Enrico Levrini - Cera una volta il lungolago di como

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La nascita del lungolago


La nascita del lungolago

Nelle pagine precedenti Il piroscafo “Plinio” ancorato alla riva del lungolago di Ponente.

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Il lungolago come lo vediamo oggi, nella parte che va dai giardini pubblici fino a Sant’Agostino, ha una storia abbastanza recente, perché fu creato nel 1899, prima dell’inaugurazione dell’Esposizione Voltiana. Il lungolago venne diviso in due parti: la prima è il Lungo Lario di Ponente, ribattezzato Trento dopo la Prima guerra mondiale, che va dai giardini pubblici fino a piazza Cavour. La seconda è il Lungo Lario di Levante, poi diventato Trieste, che va da piazza Cavour fino al molo di Sant’Agostino. I due tronchi ebbero storie completamente diverse, come viene raccontato


La nascita del lungolago negli specifici capitoli di questo volume, e solo nel 1899 furono riunificati, in base a un preciso progetto, con un identico stile architettonico. La città sentiva la necessità di avere dei “quais” al livello delle più rinomate città europee, con larghi viali alberati dove poter passeggiare e dai quali ammirare l’ineguagliabile panorama del lago. Per compiere questa monumentale opera erano però necessari notevoli fondi, che il Comune si procurò tramite una sovvenzione statale e donazioni, ma soprattutto con una sottoscrizione legata all’Esposizione Voltiana.

Rara immagine del lungolago di Ponente del 1890, con lavandaie e bambini sulla spiaggia.

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I lavori iniziarono nel 1898, sotto la direzione dell’ingegner Verga e dei due capomastri Bai e Arrigoni; alle loro dipendenze c’erano ben 150 operai, che si misero al lavoro lungo tutto il lungolago. Il quartier generale di Verga era stato approntato in un capannone posato su palafitte, conficcate nel lago nella zona di Ponente. Si lavorava a turni, anche per 24 ore, sabato e domenica mattina compresi. Durante la notte il lungolago era illuminato dalla luce elettrica, un’assoluta novità per quel periodo. Le opere durarono poco più di un anno e terminarono poco prima dell’inaugurazione. A quattro mesi dalla cerimonia i ritardi nei lavori provocarono malumori fra i cittadini e i componenti del consiglio comunale. Gli operai erano sempre circondati da numerosi comaschi che commentavano l’operato, e i due giornali cittadini, “La Provincia” e “L’Ordine”, pubblicavano ogni giorno articoli riguardanti l’andamento dei lavori. L’ingegner Verga, nel gennaio del 1899, spostò quasi tutti gli operai nella zona del Lungo Lario di Ponente, per portare a termine gli interventi adiacenti all’ingresso dell’Esposizione, quelli ritenuti i più importanti. Riuscì così a completarli entro il mese di marzo, per poi dirottare tutta la forza lavoro al porto di Sant’Agostino e al viale per la stazione della Funicolare. Con la posa dei parapetti, pochi giorni prima dell’inaugurazione, i lavori finalmente arrivarono alla conclusione, con grande gioia della cittadinanza. Il parapetto, simbolo dell’unificazione stilistica delle due parti del lungolago, diventò l’orgoglio della città e l’emblema della nuova passeggiata. La realizzazione di questo lungo parapetto fu affidata alla fonderia Rossetti e Bernasconi, con sede e laboratorio in via Anzani, a Como.

Famiglia che passeggia sul lungolago in piazza Cavour, in un’immagine della fine dell’Ottocento.

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La nascita del lungolago I lancieri di Montebello sfilano sul lungolago durante una parata militare.

Il vescovo con il Crocifisso al seguito, durante una celebrazione del VenerdĂŹ Santo, negli anni della Seconda guerra mondiale.

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La nascita del lungolago Il parapetto, lungo complessivamente più di 800 metri e alto un metro, è costituito da moduli diversi, strutturati intorno a un grosso rosone centrale, con fregi fusi in ghisa, collegati tra loro in modo da formare un reticolato con canne di ferro. La parte superiore del corrimano è fusa in un unico pezzo. Ogni quattro rosoni è presente una colonnina in ghisa; quattro rosoni collegati misurano complessivamente 3 metri di lunghezza e ogni metro lineare del parapetto pesa un quintale. La posa dei parapetti fu un lavoro faticosissimo, ma finalmente la grande opera giunse al termine e ancora oggi fa bella mostra di sé.

Il 7 maggio del 1939 Galeazzo Ciano (a destra) e Joachim von Ribbentrop (a sinistra) si incontrano a Villa d’Este per discutere dell’asse Roma-Berlino. Prima del colloquio sfilano in automobile lungo le strade di Como: la foto li ritrae durante il passaggio sul lungolago.

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Il Lungo Lario di Ponente o Trento


Il Lungo Lario di Ponente o Trento

Nelle pagine precedenti Famiglia seduta su una panchina davanti al parapetto realizzato nel 1899, al quale è appoggiato un venditore ambulante di cartoline.

Bambine sul primo gradino della scalinata a lago.

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Il Lungo Lario di Ponente, o Lungo Lario Trento, iniziò a prendere forma intorno al 1865, dopo la Terza guerra d’Indipendenza, ma fu definitivamente completato nel 1899. In precedenza non si era sentita la necessità di collegare piazza Cavour con la zona, allora insalubre, dei giardini pubblici. Resti di fortificazioni medievali rendevano inagibile la zona a lago, un’area peraltro raggiungibile dall’acqua soltanto grazie a piccole barche. A metà dell’Ottocento si cominciarono a costruire le prime ville fronte lago e, con il primo risanamento della zona dei giardini, si rese necessario un collegamento fra la piazza principale della città e il lungolago. Il primo lungolago era molto semplice ed era formato da una lunga spiaggia a semicerchio digradante, che partiva dalle cancellate dei giardini delle ville. Il primo edificio che s’incontra partendo da piazza Cavour è l’Hotel Metropole Suisse, eretto nel 1846 su disegno dell’ingegner Tommaso Zannini, quando esisteva ancora il vecchio porto, con l’acqua nella piazza. L’edificio del Metropole, a uso residenziale, aveva un portico adibito a deposito di legname e pietre, che in seguito fu demolito. Nel 1888, dopo la colmatura di piazza Cavour, fu trasformato in albergo, in un primo tempo con il nome di


Il Lungo Lario di Ponente o Trento Padre e figlio passeggiano sul Lungo Lario di Ponente, in un’immagine dell’inizio del Novecento.

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Il Lungo Lario di Ponente o Trento

Coppia seduta su una panchina, in una cartolina fotografica antecedente il 1899. Manca il parapetto in ghisa, installato durante l’Esposizione Voltiana del 1899.

Nella pagina a fronte, in alto La scalinata digradante verso il lago realizzata nel 1899.

Una cartolina viaggiata nel 1908 con il Lungo Lario definitivamente completato e la passeggiata che vediamo ai giorni nostri. Sulla sinistra, il lungo parapetto in ghisa e le panchine dotate di schienale movibile, che permettevano di sedersi ad ammirare sia le bellezze del lago sia i giardini delle ville lungo la strada.

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Hotel Pension Suisse, poi Hotel Cavour e infine, nel 1892, Metropole Suisse. Nel 1907 l’albergo venne completamente rinnovato, sia internamente sia esternamente, e furono aggiunte le autorimesse. Nel 1927 intervenne Giuseppe Terragni che modificò la parte inferiore delle facciate. L’albergo rimase sempre in attività dal 1888, anche durante la Seconda guerra mondiale, quando fu occupato come sede del comando della Wehrmacht, le forze armate tedesche. Di fianco al Metropole ora c’è via Cairoli, per molti anni a fondo cieco perché un muro impediva l’accesso al lungolago da piazza Volta. Le richieste di abbattimento di questo muro risalgono al 1854, ma neppure durante i lavori definitivi del 1899 fu abbattuto. Per arrivare al lungolago bisognava

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Il Lungo Lario di Ponente o Trento Piccoli piroscafi che attraccano ai pontili del Lungo Lario di Ponente.

Nella pagina a fronte Comballo che trasporta sabbia, con vela latina, attraccato alla riva del Lungo Lario di Ponente.

Il viale alberato del Lungo Lario di Ponente, in una cartolina degli anni Trenta.

passare da piazza Volta, allora Jasca, tramite una stradina fra le ville Ballay e Dargere. Proseguendo sul lungolago s’incontrano varie ville i cui giardini, prima della costruzione della strada, arrivavano fino a pochi metri dalla riva ed erano delimitati da una cancellata. La prima che incontriamo è una villa molto arretrata rispetto alla sede stradale, di proprietà della famiglia tessile Ballay, costruita nei primi anni dell’Ottocento, con accesso da piazza Volta. La seconda è Villa Dargere, nata come tintoria nel 1700, acquistata all’inizio dell’Ottocento dall’imprenditore tessile francese Claudio Dargere, che trasformò il fabbricato industriale in una villa in stile neoclassico. Nel Novecento divenne sede della Società di

Nelle pagine successive Un tram durante un giro di prova, nel 1899, sfila sul Lungo Lario di Ponente diretto alla Stazione San Giovanni. Sulla sinistra si nota ancora la staccionata a lago e, sulla destra, cumuli di sabbia sul lungolago non ancora ultimato.

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Il Lungo Lario di Ponente o Trento Navigazione del Lago di Como, quindi fu acquistata dall’industriale tessile Antonio Ratti, che vi collocò la propria fondazione. Inserita tra questa serie di ville ottocentesche, spicca la sede della Banca Popolare di Novara, ora Credito Bergamasco, costruita nel 1973 su un progetto dell’ingegner Giacomo Mantegazza. Di seguito troviamo tre ville: la prima, meglio conosciuta come Villa Bianca, era la residenza della famiglia Rosasco, noti imprenditori tessili comaschi; la seconda era di proprietà dell’ingegner Piero Ponci, che progettò queste tre ville e l’ultima, all’angolo con viale Cavallotti, dell’industriale Pietro Taroni. Il Lungo Lago di Ponente assunse il suo aspetto definitivo soltanto dopo i lavori per l’Esposizione del 1899, con un cancello posto in fondo al lungolago, all’incrocio con viale Cavallotti e di fianco alla stazione merci. I lavori iniziarono a metà del 1898 con la costruzione di un basamento subacqueo, un’operazione difficile e laboriosa per quel periodo e che richiese anche l’utilizzo di palombari. La riva del lungolago era una grande spiaggia a semicerchio e il basamento del muraglione doveva essere una linea retta che partiva dalla stazione a lago per arrivare al pontile della Navigazione lariana di piazza Cavour.

Nella pagina a fronte, in alto Piroscafo attraccato al pontile del Lungo Lario di Ponente, in un’immagine della fine dell’Ottocento, durante la posa dei binari del tram.

Comballi carichi di materiale pronti per partire per l’Altolago, sulla riva del Lungo Lario di Ponente.

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Il Lungo Lario di Ponente o Trento

Nella pagina a fronte Un tram imbocca il Lungo Lario di Ponente, da piazza Cavour, passando davanti all’Hotel Metropole Suisse.

Il comignolo del piroscafo “Lecco”, affondato sulla riva del Lungo Lario di Ponente il 18 febbraio del 1927. Nell’incidente persero la vita quattro persone, fra cui due seminaristi che accompagnavano il vescovo.

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Il muraglione eretto sul basamento era costruito con pietre e massi di calcestruzzo, mentre la parte esterna a vista era rivestita in pietra di Moltrasio. L’interno del muraglione, dopo essere stato svuotato da acqua e fango, venne riempito di terriccio, poi compattato per depositare la pavimentazione. Lungo il muraglione furono costruite tre scalinate con gradini in granito per l’approdo delle barche. Durante gli scavi si pensava di poter ritrovare qualche oggetto o pietra di epoca romana e medievale, ma furono rinvenuti soltanto i resti di una barca e oggetti di ferro senza valore. Fu anche necessario abbattere lo storico pontile della Navigazione lariana, davanti all’Hotel Metropole, per permettere la costruzione, in piazza Cavour, dell’ampia gradinata circolare con l’aspetto di un piccolo anfiteatro romano. Nel mese di marzo del 1899 furono collocate piante di acacia donate da Ferrari di Milano, un coltivatore molto conosciuto. Esse vennero piantate in due file dall’entrata dell’Esposizione fino a Sant’Agostino. Con l’inserimento dei parapetti al posto delle staccionate in legno di colore verde, il lungolago venne terminato, proprio poco prima dell’inaugurazione dell’Esposizione Voltiana, il 20 maggio 1899. Altri lavori significativi furono eseguiti nel 1966. Dal mese di febbraio il Lungo Lario Trento rimase chiuso al traffico per un lungo periodo, per permettere la posa del nuovo collettore fognario fra piazza Cavour e viale Rosselli, collegato al rinnovato impianto centrale di depurazione.


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Il Lungo Lario di Ponente o Trento Passerella sul lago esondato nell’ottobre del 1907, davanti all’Hotel Metropole Suisse e al Ristorante Imbarcadero.

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Il piroscafo “Patria” attraccato al pontile del Lungo Lario di Ponente, in una cartolina degli anni Cinquanta.

Nella pagina a fronte, in basso Il Lungo Lario di Ponente, in una cartolina degli anni Cinquanta.

Prima pagina dell’“Illustrazione Italiana” con il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, giunto a Como il 29 maggio 1949 per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’invenzione della pila di Volta. De Gasperi riparte dal Lungo Lario di Ponente dopo aver visitato il Tempio Voltiano.

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Un tratto del Lungo Lario di Ponente. Sullo sfondo il piroscafo “Volta”.



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