N˚ 01 gennaio 2009 II anno Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% - CNS Bolzano Prezzo singolo 6€
Offizielles Organ der KlimaHaus Agentur, Autonome Provinz Bozen Rivista ufficiale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano
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RISPARMIO ENERGETICO | COMFORT ABITATIVO | TUTELA DEL CLIMA
Risanare oggi: una scelta vincente Certificazione in classe A per il “Villaggio del futuro” 1° edificio commerciale ad emissioni zero Il certificato energetico CasaClima: cosa sapere?
N˚ 1 – gennaio 2009
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Responsabile per l'energia e l'ambiente
Impressum
Periodico trimestrale
Editore: Agenzia CasaClima, 39100 Bolzano n° 03/08 del 03.03.2008 Coordinazione Progetto: Dir. Norbert Lantschner Resp. Redazione: Michaela Falkensteiner Redazione: Donata Bancher, Ulrich Klammsteiner, Luca Devigili, Norbert Lantschner, Gebhard Platter Annunci: Marita Wimmer Foto: G. Hofer, Röfix AG, T. Salcher, Agenzia CasaClima, Sto AG, C. Leozzi Copertina: Stefan Gamper Concetto/Realizzazione: King Laurin S.r.l., Appiano (BZ) Grafica & Impaginazione: Friedl Raffeiner Grafik Studio Karin von Elzenbaum Produzione: Athesiadruck S.r.l., Bolzano Tiratura: 35.000 Prezzo singolo: 6,00 €
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RISANARE OGGI, UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO
IL VILLAGGIO DEL FUTURO
In un territorio densamente edificato come quello italiano il più alto potenziale di risparmio energetico non risiede nelle nuove costruzioni, dati i volumi ridotti che si costruiscono ogni anno, ma nel patrimonio edilizio esistente.
Alta efficienza energetica e sostenibilità ambientale sono le parole d’ordine del nuovo complesso residenziale “Villaggio del futuro” alla periferia di Bergamo, certificato CasaClima A.
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L’obiettivo di una sede destinata ad ospitare persone e prodotti, ma soprattutto l’idea “naturale” intrinseca nella filosofia dell’azienda Naturalia-BAU, è stato centrato appieno.
Agenzia CasaClima Via degli Artigiani. 31 I - 39100 BOLZANO Tel.: +39 0471 062 140 Fax: +39 0471 062 141 redazione@agenziacasaclima.it www.agenziacasaclima.it
KlimaHaus | CasaClima 01/2009
60 CASACLIMA NATURE Nella costruzione di un edificio, la scelta dei materiali da impiegare non è solo determinante ai fini dell’efficienza energetica, ma incide in modo significativo anche sul nostro benessere, sulla nostra salute e sulla qualità dell’ambiente che ci circonda.
6 Risanare oggi, un investimento per il futuro
23 Prima CasaClima in classe A in Emilia Romagna
38 Rekord, Rovereto
46 Hoval, Grassobbio
40 Finstral, Renon
61 Monier/Wierer, Chienes
41 Hella, Bolzano
62 Haas Hoco Italia, Ora
42 Röfix, Parcines
64 Faliselli, Costa Volpino
34 La casa SOFIE in legno trentino
43 Rubner Porte, Chienes
69 Baufritz, Erkheim D
66 La Provincia di Udine sceglie la classe “A”
44 Maico, San Leonardo i. P.
74 Spf Group, Frugarolo
15 Riqualificazione in classe B a due passi da Verona
20 Obbiettivo 2018: risanare le preesistenze a costo zero
A G ENZIA C A S A C LIM A
24 Il villaggio del futuro 30 Il 1° edificio commerciale ad emissioni zero
70 Conclusione secondo master CasaClima a Bolzano
48 CasaClima in Brasile
58 Agenzia News
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Come recita un antico proverbio “il diavolo si nasconde sempre nei dettagli”. Questo vale anche per un sistema di isolamento a cappotto: solo una corretta progettazione ed esecuzione dei dettagli ne assicura la qualità e la durata nel tempo.
SERVIZI | PR
54 Costruire il futuro
La redazione non si assume alcuna responsabilità sulle notizie e sui dati pubblicati che sono stati forniti dalle singole aziende.
IL SISTEMA ISOLAMENTO A CAPPOTTO
ATTU A LITÀ
50 Come leggere il certificato energetico CasaClima
È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto contenuto nella presente rivista senza preventiva autoriazzazione da richiedersi per iscritto alla Redazione.
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R I S ANA M ENTO
18 Da fienile a CasaClima B
Contatto
IL 1° EDIFICIO COMMERCIALE AD EMISSIONI ZERO
Norbert Lantschner
60 CasaClima Nature 76 CasaClima risponde
45 Eurotherm, Appiano
PORTRAIT 85 L’emozione di costruire
S ER IE 72 Una sfida per la cura degli anziani 78 Il sistema isolamento a cappotto
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L’EMOZIONE DI COSTRUIRE “Io cerco la semplicità, purificata dall’inutile, colma di speranza e quiete spirituale. La mia arte è un tentativo di abbandonare l’ambito dell’intelletto per affrontare quello dei sentimenti e delle emozioni”. T. S.
Possiamo nascondere la testa nella sabbia ma … ... nessuno ci salverà dalla domanda: perché siete rimasti a guardare? Cosa diremo ai nostri figli? Di certo oggi nessuno può nascondersi dietro la scusa, “ma io non sapevo”. Noi sappiamo che il processo di riscaldamento del pianeta galoppa, ma preghiamo l’Unione Europea di prorogare i nostri impegni e se questo non funziona, chiediamo almeno una sfilza di deroghe. Noi sappiamo che il nostro sistema finanziario ed economico orientato solo alla massimizzazione dei profitti, porterà inevitabilmente ad un crash globale. Noi sappiamo che in questo secolo la questione cruciale ha sempre a che fare con l’energia. L’energia è il fondamento della vita e la garanzia per il benessere. Noi sappiamo che le riserve di petrolio e di metano si stanno esaurendo lentamente ma inevitabilmente. Ciononostante perdiamo tempo in operazioni di facciata ben sapendo che una febbre non se ne va facendo annusare per un attimo l’aspirina al paziente. Noi sappiamo di aver bisogno di una rivoluzione globale sia sui modi con cui noi produciamo energia, sia su come noi la utilizziamo. Sono svariate le possibilità per dare avvio ad un’era che abbia futuro. La legge finanziaria statale con gli incentivi per i risanamenti energetici è un grande passo nella giusta direzione, perché questo provvedimento fiscale combatte il cambiamento climatico, incentiva la crescita economica e crea fonti di lavoro. Solo nel 2007 e 2008, attraverso i risanamenti energetici incentivati, in Italia sono state risparmiate 500.000 megawattora di energia. All’atmosfera si sono così risparmiate 70.000 tonnellate di CO2. L’energia ed il clima richiedono un’azione tempestiva e soprattutto concreta. Da questo non si scappa, per questo non serve mettere la testa nella sabbia. Il futuro non aspetta. Norbert Lantschner
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R ISA NA M E NTO
PAGINA
Prima dell'intervento
ambientale, per le elevate emissioni di CO2. Per questo sono da auspicare ed incentivare interventi sull’esistente finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica. Grazie alle tecnologie attualmente disponibili sono possibili riduzioni consistenti del fabbisogno energetico con risparmi fino ad oltre l’80% rispetto alla situazione ante operam: un risparmio significativo di energia che si traduce in primo luogo in un risparmio economico per proprietari e inquilini grazie alla riduzione dei costi della bolletta. Un fabbisogno energetico ridotto risulterà inoltre rilevante anche per il contenimento delle emissioni di gas clima-alteranti e per il risparmio di risorse non rinnovabili ed ad alto impatto ambientale. Se si opta per fonti rinnovabili è inoltre sempre garantita una sicurezza nell’approvvigionamento di energia: ci si rende così indipendenti dai paesi produttori di petrolio e dalle continue fluttuazioni del prezzo del carburante, destinato a portarsi inevitabilmente su livelli sempre più elevati data la sempre più pressante domanda di energia e l’inevitabile esaurimento delle materie fossili. Risanare energeticamente un edificio consente contemporaneamente di adeguare la costruzione alle nuove esigenze degli abitanti in termini di spazio e di comfort. Grazie all’isolamento termico dell’involucro sarà possibile godere di temperature superficiali interne più elevate e gradevoli e sarà meglio preservata anche la materia costruttiva.
Investire nell’efficienza energetica è sempre vantaggioso
Edificio Schneider a lavori conclusi, certificato in classe A
Risanare oggi, un investimento per il futuro In un territorio densamente edificato come quello italiano il più alto potenziale di risparmio energetico non risiede nelle nuove costruzioni, dati i volumi ridotti che si costruiscono ogni anno, ma nel patrimonio edilizio esistente. 6
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n patrimonio, quello italiano, costituito per quanto riguarda il settore residenziale per almeno i 2/3 da abitazioni costruite prima della legge 373 del 1976 sul contenimento dei consumi energetici, quindi caratterizzato da elevati consumi per la climatizzazione: le problematiche relative alla protezione termica sia invernale che estiva erano allora completamente trascurate. Anche l’edilizia costruita successivamente a tale periodo presenta nel complesso standard
U
energetici molto bassi, tanto da collocare l’Italia ai primi posti fra i Paesi Europei per consumo energetico specifico per unità di superficie e Gradi Giorno. La mancanza o spessori insufficienti di isolamento termico e l’approvvigionamento quasi esclusivo da fonti energetiche fossili rende tali edifici non più sostenibili, né dal punto di vista economico, per gli alti costi di gestione, né dal punto di vista
Chi opta per un risanamento energetico del proprio edificio ne trarrà dunque giovamento sotto molti punti di vista, non ultimo l’aumento del valore dell’immobile: tale valore sarà infatti sempre più determinato dai costi energetici necessari per la gestione dell’edificio. In questo senso anche l’introduzione dell’obbligatorietà del certificato energetico, ossia di un documento in grado di attestare in modo obiettivo ed indipendente la qualità energetica di un immobile, risulta un ulteriore incentivo per il perseguimento di una maggior efficienza nel costruito. A sfavore del risanamento dei vecchi edifici si argomenta spesso che gli interventi sono troppo dispendiosi ed economicamente non convenienti. In realtà non si considera il fatto che l’aumento dei costi dell’energia non può essere frenato: questo fa sì che, per quasi tutti gli interventi di risanamento energetico, l’investimento sia ammortizzabile in relativamente pochi anni grazie al risparmio concreto sui costi delle bollette. L’investimento nel risanamento energetico è inoltre reso più agevole dagli incentivi attualmente disponibili sia a livello nazionale sia a livello locale. In ogni caso ulteriori
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RISA NA M E NTO
Rifacimento dell’isolamento termico
Radiatore esistente prima della sostituzione
Posa del riscaldamento a pavimento
sforzi andranno compiuti per incentivare politiche di risanamento delle preesistenze a costo zero in modo da consentire a chiunque, indipendentemente dalle proprie disponibilitĂ finanziarie, di intraprendere la strada verso una maggior efficienza energetica ( vedi articolo Fattor pag. 36).
consumi reali, ed il fabbisogno di energia primaria dell’esistente. Sulla base di questa analisi e tenendo conto delle aspettative del committente si fisseranno gli obiettivi del risanamento e si potrà redigere un elenco dei provvedimenti da realizzare, compresi anche eventuali lavori di ristrutturazione. Per ogni provvedimento andranno chiariti anche i relativi risparmi energetici ottenibili. Se possibile è sempre consigliabile un intervento di risanamento globale rispetto ad interventi parziali diluiti nel tempo in quanto: • i provvedimenti che riguardano l’involucro e gli impianti possono essere meglio armonizzati con maggiori potenzialità di risparmio; • viene minimizzato il rischio di danni alla costruzione a seguito ad esempio di sostituzione delle finestre senza aver prima isolato le pareti esterne; • si possono maggiormente razionalizzare le spese di investimento in quanto si hanno piÚ sinergie: ad esempio non è necessario montare piÚ volte i ponteggi. D’altra parte spesso un risanamento a piÚ tappe consente di diluire le spese di investimento. In ogni caso, qualsiasi sia la scelta, il progettista stabilirà i passi da seguire per raggiungere gli obbiettivi di risanamento prefissati ed andrà a formulare diverse alternative con relativi costi. In questa fase la consulenza tecnica è particolarmente importante perchè aiuta ad orientarsi nella scelta dei metodi costruttivi, della tipologia di materiali da impiegare o di impianti da installare. Una volta deciso quale strada seguire, il progettista potrà sviluppare un progetto esecutivo dettagliato. Si potrà cosÏ fare una stima piÚ precisa dei costi dell’intervento e predisporre un capitolato sulla base del quale richiedere le offerte alle diverse ditte. Un alto grado di definizione del capitolato consente di effettuare un confronto oggettivo fra offerte diverse e facilitare cosÏ al committente la scelta delle ditte esecutrici. Conferiti gli incarichi alle diverse ditte esecutrici, si potrà dare il via ai
lavori. Ăˆ fondamentale che questi vengano seguiti attentamente da un direttore dei lavori che controlli scrupolosamente tutte le fasi costruttive in modo che il risultato finale del risanamento corrisponda alle previsioni. L’esecuzione dei lavori deve essere accompagnata da misure di controllo della qualitĂ come, fra altre, il Blower-Door-Test (test di tenuta all’aria). In parallelo rispetto a quanto sopra descritto potrĂ essere richiesta la certificazione energetica Casa-
Clima; l’Agenzia CasaClima seguirà e controllerà tutto il processo ed a lavori correttamente ultimati rilascerà il certificato energetico e l’eventuale targhetta da apporre sull’edificio in oggetto.
Come avvicinarsi in modo corretto al risanamento energetico? L’obiettivo da perseguire è di elaborare per l’edificio in questione un concetto di risanamento energetico su misura: ogni edificio ha infatti un suo carattere ed una sua storia che vanno rispettati. Per questo è opportuno appoggiarsi ad un tecnico competente, che accompagni il committente attraverso tutto il processo di risanamento. Una corretta consulenza deve cominciare con l’analisi dell’edificio: questa serve per definire gli interventi necessari e stabilire i passi da fare. Attraverso un sopralluogo sarà possibile focalizzare i punti critici e particolari dell’edificio in questione. Verranno presi in considerazione ed analizzati tutti gli elementi costruttivi, come le pareti perimetrali (esterne), il tetto, il solaio verso lo scantinato o contro terra, ma anche l’impianto di riscaldamento. In base ai dati raccolti saranno calcolati il fabbisogno termico per il riscaldamento, da confrontare con i
Epoca di costruzione
n. di abitazioni
%
Prima del 1919
3.893.567
14,3%
Dal 1919 al 1945
2.704.969
9,9%
Dal 1946 al 1961
4.333.882
15,9%
Dal 1962 al 1971
5.707.383
21%
Dal 1982 al 1981
5.142.940
18,8%
Dal 1982 al 1991
3.32.794
12,2%
2.161.345
7,9%
Dopo il 1991 TOTALE
27.268.880
100%
Fonte: dati ISTAT 14° Censimento Generale della Popolazione e della Abitazioni 2001
Consumi medi di energia nella conduzione di una casa 80% Riscaldamento 10% Acqua calda sanitaria 2,6% TV/PC/piccoli apparecchi (inclusa pompa di calore 8%) 2% Cucinare/pulire 1,7% Refrigerare/congelare 1,7% Lavare/asciugare 1% Illuminazione 1% Stand-by
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RI SA NA M E NTO
Tetto esistente con coibentazione in lana di vetro degradata
Il risanamento dell’involucro Qualsiasi intervento finalizzato al miglioramento dell’efficienza energetica dell’esistente, per essere efficace, dovrà riguardare sia l’involucro che l’impiantistica installata. In un edificio non risanato le perdite maggiori sono quelle per trasmissione attraverso tutti gli elementi non coibentati che delimitano l’involucro: pareti perimetrali, tetto o ultimo solaio e solaio verso scantinato o contro terra. Le finestre ed i ponti termici costituiscono dei punti particolarmente deboli. Un risanamento energetico eseguito a regola d’arte deve essere finalizzato in primo luogo a ridurre al minimo queste perdite, applicando un isolamento termico il piÚ possibile privo di interruzioni all’intero involucro, possibilmente sul lato esterno, e mettendo in opera serramenti di alta qualità ed a tenuta all’aria. Una maggior
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progetto CasaClima La natura è patrimonio inviolabile; preservare l’ambiente è un imperativo. La filosofia progettuale e il sistema produttivo Balken sono in sintonia con i principi dell’edilizia ecocompatibile. Una progettazione responsabile ed intelligente degli edifici Balken e un processo produttivo efficiente permettono di investire oggi per risparmiare domani.
R ISA NA M E NTO
no le abitudini abitative attuali, è poco realistico. Le conseguenze sono un aumento incontrollato dell’umidità interna e della concentrazione di CO2 con conseguente abbassamento del livello di comfort e la possibilità di danni da condensa se l’umidità arriva a contatto con superfici fredde, ad esempio in corrispondenza di ponti termici non risolti. Per questo in edifici risanati ed ancor più in edifici risanati con isolamento interno è opportuno installare un impianto di ventilazione meccanica per lo smaltimento regolare dell’umidità in eccesso, meglio se abbinato con un recuperatore di calore: quest’ultimo trasferirà parte del calore contenuto nell’aria esausta in uscita all’aria fresca in ingresso. Si riduce così ulteriormente il fabbisogno di energia per riscaldamento. L’obiettivo di un risanamento dovrebbe tendere al raggiungimento di un fabbisogno energetico per riscaldamento inferiore ai 50 kWh/m², ossia dello standard CasaClima B.
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tenuta all’aria dell’involucro consente una riduzione delle perdite per ventilazione, con vantaggi per il bilancio energetico dell’edificio, ma allo stesso tempo impone un comportamento più attento da parte degli utenti: per raggiungere il ricambio minimo igienicamente necessario, anche per legge, bisognerebbe infatti ricambiare completamente l’aria dell’ambiente ogni due ore aprendo le finestre. Pensare che questo avvenga, se si considera-
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Confronto fra valori U [W/m2K] dell’esistente – valori minimi previsti dalla Finanziaria 2008 Valore U Ed. esistenti TETTI in legno a regola d’arte Dalla tradizione sudtirolese soluzioni costruttive per il futuro EDIFICI in legno su misura L’evoluzione della tradizione Balken Damiani Legnami Spa 39042 Bressanone (BZ) Tel. +39 0472 97 57 57 – www.balken.it
Valore U sec. lg. finanziaria 2008 (zona climatica F) fino al 31.12.2009
Spessore di materiale isolante necessario (λ=0,035 W/mK)
0,60-2,40 W/m2K
0,33 W/m2K
ca. 8 cm
ca. 10 cm
Tetto Isolamento fra travi Isolamento sopra travi
0,70-1,80 W/m2K
0,29 W/m2K
ca. 12 cm ca. 10 cm
Solaio vs. scantinato
0,50-1,70 W/m2K
0,32 W/m2K
ca. 10 cm
Pareti esterne Muratura 25 cm λ-0,50 W/mK
Finestre: valore Uw
2
2,50-4,60 W/m K
2
2,0 W/m K
Isolante necessario (λ=0,040 W/mK)
Valori U CasaClima B
Spessore di materiale isolante necessario (λ=0,035 W/mK)
Spessore di materiale isolante necessario (λ=0,040 W/mK)
0,15-0,25 W/m2K
12-22 cm
14-24 cm
ca. 14 cm ca. 12 cm
0,15-0,25 W/m2K
16-30 cm 14-24 cm
18-35 cm 14-25 cm
ca. 10 cm
0,25-0,35 W/m2K
8-12 cm
10-14 cm
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_< 1,5 W/m K
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L’ammodernamento degli impianti
R I SA NA M E NTO
La riduzione del fabbisogno termico ottenuta grazie al risanamento energetico dell’involucro permette di poter agire anche nel campo dell’impiantistica secondo principi di elevata efficienza e sostenibilità, con conseguenti bassi consumi ed una corrispondente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera. Un ridotto fabbisogno per riscaldamento permette ad esempio di: • installare caldaie con potenza ridotta, quindi più piccole ed efficienti,che necessitano di spazi ridotti per il deposito del carburante; • sostituire le caldaie esistenti con caldaie a biomassa anche in edifici in cui precedentemente ciò non era possibile per motivi di spazio; • optare per sistemi di emissione a bassa temperatura: in questo modo si può migliorare il rendimento di caldaie a gas e gasolio ma anche inserire il solare termico come ausilio per il riscaldamento oppure utilizzare una pompa di calore. Un carico termico ridotto amplia la scelta delle fonti energetiche, fra le molteplici a disposizione per la produzione di calore. Chi ancor oggi si orienta verso petrolio o gas sceglie probabilmente la fonte energetica meno adatta, non solo in considerazione dei costi economici, ma anche del bilancio ecologico. L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili come la biomassa, la geotermia, l’energia solare o il calore immagazzinato nell’acqua rappresentano invece una valida alternativa alle fonti tradizionali.
La sostituzione della caldaia è sempre vantaggiosa in caso di risanamento dell’involucro in quanto le vecchie caldaie sono generalmente sovradimensionate rispetto ai ridotti carichi termici di un edificio risanato termicamente e quindi presentano uno scarso rendimento, in particolare nel funzionamento a carichi parziali, ossia quando le temperature esterne non sono molto basse e non si richiede il massimo della prestazione. La sostituzione della vecchia caldaia con una nuova ad alta efficienza può comportare un miglioramento dei rendimenti anche nell’ordine del 25-30 %. La sostituzione della caldaia dovrebbe in ogni caso essere prevista circa ogni 15 anni. Fra le molteplici possibilità offerte dal mercato vanno sicuramente privilegiate le moderne caldaie a biomassa (a pellets, trucioli o legna), le caldaie a condensazione a gas o gasolio, le caldaie a bassa temperatura o l’allacciamento ad un impianto di teleriscaldamento. In caso di fabbisogno di calore ridotto, almeno standard CasaClima B, può essere vantaggioso l’impiego di una pompa di calore abbinata ad un sistema di distribuzione del calore a bassa temperatura a pavimento o a parete. Nel momento in cui si decide di ammodernare l’impianto di riscaldamento è infatti necessario riferirsi non alla sola caldaia ma a tutto il sistema nel suo complesso ossia anche alle modalità di distribuzione, regolazione ed accumulo del calore prodotto dal generatore. La sostituzione di un vecchio impianto a radiatori con uno a bassa temperatura oltre ad essere sempre vantaggioso è sempre necessario in abbinamento con sistemi di riscaldamento con pompa di calore o nel caso di riscaldamento con integrazione solare. Importante per l’efficienza dell’impianto di riscalda riscaldamento è anche un corretto bilanciamento idraulico del sistema. L’intervento sull’impiantistica di un edificio è una sull’impian buona occasione per ripensare anche il sistema di rip produzione dell’acqua ccalda, dato che in molti edifici questa viene ancora prodotta in maniera decentralizzata, spesso media mediante boiler elettrico. Per questo in caso di risanamento risanamen è sempre meglio optare per un sistema centraliz centralizzato di produzione dell’acqua q a calda mediante il sistema di riscaldamento qu principale e possibilmente con l’integrazione possib anche di un impianto solare, sempre che im l’orientamento delle superfici del tetto lo consenta. L’installazione di un impianto L’ solare termico term permette in un edificio unifamiliare o bifamiliare di copriunifami re circa cir il 70% del fabbisogno di acqua calda sanitaria in maacq niera completamente gratun ita ed ecologica.
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La prima targhetta CasaClima in Provincia di Verona ha premiato una residenza in località Chievo, che grazie alla riqualificazione energetica ha potuto ridurre il fabbisogno termico per riscaldamento dagli oltre 200 kWh/m² anno della situazione prima dell’intervento ai 46 kWh/m² anno attuali. a residenza, che con i suoi tre livelli occupa la porzione centrale di un immobile a doppia schiera, è stata trasformata su progetto dello studio Ecospazi di S. Bonifacio (VR) senza compromettere o snaturare il luogo in cui è inserita. Per la committenza era infatti importante poter percepire la presenza del passato ma allo stesso tempo poterlo reinterpretare, anche per l’assenza di caratteristiche architettoniche di rilievo. Tra i desiderata espressi compariva la necessità di un luogo familiare ma al contempo anche di rappresentanza per l’attività del proprietario il quale, commerciando in marmi di pregio, desiderava poter ospitare gli amici-clienti in un ambiente ove importante risultasse la presenza della pietra e dei marmi. È stata quindi particolarmente curata la scelta dei materiali delle fi niture, per le quali sono stati Classe energetica: impiegati alcuni marmi veronesi usati CasaClima B in passato ed ora particolarmente rari, Committente: quali il gialletto di Verona. sig. Leone Bindi
L
Progetto architettonico e direzione lavori: Arch. Carlo Di Pillo, S.Bonifacio (VR)
Spazialità verticale
Il progetto, che doveva prevedere spazi abitabili per almeno cinque persone, con un soggiorno ed una cucina oltre ad una stanza comune, è stato sviluppato attorno all’elemento verticale costituito dal vuoto del vano scale che collega i tre piani. I tre livelli sono stati concepiti come unico spazio abitativo e non come piani isolati e separati, sia da un punto di vista distributivo-funzionale sia per quanto riguarda gli aspetti termo-climatici. L’aver capovolto il senso di percorrenza della scala rispetto alla situazione esistente e l’averla lasciata a vista ha conferito allo spazio un senso di apertura verso i piani superiori ed ha consentito una maggiore interrelazione fra i diversi livelli.
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Riqualificazione in classe B a due passi da Verona Lo spazio orizzontale, ridotto e costretto anche dalla presenza del muro di spina centrale, è stato sviluppato in verticale, il soggiorno è stato allargato al massimo e prosegue, non solo idealmente, lungo la scala fino al piano superiore ove è presente il bagno riservato agli ospiti, un piccolo vano impreziosito dalla presenza del marmo di Carrara “calacatta” posato a macchia aperta. Il locale attiguo al bagno possiede delle caratteristiche di spazio pubblico, ed invita a proseguire verso l’ultimo piano ove è situata una zona dal carattere più familiare. Il vano scale è un elemento fondamentale anche nella gestione climatica dell’ambiente, poiché, fungendo da camino di ventilazione, è in grado di garantire lo scambio d’aria in senso verticale, soprattutto in regime estivo. Un’aerazione naturale che sarebbe stato difficile ottenere altrimenti dal momento che tutte le finestre sono posizionate sulla parete Sud e sul tetto, essendo la residenza circondata sugli altri tre lati da immobili.
Il riuso abitativo del sottotetto La necessità di fornire una comoda abitabilità per cinque persone ha portato a considerare fin dall’inizio l’utilizzo abitativo del sottotetto mansardato. Rendere climaticamente confortevoli i locali abitati al di sotto del manto di copertura ha richiesto una particolare attenzione. L’isolamento terL'edificio prima dell'intervento
L'edificio a lavori conclusi
mico è stato scelto valutando sia il comportamento estivo che quello invernale. La coibentazione della copertura, posizionata sopra le travi, è costituita da un pacchetto di 12 cm di fibra di legno con densità 45 kg/m³, completato da pannelli di 2 cm di spessore con densità di 230 kg/m³, tutti posati sfalsati. La scelta di utilizzare la fibra di legno è derivata dalla necessità di aumentare la capacità termica del tetto e conseguentemente lo sfasamento in regime estivo. Per garantire l’impermeabilità all’aria è stato steso un telo antivento traspirante, mentre al di sotto delle travi, prima della posa, è stato posizionato un nastro autoespandente al fine di contenere eventuali fessure dovute ai movimenti degli intonaci. La posa dei lucernari del tetto è stata eseguita risvoltando il telo antivento e fissandolo poi con nastro butilico.
Il risanamento energetico dell’involucro L’isolamento delle superfici verticali è stato effettuato in modi differente sulle diverse facciate: sulla piccola porzione di parete a Nord è stato applicato un cappotto in polistirene espanso e grafite, mentre sul lato Sud si è intervenuti con un intonaco termoisolante premiscelato in polistirolo espanso al 90% e legante idraulico al 10%.
La scelta è ricaduta su un materiale applicabile a pompa sia per la facilità di posa, sia per la possibilità di superare la mancanza di complanarità della superficie. Una scelta che ha permesso inoltre di risolvere il problema causato dall’allineamento dei marmi delle finestre, marmi dallo spessore importante, i quali per essere correttamente posizionati e garantire un corretto risultato estetico necessitavano di un prodotto plastico e adattabile. Inoltre la presenza del materiale all’interno dell’elenco dei Materiali Coibenti Ammissibili per l’ottenimento del contributo edito dall’Ufficio Risparmio Energetico della Provincia Autonoma di Bolzano ha giocato un ruolo chiave nella fase di scelta. I serramenti in legno con caratteristiche termiche Uw = 1,35 W/m²K, sono stati posati direttamente dalla ditta produttrice. Per le cornici in marmo delle finestre è stato predisposto un pacchetto isolante in polistirene estruso ad alta densità sul quale posare il blocco. Al fine di garantire la staticità degli elementi in marmo egizio a sbalzo, è stato necessario provvedere all’ancoraggio delle basi mediante delle barre filettate in acciaio inox fissate con resine epossidiche. L’acciaio inox è stato scelto sia perché più sicuro rispetto alla possibile corrosione del metallo, sia per la minore conduttività del materiale.
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Isolamento della parete fra le unità abitative
Interno piano mansardato
La coibentazione della pavimentazione del primo solaio è avvenuta mediante l’applicazione di 21 cm di soluzione di perlite espansa in un unico getto.
Trattandosi di un intervento di recupero, le incognite tecniche e di conseguenza finanziarie erano notevoli. Per questo, in collaborazione con il dott. Giuliano Zusi di Ecospazi, è stato sviluppato un modello di analisi finanziaria utile a verificare in sede preventiva il valore e la redditività dell’investimento. Questo modello ha preso in considerazione numerosi variabili, tra cui inflazione e varie ipotesi sull’aumento del prezzo degli idrocarburi. Il modello ha evidenziato come il punto di rientro dell’investimento aggiuntivo necessario per raggiungere lo standard CasaClima B avvenga in soli 8 anni, generando un cash-flow superiore ad altri investimenti “sicuri” come ad esempio i titoli di stato. Un investimento, quello nella riqualificazione energetica, che si ripaga dunque in breve tempo grazie ai benefici ottenibili, sia in termini di maggior comfort abitativo che in termini finanziari, senza dimenticare l’incremento di valore che un immobile riqualificato e certificato acquisisce sul mercato.
Una nuova impiantistica L’impianto di riscaldamento dell’edificio è costituito da un impianto idro-termosanitario con caldaia a condensazione alimentata a gas. Si è optato per una soluzione tradizionale con semplici radiatori in acciaio in quanto non vi era la possibilità di intervenire inserendo pannelli radianti nelle strutture verticali od orizzontali, a causa di problemi distributivi e di natura amministrativa legati all’altezza degli ambienti. Ciononostante i radiatori sono stati dimensionati per divenire dei pannelli radianti esterni, essendo alimentati da fluido vettore a circa 30° C di temperatura. Tutte le tubazioni verso l’esterno sono state coibentate mediante l’impiego di lana di roccia.
Le ragioni di una scelta La volontà di aderire al protocollo “CasaClima” è emersa a seguito di una serie di considerazioni che hanno portato alla conclusione che il rispetto del protocollo avrebbe garantito la qualità globale dell’immobile. In particolare, le quattro ragioni fondamentali che hanno portato ad aderire al protocollo “CasaClima” sono state: • il risparmio generato dal minor consumo di carburante; • il minor inquinamento dell’ambiente; • il maggior comfort termico all’interno dell’immobile; • la rivalutazione economica dell’immobile. Nella fase di valutazione è stato seguito un percorso nel quale alla committenza sono stati prospettati i differenti “scenari futuri” a seconda delle diverse scelte percorribili.
Comfort in evoluzione. Un cuore tecnologico capace di dare spazio alla fantasia per interpretare al meglio qualsiasi ambiente domestico, lavorativo, pubblico o sportivo creando un’atmosfera sempre perfetta.
Isolamento del tetto
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Il sistema a rete
Ideale nelle ristrutturazioni
La tecnica ecologica
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Nel centro storico di Magrè un antico edificio rurale, composto da stalla e fienile, è stato trasformato in un centro civico con alloggi sociali e residenze protette per anziani. “Casa Anna”, inaugurata nell’ottobre 2006, ha potuto fregiarsi per prima, nell’ambito degli edifici sottoposti a vincolo di tutela, della prestigiosa targhetta CasaClima. a duplice sfida che ha impegnato i progettisti, gli architetti Bruno ed Enrico Pedri di Salorno ed i tecnici dell’IPES è stata, da un lato, quella di inserire nuove funzioni senza intaccare il carattere dell’esistente e dell’intorno, dall’altra, quella di garantire ai nuovi utenti condizioni di comfort adeguati ed uno standard di efficienza energetica pari a quello delle nuove abitazioni costruite negli ultimi anni in Alto Adige. Un obiettivo di qualità da perseguire con i più bassi costi possibili, dato il limitato budget a disposizione. La decisione di accompagnare il recupero dell’antico stabile con un risanamento energetico in grado di far rientrare l’edificio in classe CasaClima B nasce infatti a progetto di ristrutturazione già concluso ed appaltato: a fronte del significativo ribasso proposto dalla ditta aggiudicatrice, l’Amministrazione Comunale di Magrè decise di investire i fondi così risparmiati nell’incremento dell’efficienza energetica dell’edificio.
L
Risanare energeticamente nel rispetto dei vincoli
L’edificio, adibito nei secoli a stalla e fienile, apparteneva ad un ampio complesso circondato da recinto fortificato risalente al XVII secolo e di proprietà di una delle famiglie nobili del luogo che lo cedette in seguito al Comune di Magrè. L’edificio era caratte-
Il vincolo di tutela imposto dalle Soprintendenza alle Belle Arti, che prevedeva per l’edificio la conservazione ed il recupero degli intonaci esterni esistenti, non ha consentito un intervento di risanamento dell’involucro di tipo tradizionale, ossia con un sistema di isolamento a cappotto esterno. Per questo si è optato per un isolamento termico sul lato interno delle strutture, una soluzione sicuramente più impegnativa, che ha richiesto una progettazione molto attenta dei singoli dettagli per poter meglio risolvere le questioni legate ai ponti termici. Il limite di spesa imposto dalla committenza ha determinato la scelta del materiale isolante da utilizzare: dopo aver attentamente valutato i costi di un isolamento termico con fibra di legno e sughero, i progettisti hanno optato per un prodotto più economico come il polistirene. Tutte le superfici disperdenti dell’involucro sono state quindi isolate termicamente sul lato interno utilizzando pannelli di polistirene estruso, con spessori compresi fra gli 8 ed i 18 cm a seconda dell’elemento costruttivo. È stato così possibile raggiungere valori
Risoluzione cordolo perimetrale
Isolamento termico in corrispondenza dell’estradosso degli avvolti
Il nuovo cuore sociale della comunità
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rizzato da un piano terra con soffitti voltati ad uso stalla ed un vasto primo piano ad uso fienile. L’intervento di recupero ha previsto la conservazione degli spazi voltati del piano terra e la loro trasformazione in spazi pubblici a disposizione della comunità: accanto all’ingresso , collocato nell’antico passaggio che divideva originariamente l’edificio, sono stati ricavati un ambulatorio infermieristico, un consultorio materno e familiare, un centro diurno per anziani e le cantine a servizio degli alloggi. Lo spazio del fienile al piano superiore è stato suddiviso mediante un nuovo solaio in due piani che ospitano ciascuno due alloggi di edilizia sociale e due residenze protette per anziani per un totale di otto appartamenti. Gli spazi di distribuzione centrali mettono in relazione le diverse utenze facilitando così le relazioni interpersonali.
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Isolamento interno delle pareti esterne
Edificio dopo l’intervento
di trasmittanza termica compresi fra i 0,19 W/m²K ed i 0,30 W/m²K. L’isolamento termico dell’intero involucro e l’utilizzo di serramenti in legno con vetri termoisolanti a due strati basso-emissivi ha consentito di raggiungere un fabbisogno specifico per riscaldamento di 49 kWh/m²a, quindi la classe energetica CasaClima B. In questo modo si sono potute limitare le spese di riscaldamento, una voce che pesa molto sui bilanci di gestione di qualunque struttura, ma ancora di più quando, come in questo caso, ospita spazi destinati ad accogliere persone anziane.
ra perimetrale, prima di gettare la cappa armata del primo solaio è stato inserito lungo tutte le murature perimetrali, sull’estradosso delle volte, uno strato continuo di isolamento con spessore di 6 cm. I serramenti in legno sono stati inseriti nello stesso piano dell’isolante, con l’ausilio di falsi telai agganciati con delle zanche alle murature sul lato interno. Per le tapparelle avvolgibili sono stati scelti cassonetti isolati verso l’interno. Le partizioni interne sono state realizzate con un sistema costruttivo a secco in cartongesso ed isolamento acustico in intercapedine in lana di roccia termicamente separate dall’involucro esterno. Il tetto Classe energetica: CasaClima B esistente è stato sostituito da un tetto in legno ventilato isolato sia sopra che tra Committente: le travi e chiuso verso l’interno da un Comune di Magrè controsoffitto in cartongesso. Progetto architettonico ed
Isolamento interno e risoluzione dei ponti termici L’isolamento dell’involucro all’interno è un compromesso accettabile nel caso si debbano mantenere inalterati i caratteri degli edifici storici; in ogni caso è una misura cui ricorrere solo quando non vi siano altre soluzioni perchè comporta comunque sempre rischi e difficoltà se non si adottano opportuni accorgimenti. È infatti difficile, spesso impossibile, eliminare i ponti termici, che anzi rischiano di venire accentuati ed inoltre resta sempre alto il rischio di condensa sull’interfaccia fra l’isolante e la struttura cui è applicato. Per ovviare a queste problematiche, nell’intervento a “Casa Anna” si sono studiate soluzioni specifiche. In particolare, per risolvere il ponte termico che si sarebbe venuto ad originare nel contatto fra solaio intermedio e pareti esterne, si è scelto un ancoraggio puntuale del solaio al cordolo perimetrale mediante delle putrelle in acciaio posate ogni 2 metri circa. Fra solaio e cordolo, per tutto il perimetro, è stato inserito, prima del getto, uno strato di isolamento termico in lastre di polistirene estruso da 6 cm in continuità con l’isolamento delle murature perimetrali. Queste ultime, nei due piani superiori, sono state rivestite con un doppio strato di polistirene da 6 cm, completato da una barriera al vapore, per evitare possibili fenomeni di condensa interstiziale, e da una controparete in doppia lastra di cartongesso su orditura metallica. Le lastre di isolante sono state posate sfalsando i giunti. Le pareti perimetrali al piano terra sono state rivestite con un doppio strato di pannelli in polistirene estruso da 6 cm e una controparete in laterizio da 8 cm. Per ridurre il ponte termico in corrispondenza dell’attacco fra solaio voltato e muratu-
Il controllo in cantiere come garanzia dei risultati
energetico, direzione lavori: Architetti Bruno ed Enrico Pedri, Salorno (BZ); collaboratore Arch. Ing. Bruno Gotter I.P.E.S. – W.O.B.I.
Grazie al controllo costante in cantiere sia da parte dei progettisti che dei Realizzazione: Impresa costruzioni tecnici dell’IPES e dell’ Ufficio Aria e Zanotelli, Cembra (TN) Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano, si è assicurata la corretta esecuzione dei dettagli da parte della ditta esecutrice, che per la prima volta si confrontava con un intervento di risanamento di questo tipo. Si è così potuto realizzare un involucro termico continuo dove i punti deboli sono stati minimizzati. Dopo due anni dalla consegna degli alloggi agli assegnatari i risultati sono positivi sia per quanto riguarda il contenimento dei costi energetici, sia per quanto riguarda il benessere abitativo, a dimostrazione che interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica sono possibili con buoni risultati anche su edifici posti sotto tutela e con budget limitati. “La soddisfazione delle persone che abitano ‘Casa Anna’” afferma l’architetto Bruno Pedri “è lo stimolo più efficace per continuare ad agire sul costruito ed in particolare sugli edifici storici secondo lo standard CasaClima. Solo in questo modo il patrimonio esistente non sarà più considerato di serie B e potrà competere alla pari con le nuove costruzioni, sia in termini di benessere abitativo che di consumi energetici e non ultimo in termini di valore degli immobili”.
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Da fienile a CasaClima B
In Alto Adige, nel Voralberg o a Friburgo possiamo più o meno affermare che il problema dell’efficienza energetica nella nuova edilizia è un problema risolto del tutto o quasi. Ma come si dice, il problema è un altro, ovvero i consumi delle preesistenze. econdo il Ministero dello Sviluppo Economico quasi il 90% del patrimonio edilizio italiano (più o meno 13,5 milioni di edifici) ha un fabbisogno energetico di circa 220-250 kWh/m² anno, ovvero consumi di 25 litri di gasolio per m². Una quantità pazzesca di energia dissipata; il vero “buco nero” del sistema energetico nazionale. Se si vuole incidere veramente sui consumi energetici bisogna quindi pensare di ridurre innanzitutto i consumi termici delle preesistenze architettoniche. Il problema non è certamente tecnico (come fare a risanarle?) anche se l’accademia italiana pochissimo si occupa di queste cose, al contrario di quello che avviene oltralpe. Il problema è economico (come finanziare gli interventi?).
derivati dalla conquistata efficienza energetica dell’edificio; • estensione della possibilità da parte delle ESCO di produrre Titoli di Efficienza Energetica (detti “Certificati Bianchi” in Italia) da vendere alle società erogatrici di energia che sono obbligate a conseguirli; • incentivi fiscali; l’Italia con la Finanziaria 2007 ha ideato un ottimo congegno fiscale (sgravi IRPEF del 55%). Tutto questo riguarda competenze dello Stato e ha il difetto di non essere per tutti. Puoi offrire tutti gli sgravi IRPEF che vuoi ma per una pensionata di 80 anni spendere 8.000 euro per la sua quota di cappotto termico con un tempo d’ammortamento di 8 anni è sempre troppo. E per quanto riguarda le ESCO, in Italia, nonostante i miglioramenti apportati nel 2007 al sistema dei Certificati Bianchi (innalzamento degli obbiettivi di risparmio portati a 6 milioni di tep e ridimensionamento del ruolo delle lampadine a basso consumo che avevano da sole coperto la prima emissione dei certificati) di fatto rimarranno fuori mercato. Le società che erogano energia continuano ad ottenere rimborsi di 100 euro per tep conseguita, che non vengono corrisposti al contrario alle ESCO.
La situazione dell’esistente
Nuovi strumenti per nuovi problemi
La caratteristica dell’edificio-tipo che abbisogna di un recupero di efficienza energetica e che percentualmente rappresenta la maggiore quantità di cubatura e di consumo è il condominio con decine di alloggi, costruito negli anni del boom economico e per tutti i successivi 35 anni. Questa tipologia edilizia è caratterizzata da una proprietà frammentata economicamente, socialmente ed anagraficamente (quindi con aspettative di vita e prospettive assai diverse), per la quale qualsiasi intervento che necessita di un accordo su spese che hanno tempi di ammortamento di almeno 7-10 anni risulta pressoché impossibile.
L’obbiettivo deve perciò essere uno: finanziare a costo zero questi risanamenti, perché se così non fosse le preesistenze sono destinate a rimanere i “colabrodo” energetici che sono. Ma i Comuni e gli enti locali in generale, in tutto questo non possono proprio farci nulla? Certo non con gli strumenti normativi tradizionali: ICI irrilevante ora più che mai; contributi in conto capitale ormai fuori dalla portata dei bilanci di chiunque; normative impositive impossibili anche solo da pensare perché di fatto scaricherebbero l’onere finanziario totalmente sui privati. E allora? L’unica soluzione è inventarsi strumenti nuovi di zecca per combattere problemi nuovi di zecca. La proposta: consentire l’innalzamento di un piano (o la costruzione di una quota determinata di cubatura) da immettere sul mercato a fronte del totale reinvestimento di quanto introitato a favore del risanamento energetico dell’edificio interessato. Si attiverebbero rapidamente forze economiche nuove; imprese edili, cooperative di artigiani, società con nuove specializzazioni, che in questo senso troveranno le formule più convenienti di contracting da proporre ai singoli condomini.
S
Gli incentivi per la riqualificazione Nel panorama europeo le strade da percorrere sono tradizionalmente tre: • incentivazione/detassazione delle ESCO (Energy Service Company) e delle relative attività di contracting, ovvero la promozione di società private che si offrono di risanare gli edifici a loro totale o parziale spesa in cambio dei vantaggi economici per un certo numero di anni
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Potrebbero nascere soluzioni esteticamente assai accattivanti e, nei casi dei brutti edifici anni ’60, certamente migliorative e sostitutive di tanti interventi che in Italia invece le varie normative locali hanno consentito sui sottotetti. Il vantaggio sarebbe molteplice: • si darebbe una risposta alla richiesta di nuovi alloggi a prezzi più contenuti (il costo del terreno incide in maniera praticamente discrezionale); • si ridurrebbero i costi energetici nell’ambito più energivoro delle attività umane; • non si consumerebbe suolo e verde pur potendo potenzialmente costruire migliaia di nuovi alloggi; • si svilupperebbero tecniche costruttive a secco, adatte alle sopraelevazioni, a minor impatto energetico rispetto a quelle tradizionali; • i risanamenti sarebbero a costo zero per i proprietari della preesistenza che si ritroverebbero oltretutto a suddividere le spese di condominio su più unità; • si assicurerebbe lavoro agli operatori del settore edile per una generazione, cioè a chi lavora veramente, tagliando fuori chi invece vive girando solo denaro e speculando sulla rendita fondiaria; • si avvantaggerebbero i Comuni, che vedrebbero attratti nuovi residenti senza grossi oneri di nuova infrastrutturazione. Ma soprattutto si garantirebbe un risparmio a tanti e per sempre (700-800 euro/anno per famiglia di spese di riscaldamento in meno) contro il tradizionale guadagno una tantum e per pochi che ha sempre caratterizzato il mercato edilizio.
Un sogno possibile Un sogno? No. I conti tornano perfettamente e lo dimostra una tesi scritta dall’arch. Silvia Bardeschi, neo diplomata al master CasaClima di Bolzano con relatore il redattore di questo articolo.
La simulazione è stata fatta su 5 edifici di 20-3040 unità abitative degli anni ‘50-‘60-‘70 in un comune non favorevole (per i bassi vaAUTORE lori immobiliari – 2.900-3.000 euro/ m²), Buccinasco, in provincia di Milano. Gli interventi ipotizzavano di portare in classe B oggetti edilizi da una classe di partenza G o F. Nella tabella sottostante i risultati: a fronte di interventi radicali di risanamento (cappotto, finestre, caldaia, tetto) che oscillavano tra gli 0,8 e i 2,6 milioni di Arch. Stefano Fattor, euro (compresa la sopraelevazione), il docente a.c. al Polirisanamento risultava autofinanziato tecnico di Torino e al master CasaClima, in toto 3 volte su 5 e in due casi, cioè relatore nei corsi quando il rapporto superficie disperdell’Agenzia Casadente/sedime era maggiore di 6, quaClima. Tra il 2000 e il si totalmente autofinanziato. Va da sé 2005 assessore nel Comune di Bolzano che, in caso di valori immobiliari solo un po’ più alti, l’autofinanziamento dell’intervento si estenderebbe a rapporti ben più elevati di 6, in pratica a quasi tutti gli edifici. L’obiezione che arriva sempre: e gli edifici storici? Il credito di cubatura (perché di questo si tratta) è spendibile anche per essi, assumendo altre forme di cui ci si potrà occupare in successivi articoli. Ma ricordiamoci due cose: gli edifici storici rappresentano per l’Italia non più del 6-7% del patrimonio immobiliare totale. Un intervento mirato a ridurre i costi energetici deve puntare al grosso dello spreco. E percentualmente, gli edifici storici rappresentano una minoranza poco significativa. Parlando di “normazione urbanistica creativa” ricordo un illustre precedente storico. Jules-Harduin Mansart nel ‘700 alzò Parigi di due piani per dare su ordine del re una risposta alla tensione abitativa che affliggeva la città. Nacque qualcosa che prima non c’era: la mansarda. E per problemi nuovi come i cambiamenti climatici e la crisi energetica bisogna inventarsi davvero strumenti tecnici, urbanistici, normativi diversi perché quelli tradizionali non bastano più.
Edificio di 30 anni
Edificio A
Edificio B
Edificio C (fittizio)
Edificio D
Sedime
ca. 900 m2
ca. 400 m2
ca. 280 m2
ca. 380 m2
ca. 200 m2
Sup. disperdente
ca. 5.400 m2
ca. 2.400 m2
ca. 1.500 m2
ca. 2.400 m2
ca. 1.650 m2
6
6
5,36
6,32
8,25
Rapporto Superf. disperdente area sedime Costo intervento
2.676.143 €
1.100.000 €
883.000 €
1.148.000 €
783.000 €
Ricavo vendita
2.783.887 €
1.137.000 €
885.000 €
1.090.000 €
676.000 €
107.745 €
37.000 €
2.000 €
-58.000 €
-107.000 €
Utile
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Obbiettivo 2018: risanare le preesistenze a costo zero
È stata certificata la prima CasaClima in classe A nella Regione Emilia Romagna. L’edificio è stato realizzato con struttura in legno e l’impiego di materiali e componenti ecologici. ’edificio residenziale a tre piani, sito in Mirandola (MO), ospita 4 unità abitative e sarebbe stato realizzato con tecniche costruttive tradizionali in latero-cemento, se al progetto iniziale non fosse stata apportata una variante, avente lo scopo di ridurre al minimo l’impatto ambientale della costruzione e di limitarne i consumi energetici. La committenza, l’impresa VAM Spa – Edilizia Sostenibile di Mirandola, ha così affidato la progettazione e la realizzazione della struttura in legno alla Damiani Legnami – partner CasaClima – sulla base del progetto architettonico elaborato dall’architetto Stefano Delli di Bologna.
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Un investimento progettuale che garantisce risparmio o energetico e rispetto dell’ambiente Il fabbricato è stato così concepito per garantire il rispetto dei principi sanciti dal progetto altoatesino CasaClima, emblema di costruzioni energeticamente efficienti ed a basso impatto ambientale. Per la realizzazione della struttura in n
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legno e per l’isolamento sono stati infatti adottati criteri progettuali e metodologia costruttiva che ottimizzano le prestazioni dell’edificio; inoltre per struttura e finiture sono stati impiegati materiali e componenti ecologici. Per conseguire la certificazione Casa Clima in classe A (indice di consumo energetico inferiore ai 30 kWh/m²a) e la certificazione energetica ai sensi del D.Lgs. 311/2007 sono state adottate soluzioni sia a livello costruttivo sia a livello impiantistico tali da consentire l’ottimizzazione delle prestazioni dell’intero edificio; rispetto agli altri fabbricati appartenenti alla medesima lottizzazione, sono stati per questo modificati assetto distributivo, involucro ed impianti. Le zone giorno sono state collocate a sud per ricavare il massimo vantaggio dall’irraggiamento solare in stagione invernale; sono stati realizzati loggiati che attenuano l’azione dei venti invernali e schermano le abitazioni dalle radiazioni solari in estate; sono state ridotte le dimensioni delle finestre esposte a nord, zona soggetta a maggiore dispersione termica. Per i locali del sottotetto, collegati alle zone giorno delle singole unità abitative situate al secondo piano, sono stati realizzati abbaini, progettati in maniera tale da fungere da canale di ventilazione e contemporaneamente da ricettori di luce naturale e di radiazioni solari in inverno. Nell’edificio è stato inoltre installato un impianto di ventilazione meccanica, che ricicla con efficienza il calore immettendo aria di rinnovo in soggiorni e camere, e recuperando l’aria viziata da bagni e cucine.
Un involucro edilizio che ottimizza risorse e prestazioni Al fine di ottimizzare le prestazioni dell’edificio, oltre all’impiego del legno per la struttura portante di pareti, solai e copertura, è stato realizzato un isolamento termico in pannelli di fibra di legno. L’involucro edilizio così prodotto riduce al minimo il rischio
Il sistema costruttivo in legno
Bandire sperperi e rischi ai danni della salute
di ponti termici; l’involucro garantisce un coefficiente di trasmittanza termica inferiore ai 0,25 W/m²K ed un’efficace tenuta all’aria. Il solaio contro-terra è stato opportunamente isolato dal terreno con l’impiego di un vespaio aerato e con una coibentazione costituita da caldana in calce, sughero granulare e pannelli in sughero. Gli infissi esterni sono stati realizzati in legno e con vetri tripli basso-emissivi per garantire una trasmittanza termica complessiva inferiore a 1,3 W/m²K e l’abbattimento dell’inquinamento acustico proveniente dall’esterno.
Riscaldare e raffreddare risparmiando energia Per l’impianto di riscaldamento e raffrescamento è stato previsto un sistema di emissione di tipo radiante. Per il riscaldamento è stato installato un generatore modulante a condensazione alimentato a gas metano; il generatore centralizzato, che offre una potenza termica pari a 30 kW, permette di conteggiare i singoli consumi delle unità abitative. Al medesimo generatore è affidata la produzione d’acqua calda nella stagione invernale; nel corso delle altre stagioni l’acqua sarà invece prevalentemente riscaldata con fonti energetiche rinnovabili, quali il sole, attraverso una batteria di pannelli solari posti sulla facciata sud dell’edificio. L’impianto realizzato consentirà di ridurre i consumi di combustibile fossile e di contenere di conseguenza le emissioni di CO2. Una serie di pannelli fotovoltaici “grid connected”, installati in copertura con esposizione a sud, permettono di ridurre i consumi di energia elettrica, immettendo nella rete generale l’energia elettrica dagli stessi generata; la quantità di energia immessa nella rete generale, quantificata da un apposito contatore, è prevalentemente destinata all’illuminazione delle parti comuni dell’edificio: atrio, scale, aree esterne etc.
Il rischio di esposizione ai campi elettromagnetici all’interno dell’edificio è stato arginato con l’impiego, nella realizzazione dell’impianto elettrico, di cavi elettrici e scatole schermati e di disgiuntori nelle zone notte: questi sospendono la tensione presente nel circuito elettrico in assenza di assorbimento di corrente, in altre parole quando non si utilizza più la corrente elettrica. Il sistema installato permette in tal modo di risparmiare anche energia, poiché previene consumi derivati da correnti disperse. Per Classe energetica: ottenere valori di resistenza elettriCasaClima A ca bassi è stata prevista la messa a Committente: terra sia dell’impianto elettrico sia VAM Spa – Edilizia Sostenibile, di tutti gli elementi metallici presenMirandola (MO) ti nell’edificio. Progetto architettonico: I consumi idrici sono contenuti Arch. Stefano Delli, Bologna grazie all’utilizzo di dispositivi che Progetto e realizzazione regolano il flusso (regolatori di strutture in legno: pressione, cassette di scarico diffeDamiani Legnami Spa, renziato per i WC, dispositivi franBressanone (BZ) gigetto per rubinetterie) e grazie ad un sistema di ricircolo dell’acqua calda. È stato inoltre adottato un sistema che recupera le acque meteoriche, provenienti dalla copertura dell’edificio, e le acque grigie, in uscita da lavabi, docce, vasche, bidet, lavatrici; queste ultime acque sono riutilizzate a scopo non potabile, tramite rete duale di distribuzione, per le cassette di scarico dei WC. Le acque meteoriche sono invece utilizzate per i garage, per l’irrigazione del verde comune e per la pulizia di cortili e passaggi comuni. Per la pavimentazione di tutte le aree carrabili, dei parcheggi e dei percorsi pedonali sono infine stati impiegati materiali permeabili, che drenano rapidamente e in maniera funzionale le acque piovane e ne favoriscono la naturale re-immissione nel sottosuolo.
Il certificato CasaClima Grazie al ridotto fabbisogno energetico per riscaldamento raggiunto, la costruzione ha potuto ottenere la certificazione CasaClima in classe A. Il certificato energetico CasaClima e la relativa targhetta sono stati consegnati alla committenza dal direttore dell’Agenzia CasaClima Norbert Lantschner, in occasione del convegno “Anticipiamo il futuro: costruire benessere risparmiando energia”, tenutosi a settembre 2008 a San Felice sul Panaro.
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1ª CasaClima in classe A in Emilia Romagna
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Il villaggio del futuro Alta efficienza energetica e sostenibilità ambientale sono le parole d’ordine del nuovo complesso residenziale “Villaggio del futuro” alla periferia di Bergamo, certificato CasaClima A. li edifici, costituiti da due blocchi composti ognuno da quattro unità aggregate, sono certificati in classe A grazie ad un fabbisogno energetico per riscaldamento che non raggiunge i 30 kWh/m²a. Oltre all’adozione del protocollo Cened, obbligatorio in Lombardia, il progetto dello studio Gritti Architetti ha voluto confrontarsi anche con il protocollo CasaClima. Un’adesione volontaria che ha consentito un miglior svolgimento dei lavori, la verifica costante del progetto ed il tempestivo intervento nel caso di migliorie apportate in corso d’opera, con notevoli risultati rispetto alle garanzie di qualità del prodotto edilizio per l’utente fi nale. Il progetto è stato inoltre impostato seguendo i più avanzati protocolli ambientali: Itaca, LEED ed e3 per le costruzioni a secco. La ricerca progettuale non ha riguardato solo le tematiche propriamente costruttive (involucro ed impianti), ma anche gli aspetti più propriamente ambientali: mobilità sostenibile, progetto degli spazi pubblici, diritto al sole, recupero delle acque meteoriche, uso di fonti rinnovabili (sia per la produzione di acqua calda che di elettricità), ciclo di vita dei materiali in prospettiva di una eventuale e futura dismissione del complesso, logistica di cantiere.
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Tecniche costruttive a bassa energia incorporata Le tecniche costruttive influiscono direttamente sul contenuto energetico dell’edificio in tutte le sue fasi di vita: dalla fase costruttiva, alla fase manutentiva, fino all’esaurimento dei suoi contenuti d’uso. La fase costruttiva avrà minore incidenza energetica se si utilizzano modalità costruttive che minimizzano il peso e la quantità di materiali utilizzati. Se la costruzione impiega minor forza lavoro rispetto ad un edificio tradizionale, si otterrà una diminuzione dell’energia spesa e dell’energia contenuta nell’edificio. Per aumentare la facilità di manutenzione, di modificazione interna, di aggiornamento impiantistico, andranno privilegiate
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le tecniche che semplificano lo smontaggio e la sostituzione con un basso dispendio energetico. Al termine della vita utile dell’edifico dovrà essere possibile lo smontaggio delle sue componenti con un input energetico ridotto ed il riciclo di tutti i materiali in esso presenti. Per attuare questa serie di politiche costruttive, tutti gli edifici adottano nella parte fuori terra un meccanismo costruttivo leggero che è del tipo struttura/rivestimento (S/R) con elementi stratificati assemblati tramite connessioni non permanenti. Questa tecnica si basa sulla separazione fra la struttura e gli altri elementi tecnici (involucro, partizioni orizzontali e verticali, impiantistica). La progettazione di questi ultimi risulta da un attento assemblaggio di strati specializzati per raggiungere i livelli di performance desiderata. Il sistema adotta nello specifico una struttura portante in acciaio su cui sono appoggiati i solai prefabbricati in lamiera grecata con un getto collaborante in calcestruzzo, al di sopra del quale è montato un pavimento a secco. Le pareti esterne si compongono di circa 20 cm di materiale isolante composto da fibra di legno e fibre minerali a diversa densità. La finitura esterna è in intonaco su pannello in polistirolo espanso e lastra di cemento rinforzato. Internamente la finitura è in gesso su pannelli in cartongesso.
Questa tecnica comporta indubbi vantaggi ambientali che si possono così riassumere: • leggerezza delle soluzioni tecniche dal momento che la massa si concentra solo dove serve (strutture), il resto della costruzione viene alleggerito, con riflessi positivi dal punto di vista strutturale e del risparmio delle risorse; • componibilità del processo costruttivo attraverso l’accostamento di materiali specializzati funzionalmente e di spessore adeguato orientati alle massime prestazioni in termini di comfort abitativo (termico, acustico); • rapidità di assemblaggio, Classe energetica: con sistema prevalentemenCasaClima A te a secco, dei componenti Progetto architettonico: con un indubbio risparmio Arch. Gianpaolo Gritti, Arch. Andrea sia sulla manodopera in Gritti, Arch. Pietro Gritti, Bergamo cantiere, sia sull’energia Progetto strutturale: incorporata dell’edificio; Ing. Valter Andreoli, Bagnatica (Bg) • riciclabilità delle diverse Progetto idro-termo sanitario componenti e reversibilied elettrico: tà del processo costruttivo Silvestri Associati, Dalmine (Bg) grazie alla possibilità di Progetto domotico: operare il disassemblaggio Isi2, Bergamo dell’edificio separando di Realizzazione: nuovo i diversi materiali Andreoli Costruzioni, Bagnatica (BG) impiegati.
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Ottimizzazione dei guadagni solari in inverno ed ombreggiamento estivo Il sistema di aperture si caratterizza per le ridotte dimensioni dei fronti rivolti a Nord e per le maggiori aperture di quelli rivolti a Sud. I fronti meridionali sono caratterizzati da aggetti che consentono la completa schermatura passiva delle vetrate in fase estiva e il guadagno solare diretto in fase invernale. Lungo i fronti Sud-Est e Sud-
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Dal punto di vista del comfort termico, lâ&#x20AC;&#x2122;utilizzo di spessori di isolamento consistenti consente di innalzare la temperatura media superficiale delle pareti e quindi di raggiungere condizioni di migliore comfort termico a paritĂ di temperatura dellâ&#x20AC;&#x2122;aria; ovvero, a paritĂ di comfort, di ridurre leggermente la temperatura interna e quindi risparmiare sui costi di esercizio. La tenuta dellâ&#x20AC;&#x2122;involucro è stata verificata in sito tramite il Blower Door Test su due unitĂ a campione, la verifica è stata effettuata tramite termocamera e fumo freddo per rilevare eventuali difetti di tenuta. Il comfort acustico è garantito dalla successione di strati con abbattimenti acustici differenti. Le chiusure verticali assolvono pienamente ai requisiti della normativa e la prova di calpestio si è rivelata particolarmente efficiente.
Il fronte sud est visto da sud
La pensilina fotovoltaica a copertura dei posti auto
Ovest sono state realizzate delle serre solari che accumulano calore nel periodo invernale per cederlo in forma gratuita allâ&#x20AC;&#x2122;alloggio e che possono essere schermate nel periodo estivo per evitare il surriscaldamento degli ambienti interni. Il controllo dellâ&#x20AC;&#x2122;illuminamento e dellâ&#x20AC;&#x2122;abbagliamento è stato considerato un fattore determinante per garantire allâ&#x20AC;&#x2122;utente le sensazioni di benessere fisico e psicologico. Il controllo della
luce è affidato ad un sistema schermante che permette la regolazione puntuale dellâ&#x20AC;&#x2122;apporto luminoso. Le aperture sono disposte in modo tale che chi frequenta la casa possa sempre traguardare il paesaggio su entrambi i fronti aperti. In entrambi i blocchi edilizi i soggiorni sono orientati verso spazi verdi: i giardini privati in primo piano, il parco e la campagna coltivata sullo sfondo.
Impianti innovativi ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili Gli impianti sono collocati esclusivamente nelle intercapedini delle pareti e dei controsoffitti, per permettere una miglior accesso alla rete impiantistica e garantire il controllo evolutivo del sistema impiantistico.
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Zehnder Comfosystems
tecnosystems
Il sistema di ventilazione comfort Stratigrafia parete esterna
Intonaco
AT T U A L ITÀ
Polistirene espanso densità 25 kg/ m³ 4 cm Lastra in cemento rinforzato 1,25 cm Barriera al vapore in polietilene Pannello in fibra di legno densità densita’ 140 kg/ m³ 6 cm Pannello in lana di roccia densità 40 kg/ m³ 10 cm Pannello in fibre minerali densità 40 kg/ m³ 4 cm Pannello in cartongesso 1,25 cm Barriera al vapore in alluminio Finitura con pannello in cartongesso 1,25 cm
I due blocchi edilizi utilizzano un impianto termico centralizzato con due sottostazioni solari (una per blocco edilizio) che sfruttano quasi 70 m² di collettori solari termici e circa 6000 litri di acqua di accumulo termico, destinati in fase invernale ad integrare il riscaldamento. Ogni casa adotta un impianto di ventilazione meccanica controllata con dispositivo di recupero del calore e controllo del comfort termico ed igrometrico. Su una pensilina che ospita i parcheggi di superficie del complesso è stato predisposto un impianto fotovoltaico da 6 kW di potenza di picco che alimenta le utenze elettriche comuni (macchine di ventilazione, illuminazione notturna e pompe). Anche i singoli tetti sono predisposti per ospitare fino a 6 kW di potenza di picco per ogni casa, garantendo così la possibilità di avere 3 kW di potenza di picco per appartamento. Tutte le abitazioni hanno in dotazione piastre ad induzione con blocco a 3 kW: oltre ad essere un
Zehnder Comfosystems
Struttura portante in acciaio
è il sistema completo per la ventilazione comfort, che garantisce:
sistema più sicuro ed efficiente rispetto a quello tradizionale a gas, si permette il funzionamento ottimale dell’impianto di ventilazione meccanica. Un’unità è stata progettata interamente con un sistema domotico (domus divus) che permette un’ottimizzazione del controllo clima (interfacciandosi con il sistema d’allarme), dei carichi elettrici (sconnessione dei carichi al raggiungimento dei 4,5 kW e riconnessione automatica) e si interfaccia in modo “intelligente” con una centralina meteo (con sensori luce, pioggia, vento e temperatura) che permette alla casa di reagire a seconda delle condizioni climatiche, senza la presenza dell’utente. Il monitoraggio nel tempo delle abitazioni porterà al confronto delle prestazioni tra le unità con impianto tradizionale e quella con impianto domotico. Il recupero dell’acqua piovana coinvolge complessivamente 50.000 litri da destinare all’irrigazione dei giardini privati ed alle aree di uso pubblico.
• riduzione signiÀcativa del consumo energetico • ricambio d’aria a regime costante • eliminazione di odori, vapori e altri inquinanti degli ambienti indoor
Zehnder Comfosystems provvede all’aria fresca, alla salute e al benessere. Perché in fondo trascorriamo più del 70% del nostro tempo all’interno di quattro mura. Altre domande? www.comfosystems.it
Nuove tecniche per edifici più efficienti ed a costi contenuti
Parete perimetrale
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Questo progetto con tecnica S/R (struttura /rivestimento) non risulterà probabilmente soddisfacente né a chi crede fermamente nella bioedilizia, né a chi crede fermamente nelle tecniche tradizionali. Tuttavia è convinzione dei progettisti che una ricerca sulle potenzialità delle diverse tecniche costruttive sia necessaria: solo in questo modo è possibile perseguire meglio l’obiettivo finale di un’edilizia a basso consumo e sostenibile, ossia il minore utilizzo possibile di energia per gestire la casa e l’abbattimento dell’energia incorporata nell’edificio. Solo la sperimentazione di tecniche diverse darà la possibilità di realizzare un miglior prodotto edilizio, a costi ragionevoli, che non potrà che essere una miscela tra le diverse tecniche costruttive.
Zehnder Tecnosystems: Zehnder Comfosystems
Ventilazione comfort
Zehnder Comfounit
Recuperatori ad altissima efÀcienza
Zehner Comfobox
Pompe di calore geotermico
Zehnder Comfoclima
Ventilconvettori sotto pavimento
Zehnder ZIP
Sistemi radianti a sofÀtto
Zehnder Clean Air Solutions
Filtrazione e pulizia dell’aria
Zehnder Tecnosystems S.r.l. Viale Europa, 73 - IT 41011 Campogalliano (MO) Tel +39 059 9786200 - Fax +39 059 9786201 www.comfosystems.it - info@comfosystems.it
tutta altezza che collega l’edificio verticalmente e relaziona le varie attività.
AT T UA LIT À
Il concetto energetico della sede Naturalia-BAU I concetti base che consentono il raggiungimento di uno standard “CasaClima Oro” e zero emissioni sono una tecnologia che sfrutta al meglio il calore terrestre e l’energia fornita dal sole, una determinazione precisa del fabbisogno termico ed energetico ed un involucro dall’elevata performance. La ventilazione controllata ed un sistema di riscaldamento e raffrescamento ad alte prestazioni chiudono il cerchio.
Il 1° edificio commerciale ad emissioni zero L’obiettivo di una sede destinata ad ospitare persone e prodotti, ma soprattutto l’idea “naturale” intrinseca nella filosofia dell’azienda Naturalia-BAU, è stato centrato appieno. l risultato è un edificio “CasaClima Oro” costruito con materiali naturali a basso impatto ambientale e le cui emissioni di CO2 durante l’arco dell’anno sono pari a zero.
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Un progetto sostenibile, un futuro possibile Il progetto architettonico, affidato all’architetto Dietmar Dejori di Bolzano, è basato sulla ricerca
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di materiali e tecnologie atte all’abbattimento dei consumi e della CO2 emessa. Per questo la scelta è ricaduta su una struttura di legno che permette un consumo energetico alla fonte molto basso. Questo, chiaramente, in conseguenza dell’uso di una massa edificata minore rispetto all’edilizia tradizionale pesante. Considerando l’intero ciclo di vita dell’edificio risultano importanti anche le modalità di smaltimento dei materiali usati per la costruzione: nel caso della Naturalia-BAU, questi sono quasi tutti interamente riciclabili o riutilizzabili. L’edificio è composto da tre piani per un totale di 750 m². Al piano terra si trova la zona espositiva con la segreteria, al primo piano gli uffici ed al secondo una sala conferenze per 35 posti, affacciata su un ampio tetto a verde pensile, copertura del sottostante magazzino. Il tutto relazionato e completato da un ampio atrio a
1° passo: ottimo isolamento termico
La parete ventilata esterna in legno
È questo il passo più importante. L’involucro edilizio con struttura a telaio di legno raggiunge dei livelli di trasmittanza termica U molto bassi. Le pareti esterne isolate con 26 cm di coibente naturale raggiungono un valore U di 0,13 W/m²K mentre la copertura, isolata con 33 cm di fibra di legno, ha una trasmittanza termica U di 0,11 W/m²K, senza tener conto del tetto verde che aiuta a mantenere elevate le prestazioni ambientali. Molti pensano che raggiungere dei livelli di prestazione dell’involucro così elevati sia molto oneroso: in realtà l’incidenza in percentuale sui costi totali dell’opera è molto bassa, si può affermare che sia la meno incidente. Solo il 2,4% del costo complessivo è infatti da attribuire all’isolamento. I serramenti, vista la notevole quantità di superfici finestrate, hanno inciso invece con un 9,7%.
è necessario, le serrande poste all’interno Classe energetica: delle tubazioni permetteranno lo scambio CasaClima Oro + ventilativo tra il primo ed il secondo piano. Indice termico: Questo piccolo calcolo, finalizzato al rispar8 kW h/m2a mio, ha permesso di agire solo sul necessaIndice di CO2: rio, eliminando gli sprechi sia nel materiale -3 kg CO2 /m2a sia nell’impianto. Dopo una prima analisi, Committente: che aveva portato alla scelta di una pompa Naturalia-BAU s.r.l. di calore che ricambiava 2800 m³ e di uno Progetto architettonico: scambiatore adiabatico con recupero del Arch. Dietmar Dejori 90% del calore in uscita, è stata scelta una macchina più piccola, da 1200 m³ di portata volumetrica, con uno scambiatore di calore a flusso incrociato il cui recupero è sempre del 90%.
3° passo: l’approvvigionamento energetico tramite un impianto geotermico
2° passo: la ventilazione controllata Il secondo passo, dopo l’isolamento dell’involucro, è la riduzione delle perdite per ventilazione. L’edificio ha una superficie netta utilizzata di 735 m² ed un volume riscaldato di 2350 m³: per la ventilazione, ossia per il ricambio d’aria, è stata fatta un’analisi critica rispetto ai volumi d’aria da ricambiare optando per impianto ridotto che ricambi solo il necessario e non tutto il volume riscaldato. Il sistema di ventilazione funziona a servizio del primo piano, dove si trovano gli uffici, e del secondo, dove è collocata la sala conferenze. Il volume calcolato per il ricambio d’aria, con la conseguente scelta della macchina, è di 1200 m³, poiché la necessità di ricambiare costantemente l’aria al piano terra destinata a sala esposizioni, è del tutto superflua, come superfluo è il ricambio costante nella sala conferenze. La previsione di utilizzo della sala, che può ospitare 35 persone, è di una o due volte al mese; sicuramente l’uso non sarà prolungato oltre le tre ore consecutive. Per questo, nei giorni in cui
L’impianto geotermico sfrutta quattro sonde profonde 100 metri a circuito chiuso. La temperatura dell’acqua scambiata con il terreno è di circa 13 °C costanti durante tutto l’arco dell’anno. La potenza termica richiesta per il riscaldamento invernale è di 35 kW mentre nel periodo estivo è di 30 kW; l’indice energetico invernale è di 7,44 kWh/m² an-
Tetto piano Giardino pensile Manto impermeabile in poliolefine Pannello in fibra di legno densità 240 kg/m³ 35 mm Pannello in fibra di legno ad alta resistenza a compressione densità 180 kg/m³ 160 mm Pannello OSB 15mm Pannello in fibra di legno morbido densità 50 kg/m³ 140 mm Telo sottomanto Solaio in legno a tavole impilate
Trasmittanza terrmica U: Sfasamento termperatura:
0,10 W/m2K oltre 30 ore
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Costi di riscaldamento – un tema perennemente scottante.
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Occorrono soluzioni di risparmio energetico! Un isolamento termico carente costa tanto. Ingenti costi di riscaldamento, danni da umidità e la minaccia di dover eseguire ristrutturazioni ne sono la conseguenza. Sempre più committenti puntano quindi su un isolamento termico sicuro e di lunga durata. La soluzione si chiama FOAMGLAS®. Il materiale isolante in vetro cellulare è ecologicamente sicuro, impermeabile, resistente alla corrosione. Un vero e proprio mantello protettivo per la casa, che garantisce i massimi valori d’isolamento per decenni.
www.foamglas.it I moduli fotovoltaici in copertura
Posa dell’isolamento termico del tetto piano
no che nel protocollo CasaClima indica la classe ORO. Il COP medio della pompa di calore geotermica è di 3,8 mentre in raffrescamento è di 4,2. I consumi di energia elettrica necessari alla pompa di calore, compresi i picchi di energia ausiliaria, sono di 14100 kWh elettrici/anno. Gli impianti tecnici hanno un’incidenza nel costo complessivo della costruzione più alta rispetto all’isolamento. Per quanto riguarda l’impiantistica è infatti necessario investire circa il 14,8% dei costi totali così divisibili: il 12,8% (di cui 4,2 per le sonde geotermiche e il vano tecnico necessario) per la pompa di calore e tutti gli impianti di distribuzione ed il 2% per la macchina per la ventilazione controllata. La progettazione, architettonica ed impiantistica, con un 11,8%.
4° passo: l’impianto fotovoltaico L’impianto fotovoltaico è parte integrante dell’edificio a zero emissioni, senza il quale non sarebbe possibile ottenere l’energia elettrica necessaria a coprire il fabbisogno dell’edificio. Il calcolo dell’impianto è stato effettuato sulla base del fabbisogno
Parete esterna 12 3 4
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1. Intonaco fine in argilla 5 mm 2. Intonaco di fondo in argilla 30 mm 3. Pannello portaintonaco in fibra di legno mineralizzata 35 mm 4. Pannello OSB 15 mm 5. Pannello in fibra di legno morbida densità 50 kg/m³ 160 mm 6. Tavolato incrociato 24 mm 7. Pannello in fibra di legno densità 140 kg/m³ 100 mm 8. Telo antivento traspirante 9. Listello per ventilazione 10. Rivestimento in legno
Trasmittanza terrmica U: Sfasamento termperatura:
0,14 W/m2K oltre 18,2 ore
Pittsburgh Corning GmbH / Srl, Via Altmann 4, I-39100 Bolzano (BZ) Telefono + 39 0471 307 705, Fax + 39 0471 307 755
per illuminazione, per il funzionamento della pompa di calore e per tutte le apparecchiature elettriche in dotazione. L’energia elettrica per l’illuminazione è calcolata in 6250 kWh el che sommata a quella per le postazioni di lavoro, di 3700 kWh el, risulta pari a 9950 kWh el. L’energia necessaria per la climatizzazione è di 1500 kWh el in periodo invernale, 4500 kWh el in periodo estivo e 4000 kWh el per gli ausiliari per un totale di 10000 kWh el per anno. Ne consegue che sono necessari 25 kWp da coprire con una superficie di 192 m² di pannelli fotovoltaici. Il calcolo è stato eseguito con un margine abbastanza ampio e, dopo successive modifiche, legate agli orari di lavoro e all’uso effettivo dell’edificio, è stato deciso di installare una potenza di 20 kWp tali da coprire il fabbisogno effettivo e con ogni probabilità anche sufficiente a coprire parte del fabbisogno della vicina costruzione. In questo modo si è ottenuto anche un vantaggio economico legato al conto energia che prevede un trattamento diverso per impianti inferiori o uguali ai 20 kW, non considerati come produttori di energia. L’orientamento dell’impianto posto sul tetto piano dell’edificio è orientato esattamente a sud con inclinazione di circa 30° rispetto all’orizzonte, così da ottenere il massimo irraggiamento possibile. È stato calcolato che il risparmio di CO2 è dell’ordine dei 0,3-0,4 kg per ogni kWh prodotto tramite fotovoltaico. In un edificio della medesima entità con impianto tradizionale a gas avremmo 9800 kg/anno di CO2 riducibili del 37% a 6200 kg/anno con l’impianto geotermico ed infine del 100% quindi a zero con l’installazione dell’impianto fotovoltaico. Questo edificio è il primo edificio commerciale in Italia totalmente autosufficiente a livello energetico e ad emissioni zero. Inoltre, grazie ad una scelta di materiali naturali per la costruzione, può essere classificato come “CasaClima Oro +”.
Isolamento con risparmio energetico. 32
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Figura 2: l’edificio SOFIE durante il test al fuoco
La casa SOFIE in legno trentino Le prove sperimentali condotte dal CNR-IVALSA contribuiscono a migliorare la percezione del legno come materiale da costruzione per l’edilizia residenziale ecosostenibile. n anno importante il 2007 per le costruzioni in legno a pannelli di tavole incollate incrociate (cross-lam)! Due in particolare le date da ricordare: il 6 marzo ed il 23 ottobre. Nel primo caso un edificio di tre piani (superficie in pianta di circa 50 m2) è stato sottoposto ad una prova di incendio reale negli spazi esterni dei laboratori del BRI -Building Research Institute- di Tsukuba, in Giappone. Nel secondo caso un edificio in legno di sette piani (superficie in pianta di circa 100 m2) è stato sottoposto a prova sismica reale nel laboratorio di Miki-Kobe del NIED -National Institute for Earth science and Disaster prevention- in Giappone. Il tutto è avvenuto nell’ambito del programma di ricerca denominato SOFIE (Sistema cOstruttivo FIEmme), finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, con lo scopo di valorizzare il legno del Trentino attraverso il suo uso in edilizia e condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche attraverso l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle
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specie arboree, IVALSA, diretto dal prof. Ing. Ario Ceccotti, con sede in San Michele all’Adige. La resistenza ai terremoti ed al fuoco ha sempre rappresentato un punto delicato nella percezione che l’utente finale ha della costruzione a struttura portante di legno. Anche non a torto: nel 1995, il 17 gennaio, un devastante terremoto, di magnitudo 7,2 gradi della scala Richter, con un picco di accelerazione del terreno alla base degli edifici pari a 0,82 volte l’accelerazione di gravità (il terremoto del Friuli del 1976 raggiunse “solo” i 0,35g), colpì la cittadina di Kobe in Giappone, provocando la morte di 6600 persone di cui 6000 perirono in case di legno. Nel 1906, dopo il terremoto del 18 aprile, un incendio di vaste proporzioni colpì la città di San Francisco in California. L’incendio ebbe facile esca nelle case, tutte di legno (ancor oggi il 90% dell’edilizia residenziale in Nord America è realizzato in legno).
del sistema costruttivo a pannelli cross-lam, ovvero pannelli -solai e pareti- realizzati incollando fra di loro, in maniera incrociata -come i fogli di un pannello di compensato, per intenderci- tavole di legno massiccio e/o giuntato a dita. I pannelli sono poi collegati tra di loro attraverso staffature metalliche e viti a gambo lungo ed auto-foranti di nuova generazione. Il comportamento che ne deriva è un comportamento scatolare, molto stabile e resistente sotto ogni tipo di sollecitazione meccanica. Il prodotto che si ottiene -pannelli di spessore variabile dagli 8 cm a oltre i 30cm- ha caratteristiche meccaniche sorprendenti: • praticamente indistruttibile anche nelle prove di laboratorio più severe: la compensazione delle caratteristiche deboli del legno in direzione ortogonale alla fibratura è controbilan-
Ricerca ed innovazione Ma ricerca ed innovazione hanno fatto recentemente passi da gigante per migliorare le prestazioni delle costruzioni in legno nei confronti di questi due importanti aspetti. Le ricerche svolte da IVALSA sono andate proprio in questa direzione, concentrandosi sullo studio
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Figura 1: l’edificio SOFIE di 3 piani
ciata perfettamente dalle tavole con la fibratura messa in direzione trasversale; il fenomeno dello splitting non si presenta più; • la resistenza locale in corrispondenza degli attacchi metallici è accresciuta grazie alla compensazione delle caratteristiche meccaniche; • la stabilità fuori del piano aumenta grazie al funzionamento a piastra dei pannelli; • l’infiammabilità è ridotta rispetto al sistema americano a montanti di legno e pannelli in compensato, mentre la resistenza agli urti ed ai colpi è di gran lunga superiore; • grande è la stabilità dimensionale nei confronti delle variazioni di umidità ambientale; • il pannello ha la resistenza termica propria del legno massiccio e ne mantiene le caratteristiche di traspirabilità; • le colle usate sono colle poliuretaniche, esenti da formaldeide; AUTORE • infine, il materiale si può approvvigionare in loco. Non è necessario avere tavole di prima scelta: tavole di seconda, per i solai, e di terza, per le pareti, possono bastare. Tuttavia per riuscire ad avere un impatto diretto sulla signora Maria, le prove di laboratorio e le publicazioni Prof. Ing. Ario scientifiche a volte -spesso- non bastaCeccotti, direttore Centro CNR-IVALSA no. Quindi, ad IVALSA, si è sin da sudi San Michele bito messa in campo la realizzazione all’Adige (Tn) di due prove su edifici in scala reale, al vero. Le prove sono state realizzate entrambe in Giappone perché solo lì esistono delle facilities che permettevano di realizzare quanto previsto e perché l’esperienza dei colleghi ricercatori giapponesi era fra le prime al mondo nel campo del fuoco e la prima al mondo nel campo delle prove sismiche.
Porte
La prova al fuoco
AT T U A L ITĂ&#x20AC;
Allâ&#x20AC;&#x2122;interno dellâ&#x20AC;&#x2122;edificio mostrato in figura 1, si è ricavata una stanza di 3,5mx3,5 m, dentro la quale si sono messi due materassi e circa 380 kg di legno a simulare il carico incendio di una camera di albergo. Le pareti erano rivestite con doppia lastra in cartongesso. La prova è durata 60 minuti. Durante lâ&#x20AC;&#x2122;incendio si sono raggiunti allâ&#x20AC;&#x2122;interno della stanza circa 1200 gradi centigradi. Allâ&#x20AC;&#x2122;esterno della stanza non piĂš di 20 gradi. Non câ&#x20AC;&#x2122;è stata propagazione di fumi allâ&#x20AC;&#x2122;esterno della stanza e lâ&#x20AC;&#x2122;incendio non si è propagato al piano superiore in quanto la facciata rivestita di fibra di legno intonacata non ha costituito via di propagazione dellâ&#x20AC;&#x2122;incendio al piano superiore (figura 2).
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La prova sismica Allâ&#x20AC;&#x2122;interno dellâ&#x20AC;&#x2122;edificio mostrato in figura 3 si sono messi, sul pavimento di ogni piano, 30 tonnellate di piastre di acciaio a simulare i pesi propri portati dalla struttura (sovraccarico solai, rivestimenti alle pareti, etc). I terremoti â&#x20AC;&#x153;fornitiâ&#x20AC;? sono stati 7, uno in fila allâ&#x20AC;&#x2122;altro, tutti di intensitĂ distruttiva. Fra un terremoto e il successivo si provvedeva solo al riserraggio dei bulloni di collegamento fra un piano e lâ&#x20AC;&#x2122;altro. Le deformazioni massime raggiunte sono state di 28,7 cm e 17,5 cm. Ma le deformazioni residue finali sono state assolutamente trascurabili, per cui la configurazione dellâ&#x20AC;&#x2122;edificio al termine della prova era Figura 3: lâ&#x20AC;&#x2122;edificio SOFIE di 7 piani dopo tutti i test sismici
ALCUNI DATI INTERESSANTI E CURIOSI SULLâ&#x20AC;&#x2122;EDIFICIO DI 7 PIANI spessore pareti piano terra e piano primo:
14,2 cm
spessore pareti secondo e terzo piano:
12,2 cm
spessore pareti ultimi tre piani in alto:
8,5 cm
volume del legno di abete rosso del Trentino impiegato: peso proprio del legno:
250 metri cubi
viti:
52000
chiodi:
32000
www.progettosofie.it
semi di abete rosso della val di Fiemme necessari per ottenere il predetto volume in 70 anni: angolari metallici:
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Conclusioni Una casa di legno cross-lam è destinata a sopravvivere senza danni importanti ai terremoti peggiori, ha una sicurezza nei confronti dellâ&#x20AC;&#x2122;incendio paragonabile a quella degli edifici ottenuti con altri materiali da costruzione piĂš tradizionali. Resiste agli urti, è durevole ed ecologica quanto il materiale da cui è costituita, il legno. Se si aggiunge che se ben progettata rientra facilmente nei criteri di risparmio energetico di CasaClima, non ci resta che fare i nostri migliori auguri alla casa SOFIE.
tempo necessario perchè il bosco del Trentino accresca il proprio volume di 250 metri cubi:
ferramenta necessaria:
1FS VO TPQSBMMVPHP HSBUVJUP DIJBNB JM OVNFSP WFSEF
120 ton
zavorra ad ogni piano (per simulare altri pesi portati oltre al peso proprio del legno): 150 ton in totale
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identica a quella allâ&#x20AC;&#x2122;inizio di tutte la serie di prove. Questo garantisce che un edificio di questo tipo, se correttamente progettato, possa sopravvivere ad una serie impressionante di scosse di assestamento, e che comunque, al termine del peggior terremoto, non solo non ci sia perdita di vite umane, ma neanche perdita del patrimonio immobiliare.
t $FSUJmDBUF BOUJFGGSB[JPOF t 1SPHFUUBUF QFS $BTBDMJNB 5SBTNJUUBO[B UFSNJDB 6 8 N2K t 'JOBO[JBNFOUP 5BTTP ;FSP 5"/ F 5"&( JO NFTJ t 3BQQPSUP EJSFUUP DPO M "[JFOEB TV OVPWB DPTUSV[JPOF F SJTUSVUUVSB[JPOF
2 ore
meno di 250
hold-down metallici : 800 2200
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S E RVIZ I O- PR
Esperia, più comfort con meno energia Una comunione di intenti con l’Agenzia CasaClima ha permesso a Rekord di diventare Partner CasaClima. Un impegno importante concretizzato nel progetto Esperia, gamma di serramenti in legno attenti al risparmio e al benessere degli ambienti. i recente Rekord è divenuta Partner CasaClima, entrando a far parte di una “famiglia” di aziende che di distinguono per l’elevata competenza tecnica e un costante impegno per una gestione attenta e responsabile. “Abitare in luoghi sani e rispettosi dell’ambiente”, infatti, è l’idea di CasaClima e l’obiettivo di Rekord, primo utensiliere a raggiungere tale riconoscimento. L’azienda pertanto punterà a qualificare questa sua posizione particolare, cercando di sensibilizzare i propri clienti verso la fi losofia di CasaClima. Un progetto in tal senso è il sistema ESPERIA di Rekord Engineering, una soluzione integrata per la realizzazione di serramenti in legno 69/78 e 92 mm, in grado di ridurre gli sprechi di energia e aumentare il benessere abitativo. Grazie a vetrocamere con spessori “importanti” in termini di isolamento termico, le finestre ESPERIA impediscono al calore degli ambienti di disperdersi, aiutando a creare un microclima piacevole e a ridurre i costi energetici per il riscaldamento. ESPERIA 69/78 ed ESPERIA 92, infatti, con un doppio e triplo vetro basso-emissivo stratificato,
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rispettivamente, offrono valori ben al di sotto di quelli imposti dalle attuali normative. ESPERIA 92 ha dimostrato di poter raggiungere valori di trasmittanza termica Uw di 0,77 W/ (mq·K). Si tratta quindi di un serramento adatto a CasaClima Oro, classe che identifica le case con fabbisogno energetico inferiore a 10 kWh/(mq·a), le cosiddette case “da 1 litro”. ESPERIA 69/78 con una trasmittanza termica Uw di 1,28 W/(mq·K) è ideale per la classe CasaClima A, ossia per case “da 3 litri”. Il progetto ESPERIA è stato pensato anche per proteggere la serenità degli ambienti domestici dal rumore esterno. ESPERIA 92 ed ESPERIA 69/78 permettono di ridurre l’inquinamento acustico dell’80% circa rispetto a una finestra dotata di vetro semplice, raggiungendo quindi valori di abbattimento acustico di altissimo livello.
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progettato per i tuoi clienti. Esperia è un progetto per serramenti in legno 69/78 e 92 mm, che aumentano il benessere della casa e riducono lo spreco di energia. Trasmittanza termica Uw da 1,28 a 0,77 W/m2K: in linea con i parametri del D.Lgs. 311/06 per tutte le zone climatiche.
INFO
Permeabilità all’aria: Classe 4.
Rekord Srl
Tenuta all’acqua: Classe E1050.
Via F. Zeni | 38068 Rovereto (Tn)
Resistenza al carico di vento: Classe C5.
Tel. 0464 443245 | rekord@rekordsrl.com | www.rekordsrl.com
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KlimaHaus | CasaClima 01/2009
via F. Zeni, 8 - 38068 Rovereto TN - www.rekordsrl.com T 0464.443245 - F 0464.443246 - rekord@rekordsrl.com
Frangisole
SE RVIZ IO - PR
S E RVIZ I O- PR
FINSTRAL - documentazione sulla nuova normativa europea Già dal 1° di Febbraio del 2007 è valida la nuova normativa sui serramenti EN14351-1 in tutti i paesi dell’UE. ra prevista una fase di coesistenza delle vecchie normative nazionali con la nuova normativa di 2 anni, dopodichè le vecchie normative dovevano essere ritirate e l’unica normativa valida sarebbe diventata quella europea. Su intervento di alcune associazioni nazionali, la data defi nitiva per la validità unica della EN 14351-1 è stata posticipata al 1° Febbraio del 2010. Questo significa, che la fase di coestistenza vale per 3 anni.
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La nuova normativa è valida per tutti i materiali usati In quanto, specialmente nelle grandi costruzioni i tempi di realizzazione dal capitolato al fine lavori e alla consegna dell’opera sono piuttosto lunghi, diventa necessario redarre i capitolati e definire la qualità richiesta già adesso secondo le nuova normativa. Con la data dell’unica validità della EN 14351-1 diventa obbligatoria anche la marchiatura CE per porte e finestre. Questo comporta che in tutti i paesi dell’UE a partire dal 1° Febrraio 2010 possono essere vendute ed installate solo finestre con la relativa marchiatura.
Il marchio CE non rappresenta in nessun modo un marchio di qualità Con la marchiatura CE e la relativa documentazione devono si essere dichiarati una serie di valori del prodotto secondo la normativa EN 14351-1, però non vengono richiesti dei requisiti e valori minimi. Questo spiega come possano essere dichiarati anche valori molto bassi e rispettare così la richiesta di marchiatura CE. La vera certificazione di qualità deve avvenire sempre attraverso certificazioni serie da parte di Istituti notificati a livello europeo oppure attraverso marchi di qualità con una costante supervisione da parte di Istituti specializzati. Per dare un`informazione compatta sull’ampia e complessa tematica della EN 14351-1 e la marchiatura CE, FINSTRAL ha redatto una brochure nella quale questi argomenti sono descritti e spiegati in modo leggibile e semplice.
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Vivere bene, risparmiando energia … protezione contro sole e intemperie. Sia nelle nuove costruzioni, che in caso di ampliamenti o ristrutturazioni, l’obiettivo è sempre un ambiente confortevole, a casa e sul lavoro.
Il contenuto comprende: • • • • • • • •
Campi di validità dell’EN 14351-1 Termini di applicazione Informazioni sulla marchiatura CE Descrizione dettagliata sui criteri qualitativi più importanti per i serramenti, con riferimenti alla normativa sistemi di classificazione classificazione die prodotti FINSTRAL Consigli per l’applicazione
Questa documentazione è prevista come aiuto per progettisti, Enti, e per chi costruisce oppure ristruttura una casa, per definire in modo chiaro e già secondo la normativa Europea il livelli di qualità richiesti. La Brochure può essere di aiuto particolare per trovare il giusto equilibrio tra i vari aspetti di qualità che definiscono un buon serramento e i livelli effettivamenti richiesti in quanto ogni costruzione ha delle necessità particolari. La documentazione è redatta in 4 lingue ( italiano, tedesco, francese e spagnolo) Può essere richiesta attraverso: • il nuovo sito FINSTRAL (www.finstral.it) • E-mail sotto finstral@finstral.com • via Fax al 0471 - 359086 (La messa a dosposizione del documento non è obbligatoria per FINSTRAL).
se c’è anche un risparmio energetico, tanto meglio. Per ottenere ciò si spazia tra veneziane, tende da sole, avvolgibili e veneziane esterne. Non importa come si vive o dove si lavora, per sentirsi bene una cosa dovrebbe essere perfetta: la protezione dal sole e dalle intemperie. Con la giusta protezione è possibile creare sempre in casa o sul posto di lavoro un’atmosfera che genera benessere. E chi cerca soluzioni ottimali in questo senso, si imbatte di continuo nel marchio HELLA. Hella Italia, grazie alla sua spinta innovativa e alla varietà di prodotti, è leader del mercato nel proprio settore.
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HELLA sono la protezione ottimale dal sole e dalle intemperie per esterni, possono essere inseriti nel HELLA-trav, il famoso sistema a cassonetto HELLA, ovvero montati successivamente, e permettono di far risaltare le linee architettoniche. Perfetta funzionalità e straordinaria qualità Un prodotto classico di HELLA sono le veneziane. Sia montate all’esterno che all’interno, le veneziane permettono di regolare in modo piacevole la luce incidente e proteggono da sguardi indiscreti. Anche nel campo di prodotti speciali come zanzariere e ombreggiatura di giardini d’inverno, HELLA si distingue per la perfetta funzionalità e la straordinaria qualità dei suoi prodotti. Sono sempre più richiesti i sistemi tessili di ombreggiatura ambiente, come plissee, avvolgibili in stoffa e veneziane verticali. Per dare la possibilità di apprezzare appieno il tempo libero sul terrazzo o sul balcone, HELLA completa la propria gamma di prodotti con tende da sole. I suoi consulenti competenti e professionali offrono informazioni complete e un servizio orientato al cliente. HELLA Italia ha la propria sede a Bolzano.
Consulenza competente I consulenti specializzati di HELLA sono in grado di consigliare con competenza la soluzione migliore anche per gli aspetti che riguardano un clima abitativo confortevole, la sicurezza, il risparmio energetico e l’aspetto estetico. In questo senso HELLA è un passo avanti. Con una vasta gamma di prodotti è in grado di offrire la soluzione perfetta per qualsiasi esigenza. Gli avvolgibili e le veneziane esterne
Ombreggiamento
IN FO Hella Italia S.r.l. Via Copernico - 39100 Bolzano (Bz) Tel. 0471 933 038 Via Alpini 10 - 39031 Brunico (Bz) Tel. 0474 555 760 | www.hella.info
Tende da sole
INFO Finstral Spa Via Gasters 1 | 39054 Auna di Sotto/Renon www.finstral.com | finstral@finstral.com
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a casa colonica della famiglia Obexer, costruita nel 2007, spicca come un vero e proprio gioiello nel piccolo abitato di Lajon/Ried. Seguendo il desiderio del proprietario, il progettista Roman Profanter di Castelrotto ha progettato una casa in stile antico (17./18. secolo) classico della Valgardena. All’esterno la casa appare del tutto tradizionale, ma come costruzione essa corrisponde agli standard più moderni. Un sistema di isolamento termico RÖFIX MINOPOR con strato di isolamento di 16 cm fa sì che la casa sia catalogabile nello standard CasaClima A+. Temperature interne confortevoli, equilibrate in tutte le stagioni e bassissimi consumi di energia caratterizzano questo progetto ideale sotto il profilo sia ecologico che economico. In quanto conduttrice di un’azienda agricola biologica è naturale che la famiglia Obexer abbia
Casa colonica costruita in vecchio stile della Val Gardena Facciata realizzata con grande cura dei dettagli. Sezione del sistema di isolamento termico RÖFIX MINOPOR
voluto costruire la propria casa con materiali naturali e sani, ni, trovando nella ditta produttrice di mate materiali per l’edilizia RÖFIX il fornitore ideale per la realizzazione dell’opera. Nel sistema di isolamento termico RÖFIX MINOPOR sono impiegati pannelli isolanti minerali. Questo sistema di isolamento termico di struttura omogenea, completamente minerale, presenta caratteristiche isolanti straordinarie. Esso protegge la casa d’estate dal caldo eccessivo, mentre d’inverno impedisce che essa si raffreddi. Si tratta di un sistema isolante incombustibile, permeabile al vapore, basato su componenti riciclabili e assolutamente innocui sotto il profilo bio-edilizia. Questo sistema di isolamento termico omologato come tale in conformità alla norma ETAG 004 può essere impiegato sia per nuove costruzioni che nel risanamento di vecchi edifici. La ditta produttrice di materiali per l’edilizia RÖFIX fornisce questo prodotto di qualità collaudata con tutti gli altri componenti del sistema ai migliori rivenditori specializzati.
INFO Röfix Spa Via Venosta 70 | 39020 Parcines (Bz) Tel. 0473 966100 | office.partschins@roefix.com | www.roefix.com
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Bolzano ha preso piede un nuovo concetto espositivo per architetti e progettisti che possono visitare 2° ore su 24 il “Mondo Porte Rubner”. Si ha l’opportunità di dare uno sguardo approfondito a oltre 150 modelli di porte e portoncini in legno 365 giorni all’anno. “Siamo molto orgogliosi di poter proporre ai nostri partner un tale concetto espositivo”, afferma Christian Kerschbaumer, responsabile amministrazione e marketing della Rubner. “Generalmente, le visite e i colloqui con il committente non si orientano agli orari di apertura abituali degli showroom. D’ora in poi le visite spontanee non rappresentano più un problema.” Tutto questo è possibile grazie ad un innovativo lettore d’impronta realizzato dalla ditta ekey, il fornitore leader in Europa di soluzioni d’accesso biometriche. Per ottenere l’autorizzazione d’accesso al “Mondo Porte Rubner”, gli architetti e progettisti non dovranno far altro che registrare l’impronta digitale del loro dito. Dopo questa prima registrazione, si potrà accedere allo spazio espositivo senza alcun vincolo di orario. “Le chiavi possono essere smarrite con facilità e i codici di accesso sono trasferibili a terzi senza bisogno di autorizzazione – il proprio dito invece è saldamente attaccato alla mano”, spiega Kerschbaumer.
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Moderno nella costruzione, tradizionale nell’aspetto. Che una cosa non escluda necessariamente l’altra, lo dimostra in modo estremamente convincente la casa della famiglia Obexer a Lajon/Ried. Il sistema di isolamento termico RÖFIX MINOPOR contribuisce poi a far sì che la casa raggiunga lo standard CasaClima A+.
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Spazio espositivo aperto 24 ore su 24
S E RVIZ IO - PR
S E RVIZ I O- PR
Tradizione e modernità: una combinazione perfetta
Ekey anche per l’intera gamma La Rubner propone il lettore d’impronta ekey anche per l’intera gamma di porte in legno. “Gli scanner d’impronta sono una realtà sempre più diffusa”, afferma Leopold Gallner, direttore commerciale della ditta ekey. “Ben presto le chiavi perse, le tessere smarrite o i codici dimenticati apparterranno al passato.” Con 140 collaboratori e quattro stabilimenti di produzione, la Rubner Türenwerk Spa si è guadagnata la reputazione di specialista nella produzione di pregiati portoncini e porte in legno su misura. Un’ampia gamma di funzionalità soddisfa tutti gli ambiti delle case clima e a basso consumo energetico nonché le esigenze in materia di isolamento acustico, protezione antincendio e antieffrazione. Come fornitore numero 1 in Europa di soluzioni d’accesso biometriche, ekey propone un’alternativa confortevole e sicura a chiavi, tessere magnetiche o codici d’accesso. Grandi aziende, banche e corpi di pompieri si affidano ai sistemi ekey.
Il freddo resta fuori. PortaClima. Rubner. Risparmio energetico, personalizzazione e sicurezza antieffrazione: la versatilità delle porte termoisolanti Rubner per CaseClima e ristrutturazioni è imbattibile.
RUBNER TÜRENWERK SpA, I-39030 Chienes/Val Pusteria (Alto Adige), Zona artigianale 10, Tel. 0474 563 222, Fax 0474 563 100 info@tueren.rubner.com, www.tueren.rubner.com Show room Rubner: Bolzano - Kampill Center, Stava/Naturno - Falegnameria Blaas, Chienes - Rubner Türenwerk, Silandro - Bau Service Vinschgau, Innsbruck Eduard-Bodem-Gasse 8, Cles - Massimo Zadra, San Michele/Adige - Nordserr
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Il nuovo “Controtelaio Clima per finestra” di Maico evita i ponti termici, facilita la sigillatura e migliora l’adesione dell’intonaco. n buon serramento posato male non è più un buon serramento. Quando una fi nestra viene installata in modo scorretto, infatti, questa non riesce più a raggiungere i valori di tenuta e isolamento già ottenuti in laboratorio. Affinché il metodo di posa non peggiori le prestazioni del serramento servono gli strumenti giusti. Come il nuovo “Controtelaio Clima per finestra”.
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Che cos’è
Migliore adesione dell’intonaco Nei punti in cui materiali con dilatazioni diverse entrano in contatto tra loro, sono molto probabili crepe e infiltrazioni. La zona più a rischio è la giunzione tra controtelaio, intonaco e telaio della finestra. A questo problema il “Controtelaio Clima per finestra” risponde con due accorgimenti: • un elemento terminale che reagisce in modo flessibile alle dilatazioni • una rete montata sull’elemento flessibile, alla quale l’intonaco può aggrapparsi stabilmente.
Maico Srl | Zona Artigianale 15 | 39015 San Leonardo i. P. (Bz) Tel. 0473 651200 | m.salvato@maico.com | www.maico.com
Stop alle dispersioni termiche
Nastro per sigillatura integrato
Controtelaio Clima per finestra di Maico
Sigillatura esterna facile Le barre contengono nastri che riducono il lavoro in cantiere. Come il nastro auto espandente già integrato per la sigillatura esterna (con 600 Pascal di tenuta e isolante termicamente): basta strappare lo sportello di copertura prima di montare il telaio della finestra. Un listello adesivo, al quale applicare un foglio trasparente di protezione, facilita invece l’intonacatura. Il controtelaio non si sporca e non si perde tempo a ripulirlo.
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Eurotherm spa offre soluzioni di riscaldamento e raffrescamento radiante che accendono il tuo benessere a 365° rande versatilità per applicazioni a pavimento, a soffitto ed a parete, con l’obiettivo di soddisfare a 360° tutte le esigenze del cliente, in ogni ambito di vita. A casa come in ufficio il benessere, invisibile e silenzioso, ti accompagna 365 giorni all’anno, sia d’estate che d’inverno. Sinonimo di qualità, i sistemi radianti Eurotherm garantiscono elevati rendimenti termici abbinati a basse temperature di funzionamento, a tutto vantaggio del risparmio energetico. Come Partner CasaClima, Eurotherm sostiene un’etica dell’abitare sano ed eco-sostenibile, nel rispetto dei delicati equilibri ambientali. L’azienda collabora attivamente a convegni, corsi di formazione, e manifestazioni che mirano a diffondere nella società la cultura del risparmio energetico degli edifici. Tra le molte realizzazioni (Cranchi, Palazzo River, Le Fablier, Thun) compiute in 25 anni di attività, Eurotherm ha contribuito in modo attivo e concreto allo sviluppo dell’edilizia certificata CasaClima, partecipando ad opere che hanno segnato un passo avanti sulla via della eco-sostenibilità e del risparmio energetico. Tra queste, il complesso residenziale Casanova di Bolzano, ad oggi il più grande quartiere certificato CasaClima, che ha puntato su tecnologie a basso consumo energetico e a basso impatto ambientale per creare un nuovo tipo di insediamento urbano di qualità.
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INFO
Il “Controtelaio Clima per finestra” di Maico è fornito in barre da assemblare, aggiungendo una tavola strutturale (in legno o altro materiale isolante). La forma a “L” lascia al serramentista la libertà di decidere la larghezza della tavola.
Per evitare che il controtelaio si trasformi in un ponte termico è stato scelto un materiale isolante come il PVC, anziché uno conduttore come, per esempio, l’acciaio o l’alluminio. Maico fornisce anche le indicazioni su come estendere l’isolamento al traverso inferiore, inserendo tra davanzale esterno e interno un listello (in legno o Pur Massive) che funge da taglio termico.
Benessere + efficienza energetica
La forma a “L” delle barre non vincola la larghezza del listello in legno
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Strumenti giusti per la posa in opera
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Niente ponte termico sul davanzale
Rete per l’adesione dell’intonaco
Barra in materiale isolante con rete
KlimaHaus | CasaClima 01/2009
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Gli impianti HomeVent lo dimostrano a ventilazione domestica controllata in relazione al concetto “CasaClima” proposto in Alto Adige è un tema di grande attualità per tutta Italia. Gli edifici di moderna concezione sono costruiti in modo da consentire un maggiore isolamento. Il vantaggio: il risparmio energetico. Lo svantaggio: l’eccessiva tenuta dei serramenti impedisce il ricambio d’aria, questo causa il deterioramento del clima interno e la formazione di batteri, muffe, funghi e sostanze nocive. Hoval HomeVent® risolve efficacemente questi problemi. Si tratta di un apparecchio per la ventilazione domestica controllata con recuperatore entalpico, che assicura una migliore qualità dell’aria e costi energetici contenuti. La tecnologia Hoval per la ventilazione domestica controllata è oggi utilizzata anche su larga scala: rispetto a un sistema di condizionamento dell’aria centralizzato, gli apparecchi HomeVent® possono essere adattati alle specifiche esigenze delle singole unità abitative. A queste si aggiungono importanti ragioni di sostenibilità ambientale e di riduzione dei costi energetici. Di seguito si analizzano due casi concreti. Un esempio di “edificio sano” in Austria. A Wiener Neustadt, nell’Austria meridionale, sta per essere terminata la prima fase di realizzazione di un notevole progetto residen-
esperta nell’esecuzione di edifici corrispondenti agli standard più elevati di “CasaClima”, da anni su molti progetti installa impianti per la ventilazione controllata, per offrire ai propri clienti un ambiente sano e all’insegna del benessere. Hoval per la casa simbolo dell’azienda ha fornito due impianti HomeVent® che permettono la certificazione dell’edificio nella prima categoria ‘CasaClima Gold’.
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Hoval HomeVent® pone nuovi standard
ziale, in cui sono stati installati nella “Ernst Höger Hof” 110 sistemi di ventilazione domestica Hoval. L’intero complesso - edificato in centro sull’area dell’ex-piscina coperta in Grazerstraße - conta 110 appartamenti con le migliori comodità. Oltre alla grande attenzione prestata ai servizi e alle finiture, i progettisti hanno curato, in particolare l’adozione di standard rigorosi in materia di risparmio energetico. Tra le preoccupazioni principali dei progettisti c’è stata quella di elevare la qualità dell’aria negli spazi abitativi, per migliorare la qualità della vita.
Raro Haus, Vandoies: Casa campione esemplare
• La regolazione dell’umidità dell’aria (con il recupero dell’umidità) aumenta il comfort; • Grazie al suo principio costruttivo l’apparecchiatura HomeVent® aumenta l’energia recuperata dall’aria in uscita (livello di messa a disposizione di calore: circa 150% invece del 90%; • Non si crea condensa, non è quindi necessaria l’installazione di un condotto per la condensa e ciò elimina la trasmissione di cattivi odori;
• Il nuovo recuperatore di calore non gela, non è quindi necessario un preriscaldamento con un captatore posato nel terreno; • È un’apparecchiatura di ventilazione che può essere utilizzata in diverse situazioni d’incasso (non si crea condensa, silenziatore per le vibrazioni integrato nel ventilatore).
IN FO Hoval Srl Via Per Azzano S. Paolo, 26/28 | 24050 Grassobbio (Bg) Tel. 035 525069 | info@hoval.it | www.hoval.it
Casa Capriata 1954-2008: Hoval partecipa al miglior progetto ecosostenibile 2008 Il mattone d’oro 2008 è stato assegnato al progetto per la realizzazione di un’opera di Carlo Mollino.
La Raro Haus di Vandoies in Val Pusteria è un’azienda leader nel settore delle case in legno. L’impresa,
Aria espulsa
ono iniziati a maggio 2008 e si concluderanno nell’autunno 2009 i lavori di realizzazione dell’edificio Casa Capriata a Gressoney Saint-Jean. Progettato dal celebre architetto torinese, Carlo Mollino nel 1954 e mai costruito, sarà uno dei rifugi più ecosostenibili dell’arco alpino. La firma del protocollo d’intesa, avvenuta a fine marzo 2008 tra il Comune di Gressoney, la Regione Valle d’Aosta, il Politecnico di Torino e vari sponsor, tra i quali Hoval Italia, raccoglie dopo più di cinquant’anni la sfida lanciata da Mollino. L’edificio propone un’architettura aerea in legno, sollevata dal suolo. L’idea base è semplice ma al tempo stesso innovativa: la struttura portante è costituita da tre capriate a catena che sostengono i solai. In questo modo le falde del tetto diventano le pareti stesse dell’edificio. Casa Capriata si candida a ottenere la certificazione CasaClima in classe Gold, anche grazie al contributo di Hoval che fornirà i sistemi più
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Aria dall’esterno Aria dall’interno
Silenziatore e diffusore Il corpo silenziatore estraibile attenua il rumore ed accresce l’efficienza per la trasmissione dell’aria.
Filtro Filtro a tasche estrabile ad alta efficienza per polveri, ridotte perdite di carico. Provvisto di filtro per polline.
Comandi elettrici Funzionamento e sorveglianza automatici (filtro, ventilatori). Componenti elettrici ad innesto.
Ventilatori Regolazione automatica del flusso d’aria con motore a corrente continua tipo EC. Supporti antivibranti incorportati per il montaggio in tutte le posizioni.
Aria immessa Corpo Corpo a doppio involucro in lamiera di zinco-alluminio con isolamento inRecuperatore ad entalpia terno. Portelli d’ispezione a chiusura Blocco estraibile: rotore con assorbitore rapida. Coperchio avviato. Liscio cuscinetti che non richiedono manutenzione, gruppo motore elettrico a consumo all’interno (igiene, pulizia). contenuto. Sistemi speciali di tenuta e lavaggio dell’aria. (Dritti protettivi depositati).
L’innovativo sistema di ventilazione domestica controllata HomeVent, consente di avere aria fresca e salubre 24 ore su 24 con il Particolare del recuperatore rotativo entalpico, il cuore del sistema HomeVent, che permette di raggiungere rendimassimo risparmio energetico menti energetici elevati (110-150%)
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Hoval pioniere nella ventilazione do mestica controllata
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ecocompatibili per il riscaldamento e la produzione d’acqua calda, oltre ai sistemi di ventilazione domestica controllata HomeVent®. “Si tratta di un importante esempio di edificio passivo in Europa - spiega Guido Callegari, responsabile scientifico dell’iniziativa e docente di tecnologia dell’architettura della Facoltà di architettura di Torino -, con un livello di dispersione pari a zero e un particolare sistema di recupero delle acque reflue”. Il progetto Casa Capriata è stato recentemente riconosciuto come il miglior progetto di edilizia Sostenibile ed ha ricevuto il ‘Mattone d’oro’ in occasione dei Real Estate Awards 08.
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KH - CC: Qual’è la Sua opinione sull’esperienza formativa offerta dall’Agenzia CasaClima?
Leozzi: Frequentare i corsi CasaClima è stato per me molto utile dal punto di vista professionale. Ho conosciuto una realtà differente nel modo di progettare che mi ha lasciato molto contento dell’esperienza fatta. Ora riuscirò a sviluppare dei progetti partendo da parametri che saranno da considerare indispensabili per i prossimi anni. Quindi il bilancio è assolutamente positivo.
KH - CC: Com’è la situazione energetica in Brasile? Leozzi: La situazione energetica in Brasile è ancora molto comoda. Si dispone di grandi quantità di energia, ricavata da numerosi impianti idroelettrici, che fino ad ora è rimasta a costi relativamente bassi. Tuttavia anche in Brasile il prezzo dell’energia sta gradualmente aumentando. Lo si percepiIng. Claudio Leozzi sce sensibilmente nel bilancio economico della vita di tutti i giorni, e semplicemente per questo motivo è necessario ridurre, prima ancora del prezzo, il consumo energetico. Quello che si impara dal progetto CasaClima va proprio in questa direzione, che secondo me è quella giusta.
La delegazione brasiliana che ha partecipato ai corsi CasaClima a Bolzano
la potenzialità del risparmio energetico dell’involucro, di cui assolutamente non si parla.
KH - CC: Il sistema CasaClima può essere applicato
CasaClima in Brasile La filosofia del vivere bene risparmiando energia, che rappresenta il fondamento del progetto CasaClima, sta prendendo piede anche in Brasile. In maggio una delegazione dell’Agenzia CasaClima si è recata in Brasile per promuovere la propria iniziativa alle autorità brasiliane che si occupano di tutela ambientale. l progetto CasaClima, presentato dal direttore dell’Agenzia Norbert Lantschner, ha suscitato molto interesse sia a Salvador de Bahia che a San Paolo. In particolare l’Università di Bahia, quella di San Paolo e le società di distribuzione dell’energia si sono dimostrate entusiaste nei confronti del modello CasaClima, non solamente per quanto riguarda il protocollo di certificazio-
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ne, ma anche del percorso di formazione proposto dall’Agenzia. A fare da pioniere ai corsi di formazione CasaClima, direttamente dal Brasile, è stato l’Ing. Claudio Leozzi. Il nome non nasconde le sue origini italiane, precisamente laziali, ma lui è nato e sempre vissuto a San Paolo. Laureatosi in ingegneria civile presso l’Università Paulista UNIP, è esperto in progettazione e consulenza nel settore residenziale brasiliano. Collabora inoltre con le grandi società di costruzione e con i dipartimenti comunali brasiliani. L’Ing. Leozzi ha partecipato ai corsi base ed avanzato, qualificandosi Consulente CasaClima. Durante il periodo passato a Bolzano presso la sede dell’Agenzia CasaClima ha potuto conoscere in modo approfondito le attività di certificazione e consulenza svolte dal team dell’Agenzia, acquisendo piú informazioni possibili con il fine di divulgare il suo sapere ai suoi collaboratori in Brasile. Lo scopo è quello di sviluppare il processo di certificazione CasaClima anche in Brasile, adattando il sistema di calcolo ai dati progettuali e climatici locali.
KH - CC: Come è stata accolta la presentazione del
alla vostra realtà?
progetto CasaClima durante la visita del direttore Lantschner? Leozzi: È stato molto interessante e tutti sono stati molto contenti, hanno sentito delle cose per loro assolutamente inedite e l’idea CasaClima è stata ben accolta. Ora stiamo lavorando per mandare progetto di avanti il p in Bracertificazione cazio sile. Fino ad oggi la cero tificazione enercazion getica in Brasile è stata applicata soap lamente ai grandi complessi edilizi. comple Dal punto di vista pu dei singoli edis fici il i campo è ancora anco tutto da esplorare, per espl esempio non esem si sta ancora considerando con
Leozzi: Il sistema CasaClima è un sistema basato
Presentazione del progetto CasaClima a Salvador de Bahia
sulla fisica e come tale può essere applicato a qualsiasi realtà. Riporta alla fisica e ai parametri di progetto, e quindi è scienza. Può dunque essere considerato come un punto di partenza per sviluppare un progetto adatto alla realtà del Brasile e di qualsiasi altro posto dove si vuole costruire una casa. Attualmente sto progettando un palazzo di 7 piani ed un complesso per l’abitazione di un ordine di suore. Stiamo lavorando per la certificazione di questi progetti. Forse non saranno CasaClima A, però sicuramente cercheremo di stare sulla C! Progettare ai fini di una certificazione e applicare le nozioni imparate durante i corsi ha reso il mio lavoro molto più gratificante ed ha rafforzato il mio rapporto con il cliente.
KH - CC: Come proseguirete con il progetto CasaClima in Brasile? Leozzi: Inizieremo a fare degli studi sui dati climatici del Brasile, il cui problema principale è il caldo. Sono sicuro che tutto il lavoro che si fará in questa direzione in Brasile frutterà anche allo sviluppo del progetto in Italia. Non sarà solo una strada che va in un´unica direzione, ma sarà una collaborazione, una condivisione di idee, di tecnologie, di soluzioni. Non so ancora quanto tempo ci vorrà ma comunque la strada è stata iniziata, il primo passo è stato fatto. KlimaHaus | CasaClima 01/2009
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Come leggere il certificato energetico CasaClima
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Tetti nuovi, manutenzione e risanamento coperture carpenteria, conciatetti, lattoneria, ponteggi …. Soluzioni chiavi in mano Grazie ai nostri specialisti presenti sul territori nazionale siamo in grado di offrire un servizio completo, dal sopralluogo al preventivo, dalla posa in opera al controllo qualità proponendo in volta in volta la soluzione più addata alle esigenze del cliente.
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In apertura vengono riportati i dati essenziali che riguardano l’edificio: proprietario, ubicazione, permesso di costruzione, dati catastali, progettisti.
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La classificazione energetica CasaClima Lo standard energetico dell’edificio oggetto di certificazione viene individuato mediante due parametri: • l’efficienza energetica • l’efficienza dell’involucro complessiva
A G E NZ IA
Vuoi risparmiare e vivere bene?
Il certificato energetico è uno stimolo per sfruttare le potenzialità di risparmio nel campo delle costruzioni, ma soprattutto uno strumento a tutela degli interessi del consumatore. L’inquadramento degli edifici in classi di efficienza dalla “A fino alla G” avviene sulla base del fabbisogno energetico, espresso da un valore numerico. Grazie a questa indicazione, proprietari, acquirenti o affittuari dispongono di un valore caratteristico oggettivo, di facile comprensione, che consente un rapido e semplice confronto fra edifici diversi. Il certificato energetico permette quindi di orientare e facilitare le scelte rendendo comparabili, in termini di qualità energetica, alternative diverse, così come succede ogniqualvolta si acquista un frigorifero, una lavatrice od un’automobile. La certificazione energetica degli edifici, introdotta in Provincia di Bolzano dal 2004, è affidata all’Agenzia CasaClima, ente indipendente che si occupa di tutto l’iter di certificazione, dalla verifica del progetto e del calcolo dei fabbisogni energetici, al controllo diretto degli interventi, con sopralluoghi in cantiere da parte di tecnici specializzati, all’emissione del certificato energetico e dell’eventuale targhetta. Il punto di forza della certificazione CasaClima, oltre al controllo portato fin in fase di cantiere, sta sicuramente nella sua trasparenza ed obiettività: il protocollo CasaClima impedisce infatti che il soggetto certificatore sia coinvolto a qualsiasi titolo nel processo di progettazione e realizzazione di un edificio. Questo garantisce un’informazione oggettiva ed affidabile sulla qualità energetica di un immobile a tutto vantaggio dell’utente finale, che viene così tutelato. È infatti un diritto dell’utente, sia esso proprietario, affittuario o acquirente, esigere che un determinato livello di prestazione dell’edificio, dichiarato nel certificato energetico, sia poi confermato nei fatti, ossia al momento di pagare la bolletta. Sia il fabbisogno termico per riscaldamento che il fabbisogno di energia primaria ed il conseguente fattore di emissione di CO2 sono determinati tramite un procedimento di calcolo normalizzato, indipendente dal comportamento degli utenti. Per questo non sempre è possibile una corrispondenza esatta fra fabbisogni calcolati e consumi effettivi: grande influenza hanno in questo senso comportamenti non appropriati degli utenti (per esempio aprire le finestre con un impianto di ventilazione con recupero di calore) o un oscillazione significativa dei dati climatici. Il certificato energetico CasaClima viene rilasciato dall’Agenzia CasaClima anche per edifici fuori dalla Provincia di Bolzano. La validità del certificato energetico è di 10 anni.
Classificazione energetica: le diverse categorie di riferimento vengono rappresentate mediante barre colorate graduate. Il colore verde individua le classi a più alta efficienza e quindi con basso fabbisogno energetico ossia le classi CasaClima Oro, A e B; il colore rosso individua invece le classi a bassa efficienza e quindi alto fabbisogno energetico.
Qui viene riportata l’efficienza energetica dell’involucro riferita alle condizioni climatiche specifiche del luogo in cui l’edificio è costruito
L’efficienza energetica dell’involucro è individuata attraverso l’indice termico, ossia il fabbisogno di calore annuo per riscaldamento riferito alla superficie netta riscaldata dell’edificio (in kWh/m²a). Indice termico e relativa classe di efficienza sono riportate all’interno della barra grigia nella prima colonna. L’indice termico riportato si riferisce all’ubicazione CasaClima standard Nella terza colonna viene eventualmente riportato se l’edificio soddisfa i criteri di sostenibilità ambientale individuati con il marchio CasaClima Più
Ad ogni edificio certificato dall’Agenzia CasaClima viene assegnato un codice numerico per poterlo riconoscere in modo univoco. L’efficienza energetica complessiva è individuata mediante il fabbisogno annuo di energia primaria riferito alla superficie netta riscaldata dell’edificio (in kWh/m²a)e il corrispondente indice di emissioni di CO2 (in kg/m²a). Fabbisogno di energia primaria, indice di CO2 e relativa classe di efficienza dell’edificio certificato sono riportate all’interno della barra grigia nella seconda colonna. L’efficienza energetica complessiva è riferita alle condizioni climatiche specifiche del luogo in cui l’edificio è costruito.
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AB è la superficie totale lorda dell’involucro ossia la somma delle aree di tutti gli elementi costruttivi che disperdono calore (pareti, solai, tetto, finestre)
Grado di utilizzo degli apporti gratuiti η: indica la parte degli apporti gratuiti disponibili (sole, calore interno) che può essere utilizzata per il riscaldamento. Questo valore dipende sia dal fattore γ, sia dalla capacità di accumulo termico delle strutture. Fabbisogno di calore per riscaldamento: è la quantità di calore che noi dobbiamo impiegare per poter mantenere ad una temperatura teorica di 20°C gli ambienti del nostro edificio durante il periodo freddo. Il fabbisogno di calore per riscaldamento dipende dal bilancio perdite-guadagni e dalle condizioni climatiche specifiche.
Potenza di riscaldamento: individua il carico di riscaldamento dell’edificio calcolato in base alle perdite di calore per trasmissione e ventilazione e tenendo conto della temperatura esterna di progetto Potenza specifica di riscaldamento: carico di riscaldamento riferito alla superficie netta riscaldata.
Efficienza dell’involucro edilizio: è ottenuta dividendo il fabbisogno di calore per riscaldamento per la superficie netta riscaldata. Più questo valore è elevato, più elevate sono le perdite energetiche e quindi peggiore la classe di efficienza dell’involucro.
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A/V è il rapporto fra la superficie disperdente totale dell’involucro e il volume lordo riscaldato. Più questo valore è basso, maggiore è la compattezza dell’edificio e quindi minori le perdite di calore per trasmissione.
Um: trasmittanza termica media dell’involucro
Perdite e guadagni termici attraverso l’involucro riferiti all’ubicazione specifica dell’edificio Perdite per trasmissione: dipendono dal grado di isolamento dell’involucro e dall’area delle superfici disperdenti. Più l’involucro è isolato, minori sono le perdite per trasmissione. Perdite per ventilazione: dipendono dai ricambi d’aria che sono sempre necessari per motivi igienici. Le perdite per ventilazione possono essere ridotte sensibilmente utilizzando un sistema di ventilazione controllata con recupero di calore. In questo caso una parte dell’aria fresca in ingresso all’edificio viene riscaldata con il calore recuperato dall’aria esausta in uscita. Guadagni termici o apporti gratuiti: il fabbisogno termico per riscaldamento del nostro edificio può essere ridotto se vengono sfruttati i guadagni gratuiti dal sole e il calore prodotto all’interno dell’edificio dagli apparecchi illuminanti, dagli elettrodomestici, dalla stessa presenza umana. Gli apporti solari possono esser ottimizzati mediante un corretto orientamento e dimensionamento delle finestre e dalla scelta di vetri con un alto fattore solare g. Il fattore γ individua il rapporto fra guadagni e perdite.
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Parametri fondamentali per la determinazione dell’efficienza energetica complessiva Fabbisogno di energia primaria per i diversi impieghi: • riscaldamento • produzione acqua calda • raffrescamento • illuminazione • energia ausiliaria
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CAS AC L IM A
Parametri fondamentali per la determinazione dell’efficienza energetica dell’involucro
Guadagni energetici di tutti i sistemi di produzione di energia elettrica (nel contesto dell’energia primaria): vanno tolti dai fabbisogni di cui sopra per ottenere il fabbisogno di energia primaria globale
Quota di energia alternativa: percentuale di energia rinnovabile impiegata nell’edificio
Il fabbisogno di energia primaria globale dipende: • dai fabbisogni energetici per i diversi impieghi; • dall’efficienza degli impianti , quindi dal rendimento e perdite dei sistemi di produzione, distribuzione, emissione, regolazione; • dal combustibile o vettore energetico utilizzato. Ridotti fabbisogni, impiantistica efficiente e risorse energetiche rinnovabili riducono il fabbisogno di energia primaria e quindi migliorano l’efficienza energetica complessiva.
Emissione di CO2: in base al fabbisogno di energia primaria vengono calcolate le emissioni annue di gas clima-alteranti espresse in tonnellate di CO2 equivalenti per anno Indice di CO2: si ottiene dividendo le emissioni di CO2 per la superficie netta dell’edificio Questo parametro individua la classe di efficienza complessiva dell’edificio. Più l’indice è elevato, minore risulta l’efficienza energetica complessiva. Efficienza complessiva: oltre che come indice di CO2 viene anche espressa come fabbisogno annuo di energia primaria globale riferito alla superficie netta dell’edificio. Più questo valore è ridotto, migliore è l’efficienza complessiva dell’edificio.
Legge finanziaria 2008 e successive modifiche I parametri qui presentati individuano nel caso di un edificio sottoposto ad un intervento di riqualificazione energetica globale il rispetto o meno dei valori limite di prestazione energetica per la sola climatizzazione invernale fissati per legge e necessari per l’accesso alle agevolazioni fiscali.
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n Italia addirittura più dell’80 per cento delle abitazioni evidenziano gravi carenze dal punto di vista energetico. Ed è proprio qui che con il nostro modello “CasaClima” – ideato, pensato e realizzato in Alto Adige – riusciamo a dare la giusta risposta a questa sfida dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda le nuove costruzioni già da qualche anno abbiamo raggiunto, tramite una rigorosa legislazione provinciale, la nostra meta di far diventare standard un’alta efficienza energetica. Adesso dobbiamo puntare con forza al risanamento energetico degli edifici vecchi. Questo può funzionare però soltanto, se i cittadini riconoscono la necessità di un intervento energeticamente efficiente, se i presupposti legislativi e fiscali siano favorevoli e se viene prestata una forte dose di informazione e consulenza in merito. La nostra politica energetica già parecchi anni fa con grande previsione e responsabilità ha intrapreso la strada giusta per un futuro all’insegna dell’era solare. Con l’istituzione di un’apposita Agenzia CasaClima sussiste ora il garante per uno sviluppo professionale del modello CasaClima – anche aldilà dei confini provinciali. L’omonima fiera KlimaHouse rappresenta ormai la piattaforma ideale a far conoscere questo know how altoatesino, a mettere in rete operatori e mondo imprenditoriale. L’obiettivo è chiaro: dare le risposte giuste alle
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sfide centrali quali la tutela del clima, la garanzia dell’approvvigionamento d’energia e la sostenibilità, per non parlare del rinforzo della concorrenzialità delle nostre imprese. Perché accanto ai due pilastri di una moderna politica energetica che sono il risparmio energetico e le energie rinnovabili, il terzo pilastro va cercato nell’incremento dell’efficienza energetica nel settore edilizio. E la nostra chiave di successo in quest’ambito si chiama CasaClima!
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14.00 - 18.00 Applicazioni innovative di risparmio e di efficienza energetica nell’ edilizia sociale.
9.00 - 18.00 Costruire nella sostenibilità. 9.00 - 9.30
14.00 - 14.15 Konrad Bergmeister (Presidente dell’ Agenzia CasaClima) Saluto e introduzione. 14.15 - 14.30 Albert Pürgstaller (Presidente dell’ Istituto per l’ Edilizia Sociale della Provincia di Bolzano / IPES) Introduzione. 14.30 - 15.00 Bruno Gotter (Direttore della Ripartizione Tecnica dell’ IPES), Strategia di risparmio energetico nell’ Edilizia Sociale in Provincia di Bolzano.
Dott. Michl Laimer, Assessore provinciale all‘urbanistica energia e ambiente
Michl Laimer (Assessore provinciale all’ urbanistica, ambiente ed energie), Saluto e introduzione.
9.30 - 10.00 Matteo Thun (Architetto e Designer, Milano), Architettura nelle Alpi. 10.00 - 10.30 Georg Reinberg (ufficio architettura Reinberg ZT GmbH), Architettura come mezzo per la sostenibilità e sostenibilità come mezzo per una nuova architettura. 10.30 - 11.00 Pausa Caffè
15.00 - 15.30 Luigi Fazari (Ripartizione Tecnica ATC Torino), Intervento di riqualificazione energetica in un quartiere di Torino. 15.30 - 16.00 Gianfranco Minotti (Direttore Tecnico IPES), Risanamento energetico di un edificio esistente a Bolzano con caratteristiche CasaClima B. 16.00 - 16.30 Pausa Caffè 16.30 - 17.15 Wolfgang Ritsch (Libero professionista a Dornbirn - Austria), Esempi ed esperienze di risparmio energetico nell’ edilizia residenziale Austria, Svizzera, Germania. 17.15 - 17.30 Luca Devigili (Agenzia CasaClima), ATER Perugia a Spoleto - Progetto pilota CasaClima per un’ edilizia residenziale pubblica ad elevato risparmio. 17.30 - 18.00 Resumè e discussione.
11.00 - 11.30 Ario Ceccotti (Ivalsa), Sofie - La casa che resiste a terremoti ed incendi. 11.30 - 12.00 Siegfrid Camana (Presidente ANAB), Costruire biologicamente - un investimento per il benessere. 12.00 - 12.30 Ulrich Klammsteiner (Responsabile reparto tecnico dell’ Agenzia CasaClima), XClima Il sistema online innovativo con numerosi strumenti di lavoro per il settore edile. 12.30 - 14.30 Pausa per una visita in fiera 14.30 - 15.00 Tilmann E. Kuhn (Fraunhofer Institut für Solare Energiesysteme ISE), Sistemi solari integrati in strutture trasparenti. 15.00 - 15.20 Evelyn Selva (Responsabile reparto formazione dell’ Agenzia CasaClima), CasaClima Oro - Nuove offerte di formazione per costruzioni sostenibili.
EIN SONNIGERES LEBEN UNA VITA PIÚ SOLARE
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der Referenzklasse Impianti fotovoltaici di qualità
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Ventilazione controllata KlimaHaus | CasaClima 01/2009 Pompe di calore
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CALDO FREDDO
A livello mondiale le abitazioni sono responsabili per il 40 per cento del consumo energetico.
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Costruire il futuro
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Programma convegno
© ARTPRINT
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4° CONVEGNO INTERNAZIONALE
15.20 - 15.50 Hildegund Moetzl (IBO Vienna - Austria), KlimaHaus Nature - Materiali ecologici nella CasaClima Nature.
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15.50 - 16.10 Andreas Franzelin (Responsabile reparto Comunicazione dell’ Agenzia CasaClima), Prodotti CasaClima - La finestra certificata CasaClima. 16.10 - 16.30 Pausa Caffè
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16.30 - 16.50 Andrea Miorandi (Idecom), Sportello Energivivo CasaClima - Uno strumento di comunicazione per le pubbliche amministrazioni. 16.50 - 17.05 Kurt Schöpfer (Wolf Haus), Asilo in Bioedilizia (Bologna). 17.05 - 17.30 Helmuth Profanter (Product Manager della ditta Röfix), Direttiva di posa per i sistemi di isolamento termico - Applicazioni pratiche. 17.30 - 17.45 Francesca Righetti (Glas Müller Vetri Spa), Vetri tripli e giunto caldo: miglioramento dell’ efficienza energetica della finestra. 17.45 - 18.00 Andrea Ferro (Celenit Spa), Soluzioni di isolamento in lana di legno mineralizzata per il benessere abitativo, risparmio energetico e comfort acustico.
24 G ENNA IO 2009 9.00 - 13.00 L’ innovazione a servizio della sostenibilità energetica. 9.00 - 9.30
Norbert Lantschner (Direttore dell’ Agenzia CasaClima), Il manifesto per la sostenibilità: un decalogo per i progettisti.
9.30 - 10.00 Conrad Lutz (Lutz conrad architecte, Givisiez), Costruire e risanare con MINERGIE-P e MINERGIE-ECO - Esempi di case ed uffici realizzate. 10.00 - 10.30 Stefan Hitthaler, Dalla CasaClima al territorio clima. 10.30 - 10.45 Pausa Caffè 10.45 - 11.15 Manuel Benedikter (Architetto e relatore dell’ Agenzia CasaClima), Visto da vicino Esempi di riqualificazione energetica. 11.15 - 11.45 Gerhard Mahlknecht e Kurt Egger (Architetti), L’ asilo di Monguelfo - Un esempio per il risanamento. 11.45 - 12.15 Norbert Klammsteiner (Ingegnere, libero professionista e docente), Applicazioni di impiantistica innovativa - Presentazione di un progetto. 12.15 - 12.30 David Herzog (Hoval Italia), Il risparmio energetico, le nuove energie per il clima. 12.30 - 12.45 Stephan Reisigl (Alpi Fenster), La finestra nel contesto del basso consumo energetico. 12.45 - 13.00 Dietmar Holzner (Istituto Tecnico Industriale “Oskar von Miller”, Merano), Progetto di ricerca “Climacubes” - Presentazione del progetto e primi risultati di misurazione
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CasaClima premiata per concorso CIPRA “cc.alps”
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Il 5 novembre a Berna/CH, nell’ambito del concorso cc.alps, la CIPRA ha premiato sette comuni, aziende e organizzazioni che si sono particolarmente distinte nella protezione del clima. Il climatologo svizzero Thomas Bucheli e il presidente della CIPRA Dominik Siegrist hanno consegnato i premi per un valore complessivo di 100.000 euro. I premi vengono assegnati dalla CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, a progetti che si sono particolarmente distinti su scala alpina. Un premio è stato assegnato anche all’Agenzia CasaClima, che si è impegnata ad attuare e divulgare il suo progetto di risparmio energetico e tutela del clima. “I vincitori del concorso cc.alps dimostrano come sia possibile affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici nello spazio alpino con in-
terventi ad ampio raggio”, ha affermato Dominik Siegrist, presidente della CIPRA e membro della giura internazionale, in occasione della premiazione.
Klimahouse Roma 2008 Sono stati quasi 2.500 gli operatori del settore che hanno visitato “Klimahouse Roma 08”, presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR di Roma. “Klimahouse Roma è stata per Fiera Bolzano un test importante”, afferma Reinhold Marsoner, direttore di Fiera “quest’edizione fuori casa di Klimahouse è Bolzano, “quest’edizio organizzata come fiera-congresso stata pensata ed orga e com come tale ha avuto il meritato successo”. La buona riuscita s è confermata dalla soddisfazione da parte delle aziende espositrici che hanno apprezzato, in quest’edizione
romana della fiera specializzata, l’atto di coraggio da parte dell’organizzazione. Sono stati circa 1.000 gli operatori che hanno partecipato alle manifestazioni di contorno organizzate da Fiera Bolzano. Il cuore della rassegna è stato il congresso di alto livello organizzato in collaborazione con l’Agenzia CasaClima, al quale hanno partecipato in due giorni circa 600 operatori. Il forum è stato visitato da circa 200 operatori del settore a cui sono state presentate le novità, i prodotti e i servizi da parte di alcune delle 100 aziende espositrici. I workshop hanno registrato la presenza di un centinaio di ascoltatori.
Prima CasaClima Oro in Lombardia La prima targhetta CasaClima Oro in Lombardia è stata assegnata ad un edificio residenziale nel quartiere di Colognola, Bergamo, progettato dallo studio Atelier2 di Milano e realizzato direttamente dalla committenza, l’impresa Vanoncini Spa. L’ambito traguardo di un edificio a bassissimo consumo (fabbisogno termico pari a 6 kWh/ m²a) è stato raggiunto combinando più fattori: un volume ben orientato e compatto, una corretta disposizione e dimensionamento delle aperture vetrate e delle schermature solari, un involucro stratificato a secco iperisolato, l’impiego di materiali ad elevata inerzia termica, l’utilizzo di serre bioclimatiche, e non ultima un’impiantistica ad elevata efficienza. “Un esempio di successo” ha affermato il direttore Norbert Lantschner in occasione della cerimonia di consegna della targhetta “che si spera possa essere seguito da molti altri
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KlimaHaus | CasaClima 01/2009
in un prossimo futuro”. Rimandiamo i lettori al prossimo numero di questa rivista per una più ampia illustrazione del progetto.
Incontro dei Partner CasaClima a Castel Flavon Il 15 novembre 2008 un numeroso gruppo di Partner CasaClima si è ritrovato a Castel Flavon presso Bolzano per uno scambio di idee. I più di 60 partecipanti sono stati informati delle novità che riguardano l’Agenzia CasaClima. Allo stesso tempo l’evento ha offerto l’occasione per un produttivo scambio di opinioni nel comune intento di promuovere l’efficienza energetica e la sostenibilità nel campo dell’edilizia.
Primo Esperto junior dall’Iran Ali Shakeri Shemirani da Teheran è il primo progettista dal Medio Oriente ad aver frequentato i vari steps di formazione per ottenere il titolo “Esperto CasaClima junior”. Il tecnico ventottenne ha seguito i corsi in occasione del suo stage di due mesi presso l’Agenzia, durante il quale ha dimostrato grande interesse per i metodi costruttivi secondo lo standard CasaClima. Accanto all’esperto junior dall’Iran i nostri corsi sono stati frequentati da progettisti dall’Austria, Germania, Francia, Grecia, Israele e Brasile.
A tutti gli abbonati Gentili abbonati, negli ultimi mesi siamo venuti a conoscenza di problemi relativi alla mancata consegna della rivista. Ci scusiamo con tutti Voi per gli inconvenienti e vi preghiamo di segnalare alla redazione eventuali ulteriori disguidi. Per segnalazioni di ogni tipo vi preghiamo di contattare redazione@agenziacasaclima.it
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Nella costruzione di un edificio, la scelta dei materiali da impiegare non è solo determinante ai fini dell’efficienza energetica, ma incide in modo significativo anche sul nostro benessere, sulla nostra salute e sulla qualità dell’ambiente che ci circonda. er questo nella valutazione dei materiali da costruzione, accanto alle caratteristiche fisico-tecniche ed economiche, è sempre necessario prendere in considerazione anche gli aspetti legati all’ecologia. Con il termine ecologia dei materiali si fa riferimento ad un’interpretazione e valutazione delle interazioni tra materiali ed ambiente durante tutto il ciclo di vita di un prodotto, dalla culla alla tomba. La produzione, il montaggio, l’impiego, lo smaltimento ed il trattamento a fine ciclo dei materiali implica infatti un consumo di risorse, più o meno importante ed in molti casi anche un’emissione di sostanze tossiche, che possono avere effetti negativi sia sull’ambiente sia sulla salute dell’uomo. Questo vale anche per i materiali termoisolanti: pur avendo tutti un bilancio ener-
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getico positivo, che consente di ammortizzare in pochi mesi, grazie alla riduzione dei consumi energetici, l’energia primaria impiegata per la produzione, alcuni possono presentare maggiori criticità sia per quanto riguarda il consumo di risorse non rigenerabili, sia per quanto riguarda l’emissione di sostanze tossiche. È dunque importante implementare dei metodi che consentano un raffronto fra i materiali da costruzione anche sotto questo punto di vista: si potranno così scegliere i materiali con minor impiego di energia, con un basso impatto ambientale e soprattutto non dannosi per la nostra salute.
La nuova certificazione ambientale CasaClima Per la valutazione ambientale di un edificio la certificazione CasaClima ha finora utilizzato un sistema semplificato, il CasaClimapiù, sviluppato in accordo con l’Agenzia per l’Ambiente della Provincia di Bolzano. Si tratta di un sistema restrittivo, basato su requisiti di esclusione (non utilizzare materiali termoisolanti di origine sintetica, non utilizzare materiali plastici per pavimenti ed infissi, non riscaldare con fonti energetiche fossili, etc.) che non permette però di quantificare l’impatto di una costruzione sull’ambiente. Per questo l’Agenzia CasaClima sta lavorando ad un sistema che permetta di valutare in termini quantitativi la sostenibilità dei materiali impiegati e quindi l’impatto ambientale dell’edificio: il CasaClima Nature. Come pre-requisito è richiesto che l’edificio rientri almeno nello standard CasaClima B per quanto riguarda l’efficienza dell’involucro e possieda un indice di emissione di CO2 inferiore ai 20 Kg/m²a. Questo a sottolineare come la sostenibilità ambientale debba sempre avere come principio fondamentale il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di sostanze climaalteranti. In base ad una banca dati europea, ogni materiale edile impiegato nella costruzione sarà valutato in funzione dell’energia primaria impiegata per la produzione e in funzione delle emissioni di inquinanti e di CO2. Attraverso una valutazione della vita media dei materiali e di algoritmi di normalizzazione verrà emesso un punteggio di valutazione che andrà a definire le classi di sostenibilità ambientale dell’edificio. Le prime applicazioni di questo sistema sono molto soddisfacenti: questo permetterà nel 2009 la sostituzione della certificazione ambientale CasaClimapiù con il nuovo sistema, il CasaClima Nature.
Auranox di Wierer: La tegola amica dell’ambiente Dalla ricerca Wierer nasce una innovativa tegola in cemento dalle esclusive proprietà antismog. na delle principali cause dell’inquinamento atmosferico, problema che affl igge i centri abitati, sono gli ossidi di azoto (NOx), prodotti nei processi di combustione utilizzati per riscaldare le nostre case e alimentare i veicoli a motore. Per ridurre l’impatto sull’ambiente delle emissioni nocive, la ricerca Wierer ha messo a punto AURANOX®, la nuova tegola in cemento contenente biossido di Titanio (TiO2). Oggi, infatti, anche i tetti possono contribuire a eliminare lo smog con un semplice processo di fotocatalisi. Se sottoposto a radiazione luminosa, il biossido di Titanio che compone lo strato di finitura di AURANOX® agisce accelerando la reazione di ossidazione degli inquinanti e favorendo la loro trasformazione in sali inorganici non nocivi per l’ambiente,
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che vengono poi eliminati dalle piogge. Il biossido di titanio è un agente catalizzatore, pertanto non diminuisce nel tempo la propria efficacia. Perché impiegare AURANOX® nelle nostre città? È stato dimostrato che una copertura di circa 200 metri quadrati realizzata con la nuova tegola AURANOX® permette di smaltire, nel corso di un anno, una quantità di agenti inquinanti pari alle emissioni di un’automobile di media cilindrata (ipotizzando una percorrenza di 18.000 chilometri), oppure a quelle di due caldaie impiegate nel riscaldamento di un edificio a uso residenziale. Si pensi poi alla vastità delle superfici occupate dai tetti a falda, stimate in 50.000.000 di metri quadrati, un’opportunità unica per impiegare un prodotto che contribuisca a creare un ambiente sempre più pulito. La superficie AURANOX® è attualmente disponibile per il modello Coppo di Grecia e nelle colorazioni Terra umbra e Terra toscana, riprendendo quindi l’effetto di antichizzazione che viene richiesto per gli edifici di particolare prestigio.
OGGI LE CITTÀ AVRANNO I POLMONI PIÙ PULITI AURANOX®: la prima tegola antismog Wierer. Auranox è il frutto evoluto della ricerca Monier: è la nuova rivoluzionaria tegola in grado di neutralizzare gli agenti inquinanti prodotti dal traffico cittadino e dai sistemi di riscaldamento. Bastano 200 m2 di Auranox per smaltire, nel corso di un anno, l’inquinamento prodotto da un’auto di media cilindrata che percorra ca. 18.000 km. Auranox: dall’alba al tramonto, ogni giorno, tutti i giorni, pulisce il nostro cielo e le nostre città. Vi aspettiamo a KLIMAHOUSE (BZ) 22-25/01/09 pad. C-D stand D26/10
Wierer è un marchio di Monier SpA, Via Valle Pusteria, 21- 39030 Chienes (BZ) www.wierer.it info.it@monier.com
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SE RVIZ IO - PR
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CasaClima Nature
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Haas: Case in legno dai mille volti
Un serramento come me
Ecologiche, resistenti e si adattano perfettamente a qualsiasi ambiente queste sono le case prefabbricate in legno di Haas. e case prefabbricate in legno hanno molteplici vantaggi legati alle qualità tipiche del materiale stesso e al processo produttivo che porta alla loro realizzazione. Rispettano non solo l’ambiente ma anche chi vi abita. Il legno è infatti un materiale naturale, traspirante e durevole. Usare il legno come materiale da costruzione non è sinonimo di deforestazione. Nel caso specifico di Haas, i legnami utilizzati per l’edilizia provengono sempre soltanto da foreste soggette alla sostituzione delle piante. La riforestazione aiuta maggiormente il mantenimento della funzionalità dell’ambiente. Scegliere una casa prefabbricata in legno non è solo garanzia di sicurezza, ha infatti anche un forte valore estetico. L’utilizzo del legno rende un qualsiasi ambiente più caldo e confortevole. I numerosi vantaggi, unitamente alla grande valenza estetica, fanno del legno il migliore materiale per la realizzazione della maggior parte degli edifici. Non solo, anche problematiche, come il numero di addetti che parteciperà alla costruzione della casa prefabbricata, l’impresa che seguirà i lavori stessi e la realizzazione dell’impiantistica, richiedono risposte chiare ed esaurienti. Il Gruppo Haas può rispondere a queste e ad altre domande grazie alla sua esperienza quasi quarantennale che lo vede protagonista nel mercato delle case prefabbricate. Haas è in grado di consegnare case prefabbricate a diversi livelli di finitura, dal grezzo avanzato al chiavi in mano, in base alle esigenze specifiche del committente. Il tipo di finitura scelto è compatibile con qualsiasi realizzazione, in-
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dipendentemente dal fatto che la casa venga scelta dall’ampio catalogo Haas o che sia il progetto individuale sviluppato dal progettista di fiducia, il quale partecipa attivamente alla creazione della casa ma viene supportato nella progettazione esecutiva dall’Azienda. È importante ricordare che anche le stupende case scelte dal catalogo potranno essere, entro alcuni limiti, personalizzate alle esigenze specifiche di ogni singola persona. Riuscire a far risparmiare tempo è un ulteriore servizio importante che differenzia Haas dai principali competitors. Nella vasta e completa show room aziendale infatti, la famiglia può trovare i livelli di finitura desiderati, sia da quelli più economici, sia da quelli più raffinati, evitando così di dover ricorrere a persone differenti, dovendo coordinare. La garanzia è data da uno dei maggiori nomi europei specializzati nella realizzazione di case prefabbricate. Haas nasce nel 1971 in Baviera, a Falkenberg. All’interno operano circa 4.000 persone. Realizzando i vari componenti nelle varie aziende facenti parte del Gruppo, Haas è in grado di soddisfare le più svariate richieste, senza tralasciare l’importanza della qualità impiegata.
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solamento termico, risparmio energetico, benessere abitativo. Sono questi i cardini attorno ai quali ruotano le più recenti proposte di Faliselli. Si tratta di serramenti, Klima92 e Passiv92, che rispondono a requisiti prestazionali molto elevati e che propongono soluzioni ai massimi livelli tecnologici. Vetri basso-emissivi, telai super-spessorati da 92 mm, tripli vetri, doppia camera, triple guarnizioni: si tratta di caratteristiche costruttive all’avanguardia che consentono di abbattere i consumi energetici, di ridurre sensibilmente i costi di gestione e di abbattere le emissioni di anidride carbonica. Klima92, in legno lamellare, è indicato per prestazioni di “CasaClima A +”, grazie ad una trasmittanza media del sistema finestra pari a 1,2 W/mqk. Passiv92 al legno lamellare aggiunge anche il sughero vaporizzato, proponendo un serramento indicato alle prestazioni di una Passivhaus. Con Passiv92 l’obiettivo è quello dell’iperisolamento che si esplica in un fabbisogno termico inferiore ai 10 kWh per metro quadro all’anno. La trasmittanza media del sistema fienstra è pari a 1,0 W/mqk. Faliselli vi aspetta per presentarvi queste novità a KlimaHouse09 - settore CD - stand D22/28.
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utilizzata preferibilmente energia rinnovabile proveniente da fonti locali; in direzione della sostenibilità ambientale, andranno inoltre privilegiati materiali bio-ecocompatibili. Nel caso di risanamento di vecchi edifici di proprietà dell’Amministrazione, se per dimostrate motivazioni fosse impossibile raggiungere la classe A, andrà perseguito l’obiettivo dello standard inferiore massimo possibile.
Primi interventi in classe A
La Provincia di Udine sceglie la classe “A” Con la delibera di Giunta del 28 luglio 2008 la Provincia di Udine ha abbracciato lo standard CasaClima per migliorare le prestazioni energetiche del proprio patrimonio immobiliare. i tratta di diversi palazzi, uffici e complessi scolastici presenti sul vasto territorio della provincia friulana, ampia quasi 5.000 km². La scelta mira a promuovere l’efficienza energetica degli edifici attraverso la riduzione del fabbisogno di energia e l’integrazione delle fonti rinnovabili, con una conseguente diversificazione energetica. L’Amministrazione Provinciale udinese, con questa delibera, intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas serra posti dal Protocollo di Kyoto. La considerazione che nel settore edilizio abitativo e terziario esiste un enorme potenziale di risparmio energetico, e di conseguenza di riduzione delle emissioni, ha spinto la Provincia ad agire proprio su questo settore, dando per prima come ente locale il buon esempio e aprendo la strada alle “good practices”.
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La Provincia ha già in cantiere il primo intervento che segue questa norma: si tratta della costruzione secondo gli standard CasaClima del convitto “Ingeborg Bachmann”, un collegio destinato ad ospitare gli studenti dell’omonimo liceo dello sport durante i mesi scolastici. L’istituto si trova a Tarvisio, località friulana al confine con l’Austria. La realizzazione del convitto, i cui lavori cominceranno ad inizio 2009, sarà completata in tre lotti, funzionali anche da un punto di vista economico. L’edificio si compone di quattro piani di circa 840 m² ciascuno: un piano terra destinato ad ospitare ambienti comuni quali portineria, mensa, uffici, sale lettura, ed i superiori nei quali saranno situate le camere con bagno interno. La forma compatta
Standard CasaClima sia per le nuove costruzioni che per i risanamenti L’APE (Agenzia Provinciale per l’Energia di Udine), fondata su iniziativa dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Udine ed impegnata a livello locale a promuovere un utilizzo intelligente dell’energia, ha individuato in CasaClima il sistema di certificazione più completo ed indipendente per raggiungere la sostenibilità energetica in campo edile. È stato quindi un passo naturale, per la Provincia di Udine, quello di avvicinarsi a tale sistema per dare un’etichetta energetica al proprio patrimonio immobiliare. In tale contesto, sarà l’APE, in quanto gestore del sistema CasaClima in Friuli Venezia Giulia, a garantire uno sviluppo dinamico del progetto a livello provinciale. Nel concreto, l’impegno preso dall’Amministrazione riguarda sia gli edifici di nuova costruzione che quelli in ristrutturazione. Nel primo caso, la Provincia punta in alto, scegliendo una classe A: tutti gli immobili di futura edificazione appartenenti al patrimonio provinciale dovranno ottenere un fabbisogno energetico specifico dell’involucro minore di 30 kWh/ m²a. Per la copertura di tale fabbisogno, andrà
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Per evitare queste problematiche, sarà seguita attentamente la progettazione esecutiva dei dettagli costruttivi e soprattutto la loro realizzazione in cantiere. L’opportuno utilizzo di nastri a tenuta e la corretta posa del cappotto e dell’intonaco che ne uniforma la superficie saranno decisivi nell’evitare dispersioni e punti di discontinuità. Al termine dei lavori, il controllo sarà effettuato tramite il Blower Door Test, che quantifica appunto le dispersioni per mancata tenuta all’aria dell’edificio. Per raggiungere la classe A si dovrà installare un impianto di ventilazione forzata, attraverso il quale rinnovare l’aria attraverso un sistema che recupera il calore dall’aria esausta in uscita e lo trasferisce a quella fresca in entrata. Nella costruzione del convitto Bachmann, l’attenzione a livello di involucro e di impiantistica consegnerà alla collettività un edificio a basso fabbisogno energetico e ad alto comfort abitativo, una CasaClima A. In prospettiva infine, il prossimo intervento fondamentale e strategico riguarderà l’ampliamento della sede della Provincia di Udine che permetterà di razionalizzare e concentrare gli uffici sparsi sul territorio e creare una vera cittadella della Provincia. Il progetto, oltre a seguire lo standard classe A, prevede l’utilizzo di energie rinnovabili ed un’attenta progettazione delle aree esterne che riduca al minimo gli spazi impermeabilizzati realizzando un parcheggio interrato fruibile anche dalla Città di Udine.
CasaClima Cartoon
Case ecologiche a tutela del clima - ora anche in Italia! Lancio sul mercato italiano delle case a risparmio energetico BAUFRITZ Venerdì 23.01.2009 alle 8:30 nell’atrio dell’Hotel Sheraton di Bolzano ’impresa tedesca di lunga tradizione, leader europeo nella realizzazione di case sane a tutela del clima, nel 2009 si espande in Italia. La pluripremiata impresa si occupa da decenni di edilizia in senso completo e nel rispetto dell’ambiente e del clima. È considerata una delle imprese più innovative d’Europa per quanto riguarda la tutela del clima. “Il nostro scopo è di proporre, anche a tutti i clienti italiani che hanno a cuore la salute, delle case confortevoli, progettate individualmente da architetti italiani, caratterizzate da un clima abitativo percettibilmente sano.” Ovviamente queste case soddisfano i massimi standard CasaClima. Inoltre ogni edificio Baufritz, grazie ai metodi di costruzio-
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a parallelepipedo orientata in direzione est-ovest permetterà di massimizzare i guadagni solari gratuiti. Secondo il progetto definitivo, la struttura sarà di tipo misto, in cemento armato al piano terra, ed in legno ai piani sopraelevati. È soprattutto nella struttura leggera che si concentrano i problemi di tenuta all’aria e di tenuta al vento, che se si verificassero si tradurrebbero in uno spreco energetico dovuto alle perdite per infiltrazioni e che potrebbero anche danneggiare la struttura stessa.
ne naturali, riduce le emissioni di CO2 di più di 40 tonnellate! Le case Baufritz sono sinonimo di pregio artigianale e design individuale. Un piano sulla salute sviluppato nel corso di vari decenni, garantisce un clima abitativo sano e privo di sostanze nocive. Unico nel suo genere è il test gratuito sulla sanità di ciascun edificio. Un vantaggio importante soprattutto per persone allergiche o con disturbi delle vie respiratorie. Esemplare è anche il rivestimento anti-elettrosmog di ciascuna casa, in grado assorbire quasi il 100% delle radiazione esterne. “I nostri clienti ricevono una casa con valori aggiunti esclusivi, e accrescimento del valore futuro assicurato”, spiega Ralf Palzer, amministratore della PCC di Merano. L’importatore ufficiale PCC e Baufritz sono lieti di invitare architetti, geometri, ingegneri edili e chiunque fosse interessato, all’evento informativo del 23.01.2009 alle 8:30 nell’atrio dell’Hotel Sheraton di Bolzano. Confermi la Sua presenza all’indirizzo info@baufritz.it oppure chiamando i numeri 339 - 2810621 o 335 - 6008946.
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Arch. Rudi Zancan Relatore CasaClima
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Schiestlhaus in Stiria: la casa passiva a più alta quota d’Europa. Un rifugio di montagna a 2154 metri di altezza sullo Hochschwab, vincitore del primo premio dell’”Energy Globe” nella categoria stati federali.
Conclusione secondo master CasaClima a Bolzano AT T U A L ITÀ
Il giorno 12 dicembre 2008 alla Libera Università di Bolzano sono stati consegnati i diplomi del secondo Master CasaClima. I 19 professionisti, che per 2 anni sono tornati “sui banchi di scuola” per specializzarsi in progettazione a basso consumo energetico ed edifici in legno, avevano presentato e discusso nel giugno scorso il loro lavoro conclusivo. I temi trattati, che approfondivano tematiche proposte sia durante il corso base che nel corso specialistico, hanno spaziato dal risanamento energetico degli edifici alla progettazione di edifici ecologici a bassissimo consumo, dalla salubrità e benessere negli ambienti chiusi alla domotica, dalla diagnosi e recupero di strutture in legno degradate alla progettazione con il legno, anche in zona sismica.
Congratulazioni!
I lavori presentati:
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Recupero energetico di edifici a costo zero. Un’analisi in comune di Buccinasco (MI)
arch. Silvia Bardeschi
Economia ed energia - Scenari energetici ed interventi urbanistici ed edilizi
ing. Antonio Cadoni
La domotica come supporto alla didattica: per insegnare il risparmio energetico nella scuola
arch. Daniele Cipeletti
Un nuovo villaggio solare per risanare a costo zero il quartiere Murattiano di Bari
arch. Margherita Colonna
Zero emission. La sostenibilità di un futuro possibile
arch. Carlo Dal Vera
Gallerie stradali, nuove strategie: la certificazione energetica e l’utilizzo di fonti energetiche alternative
arch. Claudio De Luca
Applicazione del metodo LCA per la valutazione delle prestazioni energetico-ambientali della tecnologia fotovoltaica
ing. Paolo Dignani
Valutazione del fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva di un edificio sito in Canale Monterano, Roma
arch. Maria Giulia Faiella
Riabilitazione strutturale di elementi lignei degradati: influenza dei materiali sulle prestazioni del giunto
arch. Mariangela Gavioli
Nuovi scenari urbani- Metodologia e tecniche per il risanamento di edifici condominiali
arch. Davide Silvio Gigli
Applicazione di metodologie non distruttive per la diagnosi di elementi lignei in opera. Confronto con la normativa italiana attraverso due casi di studio
arch. Maurita Glorioso
Strutture portanti per l’edilizia moderna in legno: applicazione dei pannelli strutturali massicci di grandi dimensioni - Esempio pratico quale caso di studio
ing. Mauro Leonesio
Costruire con il legno: Valorizzazione delle specie autoctone di castagno e robinia nella regione Piemonte
arch. Luca Malavolta
Linee metodologiche per il quartiere ecologico. Progetto: Masterplan per l’insediamento residenziale ad alta sostenibilità “LACO”
arch. Jürgen Johann Mantinger
Progettazione di un edificio a basso consumo energetico in legno a Padova
arch. Luciano Miotto
Progettazione di un teatro all’aperto
arch. Cristina Pasquale
Manuale applicativo per pacchetti murari in Friuli Venezia Giulia
arch. Domenico Pepe
L’Approccio Sentinel Haus nel mondo costruttivo italiano
ing. Simona Pezzuchi
Studio sperimentale e teorico del comportamento sismico di un sistema costruttivo intelaiato in legno
ing. Elia Terzi
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IL RISPARMIO ENERGETICO È DI CASA I serramenti Internorm sono la risposta migliore alle moderne esigenze di risparmio energetico. Le loro prestazioni sono ideali negli edifici ad elevato risparmio di energia e case passive. Grazie alle agevolazioni fiscali previste dalla Finanziaria 2007-2010, oggi risparmi fino al 55% dei costi per i serramenti. FINESTRA IN LEGNO/ALLUMINIO TERMOSCHIUMA CON VENEZIANA INTEGRATA
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Una sfida per la cura degli anziani Nel marzo scorso sono stati avviati i lavori per la costruzione del nuovo centro residenziale di cura a Valdaora presentato nei precedenti numeri di questa rivista. Il cantiere continua...
sono costituite prevalentemente da setti in cls, i solai in cls sono prevalentemente a vista. La sommità del vano scale ovest, che consente di accedere alla copertura piana, è stata conclusa ai primi di dicembre. Poco dopo il brusco abbassamento della temperatura esterna (arrivata anche a -14°C) e le copiose nevicate hanno fatto decidere per una sospensione temporanea. I lavori riprenderanno al termine dell’inverno con le opere di impermeabilizzazione e coibentazione, le chiusure esterne e i sottofondi.
el corso dell’estate la costruzione è progredita secondo i tempi previsti; tra la fine di luglio e la fine di ottobre sono stati realizzati il 1° e il 2° piano destinati alle unità di cura. Le strutture verticali
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La sala multifunzionale al piano terra
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La sommità del vano scale ovest
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Vano scale al 1° piano
L'ingresso al garage
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Vista lato nord-est
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Atrio al piano terra
Una camera di degenza
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11 Vista lato sud-ovest
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Vista lato sud-est
La terrazza-patio al piano terra
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La prima CasaClima A in Piemonte
Inaugurazione di VerdeCasa® a Spinetta Marengo nell’alessandrino, il primo edificio certificato dall’Agenzia CasaClima di Bolzano in classe A e Gold in Piemonte. na giornata davvero speciale”: questo il benvenuto dell’amministratore delegato della SPF Group Salvatore Falleti a tutti i presenti , che la mattina dello scorso 5 dicembre si sono ritrovati nella sala congressi dell’Hotel Diamante di Alessandria per inaugurare VerdeCasa®, la prima casa passiva in Piemonte, una colorata palazzina disposta su tre piani, composta di dodici alloggi e progettata secondo i principi dello sviluppo eco-sostenibile basato innanzitutto sul massimo sfruttamento dell’apporto energetico naturale. Con VerdeCasa®, sviluppata seguendo le linee guida del Protocollo dell’Agenzia CasaClima di Bolzano, anche il Piemonte si può vantare di ospitare un progetto innovativo: uno studio accurato sull’orientamento, sulle schermature solari, sull’involucro dell’edificio, sulle alte prestazioni dei serramenti, sull’eliminazione dei ponti termici e sull’integrazione impiantistica che unisce comfort termico e benessere abitativo ad elevatissimi risparmi energetici, con conseguente enorme abbattimento dell’impatto ambientale, in termini di emissioni di CO2. Una giornata davvero speciale per tanti motivi: intanto il risultato finale di VerdeCasa®, assolutamente migliorativo rispetto al progetto iniziale: l’Agenzia CasaClima ne ha certificato l’efficienza energetica dell’involucro in classe A con 12 Kwh/
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m2 anno (rispetto all’ipotesi progettuale di 21 Kwh/ m2anno) e l’efficienza complessiva degli impianti in classe ORO con 5 Kg di CO2/m2anno. E poi, la forte adesione all’evento, segno di una volontà comune finalizzata alla riduzione dell’impatto ambientale in edilizia, nonostante i nuovi preoccupanti scenari normativi. Infine, la presenza delle più alte cariche istituzionali a sottolineare l’importanza dell’evento. “C’è effettivamente stato un cambiamento delle sensibilità: un paio di anni fa non sarebbe stato possibile pensare alla concretizzazione di un progetto ecosostenibile di tale portata: la CasaClima sarebbe stata vista solo come un lontano miraggio, un’idea di un visionario. Invece oggi siamo qui a parlare di una realtà, e bisogna saperne rigenerare altre da questa”, è il commento del Sindaco di Alessandria, prof. Piercarlo Fabbio. Finalmente un risultato concreto, una realizzazione, potremmo dire, pilota che - ha affermato Paolo Filippi, Presidente della Provincia di Alessandria - diventerà un esempio da seguire, soprattutto da esportare negli enti locali”. Anche l’Assessore Regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Piemonte Daniele Borioli ha lodato l’iniziativa, confermando che “il tema dello sviluppo sostenibile va sviluppato. Il progetto VerdeCasa® è mosso da una grandiosa lungimiranza di un’azienda privata, che ha saputo ben cogliere una sfida innovativa”. Ben presente il tema del taglio del “bonus energia”: “Innovazione e modernità restano le parole d’ordine in edilizia”, sono le parole del Direttore del Collegio Costruttori Ance di Alessandria, dott. Luigi Tosi. “Anche in Provincia di Alessandria per il 2009 è previsto un forte calo delle richieste di ristrutturazioni edili ambientali causato dalla sospensione agli eco-incentivi, ma non bisogna demordere: da una grande crisi si esce utilizzando tecnologie alternative, usando materiali speciali, altamente tecnologici…”. Venti di crisi che non toccano il progetto VerdeCasa® , lo confermano le richieste.
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Consigli, domande e curiosità di voi lettori sui temi del costruire energeticamente efficiente troveranno in questa nuova rubrica, curata dalla redazione in collaborazione con il Master CasaClima della Libera Università di Bolzano, una qualificata risposta.
onità di m l a , c e o l n o ni fa in una redazi cuni an l la casa Gentile o A c . c e i r p o una nuovo rinnova on un possied c erebbe c a a i r p u t i roer he m zione p hia cop n c c e tagna c t e n v i la mia ne, tituito . È ora ti ester o e t r a ho sos a l p o s legno i to delle ate. olamen tetto in s i ’ l intonac l a e t e r h a c p an lo in cedere tra e so e i p T. one? n i te sposizi i Andrea d a costrui o h i n o oluzi Quali s
Gentile lettore, le soluzioni disponibili per l’isolamento termico delle pareti esterne sono diverse: la più efficiente, sia per risparmiare sui costi per riscaldamento che per elevare il comfort termico interno è sicuramente un isolamento termico posato esternamente, ossia sul lato freddo della parete. Questa soluzione permette di proteggere la muratura esistente dalle rapide variazioni di temperatura e dalle intemperie, evitando possibili danni e quindi allungando la durata di vita dell’edificio. Un adeguato spessore, generalmente superiore agli 8-10 cm, assicura inoltre che un eventuale formazione di condensa interstiziale possa aversi solo negli strati più esterni dell’isolante, dove risulta più facilmente smaltibile. Per la scelta dello spessore più adatto è sempre utile comparare la variazione di costo per un aumento di spessore dell’isolante con il risparmio sui costi per il riscaldamento ottenibili. In ogni caso si consiglia di superare gli standard minimi at-
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tualmente fissati per legge, in considerazione di un’evoluzione continua della normativa in termini più restrittivi. Le soluzioni più frequentemente utilizzate per l’isolamento esterno sono i sistemi a cappotto e le facciate ventilate. Nel primo caso i pannelli isolanti sono incollati e tassellati direttamente alla parete e poi rifiniti esternamente con intonaco. Nel caso delle facciate ventilate sul lato esterno della muratura viene fissata una sottostruttura metallica o in legno fra la quale viene inserito il materiale termoisolante che viene poi sigillato con un telo di tenuta al vento. Sulla sottostruttura viene fissato il rivestimento esterno ( in tavole di legno, in lastre di metallo, in lastre di ardesia etc.) lasciando un’intercapedine d’aria di almeno 4 cm fra questi e l’isolante. La ventilazione dell’intercapedine favorisce lo smaltimento di eventuale umidità. A parità di spessore dell’isolante le due soluzioni sono egualmente efficienti dal punto di vista termico. La soluzione con cappotto è sicuramente meno costosa ma come in questo caso, con una muratura esistente dalle molte irregolarità e solo parzialmente intonacata, necessita di un’adeguata preparazione del supporto su cui andranno fissati i pannelli. Una soluzione con facciata ventilata risulta invece più costosa e modifica l’aspetto architettonico dell’edificio. Per la possibilità di superare facilmente le irregolarità delle murature esistenti può essere presa in considerazione una soluzione con intonaco termoisolante ma questa va attentamente valutata per verificarne i vantaggi sia dal punto di vista energetico che economico. I ridotti spessori ottenibili e la conduttività termica elevata del materiale rispetto ai comuni materiali isolanti rendono infatti spesso questa soluzione poco adatta, soprattutto nelle zone climatiche più fredde come nel suo caso. In tutti i casi è importante risolvere con cura eventuali ponti termici in particolare in corrispondenza dei balconi, delle finestre e nel raccordo con il tetto.
INOLTRATE I VOSTRI QUESITI A: Agenzia CasaClima Redazione rivista Via degli Artigiani, 31 I - 39100 Bolzano redazione@agenziacasaclima.it
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Applicazione a seconda del tipo di pannello Pannelli in polistirolo EPS-F (per facciata) Metodo a punti e strisce (superficie di contatto >40%) o a tutta superficie sui pannelli; sul supporto solamente a tutta superficie.
Come recita un antico proverbio “il diavolo si nasconde sempre nei dettagli”. Questo vale anche per un sistema di isolamento a cappotto: solo una corretta progettazione ed esecuzione dei dettagli ne assicura la qualità e la durata nel tempo. uesto presuppone che tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un sistema ETICS, dal progettista agli artigiani che si occupano direttamente della posa, abbiano un’adeguata formazione e la necessaria esperienza: solo così potrà essere garantito un intervento a regola d’arte. La qualità di un isolamento a cappotto non dipende infatti solo dall’utilizzo di prodotti certificati e con caratteristiche tecniche conformi alle prescrizioni dell’ETAG 014, ma anche da una corretta applicazione delle indicazioni per la posa riportate in questo e nei precedenti fascicoli. La direttiva per la posa di un sistema di isolamento a cappotto diventerà a breve uno dei requisiti di qualità per la certificazione CasaClima.
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Incollaggio I pannelli vengono normalmente fissati al supporto mediante incollaggio. I collanti impiegati devono essere di alta qualità, compatibili con i materiali isolanti impiegati, e devono garantire un’adeguata
Grafico 1
va steso a strisce verticali ravvicinate sul pannello o direttamente sul supporto in muratura. I pannelli vanno sempre applicati sulla colla ancora fresca.
L’incollaggio dei pannelli
Esterno caldo: effetto cuscino Esterno freddo: effetto materasso
aderenza tra supporto e pannello isolante. In ausilio all’incollaggio, per molte condizioni di impiego, vanno quasi sempre previsti anche i tasselli, come riportato nel fascicolo 3.
Preparazione ed applicazione del collante La preparazione del collante deve avvenire secondo le indicazioni del produttore. L’applicazione del collante può essere effettuata a mano e/o a macchina. In ambedue i casi bisogna fare attenzione affinché: • tra il pannello isolante ed il supporto non ci sia la possibilità di circolazione di aria; • il pannello sia trattenuto in modo uniforme al supporto: in caso contrario, a seconda delle temperature superficiali esterne, si può avere un effetto cuscino o materasso (vedi grafico 1). L’applicazione del collante può avvenire con il metodo a punti e strisce o anche su tutta la superficie del pannello. Nel metodo a punti e strisce il collante viene steso con la cazzuola in una striscia perimetrale larga 5 cm e con minimo tre punti di collante al centro delle dimensioni di un palmo della mano. Lo spessore dello strato di collante deve essere compreso tra i 5 e 20 mm (vedi grafico 2). Nel metodo a tutta superficie il collante va steso sia sul pannello che sul supporto con la cazzuola dentata. Se l’applicazione avviene a macchina il collante
I pannelli vanno incollati a giunti strettamente accostati a partire dal basso e proseguendo verso l’alto. Lo sfalsamento verticale dei giunti nella parte centrale della facciata deve essere di almeno 25 cm. Durante la posa bisogna fare attenzione che i pannelli siano perfettamente piani ed allineati. Tra un pannello e l’altro non devono esserci fughe: eventuali fessure superiori ai 2 mm vanno riempite con strisce di materiale isolante, nel caso dei pannelli a base di silicato di calcio con una malta per riempimento. In ogni caso nelle fessure fra i pannelli non deve mai essere collocato collante. Solitamente si devono essere utilizzare solo pannelli interi: strisce di pannello di larghezza comunque
Pannelli in lana di roccia MW-PT Metodo a punti e strisce (superficie di contatto >40%) o a tutta superficie sulla parte non rivestita dei pannelli; sul supporto solamente con il metodo a tutta superficie. Pannelli in lana di roccia lamellare MW-PT A tutta superficie sul pannello; per i pannelli rivestiti su entrambi i lati il collante può essere applicato al supporto con il metodo a tutta superficie. Pannelli a base di idrati di silicato di calcio (schiuma minerale) Metodo a punti e strisce (superficie di contatto >70%) Pannelli in sughero Metodo a punti e strisce (superficie di contatto >40%) o a tutta superficie. Altri tipi di pannello Applicazione del collante secondo le indicazioni del produttore.
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Grafico 2: Metodo di incollaggio a punti e strisce
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impiegato determinano la scelta del tipo di rasatura. Si distinguono sistemi di rasatura a spessore sottile, a spessore medio ed a spessore alto. Nel caso in cui il sistema a cappotto esterno necessiti di uno strato d’intonaco di compensazione (fibra minerale MW-PT, sughero ICB, fibra di legno porosa WF-PT), prima di applicare l’intonaco di sottofondo bisogna aspettare che la rasatura livellante si sia indurita.
Posa dei nastri adesivi autoespandenti nei raccordi con finestra e davanzale
Sfalsamento verticale dei giunti
SE RIE
S E RIE
Grafico 3
Armature diagonali di rinforzo
“Dentatura” d’angolo
Applicazione della rasatura e posizionamento dell’armatura
Profilo per intonaco
Grafico 4: Corretta applicazione dei pannelli in prossimità degli angoli della finestra
Grafico 5: Armature diagonali di rinforzo
Se lo spessore dell’isolante è superiore a 25 cm si consiglia che questa “dentatura” sia eseguita con un collante speciale per garantire un fissaggio resistente e duraturo (vedi grafico 3). Il taglio dei pannelli deve essere eseguito a regola d’arte e ad angolo retto e per questo vanno utilizzati gli attrezzi appropriati (cesoie). I pannelli rovinati, per esempio con spigoli o angoli mancanti o schiacciati, non possono essere impiegati. Le sporgenze dei pannelli in corrispondenza degli spigoli vanno tagliati solo dopo l’indurimento del collante (di regola dopo 2-3 giorni o secondo diverse indicazioni del produttore). I raccordi tra i pannelli non devono essere allineati con gli angoli di finestre e porte (vedi grafico 4).
Intonaco di sottofondo con armatura (rasatura)
Applicazione dei pannelli in prossimità degli angoli finestra
superiore ai 15 cm e dello stesso materiale sono solo in singoli casi ammissibili, ma non dovranno mai essere utilizzati in corrispondenza degli spigoli. Negli spigoli vanno impiegati solo pannelli interi o a metà, da applicare in modo alternato.
Sul pannello isolante, eventualmente livellato, il rasante può essere applicato a mano o a macchina con spessore come indicato in tabella. La rete d’armatura va possibilmente applicata verticalmente oppure orizzontalmente in fasce complete, in modo da evitare raccordi non necessari. I giunti sono da eseguirsi con una sovrapposizione delle strisce di rete di almeno 10 cm. La rete va annegata senza pieghe a metà rasatura oppure nel terzo esterno dell’intonaco come specificato in tabella. La rasatura si applica con il metodo “fresco-su-fresco” per garantire che tutta la rete venga adeguatamente ricoperta . In corrispondenza di angoli di finestre e di porte sono necessarie delle armature diagonali di rinforzo: queste vanno annegate e fissate nell’intonaco prima dell’applicazione dell’armatura superficiale, in modo tale che il bordo della striscia di rete risulti posizionato direttamente sull’ angolo a circa 45°. Le dimensioni delle strisce di rete sono in genere 20 x 40 cm (vedi grafico 5). Per la protezione di elementi particolarmente soggetti ad azioni meccaniche vanno previste: • Armature rinforzate: queste devono essere inserite prima dei profili angolari protettivi insieme alla rete d’armatura superficiale e devono essere annegate nello strato di rasante di ca. 2 mm.
Posa della rete di armatura
• Strato di armatura doppio: in questo caso è importante fare attenzione che il posizionamento della prima rete avvenga senza sovrapposizioni e che lo strato di annegamento si sia indurito prima di procedere con l’applicazione della seconda rete, da sovrapporre a giunti sfalsati.
Esecuzione di spigoli ed angoli In caso di impiego di profili angolari con rete in fibra di vetro incollata e di angolari in rete si deve applicare l’intonaco di sottofondo per la larghezza del fianco di rete previsto, in modo tale da poter annegare sopra il profilo angolare e il fianco della rete. Il raccordo con la rete d’armatura superficiale va realizzato con una sovrapposizione di almeno 10 cm (vedi grafico 6). Grafico 6
Vivi i tuoi sogni
Questo strato viene realizzato annegando in uno strato sufficiente di rasante una rete in fibra di vetro resistente agli strappi che funge da armatura. Le richieste tecniche del sistema ed il materiale isolante
Esecuzione dell’intonaco di sottofondo
spessore [mm]
spessore minimo [mm]
spessore medio1 [mm]
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2
_> 2,5
a metà
EPS e schiuma minerale
5
4
_> 4,5
nel terzo esterno
EPS -F3 lana di roccia, sughero, schiuma minerale, fibra di legno
8
9
1
_> 7,0
posizionamento della rete2
nel terzo esterno
misure da rispettare per sistemi con pannelli di
lana di roccia e sughero
) Valore medio di un campione rappresentativo. 2) Copertura della rete minimo 1 mm, in caso di giunto minimo 0,5 mm. 3) Questo spessore della rasatura è necessario se il rivestimento ha uno spessore “alto”.
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Taglio della rete di armatura in corrispondenza dello zoccolo
L’ esecuzione di spigoli ed angoli senza impiego di profili prefabbricati va effettuata in fase di applicazione della rasatura superficiale. A tale scopo si stende la rete di armatura su un lato per circa 20 cm oltre lo spigolo e si annega nel rasante sovrapponendola per almeno 10 cm nelle giunzioni (vedi grafico 7). L’esecuzione di angoli a gocciolatoio (facciata-solaio) avviene come illustrato in figura (vedi grafico 8).
seconda del tipo di rivestimento. Anche la struttura delle superfici può essere diversa a seconda degli attrezzi utilizzati.
Grafico 8
Grafico 7
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a conoscere il nuovo periodico “KlimaHaus-CasaClima”, la rivista ufficiale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano. I quattro numeri annui a 20 €.
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Il rivestimento, disponibile in un’ampia gamma di granulometrie e colori, deve garantire un’adeguata protezione del sistema a cappotto dalle intemperie. Esso va sempre applicato dopo l’essiccamento del rasante: in caso di applicazione prematura c’è infatti il pericolo di formazione di macchie o chiazze. A seconda del sistema utilizzato per il cappotto esterno si possono applicare diversi tipi di rivestimenti. Lo spessore minimo è pari a 1,5 mm, a 2 mm se la struttura del rivestimento è rigata. Per ottenere una struttura a frattazzo fine, con una granulometria inferiore a 1,5 mm, è necessaria l’applicazione a strati “fresco su fresco”. L’ applicazione del rivestimento può avvenire a mano o a macchina seguendo le indicazioni del produttore. A seconda del tipo di rivestimento utilizzato potrebbe rendersi prima necessaria l’applicazione di un fissativo (primer).I rivestimenti possono essere applicati a cazzuola, a spruzzo o a frattazzo a
Indicazioni generali di lavorazione I rivestimenti sono fabbricati utilizzando granulometrie e colori naturali, perciò non è possibile garantire la totale uniformità delle strutture e delle tonalità. Se i rivestimenti murali sono forniti in polvere conviene miscelare tutta la quantità necessaria per la realizzazione della facciata. Se si rendessero necessarie delle forniture successive è necessario conservare una parte del vecchio materiale per miscelarlo con il nuovo. Con l’impiego di sufficiente manodopera si evitano giunti visibili: lavorando fresco su fresco si limita infatti il rischio di una superficie strutturalmente e cromaticamente disomogenea. Per la configurazione cromatica gli intonaci di rivestimento possono essere pitturati con i colori previsti per il sistema. Nella scelta del colore bisogna sempre tenere in considerazione sia il fattore di riflessione sia le indicazioni del produttore per quanto riguarda i tempi intercorrenti tra la stesura della rasatura e della pittura.
Indice di riflessione Questo fattore indica la quantità di luce che viene riflessa da una superficie. Quanto maggiore è il suo valore, tanto più chiara è la tonalità di colore (0%=nero / 98%=solfato di bario, bianco). In un sistema di isolamento a cappotto questo valore non dovrebbe mai essere inferiore al 25%: questo vale sia per le pitture protettive sia per gli intonaci di rivestimento. Un indice di riflessione troppo basso comporta infatti un surriscaldamento dei pannelli: questo può generare delle tensioni che si manifestano con la deformazione dello strato di intonaco superficiale e la conseguente formazione di crepe, che minacciano la durabilità del sistema.
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PA G INA
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Posa del rivestimento
Finitura speciale per parti sotto la quota di campagna
La fase di indurimento dei rivestimenti a base minerale avviene attraverso una reazione chimica: se le condizioni esterne (temperatura umidità ecc..) cambiano durante la posa o l’indurimento, si possono manifestare delle disomogeneità cromatiche. La granulometria del rivestimento infine determina lo spessore applicabile in una mano. Se questo spessore è ridotto viene meno la funzione principale del rivestimento, ossia quello di proteggere gli strati sottostanti del sistema dagli agenti atmosferici.
Raccordi e chiusure
Applicazione di un primer
Per garantire la funzionalità e la praticità nonché l’estetica e la durabilità di un sistema di isolamento a cappotto, oltre all’osservazione attenta delle linee guida pubblicate in questi fascicoli, è necessaria una competenza specifica in materia di esecuzione dei raccordi e delle chiusure. Questo impedisce che le azioni dovute agli agenti atmosferici (sole, vento, pioggia, neve) e l’utilizzo dell’edificio
si ripercuotano sfavorevolmente sulla durata della facciata. Per un’esecuzione conforme al sistema di raccordi e chiusure delle diverse parti dell’edificio è consigliato affidarsi ad accessori ed elementi specifici, studiati e sperimentati dalle ditte produttrici di componenti dei sistemi di isolamento a cappotto.
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“Io cerco la semplicità, purificata dall’inutile, colma di speranza e quiete spirituale. La mia arte è un tentativo di abbandonare l’ambito dell’intelletto per affrontare quello dei sentimenti e delle emozioni”. T. S. en
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L’emozione di costruire
ono le emozioni ad accoglierci in una nevosa giornata d’inverno varcando la soglia di casa Salcher, nel piccolo abitato di Bulla sopra Ortisei. Arroccato su un ripido pendio a 1600 metri di quota, l’edificio sembra affiorare dalla neve con la stessa naturalezza delle innumerevoli sculture che lo circondano. Thaddäus Salcher, noto artista altoatesino e la moglie Elisabeth, medico pediatra, ci accolgono nell’atelier al piano interrato, vero cuore della casa. La luce diafana che penetra dai lucernari rifulge sulle enormi tele dagli intensi colori addossate alle pareti. Una piccola stufa in ghisa riscalda l’ampio spazio di lavoro dove Thaddäus Salcher trascorre le giornate dando forma alle sue emozioni. Forme semplici ed essenziali ma cariche di sentimento che nascono scolpendo materiali naturali come il legno, la pietra, il metallo e che trovano nella natura meravigliosa che circonda questo luogo una fonte inesauribile di ispirazione.
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La stessa semplicità ed essenzialità caratterizza l’abitazione al piano superiore: un volume interamente in legno inciso da lunghe vetrate e scavato nell’angolo sud-est per accogliere un terrazzo nel verde da cui godere nelle giornate più calde del magnifico panorama circostante. Lo spazio interno mostra sin dall’ingresso un carattere fortemente personalizzato ma molto accogliente. I materiali naturali e non trattati di pareti e solai, le ampie vetrate che incorniciano come quadri pezzi di natura incontaminata, le opere dell’artista a far mostra di sé, il mobilio essenziale ma carico di storia , i numerosi strumenti musicali e la stufa in pietra ollare accesa raccontano in silenzio dei modi e delle abitudini di vita, degli interessi e dei gusti degli abitanti di questa casa. Uno spazio confortevole sia per i coniugi Salcher ed i loro quattro figli ma anche per gli ospiti che si sentono subito partecipi della vita che qui si svolge. Una vita che Elisabeth e Thaddäus raccontano con orgoglio e soddisfazione e che ha visto nella costruzione di questa casa la realizzazione di un sogno inseguito con tenacia per molti anni.
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KH - CC: In che tipo di edifici abitavate in precedenza? T.S.: In Germania abitavamo in un piccolo monolocale che si trasformava alternativamente in soggiorno, stanza da letto ed anche atelier. Ritornati in Alto Adige abbiamo abitato per un po’ di tempo in una vecchia casa di pietra dove, pur riscaldando con continuità, la sensazione era sempre di un grande
freddo. Le cose non sono migliorate quando ci siamo trasferiti in una casa più moderna, ma evidentemente altrettanto scadente dal punto di vista termico. Qui il problema era soprattutto legato alla formazione di muffe sulle pareti a nord che ci costringeva ad una continua aerazione dei locali. Tutto questo è comunque servito come valida lezione per capire quali errori andassero assolutamente evitati nella nostra nuova casa.
KH - CC: A chi vi siete affidati per la progettazione di questo edificio?
T.S.: Bisogna subito dire che il nostro percor-
Thaddäus Salcher, noto scultore e pittore altoatesino, nasce a Bressanone (BZ) il 30 marzo 1964. Dopo un periodo di apprendistato come scultore presso il padre Richard Salcher, nel 1987 si trasferisce a Monaco dove frequenta l’Accademia di Arti Figurative sotto la guida del prof.Ladner. Dopo il diploma ha svolto la sua attività dapprima a Monaco per poi trasferirsi dal 1997 ad Ortisei (Bulla) dove attualmente vive e lavora. E’ vincitore di numerosi concorsi fra i quali quello per la realizzazione della cappella nella Kolpinghaus di Merano (2001). Oltre a numerose mostre personali e collettive sia in Alto Adige che all’estero , egli ha all’attivo numerosi lavori per spazi pubblici. www.salcher.net
so è stato molto particolare. Prima di affidare l’incarico ad una persona di nostra fiducia abbiamo avuto a disposizione molto tempo per pensare alla nostra futura abitazione. I lunghi tempi di attesa per l’assegnazione del terreno edificabile ci hanno consentito di informarci al meglio sulle tecnologie a disposizione, di valutare più soluzioni e soprattutto di poter decidere con la necessaria calma. La nostra permanenza in Germania ci aveva portato a conoscere da vicino alcune esperienze nel campo della bioedilizia là già maturate negli anni ’90 . Ci siamo inoltre recati più volte sia in Austria che in Germania per visitare alcune realizzazioni esemplari. La difficoltà era poi quella di trasferire questa nostra esperienza e soprattutto il nostro “sentire” al progettista. Per questo ci siamo affidati ad un giovane architetto nostro amico, Heinold Gasser, con il quale abbiamo potuto lavorare in stretta collaborazione e con ottima intesa. Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, legati soprattutto alla corretta realizzazione dell’isolamento termico e della tenuta all’aria dell’edificio, ci è stato di grande aiuto la consulenza dei tecnici dell’Ufficio Aria e Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano.
KH - CC: Pur in un contesto ambientale fortemente caratterizzato dal punto di vista architettonico, voi
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KH - CC: La tua abitazione è stata una delle prime ad essere certificata Casaclima A+. Come è nata l’idea di costruire una casa energeticamente efficiente ed oltretutto con materiali ecologici? Thaddäus Salcher: Da quando io ed Elisabeth abbiamo iniziato a pensare alla costruzione di una casa il nostro primo obiettivo è stato quello di realizzare un luogo su misura per le nostre esigenze. Per noi era importante avere a disposizione degli spazi non solo per l’abitazione ma anche destinati ad accogliere l’atelier e quindi la mia attività artistica. La nuova casa doveva garantire un ottimo comfort termico e luminoso a garanzia del nostro benessere e della nostra salute. Per questo ritenevamo fondamentale l’utilizzo per la struttura di un materiale ecologico come il legno. Anche tutte le finiture avrebbero dovuto seguire lo stesso principio. L’efficienza energetica è stata poi una diretta conseguenza di questa scelta. Una scelta consapevole e irrinunciabile a fronte anche delle non sempre positive esperienze con le nostre precedenti abitazioni.
avete optato per una costruzione moderna. Perché questa scelta? T.S.: Fin dall’inizio abbiamo pensato ad un edificio dal carattere moderno, quasi una forma scultorea, che dialogasse con le costruzioni circostanti attraverso l’utilizzo di un materiale tradizionale come il legno. Non volevamo un edificio fintamente tradizionale ma autenticamente moderno e non per questo meno integrato nel paesaggio. Un edificio che nel tempo, grazie all’ingrigimento del rivestimento in legno di larice non trattato, finirà per diventare un tutt’uno con il paesaggio. Mi piace paragonare la costruzione di un edificio al lancio di un sasso in una pozzanghera: all’inizio questo fa sollevare schizzi ed agita la superficie, ma ben presto la situazione ritorna alla calma. Così dovrebbe essere anche per gli edifici.
KH - CC: Quali sono state le scelte fondamentali nella progettazione e costruzione della vostra abitazione? T.S.: All’inizio molto tempo è stato speso per verificare l’orientamento dell’edificio, il dimensionamento e la disposizione delle aperture e naturalmente l’organizzazione degli spazi. Per questo ci siamo aiutati con un plastico da me costruito ma soprattutto con l’esperienza diretta sul sito. Più di una volta mi sono preso una sedia, l’ho collocata in un punto preciso del prato ed ho osservato la posizione del sole e gli eventuali ostacoli. Ho verificato le viste da valorizzare mediante le aperture e le sensazioni che le diverse posizioni mi suscitavano. Un’interazione profonda con il luogo che ci ha permesso di pre-figurare ciò che il nostro edificio sarebbe diventato. Il secondo grande passo è stato quello della scelta del tipo di costruzione e dei materiali da utilizzare. La struttura della casa, ad esclusione del piano interrato, è in legno ed anche nella scelta dei materiali di finitura si sono privilegiati materiali di origine
naturale: la fibra di legno per l’isolamento termico di pareti e tetto, l’argilla per le murature e per l’intonaco interno, le stuoie in canna palustre come elemento portaintonaco. Molti dei lavori dovevano inoltre poter essere svolti direttamente da noi: e così è stato. Ancor prima dello scavo del terreno tutta la famiglia è stata coinvolta con l’aiuto di un carpentiere nella realizzazione dei solai e delle pareti in legno, realizzati impilando tavole messe a coltello e collegandole con cavicchi in legno.
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KH - CC: Come per la tua arte, anche per descrivere questa casa le parole più adatte sembrano essere essenzialità, semplicità ed emozione: sei d’accordo? T.S.: Sì, per noi è sempre stato prioritario concentrarci sull’essenziale e non sul superfluo. Questo sia per una ragione economica ma anche per la nostra filosofia di vita. Per questo, ad esempio, i materiali utilizzati per la costruzione sono stati lasciati volutamente a vista e senza trattamenti superficiali che avrebbero potuto renderli artificiosi. È così per il legno grezzo dei soffitti come per le lastre di pietra della pavimentazione. Per le stesse ragioni per noi è stato irrinunciabile l’inserimento di una stufa a legna nella stanza di soggiorno: questo nonostante la presenza di un sistema di ventilazione meccanica con recupero di calore e di un riscaldamento a parete e pavimento alimentato con caldaia a pellet. Per noi il calore emanato dal fuoco di una stufa è un elemento essenziale della casa, in grado di assicurare un benessere fisico ma anche un’atmosfera che altri tipi di riscaldamento non riescono a dare.
KH - CC: A proposito di ventilazione forzata, qual’è stata la vostra esperienza con questo tipo di impianto allora ancora poco utilizzato nell’edilizia residenziale? T.S.: Bisogna dire che anche noi, come molti, eravamo all’inizio abbastanza scettici sulla necessità e sui benefici di questo sistema. Ci sembrava qualcosa di superfluo, da inserire solo per poter raggiungere un determinato standard energetico. Così non era: dopo i primi mesi, in cui l’impianto non è stato messo in funzione, abbiamo sentito la necessità di azionarlo e da allora non abbiamo più rinunciato a questo ricambio meccanico e costante dell’aria che ci assicura in ogni momento un’elevata qualità del clima interno. Una sensazione di benessere che difficilmente si può spiegare se non viene vissuta in prima persona e di cui non potremo più fare a meno. KH - CC: Siete dunque pienamente soddisfatti delle vostre scelte, o , nel caso questo fosse possibile, costruireste una seconda volta in modo diverso? T.S.: Devo dire che tutte le decisioni prese, soprattutto quelle che riguardano i concetti essenziali della costruzione, non potrebbero essere state diverse perché ci appagano completamente. La casa è accogliente, gli spazi sono luminosi e sempre ad una temperatura gradevole anche se l’impianto di riscaldamento viene utilizzato pochissimo. Non abbiamo nessun problema di muffe o spifferi indesiderati ed è incredibile come, grazie all’utilizzo dell’intonaco in argilla, anche nella stanza da bagno lo specchio non si appanni mai, a dimostrazione delle ottime capacità di regolazione dell’umidità di questo materiale. Anche durante l’estate la nostra casa è altrettanto confortevole: gli sporti di gronda e l’aggetto dei balconi consentono un ombreggiamento delle grandi vetrate ad est ed a sud per tutto il periodo più caldo, mentre una sufficiente capacità di accumulo è garantita dalla massa delle pareti interne. Un ambiente ottimale in tutte le stagioni, dove riscoprire ogni giorno l’emozione di abitare e di creare.
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KH - CC: L’abitudine a sporcarsi le mani plasmando la materia, propria del tuo lavoro, sembra dunque aver contagiato tutta la famiglia. T.S.: Sicuramente la mia esperienza nella lavorazione del legno è stata molto utile in questa circostanza. Bisogna anche dire che la scelta di eseguire molti dei lavori in prima persona, oltre ad un’inappagabile esperienza per tutta la nostra famiglia, ha permesso di ridurre in modo significativo i costi per la costruzione. In ogni caso molto importante è stata la collaborazione di molti amici che hanno portato il proprio aiuto ma soprattutto la loro esperienza in campi specifici, come ad esempio nella lavorazione dell’argilla.
Da 30 Anni, il desiderio di ACTIS è di migliorare l’isolamento con delle soluzioni efficaci, sempre più nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Dotata di certificazione ambientale ISO 14001, la società ACTIS è il riferimento nel settore degli isolanti sottili multiriflettenti, si propone oggi sul mercato con due nuove gamme di prodotti: una di schermi riflettenti da installare nel sottotetto, che permette di migliorare le prestazioni termiche degli isolanti preesistenti e l’altra di isolanti di origine naturale, a base di fibre di legno, che sarà disponibile sul mercato nel 2009. Queste soluzioni sono progettate per soddisfare gli attuali requisiti di isolamento termico, ma anche le future costruzioni a basso consumo energetico.
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RĂśfix Minopor S E RVIZ I O- PR
RĂ&#x2013;FIX MINOPOR, contrassegnato con il marchio CE, ora ottiene la certificazione Natureplus. il marchio europeo di qualitĂ dei materiali sostenibili. RĂ&#x2013;FIX MINOPOR è il sistema di isolamento termico con pannello a base di idrati di silicati di calcio, un materiale isolante innovativo, incombustibile e completamente riciclabile, prodotto esclusivamente con materie prime minerali naturali. Con lâ&#x20AC;&#x2122;omologazione tecnica europea e la certificazione Natureplus per il sistemi di isolamento termico RĂ&#x2013;FIX MINOPOR, RĂ&#x2013;FIX sottolinea la sua competenza primaria in questo settore di prodotti per lâ&#x20AC;&#x2122;edilizia.
Lâ&#x20AC;&#x2122;idea rivoluzionaria per il montaggio di finestre Recentemente, lâ&#x20AC;&#x2122;innovativa impresa SĂ&#x153;DTIROL FENSTER ha colto di nuovo nel segno, sviluppando un sistema dalle caratteristiche straordinarie: ISOBloc è un sistema di spalletta finestra, con domanda di brevetto depositata, destinato a rivoluzionare il montaggio delle finestre. Il blocco è composto da un controtelaio cui vengono fissati giĂ in fabbrica con assoluta perfezione tutti gli elementi isolanti oltre a un cassonetto per avvolgibile di nuova concezione. Il tutto è predisposto per i piĂš svariati tipi di davanzale interno ed esterno nonchĂŠ per sistemi di oscuramento con relativa guida. Il vantaggio piĂš evidente che il blocco presenta, è la mancanza di ponti termici, pressochĂŠ inevitabili con il montaggio convenzionale.
und r e t s n e f s u a ah m i l K r Ăź f t s i l Ihr Spezia en! t i e b r a ti! s n g e n m u a n a s i r Sanier ae m i l c e s a c r e ... finestre p Holzfenster TOPLINE Finestra in legno 2TOPLINE
Holz/Alufenster ALUTOP Finestra in legno-alluminio ALUTOP 2
Holzfenster TOPLINE plus Finestra in legno 2TOPLINE plus
Holz/Alufenster ALUCLIMA Finestra in legno/alluminio ALUCLIMA 2
Holzfenster CLIMATOP Finestra in legno CLIMATOP 2
Denkmalfenster Finestra in stile
(Uw=1,3 W/m . K)
(Uw=1,3 W/m . K)
(Uw=1,2 W/m . K)
(Uw=0,8 W/m . K)
(Uw=1,3 W/m2 . K)
(Uw=0,8 W/m . K)
Passivhausfenster Finestra per casa passiva 2 (Uw=0,65 W/m . K)
â&#x20AC;&#x17E;Klimahausâ&#x20AC;&#x153; Blindstock
S E R V I Z I O - P R Actis, Limoux F
falsotelaio â&#x20AC;&#x17E;casaclimaâ&#x20AC;&#x153;
13
RĂśfix, Parcines
Foamglas, Bolzano
31
Rottensteiner, Bolzano
84
Basf Neopor, Ludwigshafen D 77
Haas Hoco Italia, Ora
62
Roverplastik, Volano
59
Baufritz, Erkheim D
69
Hell, Appiano
50
Rubner Haus, Chienes
81
Boscarato, Pieve di Soligo
33
Hella, Bolzano
41
Rubner Porte, Chienes
43
Brutti, Lugagnano
24
Hoval, Grassobbio
3
Silvelox, Castelnuovo
35
9
2
CasaClima, Bolzano
92
Inpek, Val di Vizze
86
Celenit, Onara di Tombolo
25
Internorm, Gardolo di Trento
71
Isodomus, Gais
55
Laterlite, Milano
75
Leitner Solar, Brunico
54
Maico, San Leonardo i. P.
63
Monier/Wierer, Chienes
61
Zehnder Technosystems, Campogalliano
27
Rekord, Rovereto
39
Zuber, Appiano
67
Chimiver Panseri, Pontida Bergamo
90
Der neu entwickelte Klimahaus â&#x20AC;&#x17E;Blindstockâ&#x20AC;&#x153; ermĂśglicht durch das zusätzliche Kunststoffprofil eine fachgerechte Ă&#x153;berdämmung und verhindert WärmebrĂźcken.
P U B B L I C I T Ă&#x20AC;
Finstral, Renon
Ahrnthaler, San Giovanni
89
E
79
Climaveneta Home System, Treviso
73
Damiani, Bressanone
10
Eurotherm, Appiano
45
Faliselli, Costa Volpino
65
KlimaHaus | CasaClima 01/2009
SPF Group, Frugarolo
74
Tassullo, Tassullo
57
Il nuovo falsotelaio â&#x20AC;&#x17E;casaclimaâ&#x20AC;&#x153; offre la possibilitĂĄ tecnica ottimale per coprire con il capotto esterno sia il falsotelaio sia una parte del telaio della finestra.
Isolierung / isolamento Kunststoffprofil / profilo in PVC
Kunststoffprofil / profilo in PVC Fensterbrett innen / bancale interno
Marmor / marmo
Tip Top Fenster, Rio di Pusteria 91 Unterluggauer, Lienz A
79
Vario Haus, Nalles
67
Velta, Terlano
17
Isolierung / isolamento
Detail seitlich /dettaglio laterale
Detail unten / dettaglio inferiore
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CasaClima La scelta vincente
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