Filter Magazine

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FILTER MAGAZINE N.1 - APRILE 2019

MOJO Il mobile Journalism

I FULMINI Come fotografarli

LE COVER L’accessorio indispensabile



F I L T E R M A G A Z I N E

Tesista: Giulia Mangoni Docente Relatore: Stefano Mosena A.a. 2017/2018



INDICE

1. MOSTRE ED EVENTI

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Landscape Smart

8-9

Mojo Festival 2019

10-11

2. FOCUS

12-13

IPPAwards 2018

14-17

Mobile Journalism

18-21

Selfie mania

22-27

Bianco e nero

28-33


3. LO SMARTPHONE

34-35

8 errori da evitare quando scatti

36-39

Il flat lay

40-45

Editing: le app

46-55

I fulmini

56-59

Le cover

60-63

Gli obiettivi

64-69

4. INTERVISTE

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Moeko Munaretto

72-77

Elonora Scisciola

78-83


5. LA GUIDA IN VIAGGIO

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6. SONDAGGI

96-95

Verticale o orizzontale

98-99

Inverno o Estate

100-101

A colori o Bianco e nero

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7. GALLERIA

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8. ETICHETTE

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MOSTRE ED EVENTI

Landscape smart Mojo festival

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MOSTRE ED EVENTI

Dipingere un paesaggio non è semplicemente riprodurre un oggetto tra i tanti della realtà visuale che ci circonda, ma è anche un modo per darle significato. Possiamo guardare un paesaggio come una parte del mondo reale, un luogo dell’identità e della memoria collettiva, uno specchio delle nostre emozioni, uno spazio di immersione sensoriale. Con Landscape si pone l’attenzione su un soggetto tradizionale come il paesaggio donandogli un’ interpretazione grazie all’arte della fotografia con smartphone. Ingresso: 6 €

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MOSTRE ED EVENTI

È l’incontro della comunità italiana del Mobile Journalism che apre le sue porte a chiunque voglia scoprire le potenzialità professionali di uno strumento che ha quotidianamente tra le mani. È un momento per aggiornarsi, imparare, dibattere, sfidarsi e guardare. Il festival ci sarà la possibilità di provare il miglior prodotto mobile realizzato in Italia e il miglior prodotto realizzato all’estero. Durante l’evento si terrà una gara estemporanea, della durata di 24 ore, allo scopo di realizzare un prodotto intorno ad un tema che verrà comunicato solo all’apertura dei lavori del festival. Ingresso gratuito.

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FOCUS

Mobile Journalism IPPAwards 2018 Selfie mania Bianco e nero



FOCUS

IPPA 2018

iphone photography AWARDS Nel 2007 viene messo in commercio, per la prima volta, il primo modello di iPhone. All’epoca il melafonino era uno degli smartphone più all’avanguardia rispetto ai suoi competitors, oltre al nuovissimo design possedeva una una fotocamera di 2 megapixel. Dal 2007 in poi, ogni anno, fotografi amatoriali e fotografi professionisti si sfidano in un concorso fotografico che premia le migliori fotografie realizzate utilizzando esclusivamente la fotocamera degli iPhone. Questo concorso è noto in tutto il mondo come iPhone Photography Awards e crea una competizione di altissimo livello. Gli iPhone Photography Awards assegnano il premio Photographer of the Year, e tanti altri premi per le prime tre foto in varie categorie.

Invia la tua foto sul sito www.ippaward.com entro il 29 maggio 2019!

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1st Place

2nd Place

3rd Place

Abstract

Animals

Architecture

Children

Floral

Landscape

Lifestile

Nature

Portrait


Usa il QR code per vedere tutte le foto! N ew s / E ve n t s

Panorama

Other

People

Sunset

Still life

T r a ve l

Trees


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mobile journalism IL GIORNALISMO MODERNO Gli smartphone hanno trasformato il modo in cui consultiamo le notizie. I giornali, infatti, non sono più gli unici strumenti per diffondere le news. Attraverso i nostri telefoni cellulari, e l’ausilio di una connessione ad internet, possiamo rimanere constantemente connessi con il mondo esterno ed avere un’ampia visione di ciò che accade in qualunque parte del pianeta. Il ruolo del giornalista 2.0 però, rispetto al suo antenato, si differenzia nel reinventare le modalità con cui raccoglie e produce le notizie. Gli esperti lo chiamano mobile journalism, meglio conosciuto come “MoJo”. Gli smartphone sono diventati i protagonisti: per informare, coinvolgere, e come già accennato, distribuire le notizie. Basta tradurre in parole le immagini ed i video raccolti per creare un’ informazione, rendendola disponibile a tutti e garantendo una maggiore interazione con il pubblico. Non è corretto definire il mobile jounalism come una forma alternativa di giornalismo, ma bensi come una vera e propria evoluzione del giornalismo tradizionale ai tempi del digitale, in cui il problema non è più solo la modalità di diffusione dei contenuti, ma la modalità della loro stessa creazione. Per i giornalisti, questa rappresenta un’opportunità incredibile. Uno smartphone è molto più piccolo e versatile di una videocamera, e permette ai più audaci di realizzare in pochi minuti e con poca attrezzatura servizi impensabili fino a pochi anni fa.

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FILTER

Definire questa disciplina è quindi difficile: la materia è giovane e fluida e la tecnologia cambia di giorno in giorno. Per farla breve si tratta di quel tipo di giornalismo, principalmente visuale, che è pensato, prodotto, post-prodotto e consegnato tramite apparecchi mobili come smartphone e tablet. Senza passare dal pc. Dopo una tale definizione il pensiero va al citizen journalism. Ecco, dopo aver definito la materia del mobile journalism (o mojo come lo chiamano gli adepti), va definita la differenza tra i contenuti che chiunque può produrre e, appunto, il mojo. Le università inglesi e americane, gli accademici di questa disciplina della professione giornalistica, ma anche tutti coloro che praticano il mojo, sanno bene che i video di citizen journalism sono i cosidetti User Generated Content, contenuti generati dagli utenti. Il giornalista, quindi, se prende in mano il proprio smartphone diventa protagonista del cambiamento della professione e si riappropria della sua funzione primaria. Quale? Quella di far diventare il mare indistinto di video, un fiume appropriato di contenuti utili a raccontare la realtà. Il giornalismo sta benissimo, perché è in mezzo alla mojo revolution. Il giornalismo scoppia di salute perché la convergenza dei media verso il lin-

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guaggio visuale risponde a una tendenza che va verso infinito. Si tratta della sempre crescente necessità di contenuti video che i miliardi di siti e i milioni di canali televisivi sulle più diverse piattaforme stanno mostrando. Qualche dato: agli inizi degli anni ’70, negli Usa, i broadcaster nazionali erano 3 con una capacità di 64 mila ore di contenuti; con l’avvento della tv via cavo e le televisioni commerciali di massa, i canali sono diventati 500 e le ore di contenuti 4,5 milioni. Con l’arrivo della fibra ottica e la fusione tv-internet in italia i canali sono diventati 2000, ma sfiorano i 2 milioni quelli locali con diffusione ovunque. Mettiamo vicino YouTube: 56 miliardi di video nel 2012, 30 miliardi di ore. Nel libro iPhone Millionaire, il cui autore Michael Rosenblum è considerato il padre del mobile journalism, si parla di alcuni dati che hanno rivoluzionato il giornalismo classico. Micheal ha aiutato migliaia di giornalisti e decine di televisioni a “mobilizzarsi”, ma prima di farlo con un telefonino, ha unificato diverse professionalità (cameraman, giornalista e montatore). La BBC ha deputato una parte della sua academy all’insegnamento del mobile journalism. L’intera organizzazione del lavoro dell’Ekstra Bladet danese è improntata sul mojo, l’Hidustan Times


FOCUS

sta creando una redazione mojo di 750 giornalisti. Al Jaazera ha più di 50 giornalisti che lavorano in mobile allenati dal guru del mojo Glen Mulcahy. La maggior parte dei reportage di guerra dei principali network mondiali è mobile journalism, la tv svizzera RSI ha mandato buona parte dei suoi giornalisti a coprire le presidenziali Usa con il solo iPhone. Il giornalismo sta benissimo, ma in Italia ben pochi lo sanno. Le redazioni di siti e televisioni cavalcano da tempo l’onda dei video e sono migliaia i videoreporter che usano

il protocollo smart. La necessità ha portato tutti a sveltire e snellire i processi produttivi dei video per cui, da Palermo a Bolzano, i giornalisti hanno già preso in mano telecamere e telefonini. Nei processi di produzione e pubblicazione di video ci sono passaggi mojo anche nelle testate italiane, ma le redazioni non vengono ancora riprogettate in senso mobile. La pratica, invece, racconta di mobile journalist costretti a non dire come producono i video per venderli alle redazioni, perché se è fatto col telefonino è sinonimo di minore qualità.

Fotografie di @joelm

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FOCUS

SELFIE MANIA

In fotografia l’autoritratto è vecchio tanto quanto l’invenzione della tecnica stessa. Affonda le sue radici nella prima metà del 1800 ed esplode dal punto di vista creativo nel XX secolo, come strumento per generare un legame diretto tra l’opera creata e l’Io. L’autore diviene protagonista e oggetto dell’atto creativo, osserva se stesso attraverso l’obiettivo e mette a nudo la propria personalità, mediante un percorso di autoconoscimento e analisi interiore. Il termine “selfie” è di origine recente, un neologismo. Consultando l’archivio della grande Rete se ne scova la prima testimonianza nel settembre 2002, con un intervento firmato da Nathan Hope su un forum di discussione australiano. Nell’occasione, l’utente si scusava per la pessima messa a fuoco dell’immagine pubblicata, spiegando che si trattava di un autoritratto. Quello più celebre, almeno a livello di condivisioni social, è invece comparso nel marzo 2014 sul profilo Twitter dell’attrice e conduttrice statunitense Ellen Degeneres: un autoscatto in compagnia di alcuni protagonisti della notte degli Oscar.

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FILTER

Secondo uno studio del Cnr, l’Italia è al secondo posto nella classifica dei Paesi in cui si fanno più autoritratti digitali per poi condividerli su Instagram, il social network dedicato alle immagini. Se si guarda però al rapporto tra selfie e numero di abitanti, ecco che il Belpaese diventa primo, superando gli Stati Uniti, nazione che detiene il primato grazie anche a una popolazione di oltre 310 milioni di persone. Che la penisola non se la cavasse male con gli autoscatti digitali lo aveva già decretato la rivista “Time”, che nel 2014 ha stilato una classifica delle città del mondo con più selfie: Milano si guadagnò un ottavo posto, dopo Tel Aviv e Manchester. Il fenomeno selfie è iniziato ufficialmente nel 2004, quando un utente di Flickr, piattaforma per la condivisione di foto, ha usato il termine per la prima volta. Ed è esploso in fretta, basti pensare che nel 2013 è stato inserito nell’Oxford Dictionary, che l’ha anche eletto “parola dell’anno”. L’italiano Zingarelli ha aggiunto il termine nell’edizione 2015. Sono soprattutto le donne a condividere i selfie, racconta Maurizio Tesconi, ricercatore all’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa. Tuttavia, le differenze tra i vari Paesi sono notevoli: in nazioni come la Turchia o gli Emirati Arabi, maschi e femmine raggiungono un sostanziale pareggio, fino ad arrivare a un ribaltamento della statistica in Siria o in Iraq, che vedono una netta prevalenza di foto maschili. Per quanto riguarda età ed etnia, non ci sono grosse sorprese: sono soprattutto i giovani bianchi,

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con età compresa tra i 18 e i 24 anni, a condividere foto sui social, mentre la percentuale si abbassa con il progredire dell’età. Ma cosa spinge tutte queste persone a postare selfie? Diversi studi di psicologia hanno provato a dare una spiegazione al fenomeno, arrivando a conclusioni anche molto differenti. Un lavoro dell’università della California, per esempio, ha addirittura trovato una correlazione con problemi psichiatrici, tra cui depressione, voyeurismo o disturbi ossessivi compulsivi. Secondo i ricercatori statunitensi, i selfie sarebbero tipici di persone insicure e narcisiste. Tesconi e colleghi sostengono che non ci sia niente di patologico nel postare foto di se stessi in Rete, dal momento che i social network sono nati per questo scopo.

Quando si postano più selfie? La domenica alle 20:00


smile


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@christianw

@amanda

@daniel

@amy

@eleonorasci

@toahef

@courtp

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FOCUS

@wahyu

@joelm

@josuee

@wahyu

@eleonorasci

@dmitriy

@chu10 @dmitriy

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bianco e nero OLD STYLE

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FOCUS

Sin dai primi scatti fotografici, la fotografia in bianco e in nero ha riscosso parecchio successo. Sono tantissimi, infatti, gli artisti ed i fotografi che, al tempo d’oggi, scelgono di realizzare serie di lavori o allestire intere mostre senza la presenza dei colori. Scattare in bianco è semplice, e così lo è diventato anche per i nostri smartphone. Le possibilità di realizzare una foto in bianco e nero sono due: si può’ impostare direttamente dalla nostra fotocamera la tonalità di colore scelta attraverso l’utilizzo di filtri o semplicemente andare a modificare la foto in post produzione. E’ possibile, infatti, optare per il Black&White anche dopo aver scattato una fotografia a colori!

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FILTER

Chi sceglie di fotografare in bianco e nero a volte lo fa anche per dei motivi ben precisi. Se lo sfondo è incasinato e la foto è mal composta, convertendo il tutto in bianco e nero dal cellulare eliminerai un’elemento di distrazione dall’immagine: i colori. Il rumore digitale dovuto agli alti ISO è meno drammatico nelle foto in bianco e nero. I temuti puntini si trasformano in una grana che, entro certi limiti, è anche piacevole e ricorda la pellicola. Il bilanciamento del bianco, che gestisce tutti i colori, può essere regolato per eliminare completamente dei dettagli. Attraverso il gioco tra gamma dinamica, contrasto e ombre si otterranno delle fotografie uniche.

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Fotografie di @faber61

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LO SMARTPHONE 8 errori da evitare quando scatti Il flat lay Editing: le app I fulmini Le cover Gli obiettivi


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errori

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da evitare quando scatti I CONSIGLI

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Pulire la fotocamera Un errore molto comune è quello di non pulire la fotocamera, specie quella posteriore del telefono. A casa, in viaggio o in ufficio, la fotocamera posteriore poggiata che spesso e volentieri su scrivanie e mobili non al massimo della pulizia. Una lente sporca o un po’ unta presenterà delle foto più scure e con leggere sfocature. È buona abitudine pulire spesso la fotocamera con un panno in microfibra.

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Comando veloce Spesso e volentieri in fotografia il tempismo è tutto. Riuscire a cogliere l’attimo fuggente fa la differenza tra una bella foto e una foto emozionante. Ogni telefono ha infatti un suo comando veloce per aprire con un solo tocco la fotocamera. Solitamente nella schermata di blocco o basta tenere premuti i tasti del volume. Queste sono tutte azioni che nelle impostazioni possiamo personalizzare a nostro piacimento.

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LO SMARTPHONE

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Impostazioni avanzate La maggior parte degli utenti quando vuole scattare una foto apre la fotocamera e scatta. Ma non sempre l’immagine scattata è perfetta. Quindi dobbiamo perdiamo un po’ di tempo ad analizzare le impostazioni avanzate della fotocamera. Sicuramente dovremo cambiare le impostazioni in base ai vari contesti dove dobbiamo scattare la foto. Ogni azione ha un nome intuitivo che richiama alle condizioni di scatto.

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Attenzione ai filtri Con l’avvento di Instagram i filtri sono stati per molti la salvezza. Una salvezza effimera però. Oltre al famoso social esistono tutta una serie di applicazioni che lavorano sulla fotocamera per applicare dei filtri durante lo scatto. Il consiglio è quello di usare filtri da app solo di post-produzione e non quelle che lavorano direttamente sul primo scatto. Un buon esempio può essere PicsArt.

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Consiglio per i selfie Solitamente la maggior parte delle persone fa degli autoscatti premendo il bottone centrale della fotocamera ma crea nelle foto la vostrafaccia è spesso accompagnate dal vostro braccio. Per dare più slancio alla vostra figura il consiglio è quello di scattare usando i tasti del volume del telefono. Un altro trucco invece è quello di inserire le cuffie e poi scattiamo usando il tasto del volume presente negli auricolari.

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La regola dei terzi


LO SMARTPHONE

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Modalità HDR Per ridare luce e qualità alle vostre foto potreste pensare di iniziare a scattare in modalità HDR. Questa tecnica non è consigliata in tutte le condizioni di luce, ma in ambienti poco luminosi può fare una grossa differenza. Alcune fotocamere presentano questa modalità di default, al contrario dei modelli più datati. Nello Store esistono però diverse applicazioni per simulare l’effetto HDR sul vostro smartphone.

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La regola dei terzi La regola dei terzi è, appunto, una regola empirica che si dovrebbe sempre seguire prima di scattare una foto. Stando a quanto dice questa regola è fondamentalmente dividere lo schermo in 9 griglie, tutte uguali. A questo punto l’oggetto o il soggetto va posizionato nel punto di intersezione tra due linee della griglia. E’ una regola molto facile da applicare ma che darà qualità e alla dinamicità alla foto.

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Attenzione al flash C’è poca luce e così uso il flash. Sbagliato. Molti di noi tendono a usare a sproposito il flash in base alle scarse condizioni di luminosità.Attenzione però, perché il flash nella maggior parte dei casi rovinerà la qualità delle vostre foto. In molti smartphone è presente un doppio flash LED, ma ancora non è abbastanza per consigliarne a prescindere l’uso. Senza considerare lo sgradevole effetto occhi rossi sui soggetti.

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flat lay #FROMABOVE Il Flay Lay è da sempre il trend più in voga sul web. Nasce su Instagram ma è diventato presto un linguaggio visivo che coinvolge media diversi, uscendo dai social per approdare su libri, riviste, pubblicità. Il FlatLay è un trend fotografico che ha cambiato il nostro modo di percepire lo spazio e gli oggetti, sdoganando la “ripresa dall’alto” che, se da una parte annulla i volumi, dall’altra permette un dettaglio narrativo impareggiabile. Tavoli, scrivanie, candidi piumoni, tappeti o semplici pavimenti: ogni superficie è adatta ad ospitarne uno, interpretando temi e mood differenti. E lasciando tantissimo spazio alla creatività dell’autore.


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L’ordine non è casuale La prima regola in assoluto è quella di comporre in modo strategico il proprio flat lay.Che si tratti di uno scatto con pochi oggetti o di uno estremamente pieno, è importante mantenere sempre un certo ordine delle cose considerando la simmetria da entrambi i lati della foto e lasciando sempre un pochino di spazio tra un oggetto e l’altro. Insomma, il primo segreto di un buon flat lay è la sua composizione, che non deve mai essere casuale, anche quando lo sembra, da imbastire su uno sfondo il più minimal possibile (meglio se bianco).

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Attenzione alla luce Come per ogni foto, se non di più, la luce è fondamentale, perché le eventuali ombre faranno anch’esse parte dello scatto. Meglio se si tratta di luce naturale, quindi prima di posizionare la vostra composizione cercate un angolo ben illuminato. Gli orari con le luci migliori in fotografia sono quelle del mattino. Evitate invece di scattare la foto con la luce di una lampada, perché potreste riprendere anche la vostra ombra o quella del cellulare, e il risultato in questo caso non sarebbe per niente allettante.

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Scegliete un tema Ogni flat lay che si rispetti si suppone racconti una storia.Scegliete un tema e poi gli oggetti da disporre sul vostro sfondo. Che si tratti di glam, moda, food, travel, o qualsiasi altra cosa, ogni elemento ha bisogno di avere (e dare) un senso allo scatto nel suo insieme. Non mettete vicini oggetti che stanno bene come i cavoli a merenda perchĂŠ altrimenti si finirebbe per perdere il potere comunicativo dello scatto.

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LO SMARTPHONE

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Dove scatto? Questo dipende da voi. Se preferite fare una foto da vicino e con pochi oggetti allora non avrete grossi problemi, se invece vi piace di piĂš uno scatto da lontano in modo da prendere bene tutta la superficie e far vedere piĂš cose, potrebbe essere necessario salire su una sedia o una piccola scala. Importante: mai fuoriuscire dal piano che state usando.Â

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editing LE APP

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LO SMARTPHONE

tagliare

esposizione

contrasto

temperatura

messa a fuoco

nitidezza

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huji cam APP DELL’ANNO

Huji Cam è un’applicazione che permette di scattare foto come le vecchie fotocamere usa e getta nel 1998, caratterizzate da colori saturi, bordi poco nitidi, la tipica grana della pellicola che sfuma le imperfezioni e la data stampata in stile retro. L’interfaccia dell’applicazione replica l’aspetto di una tipica fotocamera usa e getta di quei tempi, con il mirino in alto a sinistra che limita l’utente a delle inquadrature di fortuna e i pulsanti per il flash e lo scatto in basso a destra. In alto a destra è presente il pulsante per accedere al laboratorio fotografico dove vengono sviluppate le immagini, con le tipiche caratteristiche vintage, che possono essere scaricate nella galleria oppure condivise. Nelle impostazioni è possibile scegliere se applicare la data e personalizzarne formato e stile ed eventualmente salvare la posizione, mentre acquistando le opzioni extra la prezzo di € 0,99 potrete anche importare foto dalla galleria e salvarle nella stessa automaticamente, condividere e salvare più foto e rimuovere gli annunci.

Fotografie di @giulimang

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LO SMARTPHONE

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instagram INDISPENSABILE

Oltre ad essere una app di foto editing, Instagram è, soprattutto, un social network. Nella facciata principale, la “Home” ci sono tutte le persone da noi seguite ed ogni volta che si scatta o si vuole importare una nuova fotografia si hanno a disposizione differenti filtri da applicare. Inoltre, si ha la possibilità di modificare luminosità, constato, nitidezza e tanto altro.E’ disponibile sia per Android che per iOS.

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Fotografia di @alelololol


Fotografia di @marinagnnr


LO SMARTPHONE

vsco cam PROFESSIONALE

VSCO Cam è un’app professionale, che si basa sui principi fondamentali della fotografia. L’app è, allo stesso tempo, anche questa un social network, uno studio di editing e una foto gallery. Le modifiche ed i contenuti sono di alta qualità, è gratuita ed all’interno è possibile inoltre acquistare diversi filtri nello store. La nuova funzione dedicata ai video permette di applicare i filtri e gli effetti già citati proprio come se si lavorasse sulle foto, senza limitazioni per la durata o la risoluzione per le clip. Grazie alla tecnologia proprietaria SENS, è possibile fare editing anche di video a risoluzione 4K con elevata durata. La buona notizia riguarda, però, solo i membri del programma VSCO X, servizio in abbonamento che prevede il pagamento di 19,99€ all’anno per utilizzare alcune funzioni avanzate dell’app. E’ disponibile sia per Android che per iOS.

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photogrid OTTIMA PER COLLAGE

Oltre ad avere a disposizioni differenti filtri di colore, con Photogrid si ha la possibilità di impostare delle griglie, sia per una singola foto sia per creare dei veri e propri collage. Nella fotografia editata è possibile inoltre applicare delle cornici, testo e tantissime tipologie di emoji. Un programma di modifica delle foto che gli appassionati di fotografia devono assolutamente avere! Le caratteristiche includono anche il collage video, il collage fotografico, l’effetto della fotocamera, l’installazione, il layout, il filtro dal vivo, l’adesivo, la presentazione, la sfocatura, il mosaico, lo scrapbook, il ritocco, il pattern e molto altro ancora. Si puo’ incorniciare la foto su Instagram con formato 1:1 direttamente dall’app. E’ disponibile sia per Android che per iOS.

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enlight PER TUTTI

Una volta caricata la nostra foto su Enlight, l’uso degli strumenti (da quelli basilari a quelli più avanzati) è molto intuitivo, immediato e illustrato in mini-tutorial impossibili da non comprendere. Oltre alla modifica dei colori è possibile aggiungere una texture o altri effetti alla fotografia. Questa app ci mette a disposizione diverse caratteristiche e strumenti simili a Photoshop. Enlight è perfetta per creare immagini straordinarie su iPhone. Ha un controllo preciso e selettivo di tonalità, colori e dettagli e riesce a creare e salvare le tue impostazioni predefinite personali. E’ l’app più completa con la massima qualità di elaborazione foto, talmente funzionale e facile da usare che sarà l’ultima app che scaricherai. E’ disponibile solo per iOS ad un costo di 4,90€.

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LO SMARTPHONE

fulmini i fulmini

COME FOTOGRAFARLI

Se state pensando di scattare una foto a un fulmine è consigliabile configurare la fotocamera del vostro device manualmente. Ecco come fare. Si dice che la principale abilità che un vero fotografo deve avere sia quella di cogliere l’attimo. Momento che a volte è davvero difficile da catturare. Pensiamo a quanto sia complicato scattare una fotografia a un fulmine. Soprattutto, poi, se proviamo a farlo con un semplice smartphone. Tranquilli, alla fine non è così impossibile. È sufficiente, infatti, mettere in pratica alcuni accorgimenti. Partiamo con un punto fondamentale. Cercare di immortalare un fulmine non solo non è un gioco da ragazzi, ma è anche abbastanza pericoloso. Se avete deciso di provarci, fate attenzione. Assicuratevi di essere a debita distanza dalla tempesta e, soprattutto, mettetevi al riparo. Prese le giuste cautele, torniamo all’aspetto tecnico, cercando di capire cosa fare per scattare una buona fotografia di un fulmine con uno smartphone. La prima qualità richiesta, ovviamente, è essere bravi a riconoscere l’occasione giusta ed essere pronti a premere l’otturatore prima che sia troppo tardi. Lo stesso vale per i fuochi d’artificio!

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LO SMARTPHONE

Detto ciò, passiamo allo step più importante: configurare la fotocamera dello smartphone. Le indicazioni che seguono potranno essere applicate a qualsiasi dispositivo, indipendentemente dal produttore o dal sistema operativo. Se avete intenzione di immortalare una “saetta”, è bene modificare le impostazioni di default con largo anticipo. Cominciamo con il flash. Dovete assolutamente disattivarlo. Non serve per scattare una fotografia a un fulmine. Passiamo, poi, alla sensibilità, una caratteristica conosciuta anche come rapidità e che determina, in parole semplici, quanto luminoso sarà il fulmine nello scatto. Il consiglio in questo caso è di scegliere il valore ISO200. Il tempo di otturazione, ossia l’arco temporale in cui il sensore resta esposto alla luce, deve essere configurato a 8 secondi. Fondamentale, inoltre, mantenere lo smartphone stabile, evitando movimenti bruschi. Per quanto riguarda la messa a fuoco, deve essere manuale. Per scattare una foto di un fulmine non esiste un valore univoco per quanto riguarda il bilanciamento del bianco. Dipende dalle preferenze di ognuno. È consigliabile fare attenzione anche al timer, ossia al tempo che passa dal momento in cui si preme il pulsante della fotocamera e allo scatto. Dovrebbe essere impostato a 3 secondi. In questo modo si eviteranno le sfocature dovute al movimento. A questo punto, prima di mettervi in cerca della “tempesta perfetta”, è importante scegliere il formato in cui salvare le foto. Il migliore è il RAW, che mantiene meglio la qualità dell’immagine ed è più adatto all’editing.

Ultimo accorgimento: disabilitate suoni e vibrazioni. Perché? Pensate se proprio nel momento di premere l’otturatore, dopo ore di attese, dovesse arrivarvi un messaggio. La foto sarebbe rovinata per sempre.

Fotografie di @michibrag

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FILTER

le cover

L’ACCESSORIO INDISPENSABILE

Se avete acquistato il vostro primo smartphone, spendendo solitamente quasi tutto il vostro stipendio, è il caso che corriate ai ripari proteggendolo da urti e cadute improvvise. Una sola caduta, a volte anche banale, basta per mandare, letteralmente, in frantumi il vostro cellulare. Ed e’ proprio per ovviare a tale problema che, da qualche anno, si sta diffondendo la mania per le cover. Oltre a garantire la protezione, le cover sono un vero e proprio accessorio di moda data la vastità di modelli e colori che il mercato riesce ad offrire. Prima di acquistare la nostra cover però dobbiamo essere pronti a verificare certi aspetti: il materiale di costruzione, l’aspetto, il “feeling” al tatto, il grado di protezione, il prezzo ed il design. Ecco riportarti alcuni modelli di cover per differenti tipi di smartphone: In silicone: è la tipologia più diffusa e ce ne sono di ogni colore e fantasia. Le cover in silicone proteggono egregiamente il dispositivo da urti e cadute. Non efficaci contro i graffi sullo schermo, dato che non lo coprono. In Poliuretano Termoplastico: parenti strette di quelle in silicone, forse meno efficaci e con gli stessi limiti per quanto riguarda graffi e polvere. A portafoglio: molto sfruttata da chi più interessato a un uso pratico efficace che estetico. Realizzate per lo più in pelle a coprire interamente lo schermo, con due o tre tasche per carte o banconote. A guanto: sono delle taschine in tessuto o in pelle, il cui interno è molto morbido per cui protegge il dispositivo da cadute, briciole, polvere, acqua. Ricaricabile: è una cover protettiva, resistente e antigraffio che funziona anche da carica batterie senza cavetti fastidiosi.

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LO SMARTPHONE

in silicone

in TPU

a portafoglio

ricaricabile

a guanto

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in silicone

a guanto


in TPU

a portafoglio


Ottica aggiuntiva per smartphone


LO SMARTPHONE

obiettivi INTERCAMBIABILI

Un limite noto dello smartphone è quello di avere un obiettivo poco performante e generalmente è dotato di obiettivo paragonabile ad un 30 mm reflex (quindi un medio grandangolo) il cui svantaggio principale è quello di non essere intercambiabile. Sono state create però delle ottiche aggiuntive che possono essere piccole e compatte, facili e veloci da montare e smontare. Queste ottiche sono delle piccole lenti dalla forma circolare che vengono applicate sopra la fotocamera e consentono allo smartphone di passare inosservato durante i tuoi scatti di street photography. Possono essere compatibili con modelli di tutte le marche: da Sony a Samsung, passando per Apple. Purtroppo le lenti smartphone aggiuntive non sono obiettivi profes-

sionali, così come non sono al livello delle macchine fotografiche digitali professionali le fotocamere che si trovano sui telefoni cellulari. Si tratta di accessori per un uso amatoriale, ma questo non vuol dire che non siano dei prodotti scadenti. Con un uso adeguato si possono infatti tirare fuori scatti molto suggestivi. Con le lenti fotografiche per smartphone si possono aggiungere inoltre diversi effetti e filtri colorati. Tra le ottiche troviamo l’obiettivo macro, che funge in modo simile ad un microscopio per catturare soggetti piccolissimi come una lente d’ingrandimento. Ci sono le lenti antiriflesso, per lo zoom ottico, la grandangolare che serve appunto per il grandangolo di visione o gli obiettivi fisheye per fotografare con effetti distorti e circolari.

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FILTER

MACRO

ULTRAGRANDANGOLARE 238 °

GRANDAGOLARE 120°

FISH EYE 180°

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obiettivo macro

obiettivo fish eye


Doppia o tripla fotocamera

Gli smartphone possono possedere da una a più fotocamere. La fotocamera primaria serve per la qualità degli scatti, le restanti, invece, hanno altri ruoli. Alcune permettono l’utilizzo di funzioni aggiuntive come per esempio la modalità ritratto, altre mirano a produrre immagini che hanno un maggiore campo di profondità, una chiarezza più marcata e nel complesso una capacità di messa a fuoco più veloce, mentre altre ancora diventano un obiettivo grandangolare o una semplice lente in bianco e nero.


LO SMARTPHONE

Fotografia di @sarabart

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INTERVISTE

Moeko Munaretto Eleonora Scisciola



INTERVISTE

moeko munaretto @MMMOKY

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Fotografie F I L T E R di @mmmoky

Ciao Moeko, presentati! M: Ciao a tutti! Mi chiamo Moeko Munaretto, sono di Roma e ho ventidue anni. Alcune delle mie passioni più grandi sono la musica, suono il flauto traverso da quando ero più piccola, l’arte, la fotografia e i video. A 17 anni sono diventata vegana e per forza di cose ho cominciato a prepararmi da mangiare da sola. Traendo ispirazione online su blog e instagram, ho iniziato a scattare foto dei miei esperimenti in cucina e sviluppato una nuova passione. Piu’ scattavo e più mi rendevo conto di essere veramente appassionata all’arte culinaria e, soprattutto, alla fotografia. A lungo andare ho perfezionato l’impiattamento dei miei piatti e ho acquisito molta esperienza nella composizione degli elementi e dei colori.

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INTERVISTE

Come decori i tuoi piatti? M: La decorazione dei miei piatti non è esageratamente complicata, mi piace giocare con colori, elementi di varie consistenze e fiori eduli in occasioni speciali. Solitamente oltre a decorare il piatto in sè, posiziono nello sfondo degli alimenti caratteristici che rappresentano la ricetta o degli ottimi accostamenti.

Da quanto tempo pubblichi le tue foto? M: Come accennavo prima, ho iniziato a 17 anni, ovvero più o meno cinque anni fa. Ho iniziato su Instagram e quando ho capito di essere un punto di riferimento per diverse persone, ho deciso di aprire un mio sito internet per pubblicare i miei scatti migliori e condividere alcune ricette e segreti dei miei piatti.

Da quanto sei su instagram? M: Produzione e post-produzione avvengono entrambe sul mio iPhone, più nello specifico su Adobe Lightroom. L’applicazione mi permette di scattare in versione raw e offre una vasta gamma di strumenti per modificare i miei scatti come più preferisco. Col passare del tempo ho creato i miei preset e le colorazioni che caratterizzano il mio profilo sui social. Mantenere un’identità ed uno stesso stile è molto importante!

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INTERVISTE

eleonora scisciola @ELEONORASCI

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FILTER

Ciao Eleonora, presentati! E: Ciao Filter! Mi chiamo Eleonora Scisciola, ho 25 anni e vivo a Roma, la meravigliosa capitale. Sin da molto piccola ho amato il mondo della moda, così tanto da passare interi pomeriggi ad indossare scarpe, vestiti, borse e tantissimi altri accessori! Forse è proprio da questa grande passione che tutto il mio percorso ha preso vita.

Quando hai pubblicato la tua prima foto? E: Come la maggiorparte delle mie coetanee, all’età di 20 anni circa, avevo un semplicissimo profilo Instagram dove pubblicavo le foto dei viaggi, con il mio ragazzo o con le mie amiche e dei miei piatti preferiti. Più foto pubblicavo e più sentivo il bisogno di creare un mio stile e di mostrare i miei vestiti più belli! E’ così che ho iniziato a mettere online , ogni giorno, gli outfit che più amavo. Grazie agli hashtag, il passa parola e le mie foto, vedevo crescere sempre di più il numero dei miei seguaci.

Come realizzi i tuoi scatti? E: Con il mio iPhone 7! La fotocamera più pratica che possa esistere! Mi trovo benissimo a scattare per il mio blog con il mio stesso cellulare per trasmettere ai miei followers quella semplicità diretta della mia giornata, dei miei look e dei miei viaggi. Non nego che a volte realizzo anche dei servizi fotografici, ma la buona parte dei miei post sono realizzati con il telefono!

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Fotografia di @eleonorasci

Quanto tempo dedichi al tuo profilo? E: Per renderlo sempre attivo ed aggiornato, cerco di caricare ogni giorno una foto ed un tot di stories. E’ sicuramente il mio passatempo preferito poichĂŠ, soprattutto quando stacco da lavoro e mi ritrovo sul divano o distesa nel letto, mi rendo conto di poterci passare le ore intere. Una cosa a cui tengo molto è rispondere ai commenti ed ai messaggi che ricevo dalle ragazze ed i ragazzi che mi seguono, per me è una grandissima soddisfazione!

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LA GUIDA IN VIAGGIO


FILTER

LA GUIDA IN VIAGGIO COSA FOTOGRAFARE

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L A G U I DA I N V I AG G I O

Le foto di un viaggio sono il modo per continuare a riviverne le emozioni provate, anche una volta tornati a casa. Se è piuttosto semplice scattare una foto, non è così scontato fare quella giusta: l’immagine deve essere evocativa, riportarci in un attimo al momento in cui l’abbiamo scattata. Ecco alcuni protagonisti della vacanze che non dovreste dimenticare di fotografare, renderanno unici i vostri ricordi.

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FILTER

Fotografie di @laurapaoloemili

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L A G U I DA I N V I AG G I O

gli accessori OCCHIO AL DETTAGLIO Nel 2007 viene messo in commercio, per la prima volta, il primo modello di iPhone. All’epoca il melafonino era uno degli smartphone più all’avanguardia rispetto ai suoi competitors, oltre al nuovissimo design possedeva una una fotocamera di 2 megapixel. Dal 2007 in poi, ogni anno, fotografi amatoriali e fotografi professionisti si sfidano in un concorso fotografico che premia le migliori fotografie realizzate utilizzando esclusivamente la fotocamera degli iPhone. Questo concorso è noto in tutto il mondo come iPhone Photography Awards e crea una competizione di altissimo livello. Gli iPhone Photography Awards assegnano il premio Photographer of the Year, e tanti altri premi per le prime tre foto in varie categorie.

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FILTER

il cibo LA FOTO AL PIATTO Un piatto tipico riporterà alla vostra mente i sapori e i profumi nuovi che avete scoperto… e gustare cibi mai provati è sicuramente una delle cose più interessanti da fare quando si viaggia. Per creare un feed interessante sul web è una regola, dunque, alternare foto di paesaggi, ritratti e sicuramente del buon cibo. Oltre ad attirare l’attenzione di molti visitatori, sarà un modo interessante per consigliare indirettamente dei luoghi dove andare a mangiare in quella determinata meta. Il trucco per fotografare un piatto super invitante è, senza dubbio, mettere a fuoco il protagonista e sfocare lo sfondo o ciò che potrebbe distogliere l’attenzione al piatto. In questo modo avrete ottenuto una foto da far leccare i baffi!

Fotografie di @jcanelis

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L A G U I DA I N V I AG G I O

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FILTER

i paesaggi Fotografie di @alext43

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L A G U I DA I N V I AG G I O

il particolare CARATTERIZZA LE TUE FOTO Quando si visita una meta molto nota, si tende solitamente a scattare principalementi fotografie a posti conosciuti, monumenti famosi o ogetti scontati. Per provare a tirar fuori delle foto particolari, dovete cercare intorno a voi qualcosa che nessuno si è mai fermato ad osservare. Molte volte, l’arte di strada. come murales o architetture particolari, possono rendere le vostre foto delle vere e proprio opere d’arte. Le foto da cartolina le trovate anche su internet, concentratevi quindi sui particolari. Le insegne di locali stravaganti o le vetrine insolite possono essere una buona idea, ma anche un balcone fiorito o una facciata in rovina. Evitate immagini didascaliche e focalizzatevi su quello che ha un senso per voi!

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FILTER

le tradizioni RICORDA I MOMENTI TIPICI Durante i viaggi ci capita spesso di osservare attentamente le tradizioni e le usanze caratteristiche di una determinata nazione. Poter immortalare tali momenti, ci permette di ritornare con la mente in quel contesto e riscoprire nuovi sentimenti una volta tornati a casa. L’arte fotografica si manifesta anche scattando una semplice foto che può essere densa di significato a seconda delle nostre esperienze di vita, viaggiare significa cogliere le bellezze del mondo in maniera unica ed inimitabile. Cercate, quindi, di inserire tra le vostre fotografie di viaggio anche gli abitanti del luogo: dalla vecchietta seduta sulla panchina all’ambulante al mercato, sarà sempre piacevole rivedere i “compagni di viaggio”. Oltre agli abitanti non dimentichiamo di osservare gli abiti, come per esempio quelli giapponesi, indiani o africani, i prodotti che sono presenti in commercio, vedi i tappeti, i cesti o i vasi, e per finire la scrittura utilizzata nelle insegne o cartelloni intorno a noi.

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L A G U I DA I N V I AG G I O

Fotografie di @sydneyrae

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SONDAGGI


che ppreferisci SONDAGGI Attraverso dei questionari a doppia scelta proposti sul web, sono apparse decisive le scelte dei nostri utenti. La maggiorparte dei votanti preferisce scattare foto d’estate e soprattutto sceglie il colore anzichè il bianco e nero.


S O N DAG G I

verticale o orizzontale Quando si è in cerca della composizione perfetta, la prima scelta che ci si trova ad affrontare è l’orientamento della fotocamera: orizzontale oppure verticale? Premesso che non esiste alcuna regola ferrea per assegnare una preferenza assoluta all’uno o all’altro taglio compositivo, la soluzione con fotocamera orizzontale è di gran lunga la più utilizzata nella fotografia paesaggistica, questo perché la conformazione del nostro campo visivo ci porta a percepire il mondo “in orizzontale”. Inoltre lo sviluppo orizzontale in fotografia è convenzionalmente associata a una maggiore libertà dello sguardo di vagare all’interno dell’immagine e offre generalmente maggiori opportunità per valorizzare gli elementi compositivi. L’inquadratura verticale, viceversa, è associabile a un maggior dinamismo o all’effetto prospettico. Dà forza alle linee che si sviluppano dal basso verso l’alto ma, rispetto al taglio orizzontale, è usata con minor frequenza nelle foto paesaggistiche. Ciò nonostante, permette di ottenere scorci altrettanto stupendi.

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FILTER

INVERNO 38%

Le temperature molto fredde, con vento, pioggia e ghiaccio rendono il paesaggio particolarmente suggestivo. La neve, per esempio, riflette la luce solare in una maniera a cui non siamo abituati e rende ottime anche le foto ravvicinate a piccoli oggetti.

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S O N DAG G I

estate 62%

L’estate è probabilmente la stagione nella quale usiamo di piĂš il nostro smartphone. I motivi sono tanti: si viaggia molto, si stacca dalla vita lavorativa e le belle giornate invitano ad uscire di casa e fare passeggiate al mare, in camapagna o montagna.

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FILTER

a colori 69%

Il colore puo’ aggiungere o togliere interesse ad una fotografia. La sua presenza, in certi casi, è vitale. In molte occasioni, infatti, la bellezza di un’immagine si basa esclusivamente sul colore e sulle tonalità, calde o fredde, che vuole trasmettere.

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S O N DAG G I

bianco e nero 31%

Togliere il colore può rafforzare molto di più il senso e la comunicatività dell’immagine. Una foto a colori rischia di essere troppo realistica o proprio una copia del reale. Il bianco e nero risulta, invece, più evocativo proprio perché sottrae un dato visivo.

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GALLERIA



GALLERIA

Fotografie di @manubela 111


FILTER

Fotografie di @simomango 112




GALLERIA

Fotografie di @gr_gringo 115


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ETICHETTE


ETICHETTE

natura

viaggio

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FILTER

CIBO

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ETICHETTE

RITRATTI

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fonti https://www.wired.it/ https://www.ippawards.com/ http://espresso.repubblica.it/ https://tecnologia.libero.it/ https://mojoitalia.wordpress.com/ https://unsplash.com/ https://www.lennesimoblogdicucina.com/ https://siviaggia.it/ https://www.androidworld.it/ https://www.webnews.it/ https://www.tuttoandroid.net/

fotografIe @faber61, @giulimang @alelololol, @marinagnnr @michibrag, @sarabart @mmmoky, @eleonorasci @laurapaoloemili, @jcanelis @alext43, @sydneyrae @manubela, @simomango @gr_gringo, @daniel @amanda, @courtp @toahef, @amyhump @wahyu, @joelm @dmitriy, @josuee




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