Presentazione PAiRES

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Progetto grafico: Studio PAiRES

Documenti di architettura/ Reperti tessili/ Reperti archeologici/ Strutture espositive di opere scultoree/ Manichini

LE BACHECHE COME STRUTTURE ESPOSITIVE E STRUMENTI DI PROTEZIONE

paidecultura | restauro | esposizione

Coordinatori: Claudia Fiore e Giovanni Calvagna

PAiRES

Contact: paires.sicilia@gmail.com


REQUISITI DELLE BACHECHE PER UNA CORRETTA ESPOSIZIONE

Sistemi di controllo del microclima Stabilizzatori di umidità: i materiali igroscopici Valutazione di alcuni parametri necessari al calcolo della quantità di gel di silice Aspetti di misura delle prestazioni di tenuta nelle teche espositive La qualità dell’aria all’interno di una vetrina Temperatura e illuminazione L'illuminazione delle vetrine Supporti Interazione dei materiali costituenti la bacheca e le opere

Premesse per la progettazione di una teca/contenitore di conservazione Il D.M. 10 Maggio 2001 suggerisce i requisiti più adatti per la progettazione della bacheca, fra i quali: • un’atmosfera controllata e facile monitoraggio di quest’ultima; • prevenzione e controllo delle sollecitazioni fisiche esterne dovute ad eventi antropici o naturali, quali, ad esempio, urti accidentali o volontari, sollecitazioni da trasporto, terremoti; • facile accessibilità in relazione al controllo diretto del manufatto, alle manutenzioni ordinarie e alle eventuali operazioni di pronto intervento conservativo; • l’aspetto estetico del contenitore all’atto della progettazione, deve essere subordinato a quello prioritario della conservazione del manufatto garantendo, al tempo stesso, la migliore visibilità e fruibilità degli oggetti esposti; • i materiali usati per la realizzazione delle vetrine e delle apparecchiature installate all’interno di esse dovranno essere inerti, cioè non produrre vapori organici acidi e dovranno preventivamente essere testati; • l’illuminazione dovrà essere dotata di filtro UV e/o termico. Pertanto la corretta progettazione è fondamentale affinché il contenitore espositivo non diventi esso stesso fattore di degrado accelerato dell’opera. La bacheca deve dare risposta a due esigenze conservative primarie: • la sicurezza, intesa come protezione degli oggetti esposti da azioni intenzionali o non intenzionali, da incendi e da sollecitazioni da trasporto o terremoti; • il microclima, inteso come insieme di temperatura e umidità relativa (sia in termini di valori assoluti che di gradienti temporali) di concentrazioni di inquinanti gassosi ed aerodispersi. Per la sicurezza la bacheca dovrà essere dotata di speciali serrature a scomparsa o posizionate in posti non facilmente visibili. Inoltre dovrebbe essere dotata di un sistema di montaggio fisso interno con l’impossibilità di smontaggio dall’esterno. Tutti i materiali che costituiscono il contenitore di esposizione devono avere caratteristiche antincendio e la loro primaria qualità è che non rilascino sostanze inquinanti né all’interno né all’esterno, garantendo una corretta conservazione delle opere e di compatibilità delle stesse. Per l’esterno verso l’interno, l’adozione di filtri da inserire è l’altra possibile garanzia. Per il controllo del microclima e dell’illuminamento la struttura della bacheca e i sistemi di cui sarà dotata dovranno garantire il mantenimento delle condizioni ottimali per la conservazione dell’opera. Per il controllo dell’umidità relativa , si dovrà scegliere un sistema di controllo passivo, con l’utilizzazione di materiali igroscopici (gel di silice) in modo da garantire la stabilizzazione dell’U.R. nel campo dei valori ottimali (45%-60%). Il materiale igroscopico sarà posizionato in un apposito vano a stretto contatto con l’ambiente espositivo. Per il controllo della temperatura (il cui range ottimale è 19-24° C) la bacheca dovrà essere a tenuta, con particolare attenzione alla scelta del sistema di apertura. Quest’ultimo, dovrà essere di facile uso per agevolare le operazioni di manutenzione e per evitare spostamenti repentini del manufatto posizionato al suo interno. Particolare attenzione deve essere rivolta ai meccanismi, alle battute, alla compressione delle guarnizioni per la barriera contro la polvere e l’umidità e alla corretta posizione dei 1

D.M. «Atto di indirizzo sui criteri tecnico scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei» (Suppl. G.U. n. 244, 2001)

sistemi di assemblaggio della serratura nel rispetto di essere di materiale appositamente realizzato per acco titure metallo-metallo e metallo-cristallo, plexiglas – alla polvere e alla umidità. I trattamenti superficiali delle parti metalliche se ci d ture speciali non inquinanti e inerti.

Quando il Plexiglas sostituisce il cristallo usato pe teristiche ottimali del cristallo che viene utilizzato p sp. 5+5, prestazioni antivandalistiche, conforme alle il tipo extra-chiaro, ossia a basso contenuto di ossid tipica del vetro comune.

L’illuminazione dovrà essere contemplata preferibilm fibre ottiche o LED, la cui sorgente di luce deve esser areati e fisicamente separati dallo spazio espositivo in teriali esposti.

I contenitori espositivi sono importanti strumenti di lati, diventano causa di degrado accelerato delle oper un minor numero di inconvenienti per l’esposizione particolarmente dannosi per gli oggetti esposti. I materiali più utilizzati per la realizzazione dei pann • Vetro • Plexiglas (polimetilmetacrilato), • Policarbonato, • Polietilene, • Polipropilene.

Preferire la sorgente luminosa posizionata fuori dalla

I sistemi luminosi a incandescenza causano un surr cambiamento dell’umidità relativa del microambiente enti termici; i movimenti dell’aria interna incrementan nel contenitore. La maggior parte dei problemi può es opportuni filtri o fibre ottiche in grado di eliminare le posta al posizionamento della sorgente e del trasform al di sopra del contenitore espositivo, al fine di evitar raggiungere un ΔT=10°C. Il danno della luce è cum materiale organico l’illuminazione dovrebbe avvenire muniti di sensori in grado di rilevarne la presenza.

In sintesi le caratteristiche da tenere in considerazion

• superfici antiriflesso, o opache; valutare se l’inclin di luci che possono aiutare la visione dell’oggetto, speciali che possono costare cifre esorbitanti che h empio al Getty Research Institute di Los Angeles, c rapportano alle disponibilità, di piccoli musei o chie • criteri di selezione dei materiali da usare, che non le esigenze pratiche per una gestione facile di una m della conservazione.


una visione di insieme libera. Le guarnizioni, devono ompagnare nella forma e nella consistenza le connet–metallo, ecc... garantendo un giusto grado di tenuta

devono essere dovranno essere effettuati con vernicia-

er l’involucro, questo dovrà compararsi con le caratper le teche. Caratteristiche del cristallo stratificato: e norme UNI di riferimento. Dovrà essere impiegato do di ferro e quindi privo della colorazione verdastra

mente esterna e comunque dovrà essere con sistema a re costituita da illuminatori collocati in appositi vani n modo da creare una distanza e isolamento dai ma-

protezione dai fattori ambientali che ,se non controlre esposte. La bacheca migliore è quella che presenta e di una specifica opera, o che non crea sinergismi

nelli delle bacheche espositive sono:

• lo smorzamento delle variazioni della temperatura o dell’umidità relativa può essere migliorato con l’uso corretto di materiali idonei per la realizzazione delle bacheche in modo tale da aumentare l’inerzia termica e igrometrica con il vantaggio di tagliare le oscillazioni di breve periodo. • caratteristiche dei materiali da impiegare per la struttura che non emettono sostanze corrosive, come i VOC, che si accumulano all’interno (soprattutto nelle bacheche a tenuta), con il rischio di trasformare il contenitore espositivo in uno dei luoghi più inquinati del museo. Teca disegni di architettura Per il progetto di una teca espositiva di disegni di architettura nell’ambito di un allestimento, confluiscono esigenze di luce e prospettiva, comunicazione e grafica; la tipografia ed i mezzi elettronici con estrema forza nella trasmissione dei dati e dei concetti, non snaturando il valore del disegno stesso. Si segue una regola fondamentale che deriva dall’associazione di design, architettura e grafica e tende ad uno specifico studio della “teca” intesa come contenitore che assolve alla duplice esigenza di conservazione e giusta esposizione.

a bacheca.

riscaldamento interno alla bacheca con conseguente e e un rimescolamento dell’aria in funzione dei gradino la deposizione delle particelle sospese intrappolate ssere risolta utilizzando luce fredda, mediante l’uso di e radiazioni dannose UV e IR. Attenzione deve essere matore elettrico, è preferibile posizionarla all’esterno e re un surriscaldamento interno che in molti casi può mulativo, pertanto nel caso di esposizione di opere in e soltanto in presenza del visitatore adottando sistemi

ne sono:

nazione delle lastre può dare la soluzione, o il gioco tramite prove di simulazione. (Oggi si usano vetri hanno una ragione per un allestimento come ad escosì come i sistemi a rischio-terremoti, ma poco si ese. ) n riguarderanno solo le esigenze estetiche, ma anche manutenzione ordinaria e straordinaria, nel rispetto

Riferimenti e norme per lo sviluppo dei prototipi Norme UNI; Norme ISO: Sensibilità dei materiali alla luce, lista delle sostanze dannose note contenute nei materiali, condizioni microclimatiche per la prevenzione di attacchi microbiologici su materiali organici.

Esempio di progettazione di una struttura di supporto di una statua del XV sec. nel rispetto iconografico e conservativo La configurazione attuale della statua, priva di quegli attributi che ne definiscono un univoco riconoscimento iconografico, non consente di identificarvi con assoluta certezza una rappresentazione di “Gesù alla colonna”. Per tale ragione l’opera è stata ridefinita in termini più comprensivi come Cristo della passione, non volendo escludere la possibilità che si tratti di un Ecce homo piuttosto che di un Cristo alla colonna. E del resto motivi che connotano il manufatto di Piazza Armerina quali il movimento in avanti del busto, la posizione delle mani legate e incrociate sul davanti, i segni della flagellazione e la relativa copiosità del sangue, sono caratteri comuni ad entrambe le iconografie. Elaborazione virtuale del basamento L’idea progettuale prevede la realizzazione di un basamento che rispetti la natura frammentaria dell’opera, creando un supporto trasparente che lascerà l’opera sospesa, senza falsarne la visione complessiva come immagine “palinsesto” al visitatore nel museo


Un gruppo di professionisti costituito in “impresa di operatori culturali”; PAiRES si occupa di manutenzione, progettazione e cura allestimenti museali; dalla realizzazione di teche “dedicate” per la conservazione e l’esposizione a interventi di manutenzione programmata e manutenzione in situ. Il progetto persegue soprattutto la definizione dei processi più congrui ad accertare le cause che influenzano lo stato di conservazione dei materiali di storia e d’arte, in modo da poter contribuire a meglio motivare le strategie più adeguate a limitare la diffusione e l’incidenza di tutti i fattori di degrado e a promuovere le condizioni che – il più naturalmente possibile – incrementino le condizioni della durabilità dei materiali di storia e d’arte. Il gruppo intende promuovere e diffondere la “conservazione preventiva” con l'obiettivo di tradurla in “riduzione programmata della cause di degrado” al fine di attivare i “fattori della durabilità” dei diversi materiali di storia e d’arte. Manutenzione La manutenzione è un diverso atteggiamento operativo rispetto al restauro che permette, attraverso una pratica programmata, di circoscrivere il degrado. L’abitudine, prima di tutto culturale, a far prevalere l’attività di manutenzione che se svolta periodicamente e secondo un programma preciso evita interventi di restauro spesso invasivi e inutilmente costosi; i manufatti delle arti decorative e applicate in materiali organici, proprio per la loro natura subiscono negativamente il passare del tempo, mentre una corretta pratica di manutenzione consente di conservarli garantendo la loro integrità materica. Manutenzione in situ Il gruppo organizza interventi di manutenzione in situ secondo modalità e tempi progettati in fase preliminare, e interviene con azioni della manutenzione, evitando tutte quelle movimentazioni da trasporto presso laboratori di restauro senza spostare, quindi gli oggetti dal luogo in cui essi sono collocati. I manufatti interessati alla manutenzione in situ: mobili, tetti in legno, tappeti, arazzi, pietre, oggetti polimaterici, paliotti in cuoio, cornici dorate, mobili dipinti, tende, disegni su supporto cartaceo e libri. Azioni della manutenzione: disinfestazioni in bolla o localizzate, verniciature, spolverature puntuali, incollaggi e ripristino di piccole parti, integrazioni di dorature e parti dipinte, documentazione fotografica e catalogazione. Coordinatori PAiRES

Claudia Fiore Giovanni Calvagna

A group of professionals formed in “team of cultural workers“; PAIRES takes care of maintenance, care planning and museum exposition, from the construction of shrines “dedicated” to the preservation and exposure to scheduled maintenance and maintenance in situ . The project pursues the above process definition more appropriate to ascertain the causes that affect the conservation status of the materials of history and art , in order to contribute to better motivate the most suitable strategies to limit the spread and impact of all factors of degradation and to promote the conditions that - as naturally as possible - should increase the terms of the durability of the materials of history and art . The group aims to promote and disseminate the “ preventive conservation “ with the aim to translate it into “ planned reduction of the causes of deterioration “ in order to activate the “ factors of durability “ of the different materials of history and art.

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