Supplemento n. 2 di Altroconsumo - n. 230 - ottobre 2009
Tutto quello che devi sapere sulla nuova tv
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Tutti pronti per la tv che ci aspetta? Tutti ne parlano ma nessuno spiega davvero cosa dobbiamo aspettarci. La tv digitale terrestre, presentata come una rivoluzione perché migliora la qualità di suono e immagini, è per molti una spada di Damocle. Cosa devo fare per riceverla? Mi serve un antennista? Quando scompare del tutto il segnale analogico? Che differenza c’è tra i mille modelli di decoder in vendita? Che cos’è e per chi è il contributo statale? Queste e molte altre domande che tutti si pongono sul passaggio dalla tecnologia vecchia e quella nuova meritano di ricevere una risposta. Ad Altroconsumo siamo molto attivi sui temi della tecnologia e dei diritti digitali, e sempre al fianco dei consumatori per metterli in guardia da coloro che possono approfittare di un cambiamento come questo per cercare di vendere fumo. Questa guida vuole dare una mano a quanti hanno bisogno di chiarezza sul digitale terrestre, per scoprirne vantaggi e novità ma anche costi ed eventuali zone d’ombra.
Sommario 4 8 10 16 20 24 28
Che cos’è il digitale terrestre Il calendario del passaggio Come ricevere il segnale Le domande sulla tv digitale Problemi d’antenna Arrivano i nuovi canali Il glossario della nuova tv
Che cos’è il digitale terrestre La qualità dell’immagine è migliore con il digitale e c’è posto per molti più canali nella stessa banda di frequenza
La tv come l’abbiamo conosciuta fino a oggi ben presto non ci sarà più. Cambia la tecnologia, si evolve l’offerta dei canali e c’è la promessa dell’interattività: non saremo più solo spettatori passivi, ma potremo partecipare attivamente e interagire con quanto accade sullo schermo. È la tv digitale terrestre, che sta gradualmente sostituendo quella analogica in tutta Europa. Così come la musica e la fotografia, era destino che anche la tv entrasse nel mondo digitale. Lo fa però in maniera alquanto perentoria: per ogni zona del paese è stato individuato il momento dell’abbandono dell’analogico (si veda la mappa a pagina 8) ed entro il 2012 tutta l’Italia dovrà aver effettuato il passaggio al digitale. Chi non si adegua per tempo con l’acquisto di un apposito sintonizzatore per il nuovo segnale, al momento del passaggio definitivo al digitale della propria area di residenza si ritroverà a fissare uno schermo nero. Cerchiamo allora di capire cos’è la nuova tv, come funziona e come riuscire a vederla, possibilmente senza spese inutili.
Qualità digitale Rispetto all’analogico, il segnale digitale si presenta come una sequenza numerica. Il vantaggio principale è la migliore qualità, o meglio la minore sensibilità ai disturbi del segnale. Si chiama tv digitale terrestre (DTT, dall’inglese Digital Terrestrial Television), perché a differenza della tv digitale satellitare, per ricevere la quale è ne-
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cessaria l’installazione di un’antenna parabolica, orientata correttamente verso il satellite che trasmette il segnale, nel caso della DTT le antenne sono sulla terra, e sono le stesse usate dalla tv analogica. Anche la qualità audio dovrebbe subire un miglioramento: il digitale consente infatti l’utilizzo di impianti di home cinema che impiegano diversi altoparlanti per dare allo spettatore quell’effetto surround che fa sentire al centro dell’azione.
Una galassia di novità Molti più canali La prima novità, la più evidente per tutti quelli che fino ad oggi hanno guardato i sette canali nazionali e qualche tv locale, sarà la moltiplicazione dei canali. Canali radio In aggiunta a quelli televisivi (di cui parliamo nel capitolo 6) con il digitale terrestre è possibile ricevere anche alcuni canali radio. Ovviamente in questo caso lo schermo della tv non rimanderà alcuna immagine. La guida elettronica dei programmi L’EPG (Electronic Program Guide) fornisce informazioni relative alla programmazione dei vari canali. La quantità delle informazioni, però, non dipende dal canale che trasmette, ma dal tipo di decoder utilizzato. Si va dal minimo di una stringata indicazione del nome del programma in onda e di quello successivo, fino alla programmazione completa del palinsesto dell’intera settimana. Molti apparecchi in realtà offrono una visualizzazione identica perché utilizzano la guida della rivista TV Sorrisi e Canzoni. Informazioni aggiuntive Per alcuni programmi può essere disponibile una descrizione, per esempio la trama in breve di un film. Inoltre vengono mostrati gli orari di inizio e di fine del programma e, se ci si sintonizza sul canale in un dato momento, si può vedere da quanto tempo è iniziato il programma in corso.
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Zapping lento Passare da un canale all’altro con il digitale richiede molto più tempo rispetto all’analogico. Da quando fate la vostra scelta a quando vedete effettivamente il canale possono passare fino a 5 secondi. E anche i tempi di accensione dei decoder sono piuttosto lunghi: un test svolto da Altroconsumo ha stabilito che l’attesa va nella maggior parte dei casi da 6 a 13 secondi, con punte di 20.
Interattività Sarà possibile solo con i decoder interattivi (si veda il capitolo 3). Potrà essere di due tipi. Da una parte la possibilità per lo spettatore di ottenere informazioni extra fornite dalle singole emittenti: dalle news alla pubblicità. Si tratta di una specie di televideo migliorato, soprattutto sul fronte della grafica. Non tutti i canali offrono queste informazioni aggiuntive; la loro quantità e il modo in cui vengono presentate dipendono dalla singola rete emittente e non dal modello di decoder utilizzato. Vi sarà poi la possibilità per l’utente di inviare a sua volta informazioni al canale. Per poterlo fare bisognerà collegare il decoder alla linea telefonica, che risulterà occupata per tutta la durata di questa comunicazione. Le potenzialità del sistema sono molte, dalla semplice partecipazione in diretta a un gioco a quiz alla possibilità di interagire con la pubblica amministrazione (T-government) o con la propria banca (T-banking). Per il momento però l’interattività è ancora solo teorica: i servizi attivi sono pochi. Formato 16:9 La televisione digitale terrestre renderà possibile la visione dei programmi formato panoramico, ovvero 16:9, con una visualizzazione più simile a quella cinematografica. Doppio audio La peculiarità della tecnologia digitale è che ha bisogno di meno banda per trasmettere il proprio segnale. Con la banda in più si possono trasmettere più canali ma anche programmi, e soprattutto film, in doppio audio. C’è quindi la possibilità di vedere i film stranieri in lingua originale. Lo stesso discorso vale per i sottotitoli. Alta definizione La maggior disponibilità di banda consente anche di trasmettere più canali in alta definizione, con una qualità video nettamente superiore.
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I canali a pagamento Con i decoder interattivi, che dispongono di uno slot per inserire una scheda prepagata, è possibile ricevere anche i canali a pagamento (di cui parliamo a pagina 25). Sono disponibili diversi bouquet di canali tematici, dedicati allo sport, ai film, all’intrattenimento. Sono presenti anche canali con programmazione ritardata (ovvero lo stesso palinsesto di un certo canale trasmesso un’ora dopo) e programmi pay-per-view: si acquista un singolo film o evento e si paga solo per quello.
Digitale: i vantaggi e gli svantaggi Vantaggi: Il segnale è meno soggetto a disturbi e si può ricevere da antenne con potenze inferiori, rispetto alla tv analogica. Quindi meno inquinamento elettromagnetico. Il segnale digitale ha bisogno di una larghezza di banda inferiore rispetto all’analogico. All’interno di una determinata banda di frequenza è possibile trasmettere un maggior numero di canali, o gli stessi canali ma in alta definizione. La qualità audio e video dovrebbe essere migliore. Tutto dipende da quanto il segnale viene compresso (magari allo scopo di far posto a più canali). Più si comprime il segnale più se ne degrada la qualità. C’è infine un vantaggio rispetto alla tv satellitare: non c’è bisogno di installare una parabola. Ma attenzione, non è detto che non serva l’intervento di un antennista. Ne parliamo a pagina 20. Svantaggi: Mentre il segnale satellitare, posto di aver installato e orientato bene l’antenna, si riceve dappertutto, perché non incontra ostacoli come montagne o anche solo palazzi, quello digitale terrestre va incontro agli stessi ostacoli potenziali dell’analogico. Non è detto insomma che se non “prendevate” un canale prima, ora con il digitale siate in grado di intercettare quel segnale. L’interattività, sui cui molto si punta per presentare il digitale come una tecnologia altamente innovativa, per il momento trova applicazioni assai limitate. Da sola, in pratica, non giustifica il cambio di tecnologia.
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Il calendario del passaggio 14-23/09/2009 24/09 - 9/10/2009 15-30/10/2009 26/10 - 13/11/2009 16-30/11/2009 1-16/12/2009 I° semestre 2010 II° semestre 2010 I° semestre 2011 I° semestre 2012 II° semestre 2012
La transizione dall’analogico al digitale non avviene contemporaneamente in tutta Italia. Alcune Regioni sono state pioniere nel passaggio, e in qualche modo hanno funzionato anche da cavia per il resto del paese. La Sardegna, che ha completato lo switch off, cioè l’abbandono totale dell’analogico in favore del digitale, il 31 ottobre del 2008, è stata la più grande area europea a passare alla nuova tecnologia. Entro il 2012 toccherà anche al resto d’Italia. Alcune zone di Piemonte, Trentino Alto Adige, Lazio e Campania hanno già avuto una fase di switch over, nella quale il segnale digitale era disponibile in sovrapposizione a quello analogico, con Raidue e Retequattro solo in digitale. Queste stesse regioni sono quelle interessate dallo switch off totale dell’analogico entro il 2009. Il passaggio definitivo al digitale coinvolge anche la Valle D’Aosta nel mese di settembre 2009. Le ultime Regioni ad adeguarsi, nel corso del secondo semestre del 2012, saranno la Sicilia e la parte della Calabria che corrisponde alla punta dello stivale. Per le Regioni che passano al digitale dopo la fine del 2009 la durata della fase di affiancamento tra analogico e digitale viene decisa a livello locale. Nella cartina a fianco indichiamo quando le varie Regioni abbandonano l’analogico in favore del digitale.
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Come ricevere il segnale Il sistema più economico per ricevere i canali del digitale terrestre è l’acquisto di un decoder zapper
Ci troviamo in un momento d’oro per chi vuole cercare di venderci qualcosa: se non sappiamo quel che ci serve davvero saremo tentati di comprare a scatola chiusa la prima cosa che ci si presenta come “adatta a ricevere il segnale digitale”.
Comprare quel che serve Il passaggio può in realtà avvenire con una spesa piuttosto contenuta. Tutto quello che vi serve è un sintonizzatore digitale terrestre, ossia un dispositivo che possa interpretare i segnali elettrici che arrivano dall’antenna e inviarli allo schermo della tv. Serve un sintonizzatore per ciascuna tv che avete in casa. Comunque non è detto che l’investimento debba essere elevato, in ultima analisi basta acquistare un decoder da collegare alla tv. I set-top-box presentano come funzione principale proprio quella di captare il nuovo segnale, altri apparecchi, con sintonizzatore integrato, la offrono come funzionalità in più. I sistemi possibili in realtà sono diversi. Vediamoli insieme.
Cambiare tv? Non serve A partire dall’aprile del 2009 si trovano in commercio solo televisori con sintonizzatore per il digitale terrestre incorporato. Non è necessario acquistarne uno, il vostro “vecchio” televisore analogico va benissimo, purché
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gli si colleghi un sintonizzatore esterno. Se però siete tra quelli che stanno comunque pensando di cambiare la propria vecchia tv, allora comprandone una nuova adesso avete anche già risolto il problema del digitale: quando la vostra zona sarà coperta dal segnale sarete in grado di captarlo, fino ad allora la nuova tv vi consentirà comunque di ricevere il segnale analogico. Sappiate però che per la maggioranza si tratta di televisori che non offrono le funzionalità interattive e i canali che potrete vedere saranno solo quelli in chiaro, che sono comunque più di quelli visibili con l’analogico, ma non comprendono pacchetti come Mediaset Premium e Dahlia Tv. Per quelli serve un decoder esterno dotato di alloggiamento per la smart card, altrimenti si può collegare alla tv (ma non a tutti i modelli, vedi box “Occhio al bollino”) un modulo chiamato CAM (Common Access Module), nell’apposito ingresso posto sul fianco o sul retro dell’apparecchio. All’interno del CAM si potrà poi inserire la scheda prepagata. Se si sceglie questa soluzione si potrà usare un unico telecomando, quello del televisore, il che semplifica parecchio la vita dell’utente.
Occhio al bollino DGTVi, Associazione italiana per lo sviluppo del digitale terrestre che ha tra i suoi associati i principali broadcaster televisivi, ha stabilito degli standard tecnici per i dispositivi che consentono la visione dei canali DTT. Per guidare le scelte dei consumatori sugli apparecchi sono applicati dei bollini, il cui colore ne indica le funzionalità. Bollino grigio Contraddistingue il tipo più semplice di decoder, detto zapper, non interattivo, che consente solo la visione dei canali gratuiti. Bollino blu È applicato ai decoder che consentono la visione dei programmi in chiaro, di quelli a pagamento e la fruizione dei servizi interattivi. Bollino bianco Si trova sui televisori con sintonizzatore digitale che consentono di applicare un modulo CAM, da acquistare separatamente, dotato di alloggiamento per schede prepagate per accedere ai contenuti a pagamento. Bollino gold È attribuito a decoder e tv con sintonizzatore per il digitale terrestre predisposti per l’alta definizione.
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Decoder di due tipi Non siete sul punto di cambiare tv? Benissimo, allora basterà dotare quella o quelle che avete di set-top-box, cioè di un decoder per il digitale terrestre. Ne esistono di due tipi. Quello più economico, detto zapper, consente di ricevere i canali gratuiti ma non quelli a pagamento e non riceve le informazioni aggiuntive “interattive” trasmesse da alcune emittenti. Non può neanche essere collegato alla linea telefonica, quindi non consente alcun tipo di interattività da parte dell’utente. I modelli zapper costano poche decine di euro. I decoder MHP hanno un ingresso per inserire schede prepagate per la visione anche dei canali a pagamento. Inoltre sono a tutti gli effetti interattivi: ricevono le informazioni aggiuntive trasmesse dai canali e permettono all’utente di inviare a sua volta informazioni collegando il decoder alla linea telefo-
Il contributo statale Ammonta a 50 euro, che sono scontabili dall’acquisto di un decoder del tipo MHP, interattivo, ma viene erogato solo a una ristretta fascia della popolazione. Per riceverlo ci si deve trovare in una zona interessata dallo switch over (presenza contemporanea di segnale analogico e digitale), si deve avere più di 65 anni di età e meno di 10.000 euro di reddito annuo. Bisogna inoltre essere in regola con il pagamento del canone Rai. Presentandosi al negozio con gli estremi del proprio abbonamento tv, un documento di identità e il proprio codice fiscale, il negoziante applica immediatamente lo sconto di 50 euro sul prezzo del decoder interattivo da voi scelto. La giustificazione del Governo per la scelta di contribuire solo all’acquisto dei decoder MHP, più costosi, è quella di puntare ai servizi interattivi per future applicazioni di T-government, ovvero rapporti a distanza tra cittadino e pubblica amministrazione proprio attraverso la tv digitale. In realtà, dando un’occhiata ai prezzi, se vi sta a cuore il risparmio vi converrà comunque l’acquisto di un decoder zapper, perché la maggior parte dei modelli ha un prezzo inferiore al contributo statale.
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nica. Sono più cari dei modelli zapper. Test svolti da Altroconsumo hanno dimostrato che all’interno della medesima categoria (zapper o MHP), le prestazioni dei decoder si equivalgono. Ragione in più per puntare su un modello economico.
Il registratore per vedere la tv Esistono modelli di dvd recorder che hanno un sintonizzatore per il digitale terrestre incorporato. Il decoder che questi apparecchi incorporano può essere a sua volta di tipo zapper o interattivo, e i costi cambiano di conseguenza. Se acquistate uno di questi apparecchi, basterà collegarlo alla presa dell’antenna per ricevere, e registrare, direttamente i canali del digitale terrestre. Un recente test svolto da Altroconsumo sui registratori,
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La questione dell’alta definizione È una delle promesse del digitale terrestre, quella di trasmettere alcuni canali in alta definizione. A seguito di una prima fase sperimentale, in cui questo tipo di trasmissione veniva testato per esempio in occasione di grandi eventi sportivi, l’alta definizione è già realtà. Mediaset Premium trasmette già alcuni eventi (anticipi e posticipi della Serie A) in alta definizione. Per vederla è necessario dotarsi dei pochi decoder appositi che sono già in commercio. La maggioranza dei ricevitori digitali terrestri consente la ricezione dei soli canali trasmessi in definizione standard. Sono pochi, e più cari, quelli che permettono di ricevere anche i canali in alta definizione. Attenzione però, perché ve ne sono di due tipi. Quelli che consentono di vedere i programmi in alta definizione di Mediaset, via scheda prepagata, e quelli che dovrebbero invece consentire di ricevere l’alta definizione nei canali in chiaro, per il momento ancora non decollata. Tenete quindi presente che se al momento l’alta definzione non vi interessa, quando sempre più canali verranno trasmessi in questo modo non saranno ricevibili dai decoder non predisposti.
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Gli altri dispositivi Esistono in commercio altri apparecchi che presentano un sintonizzatore digitale terrestre integrato. Qualunque dispositivo dotato di uno schermo o che sia collegabile a un televisore potrebbe in futuro essere in grado di ricevere il segnale DTT. Sono già comparsi i primi telefoni cellulari, alcuni hard disk esterni e lettori di dvd portatili. Infine, perfino alcune delle moderne autoradio con schermo presentano il sintonizzatore Dvb-T, per chi vuole guardare la tv anche in auto.
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di cui alcuni con sintonizzatore integrato, ha verificato che le prestazioni per la visione della tv digitale sono buone o ottime e l’uso delle funzioni relative al digitale non presenta difficoltà. Il punto dolente rimane il prezzo. Vale quanto abbiamo detto per i televisori con sintonizzatore integrato: se siete sul punto di comprare un registratore nuovo potreste sceglierne uno già dotato di decoder, altrimenti conviene nettamente un set-top-box separato.
Sul computer Da tempo il pc contende alla tv il primato di star dell’intrattenimento familiare. I contenuti multimediali offerti dalla Rete e la presenza di autentiche web tv con programmi in streaming hanno fatto guadagnare al computer una posizione sempre meno defilata nelle case degli italiani, specialmente nelle famiglie dove sono presenti dei giovani. Il computer è più che pronto a integrare la tv digitale terrestre al proprio interno. Esistono almeno due modi per farlo: acquistare un monitor dotato di sintonizzatore terrestre oppure una chiavetta Usb, sempre con sintonizzatore incorporato. Un test pubblicato sulla rivista di tecnologia di Altroconsumo, Hi*_Test, ha verificato che le prestazioni di queste chiavette sono in genere buone in termini di qualità del suono e dell’immagine. La ricezione del segnale digitale è buona se si collega la chiavetta direttamente all’antenna di casa. Se usate “in movimento” con un’apposita antennina esterna, le prestazioni delle chiavette tv variano molto con il variare della distanza dal ripetitore dell’emittente e possono essere molto disturbate dalla presenza di ostacoli fisici. Lo zapping con questi dispositivi risulta molto rallentato.
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Le domande sulla tv digitale L’arrivo della piattaforma Tivù Sat aggiunge confusione al passaggio al digitale. Per gli utenti di Sky alcuni programmi Rai sono oscurati
Contiamo i decoder Un televisore, pochi canali nazionali, un pugno di reti locali, un telecomando. Questa era la dotazione presente nelle famiglie italiane fino alla comparsa della tv satellitare. Un decoder si affianca alla tv, e serve a tradurre il segnale digitale proveniente dal satellite e captato dall’antenna parabolica posta sul tetto o sul terrazzo di casa. Può ospitare una smart card per la visione dei canali a pagamento dei vari pacchetti Sky. Tramite il satellite si ricevevano anche i normali canali nazionali, ovvero le reti Rai, Mediaset e La 7. L’arrivo sul mercato della piattaforma Tivù Sat, però, ha complicato, e non poco, le cose.
Tivù Sat, Rai e Mediaset sono contro Sky? “Con Tivù Sat” si legge nel comunicato di lancio, “si potrà accedere gratuitamente all’offerta televisiva di sempre (Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Canale 5, Italia 1, Rete 4, La 7) senza alcun “oscuramento” in palinsesto, e a nuovi canali televisivi digitali…”. Quello che il comunicato non dice in modo chiaro è che alcune trasmissioni delle reti Rai non risulteranno più visibili agli utenti di Sky. In pratica Rai, Mediaset e Telecom, proprietaria di La 7, si staccano da Sky e migrano verso una nuova piattaforma satellitare, Tivù Sat, appunto, che diffonde i propri canali impiegando la tecnologia Nagravision per criptarne i contenuti. I decoder satellitari che non hanno questa tecnologia per la decodifica del segnale (la quasi totalità di quelli presenti nelle case) non possono ricevere i contenuti criptati.
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A chi è destinata Tivù Sat? Il sistema nasce, almeno sulla carta, per coloro che non riescono a ricevere i canali del digitale terrestre. Ma in realtà chiunque può comprare un decoder Tivù Sat e vedere così i canali nazionali classici, i nuovi canali digitali gratuiti (Boing, Iris, Rai4 ecc.) e i canali satellitari della Rai (Rai Sat Cinema, Rai Sat Extra, Rai Sat YoYo ecc., che scompaiono dall’offerta Sky) più alcuni canali di news come Bbc World e France 24. Ma alcuni decoder consentono anche l’uso delle schede per vedere i pacchetti di canali del digitale terrestre a pagamento.
Cosa succede agli utenti Sky? Con l’arrivo del digitale terrestre avrebbero comunque dovuto acquistare un decoder per ricevere i nuovi canali (Rai 4, Iris ecc.), ma se non fossero stati interessati a vederli e si fossero accontentati di Raiuno, Raidue ecc., avrebbero potuto continuare a guardarli via satellite. Ora non possono più: siccome la Rai ha una sua piattaforma satellitare sulla quale distribuisce i propri contenuti, l’utente Sky rischia di ricevere una programmazione spezzettata, dove alcune trasmissioni non sono visibili. Quindi o compra un decoder per il digitale terrestre oppure compra un decoder Tivù Sat, e almeno così può vedere tutta la programmazione Rai, senza oscuramenti. Altroconsumo ha verificato che i buchi nella programmazione ci sono già stati e non hanno riguardato solo partite di calcio o altri eventi per i quali si “giustifica” il criptaggio perché Rai non ne detiene i diritti internazionali, ma anche per esempio, alcune edizioni di tg, talk show e altri programmi di intrattenimento. Si tratta di una violazione del Contratto di pubblico servizio per la quale Altroconsumo ha inviato una segnalazione all’Agcom, il garante per le Comunicazioni, che ha aperto un’istruttoria.
Teniamoci aggiornati La situazione della concorrenza tra la piattaforma satellitare Tivù Sat e Sky è in continua evoluzione. Per seguirne gli sviluppi ed essere aggiornati anche sulle azioni che Altroconsumo porta avanti in difesa dei diritti dei consumatori visita il sito www.altroconsumo.it/ tecnologia.
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E gli utenti di Fastweb? Su Fastweb gli utenti non subiscono oscuramenti perché il segnale è distribuito sulla base di un accordo commerciale con Rai (in pratica Fastweb remunera Rai per avere accesso al segnale e distribuirlo via cavo ai propri utenti). Inoltre chi è abbonato a Fastweb Tv riceverà anche il segnale digitale terrestre non criptato: il set-top box di Fastweb è ibrido e ha già il sintonizzatore integrato.
Le altre domande Se ho una tv digitale compro anche un decoder? A meno di essere interessati a vedere i canali a pagamento (dato che sono pochi i televisori che lo consentono), la risposta è no. Un decoder non offre nulla di più, e anzi, vi porta ad avere in casa un prodotto in più che significa ingombro maggiore, consumi maggiori e connessione video del televisore occupata.
decoder da collegare alla tv e al registratore. Se invece la vostra tv è già dotata di un sintonizzatore, serve comunque un set-top-box digitale da collegare al videoregistratore.
Il contributo statale copre tutti i decoder MHP? Come diversi consumatori hanno avuto modo di appurare, non tutti i decoder MHP sono coperti dal contributo statale di 50 euro. Esiste una lista di marche e modelli ammessi, consultabile a questo indirizzo: www.decoder.comunicazioni.it/decoder.jsp. Un socio di Altroconsumo che si è presentato in un negozio con tutte le carte in regola per usufruire del contributo per sua madre, si è visto negare lo sconto di 50 euro, su un modello che ne costava 59, perché questo non rientrava nella lista dei decoder ammessi al contributo. Va detto che nessuna delle comunicazioni ufficiali che giungono al consumatore fa menzione di questa restrizione. Si tratta di una mancanza di trasparenza che ostacola proprio chi avrebbe maggior bisogno di chiarezza: non dimentichiamo che il contributo va a persone anziane che hanno superato i 65 anni di età.
I decoder zapper sono peggiori di quelli MHP? No. Per quel che riguarda i canali gratuiti, gli zapper vanno bene quanto quelli MHP. Ovviamente, per i canali a pagamento il discorso cambia, perché questi apparecchi non sono in grado di riceverli. Se volete abbonarvi a un pacchetto di canali a pagamento dovrete perciò optare per un decoder MHP.
Se guardo un programma posso registrarne un altro? Entrambe queste operazioni richiedono la presenza di un sintonizzatore digitale terrestre: ne serve uno per vedere un canale e uno per registrarne un altro. Nel caso in cui né il televisore né il videoregistratore abbiano il sintonizzatore integrato, servono due
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Problemi d’antenna Il digitale terrestre utilizza le stesse antenne dell’analogico. L’installazione di un decoder dovrebbe perciò essere sufficiente
Per chi ha optato per la tv via satellite, la seccatura più grossa è stata sicuramente quella di dover contattare un antennista che installasse la parabola nella posizione più adatta a ricevere il segnale dallo spazio, con l’orientamento giusto, magari dovendo anche litigare con i condòmini per scegliere il punto in cui piazzarla. Giunge allora come una buona notizia il fatto che i canali digitali terrestri siano generalmente trasmessi dagli stessi ripetitori già in uso per il segnale analogico e che la maggior parte di questi sia anche all’interno della stessa banda di frequenza già ricevibile. Ma certo qualche intoppo può sempre capitare…
per ricevere il segnale
Quando occorre l’intervento Se le antenne utilizzate per ricevere il segnale analogico sono in buono stato tutto dovrebbe filare liscio. In linea di massima se ricevevate bene il segnale analogico non dovreste avere problemi. Ma se così non fosse, o se vi rendeste conto che col passaggio al digitale alcuni canali sono andati perduti, allora dovrete rassegnarvi a chiedere l’aiuto di un antennista. In alcuni casi possono poi venire usate frequenze nuove (si veda il box “Nuove frequenze ed emissioni”) o il canale digitale può essere trasmesso da ripetitori posizionati in altri luoghi. Tra questi casi, che rendono necessario l’intervento di un tecnico, rientrano a volte i canali Rai. Può succedere che si debba modificare l’orientazione
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dell’antenna o montarne una supplementare o che l’antennista debba effettuare delle regolazioni, o ancora che sia necessaria la sostituzione o il montaggio ex novo di un filtro dall’antenna all’interno del palazzo per migliorare la ricezione.
Un’inchiesta fa luce sui costi Altroconsumo ha svolto un’indagine in sei città per verificare quali sono i costi di uscita di un antennista e quali le parcelle richieste per un intervento sull’antenna o su un filtro. Su 10 antennisti di Bari solo 3 si sono detti disposti a fare l’uscita gratis, per dare un’occhiata e capire come mai non si riceveva bene qualche canale Rai (questo lo scenario ipotizzato). Gli altri 7 pretendevano da 10 a 30 euro. Quanto all’intervento sul guasto, nel caso di un problema al filtro la richiesta era compresa tra gli 80 e i 100 euro, per altri problemi era necessario controllare di persona. A Bolzano l’uscita degli antennisti è gratuita, mentre a Firenze solo 3 antennisti si sono detti disposti a uscire gratuitamente, per gli altri 7 il prezzo varia da 20 a 30 euro, ma c’è stato anche chi ha chiesto la bellezza di 50 euro per il disturbo. Impossibile avere un preventivo sul costo di una riparazione. Non va meglio a Milano, dove 9 antennisti su 10 ci hanno chiesto per la sola uscita 50 euro, mentre l’ipotesi di guasto prevedeva una spesa valutata dalla maggior parte degli interpellati intorno ai 30 euro. A Napoli per 5 antennisti su 10 il costo dell’uscita, compreso tra 15 e 30 euro, viene scalato da quello dell’intervento fatto sul luogo (orientamento e sintonizzazione dell’antenna). Per gli altri 5 tecnici interpellati il costo dell’uscita è invece calcolato a parte e va da 12 a 30 euro. Nessuno ha però dato un’idea della spesa per l’intervento sul possibile guasto. Infine a Roma 6 antennisti su 10 fanno pagare l’uscita una cifra compresa tra 20 e 35 euro, ma 2 di loro si sono detti disposti a rimborsare il costo in caso di esecuzione del lavoro. Nessuna previsione, però sui costi dell’intervento.
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Situazione molto varia
Sintonizzare i canali
Come si vede i costi per l’intervento di un antennista non solo variano molto da città a città, ma anche da un tecnico all’altro. Alcuni sono disposti a venire gratuitamente a dare un’occhiata, altri si fanno pagare il disturbo anche fino a 50 euro. Quello che accomuna tutte le città considerate è la difficoltà di ottenere per telefono un preventivo della possibile spesa per l’intervento sul guasto. Gli antennisti in genere vi risponderanno che vogliono controllare di persona, perché la descrizione del problema non è sufficiente a far loro capire quale potrebbe essere la causa del malfunzionamento (per esempio la mancata ricezione di alcuni canali) e come rimediare. Il consiglio che possiamo dare è quello di contattare più di un antennista (cercateli sulle Pagine gialle o anche on line): potreste trovarne uno che almeno non vi fa pagare l’uscita.
Nel momento dell’installazione del decoder è necessario effettuare la sintonizzazione dei canali. Questa operazione in molti modelli avviene automaticamente. Con quelli più semplici dovrete farlo voi stessi in modalità manuale, un’operazione piuttosto facile, che assomiglia molto alla sintonizzazione dei canali analogici fatta con la vecchia tv. Basta avere a portata di mano il manuale delle istruzioni e il telecomando. Una volta fatta la sintonizzazione iniziale, se compaiono nuovi canali, o ne sparisce qualcuno di quelli esistenti, il decoder non se ne accorge da solo. Di tanto in tanto è perciò opportuno rifare la sintonizzazione automatica, in modo tale che i canali nuovi vengano memorizzati e quelli che non esistono più siano eliminati.
Nuove frequenze ed emissioni Il digitale terrestre continuerà a utilizzare la maggior parte delle frequenze utilizzate dall’analogico (soltanto alcune verranno definitivamente abbandonate con il passaggio alla nuova tecnologia). In più dovrebbe utilizzare anche una banda di frequenza, chiamata banda III VHF, attualmente poco utilizzata in analogico. La conseguenza è che le frequenze ricevibili ora in analogico verranno ricevute anche in digitale dalla stessa antenna, mentre non è detto che l’antenna sarà in grado di ricevere anche i canali digitali trasmessi in banda III VHF, dato che magari non ne prevedeva la ricezione essendo stata finora poco usata. È questo uno dei casi in cui potrebbe rendersi necessario installare sul tetto una nuova antenna. Nelle nostre città già così piene di fonti di inquinamento elettromagnetico non mancano poi le preoccupazioni per la salute. Le frequenze su cui viaggia il segnale possono rappresentare un pericolo? Il digitale trasmette un numero maggiore di canali con una potenza minore rispetto all’analogico. Diminuiscono perciò, fatto sicuramente positivo, i campi elettromagnetici emessi dalle antenne.
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Collegare decoder e videoregistratore Collegando televisore, decoder digitale e dvd recorder è possibile ricevere e anche registrare i canali digitali terrestri. Per farlo è necessario collegare il decoder al videoregistratore, che a sua volta va collegato al televisore, per mezzo di una normale presa Scart (come nel disegno) oppure delle nuove Hdmi. Se il decoder ha un’altra uscita audio/video, questa può essere collegata a un ingresso libero del televisore. Se il dvd recorder ha già un sintonizzatore per il digitale terrestre integrato, non avrete bisogno di un set-top-box. In realtà, però, un decoder esterno può essere utile se volete registrare un canale mentre ne guardate un altro. In questo caso il decoder può essere collegato direttamente alla tv.
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Arrivano i nuovi canali Le reti si moltiplicano
Con un decoder zapper si possono ricevere diversi nuovi canali gratuiti. Con un decoder MHP è possibile anche abbonarsi a un pacchetto di canali a pagamento.
ma il duopolio Rai-Mediaset rimane. A pagamento soprattutto calcio, film e canali per adulti
I canali gratuiti Ad affiancare Raiuno, Raidue, Raitre, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La 7, MTV e All Music, reti nazionali che già conosciamo, con il digitale terrestre sono visibili altri canali.
L’offerta Rai Rai4, rete di intrattenimento, è pensata per un pubblico giovane, con film, telefilm, miniserie. Rai Gulp, con il relativo canale +1 che trasmette lo stesso palinsesto un’ora dopo, è dedicata ai più piccoli, con cartoni animati e programmi per bambini. Rai News 24, già presente sul satellite, trasmette notizie 24 ore su 24. Rai Sport Più si occupa di eventi sportivi, mentre Rai Storia è un canale di documentari a sfondo storico. Infine Rai Edu 1 ha una programmazione incentrata sulla didattica.
L’offerta Mediaset Per quanto riguarda Mediaset, si potranno vedere i palinsesti di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 un’ora più tardi, nel caso vi foste persi qualcosa. E c’è anche un nuovo canale gratuito, Iris, dedicato al cinema e alla cultura, che manda in onda anche serie tv del passato.
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Nuovi canali gratuiti Bbc World News: www.bbcworldnews.com Boing: www.boingtv.it Canale 5 +1: www.tv.mediaset.it/canale5 Class News: www.classeditori.com Coming soon: www.comingsoon.it France 24: www.france24.com/en Iris: www.iris.mediaset.it Italia 1 +1: www.tv.mediaset.it/italia1 K2 Kids Tv: www.k-2.it Rai 4: http://rai4.blog.rai.it Rai Edu 1: www.educational.rai.it Rai Gulp e Rai Gulp +1: www.raigulp.rai.it Rai News 24: www.rainews24.it/it Rai Sport Più: www.raisport.rai.it/dl/raisport/home_.html Rai Storia: www.storia.rai.it Repubblica Tv: http://tv.repubblica.it/home Rete 4 +1: www.tv.mediaset.it/rete4 Sat2000: www.sat2000.it Sport Italia: www.sportitalia.com Sport Italia 24: www.sportitalia.com
I canali a pagamento Se l’aggiunta dei canali appena elencati non vi soddisfa e siete alla ricerca di contenuti più mirati, magari perché avete la passione per il cinema o per il calcio, ci sono i pacchetti di canali a pagamento. La speranza che molti riponevano nel passaggio al digitale era quella di un maggior pluralismo nell’offerta televisiva. Si pensava insomma che la moltiplicazione dei canali avrebbe sconfitto il duopolio Rai-Mediaset, per presentare allo spettatore uno scenario più frammentato e più vario. Non sembra che questa aspettativa abbia
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trovato un riscontro nella realtà. È ancora Mediaset a farla da padrona nell’ambito delle reti commerciali, con la sola concorrenza di Dahlia Tv, che però punta solo su sport e eros, e di Nitegate, un pacchetto di canali interamente dedicato alla programmazione per adulti. Due alternative non proprio adatte all’intrattenimento per tutta la famiglia.
Mediaset Premium Il gruppo Mediaset fa la parte del leone nel mercato delle tv a pagamento. È infatti presente, con Mediaset Premium, con tre pacchetti di canali cui ci si può abbonare.
Canali a pagamento Mediaset Premium: www.mediasetpremium.mediaset.it Premium Gallery Joi e Joi +1: www.mediasetpremium.mediaset.it/canale/index_joi.shtml Mya e Mya +1: www.mediasetpremium.mediaset.it/canale/index_mya.shtml Steel e Steel +1: www.steeltv.it Premium Cinema: www.mediasetpremium.mediaset.it/canale/index_ premiumcinema.shtml Studio Universal: www.studiouniversal.it Premium Fantasy Cartoon Network: www.cartoonnetwork.it Disney Channel e Disney Channel +1: http://home.disney.it/tv Hiro: www.mediasetpremium.mediaset.it/canale/index_hiro.shtml Playhouse Disney: www.disney.it/DisneyChannel/playhouse/index.html Premium Calcio: www.mediasetpremium.mediaset.it/canale/index_calcio.shtml Dahlia Tv: www.dahliatv.it Dahlia Calcio: www.dahliatv.it/canali_calcio Dahlia Eros: www.dahliatv.it/canali_eros Dahlia Explorer: www.dahliatv.it/canali_explorer Dahlia Sport: www.dahliatv.it/canali_sport Dahlia Xtreme: www.dahliatv.it/canali_xtreme
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Premium Gallery contiene un bouquet di canali dedicati all’intrattenimento, dalle serie tv al cinema. Vi si trovano i canali Joi, Mya, Steel e Disney Channel con i loro relativi gemelli +1, che trasmettono lo stesso palinsesto un’ora dopo. Mandano in onda soprattutto serie televisive, alcune delle quali in esclusiva e in prima visione, e qualche film. Il canale Disney è dedicato ai ragazzi con telefilm, film e cartoni adatti a tutta la famiglia. Premium Extra è il canale che ospita i reality show del momento, da Amici al Grande Fratello, trasmessi 24 ore su 24. Per quel che riguarda il cinema, le reti comprese sono due: Studio Universal, che trasmette solo film della casa di produzione Universal, appunto, e Cinema Premium, un canale Mediaset con un palinsesto interamente dedicato al cinema. Premium Fantasy è l’abbonamento pensato per i bambini, e include alcuni canali con una programmazione fatta interamente di cartoni e telefilm per i più piccini. Il bouquet comprende Disney Channel, Playhouse Disney (per bimbi in età prescolare), Cartoon Network e infine Hiro, nuovo canale Mediaset dedicato a un pubblico di età compresa tra gli 8 e i 14 anni. Infine Premium Calcio permette di seguire le partite di molte squadre di serie A e B.
Le altre reti Vi sono poi alcuni canali di notizie stranieri e italiani, come France 24, Bbc World News e Class News, le tv tematiche per bambini Boing e K2 Kids, le due reti sportive SportItalia e SportItalia 24, e il canale religioso Sat 2000. Anche Repubblica tv, canale con contenuti prodotti dal quotidiano La Repubblica, sarà visibile sul digitale terrestre gratuitamente.
Dahlia Tv In onda dal 7 marzo 2009, ha sostituito La 7 Cartapiù e ne ha ereditato i diritti per la trasmissione delle partite di calcio di alcune squadre di serie A e B. Per presentare i propri canali Dahlia Tv dice che sono “pensati e strutturati per un pubblico prevalentemente maschile”. E infatti i canali presenti nel bouquet sono incentrati su sport, sport estremi ed eros. L’ultimo nato, Explorer, è un canale di documentari e avventura che non sposta di molto il target di Dahlia.
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Il glossario della nuova tv Copertura: indica l’area geografica coperta dal segnale digitale terrestre dove è possibile ricevere i canali trasmessi. DAB: Digital Audio Broadcasting. Sistema di trasmissione radio destinato a prendere il posto delle radio che trasmettono in Am-Fm. È la radio digitale. DGTVi: associazione per la promozione del digitale terrestre e per l’interoperabilità dei servizi. DTT: Digital Terrestrial Television. Sistema digitale per la diffusione di programmi televisivi e servizi digitali attraverso trasmettitori e ripetitori televisivi terrestri, che sostituisce la televisione analogica. DVB-T: Digital Video Broadcasting – Terrestrial. Standard della televisione digitale terrestre (DVB-S è lo standard per la televisione digitale Satellitare, DVB-C per quella via cavo, e DVB-H per quella mobile, per esempio per ricezione sul telefono cellulare).
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IPTV: piattaforma di trasmissione televisiva che fa capo a operatori telefonici. In Italia è il caso di Fastweb Tv, Alice Home Tv di Telecom e Infostrada Tv. Per ricevere i canali e usufruire dei servizi tv non servono antenne, il segnale viaggia sui cavi telefonici. I servizi di IPTV sono generalmente abbinati a servizi di telefonia fissa, collegamento internet a banda larga o VoIP. MHP: Multimedia Home Platform. Decoder che oltre a ricevere i canali gratuiti (FTA) consente, dopo avere inserito l’apposita scheda, di ricevere anche i canali a pagamento. Multiplex: col sistema DVB-T più “canali” vengono trasmessi all’interno di un unico canale, ossia a una certa frequenza: questo canale più “capiente” è indicato con il nome di multiplex.
EPG: Electronic Programme Guide. È una guida al palinsesto dei canali digitali. Le informazioni fornite possono essere più o meno ricche a seconda della capacità di memoria e di elaborazione del decoder in uso.
OTA: sigla che sta per Over the Air. Si tratta di una funzione piuttosto importante che fa sì che i decoder si aggiornino automaticamente via etere (nel caso in cui fossero necessari adeguamenti tecnici), senza che l’utente debba fare nulla. Nel caso in cui questa funzionalità non sia presente, per provvedere ad aggiornare il decoder l’utente dovrà scaricare l’aggiornamento da internet e collegare il decoder al pc, operazione molto più complessa.
FTA: sigla che sta per Free-to-Air. Indica i canali gratuiti, che sono visibili in chiaro senza necessità di utilizzare una scheda prepagata.
Pay per View: servizio che consente all’utente di pagare per la visione di singoli eventi (film, partite di calcio ecc.) trasmessi a orari prestabiliti.
HD: High Definition, ovvero alta definizione. Una modalità di trasmissione televisiva che garantisce una maggiore qualità e nitidezza dell’immagine.
Simulcast: diffusione contemporanea dello stesso programma o bouquet di programmi con diverse modalità di trasmissione, per esempio in modalità analogica e digitale.
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Smart Card: scheda elettronica che si usa per accedere a servizi interattivi a pagamento. Streaming: trasmissione di un flusso di dati audio e video tramite rete telematica. Può essere on demand (per trasmissioni registrate) oppure live per eventi che vengono trasmessi mentre si stanno svolgendo. Switch off: data spegnimento dell’analogico (il solo digitale sarà ricevibile). Switch over: data di attivazione del digitale terrestre (il digitale si affianca al segnale analogico). T-banking: possibilità di interagire con la propria banca per la gestione del conto corrente tramite la televisione digitale, grazie alla funzione di interattività da essa offerta. T-commerce: possibilità di acquistare prodotti e servizi tramite telecomando scegliendoli direttamente da un catalogo sullo schermo del televisore. T-government: interazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione che avviene tramite la tv digitale. Tivù Sat: piattaforma digitale satellitare di Rai, Mediaset e La 7. Prevede un decoder separato. Si contrappone alla piattaforma satellitare di Sky. Web tv: è così definita la televisione che si guarda su internet in modalità di streaming. Zapper: decoder non interattivo in grado di ricevere i soli canali digitali gratuiti (FTA).
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