tesi Greta Procentese

Page 1

Big Bubble Bags Piano di branding per il rilancio dell’attività Greta Rosalia Procentese



Big Bubble Bags Piano di branding per il rilancio dell’attivitĂ

Greta Rosalia Procentese

Relatrice: Alessandra Colucci Correlatore: Vincenzo Bernabei IED, Istituto Europeo di Design Marketing Account and Brand Manangement



A mamma, la mia fan n째1



Indice INTRODUZIONE

1

BRIEF

3

BACKGROUND

5

TARGET OBIETTIVI COMPETITOR SINTESI DEL PROGETTO

11 12

TARGET

21

ANALISI DEL TARGET DIRETTO

22

Pubblico femminile

22

Pubblico maschile

28

ANALISI DEL TARGET INDIRETTO

32

Boutique

32

Concept store

33

ANALISI DEL TARGET COMPLEMENTARE

39

Analisi del target alternativo

40

Ho.Re.Ca.

40

Beauty

42

SCENARIO

43

INNOVAZIONE

43

ECO-SOSTENIBILITÀ E RICICLO

44

12 12

TONO DELLA COMUNICAZIONE

13

MATERIE PLASTICHE

44

PAROLE CHIAVE

14

COMPETITOR

48

DIRETTO

48

Ecoist

49

Hell’s Kitchen

55

INDIRETTO

62

Leghilà

62

Full Spot – O Bag

69

PUNTI ESSENZIALI

14

PREMESSE

15

BACKGROUND

17

OBIETTIVI

20

PAROLE CHIAVE

20


INPUT E STRATEGIE

77

VANTAGGIO COMPETITIVO

79

PUNTI VENDITA

124

79

TEMPORARY SHOP

124

DEFINIZIONE DEI VALORI AGGIUNTI NAMING RIDEFINIZIONE DEL NAMING

CATALOGO RESTYLING CATALOGO

121 122

MONOMARCA

127

80

CORNER SHOP

128

81

PRESENZA NEI PLURIMARCA

128

PRESENZA MONOMARCA

133

83

LINEE GUIDA NELLA SELEZIONE DEI

136

RESTYLING

85

PARTNER

GUIDELINE

89

INCENTIVE PER I DISTRIBUTORI E FORZA

MARCHIO

137

VENDITA PAY OFF RIDEFINIZIONE

90 90

SITO ED E-COMMERCE

139

CREAZIONE SITO/BLOG

141

91

DOMINIO E-MAIL

144

CREAZIONE COORDINATO DA UFFICIO

93

VENDITA ONLINE

145

IDEAZIONE BUSINESS CARD

94

IDENTITÀ COORDINATA E BUSINESS CARD

SOCIAL NETWORKING

147

97

FACEBOOK, TWITTER E INSTAGRAM

152

LINEA BORSE E LINEA ARREDO

100

WEIBO

157

TAG

107

STRUMENTI DI SOCIAL NETWORKING

158

PACKAGING

108

SVILUPPO COLLEZIONI – CONTEST

111

CO-BRANDING

112

PRODOTTI

UFFICIO STAMPA E PR

160

RIORGANIZZAZIONE CONTATTI

163

UTILIZZO COMUNICATI STAMPA

163

114

MEDIA KIT

164

COMUNICAZIONE INTERNAZIONALE

114

INCENTIVE

166

BROCHURE

116

POSTCARD

117

MATERIALE DI PRESENTAZIONE


EVENTI E FIERE

167

PARTECIPAZIONE

170

ORGANIZZAZIONE

172

CO-BRANDING

176

GADGET

177

ADV E AMBIENT MARKETING NUOVE PROPOSTE BRANDED CONTENT

180 185 189

RESTYLING FUMETTO

191

GIOCO SITO INTERNET

192

PRODUCT PLACEMENT

194

FORMAT

196

SPOTIFY

197

APP CREAZIONE APP MARKETING TERRITORIALE

198 198 200

PARTNESHIP UNIVERSITÀ

202

SOSTENERE MOVIMENTI DI RIQUALIFICA

203

PER LA CITTÀ ATTIVITÀ RICICLO E PULIZIA

CONCLUSIONI

206

209



Introduzione Poter scegliere autonomamente l’azienda a cui indirizzare il mio progetto di tesi, mi ha consentito di tener conto di molti fattori, fino ad arrivare alla realizzazione di un piano di branding per la Big Bubble Bags. Tra i fattori considerati, in primis da sempre appassionata di moda, avevo voglia di unire tale settore con il percorso di studi in Marketing Account and Brand Management, impegnandomi in un lavoro per un’azienda che opera nel fashion, così da conoscerne i meccanismi e cimentarmi in quello che spero sia il mio futuro lavoro. Individuata l’area, nella scelta dell’azienda reputavo interessante occuparmi di un brand napoletano, essendo legata alla mia città di origine e a conoscenza delle sue eccellenze creative e produttive, con la voglia di promuoverle a un mercato più ampio, mostrando non solo le qualità aziendali ma anche quelle della città d’appartenenza. Ovviamente, nell’individuare l’azienda era opportuno rivolgersi a un brand dal grande potenziale, non ancora enfatizzato al massimo delle proprie possibilità, così da offrire un progetto che potesse essere utile successivamente, mettendone in luce le qualità, per poi aumentarne il successo e incrementarne le vendite. Nello specifico il brand Big Bubble Bags, ha attirato la mia attenzione avendo alla base della sua attività tematiche contemporanee, con un lavoro eco-sostenibile e di riciclo, focus su cui lo stesso IED ha posto la propria attenzione nel progetto dell’anno “Less is More”. Inoltre, Big Bubble Bags è un brand Made in Italy, ciò può rappresentare una sfida nel mercato commerciale internazionale, scommettendo sull’eccellenza dei prodotti del nostro Paese differenziandoli dalle offerte straniere. L’azienda racchiude nella sua attività grandi input creativi, ciò mi ha stimolata per la creazione di un piano di branding adeguato alle caratteristiche aziendali, riuscendo a enfatizzarne la produzione e l’universo valoriale, strutturando strategie che ne mettessero in risalto le qualità, trovando nuovi modi per comunicare la Big Bubble Bags al pubblico di riferimento, con soluzioni innovative e unconventional, con l’obiettivo di creare un’immagine unica che si differenziasse da quella degli altri players del mercato.

1


2


Brief 3


4


Cliente: Big Bubble Bags Data incontro: 23/11/2013 Luogo incontro: IED Master, Roma – Via Casilina, 57 Presenti: Roberto Conforti [responsabile BBB], Alessandra Colucci [relatrice], Vincenzo Bernabei [docente], Greta Rosalia Procentese [tesista], Marilena Alesci, Italo Loris Ligonzo, Giorgia Marini [studenti IED]

Background La Big Bubble Bags nasce nel 2009 dalla mente di Fabrizio Fattori, proprietario e amministratore della Tecnopack srl, azienda specializzata nella produzione di materiale da imballaggio, il polietilene a bolle. Con l’intento di ridurre lo smaltimento della plastica in esubero, comincia un processo di lavorazione, arrivando alla creazione del Laplam, composto con 6/7 strati di plastica sovrapposti l’un l’altro, unendo polietilene e polipropilene. Il Laplam è brevettato e concesso in esclusiva alla nascente BBB, che vede in questo materiale il suo punto di forza, da cui partire per la creazione di una linea di borse Made in Italy. Nell’azienda sono impiegati i lavoratori della Tecnopack, come lo stesso Conforti, ma non vi erano figure professionali con esperienza lavorativa riguardante il settore fashion, così si decide di farsi seguire da un professionista esterno come responsabile produzione. Per il reparto stilistico è stato proposto un accordo di collaborazione a una stilista milanese, ma dopo il primo anno si nota che le borse della collezione disegnata dalla creativa, riprendono il design di importanti brand del lusso. All’interno della BBB viene presa la decisione di interrompere la collaborazione, che non giovava al brand, facendone in parte una cattiva pubblicità, vista come copia di prodotti preesistenti e famosi al pubblico. Da questa circostanza nasce l’idea di considerare il Laplam come plus indiscusso, non conferendo un’importanza centrale al design del prodotto, per metterne maggiormente in risalto il materiale di base, considerato come l’elemento rappresentante del valore aggiunto del brand. Al fine di creare un prodotto più versatile per il pubblico, è stata proposta una linea che associava al Laplam elementi in ecopelle, creando modelli che potessero compiacere i gusti di un target

5


6


7


più ampio. Durante l’incontro è stato spiegato che per motivi tecnici in fase di produzione e assemblaggio dei due materiali si è dovuto rinunciare alla realizzazione finale della linea proposta, poiché si andavano a perdere gli elementi caratteristici del Laplam, discostandosi quindi dai valori del brand. In questa circostanza è messa in risalto l’importanza che l’azienda conferisce al materiale, lo stesso Conforti ha ricordato che è proprio il Laplam a conferire unicità ai loro prodotti. Fin dall’inizio la Big Bubble Bags ottiene un grande successo, partendo da Arzano, provincia di Napoli, è presente a fiere internazionali di Milano, Monaco e Giappone, dove vince il premio come stand con maggior numero di visitatori. A conferma del riscontro positivo, nel primo triennio ha un fatturato di 150.000 euro l’anno, con una distribuzione internazionale. All’interno dell’azienda matura la consapevolezza di poter realizzare un’infinità di prodotti con il Laplam, scegliendo di proporne di nuovi in base alle richieste dei consumatori. Il costo di ogni prodotto cambia sia in base alla quantità di materiale utilizzato, legato al valore economico del petrolio da cui ha origine la plastica, sia in base alla mano d’opera necessaria. I prezzi di vendita ai commercianti variano da 15 a 115 euro, e si raddoppiano per il consumatore finale. Conforti spiega che, considerando l’investimento per la produzione di una collezione, si sceglie di non fare magazzino ma di produrre in base alle richieste della clientela, ottimizzandone i costi e permettendo di personalizzare i prodotti secondo le diverse indicazioni del pubblico. Nel 2011 c’è la volontà di ampliare l’offerta, seguendo il consiglio di un amico, ha inizio la creazione di una linea di trolley e bagagli a mano, modelli cui si aggiungono pannelli solari, creando prodotti unici e dal grande potenziale commerciale. La produzione si estende anche con complementi d’arredo, pouf, divani e poltrone. Considerando che gli impiegati della BBB provengono in maggioranza dall’azienda madre Tecnopack, esperti quindi di un mercato differente, si decide di affidare le distribuzioni ad agenti commerciali esterni, con maggiore esperienza riguardo ai prodotti trattati e ai canali distributivi del settore. Le decisioni sul posizionamento commerciale sono delegate ai rappresentanti, ne consegue che i prodotti sono inseriti in shop dalle caratteristiche differenti e non sempre coerenti con l’immagine del brand. La Big Bubble Bags apre un punto di distribuzione monomarca nel centro di Napoli, e nella stessa città si testa il gusto del pubblico con un temporary shop, ottenendo un ottimo riscontro da parte della clientela. Inoltre, si stringono accordi in conto vendita con il gruppo Coin, il quale poteva rappresentare un ottimo lancio per il mercato italiano; ma Conforti ha notato, visitando le sedi Coin,

8


che non sono state soddisfatte le richieste di visibilità e promozione della BBB, non valorizzando i prodotti all’interno degli shop. Seguono accordi di co-branding con FIAT 500 e Giorgia&John, con commissioni all’azienda per la produzione di pezzi personalizzati con i propri brand, dati quindi in vendita alle stesse aziende e non gestendone direttamente la distribuzione. Il MOMA di New York ha notato la grande potenzialità del materiale alla base dei prodotti Big Bubble Bags, decidendo di avere in mostra all’interno dei suoi spazi il modello Layla, proposto nello shop del museo, con un ordine di 300/400 pezzi l’anno. Dal 2012 si ha una pausa al crescente successo del brand, dovuta a problemi tecnici del Laplam. Per questo motivo degli ingenti ordini provenienti dal Giappone sono ritirati dal commercio, e in generale all’interno della BBB si è notata una diminuzione della richiesta nel mercato italiano, portando alla chiusura del punto vendita napoletano. Inoltre, dall’azienda è stata osservata una decrescita dei rivenditori presenti sul territorio nazionale, considerandone cento nel boom iniziale e contandone dieci nel periodo attuale, dovuto, secondo opinioni interne, sia a una scarsa attenzione da parte dei rappresentanti sia a una generale attenuazione nel riscontro con il pubblico. Al fine di abbattere i costi tra l’azienda e il consumatore finale e rafforzare la propria presenza nel mercato mondiale, è stato aperto un e-commerce, che non ha fruttato quanto previsto. In Italia il brand non è riuscito a ottenere il successo previsto in base alle vendite dei primi anni, ma continua ad avere un buon riscontro nel mercato straniero, che va a occupare il 90% del fatturato totale, presente in Francia, Germania, Venezuela, Panama cui si aggiunge la Turchia, uno dei Paesi in cui la BBB ottiene maggior successo con ordini superiori ai 40.000 pezzi, dedicando a questo Stato anche l’apertura di un sito in lingua per agevolare la comunicazione con la clientela. La Big Bubble Bags ha grande potenziale, ma la difficoltà maggiore consiste nella mancanza di risorse e personale da dedicare al progetto. È stato spiegato che lo staff si divide tra le due aziende, occupandosi maggiormente per la Tecnopack, dal fatturato maggiore e da cui dipende la BBB. Lo stesso Conforti è in primis un dirigente Tecnopack, impegnato poi in un secondo momento anche alla Big Bubble Bags. Si è consapevoli che la dipendenza dall’azienda madre e una non definita organizzazione interna, rappresentano la carenza del brand, con mancanza d’investimenti non solo economici ma soprattutto di risorse umane che credono nel progetto dedicandosi interamente a esso. Dall’incontro è emerso che per questa ragione non sono riusciti a portare a termine progetti come i temporary shop o a migliorare i rapporti con i rivenditori del brand, proprio perché lo staff si divide con la Tecnopack, non riuscendo a occuparsi totalmente alla Big Bubble Bags.

9


10


Target In fase di brief il cliente ha espresso le proprie opinioni riguardo al target cui si rivolge l’attività del brand, raccontando esempi e situazioni passate in cui si sono confrontati con alcuni consumatori. Da tali incontri si è andato a generalizzare l’identificazione del pubblico, non supportato da studi o analisi delle vendite effettuate, ma basandosi interamente su esperienze personali e contatti diretti con alcuni clienti. Target diretto: Nella fase iniziale l’azienda identificava il proprio target di riferimento in un pubblico composto da giovani, attratti dalle novità offerte dal mercato, prodotti innovativi e di design. In seguito, si è analizzato che il target diretto è formato da donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni, che abitano in grandi città, italiane e straniere, con un medio-alto livello economico e alto livello culturale, che prestano attenzione a design, ecologia e nuovi trend, portandole a scegliere prodotti di tendenza per rappresentarne gusto e stile. Target indiretto: Uomini adulti 30 – 60 anni, che vivono in grandi città, con un medio-alto livello economico. Scelgono di comprare il prodotto come regalo per le proprie mogli o compagne, facendo da tramite tra l’azienda e il consumatore finale. Target complementare: Possono essere considerati target complementare i rivenditori del brand, che propongono alla propria clientela l’acquisto dei prodotti Big Bubble Bags. Inoltre, i rappresentanti consigliano all’acquisto non solo gli shop, rivenditori finali, ma hanno rapporti anche con altre aziende, potendo fare da tramite per possibili accordi di co-branding, come per il caso FIAT, aumentando la popolarità del brand in un pubblico più vasto. Target alternativo: Il target alternativo è composto di uomini e donne, con caratteristiche similari al target diretto e indiretto, che non si avvicinano all’azienda per la collezione di borse, preferendo le linee di trolley e di complementi d’arredo, non scegliendolo in base alla produzione principale dei suoi prodotti.

11


Obiettivi Strategie low budget per migliorare e riposizionare la presenza del brand sul territorio italiano Aumentare le vendite Migliorare la comunicazione con il pubblico

Competitor L’azienda, consapevole del proprio punto di forza, cioè dell’unicità del Laplam, crede di non avere competitor diretti, perché unico brand a trattare e realizzare prodotti con un materiale così particolare. Nel mercato italiano sono presenti altri brand che realizzano borse e accessori in plastica, ma non è frutto di un processo di riciclo come per la Big Bubble Bags. Secondo opinioni interne dell’impresa, qualora il pubblico non dovesse essere informato sulle differenti origini e produzioni del materiale di base, si troverebbe a scegliere basandosi solo sulla differenza di prezzo tra i vari prodotti.

Sintesi del progetto Consapevoli del momento di crisi vissuto dalla Big Bubble Bags, si considera necessaria un’efficace strategia di riposizionamento del brand.

12


Tono della comunicazione Quando ha avuto inizio l’attività del brand, l’azienda non era a conoscenza dei meccanismi commerciali e promozionali del mercato in cui andava a operare. Per la comunicazione si è preferito puntare sulla linea principale di borse, per cui sono stati creati opuscoli e cataloghi, scegliendo di pubblicizzarne i prodotti anche con una campagna cartellonistica 6x3 nelle principali città italiane, non curando allo stesso modo la promozione della linea dedicata ai bagagli e alla collezione dei complementi d’arredo, considerate estensioni del brand. Per la comunicazione online è stato creato un sito ufficiale proposto in lingua italiana e inglese, dal successo riscontrato con il mercato turco, ne è stata pubblicata una nuova versione in lingua per facilitare la comunicazione e promozione con questo target specifico. Inoltre, è stato aperto un sito di e-commerce che al momento dell’incontro riportava problemi nella visualizzazione online. Tutti i siti sono stati creati da un grafico e gestiti quotidianamente da Conforti stesso. Per la presenza del brand sui social network è stato scelto Facebook, la cui pagina BBB è stata aperta e gestita da un ex collaboratore dell’azienda. Le e-mail rappresentano il principale canale di contatto con rivenditori o clienti che effettuano prenotazioni e richieste di personalizzazioni, gestite sempre da Conforti. Il nome e il marchio del brand sono stati ideati dal proprietario e amministratore dell’azienda, Fabrizio Fattori.

Forma: sfera, elemento che contraddistingue il materiale alla base di ogni prodotto della BBB, ripreso anche nel naming e in ogni sua estensione. Colore: arcobaleno, che si associa alle infinite possibilità creative permesse dal Laplam. Animale: Araba Fenice, animale mitologico che rinasce dalle proprie ceneri, simbolo di rinascita, speranza in cui crede l’azienda. Stato d’animo: Gioia, consapevoli delle attuali difficoltà, credono fortemente nel progetto e nelle sue potenzialità. Genere: “La bolla”, entità femminile. Tre aggettivi: Innovativa, particolare, indistruttibile.

13


Parole chiave “Se si ha un desiderio, si riesce a realizzarlo�, Laplam, plastica, bolle, inimitabile, mercato estero, materiale unico, momento di stallo, momento decisivo, crisi, vendite, design.

Punti essenziali Creazione di strategie low budget Proposte utili e facilmente realizzabili Focus sul rapporto brand – pubblico

14


Premesse 15


16


Backgorund La Big Bubble Bags è un brand napoletano specializzato nella produzione di accessori moda, frutto di una ricerca eco-sostenibile per la creazione di prodotti di plastica riciclata. Fondata nel 2008 da Fabrizio Fattori, già proprietario della Tecnopack srl, azienda leader nella produzione di materiali da imballaggio, da cui dipende la nascente Big Bubble Bags, avendo in comune la sede e lo staff organizzativo. Come emerso in fase di brief, la condivisione del team costituisce una delle problematiche alla base della crisi del brand, dovuta a una non perfetta gestione interna, il team da sempre impegnato in un settore industriale e non esperto dei meccanismi interni al settore moda, dividendosi tra le due aziende, ha dato precedenza alla Tecnopack srl, dai profitti più alti e stabili. All’interno Tecnopack srl, nella fase produttiva, emerge il problema di ridurre gli scarti di materiale, ricercando una soluzione che potesse addirittura farne aumentare i profitti. Grazie a dei processi di riciclo ed eco-sostenibilità, si è scelto di lavorare il materiale di scarto della produzione del pluriboll, realizzando il Laplam, composto di 6/7 strati di plastica e aria, ricreando una texture a grandi bolle. Il Laplam è brevettato e concesso in esclusiva alla Big Bubble Bags, che fa dell’unicità di questo materiale il proprio punto di forza. In seguito alla creazione del materiale, l’azienda procede nella fase produttiva, per il design delle prime collezioni decide di collaborare con una stilista milanese, esterna al brand, contattata occasionalmente solo per la parte creativa. La designer propone i più importanti pezzi delle grandi case di moda, dalla 2.55 di Chanel alla Kelly di Hermès o l’Alma di Louis Vuitton. Una volta compreso che la stilista non proponeva reali innovazioni, ma semplicemente presentava rivisitazioni di borse già esistenti e famose in campo internazionale, si decide di interrompere la collaborazione. Da ciò è nata l’idea all’interno del brand, che non dovesse essere il design il vero punto di forza e vantaggio competitivo della Big Bubble Bags, ma il Laplam, un materiale unico e innovativo, frutto di un processo di riciclo, eco-sostenibilità e Made in Italy; questi sono i valori alla base della produzione. Oltre alla creazione di borse, con una costante ispirazione alle proposte dei più importanti brand di moda, sia per modelli sia per fantasie e nuance, a incrementare le successive collezioni si affianca una linea di bagagli a mano e di complementi d’arredo, entrambi ricreati in Laplam. Puntando sull’innovazione ed eco-sostenibilità la Big Bubble Bags stringe un accordo con Konala Technologies, produttore di Konala Power Plastic, pannelli solari per convertire la luce solare in

17


energia. I pannelli sono integrati all’interno di tracolle e bagagli a mano, per creare prodotti che rappresentino pienamente i valori etici dell’azienda, proposte uniche nel mercato, con grande attenzione al concetto di eco-sostenibilità e riciclo. Per la distribuzione delle collezioni e per i rapporti con i rivenditori la Big Bubble Bags ha incaricato come rappresentanti commerciali, dei conoscenti dello staff interno, affidandosi ai loro contatti professionali e non concordando in precedenza la tipologia di negozi adatti ai propri prodotti. Ne consegue un posizionamento irregolare all’interno del territorio italiano e non del tutto coerente con l’immagine del brand. Per il mercato estero invece, sono le stesse attività commerciali straniere a prendere contatti con l’azienda per richiederne degli ordini, venendo così scelti da punti vendita che condividono e prestano attenzione ai valori di cui la Big Bubble Bags si fa portavoce. Vista l’innovazione alla base della propria attività, la Big Bubble Bags ottiene un riscontro positivo nel mercato internazionale, esponendo in fiere di tutto il mondo da Monaco al Giappone, raggiungendo importanti riconoscimenti. Ma il vero successo è decretato dal MoMa, Museum of Modern art, il quale decide di esporre al proprio interno il modello Layla, e di vendere le borse Big Bubble Bags negli shop delle diverse sedi del museo, New York, Tokyo e Seoul. Da una fase iniziale di grande successo segue un momento di declino, dovuto ad alcuni problemi tecnici nella produzione di alcuni modelli, ne consegue il ritiro d’importanti ordini dal mercato straniero. A ciò si aggiunge che dopo rilevanti investimenti pubblicitari non sono seguite le vendite ipotizzate ma una diminuzione anche nel mercato italiano. Nella gestione organizzativa della Big Bubble Bags i processi produttivi sono attivati in base alle richieste di vendita, non producendo in anticipo e non facendo magazzino, ma creando i modelli in base alle richieste del proprio pubblico, così da poterli personalizzare con dettagli, finiture e colori in base alle diverse esigenze. In precedenza all’interno dell’azienda erano stati assunti degli artigiani per l’assemblaggio del Laplam e la realizzazione del prodotto finale; poiché la produzione varia nel tempo in base agli ordini e non potendo garantire un lavoro costante, si è deciso di interrompere la collaborazione, preferendo stringere un accordo con un’azienda vicina alla sede della Big Bubble Bags, esperta nella produzione di accessori moda, cui rivolgersi saltuariamente in base alle richieste produttive. Nell’ultimo periodo la Big Bubble Bags vive un momento di calo rispetto al successo iniziale, sia per i problemi tecnici e produttivi affrontati negli ultimi anni, sia per una non efficace strategia comunicativa.

18


19


Obiettivi Analisi dello scenario e mercato in cui opera: richieste, gusti e consumi del pubblico e le attività dei propri competitor Ridefinizione della Brand Identity e strategie per comunicarla al proprio pubblico Stesura di un piano per interagire con il consumatore finale, finalizzato all’incremento delle vendite Strategie per rilanciare la brand awarness, con focus su proposte low budget Focus sulla comunicazione online, come strumento per interagire con il pubblico internazionale

Parole chiave Big Bubble Bags Napoli Laplam borse Made in Italy riciclo eco-sostenibilità mercato internazionale bolle plastica innovazione colore trasparenza Layla personalizzazione moda accessori pannelli solari complementi d’arredo Tecnopack srl valori rispetto ambientale.

20


Target Nel delineare il target cui si rivolge l’attività del brand, è opportuno considerare non solo il pubblico finale, utilizzatore del prodotto, ma anche tutti i soggetti che fanno da tramite tra l’azienda e il consumatore, condizionandone e influenzandone l’acquisto. Per l’analisi del target obiettivo si è scelto di utilizzare i profili di vita Eurisko, utili per tracciare le caratteristiche principali, quali livello economico e culturale, localizzazione demografica, capacità d’acquisto e fruizione dei media. Con l’intento di comprendere al meglio i differenti ruoli attivi all’interno della fase d’acquisto, il rapporto tra l’azienda e i molteplici pubblici cui si rivolge, si è deciso di dividere il target in quattro macrocategorie, indispensabili per l’identificazione del pubblico e delle differenti attività aziendali: TARGET DIRETTO [consumatore finale] pubblico femminile pubblico maschile TARGET INDIRETTO [punti vendita] boutique concept store TARGET COMPLEMENTARE [media e opinion leader] moda green innovazione tecnologica TARGET ALTERNATIVO [linea Bubblemania] settore Ho.Re.Ca., Hotellerie-Restaurant-Café settore beauty: spa, centri estetici e saloni hair stylist

21


ANALISI DEL TARGET DIRETTO Il pubblico obiettivo, cioè il diretto interessato del prodotto/servizio offerto, il target specifico cui è indirizzata l’attività aziendale. Dalla fase di analisi è emerso che l’attività del brand è rivolta a un pubblico internazionale, sia grazie ai punti vendita in cui sono inseriti i prodotti Big Bubble Bags, sia tramite il proprio sito di e-commerce che ne permette l’acquisto anche da parte della clientela straniera. Come anticipato, al fine di facilitare la comprensione delle caratteristiche del target diretto, si sceglie di utilizzare come strumento di analisi i profili di vita Eurisko, i quali si concentrano sul pubblico italiano, ma ne consegue una trasposizione dei dati principali anche per il target straniero. PUBBLICO FEMMINILE Da uno studio preliminare, è stato possibile individuare delle linee guida utili per delineare il profilo del target diretto; considerando che l’azienda produce in maggioranza accessori rivolti a un pubblico femminile, verrà data precedenza all’analisi di tale profilo. Donne di età compresa tra i 14 e 54 anni, abitanti in medio-grandi centri, città con proposte culturali e d’intrattenimento, con la possibilità di assistere a mostre, partecipare a spettacoli e fare shopping, in linea con le tendenze del momento. Medio-alto livello culturale, attratte dal bello e dalle novità, vogliono trasmettere i propri ideali e i movimenti di cui si fanno sostenitrici. Medio-alto livello economico, tale da consentire l’acquisto di accessori moda. Scelgono di acquistare un prodotto, per identificarsi con stile e valori rappresentati, mostrandosi attente a ciò che fa tendenza. Influenzabili da tutto ciò che è in voga, donne curate e alla moda, seguono gli opinion leader del settore, da canali differenti secondo l’età e dei media utilizzati, facendosi consigliare su scelte di stile e prodotti. Oltre alla moda, vista come uno strumento per rappresentare se stesse, sono attente a tutte le novità, attive culturalmente e propositive verso i nuovi trend ecosostenibili, alcune per scelta personale, altre perché movimento attuale ed esso stesso di tendenza.

22


I protagonisti Profilo composto da uomini e donne, in questa fase con focus sul segmento femminile. Donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni, abitanti nei grandi centri urbani, soprattutto nell’area Nord Ovest. Hanno uno status sociale alto, che si differenzia secondo l’età in differenti posizioni professionali, con titolo di studio e reddito medio-alto, alto. Riescono a calibrare la propria vita tra lavoro, tempo libero e famiglia, attente alle novità politiche ed economiche, viaggiano spesso, partecipano a iniziative culturali ed eventi in voga, coerentemente con la fascia d’età. L’orientamento agli acquisti è d’impulso, con una spiccata attenzione verso le novità, prediligono oggetti di qualità e con un brand forte, a testimoniare le scelte effettuate e la voglia di distinzione e raffinatezza. Per il settore pubblicitario sono considerate utenti gold; pubblico attivo, dinamico e mobile, perfetto fruitore delle pubblicità esterne, ma non collocate all’interno dei mezzi pubblici, che sfruttano poco, preferendo utilizzare mezzi propri, per una mobilità di tipo urbano. Attente a tutti i media, non prediligono la tv tradizionale, preferendo la paytv in cui possono seguire canali tematici in linea con interessi e passioni; è frequente l’acquisto di quotidiani e magazine, sia sulle news generali, sia su trend moda, design e attualità culturali; frequentano cinema, teatri, mostre ed eventi; fanno un largo uso di internet sia per lavoro sia per ricerche personali.

Il segmento più giovane, fino ai 34 anni, è composto di donne che terminati gli studi si avviano professionalmente. Si suppone che non tutte siano nate in città, ma si sono spostate in grandi centri urbani per seguire gli studi e poi inserirsi nel mondo del lavoro. Iniziano ad avere un reddito proprio, ma possono essere supportate economicamente dalla famiglia, così da mantenere alti standard di vita. Spesso, nella quotidianità riescono a unire i nuovi impegni da professioniste agli svaghi giovanili, con uscite mondane, cinema e teatro, cene e meeting, amando vivere la propria città e gli eventi culturali proposti. Donne smart, pratiche del web, strumento utilizzato sia per lavoro sia per svago. Attraversano una fase transitoria, con il passaggio da studentesse ad adulte, anche il look subisce un restyle adattandosi ai nuovi ruoli professionali. Lo stile diventa più elegante e minimal per i diversi impegni della giornata, affidando agli accessori il compito di dare carattere e personalità al proprio outfit. Considerando l’alto livello economico e culturale, spesso sono abituate a curare la propria persona, mostrandosi con uno stile ricercato e di tendenza, al contempo sobrio ed elegante. In molti casi in fase di scelta, cercano le novità e i brand alla moda, così da testimoniare sia il potere di acquisto, che consente di comprare i trend del momento, sia rappresentare con il proprio look l’attenzione posta per le novità socio-culturali, facendosene portavoce.

23


Il segmento più adulto, dai 35 ai 54 anni, è composto da donne in carriera con famiglia, con un alto livello economico e culturale. Oltre al lavoro, motivo di gratificazioni personali, si dedicano alla propria famiglia e spesso nelle giornate libere visitano con i figli musei, parchi e città d’arte.

L’élite femminile

Occupate con i diversi impegni lavorativi e personali, potrebbero non prestare la stessa attenzione all’abito come la fascia più giovane. Nel tempo hanno delineato un proprio stile, ricercato e sobrio ma comodo e pratico, adatto alle diverse occasioni. Per gli acquisti preferiscono comprare capi di alta qualità minimal, che si possano facilmente adattare nel tempo, prediligono il Made in Italy.

Danno primaria importanza alla realizzazione personale, sia professionale sia culturale, informate sulle news d’attualità e politica, appassionate d’arte e letteratura, oltre a partecipare a eventi teatrali e conferenze su argomenti di attualità. Anche per questo profilo la mobilità è di tipo urbano, preferendo mezzi propri a quelli pubblici, stimolato dalla pubblicità esterna, è da considerare come un utente gold per il settore pubblicitario, donne non appassionate di tv preferendo la lettura di quotidiani d’informazione e magazine settoriali.

Come per il segmento più giovane, potrebbero affidare agli accessori il compito di rendere inimitabile il proprio stile, scegliendoli secondo valori e passioni personali; c’è chi preferisce la vera pelle e chi sostiene la natura prediligendo prodotti ecosostenibili. In prevalenza per gli acquisti scelgono i brand più famosi, conosciuti per l’alta qualità e il design; si affidano alle boutique di fiducia e spesso si lasciano consigliare dalle commesse degli showroom di cui sono clienti. Come magazine prediligono i supplementi femminili dei quotidiani d’informazione, come D di Repubblica o Donna del Corriere della Sera. Non sono cresciute con internet, ma si sono prontamente adeguate per motivi professionali e personali, diventandone ottime fruitrici.

Donne di età compresa tra i 25 e 54 anni, abitano prevalentemente in città medio-grandi e grandi del Nord e Centro Italia. Hanno un elevato profilo sociale, con titolo di studio, professione lavorativa e reddito alti.

Negli acquisti sono attratte dalle originalità, testimoniando la propria attenzione per ciò che fa tendenza, scegliendo i prodotti migliori per qualità, design e innovazione. Hanno caratteristiche similari al profilo prima analizzato, si differenziano per una maggiore apertura e curiosità verso le nuove proposte, testimoniando una propensione verso tutti gli ambiti culturali, dall’arte alla cucina, passando per musica e moda. I criteri di scelta e acquisto sono emozionali e d’impulso, per prodotti selezionati sia per funzionalità sia per design.

24


Tale profilo ha molti punti in comune con quello delle protagoniste, cambia per una maggiore apertura e predisposizione alle novità, attratte dalle ultime tendenze e con la voglia di diventarne portavoce, raccontando le proprie passioni, anche negli acquisti e nel look.

Le donne doppio ruolo Donne divise tra famiglia e lavoro, di età compresa tra i 18 e i 44 anni, presenti in tutta Italia, in maggior misura nel Centro-Nord; status socio-culturale ed economico medio-alto. L’occupazione lavorativa costituisce un elemento di grande importanza, in prevalenza professioniste, riescono ad avere una vita equilibrata, tra famiglia, figli e lavoro. Attive culturalmente, prediligono la lettura, partecipano a rappresentazioni teatrali, seguono conferenze e visitano musei e iniziative culturali. Considerando la vita attiva e dinamica, sono attratte dalle pubblicità esterne, specialmente poste sui mezzi pubblici, molto utilizzati per gli spostamenti urbani. Per l’informazione, alla tv preferiscono la lettura sia di quotidiani sia di magazine specializzati cui si aggiunge un costante utilizzo di internet. I criteri d’acquisto sono emozionali, prediligendo i prodotti innovativi, così da distinguersi. Tra di loro le appassionate di moda si dimostrano attente alle novità stilistiche, prestando attenzione al proprio look. Nelle scelte d’acquisto si basano sull’immagine del prodotto e in alcuni casi non sulla qualità, preferendo prodotti di tendenza. Cambiano spesso stile per rispecchiare i differenti generi in voga, provando nuovi prodotti e brand, facendosi influenzare dai trend del momento.

Come profilo presenta molti punti in comune con i due già analizzati, un similare tenore di vita e status economico e culturale. Si deduce che pur dividendosi tra lavoro e famiglia, non rinunciano alla loro femminilità, ponendo molta attenzione alla propria immagine, scegliendo prodotti che rappresentino l’attenzione allo stile e alle ultime tendenze. È l’immagine di una donna contemporanea, impegnata ma curata, dall’alto livello culturale con un’attenzione al design e all’estetica del prodotto, oltre a una ricerca del particolare, scegliendo prodotti innovativi che testimoniano le loro caratteristiche valoriali.

Le solide Il gruppo che rappresenta la donna media, divisa tra lavoro e famiglia, dalla mentalità più tradizionale. Presenti in tutto il territorio italiano, di età compresa tra i 25 e 54 anni; la maggior parte convive o è sposata, con figli. Lo status economico e culturale è medio, con valori tradizionali, ponendo al primo posto la famiglia, anche nel poco tempo libero danno priorità al mondo domestico e all’educazione dei figli. Profilo moderato e propenso all’indoor, quando è a casa, vede molta tv generalista e anche nella lettura predilige i settimanali, curiosa del gossip nostrano. Si suppone che l’atto d’acquisto sia concepito come un break dagli impegni quotidiani, un regalo che si concedono, momento in cui prevale la scelta emozionale in base al design, facendosi consigliare dai trend del momento, facilmente influenzabili dal consiglio di amiche e commesse.

25


26


Negli acquisti sono attente al prezzo, cercando un giusto compromesso tra qualità e design, dando priorità alle spese della propria famiglia e concedendosi saltuariamente dei regali personali.

e orientate al bello, grande attenzione per il nuovo e distintivo, nelle scelte prevale l’attenzione all’immagine. L’acquisto è d’impulso dando priorità all’estetica e all’aderenza con i profili di tendenza.

Nello scegliere un prodotto non sono attratte dalla novità, ma probabilmente lo acquistano per dimostrare a se stesse di avere ancora cura e attenzione del proprio stile, cercando di aggiornarlo con le ultime tendenze.

Tendenzialmente questo è il profilo più attento allo shopping e alla moda, presta interesse alle novità stilistiche di fashion e vuole dimostrare con il proprio stile l’attenzione posta a tale settore.

I ragazzi evolutivi Le frizzanti Donne moderne e curiose, con orientamento outdoor. Non è l’età una delle caratteristiche per indicare tale profilo, con un range molto ampio, dalle più giovani fino all’età di 64 anni. Presenti in tutto il territorio italiano, con status economico e culturale medio-alto, alto. Impegnate in attività in proprio o in attesa di un’occupazione e a carico delle famiglie d’origine. Attive politicamente, prestano attenzione alle tematiche sociali ed ecologiche. Considerando il loro stile di vita attivo e dinamico, sono attratte dalle pubblicità esterne, specialmente poste sui mezzi pubblici, molto utilizzati per gli spostamenti urbani. Per l’informazione, alla tv preferiscono la lettura sia di quotidiani sia di magazine specialistici a cui si aggiunge un costante utilizzo di internet. È proprio la tipologia di vita a identificare tale profilo, donne estroverse, si sentono libere dai doveri e con l’unico obiettivo di soddisfare i propri desideri. Mentalmente libere dai problemi quotidiani, con molto tempo dedicato alla cura di se stesse, shopping, consumi culturali e attività relazionali. I criteri d’acquisto sono emozionali, open-minded

Ragazzi e ragazze tra i 14 e 24 anni, studenti liceali o universitari. Presenti in tutto il territorio nazionale, dai centri medi alle città più grandi, dove aumentano con il crescere dell’età. In questo caso è preso in considerazione il solo segmento femminile, selezionato perché ha un’età più giovane, presta attenzione al settore moda, le scelte d’acquisto sono facilmente influenzabili. Il reddito deriva dai genitori che hanno uno status medio alto, culturalmente hanno un livello medio, ancora non del tutto interessate da news d’attualità e politiche ma attive culturalmente. Target abbastanza mobile, per spostarsi utilizzano principalmente mezzi pubblici, attente alle pubblicità esterne. Internet, blog e social network sono i principali canali d’informazione e ricerca, strumenti per comunicare con le proprie coetanee e seguire i trend del momento. Piacere e divertimento come attività principali, amano stare in compagnia dei propri coetanei nel tempo libero. Coerentemente con gli interessi dell’età partecipano a mostre, spettacoli e concerti,

27


oltre ad andare in locali e ristoranti di tendenza. Fanno della moda e novità i criteri alla base delle loro scelte, preferendo tutti i luoghi e prodotti più in voga. La fascia liceale, 14-19 anni, si dimostra facilmente influenzabile, scegliendo tutti i prodotti alla moda, seguendo gli opinion leader su riviste specializzate e sui canali social; l’imitazione porta all’acquisto degli stessi prodotti scelti dalle blogger, oltre a influenzarsi a vicenda tra coetanee. Tutte le spese avvengono con la supervisione genitoriale che ne consente l’acquisto. Il segmento più adulto, 20-24 anni, è composto di studentesse universitarie, più mature rispetto alle giovanissime. Hanno maturato una consapevolezza personale, delle proprie passioni e interessi, facendo notare anche uno stile personale. In molti casi sono alla ricerca di pezzi particolari per emergere dal comune “look Zara”, volendo differenziarsi e raccontare di sé, prediligendo accessori particolari, attente alle novità e ultime tendenze. Continuano a essere supportate economicamente dai genitori e meditano negli acquisti, cercando il risparmio così da avere maggiori risorse per il tempo libero e i viaggi. Per il proprio stile cercano il giusto compromesso tra innovazione, particolarità e tendenza, sempre alla moda ma non banali, tenendo sotto controllo il budget. Alla continua ricerca di affari, navigano spesso su internet, curiose di novità e offerte, come acquisti su groupon o voli low cost, ma anche come strumento per confrontare i prodotti di diversi brand prima di procedere all’acquisto.

PUBBLICO MASCHILE Analizzando i prodotti creati dal brand, si nota che il target diretto è composto in minoranza anche da un segmento maschile, a cui sono rivolte le tracolle e i prodotti con alta innovazione tecnologica, i modelli con pannelli solari, creati dalla collaborazione con Konala Technologies. Uomini di età compresa tra i 25 e i 54 anni, rispecchiano le caratteristiche individuate per il pubblico femminile, con un medio-alto status economico e culturale, attratti dalle novità e con uno stile ben delineato; nella fase d’acquisto scelgono prodotti per testimoniare i propri gusti e l’attenzione posta alle ultime tendenze. La fascia più giovane è composta di neolaureati che si affacciano al mondo professionale, giovani con la voglia di emergere, conoscere e apparire, amano viaggiare e partecipare a eventi. Sono attratti da tutto ciò che rappresenta novità e tendenza, mostrandosi attenti a design e innovazione. Comprano in quantità minore rispetto alle donne, ma anche nel loro caso l’acquisto è d’istinto ed emozionale. Il segmento adulto include professionisti affermati, che fanno dello status lavorativo un modo per esprimere la propria personalità e il successo ottenuto. Culturalmente attivi, aggiornati su news d’attualità, economiche e politiche. Mariti e padri di famiglia, hanno una

28


visione individuale e continuano a mostrarsi uomini curati e indipendenti, caratteristiche rappresentate dal loro stile e dagli acquisti, prediligendo i prodotti più in voga e innovativi. I protagonisti Profilo già analizzato per il pubblico femminile, ne riporta le stesse caratteristiche demografiche e di status economico e culturale, come per la dieta mediale e la mobilità urbana. Sono professionisti, uomini che hanno ottenuto un grande successo lavorativo, incentrando la propria vita su se stessi. Attivi e dinamici, partecipano a convention, meeting e cene per lavoro e non; culturalmente sono attratti dal bello, assistendo a spettacoli e visitando mostre e musei. Gli acquisti sono influenzati da criteri emozionali e d’impulso, orientati alla distinzione e grande attenzione alle novità. Possono voler mostrare il proprio livello economico e culturale, affidando al look, curato e ricercato, tale compito. Prediligono i grandi brand Made in Italy o i prodotti sartoriali, sinonimi di alta qualità. Acquistano prodotti scelti secondo innovazione e design, con l’intento di distinguersi e rilevare l’attenzione posta agli ultimi trend e novità. Uomini di età compresa tra i 25 e 54 anni, presenti in centri medio-grandi del Nord Ovest. Status elevato con titolo di studio, professione e reddito alti. Culturalmente attivi, attenti alle novità politiche ed economiche, partecipano a numerose e differenti manifestazioni culturali, leggono molti quotidiani per le informazioni d’attualità a cui affiancano media di

settore, come magazine e paytv a seconda delle proprie inclinazioni, oltre ad un largo consumo di internet. Anche questo profilo è considerato utente gold soprattutto per la pubblicità esterna, affine con il proprio stile di vita, attivo e dinamico, connesso a una mobilità di tipo urbana, caratterizzata dall’uso di mezzi propri. Uomini di successo, gratificati dal proprio ruolo professionale, conviviali, amano trascorrere il tempo libero in viaggi, cene e partecipazione a manifestazioni ed eventi. L’approccio all’acquisto è d’impulso, con un forte orientamento alla distinzione, spesso attratti dai prodotti innovativi e di tendenza, cercando brand dall’immagine forte, con cui rappresentare il proprio stile. L’obiettivo è un look curato e ricercato, selezionando prodotti di qualità, non ancora noti dal grande pubblico, mostrandosi all’avanguardia per le scelte effettuate.

La preélite progettuale Uomini di età compresa tra i 18 e 54 anni, abitano in città medio-grandi, grandi, in prevalenza al Centro-Nord; hanno risorse socio-economiche medio-alte, alte, culturalmente attivi, si interessano alle novità politiche ed economiche oltre a tutte le informazioni d’attualità. Partecipano a eventi culturali e manifestazioni artistiche di vario genere e amano confrontarsi con amici. Un profilo attivo e dinamico, attratto dalla pubblicità esterna dovuta a una mobilità di tipo urbano, utilizzando sia mezzi di trasporto privati sia pubblici; inoltre guardano con piacere la tv e leggono riviste di settore, oltre a fare un largo uso di internet sia per lavoro sia nel tempo libero.

29


30


Gli acquisti sono spinti da criteri emozionali e d’impulso, prediligendo oggetti di design, focus sull’innovazione e appartenenza, con l’obiettivo di distinzione. Non hanno raggiunto il successo professionale ed economico delle figure in precedenza analizzate, ma si sentono assimilabili a tali profili, con gusti e passioni affini. Li accomuna un medesimo approccio alla vita, nei propri acquisti vorrebbero assomigliare ai profili più elevati, ispirandosi alle loro scelte e facendosi consigliare da opinion leader del settore. Sono spinti da criteri emozionali e d’impulso, con l’obiettivo di raggiungere un elevato status sociale, acquistando i prodotti più in voga e portatori di novità e stile, visti come tratto distintivo cui associarsi.

spostamenti effettuati. Fa un largo uso di quotidiani d’informazione, cui associa magazine e paytv per fruire di argomenti specifici su canali tematici, largo anche l’utilizzo di internet, sia nel lavoro sia nel tempo libero. Gli acquisti sono d’impulso, scegliendo tutti i prodotti più in voga con l’obiettivo di mostrare il proprio successo con uno stile appropriato, preferendo design e innovazione, con l’intento di distinguersi e raccontare di sé.

Il lavoratore d’assalto Di età compresa tra i 25 e 44 anni, concentrati trasversalmente in tutto il territorio nazionale; status alto, come il titolo di studio, professione e reddito. Hanno fatto del lavoro il centro della propria vita, misurata secondo denaro e posizione sociale. Culturalmente prediligono le informazioni d’attualità, economiche e politiche; partecipano con piacere a conferenze e manifestazioni in cui incontrare i propri colleghi. Single o con famiglia, hanno una visione incentrata sulla propria persona, amano i piaceri della vita, pensando di averli guadagnati grazie agli sforzi del proprio lavoro, da cui ricevono grandi soddisfazioni, a volte ostentando consumi e attività. La mobilità è extra-urbana, prediligendo l’uso dell’automobile rispetto ai mezzi pubblici; profilo attivo e dinamico, è un target strategico per la pubblicità esterna, considerando i numerosi

31


ANALISI DEL TARGET INDIRETTO Il target indiretto è quel segmento che occupa il ruolo d’intermediario per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato, facendo quindi da tramite tra l’azienda e il suo pubblico obiettivo. Ricordando che il target diretto è costituito dai consumatori finali, ne consegue che tale categoria sia composta dalle attività commerciali che vendono all’interno dei propri punti vendita i prodotti Big Bubble Bags, proponendoli alla propria clientela e rappresentando un tramite necessario tra l’azienda e il pubblico finale. Ai fini dell’analisi sono stati delineati due identikit a cui assimilare le caratteristiche degli shop che potenzialmente possono vendere i prodotti del brand, in linea sia con i valori aziendali sia con i gusti della clientela già analizzata. BOUTIQUE Negozi situati all’interno di centri medio-grandi, grandi, in quartieri dedicati allo shopping; boutique plurimarca che fanno una costante ricerca di nuovi brand giovani e innovativi, cui associare aziende storiche, sinonimo di qualità e stile. Hanno una proposta ricercata, mixando prodotti più classici ad accessori particolari, per creare il look di una donna contemporanea. Possono trattare sia prodotti total look, sia soffermarsi sugli accessori, nel primo caso hanno un’offerta con un range di prezzo maggiore, nel secondo selezionano prodotti di un costo medio, dai 50 ai 350 euro. L’allestimento risulta sobrio ed elegante, creando un ambiente in cui la clientela si senta accolta, mettendola a proprio agio negli acquisti e dando grande visibilità ai prodotti esposti, protagonisti della location. Spesso hanno una clientela affezionata, che si affida a tali negozi per consulenze di stile, con un clima informale, dove le commesse possono consigliare il pubblico e dialogare con intimità.

32


CONCEPT STORE Situati sempre in centri medio-grandi, grandi, in zone di tendenza; sono shop che prestano grande attenzione all’innovazione, proponendo prodotti in anteprima rispetto agli altri punti vendita. Fanno un lungo lavoro di ricerca, soffermandosi sulla mission del brand, supportandone i valori. Nello specifico sono concept store rivolti all’innovazione e ricerca di nuovi materiali, favorevoli al riciclo e prodotti eco-sostenibili, oltre che grandi appassionati di novità tecnologiche. Riescono a unire tali aspetti con design e ricercatezza, selezionando brand creativi che rendono contemporanee e facilmente utilizzabili le proprie creazioni, esponendo prodotti che ben rispecchino gusti e tendenze del momento. Il range di prezzo varia secondo le aziende trattate, partendo dai 10 euro per piccoli bijoux o oggettistica per arrivare oltre 500 euro per articoli di grande design, con attenzione a materiali e tecniche produttive. L’allestimento è concettuale, giocano con forme e materiali per creare un ambiente unico che rispecchi i valori alla base del negozio stesso. Anche la disposizione dei prodotti è originale, mettendoli in risalto con idee inaspettate, così da coinvolgere maggiormente la propria clientela. Conosciuti dal pubblico per la propria attività e selezione di brand, si affidando a tali negozi consapevoli di trovare collezioni innovative e anticipare le tendenze, con l’intento di differenziarsi.

33


34


35


36


37


38


ANALISI DEL TARGET COMPLEMENTARE Il target complementare rappresenta quei soggetti che con la propria opinione hanno il potere di influenzare le scelte del target diretto, in grado di mettere in risalto l’attività di un’azienda, facendo confluire l’attenzione del proprio pubblico su quella del brand proposto, di cui si fa garante; occupa un ruolo di supporto nelle scelte d’acquisto, riuscendone a influenzare il parere riguardo al prodotto consigliato. Per la Big Bubble Bags, questo segmento di pubblico è costituito da opinion leader e media, blogger e social influencer, mezzi di comunicazione, programmi televisivi, magazine e webzine; tutti appartenenti a una delle tre categorie: moda, eco-sostenibilità e riciclo, innovazione tecnologica. Sono state individuate queste tre aree come catalizzatori per informazioni e argomenti specifici che possono attrarre i gusti del pubblico a seconda delle loro passioni, connettendoli con attività e prodotti del brand. Procedendo nell’analisi, la prima macrocategoria individuata come catalizzatore dell’attenzione del pubblico è l’ambito moda, selezionato poiché la Big Bubble Bags, produce proprio borse e accessori fashion, che potrebbero interessare i media del settore [come già successo per Vogue.it]. I prodotti del brand possono essere mostrati all’interno dei diversi canali che ne descrivono l’ideazione e il design; in questo modo il pubblico follower delle piattaforme, una volta a conoscenza dei prodotti Big Bubble Bags li potrebbe acquistare, supportato dalla scelta dei media di promuovere l’azienda, facendosene garante e attestandone qualità e design. Allo stesso modo le fashion blogger e social influencer, una volta indossata una borsa Big Bubble Bags, ne fanno pubblicità indiretta, mostrando il prodotto sui propri canali, ne segue il desiderio d’acquisto da parte delle proprie fan e follower, che per imitazione tendono ad acquistare gli stessi prodotti utilizzati dalle blogger, viste come icone di stile e rappresentanti delle nuove tendenze. Anche i media, opinion leader che si occupano del settore green, ecologia e riciclo, possono descrivere l’attività e i prodotti Big Bubble Bags all’interno dei propri spazi, scegliendo tale brand perché affine con le tematiche trattate. Il pubblico, appassionato della medesima area, entrerebbe in contatto con l’azienda per via indiretta e una volta conosciuta la mission, coerente con le passioni del potenziale cliente, potrebbe decidere di acquistarne i prodotti, così da testimoniare i propri valori anche tramite le scelte d’acquisto. In maniera simile, i media e opinion leader esperti di innovazione tecnologica possono scegliere di descrivere la nascita del brand, l’innovativo Laplam e i nuovi modelli creati con i pannelli solari. I prodotti sono affini con gli argomenti trattati, così da incuriosire il pubblico follower di tali piattaforme, che conosciuta l’azienda potrebbe poi acquistarne i prodotti, mossi da desiderio di differenziazione e facendosi portavoce dei suddetti valori.

39


ANALISI DEL TARGET ALTERNATIVO Il target alternativo è composto di un segmento di pubblico cui rivolgere un’attività aziendale in maniera alternativa rispetto a quella rivolta al target diretto, interpretandola con un’ottica differente rispetto al concept primario. Nello specifico, se la produzione principale è composta di borse e bagagli a mano, quella alternativa è costituita dalla linea Bubblemania, complementi d’arredo, pouf, divani e poltrone. Analizzando le attuali proposte del mercato, incentrate sia sulla creazione di prodotti di plastica [ricordando il successo di Kartell], sia l’attenzione di molti designer per l’utilizzo di materiali di riciclo ed ecosostenibili [ne è esempio il lavoro di Mario Pagliaro], si prevede un positivo riscontro con il pubblico per i prodotti Big Bubble Bags, rispondendo ai canoni più in voga. Nell’analisi del potenziale target alternativo, si sono individuate diverse categorie di pubblico cui indirizzare i prodotti della linea Bubblemania. In primis è indirizzata al pubblico diretto del brand, già analizzato in precedenza, il quale per i medesimi motivi per cui sceglie di acquistare le borse Big Bubble Bags ne comprerebbe anche la linea di complementi d’arredo, scelta per distinzione, basandosi su innovazione e design. I prodotti in questione sono indirizzati anche al target indiretto, che potrebbe scegliere di allestire le proprie location con un arredo di tendenza, dinamico e colorato, associandolo ai prodotti Big Bubble Bags trattati all’interno della propria attività commerciale. Per i concept store, si prevede che oltre a selezionare alcuni pezzi per l’allestimento interno della location, possano scegliere di ampliare la propria offerta, vendendo anche i modelli della linea Bubblemania. In questo modo si mostrano negozi in grado di spaziare tra moda e arredo, impegnati nella costante ricerca di design e stile nelle diverse declinazioni. HO.RE.CA. Come nuovo segmento di target cui rivolgere i prodotti d’arredo è stato individuato il settore HO.RE.CA. [Hotellerie-Restaurant-Café], bar e ristoranti, locali e luoghi d’incontro, che potrebbero scegliere i pezzi della linea Bubblemania per l’allestimento delle proprie location. Bar e ristoranti, bistrot di tendenza, lounge bar e locali serali, sono attività che mostrano un look ben delineato che si associa sia ai servizi offerti sia al proprio pubblico, volendosi mostrare come luoghi creativi, attenti al design con un allestimento innovativo e ricercato, allo stesso tempo con

40


41


pezzi comodi per la clientela e facilmente lavabili per lo staff. Considerando la texture e le tante varianti colori, si prevede un possibile inserimento in tali attività, associando le bolle del Laplam alle bollicine delle bevande, un richiamo ideale per luoghi di ristoro, dallo spirito innovativo, giovane e di tendenza. BEAUTY Un secondo segmento cui indirizzare la linea Bubblemania è composto dal settore beauty, [spa, centri estetici e saloni hair stylits]. Negli ultimi anni si è notato un cambiamento del look di queste attività, che con l’intento di trasmettere la cura rivolta alla bellezza della propria clientela, prestano sempre più attenzione all’immagine della location, trasformata in un luogo dal grande appeal estetico, con ricercatezza di colori e materiali, finiture di pregio, per creare un luogo dove il proprio pubblico abbia la voglia di sentirsi a proprio agio. I prodotti d’arredo Big Bubble Bags, si adattano perfettamente a tali attività, rispondendo alle richieste di comodità, oltre a trasmettere con trasparenze e colori proprio un senso di relax, ciò di cui ha più voglia la clientela del settore.

42


Scenario Innovazione tecnologica, riciclo ed eco-sostenibilità, materie plastiche, questi sono alcuni dei trend più in voga espressi in molteplici settori; anche la moda si è lasciata influenzare da questi filoni, cercando di rappresentare l’attuale scenario, mostrandosi attenta all’evoluzione socio economica, oltre che culturale, rispondendo a gusti e richieste di un pubblico sempre più attento. INNOVAZIONE La moda è innovazione, dai processi produttivi in grado di velocizzare e ottimizzare i tempi, fino alla ricerca e creazione di nuovi tessuti e materiali, come il Goretex, che rivoluzionano la concezione e l’utilizzo degli indumenti in questione. Il grande sviluppo tecnologico e il largo utilizzo da parte degli utenti, che grazie agli smartphone sono costantemente connessi, ha richiesto delle trasformazioni all’interno del settore moda: sempre più aziende prestano attenzione a tutto ciò che è hi-tech, integrando fashion e tecnologia. Nike è stata una delle prime aziende a unire i due settori, riuscendo a integrare i propri prodotti con nuovi dispositivi tecnologici, favorendo le prestazioni tecniche dell’utente, offrendo nuovi servizi e potenziando l’utilizzo delle calzature sportive. Ci sono poi due designer svedesi creatrici di Hövding, un airbag simile a un cappuccio, che s’indossa come una fascia antivento intorno al collo e in caso d’urto si gonfia per diventare un casco, rivoluzionando il modo di guidare scooter e biciclette. La Big Bubble Bags ha fatto dell’innovazione uno dei cardini per propria azienda, infatti, il Laplam è un materiale unico, e il brevetto ottenuto per tale invenzione, trasmette l’attenzione del brand per la ricerca e la volontà di offrire al pubblico qualcosa di innovativo. A conferma di questa tendenza il brand ha stretto accordi con Konala Technologies, integrando all’interno dei propri prodotti pannelli solari, così da permettere al pubblico di ricaricare smartphone e pc, utilizzando una fonte di energia pulita, coerente anche con il filone green.

43


ECO-SOSTENIBILITÀ E RICICLO Moda non è solo consumismo, sempre più aziende vogliono manifestare i propri valori etici, sensibili al rispetto ambientale, applicando nel pratico l’utilizzo di fibre vegetali e materiali frutto di processi di riciclo. Negli ultimi anni molte aziende del settore si sono convertite alla creazione di prodotti ecosostenibili, partendo da importanti designer come Vivienne Westwood e Stella McCarteny, che ne hanno fatto il valore alla base dei propri brand, fino ad arrivare a piccole realtà che si impegnano nella creazione di prodotti realizzati con materiali di scarto e riciclo. Alcune aziende, come Benetton e H&M, pur non riuscendo a modificare l’intera produzione, hanno fatto di riciclo ed eco-sostenibilità il concept di speciali linee etiche: per il marchio svedese la Conscious Collection è una delle collezioni di punta, capi pregiati in vendita solo in selezionati negozi, ottenendo come sempre un grande successo. Ci sono poi delle piccole aziende che fanno dell’etica il valore alla base del proprio brand, non solo creando le proprie collezioni con materiali di scarto, ma dando in beneficenza parte del ricavato a favore di gruppi e persone che hanno collaborato in maniera attiva nella produzione dei modelli. Anche la Big Bubble Bags ha basato la propria attività sull’innovazione tecnologica volta a soddisfare un’attività eco-sostenibile. Infatti, lo stesso Laplam è nato dall’esigenza di riciclare il materiale di scarto nella produzione della Tecnopack, riuscendo a ridurre l’impatto ambientale della fase produttiva. Anche la collaborazione con Konala Technologies testimonia l’attenzione del brand, che sceglie di offrire un servizio innovativo al proprio pubblico, quale la possibilità di ricaricare smartphone e pc grazie alle proprie borse, utilizzando un tipo di energia pulita, senza incidere su spese o inquinamento. MATERIE PLASTICHE Perché la plastica? È un materiale dalle infinite possibilità, adattabile a stili diversi, con molte varianti colore e texture, in grado di reinterpretare con uno stile contemporaneo la visione di un brand, per un prodotto alla moda, giovane e di tendenza. Inoltre, sono infinite le possibili lavorazioni di questo materiale, che ne decretano il successo. Negli ultimi anni molte aziende di moda e accessori si sono convertite a questo filone, proponendo oltre alle classiche linee di pelle altre versioni colorate e ironiche in plastica; allo stesso tempo sono nati nuovi brand che hanno fatto di questo materiale il proprio punto di forza, con un ottimo riscontro da parte del pubblico.

44


Ad anticipare la tendenza è stato il brand Melissa, azienda brasiliana che ha utilizzato la plastica per la creazione di calzature di design; il concept è di proporre scarpe alla moda con l’utilizzo di un materiale insolito come la plastica, per raggiungere il proprio obiettivo fin da subito ha stretto collaborazioni con i più importanti designer, come Lagerfield, Westwood e l’alternativo Gareth Pugh. In questo modo ha creato un prodotto unico, che unisce la creatività dei grandi della moda a un materiale semplice, dal prezzo accessibile e dalle infinite possibilità di personalizzazione. Anche se il brand si è specializzato nella produzione di calzature, dal suo successo si percepiscono le potenzialità dell’utilizzo della plastica nel mondo della moda. In Italia il grande successo delle borse di plastica è associato alla linea Candy di Furla, azienda Made in Italy specializzata da oltre ottant’anni in accessori di pelletteria. Con questa nuova linea il brand ha aggiornato la propria immagine orientandosi verso un pubblico più giovane, proponendo un modello unico dalle numerose varianti colore, associato a dettagli di pelle o glitterati, lanciando un vero must-have, scelto da tutte le fashion victim. Furla, da sempre impegnata nella creazione di borse di pelle d’alta qualità, ha arricchito le linee base, proponendo un nuovo modello per rispondere alle richieste del pubblico, ironizzando con la moda, dando spazio a colore e trasparenze. Anche le grandi case di moda internazionale scelgono l’associazione plastica/fashion, ne è un esempio Chanel, uno dei marchi dal design più classico ed elegante, che nelle ultime collezioni oltre ai modelli storici, propone borse ironiche in plastica, famosa la lego cultch, colori sgargianti e forme geometriche, riprendendo proprio il famoso giocattolo. A confermare il trend anche Kartell, azienda leader nell’arredamento, che ha fatto proprio della plastica il proprio punto di forza. Il brand ha recentemente lanciato una linea di accessori, borse e calzature, sempre nell’amato materiale, ormai non ci sono dubbi, la plastica è entrata di diritto nel mondo della moda. Facendo un’analisi temporale si nota che in Italia la Big Bubble Bags sia stata una delle prime a fare della plastica la base delle proprie collezioni, con una proposta innovativa rispetto agli altri players del mercato, ancora legati a tessuti e pellami più classici. Come descritto, il lavoro del brand si mostra attento a tutte quelle che sono le tendenze del momento riuscendo a integrarle, rispondendo alle richieste di un pubblico esigente e consapevole, che nei propri acquisti non cerca solo glamour ma anche valori.

45


46


47


Competitor In fase di brief il cliente non era riuscito a individuare dei competitor del brand, basandosi sul suo vantaggio competitivo e sull’originalità del Laplam, per cui nessun’altra azienda avrebbe potuto utilizzare il medesimo materiale e quindi non paragonabile all’attività della Big Bubble Bags. Nell’analisi dello scenario in cui è attivo il brand, è stato possibile riscontrare diversi players del mercato che possono essere considerati competitor per la Big Bubble Bags, rivolgendosi al medesimo target. Nell’individuazione sono prevalsi due criteri, da una parte aziende con attività affini al cliente, con valori simili alla base della propria produzione come il riciclo di materiali di scarto; dall’altra sono state individuate imprese assimilabili per la creatività delle proprie collezioni e la forte brand identity. DIRETTO Al fine di determinare i competitor diretti si è presa come matrice per la loro individuazione l’attività etica alla base della produzione aziendale; riciclo ed eco-sostenibilità sono punti in comune della Big Bubble Bags e di altre aziende che producono accessori moda, quali Ecoist e Hell’s Kitchen.

48


ECOIST Azienda a conduzione familiare, fondata a Miami dalla famiglia Marcoschamer nel 2004. In Messico hanno visto degli artigiani creare delle borse intrecciando vecchie carte, comprendendo la particolarità della tecnica hanno deciso di aprire una propria attività, proponendo la lavorazione messicana e utilizzando dei vecchi packaging alimentari. Per la materia prima alla base della produzione Ecoist ha stretto collaborazioni con aziende internazionali quali Coca-Cola, Disney e Mars, utilizzando i loro scarti o i packaging che presentano degli errori di stampa, così da ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti; attualmente sono stati utilizzati oltre 40 milioni d’involucri alimentari, favorendone il riciclo. La scelta di alcuni brand di collaborare con l’azienda, fornendo il materiale alla base della produzione, ha fatto da garante agli occhi del pubblico, il quale ha visto riconoscere e accettare tale attività da parte di imprese internazionali, che hanno deciso di associare il proprio nome e immagine a quella di Ecoist. Oltre all’attività di riciclo delle materie prime, il brand è impegnato nel commercio equo solidale e dal 2009 impiega come manodopera artigiani di una comunità del Perù. A rafforzare il filone green, Ecoist in collaborazione con Trees for the Future, pianta un albero per ogni borsa venduta, contribuendo alla riforestazione in luoghi come Haiti, India e Uganda, avendo già piantato oltre 100.000 alberi. Tre differenti attività testimoniano i valori etici alla base del brand, invitando il pubblico all’acquisto dei suoi prodotti non solo per la loro estetica, ma per la volontà di sostenere un’azienda così impegnata, appoggiandone i valori. I prodotti creati intrecciando gli involucri di confezioni di merendine, carte di giornali e codici a barre, o apri-lattine e camere d’aria, realizzati in pochi formati e modelli e la varietà della gamma è data proprio dalle fantasie e varianti del materiale di base; i prezzi variano tra i 28 e i 150 dollari. Inoltre, produce una linea di complementi d’arredo, realizzata sempre con la tecnica d’intreccio, con prezzi medio-alti, fino a 1.800 dollari, pezzi unici, che rappresentano non solo un design particolare ma anche tutti i valori di cui Ecoist si fa promotore. In generale però, si nota che nel tempo il brand non ha cambiato o arricchito la propria produzione, proponendo modelli in pochi formati e troppo simili nelle differenti cromie, non riuscendo a fidelizzare il pubblico con successivi acquisti. Per il naming Ecoist ha deciso di dare espressione a uno dei valori alla base della propria attività, l’essere eco, appunto, così da trasmettere l’attenzione posta per ecologia, green e riciclo. In italiano però, il nome è troppo simile alla parola “egoista”, con un suono duro e gutturale che mal si associa ai valori trasmessi, non riuscendo a rappresentarne le attività.

49


50


Il marchio è composto di logotipo e simbolo, il primo con una font calligrafica per trasmettere il senso di handmade della produzione di borse e texture a rombi per riprendere la lavorazione, un richiamo forte per riuscire ad associare più facilmente il marchio ai prodotti; i colori, dal rosso al verde, sono tonalità intense, vive ed energiche, con un senso positivo. Il simbolo è un fiore/girandola in verde, segno di nascita, natura ed energia, connesso con l’attività del brand di riforestazione. Nella fase di analisi non sono state individuate delle campagne pubblicitarie, ma si è consapevoli della pubblicità indiretta di cui beneficia Ecoist, associando la propria immagine a quella delle importanti aziende internazionali con cui collabora, come Coca-Cola. Il pubblico, infatti, vedendo l’associazione di un brand così famoso al marchio di borse, ne fa trasferire i valori dirigendoli verso Ecoist. I prodotti del brand sono stati spesso inseriti all’interno di riviste e webzine di moda, sia statunitensi sia europee, in articoli che parlano dell’interazione tra green e fashion. Anche se l’azienda non aveva creato pubblicità cartacee, la scelta delle riviste di inserire nei propri articoli i packshot dei prodotti Ecoist rappresenta un’altrettanto efficace strategia comunicativa, forse ancora più forte data l’influenza di alcune testate per gli appassionati del settore. Come strategia pubblicitaria, si evidenzia il product placement all’interno del film Sex and the City 2, con una shopper metallizzata indossata dal personaggio di Samantha Jones. La serie e poi i film hanno fatto della moda uno dei protagonisti dello show, attirando l’attenzione del pubblico verso gli indumenti indossati dalle attrici, poi desiderati e ricercati dalle fan. Oltre alla pubblicità diretta ottenuta dal product placement, anche la veicolazione dell’informazione rappresenta una nuova fase pubblicitaria per Ecoist, che all’interno dei propri canali ha potuto diffondere la notizia, aumentando l’awareness del brand. Per diffondere i propri prodotti e farli conoscere al pubblico di riferimento il brand ha curato l’apertura di un proprio sito internet, incentrato non solo sull’attività dell’azienda ma anche su tutta la fase creativa. Lo spazio web, interamente in lingua inglese, si mostra curato, ricco di contenuti e di facile navigazione, seppure non del tutto in linea con l’immagine del brand, infatti, non rispetta le ultime tendenze grafiche e contenutistiche, impostato come un sito vetrina e non favorendo l’interazione e il coinvolgimento del pubblico. Anche se progettato con cura e attenzione per la scelta dei contenuti, il sito dimostra una mancanza di aggiornamenti costanti, nella ricerca non tutti i link riportano a pagine con contenuti attivi. All’interno del sito è presente una sezione blog, ma il collegamento riporta a una pagina ormai eliminata, non permettendone l’accesso, ciò dimostra una mancanza di cura per il web site che andrebbe aggiornato in base alle diverse esigenze nel tempo.

51


Si evidenzia la sezione in cui è spiegata la tecnica produttiva alla base delle borse, un passaggio importante per mettere in risalto la particolarità alla base del brand, caratteristica unica per differenziarsi dalle altre aziende. All’interno del sito è presente anche l’e-commerce con la possibilità di acquistare i prodotti visualizzati all’interno del canale, è giusta l’integrazione dello strumento di vendita online all’interno del sito internet, così da facilitare l’acquisto dei prodotti, con un approccio immediato per l’utente. Per promuovere i propri prodotti, interagire con il pubblico e catalizzare l’attenzione sul brand, Ecoist ha curato l’apertura di differenti social network. Presente su Facebook, Twitter e Instagram è sempre stato attento alla comunicazione online, non limitandosi a postare informazioni sul brand, ma anche notizie trasversali e coerenti alla sua attività, che potessero incuriosire il pubblico, con news utili e in linea con le passioni dei propri follower, cui rispondevano per aumentare l’interazione e l’awareness del brand. Attualmente però, tutti i canali risultano inattivi, non aggiornati da anni, come per il sito internet, questo dimostra un calo della attività aziendale, che non riesce più a promuovere se stessa come in passato. In fase di ricerca è stato riscontrato che anche se il brand non è presente su Pinterest, i prodotti Ecoist sono inseriti all’interno di questa piattaforma tramite i profili degli utenti, che interessati al prodotto, decidono di promuoverne le immagini. Da tale analisi si percepisce quanto per un’azienda sia importante la presenza online, strumento per veicolare i propri prodotti, oltre a evidenziare il potere del consumatore che appassionato all’attività del brand, se ne fa testimone, condividendone le immagini all’interno dei propri spazi, promuovendolo tra i propri contatti. Nello studio di Ecoist è stato possibile rintracciare alcune informazioni riguardo alla vendita dei prodotti, anche se appartenenti al mercato americano. Quando è l’azienda a gestire la vendita ricrea degli spazi curati, location pronte per mettere in risalto i prodotti, esaltandoli con elementi green per rafforzarne attività e valori. Da un’analisi del mercato italiano invece, è varia e disconnessa la tipologia di punti vendita in cui sono trattati i prodotti Ecoist, negozi di differente natura, da shop di ricerca a quello di oggettistica e bijoux a basso costo, assimilando i prodotti alle marche degli involucri utilizzati, rispondendo a richieste più commerciali che fanno della marca la protagonista. Per l’Italia è interessante ricordare la partecipazione di Ecoist all’evento Eco-ntamination, in occasione del Salone del Mobile nell’aprile 2011. L’evento andava a riunire differenti aziende impegnate nel design eco-sostenibile, mostrando le attività al fine di educare il pubblico sul tema del riciclo, facendo vedere che un prodotto alla moda può essere green. La partecipazione a questa tipologia di eventi si dimostra utile per le aziende al fine di far conoscere la propria attività agli opinion leader del settore, con il potere di promuoverne l’attività a un pubblico maggiore.

52


53


54


HELL’S KITCHEN “Se una larva può diventare una farfalla, se un parassita può diventare una perla, se un pezzo di carbone può diventare un diamante, ma soprattutto, se la sfiga di bucare una gomma può diventare un’idea... ecco che anche una camera d’aria diventa improvvisamente una borsa. Anzi una collezione di borse.” Con questa frase Marco Lai fondatore e designer del brand Hell’s Kitchen spiega la creazione della propria attività, dove sceglie di utilizzare come base della propria collezione le camere d’aria riciclata, gomme di auto e biciclette, cinture di sicurezza, vecchie t-shirt o jeans, realizzando borse e tracolle, eleganti e con un appeal d’alta qualità data proprio dalla similitudine estetica delle gomme al pellame tradizionale. Alla base della produzione l’utilizzo di soli materiali riciclati, con un look di design per i propri prodotti, non oggetti naif ma frutto di un iter progettuale e di lavorazioni specifiche che permettono la trasformazione delle camere d’aria in borse e accessori. Le collezioni si rivolgono in maggioranza al pubblico maschile, sia per formati sia per design dallo stile rock, ma è stata realizzata anche una linea per il target femminile. Nell’analisi dei prodotti emerge la bravura del brand nel riuscire a proporre un prodotto elegante e adatto a un pubblico adulto, che testimonia con classe il proprio sostegno alla tematica di eco-sostenibilità. I prezzi sono medioalti, raggiungendo i 225 euro per i modelli più grandi, un costo adeguato sia alla trasformazione del materiale, sia all’estetica del prodotto. Nel 2013 è stata lanciata una nuova gamma in polipropilene, sempre materiale riciclato, dando maggior risalto ai colori, con una collezione diversa rispetto alle precedenti. La scelta di creare una nuova linea si dimostra utile per fidelizzare il pubblico e favorirne un successivo acquisto, proprio perché i modelli sono totalmente diversi dai precedenti, differenziando e aumentando l’offerta. Una strategia efficace adottata dal brand è la possibilità data al pubblico di customizzare il proprio modello, personalizzando gli interni con proprie t-shirt. Il cliente percepisce da parte del brand un’attenzione e premura nel soddisfare le proprie richieste, con un servizio incentrato sul singolo consumatore, che è posto al centro dell’attività aziendale. Marco Lai nel spiegare il nome del brand racconta di essersi ispirato a un quartiere newyorkese, che nell’800 era una delle peggiori zone della città e che ora ha subito una radicale trasformazione culturale; in parallelo come il quartiere ha cambiato la propria immagine, allo stesso modo il brand riesce a trasformare le vecchie camere d’aria in accessori di design. Il grande pubblico però non ricollega il nome al quartiere newyorkse, connettendolo mentalmente all’omonima trasmissione culinaria televisiva, condotta da Gordon Ramsay e famosa in tutto il mondo.

55


56


Anche il marchio presenta alcune similitudini con quello del programma televisivo, sia per colori sia per elementi grafici [le corna], simboli distintivi di entrambi i marchi. C’è da pensare che l’associarsi allo show culinario sia stata una scelta pensata da parte di Marco Lai, che per marcare la connessione ha assegnato nomi di pasta ai modelli di borse. Eppure nel tempo questa scelta potrebbe non aver aiutato il brand, il rischio è che il pubblico associ le due attività, pensando che la linea di borse sia connessa al programma televisivo, come se fosse una nuova declinazione del format culinario. Per tale ragione l’azienda non riesce ad avere un’identità unica, dividendosi il nome con un’omonima troppo famosa, potendone subire dei danni all’immagine. In fase di ricerca non sono emerse delle campagne d’advertising create da Hell’s Kitchen, unico elemento promozionale, una postcard grafica che spiega il processo creativo, semplice e intuitiva, riuscendo a far capire con facilità l’idea del brand, i materiali utilizzati e l’importanza del riciclo, avvicinando il pubblico alla propria lavorazione. L’azienda ha trovato nella comunicazione online la strategia più efficace per la promozione dei propri prodotti, scegliendo di aprire due differenti siti internet, uno per il mercato italiano ed europeo e un secondo portale web per gli utenti australiani; considerando che il primo ha la traduzione anche in lingua inglese, si sarebbe potuta evitare l’apertura del secondo, se ben veicolato nel mercato di riferimento. Il sito principale è di facile navigazione e chiarezza dei contenuti, pur non rispettando appieno le ultime tendenze del settore, costruito come un sito vetrina, infatti, è data priorità ai differenti modelli di borse che ne rappresentano il focus principale. L’importanza dei prodotti è connessa all’integrazione all’interno del sito di un portale e-commerce, che permette agli utenti di poter acquistare direttamente i prodotti visualizzati, senza dover accedere a un diverso sito internet, facilitandone ricerca e acquisto. All’interno del portale è stata creata la sezione news, impostata come un blog, utile così da avere un sito attivo e aggiornato, favorendo il ranking su Google, ma non è aggiornata dal 2012, perdendone le potenzialità promozionali. In fase di ricerca non è stato facile rintracciare la presenza di Hell’s Kitchen sui portali di social networking, dove non ha aperto dei profili ufficiali, forse perché consapevole di non poter prestare l’adeguata cura per l’efficacia della strategia. È stata individuata la pagina Facebook del flags store di Verona, attività commerciale presumibilmente gestita dallo stesso Marco Lai. La pagina è stata aperta nel maggio 2013 e curata costantemente con aggiornamenti frequenti, sia sull’azienda e i suoi prodotti, sia su temi connessi che possono interessare al pubblico fornendo degli spunti di discussione e argomenti con cui interagire, avendo come temi principali green e riciclo.

57


58


Anche se ben gestita, non ha ottenuto un buon riscontro con gli utenti, con soli 92 fan, questo è possibile perché la pagina è legata solo a un suo punto vendita, limitando l’interesse al pubblico della città di Verona, target diretto del negozio. Come appreso da Facebook, a Verona è presente il punto vendita monomarca di Hell’s Kitchen. Il negozio ricrea al suo interno l’universo del brand, rappresentandone l’identità con un allestimento ricercato, ponendo in primo piano i prodotti accompagnati da pneumatici e biciclette. Scelte studiate per un punto vendita che ha il compito di raccontarsi, comunicando al pubblico la sua attività in ogni dettaglio. I punti vendita plurimarca che trattano i prodotti Hell’s Kitchen, sono identificabili nel secondo profilo del target indiretto, concept store che si rivolgono in maggioranza a un pubblico maschile, proponendo una versione aggiornata e ricercata dello stile rock. All’interno del territorio italiano è stato scelto di curare particolarmente la presenta agli eventi del settore, visti come momento per interagire con le diverse macrocategorie del target, non presentando i propri prodotti solo ai potenziali consumatori finali, ma anche a media e opinion leader del settore, i quali ne possono promuovere l’attività ai propri follower. Dal 2011 partecipa sia a eventi specifici [fiera MIPEL], dedicati a buyer e rappresentanti commerciali, che studiano le nuove tendenze e i possibili brand da proporre ai propri clienti; sia a importanti manifestazioni [Pitti], per ottenere maggiore visibilità grazie a media e opinion leader che partecipano all’evento, i quali promuovono all’interno dei propri canali i prodotti che faranno la tendenza per la stagione successiva, anticipandone i trend. Ad aprile 2014 Hell’s Kitchen ha partecipato alla Milano Design Week, in occasione del Fuorisalone, scegliendo un noto locale milanese, Le Biciclette, per presentare la nuova collezione. Per tutta la settimana il locale ha ospitato i modelli di borse, creando una fusione tra fashion e food, grazie alla comune passione per le biciclette. In questo caso l’azienda ha ridotto i costi, partecipando a un evento così importante come il Salone del Mobile, pur non investendo in uno stand o in una location più formale. Nello specifico, la scelta di Le Biciclette, è del tutto appropriata, poiché anche se applicate a settori diversi, le due attività hanno medesime passioni, rifacendosi allo stesso universo valoriale. Ne consegue, che chi sceglie di frequentare questo locale, resti piacevolmente impressionato dal lavoro di Hell’s Kitchen, in mostra al suo interno.

59


60


61


INDIRETTO Se per i competitor diretti si è scelto di utilizzare come area d’analisi l’attività ecosostenibile, per quelli indiretti, si preferisce avere come criterio la creatività di materiali e prodotti, così da analizzare dei brand che, pur non facendo del riciclo la base delle proprie collezioni, soddisfino le richieste del pubblico per novità e design. LEGHILÀ Leghilà è azienda Made in Italy, curata dalla designer Giovanna Dell’Onte. La sua particolarità è il materiale alla base dei propri modelli, il nepoprene, finora utilizzato per le mute da sub, diventa accessorio moda, ideale per resistenza, versatilità e durevolezza, non si graffia ed è facile da lavare, per borse passepartout da usare con ironia ogni giorno; un elemento che non era associato al mondo della moda, fa da caratteristica principale dell’attività del brand, rendendolo ben riconoscibile e differenziandolo dagli altri players del mercato. La produzione è totalmente cruelty free, a tutela degli animali, così anche l’azienda comunica una propria attività etica, alla pari dei competitor già analizzati. Leghilà propone una vasta collezione, dalle borse [rifacendosi anche ai classici della moda, come per Big Bubble Bags], a porta pc e cartelle 24 ore, ogni modello presentato con circa 100 varianti colore, associando il neoprene a tonalità forti, per rendere ancora più visibile il particolare materiale. I prezzi variano da 40 a 210 euro, in linea con il posizionamento del brand, a eccezione del modello speciale in edizione limitata Flag Bag, al prezzo di 1.800 euro, pensato per un target specifico, con un’ampia possibilità economica e una grande passione per la moda. Alla collezione si aggiunge il modello Murr Bag, creato in partneship con i coniugi Murr, personaggi televisivi ed esperti di moda, la collaborazione si rivela una strategia utile per promuovere il brand a un target più ampio, rivolgendosi ai fan dei Murr, creando una comunicazione mirata al lancio della collezione, enfatizzando la notizia per potenziare la brand awareness. Il marchio, composto dal solo logotipo, è associabile a quello di un’azienda di moda, minimal, ricercato ed elegante, eppure non riesce a rappresentare appieno il proprio brand, innovativo e di tendenza, che ha fatto del colore un tratto distintivo delle proprie collezioni, non esprimendo visivamente quanto fatto con le borse. A differenza degli altri competitor, Leghilà ha scelto di promuoversi anche con campagne pubblicitarie, realizzate da Alberto Buzzanca. Ha utilizzato come testimonial dei personaggi noti [Saturnino, Lucilla Agosti e Paola Maugeri, sono alcuni] cui associare parole che identificassero una caratteristica dell’azienda, anche con termini forti per restare maggiormente impressa nella mente

62


63


del consumatore, come “focosa” o “orgasmica”. Ogni dettaglio è stato curato con attenzione, dalla posa dei testimonial ai colori del lettering o alla loro disposizione, per un lavoro professionale, che riuscisse a rappresentare del tutto l’immagine del brand. Come pubblicità indiretta di cui beneficia Leghilà, la sua attività e i suoi prodotti sono stati protagonisti di articoli di importanti testate [Pambianco, Fashion mag e la Repubblica, oltre a Vogue e Style e i blog di Carla Gozzi e La Pina] che hanno presentato l’azienda in maniera professionale, focalizzando l’attenzione di un pubblico più ampio, mostrando oltre ai prodotti anche i valori di innovazione e creatività. In questo modo, grazie ai media che hanno promosso Leghilà, il pubblico che non ne era a conoscenza della sua attività, può esserne attirato fino a diventarne fan e cliente. Per la fase promozionale, Leghilà si è focalizzata sulla comunicazione online, con un sito molto elegante, dallo stile contemporaneo, un layout minimal per dare grande visibilità alle immagini dei prodotti, che ne fanno da protagonista. Anche se facilmente navigabile, presenta le voci del menù troppo piccole e colori poco leggibili. Il footer è il vero centro del sito, in cui sono riproposti tutti i link interni, con collegamenti immediati a ogni modello della collezione, questa funzione è molto utile, considerando che nel portale è integrato l’e-commerce, così da mettere immediatamente in risalto i prodotti per agevolare la scelta e l’acquisto da parte del pubblico. Il sito, costruito per presentare al meglio le collezioni, potrebbe avere una riorganizzazione interna per facilitare l’utente nella ricerca di informazioni specifiche, sulle quali la piattaforma non è perfettamente tarata. Come per i siti dei competitor già analizzati, anche quello di Leghilà integra un’area news impostata come un blog, non curata e aggiornata dal 2013, perdendo le potenzialità dello strumento. Nel blog si evidenzia la scelta estetica di presentazione, su cui si basa tutto il sito, avendo in un’unica pagina tutti gli articoli per esteso, non potendo visualizzare solo quello interessato, rendendo difficile la navigazione, per lo scroll troppo lungo e una confusione visiva, data da immagini troppo simili. Inoltre, nel sito non sono presenti dei collegamenti ai social network in cui il brand è attivo, fatta eccezione per Facebook, poco visibile non utilizzando l’icona di riconoscimento. Il gruppo è presente su diversi social network, consapevole dell’importanza della comunicazione online per promuovere i prodotti e interagire con il pubblico, conoscendone le richieste e gli apprezzamenti. In generale su tutti i canali in cui è attivo, comunica in italiano, restringendo la propria attività a un mercato ristretto e non rivolgendosi al pubblico internazionale cui sono indirizzati i suoi prodotti. Su Facebook ha prima aperto un profilo utente, poi convertito in pagina aziendale attiva da gennaio 2013, con 3407 fan; l’aggiornamento non è continuo, con 4/5 post al mese, che sono pochi per un’adeguata interazione con i propri utenti. Si nota l’album “#leghilagirls” in cui sono raccolte le immagini di Instagram delle utenti che indossano una borsa del brand, un modo appropriato per farle sentire protagoniste, come nuove testimonial.

64


65


66


Su Twitter ha un account aperto a fine 2012 [321 follower e 479 tweet] in passato meno curato e poco aggiornato, ora c’è una similitudine della gestione tra il profilo Twitter e la pagina Facebook, condividendo esclusivamente post che ha come soggetto il brand, immagini o articoli in cui è citato, non cercando di offrire contenuti extra ai propri fan, così da aumentare l’offerta contenutistica. Stesso discorso per Instagram, account aperto a ottobre 2013 con 309 follower, pochi considerando la facilità di notorietà sul social, questo perché non utilizza hasthag in voga e catalizzatori per la visibilità all’interno del canale; applica le stesse scelte già analizzate per i precedenti social network, con immagini totalmente incentrate sui prodotti del brand o di chi le indossa. Come per gli altri competitor, anche se non presente su Pinterest con un proprio profilo ufficiale, le immagini delle sue borse sono inserite da utenti esterni fan del brand, si intuisce l’importanza dello strumento, legato proprio a immagini di moda con un pubblico ben specifico e fan del settore. Per il posizionamento, i prodotti Leghilà sono esposti da importanti boutique, che rispecchiano entrambi gli identikit dei profili analizzati nel target indiretto, riuscendone a rispecchiare l’immagine e rivolgendosi all’adeguato segmento di mercato [ne è un esempio a Roma Niki Nika]. Inoltre, l’azienda ha aperto dei punti vendita monomarca a Milano, Roma, Londra e New York, creando degli spazi dove vivere l’identità del brand, con allestimenti curati ed eleganti, inseriti in zone legate allo shopping con grande afflusso e visibilità, per aumentarne la notorietà a un pubblico più vasto. Si aggiungono dei temporary shop, che rispettano le caratteristiche dei negozi monomarca, aperti stagionalmente in località turistiche, per rivolgersi al target specifico in occasioni più favorevoli all’acquisto. Nell’analisi degli eventi cui ha partecipato il brand [Pitti W Firenze, Premium Berlin, Who’s Next Paris, White Show e Super Pitti Milano] si evidenzia l’importanza data alle strategie comunicative volte all’interazione con i differenti pubblici [diretto, indiretto e complementare], ne consegue un investimento economico per la creazione di brand experience, totalmente in linea con l’immagine Leghilà. Sono da evidenziare altre strategie comunicative create dal brand: il concorso Pashion Award 2013, rivolto a giovani designer e studenti di moda, dando la possibilità di produrre la borsa vincitrice. Il contest è un utile strumento promozionale per rivolgersi sia agli attori interni del settore moda, sia a un pubblico più esteso, mostrandosi un’azienda che sostiene la creatività, volendo investire sul futuro dei giovani designer. Inoltre, il brand è sponsor di Michela Cerruti, giovane pilota di macchine da corsa. Anche se lo sport è prettamente maschile, una pilota donna catalizza l’attenzione del pubblico femminile, che, anche se non segue le corse, supporta la ragazza in un contesto inconsueto; quindi sponsorizzare una pilota donna, significa usarla per rivolgersi al target femminile, mostrandosi un’azienda giovane, associandosi a dinamicità, velocità e forza.

67


68


FULL SPOT - O BAG Full Spot è un’azienda internazione, con un designer italiano Emanuele Magenta. Ha un’identità forte che rappresenta con le diverse linee di produzione, dagli orologi O’clock alle borse O’bag, estensioni dell’immagine del brand, raccontata in ogni dettaglio. L’idea alla base della collezione di borse è la composizione e assemblaggio di prodotti modulari, combinabili e acquistabili singolarmente, partendo da una scocca base, di due formati e 20 varianti colore, il cliente è libero di personalizzarla con manici, sacche e dettagli, cosicché il pubblico reinterpreta la collezione con i propri gusti, parte attiva del processo creativo. Anche i prezzi variano, da 33 euro per la scocca di base a 180 euro per il dettaglio in pelliccia, in questo modo la clientela può creare i modelli in base alla propria possibilità d’acquisto, partendo da un modello basic ma facilmente differenziabile. Oltre la collezione di borse, Full Spot ha all’attivo una linea d’orologi, chiavi usb, occhiali da sole, bracciali, tutte estensioni di una medesima identità di marca che si racconta nelle diverse declinazioni. Recentemente ha lanciato anche una linea di pouf, utilizzando i derivati della produzione di borse, un percorso simile a quello Big Bubble Bags, estendo la produzione e riducendo gli scarti del materiale in esubero. Il nome Full Spot, significa punto pieno, come a indicare un’offerta completa che il brand rivolge alla propria clientela. Il marchio è composto di un simbolo che riprende quanto espresso dal nome, cui si aggiunge all’interno il logotipo, con una font graziata e leggermente inclinata, conferendo un senso di dinamismo e contemporaneità. Un marchio smart e coerente con le tendenze del momento, bidimensionale e dalle tinte piene, che rappresenta sia l’immagine del brand sia tutta la sua produzione, facilmente identificabile e memorizzabile. Naming e marchio creati per la linea di borse, riprendono il concept espresso dal marchio principale, adattandolo, grazie alla presenza della O che fa da connessione e di un lettering tondeggiante che ne riprende le linee, riuscendo a creare un marchio che si distingue dal principale ma che ne trasmette il legame. Per la fase promozionale il brand non ha investito sulla pubblicità tradizionale preferendo focalizzarsi sulla comunicazione online, strumento più utile per interagire con il mercato internazionale; come per gli altri competitor sfrutta l’inserimento nei magazine del settore come pubblicità indiretta. Il sito Full Spot, in italiano e inglese, presenta una veste grafica pulita e ordinata che consente una facile navigazione e ricerca dei contenuti, è data primaria importanza ai prodotti, dando risalto alle immagini che fanno da protagonista. Sulla base della personalizzazione dei prodotti acquistabili

69


70


71


crea una nuova interazione con l’utente all’interno del web site, permettendo di cambiare lo sfondo fra tre diversi pattern preimpostati, per un sito più in linea con i diversi gusti del pubblico. All’interno della piattaforma è integrato l’e-commerce, così da facilitare l’acquisto per l’utente con poche operazioni; inoltre, il brand ha aperto anche un altro portale per la vendita online rivolto sia al mercato europeo sia a quello americano, accettando i diversi pagamenti, si nota però che i due siti non interagiscono, ciò porta a minori visualizzazioni per l’e-commerce, considerando che il pubblico visualizzerà maggiormente il sito ufficiale. Nell’analisi della presenza sui social network si è notato che il brand ha aperto un gran numero di profili su ogni piattaforma, rivolgendosi a target specifici per nazioni, creando una comunicazione personalizzata con la lingua del Paese; in questo modo però la comunicazione è frammentaria, per i troppi account, non riuscendo a individuare il principale, vera immagine dell’azienda, considerando che i diversi profili non sono gestiti all’unisono. Per l’analisi si è scelto di soffermarsi nello studio dei profili rivolti al mercato italiano. La pagina Facebook è stata aperta a settembre 2013 con 2827 fan, ben gestita e curata, con aggiornamenti costanti, quasi quotidiani e condivisione di immagini o informazioni per presentare i prodotti. Si evidenzia una cura nella gestione dei fan, rispondendo a domande e richieste specifiche, così da utilizzare lo strumento non solo per la presentazione delle collezioni ma anche per una corretta interazione con l’utente, riuscendo a fornire informazioni in tempo reale, spesso avvicinandolo all’acquisto. Anche su Twitter è presente con numerosi account, quello destinato al mercato italiano è inattivo, mai stato curato [zero tweet], forse sarebbe più idonea la chiusura del canale, per non creare una pubblicità controproducente. Discorso analogo per gli account Instagram, si segnala che quello rivolto al pubblico italiano ha una migliore indicizzazione, grazie al dominio più corretto [fullspot], primo nella ricerca, è seguito anche da utenti stranieri. Considerando che per un corretto utilizzo dello strumento si preferiscono hashtag in inglese, non si condivide la scelta dei numerosi account, inoltre il profilo è utilizzato come semplice vetrina del brand, con immagini più informali ma senza creare un mood personale che identifichi le proprie foto. A differenza dei competitor già analizzati, il brand è presente su Pinterest, con un account unico e rivolto a tutto il proprio pubblico; come per Instagram, non sfrutta al meglio la piattaforma, utilizzandola solo per mostrare le diverse collezioni, senza variare l’offerta contenutistica per aumentare l’interazione con il pubblico.

72


73


74


Dalla fase di analisi è interessante soffermarsi sulla vendita dei prodotti Full Spot, trattati all’interno di shop plurimarca che rispecchiano diverse tipologie di negozi proponendo svariati generi merceologici. I punti vendita sono di facile individuazione per l’utente grazie a un’area dedicata all’interno del sito, che permette di trovare con immediatezza il negozio più vicino, facilitando la ricerca e il successivo acquisto. Il brand ha curato l’apertura di diversi punti vendita monomarca, sia in Italia, sia nelle più importanti città straniere, centri del turismo internazionale. Gli allestimenti sono curati ma semplici, colori chiari e superfici di legno non trattato, creando un ambiente minimal ma non lussuoso, così da non andare in contrasto con i prodotti, i quali sono i protagonisti delle location, con allestimenti che giocano sulle numerose varianti cromatiche. Come Leghilà, anche Full Spot apre dei temporary shop in location turistiche, città con maggiore affluenza di pubblico nell’alta stagione. È interessante analizzare la strategia di vendita, presente all’interno delle principali stazioni italiane, con box shop, ben visibili e collocati nelle aree centrali delle stesse, costruiti con pareti trasparenti per attirare l’attenzione del pubblico, dando totale risalto ai prodotti, creando allestimenti particolari e ironici per incuriosire i passanti. Utilizzare queste location per creare postazioni di vendita è un trend sempre più in voga per le aziende, soprattutto di moda, rivolgendosi a un pubblico di turisti, che si mostrano ben disposti agli acquisti, attratti dai prodotti nuovi che possono sfruttare già durante la propria vacanza. Tra gli eventi cui ha partecipato, si segnala l’ultima edizione della Milano Design Week, Full Spot per una settimana ha invaso via Tortona [centro milanese per moda, design e comunicazione] con tre temporary shop, ognuno dedicato a una linea differente, borse, occhiali e orologi; utilizzando l’evento per rivolgersi sia al target obiettivo, sia complementare. In questo caso si evidenzia che il brand ha deciso di creare tre spazi differenti per ogni sua declinazione, così da aiutare il pubblico a individuare più facilmente un prodotto in linea con i propri gusti, senza rinunciare alla connessione per creare un’immagine compatta, data dalla vicinanza delle location e dall’allestimento similare.

75


76


Input e Strategie 77


78


Vantaggio competitivio Il vantaggio competitivo rappresenta l’elemento di distinzione di un brand dagli altri players del mercato, andando a identificare la sua attività in maniera univoca rispetto ai propri competitor. Per la Big Bubble Bags è stato individuato nel Laplam, visto come caratteristica unica del brand, creando una netta differenziazione tra la sua produzione e le altre offerte del mercato. Se è vero che l’azienda basa la propria attività su un materiale brevettato, ciò non riesce a rappresentare per il pubblico finale un elemento così caratterizzante rispetto ai competitor, che pur non avendo alla base della produzione un oggetto così singolare, riescono a distinguersi con prodotti innovativi e fuori contesto, dando voce alla propria creatività. Per la Big Bubble Bags è importante ridefinire il proprio vantaggio competitivo, affiancandolo a una nuova definizione dei plus valore, quegli elementi intangibili che riescono a mettere in risalto il know how del brand, enfatizzandolo e potenziandone le caratteristiche, riuscendo ad associarlo a passioni e interessi comuni con il pubblico, proponendo una chiave di lettura personale e unica della marca.

Definizione dei valori aggiunti Il vantaggio competitivo della Big Bubble Bags è certamente individuabile nell’unicità del proprio materiale, ma al fine di enfatizzarne le caratteristiche è opportuno accentuarne le peculiarità, rintracciando quei valori di cui il brand si fa promotore, coerente con le passioni del pubblico di riferimento. Considerando l’attività aziendale, come valori aggiunti si identificano concetti quali design, innovazione, eco-sostenibilità e riciclo, le caratteristiche alla base della produzione, enfatizzati in ogni rappresentazione ed espressione del brand, riuscendo a creare un’identità forte e ben distinguibile, ridefinendo la sua attività con caratteristiche specifiche e in linea con i gusti del pubblico, differenziandosi dai competitor. Come mood si propone di basare la comunicazione del brand su ironia e creatività, proponendo un dialogo con il pubblico, contemporaneo e informale, che ne faciliti il successo e l’interazione, per un’azienda che si mostra propensa agli interessi dei propri utenti, attenta alle novità e spronata da input esterni.

79


Naming Il naming è il primo elemento di un brand che riesce a far percepire all’esterno la sua identità, strumento fondamentale per la costruzione dell’immagine di un’azienda, trasmettendone i valori, creando una figura unica, tangibile e ben distinta. Al fine di creare un naming di successo bisogna tenere in considerazione non solo l’azienda e la sua produzione, ma anche il target cui si rivolge, il mercato in cui opera e i competitor, studiando proposte che rispondano alle richieste dello scenario in cui è inserito, ponendo attenzione alla lingua, alla comprensione da parte del pubblico e alla differenziazione dagli altri players del mercato. Analizzando singolarmente le parole, con il termine “big bubble” si vuole ricordare il restyling delle bolle, modificate e ingrandite rispetto a quelle della carta da imballaggio, “bags” specifica l’ambito in cui opera il brand. Le parole scelte sono costituite da un lettering tondeggiante con un’abbondanza di “b” che riesce a trasmettere, sia nell’ascolto sia nella lettura, la connessione alla forma sferica. L’azienda ha preferito un nome in lingua inglese di facile comprensione, considerando che opera in un mercato internazionale, la scelta ne facilita la diffusione nei potenziali acquirenti stranieri. Per la creazione del proprio naming la Big Bubble Bags ha optato per una proposta che riuscisse a esprimere e raccontare l’elemento distintivo della propria produzione, ovvero le macro bolle del Laplam, veicolando una caratteristica tangibile invece dei valori del brand. Il naming non è stato utilizzato come strumento per aumentare l’appeal e la promozione dell’universo valoriale, preferendo una soluzione più esplicita, incentrata sulla produzione, descrivendone elementi fisici. Big Bubble Bags risulta un nome incentrato esclusivamente alla linea di borse, non riuscendo a rappresentare appieno tutte le creazioni del brand, [come altri accessori, la linea d’arredo o nuovi potenziali utilizzi del Laplam], identificandosi strettamente con una specifica gamma, non trasmettendo una caratteristica generale dell’azienda ma una specifica della sua produzione, limitando il soggetto, identificando la linea di borse come produzione principale, che influenzerà sempre le altre creazioni. Il punto critico dell’attuale naming è la similitudine con quello del famoso marchio di gomme da masticare, Big Bubble, appunto. Come visto anche per il competitor Hell’s Kitchen, avere un nome identico a quello di un prodotto molto famoso, mette in secondo piano la propria attività, gli

80


inesperti potrebbero accumunarla a quella dell’omonimo brand di successo. Tale similitudine può aiutare l’azienda a essere facilmente conosciuta, sfruttando la notorietà della marca di gomme da masticare, ma al contempo non riesce a creare un’immagine unica e ben distinta che abbia come protagonista l’attività Big Bubble Bags. Per rispondere alla richiesta di restyling dell’attività, è interessante partire dal naming aziendale, così da presentarsi con una veste differente al proprio pubblico, ridefinendo le proprie caratteristiche, mostrandosi come un’attività nuova ed eliminando le connessioni precedenti.

Ridefinizione del naming Per la creazione di un nuovo naming è indispensabile andare ad analizzare sia le caratteristiche del brand, così da proporre un nome che ne rappresenti l’attività, sia considerare il mercato di riferimento, per una proposta in linea con i gusti del pubblico, di facile memorizzazione e distinzione. Per l’ideazione della strategia è opportuno vagliare diversi input, così da considerarne i vantaggi rispetto allo scenario in cui è inserita la Big Bubble Bags e trovare la soluzione migliore per veicolarne l’immagine. Un primo elemento su cui soffermarsi è la lingua scelta per la creazione del naming. Si propone una versione in inglese, scelta già effettuata dall’azienda, testimoniando l’apertura e il dialogo con la clientela estera, identificandosi come un brand internazionale, che rivolge la propria attività al vasto pubblico, curando già nella comunicazione degli espedienti per facilitarne memorizzazione e identificazione, utilizzando un lessico più facilmente comprensibile. Entrambe le soluzioni se ben studiate e strutturate possono riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato, non focalizzandosi tanto sul termine scelto, ma sul valore che l’azienda vuole trasmettere, da un lato, localizzandosi nel luogo d’origine e facendosi promotrice della cultura italiana, dall’altro presentandosi come un’attività rivolta al mercato internazionale, prestando attenzione più al proprio target che alla produzione. Con l’obiettivo di creare un naming facilmente identificabile e memorizzabile dagli utenti, oltre alla scelta linguista, è opportuno considerare la quantità di termini che ne vanno a comporre il testo,

81


preferendo una soluzione di facile lettura e divulgazione, che non sia difficile nella riproduzione orale, senza confondere il pubblico con una proposta ripetitiva e poco funzionale. Nell’analisi dei competitor è interessante la scelta fatta da Leghilà, un naming immediato e dinamico, adatto sia al mercato nazionale sia straniero, con un termine non confondibile con l’attività di altre aziende, creato esclusivamente per il brand, a conferma della creazione di un’identità unica e distintiva. Per la proposta di naming è opportuno considerare che non si tratta di una soluzione per il lancio di una nuova attività, ma un restyling dell’immagine Big Bubble Bags, riuscendo a trovare un nesso logico e visivo tra la precedente e la nuova versione, così da non perdere la percezione e il successo già ottenuti dall’azienda verso il proprio pubblico. Si potrebbe prevedere una semplificazione dell’attuale naming, riducendo i termini presenti e aggiungendo un nuovo dettaglio per testimoniarne il restyling. Si propone di utilizzare il solo termine “Bubble”, poiché già faceva parte del marchio, creando una connessione con la prima versione, senza sottolineare una linea specifica, ma enfatizzando la caratteristica principale dei prodotti del brand, cioè la texture del Laplam. Si riesce così a creare un’immagine nuova, mantenendo un richiamo al naming originario, rispondendo alle richieste analizzate, per una proposta coerente alla produzione, al mercato e ai plus valore da rappresentare e veicolare, per una scelta distinguibile, memorizzabile e identificabile. Come nuova proposta si propone “Blower” che richiama i concetti di aria, leggerezza ed evanescenza, caratteristiche dei prodotti Big Bubble Bags, elementi cui si vuole dare risalto in ogni declinazione del brand. Una proposta che in sé racchiude le caratteristiche fisiche del Laplam e un design elegante e ricercato, veicolando sia un elemento tangibile sia i valori aziendali, per una perfetta sintesi del brand. Inoltre, il termine in inglese inizia con la lettera B, facilmente associabile con il precedente naming, creando una connessione con la nuova versione. Segue un’ultima soluzione, diversa dalle precedenti, per una proposta di maggior impatto, moderna e creativa. “Shot”, il termine spesso associato alle bevande alcoliche, significa proiettile, colpo, scarica, proprio per trasmettere energia e dinamismo, innovazione e distinzione, per colpire e conquistare il proprio pubblico con un brand unico e inimitabile, che riesca ad attirare sul proprio lavoro i consensi della clientela. Tutte le proposte si dimostrano brevi, immediate, dirette e concise, facilmente pronunciabili e memorizzabili dal pubblico internazionale. Per la versione definitiva si propone di far seguire il naming scelto dal termine “Design”, considerando che sono state proposte parole conosciute e utilizzate quotidianamente dal pubblico, così da identificare l’area produttiva del brand e restringere il settore d’appartenenza, al contempo non limitandosi a una specifica linea, le borse, ma promuovendo l’attenzione effettuata dall’azienda per la ricerca e la produzione in più settori.

82


Marchio Alla pari del naming, il marchio è un elemento indispensabile per l’espressione di un brand, primo strumento che ne rende visibile le caratteristiche, identificando l’area d’attività, proponendo una rappresentazione visuale del proprio universo, decretandone il successo e la memorizzazione nel pubblico. Il marchio Big Bubble Bags è composto di logotipo e simbolo, il primo propone il naming in una font groovy e tondeggiante, per trasmetterne le caratteristiche del Laplam e dei prodotti, il secondo è composto da una forma circolare sfumata su differenti tonalità di grigio, rappresentando la sfera alla base della produzione del brand, continuo richiamo al materiale brevettato, con la volontà di comunicare la sua unicità. All’interno della sfera sono inserite tre “B” acronimo del naming, con una font differente da quella utilizzata per il logotipo e in stampatello maiuscolo. Le tre lettere sono poste a formare un triangolo al cui interno è inserita un’altra scritta “3B”, differente modo per abbreviare il nome del brand. Nel simbolo sono inseriti anche logotipo e scritta “Made in Italy”, definizione amata dal pubblico straniero, a conferma di design e qualità; i testi sono troppo piccoli e non comprensibili in una riduzione in scala. Il risultato è ricco d’informazioni superflue e ripetitive, creando un marchio pesante e ridondante, andando a trasmettere lo stesso messaggio già espresso dal naming aziendale, con la ripetizione del logotipo, tramite acronimo e abbreviazione “3B”. Inoltre, si aggiungono effetti di ombre e rilievo, che non facilitano la lettura delle informazioni contenute dal simbolo nelle differenti declinazioni e riduzioni, non riuscendo a trasmettere al meglio le informazioni inserite al suo interno. Quando applicato sulle borse si presenta su una superficie metallica, dove sono naturali le sfumature che invece sono state ricreate digitalmente per le versioni grafiche del marchio stesso, con un effetto che non ne facilita lettura e comprensione. In generale pur non avendo un risultato ottimale dato dalla ripetizione di definizioni similari e l’utilizzo di più elementi per veicolare gli stessi valori, si nota un’attenzione volta alla loro individuazione e promozione, espressa dalla forma del marchio stesso, scelta della font e tonalità cromatiche, per una soluzione che cerca di esprimere l’attenzione del brand per design e innovazione.

83


Nell’analisi del marchio sono state individuate due versioni: la prima, ridotta con il solo simbolo, facilmente collocabile sulle differenti superfici, per una forma chiusa e ben identificabile; una seconda proposta prevede l’affiancamento dello stesso al logotipo, più grande rispetto alla sfera, con un rapporto di 3:4, sproporzionato per i due elementi, con la prevalenza del lettering, di più facile lettura e comprensione da parte del pubblico. Una volta ridefinito il naming aziendale, è interessante proporre anche una nuova versione del marchio, identificando le linee guida utili per veicolare il brand, attività e valori, esprimendoli visivamente in maniera sintetica e facilmente riconoscibile, senza utilizzare un simbolo che banalizzi la sua immagine, ma che anzi la valorizzi, proponendosi innovativo e di design.

84


Restyling del marchio Come emerso, il marchio è il primo strumento che trasmette l’identità del brand, riassumendone le caratteristiche, creando un elemento visuale che ne identifica attività e valori. Per la Big Bubble Bags è importante riuscire a sintetizzare in un unico segno sia gli elementi che rappresentano la produzione sia i suoi valori, con un risultato che evidenzi l’attenzione per il design [mostrandosi aggiornato su gli attuali stili comunicativi e gli elementi di maggiore appeal], l’ecosostenibilità e il rispetto ambientale [caratteristiche principali della sua produzione, differenziandola dai competitor] e l’innovazione [con una proposta dinamica, contemporanea e creativa]. Nella creazione del marchio per la Big Bubble Bags bisogna considerare che andrà applicato su diverse superfici, visibile sia in maniera bidimensionale su marcature e supporti web, per la comunicazione aziendale, sia applicato sui prodotti, tangibile e con consistenza tattile. Andrà strutturata una proposta che sia adeguata per entrambi gli utilizzi di facile lettura e comprensione. Facendo un’analisi tra gli attuali trend grafici e i marchi moda più famosi è emerso che nel primo caso, si vanno a prediligere simboli dalle forme tondeggianti, pattern pieni, per un prodotto minimal ma ricercato, senza una sovrabbondanza d’informazioni, solo un dettaglio sull’universo dell’azienda. Il secondo caso vede l’affermarsi del logotipo, per una forte connessione al naming scelto, andando a rendere visibile il brand nella sua totalità, senza soffermarsi su un determinato elemento o fornendo una specifica chiave di lettura. Seguono quindi due proposte in base ai due stili descritti che andranno personalizzati in base al naming scelto. La prima soluzione è pensata sul restyling dell’attuale marchio, riuscendo a presentare una nuova versione dell’azienda senza perderne le caratteristiche precedenti e conosciute dal proprio pubblico. Infatti, il precedente simbolo, grazie alla forma sferica, risponde a quello che è l’attuale trend per la creazione di marchi, con l’affermarsi di forme curvilinee, che ben si sposano con concetti di innovazione e design di cui il brand si fa promotore. Ovviamente la sfera è un forte collegamento all’attività Big Bubble Bags, elemento caratterizzante del pattern del Laplam. Invece di aggiungere al suo interno tutte le informazioni dell’azienda, come il naming, si propone si affiancare il simbolo al logotipo, creando due elementi distinti ma associabili, che in base ai supporti in cui vanno inseriti si presentano in coppia o singoli.

85


Nella seconda proposta invece di affiancare al logotipo il simbolo, ne vede un’integrazione, soffermandosi sul primo che è arricchito con delle modifiche grafiche che trasformano il lettering in un marchio totale, riuscendo nel caso a dividere un particolare trasformandolo in simbolo, per una veicolazione divisa tra i due elementi in base alla superficie applicabile. A differenza dell’attuale marchio si suggerisce un cambiamento della cromia, preferendo un color block, seguendo le attuali tendenze cromatiche, per identificarsi con un colore forte e affascinante, dai numerosi richiami valoriali, che nella pratica è più adatto per la comunicazione bidimensionale, sia stampa sia web. Come proposta, considerando l’attività del brand e i suoi valori [innovazione ed eco-sostenibilità], si propone una tinta che va dal verde petrolio al ciano [007BE0, 09B4FF, 24D4DD, 00AAB7, alcune proposte], tonalità brillanti, che si adattano alle diverse collezioni e declinazioni, colori freschi e allegri, per coinvolgere il pubblico, raccontando di design, moda e arredamento. Uno spunto che parte dal mare della propria terra, per trasformarsi nel cielo, simbolo dei possibili successi futuri, oltre a un richiamo visivo a bolle e trasparenze, connessione con il Laplam. Da qui la scelta di associarlo a grigi scuri per conferire un’immagine più professionale, o bianco e tortora per un marchio empatico, grazie a tonalità più calde, proposta che si suggerisce. Quando inserito su supporti fisici, quindi sui prodotti finali, borse e complementi d’arredo, si trova adatta la scelta già effettuata dalla Big Bubble Bags, realizzando un marchio in acciaio, proponendo una versione opaca o satinata, più moderna e in linea con le proprie caratteristiche. Per il logotipo si conferma la scelta effettuata dall’azienda, con un lettering tondeggiante che riprende visivamente elementi caratterizzanti del brand. Si suggerisce però una font più contemporanea e minimal, delicata e leggera. Si propone di creare delle modifiche ai tracciati, così da ottenere un risultato unico e inimitabile, creato per la Big Bubble Bags.

86


87


88


Guideline Una volta elaborato il marchio, secondo le indicazioni aziendali e la collaborazione di un grafico per la realizzazione pratica, è indispensabile creare una guidline delle sue applicazioni, un manuale in cui sono indicate le informazioni per il corretto utilizzo in base ai diversi supporti su cui è utilizzato. All’interno del documento saranno indicate tutte le varianti per il marchio: il rapporto tra simbolo e logotipo, le giuste distanze per il loro affiancamento; le prove colore, positivo e negativo oltre alle varianti cromatiche accettate; le scale per riduzione e ingrandimento, concordando le misure e le percentuali minime e massime per una corretta visualizzazione; la scelta delle font di cui è composto e cui può essere associato. Si aggiungono poi le indicazioni sui supporti in cui deve essere applicato, la misura adatta per le diverse marcature, scegliendo se presentare il marchio nel suo complesso, o preferire uno tra simbolo e logotipo, la posizione attribuita per ogni applicazione, rapporto e distanze con i differenti elementi da cui sarà affiancato. Nelle successive strategie saranno segnalati alcune marcature in cui sarà applicato il marchio, nella creazione del documento sarà possibile integrare le diverse soluzioni nell’appendice del manuale, così da fornire informazioni dettagliate per il posizionamento, quando poi l’azienda riscontrerà la necessità di dover strutturare nuove strategie e nuovi elementi su cui andare a inserire il proprio marchio, le varianti saranno integrate all’interno del file, che sarà aggiornato con la crescita del brand e delle sue estensioni.

89


Pay off Ridefiniti naming e marchio, al fine di creare una nuova identità del brand, è opportuno proporre anche una versione del pay off, elemento che accompagna i primi due, offrendo maggiori informazioni riguardo azienda e attività. Come emerso l’attuale pay off, si dimostra coerente e adatto per raccontare al pubblico la produzione Big Bubble Bags, la frase “diversa da tutte le altre” ha una doppia interpretazione con protagonista sia le borse del brand, che differiscono dalle altre offerte del mercato, sia il pubblico finale, le donne che acquistando il prodotto mostrano la propria attenzione per design e innovazione. Considerando che il naming è in inglese e che l’azienda opera in un mercato internazione, la scelta di utilizzare una frase in italiano può rappresentare delle difficoltà comunicative, per una lingua non conosciuta da tutto il potenziale pubblico. Quindi, anche se adatto a esprimere il lavoro Big Bubble Bags, è interessate creare una nuova proposta, proponendo un’immagine del tutta nuova del brand, in maniera coerente con la ridefinizione aziendale, riuscendo a specificarne l’attività al pubblico di riferimento.

Ridefinizione del pay off Il pay off ha il compito di fornire maggiori informazioni sull’azienda, potendone raccontare dei dettagli o facendo percepire i suoi plus e l’universo di riferimento, così da creare empatia con l’utente, cui sono offerti maggiori particolari sull’attività. La creazione del pay off è soggetta alla scelta del naming, andandolo a completare fornendo al pubblico una descrizione più completa sulla Big Bubble Bags. Qualora si scegliesse un naming che come l’attuale sia incentrato sui prodotti e l’ambito merceologico, sarà più idoneo tracciare una proposta che crei maggiore empatia con il pubblico, facendosi garante dei valori del brand; se invece, si preferisce un naming che racchiuda in sé l’universo valoriale, sarà più opportuno creare una soluzione che vada a specificare l’ambito di riferimento, caratterizzando l’attività aziendale al pubblico.

90


Identità coordinata e business card Per un’azienda è indispensabile curare ogni estensione del proprio brand, trasmettendo un’identità unica e coerente con la propria attività. Ogni strumento che interagisce con il potenziale pubblico ha il compito di trasmetterne i messaggi e i valori, ponendo grande attenzione a ogni declinazione al fine di potenziarne l’utilizzo, utilizzandolo come strumento comunicativo, veicolandone l’universo valoriale. Considerando i contatti con i rappresentanti commerciali e i punti vendita, è importante curare tutti gli item dell’identità coordinata, utili per fornire maggiori informazioni aziendali e per trasmetterne le caratteristiche intangibili. Nella fase di ricerca non è stato possibile rintracciare i documenti che costituiscono il coordinato aziendale della Big Bubble Bags, che andrà ristrutturato e adeguato al nuovo assetto comunicativo proposto, in linea con il marchio e con la rappresentazione visiva data all’azienda. In fase di brief, lo stesso Conforti ha fornito il biglietto da visita utilizzato dal gruppo, utile per l’analisi. La business card si presenta con forma insolita, dal perimetro fustellato, creando una borsa, forte richiamo ai prodotti Big Bubble Bags, realizzata in carta plastificata per dare un effetto lucido, simile al Laplam. Il fronte ricrea uno dei modelli del brand, riprodotto in ogni dettaglio, trasmettendo da subito l’identità aziendale, mostrandone la produzione. Nel retro, su fondo bianco, sono inseriti tutti i dati della società, marchio, telefono, sito internet ed e-mail, oltre ai contatti del flagship store, che però ha interrotto la sua attività. Si suppone che i biglietti siano stati realizzati quando il punto vendita era ancora attivo, non aggiornati in seguito. Nell’analisi dei dati, si nota che non sono presenti nomi e qualifica di un soggetto particolare all’interno dell’azienda con cui interagire, ne consegue che probabilmente le persone cui sono indirizzate le business card, abbiano la necessità di annotarsi il nome e i contatti del proprio interlocutore, impiegato Big Bubble Bags, e possono trovare difficoltà nel segnarne i dati sul biglietto da visita, considerando che è in carta plastificata su cui non è facile scrivere. Questo rappresenta un difetto dell’attuale business card, cui andrà rivolta una strategia di personalizzazione per favorire l’informazione di dati più specifici.

91


92


La Big Bubble Bags ha proposto un biglietto da visita creativo e diverso dalle versioni tradizionali, mostrando una volontà all’interno dell’azienda di utilizzare una comunicazione differenziata e innovativa, in linea con la propria attività, non un semplice strumento informativo, ma strategia per interagire con il proprio pubblico, seppur non strutturata per un perfetto uso da parte dell’utente. Data la creatività alla base dello strumento, è pensabile utilizzarlo non solo per i contatti diretti con i rappresentanti commerciali, ma estenderlo a un pubblico più ampio, come strumento di presentazione del brand in eventi e manifestazioni.

Creazione coordinato d'ufficio Una volta creato il marchio, primo elemento che ha il compito di descrivere e veicolare l’identità del brand, è importante andare a strutturare tutti gli elementi aziendali che costituiscono la base della comunicazione della Big Bubble Bags, al fine di costruire un’identità unitaria e coerente su ogni documento. Il coordinato da ufficio è composto principalmente dai documenti utili per l’interazione con il target indiretto, carta intestata, busta da lettere, cartelline e porta-documenti, carta per gli ordini e fatturazione, tutto il carteggio indispensabile per una comunicazione aziendale seria e professionale. Ogni elemento sarà personalizzato con il marchio e i dati della Big Bubble Bags, sia della sede legale sia operativa, con numero di telefono, indirizzo, sito internet ed e-mail, fornendo nuovi canali per successivi contatti. Questi elementi saranno già inseriti nel documento per le guidline nel marchio, andando a individuare la giusta organizzazione dei contenuti, la scelta delle font, posizione e ripetizione di alcuni elementi [per la carta intestata solo nel primo foglio saranno presenti tutti i dati, seguiti nelle pagine successive solo dal marchio, per non appesantire le pagine con informazioni ripetitive e già espresse]. Inoltre, qualora fosse richiesto, si potrebbe pensare di estendere il coordinato d’ufficio anche a pen drive, agende, penne, ma anche carta da schizzi e matite, proponendo un’offerta in linea con la propria attività, che testimoni l’attenzione del brand per ogni elemento utilizzato per veicolare la propria immagine, fornendo questi strumenti come gadget ai propri rappresentanti commerciali e rivenditori.

93


Ideazione business card A differenza del coordinato aziendale, creato per un utilizzo professionale, basandosi sul target cui sono indirizzati i singoli elementi, è proposta una strategia differente per la creazione delle business card, più creativa e coinvolgente, seguendo quanto già proposto dalla Big Bubble Bags. I biglietti da visita hanno il compito di veicolare l’azienda a un nuovo target, non ancora a conoscenza della sua attività, scambiati in occasione di presentazioni, eventi o incontri, facendo da tramite tra la Big Bubble Bags e il suo pubblico. È interessante utilizzarli non solo per fornire informazioni e dati aziendali, ma creare uno strumento che ne trasmetti l’identità, riuscendo a sorprendere per creatività, sollecitando la curiosità dell’utente a conoscere maggiori dettagli sul brand, con un successivo incontro, in presenza o sul web. Per la creazione della business card sono state ideate tre differenti proposte, che cambiano secondo diverse caratteristiche del brand che si intende mettere in risalto. In generale per la scelta dei dati da inserire, si propone di includere solo gli elementi principali, in primis il marchio, seguito da sito internet, contatto telefonico e indirizzo e-mail, senza essere troppo specifici nelle informazioni, creando una business card che possa essere utilizzata dai diversi attori del mercato, sia per contatti diretti, sia per promozione indiretta. La prima ipotesi è un restyling dell’attuale biglietto da visita, che già di per sé testimonia l’attenzione della Big Bubble Bags all’utilizzo di questo strumento, pensato con creatività per un prodotto che differisce dalle versioni tradizionali, raccontando dell’azienda e della sua produzione. Le modifiche suggerite vanno ad aggiornare l’estetica, più minimal ed elegante in linea con la nuova proposta di marchio e il generale restyling dell’immagine del brand. Si propone di avere una forma fustellata che richiami una borsa, senza soffermarsi in ogni dettaglio nella sua riproduzione, come finiture e particolari, rischiando di rendere visivamente troppo carico il risultato finale. Per cercare di ricreare l’effetto del Laplam, invece di riproporne graficamente la texture si propone di utilizzare una carta goffrata che con la sua grana ricrei naturalmente un effetto sferico tridimensionale [come la Fedrigoni Cottage Premium White], così da impressionare l’utente al tatto, sentendo il gioco di bolle della piccola borsa. Come colori si propone una scelta coerente con la nuova identità del brand, preferendo al rosso, delle tonalità che ben si abbinino alla cromia del marchio, diminuendone la saturazione per una variante leggermente più tenue.

94


95


Come analizzato una problematica dell’attuale biglietto da visita, era la sua plastificazione, che rendeva difficile annotazioni sulle sue superfici, si propone di eliminare questa lavorazione, così da mettere maggiormente in risalto la particolarità della carta e agevolare l’utente nel segnare a mano nuovi dati. Per la seconda proposta è stato pensato un biglietto da visita integrato a un gadget, seguendo le ultime tendenze di branding, con una business card che presenti una fruizione concreta per il pubblico cui è indirizzata, potendola utilizzare in diverse occasioni, aumentando i momenti di richiamo al brand. La scelta di proporre un gadget, testimonia cura e attenzione da parte dell’azienda nei confronti del proprio pubblico, avendo pensato a un oggetto utile e affine con i suoi interessi. L’idea è di creare un biglietto da visita rettangolare, di misura tradizionale 8,5 x 5,5 cm, con un lato in pvc, su cui è possibile stampare, e l’altro il pluriball, film a bolle d’aria; le due superfici saranno chiuse su tre lati, lasciandone uno aperto, per inserire al suo interno carte di credito, piccoli documenti o oggettistica che si vuole proteggere. In questo modo si ricrea la funzione dei prodotti Big Bubble Bags, giacché le borse hanno proprio il compito di racchiudere, contenere e proteggere gli oggetti inseriti al loro interno. Il pluriball ricrea naturalmente la texture del Laplam, oltre a essere considerato quasi un gioco tattile e antistress, piacevole e inaspettato. Il pubblico ne resta entusiasta, incuriosito dall’associazione e con il probabile desiderio di giocare e toccare. Sul lato in pvc saranno inseriti tutti i dati, marchio e contatti, riprendendo le caratteristiche di una più tradizionale business card, restando sicuramente più impressa sia per il materiale sia per la funzione di contenitore. Ultima soluzione, riprende un biglietto da visita tradizionale avendo come caratteristica carta d’alta qualità, che racchiude in sé i valori del brand. Da una ricerca si reputa interessante la Fedrigoni Sym Symbol Freelife, una patinata riciclata e perlescente, adatta a trasmettere sia l’attenzione all’ecosostenibilità, sia un design elegante e di classe, ricreando con l’effetto perlato proprio la luminosità del Laplam, veicolando sia elementi tangibili sia metaforici della Big Bubble Bags.

96


Prodotti In un’azienda moda, i prodotti destinati al consumatore finale, costituiscono il fulcro dell’attività, estensione primaria del brand, rappresentandone valori, qualità e design. Le collezioni devono riuscire a reinterpretare i gusti del pubblico e i trend del momento, con una personale e unica chiave di lettura che è quella del brand, facilmente distinguibile e ben collegata a tutta la brand identity. Le collezioni Big Bubble Bags, rappresentano già dal nome i valori aziendali, il naming di ogni linea [Chic, Trip o Classic] è preceduto dalla parola Eco, trasmettendo l’attenzione verso l’ambiente e l’attività ecosostenibile alla base della produzione. Si segnala per la linea Eco2, i nomi attribuiti ai singoli modelli [Totò e Peppino], simboli napoletani, luogo d’origine del brand, una forte connessione alla propria cultura, da comunicare al pubblico internazionale. Fin dalla scelta dei naming si evince l’attenzione che l’azienda pone in ogni particolare, con l’intento di mostrare la propria idea di moda, connessa con il mondo Big Bubble Bags. Inoltre, la scelta di assegnare dei nomi specifici ai propri modelli ne aiuta la divulgazione e memorizzazione nel pubblico. Analizzando le collezioni che il brand ha proposto negli anni, si è notato che in generale non ha aggiornato il design dei prodotti, continuando a lavorare sulle stesse linee, pur integrando nuovi colori, pattern e finiture. Ne consegue una mancata fidelizzazione del cliente, il quale dopo aver acquistato un modello del brand, potrebbe non essere incline a un successivo acquisto a causa della troppa similitudine con le precedenti collezioni. Considerando la particolarità del materiale, il pubblico, una volta acquistata una borsa Big Bubble Bags, ha bisogno di notare delle forti differenze nella nuova linea, così da avere l’idea di realizzare un acquisto nuovo rispetto al precedente, con lo stesso materiale ma dall’impatto visivo totalmente differente. Dalle ultime proposte il brand si rivela aggiornato sui trend del settore, producendo modelli con dettagli camouflage o animalier, eppure il risultato può non rispecchiare i gusti del target, attento a design e alla ricerca di prodotti eleganti e particolari. Infatti, l’associazione del Laplam a texture con fantasie, potrebbe creare prodotti dal forte impatto visivo, troppo carichi di particolari e difficilmente abbinabili per la clientela, per questo motivo può non acquistare, non considerando i modelli dei passepartout da indossare con facilità.

97


98


99


Linea borse - Linea arredo Come emerso dall’analisi per la Big Bubble Bags non è presente un aggiornamento delle proprie collezioni, non producendo nuovi modelli per ogni stagione ma proponendo solo varianti colore e finiture. Al fine di fidelizzare il cliente portandolo a successivi acquisti si propongono delle strategie per la gestione della propria produzione, dal design ai materiali, fornendo nuove proposte in linea con le richieste del pubblico. Si ricorda che i modelli Big Bubble Bags si rifanno principalmente al design delle borse dei più importanti brand moda, questa potrebbe rappresentare una giusta strategia, pensando ai prezzi vertiginosi dei modelli originali, l’azienda non fa altro che renderli contemporanei, nel prezzo e nei materiali, proponendoli in Laplam, così da rappresentare l’innovazione e la ricerca che caratterizza il periodo. Inoltre, le famose borse sono realizzate in pellami pregiati, mentre la Big Bubble Bags, azienda che ha fatto del riciclo la base della propria produzione, ne riproduce le sembianze in versione ecologica, rispettando l’ambiente. L’imitazione di famose borse, non va considerata con accezione negativa, trasmettendo i giusti messaggi possono portare il pubblico a preferire le versioni in Laplam, dal design moderno ed ecofriendly. Questi modelli potrebbero costituire una linea base, cui si applicano le attuali scelte produttive dell’azienda variando solo colori e finiture per le diverse collezioni, considerando la reinterpretazione concettuale effettuata. Come nuove varianti si propone di stringere collaborazioni stagionali con giovani designer, non ancora affermati e con la voglia di testimoniare il proprio talento, capaci di reinterpretare lo stile del brand dal proprio punto di vista, creando quindi collezioni diverse secondo lo stilista con cui si collabora. Per la ricerca dei giovani creativi si possono prendere contatto con le importanti università di moda o frequentare portali online dedicati ai nuovi talenti [come behance.net e lanciatrendvisions.com], così da individuare gli stilisti più adatti e coerenti alla propria visione moda. Oltre al design dei singoli modelli un’altra variabile che ne decreta il successo è il materiale, sicuramente il Laplam è l’elemento caratterizzante del brand, ma data la sua particolarità potrebbe non essere affine ai gusti di tutto il pubblico, che lo potrebbero considerare troppo eccentrico, soprattutto se in varianti colore forti e contrastanti. Si propone quindi di realizzare i modelli in Laplam con tinte più sobrie e facilmente abbinabili, così da lasciare al materiale la peculiarità estetica. Altre ipotesi vedono l’associazione del Laplam ad altri materiali, creando borse dal design più elegante favorendo i consensi da parte di un più ampio segmento di pubblico.

100


101


designed by Alessandra Maglioli Gennaro Velotti

102


103


104


Si ricorda la linea creata in ecopelle, andando a ricoprire il Laplam con il pellame, mantenendo la texture a bolle, per modelli ricercati ed esclusivi, pezzi passepartout, utilizzabili in occasioni più formali e adatti a un pubblico non solo di fashion addicted, che cercano il prodotto innovativo e di tendenza, ma anche a una fascia di mercato più ampia che preferisce il prodotto di qualità facilmente abbinabile. Anche se in fase di brief è emerso che l’azienda aveva interrotto la produzione di questa collezione, poiché si andavano a perdere alcune caratteristiche del Laplam, si reputa interessante continuare in questa direzione, anche se al tatto non si riesce a ricreare lo stesso effetto, non si perde la sua texture a bolle, vero elemento distintivo e caratterizzante. Si insiste sul filone della contaminazione tra diversi materiali, non solo ricoprendo il Laplam con l’ecopelle ma anche creando dei modelli che mettano insieme nuovi elementi, per creazioni differenti in base alle stagioni, alternando tele jeans, cotoni o pvc, contestualizzando i prodotti Big Bubble Bags alle richieste di un pubblico più esteso, cercando di mediare tra innovazione e commercializzazione. Conoscendo i modelli, si ricorda che il brand ha avuto delle difficoltà nella creazione di finiture in ecopelle, a causa dell’assemblaggio con i Laplam, non riuscendo a proporre delle borse con manici più comodi, larghi e dalla lunghezza regolabile. Al fine di riuscire a integrare questa variante, invece di saldare i due materiali, si propone di creare dei fori nella plastica cui agganciare le tracolle in ecopelle, soluzione pratica e moderna, che permette varie regolazioni, trasformando una borsa da bauletto a tracolla, secondo l’utilizzo più comodo per il singolo utente. Per le varianti colore, secondo quanto emerso dall’analisi, si andrà a prediligere il color block, considerando che già il Laplam fa da elemento distintivo della produzione, senza aver bisogno di essere affiancato da pattern che ne evidenziano ancora di più la particolarità. Si consiglia di creare sia proposte dai toni sgargianti, più alla moda, per modelli ironici e divertenti che permettono all’utente di giocare negli accostamenti, sia alternative dai colori più sobri ed eleganti [grigio, nero, blu, beige, tortora, bordoux, alcuni esempi] per linee da utilizzare spesso e facilmente abbinabili. Infine, per le collezioni è interessante continuare la ricerca sull’innovazione tecnologica, mostrandosi un brand attento ai progressi anche di altri settori, applicati con anticipo alla propria produzione. Come già fatto per i pannelli solari, alcuni spunti potrebbero essere le stampanti 3D, con la creazione di dettagli unici o nuovi meccanismi di chiusura, oppure l’integrazione di casse e accessori per iPhone, collegabili tramite wifi, o luci led, non solo per agevolare il pubblico nella ricerca al buio di oggetti contenuti nelle borse, ma anche per creare un prodotto che gioca con le trasparenze del materiale, enfatizzandolo dai contrasti di luce.

105


Anche per la collezione Bubblemania, si propone di creare maggiori proposte, aggiornando gli attuali modelli con nuove varianti colore e materiali, gli stessi pensati per la linea di borse, con tonalità sgargianti per i più giovani e versioni più sobrie per un pubblico adulto, facilmente abbinabili negli ambienti domestici. Per le nuove linee si potrebbe associare il Laplam ad altri materiali riciclati, creando delle strutture con elementi di scarto e imbottiture con l’inimitabile plastica, affiancata quindi a ferro, legno e compensato, creando dei veri oggetti di design, unici e totalmente in linea con le attuali tendenze, nella fusione di materiali a contrasto, il riciclo con l’innovazione, forme dure e morbidezza del Laplam. Per entrambe le produzioni, la linea di borse e quella d’arredamento, si reputa interessante fornire un servizio di personalizzazione, sia per le richieste di materiali, colori e finiture, sia con un’offerta di customizzazione, potendo arricchire il modello scelto con il proprio nome o scritte personali. Questo è uno dei filoni più alla moda, sempre più aziende creano nuovi modi per dare la possibilità al prodotto di fornire informazioni sul suo proprietario, invadendo ogni superficie con nome e nickname, dalle camicie alle scarpe, nuovi marchi creati per l’utente. Considerando che il Laplam fornisce la possibilità di poter aggiungere sulla sua superficie scritte e disegni, è offerta alla clientela la possibilità di inserire del lettering sui prodotti acquistati, rendendola partecipe alla fase creativa, e coinvolgendola con un creazione totalmente pensata per lei, protagonista indiscussa. Per riuscire a comprendere meglio quanto espresso, si trova utile il supporto visivo, creando un moodboard per rappresentare i concetti, gli abbinamenti e le innovazioni proposte, più facilmente intuibili con immagini, creando una raccolta di foto che riescano a fare da spunto per le successive collezioni.

106


Tag Una volta creati i modelli di borse, per la Big Bubble Bags è importante prestare attenzione a tutte le estensioni del brand, a ogni elemento comunicativo che interagisce con il pubblico, perché strumenti che ne veicolano l’immagine, testimoniando nei dettagli la cura e la creatività alla base della produzione. Anche i tag, cioè i cartellini di prezzo, influenzano la percezione del pubblico sull’azienda, particolari utili per veicolare valori e caratteristiche. Andrebbe prestata la dovuta attenzione anche alla realizzazione di questi strumenti di supporto alla vendita, che seppur marginali contribuiscono all’identità dell’immagine Big Bubble Bags. Con l’intento di avere una brand immage compatta e coerente, si suggerisce di creare un filo logico tra ogni elemento, mostrando con diverse estensioni la medesima identità di marca. Considerando la particolarità dei biglietti da visita, si potrebbe utilizzare lo stesso formato anche per la creazione dei tag, sostituendo i contatti con codice modello, colore e prezzo, trovando idonee le prime due soluzioni proposte in precedenza. Un’altra variante per l’etichetta potrebbe essere una bolla di Laplam, sigillata ai bordi, creando una sfera bidimensionale, soffice e trasparente, un forte richiamo al prodotto per un cartellino insolito, un nuovo dettaglio per raccontare il brand e la sua attività, differenziandosi dagli altri competitor.

107


Packaging Il packaging è un elemento che testimonia l’attenzione dell’azienda per ogni sua estensione, fornendo al pubblico altri spunti per la definizione dell’identità del brand, curando ogni particolare, definiti con coerenza secondo la propria immagine. L’attenzione rivolta alla confezione dei prodotti serve per esprimere la cura posta a ogni singolo modello, fornendo un servizio completo alla propria clientela. Lo stesso packaging può diventare per alcuni utenti un nuovo contenitore, riutilizzabile in successive occasioni, facendosi promotore del brand, adoperando più volte le buste customizzate. Anche quando il pubblico acquista i prodotti Big Bubble Bags all’interno di punti vendita plurimarca, è possibile stringere accordi con i rivenditori al fine di utilizzare il proprio packaging, come servizio extra che si vuole offrire alla clientela. Per le shopping bag si propone di creare delle buste grandi e capienti in plastica trasparente, brandizzate con il marchio, considerando l’attuale moda per gli accessori trasparenti, scelti per divertimento e gioco, si suppone che il pubblico accolga positivamente la proposta, mostrando immediatamente i propri acquisti e potendo utilizzare la borsa anche in seguito, considerandola adatta per proteggere i propri oggetti anche con la pioggia. È interessante creare packaging e confezioni regalo per i singoli prodotti, con formati preimpostati che si adattino ai diversi modelli, una variante più piccola per clutch e borse a mano, una più grande per quelle a spalla, tracolle e bauletti. Anche questa confezione potrebbe essere trasparente, dando risalto al prodotto e stampando sulla sua superficie, più rigida rispetto alle shopping bag, un elemento grafico che ricordi la confezione regalo e un fiocco, rendendo più moderna la decorazione, in linea con l’immagine del brand.

108


109


110


Sviluppo collezioni - Contest Anche la realizzazione e l’ideazione di nuove collezioni possono rappresentare per l’azienda uno strumento comunicativo, scegliendo di promuovere un concorso per la realizzazione dei propri modelli da parte di giovani stilisti. Il contest oltre a fornire il prodotto richiesto, costituisce uno strumento di pubblicità indiretta, promosso all’interno dei canali degli opinion leader [come Vogue Talents], proponendo la partecipazione alla manifestazione, coinvolgendo gli stilisti al concorso, promuovendo l’attività del brand ai propri lettori, aumentandone l’awareness. La scelta di proporre un contest nasce da input differenti, da un lato la necessità di far accrescere la notorietà del brand nel pubblico di riferimento, dall’altra l’esigenza di realizzare nuove linee per le proprie collezioni, trovando un nuovo modo per ricevere spunti creativi, low budget e dai molteplici risultati. Si consiglia la promozione di un concorso rivolgendosi a giovani designer e stilisti, sarà realizzata la nuova collezione Big Bubble Bags disegnata dal vincitore, inoltre si propone di creare un secondo contest rivolto ad artisti, grafici e illustratori i quali vedranno i prodotti del brand come una tela su cui poter disegnare, reinterpretandone l’attività secondo il proprio stile, divertendosi nella creazione di pattern o storie raccontate sui singoli prodotti. Con queste manifestazioni l’azienda si dimostra attenta ne voler sostenere la creatività dei nuovi designer, investendo su di loro, mettendoli alla prova con una reale case history e dando la possibilità di veder realizzate le proprie creazioni. Una volta concordato il lancio di un contest è opportuno gestirne accuratamente la parte burocratica, al fine di strutturare un regolamento affine con la legge in materia [decreto legge DPR 430/2001] stabilendo la meccanica, i termini di partecipazione, il timing, definirne budget, quantificare e scegliere i premi; questi, alcuni dei passaggi necessari per una corretta strutturazione della strategia.

111


Co-branding I co-braning sono strategie per cui due aziende si associano per creare prodotti che uniscono le caratteristiche di entrambi, trasmettendone l’immagine nei corrispettivi pubblici, usando l’altra azienda come portavoce e presentazione a una maggiore fascia di utenti. Nel tempo la Big Bubble Bags si è associata a importanti brand per strategie di co-branding, aziende che condividevano medesimi valori, utilizzando la loro notorietà per far conoscere i propri prodotti a un pubblico più vasto, aumentando la propria fascia d’utenza. È il caso di Fiat 500, Giorgia&Johns e Ninja Marketing che hanno customizzato con i propri marchi i prodotti del brand, appoggiandone l’attività e ampliando la propria offerta. Dall’analisi si è notato che la Big Bubble Bags non ha sfruttato adeguatamente i benefici di tate strategia, non veicolando l’informazione all’interno dei propri canali, né scrivendo comunicati stampa ed enfatizzando la notizia per la promozione, senza utilizzare così la notorietà delle aziende associate per aumentare la propria brand awareness. I co-branding aiutano la Big Bubble Bags a farsi conoscere da un pubblico più ampio, proponendo accordi al fine di rivolgere i propri prodotti alla clientela dell’azienda gemellata, a differenza di quanto fatto in precedenza è importante strutturare un adeguato piano comunicativo per beneficiare di questa partneship, utilizzandola come vetrina sul lavoro del brand, invitando una nuova fascia di mercato a conoscerne l’attività. Andrà strutturato un accordo con l’azienda scelta, che dovrà farsi garante del lavoro Big Bubble Bags, valorizzandola e promuovendo il co-branding all’interno dei propri canali. Per la stipulazione degli accordi si propone di non limitarsi all’area fashion, ma di creare partneship con aziende che operano in mercati differenti, potendo fornire il Laplam per poi customizzarlo in base alle diverse esigenze, come il packaging di bevande, rivolgendosi al proprio target alternativo e mostrando la Big Bubble Bags con una veste diversa dalla tradizionale, definendone l’immagine in un settore non proprio, ma riuscendo a mantenere inalterate le sue caratteristiche.

112


113


Materiale di presentazione Una volta strutturata l’identità visiva del brand, al fine di comunicare con i diversi target, con focus sull’indiretto e complementare, è interessante creare degli strumenti per veicolare l’attività Big Bubble Bags, presentandola al pubblico di rifermento, riuscendo a porre attenzione a quelle che sono le caratteristiche principali e la sua produzione, mettendone in risalto la mission e i prodotti, con un mood grafico coerente al brand stesso. Tra gli item della comunicazione già utilizzata, si evidenzia una postcard creata per pubblicizzare l’arrivo dei prodotti Big Bubble Bags all’interno dei Museum of Modern art. La cartolina, anche se con oggetto un momento ben preciso dell’attività aziendale, va a promuoverne i prodotti senza rifarsi a collezioni o timing specifico, utilizzando una comunicazione ironica, non incentrata sul museo che ospita la borsa Layla, ma facendo notare l’importanza per l’azienda di essere arrivata in un mercato come quello statunitense, nella città di New York una delle più fashion al mondo, pioniera di nuovi stili e tendenze. Si andranno a proporre altre strategie per la creazione di strumenti utili allo sviluppo del brand, riuscendo a catturare l’attenzione dell’utente, informandolo sull’azienda, mettendo in risalto i prodotti e creando un mood comunicativo che ne rappresenti lo stile, per un progetto professionale e curato.

Comunicazione internazionale L’azienda si rivolge a un mercato internazionale pertanto è essenziale curare una comunicazione adatta e facilmente comprensibile per il proprio pubblico, scegliendo di utilizzare sempre la lingua inglese per le comunicazioni ufficiali, rivolte alla totalità del target. Si aggiunge però che la Big Bubble Bags può riscontrare un maggior successo nel mercato italiano, conosciuto e di facile gestione per i rapporti con i punti vendita e opinion leader, si propone quindi di realizzare una comunicazione anche in italiano per fornire maggiori dettagli e facilitare la comprensione al proprio target di riferimento al fine di favorire la diffusione di informazioni e immagine del brand.

114


115


Si propone di realizzare una comunicazione bilingue, affiancando italiano e inglese, poiché la prima lingua aiuta ad affermarsi nel proprio territorio, con cui è più facile gestire i rapporti, mentre la lingua inglese è essenziale per il dialogo con il pubblico internazionale, mostrandosi un’azienda aperta ai mercati esteri e con la voglia di stringere relazioni con il target straniero. Per ogni supporto realizzato si individuerà il giusto modo per far coesistere i testi tradotti nelle due versioni, creando un elemento unico ma utilizzabile sia per il mercato internazionale sia per quello straniero. È ovvio che, qual ora fossero strutturate delle strategie pensate esclusivamente per il territorio nazionale, la loro comunicazione sarà in italiano, poiché è stata delineata l’area cui rivolgersi. Dal successo turco e dalla creazione del sito internet dedicato si prevede la possibile necessità di rivolgersi a una specifica fascia di mercato, volendo offrire una comunicazione in lingua così da agevolare il dialogo tra azienda e cliente, fornendo un servizio aggiuntivo, riuscendo a presentare maggiori informazioni sul brand. In questo caso si propone come soluzione di continuare a realizzare una comunicazione bilingue, sostituendo l’italiano con la lingua dello Stato selezionato, per un’immagine aziendale internazionale e rivolta al pubblico straniero.

Brochure Al fine di mostrare l’attività della Big Bubble Bags, l’idea alla base della sua produzione, l’invenzione del Laplam e la realizzazione delle collezioni, è opportuno creare una brochure di presentazione, un supporto che includa tutte le informazioni utili per la conoscenza dell’azienda ai diversi pubblici cui si rivolge. La brochure ha l’obiettivo di presentare il brand, trasmettendo non solo informazioni tecniche ma anche i valori di cui si fa portavoce, riuscendo a far percepire al pubblico le qualità dell’azienda, ciò che realizza e la differenzia dagli altri players del mercato. Questo supporto è paragonabile a un catalogo creato per pubblicizzare la Big Bubble Bags nella sua interezza, senza soffermarsi su una singola collezione, mostrando la totalità della sua offerta, l’attenzione al riciclo, all’innovazione tecnologica e la duttilità del Laplam.

116


Oltre ai contenuti deve riuscire a trasmettere anche con grafica e lay out i valori del brand, per un prodotto che rappresenti l’estensione fisica delle caratteristiche Big Bubble Bags, dalla scelta dell’impaginazione alla font, dalle immagini ai colori, oltre al formato del supporto e ai criteri di presentazione. Si propone di realizzare uno strumento fruibile sia nella versione stampa sia monitor, per questo motivo si pensa un formato A4 orizzontale, che non necessiti di modifiche nelle due possibili visualizzazioni, perfetto sia cartaceo sia digitale, e se inviato via e-mail, permette una stampa autonoma senza subire alterazioni. Per la scelta dei contenuti e della loro presentazione si propone di trasmettere una visione del brand inaspettata, utilizzando il supporto per riuscire a incuriosire, stupire e coinvolgere il pubblico, che utilizzerà il documento solo come primo momento per interagire con l’attività Big Bubble Bags, favorendone successivi contatti. È fondamentale l’attenzione al dettaglio, per un prodotto professionale e creativo, che rappresenti per intero il mondo Big Bubble Bags.

Postcard La postcard rappresenta uno strumento immediato e coinvolgente per presentare il brand, senza definirne ogni particolare o attività ma riuscendo a comunicare in maniera istantanea una sintesi della sua immagine. Una strategia che ha l’obiettivo di aumentare l’interazione con il pubblico, insieme a altri elementi di presentazione, riuscendo a mostrare un lato più creativo e ironico, coerente con il tipo di comunicazione idonea per lo strumento. Il tema della postcard è l’attività della Big Bubble Bags, senza soffermarsi su una collezione specifica, l’intento è di incuriosire immediatamente il destinatario, riuscendo a distinguere l’immagine del brand da quella dei competitor, grazie a una comunicazione informale e creativa. Per il concept si preferisce giocare con grafiche e headline per richiamare l’attenzione sulla particolarità dell’azienda, evidenziandone i plus con tono ironico e divertente. Come prima ipotesi si propone di creare una sorta di questionario o indovinello chiedendo la possibile connessione tra la plastica per imballaggio e una borsa di design, appartenenti a settori così diversi,

117


proponendo poi di visitare i canali online del brand per scoprire come si sono integrati i due elementi. Per la realizzazione si preferisce creare l’immagine in maniera vettoriale, così da poter riutilizzare il concept su altri supporti, creando una propria linea editoriale, uno stile grafico coerente con l’immagine Big Bubble Bags, realizzando un elaborato professionale e unico. Lo strumento è pensato per essere utilizzato sia in versione cartacea, all’interno dei punti vendita, eventi e manifestazioni cui si partecipa, sia in formato digitale, trasmesso all’interno del proprio canale online e inviato a target indiretto e complementare, a supporto di altri materiali di presentazione Big Bubble Bags, riuscendo a creare uno strumento utile per comunicare con i diversi segmenti di pubblico e in momenti e situazioni differenti. Seconda versione vede come soggetto una serie di macchie tonde di colore, a indicare con la loro forma la texture del Laplam, e con le declinazioni cromatiche la creatività alla base della produzione e le infinite varianti in cui è possibile realizzare ogni modello. Con questa proposta si trasmettono inventiva, personalizzazione, freschezza e vitalità, una soluzione che non si identifica in una caratteristica specifica del brand o dei suoi prodotti, riuscendo a trasmetterne l’universo valoriale di riferimento. Nello specifico si potrebbe utilizzare la carta Fedrigoni Materica Gesso, che presenta una stampa in linea con quanto descritto, riuscendo a mostrare visivamente tale proposta. La medesima scelta è facilmente realizzabile anche graficamente, riuscendo a utilizzare lo strumento sia in versione cartacea sia digitale. Ultima soluzione ha un concept pensato unicamente per la versione stampa della postcard, con la possibilità di giocare maggiormente con l’elemento tattile, riuscendo a impressionare il pubblico non solo con spunti visivi ma dando la possibilità di percepire appieno la particolarità dei prodotti Big Bubble Bags, integrando al supporto cartaceo una bolla in Laplam o una striscia di pluriball, per una postcard che si trasformi in gioco, aumentando l’uso dello strumento da parte del pubblico.

118


119


120


Catalogo Per un’azienda di moda la fase promozionale è indispensabile per far conoscere prodotti e collezioni al proprio pubblico, mostrandone le particolarità e i trend di stagione, invitando la clientela all’acquisto. In fase di brief il cliente ha portato alcuni dei cataloghi in precedenza realizzati, utili per comprendere la comunicazione adottata e i valori che intendono far emergere per stimolare l’acquisto del pubblico. In totale sono state analizzate quattro brochure, le prime tre [summer 2009, “non averle è un crimine!”; collezione Eco2,“think eco”; summer 2011, passaporto] hanno un forte impatto visivo, scegliendo mood totalmente diversi su cui incentrare la propria comunicazione, metafore e toni ironici per creare un prodotto facilmente memorizzabile, catturando immediatamente l’attenzione. Pur con idee di base particolari e non convenzionali, che riescono a creare un prodotto d’appeal per il pubblico, la realizzazione grafica non si dimostra adeguata all’idea proposta, con cataloghi che potrebbero esprimere maggior cura per il loro design, troppo carichi d’informazioni ed elementi grafici, non facendo risaltare i prodotti esposti, ma al contrario creano confusione visiva. Il quarto catalogo [summer 2014], pur non avendo nessun concept alla base, si presenta pulito e lineare, senza vezzi grafici o elementi aggiuntivi che possano disturbare l’utente, con prevalenza di bianco, con spazi ben armonizzati, dando risalto al prodotto. Nell’ultimo caso si ottiene un risultato più professionale rispetto a quanto visto in precedenza, pur perdendo quell’unicità data dai concept passati. Nell’analisi di tutti i cataloghi si nota che il brand, non è riuscito a costruire un’identità forte e coerente, variando la sua comunicazione senza tracciare un filo conduttore o delle linee guida coerenti in ogni brochure, indispensabili nella definizione e creazione dell’immagine aziendale. È opportuno mediare tra le due soluzioni, riuscendo a creare un prodotto che si basa su un’idea particolare e che descriva l’attività del brand, presentata con eleganza e professionalità riuscendo a focalizzare l’attenzione del pubblico sul prodotto, utilizzando il concept come strategia per catturarne l’attenzione.

121


Restyling catalogo Per la realizzazione dei cataloghi stagionali è opportuno stabilire degli elementi che siano comuni in ogni versione, così da rappresentare una linea editoriale coerente al brand, una nuova rappresentazione visiva della sua identità. In primis, a differenza di quanto fatto prima, si suggerisce di utilizzare sempre il medesimo formato, adatto sia alla versione stampa sia digitale, non creando supporti differenti ma riuscendo a veicolare la stessa soluzione in entrambe le visualizzazioni. Per le dimensioni si propone un A5 orizzontale, perfetto per la visione su monitor e per quella stampa, facilmente maneggiabile e sfogliabile. Nell’analizzare i precedenti cataloghi si propone di fondere le caratteristiche dei due concept principali, riuscendo a integrare, alla linearità ed eleganza dell’ultima proposta, un’idea creativa con una visione più personale sul lavoro del brand, come fatto per le prime versioni, per un risultato dal design creativo, professionale ma con una comunicazione innovativa ed empatica. Si propone di riprendere le caratteristiche principali del catalogo summer 2014 per formato e presentazione, applicando una maggiore cura per la scelta delle font e qualità d’immagine, aggiungendo per ogni versione un concept coerente alla collezione, mettendo in risalto le qualità e trovando una chiave di lettura per le creazioni stagionali, grazie a elementi grafici, inquadratura delle immagini, associazioni di colori e stile, per prodotti che abbiano diverse interpretazioni in base agli aspetti che si vogliono esaltare. L’intento è di creare un effetto che esalti le creazioni Big Bubble Bags, grazie a una veste grafica che ne incornici le qualità, mostrandone le caratteristiche al target interessato, che può sfogliare sia il catalogo cartaceo, sia visualizzarlo all’interno del sito, pubblicato su speciali piattaforme che ricreano l’esperienza tattile [Issuu] favorendone l’utilizzo da parte del pubblico, e con la possibilità di veicolarne i prodotti sui diversi canali online, aumentandone l’interazione con i potenziali utenti.

122


123


Punti vendita Per la Big Bubble Bags lo scopo principale è la distribuzione dei prodotti nel mercato nazionale e internazionale, ottenendo un riscontro con i gusti del pubblico e l’aumento del volume di vendita. Per il raggiungimento dell’obiettivo, la presenza all’interno del territorio rappresenta un passaggio fondamentale per avvicinarsi al proprio target, favorendone l’acquisto. In passato il brand per rispondere a quest’esigenza ha proposto quattro differenti soluzioni: temporary shop, flags store, corner shop e presenza all’interno di punti vendita plurimarca; ogni approccio presenta dei focus da analizzare per la definizione delle strategie successive, così da comprendere i punti di forza e debolezza di ogni proposta. TEMPORARY SHOP Nel 2009 con l’intento di testare i gusti del pubblico, prima di procedere con l’apertura del flags store, l’azienda ha aperto un temporary shop nella propria città, per comprendere i meccanismi di vendita e studiare i comportamenti della clientela. Per il successo dell’iniziativa, è stata strategica la scelta del timing, attiva nel mese di dicembre, periodo propizio per lo shopping grazie alle festività natalizie e alla scelta dei regali. Tutta la strategia rappresenta di per sé un invito al pubblico, che manifesta un approccio d’impulso e immediato per l’acquisto dei modelli esposti, a causa del periodo limitato di attività del temporary shop. Per l’attuazione della strategia la Big Bubble Bags si è affidata a Viviani Eventi, organizzazione che cura una location nel cuore di Napoli, destinata a eventi e temporary shop. Il locale scelto si è dimostrato ottimo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, situato a Piazza Fuga, zona pedonale, in prossimità di una fermata metro e di due funicolari, in un quartiere dedicato allo shopping, ricco di boutique che trattano capi ricercati, in un’area coerente con i gusti del proprio pubblico. Nella gestione del punto vendita il gruppo Viviani Eventi è stato attento a ogni dettaglio, curando l’allestimento e i prodotti, ampliando l’offerta per l’occasione, includendo anche addobbi natalizi, connessi al periodo, utilizzati anche per arricchire il negozio con elementi scenografici, raccontando il brand e l’unicità della sua offerta. Da quanto appreso, i risultati del temporary shop sono stati eccellenti, con ottime vendite e un riscontro positivo da parte del pubblico, rimasto entusiasta sia dei prodotti sia dell’evento, uno dei

124


125


126


primi nel territorio napoletano. Come spiegato dal cliente, la strategia era stata pensata per essere sviluppata nelle principali città italiane, così da far conoscere l’azienda, riducendo i rischi di una prematura apertura di punti vendita monomarca, studiando i gusti del pubblico per poi sviluppare strategie adeguate su prodotti e comunicazione. Eppure, a causa della mancanza d’investimenti in risorse umane, non è stato possibile riutilizzare il format in altre città, non usufruendo del potenziale commerciale. MONOMARCA L’anno successivo, sempre a Napoli, la Big Bubble Bags apre il flags store, punto vendita monomarca, strumento per trasmettere l’immagine ai consumatori finali, prestando attenzione a ogni dettaglio, così da creare un ambiente totalmente in linea con i propri valori, dando priorità ai prodotti inseriti nella location per conferire un’immagine visibile e tangibile del proprio brand, fornendo al pubblico la possibilità di vivere un’esperienza della marca. Per l’occasione è stata scelta un’altra zona centrale della città, via Santa Brigida, vicina ad alcune delle principali vie dello shopping come Via Roma e Via Chiaia, eppure collocata al di fuori del perimetro dell’area dedicata agli acquisti, situata in una zona ricca di uffici, come Palazzo San Giacomo, sede del Comune. Ne consegue, che, anche se il quartiere è da considerarsi perfetto per l’apertura di un nuovo punto vendita, la via scelta è leggermente dislocata dal tratto che il pubblico percorre per i propri acquisti, richiedendo la realizzazione di un adeguato piano comunicativo per catturarne l’attenzione e avvicinarlo al punto vendita. Lo shop ha richiesto grande attenzione per gli allestimenti, integrando le borse con la linea di complementi d’arredo, utili per creare un ambiente informale e far vivere al pubblico l’esperienza dei prodotti del brand. Sempre per pubblicizzare la nuova attività, le vetrine hanno rappresentato uno strumento di forte richiamo per la clientela, con ambientazioni differenti in base ai periodi dell’anno, mostrando i prodotti e invitando a visitare il negozio, per visionare i modelli i e procedere all’acquisto. Come emerso in fase di brief, l’azienda ha dovuto chiudere il punto vendita non avendo ottenuto un adeguato riscontro da parte del pubblico in relazione all’investimento effettuato per l’apertura e gestione. Considerando che l’attività era nuova e non ancora conosciuta dalla potenziale clientela, oltre ad essere situata in una zona non trafficata dai passanti, sarebbe stato indispensabile supportarne l’apertura con un forte piano di comunicazione, per promuovere la location al pubblico, informandolo sul brand, avvicinandolo ai prodotti e store.

127


CORNER STORE Quando un’azienda stringe accordi per la vendita dei propri prodotti all’interno di negozi multibrand, può definire con il partner la visibilità dedicata alla propria collezione, la postazione, la quantità di capi esposti e le tecniche promozionali applicate, stabilite nel manuale operativo. Si può concordare la creazione di un corner store dedicato a un singolo brand all’interno degli spazi dei plurimarca, un’area assegnata, facilmente riconoscibile che rappresenti l’immagine aziendale, diversificandola dalle altre proposte trattate nella location. Questa strategia è stata applicata dalla Big Bubble Bags con il gruppo Coin, creando all’interno dei suoi spazi uno stand specifico, customizzato con l’identità del brand. La strategia era ottimale, considerando l’importanza dei negozi Coin nelle differenti città, frequentate da moltissimi clienti interessati a diversi stili o prodotti, proponendo le borse in Laplam a un più ampio segmento di mercato, indirizzando i prodotti Big Bubble Bags a un pubblico non ancora a conoscenza della sua attività. È stato segnalato, però, che non sono state rispettate le decisioni prese negli accordi di vendita, non attribuendo al brand un’appropriata postazione e visibilità, non riuscendo a potenziare al meglio questa strategia commerciale, perdendone le potenzialità. Anche se il gruppo Coin rappresenta un importante trampolino promozionale per l’inserimento di un nuovo brand nel territorio italiano, la strategia richiede una costante cura, per una gestione adeguata alle necessità dell’azienda, al fine di aumentare sia l’awareness sia le vendite e l’interazione con la clientela finale. PRESENZA NEI PLURIMARCA Come analizzato nel target indiretto, i punti vendita rappresentano un passaggio fondamentale per il brand e la vendita dei suoi prodotti al pubblico finale, gli shop, infatti, fanno da elemento di congiuntura tra l’offerta Big Bubble Bags e la potenziale clientela, presentandone i modelli, evidenziandone le qualità e consigliandone l’acquisto. È pur vero che il brand, al fine di rappresentare un’immagine coerente e ben articolata, ha bisogno di identificare delle tipologie di punti vendita con cui trattare, shop con attività e valori congruenti che non ne alternino la percezione nel pubblico finale. Al fine di comprendere le precedenti scelte in merito ai punti vendita dove presentare i propri prodotti, è opportuno analizzarne le caratteristiche in base agli identikit realizzati nella stesura del target indiretto, per poi giungere a successive conclusioni e idonee strategie. Partendo dall’Italia ed estendendosi al mercato europeo, si nota un posizionamento non capillare e omogeneo in tutto

128


129


il territorio. In Italia presenta una grande concentrazione nelle regioni del sud, diminuendo verso il nord: in Campania, area d’origine del brand, si evidenzia un posizionamento centrato nella città di Napoli o provincia, in plurimarca che trattano aziende di fascia media, cercando di variare le proprie proposte integrando nuove aziende con prodotti innovativi, con punti vendita assimilabili al primo profilo descritto nel target indiretto. Puglia e Basilicata sono le regioni con maggiore concentrazione di negozi che trattano i prodotti Big Bubble Bags, con un totale di 16 attività dalle caratteristiche dissimili; al centro e Italia settentrionale il brand è presente in punti vendita coerenti con i prodotti e l’attività aziendale, eppure non è inserito nelle principali città, come Roma, Milano, Venezia e Firenze, ma solo in negozi situati in centri minori. Per la Big Bubble Bags sarebbe stato più idoneo essere presente nelle grandi città, centri di moda, con un maggiore segmento di pubblico interessato, luoghi dove nascono nuove tendenze, dove un’azienda innovativa ha più probabilità di raggiungere il successo, rivolgendosi a un pubblico più aggiornato e appassionato. Tra i negozi di cui è stato possibile rintracciare informazioni, si notano caratteristiche difformi, sia totalmente coerenti come Hermanas e Raho 1963 [boutique che rispettano appieno le caratteristiche individuate dall’identikit analizzato nel target indiretto, negozi attenti agli ultimi trend, trattando le aziende più alla moda, proponendo designer emergenti per look contemporanei e underground] sia punti vendita che presentano una serie d’incongruenze per il posizionamento del brand [shop che trattano aziende di pronto moda con prodotti medio-bassi dallo stile commerciale, non assimilabili ai modelli Big Bubble Bags, per qualità, design e fascia di prezzo]. Nell’analisi del mercato estero, è stato riscontrato che il brand vende all’interno del territorio europeo in soli tre location, Francia, Portogallo e Turchia, con un posizionamento ambiguo. Nei primi due casi emergono risultati assimilabili all’analisi dei plurimarca italiani: la Big Bubble Bags non è riuscita a imporsi in mercati specifici e adatti ai propri prodotti, non vendendo nelle principali capitali europee e nei loro negozi più alternativi e di tendenza [come Londra con Dover Street Market, Parigi con Colette e Berlino con Soto], ma è inserita all’interno di medi centri urbani che non prestano la dovuta attenzione ai trend di cui il brand si fa promotore. Si è consapevoli che, date le potenzialità dei prodotti, se correttamente inseriti all’interno di concept store internazionali, riuscirebbero a ottenere quel successo non ancora raggiunto. Se tali problematiche sono riscontrate per Francia e Portogallo, al contrario in Turchia il brand ha all’attivo la vendita in un negozio della capitale, Istanbul, nuova metropoli europea, città di tendenza rivalutata nell’ultimo decennio, sempre più innovativa e alternativa, ponendo grande attenzione al settore moda. La Big Bubble Bags attesta il successo ottenuto in questo Stato con un alto numero di ordini; è quindi opportuno riuscire a strutturare delle strategie che ne permettano un risultato equivalente anche nelle altre capitali europee.

130


131


Il mercato internazionale è quello in cui la Big Bubble Bags ottiene il miglior posizionamento, presente all’interno di importanti vetrine, del tutto coerenti con attività e valori aziendali. Partendo dalle tre sedi del MoMa, a New York, Honk Kong e Singapore, per arrivare a Cina e Giappone dove è presente sia in store multimarca affiancato ai prodotti d’eccellenza del Made in Italy, come lo stand Bulgari, sia in negozi che hanno fatto dell’eco-sostenibilità il fulcro della propria attività, come Cork&Candy, che tratta esclusivamente brand etici e green. Tra tutti i punti vendita in cui sono presenti i prodotti Big Bubble Bags, è interessante analizzare tre attività che costituiscono degli input strategici, grazie a un posizionamento poco convenzionale, allargando la presenza del brand in location dissimili dalle tradizionali, proponendo un diverso modo di vivere la marca, con una nuova chiave di lettura e associazioni merceologiche che sorprendono e incuriosiscono il pubblico. I primi due casi interessano i negozi Erayba parrucchiere e Dragone 1890, un saloon di hair stylist e una profumeria che ampliano la propria offerta con la vendita di bijoux e accessori moda. In questo caso le location non si dimostrano adeguate al brand, trattando prodotti medio bassi, senza prestare attenzione a innovazione e design. Il terzo è l’Ottica Moderna Snc, che amplia la propria offerta con la vendita dei complementi d’arredo della linea Bubblemania, proponendo prodotti non appartenenti alla medesima attività merceologica, ma aventi dei punti in comune, suggestioni simili che si rifanno a entrambi i settori, riuscendo ad associare occhiali e arredo, grazie alla forma del Laplam, trasparenze e giochi di luce. L’interazione tra segmenti diversi rappresenta uno degli ultimi trend per la vendita diretta, proponendo prodotti di ambiti diversi ma coerenti con i gusti del pubblico, cui viene offerta una nuova esperienza di vendita, più coinvolgente e contemporanea, in location che hanno l’obiettivo di offrire un servizio pensato per il pubblico, favorendo l’acquisto e creando un ambiente propenso a dialogo e interazione [su questo filone si segnala Bahama Mama a Milano, concept e vintage shop + nails art studio + bar]. Dall’analisi di tutti i punti vendita è evidente che la scelta dei canali distributivi non sia stata studiata, il brand non ha concordato in anticipo con i propri rappresentanti commerciali le città in cui essere presente, la tipologia di negozi e il consumatore tipo cui indirizzarsi, tutti elementi fondamentali per un corretto posizionamento. Dal mercato asiatico si riesce a riassumere il perfetto posizionamento per la Big Bubble Bags, in attività così diverse eppure del tutto coerenti con la sua offerta; è importante creare una strategia che riesca a uniformare la distribuzione, in particolare nel territorio italiano, concentrandosi su attività che rispettano le caratteristiche richieste, ripetendo il successo asiatico anche in altri contesti.

132


Presenza monomarca Come emerso, la presenza monomarca e individuale del brand riscuote un maggior successo nelle vendite con il pubblico, potendo strutturare un momento d’acquisto totalmente in linea con la propria immagine, curando ogni dettaglio e potenziandone la portata in base alle esigenze aziendali. Considerando l’investimento economico e la cura posta per ottenerne il massimo successo, si preferisce non concentrarsi sull’apertura di punti vendita monomarca, favorendo invece temporary shop e corner shop, che riescono a ottenere con meno risorse, risultati di vendita ancora maggiori. Le potenzialità di temporary shop sono legate alla location e timing in cui sono inseriti, creando un momento dedicato alla vendita che si rivolga a un target selezionato, sia di consumatori finali, sia per il pubblico indiretto e complementare, sfruttando queste occasioni per rafforzare l’immagine del brand e aumentarne l’awareness. Per questi punti vendita si propone di far coincidere la loro apertura e durata d’azione in concomitanza di importanti manifestazioni di moda e design [fashion e design week] ed eventi culturali [festival del cinema, expo, biennale di Venezia] quando le città sono un concentrato di arte e innovazione, popolate da opinion leader che possono rimanere piacevolmente sorpresi dall’attività del brand, acquistandone i prodotti e trasmettendo informazioni sulla Big Bubble Bags all’interno dei propri canali. Si aggiungono come momenti favorevoli all’acquisto i periodi festivi e luoghi di villeggiatura, che per determinati archi temporali, facilmente prevedibili, sono affollati da un maggior numero di persone più inclini all’acquisto, in occasioni di svago e piacere. Si propone di essere presenti in luoghi turistici, di mare o culturali, all’interno di location di passaggio come aeroporti e stazioni. Si potrebbero stringere accordi con importanti catene alberghiere al fine di inserire all’interno dei propri spazi dei corner shop del brand, così le stesse strutture turistiche possano proporre alla propria clientela l’acquisto dei prodotti Big Bubble Bags, facendosene promotore e influenzandone le vendite. La connessione al settore turistico prevede un’ottima percezione per il pubblico, soffermandosi principalmente sulla linea di bagagli a mano, ma anche per la collezione di borse, considerando la predisposizione agli acquisti durante le vacanze, alla ricerca di pezzi di tendenza non comuni e con la voglia di comprare oggetti dal design particolare da poter utilizzare nei periodi successivi. Per i corner shop si cercherà di stringere accordi con importanti catene o negozi multibrand, che prestano una costante attenzione alla ricerca di nuove partneship, rivolgendosi a un target specifico, creando happening e apertivi di presentazione delle aziende trattate, enfatizzandone il lavoro e strutturando autonomamente strategie per veicolarne l’attività, favorendo le proprie vendite.

133


134


135


Linee guida nella selezione dei partner Nell’analisi del target indiretto sono stati creati due identikit per riassumere le principali caratteristiche dei potenziali punti vendita che possono commercializzare i prodotti Big Bubble Bags. Avendo chiara la tipologia di attività commerciale idonea per l’inserimento del brand, si andrà a interagire con i propri rappresentanti commerciali presentando le due versioni di shop che ne potrebbero proporre i modelli, individuando tra i loro clienti delle location assimilabili ai profili individuati, favorendone i contatti. Segue una fase di ricerca in cui l’azienda autonomamente può individuare delle vetrine di particolare interesse in cui far vendere i propri prodotti, assimilabili per stile, valori e target. Allo stesso modo si ricercano gli showroom e gli uffici di PR e comunicazione moda che possano essere attratti dalla Big Bubble Bags, volendone curare l’immagine e fare da tramite con i propri buyer e nuovi punti vendita. Una volta individuati le nuove attività con le quali si vorrebbe creare una partneship di vendita si propone di creare una mailing list, un elenco contatti delle aziende, per poi inviare e-mail di presentazione del brand, Media Kit e altri strumenti promozionali, dando la possibilità di conoscere la Big Bubble Bags e qualora interessati ottenere successivi contatti. Nella selezione dei possibili punti vendita non si escludono location attive in aree merceologiche diverse, ma che abbiano in comune la stessa attenzione per il design e i prodotti di qualità, rivolgendosi a un medesimo target. Si individuano come possibili attività quelle che operano nel settore beauty [rivolgendosi a donne e uomini che prestano particolare cura alla propria persona e all’aspetto estetico, probabilmente anche negli acquisti e negli accessori], librerie [sempre più luoghi d’incontri per eventi e manifestazioni, propensi al dialogo e allo scambio culturale, in linea con le attività del target diretto], ristoranti e lounge bar [ambienti che strutturano la propria immagine con particolare attenzione, scegliendo allestimenti e proponendo nuove attività al fine di differenziarsi dagli altri locali e fornire nuove esperienze al proprio pubblico, che li frequenta per incontri nel tempo libero, momenti predisposti all’acquisto], location polivalenti e luoghi di scambio culturale come Eataly, che raccoglie al suo interno le eccellenze del Paese, rivolgendosi a un target coerente con quello della Big Bubble Bags, esaltando la qualità italiana e l’attenzione ambientale, in linea con i valori del brand.

136


Incentive per i distributori e forza vendita I rappresentanti commerciali e i punti vendita trattano molteplici aziende, favorendo quelle da cui ricevono maggiori guadagni. Considerando che anche nel rapporto con questi intermediari, il brand deve confrontarsi con la comunicazione effettuata dai propri competitor, dovendo differenziarsi ed emergere nel confronto ed essere agevolati nella promozione e vendita da parte del proprio target indiretto nei confronti nel pubblico finale. Si propone di strutturare una strategia volta alla cura dei rapporti con i propri agenti commerciali e rivenditori, così da favorire la percezione che hanno del brand, per poi trattarne la vendita con maggior entusiasmo, promuovendo i prodotti Big Bubble Bags alla propria clientela. Oltre all’invio di materiale promozionale e informativo sull’azienda, utile al fine di far conoscere la sua attività e i valori alla base della produzione, grazie a Media Kit, postcard e cataloghi, si propone la creazione d’incontri ed eventi al fine di far vivere la brand experience e favorirne un ricordo positivo legato a un momento loro dedicato. La proposta è di creare un incontro annuale in cui per un weekend i principali intermediari sono invitati a visitare l’azienda e a scoprire l’unicità della sua produzione, conoscere il fondatore Fabrizio Fattori e visitare la città di Napoli, con tour che variano trovando delle connessioni con le nuove collezioni da promuovere, facendo vivere in ogni momento una visione del brand.

137


138


Sito ed E-commerce Come emerso dall’analisi dei competitor, il sito internet rappresenta uno dei canali più importanti per la comunicazione del brand, vetrina internazione per attività e prodotti, strategia promozionale indirizzata a ogni categoria del target. Il sito internet Big Bubble Bags pur cercando di rappresentare lo stile del brand con layout lineare e scelta cromatica coerente, non si dimostra aggiornato e in linea con gli attuali trend per la comunicazione web, essendo statico, non riuscendo a creare empatia con l’utente o a coinvolgerlo nell’universo aziendale. Per la navigazione il sito non agevola l’utente nella ricerca di contenuti specifici, sia per una poca attenzione ai temi maggiormente interessanti [blog e acquista online] cui non è stata attribuita adeguata visibilità, sia per la presenza di pagine transitorie che non velocizzano la ricerca. L’interfaccia del menù è poco curata, mancando di organizzazione e coerenza nella proposta di link presenti all’interno dell’elenco a tendina rispetto a quelle delle singole pagine statiche, perdendo dei contenuti interessanti per l’utente, non riuscendo a conferire l’adeguata visibilità ad alcuni degli argomenti principali [come per le collezioni proposte]. Per tali disorganizzazioni il pubblico potrebbe decidere di abbandonare il sito, non riuscendo a navigarlo con facilità, notando le incongruenze e ottenendo una percezione negativa del brand. Impostato come un blog, già nell’home è data grande visibilità ai post, non aggiornati da anni, facendo notare involontariamente la poca cura conferita allo strumento, mostrata dall’inattività del blog e dal mancato aggiornamento dei suoi contenuti. Proprio per l’integrazione del blog nell’home page si suppone che il sito sia stato costruito utilizzando un layout ideato per tale strumento, senza modificarlo e contestualizzarlo al caso specifico. Anche se si è preferito costruire il website come un blog, il sito non è strutturato con l’adeguata cura per la soluzione scelta, i post presentati non sono stati creati al meglio, con mancanza di testo e descrizioni, elementi che favoriscono il SEO e il ranking su Google, ciò testimonia poca cura e gestione del sito, non sfruttandolo al meglio, senza fornire contenuti con l’obiettivo di aumentare le visualizzazioni da parte del pubblico. La piattaforma online offre la possibilità di fruire dei testi sia in italiano sia in inglese, mentre è stato aperto un sito per il solo mercato turco, identico al principale, differendosi solo per la lingua. Sarebbe interessante non suddividere l’identità del brand in diverse estensioni secondo il pubblico cui si rivolge, ma riuscire a integrare una comunicazione trasversale nel medesimo canale, dando la possibilità all’utente di selezionare la lingua con cui navigare il sito.

139


Oltre all’official web site e alla versione turca, il brand ha creato un sito di e-commerce per la vendita online dei propri prodotti, tra i diversi canali non è stata riscontrata una forte connessione e interazione, non aiutando il pubblico nel passaggio dal portale principale al canale di vendita online, non favorendo la ricerca dei prodotti e la successiva vendita. Considerando che gli utenti visitano con più frequenza il sito, come ipotesi si sarebbe potuta integrare al suo interno l’ecommerce, così da rendere immediato l’acquisto e non ripetere l’operazione di ricerca su una nuova piattaforma; una seconda possibilità è di creare una più forte connessione tra i due canali, sempre per agevolare il target nella fase d’acquisto. In generale per l’attività di vendita l’e-commerce rappresenta lo strumento più utile per rivolgersi al mercato internazionale, riuscendo a fornire i propri prodotti anche agli utenti che abitano in città dove non sono inseriti dei punti vendita che trattano i prodotti Big Bubble Bags. Inoltre, considerando che la produzione del brand è composta di borse e accessori, che non hanno bisogno di essere indossate e misurate, non si rischia di fornire un prodotto non adatto, come con capi dalla diversa vestibilità. Durante la stesura del progetto è stato riscontrato in più occasioni che il dominio non è stato aggiornato [sia in fase di brief, sia a maggio], non riattivandolo e non rendendo più visibile il portale, perdendo la funzionalità, testimoniando poca attenzione dedicata allo strumento, non sfruttandolo e facendo venir meno un canale essenziale per i contatti con il pubblico internazionale. Quando attivo, presentava delle problematiche nella visualizzazione, date da un layout ingombrante con uno sfondo predominante che riempiva gran parte della pagina. Per la grafica si è cercato di essere più contemporanei rispetto a quanto proposto per il sito, rifacendosi allo stile del web site Apple, con icone più moderne; sarebbe stato più idoneo creare un continuum visivo tra il sito internet ufficiale e la piattaforma di e-commerce, mostrando una coerenza tra le diverse declinazioni del brand. Si evidenzia positivamente l’attenzione data a ogni singolo articolo, con dettagli tecnici, misure e materiali, oltre a un’esaustiva descrizione, in italiano e inglese, che informa il consumatore sul prodotto, spiegandone caratteristiche e particolarità, riuscendo a creare un feeling come se la fase d’acquisto fosse supportata da una commessa che evidenzia i plus del brand. Sono inserite promozioni per la vendita di prodotti a prezzi ridotti, questa strategia può essere utile se rivolta a modelli ormai fuori commercio, non andando a contrapporsi con i punti vendita che trattano il brand, i quali hanno già acquistato la fornitura dei pezzi proposti.

140


In generale il sito presenta una mancanza di aggiornamenti costanti, non pubblicando al suo interno le ultime collezioni, ma proponendo modelli ormai passati [come la collezione con dettagli in eco-pelle, non più prodotta per problemi tecnici], non riuscendo a rispondere alle richieste di un pubblico esigente che vede in internet lo strumento per acquistare prodotti specifici non trattati dai punti vendita, in questo caso invece si rivelano più aggiornati gli shop rispetto all’e-commerce del brand. In generale si propone un totale restyling della piattaforma, potenziandone la portata a un pubblico più ampio e creando dei contenuti mirati per non entrare in contrapposizione con i punti vendita che trattano il brand, anzi andando ad offrire dei prodotti aggiuntivi per implementare l’offerta Big Bubble Bags.

Creazione sito/blog Come emerso dall’analisi il sito internet rappresenta uno degli elementi più importanti per trasmettere l’immagine del brand al pubblico internazionale, promuovendone l’attività e i prodotti a cui può seguire la fase d’acquisto. Si propone di creare un restyling totale dell’attuale web site, aggiornandolo con uno stile più contemporaneo e strutturandolo secondo delle caratteristiche che ne potenziano l’utilizzo e la promozione online. Al fine di agevolare l’aggiornamento e la costante cura della piattaforma si propone di realizzarla all’interno di uno spazio Wordpress, che grazie a un’interfaccia intuitiva e di facile utilizzo ne permetta la gestione e l’inserimento di nuovi contenuti anche da personale interno all’azienda non esperto di web design e programmazione, così da non ripetere l’attuale situazione in cui il sito internet non è più aggiornato da anni, perdendo la sua funzionalità. Per la scelta dei contenuti il sito sarà una vetrina sul mondo Big Bubble Bags, con pagine di presentazione sulla sua attività, scoprendone le caratteristiche, una sezione dedicata alle collezioni, potendo sfogliare i cataloghi online [già caricati all’interno del portale Issuu], venendo a conoscenza dei rivenditori del brand e della loro localizzazione, oltre che a news e informazioni sull’azienda. Segue poi una speciale area dedicata al blog che rappresenta lo strumento più utile per l’engagement con gli utenti, fornendo sempre nuovi contenuti utili per creare una comunicazione costante, e indispensabili per il ranking su Google, la visibilità all’interno del motore di ricerca.

141


Il blog integrato nel sito, avrà una sua visualizzazione all’interno dell’home, grazie a una sezione che ne permette la lettura dell’ultimo post e il collegamento all’area dedicata. Anche se interno al web site, si sceglie di creare uno spazio autonomo dedicato a questo strumento, al fine di poterlo promuovere singolarmente e utilizzarlo come richiamo per il brand e il sito internet principale. Per il blog si ha intenzione di creare un portale che fornisca contenuti non solo sulla Big Bubble Bags ma inerenti a tutti gli argomenti che possono interessare il target di riferimento, che leggerà i suoi articoli non solo per informarsi dell’attività dell’azienda ma anche per notizie esterne, che riguardano la moda, gli ultimi trend di stagione, nuove innovazioni, i sostenitori dei movimenti ecologici, particolari eventi affini alle medesime tematiche. Lo scopo è di fornire maggiori argomenti che possano interessare il pubblico, per poi presentare le collezioni in Laplam. Il blog è lo strumento che richiede maggiori cure per la sua gestione, considerando anche la sua importanza per l’interazione con un ampio segmento di utenti, sarà importante scrivere gli articoli con cura, prestando attenzione al SEO, con etichette che ne potenziano la visualizzazione sui motori di ricerca, inserendo tag e categorie per l’indicizzazione e nominando con accuratezza le immagini per i medesimi motivi. Al fine di ottimizzare la sua funzione si sceglie di pubblicare con costanza un post settimanale, considerando che non sarà difficile rintracciare argomenti coerenti con le tre aree principali [moda, innovazione, ecologia] così da essere sempre un blog attivo per la ricerca degli spider di Google. Si propone di inserire all’interno del sito web icone di riferimento per i singoli social network, permettendo all’utente di arrivare ai profili aziendali e diventarne fan o follower, se interessato ai contenuti proposti. Al contrario, su ogni piattaforma di social networking in cui è presente la Big Bubble Bags sarà inserito un link diretto all’official web site, dando la possibilità all’utente di conoscere maggiori dettagli sull’attività del brand. Segue che ogni contenuto pubblicato all’interno di sito e blog sarà affiancato da icone per la condivisione da parte dei singoli utenti e che ogni nuovo post sarà condiviso all’interno dei canali Big Bubble Bags, fornendo una serie di contenuti per aumentare l’engagement all’interno delle diverse piattaforme in cui è presente, potendo veicolare nei propri canali i post pubblicati, aumentando la visualizzazione a un maggior numero di utenti. Per la parte visuale del sito, si propone di creare un lay out più contemporaneo, elegante e minimale, in linea con la brand immage, dando particolare risalto alle immagini che fanno da protagonista della grafica mostrando i prodotti Big Bubble Bags [si segnala il web site dell’azienda di borse Bagigia, del tutto assimilabile al concept proposto].

142


143


Considerando che l’innovazione è uno dei valori alla base dell’attività del brand, si decide di testimoniarne l’attenzione con la creazione di un sito internet coerente, strutturato in maniera adeguata per raccontare la predisposizione dell’azienda a farsi promotrice di novità tecnologiche. Tale supporto si differenzierà da quello dei propri competitor, creato con animazioni e interazioni, così da stabilire una maggiore empatia con l’utente, per coinvolgerlo con un sito dinamico che ne permette una navigazione personale e interattiva. Come emerso in fase d’analisi, per creare un’immagine unita e coerente, invece di aprire un nuovo sito internet dedicato ai diversi mercati in cui il brand avrà successo [come per la Turchia] si propone di installare nel proprio web site un plug in che ne permette la gestione in tutte le lingue, selezionate in base al pubblico a cui voler rivolgere la propria comunicazione, per una soluzione pratica ed economica, che non divide l’identità aziendale, proponendo un servizio utile al target internazionale.

Dominio e-mail La professionalità di un’azienda è percepita nell’attenzione rivolta a ogni sua estensione, per ogni strumento utilizzato e pensato per trasmetterne l’immagine. Come il coordinato aziendale, anche l’e-mail costituisce un canale con cui il brand interagisce con il proprio target [indiretto e complementare], attribuendo l’adeguata cura allo strumento che ne veicola la professionalità. Una strategia simile a quella proposta per l’immagine coordinata sarà rivolta anche alla personalizzazione dell’indirizzo di posta elettronica. Durante la creazione di un sito internet è possibile creare una casella di posta con dominio personalizzato con il nome aziendale [nomecognome@bigbubblebags.com] conferendo maggiore professionalità nella comunicazione online, si pensi a un punto vendita che richiede un ordine o all’invio di materiale per media e opinion leader. Oltre alla definizione del dominio dell’e-mail si propone di personalizzare anche l’account, inserendo un’immagine profilo e personalizzando la firma, con nome e cognome dell’impiegato Big Bubble Bags, il ruolo occupato, un contatto telefonico e il marchio aziendale, così da curare in ogni particolare la comunicazione del brand, favorendo successivi colloqui con i propri destinatari e mostrando professionalità nella gestione dei rapporti più formali.

144


Vendita online Le vendite online rappresentano la strategia più utile per rivolgersi al mercato internazionale, dando la possibilità a ogni utente interessato ai prodotti Big Bubble Bags di acquistarne un modello, avvicinando l’azienda al proprio pubblico. Per la creazione di questo strumento sono state individuate tre differenti soluzioni, ognuna con un focus commerciale differente, al fine di arricchire la presenza online del brand e di fornire prodotti diversi al proprio pubblico, facendo convivere tra loro le varie proposte, per un’offerta completa per soddisfare le richieste del pubblico. In primis si propone di continuare a gestire un portale di e-commerce, nella sua realizzazione il brand può scegliere di integrarlo all’interno del sito internet così da rendere più immediata la ricerca e l’acquisto per la clientela interessata, o di affidare la vendita online a una diversa piattaforma, curando l’interazione con l’official web site, così da riuscire a indirizzare tutti gli utenti che navigano sul sito principale e che sono interessati all’acquisto dei prodotti Big Bubble Bags. Su questo canale, totalmente gestito dall’azienda, si dà la possibilità all’utente di richiedere modifiche, scegliendo colori o finiture, fornendo un servizio di personalizzazione per i dettagli dei singoli modelli, una proposta unica che si differenzia da ogni canale di vendita Big Bubble Bags. Una seconda proposta è di vendere le collezioni all’interno di piattaforme e-commerce multibrand, con un ampio bacino d’utenti che ne visita costantemente i canali, potendosi rivolgere a un target più ampio, coerente per stile e interessi. Al fine di fornire un servizio aggiuntivo, così da convincere un e-commerce plurimarca a trattare i prodotti Big Bubble Bags, né si potrebbe concordare l’esclusiva per alcuni modelli, come quelli customizzati da giovani artisti e illustratori, fornendo una linea in edizione limitata che va ad aumentare la percezione dell’offerta del brand, senza andare in competizione con gli altri canali online e diretti che trattano le collezioni del brand, diversificando l’offerta per ogni percorso distributivo. Terza soluzione è l’apertura di uno spazio per la vendita dei modelli precedenti ormai fuori commercio, così da favorirne l’acquisto anche se a prezzi ridotti, evitando di fare stock per le vecchie collezioni. Tra le diverse piattaforme adatte a questo scopo si propone Depop, un’App dal crescente successo, specializzata nella vendita online di prodotti fashion, utilizzata dai più importanti opinon leader e social influencer del settore, ma non ancora sfruttata dalle aziende. In questo modo la Big Bubble Bags si dimostra informata su ogni tendenza comunicativa, riuscendo a individuare i canali più adatti per i propri servizi, differenziandosi dai competitor e fornendo un servizio alla propria clientela, oltre a soddisfare una necessità interna, evitando di conservare vecchi modelli difficili da smaltire.

145


146


Social networking Per un brand i social network rappresentano lo strumento più adatto per interagire con il proprio pubblico, riuscendo a fornire contenuti diversi, creare una comunicazione diretta e costante, conoscerne i gusti e aumentare l’engagement. Inoltre, considerando la richiesta del cliente a soffermarsi sulla realizzazione di strategie low budget, una corretta presenza sui social network, sfruttati al massimo delle proprie potenzialità, si rivela la migliore scelta per una comunicazione rivolta alla clientela internazionale, ottenendo un’ampia risposta dal target. In fase di ricerca è stata individuata la presenza online della Big Bubble Bags, di seguito analizzata per conoscerne le caratteristiche e strutturare adeguate strategie per migliorarne e implementarne la funzione. Pagina Facebook aperta il 12 maggio 2009 con 2862 mi piace, in passato curata e ben gestita con post in inglese, rivolta a un pubblico internazionale, per poi passare a una comunicazione in italiano, non coerente con il target di riferimento, forse per mancanza organizzativa nella stesura dei contenuti. Da luglio 2013 il canale è inattivo, non pubblicando al suo interno nuovi contenuti, perdendo il feeling che si era creato con i propri fan che ormai non ricevono più notizie del brand. La pagina forniva esclusivamente post sulla Big Bubble Bags, informazioni, immagini o rassegna stampa, così da far conoscere ai propri utenti attività e successi delle borse in Laplam. Da metà 2009 ha aperto il proprio account Twitter, mai utilizzato attivamente [4 tweet, 53 follower e 171 following]. I pochi tweet sono creati in inglese, ciò fa dedurre che il profilo era stato aperto per rivolgersi principalmente agli utenti stranieri, si suppone nello specifico al mercato giapponese, notando che nella descrizione è presente il link del sito con estensione.jp, in realtà inesistente. In generale analizzando i follower si evidenzia che sono coerenti al pubblico ricercato, stranieri, principalmente giapponesi, sud americani e inglesi, appassionati di moda, blogger o buyer e punti vendita, molti dei quali con un profilo Twitter inattivo. L’idea di aprire un account Twitter evidenzia una predisposizione del brand alla comunicazione online, consapevole dello strumento e delle potenzialità per rivolgersi al mercato estero, eppure non ha mai realmente investito in questa strategia, abbandonandola fin dall’inizio, forse per mancanza di una costante cura, indispensabile per il canale.

147


Appresa la notorietà di Instagram e notando come le altre aziende utilizzano lo strumento per l’interazione con il proprio pubblico, anche la Big Bubble Bags ha aperto un proprio profilo, che come quelli già analizzati, è ormai inattivo. Creato circa un anno fa è stato curato solo per un primo periodo, con la pubblicazione di 11 immagini. L’uso delle foto era ben strutturato, con descrizioni in inglese, associate a hashtag collaterali al soggetto, per richiamare l’attenzione degli utenti, anche se manca un hashtag dedicato al brand. Eppure, dato il largo periodo d’inattività, il profilo non è mai riuscito ad affermarsi su Instagram, vedendo nel tempo una diminuzione dei follower [attualmente 20, rivenditori o conoscenti del brand], non seguendo altri utenti e non sfruttando il canale per l’interazione e il coinvolgimento con gli utenti. Facendo una ricerca all’interno del social per l’hasthag #bigbubblebags sono mostrate immagini di blogger e che indossano borse del brand, ottenendo maggiore consenso da parte degli iscritti; si evidenzia quindi la possibilità di successo e interazione con un largo numero di utenti internazionali, conseguente di una mirata strategia di comunicazione, selezionando gli utenti con cui relazionarsi, il tipo di immagini da presentare, commenti e hashtag per catturare l’attenzione del pubblico. In fase di ricerca è emerso che su Twitter e Instagram sono stati aperti degli account con il nome di BigBubbleBagsVe [Twitter: 34345 tweet, 195 following e 50 follower; Instagram: 94 post, 862 follower e 236 following], si suppone che i profili siano stati creati e gestiti dal punto vendita venezuelano che tratta i prodotti del brand, pubblicizzandoli al proprio pubblico di riferimento. Anche se non gestiti dallo staff interno con definizione di una linea editoriale concordata e accettata, i profili sono idonei e rispondenti a una corretta comunicazione sui social network, pubblicando con costanza, promuovendo l’attività aziendale grazie a un giusto utilizzo degli hashtag e interagendo con gli altri account. Per la condivisione di foto la Big Bubble Bags è presente anche su Flickr, piattaforma per la pubblicazione d’immagini d’alta qualità. È stato difficile ricreare la presenza del brand al suo interno, iscritto con due profili differenti, non è stato possibile comprendere se sono entrambi gestiti dall’azienda, o meno. Il primo, aperto nel 2009, con una migliore indicizzazione grazie a un’url che specifica con il dettaglio il nome del brand, ha un’offerta limitata, presentando esclusivamente i modelli di borse Big Bubble Bags, con una quasi totale assenza di interazione da parte del pubblico esterno. Il secondo profilo, creato nel 2010, con un’url non precisa come per il primo account, ha basato la propria attività su una migliore organizzazione e scelta contenutistica, inserendo le immagini del punto vendita monomarca e di eventi e manifestazioni in cui il brand ha partecipato, fornendo maggiori informazioni sull’attività aziendale.

148


149


150


151


La presenza online della Big Bubble Bags si estende anche a YouTube, con l’apertura di un canale, eppure, come per le altre piattaforme utilizzate, anche questo profilo è ormai in disuso da 4 anni, aperto e non gestito, raccogliendo al suo interno solo due video. Cercando nel motore di ricerca del social media, è possibile trovare altri video con protagonisti i prodotti Big Bubble Bags, pubblicati da altri utenti secondo l’occasione e partneship. Per Flickr e YouTube si segnala che sarebbe stato interessante utilizzare questi profili come luogo di raccolta per trasmetterne i contenuti all’interno di altri canali online del brand, considerando il coinvolgimento e l’atmosfera empatica creata per l’utente nella visualizzazione di prodotti audiovisivi più d’appeal rispetto a contenuti testuali, fornendo maggiori spunti per la comunicazione con il proprio target. Infine, si evidenzia che la Big Bubble Bags ha aperto nel 2009 un profilo MySpace, piattaforma specializzata nel settore musicale, in un periodo in cui era ancora in voga, anche se difficilmente utilizzata dalle aziende per la propria promozione. Nell’analisi si nota che come luogo di localizzazione è stata inserita una città del Giappone [Minamihocho, Kanto]; come il punto vendita venezuelano, si suppone che anche questo profilo sia stato aperto autonomamente da uno shop che tratta i prodotti del brand, promuovendoli al proprio target specifico. In generale, considerando l’importanza della comunicazione online per rivolgersi a un pubblico internazionale, come nuova strategia promozionale low budget è indispensabile ristrutturare la presenza della Big Bubble Bags all’interno dei singoli canali, proponendo una linea editoriale per la scelta dei contenuti in base alle diverse piattaforme e ai gusti del pubblico.

Facebook, Twitter e Instagram Facebook, Twitter e Instagram rappresentano i tre social network di maggior successo, con il più alto numero di iscritti e la maggiore possibilità d’interazione tra azienda e il proprio pubblico, sempre più utilizzati dai brand per la comunicazione online, stabilendo precisi piani editoriali e strategie al fine di aumentare l’engagement con gli utenti. Come già stabilito in precedenza, si consiglia di utilizzare una comunicazione in lingua inglese, al fine di rivolgersi al mercato internazionale, qualora ci fossero notizie, inerenti solo a quello italiano, come la promozione di eventi e manifestazioni geolocalizzate, si può scegliere di comunicarle in lingua, per

152


fornire maggiori dettagli a chi è intenzionato a partecipare. Ovviamente, il brand in ogni canale aperto, dovrà mostrare un’immagine coerente e coordinata, con scelta d’immagini dell’account predefinite, probabilmente il marchio, così da rappresentare su ogni piattaforma la stessa brand immage. Facebook è il social network in assoluto con maggior numero di account aperti, una perfetta vetrina per l’azienda per comunicare con i propri fan e promuoversi a nuovi segmenti di clientela. La Pagina Facebook rappresenta una vetrina sull’universo Big Bubble Bags, luogo, dove poter inserire tutte le informazioni aziendali, collegamenti a sito internet, blog ed e-commerce, oltre che agli altri canali online. Per l’azienda si propone di riutilizzare attivamente la Pagina già aperta, aggiornandola e sfruttandone a pieno ogni potenzialità. Si prevede di pubblicare al suo interno tutti i post del blog, oltre che condividere rassegne stampa e articoli di terzi che hanno come protagonista i prodotti Big Bubble Bags, per un aggiornamento dei contenuti costante, con una condivisione giornaliera e la pubblicazione di un post in cui proporre argomenti per interagire con il proprio pubblico, trattando sia tematiche del brand, sia connesse alla sua attività. L’obiettivo principale di questo strumento è di conoscere in tempo reale le percezioni degli utenti sull’azienda, potendo rispondere alle loro domande, dimostrandosi un brand attento a

153


154


soddisfare le richieste del proprio pubblico. Inoltre, è possibile utilizzare la Pagina Facebook per il lancio di contest online o la promozione di iniziative lanciate su altre piattaforme, pubblicizzandole a un più ampio segmento di pubblico. Come per tutte le attività commerciali, si reputa più idoneo aprire una Pagina rispetto a profilo personale, potendo fornire maggiori strumenti per la gestione e interazione con gli utenti; la Pagina Facebook però non deve essere solo uno strumento per presentare il brand e comunicare con il proprio pubblico, ma permette contemporaneamente di dare apprezzamenti e interagire con altre Pagine e profili esterni, come un comune account personale. In questo modo, oltre a conoscere il parere degli utenti sulla Big Bubble Bags, si può utilizzare la piattaforma anche per dare maggiori indicazioni sulla personalità del brand, che può diventare fan delle Pagine di riviste di moda o di movimenti culturali, e di qualsiasi altro canale in linea con i propri valori. L’obiettivo è che la Pagina, trasformatasi in fan di altri account ufficiali, trova in Facebook la possibilità per interagire con aziende o manifestazioni che hanno un ampio consenso con il pubblico, così da aumentare la propria visibilità tra un maggior numero di utenti. Alla pari di Facebook, Twitter rappresenta un canale fondamentale per la comunicazione online del brand, rivolgendosi a un pubblico internazionale. A differenza del precedente social network, l’utilizzo di Twitter è focalizzato alla promozione generale dell’attività del brand, con condivisione di post del blog e di altre iniziative aziendali, ma si reputa la piattaforma più idonea per l’interazione con gli opinion leader, che si dimostrano aperti al dialogo, fornendo una propria opinione, rispondendo a domande e dando consensi e apprezzamenti. Se Facebook è utilizzato per la comunicazione con il maggior numero di utenti, Twitter viene aperto per interagire con specifici account, per una promozione più mirata con importanti attori del mercato, il target complementare. Ovviamente al fine di creare un profilo Twitter professionale e completo oltre a rivolgersi e promuovere la propria attività ai social influencer, creerà interazione con i propri follower, rispondendo a domande e quesiti, retwittando i loro contenuti sul brand, mostrandosi attento nel creare una comunicazione empatica con i fan. Oltre a interagire con gli altri utenti e a condividere link dei nuovi post del blog o di altre informazioni aziendali, il profilo fornirà costanti aggiornamenti sul brand, pubblicando almeno due tweet al giorno con protagonista sia il brand sia argomenti esterni ma affini per macroaree di interesse, come nuovi trend, scelte di stile, etc. Infine, si consiglia la creazione di una hashtag con il nome del brand o uno più creativo che ricordi la sua attività ma che si riesca a utilizzare anche per altri argomenti e situazioni, così da promuoverlo per maggiori post e utilizzarlo per trasmettere l’immagine Big Bubble Bags.

155


Instagram è il social network creato per la condivisione d’immagini, che ha visto un successo esponenziale in un breve periodo, utilizzato da un sempre più ampio numero di utenti, creando nuovi social influencer specifici per questa piattaforma, definiti “Instagrammer”, basandosi su una comunicazione più empatica e immediata grazie all’appeal estetico dei prodotti audiovisivi. Sempre più aziende aprono account su questa piattaforma, considerando che l’obiettivo principale è la vendita dei propri prodotti, riuscire a presentarli con immagini d’alta qualità, evocative e caratteristiche dello stile aziendale, aiuta la promozione delle collezioni a un più ampio numero di utenti rispetto alle altre piattaforme, dando la possibilità di vedere la qualità e ricercatezza dei propri capi. La Big Bubble Bags ha aperto un proprio account Instgram, che come gli altri profili, è ormai in disuso. Si propone di riattivarlo, per la condivisione d’immagini delle proprie collezioni, di streetstyle e del backstage della fase produttiva o di eventi e manifestazioni cui partecipa, dando un’immagine di tutto l’universo del brand, dalla nascita dei suoi prodotti alla pubblicazione di foto dove vengono indossati dalle sue clienti, che diventano nuove protagoniste e testimonial. Instagram dà la possibilità di repostare le immagini di altri utenti o di taggare altri profili, così da aumentare l’interazione tra diversi account, sia con il consumatore finale, sia con i social influencer attivi sulla piattaforma. A differenza dei profili già descritti, per Instagram non è necessaria una pubblicazione quotidiana, consigliando la condivisione di due immagini settimanali, preferendo alla quantità la qualità. Infatti, si evidenzia che i profili di maggior successo hanno creato un proprio stile fotografico, dato dal tipo d’inquadratura, filtro o al tipo di cornice utilizzata, riuscendo a rappresentare anche con questi dettagli un punto di vista individuale. Una volta pubblicata un’immagine è importante indicizzarla con hasthag specifici, sia sul brand, come per Twitter, sia sui richiami concettuali espressi dalla singola foto [summer, style, dress, bag, bubble, come esempi], preferendo sempre definizioni in inglese che ne aiutano la divulgazione a un pubblico più ampio. Come emerso dall’analisi, sia su Twitter sia su Instagram, sono stati individuati due account gestiti dal punto vendita venezuelano, considerando che hanno un discreto successo, non si consiglia la chiusura dei profili, ma un’interazione con quelli ufficiali, sfruttandoli come strumento di promozione all’interno delle piattaforme in cui sono attivi da più tempo, già seguiti da altri profili, aiutando il brand ad affermarsi sui singoli social network.

156


Weibo La Cina è lo Stato con il più alto livello di popolazione, un mercato in esponenziale crescita, dalla rapida trasformazione ed evoluzione. Da sempre i suoi abitanti mostrano una passione per l’Italia e l’Europa, viaggiando nelle principali città, scoprendone la cultura e attratti dai prodotti Made in Italy, simbolo di qualità e tradizione. Per un’azienda grazie ai social network e alla comunicazione online, è possibile avvicinarsi a mercati così distanti, riuscendo a promuovere attività e prodotti del brand, con un basso investimento economico e raggiungendo una grande fascia di mercato. Se Facebook e Twitter rappresentano i migliori canali per la veicolazione del brand negli Stati occidentali, è opportuno strutturare un’adeguata strategia per la comunicazione con la popolazione cinese, che presenta uno scenario differente da quello già analizzato. I famosi social network non sono utilizzati in Cina, vedendo il successo di altre piattaforme, prima tra tutte Weibo, una fusione dei due canali creata proprio per la popolazione cinese, riportando la strategia di social networking anche allo specifico mercato analizzato. Dall’analisi è emersa la passione per lo stile italiano da parte della popolazione cinese, mercato in cui la Big Bubble Bags ha il miglior posizionamento, pertanto si possono individuare nuove strategie per aumentarne il successo. Per la promozione si propone di aprire un proprio account Weibo, al fine di pubblicizzare il brand e la sua produzione, interagendo con i potenziali clienti, condividendo il proprio e-commerce per favorire la vendita online e interagendo con specifici social influencer. Si segnala il napoletano Roberto De Rosa, blogger e social influencer per il mercato asiatico, nell’ultimo periodo ha ottenuto un esponenziale successo in questa fascia di mercato. Si propone di stringere una partneship, così da aiutare la Big Bubble Bags nella gestione della comunicazione all’interno del nuovo social network, utilizzando il suo successo per veicolare i consensi del pubblico cinese.

157


Strumenti di Social Networking di supporto Oltre ai principali social network già analizzati in cui il brand dovrà curare una comunicazione costante, per aumentare l’engagement con il pubblico di riferimento, è importante strutturare delle strategie adatte per i diversi canali di supporto, utili per la pubblicazioni di specifici contenuti che poi andranno condivisi all’interno delle piattaforme con maggiore affluenza di visualizzazioni [blog, Facebook e Twitter]. Su Youtube il brand ha già aperto un proprio profilo, dove non sono inseriti tutti i video della sua attività, si consiglia quindi di fare una raccolta di tutti quelli realizzati per poi inserirli all’interno di un unico canale, raccontando le precedenti iniziative e inserendo quelle che si realizzeranno nei backstage delle campagne, la partecipazione di eventi o di altre manifestazioni. L’importanza dell’utilizzo del canale aziendale è legata alla condivisione dei singoli video all’interno dei social network principali o del blog, fornendo maggiori input sull’azienda, più immediati rispetto ai soli contenuti testuali, per rappresentare il mood Big Bubble Bags. Per Flickr si suggerisce di unificare i contenuti dei due profili all’interno di un unico account, così da non confondere il pubblico, rappresentando un’immagine unitaria del brand. La scelta editoriale per questa piattaforma prevede l’inserimento d’immagini ufficiali di eventi e iniziative, al fine di inviarle in allegato alla rassegna stampa per comunicare con professionalità con media e opinion leader. Come emerso dall’analisi dei competitor, Pinterest è uno dei social maggiormente utilizzati dagli appassionati di moda, scelto per veicolare immagini che rappresentano moodboard concettuali, raccolte di foto ispiratrici, favourite look e street style, prodotti di tendenza e must have. Al fine di interagire con il target di veri appassionati del settore, si ritiene opportuno creare un proprio account Pinterest, strutturando un’adeguata strategia comunicativa, basata su contenuti mirati e idonei per la piattaforma scelta. Si consiglia la pubblicazione di diverse board, la prima dedicata ai prodotti Big Bubble Bags, la seconda allo streetstyle, così da raccontare lo stile delle donne che vestono i suoi prodotti, con le svariate interpretazioni e delle raccolte dedicate ai diversi moodboard delle collezioni stagionali, rappresentandone il concept, le influenze e le connessioni valoriali. Si ricercano immagini d’alta qualità e d’appeal per il pubblico, particolarmente attento

158


ai dettagli di ogni foto. Una volta pubblicate le immagini all’interno del profilo, si andranno a condividere sul blog in articoli correlati o come post nei diversi social network, fornendo nuovi spunti e interpretazioni sulla Big Bubble Bags. Si propone la chiusura dell’account Myspace, piattaforma non più in voga e non coerente con il mercato di riferimento, così nella ricerca del brand non emergano delle incongruenze sulla sua presenza online, attento a ogni canale utilizzato senza veicolare un’immagine poco curata o non coerente con gli altri supporti. Infine, si suggerisce l’utilizzo di un aggregatore di Social Network, una piattaforma che permette di gestire contemporaneamente la presenza online sui diversi canali, visualizzando in un’unica finestra i propri account dei differenti social network, facilitandone la gestione. Per il brand si consiglia di utilizzare Hoot Suite, uno strumento volto a facilitare la coordinazione di tutti i profili aziendali, riuscendo ad avere in un’unica schermata una visione completa dei flussi di comunicazione, interazione, commenti e citazioni, per gestire in contemporanea ogni profilo, rispondendo celermente alle richieste degli utenti, oltre a ricevere delle statistiche complessive sull’utilizzo di ogni canale e il successo con il pubblico.

159


Ufficio stampa e PR Il target complementare gioca un ruolo fondamentale per il successo di un’azienda, potendo influenzare un vasto numero di utenti, promuovendo l’attività del brand, spiegando il processo produttivo e mostrandone i prodotti, così da favorirne il successo in un più ampio segmento di mercato. Anche per la Big Bubble Bags, media e opinion leader rappresentano un passaggio indispensabile per accrescerne l’awareness, differenziandosi per le tre macrocategorie d’interesse analizzate nel target complementare, così da avvicinarsi a diversi pubblici, grazie a passioni condivise. Data la portata innovativa dei prodotti Big Bubble Bags, numerose riviste e siti internet d’informazione nel tempo hanno avuto il brand come protagonista dei propri articoli, evidenziando aree d’attività differente secondo il concept del media, moda per le riviste del settore [Vogue.it e Amica], innovazione per quelle d’informazione generalista [Corrieredelmezzogiorno.it e Denaro.it], ecosostenibiltà per quelle green oriented [Ecouterre.com e Cutdecisione.com], principalmente italiane. Si evidenzia la partecipazione del brand all’interno del programma Dove Travel & Trands, nella puntata “Best of Naples” in onda su Sky, presentando la bellezza della città e l’alta qualità dei suoi prodotti manifatturieri, inserendo anche l’innovativa Big Bubble Bags, mostrandone il lavoro a un target esperto e informato sul territorio e sulla produzione Made in Italy. In generale, considerando l’influenza di cui beneficiano media e opinion leader, risulta essenziale avvicinarli all’attività del brand, strumento per rilanciare il marchio a un pubblico più ampio, ben delineato e facilmente raggiungibile, con una strategia dal basso impatto economico ma con un alto potenziale di consenso da parte dell’utente finale. Nell’analizzare gli opinion leader, si evidenzia che fashion blogger e social influencer raggiungono una rilevanza primaria per il cliente, non identificabile solo come mezzo di comunicazione per informare il pubblico sull’attività del brand, ma assimilabili anche a uno strumento promozionale, nuove testimonial che con le proprie scelte riescono a enfatizzare un prodotto, influenzando le scelte d’acquisto di un grandissimo segmento di mercato. Appunto, se con gli opinion leader sopra analizzati è interessante fornire notizie dettagliate sulla Big Bubble Bags e informazioni sui prodotti, così da trasmettere un messaggio più preciso al proprio pubblico, le fashion blogger riescono a interagire con un più ampio mercato, facendo notare

160


161


162


le collezioni del brand, grazie al loro uso, mostrando gli abbinamenti e la funzionalità, rendendo pratico quanto descritto in precedenza. È opportuno creare delle specifiche strategie per questo segmento di pubblico, che gioca un ruolo ben diverso nell’interazione e promozione nella potenziale clientela, non essendo solo uno strumento d’informazione, ma rappresentando per un brand il nuovo modo di farsi pubblicità.

Riorganizzazione contatti Individuati i più importanti media e opinion leader che possono promuovere il brand all’interno dei propri canali, in linea per argomenti e interessi, oltre alla definizione di una comunicazione informale sui social network, si consiglia di strutturare una strategia più ufficiale per informarli sull’attività Big Bubble Bags. Ne segue la creazione di una mailing list per raccogliere tutti contatti per il successivo invio di materiale promozionale e informativo. Si propone di classificare gli opinion leader in diversi gruppi, evidenziando le connessioni con la Big Bubble Bags, a seconda se si occupano di moda, innovazione o ecologia, così da creare una comunicazione mirata e in linea, al fine di agevolare la promozione del brand, evidenziandone i nessi.

Comunicati stampa Individuati i contatti cui si vuole promuovere la Big Bubble Bags, si andranno a creare dei comunicati stampa mirati per l’obiettivo prefissato, andando a evidenziare le qualità del brand, l’unicità della sua offerta e le connessioni con gli argomenti trattati dalle diverse categorie di opinion leader, mettendo in evidenza caratteristiche specifiche secondo l’area d’interesse. Al fine di rendere più efficace l’uso dei CS si suggerisce di inviarli in versione .doc, così, qualora volessero attingere al testo e riproporlo nei propri canali non si presenterebbero dei cambiamenti nella formattazione, agevolando il lavoro e la pubblicazione dei contenuti.

163


Inoltre per potenziare la portata di questo strumento e fornire maggiori input sull’attività del brand si invieranno in allegato i materiali di presentazione in precedenza analizzati, come la brouchure, postcard e cataloghi stagionali, oltre il link al sito internet, ai canali social network o a specifici elementi caricati su singole piattaforme, come Youtube e Flickr, per veicolare video e foto dell’attività Big Bubble Bags. In generale si propone di inviare dei comunicati stampa per la promozione delle nuove collezioni, a cui si andranno ad aggiungere altri documenti creati per particolari occasioni, come contest, eventi o speciali iniziative, in questi casi saranno inviati più CS per ogni manifestazione [uno per il lancio, uno durante il periodo d’attività e uno con il resoconto finale], fornendo dettagli tecnici, sviluppi e successi.

Media Kit Il Media Kit è uno strumento di presentazione globale del brand, racchiude al suo interno diversi elementi e materiali, così da fornire un’immagine dettagliata della sua attività. Questa strategia è pensata per rivolgersi al target complementare, per veicolare maggiori informazioni sul brand in occasione di incontri diretti, utilizzando uno strumento dedicato che trasmetta i valori aziendali e aiuti il pubblico a conoscerne i dettagli. Si propone di inserire al suo interno la brochure di presentazione Big Bubble Bags [fornendo una descrizione generale di attività e valori], il catalogo stagionale [con i nuovi modelli e le creazioni del brand], un comunicato stampa relativo all’occasione dell’incontro, come eventi o manifestazioni [così da fornire un testo informativo al pubblico che avrà maggiori dettagli da pubblicare sui propri canali], una penna USB [con all’interno tutti i file già proposti e consultabili in versione digitale e un documento con tutti i canali online del brand con link diretti alle diverse pagine], infine un portachiave realizzato in Laplam come gadget che potrà essere utilizzato successivamente favorendo il ricordo della Big Bubble Bags. A conferma dell’attenzione rivolta a questa strategia si propone di realizzare una copertina in Laplam, così da avere una percezione tangibile dell’unicità del lavoro del brand, creando un supporto che fin da subito si dimostri innovativo, perfetto rappresentante dell’attività Big Bubble Bags.

164


165


Incentive Per le fashion blogger, oltre all’invio di documenti di presentazione del brand, si presterà maggior cura nell’avvicinarle all’attività Big Bubble Bags, sia nella comunicazione sui social network sia con i prodotti dell’azienda. Si propone di inviare un modello per la promozione della nuova collezione, così da presentare materialmente gli articoli e far conoscere le caratteristiche del Laplam, qual’ora interessate, possono scegliere di indossarlo e mostrare all’interno dei propri canali online l’outfit con l’accessorio Big Bubble Bags, o la confezione regalo inviata per l’occasione, promuovendo il brand sulle proprie piattaforme e avvicinando le proprie follower all’azienda. Strategia similare è rivolta a magazine e webzine di moda, che richiedono la fornitura dei modelli di stagione per il loro inserimento nei servizi fotografici proposti sulle loro piattaforme, così hanno la possibilità di conoscere in anticipo le creazioni Big Bubble Bags, non solo per immagini ma anche dal vivo, e qual’ora interessate possono scegliere di inserire i prodotti del brand nei propri articoli, andando a promuoverli ai propri lettori.

166


Eventi e fiere Come emerso dall’analisi dei competitor la partecipazione agli eventi del settore rappresenta un’interessante strategia promozionale, rivolgendosi ai diversi target, per un momento che mostra l’attività e produzione dell’azienda, promuovendola sia al consumatore finale sia a chi ne fa da intermediario all’acquisto. In passato la Big Bubble Bags ha curato con grande attenzione la creazione di queste strategie, consapevole delle potenzialità, riuscendo a presentare un brand ancora sconosciuto all’inizio della sua attività in contesti internazionali, enfatizzandone la produzione e differenziandosi dagli altri players del mercato. Partendo da gennaio 2009 con la Fiera Internazionale della Moda di Tokyo, vincendo il premio di stand più visitato, era riuscito a portare su di sé l’attenzione dei buyer internazionali, grazie all’esclusiva del proprio materiale; discorso analogo per il Monaco Fahion Planet e l’Intersolar Europe Munich German, presentando i prototipi dei primi modelli integrati con pannelli solari, frutto della collaborazione con Konala Technologies, partecipando a fiere specialistiche per enfatizzare la ricerca alla base della propria produzione. Segue la partecipazione a eventi del settore moda, rivolgendosi ai media e opinon leader del settore, per trasmettere la propria attività ai fashion addicted, appassionati di moda alla ricerca di nuovi trend. Per queste occasioni partecipa a sfilate di moda, come per la Fiera MilanoVendeModa/ Milano prêt-à-porter e il Pacha Model Awards Ibiza, sponsorizzata da Fashion tv e in onda sul canale tematico, promuovendo la partecipazione alla manifestazione anche in successivi momenti all’interno della piattaforma promotrice. Si evidenzia la partecipazione a Pitti Immagine nel 2011, all’interno dell’area Cloudnine, dedicata agli accessori. Come evidenziato già per i competitor, Pitti rappresenta uno degli eventi più idonei per la promozione di un nuovo brand che fa di creatività e innovazione la base della propria attività, rivolgendosi a un segmento di pubblico esigente e consapevole delle richieste del mercato, alla ricerca di nuovi trend. Come emerso, considerando l’importanza della partecipazione e realizzazione di eventi, ma ricordando la richiesta del cliente per strategie low budget, si andrà a delineare delle proposte che riescono a dare la medesima visibilità al brand, pur non creando una grande spesa per la sua organizzazione.

167


168


169


In tale direzione il brand, in passato, ha già creato delle strategie volte alla promozione della propria linea di complementi d’arredo, stringendo accordi di partneship, utilizzando i propri modelli per l’allestimento di eventi e manifestazioni, incentrati su arte e cultura, rivolgendosi a un target esterno potenziale pubblico del brand: Teatro Festival Italia, al Pan museo d’arte contemporanea di Napoli; Comicon, evento nazionale sulla fumettistica; Wordpress photo, mostra fotografica internazionale; Premio Metro Napoli, ospitato all’interno di una delle stazioni metropolitane di Napoli, dal grande appeal estetico e di design. In tutte le occasioni citate, la Big Bubble Bags interagisce con un pubblico esperto e culturalmente attivo, che rispecchia quanto analizzato nel target diretto, utilizzando una strategia promozionale indiretta, per far conoscere ai potenziali consumatori l’attività del brand, creando e strutturando dei momenti inaspettati per conoscerne i prodotti.

Partecipazione Come emerso dall’analisi, la partecipazione a eventi del settore è un’ottima vetrina per promuovere il brand ai diversi target, mostrandone l’attività e interagendo con un pubblico indiretto e complementare, al fine di migliorare il posizionamento e la vendita. Considerando la richiesta di strutturare strategie low budget, non si consiglia per l’immediato la partecipazione diretta a importanti manifestazioni, valutando il budget necessario per la creazione e personalizzazione di stand e location, oltre ad attività e servizi pensati per i propri ospiti. Sicuramente questa strategia avrà maggior potenzialità in futuro, in seguito al rilancio della Big Bubble Bags, con aumento delle vendite e maggiore riscontro con il pubblico, ciò richiederà la creazione di speciali momenti al fine di vivere la brand experience. In generale si reputa interessante per il futuro partecipare sia a eventi totalmente coerenti con il settore di riferimento [fashion e design week internazionali] sia a eventi di aree collaterali, legate a food, cultura, arte, musica, per attirare stampa specialistica e per momenti di grande visibilità nel pubblico straniero. Ciò nonostante, per il momento non si esclude la creazione di eventi e strategie per coinvolgere il pubblico interessato, per cui saranno proposte soluzioni alternative, economicamente vantaggiose e volte alla creatività, così da differenziarsi dai competitor.

170


171


In questa direzione si propone la fornitura di materiale per allestimenti di eventi esterni, strategia già realizzata in passato, si considera una scelta vincente per promuovere in maniera indiretta i prodotti del brand, soprattutto quelli della linea d’arredo Bubblemania. In questo modo la Big Bubble Bags partecipa a importanti manifestazioni senza grandi investimenti, dando la possibilità al pubblico di conoscere qualità e design delle proprie collezioni, utilizzando gli arredi del brand, avendone percezioni tangibili, per informarsi successivamente sullo sponsor. L’azienda si rivolge così a un ampio pubblico, che come nelle passate occasioni, è totalmente in linea con i profili di target cui dedica la propria produzione, creando momenti in cui indirettamente ricevere maggiori attenzioni da parte degli ospiti, che guarderanno i modelli Big Bubble Bags, avendo anche l’opportunità di utilizzarli, conoscerli e provarne la funzionalità. Si aggiunge che il brand può sfruttare questi eventi per aumentare la propria awareness, veicolando all’interno dei propri canali e inviando comunicati stampa della partecipazione aziendale a tali manifestazioni, così da utilizzarne la notorietà per una pubblicità personale, associando la propria immagine a quella dell’organizzatore dell’incontro.

Organizazione Partendo dalla presenza diretta della Big Bubble Bags nel territorio, con temporary shop e corner shop, si propone di creare all’interno delle location, eventi di presentazione, così da informare il pubblico di zona sull’apertura dei punti vendita, aumentandone l’awareness e promuovendo i prodotti alla potenziale clientela. Si potrebbero creare incontri di presentazione sia per il lancio dell’iniziativa sia per la sua chiusura, così da sollecitare all’acquisto, oltre che in concomitanza di festività ed eventi. Un focus specifico è pensato per i punti vendita che trattano i prodotti del brand, con l’organizzazione di eventi e creazione di format che possono essere riprodotti in differenti location, così da interagire con i consumatori finali creando delle occasioni per avvicinarli ai prodotti Big Bubble Bags, aumentando l’offerta grazie happening specifici. Si propone di creare degli aperitivi, momenti di dialogo e confronto informale, in cui si è più predisposti agli acquisti, con aperture straordinarie dei negozi oltre l’orario di chiusura. Si potrebbe far partecipare una blogger o un personaggio locale, per fornire consigli di stile e abbinamenti dei prodotti Big Bubble Bags.

172


Considerando la proposta di vendere le borse in Laplam anche all’interno di location attive in aree merceologiche diverse, si propone di strutturare degli incontri che creino maggiore interazione tra il fashion e l’attività commerciale, come per il settore beauty, Ho.Re.Ca. o librerie. Nel primo caso si potrebbe offrire un trattamento benessere o un aperitivo con consulenza di un esperto che darà indicazioni sulla cura della persona, sponsorizzato dal brand; per ristoranti e lounge bar, la creazione di cene spettacolo o a tema, con ricette di piatti e cocktail creati per l’occasione, evidenziando le connessioni ai prodotti Big Bubble Bags; per le librerie, promuovere la presentazione di libri o forum di discussione su argomenti come ecologia ed eco-sostenibilità o nuove tecnologie e comunicazione. In tutti casi si presterà particolare attenzione agli allestimenti, mettendo in risalto borse e accessori e utilizzando la linea di complementi d’arredo per le sedute, facendole utilizzare dagli ospiti, così da averne una percezione diretta e tangibile. Seguono degli eventi pensati esclusivamente per un selezionato gruppo del proprio target, oltre alla strategia prima proposta per il pubblico indiretto, legata a Napoli e all’attività Big Bubble Bags, sono proposti degli speciali incontri per il complementare, così da avvicinarlo al brand, per vivere un momento interamente pensato e dedicato a loro, facendo leva sulla creazione di una percezione positiva. Sempre più aziende si muovono in questa direzione, considerando non solo l’importanza di avvicinare gli opinion leader a un brand, per far veicolare all’interno dei propri canali informazioni e dettagli sulla sua attività, ma promuovere all’interno dei canali aziendali l’evento, essendo i primi ad associare la propria immagine a quella di blogger e influencer, facendosi pubblicità grazie alla notorietà dei singoli personaggi. Dal weekend a Napoli alla giornata in spa, la visita in esclusiva e anteprima a una mostra non ancora pubblica, pranzi o cene con importanti chef, ma anche eventi ludici come pic nic e gite al mare, sono tutte occasioni per avvicinare il target complementare alla Big Bubble Bags, non mostrando esclusivamente i suoi prodotti ma trovando degli spunti creativi per far vivere la brand experience, inserendo anche le sue collezioni, ma creando un evento più ampio, accolto con più positività.

173


174


175


Co-branding Con l’obiettivo di essere presente alle più importanti fiere e manifestazione del settore, si propone di stringere accordi di partneship con altre aziende, al fine di creare uno stand comune diminuendo i costi per l’attuazione della strategia. Nella scelta dei brand con cui accordarsi, vanno individuate quelle attività che non competono nella ricerca di buyer e rappresentanti commerciali, pur avendo affinità valoriali alla base della produzione, così da creare un nesso tra i diversi partecipanti, fornendo un’esperienza più empatica e creativa, rivolta al medesimo target. Ne è un esempio, la presenza al Pitti o altri eventi internazionali, cui si può partecipare creando delle location comuni che riescano a rappresentare sia la Big Bubble Bags sia altre aziende partner, con allestimenti che ne descrivono le connessioni valoriali, offrendo un servizio innovativo agli ospiti che noteranno l’interazione tra le varie collezioni [abbigliamento + accessori + calzature], fornendo una soluzione più completo per le finalità commerciali, con proposte d’abbinamento e pacchetti di vendita. In questo modo si riesce a differenziarsi dai competitor mostrandosi più aperti alle necessità della clientela, consapevoli delle richieste del mercato e degli altri players attivi, per un’azienda cosciente dello scenario in cui opera, sapendolo reinterpretare e mostrarsi aggiornato sulle richieste del pubblico.

176


Gadget Durante le diverse proposte di eventi, che il brand può creare per l’interazione con il proprio target, si propone di fornire dei gadget in omaggio ai propri invitati, in questo modo si sentiranno pensati e accolti dall’azienda che testimonierà le attenzioni rivolte tramite un oggetto per rappresentarne i valori, veicolando la brand immage. Il pubblico sarà attirato dall’azienda, che offre un prodotto non solo d’appeal ma anche funzionale, così da essere utilizzato dopo in altre occasioni, favorendo la memorizzazione della Big Bubble Bags, che tornerà alla mente dell’utente negli utilizzi successivi del gadget. Si propone di realizzare sia gadget appartenenti al mondo Big Bubble Bags, realizzati in Laplam che siano un chiaro riferimento all’azienda e alla sua produzione, sia prodotti non inerenti né all’azienda né al settore fashion, ma che siano assimilabili al brand per nessi valoriali. Nel primo caso si potrebbero offrire porta-iPhone, porta-documenti, clutch e pochette, portachiave, tutta la piccola oggettistica che generalmente le aziende realizzano come proposte per idee regalo, che in questo caso andranno a essere dei reali doni che il brand fa al suo pubblico. Prodotti piccoli e con poche lavorazioni, utili e dall’utilizzo costante da parte della clientela, che si dimostra felice di accettarli, data la loro comodità e la possibile fruizione. Per il minore investimento economico e il maggior numero di utenti cui rivolgere la strategia, questi gadget sono offerti principalmente durante gli eventi rivolti al pubblico finale, che così avrà la possibilità di avere un prodotto del brand, conoscerne il design e procedere in seguito con un acquisto della sua collezione, avendo già percepito le sue qualità. Come seconda tipologia si propongono dei gadget rivolti a target indiretto e complementare, offerti sia durante la partecipazione di eventi e manifestazioni, sia come regalie per festività e speciali occasioni, testimoniando l’attenzione del brand per un segmento di pubblico così importante per il suo successo. In questo caso, considerando il numero ridotto di destinatari, si propongo gadget più costosi dei primi, ma che raccontano con creatività e associazioni valoriali il brand, trovando nuovi spunti e interpretazioni. Nella scelta delle diverse categorie merceologiche, si sono confermate le scelte già effettuate in precedenza, con aree distanti dall’attività Big Bubble Bags eppure assimilabili per connessioni visive e sensoriali.

177


178


Per l’area beauty si propongono set da bagno, incensi e candele, sali e profuma ambienti, cd di musica ambient, tutti elementi che rappresentano la cura della persona, l’attenzione che il brand pone al singolo, come a interessarsi del benessere del proprio pubblico. Ovviamente il Laplam sia per la texture a bolle, sia per le trasparenze, crea un forte richiamo con il settore estetico, saponi e acque. La seconda categoria merceologica è il green, sia con gadget per sensibilizzare al riciclo e alle energie rinnovabili [come caricatori a pannelli solari], sia alla natura e ambiente, con confezioni da giardinaggio e casette per gli uccelli, raccontando l’importanza che l’ecosostenibilità ha per il brand, valore ala base della sua produzione. Per finire, il settore food and beverage con la proposta di set di tazzine con caffettiera napoletana [forte richiamo alle origini dell’azienda], set da vino o shake per cocktail [per le connessioni con le bollicine degli alcolici e il piacere dato dal sorseggiare un calice, in linea con i profili individuati], infine servizio per sushi o tè, sempre più di moda, mostrando l’attenzione agli ultimi trend, anche non inerenti all’attività Big Bubble Bags.

179


ADV e Ambient marketing Per il lancio e la promozione della propria attività, il cliente ha investito in strategie comunicative, pubblicizzando la Big Bubble Bags con campagne cartellonistiche, strumento per catturare l’attenzione del pubblico e rivolgersi a un target ampio, non ancora fan e cliente del brand. La campagna del 2009 è stata creata per gli spazi della metropolitana di Milano [stazioni Cadorna, Duomo, Sondrio, Caiazzo, QT8, Pagano, De Angeli e Bisceglie]. Come in precedenza analizzato, il target diretto cui si rivolge la Big Bubble Bags è composto di quei profili che vivono in grandi centri urbani, utilizzando i mezzi pubblici per gli spostamenti cittadini; ne risulta che il brand abbia individuato la giusta location per la propria pubblicità, ottenendo potenzialmente un alto numero di visualizzazioni dal target desiderato. Pur avendo investito molto per tale operazione, l’azienda non ha pensato di creare una pubblicità adatta per l’occasione, utilizzando invece la copertina della prima brochure [“non averle è un crimine!”]; l’idea aveva successo con il catalogo,ma non riesce ad avere lo stesso effetto sulla superficie in questione, non attraendo l’attenzione del pubblico, senza coinvolgerlo e catturarne lo sguardo. Benché il posizionamento sia stato corretto per il proprio target, la pubblicità passa in secondo piano nella location urbana, non riuscendo a creare un feeling con i passanti. L’anno successivo segue un’altra campagna cartellonistica, ambientata nella città di Napoli per promuovere il lancio del flags store. Si intuisce la voglia del brand di comunicare la notizia, quasi urlarla alla propria città come un invito a visitare al più presto la location. Eppure ci sono stati alcuni elementi che hanno diminuito il potenziale dello strumento pubblicitario. In primis la zona scelta, il negozio è stato aperto nel centro di Napoli, via Santa Brigida, mentre si è scelto di occupare uno spazio pubblicitario nella zona di Fuorigrotta, una via molto trafficata dalle automobili ma non dai pedoni, che si possono soffermare più facilmente nel guardare ciò che hanno attorno. Sarebbe stato più idoneo scegliere come area o lo stesso quartiere in cui era situato il punto vendita, molto affollato per lo shopping cittadino, o prediligere zone residenziali, dove abitano i potenziali consumatori tipo, come il Vomero. Un altro punto su cui soffermarsi è la dimensione dello spazio pubblicitario in rapporto al suo contenuto.È stato realizzato un cartellone lungo quanto il fianco di un palazzo, con l’intento di sorprendere i passanti con qualcosa di grande e inaspettato, riuscendoci nelle misure del supporto, ma non proponendo al suo interno un’immagine adeguata a sfruttarne tutto lo spazio, enfatizzandone la grandezza e incuriosendo il pubblico.

180


181


182


183


Nell’analizzare il cartellone si nota che è diviso in tre macroaree, mancando di fluidità e connessione tra i differenti soggetti della pubblicità, senza creare un unico flusso, ma dividendola in tre spazi, distinti e con temi diversi. Seppure interessante la scelta del device e la sua forma, non si è riusciti a proporre un concept pensato per tale strategia, non enfatizzando e ottimizzando le potenzialità di base. L’azienda ha scelto di utilizzare come strategia promozionale anche una soluzione di ambient marketing, una tecnica del marketing non convenzionale che sfrutta gli spazi e luoghi pubblici per la promozione di un brand, creando installazioni e alterazioni dell’ambiente per incuriosire il pubblico, catturandone l’attenzione con una proposta fuori dal comune. La Big Bubble Bags per la promozione del proprio flags store ha applicato questa tecnica, con una proposta non convenzionale e coinvolgente, dal forte impatto visivo. Il brand, rendendosi conto delle difficoltà per promuovere la location, ha customizzato una Fiat 500 vintage [simbolo del Made in Italy], ricoprendo tutto l’esterno della vettura con una pellicola adesiva per ricreare l’effetto del Laplam. L’auto è stata utilizzata e mostrata in tutta la città, pubblicizzando l’apertura del flags store a un grande numero di utenti, in differenti zone e quartieri; una pubblicità itinerante e innovativa, maggiormente coinvolgente, in linea con l’immagine del brand. Questa strategia si dimostra coerente con la richiesta del cliente di proposte low budget, per una comunicazione in linea con la sua attività, differenziandola da quella dei competitor e focalizzata allo sharing, sia all’interno dei canali online Big Bubble Bags, sia per i media del settore.

184


Nuove proposte Considerando la richiesta del cliente di strategie low budget, per l’immediato non si consiglia di soffermarsi sulla creazione di pubblicità cartellonistiche, preferendo soluzioni legate all’ambient marketing, con minore investimento economico e una maggiore interazione con il pubblico, fornendo contenuti creativi per differenziarsi nel mercato. Qualora in futuro il brand scegliesse di promuoversi con una campagna per affissioni, si propone di creare un concept modulabile e riproponibile in diverse location, non specifico per una determinata città, così da poterlo utilizzare per rivolgersi a una maggiore quantità di pubblico. Per la creazione della strategia di ambient marketing sono state realizzate diverse proposte, che variano per location e timing, oltre all’invasività con cui si vuole essere presenti, scegliendo se conferire un piccolo input, da cui solo in seguito è possibile collegarsi al brand, o soluzioni dall’impatto visivo e territoriale più forte, creando una connessione più tangibile con l’attività Big Bubble Bags. Una proposta è la realizzazione di adesivi di varie misure, bolle trasparenti con solo i bordi della stessa tonalità del marchio e con stampato l’hashtag #bubbleinvasion. Per il loro utilizzo si chiederà ai punti vendita che trattano i prodotti Big Bubble Bags di applicarli sulle proprie vetrine, inoltre saranno applicati su dei bastonicini di legno e inseriti in vasi e prati [aumentando la connessione con il settore green, senza creare un intervento invasivo], per una vera invasione di bolle, potendo scegliere se indirizzarla solo in una città, in occasione di importanti eventi [come fashion o design week] o creare un movimento più strutturato che occupi i maggiori centri urbani in contemporanea. Il pubblico si interrogherà sull’origine di questo gesto, non riuscendo immediatamente a collegarlo a un brand specifico, solo ricercando nel web l’hashtag sarà possibile ricollegare l’azione all’attività Big Bubble Bags, e vedendone i prodotti sarà palese la connessione con la texture del Laplam. Ovviamente media e opinion leader parleranno all’interno dei propri canali di questa trovata pubblicitaria, una strategia che coinvolge la città senza promuovere direttamente l’azienda o la sua collezione, riuscendo però a conferire grande visibilità alla sua produzione. Una seconda idea è la creazione di un tappeto di Laplam per invitare i passanti a calpestarlo, facendosi portare all’ingresso dei punti vendita in cui sono trattati i prodotti Big Bubble Bags [sia per i temporary shop, sia per i plurimarca] in occasione di eventi e presentazioni, così da coinvolgere un maggior numero di utenti a partecipare all’incontro, con un invito non convenzionale, facendo percepire immediatamente la particolarità del brand, con un materiale che si modella sul territorio, diventandone parte integrante.

185


186


#bubblein

vasion

187


L’intento è di creare una versione brandizzata del tappeto rosso dei grandi eventi internazionali o una nuova passerella di moda, facendo vivere al pubblico una nuova sensazione, come star della Big Bubble Bags, camminando su uno speciale percorso, per renenderlo protagonista dell’attività del brand. Altra proposta è la realizzazione di nuove panchine urbane per l’attesa dei mezzi pubblici, realizzate con la linea d’arredo Bubblemania, che si integrano al tessuto urbano, fornendo un servizio agli utenti che possono utilizzarle, vedendo il materiale, provandone la comodità, conoscendo personalmente il prodotto, potendone restare piacevolmente sorpresi fino a desiderare di acquistarne i modelli. Entrambe le strategie sicuramente interesseranno i media locali che parleranno di questi nuovi interventi cittadini, descrivendo l’azienda che ne ha promosso la realizzazione. Ovviamente sarà notevole il riscontro sul web, sia sui canali ufficiali Big Bubble Bags, sia dai singoli utenti, i quali avranno la possibilità di vivere queste azioni di marketing, oltre che i profili di opinion leader che descriveranno l’evento fornendo una loro opinione. Altra proposta rivede le pubblicità tradizionali trasformandole in un intervento urbano, con l’intento di mostrare con chiave innovativa i prodotti del brand. Invece di creare una campagna cartellonistica, si pensa di inserire delle vere vetrine che custodiscano al loro interno le borse Big Bubble Bags, differenziandosi dalle proposte dei competitor, per una soluzione che riesca a rappresentare appieno l’oggetto da pubblicizzare, mostrandolo realmente e non solo per immagini, catturando l’attenzione del pubblico con una scelta poco convenzionale, dal grande impatto visivo. Seguono due soluzioni che prevedono una presenza del brand più invasiva, pensate per la vendita dei suoi prodotti e non solo come richiamo visivo all’universo Big Bubble Bags. La prima proposta rivede i temporary shop, collocati in prossimità di location che ospitano importanti eventi del settore, trasformati quindi in stand esterni dell’azienda, come a competere indirettamente con le proposte ufficiali dell’ipotetica manifestazione [come il Fuorisalone che segue proprio questa prospettiva]. Un’altra possibilità è la costumizzazione di un’ape car, che non solo porterà in giro per le strade l’immagine del brand, ma sarà allestita per la vendita, creando delle fulminee occasioni d’acquisto una volta parcheggiata in importanti piazze e luoghi d’incontro.

188


Branded content Per un’azienda oltre alle tradizionali strategie promozionali è utile creare contenuti aggiuntivi per l’intrattenimento dell’utente, fornendo uno spunto connesso al brand ma estraneo alla sua produzione principale, creando un ulteriore canale di connessione con il proprio pubblico. Un elemento ideato non per la promozione diretta dei propri prodotti ma per fare da nuovo strumento d’interazione con l’utente, sorprendendolo con qualcosa di innovativo e inaspettato, un contenuto aggiuntivo pensato in funzione del piacere del pubblico, reinterpretandolo con l’immagine aziendale. In questo modo si attiva un processo di promozione indiretta dei prodotti della Big Bubble Bags, presentando al pubblico un servizio creato per i suoi piaceri e necessità, che ha lo scopo aggiuntivo di aumentare la brand awareness, senza forzare la presenza dell’azienda per il consumatore, che sceglie di fruire del servizio creato in linea con i propri gusti. In questa direzione la Big Bubble Bags ha ideato un fumetto inserito all’interno dell’official web site, creato per presentare la nascita del brand, il Laplam e la creazione delle borse. L’idea di raccontare con immagini interattive l’attività della Big Bubble Bags, si dimostra un’ottima strategia, trovando la maniera più adatta per far conoscere un qualcosa di nuovo, generando empatia con il pubblico. Anche se l’idea è perfetta, il fumetto presenta alcuni difetti tecnici per la sua fruibilità da parte del pubblico, inserito in una pagina esterna al sito e non potendo essere visualizzato immediatamente, con il passaggio a troppe pagine intermedie; inoltre è visualizzato in uno spazio con uno sfondo molto elaborato che crea contrasto con il fumetto, cui si aggiungono delle musiche d’accompagnamento forti e rumorose, che possono disturbare il visitatore. Considerando che il brand ha bisogno di emergere rispetto agli altri players del mercato, differenziandosi e trasmettendo i propri valori, si reputa interessante strutturare delle strategie che, pur non essendo incentrate sulla promozione diretta del brand, riescono a offrire al pubblico dei contenuti aggiuntivi, in linea con i propri gusti, che siano uno spunto per avvicinarlo all’attività Big Bubble Bags, che si mostra attenta alle tendenze e alle richieste della clientela.

189


190


Restyling fumetto L’idea del fumetto è perfetta per creare una comunicazione diversa, catturando l’attenzione del pubblico e proponendo un nuovo modo per trasmettere le informazioni aziendali, rinunciando a una presentazione statica, per una coinvolgente ed empatica. Anche se l’idea risulta ottima, si propone di migliorarne l’estetica, al fine di creare un prodotto più in linea con la nuova brand immage e gli attuali stili d’illustrazione, che prediligono forme semplici e lineari, pochi particolari, colori pieni, per un risultato minimal ma ironico [come ispirazione il lavoro di Fausta Orecchio]. Nello specifico si propone di alleggerire anche i contenuti, andando a ridurre il prodotto al concept essenziale, rinunciando a musiche ed effetti sonori, oltre che a vignette e dialoghi di testo, conferendo il massimo potere alle immagini. Si può pensare di cambiare il modo di raccontare la storia, non singole slide con lo scorrimento a freccette, ma qualcosa di più interattivo, dando al pubblico la sensazione di essere all’interno della storia, muovendosi e scoprendone a piacimento dettagli e curiosità, per una utilizzo personale. Per la realizzazione, invece di assumere un designer professionista, si propone di creare un contest aperto per le scuole d’illustrazione [come lo IED, l’Accademia di belle arti, Naba e Comics] così da coinvolgere e supportare i giovani creativi oltre a sfruttare il concorso per la promozione del brand, sia sui propri canali online, sia con l’invio di comunicati stampa ai media del settore.

191


Gioco sito internet Per presentare il brand con tecniche innovative e non tradizionali e creare contenuti diversi, si propone di integrare all’interno del sito internet un’area giochi attiva, per il lancio di una nuova collezione stagionale, dando la possibilità agli utenti di scoprire i modelli in maniera interattiva, e non meri fruitori dei contenuti proposti, con un metodo partecipativo. Con questa strategia si vuole rappresentare l’attenzione dell’azienda per l’innovazione tecnologica, creando all’interno del web site uno spazio che segni una reale differenza rispetto ai tradizionali siti vetrina, riuscendo concretamente a creare una soluzione dinamica e interattiva, rendendo il pubblico protagonista e partecipe. Oltre alla scoperta dinamica delle nuove collezioni, si propone un contenuto che autonomamente riesca ad aumentare le visite al sito internet, con una strategia che pur avendo i prodotti del brand come protagonisti, riesca a essere autonoma per la fruizione del pubblico, che può scegliere di partecipare al gioco, per constatare le proprie abilità e confrontarsi con i conoscenti, per poi pubblicare vittorie e punteggi sui canali di social networking, aumentando l’engagement. Come proposte, si è pensato: al gioco delle carte, per cui l’utente deve individuare le due immagini identiche dello stesso modello o la proposta di due fotogrammi in cui vanno riscontrate le differenze, aumentando la percezione del prodotto e facendolo conoscere al proprio pubblico; soluzioni più complesse come un punta e clicca o il “salva la borsa”, strutturati in più livelli, dove solo al compimento finale sarà possibile conoscere la nuova collezione, di cui nella vittoria dei singoli quadri verranno presentati dei piccoli dettagli, incuriosendo il pubblico e spronandolo ad arrivare alla soluzione.

192


193


Product placement Il product placement è l’inserimento di un marchio per finalità commerciali all’interno di prodotti audiovisivi, secondo accordi economici e di partneship, selezionando le diverse modalità di visualizzazione e l’integrazione alla narrazione. Per la Big Bubble Bags la strategia di product placement consiste nell’utilizzo delle sue creazioni all’interno di media, portando il brand a un pubblico maggiore, sostenitore del prodotto cui è associato. Nell’individuazione delle possibili piattaforme idonee per aumentare il successo della Big Bubble Bags, si individua come primo canale gli spazi web delle fashion blogger. In questo caso si andranno a creare dei veri accordi commerciali, secondo cui la blogger, oltre a indossare una borsa del brand, andrà a promuoverne le qualità su tutte le piattaforme in cui è inscritta [blog e social network], con testi e immagini che ne evidenzino le qualità, potendo realizzare anche degli short video promozionali, associandone l’immagine a quella del brand, con brevi interviste o un mood empatico, facendo vivere lo stile di una potenziale cliente Big Bubble Bags. Come product placement più tradizionali, si propongono accordi con diversi programmi televisivi, con focus su stile e moda [Ma come ti vesti, Shopping night], bellezza [Clio make up, Nail lab], design e arredamento [vendo/cerco casa disperatamente], food & beverage [molto bene], informazione [Verissimo, Detto fatto], sono solo alcune delle proposte per il mercato italiano. In questo caso i prodotti del brand sono mostrati sia all’interno di format legati alla moda, sia ad aree differenti, dando più spazio alla creazione di allestimenti o all’utilizzo dei suoi modelli da parte dei conduttori. Si individuano dei personaggi chiave cui associarsi, per successo televisivo e cura per stile ed estetica, come Paola Marella o Carla Gozzi. Inoltre, dato il successo di talent show, seguitissimi dal pubblico italiano, si potrebbe creare un product placement per l’inserimento della linea d’arredo Bubblemania nei backstage e abitazioni dei concorrenti, mostrando i prodotti e il loro utilizzo da parte dei partecipanti allo show.

194


195


Format I prodotti audiovisivi sono sicuramente una strategia ottimale per trasmettere un concept e un prodotto a un ampio segmento di pubblico, considerando l’efficacia della comunicazione visiva, che riesce a creare una forte connessione con lo spettatore. Ne consegue che oltre al product placement per la Big Bubble Bags si propone di creare un proprio format, così da veicolare autonomamente la propria brand immage, fornendo un prodotto unico al proprio pubblico, nuova strategia per avvicinarlo all’attività aziendale. Il concept è la creazione di fashion and cultural tg, riprendendo lo stile di “Non solo moda” dove scelto il conduttore che introdurrà i diversi articoli, si andranno a utilizzare contenuti già presenti nel web, come video di sfilate o nuove campagne adv, fornendo una personale chiave interpretativa sulle novità del settore. Si fornirà un prodotto coerente con gli interessi del target, andando a fornire un servizio di news e informazione culturale, non basato interamente sulla Big Bubble Bags, ma andando a presentarla in chiusura di chiusura di ogni puntata, così da creare un format più veritiero, con l’obiettivo di rispondere ai gusti del pubblico, senza ripiegarsi alle necessità promozionali del brand. Tenendo conto della richiesta di proposte low budget, si suppone di pubblicare ogni puntata all’interno dell’account YouTube, oltre a condividerne link e recensioni all’interno del blog e delle piattaforme di social networking, nuova strategia per l’engagement e l’aumento della notorietà aziendale. Si prevede una pubblicazione settimanale, per video della durata complessiva di 5 minuti, fornendo degli spunti di discussione per l’interazione con gli utenti, potendo poi continuare l’esposizione e l’analisi di specifici argomenti nei post del blog, per un servizio cross mediale al fine di potenziare la portata delle diverse piattaforme del brand.

196


Spotify Spotify è l’app per smartphone e pc, un servizio musicale che mette a disposizione dell’utente la possibilità ascoltare un’infinita raccolta di brani, scegliendo tra radio, genere, etichetta musicale o cantante. Ogni profilo ha la possibilità di creare le proprie playlist, raccontando la passione per la musica, le canzoni che lo rappresentano e i mood che vuole trasmettere, dando la possibilità di condividere ogni contenuto su social network e blog, veicolando il proprio gusto musicale. Ormai un’azienda non deve limitarsi ai servizi esclusivamente inerenti alla propria attività, riuscendo a interessarsi anche a settori complementari, sia per aumentare la fascia di pubblico cui rivolgersi, sia per fornire un’identità più solida, rappresentata da diversi aspetti e sfaccettature, mostrano l’interpretazione del brand in aree differenti. Per la Big Bubble Bags si propone l’apertura di un profilo Spotify, proponendo diverse playlist, sia una generica e di presentazione del brand, sia nuove compilation dedicate alle singole collezioni, creando un moodboard sonoro dell’ispirazione per i modelli stagionali, proponendo con via musica il concept creativo. Ovviamente, nella selezione si andranno a scegliere quei brani in linea con l’immagine aziendale e con i gusti del proprio pubblico, sapendo mixare tra i classici del cantautorato italiano, alle band rock che hanno fatto la storia della musica, arrivando a tormentoni pop e disco, oltre a musica ambient e indie. Con un’accurata scelta e proposta di brani si andrà a definire un nuovo modo per interpretare il lavoro aziendale, seguendo una strategia non ancora utilizzata dai propri competitor, con l’obiettivo di differenziarsi. Grazie alla possibilità dell’applicazione di poter condividere le proprie playlist sui canali di social networking, il brand potrà veicolare la propria selezione musicale all’interno delle diverse piattaforme online, con post specifici correlati da un testo di spiegazione per l’interpretazione della scaletta di brani, riuscendo a fornire maggiori dettagli sulle proprie scelte, aiutando il pubblico a immedesimarsi nell’ottica aziendale, per vivere la sua brand experience.

197


App Con gli smartphone è cambiano il modo di utilizzare i telefoni cellulari, non più destinati esclusivamente a telefonate e contatti ma strumenti tecnologici dalle infinite soluzioni per aiutare l’utente nella propria quotidianità [dalle mappe al meteo], fino a fornire contenuti d’intrattenimento per lo svago e tempo libero. Nell’analisi dei consumi del pubblico è emersa una crescita costante dell’utilizzo di tali dispositivi, superando la fruizione dei mezzi di comunicazione tradizionali [tv, radio, stampa] e dei computer, racchiudendo in un unico elemento tutte le offerte mediatiche oggi possibili, riuscendo a fornire un servizio completo al consumatore. Queste le premesse per la nascita e il successo delle App, creazioni che hanno integrato la tradizionale offerta telefonica con nuovi servizi in linea con i più variegati gusti del pubblico, i contenuti sono numerosi, da culinari a sportivi, musica e giochi, ma anche economia e finanza, personalizzando il device secondo le necessità e richieste del singolo utente.

Creazione App L’obiettivo è di creare un’immagine aziendale che si dimostri aggiornata sull’evoluzione tecnologica e comunicativa, riuscendo a rispondere a tutti gli input del mercato in cui è inserita, rivolgendosi a un target esigente e consapevole, si propone come strategia il lancio di un’App, come strumento per raggiungere il proprio pubblico con una soluzione creativa, sia per contenuto sia per mezzo utilizzato. Considerando che già sono state proposte strategie per una comunicazione più professionale e tradizionale, in questo caso si preferisce creare una proposta che riesca a diversificarsi dalle precedenti, non una presentazione formale del brand e della sua attività, ma un modo per creare interazione con il pubblico, che abbia piacere di utilizzare l’App per il proprio divertimento. Si propone di creare un gioco, che non rimandi direttamente alla Big Bubble Bags, pur avendo dei punti in comune, per promuovere il brand a un pubblico estraneo dalla sua attività, come vetrina

198


per un nuovo segmento di mercato. Dato il compito di supporto alla brand immage, e contenuto extra per trasmetterne i valori, non si propone di strutturare un’App particolarmente articolata o complessa, ma una soluzione semplice e intuitiva, dinamica e facilmente fruibile, che non sia neanche un grande investimento di risorse per la sua realizzazione. Per il gioco si è pensato a una semplice schermata di bolle da schiacciare, riprendendo uno dei giochi più amati, nuovo passatempo e antistress tecnologico, forte richiamo all’origine della Big Bubble Bags e del Laplam, veicolando solo al completamento del quadro il brand con link a sito internet, senza fornire maggiori dettagli, ma lasciando alla curiosità dell’utente di scoprire la connessione con l’azienda e la sua produzione.

199


Marketing territoriale Il brand ha un forte legame con la propria città d’origine, Napoli, un luogo particolare, fucina di idee ma dalle contrastanti situazioni culturali. Se in passato la città ha avuto una pubblicità negativa, basata su problematiche nella gestione della sua organizzazione interna, nell’ultimo periodo sono molti i movimenti di rinnovamento del territorio, per metterne in evidenza le bellezze naturali, la creatività e la cultura della propria popolazione. Anche i media stranieri si sono accorti della rinascita partenopea, focalizzando l’attenzione del pubblico internazionale sui luoghi della città e le aziende nate al suo interno, eccellenze italiane che esportano in tutto il mondo. Come espresso da Philip Kotler in Marketing 3.0 per un’azienda è essenziale avere dei valori etici alla base della propria attività, credendo e impegnandosi in qualcosa al di fuori della propria produzione, con l’intento di migliorare il sistema in cui è inserita. La Big Bubble Bags ha fatto dell’etica la base della propria produzione, considerando l’attività di riciclo che ne racconta l’attenzione ambientale, come elemento di partenza del proprio brand. Inoltre, nel 2011 ha partecipato a un’attività all’interno del territorio napoletano, supportando dei giovani studenti dell’ISIS Europa di Pomigliano d’Arco, aiutandoli nella realizzazione di un progetto per un concorso, con la simulazione di gestione di un’impresa. Si evidenzia la predisposizione del brand nel sostenere il proprio territorio, enfatizzandone gli aspetti positivi e creando momenti di riqualifica, così da ampliare i propri valori, facendo del luogo d’origine un elemento di partenza per rendere più forte e concreta la sua brand identity.

200


201


Partneship università Con l’intento di mostrarsi un’azienda impegnata a sostenere e promuovere i giovani talenti, aiutandoli nell’inserimento professionale, si propongono delle partneship con le università e gli istituti campani, al fine di avvicinare i neolaureati al mondo lavorativo, con stage aziendali all’interno dei propri uffici. Soffermandosi sugli indirizzi più creativi, come l’Accademia di belle arti, ISD e Seconda Università degli Studi di Napoli per il dipartimento di design per la moda e design della comunicazione, oltre a creare degli sbocchi professionali, riceve nuove creatività a supporto della propria attività, impegnando gli stagisti nella creazione di nuove collezioni, la cura della comunicazione e dei device tecnologici, utilizzando le ultime competenze tecniche per migliorare il lavoro della Big Bubble Bags. I ragazzi si impegneranno notevolmente con il desiderio di realizzare nel pratico quanto studiato, potendosi mettere alla prova con una case history reale e coerente ai propri interessi. In questo modo il brand investirà sulle giovani menti del proprio territorio, credendo nelle loro potenzialità e avendone in prima persona dei benefici, oltre a fornire ai ragazzi un servizio essenziale per la loro formazione, facendo comprendere i reali meccanismi del mercato, interpretando le richieste del pubblico e i meccanismi di vendita, tutte conoscenze indispensabili per il loro futuro professionale. Inoltre, tale strategia andrà a supporto della comunicazione Big Bubble Bags, creando all’interno dei propri canali, un diario sull’avventura degli stagisti, che in prima persona annoteranno l’importanza dell’esperienza all’interno dell’azienda, facendo conoscere anche all’esterno il supporto del brand ai giovani creativi, veicolando il messaggio a un pubblico maggiore, così da promuoverne i valori.

202


Sostenere movimenti di riqualifica per la città Recentemente a Napoli sono nati molti movimenti di cittadini, volti alla rinascita della città, impegnandosi in manifestazioni che ne testimonino le bellezze culturali, non solo rivolte ai turisti, ma soprattutto ai cittadini, rendendoli più consapevoli delle qualità e potenzialità del proprio territorio. “Sii Turista della tua città” e “Napoli da vivere” ne sono alcuni esempi, riuscendo a coinvolgere un numeroso segmento della popolazione, con eventi culturali che li avvicinino ai monumenti e musei cittadini, ma anche conferenze per discutere delle possibili iniziative o interventi di riqualifica, per dare un contributo attivo e consapevole a città e cittadinanza. Alla Big Bubble Bags si propone di fare da testimonial e sponsor di tali movimenti, fornendo gadget ma anche allestimenti per gli incontri, promuovendo l’iniziativa all’interno dei propri canali, così da far conoscere a un pubblico internazionale, mostrando l’attività napoletana a supporto di una nuova pubblicità per la città, volta a evidenziarne le bellezze e la predisposizione dei suoi cittadini, sfatando negativi luoghi comuni. L’azienda andrebbe a rappresentare un tramite tra le proprie origini e il mercato cui si rivolge, testimoniando il legame al proprio territorio, come luogo di nascita della propria creatività, facendosene promotrice sia ai cittadini sia all’estero.

203


204


205


Attività di riciclo e pulizia In passato Napoli è stata al centro dell’emergenza rifiuti, veicolando internazionalmente un’immagine della città trascurata e poco curata, con una conseguente crisi del settore turistico. Si è riusciti ad affrontare il problema riqualificando il territorio e promuovendo una rinascita cittadina, trasformata in centro culturale, ospitando importanti eventi sportivi, al fine di rilanciarne le bellezze. La Big Bubble Bags basa la propria attività su riciclo e recupero di materiali di scarto, per una connessione molto forte alle problematiche vissute dalla città, sarebbe interessante creare un’azione aziendale volta alla sensibilizzazione della tematica, mostrando l’importanza che il brand ha dato all’eco-sostenibilità, impegnandosi non solo per la propria produzione ma anche nel supportare movimenti analoghi. Si propone la creazione di interventi all’interno della città di Napoli, riconvertendo aree ormai in disuso in nuovi centri, migliorando la vivibilità di parchi e piazze a supporto delle bellezze cittadine e dei suoi abitanti, facendo conoscere luoghi ormai dimenticati, recuperati per la fruibilità pubblica. L’azienda potrebbe creare dei workshop al fine di sensibilizzare i cittadini sul tema del riciclo, proponendo reali soluzioni agli scarti quotidiani, insegnando un nuovo modo di utilizzare vecchi oggetti, potendo servire un servizio attivo, mostrando ciò che ha reso possibile la nascita della propria attività. In questo modo la Big Bubble Bags si dimostra un’azienda cosciente delle proprie origini e delle problematiche culturali, cercando di trovare delle soluzioni in maniera attiva, attraverso un dialogo con i cittadini, coinvolgendoli e rendendoli protagonisti di iniziative mirate, diventando parte integrante della propria società, informandosi e promuovendo reali cambiamenti. Segue una veicolazione di tali progetti, focalizzando l’attenzione dei media italiani e stranieri sull’impegno cittadino, promuovendo l’immagine di una Napoli cosciente e volenterosa di un proprio progresso.

206


207


208


Conclusioni Nella realizzazione della tesi, ho avuto la possibilità di impegnarmi in un lavoro che unisse quanto appreso durante tutto il triennio, creando un progetto che racchiudesse al suo interno una proposta completa, facendo interagire aree tematiche e spunti lavorativi differenti, unendo aspetti diversi ma strettamente connessi, per la realizzazione di un lavoro completo, a sintesi di quanto studiato nei tre anni IED. Colgo l’occasione per ringraziare Roberto Conforti, rappresentante della Big Bubble Bags, che si è reso disponibile durante tutto l’anno a continui confronti, indispensabili per la creazione di un progetto coerente e idoneo alle loro esigenze e richieste, dialogando per l’individuazione del percorso più idoneo, utile per il raggiungimento dell’obiettivo e per un lavoro che possa essere successivamente utilizzabile dall’azienda, coerente alle loro reali necessità. Ringrazio lo IED, i suoi docenti e la coordinatrice Alessandra Colucci, per avermi offerto un piano di studi così ampio, utile a comprendere ogni aspetto dell’area di studi intrapresa, offrendomi un costante dialogo e confronto, indispensabile per ampliare il mio punto di vista ed entrare a conoscenza di nuove realtà. Ringrazio tutto il team IED per il modo in cui è stato vicino a ogni studente, seguendoci in ogni momento e supportandoci nelle diverse fasi, facendoci capire l’importanza del lavoro, delle relazioni umane e preparandoci a un futuro professionale. Giorgia, Loris e Alessandro, tre competitor che sono diventati amici. Last but not least, ringrazio le persone che mi sono sempre vicino accompagnandomi anche in questo percorso, grazie per supportarmi e sopportarmi.

209


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.