RDG Rumore di Gente - Lettera vol. 3

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Rumore di Gente

LETTERA Vol. 3


Spaventapasseri

Cuore di paglia in un’immensa pianura si sente a disagio nel suo splendido frac Nella terra è piantato tiene il corvo lontano ogni giorno è sprecato e il suo sguardo va là Braccia aperte ma non riesce a saltare “Io non sono un burattino l’uomo di paglia non può volare” Anime legate cucite ad una croce per non farlo scappare per non farlo sognare E pensa a come sarebbe bello pensare con il proprio cervello E pensa a come sarebbe bello pensare con il proprio cervello Una parola, un cenno, un verbo e quando se n’è andato stupore della gente meravigliata che ha camminato Seguito il suo amore fino sotto l’ospedale incinta di un’idea in attesa di un ideale Portato in tribunale perché il campo è abbandonato processato da una corte che non crede nel peccato La tua difesa parla del diritto di sognare il rumore di un rimpianto copre il sogno che s’è infranto E pensa a come sarebbe bello pensare con il proprio cervello E pensa a come sarebbe bello pensare con il proprio cervello


Marilyn Prendo i miei ricordi e li chiudo dentro un bar storia vecchia come il mondo tanto è bello da guardar Barista versami da bere che ho voglia di parlar la sera scende sulla gente non mi resta che pensar La vita mi ha insegnato che la fiamma brucia e il fuoco non può stare sotto il cappello e per questo io ho perduto Marilyn ma non sono mai riuscito a cambiare le mie lune dando retta alla passione ho perduto Marilyn Marilyn, Marilyn sul tuo balcone non ci sei Marilyn, Marilyn non ti vedo più L’uomo dietro al banco lo guardava lo ascoltava, lavorava lo guardava, lo ascoltava e incominciò a cantar La vita è come le stagioni primavera fa nascere i fiori in estate fa viver gli amori in autunno ed inverno poi muori Tu che saluti ancora il mare e che scrivi canzoni agli amanti le tue lacrime saranno salate fra le sue cosce potrai consolarti Amico caro, amico un accidente si gioca a nascondino quando non si cerca niente con gli occhi verso il cielo una stella candente ma versami da bere che non ho chiesto niente Io che saluto il mare e che scrivo canzoni agli amanti le mie lacrime saranno salate fra le sue cosce potrò consolarmi


Brindo

Alzo il calice per bere un poco per chi è partito e non tornerà a chi a casa ha il vestito buono conservato e che userà Saluto e brindo alle persone giuste che han sbagliato e non lo san al bambino che resta a piedi nudi a chi delle sue scarpe ne ha fatto un’arte Un momento e tutto sarà dimenticato il gesto di uno spacciatore, di un ubriaco Un momento e tutto sarà dimenticato il gesto di un poliziotto o di un ladro Alzo il calice per bere un poco per chi ha da fare ma tutte le sere è qua a chi lo aspetta e non dice niente e alla fine sa che tornerà Saluto e brindo alle persone allegre che di pensieri non ne ha a chi si è alzato tardi perché ha capito che il dolce dormire non è un modo di dire Un momento e tutto sarà dimenticato il gesto di uno spacciatore, di un ubriaco Un momento e tutto sarà dimenticato il gesto di un poliziotto o di un ladro


L’uomo senza tempo

“All’angolo dello sfidante, con il peso della sua anima, un incontro per ogni giorno della sua vita, tutti combattuti con impegno e dedizione: l’uomo senza tempo! All’altro angolo il campione imbattuto, colui che è tra due estremi di qualità e quantità, il campione indiscusso: l’aggettivo “mediocre”!” La nuova Cinquecento fatta in Polonia è quasi uguale ma con gli interni un po’ più belli Sandro è l’uomo del presente Sandro sogna di comprarla di vestirsi a tutto punto Sandro sogna di guidarla Sandro è l’uomo del passato che va verso il suo destino stringe in tasca forte i pugni insegue i sogni di un bambino Sandro è l’uomo del futuro in un mondo che di democrazia non ha più niente Ecco, ecco, lui è l’uomo senza tempo ma ha un posto dove vola ogni tanto la sua mente Sensazioni non espresse strette

e dure da capire nascoste da un silenzio come un nodo Sandro spera si è sentito perso quando è partito l’hanno sconfitto quando ha perso il suo partito Lui è l’uomo che è andato sulla luna lui che credeva nella partecipazione ai social network che ti dicono tutto la Coca Zero che è una bella invenzione Si sente stanco e divide il suo stipendio tra un affitto troppo alto e un menù fisso al sushi bar Ecco, ecco, lui è l’uomo senza tempo ma ha un posto dove vola ogni tanto la sua mente Sandro ha un gatto che si chiama Desiderio ha gli occhi verdi e il pelo nero Ha tolto i sogni da un cassetto per riempirlo di ricordi ha una collana d’argento indiano nella tasca Dice che in Spagna la luna è più grande che si vive meglio e l’economia è irrilevante che in Inghilterra chi sei non è importante ma non urla nessun slogan perché l’idea singola è più elegante Ecco, ecco, lui è l’uomo senza tempo ma ha un posto dove vola ogni tanto la sua mente


Isabel

Padrona di un’idea chiara solo a chi ha vent’anni salutava con il cuore che pesava duecento grammi poi il treno, le parole un raggio illuminava l’aria Isabel cantava Clandestino credeva ad un estate pronta ad iniziare “Mamma, non ti preoccupare come voi nel ‘68 dove serve la mia voce,

mani in alto e bocca a urlare. Credo più nell’individuo che nei gesti della massa la coscienza si pulisce in compagnia della tua razza” Isabel pensava al sole nessuno glielo aveva mai vietato di quell’Italia già vista piena di colori e di nomi La fatica non pesa se il pensiero è già là così il viaggio ha portato le tue scarpe in centro città tante le idee che vedi sui visi


alcuni coperti con un pensiero preciso L’odore di pioggia, la gente che corre qualcosa è cambiato sono le tre meno un quarto la Polizia ci ha caricato Se l’uomo ha bisogno di pensare a un dio come amico, ha anche l’urgenza di avere un nemico Isabel pensava al sole nessuno gliel’aveva mai vietato di quell’Italia già vista piena di colori e di nomi Con le mani al cielo è stato impossibile

coprirti il viso, l’uomo che avevi davanti, lì ti ha colpito Isabel lontana da casa la follia toglie il posto alla ragione la paura che copre il coraggio e ogni colpo che senti sembra schiacciare la vita e cercare la morte portata da un uomo che usa il bastone contro di te perché dice che sei il peggiore dei cani ma stupido che non capisce che il male che fa è alla memoria dell’uomo e che il lividi sono medaglie se il tuo nemico prima di farteli avesse avuto l’onore di dirti chi è Isabel pensava al sole nessuno glielo aveva mai vietato di quell’Italia già vista piena di colori e di nomi


Ombre

Siamo diversi nel nostro amore io come luna, tu un raggio di sole Gioco con le ombre per dargli colore tracciato il confine aspetto il mio sole aspetto il mio sole Di notte ho visto te, immagini al rallentatore e ho pianto pensando che di giorno non ti resta il mio cuore di giorno non ti resta il mio cuore Stringimi e insieme parleremo di maggio con la mia veritĂ insieme impareremo a star soli e i miei pensieri accoccolati alla luna come fili di rame incominceranno a brillare incominceranno a brillare incominceranno a brillare incominceranno... E la vita sarĂ difficile giocheremo di notte a dadi sperando in una mano minuti bianchi di giorno metteremo in palio E la vita sarĂ difficile giocheremo di notte a dadi sperando in una mano minuti bianchi di giorno metteremo in palio


Lettera

Lettera in La minore a te che scrivevi per amore che correvi dietro ai cani tu che inseguivi un aquilone Lettera di Alda Merini a te che sei stato il mio dottore è vero qualche volta non ho preso i tuoi prescritti ma perché non ho mai amato la ragione Vera di giorno, falsa di notte Vera di giorno, falsa di notte Vera di giorno, falsa di notte Vera di giorno, falsa di notte Lettera che va da destra a sinistra e supera le strategie della tensione si ritrova nella violenza si ritrova incisa nelle parole Vera di giorno, falsa di notte

Vera di giorno, falsa di notte Vera di giorno, falsa di notte Vera di giorno, falsa di notte Nascosta nei piccoli miracoli del giorno nascosta dietro un’opinione a te che sei una bugia un vaffanculo ma detto a fin di bene Una bugia a fin di bene è una bugia a fin di bene Una bugia a fin di bene è una bugia a fin di bene


Anima mia

Vorrei riuscire a parlarti vorrei parlarti di noi di quell’attimo in cui con un gesto hai deciso per noi Hai preso il nostro sogno hai preso il nostro amore hai provato a cambiarlo con inutili parole E tutto cadeva, tutto cadeva E adesso dimmi adesso dimmi dove sei tu che ci sei sempre stata adesso cosa fai? Il tuo profumo graffia la mia pelle un pesce rosso, un sogno inespresso un regalo mai aperto Il tuo silenzio scrive parole mai dette costruisce un altare di pietre imperfette E tutto cadeva, tutto cadeva Un sospiro, il vento, le tue parole anima mia Tre spine nel petto le chiamerò amore una per farmi girare una per tenerti con me una perché non posso baciarti

e sto male senza di te Il tempo poi ci guarirà la migliore medicina dell’anima dovrai solo respirare Il tempo passa e non ti fa ricordare il tempo passa, ti fa dimenticare Un sospiro, il vento, le tue parole anima mia Tutto scorre e ricorre i ricordi giocano col presente dovevamo saperlo che ci avrebbero bruciato che il tempo passa e va velocemente E se oggi non riesci a dire la parola addio io ti dico che le cose belle non finiscono mai per sempre e di te farò mio il ricordo per farti mia, per averti lì per sempre Non avrò rimpianti di resistere ed esistere e di te ricorderò quel giorno quell’ora e quel momento Nel tuo respiro, nel vento nelle tue parole anima mia


Polvere, paglia e segatura

Marco è un acrobata del circo sogna di volare in Messico Marco è una star del circo cammina sulle corde in bilico Per lei è soltanto un bambino cresciuto male per lei è soltanto un bambino cresciuto male Parla di bastardi di poveri e di arrabbiati questo vede lei nel circo Polvere e paglia paglia e segatura questo vede lei nel circo Per lui è soltanto il suo modo di scappare trampolino nel cuore corda che non lega libera il suo amore Nel mondo sono stato piegato nei posti peggiori il mio pensiero ho liberato e del cielo ho amato i colori Sono stato allenato a capire quando saltare acrobata del sentimento oggi la gente mi vede volare Penso che in me la gente veda un angelo un angelo che sa volare ma senza rete su cui atterrare Penso che in me la gente veda un angelo un angelo che sa volare ma senza rete su cui atterrare


Sentinella

Chissà quale nome poteva trovare lo scrittore più geniale che nome dare al girone dell’infame Non ho ancora trovato un uomo così forte da poterti perdonare così indegna cortesia hai voluto a tutti i costi rasserenare le tue notti barattando la tua vita con la mia Che sei la sentinella non lo puoi negare sciogli la lingua e inizia a cantare che sei la sentinella non lo puoi negare sciogli la lingua e inizia a cantare Ma che ci puoi fare se tu non hai talenti per poterti ribellare i tuoi sogni hai lasciato sfumare Parli di ragione e ti limiti al disgusto e tu lo trovi giusto rivoti l’uomo forte e non ti preoccupi di noi Che sei la sentinella non lo puoi negare sciogli la lingua e inizia a cantare che sei la sentinella non lo puoi negare sciogli la lingua e inizia a cantare STOP! Che sei la sentinella non lo puoi negare sciogli la lingua e inizia a cantare che sei la sentinella non lo puoi negare sciogli la lingua e inizia a cantare


Zingaro

Non c’è stato niente da fare, i bambini sanno giocare e dettano legge e li devi ascoltare Ma libero non ci sai stare, e con orgoglio ti facevi chiamare: “Gli zingari della casa popolare” E urlavi, tu urlavi E urlavi, tu urlavi Sigillerò i tombini per non avere distrazione, tritolo nei tombini sigillati Ombelichi sigillati dove noi restavamo annoiati dalla notte restavamo cullati dalla notte restavamo annoiati E chissà, chissà chissà se rumore fa E chissà, chissà chissà se rumore dà E intanto il tempo passa, non fai più caso alle stagioni ti accorgi di qualcosa che ti toglie le emozioni E urli contro tutti e ce l’hai solo con te stesso urli contro tutti e ce l’hai solo con te stesso Palazzi alti come la tua radio, impossibili da attraversare ma tu non hai avuto paura tu non hai avuto paura E chissà, chissà chissà se rumore fa E chissà, chissà chissà se rumore dà


Vita e Bellezza

Vita è già un ricordo che sia calma o sovversiva sotto il battito del cuore tempo che dà forma a un’espressione Bellezza sono le guance rosse protagoniste di un romanzo rosa negli occhi di chi la guarda nell’interesse di un’espressione In una notte calma e sicura Vita sospirò a Bellezza tra le sue braccia rubò tre baci e si divisero una sigaretta Vita si legò a Bellezza e di un sorriso si sentì felice incrociaron mille volte lo sguardo e ne percorsero il confine Fermo immobile, senza tempo l’eternità è un tormento ma se il tempo girasse al contrario rincontrarti sarebbe bello Vita incominciò ad allontanarsi aspettò l’alba e seguì il sole che dietro all’orizzonte incominciava a tramontare Prima di addormentarsi Vita pensò a Bellezza di una cosa conosci il valore solo quando l’hai persa Chiese al tempo di fermarsi pregò il sole di aspettare

forzò il destino a riportare quella notte calma e sicura Ma Bellezza era svanita e ripensò a quei tre baci poi prese il suo profumo un ricordo a consolarsi Fermo immobile, senza tempo l’eternità è un tormento ma se il tempo girasse al contrario rincontrarti sarebbe bello



Gli RDG sono: Massimo Olivieri (voce, chitarra acustica); Lorenzo Brisotto (chitarra elettrica); Andrea Kamal (tromba, flicorno); Franco Pandolfo (basso elettrico - acustico, basso tuba e contrabbasso); John Tagliabue (batteria, percussioni). Testi e musiche: Massimo Olivieri. Arrangiamenti: RDG. Hanno inoltre suonato: Alessandro Arban (pianoforte, tastiera, organo Hammond in Anima mia, Brindo, Isabel, Sentinella, L’uomo senza tempo); Flaviano Braga (fisarmonica in Lettera, Marilyn, Vita e Bellezza); Filadelfo Castro (chitarra acustica in Brindo, Isabel, Ombre, Zingaro); Simone Seghezzi (basso elettrico in Lettera); Camilla Uboldi (violino in Anima mia). Registrazione: Nerolidio Music Factory. Tecnico del suono: Stefano Santi. Illustrazioni: Lorenzo Moiana. Grafica: Grafici Senza Frontiere di Tomaso Baj. Stampa: Soc. Coop. Editoriale Lariana

Gli RDG ringraziano tutte le persone che hanno aiutato e visto nascere questo disco. Sono tante le cose che si possono fare quando il vento è tuo compagno... e la sola cosa sicura di noi è quella che è stata la nostra partenza. Lettera v.3 è dedicato a chi crede nei sogni.

Spaventapasseri 3:01 Marilyn 4:23 Brindo 4:18

L’uomo senza tempo 4:29 Isabel 4:46 Ombre 4:22

Lettera 4:20 Anima mia 5:29

Polvere, paglia e segatura 3:56 Sentinella 3:27

Vita e bellezza 6:08 Zingaro 5:11

Durata totale 54:00


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