KlimaHaus_CasaClima_Nr2_2009

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N˚ 03 aprile 2009 II anno Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% – CNS Bolzano Prezzo singolo 6€

Offizielles Organ der KlimaHaus Agentur, Autonome Provinz Bozen Rivista ufficiale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano

In caso di mancato recapito restituire a Bolzano CPO per la restituzione al mittente, previo pagamento resi.

EFFICIENZA ENERGETICA | COMFORT ABITATIVO | TUTELA DEL CLIMA

Legno: ritorno al futuro 1a CasaClima Oro in Lombardia Manifesto per la sostenibilità Iter di certificazione: un percorso di qualità

N˚ 3 – aprile 2009


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Impressum

6 LEGNO: RITORNO AL FUTURO Periodico trimestrale

Editore: Agenzia CasaClima, 39100 Bolzano n° 03/09 del 15.04.200 Coordinazione Progetto: Dir. Norbert Lantschner Resp. Redazione: Michaela Falkensteiner Redazione: Donata Bancher, Ulrich Klammsteiner, Luca Devigili, Luca Lionetti, Norbert Lantschner, Gebhard Platter Annunci: Marita Wimmer Foto: Agenzia CasaClima, Luca Devigili, Siegfried Camana, Herbert Niederfriniger, Georg Hofer Copertina: Frieder Blickle | Fonte: Südtirol Marketing Concetto/Realizzazione: King Laurin S.r.l., Appiano (BZ) Grafica & Impaginazione: Friedl Raffeiner Grafik Studio Karin von Elzenbaum Produzione: Athesiadruck S.r.l., Bolzano Tiratura: 25.000 Prezzo singolo: 6,00 €

Contatto Agenzia CasaClima Via degli Artigiani. 31 I – 39100 BOLZANO Tel.: +39 0471 062 140 Fax: +39 0471 062 141 redazione@agenziacasaclima.it www.agenziacasaclima.it

È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto contenuto nella presente rivista senza preventiva autoriazzazione da richiedersi per iscritto alla Redazione. La redazione non si assume alcuna responsabilità sulle notizie e sui dati pubblicati che sono stati forniti dalle singole aziende.

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Apprezzato fin dai tempi più remoti per la sua versatilità, il legno sta conquistando un ruolo sempre più importante nel settore delle costruzioni energeticamente efficienti e sostenibili.

12 1a CASACLIMA ORO IN LOMBARDIA Tecniche costruttive innovative e impiantistica moderna danno vita ad un’architettura energeticamente efficiente, sostenibile e dall’indubbia valenza estetica.

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RILANCIARE L’ECONOMIA E RISPARMIARE ENERGIA Il risanamento energetico dei vecchi edifici è di grande interesse dal punto di vista politico-economico perchè agisce positivamente sull’economia e sul mercato del lavoro. Allo stesso tempo riduce il fabbisogno energetico.

C O STR U IR E IN LEG NO

ATTU A LITÀ

6 Legno: ritorno al futuro

12 1a CasaClima Oro in Lombardia

16 Alta qualità abitativa a costi accessibili 22 L’efficienza fa scuola 26 Abitare senza camino

A G ENZIA C A S A C LIM A

34 Ricambiare l’aria: una sfida quotidiana 38 Rilanciare l’economia e risparmiare energia 44 La sfida energetica nei contesti tutelati

36 Iter di certificazione: un percorso di qualità

50 Climacubes: la scuola fa ricerca

40 Manifesto per la sostenibilità

54 La casa naturale

48 Tips and tricks: ProCasaClima 2009 49 Klimahouse 09

S ER IE

56 Novità Agenzia CasaClima

58 La casa per anziani prende forma

65 CasaClima risponde

62 I ponti termici


Norbert Lantschner

Con passi sostenibili verso la conferenza mondiale sul clima

16 ALTA QUALITÀ ABITATIVA A COSTI ACCESSIBILI Costruire spazi abitativi di qualità ed a basso consumo che non obblighino l’acquirente ad investire somme ingenti per l’acquisto e la gestione: è questo l’obiettivo di una piccola società immobiliare di Verona.

LA CASA NATURALE

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Che cosa è una casa bioecologica, sostenibile o semplicemente naturale? Cerchiamo di illustrare con parole semplici il concetto che sta alla base di un approccio etico al progettare, costruire ed abitare una casa sostenibile.

SERVI Z I | PR 30 Foamglas, Bolzano

60 Pollam, Soraga

28 Rubner Porte, Chienes

61 Baufritz, Merano

29 Hella, Bolzano

66 Lamilux, Rehau D

32 Monier/Wierer, Chienes

67 Röfix, Parcines

33 KWB, Bolzano

PO RTR AI T

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68 Naturale senza compromessi

NATURALE SENZA COMPROMESSI “KlimaHaus-CasaClima” ha incontrato per questo numero un tecnico di Oris in Val Venosta. Il trentasettenne Herbert Niederfriniger ha svolto diverse professioni, ma una presenza costante ha sempre accompagnato la sua carriera: il legno.

La crisi finanziaria e la catastrofe climatica hanno una causa comune: la non-sostenibilità. Preoccupa il fatto che la crisi finanziaria mondiale stia spingendo nell’ombra la crisi climatica. Le devastazioni nel campo dell’economia sono sicuramente importanti, ma i danni sono riparabili. Al contrario le conseguenze del riscaldamento terrestre ormai in atto mettono in pericolo lo spazio vitale sulla terra. Ciononostante nessun Paese ha ancora preso sul serio la lotta al cambiamento climatico. Ne è dimostrazione il continuo aumento delle emissioni di CO2 che crescono ogni anno del 3,5 % contro lo 0,9% dell’ultimo decennio. “La nostra società si è infilata in una crisi climatica molto più difficile da gestire di quanto chiunque di noi potesse immaginare” ha spiegato Chris Field della Stanford University e membro di primo piano della Commissione mondiale sul cambiamento del clima durante il convegno da poco tenutosi a Chicago. Lo scenario climatico, continua Field, “ha superato nella realtà tutte le più fosche previsioni degli studiosi del clima”. La prossima conferenza mondiale sul clima che si terrà a dicembre 2009 a Copenaghen sarà dunque decisiva se non vogliamo trasformare la terra in una serra ostile alla vita. Dai dibattiti e dagli sforzi comuni dovrà uscire una lotta serrata contro il cambiamento climatico. Per questo abbiamo bisogno di un profondo cambiamento strutturale. Fondamentale sarà in questo senso come noi useremo l’energia. Limitarsi ad aspettare l’intervento dei singoli stati o delle comunità di stati significherebbe disconoscere la dimensione della sfida. È necessaria la partecipazione attiva di ognuno. Non ci sono vie di scampo, ognuno di noi è responsabile. Il manifesto per la sostenibilità contiene dieci principi, che vanno intesi come assunti individuali. Una guida per tutti coloro che vogliono dare il proprio contributo attivo ad uno sviluppo sostenibile. La firma del manifesto è espressione della volontà di impegnarsi con passione ed equilibrio per uno sviluppo che abbia futuro. Il manifesto per la sostenibilità con le firme raccolte sarà consegnato ai delegati presenti alla conferenza sul clima a Copenaghen a fine 2009. Norbert Lantschner

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Legno: ritorno al futuro

Apprezzato fin dai tempi più remoti per la sua versatilità, il legno sta conquistando un ruolo sempre più importante nel settore delle costruzioni energeticamente efficienti e sostenibili. l legno è stato per millenni un materiale da costruzione molto diffuso e l’unico a disposizione per la realizzazione di solai e coperture di una certa dimensione. Con lo sviluppo, a partire dall’Ottocento, di nuovi materiali come l’acciaio ed il calcestruzzo armato, il legno è stato tuttavia sempre di più relegato ad un ruolo secondario: questo anche per la difficoltà di adattare un materiale dalle caratteristiche molto variabili ad una produzione sempre più standardizzata e di massa. Dal secondo Dopoguerra si assiste quindi ad un progressivo abbandono del legno come materiale da costruzione anche in molte realtà geografiche dove l’uso di questo materiale era tradizionalmente consolidato.

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Un materiale nuovamente al centro dell’interesse Dopo decenni di completo abbandono, a partire dagli anni ’90 del 900, il legno si è lentamente riaffacciato sul panorama edilizio sia dei paesi d’Oltralpe, sia italiano. La forte modernizzazione del settore ha permesso l’introduzione sul mercato di segati di alta qualità e di prodotti derivati del legno sempre più efficienti, grazie anche a nuovi metodi produttivi ed a sistemi di incollaggio moderni. Se nel Nord America ed in Scandinavia più del 90% delle abitazioni ha una struttura in legno, nel nostro paese il crescente impiego di materiali legnosi ha riguardato principalmente il settore delle coperture, in conseguenza anche del costante aumento dei sottotetti ad uso abitativo. Il mercato delle case in legno, seppur in continua espansione, rappresenta invece una piccola nicchia dell’intero patrimonio costruito ogni anno in Italia. Nel 2007 su circa 300.000 nuove abitazioni solo lo 0,4% era rappresentato da costruzioni in legno (dati Assolegno). Nonostante la contrazione già in atto del


PR O GE T T O

Il legno conduce poco il calore Grazie alla sua struttura fibrosa in grado di trattenere particelle d’aria ferma, il legno ha una conducibilità termica inferiore rispetto ai materiali tradizionalmente utilizzati nella costruzione massiccia (laterizio, calcestruzzo, pietra etc.). L’impiego del legno come materiale strutturale permette quindi di minimizzare i ponti termici e ridurre, a parità di prestazioni termiche, l’ingombro degli elementi costruttivi rispetto a costruzioni con materiali tradizionali. Si guadagna quindi in superficie abitabile con conseguenti concreti vantaggi anche in termini economici. Il legno è un materiale leggero ma resistente Il materiale associa ad un peso ridotto un’elevata resistenza ed elasticità. A parità di resistenza, utilizzando il legno si ottengono strutture più leggere e quindi più sicure sia in caso di sisma che per la sopraelevazione di edifici esistenti. Molte innovazioni tese ad ottenere una maggior omogeneità dei materiali legnosi hanno ulteriormente accentuato queste positive caratteristiche. Si sono quindi sviluppati nuovi prodotti a base di legno incollato, più affidabili sia dal punto di vista della resistenza meccanica sia della stabilità dimensionale, e si è introdotta la classificazione e selezione del legno massiccio da costruzione. Il legno è una risorsa rigenerabile Il legno cresce a ritmo continuo nei nostri boschi, accumulando CO2 dall’atmosfera che rilascia solo nel momento in cui si decompone o mercato delle nuove costruzioni, le stime per le case con struttura in legno parlano comunque di un trend positivo per i prossimi anni, che potrebbe portare questo settore a coprire circa il 5% del mercato.

Le ragioni di una riscoperta La riscoperta del legno, non solo come materiale per i rivestimenti e gli arredi, ma anche come materiale strutturale è andata di pari passo con l’affermazione di un’edilizia ad alta efficienza energetica, ecologica e sostenibile. Le moderne costruzioni in legno, dalle case unifamiliari ai condomini a più piani, dagli uffici agli edifici scolastici, soddisfano in pieno i più restrittivi requisiti di risparmio energetico e tutela dell’ambiente come quelli stabiliti da CasaClima e rispondono con appropriatezza alla richiesta degli utenti di vivere in ambienti sani e confortevoli. Per garantire tutto questo le nuove tecnologie e le moderne realizzazioni sfruttano i molteplici punti di forza da sempre riconosciuti a questo materiale.

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viene smaltito con la combustione. Il ciclo naturale del legno, immagazzinando la CO2 per decenni, risulta quindi particolarmente utile per frenare l’effetto serra. Ad ogni m³ di legno impiegato in edilizia corrispondono circa 0,8 tonnellate di CO2 stoccata per tutta la durata di vita dell’edificio. Il legno risparmia energia e tutela l’ambiente La lavorazione del legno richiede un impiego limitato di energia non rinnovabile rispetto ad altri materiali da costruzione. Usando legno locale si promuove una gestione sostenibile dei boschi, si riduce l’impiego di energia per il trasporto e si incentiva l’economia regionale. Se non trattato chimicamente il legno può essere facilmente riciclato, trasformato in nuovo materiale o riutilizzato come combustibile restituendo così l’energia accumulata. Il legno ha benefici influssi sulla nostra salute Il legno naturale non emette sostanze nocive o polveri e contribuisce ad un ottima qualità del cli-

ma interno grazie alle sue capacità di regolazione dell’umidità ed alle sue proprietà termoisolanti, che assicurano temperature superficiali sempre confortevoli. Ha inoltre un odore gradevole, proprietà antibatteriche e non si carica elettricamente. Questo porta grandi vantaggi anche per le persone allergiche. Il legno è un materiale vivo e versatile Il legno è un materiale vivo, dalle trame sempre diverse e il cui aspetto cambia nel tempo. A seconda della specie impiegata, del taglio, della finitura superficiale, della cromia è in grado di conferire significati diversi ad un ambiente. Il materiale legno non si adatta bene solo per edifici dall’aspetto tradizionale ma è sempre più ricercato anche nelle architetture più moderne. La sua versatilità consente un’ampia libertà di scelte architettoniche e costruttive per il progettista in grado di soddisfare pienamente il gusto estetico di ogni committente.

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PR O GE T T O Progettazione e realizzazione a regola d’arte per sfatare vecchi pregiudizi Nonostante la lunghissima tradizione delle costruzioni in legno e gli innumerevoli manufatti a noi giunti quasi intatti dal passato, alcuni pregiudizi sul legno come materiale da costruzione sono ancora difficili da sfatare. Per molte persone risulta ancora difficile non accostare l’edilizia in legno alle costruzioni temporanee o precarie sotto tutti i punti di vista, come le baracche. Ad alimentare questi pregiudizi contribuisce spesso una conoscenza molto superficiale delle performances delle costruzioni in legno ma anche cattivi esempi dati da realizzazioni non a regola d’arte. Il legno non sopporta infatti l’improvvisazione: in un edificio in legno anche un piccolo errore costruttivo può avere ripercussioni importanti sull’efficienza e durabilità delle strutture. Per questo è necessario affidarsi a progettisti competenti e preparati ma anche a produttori, artigiani e installatori specializzati e con una radicata esperienza nel settore.

L’applicazione corretta delle regole costruttive, un montaggio a regola d’arte e una manutenzione normale possono assicurare alle costruzioni in legno una durata di vita che non ha nulla da invidiare alle costruzioni tradizionali in laterizio. Una casa in legno durevole Una casa in legno, se adeguatamente protetta dall’acqua in tutte le sue forme, può durare secoli. La corretta protezione del legno già in fase costruttiva, senza far ricorso a sostanze chimiche che possono danneggiare l’ambiente e la salute, evita un possibile degrado dovuto a muffe, funghi, batteri od insetti che nell’ambiente umido trovano il loro ideale habitat. Proteggere già in fase costruttiva il legno significa utilizzare materiale adeguatamente essiccato in funzione dell’umidità degli ambienti dove viene inserito ma soprattutto progettare e realizzare le strutture in modo che l’umidità non penetri all’interno degli elementi e che sia consentito in ogni caso un suo rapido allontanamento e possibilità di asciugatura. Per situazioni soggette a

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PR O GE T T O

forti sollecitazioni, come gli elementi in legno posizionati all’esterno, è preferibile l’utilizzo di specie legnose che per loro natura sono più resistenti agli agenti atmosferici come ad esempio il larice, la douglasia, la robinia, il cedro rosso etc. Evitare la presenza costante di umidità negli elementi in legno garantisce contemporaneamente una lunga durata di vita della costruzione ed un elevato comfort e salubrità per gli abitanti. Una casa in legno sicura in caso di incendio In una casa in legno il rischio di incendio è analogo che in una costruzione in laterizio o calcestruzzo in quanto le cause di innesco non sono mai attribuibili al tipo di struttura ma al comportamento degli abitanti o al malfunzionamento degli impianti, delle stufe o dei camini. Il legno, inoltre, pur essendo un materiale combustibile, in caso di incendio ha un comportamento più prevedibile rispetto ad altri materiali edilizi. Grazie allo strato di materiale carbonizzato che si forma sulla superficie esterna durante un incendio, il nucleo strutturale viene protetto e quindi può essere garantita la sicurezza statica per un certo periodo di tempo, senza collassi improvvisi della struttura. Anche il fumo che si forma durante la combustione del legno è meno tossico rispetto a quello sprigionato da altri materiali utilizzati normalmente nelle costruzioni. L’utilizzo di elementi protettivi ignifughi ( come ad esempio i pannelli in fibrogesso) assicura anche per le case in legno classi di resistenza al fuoco elevate e quindi la possibilità di soddisfare le normative antincendio più stringenti. Una casa in legno resistente al sisma Numerosi studi e verifiche sul campo hanno dimostrato come le moderne case in legno siano stabili e resistenti anche in caso di terremoti distruttivi. (vedi articolo Ceccotti Klimahaus-CasaClima n°1/2009) Una casa in legno poco rumorosa Se nelle costruzioni in legno massiccio la protezione acustica dai rumori aerei dipende dalla legge di

massa (maggiore la massa, migliore l’isolamento acustico) nelle case in legno a struttura leggera è determinante il corretto disaccoppiamento delle lastre di rivestimento e l’interposizione di materiali isolanti fibrosi a bassa rigidità dinamica. Anche il rumore da calpestio può essere ridotto in modo significativo con una corretta stratificazione dei materiali e l’utilizzo di massetti galleggianti e controsoffitti assorbenti. L’accurata progettazione dei dettagli con l’eliminazione dei ponti acustici assicura anche per le costruzioni in legno un ottimo isolamento acustico sia da rumore aereo che da rumore da calpestio. Una casa in legno libera da spifferi Le moderne case in legno sono realizzate in modo da garantire una perfetta tenuta all’aria dell’involucro. Questo evita perdite per ventilazione non controllate, che possono incidere pesantemente sul fabbisogno energetico durante la stagione fredda. Un involucro ermetico all’aria rappresenta inoltre una sicurezza nei confronti di possibili fenomeni di condensa interstiziale all’interno delle strutture, dovuti al trasporto di umidità per convezione, che nel tempo possono portare ad un grave degrado della struttura lignea. Una casa in legno confortevole anche d’estate Una buona protezione dal surriscaldamento estivo si realizza sempre in primo luogo con un corretto ombreggiamento e dimensionamento delle aperture vetrate. Se le strutture in legno massiccio, più pesanti, sono più vantaggiose nel limitare il surriscaldamento all’interno degli ambienti, per le costruzioni in legno a struttura leggera è sempre consigliabile l’utilizzo di materiali isolanti ad

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elevata inerzia termica, come le fibre vegetali, in grado di assicurare un buon sfasamento ed attenuazione dell’onda termica e l’utilizzo di pareti e coperture ventilate. All’interno è sempre possibile incrementare la massa utilizzando per le finiture delle pareti intonaci d’argilla o inserendo nei solai e nelle coperture delle masse aggiuntive in grado di accumulare il calore che verrà poi smaltito nelle ore serali o notturne con una adeguata ventilazione.

La prefabbricazione come garanzia di qualità Le moderne costruzioni in legno di qualità esaltano i punti di forza e combattono tutti i pregiudizi grazie ad una progettazione attenta ai dettagli, metodi di lavorazione innovativi ed un montaggio di qualità. La prefabbricazione, ormai molto diffusa, non significa in ogni caso standardizzazione del prodotto finale ma semplicemente una razionalizzazione dell’intero processo costruttivo. Grazie all’informatizzazione dei processi di progettazione e la larga diffusione delle macchine a controllo numerico è possibile una realizzazione di altissima precisione ed a costi contenuti. Gran parte delle lavorazioni sono realizzate in officina, al riparo dalle intemperie, in modo veloce e con un processo costantemente

controllato. La messa in opera degli elementi avviene completamente a secco ed in tempi molto ridotti, senza necessità di rispettare lunghi tempi di asciugatura delle strutture. I vantaggi si avvertono anche nel ridotto rumore e formazione di polveri sui cantieri.

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1 CasaClima Oro in Lombardia Tecniche costruttive innovative e impiantistica moderna danno vita ad un’architettura energeticamente efficiente, sostenibile e dall’indubbia valenza estetica.

l progetto dello studio Atelier 2 per il primo edificio certificato CasaClima Oro in Lombardia, nel borgo di Colognola a Bergamo, nasce dallo stimolo fornito dalle nuove direttive comunali in materia di risparmio energetico e dalla volontà della committenza di mostrare come, con tecniche costruttive alternative a quelle tradizionalmente in uso, si possano ottimizzare le performances energetiche degli edifici.

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Efficienza energetica con sistemi costruttivi ibridi L’edificio residenziale, che accoglie due unità abitative disposte su due livelli fuori terra più un piano interrato, è realizzato con un sistema costruttivo ibrido: un sistema stratificato a secco Struttura/ Rivestimento con telai portanti e travi in acciaio e in legno (nelle logge) è integrato negli impalcati da un sistema tradizionale umido in lamiera grecata e getto di calcestruzzo collaborante. La costruzione stratificata a secco, non ancora molto diffusa nella

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AT TUA L IT À Classe energetica: CasaClima Oro Indice termico: 6 kWh/m²a Committente: Vanoncini Spa – Prezzate di Mapello (BG) Progetto architettonico e tecnologico: Atelier 2-Valentina Gallotti e Marco Imperadori Associati, Milano Progetto strutturale: Studio Tecnico Ing. Gian Pietro Imperadori, Darfo Boario Terme (BS) Progetto impiantistico: Studio Tecnico Carlini, Bolzano Realizzazione: Vanoncini Spa

realtà edilizia italiana, consente, pur con budget normali, elevati standard prestazionali anche in termini di efficienza energetica. L’involucro edilizio in un sistema S/R è infatti costituito da una appropriata stratificazione di materiali leggeri e sottili ai quali sono demandate funzioni diverse: isolamento termico, isolamento acustico, controllo del flusso di vapore, protezione meccanica o chimica della facciata, tenuta all’acqua, tenuta all’aria etc. Questa vasta gamma di prestazioni può essere adeguatamente progettata, modellata, ottimizzata ed implementata in funzione del contesto climatico in cui si va costruire, dell’orientamento dell’edificio, delle caratteristiche di comfort richieste dalla committenza etc.

Le elevate prestazioni di isolamento termico ottenute con un involucro multistratificato leggero sono adeguatamente integrate in questo edificio con l’inerzia termica garantita dalle strutture massicce degli impalcati in modo da ottimizzare il comportamento energetico anche nel periodo estivo.

Ottimizzazione energetica nel periodo invernale Per ottimizzare già in partenza le prestazioni termiche invernali dell’edificio si è optato per un’architettura dalla volumetria compatta, che riprende e reinterpreta i caratteri dell’edilizia rurale tradizionale a cui si sostituisce. Al fronte nord, più chiuso e ben coibentato, si contrappone un fronte sud con ampie aperture vetrate e serre bioclimatiche per incrementare i guadagni solari nel periodo freddo. Le serre, completamente vetrate, si sviluppano su tutta l’altezza dell’edificio e sono separate dagli ambienti interni da pareti

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AT T U A L ITÀ

prevalentemente opache e leggere, in grado di captare ed accumulare il calore irraggiato dal sole grazie all’utilizzo sperimentale di materiali PCM a cambiamento di fase (Phase Change Materials). La protezione termica in regime invernale è garantita da una stratificazione complessa di materiali isolanti con spessori importanti, sia in fibre minerali che vegetali, che garantisce una trasmittanza termica dell’involucro opaco inferiore a 0,09 W/m²K. I ponti termici sono eliminati grazie alla sovrapposizione di uno strato isolante su tutte le discontinuità strutturali. Si migliorano così le condizioni termoigrometriche eliminando la possibile formazione di condensa superficiale. L’utilizzo di una barriera al vapore sul lato interno della parete stratificata esclude anche la possibile formazione di condensa interstiziale. Il superisolamento dell’involucro opaco è completato da serramenti in legno a triplo vetro con riempimento in krypton con Uw medio pari a 0,95 W/m²K.

Ottimizzazione energetica nel periodo estivo Per garantire un ottimo comfort anche nel periodo estivo si è puntato sull’integrazione di diverse strategie. Per bloccare la radiazione solare prima che questa entri nell’edificio sono state previste opportune schermature fisse in doghe di legno a livello della copertura e in pannelli di lamiera stirata al primo piano, che fungono anche da piano di calpestio per le terrazze. Le serre vetrate sono disattivabili nel periodo estivo grazie all’apertura e schermatura dei serramenti sia verticali che in copertura. La scelta di materiali isolanti ad alta densità e capacità termica permette di raggiungere valori di sfasamento dell’onda termica superiori alle 8 ore in modo da differire nelle ore più fresche il carico termico estivo. Una sufficiente inerzia termica e quindi una buona capacità d’accumulo, importante per la riduzione dei picchi termici estivi, è offerta dalle strutture pesanti dei solai e dall’introduzione nelle chiusure opache del fronte sud di materiali

• Importanti strati differenziali di isolanti • Termotrasmittanza chiusure opache 0.14 W/mqK • Serre captanti con pareti ad accumulo inerziale contenenti PCM (materiali a cambiamento di fase) • Soletta ad accumulo inerziale • Vespaio areato contra-terra

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Comportamento energetico invernale

Comportamento energetico estivo

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Termotrasmittanza chiusure opache 0.14 W/mqK Tetto ventilato Fronte ovest cieco e ventilato Ventilazione naturale trasversale Neutralizzazione serre captanti mediante schermi solari e ventilizazione naturale


AT TUA L IT À a cambiamento di fase, in grado di fornire inerzia termica artificiale programmabile. La distribuzione interna delle unità abitative permette inoltre di sfruttare al meglio la ventilazione naturale trasversale nord-sud per il raffrescamento serale o notturno.

Impiantistica efficiente per un ridotto fabbisogno Il ridotto fabbisogno per riscaldamento dell’edificio, inferiore ai 6 kWh/m²anno è coperto da una caldaia a condensazione a gas metano ad alto rendimento abbinata a pannelli radianti a bassa temperatura. L’impianto solare termico integrato in copertura, con 6,9 m² di collettori piani per ogni unità abitativa, copre più del 50% del fabbisogno energetico per la produzione di acqua calda sanitaria. Ogni unità abitativa è inoltre dotata di impianto di ventilazione autonomo con recupero di calore: questo permette di ridurre le perdite

per ventilazione ed allo stesso tempo di garantire condizioni igieniche ottimali all’interno degli ambienti.

PCM (Phase Change Materials) I PCM sono materiali innovativi che permettono di aumentare l’inerzia termica di un elemento costruttivo senza agire sulla massa. Ad una temperatura definita cambiano il proprio stato, passando dallo stato solido a quello liquido. Cambiando di stato, accumulano l’energia termica in forma latente, senza variare per un certo tempo la propria temperatura. Quando la temperatura esterna cala, il materiale si risolidifica e cede all’ambiente il calore precedentemente accumulato. L’uso di PCM permette quindi di accumulare eventuali guadagni energetici diretti e di traslare il periodo d’uso dell’energia, riducendo così possibili rischi di black-out. Fra i materiali più comunemente utilizzati come accumulatori di calore latente c’è la paraffina, che cambia di stato fra i 23 ed i 26 °C. Questa viene inglobata in microcapsule di pochi nanometri, a loro volta integrate negli strati superficiali dei materiali da costruzione (intonaci, lastre di gesso etc). Vantaggi dei PCM: • con spessori molto ridotti (15mm) offrono una capacità di accumulo termico pari ad un muro in mattoni pieni da 12 cm; • innalzano il comfort interno perché si riducono i picchi di temperatura; • abbassano il fabbisogno di freddo in estate: si possono così evitare i climatizzatori o comunque si possono ridimensionare perché i carichi di picco vengono abbassati. Ne risultano costi di investimento e di esercizio ridotti quindi un concreto risparmio sia energetico che economico.

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Alta qualità abitativa a costi accessibili Costruire spazi abitativi di qualità ed a basso consumo che non obblighino l’acquirente ad investire somme ingenti per l’acquisto e la gestione: è questo l’obiettivo di una piccola società immobiliare di Verona. ata tre anni fa per iniziativa di un gruppo di artigiani veronesi “stanchi di vedere lo scempio architettonico ed energetico che continua a deturpare il nostro CasaClima A+ in fase di certificazione territorio”, la società DomusMetra ha deciso di operare mettendo al centro Committente: della propria attenzione il benesseDomusMetra Srl re abitativo e la tutela dell’ambiente. Progetto architettonico: “Chi costruisce oggi spesso è orienarch. M. Vanella (TN) tato più alla redditività dell’operazioDirezione Lavori e Progetto ne che al benessere dei futuri acquiEsecutivo: renti” e tiene quindi in poco conto le arch.Mauro Rossaro (TN) tematiche del costruire efficiente ed Progetto termotecnico: ecologico. Tematiche che invece hanP.I. G. Abbate (VR) no guidato fi n dall’inizio la progettaStruttura in legno: zione e realizzazione del condominio Holzbau-Wegscheider (A) Leonardo in località Bassone a Vero-

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na, ora ultimato ed in fase di certificazione da parte dell’Agenzia CasaClima.

Materiali ecologici ed elevata efficienza per ambienti sempre confortevoli L’edificio sorge su un’area di nuova urbanizzazione e si caratterizza per una volumetria compatta ai primi livelli, che si articola con più libertà in corrispondenza della copertura curva verso l’interno dell’edificio. Gli alloggi, con metrature variabili dagli 80 ai 200 metri, sono collegati al piano terra ad ampi giardini privati, mentre i duplex al piano superiore sono dotati ognuno di terrazzo a verde. Le grandi aperture vetrate sul lato sud permettono di ottimizzare gli apporti solari gratuiti in inverno mentre l’ombreggiamento estivo è garantito da aggetti fissi (volumi aggettanti, balconi o frangisole) progettati fin dall’inizio come elementi integrati e indispensabili per evitare il surriscaldamento delle vetrate. L’ingresso della luce attraverso le aperture dei fronti est ed ovest, non controllabile con la forma dell’edificio, può essere regolata anche nelle stagioni intermedie con sistemi frangisole orientabili.



PR O GE T T O

Il volume fuori terra è realizzato interamente in legno, ad esclusione del vano scale principale in calcestruzzo armato, struttura libera completamente disancorata dalla casa in legno. Le pareti sono realizzate con sistema leggero a telaio, i solai interpiano con sistema tradizionale a travetti e tavolato a vista. Grazie alla prefabbricazione, le operazioni in cantiere si sono limitate al montaggio degli elementi in legno di grandi dimensioni, che ha richiesto meno di due settimane di lavoro, ed alla realizzazione delle finiture interne ed esterne. Gli elementi prefabbricati di parete sono chiusi sul lato esterno ed interno del telaio da un tavolato a 45° (preferito per motivi ecologici al pannello OSB): sul lato interno si trova un telo con funzione di freno al vapore con valore Sd pari a 2 m. Grande attenzione è stata posta alla perfetta tenuta all’aria dell’invo-

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lucro. Nell’intercapedine fra i due tavolati è inserito un materassino in fibra di legno pesante (180 Kg/ m³, λD = 0,038 W/mK) da 14 cm. Per aumentare la massa e quindi l’inerzia termica dell’edificio è stato predisposto sul lato interno un intonaco in terra cruda da 5 cm su cannucciato, contenente anche l’installazione dell’impianto elettrico. Questa soluzione è ottimale quando si fa raffrescamento estivo notturno con ventilazione dei locali e funziona inoltre come ottimo volano igrometrico contribuendo ad aumentare il comfort ed il benessere di chi abita la casa. Un cappotto esterno in fibra di legno da 6 cm riveste completamente l’involucro ed elimina le minime differenze di trasmittanza dovute alla presenza delle travi perimetrali delle pareti. La finitura esterna è in parte ad intonaco ed in parte in tavole orizzontali di larice (parete ventilata con barriera al


progetto CasaClima La natura è patrimonio inviolabile; preservare l’ambiente è un imperativo. La filosofia progettuale e il sistema produttivo Balken sono in sintonia con i principi dell’edilizia eco-compatibile. Una progettazione responsabile ed intelligente degli edifici Balken e un processo produttivo efficiente permettono di investire oggi per risparmiare domani.

vento). Con uno spessore complessivo della parete molto ridotto (compreso fra i 32 e 35 cm a seconda della finitura esterna), si raggiunge una trasmittanza termica di 0,18 W/mK ed uno sfasamento di oltre 17 ore, che assicura un’ottima protezione termica estiva. Per assicurare un buon isolamento acustico del solaio fra due appartamenti diversi, sono state incrementate la massa e la rigidità della struttura portante (tavolato su travetti in legno) tramite cappa in calcestruzzo collaborante; sopra è stato inserito un pacchetto composto da sottofondo in graniglia di marmo (contenente gli impianti), pannello OSB da 4 cm con materassino in fibra di legno e massetto in calcestruzzo con riscaldamento a pavimento. L’interposizione di isolanti fibrosi nei solai e la desolidarizzazione dei diversi elementi costruttivi è un ulteriore garanzia per limitare il passaggio dei rumori fra un ambiente e l’altro. Le prove in opera per valutare il rumore di calpestio hanno dato

I carpentieri specializzati Balken, altresì Esperti CasaClima, permettono alla nostra azienda di realizzare edifici in legno energeticamente efficienti, compatti, sani ed accoglienti. Balken rispetta l’equilibrio della natura: il nostro avvenire è l’ambiente.

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serramenti sono in lamellare di larice con spessore di 72 mm e vetri a doppia camera basso emissivi con riempimento in gas argon (Ug 0,7 W/m²K, Uw 0,9 W/m²K).

Una residenza che produce energia

Il tetto verde

come risultato un valore L’n,w di 59 dB, migliore rispetto ai 63 dB previsti per legge. L’edificio è chiuso da due tipi di copertura. Una prima copertura, ventilata sul perimetro, è realizzata con struttura in travi lamellari curve lasciate a vista e isolata termicamente con 16 cm di pannelli in fibra di legno (densità 140 Kg/m³, λD =0,038 W/ mK) collocati sopra le travi, che garantiscono una trasmittanza termica di 0,22 W/mK ed uno sfasamento oltre le 12 ore. La copertura verde per la parte piana praticabile è invece costituita da travi in abete massiccio e tavolato a vista ed è completata da 16 cm di pannelli in fibra di legno, guaina in poliolefine e stratigrafia per tetto verde intensivo con elemento drenante provvisto di accumulo d’acqua, per una trasmittanza termica complessiva di 0,20 W/mK ed uno sfasamento di 13 ore. I

La parete in legno

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Con la costruzione di un involucro altamente efficiente diventa più semplice progettare e realizzare l’impiantistica necessaria al fabbisogno del fabbricato stesso. Nel caso specifico della Residenza Leonardo tutta l’impiantistica si è evoluta durante la fase di progettazione dell’edificio per arrivare ad un sistema che può essere definito ad emissioni zero. Un impianto fotovoltaico a celle policristalline è stato installato in sostituzione dei brise-soleils posizionati sul lato sud. Le celle sono state inserite tra due lastre di vetro temperato e posizionate in modo da ottenere un effetto di semitrasparenza molto gradevole. I 2,3 kW di picco installati non sono molti ma sono sufficienti a coprire il fabbisogno energetico annuale delle pompe di calore. Il riscaldamento degli appartamenti è infatti garantito dal funzionamento di due pompe di calore da 7,20 kW ognuna che utilizzano come serbatoio termico a bassa temperatura la falda freatica. A questo scopo sono stati scavati due pozzi, uno da 95 metri per il prelievo dell’acqua e uno da 50 metri per la reimissione in falda della stessa. Con questo sistema la climatizzazione è garantita per gran parte della stagione estiva dal funzionamento in free-cooling delle pompe di calore (viene cioè fatta circolare l’acqua alla stessa temperatura di falda) con un risparmio fino al 90% rispetto ai

Il rivestimento in intonaco di terra cruda


L’impermeabilizzazione della copertura

normali costi di gestione. La distribuzione di caldo e freddo avviene per mezzo di un impianto radiante a bassa temperatura posizionato sotto pavimento. Sei collettori solari piani posizionati sulla facciata sud del fabbricato forniscono l’energia termica necessaria per la produzione dell’acqua calda sanitaria coprendo l’intero fabbisogno estivo ed integrando quello invernale. Ogni appartamento è inoltre dotato di un impianto per il controllo dell’umidità (deumidificatore) per tutti gli ambienti e di un sistema di ventilazione decentralizzato con recupero di calore. Per ridurre al minimo gli sprechi è stata inoltre realizzata una vasca da 15.000 litri per la raccolta diretta dal tetto dell’acqua piovana che viene poi utilizzata per il riempimento dello sciacquone del water di tutti i bagni.

Costi di gestione ridotti grazie ad un sistema di controllo del sistema edificio-impianti Il sistema di controllo che gestisce tutti questi sistemi, frutto di due anni di studi, ricerche e prove portate avanti dal costruttore, è la vera novità impiantistica di questo edificio. Tramite una centralina è possibile effettuare il controllo della temperatura e dell’energia necessaria per ogni singolo ambiente, adattando immediatamente tutto l’impianto ad eventuali apporti esterni improvvisi (sole, presenza umana, apparecchiature,...). È inoltre possibile eseguire la lettura dei contatori di calore di ogni appartamento mantenendo memoria di tutti i diversi valori di temperatura interna ed esterna, di regolazione, di controllo dell’umidità e di utilizzo dell’acqua calda sanitaria. Con tutti questi sistemi si può quindi garantire un comfort abitativo sempre ottimale ed al tempo stesso ridurre quasi a zero i costi di gestione.

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L’efficienza fa scuola

La notizia è di poche settimane fa: APE, Agenzia Provinciale per l’Energia di Udine, ha rilasciato la sua prima certificazione energetica CasaClima in Friuli Venezia Giulia. al gennaio 2008, APE è responsabile della certificazione CasaClima in Friuli Venezia Giulia. L’Agenzia accoglie infatti le pratiche dell’intero territorio regionale, seguendo tutto l’iter che porta al rilascio del certificato, dal progetto al cantiere. Diversamente dalla Provincia di Bolzano, la Regione Friuli Venezia Giulia non ha ancora emanato una propria legislazione nel campo del risparmio energetico degli edifici ed i decreti nazionali restano ancora il riferimento vigente; nonostante la mancanza di obblighi normativi più restrittivi e l’assenza di una procedura regionale di qualità per l’edilizia, la sensibilità del territorio verso i temi dell’abitare consapevole è elevata, come dimostrano gli oltre trenta edifici attualmente in corso

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di certificazione secondo lo standard CasaClima in Friuli Venezia Giulia. Il primo certificato CasaClima emesso da APE è stato rilasciato ad una casa unifamiliare in classe Oro costruita a Plasencis (comune di Mereto di Tomba, provincia di Udine). L’abitazione è stata realizzata rispettando tutti i principi CasaClima per la progettazione e l’esecuzione di una casa a basso fabbisogno energetico. Il lavoro degli architetti Federico Florissi e Giorgio Spaziani è stato orientato al conseguimento di un fabbisogno di energia inferiore a 10 kWh/m²a, pari ad un litro di gasolio o ad un metro cubo di gas per metro quadro all’anno. Nello specifico, il risultato raggiunto è stato di 6 kWh/m²a: ciò ha permesso all’abitazione di ricevere la targhetta Oro, che, secondo lo standard di certificazione energetica CasaClima, contraddistingue le cosiddette “case a un litro”.

Isolare bene l’involucro per poter meglio sfruttare le fonti rinnovabili Il primo passo è stato quello di realizzare un isolamento termico a regola d’arte, senza ponti termi-


Ubicazione: via Aquileia, 2/B loc. Plasencis – Mereto di Tomba (UD) Tipo di Edificio: residenziale unifamiliare Tipologia costruttiva: pannelli di legno massiccio Progettazione: arch. Federico Florissi arch. Giorgio Spaziani Progetto termotecnico: Studio Progetec di Tavagnacco (UD) Impresa: Abiteco srl di Pasian di Prato (UD) Impianti termo-idraulici: Astel Srl, Pozzuolo del Friuli (UD) Pavimento radiante, pompa di calore elettrica, ventilazione meccanica controllata (Aldes – Stocco Plus, Lestizza, UD)

Un esempio da far conoscere Certificato e targhetta “CasaClima Oro” (segno tangibile del livello energetico raggiunto e della qualità dell’edificio verificata da APE non solo nel progetto ma anche durante le fasi di cantiere) sono stati consegnati ai proprietari della casa di Plasencis lo scorso 6 marzo nel corso del convegno dal titolo “Opportunità e convenienza del risparmio energetico – Abitare meglio spendendo meno”, organizzato nella Sala Consiliare del Municipio di Mereto di Tomba. Il convegno è stato l’occasione per presentare alla popolazione della zona, invitata all’evento, i vantaggi di una casa a basso fabbisogno energetico ed il ruolo di CasaClima come strumento di certificazione energetica in grado di garantire la

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ci, curando in particolare anche la tenuta all’aria dell’involucro (pareti, solai ed aperture). Il perfetto isolamento dell’involucro, costruito con struttura in pannelli di legno massiccio, è stato rafforzato dalla scelta di finestre con tripli vetri, altamente termoisolanti. L’efficienza è stata inoltre ricercata già in fase di ideazione prediligendo una struttura compatta, orientando la casa in modo da sfruttare l’energia solare per il riscaldamento invernale e scegliendo impianti dimensionati alle esigenze ed alimentati con energie rinnovabili. Dal punto di vista impiantistico, la casa viene riscaldata con sistema radiante a pavimento a basse temperature alimentato da pompa di calore elettrica : l’energia elettrica necessaria per il funzionamento viene ricavata gratuitamente dal sole attraverso un impianto fotovoltaico collocato in copertura. L’installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata garantisce il necessario ricambio d’aria senza dover aprire le finestre, modalità quest’ultima energeticamente dispendiosa sia d’inverno che d’estate. Questa abitazione dimostra l’ottimale integrazione tra risparmio energetico ed utilizzo di fonti rinnovabili: l’elevata prestazione dell’involucro permette infatti di ridurre al minimo il fabbisogno energetico, operazione essenziale per coprire la domanda di energia con le fonti rinnovabili. Quello che si realizza è una conClasse: creta indipendenza energetica e la CasaClima ORO totale assenza del ricorso alle fonti Indice termico: fossili. 6 kWh/m²a

qualità dell’edificio. La vasta partecipazione alla serata ha confermato la sensibilità del territorio ai temi del risparmio energetico e dell’utilizzo razionale dell’energia. Uno dei messaggi che è stato veicolato è quello che, se la casa di Plasencis rappresenta l’eccellenza del sistema CasaClima, costruire o ristrutturare secondo tale standard in classe B e C è una possibilità alla portata di tutti che permette di conseguire un buon livello di efficienza energetica, un notevole comfort abitativo e, non ultimo, un significativo risparmio economico. Scegliere oggi una casa a basso fabbisogno energetico significa abitare in modo più consapevole, con un comfort ottimale e contribuendo ad un mondo più pulito.

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Intervista ai progettisti, Federico Florissi e Giorgio Spaziani KlimaHaus - CasaClima: Quali sono le principali diffiI NT E RVISTA

coltà incontrate nella realizzazione di una casa energeticamente efficiente? F.F-G.S: Trovare dei committenti illuminati! Cioè persone consapevoli di ciò che vogliono e delle scelte progettuali che ne conseguono. Indubbiamente si devono assecondare le aspettative funzionali ed estetiche del committente, senza prescindere dalle regole basilari di efficienza energetica. Una delle maggiori difficoltà che abbiamo riscontrato è stata l’impossibilità di reperire localmente alcuni prodotti. Non secondariamente, tra gli installatori, la carenza di formazione nell’ambito delle tecniche legate all’efficienza energetica. Speriamo che le maestranze locali, come alcune di quelle con cui abbiamo collaborato, manifestino una maggior consapevolezza verso i criteri, gli accorgimenti e le attenzioni per la realizzazione delle componenti edilizie finalizzate alla certificazione CasaClima,

KH-CC: Quale è stata la più grande soddisfazione?

F.F-G.S: Da progettisti indubbiamente non può essere che il veder concretizzata la propria idea, il veder materializzarsi quello che fino a poco tempo prima era solo rappresentazione grafica e ipotesi di efficienza energetica. Ma oltre a questo c’è anche la grande soddisfazione di Giorgio Spaziani poter contribuire con la propria opera a dimostrare che costruire in modo sostenibile è possibile, che vivere meglio risparmiando energia si può. Certamente, nel caso specifico, abbiamo avuto il piacere di lavorare per un committente informato e documentato, un interlocutore consapevole. Infine, in veste di azienda realizzatrice, abbiamo avuto una grande soddisfazione dall’esito positivo delle verifiche effettuate in cantiere (Blower Door, termografie, etc.). Naturalmente a coronamento del processo si aggiunge anche la cerimonia della consegna della targhetta CasaClima Oro che ha sancito “obiettivo raggiunto”.

KH-CC: Quali sono gli ostacoli e i vantaggi della certificazione CasaClima?

F.F-G.S: La nostra esperienza ci porta a valutare la certificazione solo in termini positivi. La certificazione CasaClima rappresenta un sostegno alla proposta commerciale della nostra azienda; infatti la certificazione di un ente terzo di comprovata esperienza e serietà che controlla e segue l’intervento dalla progettazione Federico Florissi alla realizzazione, è molto apprezzata dai committenti.Indubbiamente la certificazione CasaClima ha rappresentato per noi un maggior onere progettuale in termini di tempi e costi, per la necessità di esaminare in dettaglio le soluzioni tecniche attuabili.

KH-CC: Quali sono stati i commenti dei colleghi o dei professionisti a voi vicini? F.F-G.S: I primi commenti sono stati di grande apprezzamento non solo per l’opera “architettonica”, ma anche per le soluzioni tecniche adottate. L’aspetto positivo è che l’intervento ha generato momenti di discussione e di confronto che vanno oltre l’edificio in sé e che hanno portato alla riflessione sul ruolo del progettista oggi e sulla grande responsabilità che egli ha nella promozione del concetto di efficienza energetica nell’edilizia. KH-CC: Un’esperienza da ripetere? F.F-G.S: Per noi progettare e costruire in maniera energeticamente efficiente è sostanziale, tanto che da diversi anni la ricerca, l’approfondimento ed il rispetto delle pratiche costruttive virtuose, delle linee guida dell’Agenzia CasaClima, fanno parte della nostra pratica professionale. Pertanto riteniamo non solo che l’esperienza di Plasencis sia da ripetere, ma ci auguriamo che tale intervento possa essere uno stimolo anche per altri committenti, professionisti ed imprese per assumersi l’impegno di migliorare e tutelare il clima e promuovere un’economia più sostenibile.

KH-CC: Cosa avete imparato da questa esperienKH-CC: Quali sono le prospettive per l’edilizia energe-

za?

ticamente efficiente in Friuli Venezia Giulia?

F.F-G.S: Questa esperienza ha ulteriormente evi-

F.F-G.S: Il mercato residenziale è sempre più sensibile

denziato la necessità che tutti gli attori del processo edilizio lavorino in sinergia: il committente, il professionista, le maestranze, l’ente certificatore. Tutti i soggetti interessati devono operare in assoluta autonomia, ma in stretta collaborazione per il raggiungimento dell’obiettivo. Speriamo che in futuro questa metodologia di lavoro non rappresenti l’eccezione ma la regola per ogni progetto.

all’argomento, ma non altrettanto avviene per i settori terziario ed industriale. Purtroppo i committenti sono ancora poco informati e c’è molta confusione rispetto alla certificazione energetica. Nonostante ciò, la prospettiva locale a medio termine è molto positiva anche grazie all’attività di APE che con la sua vigorosa azione di propaganda e formazione genera effetti postivi su tutto il mercato.

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INNOVAZIONE PER UN MIGLIOR ISOLAMENTO


Abitare senza camino

Da due anni la famiglia Silbernagl vive in una CasaClima Oro Più a Castelrotto. La casa unifamiliare si trova direttamente sopra i locali dell’azienda familiare.

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rgoglioso e felice Urban Silbernagl ci mostra la sua casa, la targhetta dorata brilla davanti alla porta d’ingresso. “Ci viene continuamente chiesto della nostra casa” raccontano Urban e la moglie Anja, i primi a Castelrotto a costruire una CasaClima Oro. La cosa ha suscitato molta curiosità fra i vicini. Prima di procedere alla costruzione la famiglia Silbernagl ha visitato molte CaseClima, ha preso informazioni in Austria ed ha concretizzato lentamente le sue idee. Per la progettazione si è rivolta allo studio di architettura Solarraum. Già nella fase di costruzione ci sono stati buoni motivi per stupire: sia l’appartamento che i luoghi per la vendita di mangimi e attrezzature per la stalla erano già pronti dopo cinque mesi e mezzo di lavori. “La costruzione in legno è stata montata in pochi giorni. Siamo stati molto fortunati con gli artigiani che si sono attenuti strettamente ai tempi prestabiliti. Ognuno era presente esattamente al momento dovuto e ha prodotto un ottimo lavoro”. L’ottima qualità esige in genere anche prezzi elevati. “Io sono sicuro che questa casa non è costata più di altre. La maggior parte delle case tradizionali qui attorno per esempio è piena di camini che non sono proprio a buon mercato. Noi non ne abbiamo neanche uno.”

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Una nuova qualità di vita

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stessa è sempre calda, sia le pareti che i pavimenti. Addirittura le lastre di pietra. Anche se si aprono le finestre e si lascia entrare l’aria fresca, la casa non si raffredda”. Le finestre devono essere aperte molto raramente perché attraverso la ventilazione controllata l’aria in casa rimane comunque sempre fresca ed in più calda. L’aria esterna è infatti preriscaldata con il calore del terreno e con il calore recuperato dall’aria viziata in uscita. Nella vecchia casa le stanze, dopo aver ricambiato l’aria, rimanevano fredde e dovevano essere riscaldate nuovamente. La nuova CasaClima della famiglia Silbernagl al contrario non si raffredda. “Anche nella nuova casa si potrebbe ventilare naturalmente aprendo le finestre. Ma con il ricambio meccanico d’aria continuo questo semplicemente non è necessario” afferma entusiasta la proprietaria della CasaClima Oro+. “Grazie alla pompa di calore non dobbiamo preoccuparci delle oscillazioni del prezzo del petrolio o della legna da ardere. Non ci riguarda più e quindi abbiamo un problema in meno a cui pensare” spiega Urban Silbernagl. Il consumo totale per il riscaldamento, Acqua calda e consumo elettrico domestico si gira intorno ai 4200kWh per anno. Silbernagl pagano quindi ca. 65€ al mese di costi per l’energia. Svantaggi nella loro CasaClima per Urban ed Anja non ce ne sono: “Non sapremmo indicare quali. Neanche con i costi di costruzione. Noi ci sentiamo a nostro agio nella nuova casa, la qualità della vita si è alzata enormemente. In più con la nostra casa noi diamo un contributo alla protezione del clima. Dovessimo costruire di nuovo, faremmo tutto nello stesso modo”.

La loro vecchia casa a San Valentino presso Castelrotto era stata costruita negli anni ’60 del secolo scorso, il sistema di riscaldamento era alimentato a gasolio, integrato da una stufa a legna in cucina. Le stanze non riscaldate erano molto poco confortevoli, poiché le porte venivano tenute chiuse per limitare le perdite di calore. Oggi è completamente diverso: le stanze sono luminose e calde, specialmente la cucina-soggiorno con facciata in vetro. Si potrebbe pensare che una parete vetrata verso sud sia molto svantaggiosa a causa dei picchi di calore. L’esperienza della famiglia Silbernagl dice il contrario. “In estate entra poca luce diretta nel soggiorno, poiché il sole Classe energetica: è più alto. In inverno invece i raggi CasaClima Oro+ entrano più in profondità e questo è Indice termico: solo un vantaggio per noi”. Il peri10 kW/m²a colo di surriscaldamento non esiste, Progetto architettonico: grazie anche alla protezione offerta Studio Solarraum, da una tenda avvolgibile frangisole Arch. B. Wörndle, posta esternamente. La temperatuIng. O. Stuffer, ra all’interno dell’edificio è costanRealizzazione: temente di 23°C sia in inverno che Wissenseer (AUT) in estate. “Non solo l’aria ma la casa

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S E RVIZ I O- PR

Novità assoluta Rubner: la porta riscaldata La Rubner Porte ha presentato la sua ennesima novità, la porta con riscaldamento a piastrelle di amiolica, alle fiere specialistiche BAU 2009 a Monaco e MADEexpo a Milano. opo due anni di intense ricerche e continui perfezionamenti, la RUBNER – in collaborazione con la ditta ARCADIA, noto produttore di ceramica di Bolzano – ha realizzato una porta per interni in legno con riscaldamento integrato a base di piastrelle di maiolica, inserite direttamente nella struttura della porta. Per il momento l’innovativa porta è stata concepita per il funzionamento con corrente elettrica ed è particolarmente indicata per l’impiego in case a basso consumo energetico, dotate di impianto fotovoltaico o pannelli solari. È invece in fase di sviluppo una variante ancora più interessante con funzionamento ad acqua calda e acqua fredda per il raffreddamento, già parte integrante del brevetto. Prima della sua introduzione sul mercato, la porta è stata sottoposta a severi test e prove di funzionalità all’Istituto PfB di Rosenheim – tutte le prove sono state superate con esito più che positivo.

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La “porta con piastrelle di maiolica” offre tra l’altro tutti i vantaggi della tradizionale stufa di maiolica: • Calore sano generato dai raggi infrarossi • Il calore è disponibile nell’arco di 20 minuti

L’innovativa porta per interni dall’innegabile valore estetico

• Il calore è trattenuto per 2-3 ore • Capacità riscaldante 600 Watt (300 W per lato porta) • Importante: nessun rischio di ustioni – un fattore importante soprattutto per chi ha bambini piccoli, dato che la temperatura in superficie non supera i 55°C • Riscaldamento pulito: bassoemissivo e zero emissioni di CO2, soprattutto in combinazione con un impianto fotovoltaico • Nessuna circolazione di polvere, data l’assenza dell’effetto convettore tipico dei caloriferi tradizionali • Ingombro ridotto grazie all’integrazione del riscaldamento nella porta • Nessun calo di temperatura al momento dell’apertura della porta, dato che il flusso di aria fredda viene bloccato dalla radiazione emessa dal riscaldamento • Molteplici campi d’impiego: centri di massaggi, reparti benessere, studi medici ecc., ovunque risulti importante garantire un calore costante e confortevole • Gestione semplice attraverso termostati convenzionali • Assenza di manutenzione, soprattutto rispetto ai sistemi di riscaldamento convenzionali • Grande libertà creativa grazie alla lavorazione artigianale della piastrella. La porta con riscaldamento a piastrelle di maiolica – una porta innovativa dal grande valore estetico

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Isolante termico FOAMGLAS® S E RVIZ I O- PR

La facciata della scuola professionale (LBS) St. Peter a Graz (Stiria) grazie ad un impianto fotovoltaico integrato nell’isolante termico fornisce energia elettrica. a facciata della scuola professionale di Graz, risanata quattro anni fa, é ancora oggi un esempio grazie alla moderna tecnologia presente nella sua facciata. In questa, infatti, convergono eleganza, estetica, economia ed ecologia. Collegando l’isolante termico FOAMGLAS® con un impianto fotovoltaico l‘efficienza energetica viene ottimizzata, producendo al tempo stesso energia elettrica pulita, dalla quale sia l’uomo che l’ambiente traggono beneficio. Dal 1990 in poi, Graz e la Stiria hanno incentivato politicamente l’uso dell’energia rinnovabile. Graz ha registrato grandi successi focalizzando la propria politica promozionale in questa direzione, con l’obbiettivo di diventare la capitale europea dell’energia solare. Un contributo essenziale è stato apportato dalla LIG (ente immobiliare della Stiria) nel 2002 tramite l’indizione di un concorso architettonico riguardante il risanamento termico della LBS St. Peter a Graz.

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Efficienza energetica “Un isolante termico altamente efficace rappresenta il fattore determinante per l’efficienza degli edifici dal punto di vista energetico”; questo è uno dei principi fondamentali dell’ente immobiliare LIG, che si propone di coprire il fabbisogno energetico in primo luogo tramite la ricerca e l’attuazione di

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tutte le possibili misure di risparmio del consumo e in secondo luogo offrendo soluzioni valide incentrate sull’utilizzo dell’energia rinnovabile.

Il risanamento energetico Il progetto ideato dall’Ing. Irmfried Windbichler, vincitore del concorso d’architettura, spicca per l’innovativa facciata che unisce l’eleganza della costruzione al rispetto per l’ambiente grazie alla presenza di un impianto fotovoltaico. Windbichler realizza sulla facciata, originariamente in calcestruzzo a vista, l’impianto fotovoltaico (500 m² T4, 8 cm spessore) che forma uno strato trasparente sul corpo dell’edificio. Grazie a questa facciata si riducono sensibilmente i costi di riscaldamento e l’emissione di anidride carbonica di 4,5 tonnellate annue tutelando cosí l’ambiente.

Il materiale perfetto Si è trattato di trovare un materiale isolante con caratteristiche estetiche simili a quelle dell’impianto fotovoltaico e resistente all’usura, specialmente agli aggressivi raggi ultravioletti. L’isolante di sicurezza FOAMGLAS® ha convinto sia per le sue qualità estetiche che per le sue caratteristiche tecniche. Il colore nero del materiale crea un fondo esteticamente perfetto per l’impianto fotovoltaico applicato alla facciata e l’alto grado d’isolamento termico, che caratterizza questo materiale, è dato da milioni di piccolissime cellule di vetro piene d’aria. FOAMGLAS® è assolutamente impermeabile all’acqua e al vapore, non assorbe umidità e dimostra una stabilità straordinaria anche in caso di lunghi periodi di pioggia. Ecco perché FOAMGLAS® – l’isolante di sicurezza -, confrontato ai sistemi tradizionali, è all’avanguardia da tutti i punti di vista. Ulteriori informazioni su: www.foamglas.it


Le perdite di calore sono un dato di fatto.

Occorrono soluzioni sicure! La termografia mette in luce le dispendiose perdite di calore. Con FOAMGLAS® gli edifici sono isolati in maniera sicura, durevole ed ecologica; infatti, la qualità dell’isolamento termico non dipende solo dallo spessore. I fattori quali longevità, sicurezza di funzionamento, protezione antincendio e compatibilità ambientale sono sempre più importanti. Con FOAMGLAS® gli immobili sono per anni protetti contro costosi interventi di risanamento.

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Wierer: sistema tetto garantito S E RVIZ IO- PR

Wierer mette a disposizione dei suoi clienti non solo la garanzia trentennale sulle tegole, ma anche la garanzia quindicinale sull’intero sistema tetto contro le infiltrazioni d’acqua ’innovazione è da sempre parte integrante del patrimonio genetico di Wierer, azienda leader nel settore delle coperture. I massicci investimenti in ricerca e sviluppo e l’esperienza maturata sul campo in oltre 40 anni di attività hanno permesso all’Azienda di affermarsi per l’elevato livello qualitativo e l’ampiezza della gamma prodotti, veri e propri punti di forza riconosciuti e testimoniati dagli utilizzatori e dagli operatori del settore. Fin dai primi anni ottanta, Wierer ha sostenuto e diffuso nel mercato edilizio italiano il concetto di sistema tetto modificando radicalmente la concezione stessa di copertura: non più solo tegole inteso come prodotto edilizio atto a proteggere l’abitazione dagli eventi atmosferici, ma un sistema integrato di prodotti in grado di preservare il comfort abitativo con particolare attenzione alla ventilazione

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del manto sottotegola ed al corretto isolamento della copertura. A partire da quegli anni, la gamma si è progressivamente arricchita di accessori e componenti per il tetto progettati e sviluppati per soddisfare le esigenze di chi abita, migliorandone il comfort abitativo, e di chi costruisce facilitandone le operazioni di posa. Quest’anno Wierer compie un ulteriore passo in avanti, arrivando ad offrire ai propri clienti una sicurezza in più: una garanzia di 15 anni sull’intero pacchetto di copertura (cd. “Garanzia di Sistema”). Grazie alla garanzia di sistema ogni cliente ha la certezza che, nel caso di infiltrazioni di acqua riconducibili ad un qualunque prodotto Wierer, l’Azienda provvederà a proprie spese al ripristino della funzionalità originaria del manto di copertura facendosi pertanto carico non solo della fornitura di un prodotto sostitutivo, ma anche degli eventuali oneri accessori compresi i costi di manodopera. Si tratta di un’innovazione storica in grado di affiancare alla tradizionale qualità delle tegole Wierer garantite 30 anni, la garanzia sull’intero pacchetto di copertura, che solo un’Azienda leader può dare. Per ulteriori informazioni consultare il sito internet www.wierer.it oppure chiamare il numero verde 800-115577.

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Wierer è un marchio di Monier SpA, Via Valle Pusteria, 21- 39030 Chienes (BZ) KlimaHaus | CasaClima 03/2009 www.wierer.it info.it@monier.com


Interessanti novità in casa KWB l nostro impegno è mantenere sempre alto il livello dell’innovazione, perché progredire con tecnologie ambientali significa costruire un mondo più sicuro!”. Con questo pensiero l’Amministratore delegato di KWB Italia, Dott. Horst Stuffer, presenta con entusiasmo le novità del 2009. Comune denominatore per tutte: favorire l’utilizzo di locali caldaia anche di minori dimensioni, minimizzare i costi d’installazione e permettere l’armonizzazione di diversi sistemi di riscaldamento già installati con la caldaia KWB. KWB agitatore pellet plus: il suo diametro è stato allungato fino a 3 metri, per favorire il massimo utilizzo del locale caldaia, senza la necessità di un piano inclinato e minimizzando la spesa per la progettazione. KWB Empa Compact: questo nuovo accumulatore a stratificazione è disponibile nelle grandezze

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KWB caldaie a biomassa presenta i propri prodotti all’insegna della tecnologia, dell’affidabilità e dell’avanguardia.

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800 e 1000 litri. Il sistema permette la produzione istantanea di acqua termica sanitaria. Vi si possono aggiungere fino a due circuiti calorici e il gruppo solare. KWB Comfort Intercom: interfaccia per lo scambio di dati tra la centralina KWB Comfort e sistemi esterni, realizza lo scambio tramite un collegamento seriale, a rete o con modem analogico. KWB Rastrelli o piano mobile: viene installato in modo ideale in locali deposito di ampie superfici e in collegamento con la caldaia a cippato e pellet KWB Powerfire.

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AT T U A L ITÀ

Ricambiare l’aria: una sfida quotidiana Una ventilazione corretta non è una cosa ovvia. Soprattutto se si tiene conto che all’interno di un’abitazione, in presenza di 3-4 persone, si cedono ogni giorno all’aria almeno 6 litri di acqua (corrispondenti a 180 litri al mese).

ventilazione efficace solo se vengono aperte in modo completo finestre poste su lati opposti della stanza. Le perdite energetiche sono in questo caso minori che con l’apertura continuativa di finestre a ribalta, poiché l’aria, grazie alla sua capacità d’accumulo ridotta, può essere velocemente riscaldata.

gnuno di noi cede quotidianamente all’aria che lo circonda, attraverso la respirazione e la traspirazione della pelle, circa 1-2 litri di acqua; cucinando si producono mediamente altri 2 litri di acqua e altre attività come fare la doccia o il bucato, o la presenza di piante da appartamento, concorrono con ulteriori 3 litri. Per smaltire tutta questa umidità in eccesso, in una stanza bisognerebbe ventilare in modo efficace almeno 3 volte al giorno per 10 minuti. Bisogna però fare attenzione: si può parlare di

L’uomo moderno trascorre la maggior parte del suo tempo in ambienti chiusi. Per questo la qualità dell’aria interna assume un importante significato per la nostra salute ed il nostro benessere. Ci accorgiamo improvvisamente di questo quando leggiamo notizie come “sostanze nocive, formaldeide o radon nelle nostre stanze di soggiorno”. Un’aria sana non si caratterizza in ogni caso solo per l’assenza di sostanze nocive: determinanti sono anche i parametri fisici come la temperatura, il contenuto di umidità , il movimento dell’aria

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Qualità dell’aria e comfort termico negli ambienti chiusi


Da dove arriva la muffa? Un clima abitativo confortevole e sano si può creare solo quando temperatura ed umidità dell’aria rientrano in precisi intervalli. Se questo non succede, oltre a condizioni di discomfort per gli abitanti, può essere in agguato la comparsa di muffe sulle pareti interne. Indifferentemente dalla qualità e dalle modalità di utilizzo di un immobile noi viviamo infatti a contatto con le spore fungine della muffa. Questi “subaffittuari indesiderati” si possono annidare in tutti gli ambienti e se si sviluppano in colonie possono diventare un problema serio. L’infestazione da muffe non provoca solo sgradevoli macchie sulle pareti ma rappresenta anche un concreto pericolo per la salute degli abitanti. Malattie alle vie respiratorie così come allergie ed asma sono spesso associate in modo diretto dagli esperti alla presenza di muffe. Per la proliferazione delle spore di muffa devono essere presenti però condizioni favorevoli al loro sviluppo, in particolare un’elevata umidità. L’aria calda interna contiene in sé una certa quantità di umidità; entrando in contatto con superfici fredde questa umidità non può più essere trattenuta e passa dallo stato di vapore allo stato liquido. L’aria calda umida si deposita così sottoforma di condensa sulle superfici fredde e non coibentate dell’involucro. Questa condensa costituisce il terreno fertile per la crescita delle colonie di muffe.

Isolare, ventilare e riscaldare per combattere le muffe L’isolamento delle pareti esterne dell’involucro non comporta solo vantaggi dal punto di vista termotecnico ma offre anche positive ricadute in rapporto alla muffa: una parete esterna coibentata determina infatti temperature superficiali interne più elevate che prevengono la formazione di condensa. La temperatura superficiale interna delle pareti, oltre agli aspetti ecologici ed economici, ha quindi un influsso importante sul benessere e la salute negli ambienti abitativi. Accanto alle proprietà fisico-costruttive delle pareti esterne sono soprattutto gli abitanti a poter svolgere un ruolo importante nell’evitare la formazione di muffa. Nel riscaldamento va seguita la regola fondamentale di riscaldare sempre in modo uniforme: questo significa che si deve evitare di riscaldare solo singole stanze. In caso contrario, la conseguenza sarà la possibilità per l’aria calda ed umida di incontrare superfici interne fredde con conseguente formazione di condensa. Di regola la temperatura delle singole stanze non dovrebbe andare sotto ai 15 °C. Siccome riscaldare l’aria non sottrae nessuna quantità di umidità, le stanze possono essere deumidificate solo attraverso la ventilazione. Solo con l’apertura regolare delle finestre si può ricambiare l’aria calda ed umida interna con l’aria fredda e secca esterna e garantire così ambienti di vita sani e confortevoli.

AT TUA L IT À

interna e la temperatura superficiale interna delle pareti esterne. Un importante indicatore del comfort all’interno di un edificio è il benessere termico. Questo sentire soggettivo dipende in buona parte dalla differenza fra temperatura dell’aria interna e temperatura delle superfici che delimitano una stanza. Più le temperature superficiali interne delle pareti sono basse, più elevata dovrà essere la temperatura dell’aria per garantire un clima confortevole. Questo significa che si dovrà riscaldare di più. Al contrario, in presenza di una temperatura superficiale interna più elevata, si può mantenere più bassa la temperatura dell’aria e comunque ci sentiremo a nostro agio, con un concreto risparmio sulle spese per riscaldamento. Per un buon comfort all’interno di un edificio la differenza fra temperatura delle superfici interne e temperatura dell’aria non dovrebbe mai superare i 2-3°C , anche se questo valore può variare molto in funzione del tipo di utilizzo della stanza. La temperatura non è comunque l’unico fattore determinante per un elevato benessere: anche l’umidità relativa dell’aria svolge un importante ruolo. In condizioni ideali questa dovrebbe essere compresa fra il 40% ed il 60%.

Ventilare in modo corretto • ventilare efficacemente almeno 3 volte al giorno per 10 minuti con finestre completamente aperte; • ventilare gli ambienti appena si forma umidità in eccesso; al mattino nelle stanze da letto, sempre dopo aver cucinato o aver fatto una doccia o un bagno; • ventilare sempre le stanze dove si è creata umidità affinchè non ci sia nessun trasporto di vapore nelle stanze più fredde; • evitare una ventilazione continua (con finestre a ribalta) durante il periodo di riscaldamento; questo può portare ad un abbassamento delle temperature superficiali interne che a sua volta può favorire la formazione di muffe; • utilizzare la ventilazione meccanica, se presente, nel caso di umidità dell’aria elevata. • garantire temperature ottimali delle stanze: - Soggiorno 20-22°C - Camera da letto 16-18°C - Camera dei bambini 20-21°C - Bagno 20-24°C • mantenere l’umidità relativa all’interno dei locali di abitazione attorno al 50%.

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PRESENTAZIONE PRATICA

PRATICA COMPLETA

Dovrà contenere tutta la documentazione necessaria così come indicato sul sito dell’Agenzia www.agenziacasaclima.it alla sezione Certificato/ Come richiedere la certificazione.

PRATICA INCOMPLETA

AGE NZ IA

CAS AC L IM A

Iter di certificazione: un percorso

RICHIESTA INTEGRAZIONI La pratica rimane in sospeso fino alla consegna della documentazione integrativa richiesta.

L’iter di certificazione CasaClima non è finalizzato solo alla verifica del fabbisogno energetico, ma punta anche all’attestazione della qualità costruttiva di un edificio. L’iter di certificazione inizia con la verifica del progetto, dei dettagli costruttivi e del programma di calcolo dell’efficienza energetica. Anche il miglior progetto se non eseguito a regola d’arte non può raggiungere un’alta efficienza energetica. Per questo il punto di forza della certificazione CasaClima sono è il controlli direttamente in cantiere: questo permette di verificare la corrispondenza fra quanto dichiarato con il calcolo CasaClima e quanto viene poi effettivamente realizzato e consente inoltre di evitare possibili errori che potrebbero compromettere la qualità della costruzione ed il raggiungimento di un determinato standard energetico. Affinché tutte le fasi dell’iter di certificazione possano svolgersi nel modo migliore e nei tempi stabiliti è importante che la richiesta di certificazione sia inoltrata all’Agenzia CasaClima prima dell’avvio dei lavori, corredata da una documentazione il più completa possibile. La presentazione della pratica a lavori iniziati e/o conclusi è sempre possibile; in questo caso però la richiesta è sottoposta al giudizio della Commissione tecnica interna dell’Agenzia CasaClima che verificherà l’esistenza dei presupposti per l’avvio dell’iter di certificazione.

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KlimaHaus | CasaClima 03/2009

VERIFICA IL CANTIERE Il compito del certificatore è di effettuare i sopralluoghi in cantiere al fine di verificare che quanto dichiarato sia correttamente realizzato.

ESAME FINALE L’Agenzia CasaClima verifica l’esistenza dei presupposti per l’ottenimento della certificazione CasaClima e relativa targhetta.


Primo controllo da parte dell’Agenzia sull’esattezza della compilazione del calcolo e sulla congruità delle scelte progettuali al fine dell’ottenimento della certificazione.

Aggiornamento ogni 15 giorni delle fasi del cantiere con invio di foto documentazione, per una corretta pianificazione dei sopralluoghi.

RISULTATI “Check CasaClima” Invio al richiedente dei risultati della verifica.

AGE NZ IA

“CHECK CASACLIMA”

CAS AC L IM A

di qualità

VERIFICA POSITIVA

VERIFICA NEGATIVA

Invio del Logo ufficiale “CasaClima in fase di certificazione” da poter utilizzare a scopi pubblicitari esclusivamente per il progetto in esame.

Richiesta di aggiornamenti ed eventuali correzioni o rifiuto della pratica se non sussistono i presupposti per l’ottenimento della certificazione CasaClima.

EMISSIONE DEL CERTIFICATO Il certificato energetico CasaClima è un documento rilasciato esclusivamente da parte dell’Agenzia CasaClima.

KlimaHaus Kl K Kli llimaH maHau maH maHau aus | C CasaClima 03/2009

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Rilanciare l’economia e rispar Il risanamento energetico dei vecchi edifici è di grande interesse dal punto di vista politico-economico perchè agisce positivamente sull’economia e sul mercato del lavoro. Allo stesso tempo riduce il fabbisogno energetico.

osti energetici ridotti rinforzano a loro volta il potere d’acquisto delle famiglie e migliorano la bilancia dei pagamenti dello Stato: l’Italia deve infatti importare dall’estero circa il 90% del suo fabbisogno energetico. E non per ultimi ci sono i vantaggi per la tutela del clima. Il fatto che l’Italia sia ancora lontana dagli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti fissati dal protocollo di Kyoto costa a noi cittadini circa 4 milioni di euro al giorno.

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Il risanamento degli edifici come motore dell’economia Il settore delle costruzioni è da sempre un forte indicatore della congiuntura economica. A causa della sua efficacia locale il costruire ha un significato molto importante per quanto concerne la crescita e l’occupazione. In particolare il settore delle costruzioni è superiore sia ai consumi privati, sia all’export per quanto concerne gli effetti sull’occupazione. Di questa importanza ha preso atto anche il Governo nazionale che, dopo aver sospeso nel dicembre scorso gli incentivi per il risanamento energetico degli edifici, anche a fronte di massicce

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AT TUA L IT À

miare energia proteste da parte del mondo imprenditoriale, associazioni e comuni cittadini, è ritornato sui suoi passi, riconfermando la detrazione del 55% anche per il prossimo anno. Per sostenere il settore dell’edilizia e mantenere i posti di lavoro in questo momento di crisi globale il Governo sta inoltre lavorando ad un “Piano casa” che punta fra le altre cose ad incentivare con un premio di cubatura la demolizione di vecchi edifici e la loro ricostruzione secondo criteri ecologici e di efficienza energetica. Dubbi rimangono sia sulla definizione di questi criteri, ma soprattutto sull’iter del controllo: un fattore decisivo per raggiungere gli obbiettivi di un edilizio energeticamente efficiente e sostenibile. Al di là dei buoni propositi e dei singoli provvedimenti sono in ogni caso necessarie condizioni economiche e politiche che creino, in tutti coloro che intendono investire in questo settore, fiducia e sicurezza. Solo in questo modo il mondo dell’edilizia ne potrà uscire rafforzato e fortemente rinnovato.

L’efficienza energetica è decisiva Ogni investimento nel risanamento energetico degli edifici fa bene al mercato del lavoro regio-

nale e stabilizza l’economia locale. Secondo i dati dell’Adiconsum, nel 2007-2008 le famiglie italiane, attraverso il ricorso agli incentivi di risparmio energetico (detrazioni fiscali del 55%), hanno intrapreso investimenti per oltre 3,5 miliardi di euro. In questo modo si sono risparmiati 500.000 megawattora di energia e non sono state immesse in atmosfera 70.000 tonnellate di CO2 . Lo Stato ha incassato 350 milioni di euro di Iva ed ha così potuto combattere in modo efficace il fenomeno dell’evasione fiscale. Anche altre nazioni hanno puntato su una strategia di efficienza. Secondo il Governo Federale tedesco ogni miliardo di euro investito nel patrimonio edilizio esistente assicura o crea circa 25.000 posti di lavoro. Il volume edile prodotto aiuta soprattutto le medie e piccole imprese. Questa creazione di valore a livello regionale rafforza in Alto Adige l’economia locale: la creazione di valore non avviene per mezzo degli stati che producono petrolio o attraverso grandi gruppi energetici ma in modo prioritario grazie ad imprese regionali ed artigiani. I cittadini possono inoltre rallegrarsi per le bollette energetiche ridotte.

Economico, sostenibile e sicuro Con questa forma di tutela del clima regionale sia l’economia che il mercato del lavoro ne traggono indubbi vantaggi. L’investimento nell’efficienza energetica degli edifici torna utile a tutti ed incentiva con forza anche l’innovazione delle aziende di settore. Le aziende altoatesine, che già da molto si muovono nel campo dell’efficienza energetica anche grazie all’introduzione fin dal 2002 dello standard CasaClima, possono rafforzare e ampliare le loro posizioni anche fuori dai confini provinciali. L’esperienza con CasaClima procura a queste imprese vantaggi di concorrenza certi in un mercato fortemente competitivo. L’efficienza energetica è la risposta alla crisi economica ed ai cambiamenti climatici. Prendiamoci questa occasione. Non lamentiamoci ma agiamo.

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Manifesto per la sostenibilità

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L’ Agenzia CasaClima lancia un appello per un rapporto intelligente e sobrio con le nostre risorse. Il manifesto si propone come una guida per tutti coloro che vogliono partecipare ad uno sviluppo sostenibile. Pubblicato agli inizi di marzo, il documento è già stato sottoscritto da più di 600 persone e sarà presentato alla conferenza sul clima a Copenaghen a fine 2009. ll’inizio degli anni ’90, nel corso del Vertice della Terra di Rio de Janeiro, al pubblico mondiale furono mostrate in modo inequivocabile le conseguenze che avrebbero avuto sulle persone e sull’ambiente il crescente sfruttamento delle risorse, il velocissimo incremento delle emissioni di gas ad effetto serra e l’inarrestabile inquinamento degli ecosistemi mondiali. Oggi sappiamo che queste minacce hanno raggiunto una dimensione allarmante. Al costante aumento della popolazione mondiale ed al crescente divario fra ricchi e poveri si aggiungono una fame insaziabile di risorse ed un cambiamento climatico che avviene in tempi sempre più rapidi. Uno sviluppo attento al futuro deve conciliare equità sociale, attenzione ecologica ed efficienza economica. È però indispensabile intervenire ra-

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pidamente. Non abbiamo più tempo da perdere. È giunto il momento di agire in modo risoluto a livello mondiale. Gli edifici dissipano circa la metà dell’energia globale. Le tecnologie per costruire abitazioni più parsimoniose dal punto di vista energetico sono già disponibili da molto tempo: è dunque ora di applicarle. Grazie al risanamento energetico, negli edifici esistenti è possibile ridurre fino all’80% le emissioni di anidride carbonica prodotte dal riscaldamento e dai sistemi di produzione dell’acqua calda.

Il Decalogo del Sole Siamo noi esseri umani i responsabili dell’attuale sviluppo senza futuro. C’è però una buona notizia: noi possiamo imprimere una svolta perché esistono soluzioni applicabili immediatamente. Per realizzarle però è necessario uno sforzo collettivo da parte di tutte le istituzioni sociali, politiche ed economiche. Il filosofo Hans Jonas formulò il seguente imperativo: “Agisci in modo che le conseguenze delle tue azioni siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla Terra”. Questa esortazione si rivolge a tutte le categorie lavorative della società, ma un gruppo più di altri, quello dei progettisti e dei tecnici, è chiamato ad assumere un ruolo particolare nella via verso lo sviluppo sostenibile. Il motivo: le costruzioni permangono nel tempo ed influiscono in modo decisivo sulle qualità ecologiche, economiche, socioculturali e funzionali della società cui appartengono; solo se ognuno di noi si assume le


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proprie responsabilitĂ possiamo perseguire un futuro sostenibile. I dieci principi sono un assunto individuale e volontario, ma allo stesso tempo rappresentano una guida per tutti coloro che intendono partecipare attivamente a favore di uno sviluppo sostenibile. Lo scopo è quello di incoraggiare ogni singolo ad impegnarsi con entusiasmo e buonsenso ed accelerare cosĂŹ la trasformazione del nostro sistema energetico, sia per quanto riguarda la produzione, che l’utilizzo dell’energia.


Dieci principi per un costruire soste CAS AC L IM A

1. Noi siamo figli del sole. Il sole è la nostra unica, inesauribile fonte di energia e fondamento di tutte le forme di vita sulla Terra. L’utilizzo dell’energia solare nel nostro modo di costruire ed abitare migliora la qualità di vita.

A GE NZ IA

2. Noi sosteniamo una rivoluzione energetica globale fondata sull’efficienza, sul risparmio energetico e sull’utilizzo di energie rinnovabili. 3. Noi creiamo ambienti di vita sani e confortevoli, che favoriscono la crescita della consapevolezza dei fruitori, risparmiando nel contempo risorse e rispettando l’ambiente. Spazi in cui vivere inseriti nel ciclo naturale e che dialogano con le tradizioni costruttive locali. 4. Noi mettiamo al centro le persone, sia quelle che oggi abitano questi spazi, sia quelle che vi abiteranno domani. Siamo coscienti che l’architettura è espressione di desideri, nostalgie, sogni e bellezza, ma tutto questo non deve essere in contrasto con la vita. Al centro non mettiamo l’individualizzazione della società, ma l’agire solidale. Ogni abitante della Terra ha il diritto di condurre una vita dignitosa. 5. Noi perseguiamo la bellezza e cerchiamo di raggiungere un benessere ecologico, che non metta in pericolo il ciclo naturale pregiudicandone irreversibilmente la capacità di auto-rigenerazione. 6. Noi operiamo consapevoli che gli edifici dovranno essere utilizzati dai 50 fino ai 100 anni ed anche più. Per questo i provvedimenti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente sono efficaci a lungo termine. I quartieri residenziali saranno attuali anche in futuro se esteticamente gradevoli ed attrattivi per tutti. 7. Noi trasformiamo il passato in futuro risanando energeticamente gli edifici esistenti. Questo ci permetterà di impiegare meno energia per assicurare il comfort. Si ridurranno così le emissioni di sostanze inquinanti e di gas ad effetto serra. 8. Noi scegliamo, per tutti gli edifici di nuova costruzione, uno standard che non necessita più (o quasi più) di energia. Impieghiamo

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materiali sani e tecnologie ecocompatibili considerandone globalmente gli impatti nella valutazione ecologica. Provvediamo inoltre a un’illuminazione e a un’acustica ottimale nonché a una buona qualità dell’aria, in quanto tutti questi fattori incidono in modo significativo sulla qualità di vita. 9. Noi applichiamo con intelligenza le tecniche che utilizzano in modo economico ed efficiente la risorsa energia, consci che anche i cantieri si contraddistinguono per un impatto ambientale ridotto. Allo stesso tempo diamo la preferenza alle energie rinnovabili. 10. Noi siamo innanzitutto flessibili mentalmente. Le nostre azioni sono rivolte ad una mobilità sociale ed ecosostenibile. Noi diamo la precedenza a soluzioni che risparmiano energia e risorse e che sono in grado di venire incontro alle necessità del singolo senza per questo limitare quelle degli altri.


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La sfida energetica nei contes AT T U A L ITÀ

La realtà ambientale ed economica attuale costringe chi vuol costruire e chi deve ristrutturare un edificio ad estendere le proprie valutazioni all’aspetto dei consumi energetici. elle regioni del centro Italia, solo ora e con grande ritardo, ma allo stesso tempo anche con grande urgenza, si affaccia il tema del contenimento dei consumi in edilizia. Nella realtà in cui lavoriamo, la Toscana, paghiamo sia lo scotto di un clima più mite che di una scarsa lungimiranza; allo stesso tempo, partiamo da una posizione che oggi presenta anche indubbi vantaggi. Le condizioni climatiche meno estreme rispetto alle regioni del nord ci mettono in una condizione migliore per affrontare i rigori dell’inverno e le calure estive; possiamo inoltre beneficiare dell’esperienza nel settore dell’efficienza energetica che regioni più avvedute della nostra hanno accumulato in diversi anni. Per questo l’Agenzia Fiorentina per l’Energia ha deciso di sposare il sistema CasaClima, sperimentato da anni con successo in Alto Adige, e di cui si sono apprezzate soprattutto la razionalità e l’imparzialità.

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Edifici nella provincia di Firenze suddivisi per epoca di costruzione fino al 1919

1919-1945

1946-1961

1962-1991

dopo 1991

24,5%

13,3%

16,7%

40,6%

4,9%

Dati ISTAT censimento 2001 e Sistema Informativo Territoriale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Toscana

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Maggior efficienza anche per il patrimonio tutelato In Toscana ed in particolare nella Provincia di Firenze, l’inarrestabile tendenza al contenimento dei consumi in edilizia si contrappone ad una problematica che deve essere affrontata fin da subito, in quanto allo stesso tempo limite e ricchezza del nostro patrimonio edilizio: la rilevante presenza di un patrimonio immobiliare pregiato, soggetto a vincoli storici e artistici o ubicato in contesti paesaggisticamente tutelati. Nella provincia di Firenze sono stati censiti direttamente oltre 7300 immobili sottoposti a vincolo architettonico e 360 aree soggette a vincolo paesaggistico, alcune delle quali comprendono vaste porzioni di comuni e interi centri storici. Oltre il 54% del patrimonio edilizio è precedente al 1960, questo senza considerare situazioni specifiche ancora più singolari, come il Chianti o il Mugello. A queste considerazioni si somma la ridottissima possibilità di costruire nuovi edifici: è quindi evidente come le ristrutturazioni sul totale delle attività edili diventino un aspetto fondamentale.

Caratteristiche del patrimonio edilizio storico Se sui nuovi edifici è relativamente facile intervenire con tamponamenti e strutture ad alto isolamento, oppure mediante la coibentazione esterna tramite cappotto, per l’esistente e in particolare per gli edifici sottoposti a tutela tali soluzioni spesso non sono praticabili. Parliamo dunque nel caso specifico di edifici che presentano murature faccia vista, oppure di palazzi storici i cui prospetti vanno salvaguardati. È tuttavia da rilevare che, molto spesso, le murature faccia vista non sono originali, ma presentavano in origine un intonaco che è venuto meno con il tempo, caratterizzando oggi un cosiddetto stile Toscano che in realtà tale non era in origine. Ciò non toglie comunque che ove il ciottolo o la pietra si vogliano o si debbano mantenere in vista, questo impedisca la posa di un cappotto esterno. La situazione più difficile benché frequente nel nostro territorio è quella della casa rurale, cosiddetta “colonica”: essa presenta tuttavia varie caratteristiche sfruttabili in positivo. Tali edifici godono infatti di un’ubicazione quasi sempre ideale, in pieno sole, a mezza collina e non su crinali spazzati dal vento; hanno poi un orientamento solitamente ottimale. Le case coloniche godono di un rapporto superficie/volume solitamente favorevole: molto


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spesso sono costituite da un corpo unico e abbastanza compatto, se non addirittura cubico. Presentano finestre piccole e murature che, seppure del tutto inefficienti quanto a isolamento termico, per la loro massa garantiscono un consistente vantaggio in termini di sfasamento termico.

Semplici interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica A tutte queste caratteristiche positive si sommano poi una serie di possibilità di intervento che non vanno a modificare l’aspetto dell’edificio: per cominciare, può sempre essere effettuata la sostituzione degli infissi, ora solitamente con caratteristiche termoisolanti pessime: è infatti ancora frequente l’uso di vetri singoli o al massimo con pellicola antieffrazione, spesso soggetti anche a enormi infiltrazioni d’aria. Altro intervento sempre possibile è la rimozione dei pavimenti esistenti e il loro riposizionamento sopra ad un adeguato strato di isolamento, sia per i solai contro terra, sia per i solai verso cantine e

vani non riscaldati. Interventi spesso affiancabili in fase di ristrutturazione dell’impianto di riscaldamento, al posizionamento di sistemi di distribuzione del calore a bassa temperatura sotto al pavimento, soluzione ormai abbastanza diffusa. Molteplici possibilità di intervento sono a disposizione anche riguardo all’isolamento delle coper-

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ture: il posizionamento dell’isolante, anche in alti spessori, fra lo strato di pianelle sopra i travetti in legno, tipici di queste strutture e i sovrastanti coppi o tegole di copertura, non presenta particolari problemi. Il mercato fornisce inoltre soluzioni prestampate, sia per quanto riguarda i materiali isolanti sintetici che il sughero, tramite le quali si può ottenere, con spessori relativamente modesti e con un unico intervento, anche la ventilazione del tetto, aggiungendo quindi significativi vantaggi per il raffrescamento estivo.

Isolare termicamente salvaguardando le facciate Il vero problema resta quello dell’isolamento delle pareti perimetrali, ove appunto, per salvaguardare le facciate, non sia possibile l’utilizzo di un cappotto esterno. Le soluzioni alternative, da applicare all’interno quindi, devono tenere conto sia della necessità di minimizzare eventuali fenomeni di condensa, sia dell’eliminazione dei ponti termici, comunque non trascurabili. Il progettista deve valutare una soluzione adeguata, anche con eventuale ricorso a freni vapore, e porre la massima attenzione per i rischi di condensa interstiziale che ne possono derivare. In ogni caso è sempre indispensabile un’adeguata ventilazione. Da considerare, in tali interventi, anche un conveniente sfruttamento degli sfasamenti ricorrendo a isolanti con un’elevata densità (fenomeno già accentuato dalla considerevole massa di questo tipo di strutture). Ogni soluzione può essere vantaggiosamente impiegata, ma ogni singolo caso è diverso e sono da rifuggire le proposte preconfezionate: spetta alla competenza ed all’esperienza del progettista trovare il miglior compromesso.

Classe B come obiettivo realistico per interventi con isolamento interno Tutte queste considerazioni, assieme alla scelta adeguata e alla corretta posa in opera dei materiali, concorrono a rendere realmente accessibile la classe CasaClima B anche dove sia necessario ricorrere a interventi di isolamento interno. Resta ovviamente aperta la strada dell’elevata efficienza quando il budget a disposizione consenta di ricorrere a soluzioni più radicali, ad esempio l’utilizzo di pacchetti isolanti ad altissime prestazioni, come i pannelli sottovuoto, gli isolanti termoriflettenti e ogni nuova soluzione che la tecnologia offre sul mercato. Ultimo punto, che vale la pena considerare, è il frequente ricorso che nelle CasaClima si fa ai sistemi di ventilazione meccanica. L’argomento è complesso e richiede una più ampia trattazione.

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Può essere comunque utile sapere che, nel centro e sud della penisola e per classi di efficienza non estreme, il ricorso a questi impianti non è indispensabile. Poter continuare ad aprire normalmente le finestre, o rendere magari razionale questo gesto per un adeguato ricambio d’aria con semplici sistemi di apertura temporizzata può essere sufficiente, con benefici sia di carattere psicologico che economico.

L’importanza della formazione dei tecnici e degli artigiani A chiusura di queste brevi considerazioni, è evidente come i tecnici incaricati della progettazione (architetti, ingegneri, geometri e tecnici) e in seguito gli artigiani, cui è affidata la realizzazione degli interventi, svolgano un ruolo fondamentale ed imprescindibile nel coniugare efficienza energetica e salvaguardia delle caratteristiche peculiari dell’immobile.In particolare, ove la complessità o la specificità degli interventi è elevata, fondamentale può essere il supporto fornito agli stessi progettisti da parte dei consulenti CasaClima, che quotidianamente si confrontano con questi problemi. L’Agenzia Fiorentina per l’Energia, sulla base della convenzione stipulata con l’Agenzia CasaClima di Bolzano, ha posto al centro della propria attività proprio l’inserimento del modello CasaClima nel contesto geografico e climatico del territorio della provincia di Firenze e l’attenzione alla formazione di tecnici e artigiani, in grado di affrontare al meglio questa appassionante sfida! T. Bucciardini www.firenzenergia.it



CAS AC L IM A

TIPS AND TRICKS ProCasaClima 2009 Servizio per utenti XClima Cosa devo fare per condividere un progetto?

AGE NZ IA

Per condividere un progetto è necessario selezionarlo cliccando sul suo nome ( è selezionato quando è evidenziato in verde) e accedere alla scheda “condivisione”. Inserire il nome utente (nome.cognome.numerazione personale) della persona con la quale si vuole condvidere il progetto e scegliere tra le seguenti modalità: 1.

2. 3.

Nessuna opzione attiva: il progetto viene condiviso in sola lettura; significa che è visualizzabile ma non modificabile dalla persona che lo vede. 2) Consentire duplicazione: il progetto condiviso è in sola lettura ma è possibile effettuarne una copia (è presente il comando duplica); così la persona con la quale si è deciso di condividere il progetto può modificare la copia (che viene generata all’interno dei progetti personali della persona con cui si è condiviso il progetto) senza alterare il progetto originale. Consentire modifica: il progetto condiviso può essere modificato. Consentire Modifica e Consentire Duplicazione: il progetto può essere modificato e duplicato.

Tale funzionalità è disponibile per le versioni Basic e Professional

Come mai quando scelgo la normativa UNI, il fabbisogno di energia elettrica dell’impianto di raffrescamento risulta essere zero? Il calcolo di fabbisogno di energia elettrica dell’impianto di raffrescamento dipende dai dati climatici del comune e nello specifico dalle “Ore di raffrescamento”. Questo valore è già definito per i dati climatici “Enea-CasaClima” mentre non è definito per la normativa “UNI”. Bisogna quindi inserire manualmente questo valore andando alla voce “Oggetto”, entrare in modalità “Modifica” (cliccando sulla matitina), scegliere la scheda “Dati Climatici Comune” e inserire il valore desiderato alla voce “Ore di raffrescamento”. Tale campo era in precedenza editabile solo se si sceglieva l’opzione “dati personalizzati” nel menù a discesa dei dati climatici. Con l’ultimo aggiornamento è stato “sbloccato” per dare una maggiore flessibilità nell’inserimento di questo valore. A cura di: Arch. Simone Cappochin

Catalogo prodotti all’interno dell’ambiente I primi Partner che renderanno disponibili i propri cataloghi saranno Röfix con il catalogo “Sistemi per costruire” e Alpi Fenster con il “Catalogo finestre e portoncini”.

Nuove funzionalità La multipiattaforma XClima raggiunge i 6.000 utenti e, dal mese di marzo, gli utilizzatori della versione Basic del software ProCasaClima 2009 possono usufruire di nuove funzionalità tra le quali: Catalogo CasaClima: è disponibile il nuovo catalogo con oltre 400 materiali ,nuovi parametri e nuovi filtri che permettono di raggruppare i materiali per “Conducibilità termica”,”Categoria”,”Ca talogo”; Catalogo Partner CasaClima: anteprima dei primi produttori “Partner CasaClima” che renderanno disponibili i propri cataloghi;

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I cataloghi saranno integrati con il programma di calcolo ProCasaClima 2009 e avranno un collegamento diretto con le schede tecniche dei prodotti; Pannello di controllo e Cartella progetti personali: è stata implementata la funzionalità “Gestione Progetto” che permette di vedere o nascondere i progetti presenti all’interno della propria cartella personale o nelle cartelle condivise; Stampe: sono state implementate due nuove modalità di stampa in pdf che consentono di salvare nel proprio computer le informazioni inerenti il “riepilogo dell’involucro” e il “dettaglio delle stratigrafie”


Klimahouse 09 La fiera tenutasi a Bolzano si riconferma la manifestazione di riferimento in Italia per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia. Grande soddisfazione per oltre 36.600 visitatori. limahouse 09” ha registrato un pubblico nuovo. Il 45,9% dei visitatori interpellati nell’indagine condotta da Fiera Bolzano su un campione di 458 persone ha dichiarato di visitare la rassegna per la prima volta, mentre l’81% dei visitatori è giunto da fuori Provincia: per la maggior parte da Lombardia, Veneto e Trentino e circa il 20% anche da regioni del Centro–Sud Italia e dall’estero. Il pubblico giunto nel quartiere fieristico di Bolzano per informarsi sulle novità e sulle soluzioni nel campo dell’efficienza energetica e della sostenibilità in edilizia ha dimostrato grande soddisfazione per l’alta qualità della rassegna. “Klimahouse 09” ha registrato un più che positivo riscontro da parte degli addetti ai lavori e di tutti i visitatori: il 64,6% degli intervistati ha valutato “buona” la rassegna, il 29,7% “molto buona” e un 5,7% “soddisfacente. L’87,1% ha confermato di non voler perdere la prossima edizione. Anche l’attesissimo convegno internazionale “Costruire il futuro” ha riscosso grande successo: 950 operatori del settore hanno partecipato all’evento dove relatori di fama internazionale hanno illustrato esempi concreti forniti dalle esperienze da loro raccolte in tutta Europa. Alle 12 visite guidate a edifici certificati CasaClima sul territorio hanno partecipato circa 400 operatori, mentre ai 33 interventi presso il “Klimahouse Forum” hanno assistito circa 1.200 visitatori. L’edizione bolzanina 2009 di questa ormai affermata manifestazione ha chiuso i battenti rinnovando l’appuntamento per il 2010, sempre a Bolzano. Il team di Fiera Bolzano è però già all’opera nell’organizzazione di “Klimahouse Umbria”, l’edizione itinerante di “Klimahouse”, che si terrà nel centro fieristico Umbriafiere a Bastia Umbra in provincia di Perugia, dall’8 al 10 ottobre 2009.

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Climacubes: la scuola fa ricerca AT T U A L ITÀ

Da due anni si sta sviluppando a Merano il progetto “Climacubes”. L’Istituto Tecnico Industriale “Oskar von Miller” in collaborazione con l’Istituto Tecnico Commerciale “F. Kafka” e la Scuola Professionale “Dipl.-Ing. Luis Zuegg” studia con questo progetto gli effetti dei diversi sistemi costruttivi sul clima interno. ostruzione leggera, costruzione massiccia, diversi tipi di vetro, provvedimenti per la protezione termica ecc. hanno un grande influsso sul clima interno e sui fabbisogni energetici degli edifici. Con il progetto “Climacubes” questi influssi vengono studiati ad ampio raggio. Per questo negli ultimi due anni sono stati costruiti 12 modelli di edifici di forma cubica della dimensione di circa 1 metro cubo che sono stati poi rivestiti con materiali diversi e collocati sul tetto del liceo scientifico di Merano. Questi “Climacubes” sono stati dotati di sensori di misura, per rilevare fattori come la temperatura superficiale, l’umidità dell’aria o la temperatura dell’aria interna. È stato installato inoltre un modulo riscaldante per poter indagare anche gli effetti sul consumo energetico. In più una stazione meteorologica nelle immediate adiacenze dei Cubes raccoglie i dati meteo. Tutto l’insieme rimarrà lì per oltre due anni. I valori misurati saranno

C

analizzati per tutto il corso del progetto e saranno resi pubblici attraverso il sito web appositamente creato.

Costruzione dei Climacubes I cubi sono costituiti da una struttura di base in pannelli OSB da 2 cm e sono completati da materiali isolanti diversi e con diverso spessore. La protezione dagli agenti atmosferici è assicurata da un telo di tenuta al vento aperto alla diffusione del vapore e resistente ai raggi UV. La scelta delle diverse varianti di realizzazione è stata fatta in modo che due cubi possano differenziarsi uno dall’altro solo per un parametro. Per questo ci sono ad esempio più cubi con materiali isolanti diversi ma con lo stesso spessore, e viceversa diversi spessori per lo stesso materiale isolante. Due cubi sono inoltre dotati di una finestra. In questo modo due costruzioni sono direttamente comparabili e le differenze nei valori misurati possono essere di conseguenza ricondotte esattamente alla differente modalità co-

Le varianti dei dodici Cubes N° Cube

ALICE

4 cm fibra di legno – WF

2

ALICÈs Reference

4 cm fibra di legno – WF

3

PAMELA

12 cm fibra di legno– WF

4

ALFRED

12 cm polistirolo espanso – EPS

5

PUMUCKL

6

DANNY

KlimaHaus | CasaClima 03/2009

12 cm fibra di roccia – MW 12 cm pannelli calce-cemento cellulare

VAKUUSTAR 3 cm pannelli sottovuoto – VIP

83)

SANDY

12 cm pannelli sandwich poliuretano – PU

9

NATASHA

4 cm fibra di legno, rivestimento interno con 5,5 cm laterizio pieno

10

CORDIALE

4 cm fibra di legno, rivestimento interno con 1,5 cm di materiale a cambiamento di fase– PCM Micronal Smartboard

11

GONZO

12 cm fibra di legno – WF, vetro termoisolante a due strati 50x50cm orientato a sud

12

KLEEBLATT

12 cm fibra di legno– WF, vetro termoisolante a tre strati 50x50cm orientato a sud

Il nome ai Cubes è stato affidato dagli studenti in piena autonomia Il Cube 1 è il cubo di base del progetto con uno spessore minimo di isolante pari a 4 cm. Il Cube 2 è identico al Cube 1 in modo da assicurare una determinata sicurezza al sistema, questo significa che i due cubi dovrebbero portare più o meno agli stessi risultati. Eventuali divergenze dovrebbero essere ricondotte ad errori nelle misurazioni o nell’impianto e dovrebbero essere chiaramente corrette. 3 Il cube 8 è l’unico a non possedere una struttura di base in pannelli OSB in quanto i pannelli sandwich sono autoportanti e vengono così normalmente installati. 2

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Materiale isolante e relativo spessore- particolarità

12)

7

1

Nome del Cube1)


AT TUA L IT À

struttiva. I Cubes sono stati completati nel febbraio 2007 presso la scuola professionale Merano e sono stati piazzati tramite autogru sul tetto del ginnasio di Merano.

Sistema di misurazione ed impiantistica Successivamente tutti e dodici i modelli sono stati dotati dei dispositivi elettronici necessari per le misurazioni ed è stata installato in tutti un impianto di riscaldamento. In ogni Cube sono inserite 5 sonde per la rilevazione dei dati. Ad ogni Cube è appeso un microcontrollore che ogni 5 minuti interroga le sonde ed invia i valori misurati ad un PC, attraverso un collegamento via cavo. Su questo PC gira un software che legge i dati rilevati e li trascrive, grazie ad un collegamento internet, sulla banca dati on-line . Le misurazioni effettuate sono immediatamente richiamabili dal sito web del progetto e rese così disponibili in tempo reale. Tutti i Cubes sono dotati di riscaldamento. Su un aletta di raffreddamento sono collegate in serie dalle 3 alle 4 resistenze elettriche che forniscono a seconda del Cube una potenza termica dai 35 ai 175 Watt. Esse vengono alimentate da una tensione a corrente continua di 48 volt. Il consumo energetico in Watt al secondo è salvato nella banca dati ed è disponibile on-line.

Analisi dei dati raccolti Solo dopo aver eliminato gli ostacoli tecnici si può ora iniziare la registrazione dei dati. Per un input di dati ad intervalli di 5 minuti si ottengono in un giorno circa 27000 valori. Le misurazioni stanno continuando ininterrottamente dal 7 marzo 2009. Nell’intervallo di tempo fra gli inizi di novembre 2008 e gli inizi di marzo 2009 ci sono dei buchi nel rilevamento dei dati, poiché molte componenti del sistema non erano ancora disponibili o funzionavano in modo scorretto. Le prime osservazioni sono però già ora possibili.

Stazione meteorologica

Andamento delle temperature nei Cubes

Le condizioni ambientali del sito sono rilevate direttamente da una stazione meteorologica che invia i dati climatici relativi a: • Temperatura dell’aria [°C] • Umidità relativa [%] • Velocità del vento [m/s] e direzione • Pressione assoluta dell’aria [hPa = mbar] • Quantità di precipitazioni[mm], sommata per diversi intervalli di tempo I dati meteo vengono richiamati ad intervalli regolari di circa 10 -14 giorni dalla memoria interna della stazione meteorologica per essere trascritti sulla banca dati on-line.

Alcune fra le molte osservazioni: • I cubi con una massa termica più elevata (Cube 9) hanno bisogno di un tempo più lungo per riscaldarsi rispetto ai Cubes più leggeri (Cube 8). Essi naturalmente si raffreddano anche più lentamente. Diversi sono conseguentemente anche i cicli di accensione dei moduli riscaldanti. • I Cubes con lo stesso spessore di materiale isolante, ma con materiali isolanti diversi (Cubes 3,4,5,6) mostrano all’incirca lo stesso andamento delle temperature. In questo caso il pannello OSB sul lato interno agisce come accumulatore termico mentre i materiali esterni come isolanti. Se viene a mancare il pannello OSB (Cube 8) le temperature interne variano invece molto più velocemente.

Sito web del progetto – download dei dati – webcam Il sito web del progetto www.climacubes.it offre da un lato la documentazione tecnica relativa ai Cubes; dall’altro rende liberamente disponibili i risultati delle misurazioni che possono essere richiamati come diagrammi on-line oppure sono già preparati come download per diversi programmi di calcolo tabellari. La webcam mostra ogni 60 secondi una vista aggiornata dei Cubes e delle condizioni del tempo.

In ogni Cube sono inserite 5 sonde che trasmettono i seguenti dati:

N° Sonda Valore misurato 1

Temperatura aria interna ed umidità relativa al centro del cubo

2

Temperatura superficiale esterna sulla parete sud

3

Temperatura superficiale interna sulla parete sud

4

Temperatura superficiale interna sulla parete nord

5

Temperatura superficiale esterna sulla parete nord

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Grafico 1: Andamento della temperatura interna di più cubi nei giorni dal 27 al 28 dicembre 2008 (i cubi n. 10 e 12 non erano ancora dotati di riscaldamento)

19 3 4 5 6 8 9 10 11 12

14

9

4

-1

-6

0: 00 1: 21 2: 42 4: 03 5: 24 6: 45 8: 06 9: 27 10 :4 12 8 :0 13 9 :3 14 0 :5 16 1 :1 17 2 :3 18 3 :5 20 4 :1 21 5 :3 22 6 :5 7 0: 18 1: 39 3: 00 4: 21 5: 42 7: 03 8: 24 9: 4 11 5 :0 12 6 :2 13 7 :4 15 9 :1 16 0 :3 17 2 :5 19 3 :1 20 4 :3 21 5 :5 23 6 :1 7

AT T U A L ITÀ

24

• I guadagni solari passivi nelle stagioni intermedie (marzo) sono molto elevati. Appena si alza il sole al mattino la temperatura interna del cubo con finestra schizza velocemente verso l’alto. Si deve però ancora attendere per avere i risultati relativi ad un intero periodo di riscaldamento. • Le temperature superficiali dei vetri a tre strati sono di notte da 1 a 1,5 °C superiori rispetto a quelle dei vetri a due strati • Molte altre osservazioni sono possibili accedendo al programma di diagrammi on-line sulle pagine web del progetto.

Il progetto Climacubes è portato avanti dagli studenti delle scuole coinvolte con l’assistenza del personale insegnante ed il sostegno scientifico degli esperti dell’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’Accademia Europea EURAC, dell’Agenzia CasaClima, così come dell’Ordine degli Architetti, degli Ingegneri e il Colleggio dei Periti Industriali della Provincia Autonoma di Bolzano. Il progetto è in parte finanziato da aziende private del settore edilizio. La progettazione dei Cubes è stata portata avanti dalle ultime classi dell’indirizzo „Edilizia“ dell’Istituto Tecnico Industriale “Oskar von Miller” Merano. I Cubes sono poi stati realizzati dagli studenti di falegnameria della scuola Scuola Professionale “Dipl.-Ing. Luis Zuegg”. L’indirizzo “Elettronica e tecnica informatica” dell’Istituto Tecnico Industriale si è occupato di tutte le tecnologie di misurazione mentre gli studenti dell’indirizzo “Programmatori” dell’Istituto Tecnico Commerciale “F. Kafka” si sono occupati della programmazione del software per la registrazione dei dati rilevati in una banca dati on-line e la loro pubblicazione in internet.

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Consumo energetico per riscaldamento Il sistema di riscaldamento è regolato in modo da mantenere durante il giorno – dalle 8 alle 20- una temperatura dell’aria interna di 20 °C e di notte dalle 20 alle 8 una temperatura minima di 13°C. Nel grafico 1 l’andamento a dente di sega delle curve di temperatura mostra le fasi di riscaldamento e raffreddamento in prossimità delle temperature previste. Il grafico 2 mostra il consumo energetico per riscaldamento in kWh per ogni Cube nell’intervallo fra il 13 ed il 26 Marzo 2009. Si nota chiaramente il maggior consumo dei Cube con solo 4 cm di isolamento in confronto ai Cubes ben isolati. Il minor consumo energetico si riferisce ai Cubes 11 e 12 dotati di finestra. I guadagni solari sono stati in questo periodo sicuramente molto importanti. Il Cube 11 con vetro a doppio strato ha un consumo energetico leggermente inferiore rispetto al Cube 12 con vetro a tre strati, circostanza che va ricondotta al valore g del vetro che è più alto nel primo caso e quindi di conseguenza ai maggiori apporti solari gratuiti. Il comportamento di questi due Cubes nel periodo più freddo deve ancora essere osservato.

Prospettive I lavori di carattere tecnico sono ormai conclusi. Ora i Cubes rimarranno da circa un anno ad un anno e mezzo al loro posto per permettere di costruire una voluminosa raccolta dati. Saranno così possibili delle valutazioni dettagliate. Tuttavia chiunque fosse interessato può scaricare i dati dall’homepage del progetto oppure può utilizzare i diagrammi e valutarli a propria discrezione. La particolarità del progetto sta nella


Grafico 2: Consumo di corrente elettrica per il riscaldamento dei Climacubes periodo dal 13 al 26 marzo 2009 8

6

AT TUA L ITÀ

consumo in Kilowatt-ore [kWh]

7

5

4

3

2

1

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

Totale 6,73 kWh 6,99 kWh 3,86 kWh 3,20 kWh 3,70 kWh 3,76 kWh 2,63 kWh 3,13 kWh 6,47 kWh 5,86 kWh 2,07 kWh 2,13 kWh

Costi energetici? ZERO Euro

Benessere? 1.000 %

Costi per corrente? ZERO Euro

Dietmar Holzner „Perito Edile“, insegnante “Laboratorio di impianti tecnici e tecniche di cantiere“ presso l’Istituto Tecnico Industriale “Oskar von Miller” Merano. Kathrin Blaas Classe 1990, studentessa all’ultimo anno dell’indirizzo „Edilizia“ presso l’Istituto Tecnico Industriale “Oskar von Miller” Merano

www.prn-agenzia.it

completa disponibilità dei dati in ogni momento. Una valutazione autonoma richiede in ogni caso un po’ di tempo per prendere confidenza con il progetto. Per questo il team “Climacubes” dell’Istituto Tecnico Industriale “Oskar von Miller” rimane a disposizione per qualsiasi informazione.

Rispetto ambientale? 100%

MS TECHNOLOGY

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La casa naturale Che cosa è una casa bioecologica, sostenibile o semplicemente naturale? Cerchiamo di illustrare con parole semplici il concetto che sta alla base di un approccio etico al progettare, costruire ed abitare una casa sostenibile. La prima casa (o la casa in noi) La nostra prima casa siamo noi stessi. Abbiamo il dovere morale di costruire noi e i nostri figli con “mattoni” di qualità che vengono forniti da un’alimentazione naturale e vitale. Questa a sua volta è garantita da un’agricoltura naturale. Oltre all’acqua, all’aria, alle proteine, alle vitamine … che la natura ci fornisce, abbiamo bisogno anche di “vitamine d’amore” che produciamo noi umani e che ci Arch. Siegfried procurano un arricchimento spirituale Camana, e morale. “Fai del bene al tuo corpo, in Presidente e comodo che l’anima abbia voglia di abifondatore di ANAB (associazione natarci” (Teresa d’Avila) e “mens sana in zionale architettura corpore sano” sono concetti che espribioecologica), con mono l’equilibrio psicofisico al quale sede a Milano.

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l’uomo deve tendere, traendo nutrimento fisico e spirituale dai frutti e dalle energie provenienti dalla terra e dal cosmo.

La seconda casa (o la casa intorno a noi) Il concetto della traspirabilità, una caratteristica della nostra epidermide (“prima pelle”), è un aspetto fondamentale per la “bioedilizia”. Tale caratteristica della pelle, che permette di raggiungere uno stato di benessere psicofisico, va garantita anche alla “seconda pelle”, il vestiario, che dovrebbe essere costituito da fibre naturali non trattate con sostanze inquinanti e tecniche invasive. La “terza pelle”, che


AT TUA L IT À

è la casa, dovrebbe mantenere le stesse caratteristiche fisico-tecniche. Per noi, che siamo la nostra “prima casa”, tale concetto va ampliato ed inteso in senso lato come trasparenza, apertura, disponibilità e non-isolamento verso gli altri. I materiali costituenti la casa sono esposti ai nostri sensi. Li tocchiamo, lavoriamo, annusiamo, amiamo … Le loro caratteristiche formali e strutturali, la loro storia, la loro lavorabilità, la loro economicità ed infine la loro capacità di suscitare emozioni non sono indifferenti per la vita interna ed esterna alla casa. Un edificio è visibile e la sua presenza a lungo termine può diventare importante, appartiene al paesaggio e come tale può incidere sull’immaginario e quindi può influire sulla psiche dell’osservatore e causare reazioni positive o negative.

La casa naturale I maestri del passato hanno sempre impostato il loro lavoro creativo sul rapporto armonioso tra uomo, salute e ambiente. Costruire ex-novo è sempre e comunque un atto di violenza sulla natura. In questo l’edilizia è una delle attività umane a più alto impatto ambientale. Ricordiamo che: • il 45 % dell’energia prodotta in Europa viene utilizzata nel settore edilizio; • il 50 % dell’inquinamento atmosferico in Europa è prodotto dal settore edilizio; • il 50 % delle risorse sottratte alla natura sono destinate all’industria edilizia; • il 70 % dei rifiuti prodotti annualmente nei Paesi europei ad economia avanzata, come la Germania, proviene dal settore edilizio. Dobbiamo prenderne coscienza ed assumerci le responsabilità. Idealmente l’approccio costruttivo di una casa può avvenire nel modo seguente: • osserviamo il sole, la luna, le stelle e scegliamo l’ubicazione della casa; • incidiamo con molta attenzione e umiltà la pelle del pianeta;

• la solleviamo e la fissiamo con dei sostegni in materiale naturale; • e poi ci sistemiamo sotto. È la forma più semplice di ricovero ecologico; quando non serve più, i paletti vengono tolti e la ferita inferta alla terra si rimargina. E quando la nostra vita biologica termina, noi veniamo accolti nel grembo di nostra madre Terra. Il ciclo si chiude naturalmente. Una proposta più concreta di come costruire una casa naturale: • scegliamo l’ubicazione ideale; • tagliamo piante del luogo per costruire il tetto; • incidiamo il terreno e recuperiamo le zolle erbose per la copertura; • scaviamo lo scantinato e con il materiale di risulta formiamo l’involucro della casa. Non si tratta di fantasia, ma di realtà. Esistono edifici concepiti e costruiti nel rispetto di questa visione naturalistica (esempi in Austria ad opera di Martin Rauch, artista ed esperto costruttore di case in “terra cruda”). Il percorso descritto può servire quale modello mentale di riferimento e di controllo per la costruzione di una casa sostenibile. Più il progettista si attiene a questo modello e più riuscirà a realizzare una casa naturale. Concludiamo con le parole del poeta Kahlil Gibran che ci sembrano appropriate nel tentare l’armonizzazione dei due concetti di “prima e seconda casa”: “… la casa è il vostro corpo più ampio, essa si espande nel sole, dorme nella quiete della notte e non è priva di sogni …”.

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Agenzia CasaClima nominata per il Sustainable Energy Europe Award 2009

AGE NZ IA

CAS AC L IM A

La Commissione Europea ha nominato l’Agenzia CasaClima nella categoria “demonstration/ dissemination” per il Sustainable Energy Europe Award 2009. Il premio è stato consegnato in occasione dell’evento Sustainable Energy Week che ha avuto luogo a inizio febbraio a Bruxelles. La campagna a favore dell’energia sostenibile in Europa esiste giá dal 2005 ed è una iniziativa della Commissione Europea nell’ambito del programma

Energia Intelligente – Europa (2003-2006). Scopo dell’iniziativa è in particolare il rafforzamento della pubblica consapevolezza nei confronti della sostenibilità. Questa campagna fa parte dell’ambito dei regolamenti europei, che hanno lo scopo di rendere sostenibile il territorio dal punto di vista energetico. Il fine è quello di contribuire politicamente a favore delle fonti rinnovabili di energia, dell’efficienza energetica e di un traffico rispettoso dell’ambiente.

La direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici L’Agenzia CasaClima ha partecipato alla confernza tenutasi il 10 febbraio a Bruxelles durante la quale la Commissione Europea ha presentato le proposte di modifica della direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). Questa viene sottoposta a revisione al fine di chiarire e semplificare alcune disposizioni, ampliare il campo di applicazione, rafforzarne l’efficacia e conferire un ruolo di primo piano al settore pubblico.

L’Agenzia CasaClima ha ampliato la sua offerta formativa con i seguenti corsi: - corso “Costruire in legno” 16 ore - corso “Termografia” 8 ore - corso “Blower Door Test” 4 ore

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Per informazioni: www.agenziacasaclima.it


Nuova direttiva tecnica CasaClima CAS AC L IM A

re attraverso standard qualitativi e richieste (di progetto e di processo) davvero elevati, se non unici, nel panorama nazionale. Più in generale diverse sono le novità introdotte nella nuova direttiva tecnica CasaClima: • la richiesta di rispettare in ogni caso per l’elemento tutte le verifiche e prestazioni energetiche imposte dalle leggi nazionali vigenti, qualora la direttiva CasaClima non espliciti le prestazioni energetiche di taluni elementi costruttivi (ad esempio dove utilizza semplicemente la dizione “isolato”); • l’illustrazione di alcune denominazioni semplificative utilizzate da CasaClima (ad esempio quelle utilizzate nella tipologia costruttiva); • le scelte tecniche (come quelle sulle pareti ventilate e non secondo la normativa di riferimento, i vani scala non riscaldati, i vani ascensore, i cavedi, ecc.); • le richieste di ulteriori controlli di qualità strumentali secondo le norme UNI EN ISO (come le prove di tenuta all’aria in funzione delle classi energetiche); • l’introduzione di prestazioni minime di inerzia termica dell’involucro opaco, per implementare le performances energetiche nel periodo estivo (sfasamento minimo e fattore di attenuazione massimo differenziato per zone climatiche); • gli allegati (la check-list, le resistenze termiche e i fattori di correzione della temperatura, i valori di resistenza termica per gli strati d’aria).

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AGE NZ IA

È stata recentemente pubblicata la nuova direttiva tecnica CasaClima, strumento di ausilio per il calcolo CasaClima e illustrativo delle scelte ed interpretazioni tecniche. Uscita a marzo 2009, la nuova direttiva entrerà in vigore solo il prossimo giugno, per dare la possibilità a tecnici, utenti e in generale a tutti coloro che richiederanno la certificazione CasaClima di aggiornarsi, capire le interpretazioni e poter compilare il calcolo CasaClima nel modo più corretto. La nuova direttiva si offre come duplice strumento, utile alla compilazione del calcolo ma illustrativa anche delle interpretazioni tecniche di CasaClima. La nuova direttiva compie un “salto” di qualità rispetto alla vecchia per l’aggiornamento delle nuove richieste tecniche. Diversi sono stati i fattori che hanno suggerito una revisione della direttiva: il costante confronto con una normativa nazionale in progressivo affinamento; i costanti feed-back dovuti ad un processo di certificazione legato all’esperienza sul campo, con oltre 1400 certificazioni nella Provincia Autonoma di Bolzano e più di 160 nel resto d’Italia, con controlli di progetto dal generale al dettaglio e successivi audits in cantiere; le consulenze tecniche ed il costante confronto ed aggiornamento con tecnici del settore. Nella redazione della direttiva, una delle novità introdotte è l’illustrazione costante dei riferimenti normativi (leggi e decreti legge nazionali, norme UNI EN ISO, ecc.). Con tale scelta si è introdotto un nuovo elemento di trasparenza per dimostrare il perfetto allineamento di CasaClima alla normativa nazionale ed europea vigente. Tale allineamento viene però applicato nella prassi di cantie-

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(4) S E RIE

La casa per anziani prende forma A causa del perdurare dell’inverno la ripresa delle attività è stata solo parziale e, in assenza del manto di impermeabilizzazione, si è limitata alle lavorazioni che non risentissero della eventuale presenza d’acqua (posa di canalizzazioni, orditure per divisori interni realizzati con sistemi costruttivi a secco).

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Cellula bagno prefabbricata della camera di degenza

P

er consentire l’impermeabilizzazione della copertura piana è stato necessario attendere che, con l’aumento della temperatura esterna, la copertura fosse libera da neve e non sussistesse-

ro le condizioni per la formazione di ghiaccio. Le operazioni preliminari per realizzare il manto di copertura sono il montaggio del cornicione prefabbricato in legno e il montaggio delle struttu-

Impianti e strutture a secco al piano terra

Il cornicione in elementi prefabbricati in legno, lato sud

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( 4) S E RIE Fronte est con le cellule bagno prefabbricate delle unità di cura al 1° e 2° piano.

re in acciaio che sostengono la copertura vetrata sopra le terrazze rivolte a sud. Una volta completate le opere di impermeabilizzazione si procederà al posizionamento definitivo delle cellule bagno prefabbricate -già inserite nella seconda metà di dicembre- che fungono da riferimento per le tramezze interne. Di seguito saranno realizzati le chiusure esterne, sempre in elementi prefabbricati in legno a telaio e i sottofondi, con sistema tradizionale al piano terra e al piano interrato e con sistema a secco ai i piani superiori. La chiusura dell’involucro è prevista entro il mese di giugno.

Il muro di contenimento sul lato sud

Particolare di fissaggio del cornicione

La copertura piana, lato sud

Il taglio termico tra pensilina e vano scale in copertura

Le bocche di lupo con seduta in cls a vista

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S E RVIZ I O- PR

Innovazione e tradizione Il legno permette metodi di lavorazione all’avanguardia rispettando nel contempo la tradizione. La ditta Pollam Enzo srl è alla continua ricerca della sintesi perfetta tra innovazione e realtà artigianale. ondata da Enzo Pollam nel 1978, la Pollam oggi è una s. r. l. che si avvale di collaboratori legati già da anni all’azienda, garanti di una lavorazione competente e una continua ricerca della perfezione. L’azienda ha sede a Soraga di Fassa in Trentino, zona di montagna dove da sempre si è impiegato il legno per la realizzazione di case o parti di esse. Oggi però una casa in legno non è più una semplice baita ma l’innovativa risposta alle esigenze moderne di un’abitazione che rispetti l’ambiente e offra un comfort inconfondibile a chi la vive. La Pollam realizza opere di carpenteria in legno quali case prefabbricate consegnate chiavi in mano e non, stalle, capannoni, coperture in legno lamellare o massiccio e tutto ciò che concerne la lavorazione del legno. Più volte si è trovata a contribuire alla realizzazione di edifici con certificazioni CasaClima e proprio per questo ha intrapreso e finalizzato il percorso che l’ha portata ad ottenere l’attestato di “partner CasaClima”.

F

Metodologia industriale e lavorazione artigianale Per la preparazione delle strutture portanti si avvale di macchinari all’avanguardia e ad un largo uso di sistemi computerizzati, elementi che garantiscono la precisione millimetrica delle opere, non trascurando però anche il lato tradizionale e artigianale della lavorazione del legno che va comunque considerato un prodotto vivo e naturale e quindi bello anche con le sue imperfezioni. Tutto questo è possibile

grazie alla voglia e l’impegno che questa azienda mette nel cercare di coniugare soluzioni altamente innovative e materiali all’avanguardia a tuffi nel passato andando a riproporre legname massiccio in abete o larice della Val di Fiemme con certificazione PEFC che ne garantisce qualità e provenienza, il tutto saggiamente abbinato a soluzioni estetiche moderne.

Attenti a tutto il ciclo di vita del materiale usato Nella scelta dei materiali e nell’esecuzione dei lavori, per l’azienda fassana è di grande importanza il rispetto dell’ambiente. Come spiega Richard Pollam, “Stiamo attenti a tutto il ciclo di vita del materiale usato per le nostre costruzioni. Dalla produzione, al trasporto, fino allo smaltimento finale dopo anni di uso.” “Proponiamo ai nostri clienti sempre soluzioni innovative e materiali che soddisfino in pieno le attuali esigenze di risparmio energetico e basso impatto ambientale, facilitati in parte anche dalla sensibilità sempre maggiore dei progettisti che ci supportano sempre in questo.” Da sempre Enzo Pollam e i suoi collaboratori puntano non soltanto sull’aspetto professionale del lavoro ma essendo una piccola realtà riescono anche a cogliere l’aspetto umano del committente, ponendosi nei suoi panni e cercando di risolvere ogni sua esigenza in fase di costruzione dell’opera. Solo così infatti possono essere fedeli al motto che sta alla base della loro attività: “Ogni lavoro può e deve diventare un ottimo lavoro.”

INFO Pollam Enzo Srl Strada da Molin 65 | 38030 Soraga (Tn)

POLLAM ENZO SRL Strada da Molin 65 | 38030 Soraga (Tn) 60 0462 KlimaHaus | CasaClima 03/2009 Tel. 768223 | Fax 0462 758256 pollam@tiscali.it | www.carpenteriapollam.com

Tel. 0462 768223 | Fax 0462 758256 pollam@tiscali.it | www.carpenteriapollam.com


Al centro la persona

gni anno oltre 250 case lasciano i modernissimi stabilimenti. “I nostri clienti riconoscono e apprezzano le particolari qualità e il valore di una casa Baufritz. Il segreto sta nella progettazione unitaria e nel metodo costruttivo altamente ecologico, che garantiscono un clima abitativo straordinario,” spiega la titolare Dagmar Fritz-Kramer. “Il cliente ha fiducia nella nostra tradizione, nelle soluzioni innovative e nel pregio del nostro lavoro, e nonostante l’altissima qualità del nostro lavoro artigianale, i nostri prezzi sono allettanti.” Questo è possibile grazie a sistemi intelligenti e produzione all’avanguardia. Anche grazie alle numerose soluzioni innovative e alla proverbiale “arte di costruire in legno”, l’impresa ha ottenuto riconoscimenti di altissimo livello, tra cui il premio

S E RVIZ I O- PR

Con soluzioni “su misura”, design personalizzato, altissimo comfort abitativo e un programma per la salute e contro le allergie, Baufritz è divenuta una delle aziende leader per le case in legno in Germania.

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qualità della Baviera, la medaglia ecologia della Baviera, il marchio per la salute e contro le allergie ALLÖKH, e molti altri. Naturalmente al cliente viene data massima libertà nel partecipare alla progettazione della casa dei suoi sogni. Che si tratti di una villa, di una casa di campagna o di una casa di città dal design particolare, Baufritz assicura il massimo in termini di qualità della vita, comfort abitativo e risparmio energetico.

Costruiamo case sul modello della natura, con sistemi bioarchitettonici coerenti, e utilizzando esclusivamente materiali privi di sostanze nocive. Le nostre pareti energetiche traspiranti in legno spesse 40 cm, ad esempio, sono assolutamente innovative, grazie al pannello unico nel suo genere “Xund-E” di protezione dall‘elettrosmog, e generano un clima abitativo molto equilibrato; in estate piacevolmente fresco, d‘inverno confortevolmente caldo. Il tutto con un consumo energetico estremamente basso. Con l‘utilizzo di geotermia o pannelli solari, si può inoltre ottenere uno standard CasaClima ai massimi livelli. Scoprite le innovazioni Baufritz per un abitare sano, ne rimarrete certamente persuasi. Maggiori informazioni su www.baufritz.it, Telefono +39 0473 258 871 o baufritz@meran.it

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Serie tecnica a fascicoli 1

I ponti termici S E RIE

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Risolvere la problematica dei ponti termici è di fondamentale importanza per garantire edifici efficienti, durevoli ma soprattutto confortevoli e salubri per chi vi abita. ponti termici sono porzioni localizzate dell’involucro di un edificio in cui, rispetto alle componenti edilizie circostanti, si verifica una dispersione di calore particolarmente elevata. Un ponte termico rappresenta quindi una via di fuga privilegiata per il calore. Di solito questo avviene nei punti di raccordo fra elementi costruttivi diversi o in punti dove l’isolamento termico dell’edificio è interrotto o è più debole. Fra i ponti termici che più frequentemente si possono osservare nei nostri edifici ci sono sicuramente quelli rappresentati dalla soletta in calcestruzzo dei balconi oppure dall’architrave delle fi nestre. Compito di un’edilizia di qualità come quella certificata CasaClima è risolvere il problema dei ponti termici con una progettazione ed esecuzione attenta per questo tipo di dettagli. Solo in questo modo si potranno garantire consumi energetici contenuti, lunga durata di vita all’edificio ed ambienti di vita sani e confortevoli.

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tura superficiale ma le variazioni di temperatura si distribuiscono in modo mediato. All’interno della parete si ha infatti una modifica curvilinea delle isoterme rispetto ad un andamento rettilineo di una parete priva di discontinuità. La zona di parete interessata dal ponte termico non si limita quindi ai confini dell’elemento di discontinuità (ad esempio il pilastro in calcestruzzo in una parete in laterizio) ma coinvolge anche le parti limitrofe. Si parla quindi di “zona di ponte termico”.

Fig. 1: Flusso monodimensionale

Fig. 2: Flusso monodimensionale teorico in presenza di discontinuità

Fig. 3: Flusso bidimensionale reale in presenza di discontinuità

La conseguenza della presenza di un ponte termico è sempre una concentrazione del flusso di calore: questo fenomeno fa abbassare le temperature superficiali interne nelle aree prossime al ponte termico e fa aumentare le perdite attraverso l’involucro, con conseguenti variazioni del bilancio termico. Fig. 4

Fig. 5

Cosa sono i ponti termici? I ponti termici possono essere definiti in modo più appropriato come delle parti dell’involucro termico dove si hanno delle variazioni del flusso di calore e delle variazioni di temperatura rispetto alla situazione di flusso monodimensionale in regime stazionario. L’ipotesi di flusso termico monodimensionale (flusso di calore perpendicolare alla superficie dell’elemento costruttivo) nella pratica costruttiva non sempre è verificata a causa dei seguenti fattori: • le pareti sono di dimensioni finite; • le pareti si articolano tra loro nello spazio tridimensionale per delimitare gli ambienti, formando angoli; • i diversi materiali costituenti ogni singola parete non sono posti secondo una ordinata successione di strati, ma si intersecano tra loro anche in modi complessi, dettati dalle esigenze costruttive. Nella realtà si creano quindi dei punti di discontinuità per i quali non si può più parlare di flusso di calore monodimensionale ma bidimensionale e dove non si verificano salti repentini di tempera-

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Andamento delle temperature superficiali interne in presenza di un ponte termico. La linea continua rappresenta l’andamento reale delle temperature superficiali. Nella zona di ponte termico la temperatura superficiale diminuisce.

È interessante e di immediata intuizione la descrizione grafica dell’andamento delle temperature superficiali interne come riportato in fig. 4 e successiva. L’andamento curvilineo e convergente delle isoterme crea una concentrazione nel flusso termico in corrispondenza della discontinuità. I parametri che definiscono il flusso termico e le temperature superficiali in corrispondenza di un ponte termico non possono essere calcolati attraverso l’uso delle formule che normalmente si utilizzano per il flusso monodimensionale. Le misurazioni possono essere svolte attraverso calcoli teorici oppure misurazioni sperimentali.

Le diverse tipologie di ponte termico Il ponte termico individua dunque una parte dell’involucro edilizio dove la resistenza termica,


Fig. 6

Andamento delle temperature in un ponte termico geometrico tridimensionale. Temperatura esterna -10°C, Temperatura interna 20°C.

Cos’è la trasmittanza termica lineica ψ? La trasmittanza termica lineica esprime il flusso termico disperso nelle zone singolari di ponte termico per metro di lunghezza e per una differenza di temperatura tra interno ed esterno di 1°K. Qui la termofisica ha tentato di dare una risposta matematica semplice ad un problema di misurazione fisica complesso: le dispersioni di calore in presenza di ponte termico vengono calcolate come se ci si trovasse nell’ipotesi di parete con flusso di calore monodimensionale , al quale viene poi sommata la dispersione dovuta alla situazione bidimensionale innescata dal ponte termico. Quest’ultima viene calcolata non come effettivamente è, ma immaginando che questo flusso termico sia concentrato su di una linea: per questo si parla di trasmittanza termica lineica.

Cos’è il fattore di temperatura superficiale f Rsi? ( 1)

Si tratta di un valore adimensionale che mette in relazione le diverse temperature superficiali interne di una parete alle temperature superficiali esterne per quella tipologia di ponte termico (nel caso complesso di più temperature ripartite in 3-dimensioni si usa un fattore di ponderazione).

S E RIE

altrove uniforme, cambia in modo significativo. Questo può accadere per effetto di: • una discontinuità di materiali, ossia una compenetrazione totale o parziale di materiali con conduttività termica diversa nell’involucro edilizio; • una variazione dello spessore dell’involucro, ossia una discontinuità nell’isolamento;

• una discontinuità geometrica ossia differenze tra l’area della superficie disperdente sul lato interno e quella sul lato esterno, come avviene per esempio in corrispondenza degli angoli. Nel primo caso, e se la compenetrazione interessa una superficie molto limitata, i ponti termici vengono definiti puntuali: è il caso di chiodi o staffe di ancoraggio del cappotto isolante, flange di attacco dei balconi, ecc. Quando la compenetrazione riguarda una superficie più ampia o nel caso di variazione dello spessore della costruzione si parla invece di ponti termici strutturali: è il caso dell’attacco cordolo/ pareti, del muro sottofinestra, della presenza di canne fumarie nelle pareti,ecc. Nel terzo caso i ponti termici vengono invece definiti geometrici: la dispersione varia in questo caso in rapporto alla geometria dell’angolo (a due o tre dimensioni).

Macro-effetti dei ponti termici I ponti termici, rispetto ad una qualsiasi struttura che ne è priva, producono due macro -effetti: una variazione del flusso termico (incremento del flusso) ed una modifica della temperatura interna superficiale (diminuzione repentina della temperatura rispetto alla temperatura dell’aria interna).

Fig. 7

Ponte termico causato dalla presenza del pilastro in calcestruzzo armato

Ponte termico causato dalla presenza di un cavedio tecnico

Ponte termico geometrico dovuto alla presenza di un pilastro d’angolo

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(1) SE RIE

Ponte termico in corrispondenza del solaio del balcone

Ponti termici in corrispondenza dei balconi e dei cordoli dei solai

Il primo effetto si può calcolare in modo preciso utilizzando metodi numerici agli elementi finiti od utilizzando metodi semplificati, che si basano sull’utilizzo del parametro della trasmittanza termica lineica. Il secondo effetto può essere calcolato con l’uso del fattore di temperatura superficiale, per il quale devono essere note le condizioni termo–igrometriche di contorno e le resistenze termiche superficiali, funzione dei coefficienti radiativi, convettivi e della distribuzione delle temperature nell’ambiente considerato.

un considerevole punto debole del comportamento termico di un edificio e devono essere per questo sempre eliminati. Dal punto di vista igienico-sanitario le conseguenze si possono identificare nella situazione di discomfort che viene a crearsi per gli abitanti a causa della riduzione della temperatura superficiale interna rispetto alla temperatura media operante. Ciò provoca negli abitanti una sensazione di freddo anche se la temperatura dell’aria rimane a livelli di comfort. Nel caso di raffreddamento della superficie interna si possono raggiungere inoltre valori di temperatura vicini o inferiori alla temperatura di rugiada (in inverno per 20°C e umidità relativa di 70%, 80% è circa 14°C ): questo può causare fenomeni di condensa superficiale e conseguente possibile formazione di macchie e muffe. Le conseguenze di tipo strutturale dovute alla presenza di un ponte termico sono invece legate alle repentine variazioni delle temperature all’interno dei nodi strutturali che possono provocare delle tensioni interne tali da degradare il materiale e provocarne possibili distacchi. L.D.

Conseguenze dei ponti termici Le conseguenze dovute alla presenza di ponti termici nell’involucro possono essere molteplici. Dal punto di vista energetico la presenza di ponti termici negli edifici comporta maggiori perdite di calore attraverso l’involucro. Se per un edificio poco o per nulla isolato (tipologia costruttiva tradizionale, telaio in calcestruzzo armato e muri di tamponamento in laterizio o muri monolitici in pietra),l’incidenza dei ponti termici si può valutare in un 10% delle dispersioni termiche globali, nello stesso edificio ma isolato, l’incidenza dei ponti termici non opportunamente corretti comporta delle dispersioni termiche che possono raggiungere il 20%-30% delle dispersioni termiche globali dell’involucro. I ponti termici sono dunque

Muffa in corrispondenza del raccordo serramento-soglia

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Fig. 1 - 5: Aghemo C., Azzolino C., “Il progetto dell’elemento di involucro opaco. Materiali e tecniche per l’isolamento termico, ponti termici e analisi termo igrometrica“, 1996 Torino. Fig. 6 e 7: Vieweg Handbuch Bauphysik W.M. Willems, K. Schild, S. Dinter, Vieweg Verlag 2006

Muffa in corrispondenza del pilastro d’angolo


r la mia casa pe a v o , e u n i, viean redazio progett uire un r e t i s t o s c o Gentile c i d di tico. arlare energe ssibilità p o io a p m o r la d a ho incian a a risp cio per a e, com approc una cas i d d a e à famigli r t ali nsa quali apere lle mod rale pe s u u t s i a e o n r r li e o n consig ideraoltre v do un in cons rso. In o e c t r n e e p Vi chie m r esto maggio are qu tenere affront o m ia ramo F.F. Te ti dobb elemen zione.

Gentile lettore lettore, un buon approccio per valutare i costi associati alla realizzazione di una casa di qualità, capace di garantire bassi consumi energetici, può consistere nel dimensionare l’intervento in funzione dell’investimento che si è disposti a sostenere. Questa valutazione dovrebbe prendere in considerazione anche i risparmi sui costi di gestione che l’efficienza energetica dell’abitazione può garantire. Sarà possibile così stimare un periodo di tempo, per lei accettabile, entro cui i costi sostenuti per l’efficienza energetica saranno ripagati dalla conseguente economia di gestione. In generale la progettazione di un’abitazione a basso consumo energetico non è vincolata alla scelta di sistemi costruttivi, di soluzioni formali e distributive particolari. Ricorrere però ad un’adeguata distribuzione dei diversi ambienti e soprattutto ad una forma dell’edificio tendenzialmente compatta permetterà, a parità di costi e di soluzioni tecnologiche, di aumentarne l’efficienza energetica e migliorare il comfort abitativo. La qualità energetica della sua nuova abitazione deriverà in ogni caso dalle prestazioni dell’involucro termico. A questo fine, durante la stagione invernale, è utile avere degli elementi costruttivi opachi (pareti, solai, copertura) con una bassa conducibilità termica e dei serramenti che, per geometria, tecnologia ed orientamento riducano le infiltrazioni d’aria e favoriscano l’ingresso della radiazione solare. Una buona qualità dell’involucro termico si può ottenere solo ponendo attenzione al-

la progettazione esecutiva di dettaglio, finalizzata in particolare all’eliminazione dei ponti termici. In funzione dei sistemi costruttivi adottati, poi, potrà essere rilevante anche la progettazione della tenuta all’aria. È sempre consigliabile inoltre definire preliminarmente la progettazione della tenuta all’acli qua q ed al vapore. In situazioni anche localmente critiche, con elevata umidità e bassa temperatura, c è necessario richiedere espressamente una verifica termoigrometrica per assicurarsi che non esistano t le l condizioni per accumuli interstiziali di umidità o formazione di condensa superficiale. Il controllo l in fase costruttiva è fondamentale per garantire le l prestazioni termiche progettate, evitare degradi localizzati ed estesi, e soprattutto eliminare il peril colo di formazione di muffe e condense. In situac zioni climatiche caratterizzate da inverni non rigidi z ed e estati tendenzialmente calde, è utile prendere in i considerazione anche il comportamento estivo dell’edifi cio. d Anche la protezione dal calore estivo deriverà inA nanzitutto dalle prestazioni termiche dell’involucro n edilizio. Un requisito fondamentale per le pareti e esterne, i solai e le coperture riguarda la possibilità di garantire, ognuna singolarmente, uno sfasamento termico di almeno 10 ore. Altrettanto importante è la presenza di sistemi di ombreggiamento esterni per tutte le finestre, in modo da bloccare la radiazione termica prima che questa entri nell’edificio. I sistemi di ombreggiamento potranno essere orizzontali o verticali, paralleli alla facciata oppure, dove necessario, ortogonali ad essa. Possono essere, inoltre, mobili, fissi o una combinazione di entrambi. Nel caso scelga l’utilizzo di sistemi fissi, ovviamente, questi dovranno essere opportunamente dimensionati per evitare che essi impediscano l’ingresso della radiazione solare nei mesi invernali e, in particolare, garantiscano apporti solari adeguati nei mesi primaverili ed autunnali. Può ricorrere, poi, anche ad altre strategie per il raffrescamento e accumulo del calore come la ventilazione naturale notturna, le masse termiche, la nebulizzazione, la progettazione esterna ecc, ma queste dovrebbero essere valutate e progettate con molta attenzione rispetto alle condizioni microclimatiche locali. Arch. R. Borzoni

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Consigli, domande e curiosità di voi lettori sui temi del costruire energeticamente efficiente troveranno in questa nuova rubrica una qualificata risposta.

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Naturale senza com “KlimaHaus-CasaClima” ha incontrato per questo numero un tecnico di Oris in Val Venosta. Il trentasettenne Herbert Niederfriniger ha svolto diverse professioni, ma una presenza costante ha sempre accompagnato la sua carriera: il legno. tzi”, l’uomo vissuto 5300 anni fa in Alto Adige, ci ha mostrato di possedere una conoscenza particolarmente approfondita dei materiali. Il cacciatore del Neolitico portava infatti con sé sette tipi diversi di legno. Per la realizzazione di ogni attrezzo, dalla scure, all’arco, alla gerla, egli impiegava il materiale ideale. Questo significa che lui conosceva a fondo le diverse specie legnose e le relative caratteristiche e le impiegava per le sue attività quotidiane. Negli ultimi decenni queste conoscenze comuni sui materiali naturali si sono smarrite. Con l’utilizzo del cemento, del metallo e della plastica l’atteggiamento dell’uomo moderno nei confronti del materiale legno è cambiato. Il legno, utilizzato fi n da memoria d’uomo, convince però ancora per le sue positive caratteristiche come la facile lavorabilità, l’elevata resistenza, l’aspetto gradevole ed i positivi influssi sul microclima interno.

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Esperienza sul campo per un progetto imprenditoriale nel segno della bioedilizia Herbert Niederfriniger, incontrato per questo numero da “KlimaHaus-CasaClima”, è una persona che coltiva questa antichissima conoscenza dei materiali naturali. Quando racconta del suo materiale preferito, il legno, è immediato notare il profondo rispetto che lui porta per questo materiale dalla lenta crescita. Nella sua vivace vita lavorativa egli si è già lasciato alle spalle molte tappe. Per 13 lunghi anni Niederfriniger ha lavorato come falegname, quindi come direttore di produzione in un’azienda di Oris. Dopo aver frequentato la scuola per specialisti del legno a Bressanone ha proseguito nella sua attività lavorativa come guardia forestale per diventare in breve tempo comandante della stazione di Prato allo Stelvio. Nel 2005 il coraggioso salto nel mondo imprenditoriale. “Ci vuole sicuramente anche un pò di coraggio per lasciare un lavoro sicuro e gettarsi nel

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modo dell’impresa” afferma oggi Niederfriniger guardandosi indietro. Il tecnico venostano, prima di intraprendere la sua nuova avventura come imprenditore, si trovò di fronte ad un problema: per la progettazione della sua abitazione non riusciva a trovare un sistema costruttivo che lo convincesse. Egli desiderava costruire un edificio secondo i più rigidi criteri della bioedilizia: per la sua abitazione non voleva accettare compromessi, non voleva costruire con elementi in legno tradizionali. Il proprietario semplicemente desiderava una costruzione in legno interamente costituita da materiali naturali e non trattati, senza collegamenti con colle, profili metallici, chiodi o viti. Non trovando sul mercato nessun materiale che soddisfacesse in pieno le sue esigenze si dedicò lui stesso alla produzione. Assieme ad un tecnico del legno suo amico A. Strickner nacque così il progetto Reinverbund - Soligno. “Io desideravo semplicemente combinare un buon isolamento termico con una buona capacità di accumulo e regolazione dell’umidità, temperature superficiali gradevoli, una buona acustica, un’efficacia estetica del materiale e un odore piacevole” afferma Niederfriniger. Si trattò più di una riflessione sulle antiche e collaudate tradizioni delle costruzioni in legno che dello sviluppo di un prodotto completamente nuovo anche se il risultato finale è sicuramente

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La facciata ventilata in larice

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basso: in questo modo quando assorbono umidità dall’ambiente si dilatano rendendo gli elementi estremamente stabili.”Le case in legno massiccio durano una vita e sono sicure anche in caso di sisma. In Alto Adige ci sono masi che hanno più di 200-300 anni” prosegue Niederfriniger.

Vivere nel legno

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L’edificio per la sua famiglia è stato costruito secondo le precise idee di Niederfriniger. Il legno è il materiale dominante già nella facciata che è stata realizzata in modo da poter resistere per lungo tempo alle sollecitazioni atmosferiche. All’interno dell’edificio è stato utilizzato solo legno non trattato, con finitura a vista o con intonaco d’argilla pitturato con calce. Vernici o pitture sintetiche non sono presenti in nessun locale dell’edificio bifamiliare. La maggior parte del legno utilizzato deriva da tronchi che Niederfriniger ha personalmente scelto, tagliato e trasportato a valle dai boschi circostanti. In totale sono state utilizzate sei specie diverse di legno: larice, ontano, castagno, abete rosso, cirmolo, faggio. Il legno di faggio gli è stato addirittura regalato in occasione del matrimonio: tre tronchi tagliati nella Bassa Atesina si sono così trasformati nel pavimento di casa Niederfriniger. La facciata ventilata è realizzata invece con tavole di larice lunghe 7 metri che nella parte più bassa sono tagliate con un angolo a 30°C per far defluire più facilmente l’acqua. In nessuna parte dell’edificio c’è la possibilità che l’acqua ristagni per assicurare così una lunga durata alla costruzione in legno. Dal punto di vista energetico l’edificio, con il suo involucro in legno massiccio tipo Soligno da 18 cm, l’isolamento termico in fibra di legno da 14 cm e le

finestre a triplo vetro raggiunge lo standard CasaClima B. Il riscaldamento a parete viene alimentato per 1/3 del fabbisogno invernale da un impianto solare, il resto viene coperto dall’allacciamento al teleriscaldamento alimentato a biomassa. Un’impiantistica ben studiata consente all’accumulatore d’acqua in cantina di riscaldarsi a strati a seconda della fonte energetica impiegata. La famiglia ha deciso di rinunciare sia ad una stufa a legna che alla ventilazione controllata. L’utilizzo di materiali ecologici, la presenza di un tetto verde e di un impianto solare hanno permesso all’abitazione di fregiarsi anche della certificazione CasaClima Più. Vivere il legno significa per Niederfriniger, conoscere a fondo le caratteristiche del materiale e saperle utilizzare al meglio. Ecco dunque l’attenzione affinchè il taglio sia effettuato nella giusta fase lunare o l’utilizzo per la stanza da letto del legno di cirmolo, dal benefico influsso sulla frequenza cardiaca durante il riposo notturno. Chi si intrattiene solo per un po’ di tempo con il signor Niederfriniger non può non respirare il profondo legame di questa persona con il legno, il suo contagioso entusiasmo che ci convince di aver beneficiato anche noi per un po’ dei positivi influssi di questo straordinario materiale.

Il montaggio della struttura in legno

I collettori solari installati sul tetto verde

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