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Iris² per un’Europa interconnessa, resiliente e inclusiva

Iris² per un’Europa interconnessa, resiliente e inclusiva

di Manuela Proietti

Ecco il nuovo

programma flagship dell’Ue

per le telecomunicazioni sicure via satellite

Gestione delle emergenze, controllo delle risorse naturali e del territorio, monitoraggio ambientale, controllo del clima, gestione della sicurezza del trafco aereo e del trasporto marittimo e ferroviario, cartografa, agricoltura di precisione, guida autonoma: sono solo alcuni dei servizi oferti dai sistemi spaziali che, sempre più, stanno assumendo una valenza strategica, tanto per i governi quanto per la società civile.

È in questo contesto che l’Unione Europea ha scelto di dotarsi di un terzo programma fagship dopo Galileo e Copernicus, volgendo lo sguardo verso un nuovo settore che va a collocarsi a fanco della navigazione satellitare e dell’osservazione della Terra ed è altrettanto strategico: quello delle telecomunicazioni via satellite.

Le reti satellitari, complementari a quelle terrestri, possono infatti contribuire a fornire un fusso di informazioni digitali continuo. Si tratta di una capacità fondamentale in situazioni di crisi o in risposta a catastrof, quando è necessario da parte delle autorità competenti uno scambio di informazioni sicuro e senza soluzione di continuità.

A oggi, i servizi di comunicazioni satellitare nell’Ue per utilizzi governativi sono forniti da un numero esiguo di satelliti geostazionari, controllati da pochi Stati membri, che la Ue sta cercando di federare nell’ambito del programma Govsatcom.

Questa infrastruttura copre però solo l'Unione continentale e non il resto del mondo, ed è pensata prevalentemente per scopi militari, caratteristica, questa, che non la rende sempre compatibile con le applicazioni civili.

Lo sfruttamento della tecnologia satellitare per le telecomunicazioni è un tema caldo a livello globale: oltre all’Ue sono diversi i player che stanno investendo in tale capacità, come vi raccontiamo più avanti in questo numero di Spazio 2050. Non stupisce, quindi, se il 15 febbraio 2022 la Commissione europea ha presentato una proposta per migliorare la resilienza dei servizi di comunicazione dell'Ue. Si tratta di un progetto volto allo sviluppo di un'infrastruttura di connettività multi-orbitale, composta da segmenti sia spaziali che terrestri e basata su un modello di partenariato pubblico.

Si chiamerà Iris², acronimo di Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite, e ha l’ambizione di ofrire comunicazioni sicure, senza interruzioni e a banda larga su tutto il pianeta.

Il programma prevede la costruzione, il lancio e la messa in funzione di una complessa costellazione composta da un massimo di 170 satelliti, operanti in orbita bassa, media e geostazionaria. Sono inoltre previste una serie di stazioni di terra che saranno ospitate in diversi paesi dell’Unione. L'obiettivo è fornire servizi di comunicazione sicuri agli enti pubblici entro il 2025 ed avviare i servizi commerciali entro il 2027.

Il programma punta ad avere anche importanti ricadute per l‘economia e la società dei Paesi membri. Nel volere e nelle previsioni dell’Ue, lo sviluppo dell'infrastruttura di Iris² favorirà l'innovazione e l'inclusione, incoraggerà la partecipazione di nuovi investitori nel comparto spaziale, come le piccole e medie imprese e le start-up, e creerà nuove opportunità per le donne nei settori collegati allo spazio.

Il Parlamento ha insistito in particolare sulla sostenibilità delle attività connesse al programma. Ad esempio, gli imprenditori che svilupperanno l'infrastruttura dovranno ridurre le emissioni di gas serra e attuare piani per limitare i detriti spaziali.

Altro nodo cruciale sarà il sostegno alle nuove tecnologie per la cybersicurezza dell'Ue. L’EuroQci, l'infrastruttura europea per la comunicazione quantistica - di cui parleremo più approfonditamente nel prossimo articolo - costituirà, infatti, una risorsa portante di Iris². La crittografa quantistica consentirà la trasmissione e lo scambio di dati sensibili garantendo standard di sicurezza mai raggiunti prima.

Secondo il Parlamento europeo è poi fondamentale che il programma contrasti il divario digitale dell'Ue e aiuti le regioni remote e ultraperiferiche a migliorare l'accesso a Internet a banda larga.

La nuova costellazione satellitare mira inoltre ad accrescere l'autonomia strategica dell'Unione, sostenendone il vantaggio competitivo nel settore industriale e scientifco, così come la capacità di accedere allo spazio e a operarvi.

Il programma ha avuto l’approvazione defnitiva da parte dal Consiglio il 7 marzo scorso, con uno stanziamento pari a 2,4 miliardi di euro da parte dell'Ue. A guidare il progetto sarà l'Agenzia dell'Ue per il programma spaziale Euspa, con il coinvolgimento di una serie di partner tra cui gli Stati membri, l'Agenzia spaziale europea e società private.

L’Italia tramite l’Asi è coinvolta nella gestione di Iris² in accordo con la comitologia prevista per il programma spaziale della Ue, partecipando al comitato spazio Ue in confgurazione Govsatcom. Inoltre, l’Agenzia partecipa alla gestione del programma opzionale Esa Programme Related to Eu Secure Connectivity, avendo garantito la relativa sottoscrizione nel corso della Conferenza Ministeriale CM22 di novembre 2022.

A oggi, i servizi di comunicazioni satellitare nell’Ue per utilizzi governativi sono forniti da un numero esiguo di satelliti geostazionari.

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