aprile 2013
COLTI E MANGIATI
Un progetto della Camera di Commercio di Salerno, in partnership con la Coldiretti di Salerno, per far conoscere e degustare i prodotti della tradizione enogastronomica salernitana.
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COLTI E MANGIATI
VALIDITÀ DI UN’ESPERIENZA di Gaetano Califano
La partecipazione ad un progetto di cui conosci le finalità e le linee guida è pur sempre una incognita perché non hai partecipato né alla stesura né puoi leggere le recondite ed eventuali prospettive che non sono in mente Jovis ma semplicemente in mente degli organizzatori. La ricaduta invece no, perché momento dopo momento la vai tranquillamente a toccare. Un’esperienza esaltante, a percorso inoltrato quella di “Colti e Mangiati” che coniuga professionalità, garbo ed intelligenza, ingredienti dosati con rigore e certosina pazienza. I ristoratori della provincia che hanno aderito, e per quello che ne so continuano a richiedere la partecipazione, hanno avuto ed avevano occasione di poter sinteticamente testare la filosofia del chilometro zero, filosofie legate alla gastronomia che impone la scelta di servirsi di prodotti coltivati in loco e colti e preparati in un breve lasso di tempo capace di consentire a pieno le capacità nutrizionali da degustazione offerta ad uno sparuto gruppo di esperti per quanto sopra asserito è un’autentica cerimonia che suggella la bontà dell’esperienza ed il Nulla Osta perché si debba continuare nella scelta di tale solco. Luca Auletta e Donatella Caselli, della ILO, hanno proprio fatto un buon lavoro e devono continuare in tale senso per valorizzare i prodotti della nostra terra, se vogliono veicolare in essa un turismo che non sia solo legato alle bellezze naturali, artistiche ma anche alle bontà enogastronomiche quasi riconosciute e da valorizzare quanto più è possibile. Ne va della nostra economia ma anche della nostra salute come continua a
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ripetere ad ogni incontro la nutrizionista Antonella Milito che di volta in volta illustra le capacità benefiche dei prodotti consumati ma anche più i vantaggi successivi di una buona e sana alimentazione. Operazione quindi di riscatto in senso lato, quella intuita da Coldiretti Salerno che ha favorito il progetto e dal quale tanto si aspetta a leggere con attenzione gli interventi di Enzo Galdi - longa manus di un giovane intelligente presidente Vittorio Sangiorgio che fonda anche su questo progetto le aspettative del mondo rurale impegnato in una rivoluzione culturale e associativa che era tempo avvenisse. Il gioco facile o equivoco dell’uso dell’aggettivo colti che si presta alla doppia interpretazione non accentato, di erudito o raccolto, opera la quadratura del cerchio per cui alla stessa tavola siede Michelangelo Corrado e la storia nelle persone di Giovanni Pepe fine storico locale o Angelo Forino valente comunicatore che raccoglie e rende protagonisti giovani studiosi. Operazione culturale che non condanna scempi né malinconicamente evoca lontani paesaggi ma raccontando, facendo rivivere, prospetta sulla scorta delle esperienze vissute il miglior futuro possibile.
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