Viale Tibaldi 1,
SOGGETTI COIMPRESSI espongono gli artisti: GIULIA ALLI LORENZO BARONCELLI EZIO RONCELLI a cura di: MILANO CONNECTING STUDIO
27 / 1 / 2017 - 18.30-22.00 28 / 1 / 2017 - 18.30-21.00 Casa-Studio Civico 1 Viale Tibaldi 1, 20136 Milano Citofono: Alli Roncelli Baroncelli sponsored by:
Milano Connecting Studio, l’associazione che connette gli studi d’artista, inaugura il nuovo anno aprendo le porte dello studio di tre giovanissimi fotografi Giulia Alli, Lorenzo Baroncelli, Ezio Roncelli con la mostra Viale Tibaldi 1, Soggetti co(i)mpressi. Il percorso accompagna lo spettatore nella riflessione sul sé, sul tempo e sullo spazio. Viale Tibaldi 1, Soggetti co(i)mpressi delinea due elementi presenti nella ricerca dei tre artisti: la compressione e l’impressione del tempo e dello spazio. Il concetto di compressione è evidentissimo nel lavoro di Ezio Roncelli: i suoi lavori chiedono allo spettatore di avvicinarsi e voler comprendere il processo di resa in immagine in cui vengono costretti il tempo e lo spazio, in modo insieme deciso e rispettoso, attraverso le tracce degli errori visivi (cfr. Speed of Execution, 2016). L’impressione, intesa sia come forma di esperienza conoscitiva ed emotiva, sia come segno gestuale, è l’elemento fondante del lavoro di Giulia Alli: agisce sulla memoria e sull’elemento naturale (interlocutore per lei essenziale nella ricerca di conoscenza del sé, cfr. Da qui non passeranno più nemmeno le comete, 2016), imprimendo il proprio segno sulla materialità dello scatto fotografico. L’impressione, così definita, è infine anche al centro della ricerca di Lorenzo Baroncelli; con i suoi profondi ritratti e le intimissime impronte (cfr. Identity Sign, 2015), Lorenzo trattiene tutti gli indizi rivelatori dell’identità dell’altro. Impressione è anche intesa come segno reale lasciato nell’opera. L’utilizzo dello scanner digitale, infatti, permette all’artista di riportare attraverso un calco l’intervento realizzato nella materialità dell’opera.
Giulia Alli, nasce a Legnano (classe ‘91) e scopre il fascino della fotografia attraverso la passione del padre. Approfondisce la sua inclinazione durante gli studi al Politecnico di Milano in Architettura degli Interni. Lorenzo Baroncelli, nasce a Pistoia nel 1992 e si trasferisce a Milano al seguito della sua macchina fotografica, dopo una laurea in Arti Multimediali all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ezio Roncelli (classe 1992), nasce a Bergamo e frequenta la Libera Accademia di Belle Arti L.A.B.A. a Brescia. La sua ricerca si concentra sull’uso dei media digitali. I tre si conoscono al corso di fotografia dell’Accademia di Brera, un incontro fondamentale che li porta ad influenzarsi vicendevolmente. Da quel momento il dialogo diviene costante e quotidiano e la loro abitazione diventa il loro studio. Non poteva essere che la loro casa il luogo d’incontro con Viale Tibaldi 1, Soggetti co(i)mpressi.
info e contatti: info@connectingstudio.it REDAZIONE redazione@connectingstudio.it ART DIRECTOR crotti@connectingstudio.it CURATORE carrara@connectingstudio.it
GIULIA ALLI La sua ricerca si focalizza sulla materialità della fotografia, sull’elemento naturale come recupero dell’essenza delle cose e sul viaggio come momento di crescita, attraverso il ritorno all’analogico e al richiamo di una sensorialità non limitata alla visione. Nell’ultimo anno ha iniziato a lavorare su immagini d’archivio per un recupero della memoria e un’indagine sull’identità.
Senz’ancora Poesia del Viaggio 2015 Provini di negativi bianco e nero 35 mm 13x13 cm Senz’ancora crea una rima tra testo e immagine; una sorta di poesia del viaggio. Nello stesso spazio e tempo si uniscono due esperienze di viaggio storicamente slegate tra loro attraverso la coesistenza di due linguaggi diversi. Tale convergenza crea due livelli di lettura senza creare due livelli di immagini.
EZIO RONCELLI Il suo studio si basa sull’utilizzo dei media digitali, ricercando metodi innovativi per la creazione di nuove immagini e sull’entità del tempo.
Il Giorno Dopo... 2016
inkjet print 50x70 cm
“Un tempo l’uomo si limitava a credere nella finzione, oggi invece siamo passati alla riproduzione vera e propria di mondi immaginari. [...] La situazione attuale si colloca a metà fra verità e menzogna, è un terzo stato, né vero né falso, come la credenza dei miti nell’antichità”.
Il ferro e l’acciaio delle architetture industriali si accartocciano con la leggerezza di un foglio. Il giorno è quello dopo la tempesta, un momento che esiste solo nello spazio fittizio della fotografia. Il giorno dopo è un’altra realtà. Il segno nell’acciaio parla di un momento che è stato, ma che, insieme, non è stato, perché non ne esiste una rappresentazione. Una fotografia può raccontare, come un cantastorie, vicende di mondi inventati, rendendoli reali grazie alla sua sola esistenza.
LORENZO BARONCELLI “Con il mio lavoro indago il tema dell’identità delle altre persone. Mi piace molto, quando incontro delle persone - lo faccio quotidianamente anche sull’autobus - osservarle, guardarne i particolari, i dettagli, cercare di capire chi sono veramente dagli indizi che ho a disposizione” (cfr. Interview, a cura di Milano Connecting Studio).
Identity Sign 2015
inkjet print misure variabili
Una serie di scansioni del palmo della mano rendono esplicite le impronte digitali e le imperfezioni sulle mani. Questi rappresentano tratti distintivi per andare ad indagare intimamente un’identità. Ogni foto rappresenta un ritratto.
Milano Connecting Studio è l’associazione culturale no profit che raccoglie e mette in contatto artisti di area milanese e non solo, creando una rete di studi e luoghi di produzione che vogliono mostrarsi al pubblico. E’ convinzione diffusa che l’arte contemporanea sia avvicinabile e comprensibile solo da chi ha determinate conoscenze, qualcosa di slegato dalla vita di tutti i giorni, e che quindi mostre ed eventi di artisti contemporanei siano occasioni esclusive per una nicchia di addetti ai lavori. Milano Connecting Studio si propone di colmare questa distanza avvicinando il pubblico a quella che per l’artista è la vita di tutti i giorni: il lavoro nel proprio studio. Agli occhi dei visitatori, l’artista tornerà ad essere una persona in carne ed ossa - non una strana figura atemporale – ed è proprio il ritrovare l’artista come uomo che genera lo stupore e rende possibile l’incontro. Tale stupore e tale incontro sono all’origine della connessione che cerchiamo tra produzione artistica e città. Il progetto si anima di mostre espositive, dialoghi con artisti e molto altro, all’interno di eventi di open studio.