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Manila Nazzaro a Pacentro

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Clara Guggiari

Clara Guggiari

L’ex Miss Italia è la madrina dell’evento storico “La Corsa degli Zingari” che si svolgerà il 2 e il 3 settembre

- di Rosa Gargiulo -

“Arrivi a Pacentro al tramonto, e non puoi non innamorartene!” queste le prime parole di Manila Nazzaro, conduttrice radiofonica e televisiva, ex Miss Italia, madrina della storica Corsa degli Zingari – che quest’anno si svolgerà il 2 e 3 settembre. Ad accoglierla, Giuseppe De Chellis, vulcanico presidente dell’Associazione Corsa degli Zingari, che l’ha fortemente voluta per condurre le due giornate che vedranno Pacentro (AQ) animato dall’entusiasmo e dalla profonda devozione nei confronti di una delle tradizioni più antiche d’Italia.

Il borgo medievale, situato tra il monte Morrone e il mas- siccio della Majella, è inserito nel circuito ufficiale dei Borghi più belli d’Italia; la Corsa degli Zingari, organizzata dall’omonima associazione capitanata con passione ed entusiasmo da De Chellis – in sinergia con la Confraternita della Madonna di Loreto e l’amministrazione comunale –vanta una storia plurisecolare. “Sto lavorando da anni affinché la Corsa e l’intero territorio di Pacentro vengano conosciuti a livello mondiale, perché costituiscono una bellezza immensa e una ricchezza di valori, storia, tradizioni, che non devono essere dimenticati”, spiega il presidente, visibilmente emozionato per l’arrivo di Manila

Nazzaro, con cui iniziano una passeggiata alla luce del tramonto, che ammalia immediatamente la madrina.

L’impegno e la devozione di De Chellis hanno fatto sì che la tradizione ricevesse una sempre maggiore visibilità, favorendo inoltre la valorizzazione del territorio e della sua storia. Il prossimo obiettivo è il riconoscimento internazionale di una gara che esprime senso di identità e appartenenza.

“Ci siamo attivati per fare in modo che la Corsa venga inserita nel Patrimonio Immateriale Unesco, spero in tempi brevi”.

La gara prende il nome dal termine “ziingaro”, colui che cammina a piedi nudi. Dalla sommità di un costone roccioso, i trentacinque partecipanti, rigorosamente scalzi, scendono dalla montagna fino al torrente Vella e, sempre correndo, con i piedi lacerati e feriti dalle pietre e dai rovi, risalgono le vie del paese per raggiungere la piccola chiesa della Madonna di Loreto. La porta è aperta e l’altare costituisce il traguardo. I concorrenti, sfiniti e con i piedi sanguinanti, ricevono le prime cure da un’equipe di medici. Il vincitore viene poi portato in trionfo, a spalla, per le vie del paese. Manila Nazzaro ha raggiunto Pacentro per girare uno spot promozionale della manifestazione, in cui è affiancata da Graziano

Scarabicchi – attore e “re degli spot” pubblicitari internazionali – e il giovane attore esordiente Alessandro Cartenì, coprotagonista della serie “teen” di Rai Gulp – “Crush – La storia di Tamina”.

“Credo che il fascino di Pacentro, e di una gara come la Corsa, sia motivo di grande orgoglio. Tutti devono conoscere questo borgo bellissimo e le sue tradizioni. È per questo che ho accettato con gioia di essere madrina della manifestazione e di girare uno spot per promuoverla”.

Nei giorni di permanenza a Pacentro per le riprese dello spot, Manila è stata accolta con grande calore e si è immediatamente sentita a casa.

Il 2 e 3 settembre sarà a Pacentro anche Massimiliano Ossini, conduttore Rai e commentatore ufficiale della diretta della Corsa. Saranno due giorni in cui non mancheranno i momenti di festa e spettacolo.

“Sabato 2 settembre, la serata sarà animata dalle note dei Ricchi e Poveri. Domenica 3 settembre, invece, alle 16:00 partirà la Corsa degli Zingarelli, una gara a cui partecipano i bambini. A seguire, la Corsa degli Zingari vera e propria. Dopo le premiazioni, la giornata sarà chiusa dallo spettacolo di Emanuela Aureli e la sua band”, annuncia con entusiasmo Giuseppe De Chellis.

La madrina, accompagnata dal compagno - il ballerino Stefano Oradei - ha passeggiato alla scoperta del borgo, tra vicoli e piazzette, salendo al Castello Caldora e raggiungendo poi la Chiesa della Madonna di Loreto.

“È davvero un posto magico e merita di essere valorizzato. C’è tanta bellezza, tanto calore. Bisogna viverlo!” dichiara, entusiasta.

Insieme ai compagni di lavoro e alla troupe, guidata dal regista Antonio Malvestuto, ha apprezzato anche la cucina tipica, dai ravioli con la ricotta agli arrosticini.

“Sono orgoglioso di questo progetto, che ormai sta portando Pacentro e la Corsa ben oltre i confini nazionali. Il mio lavoro e il mio impegno sono finalizzati a lasciare una traccia, che le prossime generazioni potranno seguire. Perché bisogna difendere le radici e le tradizioni, impegnandosi in prima persona, con uno sguardo puntato sempre al futuro”, le parole di Giuseppe De Chellis risuonano cariche di passione, che il presidente riesce a trasmettere al suo gruppo di lavoro e ai personaggi – come Manila – che si lasciano coinvolgere in un progetto carico di risonanze e suggestioni.

Nei diciassette anni di storia del Festival ci sono stati artisti che poi hanno spiccato il volo?

“Tanti ragazzi che hanno partecipato al Roma Music Festival – continua il produttore Andrea Montemurro – hanno trovato riscontri importanti a livello nazionale. C’è chi è anche arrivato a Sanremo, chi ha partecipato con grande riscontro ai talent e chi è entrato come presenza fissa in programmi televisivi della Rai. Non ultimi, però, i vincitori dello scorso anno. Il gruppo Tothem che quest’anno ha aperto i concerti di Zucchero”.

Il vostro impegno a favore degli artisti emergenti è più che lodevole. Ma non deve essere facile mettere in moto la macchina organizzativa di un evento che attira centinaia e centinaia di artisti da tutta Italia… “Ogni anno le difficoltà sono tantissime. E ogni anno organizzare una nuova edizione è veramente difficile e dispendioso. Però credo che la passione per la musica dia a tutti noi la forza di andare avanti. In Italia, attualmente, non ci sono reali occasioni di visibilità per chi fa musica per passione e vuole provare a giocarsi le proprie carte. Non c’è un palco che ti faccia sentire un vero artista, un professionista. Così come non ci sono eventi come il nostro in occasione del quale gli occhi e i riflettori di media e professionisti del settore prendano seriamente in considerazione le esibizioni di tutti”.

Il Roma Music Festival, oltre al palco per la musica, si apre anche a eventi extra?

“Ogni organizziamo delle masterclass. Quest’anno, per tutti i partecipanti, ne sono previste tre. Quella che terrà il direttore artistico Amedeo Minghi, quella in armonia che riscuote sempre un grandissimo successo e quella sulla promozione delle proprie attività artistiche”.

Perché a un artista emergente italiano consiglieresti di partecipare al Roma Music Festival?

“Oggi in Italia manca la passione. Tutto viene fatto per egocentrismo o per desiderio di notorietà. La bravura e le competenze rischiano di scivolare in fondo alla lista delle priorità. Al Roma Music Festival ogni anno si respira aria di solidarietà, amicizia, caparbietà e bravura. La competizione è leale e i vincitori possono realmente sognare di arrivare in cima alla classifiche nazionali e mondiali. Noi prendiamo sempre come esempio i Maneskin: sono partiti dai concerti improvvisati per strada al tetto del mondo. Se lo puoi sognare, lo puoi anche fare”.

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