Golf-Magazine | Dicembre 2023

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l’ e d i t o r i a l e

Oltre ogni immaginazione come tut to ebbe inizio

ra incredibile solo pensarlo, invece si è realizzato...il primo numero di Golf-Magazine è stato un successo inimmaginabile. Un numero incredibile di download digitali e riscontri importanti ci hanno dato la forza ma soprattutto la convinzione di aver fatto qualcosa di bello che ci da lo slancio per il futuro. Con il secondo numero, ci prepariamo a varcare la soglia di un regno in cui il verde lussureggiante dei campi da golf si fonde con il cielo azzurro e il suono dolce e rassicurante dello swing diventa la colonna sonora della nostra avventura. Golf-Magazine è nato dalla passione condivisa per questo sport affascinante e dalla voglia di condividere con voi il lato più avvincente, stimolante e, soprattutto emozionante del golf. Chi non ha mai provato quel brivido di eccitazione mentre la pallina vola per la prima volta in aria, o la soddisfazione indescrivibile di vedere la prima pallina rotolare lentamente verso la buca? Con GolfMagazine, intendiamo catturare e amplificare queste emozioni, portandovi a bordo di un viaggio che attraversa fairway impeccabili, bunker

affascinanti e green che sembrano opere d’arte. Ogni pagina è un invito a immergersi nel mondo del golf in maniera senza precedenti. Vi condurremo lungo percorsi leggendari, vi presenteremo i giganti del golf, e vi porteremo nei luoghi che fanno battere il cuore di ogni appassionato di questo sport. Ma non ci fermeremo qui: vogliamo coinvolgervi in profondità, offrendovi consigli esperti, suggerimenti per migliorare il vostro gioco e racconti appassionanti dalle frontiere inesplorate del mondo golfistico. Siamo consapevoli che il golf è più di uno sport; è una filosofia di vita, un modo di connettersi con la natura, con gli amici e con se stessi. Golf-Magazine sarà la vostra guida affidabile in questo viaggio, una compagna instancabile che vi accompagnerà attraverso alti e bassi, successi e sfide, offrendovi un’esperienza completa e coinvolgente. Allora, stringete saldamente le vostre mazze, perché il nostro viaggio è appena iniziato. Golf-Magazine è qui per accompagnarvi in ogni swing, in ogni putt, in ogni momento magico sul campo da golf. Siate pronti a entrare in un nuovo mondo di emozioni golfistiche. Il nostro campo vi aspetta, cari lettori: siete pronti a prendere il vostro primo tee?

Direttore Cristiano Peconi direttore@golf-magazine.it Hanno collaborato Claudia Janneth Baquero Martina Gravini Maria Antonietta Abisso Comitato Tecnico Scientifico Dr. Philipp R. Heuberer Ortopedico Alessandro Vigna Fisioterapista Raffaello Vettraino Maestro Federale Gianni Davico Fondatore di Tesi & testi Fotografo Carlo Peconi Digital Marketing Officine 07 info@officinezerosette.it Pubblicità: Golf Agency info@golfagency.it

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in questo numero

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travel

Alla Scoperta della Sicilia

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esclusivo

Filippo Celli si racconta

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salute

I consigli del medico

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federgolg

Lo Sviluppo del Golf in Italia

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tecnica

Grip, SetUp e Timing golf-magazine .it

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alla scoperta della

Sicilia La Sicilia, baciata dal sole del Mediterraneo, emerge come un’insigne destinazione di viaggio, offrendo un itinerario che coniuga con maestria l’eleganza sportiva del golf con le sofisticate delizie della cucina locale. Questa affascinante isola, nota per la sua storia millenaria e paesaggi pittoreschi, si svela ora attraverso un percorso esclusivo che unisce il prestigio dei campi da golf di alto livello alla ricchezza della tradizione gastronomica siciliana.



b en v en u ti i n u n v i ag g i o str ao r d i n a r i o at t r av e r s o l a m e r av i g l i o s a s i c i l i a , u n ’ e s p e r i e n z a s e n z a pa r i t r a l u s s o , g o l f e d e l i z i e c u l i n a r i e c h e c at t u r e r à i v o s t r i s e n s i e v i i m m e r g e r à n e l l’ e s s e n z a d i q u e s ta m a g n i f i c a i s o l a

a Sicilia, baciata dal sole del Mediterraneo, emerge come un’insigne destinazione di viaggio, offrendo un itinerario che coniuga con maestria l’eleganza sportiva del golf con le sofisticate delizie della cucina locale. Questa affascinante isola, nota per la sua storia millenaria e paesaggi pittoreschi, si svela ora attraverso un percorso esclusivo che unisce il prestigio dei campi da golf di alto livello alla ricchezza della tradizione gastronomica siciliana. Iniziamo il nostro viaggio di raffinatezza al Verdura Golf & Spa Resort a Sciacca. Il Verdura Golf si erge come una perla di eleganza e raffinatezza sulla costa siciliana, offrendo un’esperienza di golf di classe mondiale baciata dal sole del Mar Mediterraneo. Questo resort esclusivo incarna l’armoniosa fusione tra la tradizione siciliana, il lusso senza compromessi e uno scenario naturale straordinario. Il cuore pulsante del Verdura è costituito dai suoi campi da golf, una creazione magistrale firmata dal leggendario golfista Kyle Phillips. Il resort vanta ben 2 campi da 18 buche, ciascuno con caratteristiche uniche e stimolanti. La progettazione dei percorsi è stata attentamente orchestrata per sfruttare al massimo la bellezza circostante, offrendo non solo sfide tecniche ma anche panorami mozzafiato sul Mar Mediterraneo. Gli appassionati di golf, dai principianti ai giocatori più esperti, troveranno qui un paradiso per affinare le proprie abilità e godersi il gioco in un ambiente senza pari. Il servizio attento e personalizzato, unito alla qualità delle strutture e degli impianti, trasforma ogni partita in un momento di puro piacere. Dai club di alta qualità ai carrelli elettrici, ogni dettaglio è stato curato per garantire un’esperienza di gioco senza precedenti. Proseguendo il nostro viaggio, una parentesi culinaria di altissimo livello attende i viaggiatori nelle affascinanti città di Palermo, Catania e Siracusa. I ristoranti di fama internazionale presentano una selezione di piatti tipici siciliani, come la pasta alla Norma e gli arancini, accendendo i palati con sapori autentici e raffinati. Il cannolo siciliano, gioiello della pasticceria locale, completa questa esperienza gastronomica di eccellenza.

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Concludiamo il nostro viaggio multisensoriale con una degustazione di vini siciliani in rinomate cantine dell’isola. Questo momento di elevata gastronomia, abbinato a prelibatezze locali, sottolinea l’impegno della Sicilia nella produzione di vini di qualità, confermando l’isola come una destinazione di eccellenza enogastronomica. Tra queste, situata nel cuore della suggestiva Sicilia, in provincia di Ragusa, la Cantina Gulfi emerge come un’autentica gemma enologica, intrecciando sapientemente tradizione e innovazione per produrre vini di straordinaria qualità. Fondata su principi di passione, dedizione e rispetto per il territorio, questa cantina rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti del buon vino che desiderano immergersi nella ricchezza del patrimonio vinicolo siciliano. Fondata nel 1996 da Vito Catania, la cantina ha radici che affondano nel territorio vulcanico di Chiaramonte Gulfi, una delle zone vinicole più prestigiose della Sicilia. La storia della cantina è una testimonianza di dedizione alla viticoltura di qualità e alla valorizzazione delle varietà autoctone siciliane. Cantina Gulfi trova la sua casa al piede del maestoso Vulcano Etna, un ambiente unico che contribuisce in modo significativo alle caratteristiche distintive dei suoi vini. Le vigne, coltivate in armonia con la natura, beneficiano del suolo vulcanico ricco di minerali, donando ai vini una complessità e una profondità uniche. Il microclima favorevole e l’altitudine delle vigne conferiscono ai vini Gulfi una freschezza e un carattere vibrante. Oggi Cantina Gulfi si erge come un esempio di eccellenza enologica siciliana, intrecciando storia, terroir unico e un approccio artigianale alla produzione di vini di classe mondiale. L’itinerario di viaggio tra golf e cucina in Sicilia si erge come un’esperienza di raffinatezza senza pari. L’equilibrio tra percorsi di golf prestigiosi e le prelibatezze della cucina siciliana trasforma questa avventura in un’opportunità di scoperta e piacere, dove lo sport e il gusto si fondono in un connubio di autenticità e lusso. La Sicilia si conferma così, non solo come una terra di bellezza naturale e cultura, ma anche come una destinazione che sposa l’eccellenza e l’eleganza in ogni aspetto del viaggio.


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Cantina Gulfi: C.da. Patrìa 97012 Chiaramonte Gulfi (Rg) Tel. +39 0932.921654 Fax +39 0932.921728 Sede amministrativa: Via C. Battisti 78, 20862 Arcore (MB) Tel. +39 039 61341 Fax +39 039 6189542 Email: info@gulfi.it Come raggiungerci: seguire le indicazioni stradali per Azienda Agricola Gulfi, Chiaramonte Gulfi, dalla SP 7 e 8

www.gulfi.it 10

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celli r oa d t o d p wo r l d tour cristiano peconi “Qualsiasi dettaglio a questo livello fa la differenza” ci ha confidato durante l’intervista, sottolineando l’importanza di attendere il momento giusto. Il suo segreto è stato quello di averci sempre creduto, sapendo che alla fine i risultati sarebbero arrivati. In un pomeriggio di novembre, nella suggestiva club house dell’Olgiata Golf Club, il luogo dove è cresciuto professionalmente, abbiamo capito quanto sia importante vivere il golf senza ansie e con la capacità di concentrare la mente sul gioco, godendo appieno del divertimento che esso offre. Partiamo subito dal presente, da quello che è successo qualche settimane fa. Come ti senti ad aver raggiunto l’obiettivo di giocare nel DP World Tour? “È davvero fantastico! Ogni tanto mi soffermo a ripensarci...sono state settimane veramente lunghe e stressanti, però fortunatamente quando mi trovavo sul campo da golf, come mio carattere, sono stato sempre abbastanza tranquillo, magari solo fuori dal campo avevo un pò di pensieri. Però poi una volta entrato in campo, pensavo solo a giocare e a divertirmi. E così ho fatto e l’ho fatto abbastanza bene devo dire. Quindi sì, sono contentissimo di aver raggiunto questo obiettivo, che comunque è sempre stato un sogno da bambino. Ovvio che poi lo step successivo sarà il tour maggiore americano, però... step by step. Oggi, sono contentissimo di quello che ho fatto finora e quindi non vedo l’ora di iniziare questa nuova stagione” 12

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Il prossimo saranno nove gli italiani in campo, quindi un record per l’Italia. Cosa significa questo per il movimento golfistico italiano? “E’ fantastico! Sono contentissimo perché intanto sono tutti dei bravissimi ragazzi, quindi sono veramente contento di aver raggiunto anche loro, perché molti di loro stanno lì da tantissimi anni. Per me è un onore rappresentare insieme a loro i colori dell’Italia e aggiungermi a questo gruppo di ragazzi fantastici. Penso che per l’Italia, per il golf italiano, sia veramente una cosa molto positiva.” Tornando indietro, all’inizio proprio quando eri bambino, a chi devi dire grazie e chi ha creduto subito in te? “Devo dire grazie sicuramente alla mia famiglia che mi ha dato sempre la possibilità di inseguire questo mio sogno che era quello di giocare a golf. Da bambino in realtà facevo molti sport, il golf l’ho iniziato perchè mio papà giocava, quindi lo

Quando hai capito che il tuo destino era quello di diventare golfista? Quando è stato il momento in cui hai detto sì, questo è quello che voglio, diventare un giocatore. C’è stato un momento particolare? “Se devo essere sincero, sì. Io giocavo a golf e mi avevano sempre detto che ero abbastanza portato e talentuoso. Però un conto è il dirlo, un conto è dimostrarlo. Dopo due anni e mezzo, tre, mi ha chiamato Alberto Binaghi, il coach della Nazionale, attualmente il mio coach, per entrare a fare parte della squadra nazionale. Lui all’inizio aveva creduto tantissimo in me, e da quando sono entrato in Nazionale, anche parlando con lui, mi aveva detto che vedeva in me del potenziale, per questo mi aveva convocato. Da lì ho iniziato seriamente a concentrarmi sul golf, la maglia azzurra è stato il vero inizio”. Andiamo un po’ più nello specifico, adesso sul gioco. Qual è la tua strategia mentale per gestire la pressione durante un torneo importante e come affronti le situazioni difficili sul campo? “Sicuramente la chiave è il pensare meno possibile, però non è facile perchè quando la posta in gioco è molto alta è veramente difficile non pensare. Per questo, come dicevo prima, fuori dal campo sono un pò pensieroso, ma credo sia una cosa normale alla mia età, pensare di farcela oppure non farcela e se non ce la faccio, ho sempre il dubbio. Però secondo me questo, per il mio carattere è la chiave per farmi far bene, avere spesso dubbi e non essere troppo sicuro al 100%. Poi però fortunatamente quando entro sul campo da golf penso solamente a giocare, penso che sono veramente una persona fortunata, che faccio questo gioco all’aria aperta e cerco di godermi tutte le giornate con la pazienza e divertimento possibile per cercare ovviamente di giocare al meglio”.

seguivo quando giocavo con gli amici, lo vedevo che era uno sport molto divertente poi all’aria aperta e in mezzo al verde, quindi già questo era fantastico. E poi piano piano, piano piano ho iniziato a giocare, mi sono appassionato sempre di più e diciamo che ho deciso di seguire solo la strada del golf e così è stato. La mia famiglia mi ha aiutato davvero tanto a seguire questo obiettivo e questo sogno che avevo e quindi sicuramente è stato merito loro all’inizio e poi anche dei miei maestri che hanno sempre creduto in me. All’inizio mi prendevano in giro perché io ero molto scherzoso, non ero mai serio e dicevo, un giorno arriverò sul Tour e così è stato. Infatti uno dei miei primi maestri che insegna all’Olgiata, proprio ieri mi diceva, ne sono passati di anni e si sta realizzando tutto quello che mi dicevi quando eri piccolo, sono molto contento di essere stato suo allievo perché mi ha cresciuto golfisticamente molto bene e quindi il ringraziamento va anche a loro.”

Come gestisci la tua routine di allenamento per mantenerti in forma, sia fisicamente che mentalmente, che poi è quella che ti rende competitivo sul campo? “Durante il periodo off season, quindi senza gare, mi alleno 3-4 volte a settimana in palestra per cercare appunto di costruire un fisico resistente negli anni. Prevenire gli infortuni alla fine è la chiave nel golf, perché non è uno sport tanto fisico ma di resistenza fisica assolutamente sì. Si gioca per tante settimane di fila e si viaggia tantissimo quindi bisogna essere preparati, però non essendo appunto uno sport fisico, dove conta solo il fisico la forza fisica, ecco che la resistenza è molto importante. Io, ma come tutti gli altri colleghi professionisti, cerchiamo sempre di giocare massimo tre settimane di fila e poi prendere una pausa per poi riniziare, perché le gare in una stagione sono veramente tante e giocarle tutte si fa veramente fatica. Poi man mano che si sale di livello e più semplice programmare le migliori gare da fare, e quelle delle settimane dove riposarsi. È ovvio che all’inizio, come sono io adesso, c’è anche l’entusiasmo e la voglia di giocarle tutte, però devo essere bravo anche sotto questo punto di vista a gestire sia il mio fisico che le mie energie mentali per portare comunque a termine una stagione, diciamo, consistente.” Parlando di squadra appunto. Come coinvolgi il tuo team nel processo decisionale durante una partita e quanto ritieni se sia importante la collaborazione del tuo team nella gara stessa? “Ma è molto importante soprattutto a questi livelli perché comunque la preparazione e poi la gestione diventa fondamentale perché qualsiasi dettaglio a questo livello fa la differenza e quindi magari non vince solo chi è il più forte o il più

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talentuoso, ma anche chi ha saputo gestire al meglio tutta la stagione. Quindi il coinvolgimento del team, del mio coach, del mio preparatore atletico è molto importante, ma anche quello del mio manager per gestire il calendario al meglio possibile. Sapere quando caricare un po’ di più in palestra e magari quando devo fare un po’ più di mobilità è fondamentale perché ogni dettaglio a questo livello fa tantissimo”. I momenti di difficoltà che capitano spesso, sia durante un torneo, ma anche durante un periodo, come li affronti? Quali strategie adotti per mantenere la motivazione giusta e superare questa difficoltà? “I momenti difficili ci sono nei golf, come in tutti gli sport, ovviamente, ma fa parte del processo di crescita. Diciamo che io cerco sempre di rimanere il più positivo possibile e pensare sempre un passo alla volta, penso al futuro e magari non al presente. Se sto passando un momento difficile cerco di essere positivo e pensare al futuro, perchè so che i momenti migliori arriveranno e quindi penso solo a continuare a lavorare con il mio team, giorno dopo giorno, un passo alla volta, sempre con molta positività e serenità, perché come ho detto prima mi tengo molto fortunato”. Considerando tutti gli impegni che hai, che ora saranno ancora di più, come gestisci il bilanciamento tra la tua vita personale e la carriera? “Essendo molto giovane a volte non è semplice, perché comunque non è facile dire di no magari a degli amici o a delle serate. Però poi credo che ognuno ha i propri obiettivi e la propria strada, quindi penso che ci sono momenti in cui posso decidere ok, vengo a divertirmi con voi, momenti che devo sacrificarmi per la mia passione, perché nessuno mi costringe a sacrificarmi o mi ha costretto a sacrificarmi. Cerco comunque di vivere abbastanza equilibrato e fare sempre tutto quello di cui ho voglia. Trovare l’equilibrio giusto è la cosa fondamentale, perché comunque essendo giovane ci vogliono anche dei momenti di distacco, di relax, di vacanza con gli amici, questa è la chiave per diventare uno dei top player.” La lezione più importante che hai imparato fino a oggi? Come l’hai applicata? “Dal passato cerco sempre di trarre le cose positive e non quelle negative anche se in questo gioco sono più i rammarichi che le vittorie. Però appunto come ho detto cerco sempre di trarre il meglio dalle esperienze negative, cerco di tirar fuori la positività e prenderla come una lezione per aver imparato e cercare di non farlo non farlo”. C’è stato un momento della tua carriera che hai detto basta o che hai avuto paura di non farcela? “Assolutamente no perché comunque mi ritengo veramente fortunato a poter fare questo sport, so di alcuni colleghi che hanno passato questi

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periodi così, però io fortunatamente ancora non ci sono passato e spero di non passarci mai. Però ho avuto dei momenti di difficoltà, sono sincero, soprattutto quando stavo in America al college, il primo anno, il primo semestre soprattutto non è stato per niente facile perché comunque ero fuori dalla mia comfort zone, quindi casa, la famiglia, il coach, quando avevo qualsiasi problema non c’erano i miei genitori ad aiutarmi. Quindi il primo semestre lì non è stato facilissimo perché mi ritrovavo da solo, senza nessuno, senza neanche, ad essere sincero, parlare bene la lingua, l’inglese. E non stavo giocando neanche benissimo e quindi ero un po’ triste, chiamavo spesso la mia famiglia, per dirgli che volevo tornare. Però la mia famiglia mi è stata molto vicino, è grazie a loro se sono rimasto in America, mio padre mi diceva Filippo cerca di

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resistere cerca di resistere e così ho fatto e infatti non smetterò mai di ringraziarlo perché comunque è stata un’esperienza magnifica che mi ha fatto crescere tanto. Oggi posso dire che anche quella è stata una lezione, saper resistere e comunque dire no, voler andare avanti, voler arrivare, mi è servito tantissimo”. Ti faccio l’ultima domanda dell’intervista. Che consiglio ti senti di dare a un giovane ragazzo che vuole iniziare a giocare a golf? Il consiglio che posso dare è quello di fare sempre le cose del quale uno ha voglia di fare, senza costrizioni. Se uno ha il piacere di farlo con passione, di inseguire un sogno, perché la cosa più importante secondo me nella vita è seguire i propri sogni e i propri obiettivi, che è la cosa principale per avere successo. Quindi consiglio di intraprende

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questa strada perché è una strada meravigliosa, e di godersela il più possibile anche quando arrivano i momenti difficili perché sono quelli che ti danno tanta forza e ancora più voglia di diventare il migliore!” Filippo ti ringrazio per la tua disponibilità e in bocca al lupo per il tuo futuro e speriamo che i tuoi successi siano solo l’ inizio di una carriera sempre più grande. “Grazie mille, lo spero anche io, grazie a te e agli amici di Golf Magazine. Grazie”.

guarda la video-intervista completa su golf-magazne.it


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“Quello che altri trovano nella poesia o nell’arte, io lo trovo in un bel drive” Arnold Palmer

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Golf femminile

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johanna gustavsson giocatrice dell’anno 2023 Johanna Gustavsson è stata nominata giocatrice dell’anno sul Ladies European Tour, un riconoscimento che giunge proprio dalla Svezia, la sua patria. A 30 anni, Gustavsson ha conquistato il titolo dopo la sua prima vittoria al Lacoste Open de France lo scorso settembre. Nel corso del 2023, si è classificata in settima posizione nella Race to Costa del Sol, l’ordine di merito del tour femminile europeo. Il prestigioso premio è stato assegnato da parte delle proette del LET, che hanno elogiato Gustavsson come un modello sia per le giocatrici già presenti sul Tour che per coloro che aspirano a farne parte. Una nota ufficiale ha sottolineato che “l’entusiasmo della giocatrice e i suoi risultati hanno ispirato altri a iniziare a giocare e ad impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi”. Johanna Gustavsson ha iniziato la sua carriera nel LET Access Series nel 2015, conquistando successivamente la carta piena per il LET l’anno successivo. Nel corso degli anni, la sua performance è migliorata costantemente: nel 2022, ha ottenuto sei piazzamenti nei primi dieci, di cui tre secondi posti, concludendo al terzo posto nella Race to Costa

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del Sol. L’anno in corso ha seguito una stagione simile, culminata nella gioia della sua prima vittoria e nel posizionamento in bacheca di cinque top ten, incluso il secondo posto al Ladies Open. Durante la cerimonia di premiazione, Johanna Gustavsson ha espresso la sua gratitudine, dichiarando: “Voglio ringraziare le mie colleghe per questo premio, perché per me significa molto essere votata giocatrice dell’anno. Sono molto orgogliosa di essere qui con questo trofeo. Il LET è una grande famiglia di cui amo far parte. Dopo otto stagioni al Tour ho ottenuto la mia prima vittoria. A chiunque ci sia là fuori, voglio solo dire di non rinunciare ai suoi sogni, possono diventare realtà e puoi farcela”. Alexandra Armas, CEO del Ladies European Tour, ha condiviso le congratulazioni, elogiando la costanza nel gioco di Gustavsson negli ultimi due anni e sottolineando il significato di essere riconosciuti dai propri colleghi. Armas ha concluso affermando che Johanna Gustavsson ha dimostrato di essere un modello sia dentro che fuori dal campo da golf.

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player info JOHANNA GUSTAVSSON Age: 30 Nationality: SWE Turned Pro: 2012 Represents: Lannalodge Golfresort Place of birth: Orebro Height: 170 cm Exemption Status: 3: Current Season Wins Facebook: annagustavssongolfplayer Instagram: Johannagustavssongolf Credits: ladieseuropeantour.com


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IL NUOVO MODO DI LEGGERE IL GOLF

GOLF-MAGAZINE.IT, IL TUO NUOVO SITO DI INFORMAZIONE SUL GOLF Un progetto nato nel 2022, che mira a raccontare tutto ciò che avviene nel panrama italiano e mondiale, con le ultime notizie, gli aggiornamenti sui protagonisti, le interviste e i risultati in diretta.

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libri

Un campo mostruoso Recensione del libro: Bringing the Monster to Its Knees: Ben Hogan, Oakland Hills, and the 1951 U.S. Open. Prima pubblicazione: 20 agosto 2021 Autore: Ed Gruver p e rc h é l eg g e rlo : p er ch é i m pa r a r e da ch i è venuto prima di noi può essere una lezione senz a prezzo (e senz a tempo) a cura di gianni davico

Questo libro è la cronaca, assai documentata, di una tra le gare più famose nella storia del golf. Lo US Open del 1951 si tenne dal 14 al 16 giugno al South Course dell’Oakland Hills Country Club a Birmingham, in Michigan, nei pressi di Detroit (par 70). L’USGA lo rese aspramente più difficile rispetto ai campi passati, restringendo i fairway e alzando il rough – da cui il nomignolo “The Monster”. Per tale edizione il percorso fu ridisegnato da Robert Trent Jones, che modificò il disegno originale di Donald Ross (Ross era stato incarico qualche anno prima del nuovo disegno, ma morì nel 1948 lasciando solo qualche schizzo preliminare). Prima della gara Hogan disse: “Se dovessi giocare in questo campo tutte le settimane, dovrei cercarmi un nuovo lavoro”. I primi tre giri furono normali, e lasciarono Hogan a tre colpi dalla vetta. Durante il pomeriggio del sabato le cose presero però una piega differente: Hogan chiuse le prime nove in stretto par (35 colpi) e alla pari con Clayton Heafner, ma nelle seconde nove cambiò marcia. Alla 10, ritenuto il par 4 più difficile del campo, lungo 410 metri con un fairway strettissimo e il rough che arrivava alla caviglia, piazzò un drive in pista a oltre 240 metri, seguito da un ferro 2 che terminò a un metro

dall’asta (“il mio miglior colpo del torneo”, ebbe occasione di dire in seguito). Birdie. Seguirono due par, e alla 13 un altro birdie con un putt da cinque metri. Alla 14 il suo ferro 3 volò oltre il green, e la sbordata dopo il chip significò bogey. Alla 15 usò il legno 3 in luogo del driver per evitare il bunker che l’architetto aveva piazzato in bella vista sul fairway (e dove era finito al mattino), poi tirò un magnifico ferro 6 che terminò a un metro dall’asta per un altro birdie. Dopo due par alla 16 e 17, Hogan calcolò che un par gli avrebbe dato la vittoria, ma un birdie sarebbe stato il suggello perfetto. Dopo un grande drive e un magnifico ferro 6 rimanevano cinque metri tra lui e un birdie finale. Studiò con attenzione il putt, e quando fu il momento lo colpì con tutta la delicatezza necessaria. La palla entrò, per un 67 finale, e la folla impazzì di gioia. Hogan nei quattro giri (76-73-71-67) aveva progressivamente migliorato il suo score, e anche se il +7 finale non era certamente destinato al libro dei record quell’ultimo giro fu un capolavoro di disciplina, gestione del campo e della gara e di esecuzione. La moglie dell’architetto, Ione Jones, fu tra le prime persone a congratularsi col vincitore per il suo magnifico 67; al che Hogan rispose: “Signora Jones,

se suo marito dovesse giocare a golf sui campi che disegna per vivere, la vostra famiglia sarebbe in fila presso un ente assistenziale”. E alla cerimonia di premiazione disse: “Sono contento di aver messo questo campo, questo mostro, in ginocchio”. Ed Gruver, Bringing the Monster to Its Knees. Ben Hogan, Oakland Hills, and the 1951 U.S. Open, 2021, 257 pp., 43,49 euro (rilegato), 18,89 euro (Kindle). UNA CITAZIONE Un giro (pressoché) perfetto. Hogan maintained that, under the circumstances, his final round at Oakland Hills was his greatest ever. Many believe it’s the greatest in U.S. Open history and in major championships history. (Hogan sostenne che, date le circostanze, il suo giro finale a Oakland Hills è stato il suo migliore di sempre. Molti ritengono che sia il migliore nella storia dello US Open e dei major.)

Gianni Davico

Blogger, golfista, scrittore. giannidavico.it/campopratica

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Pitch&Putt Due chiacchiere con il direttore del Golf Club La Castelluccia, Maurizio De Prosperis, sul ruolo chiave del pitch&putt nell’avvicinare nuovi giocatori al golf e nel perfezionare le abilità del gioco corto a cura di martina gravini

Il Pitch & Putt rappresenta uno sport divertente, economico e accessibile a una vasta gamma di utnti di ogni età. Con poche lezioni e l’utilizzo di soli tre bastoni, è possibile entrare subito in azione sul campo. È adatto anche ai giovanissimi, i quali possono godere appieno dell’esperienza senza la necessità di una grande forza nel tiro. Con una lunghezza massima delle buche che non deve superare i 90 metri, per un totale di 1200 metri per le 18 buche del percorso, questo sport si presenta come un’ottima opzione per perfezionare le abilità di gioco in prossimità del green. Di questo ne abbiamo parlato con il Direttore del Golf La Castelluccia di Roma, Maurizio De Prosperis. Maurizio, come valuti il ruolo del Pitch & Putt nel rendere il golf più accessibile a un pubblico più ampio, inclusi giovani giocatori e principianti? “Sicuramente il pitch&putt è un buon inizio per avvicinarsi al golf sia per i giocatori giovani sia per i principianti, perché permette di avvicinarsi ad uno sport senza tantissime regole dei circoli privati che comunque mettono in soggezione qualunque persona voglia avvicinarsi, per cui è un buon modo per iniziare e divertirsi”. Hai notato un aumento dell’interesse o della partecipazione al Pitch & Putt negli ultimi anni?

SCARICA IL REGOLAMENTO IN VIGORE DEL PITCH&PUTT

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“Fortunatamente sì, negli ultimi anni, specialmente in questi ultimi due-tre anni, c’è stata sicuramente un interesse maggiore, dovuto anche un po’ per aiuto della nostra Ryder Cup che si è avvicinata in Italia e in questo anno specialmente molte persone si sono avvicinate a questo sport grazie a questo tipo di manifestazione internazionale che c’è stata. Credo che comunque sia interessante poterlo trasferire anche ai bambini piccoli, alle scuole medie e superiori, che è una cosa che sicuramente porterà successo”. Quali sono i benefici di un allenamento costante su un campo di pitc&putt quando poi si va a giocare su un campo a 18 buche? “Personalmente ho iniziato proprio un campo a nove buche e in pochissimo tempo avevo sviluppato molto bene il gioco corto. Per cui il consiglio che posso dare è che, questo tipo di disciplina ti aiuterà sicuramente per l’avvicinarsi ai campi a diciotto buche e il gioco corto, che è il settanta per cento poi del risultato finale di una partita”.


la via divertente ed accessibile al gioco del golf

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Il Campo g o lf clu b pa rco d i ro m a

Un’oasi di eleganza e passione sportiva nella Capitale nel cuore di roma , immerso in un contesto di rara bellezza , sorge il g o l f c l u b p a r c o d i r o m a , u n l u o g o c h e va o lt r e i l s e m p l i c e c a m p o d a g o l f t r a s fo r m a n d o s i i n u n ’ oa s i d i e l ega n z a e pa s s i o n e s p o r t i va

Le sue caratteristiche rendono unico questo prestigioso club, tra verdi fairway, attività sociali e un’atmosfera che cattura l’essenza del golf. “La collocazione del Club lo rende speciale” - ci ha raccontato il Presidente Pietro Gasbarra durante una piacevole intervista - “è l’unico a insistere nell’area urbana di Roma oltre a un driving range tra i più completi d’Italia e a un percorso che stimola tecnicamente e strategicamente chi lo gioca”. Fondato alla fine degli anni ‘90, il Golf Club Parco di Roma vanta una storia ricca di eventi e competizioni, diventando nel tempo un punto di riferimento per gli appassionati del golf nella regione, con un visione del futuro molto chiara: “La visione strategica è di consolidamento della compagine Abbonati, che sfiora già le mille unità e lo sviluppare i flussi di giocatori esteri ha continuato il Presidente. Si sta puntando su un target high spending dato che la frequentazione giornaliera dei nostri giocatori è elevata e dobbiamo far coesistere le due esigenze. Si sta sviluppando inoltre un progetto legato agli eventi business per massimizzare la bellezza della location e i servizi che possiamo fornire oltre a ospitare attività legate all’arte, alla letteratura e alla gastronomia gourmet”. Ma il cuore pulsante del Golf Club Parco di Roma è il suo campo da golf impeccabilmente curato. Un layout sfidante, ma accessibile a giocatori di ogni livello, offre una panoramica straordinaria della città e un respiro di aria fresca lontano dal trambusto urbano. I verdi perfettamente rasati e i bunker strategicamente posizionati sono la firma di un percorso progettato con maestria per garantire una sfida stimolante ad ogni giocatore: “Tecnicamente il percorso è di alto livello come immaginato dall’Architetto P.B. Dye ed è sempre

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una sfida continua per chi lo gioca. Le 18 buche sono inserite in un paesaggio di grande bellezza, oasi di biodiversità e che racchiude al suo interno anche dei siti archeologici come i resti del Mausoleo risalente al II-III secolo D.C. Di certo il percorso, per le caratteristiche sopra elencate, sarebbe una location perfetta per un grande evento come dimostra il fatto di aver ospitato un Open d’Italia femminile ed essere stato tra i Club considerati positivamente in fase di valutazione per la sede della Ryder 2023”. - ha sottolineato Pietro Gasbarra. Oltre all’aspetto sportivo, il Golf Club Parco di Roma si distingue per le sue iniziative sociali. Corsi di golf per giovani talenti, eventi benefici e attività sociali all’interno del club contribuiscono a creare una comunità coesa di appassionati che condividono non solo la passione per il golf, ma anche un senso di appartenenza a un luogo unico:“Siamo parte integrante del territorio e abbiamo portato avanti negli anni scorsi progetti che hanno connesso il Club con i plessi scolastici del comprensorio per sviluppare le nuove leve del golf nella migliore tradizione del Parco di Roma; - ha concluso il Presidente - progetti che sono stati confermati e rafforzati per il 2024 in continuità con gli obiettivi sopra indicati”. Il Golf Club Parco di Roma rappresenta un connubio perfetto tra tradizione, eleganza e spirito sportivo. Oltre a offrire un campo da golf di altissimo livello, il club si distingue per la sua atmosfera accogliente e le iniziative sociali che ne fanno un punto di riferimento per gli amanti del golf nella Città Eterna. Chiunque cerchi una combinazione di sfida sportiva e lusso in un contesto unico non può fare a meno di immergersi nell’esperienza offerta dal Golf Club Parco di Roma.


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Foto Credits: www.golfparcodiromait


Il Campo

© 2022 CaddieMaps

Scopriamo il campo grazie a Caddie Maps! Caddie Maps è una società di servizi per il mondo del Golf. Le Caddie Maps, le mappe con le misure dei campi, sono il core business della società. Da più di 10 anni collabora con oltre 50 campi tra i più prestigiosi d’Italia. 10 regioni, 53 campi, 1116 buche. Le Caddie Maps sono state scelte per oltre 140 gare tra Campionati Italiani, Campionati Internazionali, Tornei professionistici e Gare ufficiali della FIG.

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BUCA 7 Par 3 Hcp 10 Lungo par 3 in discesa con green stretto e lungo 49 mt., difeso da ben 4 bunkers. Decisamente una delle buche più difficili del campo.

56 19 46

+4

105 277 229 212 196

92 309 261 242 222 138 261 212 189 169

137 248 199 181 167

101

106 112

O.B.

-2

144

150

153

153

154

158

165

147 222 176 163 158

95

3 PAR 4

111 -7

0

-8

0

-8

0

-10

0

-10

MT 376

-11 BUCA 3 Par 4 Hcp 2 La buca più spettacolare del percorso. Legno 3 nella parte sinistra del fairway e ferro 7, sopra il canyon. Green in alto molto stretto richiede un preciso secondo colpo. Mai corti!

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7PAR 3

MT 203

130

144 -11

159

-13

178


g o lf clu b pa rco d i ro m a

+6

BUCA 15 Par 4 Hcp 7 Leggerissimo dog-leg destra-sinistra con fairway in discesa nella seconda parte; richiede un secondo colpo molto preciso. Buca molto spettacolare.

85

26

40

56

31

+6

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© 2022 CaddieMaps

+8

20 0 95

107 -3

-6

105 125

143 150

-12

43 150

-12

39

54

189

206

-20

-24

205 223 261

245 248 262 231

9 PAR 5

220

248

261 209 279 192

MT 504

-4

285 104

120

132

250

235

98

100

122

258 150

© 2022 CaddieMaps

288

143

-8

263

153

167 0

0

-9

200 194

192 189

153 171

215

186

-3

0

-5

206

0

BUCA 9 Par 5 Hcp 16 Lungo par 5 con Fairway su due livelli. Da evitare con il teeshot i bunkers sulla destra del fairway. Green molto stretto e lungo, difeso da ben sette bunkers.

-6

182 222

0

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PAR 4 MT 410

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sa lu t e

a Settembre 2023, data in cui l’Italia aveva l’onore di ospitare la Ryder Cup, il golf assume un’importanza ancora maggiore per la comunità nazionale e internazionale. In questo articolo, desidero spiegare in un linguaggio comprensibile perché giocare a golf può contribuire in modo significativo al benessere generale. Utilizzerò risultati tratti da studi recenti per illustrare gli effetti del golf su vari aspetti della salute. Salute Cardiovascolare: Uno dei vantaggi più convincenti del golf è il suo impatto positivo sulla salute cardiovascolare. Uno studio pubblicato sul “British Journal of Sports Medicine” (Murray et al., 2017) ha evidenziato che camminare su un campo da golf di 18 buche può coprire da 6,4 a 12,9 chilometri, equivalente a una maratona. Questo livello di attività fisica è stato associato a un miglioramento della forma cardiovascolare, a un ridotto rischio di ictus e a una diminuzione della pressione sanguigna.

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Controllo del Peso: Una partita a golf può essere un modo discreto per bruciare calorie. Uno studio pubblicato sul “Journal of Physical Activity and Health” (Mackenzie et al., 2017) ha rivelato che portare la sacca da golf mentre si percorre un campo completo può bruciare circa 1.500 calorie. Ciò rende il golf non solo uno sport, ma anche un pratico mezzo per il controllo del peso. Resistenza Muscolare e Forza: Il movimento ripetitivo del swing da golf coinvolge diversi gruppi muscolari. Uno studio pubblicato sul “Journal of Strength and Conditioning Research” (Keogh et al., 2009) ha dimostrato un significativo miglioramento delle prestazioni fisiche dei golfisti nel corso del tempo, indicando un aumento della resistenza muscolare e della forza. Equilibrio e Coordinazione: Il golf è uno sport che richiede precisione, equilibrio e coordinazione. Uno studio pubblicato sul “Journal of Aging and Physical Activity” (Park et al., 2016) ha sottolineato gli effetti positivi del golf sull’equilibrio e sulla riduzione del rischio di cadute negli adulti più anziani.

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Riduzione dello Stress: L’ambiente tranquillo e naturale dei campi da golf offre un’oasi di pace. La ricerca pubblicata sulla rivista “Psychophysiology” (Barton et al., 2016) ha dimostrato che l’esposizione a spazi verdi, come i campi da golf, può ridurre lo stress, contribuendo a un miglioramento della salute mentale. Concentrazione Mentale: Il golf è uno sport che richiede una concentrazione totale. Una ricerca pubblicata sulla rivista “Psychology of Sport and Exercise” (Vickers and Williams, 2007) suggerisce che la concentrazione mentale necessaria per il golf migliora le capacità cognitive e la capacità decisionale. Benefici per il Sistema Nervoso: Il golf ha dei benefici per il sistema nervoso e la salute mentale. Uno studio pubblicato sulla rivista “Neurology” (Verghese et al., 2016) ha rilevato che il golf, con la sua richiesta di concentrazione e coordinazione, aiuta a mantenere la funzione cognitiva e ridurre il rischio di declino cognitivo negli anziani. Questo suggerisce che il golf non solo migliora la salute


Golf e Salute: 9 ragioni per un migliore benessere I l g o l f è s p e s s o c o n s i d e r at o u n o s p o r t p e r i l t e m p o l i b e r o , m a i n I ta l i a , u n pa e s e c o n u n a l u n ga tr a d izi o n e g o lfisti ca , q u esto s p o rt h a acq u is ito u n va l o r e s p ec i a l e Dr. Philipp R. Heuberer

Dr. Philipp R. Heuberer

Orthopaedic specialist Orthopaedic specialist Medico dello sport e membro della squadra medica olimpica AustriacaMedico dello sport e membro della squadra medica olimpica IOC Sports Medical Diploma Austriaca www.heuberer.at IOC Sports Medical Diploma www.heuberer.at

fisica, ma anche la salute mentale e la funzione cerebrale. Come gia descritto nella revista Science nel 1992 da Löwel e Singer, neuroni che si accendono insieme si collegano l’uno con l’altro (“neurons that fire together, wire together”), golf ha proprio questo beneficio di poter fermare malattie neurodegenerative. Esposizione alla Luce Solare: Il tempo trascorso sui campi da golf espone i giocatori alla luce solare naturale, una fonte importante di vitamina D. Una carenza di vitamina D è stata associata a diversi problemi di salute, tra cui problemi ossei e un sistema immunitario indebolito. Uno studio pubblicato sulla rivista “Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism” (Holick et al., 2011) ha dimostrato che l’esposizione moderata al sole durante l’attività all’aperto, come il golf, può aiutare a mantenere livelli ottimali di vitamina D nel corpo, promuovendo la salute ossea e generale. Impatto Sociale ed Economico: Il golf ha un impatto significativo sull’economia e la coesione sociale in Italia. L’organizzazione della Ryder

Cup 2023 ha stimolato l’interesse per il golf nel paese, portando a un aumento del numero di nuovi giocatori e all’espansione delle strutture golfistiche. Ciò ha creato opportunità economiche e posti di lavoro legati all’industria del golf. Inoltre, il golf promuove la coesione sociale, poiché offre un’opportunità per le persone di diverse età e background di condividere esperienze e costruire relazioni. Il golf spesso si pratica in compagnia, promuovendo legami e cameratismo. Uno studio pubblicato sull’”American Journal of Lifestyle Medicine” (Kim and Miller, 2016) ha sottolineato gli effetti positivi dell’interazione sociale sulla salute mentale, specialmente tra coloro che partecipano regolarmente a attività di gruppo come il golf. Sostenibilità Ambientale: Molte strutture golfistiche in Italia stanno adottando pratiche sostenibili per preservare l’ambiente circostante. Queste iniziative includono la gestione responsabile dell’acqua, la conservazione della biodiversità e la promozione di percorsi ecologici. Il golf sta diventando sempre più consapevole dell’importanza della sostenibilità

ambientale, contribuendo così alla tutela dell’ecosistema. Longevità: La regolare attività fisica e mentale richiesta dal golf è stata associata a una maggiore longevità. Uno studio a lungo termine condotto presso l’Università di Edimburgo (Murray et al., 2020) ha esaminato migliaia di giocatori di golf e ha scoperto che coloro che avevano una partecipazione costante a questo sport avevano un tasso di mortalità significativamente inferiore rispetto a coloro che non praticavano il golf. Questa ricerca sottolinea il ruolo del golf come un’attività che può contribuire a una vita più lunga e sana. Il golf è un’attività che offre una vasta gamma di benefici per la salute fisica e mentale, promuovendo il benessere complessivo. In Italia, grazie alla Ryder Cup, il golf sta vivendo un periodo di crescita e popolarità senza precedenti, offrendo opportunità sia per coloro che desiderano partecipare attivamente sia per coloro che vogliono godere dei suoi benefici in modo più rilassato. Quindi, indipendentemente dal livello di abilità, il golf può essere un modo eccellente per migliorare la qualità della vita e contribuire alla salute a lungo termine.

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sa lu t e

Cosa odia un golfista? p r i m a d e i va r i s o c k e t, f l a p p e , ga n c i e s l i c e p ossiam o affer mar e ch e il “n O n p oter g i o c a r e ” r i m a n e c i ò c h e i l g o l f i s ta m e d i o tem e m ag g i o r m ente Dr. Alessandro Vigna

Mi occupo di riabilitazione da 15 anni interessandomi in particolare di osteopatia, posturologia e riabilitazione sportiva. Golfista e amante dello sport ho collaborato con società professionistiche e dilettantistiche e con sportivi di tutti i livelli.

scludendo le motivazioni personali di ognuno, probabilmente uno dei più frequenti e comuni ostacoli al gioco più bello e diabolico del mondo è l’assenza di INTEGRITA’ FISICA. Quante lombalgie, quante epicondiliti e quanti dolori sparsi ci tengono lontano da quel meraviglioso manto verde che ci fa tanto sognare quanto arrabbiare? Immaginiamo per un attimo di eseguire il primo colpo all’inizio di una gara importante. Arriviamo sul tee di partenza e cominciamo a visualizzare il colpo che vorremmo fare; con la pallina in una mano e nell’altra il bastone che abbiamo scelto, andiamo a posizionarci sul Tee di partenza. Da questo momento in poi (e per qualcuno anche prima) comincia la nostra Routine. Sappiamo benissimo che, senza una buona routine praticata e collaudata, soprattutto nei momenti più difficili, possiamo essere facili vittime della tensione e quindi di un colpo sbagliato. Penso che il nostro corpo si comporti allo stesso modo: se non gli offriamo una routine per star bene subirà tensioni e quindi incapperà probabilmente in 32

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frequenti infortuni. Ma come si può “costruire” una Routine per il nostro corpo? Innanzitutto visualizzando bene il Campo. Il nostro manto verde in questo caso è la quotidianità: quel frenetico tram-tram in cui vogliamo ritagliarci qualche meritato momento per giocare a Golf. Nella mia pratica lavorativa, occupandomi di riabilitazione, ho percepito nelle persone la difficoltà di trovare il tempo, o meglio, di instaurare un’abitudine finalizzata anche a piccoli esercizi quotidiani che sono la base per potersi prendere cura del proprio corpo. Quante volte, alla richiesta del nostro personal trainer o del nostro fisioterapista di eseguire quotidianamente 20/30 minuti di esercizi mirati, dopo qualche giorno abbiamo cominciato a saltare qualche esercizio, a saltare qualche sessione? Infine quei compiti sono finiti nel dimenticatoio e non abbiamo ottenuto il risultato sperato. In questo articolo spero di dare qualche spunto di riflessione per completare un passaggio intermedio, al fine di arrivare a quei famosi 20/30 minuti di esercizio quotidiano. Credo infatti che prima di lavorare sul fisico dobbiamo letteralmente, chi più chi

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meno, allenare la nostra abitudine, creare la nostra Routine del Benessere. Bisogna avere bene chiaro in mente l’obbiettivo primario: acquisire costanza in un’abitudine per consolidarla. Sono dell’avviso che la pratica costante e assidua, anche se BREVE, fornisca continue informazioni al nostro sistema e che può essere la base di partenza per successi duraturi. Essendo un giocatore ma in primis un terapista ho cercato di capire in prima persona quali fossero gli elementi che dovrebbero essere propedeutici al gioco del Golf. Perciò, tutti i giorni, la nostra pratica breve dovrebbe contenere: • Mobilità delle articolazioni • Elasticità muscolare • Respirazione • Circolazione • Mobilità dei nervi periferici • Equilibrio e propriocezione Sono consapevole che sono molti gli aspetti da tenere in considerazione e vorrei a proposito fornire dei consigli per riuscire senza particolari sforzi a non tralasciare nulla. Basiamoci sulle teorie antichissime delle Mnemotecniche, in particolare sulle cosiddette “parole


velcro”. Le parole velcro sono parole o concetti in successione che per noi sono facili da ricordare a cui associamo per ognuna qualcosa o qualche gesto che vogliamo ricordare. Ad esempio quando vogliamo ricordarci l’attrezzatura per una gara possiamo abbinare ogni oggetto di cui abbiamo bisogno ad una lettera dell’alfabeto, in modo da fare una check-list sequenziale per non dimenticarci nulla. Quindi mentalmente ci ripeteremo: a) b) c) d) e) f)

Acqua Ombrello Marchino Alza pitch Strumenti di misurazione Frutta secca

E cosi via...quello che consiglio è inserire piccoli esercizi della durata di massimo 5 minuti associandoli NON a delle parole ma a delle “situazioni velcro” che si verificano ripetutamente durante la nostra vita quotidiana. Andiamo a scoprire degli esempi che non sono da considerarsi un vademecum assoluto ma che possono offrire degli spunti che assumono ancora più importanza se associati al consulto di un professionista

del campo, soprattutto se il nostro punto di partenza è una situazione di dolore o problematicità fisiche. Un altro fattore molto importante è modulare i vari esercizi cercando di plasmarli al tipo di lavoro che ognuno svolge, in modo da trovare la Routine più consona per noi. Mobilità delle articolazioni ed elasticità muscolare: Le nostre articolazioni sono dei fulcri e in particolare le articolazioni vertebrali nel gioco del golf assumono un’importanza capitale. Basti pensare che durante lo swing ruotiamo su un asse formato proprio dalla nostra colonna. A sua volta la nostra colonna possiede dei “punti di snodo” chiamati cerniere. Esiste la cerniera cervicodorsale e la cerniera dorso-lombare è sono i passaggi chiave per avere una buona mobilità. Non dobbiamo dimenticare però che senza il buon funzionamento dei “tiranti” e del motore di queste articolazioni, ovvero i legamenti e i muscoli, il nostro corpo non avrebbe la mobilità e soprattutto l’elasticità che permette di compiere uno swing fluido e preciso. Nella mia giornata ad esempio inserisco il lavoro sulla mobilità appena mi sveglio e

appena prima di andare a dormire. Appena apro gli occhi mi occupo delle cerniere compiendo dei movimenti controllati da supino e da seduto per un totale di massimo 1 o 2 minuti. Lo ritengo un ottimo modo per risvegliare il mio corpo e prepararlo per la giornata. L’elasticità tissutale invece la miglioro appena prima di dormire, eseguendo esercizi di allungamento statico della durata al massimo di 1 minuto per esercizio, magari aggiungendo qualche posizione se quel giorno ho giocato a golf. Respirazione: La respirazione è un fattore determinante non solo nel golf. Basti pensare che le strutture di cui abbiamo parlato in precedenza vengono alimentate dall’ossigeno e nel momento in cui la nostra respirazione funziona a metà il nostro apporto energetico, soprattutto per quanto riguarda la muscolatura, viene meno. Senza contare l’enorme effetto benefico che una profonda respirazione può avere sul rilassamento e sulla distensione generale, che sono la base per un buono swing. Per la respirazione bisognerebbe scegliere una particolare attività che svolgiamo un certo numero di

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volte durante il giorno e associarla a tre belle respirazioni profonde, cercando di espandere il più possibile la cassa toracica e buttare fuori tutta l’aria inalata. Oltre a nutrire i nostri muscoli e rilassarci stiamo buttando fuori tossine sotto forma di anidride carbonica. Io ad esempio, che effettuo molti spostamenti in macchina per il mio lavoro, compio tre belle respirazioni ogni volta che giro la chiave dell’accensione e ogni volta che la rigiro per spegnere l’automobile. In questo modo mi assicuro almeno dalle 15 alle 20 respirazioni ben eseguite durante tutto l’arco della giornata. Circolazione: In precedenza abbiamo sottolineato l’importanza dell’ossigeno per i muscoli e l’intero organismo. Ma come arriva l’ossigeno che noi inspiriamo dove serve? Ovviamente attraverso la circolazione sanguigna. Di per sé il golf è uno sport che, facendoci camminare molto, stimola la circolazione (a meno che non prendiamo il Cart). Il più grande nemico della circolazione è l’immobilità. Quindi per migliorare la nostra circolazione basteranno alcuni accorgimenti e non mantenere a lungo la stessa posizione. Ad esempio cercare di camminare il più possibile (magari possiamo trovare un motivo per non arrabbiarci nel caso in cui parcheggiamo lontani dal posto di lavoro). Per chi invece è costretto davanti ad una scrivania per la maggior parte del suo tempo consiglio la leggera stimolazione della pianta del piede (magari con una pallina da golf) alternata a, per quanto ci è possibile, micro pause per bere un bicchiere d’acqua in modo da unire in un solo gesto due fattori utilissimi alla nostra circolazione. Mobilità dei nervi periferici: Possiamo paragonare i nervi all’impianto 34

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elettrico del nostro corpo. Per quanto ancora oggi molti lo pensano vorrei sfatare il mito millenario secondo cui “i nervi si accavallano”. Cosa che ancora meno persone sanno, soprattutto tra i non addetti ai lavori, è che i nervi hanno una minima capacità di scorrimento ma soprattutto vi è un notevole scorrimento tra le guaine che lo ricoprono. Questo scorrimento è di fondamentale importanza soprattutto per la circolazione degli stessi. Ebbene sì, esistono i cosiddetti vasa nervorum ossia i vasi sanguigni dei nervi che apportano tutto il nutrimento di cui necessitano. Lo scorrimento delle guaine quindi aumenta la circolazione e ciò produce un effetto benefico sul reclutamento muscolare e su tutto il sistema. Tra tutti gli esercizi questa tipologia è quella che maggiormente consiglio di concordare con un professionista in modo che possiate eseguire solo movimenti che non vanno a peggiorare eventuali problemi preesistenti. Ricordate bene che, se a monte il nervo è “bloccato”, lo scorrimento dello stesso in alcuni casi può causare più dolore quindi affidatevi alle mani di un professionista che potrà consigliarvi al meglio. Personalmente lo ritengo in ogni caso uno strumento fondamentale nella nostra Routine e svolgo questo tipo di esercizi ogni volta che ricevo una telefonata: durante tutta la conversazione eseguo molto lentamente questi movimenti alternando lo scorrimento dei nervi periferici degli arti superiori a quello degli arti inferiori. Vedrete che anche le telefonate più inutili assumeranno così una valenza benefica. Equilibrio e propriocezione: Molti definiscono lo swing del golf un movimento “non naturale”. Assumendo questa definizione per vera allora cosa ci tiene saldi a terra durante questo

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movimento innaturale? Il nostro equilibrio e la nostra propriocezione. Molti confondono le due parole ma proviamo a fare chiarezza: possiamo semplificare dicendo che la propriocezione è la percezione del nostro corpo nello spazio senza l’ausilio della vista mentre l’equilibrio è l’insieme degli aggiustamenti inconsci che ognuno di noi compie per contrastare la forza di gravità e non cadere durante l’esecuzione di un gesto. Se volessimo essere ancora più semplicistici potremmo dire che l’equilibrio è un costante lavoro di aggiustamenti del nostro corpo per non cadere mentre la propriocezione è la percezione che abbiamo per svolgere inconsciamente questi aggiustamenti. Per quanto siano due concetti diversi, il loro allenamento spesso collima e va a braccetto. Personalmente consiglio di cominciare da esercizi più facili aumentando la difficoltà gradualmente. Io ad esempio ho iniziato mantenendo la posizione monopodalica (in equilibrio su un piede) per almeno 10 secondi. Cambiando spesso piede possiamo aggiungere alcune variabili come ad esempio chiudendo gli occhi oppure tappandoci le orecchie (consiglio vivamente di non farlo insieme a meno che non ci siano situazioni in sicurezza per un’eventuale caduta). Possiamo anche integrare il semplice stare in equilibrio all’esecuzione di un gesto legato al golf. Io ad esempio alleno il mio equilibrio e la mia propriocezione quando prendo un ascensore, il che capita spesso nella mia giornata. Se fate lo stesso vi consiglio di accertarvi di essere da soli; l’immagine di qualcuno che oscilla su un piede solo ad occhi chiusi in un ascensore in cui sto entrando senza dubbio a me strapperà un sorriso ma probabilmente la maggior parte delle persone non vorrà più salire.


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f ed er g o l f_ l e i n izi at i v e

Il Golf scende in strada. “Golf in Piazza” celebra lo swing nel cuore della città eterna opo il successo trionfante della Ryder Cup, la città di Roma ha riacceso nuovamente la passione per il golf con l’evento “Golf in Piazza”. Questa occasione ha segnato la conclusione del coinvolgente percorso della “Road to Rome 2023”. Prendendo il centro della scena lungo Viale delle Magnolie, nel cuore di Villa Borghese, l’evento si è dispiegato attraverso le meticolose disposizioni orchestrate dalla Federazione Italiana Golf. Un totale di 13 installazioni strategicamente posizionate ha offerto ai partecipanti un’opportunità unica per mettersi alla prova all’interno di un mini-villaggio per chiunque volesse avvicinarsi al golf nel territorio del Lazio. Famiglie, numerosi bambini e numerosi turisti si sono cimentati in questo contesto, seguendo l’entusiasmo scaturito dai

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d o p o l a r y d e r c u p, l’ e v e n t o d i V i l l a bo rgh ese ha san cito il su ccesso d e l l a “ r o a d t o r o m e 2 0 2 3 ” e l’a s c e s a d e l g o l f n e l pa n o r a m a s p o r t i v o e turistico di roma colpi sensazionali dei migliori giocatori che avevamo ammirato due mesi fa presso il Marco Simone Golf & Country Club durante la 44esima edizione dell’epica sfida Europa-USA. Dopo il successo record della Ryder Cup, che ha registrato un totale di 271.000 spettatori in sei giorni, di cui solo tre dedicati alla competizione effettiva, Roma, continua ad abbracciare il golf. Ciò conferma l’interesse crescente per uno sport che si sta diffondendo in modo trasversale su tutto il territorio, agendo come catalizzatore per il turismo. L’evento, presieduto da Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023 e Marta Maestroni, Segretario Generale FIG, ha visto lo

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sport e l’intrattenimento fondersi al ritmo della musica. Questa fusione armoniosa ha accompagnato i sorrisi dei giovani golfisti entusiasti di aver vissuto la magia del loro primo swing. A rappresentare i circoli del Lazio c’erano il Parco di Roma Golf Club e l’Archi di Claudio Golf Club, con il Presidente Riccardo Luciano tra i presenti. L’evento non ha solo celebrato la gioia del golf, ma ha anche sottolineato l’influenza pervasiva dello sport, manifestandosi nella sua capacità di unire diverse fasce demografiche e contribuire in modo significativo al panorama turistico. Mentre Roma rimane un punto focale di attenzione globale, eventi come “Golf in Piazza” dimostrano l’impegno della città nel promuovere una cultura sportiva vivace e inclusiva.


Foto Credits: Roberto Borgo

Il Successo della Ryder Cup e lo Sviluppo del Golf in Italia: Il Presidente Chimenti parte con il “Giro d’Italia del Golf” Torino è stata il palcoscenico della nel secondo seconda tappa del “Giro d’Italia del in contro a Torin o, Presidente della Federazione Italiana Golf, Franco Chimenti, un appuntamento il presid ente tra Federazione e Circoli di Golf per fr an co chimenti confrontarsi con le diverse realtà conferma il golfistiche del Paese. La prima tappa è stata a Bologna in occasione della successo d ell a presentazione degli Open d’Italia 2024 ryd er cup e e 2025. L’incontro tra il Presidente e i Circoli golfistici delle regioni Piemonte, sot toline a l’Imp ortanz a d ello Liguria e Valle d’Aosta, ha visto la partecipazione di importanti figure, svilupp o d el golf tra i ministri, Antonio Tajani, Daniela Santanchè e Andrea Abodi e ospiti illustri at tr averso l a come Edoardo Molinari, e altri rilevanti coll abor a zione esponenti del mondo sportivo. Durante regionale l’evento, si è discusso della necessità di

lasciare un’eredità significativa in termini sportivi e turistici attraverso grandi eventi come la Ryder Cup. Edoardo Molinari, Vicecapitano del Team Europe alla Ryder Cup 2023, ha condiviso un messaggio, dimostrando il supporto continuo per lo sviluppo del golf in Italia. Franco Chimenti ha ribadito l’obiettivo di rendere il golf uno sport sempre più popolare, e ha sottolineato l’importanza di coinvolgere sempre più i circoli golfistici per affrontare le sfide e fissare nuovi obiettivi ringraziando i fratelli Molinari per le emozioni straordinarie vissute durante la Ryder Cup. Dopo l’incontro in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, il prossimo appuntamento è previsto in Lombardia a dicembre a Milano.

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Italgolf da record: nel 2024 nove gli azzurri sul DP World Tour I l p r o s s i m o a n n o , p e r l a p r i m a v o lta d a l l a n a s c i ta ( n e l 1 9 7 2 ) d e l c i r c u i t o , s a r a n n o 9 g l i a z z u r r i c o n “ c a r ta” p i e n a s u l p i ù i m p o r ta n t e t o u r e u r o p e o m a s c h i l e

L’Italia si prepara a segnare un capitolo senza precedenti nella sua storia golfistica con ben nove rappresentanti azzurri con “carta” piena nel prestigioso DP World Tour 2024. Questa eccezionale realtà, che si configura come un primato per il golf italiano, giunge a meno di due mesi dal conclusivo trionfo della storica Ryder Cup a Roma. Un risultato di prestigio che conferma il dinamismo e la crescita esponenziale del golf nel paese. Tra i nove azzurri in lizza spiccano nomi già affermati come i fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, e Guido Migliozzi, figure di spicco che si aggiungono a una nuova generazione di talenti emergenti. Matteo Manassero, Lorenzo Scalise, Andrea Pavan e Francesco Laporta, tutti promossi dal Challenge, hanno contribuito a consolidare la posizione dell’Italia nel circuito europeo maschile. Un 38

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particolare riconoscimento va a Filippo Celli e Renato Paratore, entrambi romani, che hanno recentemente conquistato il pass per il DP World Tour dopo una intensa competizione a Tarragona, in Spagna. Filippo Celli, 23 anni, che ha abbracciato la carriera professionistica nel 2022 dopo una carriera amatoriale di successo. Franco Chimenti, il Presidente della Federazione Italiana Golf, ha espresso la sua soddisfazione per questo risultato storico: “Il golf italiano chiude il 2023 nel migliore dei modi. Mai così tanti azzurri, in 51 anni di storia del circuito, erano riusciti ad avere una ‘carta’ piena sul più importante tour europeo. Questo risultato è per me un motivo di orgoglio, in un anno che rimarrà negli annali e che ha raggiunto il suo culmine con la Ryder Cup. Il movimento azzurro è in forte crescita e questa ne

dicembre 2023

è la dimostrazione. Ne sono convinto: nel 2024, anno delle Olimpiadi di Parigi, ci leveremo grandi soddisfazioni. Complimenti a Celli e Paratore, due talenti dal futuro assicurato in cui ho sempre creduto.” Il 2024 si prospetta come un anno promettente, ancor di più con l’incalzare delle Olimpiadi di Parigi, e il golf italiano si prepara ad essere protagonista in questa avvincente stagione sportiva. In questa fase di rinascita e crescita, il plauso va a tutti gli atleti, al team tecnico e a coloro che contribuiscono a elevare il golf italiano ai vertici europei. Sotto la guida di Franco Chimenti, la Federazione Italiana Golf continua a perseguire la sua missione di promuovere lo sport e di ispirare una nuova generazione di golfisti, consolidando così la posizione dell’Italia nel panorama internazionale del golf.



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