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1961, TV popolare: qui Campanile Sera
1961, ANNO DI TV POPOLARE: QUI CAMPANILE SERA
LA PIAZZA ESPLOSE PER LA VITTORIA DI CORREGGIO
La squadra del calcio in bicicletta e scopa
Giovedì 26 ottobre 1961, in diretta da Piazza San Quirino a Correggio, da Acerra e dagli studi RAI di Milano, si svolse la prima sfida che vedeva coinvolta la nostra cittadina. Sarà difficile per i lettori di oggi immedesimarsi in un periodo in cui i mass-media erano i giornali, la radio e una televisione ai suoi primi vagiti. Campanile Sera, in onda dal 5 novembre 1959 sulla RAI TV Nazionale, era un gioco condotto da Mike Bongiorno, Enzo Tortora, Renato Tagliani, sostituito poi da Enza Sampò, per la regia di Romolo Siena. Questa trasmissione si rivelerà antesignana di vari altri format che verranno più tardi, ad esempio Giochi senza frontiere. Campanile Sera fu il primo esempio di gioco televisivo “collettivo” che, grazie a un meccanismo molto semplice, coinvolgeva sia il pubblico in studio sia quello a casa e nelle piazze. Ogni
settimana una località del Nord e una del Sud si sfidavano e si con-
tendevano la vittoria. La RAI scoprì e fece scoprire a casa la provincia italiana, fatta di tante piccole città orgogliose del proprio campanile. Il programma, grazie all’enorme successo, venne trasmesso per 104 puntate fino al 30 novembre 1961. Dalla Gazzetta di Reggio del 26 ottobre, a titoli cubitali, un “Forza Correggio” e un benvenuto ad Enza Sampò, presentatrice della gara (primo esempio
di donna conduttrice alla pari coi colleghi maschi e non puramente
“decorativa”). La cittadina avversaria, Acerra, era reduce da ben tre vittorie, ma Correggio si era ben preparata. I correggesi di una certa età ricordano l’eccitazione che prese tutti, che fece fibrillare il paese per due settimane. Decine e decine di cittadini si misero a disposizione per montare i palchi, oppure come esperti in un campo specifico.
Un grato ricordo al Prof. Giacinto Prosperi e alla moglie, Prof. Van-
da Gherpelli: designato il primo a rispondere in cabina alle domande finali nello studio di Milano e la seconda come portavoce della città. Un nutrito numero di esperti era asserragliato nel Palazzo dei Principi, suddivisi in 10 “pensatoi”. Tanti sarebbero i nomi da ricordare: bastino quelli del Prof. Ferdinando Manzotti per il pensatoio di Filosofia, del Rag. Arturo Lusuardi per Filatelia e Numismatica, del Sig. Erminio Corghi per l’Aeromodellismo e la Tecnica. In “prestito” da Carpi, il Prof. Lando Degoli, per la Musica Lirica, già campionissimo di “Lascia o raddoppia?”. Già si sapeva che quelle sarebbero state le ultime puntate delle trasmissione, quindi Correggio divenne l’ultima rappresentante dell’Emilia Romagna in gara. Carpi, che aveva partecipato tempo prima ed era stata sconfitta, aveva mandato a Correggio sostenitori ed esperti, mettendo da parte le antiche rivalità. La famiglia Lini di Canolo fu scelta per il gioco dei prezzi. Selezionati anche i cosiddetti “pulsantisti”: il giovane liceale Maurizio Rizzolo e il ragionier Antonio Melloni, che dovevano essere più veloci degli avversari nel premere il pulsante e saper rispondere alle domande. Alle 21.00, dagli studi di Milano, Mike Bongiorno dà il via e la Sampò, dopo aver ottenuto il silenzio della piazza, fa iniziare la prima prova dei pulsanti. Il Melloni non riesce a premere per primo il pulsante, ma risponde correttamente alle domande di Mike, imbeccando così l’avversario di Acerra; azzecca la quarta e la sesta domanda, ma Acerra si aggiudica il primo round: 1 a 0. Sono le 21.30. La Sampò risolleva lo spirito abbacchiato della piazza presentando all’Italia intera alcune caricature di compaesani, scolpite da Bruto Terrachini. Mike Bongiorno fa riprendere la gara informando che le domande di cultura verteranno sul teatro di prosa. Sul palco di San Quirino, una ventina di telefonisti e portavoce si mettono in
contatto coi “pensatoi”. Correggio risponde correttamente a tutte le domande. Sono le 21.50. Ora la famiglia Lini, sistemata in un negozio in piazza San Quirino che simula un salotto, si prepara al “gioco dei prezzi”. Alla fine del duello tra le due famiglie il risultato è: Acerra 2 - Correggio 4. Sono le 22.05. È il turno del secondo pulsantista: il giovane Maurizio Rizzolo. La prova si svolge in modo quasi identico alla prima e termina a vantaggio di Acerra. Il pubblico è distratto dalla preparazione della gara sportiva: la ciclo-ballscop. Le due squadre, di tre elementi ciascuna, dovranno fare goal spingendo la palla con delle scope, in sella alla bicicletta. I sei atleti per la gara di ciclo-palla sono carichi come delle molle: per Correggio, Fernando Boni di 15 anni, Lindo Gualdi di 19 e Alberto Iotti di 15. Mike però smorza gli entusiasmi, annunciando che il collegamento è aperto con Acerra, che svolgerà per prima la gara podistica da loro scelta. Acerra vince: Correggio 4, Acerra 4. Fernando Boni, ora geometra e fiduciario locale del Coni, ci dice: : «per tutta quell’estate 1961, i miei amici ed io eravamo diventati abilissimi in un gioco che ci eravamo inventati: il calcio in bicicletta. Così, quando si decise di presentarlo come gioco sportivo per la trasmissione, vi fu una selezione e fummo scelti. Le prove che si svolsero nel pomeriggio del fatidico giovedì con la squadra di Acerra ci videro trionfare con un 5 a 0. La sera della gara le cose andarono diversamente: abbacinati dalle luci, fummo battuti più dalle esigenze e dai tempi di una trasmissione televisiva in diretta (e da un conseguente arbitraggio approssimativo), che dagli avversari». Ne approfitto per controllare insieme a lui la veridicità delle notizie sui giornali dell’epoca. La cosa curiosa, che aggiunge Boni, è che né lui né altri impegnati nei giochi o al Palazzo dei Principi si rendevano conto dello svolgimento della trasmissione, nemmeno le migliaia di persone in piazza o nel resto del centro: paradossalmente, gli unici a vedere cosa succedeva a Correggio erano i telespettatori davanti alla TV. Previdenti, molti venditori di questo nuovo elettrodomestico ne avevano piazzati alcuni accesi nei loro negozi, affinché i molti che ancora non lo possedevano potessero seguire la trasmissione. Fino a quel momento, la prima ora abbondante aveva visto Correggio in svantaggio: alle 22.20 Acerra è in testa per 5 a 4, avendo vinto tutte due le gare sportive. «Ormai tutto sta nella prova finale. La sorte si decide con le domande in cabina a Milano, e
Correggio coglie la palma con il quesito finale. Piazza San Quiri-
no, esplode, letteralmente». Infatti,
Da sinistra Lindo Gualdi, Alberto Iotti e Fernando Boni con Enza Sampò e i rivali di Acerra
giunta la notizia che il Prof. Prosperi aveva risposto correttamente alla domanda finale, esplosero nel cielo i fuochi artificiali, che erano stati preparati in caso di vittoria. Correggio vinse, quindi si rimise in gioco il giovedì successivo, 2 novembre 1961, con la città di Arona sul Lago Maggiore. La Gazzetta del 3 novembre titola:”È calato il sipario”. Correggio ha ceduto il primato ad Arona. Positive le prove del Rag. Melloni e della famiglia Codeluppi (scelta per la gara sui prezzi). Alla partita di calcio sui trampoli parteciparono, tra gli altri, anche i fratelli Irmo ed Ezio Diacci. Le gare sportive furono vinte dagli avversari e anche questa volta la decisione della sorte fu affidata all’ultima domanda.
Tutto questo accadeva mentre a Correggio c’era una nebbia che pochi ricordano così fitta, al Cinema Ariosto di Reggio proiettavano “I magnifici 7”, la guerra fredda imperversava con la “crisi di Berlino” e al governo c’era
Amintore Fanfani.