione della pubblicazione dell'Aci “Costi chilometrici di esercizio di alcuni tipi di autovetture, autofurgoni e motoveicoli”. I prezzi dei carburanti considerati sono quelli medi derivanti dalla rilevazione ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico all’08/06/2009 e cioè, per la benzina euro 1,283 e per il gasolio euro 1,090 al litro. COSTO DI MANUTENZIONE AL CHILOMETRO: per questa voce si è fatto riferimento alla elaborazione dell'Aci più sopra citata. Al dato Aci è stato però aggiunto l'onere per la sostituzione dell'auto durante la manutenzione. COSTO DEI LUBRIFICANTI AL CHILOMETRO: anche per questa voce, si è fatto riferimento alla elaborazione dell'Aci più sopra citata. COSTO DEGLI PNEUMATICI AL CHILOMETRO: sono stati considerati i prezzi di listino ridotti del 15% per tenere conto degli sconti d'uso. Il valore di un treno di gomme è stato diviso per una percorrenza di 35.000 chilometri per ottenere il costo al chilometro. Costi non considerati. L'elaborazione non ha tenuto conto di costi per i quali esiste una forte variabilità a seconda del tipo di utilizzazione e cioè le spese per il ricovero della vettura, per il parcheggio, per i pedaggi autostradali e per le eventuali multe per violazioni delle norme sulla sosta o sul traffico. Si tratta però di costi che anche se di difficile determinazione vengono comunque sostenuti dall'azienda e questa situazione fa ulteriormente aumentare il costo dell'auto aziendale. Cinzia Bortolotti CarFleet luglio 2009 63


Osservatorio C OS T I D I E S E R C I Z I O D E L LE A U T O A Z I E N D AL I (Durata di possesso: 3 anni; percorrenza annua: 30.000 Km) TOTALE COSTI MARCA

Alfa Romeo Alfa Romeo Alfa Romeo Alfa Romeo Audi Audi Audi Audi Audi Audi Bmw Bmw Bmw Bmw Bmw Bmw Bmw Chrysler Citroën Citroën Citroën Citroën Citroën Fiat Fiat Fiat Fiat Fiat Fiat Fiat Fiat Fiat Fiat Ford Ford Ford Ford Ford Honda Hyundai Hyundai Hyundai Jaguar Jaguar Lancia Lancia Lancia Lancia

MODELLO

147 1.9 JTD (120) 5p Progression 159 1.9 JTDm Eco Progression 159 2.4 JTDm 200 CVSW Distinctive Q-tronic GT 1.9 JTDM 16V Distinctive A3 1.6 Attraction A4 2.0 TDI F.A.P A6 2.7 V6 190 CV TDI F.A.P A6 2.7 V6 190 CV TDI FAP Avant A8 3.0 V6 TDI F.A.P. qu. Tiptr. Q7 3.0 V6 TDI 240 CV quattro tiptronic F.A.P 118d 5 p. Attiva DPF 320d Eletta 335d Touring Eletta 530d Eletta 530d Touring Eletta 630i 730d Eletta Voyager 2.8 CRD LX Auto C3 1.4 Hdi 70 CV airdream Exc. Style C4 2.0 HDi 140CV FAP VTR airdream C4 Grand Picasso 1.6 16V Hdi FAP Elegance C5 1.8 16V 127 CV Xsara Picasso 1.6 HDI 90CV airdream Elegance Seicento 1.1 Panda 1.3 MJT 16V Emotion Punto Classic 1.2 5p Active Grande Punto 1.3 MJT 75 5p Dynamic Croma 1.9 MJT 16V Dynamic Bravo 1.4 16V Dynamic Bravo 2.0 Multijet 16 V Emotion Multipla 1.9 MJT Active Doblò 1.9 MJ (105 CV) Dynamic Ulysse 2.0 MJT (136 CV) Dynamic Focus+ 1.6 (115 CV) Ti-VCT 5p Focus 2.0 TDCi (136 CV) SW Tit. DPF C-Max+ 2.0 TDCi (136CV) DPF Mondeo 2.0 TDCi/140 5p. Titanium DPF Galaxy+ 2.0 TDCi (140 CV) DPF Civic 2.2 i-CTDi 5p. Elegance LE Getz 1.1 12V (66 CV) 5p Spec. Pack. Style Accent 1.5 CRDi VGT 4p Active Matrix 1.5 CRDi TD VGT Active MY 2008 X-Type 2.5 V6 24V Wagon Luxury X-Type 2.0D Luxury Ypsilon 1.4 16V Platino Phedra 2.0 MJT 136 CV Oro Delta 2.0 MJT DPF Platino Musa 1.3 MJT 16V 70CV Oro

CarFleet luglio 2009 64

PREZZO SU STRADA

21.981 26.651 36.651 31.101 23.601 33.831 43.901 46.201 72.151 55.751 31.051 36.601 49.651 50.201 52.701 73.351 78.531 33.961 15.141 22.151 26.436 22.551 22.536 7.841 14.141 12.851 16.051 28.601 18.101 24.451 22.401 20.051 32.651 17.151 22.401 22.901 27.651 31.151 22.851 11.621 14.751 17.141 39.751 32.101 15.601 34.501 29.651 19.151

FISSI ANNUI

9.651 10.953 14.494 12.406 9.776 13.110 16.547 17.230 25.036 20.107 12.342 14.117 18.599 18.515 19.257 25.414 27.092 13.533 6.958 9.721 10.623 9.443 9.442 4.494 6.683 6.280 7.217 11.664 7.840 10.474 9.782 9.099 12.816 7.883 9.784 9.932 11.355 12.345 10.298 5.621 6.912 7.555 15.458 12.654 7.070 13.328 11.945 8.089

VARIABILI AL KM

0,16 0,17 0,20 0,18 0,20 0,18 0,21 0,20 0,24 0,27 0,16 0,16 0,20 0,21 0,21 0,28 0,17 0,23 0,12 0,16 0,15 0,22 0,15 0,16 0,11 0,14 0,12 0,17 0,19 0,16 0,18 0,15 0,21 0,19 0,16 0,16 0,17 0,17 0,16 0,15 0,13 0,15 0,26 0,18 0,17 0,20 0,17 0,14

COSTO DI ESERCIZIO ANNUO PER 30.000 KM CON CARBURANTE

SENZA CARBURANTE

Totale annuo Costo al Km Totale annuo Costo al Km

14.592 16.031 20.425 17.916 15.681 18.450 22.785 23.318 32.187 28.069 17.117 18.956 24.662 24.740 25.561 33.686 32.229 20.284 10.690 14.525 15.128 15.985 14.037 9.267 10.121 10.432 10.950 16.770 13.465 15.329 15.041 13.505 19.182 13.531 14.652 14.855 16.505 17.589 15.045 10.164 10.913 12.188 23.163 17.967 12.254 19.325 17.060 12.282

0,49 0,53 0,68 0,60 0,52 0,62 0,76 0,78 1,07 0,94 0,57 0,63 0,82 0,82 0,85 1,12 1,07 0,68 0,36 0,48 0,50 0,53 0,47 0,31 0,34 0,35 0,36 0,56 0,45 0,51 0,50 0,45 0,64 0,45 0,49 0,50 0,55 0,59 0,50 0,34 0,36 0,41 0,77 0,60 0,41 0,64 0,57 0,41

12.433 13.990 17.678 15.482 12.539 16.370 20.351 20.885 28.890 24.223 15.351 17.073 21.994 22.228 22.971 30.036 29.404 16.987 8.963 12.446 12.930 12.335 12.075 6.495 8.434 8.353 9.105 14.376 10.369 13.249 12.490 11.229 16.395 10.482 12.454 12.618 14.190 15.156 13.044 7.623 9.108 10.108 18.681 15.730 9.251 16.539 14.980 10.359

0,41 0,47 0,59 0,52 0,42 0,55 0,68 0,70 0,96 0,81 0,51 0,57 0,73 0,74 0,77 1,00 0,98 0,57 0,30 0,41 0,43 0,41 0,40 0,22 0,28 0,28 0,30 0,48 0,35 0,44 0,42 0,37 0,55 0,35 0,42 0,42 0,47 0,51 0,43 0,25 0,30 0,34 0,62 0,52 0,31 0,55 0,50 0,35


TOTALE COSTI MARCA

MODELLO

Mazda Mazda6 2.0 CD 16V/140 CV 4p. Exec. Mazda Mazda6 2.0 CD 16V/140 CV Wag. Luxury Mercedes A 180 CDI Mercedes C 200 CDI Classic Mercedes C 220 CDI SW Classic Mercedes E 350 CDI BluEfficiency Elegance Mini Mini Cooper S Mitsubishi Pajero 3.2 16V DI-D 5p Intense Nissan Micra 1.2 16V 5p. Jive Nissan Micra 1.5d/86CV 5p Jive Opel Corsa 1.2 16V 5p Club Opel Corsa 1.3 CDTI/75CV ECOFLEX 5p Club Opel Astra 1.4 16v Twinp. 5p Enjoy Opel Astra 1.7 CDTI/110CV SW Enjoy Opel Zafira 1.9 CDTI/120 CV Enjoy Peugeot 107 1.4 Hdi 5p Sweet Years Peugeot 207 1.6 Hdi FAP 110 CV SW XS Ciel Peugeot 308 1.6 Hdi/90CV FAP 5p Tecno Peugeot 407 2.0 HDi Tecno FAP Peugeot 807 2.0 HDi FAP Norwest Peugeot 1007 1.4 Happy Renault Clio 1.2 16V Luxe 5p Renault Mègane 1.6 16v Renault Mègane 1.9 dCi/130 CV Gr. Tour S.S Except Renault Laguna 2.0 dCi/150CV Initiale Renault Modus 1.5 dCi/68 CV Expression Renault Espace 2.0 dCi/175 CV Initiale Saab 9-3 Sport Sedan 1.9 TiD DPF Linear Saab 9-5 1.9 TiD 16V Griffin Saab 9-5 1.9 TiD 16V S.W. Griffin Seat Ibiza 1.9 TDI DPF 5p Style Seat Leon 1.6 Reference Seat Alhambra 2.0 TDI DPF Reference Skoda Fabia 1.4 TDI/80 CV 5p. Style Skoda Octavia 1.9 TDI FAP Elegance Skoda Superb 2.0 TDI 170 CV FAP Elegance Smart Fortwo 1000 (52KW) MHD coupé passion Subaru Impreza 2.0R 4Q Subaru Legacy 3.0R 24V SW Spec. B E-5AT ZU Toyota Yaris 1.3 5p. Sol Toyota Corolla Verso 2.2 16V D-4D D-Cat Volkswagen Polo 1.4/69 CV TDI 5p Comfortline Volkswagen Golf 1.6 5p Comfortline Volkswagen Golf 2.0 TDI 140 CV DPF 5 p. Highline Volkswagen Passat 2.0 TDI DPF Comfortline Volkswagen Passat 2.0 TDI DPF Var 4mot. Comfortline Volkswagen Sharan 2.0 TDI DPF United Volvo S40 2.0 Kinetic Volvo V50 2.0 D Momentum Volvo V70 2.4 D (163 CV) Momentum Volvo C70 2.4 D5 20V Summum Volvo S80 2.4 D5 205 CV Summun

PREZZO SU STRADA

26.551 29.651 24.291 35.071 38.941 55.951 24.251 39.491 13.451 15.451 13.551 14.951 17.501 20.751 25.551 13.546 20.926 20.851 27.601 33.971 16.001 15.251 17.601 22.716 33.071 15.471 40.071 30.301 37.151 38.751 17.056 17.511 28.316 15.101 22.401 32.391 12.705 24.351 49.651 14.601 25.851 15.151 19.196 25.346 27.801 30.526 29.201 24.826 29.726 42.001 45.251 46.901

FISSI ANNUI

10.995 11.916 10.319 13.897 15.162 20.242 10.088 15.103 6.187 7.047 6.214 6.894 7.662 8.974 10.734 6.466 8.941 8.964 11.330 13.171 7.221 6.696 8.038 9.867 12.958 7.007 15.001 12.000 14.141 14.617 8.178 7.967 11.490 6.969 9.770 12.848 5.829 10.402 18.335 6.811 11.137 6.963 8.497 10.722 11.399 12.209 11.742 10.488 11.959 16.019 16.964 17.481

VARIABILI AL KM

0,17 0,17 0,16 0,19 0,19 0,22 0,20 0,24 0,16 0,14 0,16 0,13 0,18 0,15 0,17 0,12 0,15 0,14 0,17 0,19 0,17 0,16 0,19 0,16 0,17 0,14 0,21 0,18 0,18 0,19 0,14 0,20 0,20 0,13 0,16 0,17 0,13 0,23 0,29 0,16 0,20 0,13 0,20 0,15 0,18 0,18 0,19 0,21 0,17 0,19 0,21 0,20

COSTO DI ESERCIZIO ANNUO PER 30.000 KM CON CARBURANTE

SENZA CARBURANTE

Totale annuo Costo al Km Totale annuo Costo al Km

15.967 16.927 15.037 19.448 20.811 26.945 16.056 22.322 10.925 11.168 10.975 10.886 13.032 13.474 15.791 9.974 13.503 13.182 16.397 18.909 12.349 11.537 13.653 14.774 18.192 11.167 21.325 17.266 19.683 20.315 12.470 13.931 17.348 10.937 14.504 17.968 9.821 17.283 26.946 11.464 17.254 10.952 14.427 15.316 16.774 17.584 17.397 16.848 17.068 21.839 23.245 23.530

0,53 0,56 0,50 0,65 0,69 0,90 0,54 0,74 0,36 0,37 0,37 0,36 0,43 0,45 0,53 0,33 0,45 0,44 0,55 0,63 0,41 0,38 0,46 0,49 0,61 0,37 0,71 0,58 0,66 0,68 0,42 0,46 0,58 0,36 0,48 0,60 0,33 0,58 0,90 0,38 0,58 0,37 0,48 0,51 0,56 0,59 0,58 0,56 0,57 0,73 0,77 0,78

13.769 14.690 13.074 17.211 18.417 24.159 12.869 18.672 8.199 9.324 8.295 9.120 10.214 11.316 13.397 8.365 11.541 11.338 14.160 16.162 9.392 8.811 10.465 12.537 15.838 9.323 18.382 15.147 17.171 17.646 10.704 10.419 14.640 9.132 12.463 15.653 7.834 13.402 22.418 9.108 14.586 9.186 11.101 13.393 14.459 15.268 14.807 13.429 14.792 19.288 20.381 21.097

0,46 0,49 0,44 0,57 0,61 0,81 0,43 0,62 0,27 0,31 0,28 0,30 0,34 0,38 0,45 0,28 0,38 0,38 0,47 0,54 0,31 0,29 0,35 0,42 0,53 0,31 0,61 0,50 0,57 0,59 0,36 0,35 0,49 0,30 0,42 0,52 0,26 0,45 0,75 0,30 0,49 0,31 0,37 0,45 0,48 0,51 0,49 0,45 0,49 0,64 0,68 0,70

CarFleet luglio 2009 65





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