per quelli interessati portfolio giovanni paterlini
Giovanni Paterlini Nato il 24 Marzo 1990 CF: PTRGNN90C24F704H
Via Passo Rolle, 29 Milano, MI CAP 20134 ITALIA
cellulare: +39 345 2489853 telefono: +39 02 26415643 e-mail: giovannipaterlini@ gmail.com
Buongiorno, sono Giovanni Battista Paterlini, mi sono laureato nel Luglio del 2015 in Architettura delle Costruzioni alla Facoltà di Architettura Civile. lettera di presentazione // Giovanni Battista Paterlini.
I miei anni di studi sono stati caratterizzati da un desiderio di approfondire e di aprire la mente a nuovi orizzonti e possibilità. A questo sono dovute le sperimentazioni a livello lavorativo e creativo: l’utilizzo della penna grafica
per rappresentare i volti delle persone, l’utilizzo della creta e del gesso presso lo studio dello scultore Agostino Bergamaschi, il lavoro con il legno presso la falegnameria del Meeting dell’amicizia dei popolo, la collaborazione presso Montagna Costruzioni per la costruzione del Padiglione del Qatar. Questo ed altro, come potrete vedere nel curricolum e nel portfolio allegato, sono state le esperienze che mi hanno aperto ad una conoscenza molto più profonda e personale
dell’architettura. Il vostro studio in questo momento rappresenta una delle realtà più interessanti del mercato milanese, la ricerca che viene fatta sulla residenza, i metodi rappresentativi da voi utilizzati, sono molto interessanti e congeniali ad una metodologia imparato da professori come Stefano Guidarini, i cui assistenti tuttora sono i componenti dello Studio Wok, Nicola Russi, Michele de Lucchi, Cesare Macchi Cassia.
Riconosciuto un solco in questi anni di esperienza che va dalla ricerca progettuale alla progettazione esecutiva e ritrovatene le caratteristiche apprezzando i lavori del vostro portfolio, credo che un’esperienza di lavoro presso il vostro studio possa essere una possibilità molto interessante per percorrere questo solco di storia sin a qua tracciato. Nel comunicarla la mia disponibilità
a sostenere da subito un colloquio conoscitivo, resto in attesa di un suo cortese riscontro e le porgo i miei più distinti saluti.
PERSONAL STATEMENT
Giovanni Battista Pa terlini // Curriculum vitae // Portfolio post laurea.
Mi sono laureato nel Luglio del 2015 in Architettura delle Costruzioni con la votazione di 110L. I miei anni di studi sono stati caratterizzati da un desiderio di approfondire e di aprire la mente a nuovi orizzonti e possibilità. A questo sono dovute le sperimentazioni in ambito lavorativo e creativo di cui troverete nel curriculum e nel portfolio. Spero di trovare un lavoro dove poter continuare questa esperienza di scoperta e ricerca senza soluzioni di continuità.
FORMAZIONE
ESPERIENZA DI LAVORO
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Laurea Magistrale, Architettura delle Costruzioni, POLITECNICO DI MILANO 2012-2015 Collaborazione alla realizzazione della mostra “Zio Paperone e i segreti del deposito | WOW Spazio Fumetto, POLITECNICO DI MILANO 2015 Laurea, Architettura delle Costruzioni POLITECNICO DI MILANO 2009-2012 Diploma al Liceo Scientifico SAINT MICHAEL’S HIGH SCHOOL 2007-2008, SACROCUORE 2004-2006 Diploma a livello Advance, Cambrudge Exam ESOL, Level C.
Architetto, Padiglione Qatar, Expo, MONTAGNA COSTRUZIONI 3 mesi nel 2015 > Assistente direttore dei lavori, referenze: Ing. Elena Mancuso.
Tirocinio, Architetto ITCH STUDIO 2 mesi nel 2015 > Collaborazione per due concorsi in Svizzera, referenze: Arch. Marco Corazza.
PER RESTARE IN CONTATTO
web: https://www.linkedin.com/ https://www.pinterest.com/ giovannipaterli/ https://www.behance.net/ giovannipaterlini e-mail: giovannipaterlini@gmail.com numero di telefono: +39 3452489853 account skype: giovanni paterlini
LINGUE
Madre lingua: Italiano Altre lingue: ENGLISH Imparato durante l’esperienza di un anno a Londra. A1 A2 Listening
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Reading Spoken interaction Spoken production Writings
Tirocinio, Architetto STUDIO MELESI 4 mesi nel 2011 > Collaborazione per la stesura del masterplan dell’Oratorio San Nicola, referenze: Giuditta Melesi. Progettazione ed allestimento MEETING AMICIZIA DEI POPOLI nel mese di Agosto dal 2010-2013 > Con lo studio Melesi abbiamo sviluppato i progetti per 3 mostre, per l’associazione “Sulla strada di Damasco” di Belo Horizonte; per “Euresis” un’associazione scientifica e “Albania” mostra sulla nascita della nazione.
Advance, Cambridge Exam
Altre lingue: FRENCH Durante il lavoro come cassiere presso la Veneranda Fabbrica del Duomo. A1 Écouter
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Lire Conversation Parler Écrire
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DISEGNO E GRAFICA 2D
MODELLO 3D E PARAMENTRICO
VIDEO MAKING
Autodesk Autocad
McNeel Rhinoceros
Adobe After Effect
Nemetscheck Allplan
McNeel Grasshopper
Adobe Premiere
Nemetscheck Vectorworks
Google Sketchup
Graphisoft Archicad
SCRITTURA E ORANIZZAZIONE Microsoft Word
MODELLAZIONE STRUTTURALE
Adobe Illustrator
CSI Sap 2000
Microsoft Excel
Adobe Indesign
Adina - Finite Element Analysis
Microsoft Powerpoint
Adobe Photoshop
TOPOGRAFIA gvSig E sper ien
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Urbanistica_4 // Post Expo, NO STOP PARK // Michele de Lucchi, Cesare Macchi Cassia.
No Stop Park è un progetto che nasce da il laboratorio di urbanistica del 4 anno, il tema è il Post-Expo, i professori sono Michele De
Lucchi e l’ormai defunto Cesare Macchi Cassia. Il progetto diventa l’occasione di una sperimentazione a livello residenziale di un nuovo
modello insediativo. IBRIDAZIONE DEL MODELLO: Si parte dal modello della corte milanese, residenze organizzate in maniera più o meno
regolare intorno ad un vuoto di aria e luce e un piano terra ibridato fra androni di ingresso e spazi affittati a pubblico. L’altro modello
è quello del Parco extra urbano, di cui un esempio è il Parco agricolo Sud. L’atteggiamento è voluto essere in maniera molto evidente uto-
pico per non sminuire l’idea, per questo il confronto con le altre utopie occorse nella storia dal Plan Voisin alla No stop City.
RESIDENZE
SASSI
CORPI SCALA RIUSO PADIGLIONI
ELEMENTI DEL PROGETTO: La prima mossa è stata un’analisi attenta di quello che è Expo, cercando nella maniera più disincantata possibile
di allontanarsi da stereotipi sia positivi che negativi, così si stravolge il tema del limite, del Loop stradale che racchiude l’a-
rea generando un fronte ed un retro e via dicendo. Il progetto prevede la dismissione di molti padiglioni, alcuni vengono mantenuti e a
questi si appoggia la struttura abitativa, che come un organismo vivente rigenera i padiglioni ormai abbandonati, destinati quindi a fun-
zioni di carattere pubblico. Inoltre vengono realizzati alcuni “Sassi” che contengo altre funzioni pubbliche, anche su di questi si appog-
gia l’astronave residenziale. Nel modello si possono vedere gli elementi evidenziati nell’esploso.
spazi di qualità ecosostenibili: L’astronave residenziale si configuara come una sequenza senza soluzione di continutà di corti di varie
dimensioni. L’edificio di tre piani si appoggia su corpi scala in cemento armato posti all’incrocio fra le braccia dell’edificio, inol-
tre si appoggia su padiglioni “parassitandoli”, cioè cambiandone il contenuto, e su dei sassi. Il risultato è al revisione completa
del modello della corte e la generazione di uno spazio che vive di luce naturale evitando la frammentazione in parti degli spazi della
residenza. Soluzione necessaria in un momento storico e politico in cui a vincerla sembra sempre il modello residenziale della villa isol-
ta, apologia di una società divisa in parti il cui unico frutto è uno spread politico ed economico non piÚ sostenibile.
Urbanistica_5 // the ballet _ scenario per l’Italia del Nord // Alessandro Mingolo, Marco Corazza.
Il nord Italia, realtà non definita dal punto di vista amministrativo,viene riconosciuto, tramite una analisi attenta, come un unico organismo territoriale, in cui elementi di connessione, tracciati di costruito, sistemi economici e paesaggio possano potenzialmente collaborare alla creazione di uno scenario unitario. La situazione attuale racconta di un Nord Italia legato fortemente all’Europa. CONNESSIONI ED EUROPA: Le città principali sono parte di sistemi a grande scala (Torino_
Lione, Milano_ Svizzera, Verona_Monaco, Trieste_Vienna) ed anche dal punto di vista delle connessioni via mare Genova, Trieste e Venezia sono
realtà attive sul mercato e porte per l’Africa ed il Medio Oriente. Dal punto di vista geografico l’Italia si trova quindi in una posizione di
Fase I
Fase II
Fase III Svuotamento del centro. Tutte le città all’interno della pianura padana a parte alcune realtà saldamente ancorate al territorio vengono spostate sul bordo. Si gene rano due realtà i cui limiti non sono più ambigui.
Sviluppo nuclei. I centri abitati vengono declassati a centri minori. La campagna, diventa luogo di nuove tipologie di insediamenti rurali.
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M V
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P G
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snodo tra Nord Europa e Nord Africa, potenzialmente un luogo perfetto per il traffico commerciale e turistico. Le Criticità: Il Nord Italia
rappresenta un punto di contatto fra Sud e Nord ma non ha un’identità chiara. Le città come Madrid, Londra, Parigi e Berlino funzionano
come baricentro di un area circostante. Le connessioni hanno andamento radiale, con centro sulle suddette metropoli. Milano presenta un
Esistente
Ipotesi sviluppo SISTEMA BOLOGNA VOGHERA
SISTEMA RIMINI BOLOGNA
RM-BO
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MO-PC
TT-GE
a Milano
Milano
Energia prodotta Energia spesa Velocità
Costruito
Terziario
Padova
Industria
Brescia
Verona
Popolazione
70.000; 140; 1.4 180.000; 49
35.000; 80; 0,8 120.000; 28
(in GW/h) || (in km/h) || (mil.) || (in Km3) || (in mld €)
funzionamento simile però non è in nessun modo comparabile alle altre capitali d’Europa in merito di grandezza e popolazione in movimento.
L’obbiettivo è quindi dare a questo territorio una riconoscibilità. L’analisi di questo potenziale sistema, non evidenzia però la necessità di
un centro fisico, di un perno o di un monumento. Questa soluzione anzi annullerebbe la reale vocazione di un’area, che vive della sua eterogeneità.
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SISTEMA TORINO
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SISTEMA VERCELLI NOVARA
VE-NO
SISTEMA MILANO
BG-VI
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Genova
Novara
realtà differenti si incontrano e partecipano allo scambio. Riconoscendo come potenzialità principale di questo territorio la bassa densità dello spazio
Bologna
Modena
e culturale. Pensiamo allora che il nord Italia debba configurarsi come piazza del mercato (all’opposto della piazza del monumento), in cui
Piacenza
Piacenza
Genova
CENTRO NON CENTRO: Dal sistema comunale l’Italia vive, cresce e si definisce sull’eterogeneità come potente, e bellissimo, motore di crescita economica
SISTEMA PADOVA TREVISO
M. VE
M.CO
SISTEMA MONFALCONE TREVISO
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SISTEMA COSTIERO EST
M. CO
Rimini
Bologna
centrale. La strategia attuata, si prefissa quindi di definire uno spazio centrale dai bordi definiti, un piazza che connette sistemi differenti, un vuoto
che da valore al pieno e allo stesso tempo viene da questo definito. Il progetto sul vuoto, punto di partenza e di arrivo, è corredato da
un lavoro sui rapporti di questo col pieno; i sistemi che si affacciano e godono dello spazio centrale vengono quindi densificati sul limite
e definiti nei rapporti con questo, in modo da garantire la riconoscibilità e nel contempo l’eterogeneità di uno spazio che rimane sempre se stesso,
ma esprime in ogni momento potenzialità differenti. Il valore più grande di questo sistema è quindi individuato nella trama di piccola scala,
che vede territori vastissimi, riconoscersi nella gerarchia del minuto spazio controllato da una unità: l’unità produttiva locale.
Progettazione_4 // Campus Center, Politecnico di Milano // Luca Sgambi, Emilio Battisti, Francesca Battisti.
INTRODUZIONE: Il Politecnico di Milano in occasione dei suoi 150 anni di esistenza, ha deciso di organizzare un concorso chiamato “Cit-
tà Studi campus sostenibile”. In occasione di questo workshop continuo, tutte le figure professionali del Politecnico di stanno espri-
mendo a riguardo, insieme al Prof. E. Battisti, abbiamo provato ad ipotizzare un progetto di ampliamento del Campus nell’adiacente area
dello scalo ferroviario di Lambrate ormai abbandonato. PROGRAMMA FUNZIONALE: La commessa prevede la costruzione di un centro sportivo
legato all’esistente centro “Guriati” un Campus Center struttura dotata di tutte le facilities, una vetrina dell’istituzione Politecni-
co, di un complesso residenziale per gli studenti, il tutto raccordato da un parco. Si è deciso di creare una grande piazza che lega
campus center
sport center
residenze universitarie
i due mondi tagliate dal sedime del sopralzo ferroviario. Gli edifici che costituiscono l’espansione del Campus affacciano su questo
spazio centrale, e differenti funzioni lavorano con modelli insediativi diversi, lo Sport Center lavora sulla tipologia del padi-
glione isolato, ereditandolo dai modelli insediativi piĂš prossimo,stravolgendone il funzionamento connettendoli al piano inferiore.
Campus center
PIanta piano interrato
sezione trasversale
sezione longitudinale dei padiglioni
percorso piano terra
CAMPUS CENTER: L’edificio approfondito alle differenti scala dal 200 al 10 è il Campus Center, è l’edificio più importante del program-
ma perchè contiene funzioni e servizi destinati al riconoscimento del Politecnico a scala nazionale e d internazionale. L’edificio
spazi servizio/risalita
si sviluppa in aderenza al sedime della ferrovia, scavando un percorso ribassato di qualche metro rispetto alla quota zero, dei cor-
pianta piano interrato
spazi servizio/risalita
pi in cemento armato sono le uniche parte chiuse del piano terra, contendo tutti gli impianti e i sistemi di risalita verticale. Fra
piano aule
luce
questi blocchi strutturali corre un vetro che genera spazi per le funzioni piÚ pubbliche dell’edificio. Una grossa piastra appoggia sui
blocchi in cls, tutte le funzioni quali aule e spazi studio sono contenuti da questa piastra in acciaio, che corre ad altezza treno.
organizzazione classica
Spazio collettivo più grande e permeabile
Allargamento del piano superiore
modello strutturale
ipotesti struttura
La struttura è un ibrido fra una trave Vieerendel e una reticolare, l’ibrido permette di creare uno spazio fludo, percorribile liberamente in corrispondenza delle vieerendeel. Tutto poggia su nuclei in clacestruzzo portanti.
spazio collettivo al piano terra
L’edificio è rialzato da terra di circa 10 metri, al di sotto della piastra i blocchi in calcestruzzo non sono perfettamente orizzontali
ma si inclinano per ragioni strutturali, intercettano infatti dei carichi e noi particolarmente sensibili. C’è un fortissimo legame
fra la struttura e pianta, questo è particolarmente evidente nella piastra. La struttura è un ibrido fra una reticolare e una trave
Flusso massimo
vieerendel. L’ibrido genera spazi e percorrenze diverse, le diagoali dividono lo spazio in parti senza interrompere la continuità visiva,
travi vierendeel
le vieerendel invece garantiscono una circolazione orizzontale libera. Il risultato è un pianta amorfa, interrotta solo dai blocchi
appoggi piano trave
in calcestruzzo, scavata da svariati patii che portano luce al percorso che corre lungo il sedime della ferrovia al piano terra.
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Progettazione_5 // Manhattanville Urban Campus, Columbia University // Emilio Battisti, Francesca Battisti, Luca Sgambi.
Columbia University
Residenze basse
Residenze alta densitĂ
Residenze alta densitĂ
PROGRAMMA: Il progetto concerne la realizzazione dell’espansione della Columbia University. La tesi si inserisce all’interno del programma
di rinnovamento di una vasta area di Harlem, per la precisione gli isolati dalla 129th alla 133th, Broadway. Nei processi di stesura del Masterplan
la Columbia ha assicurato alla cittadinanza di New York alcuni interventi di trasformazione delle aree limitrofe dedicandole a servizi pubblici per la
comunità locale. RPBW: Lo sviluppo di questo programma molto complesso è stato affidato allo studio RPBW in collaborazione con SOM. Già nelle prime fasi di
progettazione sono state riconosciute alcune affinità al progetto dell’architetto italiano, per questo si è deciso di mantenere la parte del Masterplan fin ora
sviluppata. MASTERPLAN: Il progetto prende le sue mosse da considerazioni a livello macro territoriale. Il contesto in cui si sviluppa, il programma funzionale,
i modelli insediativi circostanti, permettono di effettuare una variazione sul tema della griglia. La lottizzazione tipica della città viene sconvolta
per generare un unico grande lotto orientato in maniera longitudinale rispetto alla Broadway.IL PROGETTO: L’edificio, che corre parallelo all’infrastruttura
per quasi 200 metri, è sostenuto da tralicci in acciaio che ne ricalcano l’immaginario. La riduzione al minimo dell’ingombro strutturale permette
di avere un piano terra libero. Il grande dislivello (10mt) viene gestito con una geometrizzazione delle curve di livello, grandi piani in pietra
concatenati creano uno spazio amorfo fra la natura e l’artificio che attraversa tutto il masterplan per ricongiungersi alla naturalezza del
parco della Riverside. L’edificio è composto in blocchi indipendenti agganciati ai grandi tralicci infrastrutturali. La inusuale larghezza
dell’edificio, derivata dai lotti più a sud (64mt), permette di lavorare il corpo con grandi aperture e scavi per portare luce all’interno. L’edificio
si configura come una grande infrastruttura urbana costrutita per pezzi, una sommatoria di blocchi partiti dalle risalite veriticali che
reinterpretano i prospetti lungo la Broadway con le loro scale antincendio.
TECNOLOGIA E STRUTTURE: L’edificio lavora con acciaio e vetro, materiali tipici della costruzioni in america, il rivestimento fatto con
pannelli di alluminio Alubel usati sia in direzione orizzontale che verticale. L’architettura è molto semplice e fatta per sommatoria di
elementi, la domesticità e la qualità è data dalla cura delle ginzioni dei diversi elementi che compongono la costruzione. Si può definire
una costruzione tettonica in quanto costruita tramite un sapiente abbinamento di materiali.
Allestimenti // Costruzione modulare per esterni, Porta Genova // Studio Migliore e Servetto.
Il progetto è inserito nel corso di allestimento e museografia con la professoressa Servetto, dello studio Migliore e Servetto. Si
prevede lo sviluppo di un progetto di allestimento di esterni, l’individuazione del tema è lasciata alla libera scelta dello studento.
Il nostro progetto prende piede nell stazione di Porta Genova, individuatene le criticità e le problematiche: il continuo passaggio
di persone mezzi e autoveicoli, ci si muove per la generazione di un progetto che miri ad una riorganizzazione spaziale della piazza.
Il modello di riferimento sono le coperture progettate da Otto Frei, sono tensostrutture autoportanti sotto la cui ombra si può aspetta-
re il tram o interagire con pannelli informativi di diverso genere, relativi agli eventi durante il periodo di Expo Milano 2015.
La struttura è basata su uno schema strutturale molto semplice, un rettangolo con due punti che toccano terra e gli altri due alti nel
cielo, le braccia sono tenute assieme da cavi in acciaio tirati da lato a lato che generano delle superfici curve ed amorfe, sotto
cui è possibili ripararsi. Questa struttura è prolungabile all’infinito generando continui rettangoli con un lato in comune. Per la pro-
gettazione ci siamo aiutati con un programma di progettazione parametrica, che ci permetteva di alzare o abbassare i punti della strut-
tura per generare tipologie di spazi differenti. Inoltre si erano previste tre tipologie di interazioni diverse a seconda del tempo e dello
spazio da percorrere, itnerazioni che avvengono tramite sistema contacteless, all’interno delle vele.
Concorso // Casa per un custode, Meno 31 Casabella // Melesi, Paterlini, Galbiati.
LA BASE: Nella radura del bosco, la casa si trova protetta e custodita dalle chiome degli alberi. Visibile dalla villa, nel foglia-
me, se ne scorge il tetto. Il volume bianco traslucido dagli alti spioventi inonda l’interno di una luce diffusa percorsa dalle ombre
della struttura lignea mobili e leggere, come quelle della trama dei rami che ombreggiano la radura. LA LUCE: La luce non è qualcosa
di vago, inconsistente, che si da per scontato perchÊ è sempre presente: con il sorgere del sole, essa ogni giorno rinnova lo spazio e
la vita di questo piccolo edificio mutando durante le ore e le stagioni. Il tetto, (che di giorno filtra la luce), di sera si accende
come una lanterna che illumina gli alberi e segna una presenza vigile e costante che custodisce la dimora. MURATURA: La tessitura
dei mattoni annegati nella malta chiara si confonde con i nodi e le cortecce dei fusti. Il muro, spesso e quasi ininterrotto, racchiude e
protegge l’interno della casa come un guscio: come la successione dei tronchi di un bosco impenetrabile circonda il viandante,
offrendo solo alcune viste sulle colline circostanti. Oltre la durezza del muro che ripara la casa dal viale del parco, si apre una sala
che ospita tutte le funzioni del giorno, dove un grande tavolo accoglie chi entra. Qui la vista si apre sulle colline e su una zona del
parco riservata, mentre il pavimento di terra cotta è la continuazione del terreno esterno. Il deposito a servizio della casa occupa
la porzione nord del recinto e vi si accede direttamente dal parco. Piccoli varchi nella muratura, gli oblò offrono punti di vi-
sta sul paesaggio dalle due camere da letto disposte a sud, che prendono aria da lucernari posti alla sommitĂ del tetto come stralci di
cielo stretti tra le chiome. Esse sono separate dal blocco dei servizi su cui si trova un nuovo spazio per la cameretta: una piccola
zona studio collocata alla base del tetto come una casa sull’albero appena sotto ai rami. Vivere in questa casa significa vivere nel bosco.
Il progetto è stato sottoposto alla revisione della guria composta da Isabella Serà gnoli, Francesco Isidori e Francesco Magnani che lo
ha selezionato all’interno della categoria dei progetti menzionati. Il numero totale di partecipanti superava i 300 progetti.
Concorso // Scuola elementare, Granges Paccot, Switzerland // Itch Studio.
Il progetto tiene in forte considerazione alcuni aspetti ambientali che diventano vincolanti per le scelte architettoniche e urbani-
stiche del nuovo impianto scolastico. L’orientamento nord-sud, in questo caso, è di fondamentale importanza per far godere della luce
naturale tutte le aule e gli spazi gioco. La particolaritĂ di potersi affacciare con le aule sulla foresta di Chantemerle rende unico
questo nuovo inserimento e allo stesso tempo rispettoso della natura. Il nuovo complesso è pensato all’estremo lembo a sud dell’a-
rea di progetto, a stretto contatto con tutti i sistemi di Granges-Paccot. Il progetto ruota attorno alla volontà di accorpare in un
unico edificio tutto il programma dato dal bando, così da essere concepito quale sistema completo, costruito e ottimizzato per il fun-
zionamento di tutte le sue componenti per il raggiungimento della certificazione dello standard Minergie. Il volume della palestra rag-
gruppa attorno a sè le varie funzioni, facendo attenzione alla divisione su diversi livelli tra palestra, enfantines e scuola primaria,
utilizzanndo il naturale dislivello del terreno per costruire una struttura che si integri quanto piĂš possibile con il contesto circostante.
La struttura molto semplice della nuova scuola è composta da setti portanti su tre livelli con la particolarità della trave-ponte al primo
livello che oltre a reggere il soffitto della palestra diventa una corte chiusa per la ricreazione dei bambini della scuola primaria.
L’ingresso principale della scuola con relativi parcheggi e spazi di manovra per i pulmini per il carico/scarico dei bambini avviene a
Il volume della palestra attorno al quale si organizza tutta la struttura scolastica
nord, alla quota 606,5m e a quel livello si trovano gli spazi comuni alle scuole e all’enfantines. Al livello +1 si sviluppa tutta la
scuola primaria affacciata sulla corte posta sulla copertura della palestra. La palestra e gli spazi ad essa connessi hanno un ingresso
I solai in laterocemento I corpi scala che fungono anche da controventatura dell’intera struttura
separato che avviene alla quota 602,0m. Questa divisione permette alla palestra di poter funzionare indipendentemente dalla scuola
La struttura indipendente del preau in metallo e vetro.
stessa anche se i sistemi di risalita sono ad essa collegati direttamente. Lo spazio pubblico davanti alla palestra è pensato come attrez-
Il sistema portante: setti gettati in opera in cemento armato e trave-ponte in acciaio
zatura per la comunitĂ ed ha un campo gioco concgradonate incassate nella piccola collina artificiale mentre verso sud i giochi per i piĂš
Le facciate continue su tre ordini con un passo modulare in vetro e pannelli rivestiti in legno di noce
piccoli si inerpicano fino dentro il bosco, utilizzando un sistema di terrazzamenti degradanti.
Concorso // Estensione Università di Giurisprudenza, Friburgo, Switzerland // Itch Studio.
Il progetto intende confermare lo schema derivante dalle direttive del masterplan vincitore e questo perchè le riflessioni compiute
alla scala urbana dimostrano di costruire rapporti corretti con le diverse parti di città. L’individuazione del ‘campo’ permette contem-
poraneamente di liberare uno spazio aperto centrale ad uso prevalente dell’Università di Diritto e di lavorare sui bordi a contatto con
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+631,0
+630,5
8
644
62
0
639
63
63
64
4
5
8.8
61
61
1.3
8
62 6.0
63
0.8
62
7.4
7.1
61
63 6
6 39
62
5.6
64
4.5
64
1.9
62 640
+630,0 2
63
4
62
6 21
+631,0
1.6
62
63 6
+632,0 +630,0 1.9
+631,5
62
0
63
644
63 4
6 46
64
2
0.2 622
632
6 48
64
8
618
621
62
2.6 620
62
8.2
636
62
63 0
642
8.1
64
8.9
61
1.3
+631,7
62
8.6
61
0.6
62
0
62
7.5
63
1.9
64
65 0
8.7
62 9.7
64
8.6
62
9.1
62
2.3
62
2
+629,0
9.2
62
642 627
61
+625,5
1.1
62
63 0
4.4
65
0.4
637
65
4.2
9.9
624
63
61
2.4
62
1.4
62
2.2
2.7
62
64
7.1
620 626
63
6.8
640
622
636
625
62
0.3
62
3.9
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2.4
62
2.8
62
6.4
6 38
63
62
630
632
6
9.5
6 42
.8 43
623
1.5
65
5.6
63
638
644
6.0
63
638
4.3
gono utilizzate come sistemi che tentano di risolverne il rapporto con essa. La lettura si può sintetizzare in due figure ricorrenti: le
3.5
622
6
6.0
65 2
632
640
63
630
3.5
64
.6 49
8.2
63
5.3
62
3.6
64
2.6
62
630
642
corti aperte al piano terra e gli elementi lineari. Le corti aperte si attestano alle estremità nord e sud del campo i sistemi lineari 62
9.7
62
634
64
640
le diverse parti della città.Nel progetto le figure che identificano il ‘campo’ hanno delle strette relazioni con la città circostante e ven-
9.2
62 5.9
64
9.6
62
644
2
63
9.0
62
3.6
AV D UE EN
D UE
EN
RO ’EU EL
AV
PE
RO ’EU EL PE OLI
OLI
E TIV
UE D
E TIV
UE D
AVEN
AVEN
ASSONOMETRIA FUNZIONALE:La sovrapposizione dei diversi livelli consente di individuare chiaramente i tre blocchi con cui si costruisce il progetto: la biblioteca, la hall e le aule, e i dipartimenti e gli istituti. Ognuna di queste funzioni utilizza un rapporto preciso con l’architettura che la ospita così da stabilire anche formalmente un chiaro intento progettuale.
La biblioteca: è collocata completamente sotto alla piazza del ‘campo’. Si sviluppa su tre livelli così da poter ricevere quanta più luce naturale possibile.
E
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TIVO
le stazioni dei bus e ferroviaria. Queste relazioni OLI E TIV UE D AVEN impongono al progetto un duplice registro, che stabilisca sia una conclusione per PE
sud la testa che confrontare con il residenziale stoGambach, i grandi scorrimento urbano e
RO
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L DE
trova a si deve sistema rico di assi di
E AV
continui delineano invece i bordi. LA PIAZZA E LA CORTE SU GAMBACH E LA STAZIONE:Il sistema delle figure che costituiscono il campo
1. DÉPARTEMENTS ET INSTITUTS
2. AUDITOIRES ET SALLES DE COURS
A
C 3. HALL CENTRAL, ESPACES COMMUNS
O UR L’E DE UE EN AV
PE
PE
RO ’EU EL
RO ’EU EL
D UE
EN
D UE EN
AV
AV
4. BIBLIOTHÈQUE
A Entrée à le hall central
La ‘piazza del campo’: diventa l’occasione per creare uno spazio dalla grande valenza rappresentativa su cui affacciano la hall della nuova facoltà, l’auditorium da 300 posti e la cafeteria.
OLI
E TIV
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AVEN
dipartimenti e istituti: vengono posizionati in un corpo in linea a ridosso della ferrovia e si sviluppano su sei livelli. Questo, grazie al suo passo modulare consente una grande flessibilità di organizzazione
B Entrée à la bibliothèque
PE
OLI
E TIV
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AVEN
B
C Rampe d'accès au parking
UE DE
AVEN
così da soddisfare appieno le esigenze del programma. Inoltre il corpo consente di mantenere un rapporto visuale e percettivo tra il quartiere di Gambach e la piazza del campo con la torre Henri.
UE
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AV DE E
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UE
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AV DE E
OP
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L’E
re questa duplice relazione costruendo una piazza pubblica, completamente libera alla vista sul quartiere di Gambach sotto la quale
è posizionata la biblioteca e il suo accesso all’incrocio tra Av. de l’Europe e Av. de Tivoli. Dall’altra un’edificio a corte sollevato UE
EN AV
l’immagine del campo ma che allo stesso tempo identifichi una figura forte che si relazioni con la città. Il progetto tenta di stabili-
OLI
E TIV
UE D
AVEN
LI
TIVO
DE E
OP
UR
L’E
631,0
accès au parking existant
pl. de parc deux-roues (132pl.)
accès aux dépôts de la mensa
625,5
A04_conciergerie 35m2
Mensa E03_dépôt de nettoyage 76m2
E02
E02_dépôt consommables 74m2
E05_dépôt de boissons 22m2
E00_gestion des déchets 74m2
Nettoy. A05 infirm. 18,5m2
A03_esp. casiers 200m2
rampe d'accès au parking (15%)
piste cyclable
631,0
Nettoyage
630,5
631,6
E01_dépôt papier imprimantes 74 m2 631,7 B22_consult. groupes 8p 20m2
B12_réunion 31m2
A00 hall central 330m2
B21_consult. groupes 4p 12m2
B16_fournitures 11m2
accès aux auditoires et s. de cours
630,5
B21_consult. groupes 4p 12m2 B21_consult. groupes 4p 12m2 B17_séjour, pause 30m2 B22_consult. groupes 8p 20m2
B10_chef du secteur 18,5m2
bibliothèque réservée aux deux instituts
pl. de parc deux-roues (26pl.) bibliothèque réservée aux deux instituts
B22_consult. groupes 8p 20m2
B11_adjoint 18,5m2
631,7
628,0
piste cyclable B21_consult. groupes 4p 12m2 B13_collabor. 10m2
la Place du Campo
D00_auditoire 300pl 390m2
B21_consult. groupes 4p 12m2
B13_collabor. 10m2
B21_consult. groupes 4p 12m2
B13_collabor. 10m2 B13_collabor. 10m2
628,3 B21_consult. groupes 4p 12m2
accès direct aux instituts
B21_consult. groupes 4p 12m2
B13_collabor. 10m2
A01 cafétéria places assises 165m2
628,3
accès direct aux instituts 628,0
B13_collabor. 10m2 B22_consult. groupes 8p 20m2
B13_collabor. 10m2 B20+B24 consult. individuelle + vol. en libre accès 1620m2
B13_collabor. 10m2 B15_loc.manut. 10m2
Nettoyage
B02_banque de prêt 10m2
A02 cafétéria buf. 40m2
B23__consult. groupes 16p 40m2
B14_informaticien bibliot./fac.18,5 m2 626,0
B01 reins./ surv.10m2 625,5 B00_hall d'accueil 150m2
626,0 B04_consult. périodiques 40m2
631,7
629,0
pl. de parc deux-roues (42pl)
B05_fasc. de périodiques 75m2
piste cyclable
Nettoyage
625,5
l'accès à la piste cyclable et à la place du Campo
628,7
625,5 B03_local photocopie 40m2
Pianta Interrato - Biblioteca
Pianta ammezzato - Biblioteca
Pianta Piano Terra
641,2
637,9
631,7
629,0
625,5
Av
rispetto alla piazza stessa entro il quale trovano posto le aule della nuova facoltà. Su di essa una stecca alta per i dipartimenti allineata
alla ferrovia ad est conclude il disegno della testa sud. A livello della nuova piazza prosegue l’edificio del bordo est, quello verso
la ferrovia, che contiene tutte quelle attività che hanno stretto contatto con lo spazio pubblico (hall, cafeteria, sala conferen-
Nattoyage
Institut / Département 18,5m2
Nettoy.
641,2
D02_auditoire 130 pl 169m2
D11_séminaire 50 pl 90m2
D10_séminaire 60 pl 110m2
Terrasse
C04 /C05 9,3m2 641,2
637,9
Institut / Département 18,5m2
D11_séminaire 50 pl 90m2
C03 Réunion 37m2
C03 Réunion 37m2
D11_séminaire 50 pl 90m2
641,2 D01_auditoire 170 pl 221m2
D11_séminaire 50 pl 90m2
C04 /C05 9,3m2
C04 Ann. C05 Loc.de Bureau 9,3m2 phot. 9,3m2
D01_auditoire 170 pl 221m2
C04 /C05 9,3m2
Terrasse 637,9 D12_séminaire 40 pl 80m2
Nettoyage
Nettoyage Nattoyage
27 Bureaux de 18,5m2 D10_séminaire 60 pl 120m2
D12_séminaire 40 pl 80m2
D11_séminaire 50 pl 90m2
D11_séminaire 50 pl 90m2
Anello aule
TOT. 158 Bureaux de 18,5m2
23 Bureaux de 18,5m2
Pianta uffici e copertura
Pianta uffici 661,0
641,2
631,7
629,0
628,5
625,5
621,7
ze). Il risultato mira ad ottenere un disegno chiaro per la parte terminale del campo, che si conclude con una piazza dai bordi deli-
mitati e contemporaneamente disegna una figura riconoscibile nel suo rapporto con la città ossia la corte aperta al piano terra e l’edificio
622,0
alto. Il risultato finale è convincente e conferma i dettami del masterplan.
Restauro // “restaurarsi” _ analisi di casi di auto restauro // Maria Cristina Giambruno.
Il lavoro è stato sviluppato in occazione di un lavoro di approfondimento di restauro. Il progetto consisteva nell’individuare un tema
all’interno dell’ambito del restauro: noi si era individuato il tema dell’auto restauro. Architetti che intervengono sulla propria
in una seconda battuta, tra questi abbiamo selezionato tre rchitetti: Michelucci con la Borsa delle Merci, Gardella con il tubercolario
di Alessandria, e Souto de Moura con il mercado di Braga. La ricerca ha sottolineato delle caratteristiche proprie per ogni architetto,
atteggiamenti distruttivi nel caso di Michelucci, recupero in maniera intelligente e disincantata, oppure nel caso di Gardella la
rigenerazione uguale idetica di un’opera precedente. L’esame è stato svolto con la professoressa M.C. Giambruno.
Tesi // Manhattanville Urban Campus, Columbia University // Emilio Battisti, Francesca Battisti, Luca Sgambi.
Per la tesi oltre ai materiali quali tavole e modelli era richiesta la stesura di un book contenete tutte le relazioni relative alle
varie parti di progetto. Era richiesto infatti un materiale di approfondimento relativo alla parte storica e al mondo dei campus e della
Columbia la sua storia e i suoi avvenimenti. l’impaginato prevede una fascia bassa che contiente tutte le informazioni necessarie
alla compressione e alla localizzazione della pagina all’interno del bool. I capitoli sono tutti scandita da un disegno in bianco su
campo tiffany. La copertina è fatta dello stesso colore della facciata e ripropone in maniera figurativa il modulo con cui è scandito il
progetto per il Campus della Columbia University.
Estetica // “gli spazi del totalitarismo” _ psicologia dello spazio // Matteo Vittorio Vegetti.
Questo lavoro era relativo al corso di Estetica con il professore M. Vegetti, parte da una serie di lezioni sullo spazio pubbli-
co e le sue caratteristiche intrinseche ed estrinseche, a livello psicologico e figuratico. Si è deciso di fare un approfondimento sul tema
degli spazi del totalitarismo: la presenza in piazza, la diffusione via radio dei proclama di Mussolini. Si è guardata l figura di Max Spe-
er l’architetto del Fuhrer, i progetti per la grande Berlino e via dicendo. Inoltre di è approfondita lo sviluppo dell’architettura
sovietica negli anni dopo la rivoluzione di Otttobre, in cui abbiamo assistito al fallimento del Decostruttivismo russo, per un’archi-
tettura povera di significato e piena di ideologia, simboli e follia.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Giovanni Paterlini Nato il 24 Marzo 1990 CF: PTRGNN90C24F704H
Via Passo Rolle, 29 Milano, MI CAP 20134 ITALIA
cellulare: +39 345 2489853 telefono: +39 02 26415643 e-mail: giovannipaterlini@ gmail.com