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Filler dermici più sicuri pag con l’ago intelligente
LETTERATURA INTERNAZIONALE
Filler dermici più sicuri con l’ago intelligente
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Un team composto da medici, accademici e ricercatori ha sviluppato un’innovazione di sicurezza in grado di individuare i vasi sanguigni, riducendo drasticamente il rischio di eventi avversi
In un futuro che si preannuncia molto prossimo, i medici che iniettano filler dermici sul viso avranno la possibilità di disporre di un ago guidato “intelligente”, in grado di individuare i vasi sanguigni e riducendo così drasticamente il rischio di eventi avversi. È l’obiettivo di un team composto da importanti medici, accademici e ricercatori che hanno sviluppato quella che hanno battezzato S3 Inject, un’innovazione di sicurezza che si sta già sperimentando in studi clinici. «Quando i medici iniettano i filler, si affidano alla propria esperienza e abilità tecnica, sperando di evitare eventi sfavorevoli – ha detto Irina Erenburg, una degli ideatori del nuovo sistema, durante il simposio virtuale annuale Masters of Aesthetics –. Ma se colpiscono inavvertitamente un vaso sanguigno, il riempitivo può occluderlo e causare un infarto della pelle o, in alcuni casi gravi, persino cecità. Sebbene si possa ricorrere alle ialuronidasi, enzimi che degradano l’acido ialuronico, come farmaco di salvataggio, il rischio è reale». S3 Inject è un ago di rilevamento in grado di differenziare tra i tessuti che attraversa, come grasso, vasi sanguigni e muscoli e fornisce un feedback immediato tramite un segnale luminoso emesso da un microLED, incorporato nel dispositivo. I primi risultati degli studi clinici sull’uomo mostrano che, mentre la punta dell’ago passa attraverso i diversi tessuti e fluidi biologici, rileva i cambiamenti nelle proprietà elettriche specifiche e con tali informazioni invia un segnale molto preciso al mozzo dell’ago. Con queste informazioni, il medico può prendere decisioni terapeutiche in tempo reale. Attualmente, i medici eseguono la cosiddetta manovra di Lesser, o più comunemente aspirazione, che consiste nel ritrarre lo stantuffo della siringa per qualche secondo con lo scopo di garantire che la sostanza non venga, inavvertitamente, somministrata in un vaso sanguigno. «Parlando con i medici – ha riferito Irina Erenburg – si capisce che questa tecnica ha alcuni limiti, perché il riempitivo che è presente nella siringa può limitare la manovra di aspirazione, mentre i nostri aghi forniranno una risposta immediata per un’iniezione più sicura. Il prossimo passo sarà ottenere il via libera da parte della Food and Drug Administration, l’agenzia regolatoria statunitense, a cui dovrebbe seguire una produzione su larga scala, con un lancio pianificato per la fine del 2021.
Renato Torlaschi
Giornalista scientifico