Sommelier Toscana n. 26

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n.26 - luglio 2014 - anno X

N.26

Focus

A special journey through the Tuscan Coast wines Interview

Lamberto Frescobaldi Gaddo della Gherardesca Ginevra Venerosi Pesciolini Federico Zileri Dal Verme Wine

tasting

The top ten wines of the Tuscan Coast


...il vino è la poesia della terra P. Neruda

VERNACCIADISANGIMIGNANO dal 1966 il primo vino italiano con la DOC DOCG dal 1993

AZIENDA AGRICOLA DIEGALE S.S.A Podere Sant’Antimo - 58045 Civitella Marittima (GR) diegale@diegale.it - www.diegale.it

Consorzio Denominazione San Gimignano | Villa della Rocca, 1 | www.vernaccia.it


grafica OPV grosseto

GUIDA VINI D’ITALIA GAMBERO ROSSO



Contents

Toscana Sommelier | July 2014 | N. 26 11 Editorial In primissima linea

The top news story

12 Wine people Lamberto Frescobaldi. Un felice connubio

A perfect match

13 Wine people Gaddo della Gherardesca. Una storia... anche di vino

A story of wine, and much more

14 Wine people Gherardo Guidi. Tra le stelle del Forte

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Among the stars of Forte dei Marmi

15 Wine people Paolo Parisi. Un tuffo nella natura

In to the wild

16 Event Elezioni 2014 2014 elections 18 Wine culture Come nasce una guida Creating a wine guide 20 A good year Austera e raffinata

Austere and refined

22 Coast wines L’altra Toscana

22

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The other Tuscany

26 Interview Ginevra Venerosi Pesciolini. Il bello del mare The beauty of the sea 28 Interview Federico Zileri Dal Verme. La forza del terroir

The power of terroir

30 Coast wines Il fascino del Nord

The lure of the Nord

36 Coast wines Superbe costellazioni

Superb constellations 42

42 Coast wines Fenomeno Maremma

The Maremma phenomenon


Struttura corposa e raffinata, sapore dinamico e una qualità senza compromessi da uve selezionate acino per acino. E’ Oreno, connubio perfetto tra la migliore selezione di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot e una tradizione che non conosce uguali. Punta di diamante della storica azienda vinicola Tenuta Sette Ponti, Oreno è prodotto nel cuore della Toscana dal 1999 e da allora vanta premi e riconoscimenti mondiali. Situati tra Firenze e Arezzo, gli oltre 50 ettari dimorati a vigneto dei totali 330 ettari della Tenuta, proprietà della famiglia Moretti, ospitano varietà tipiche come il Sangiovese e grandi internazionali come il Cabernet Sauvignon. Il segreto è un sofisticato lavoro che si coniuga a una concentrata forma d’allevamento e a un basso numero di gemme per ceppo e di acini sul grappolo. Ne risulta una selezione di vini pregiati dall’altissima densità di sapori. Vini che celebrano la Toscana, la sua storia e la sua radicata tradizione vocata alla bellezza. Elegant and full-bodied, dynamic in the mouth and with an uncompromised quality due to the accurate grape selection. This is Oreno, which perfectly combines the best Merlot, cabernet Sauvignon and Petit Verdot grapes with a really unique wine making tradition. Oreno, the flagship product of the historic winery Tenuta Sette Ponti, has been produced in the hearth of Tuscany since 1999 and it has been awarded with prizes and international recognitions. Located between Florence and Arezzo, the over 50 hectares of vineyards that are part of the 330 hectares of the estate owned by the Moretti family, are cultivated with typical varieties like the Sangiovese and international grape varietals like the Cabernet Sauvignon. The secret behind this wine is a complex work combined with concentrated grape growing, a reduced number of grapes per vine and a low number of berries per grape cluster. All this will result in really refined wines that offer a very wide range of flavors. Wines that celebrate Tuscany, its history and its consolidated tradition that is completely devoted to beauty.

Loc. Vigna di Pallino, 52029 Castiglion Fibocchi (AR) Tel 0575 477857 - Fax 0575 431542 tenutasetteponti@tenutasetteponti.it - www.tenutasetteponti.it


Contents

56 Event Sublime solletico Sublime tickling 58 Award Miglior Sommelier di Toscana 2014

Best Tuscan Sommelier 2014

top ten WINE TASTING

48 I migliori vini della Costa Toscana The best wines of the Tuscan Coast 50 Red wines

52 White wines

58

60

54 Rosé wines VERTICAL WINE TASTING 60 Mastrojanni Maestri di eccellenza Masters of excellence 64 Monteverro Rigoglio contemporaneo

Contemporary luxuriance

WINE WORLD 70 L’Apparita Paradiso di-vino

Wine heaven

72 Tenuta Sette ponti La magica Vigna dell’Impero

The captivating “Vigna dell’Impero” vineyard

74 Badia di Morrona Terroir s’il vous plaît!

Terroir please!

76 Tenuta Argentiera L’argento nel bicchiere

Silver in the glass

80 I Balzini Trent’anni con AIS Toscana

64

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Thirty years with AIS Toscana

BEER WORLD 78 Birroir La birra è femmina Beer is female

rinnovo quota associativa AIS 2014

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E’ possibile rinnovare l’adesione all’AIS nei seguenti modi: Internet, sul sito www.sommelier.it; c/c postale n. 58623208 intestato a Associazione Italiana Sommeliers, Viale Monza n. 9, 20125 Milano, causale ‘Quota AIS 2014’; Bonifico bancario, Banca Prossima Gruppo Intesa - Conto intestato a: Associazione Italiana Sommeliers – codice IBAN IT61X0335901600100000070370. La quota associativa è di 80 euro e comprende l’abbonamento annuo alla rivista ufficiale AIS e alla guida “Vitae” edizione 2015.


ph. Leif Carlsson for Monteverro

Presidente - Osvaldo Baroncelli Direttore Responsabile - Marzia Morganti Tempestini Condirettore - Matteo Parigi Bini Direttore Editoriale - Osvaldo Baroncelli Vicedirettori - Teresa Favi, Francesca Lombardi Direttore Marketing - Riccardo Berti Direttore Commerciale - Alex Vittorio Lana Rivista realizzata da: Gruppo Editoriale S.r.l.

Gruppo Editoriale

Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini Via Piero della Francesca, 2 – 59100 Prato - Tel. 0574 730203 Iscrizione al Registro degli Organi di Comunicazione (ROC): 18374 www.gruppoeditoriale.com - redazione@gruppoeditoriale.com Gruppo Editoriale

Responsabili delle Degustazioni: Massimo Castellani, Cristiano Cini, Luigi Pizzolato, Leonardo Taddei Hanno partecipato alle degustazioni: Pamela Bicchi, Paolo Bini, Franco Carlini, Lorenzo Chiappini, Fiorella Chimenti, Pietro Palma, Riikka Liukkonen, Cristian Parravicini In redazione: Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli, Sabrina Bozzoni Hanno collaborato: Antonio Arrighi, Andrea Balzani, Lorenzo Chiappini, Luca Degli Innocenti, Guido Ferrini, Elena Mazzuoli, Mila Montagni, Paola Rastelli, Antonio Stelli, Michela Tassi, Leonardo Taddei Grafica: Chiara Bini, Alessandro Patrizi Traduzioni: Tessa Conticelli, NTL Traduzioni, Costanza Nutini Foto: Marco Delogu, Leif Carlsson, Lorenzo Cotrozzi, Gian Luca Dati, Dario Garofalo, Martina Melchionno, Alessandro Moggi, New Press Photo, Oliviero Toscani Studio Pubblicità: Gianni Consorti, Alessandra Nardelli Editore: Associazione Italiana Sommelier - AIS Toscana Registrazione Tribunale di Prato n.15 del 29/10/2003 DELEGAZIONI presidente gRUPPO e DITORIALEregionale

Osvaldo Baroncelli - presidente@aistoscana.it vice-presidente regionale Luigi Pizzolato - delegato.elsa@aistoscana.it revisori contabili regionali

Oreste Franco Belli - franco@studiotofani.it Francesca Brazzini - francesca.brazzini@studiobrazzini.it Giovanni Luchetti - g.lucchetti@tin.it vice-presidente nazionale Roberto Bellini - champagne.robertobellini@gmail.com membro di giunta nazionale

Cristiano Cini - cristianocini71@gmail.it CONSIGLIERI REGIONALI APUANA Lorenzo Chiappini - delegato.apuana@aistoscana.it AREZZO Massimo Rossi - delegato.arezzo@aistoscana.it FIRENZE Massimo Castellani - delegato.firenze@aistoscana.it GROSSETO Antonio Stelli - delegato.grosseto@aistoscana.it LIVORNO Paola Rastelli - delegato.livorno@aistoscana.it ISOLA D’ELBA Antonio Arrighi - delegato.elba@aistoscana.it LUCCA Leonardo Taddei - delegato.lucca@aistoscana.it PISA Guido Ferrini- delegato.pisa@aistoscana.it PISTOIA Roberto Bellini - delegato.pistoia@aistoscana.it PRATO Bruno Caverni - delegato.prato@aistoscana.it SIENA Marcello Vagini - delegato.siena@aistoscana.it VAL D’ELSA Luigi Pizzolato - delegato.elsa@aistoscana.it VERSILIA Andrea Balzani - delegato.versilia@aistoscana.it Segreteria Regionale: Francesco Ruchin - ass.toscana@aistoscana.it Stampa: Tipografia Baroni & Gori - Prato



BoRgo La ToRRe

Relax, cultura, buon gusto

L’ esperienza a cinque stelle firmata Borgo la Torre Borgo la Torre, inserito lungo l’itinerario delle “strade del vino” delle colline di Montecarlo, è il luogo ideale per il turismo rurale ed enogastronomico dove rilassarsi con lunghe passeggiate a contatto con la natura e concedersi il piacere di visite guidate e degustazioni nella storica cantina dell’azienda. I vini prodotti sono sei: due bianchi, Montecarlo bianco DoC

Vermentino e altair bianco IgT, e quattro rossi Montecarlo rosso DoC Cabernet Sauvignon, Stringaio rosso IgT, albireo rosso IgT e infine esse rosso di Toscana IgT Syrah, fiore all’occhiello dell’azienda. L’enoteca-ristorante La Torre è un piccolo ristorante “gourmet” per veri intenditori alla ricerca di gusti e sapori unici, riconducibili alla tradizione toscana.

Borgo la Torre Via Montecarlo, 7 - 55015 Montecarlo (Lucca) Reception - Ph. (+39) 0583 22981 - Fax (+39) 0583 2298218 - info@fattorialatorre.it Restaurant - Ph. (+39) 0583 229495 - ristorante@fattorialatorre.it


EDITORIAL

text Osvaldo Baroncelli*

In primissima linea

Il nostro contributo diretto alla nuova Guida nazionale e il progetto di crescere ancora nei prossimi 4 anni Our direct contribution to the new National Guide and the project for growth for the next four years It is a pleasure and an honour to be able to use these pages to thank all those who, on June 23, renewed their trust in me by voting me in for another four-year term of office as President of AIS Toscana (Italian Sommelier Association Tuscany). With serenity and commitment, I am getting ready to face the new adventure in 2014-2018, full of important challenges but also stimuli. The main objective is to develop projects to enhance the role of sommelier, by collaborating with producers and institutions, and promote the territory and its products at the same time. To give you a first glimpse of this, we have decided to devote this edition of our magazine to the territories and wines of the Tuscan Coast: a journey through 5 provinces that overlook the Tyrrhenian Sea to discover of the most famous wines of the Grand Duchy. Returning to the programme for the next four years, the most important novelty is that of the new Guida ai vini d’Italia (Guide to Italy’s Wines), published for the first time by AIS directly. AIS Toscana has tasted thousands of wines sent in by many companies in Tuscany: a commendable job undertaken with the usual professionalism and competence by numerous tasters. Particular attention to teaching and training will continue through collaborations with hotel schools and universities. Together with them, new innovative training courses will be designed. Therefore, there are many projects in the pipeline that will be developed over the coming months with the delegates. And to each delegate, a key figure in the territory through which AIS Toscana continues to grow every year, I extend my thanks and hope to continue along this road together, with a community spirit and dedication, so that the sommellerie may prosper ever more in our region.

E’ un piacere e ancor prima un onore poter ringraziare attraverso queste pagine, tutti coloro che hanno voluto rinnovarmi la fiducia con il voto dello scorso 23 giugno, consentendomi di proseguire per altri quattro anni il mandato alla Presidenza di AIS Toscana. Con serenità e impegno mi preparo ad affrontare nel quadriennio 2014-2018 una nuova avventura ricca di importanti sfide ma soprattutto stimoli. Obiettivo principale, lo sviluppo di progetti per valorizzare la figura del sommelier, con nuove sinergie con i produttori e le istituzioni per promuovere allo stesso tempo anche il territorio ed i suoi prodotti. Un primo assaggio di tutto questo, abbiamo scelto di darvelo dedicando ai territori e ai vini della Costa Toscana questa edizione della nostra rivista: un viaggio attraverso 5 province affacciate sul Mar Tirreno alla scoperta delle più note eccellenze enologiche del Granducato. Tornando al programma per il prossimo quadriennio, la novità più importante è quella relativa alla nuova Guida ai vini d’Italia edita per la prima volta direttamente da AIS. AIS Toscana si è impegnata nella degustazione di migliaia di etichette inviate da numerose aziende toscane: un lavoro lodevole svolto con la consueta professionalità e competenza da numerosi degustatori. Particolare attenzione anche alla didattica e alla formazione, mentre continueranno le sinergie con gli istituti alberghieri e le università, insieme ai quali saranno studiati percorsi formativi innovativi. Molti dunque i progetti in cantiere, da sviluppare nei prossimi mesi con tutte le delegazioni. E ad ogni delegato, figura fondamentale sul territorio grazie al quale AIS Toscana cresce ogni anno, va il mio ringraziamento e l’auspicio di percorrere ancora insieme questa strada, con spirito di aggregazione e voglia di fare, perché possa prosperare sempre di più la sommellerie nella nostra regione.

*presidente AIS Toscana

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wine people text Francesca Lombardi

Un felice connubio

Quello tra Lamberto Frescobaldi e l’isola di Gorgona A perfect match: Lamberto Frescobaldi and the island of Gorgona Come e quando è nata l’idea del progetto Gorgona? L’idea di questo progetto è nata ad agosto 2012. Fui contatto dall’Amministrazione dell’isola che mi chiedeva di assumere la gestione del progetto. Ho accettato subito, senza incertezze. Andrea Bocelli e Gorgona: un connubio voluto da lei? Da entrambi, direi. Conosco personalmente Andrea da anni e lo stimo sia per il proprio impegno sociale, oltre che la sua attività musicale. Il Maestro, anche lui toscano e con il “vino” nel DNA, è stato sull’isola di Gorgona anni fa e ne è rimasto affascinato: il connubio è nato quasi in modo naturale, e io ne sono particolarmente felice. I proventi della vendita di Gorgona 2013 avranno uno scopo ben preciso… Saranno totalmente reinvestiti nel progetto: la prossima primavera pianteremo un altro ettaro di vigna e il mio obiettivo è quello di investire non solo nel vino, ma anche sulle persone, permettendo ai detenuti di acquisire capacità ed esperienza nel settore vitivinicolo e soprattutto opportunità per il futuro. Segue da vicino la realizzazione di questo vino? Assolutamente sì: vado spesso sull’isola, per controllare lo stato dell’uva e la cantina, ma anche per rivivere un’esperienza che tutte le volte mi emoziona e mi arricchisce. Lo stesso vale anche per gli enologi e agronomi che collaborano con me e che condividono con me quest’esperienza lavorativa, ma non meno personale e umana. How and when was the idea of the Gorgona project conceived? The idea of this project came up in August 2012. I was contacted by the island’s administration, asking me to take over the management of the project. I accepted immediately, without hesitation. Andrea Bocelli and Gorgona: was this match chosen by you? By both of us, I’d say. I have known Andrea personally for many years and I respect him for his social commitment as well as for his musical career. Maestro Bocelli, also a Tuscan himself, with “wine” in his DNA, visited the island of Gorgona several years ago and was fascinated by it: this match was a nearly natural consequence, and I’m particularly happy about it. The proceeds from the sale of Gorgona 2013 will have a very specific purpose... They will be fully reinvested in the project: in the following spring we will plant another hectare of vineyard and my goal is to invest not only in wine, but also in people, allowing the inmates to acquire skills and experience in Lamberto Frescobaldi (nella foto con il direttore del carcere, Carlo the field of winemaking and, especially, opportunities for the future. Mazzerbo, a sx) trentesima generazione di viticoltori della famiglia, da Do you keep a close eye on the making of this wine? Yes, absolutely. I go to the island quite often, to check on the condition of the agosto 2012 collabora con l’Istituto di Pena dell’Isola della Gorgona grapes and the wine cellar, but also to relive an experience that thrills and per la produzione del bianco Gorgona, uvaggio di Vermentino e Ansonica. the thirtieth generation of the winemaking family, has been cooperating enriches me every time. The same is true for the oenologists and the agronowith the penal institute of Gorgona since August 2012 in the production mists who work together with me, and who share with me this professional of Gorgona, a white wine blend of Vermentino and Ansonica (in the picture but also personal and human experience. with the director of the prison, Carlo Mazzerbo - on the left)

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wine people text Mila Montagni

Una storia... anche di vino Gaddo della Gherardesca. La passione e la famiglia His passion and family

Cos’è per lei il vino di Bolgheri e Castagneto Carducci? Un vino “di famiglia”, perché fu Camillo della Gherardesca il primo a comprendere che il vino qui aveva un potenziale. Oggi è una Storia che ha comunque come protagonisti lo zio Mario Incisa della Rocchetta e i cugini Antinori, nostri parenti. Cosa significa per lei Terroir, oggi? Sempre più è la “riconoscibilità”, di un territorio, ma anche di un vinificatore. Come se il vino avesse un vero e proprio volto, identificabile. Per conoscere e comprendere questo territ¬orio, cosa consiglia? Salire in auto sulle colline e guardare giù, verso il mare, lungo la Vecchia Bolgherese. Tra i boschi è possibile vedere come le vigne siano state collocate con millimetrica precisione, senza violare un territorio che aveva già una sua storia importante. Il suo abbinamento preferito tra un Bolgheri doc e un piatto della tradizione locale? Le pappardelle al cinghiale esaltano la brillantezza e la profondità del Bolgheri e portano all’esasperazione i valori di questi vini. La sua annata preferita di Sassicaia... ’85, senza dubbio di sorta. In garage ne conservo ancora le Magnum, vuote naturalmente... E devo confessare che il vino lo faccio invecchiare poco, nonostante i consigli sapienti dei parenti... What does Bolgheri and Castagneto Carducci wine mean to you? It is the family wine, as Camillo della Gherardesca was the first to see the potential of winemaking here. The modern-day “leading characters” of this story are Uncle Mario Incisa della Rocchetta and cousins Antinori, our relatives. What meaning do you give today to the word terroir? I see it more and more as the recognizability of a land, but also of a winemaker. Wine is now like an easily identifiable face. What is your advice to someone who wishes to learn more about this land? I would suggest to drive through the hills and look down at the sea, along the old Bolgherese road. Stretching out through woods are the vineyards planted with mathematical precision, without violating the landscape, which already had a great history behind it. What is your favorite local dish and Bolgheri DOC wine pairing? Pappardelle with wild boar sauce, a dish which highlights the brightness and depth of Bolgheri wines and elevates their values to the utmost. What is your favorite Sassicaia vintage? 1985, no doubt. I still have some magnum bottles left in garage, empty, of course. And I have to admit that I don’t let wine age that much….despite my relatives’ precious advice.

Gaddo della Gherardesca, Conte e per tradizione di secoli signore di Maremma, da sempre intenditore di vini è da poco produttore de “Le Vedute”, un rosso creato secondo i suoi guwti. Count and nobleman of Maremma by centuries-old tradition, since always a wine expert and, more recently, producer of Le Vedute, a red wine made to his taste.

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wine people text Alessandra Lucarelli

Tra le stelle del Forte Gherardo Guidi. La storia della Versilia passa da qui The history of Versilia stops here

La Capannina in un bicchiere. Quale? Oggi un buon Sassicaia, se rosso, o un Vermentino di Bolgheri se bianco. Se si parla di bollicine, spumante Ferrari e Champagne Dom Pérignon e Crystal: da sempre i più richiesti. I vini che hanno fatto la storia della Versilia? Si parte con gli Champagne, come un Perrier Jouet Belle Epoque: la sua bottiglia ricoperta di fiori era inconfondibile e molto charmant. Poi è stata la volta degli Chateaux francesi e dei grandi vini toscani, come i bianchi della costa da Livorno a Grosseto. Tutto il territorio è ricco di grandi cantine che producono vini eccezionali. Il vino o il drink a cui non può rinunciare? Adoro e sono bravissimo a fare il Cocktal Martini: utilizzo solo il Beefeater, un tipo di gin molto secco, con appena una spruzzatina di limone. E poi sono specializzato nei dolci gourmet della vecchia Versilia. Il piatto tipico nel menu de La Capannina? Il ristorante diventò famoso per la sua eccezionale paranza, abbinata spesso ad un bicchiere di Trebbiano leggero: era il 1929! Il piatto è ancora in carta, insieme al classico cacciucco senza spine, spesso difficile da trovare nei ristoranti, e tutti i grandi pesci come branzino, orata e aragosta. A good wine that represents La Capannina. Among red wines, a good Sassicaia; among white wines, a Bolgheri Vermentino. Among sparkling wines, Ferrari Spumante, Dom Pérignon Champagne and Crystal: the most requested ever. What are the wines that have made the history of Versilia? Let’s start with the Perrier Jouet Belle Epoque among Champagne wines: its flower bottle was unique and really charming. Then it was the turn of the Freanch chateaux wines and of the great Tuscan wines, like the white coastal wines produced between Livorno and Grosseto. There are so many great cellars over the territory that produce really outstanding wines. The wine or the cocktail you couldn’t live without? My Martini Cocktails are very good, and I love to make them: I use only Beefeater Gin, which is very dry, and just a light spray of lemon. And I am also very good in making the gourmet desserts of the old Versilia. Gherardo Guidi, patron dello storico locale La Capannina di The Typical dish in the menu of La Capannina? Its restaurant became famous thanks to its special Mixed Fried Franceschi a Forte dei Marmi, che quest’anno festeggia 85 anni di attività (nella foto con Belén Rodríguez). Fish, often accompanied by a glass of light Trebbiano: it was 1929. patron of the historical club La Capannina di Franceschi in Forte This dish is still on the menu, which also offers the classic Caccidei Marmi, which celebrates its 85th year of existence this year ucco without bones –it is not easy to find this dish on restaurants’ (in the picture with Belén Rodríguez). menus- and big fishes like sea bass, sea bream or lobster as well.

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wine people text Sabrina Bozzoni

In to the wild

Paolo Parisi, produttore di eccellenze, prime fra tutte le sue uova delizia degli chef più famosi A grower of top-quality products –his eggs are the delight of the most famous Chefs

Paolo Parisi,

Da giovane rampante anni ’80 a contadino…. Vivevo a Genova, lavoravo poco e guadagnavo bene. Il giorno dopo una gara con un amico a chi aveva lo stereo più potente, decisi di cambiare vita e me ne andai a stare in campagna dalle parti di Pisa. Ho provato tanti lavori prima di trovare la mia strada: allevatore di cavalli, pastore, ristoratore. Fino a quando… Una sera, per la cena del mio diploma Ais, conobbi Carlo Cattaneo dell’azienda agricola Massanera e nacque così il mio amore per la cinta senese.. Quali sono le cifre distintive che portano la firma di Paolo Parisi in tutti i suoi prodotti? Con la cinta senese non ho fatto altro che credere in una razza locale poco considerata. Discorso diverso per le uova. Sono mie creature, nate da una filosofia eretica che mi ha spinto a nutrire le mie galline con latte di capra, il risultato lo conoscete… Che cosa ha fatto la differenza? Averle proposte ai grandi chef (Fulvio Pierangelini primo fra tutti, ndr). Cosa serve alla agricoltura toscana? La Toscana è piena di eccellenza e qualità, ma serve forza comunicativa e creatività per spiccare. Chi è il suo maestro di vita? Fabrizio Niccolaini dell’azienda agricola Massa Vecchia, un uomo che ha sposato il concetto di natura fino a divenirne parte di essa. Dove possiamo assaggiare i suoi prodotti nella zona? Ne cito solo alcuni: La Perla del Mare a Livorno, L’Andana a Grosseto, La Carabaccia a Bibbona e Le Logge a Siena. What are the distinctive products of Paolo Parisi? As far as the Cinta Senese is concerned, I just believed in a local race which was not that popular yet. Things are different for my eggs. They are the result of an ethical philosophy that has made me choose goat milk for my chickens, the rest is common knowledge.. What has made the difference? The fact that I let great Chefs (like Fulvio Pierangelini, E.n.) know them. What does Tuscan farming need? Tuscany has a lot of top-quality products, but it needs communicative power and creativity to stand out. Who is your life coach? Fabrizio Niccolaini of the rural estate Massa Vecchia, a man that has embraced the idea of nature and become a part of it in the end. Some places in the area where we can taste your products? Just some examples: La Perla del Mare in Livorno, L’Andana in Grosseto, La Carabaccia in Bibbena and Le Logge in Siena.

produttore di eccellenze, prime fra tutte le sue uova

delizia degli chef più famosi.

Un

uomo sincero, come il suo amore

infinito per la terra e i suoi frutti.

Sommelier Ais. , his eggs are the delight of the most famous Chefs. An authentic man with a true, endless love for his land and its fruits. AIS Sommelier.(ph. Oliviero Toscani Studio) grower of top-quality products

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Event text Michela Tassi

Antonello Maietta and Osvaldo Baroncelli

Elezioni 2014

Terzo mandato per Osvaldo Baroncelli alla presidenza di Ais Toscana Osvaldo Baroncelli’s third mandate as president of AIS Toscana Squadra che vince non si cambia: AIS Toscana ha scelto ancora una volta Osvaldo Baroncelli alla guida della sezione regionale. Una rielezione su cui hanno avuto peso positivo le affermazioni dei sommelier toscani in competizioni nazionali e internazionali nel corso dell’ultimo mandato – Luca Martini campione del mondo, Claudia Bondi ambasciatrice italiana dello champagne, Gabriele Del Carlo e Andrea Balleri campioni italiani. Senza dimenticare la storica “terna” sul podio nazionale nel 2011 - e indubbiamente anche il grande successo tributato lo scorso mese di novembre al Congresso Nazionale AIS di Firenze che ha portato alla Leopolda oltre 7000 presenze in due giorni con il grande tasting di Wine in Progress. “Ringrazio coloro che mi hanno permesso di essere ancora qui oggi a guidare questa squadra - ha commentato Osvaldo Baroncelli - fatta di persone speciali che portano in giro il nome della nostra associazione con fierezza e professionalità”. Parla toscano anche il Direttivo Nazionale: nella squadra che affiancherà nel suo mandato Bis alla Presidenza di AIS Italia Antonello Maietta, sono stati riconfermati Roberto Bellini in qualità di Vicepresidente, Cristiano Cini Membro di Giunta e Giovanni Luchetti Presidente dei Revisori Legali.

You don’t want to change a winning team, that is why AIS Toscana has once more chosen at its presidency Osvaldo Baroncelli. A re-election that has been positively influenced by the words spoken by the AIS Toscana Sommeliers in occasion of national and international competitions during Mr. Baroncelli’s last mandate - World Champion Sommelier Luca Martini, Italian Champagne Ambassador Claudia Bondi, Italian champions Gabriele Del Carlo and Andrea Balleri, not to mention the three national Sommeliers on the podium in 2011 – and by the great success registered last November by the AIS National Congress of Florence, with more than 7,000 participants over two days during the great tasting event offered by Wine in Progress. “I must thank those who have allowed me to be still here to lead my team - said Osvaldo Baroncelli - of special people who proudly and professionally represent the name of our association”. And even the National Committee has Tuscan members, with Roberto Bellini being re-confirmed as vice-president, Cristiano Cini as Council member and Giovanni Luchetti as President of auditors in the team that will be supporting Antonello Maietta in his second mandate as president of AIS Italia.

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ETICHETTE ADESIVE A ROTOLO E A FOGLIO STAMPATI FISCALI - MODULISTICA IN CONTINUO 50041 CALENZANO (FI) - Parco Ind.le del Chiosina - Via Petrarca, 140/142 - Tel: 055.88.25.841/88.11.183 - Fax: 055.88.26.228 E-mail: modulprint@modulprint.it



Wine culture text Leonardo Taddei

Come nasce una guida

Non solo semplici assaggi di ottimo vino, ma un grande lavoro da organizzare Tasting good wines, and organizing a great work as well Realizzare la guida ai migliori vini d’Italia sembra una cosa facile. Basta avere le bottiglie delle aziende produttrici, assaggiarle alla giusta temperatura e trascrivere le sensazioni. Niente di tutto questo. Fare una guida è molto più complesso, faticoso e richiede ingenti risorse umane che collaborino in team per alcuni mesi. Per questa edizione - la 2015, in uscita a fine anno - bisogna fare una premessa: AIS Italia da quest’anno si è affrancata da Bibenda Editore per realizzare in autonomia editoriale la sua opera annuale più illustre. Sono cambiate anche le modalità di raccolta e selezione dei migliori vini d’Italia. Infatti ogni regione (l’AIS ne conta 22) farà da centro di raccolta dei campioni e organizzerà i panel di degustazione. Questo tipo di organizzazione è una vera rivoluzione e parte dal principio che i vini di ciascuna regione sono meglio descritti, conosciuti e valutati proprio dai sommelier che vi risiedono e lavorano. Alla sede della redazione milanese il compito di coordinare e razionalizzare i risultati sotto la responsabilità del direttore Renato Paglia e del presidente nazionale Antonello Maietta. La Toscana, da sempre è una delle regioni con il più alto numero di aziende produttrici, ha raggiunto con le proprie comunicazioni circa 800 realtà, ottenendo un ritorno in termini di adesioni di oltre 500 aziende. Ciascun produttore è stato lasciato libero di presentare una o più tipologie relative alle ultime annate prodotte. Il regolamento prevedeva anche la seconda bottiglia in caso di difetti o problemi durante l’assaggio. I conti sono presto fatti 500 aziende moltiplicato 5 vini (una media empirica) moltiplicato per 2 bottiglie dà come risultato circa 5.000 bottiglie da gestire. Una quantità considerevole che sottintende un lavoro ciclopico da organizzare. Per la regione Toscana sono stati scelti 50 degustatori ufficiali provenienti da tutte le delegazioni presenti sul territorio. I Sommelier scelti sono stati la vera e inaspettata sorpresa di questa edizione: hanno studiato con attenzione e scrupolo i campioni, hanno fatto ricerca, si sono confrontati in ogni occasione, dando vita a un grande e importante team a disposizione di AIS Toscana per il futuro.

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You may think it is easy to create a guide of the best Italian wines: you take the producers’ wine bottles, taste them and write down your tasting notes. But that is not the case at all, in fact. To create a guide is much more complicated and tiring, and it may even require a collaborative team approach. Before we speak of this 2015 edition –which will be issued at the end of the year- we have to say this: starting from this year, the Italian Sommelier Association will be supported by Bibenda Editore in the realization –with editorial autonomy- of its most important annual publication. Even the methods of collection and selection of the best Italian wines have changed, since wine samples will be collected in every (of the 22) wine region of the AIS association, where the tasting panels will be organized as well. This kind of organization represents a big change in the way it is based on the idea that every region’s wines can be better described, analyzed and valued by the sommeliers who live and work in that area. The head office of the editorial staff in Milan has been given the task of coordinating and rationalizing the results obtained, under the responsibility of AIS director Renato Paglia and AIS president Antonello Maietta. Tuscany, which has always showed the highest number of wine producers, has managed to reach about 800 realities, with high returns in terms of subscriptions (more than 500 companies). Every producer was left free to present one or more types of wines produced over the last few years. According to the regulations, they were allowed to present a second bottle of the same wine in case of defects or problems during bottle opening and tasting. The results have been the following: 500 wine companies multiplied by 5 wines (empirical average) multiplied by 2 bottles makes about 5,000 wine bottles. An important result that requires an enormous amount of work. 50 official Sommeliers from all the delegations present on the territory have been chosen for Tuscany. And they have been the real and unexpected surprise of this edition, in fact: they have carefully analyzed in detail all the wine samples presented, carrying out a great research work while keeping confronting each other in every occasion, thus giving life to a great and important team the AIS Association will always rely on in the future.


a good year text Luca Degli Innocenti

Austera e raffinata

L’annata 2009 raccontata attraverso 10 grandi Cru della Costa Toscana Exploring vintage 2009 of the Tuscan Coast’s 10 Cru wines

I nuovi indirizzi estetici in materia di vino oggi tendono a privilegiare la ricerca, eleganza, finezza e serbevolezza rispetto all’opulenza. Piuttosto esemplare in questo senso l’annata 2009 nelle realtà territoriali della fascia costiera toscana: nel complesso ricca di sostanza e carattere, ma che si distingue per una inedita leggerezza e freschezza. Dopo un inverno e una primavera caratterizzata da notevole piovosità, da temperature fresche che hanno creato una buona riserva idrica del suolo, germogliamento, fioritura e allegagione hanno mantenuto un processo regolare. L’estate è stata calda (con temperature intorno ai 30\32°) e con escursioni limitate a luglio e agosto, portando soprattutto i vitigni precoci come il Merlot a maturazioni accelerate con vendemmie iniziate dalla fine di agosto. Per quanto riguarda le uve più tardive, le piogge di metà settembre ne hanno rallentato e graduato la matura-

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The latest wine trends tend to be towards research, elegance, finesse and preservability rather than opulence, as proved by Tuscan coastal wines vintage 2009: rich in substance and personality while featuring unusual lightness and freshness. After very rainy winter and spring months and fresh temperatures, which maintained the soil’s good water supply, uniformity of budbreak, flowering and berry set was achieved. Because of the hot summer season (with temperatures ranging between 30 and 32°) and day-night temperature swing in July and August, the early-ripening varieties, such as Merlot, ripened quickly and harvesting began in late August. As for the late-ripening varieties, the mid-September showers slowed the ripening process down. Here are 10 great Cru wine labels whose vintage 2009 we rec-


a good year

zione. Ve la raccontiamo attraversi 10 etichette di grandi Cru nelle quali l’annata 2009 è riuscita a esprimere varie eccellenze e equilibrio. Partendo dalla zona costiera più a nord, in provincia di Massa, nel comune di Fosdinovo, il Cru Fosso di Corsano dell’azienda Terenzuola, è un Vermentino con buona struttura e grande brio. Avvicinandosi alla città incontriamo il Podere Sarticola, che regala un Vermentino particolare, affinato in caratelli di rovere, un vino di grande ampiezza e finezza olfattiva, dal gusto morbido e minerale. In provincia di Lucca sorge la Tenuta di Valgiano, il suo vino omonimo, prodotto da un vigneto affacciato sulla pianura e coperto alle spalle dalle montagne, ha un trama tannica viva ma integrata, di grande bevibilità e classe. Nelle coste della Versilia, il Niffo dell’azienda Terre del Sillabo: Merlot elegante e profondo, di beva densa e succosa. Cambiamo provincia, nel pisano, dove a Riparbella, nasce Caiarossa vino generato da vigne esposte a sud\ovest di fronte al mare, di gusto allettante e corposo, con tannini setosi e grande freschezza. È poi la volta del Castello del Terriccio con il Tassinaia, che prende il nome dal terreno ricco di minerali e sassi dove crescono le sue uve. Si tratta di un vino fine con una pura carica di frutta, generoso e con note minerali. Avvicinandosi di più alla costa,

ommend as exceptional and particularly well-balanced. Located in the northern coastal area, near Massa, in the town of Fosdinovo, is Terenzuola winery, which produces Cru Fosso di Corsano, a Vermentino wine with good structure and liveliness. In the same area, we find Podere Sarticola, which makes a special Vermentino wine, aged in small oak barrels, featuring aromatic richness and finesse, and a soft and mineral palate. Near Lucca is Tenuta di Valgiano, whose wine bearing the same name, made from a vineyard overlooking the valley with mountains rising at its back, shows lively but well-integrated tannins, drinkability and style. Set along the Versilian Coast, winery Terre del Sillabo produces Niffo, an elegant and deep Merlot, dense and juicy to the palate. Near Pisa, in the town of Riparbella, we find Caiarossa, a wine made from vineyards enjoying a south/west exposure and proximity of the sea, with an inviting and full-bodied palate, silky tannins and great freshness. Castello del Terriccio produces Tassinaia, a wine named after the mineral and stony soil on which the grapes are grown. It is a graceful and generous wine loaded with fruit and mineral notes.

in provincia di Livorno, il Paleo, prodotto dall’azienda Le Macchiole è un Cabernet in purezza che spenge nel 2009 le candeline dei vent’anni di produzione, vino con una tale verve da necessitare un periodo di invecchiamento in bottglia per disegnare il suo percorso ricco di carattere. Posto su una collina affacciata sul mare tra Castagneto Carducci e Bolgheri ci aspetta il Grattamacco Bolgheri Superiore: vino intenso, con un impatto gustativo austero e di notevole freschezza, complesso e profondamente legato alla sua zona di origine. Chiudiamo il nostro percorso in prossimità del mare, nella provincia di Grosseto dove il Tesoro (che fa capo all’azienda Terrabianca), tenuta immersa ai piedi dell’antica repubblica mineraria di Massa Marittima, una zona che gode di un clima mite, ha prodotto un Merlot, di grande spettro olfattivo, morbido ed equilibrato, un vero Tesoro! Per ultima, ma solo in relazione alla posizione geografica, abbiamo l’azienda Ampeleia, con uno stile rivolto all’eleganza e alla biodiversità del territorio. L’omonimo vino si presenta raffinato, un mix perfetto tra potenza ed eleganza.

As we get closer to the Coast, near Livorno, we find Paleo, produced by Le Macchiole winery, a 100% Cabernet wine which celebrated its 20th birthday in 2009, a lively wine full of personality requiring a period of bottle ageing. Set on a hill overlooking the sea between Castagneto Carducci and Bolgheri is the winery that produces Grattamacco Bolgheri Superiore: an intense and complex wine, with an austere palate, remarkable freshness, and definitely bearing the stamp of the place of origin. Near the sea, in the province of Grosseto, is Tesoro, a winery set at the foot of the ancient mining republic of Massa Marittima, an area enjoying mild weather, which produces a Merlot wine, soft and well-balanced, featuring aromatic richness, a real Treasure! Last but not least, Ampelaia winery, which pursues elegance and local biodiversity. The wine, named after the winery, is very refined, a perfect blend of strength and elegance.

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Above, Isola d’Elba, sasasasa Tenuta delle sasasasa Ripalte Below, Castagneto Carducci, sasasa Tenuta Argentiera


coast wines text Teresa Favi

L’altra Toscana

Uno speciale dedicato ai territori, alle aree di produzione e ai vini della Costa Toscana A special dedicated to the lands, productions areas, and wines of the Tuscan Coast Il successo di Bolgheri prima, e di tutta la costa toscana poi, si misura dall’esplosione sul mercato dei grandi rossi di due leggendarie aziende: Tenuta San Guido e Ornellaia. Cabernet Franc e Cabernet Sauvingnon nel Sassicaia, della prima, anno di nascita 1968; a prevalenza di Merlot il Masseto, anno di nascita 1987, rosso top dell’altra. Protagoniste due famiglie: Incisa della Rocchetta e Antinori, anche se poi l’Ornellaia ha preso altre strade attraverso i Mondavi, fino ai Frescobaldi, attuali proprietari. Sull’onda di questo successo planetario Bolgheri, terra di gentleman ancorché di vignaioli, ha fatto da apripista a molte altre denominazioni minori affacciate sul mare, alcune delle quali, con una lunga storia alle spalle, ma che, per molto tempo, hanno sofferto di un certo complesso d’inferiorità rispetto ai cugini Brunello e Chianti Classico. Vecchia soggezione che ha spinto i produttori a puntare più sulla qualità che sulla quantità. Oggi le cose sono cambiate. Grazie alla nuova generazione di produttori, ma anche grazie all’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana che puntando sull’identità promuove, a livello internazionale, i vini e i territori accarezzati dal mare da cui essi provengono. Territori capaci di ospitare sia i vitigni autoctoni che quelli internazionali, che si trasformano in splendidi blend. Nei rossi, il Sangiovese, il Merlot ed i Cabernet, da soli o assemblati. Ma anche il Syrah. Nei bianchi, il Vermentino e il Trebbiano di Toscana, l’Ansonica, lo Chardonnay, il Viognier e il Sauvignon. Il nostro viaggio alla scoperta della Costa Toscana attraversa cinque province: Massa, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto. Lo percorriamo da nord a sud passando dai bianchi dei Colli di Luni ai grandi rossi della Maremma, dalla viticoltura eroica

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First came the success of Bolgheri, next the entire Tuscan coast, a success measured by the market explosion of two great red wines by two legendary producers, Tenuta San Guido and Ornellaia: Cabernet Franc and Cabernet Sauvignon at Sassicaia by the former, born in 1968; and the leading Merlot il Masseto, a top red born in 1987 to the latter. Two families as protagonists: Incisa della Rocchetta and Antinori, even though Ornellaia has subsequently been owned by Mondavi, and is currently owned by Frescobaldi. On the wave of the global success of Bolgheri, this land of gentlemen wine-makers opened doors to many other minor varietals along the coast. Some of these, despite their own long histories, suffered from a sort of inferiority complex with respect to famous cousins Brunello and Chianti Classico, a factor that compelled producers to focus more on quality than quantity. Today things have changed, thanks to a new generation of producers and also the association Grandi Cru della Costa Toscana, which promotes the identity of this area on an international level, its wines and lands caressed by the sea that characterizes them. Lands able to host both indigenous and international grapes that are transformed into splendid blends. The reds include Sangiovese, Merlot, Cabernet, alone or combined, as well as Syrah. Whites include Vermentino and Tuscan Trebbiano, Ansonica, Chardonnay, Viognier and Sauvignon.Our journey of discovering the Tuscan coast crosses five provinces: Massa, Lucca, Pisa, Livorno, and Grosseto. We travel from north to south, passing by the whites of the Colli di Luni and the reds of Maremma, by the heroic viticulture of Candia to the cutting edge developments in areas colonized by skilled investors


coast wines

Il nostro viaggio alla scoperta della Costa Toscana attraversa cinque province: Massa, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto Our journey of discovering the Tuscan coast crosses five provinces: Massa, Lucca, Pisa, Livorno, and Grosseto

del Candia alle avanguardie che si sono sviluppate nei territori colonizzati da abili investitori stranieri o di altre regioni italiane. Un mondo variegato, ma intriso oltre che di grande cultura del vino, anche di economia, comunicazione e arte, e che ha dato vita a un inedito intreccio di esperienze. Qualche esempio. Il binomio Tipa-Bertarelli a Bolgheri e nel Montecucco; ancora a Bolgheri i Fratini, imprenditori della moda; i Lunelli - alias bollicine Ferrari - a Terricciola con Podernovo; sempre bollicine con Moretti (ma soprattutto imprenditore del mattone) a Petra, Suvereto. A Riparbella, Caiarossa: lui gentleman olandese, ma proveniente dall’esperienza nel Bordeaux con due Grand Crus Classés, Château Giscours e Château du Tertre. L’editore Panerai a Rocca di Frassinello, a Gavorrano. Terenzi: da Milano alla Maremma. Georg Weber, classe 1978, dalla Germania ai piedi di Capalbio con Monteverro. Oliviero Toscani a Casale Marittimo e Andrea Bocelli a Lajatico (Pisa) dove la sua famiglia produce vino da quasi 200 anni. Top experience con ricadute notevoli sulla qualifica del territorio che vanta alcune tra le più belle cattedrali mondiali del vino, a partire dalle cosiddette 7 meraviglie: Petra progettata da Mario Botta, Rocca di Frassinello firmata Renzo Piano, Campo di Sasso, a Bolgheri, disegnata da Gae Aulenti per Piero e Ludovico Antinori, sempre a Bolgheri Ca’ Marcanda, del vigneron piemontese Angelo Gaja, progettata da Giovanno Bo, Le Mortelle a Castiglion della Pescaia disegnata dallo Studio Hydea di Firenze per Antinori, Caiarossa dove Michael Bolle ha disegnato una cantina geo-biologica ispirata al Feng shui e Tenuta dell’Ammiraglia dei Frescobaldi disegnata da Piero Sartogo a Magliano. Insomma per questo e molto altro, ecco un viaggio che vale la pena percorrere.

from abroad or other Italian regions. This is a diverse world, but it is one steeped in great wine culture, economy, communication, and art, and has given rise to an unprecedented blending of experiences. Some examples are the Tipa-Bertarelli duo in Bolgheri and Montecucco; also in Bolgheri, the Fratini, fashion entrepreneurs the Lunelli - also known as Ferrari bubbly - in Terricciola with Podernovo; other bubblies include Moretti (firstly a brick manufacturer) in Petra, Suvereto. In Riparbella, Caiarossa: a Dutch gentleman with experience in Bordeaux with two Grand Crus Classés, Château Giscours and Château du Tertre. The publisher Panerai in Rocca di Frassinello, at Gavorrano. Terenzi: from Milan to the Maremma. Georg Weber, born in 1978, from Germany to the feet of Capalbio with Monteverro. Oliviero Toscani in Casale Marittimo; and Andrea Bocelli in Lajatico (Pisa) where his family has produced wine for nearly 200 years. These top experiences have had strong impact on this territory’s classification, one that boasts some of the most beautiful seats of wine production in the world, starting with the so-called 7 wonders: Petra designed by Mario Botta; Rocca di Frassinello by Renzo Piano; Campo di Sasso in Bolgheri, designed by Gae Aulenti for Piero and Ludovico Antinori; also in Bolgheri the Ca’ Marcanda of the Piedmontese wine-maker Angelo Gaja, designed by Giovanno Bo; Le Mortelle in Castiglion della Pescaia designed by the Studio Hydea of Florence for Antinori; Cairossa, where Michael Bolle has designed a geo-biological cellar inspired by feng shui; and the Tenuta dell’Ammiraglia of Frescobaldi designed by Piero Sartogo in Magliano. In short, for these and many other reasons, this is a voyage well worth making.

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From above clockwise: vineyards at the border with Liguria. Bolgheri, Le Macchiole and Tenuta dell’Ornellaia. Suvereto, Petra. Manciano, Tenuta Marsiliana Principe Corsini. Castellina Marittima, Castello del Terriccio. Preview page: Scansano,Terenzi winery

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interview text Teresa Favi

Il bello del mare

Un terra dove il lifestyle non ha intaccato lo stile. Neanche quello dei suoi vini. Parola di Ginevra Venerosi Pesciolini On the Tuscan coast, a marriage of superb wine-making and lifestyle Ginevra Venerosi Pesciolini della Tenuta di Ghizzano (Pisa) è presidente dei Grandi Cru della Costa Toscana dal 2003, anno di nascita dell’associazione. Fu allora che un gruppo di produttori della costa toscana si riunì, incoraggiato dal patron del Sassicaia (che da allora ne è presidente onorario), con l’intento di far conoscere ‘l’altra Toscana’, parallela e complementare ai grandi territori interni. Tanto è stato fatto in 10 anni. L’associazione oggi conta una settantina di produttori, ha una manifestazione fissa di rilievo – la presentazione en primeur al Real Collegio di Lucca, a maggio –, e quest’anno ha messo a segno una monumentale opera di comunicazione, un libro di maxi formato, curato da uno dei suoi soci, niente meno che il fotografo Oliviero Toscani, produttore a Castellina Marittima. Non ultimo, ha contribuito in modo significativo alla nascita della classificazione vinicola IGT Costa Toscana, attiva dal 2010. Qual è il comune denominatore dei vini della costa toscana? I terreni che consideriamo costieri sono influenzati dal mare, significa che la quantità di luce riflessa dal mare e il clima mite agevolano la sintesi clorofilliana, dando una maturazione più semplice e una qualità più costante negli anni. Quali sono le differenze più marcate da nord a sud della costa? I vini del centro-nord tendono più all’eleganza, quelli del sud alla struttura. A nord non si ha il Merlot vellutato di Bolgheri, a sud non si fa il Sangiovese, escludendo il Morellino che però è un’altra cosa. La costa ha attirato ingenti capitali stranieri. Qual è il suo grande fascino? E’ evidente che un territorio come questo coniughi molti aspetti di favore, primo fra tutti il connubio tra condizioni ottimali per vinificare e il lifestyle legato al mare e alla zona. Molte aziende giovani significa anche impianti e tecniche innovative. La costa ha forse il numero maggiore di aziende all’avanguardia della Toscana. Ma per fare un buon vino ci vuole ancora molta esperienza e molta ispirazione. L’associazione si occupa di un territorio diversificato. Il primo punto in comune? La condivisione dei valori che disegnano la figura del vignaiolo, per il quale l’essere in vigna è faccenda più importante dell’essere a capo di un’impresa.

Ginevra Venerosi Pesciolini of the Ghizzano Estate in Pisa has been the president of the association Grandi Cru della Costa Toscana since its inception in 2003. At the time, the small group of Tuscan coast wine producers would meet, encouraged by the patron of Sassicaia (since then its honorary president), with the goal of promoting the ‘other Tuscany’ that exists alongside the great inland territories—an accomplishment that took a mere 10 years. Today the association is comprised of around seventy producers. They participate in an important yearly event, the en primeur presentation at Real Collegio in Lucca every May, which this year saw the group achieve a monumental work of communication: a maxi-sized book curated by one of its members, photographer Oliviero Toscani. Toscani, who is also a producer in Castellina Marittima, contributed significantly to the birth of the wine classification IGT Costa Toscana, active since 2010. What is the common denominator among Tuscan coast wines? All the lands we consider coastal are influenced by the sea, meaning that the light reflected by the sea and the mild climate facilitate the chlorophyll synthesis, resulting in a simpler maturation and a quality that remains consistent. What are the most marked differences between the north and south coasts? The wines of the central-north tend towards elegance, those of the south more towards structure. In the north we don’t have Merlot of Bolgheri, and in the south Sangiovese is not produced, excluding the Morellino, but that’s an exception. This coast has attracted significant foreign. What is its great fascination? Clearly a territory like this brings together several favourable elements, foremost among them the marriage of superb wine-producing conditions with a coastal lifestyle tied to the sea. Many new businesses also mean structures and technological innovations. The coast, it’s true, has perhaps the greatest number of state-of-the-art producers in Tuscany. But to make a good wine, a great deal of experience is still required, and, I would add, inspiration. The association oversees a diversified territory What do they have in common? The sharing of values that draw the figure of wine-maker, for whom being in the vineyard is a more important undertaking than being at the head of a company.

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top ten

Ginevra Venerosi Pesciolini of the Ghizzano Estate in Pisa has been the president of the association “Grandi Cru della Costa Toscana� 27


Federico Zileri Dal Verme, president of the Bolgheri DOC Consortium for one and a half year


interview text Marzia Morganti Tempestini - ph. Lorenzo Cotrozzi

La forza del terroir

Federico Zileri Dal Verme racconta il segreto del successo planetario della tua terra, Bolgheri Federico Zileri Dal Verme reveals the secret of the global success of his territory, Bolgheri Si emoziona di fronte ai successi delle altre aziende del territorio come se fosse la sua, a testimonianza di quanto la competizione sia lontana dallo stile della Doc Bolgheri, una delle più apprezzate e prestigiose del panorama enologico italiano. Lui è Federico Zileri Dal Verme, direttore e agronomo-enologo della Tenuta Argentiera di Castagneto Carducci, proprietario dell’azienda agricola Castello di Bolgheri e presidente del Consorzio della Doc Bolgheri da un anno e mezzo. Cosa rappresenta per lei il vino? Il vigneto, la passione, l’amore, l’attaccamento alla terra e a questo territorio. Bolgheri è un mix virtuoso di produttori. Qual è il principio di equilibrio che ha reso e rende positiva questa miscela? La voglia di fare bene, la consapevolezza di vivere un terroir. E’ la consapevolezza di lavorare tutti insieme, grandi e piccoli, che ci rende forti. Qui, grandi nomi si mettono a disposizione dei piccoli e viceversa, con l’obiettivo comune di esaltare questo territorio. Si divide tra la sua azienda Castello di Bolgheri, la direzione della Tenuta Argentiera e la presidenza del Consorzio. Qual è la sua ricetta segreta per far andare tutto liscio? La passione: creare un progetto da zero come Argentiera e portare avanti Castello di Bolgheri mi ha permesso di comprendere il territorio e la sua grandezza. Alla presidenza del Consorzio continuo il lavoro del Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, tutelando, facendo crescere, creando sinergie e comunicando in Italia e all’estero il marchio e la Doc Bolgheri. Quali sono le aziende più all’avanguardia? Tutte le aziende sono all’avanguardia, cambiano solo gli stili. Alla fine ogni vino è diverso non perché uno sia meglio di un altro, ma per una diversa impostazione alla base: le tre varietà e questo territorio danno a ogni azienda la possibilità di esprimere il meglio individualmente. Quali sono le annate migliori dell’ultimo decennio a suo parere? E’ un vino troppo giovane per dirlo: in venti anni l’estensione è quadruplicata e ciò significa vigneti molto giovani. Credo che la loro maturità si possa iniziare a sentire con il 2011 e 2012 per la maggior parte delle aziende che sono arrivate negli 10/15 anni.

He is happy about the success achieved by other companies as if it was his own, and this demonstrates how competition doesn’t belong to the philosophy of the Bolgheri DOC, one of the most appreciated and prestigious wine zones of Italy. We are speaking of Count Federico Zileri Dal Verme, director and agricultural/oenological expert of the Tenuta Argentiera estate in Castagneto Carducci, owner of Castello di Bolgheri and president of the Bolgheri DOC Consortium for one and a half year. What does wine represent for you? Vineyards, passion, love the attachment to our territory. Bolgheri is a very good blend of producers. Considering the balance that has made and still makes this blend a positive one, what is it made of? The desire to do things properly, the awareness to be linked to a terroir. The awareness that we have to collaborate together, the small with the big-seized companies, to get stronger. You work at your estate Castello di Bolgheri, you are manager at the Tenuta Argentiera estate and president of the Bolgheri DOC Consortium. What is the secret to making everything go smoothy? Passion: having given life to a project like the Tenuta Argentiera and managing Castello di Bolgheri has helped me to better understand the territory and its importance. As president of the DOC Consortium, I continue the work started by Nicola Incisa, defending the DOC Bolgheri certification and region while helping this name grow, creating new synergies and letting people in Italy and abroad know the DOC Bolgheri. What are the companies in the forefront? All companies, the only thing that changes is style. At the end of the year wines are different not because there are better wines, but because they are the results of specific philosophies: the three varieties present and the territory give every company the chance of expressing itself in the best way possible. What are the best years of the last decade, in your opinion? This wine is still too young; over the last twenty years the vineyards surface has quadrupled in size, and this means very young vineyards. The levels of maturity of the grapes become important in the years 2011 and 2012.

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Il fascino del Nord The lure of the Nord Viaggio nelle terre del Vermentino e dei grandi rossi lucchesi fra tradizione e innovazione, vitigni autoctoni e internazionali A journey through the lands of the Vermentino and the great Lucca reds, through tradition and innovation, local and international vines Text Lorenzo Chiappini (delegato AIS Apuana), Andrea Balzani (delegato AIS Versilia), Leonardo Taddei (delagato AIS Lucca)


Here and in the sasasasa preview page: vineyards of thesasasasa Sardi Giustiniani Estate, sasasa in the countryside near Lucca


Coast wines

Il nostro viaggio parte dal confine con la Liguria. Una zona caratterizzata da un paesaggio variegato e atipico, creato dalla vicinanza tra le montagne di marmo, le Alpi Apuane con vette fino 2000 mt, e il mare che bagna un litorale sabbioso. Aldilà delle Alpi Apuane si estende la Lunigiana, terra verde, ricca di tradizioni e storia. Nei Colli di Luni, come nella vicina Candia dei Colli Apuani, il padrone di casa è il Vermentino, che da queste parti offre le migliori espressioni. Terra di bianchi, ma tra i filari si scorgono i primi vitigni a bacca rossa: Merlot e Cabernet, che ci accompagneranno per tutto il nostro viaggio, e qualche piccola, interessante, realtà autoctona. COLLI DI LUNI Siamo in provincia di La Spezia e Massa Carrara (comuni di Fosdinovo, Aulla e Podenzana) dove una viticoltura eroica, strappata letteralmente alle montagne e al mare, offre vini straordinari: grandi Vermentini dicevamo caratterizzati da una freschezza inconfondibile, profumi fruttati e aromi di macchia mediterranea che si accompagnano a piatti di pesce e alle torte di verdura. CANDIA DEI COLLI APUANI 
 I vini della Doc del Candia dei Colli Apuani sono prodotti nei comuni di Carrara, Massa e Montignoso. 
Nella media e alta Val di Magra i vini hanno ottenuto il riconoscimento 
Igt. Qui ogni versante ha una sua particolare identità territoriale, con vari microclimi. Sono territori ardui da lavorare, arrampicati sui costoni delle montagne, terrazzati dove risulta molto difficile eseguire le operazioni straordinarie per la preparazione del terreno ai nuovi impianti. Il Candia si ottiene dalla vinificazione di uve Vermentino (e in misura minore, di Albarola, completate eventualmente da Malvasia e Trebbiano Toscano), di colore giallo-paglierino, l’odore è delicato, intenso, talvolta leggermente aromatico.
Il sapore è asciutto fruttato, pieno, aromatico con fondo amarognolo. VERSILIA Scendiamo quasi fin sulle spiagge della Versilia, dove i vitigni con più espressività sono il Vermentino e il Sangiovese. Nell’area si contraddistinguono principalmente tre aziende: Basile Terre del Capitano e Giardini Ripa di Versilia su terreni collinari fronte mare, e Marika Felli Tenuta di Borbone su terreni sabbiosi a 0 metri slm, a poche centinaia di metri dalle spiagge di Torre del Lago. I vini della Versilia offrono un immediatezza di beva legata allo stile stagionale del luogo, quindi vini freschi, fruttati e pronti. Il Vermentino

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Our journey starts at the border with Liguria, an area known for its varied and atypical landscape, consisting of the marble mountains, the Apuan Alps with peaks of 2,000 metres, and the sea that soaks the sandy coastline. Beyond the Apuan Alps there is Lunigiana, a green land, seeped in tradition and history. In the Colli di Luni, as in the neighbouring Candia dei Colli Apuani, the master is the Vermentino. Although it is a land of whites, the first red grape varieties are appearing among the terraces: Merlot and Cabernet, which will accompany us throughout our trip, and some small, interesting, indigenous qualities. COLLI DI LUNI We are in the provinces of La Spezia and Massa Carrara (Fosdinovo, Aulla and Podenzana areas) where a heroic viticulture, literally squeezed between the mountains and the sea, offers extraordinary wines: great Vermentini characterised by an unmistakable freshness, fruity aromas and the scents of the Mediterranean coast that make a perfect accompaniment to fish dishes and vegetable pies. CANDIA DEI COLLI APUANI 
 The wines of Candia dei Colli Apuani DOC are produced in the municipalities of Carrara, Massa and Montignoso.
In middle and high Magra Valley the wines have received IGT (Protected Geographic Indication) status. Here, each side of the valley has its own particular local identity, with varying microclimates. The area is difficult to work, perched on the sides of mountains, with terraces in areas where preparing the soil for new plants is problematic. Candia is obtained from the fermentation of the Vermentino grape (and to a lesser extent, of Albarola, sometimes supplemented by Malvasia and Trebbiano Toscano). It is straw-yellow colour with a delicate, intense and sometimes slightly aromatic smell. The taste is dry, fruity, full and aromatic with a bitter after-taste. VERSILIA We go almost right onto the beaches of Versilia, where the most expressive wines are the Vermentino and the Sangiovese. The three main companies in the area are: Basile Terre del Capitano and Gardini Ripa di Versilia on the hills facing the sea, and Marika Felli Tenuta di Borbone on sandy soils at 0 metres above sea level, just a few hundred metres from the beaches of Torre del Lago. The Versilia’s wines have a flavour that is linked to the seasonal attributes of the place: fresh, fruity and ready wines. The Vermentino is the


coast wines

Le campagne di Montecarlo, erano definite lo Chablis italiano, perché in epoca napoleonica, i francesi vi impiantarono i loro vitigni The Montecarlo countryside was described as the Italian Chablis because, in Napoleon’s days, the French planted their vineyards there

accompagna perfettamente tutti i piatti a base di pescato della zona (tra le prelibatezze: la zuppetta di arselle, gli spaghetti alle cicale, il tradizionale fritto di paranza) eccetto che il cacciucco alla Viareggina che si sposa bene con il Sangiovese, poco tannico, Versiliese. COLLINE LUCCHESI Pochi chilometri più a sud-est, nella Colline Lucchesi Doc, tocchiamo con mano il denominatore comune del nostro viaggio: tradizione e innovazione, vitigni autoctoni e vitigni internazionali. Le espressioni del territorio sono derivanti da blend di uvaggi della più radicata tradizione toscana, ma da un decennio, si è manifestata un’interessante ascesa dei vini da monovitigno sia da uve bianche che da uve rosse. Tra le aziende di riferimento, segnaliamo, la Tenuta di Valgiano produttrice del più importante cru delle Colline Lucchesi e da sempre un faro nella pratica dell’agricoltura biodinamica. MONTECARLO Incastonata nello stesso territorio la Montecarlo Doc, gioiello enoico, da scoprire e apprezzare. La produzione del bianco di Montecarlo vanta uno dei primi riconoscimenti fra le denominazioni d’origine controllate italiane, risalendo al 1969. La composizione varietale è molto ampia e vede molti vitigni francesi presenti a Montecarlo da oltre un secolo accanto ai tradizionali Vermentino e Trebbiano Toscano: Semillon, Pinot grigio, Pinot bianco, Sauvignon, Roussanne. Per quelli a bacca rossa abbiamo accanto al Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino e Malvasia nera anche Syrah, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. Tra le aziende di riferimento, anche per le dimensioni aziendali, segnaliamo la Tenuta del Buonamico che grazie a mirati investimenti sta dando un nuovo impulso a tutto il comprensorio.

perfect accompaniment for all fish dishes in the area (including the local delicacies: clam soup, spaghetti with lobster and traditional fried whitebait) except for the Viareggio fish soup that is best accompanied by the, slightly tannic, Sangiovese Versiliese. COLLINE LUCCHESI A few miles to the southeast, in the Colline Lucchesi DOC, we can touch first-hand the common denominators of our journey: tradition and innovation, native vines and international varieties. The area’s wines are fruit of more traditional Tuscan blends. However, over the last decade there has been an interesting rise in single-varietal wines, both from white and red grapes. Among the companies of note, there is the Tenuta di Valgiano, producer of the most important Colline Lucchesi cru, who has always been a point of reference for the practice of biodynamic agriculture. MONTECARLO Nestling in the same area, the Montecarlo DOC is an enological jewel, to be discovered and appreciated. The Montecarlo white was one of the first to receive the Italian Denomination of Controlled Origin (DOC), back in 1969. There is a wide selection of vines with many French varieties that have been in Montecarlo for over a century alongside the traditional Vermentino and Trebbiano Toscano: Semillon, Pinot Gris, Pinot Blanc, Sauvignon, Roussanne. For the reds, apart from Sangiovese, there are Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino and Malvasia Nera as well as Syrah, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon and Merlot. Among the companies of note, even just for the size of the company, there is the Tenuta del Buonamico that, through targeted investments, is giving a new impetus to the whole area.

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On the left page, Podere Concori. Here, from above clockwise: Fattoria Montechiari, Terenzuola Estate vineyards, Sardi Giustiniani Estate (a landscape and some grapes details)

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Superbe costellazioni Superb constellations Territori da scoprire e zone di fama mondiale percorrendo la costa tra Pisa e Livorno Discovering the world-famous coastal wine-making lands between Pisa and Livorno

Text Guido Ferrini (delegato AIS Pisa), Paola Rastelli (delegato AIS Livorno), Antonio Arrighi (delegato AIS Elba)


coast wines

Tra le province di Pisa e Livorno, una galassia di macro e micro zone, altamente vocate, con al centro la madre della fortuna dei vini costieri toscani, Bolgheri. Tra vignaioli di razza, viticoltori di prestigio, eroi delle vigne, e caduti sotto gli strali d’amore per il vino e il territorio. TERRICCIOLA Da nord verso sud riprendiamo l’itinerario nell’alta Valdera in provincia di Pisa, zona collinare tra Lajatico, Lari, Palaia e Terricciola che la luce e i venti provenienti dal mare, la salubrità del clima rendono straordinariamente adatta alla vite. Siamo nelle Doc Terre di Pisa e nella Docg Chianti Colli Pisani quindi Sangiovese, anche se ormai sono presenti - e con risultati eccellenti - i Cabernet, Merlot, Syrah e Petit Verdot. Nei vitigni a bacca bianca (siamo anche nella Doc del Bianco Pisano di San Torpé) al Trebbiano si affiancano Vermentino e Chardonnay. Sono i territori di Ginevra Venerosi Pesciolini (presidente dell’associazione Grandi Cru della Costa Toscana) e della sua Tenuta di Ghizzano, dei Gaslini Alberti (gruppo Unipol/Sai) a Badia di Morrona, di Andrea Bocelli e del fratello minore Alberto, produttori nell’omonima azienda di famiglia. Una zona ancora poco nota questa, se paragonata al suo potenziale esplosivo, ma che riserverà grandi sorprese in futuro. Molte, si stanno svelando già adesso. MONTESCUDAIO Scendiamo ancora più a sud, per avvicinarci al cuore pulsante della Costa Toscana, Bolgheri. Non prima, però di una sosta nella zona più interna del Montescudaio Doc, che sta conoscendo un moderno rinascimento. Accanto a un buon numero di produttori tradizionali, oggi si è aggiunta la presenza di nomi blasonati dell’enologia o di personaggi di fama internazionale. La superficie si estende tra i comuni pisani di Volterra, Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio e Riparbella. I vigneti, in posizioni generalmente collinari, godono di un microclima ideale e forte luminosità, per questo i vini hanno profumi freschi di notevole intensità, buona struttura e bella eleganza. TERRATICO DI BIBBONA L’itinerario continua nei vasti vigneti collinari nei comuni di Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Cecina e Bibbona (costa livornese). I terreni sabbiosi, con alto contenuto di ferro sono particolarmente vocati alla viticoltura. A nord-est i rossi sono leggeri e tenui (da abbinare ai salami e agli insaccati locali e al pane cotto a legna di Montegemoli e Rosignano), e i bianchi sapidi, freschi e profumati (ottimi con il pesce locale al cartoccio); a sud-ovest, invece, i vini hanno caratteristiche più potenti, dai profondi profumi di frutto

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Between the provinces of Pisa and Livorno exists a galaxy of macro and micro zones highly suited to winemaking, with the mother of Tuscan coastal wines, Bolgheri, at the centre. Born and bred grape growers, prestigious winemakers, and all those who have fallen in love with this region and its wines. TERRICCIOLA Heading south, we pick up our itinerary in the province of Pisa, in the high Valdera, a hilly area between Lajatico, Lari, Palaia and Terricciola exceptionally adapted to vineyards due to the light and winds from the sea and an ideal climate. We are in the areas called DOC Terre di Pisa and DOCG Chianti Colli Pisani, known for Sangiovese, even though Cabernet, Merlot, Syrah and Petit Verdot are also produced here with excellent results. In the white grape vineyards (we’re also in the DOC Bianco Pisano di San Torpé area), Trebbiano grows alongside Vermentino and Chardonnay. These are the lands of Ginevra Venerosi Pesciolini (president of the association Grandi Cru della Costa Toscana) and the Ghizzano Estate, of Gaslini Alberti (Unipol/Sai Group) in Badia di Morrona, of Andrea Bocelli and younger brother Alberto, producers at the Bocelli family business. An area little known when compared to its explosive potential, but also one that holds big surprises in the future, many of which are revealing themselves now. MONTESCUDAIO Farther south, we move closer to the beating heart of the Tuscan coast, Bolgheri, with its DOC status of the same name, along with the sub-region Sassicaia. First, however, we stop at the inland area of Montescudaio DOC, a zone currently experiencing a modern-day renaissance. Alongside a good number of traditional producers, also present today are some of the most celebrated names and internationally-known figures in the world of wine. The surface area comprises the Pisan province towns of Volterra, Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio and Riparbella. The vineyards, generally in hillside positions, benefit from an ideal microclimate and strong light, factors that imbue the wines with fresh aromas of notable intensity, good structure and elegance. TERRATICO DI BIBBONA Our itinerary takes us past the vast, hilly vineyards on the Livornese coast, in Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Cecina and Bibbona. This sandy terrain with its high iron content is particularly suited to viticulture. To the northeast, the reds are light and mild (to pair with salami, local cured meats, and the wood-fire baked breads of Montegemoli and Rosignano), while the whites are flavourful, fresh, and aromatic (perfect with local


Above: Castagneto Carducci, Tenuta Argentiera.Below: Castagneto Carducci and Bolgheri vineyards through Tenute Folonari (right) and Poggio al Tesoro. Preview page: landscape on vineyards in Monteverdi Marittimo


coast wines

nero, corposi e adatti alla cacciagione di passo abbondante su queste colline. BOLGHERI Eccoci nella perla vitivinicola della costa toscana, una Doc oggi conosciuta anche dal pubblico meno informato, che in 50 anni si è conquistata un posto d’onore tra i grandi vini internazionali. E pensare che prima della grande sfida di Mario Incisa della Rocchetta, parliamo del 1944, le tenute di Bolgheri e Castagneto Carducci (Maremma Livornese) erano solo segnate dalla coltivazione del pesco e dal grano, dagli ulivi e dal mais, fatta eccezione per la produzione Antinori di uno storico rosé, lo Scalabrone. Una rivoluzione, coltivare Cabernet e farne un vino da invecchiamento a pochi metri dal mare, cioè in zone considerate inadatte alla vite, che si tradusse nel Sassicaia (1968), tracciando la strada ad altre aziende che in capo a una decina di anni avviarono produzioni su quel modello vincente. Erano etichettati come semplici rossi da tavola, poi chiamati Supertuscan, definizione che dava importanza ai vini, ma non al il territorio. Finalmente, nel 1994, il riconoscimento della Doc Bolgheri e della sottozona Sassicaia (unica Doc italiana legata a un vino). Il resto è storia, fatta non solo di grandi rossi (Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Superiore, oltre naturalmente agli Igt che qui sono profeti in patria), ma anche di bianchi superbi e di rosati eccellenti. E soprattutto di aziende e di vignaioli fuori serie. VAL DI CORNIA Ben due Docg, Val di Cornia e Suvereto, per questa terra di grandi rossi, sintesi di percentuali variabili di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon dalle quali scaturiscono capolavori intensi e profumati. Comprende i comuni di Campiglia Marittima, Monteverdi Marittimo, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto (siamo nell’ultima propaggine della provincia di Livorno). Tra le aziende di riferimento di questa zona di grande interesse vitivinicolo la storica Tua Rita, Petra di Vittorio Moretti (produttore di Bellavista in Franciacorta e proprietario dell’Andana a Castiglione della Pescaia con il ristorante, 1 stella Michelin di Alain Ducasse), e la biodinamica Bulichella del giapponese Miyakawa Hideyuki (presidente del Consorzio della Val di Cornia). ISOLA D’ELBA, GORGONA E CAPRAIA Poche ore di traghetto per approdare all’isola d’Elba, e apprezzare l’Elba Doc, in particolare il bianco ottenuto dell’Ansonica e dal Procanico (particolare varietà di Trebbiano Toscano, da sempre sull’isola) e i grandi vini passiti, tra i quali la recente Docg Elba Aleatico Passito. Oggi nell’intero territorio dell’Isola d’Elba assistiamo ad una vera e propria rinascita della vitivinicoltura, eroica di nome e di fatto. I passiti ne sono la punta di diamante: l’aleatico, difficile da produrre ma che offre le sensazioni più affascinanti del microclima isolano, è uno dei pochi passiti da meditazione e per abbinamenti indimenticabili come quello con il cioccolato. I vigneti sono distribuiti su tutta l’isola, molto spesso in posizioni di estrema suggestione paesaggistica. Aleatico ancora sull’isola penitenziaria della Gorogona, con un nuovo progetto di cui è capofila Frescobaldi e un’azienda biologica, La Piana, l’unica esistente sull’Isola di Capraia completano lo sguardo sulle isole.

baked fish); to the southwest, on the other hand, the wines have stronger characteristics, from rich aromas to black fruit, full-bodied and suited for pairing with wild game, abundant in the surrounding hills. BOLGHERI Here we are in the winemaking pearl of the Tuscan coast, a DOC zone recognized even by those less in-the-know, which in 50 years claimed a place of honour among the greatest international wine-makers. And to think, before the great challenge Mario Incisa della Rocchetta took on in 1944, the estates of Bolgheri and Castagneto Carducci (in the Livornese Maremma) were known only for wheat and corn, peaches and olives, with the exception of Antinori’s production of an historic rosé, Scalabrone. A revolution that brought the cultivation of Cabernet, turning it into an aging wine just a few meters from the sea, in a zone considered poorly adapted to vineyards, and resulting in Sassicaia (in 1968). This led the way for other producers who, in the course of one decade, launched a winning model of production. The labels were simple red table wines, which came to be called Super Tuscans, a definition that privileged the wine, not the territory. Finally, in 1994 came the recognition of DOC Bolgheri and the sub-region Sassicaia (the only Italian DOC linked to a wine). The rest is history, one not only of great reds (DOC Bolgheri and DOC Bolgheri Superiore, and of course the IGTs, here considered prophets welcome in their hometown), but also of superb whites and excellent rosès. And above all the history of one-of-a-kind wine producers and grape growers. VAL DI CORNIA With two DOCGs, Val di Cornia and Suvereto, this land of great reds, the syntheses of varying percentages of Sangiovese, Merlot and Cabernet Sauvignon, from which result intense aromatic masterpieces. The area comprises Campiglia Marittima, Monteverdi Marittimo, San Vincenzo, Sassetta and Suvereto (we are at the final offshoot of the Livorno province). Among the producers in this area of great wine interest are the historic Tua Rita, Petra di Vittorio Moretti (producer of Bellavista in Franciacorta and owner of Andana restaurant in Castiglione della Pescaia run by 1 Michelin Star chef Alain Ducasse), and the biodynamic Bulichella of Miyakawa Hideyuki (president of the Val di Cornia Consortium). ELBA, GORGONA AND CAPRAIA A few hours by boat are needed to arrive at the island of Elba, to appreciate the Elba DOC, in particular the white wine obtained from Ansonica and Procanico (a particular variety of Tuscan Trebbiano that has always grown on this island) as well as great dessert wines, including the recent DOCG Elba Aleatico Passito. Today, inland Elba is witnessing a true rebirth of winemaking, heroic in name and in fact. The dessert wines are a point of brilliance: Aleatico is difficult to produce but results in one of the most fascinating products of this island microclimate, and is one of the few sipping wines with unforgettable pairings, such as chocolate. The vineyards are found throughout the island, often in extremely suggestive landscapes. Aleatico is also produced on the former penitentiary island of Gorgona, with a new project headed by Frescobaldi and an organic producer, La Piana, the only existing producer on the island of Capraia.

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From above clockwise: Terricciola, Tenuta di Ghizzano. Bolgheri, barrels of Sassicaia, Tenuta San Guido. Riparbella, Caia Rossa, wine cellar. Bolgheri, Tenuta dell’Ornellaia barrels and a grape of Cabernet Sauvignon in Podere Sapaio estate

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Fenomeno Maremma The Maremma phenomenon Da amara a dolcissima. Complici un territorio straordinario, l’intraprendenza di dinastie presigiose, la passione di grandi e piccoli vignaioli From bitter to sweet. An extraordinary area mixed with the passion of the great dynasties and determined winemakers text Antonio Stelli (delegato AIS Grosseto)


Landscapes of Maremma. From above clockwise: Fattoria Diegale. Beton tank and vineyards in the Monteverro estate. Planting ofsasasasa a new vineyard in Fattoria Diegale. sasasasa Preview page: Fattoria sasasa di Magliano vineyards


coAst wines

Ecco alla Maremma, il nuovo volto della Toscana enologica. I suoi vini, poco conosciuti fino a qualche anno fa, oggi, sono diventati un grande cult a livello internazionale per la loro straordinaria qualità. MONTEREGIO DI MASSA MARITTIMA Partendo dalla parte più settentrionale, nell’entroterra di Follonica e Punta Ala, ecco i territori della Doc Montereggio tra Massa Marittima, Monterotondo, Montieri, Follonica, Scarlino, Gavorrano, Roccastrada e Castiglione della Pescaia. Siamo sulle colline metallifere dell’alta Maremma dove il Vermentino torna protagonista, ricco di profumi e aromi ma con note legate alla particolarità di questo territorio. Tra le tipologie previste nei rossi, il Sangiovese è il vitigno principe, ma il vino più rappresentativo della zona, apripista ai Supertuscans, è l’Avvoltore Igt Toscana (Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Syrah) dell’azienda Moris Farms, intenso, potente, avvolgente perfetto con uno Stracotto di Maremmana, la razza bovina più pregiata della Maremma. In questa zona si trovano alcune tra le più significative testimonianze che alcune dinastie prestigiose del mondo del vino, hanno dedicato al terroir Maremma: Le Mortelle degli Antinori, Tenuta La Badiola del Gruppo Terra Moretti, Rocca di Frassinello (join venture tra Panerai di Castellare di Castellina e Domain Barone di Rothschild-Lafite), Rocca di Montemassi (Zonin). MORELLINO DI SCANSANO Nella parte più interna, incontriamo i territori del Morellino di Scansano, Docg dal 2007. E’ la denominazione storica della Maremma, il simbolo, la più importante, caratterizzata dal vitigno d’eccellenza il Sangiovese (all’85%, unito al restante 15% di Ciliegiolo, Colorino, Canaiolo, e i vitigni internazionali come il Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah). Raggruppa i comuni di Scansano, Magliano in Toscana, Manciano, Grosseto, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna. Tra i pionieri della Docg Scansanese Ezio Mantellassi ed Elisabetta Geppetti che con passione, intelligenza e caparbietà hanno permesso al Morellino di conquistare consensi e prestigio a livello internazionale. Il Sangiovese, in Maremma, si esprime con grande autorevolezza e tipicità, donando non soltanto eleganza, ma soprattutto,

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This is the Maremma, the new face of Tuscan wine-making. Its wines, almost unknown until a few years ago, now have a huge cult following worldwide because of their extraordinary quality. MONTEREGIO DI MASSA MARITTIMA Starting from the most northern part, inland from Follonica and Punta Ala, there is the Doc Montereggio area between Massa Marittima, Monterotondo, Montieri, Follonica, Scarlino, Gavorrano, Roccastrada and Castiglione della Pescaia. We are on the metalliferous hills of the upper Maremma where Vermentino is once again the protagonist, rich in aromas and flavours but with notes that remind us of the uniqueness of this area. Among the reds, the Sangiovese is the main grape. However, the most representative wine of the area, the forerunner of the Supertuscans, is the Avvoltore Toscana IGT (Sangiovese, Cabernet Sauvignon and Syrah) produced by Moris Farms. Intense, powerful and enveloping, it is perfect with Braised Maremmana Beef, the most esteemed Maremma breed of cattle. In this area you will find much evidence of prestigious dynasties’ involvement in the world of wine, specifically in the Maremma terroir: Antinori’s Le Mortelle, the Terra Moretti Group’s Tenuta La Badiola, Rocca di Frassinello (a join venture between Panerai’s Castellare di Castellina and Domain Barone di Rothschild-Lafite) and Rocca di Montemassi (Zonin). MORELLINO DI SCANSANO Further inland, we find the area of the Morellino di Scansano, DOCG (controlled designation of origin guaranteed) since 2007, and the historic designation of the Maremma, the symbol, the most important, is characterised by the excellent Sangiovese vine (85%, while the remaining 15% is Ciliegiolo, Calorino, Canaiolo, and the international vines such as Merlot and Cabernet Sauvigon, Syrah). It groups together the districts of Scansano, Magliano in Toscana, Manciano, Grosseto, Campagnatico, Semproniano and Roccalbegna. Among the pioneers of the Docg Scansanese are Ezio Mantellassi and Elisabetta Geppetti who, with passion, intelligence and obstinacy, have won Morellino international acclaim and prestige. The Sangiovese, in the Maremma, is authoritative and authentic, not only elegant but above all, powerful, structured and enduring.


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From left: Monteverro grapes (ph. Leif Carlsson), Le Mortelle wine cellar, harvest in Maremma potenza, struttura e longevità. Perfetto in abbinamento con il cinghiale in umido, piatto tipico maremmano che per struttura e persistenza gusto-olfattiva, trova una perfetta armonia con il Morellino di Scansano. PARRINA Siamo in una piccola zona pedecollinare a nord est di Orbetello. Il riconoscimento della Doc risale 1971. La sua massima espressione nel bicchiere nasce nella Tenuta La Parrina, diretta da Franca Spinola con intelligenza e capacità, il cui vino di punta è il cru Radaia Doc Parrina, Merlot in purezza, profondo, morbido, opulento, persistente che esprime tutte le potenzialità di questo vitigno internazionale impiantato nella zona. ANSONICA COSTA DELL’ARGENTARIO Dobbiamo riportandoci a bordo mare per incontrare il fascino pieno dell’Ansonica Costa dell’Argentario, splendido vitigno a bacca bianca autoctono dell’Isola del Giglio, recentemente recuperato e riscoperto sulle pendici del Monte Argentario e dell’Isola del Giglio. Carattere inconfondibile che coniuga la solarità del terroir all’espressione dei profumi della macchia mediterranea della Costa. Campione della sua rinascita il vignaiolo Francesco Carfagna, il ‘vignaiolo eroico’ che dal 1999 sta ricostruendo gli storici terrazzamenti della parte sud dell’isola del Giglio. Altura è la realizzazione del suo sogno. CAPALBIO Concludiamo il nostro viaggio, nella parte più a sud della Maremma, nei territori dei comuni Capalbio, Manciano, Magliano e Orbetello, dove l’amore per il vino di Georg Weber, elegante imprenditore tedesco, ha fatto di Monteverro una delle realtà più prestigiose e all’avanguardia del territorio. Il loro Chardonnay dona frutto, complessità, morbidezza, opulenza, mai stucchevole, ma sempre gradevole e invitante.

It is a perfect accompaniment to wild boar stew, a typical dish of Maremma. The structure and persistent flavour make it blend in impeccable harmony with the Morellino di Scansano. PARRINA We are on the low foothills to the northeast of Orbetello. It has had DOC (controlled designation of origin) status since 1971. It is epitomised in the Tenuta La Parrina (La Parrina Estate), managed by Franca Spinola with intelligence and skill. Her flagship wine is the cru Radaia Doc Parrina, a deep, soft, opulent and persistent Merlot expressing the full potential of the international vine planted in this area. ANSONICA COSTA DELL’ARGENTARIO Going back to the coast, we find the charming Ansonica Costa dell’Argentario, a beautiful white grape variety native to the island of Giglio, recently recovered and rediscovered on the slopes of Monte Argentario and the island of Giglio. Its unique character combines the radiance of the terroir with the scents of the Mediterranean coast’s vegetation. The champion of its rebirth is the winemaker Francesco Carfagna, the ‘heroic winemaker’ that has been rebuilding the historic terraces on the southern part of the island of Giglio since 1999. Altura is his dream come true. CAPALBIO We end our journey in the most southern part of the Maremma, in the municipalities of Capalbio, Manciano, Magliano and Orbetello, where the wine-lover Georg Weber, an elegant German entrepreneur, has made Monteverro one of the most prestigious and cutting edge businesses in the area. Their Chardonnay brings a fruity, complex, soft and opulent flavour to the wine, which is never cloying, but always pleasant and inviting.

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Above: Scansano, Terenzi estate vineyards. Below: Paganico, L’Apparita vineyards (ph. Dario Garofalo)



I migliori 10 Top 10 In occasione dell’Anteprima Vini della Costa Toscana (10-11 maggio 2014, Real Collegio, Lucca) abbiamo selezionato le migliori 10 etichette di rossi, bianchi e rosé delle annate in commercio. Alta qualità media anche in tipologie che tradizionalmente in Toscana sono più deboli come i vini bianchi o rosati During the Wines of the Tuscan Coast Preview (May 10-11, 2014, Real Collegio, Lucca) we selected the ten best red, white and rosé labels of the vintages currently available wine tasting by AIS Toscana commission


top ten ph. Martina Melchionno

ROSSI CALDI, SAPIDI E AVVOLGENTI

Bolgheri Sassicaia 2011 Tenuta San Guido (LI) Cabernet Sauvignon 85%, Cabernet Franc 15% Veste rosso rubino compatta. Dopo qualche minuto nel bicchiere le note speziate e vanigliate lasciano spazio ad una notevole sequenza di profumi, eleganti e compositi. Mora, cassis, pesca gialla, ginepro e liquirizia, accompagnate da una piacevole balsamicità. In bocca è l’ideale mix di composta eleganza e vigore, slancio e potenza. Lunghissima persistenza e grandi aspettative per il futuro. A dense ruby red. After some minutes in the glass the spicy and vanilla notes allow for a notable sequence of elegant, composite scents. Blackberry, black currants, yellow peach, juniper and liquorice, accompanied by a pleasant balsamic quality. The mouth-feel is an ideal mix of well-composed elegance and verve, boldness and power. Very long finish. A wine with great expectations for the future. Bolgheri Superiore Arnione 2010 Campo alla Sughera (LI) Cabernet, Merlot, Petit Verdot Rubino fitto con lampi porpora. Intenso e moder-

no, mora e cassis, spezie dolci, cannella e vaniglia, tabacco biondo e china, cenni balsamici e mineralità salina. Caldo, sapido e avvolgente, tannini serici e ben amalgamati, freschezza, integrità di frutto e lunga persistenza: un vino completo. Dense ruby red with hints of purple. Intense and modern, blackberry and black currant, sweet spices, cinnamon and vanilla, blond tobacco and cinchona, balsamic hints and saline mineral elements. Warm, flavourful and sharp, with silky, balanced tannins, freshness and fruity integrity with a long finish: a complete wine. Ampeleia 2011 - Ampeleia (GR) In prevalenza Cabernet Franc, una parte di Sangiovese e altri quattro vitigni del Bacino del Mediterraneo. Rubino vivace diluito sul bordo. Confettura di more, nota pirazinica, cioccolato e arancia sanguinella, carruba. Bocca tesa con tannini ed acidità che si alternano, frutto e calore, eleganza e beva. Corpo pieno, saldo, lunga persistenza dal finale quasi salino. Lively ruby red that lightens on the edges. Blackberry jam, pyrazinic notes, chocolate and blood orange, carob. Taut mouth-fell with alternating

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tannins and acidity, fruit and warmth, elegance and drinkability. Full-bodied, firm, with a long almost salty finish. Tenuta di Valgiano 2011 Tenuta di Valgiano (LU) Sangiovese 60%, Syrah 20%, Merlot 20% Rubino luminoso e vivace. Vino vero e di carattere unico, piccoli frutti rossi, iris, lieve speziatura pepata, noce e rabarbaro, i profumi sono vari e mutevoli. Sorso elegante e fruttato, dai tannini levigati e grande freschezza. Ottima progressione gustativa, lunga e piacevole. Luminous, lively ruby red. A true, unique wine, small red fruits, iris, light pepper spiced, walnut and rhubarb. The scents are varied and mutable. Smooth tannins and great freshness. Perfect gustatory progression, long and pleasant. Caiarossa 2010 Caiarossa (PI) Principalmente Cabernet Franc (25%), Merlot (21%), Sangiovese (19%), Cabernet Sauvignon (18%). Presenti anche Petit Verdot (8%), Syrah (6 %) e Alicante (3%). Rubino molto luminoso. Acqua di rose, lieve nota vegetale, pepe bianco e piccoli frutti a bacca nera ben maturi, balsamicità mediterranea e corteccia.


top ten

Warm, savoury and enveloping reds

Buona tensione gustativa, acidità e calore sostengono il sorso, ottimi tannini. Equilibrio in divenire, lunga persistenza, calda e coerente. Luminous ruby red. Rose water, light vegetable notes, white pepper, ripe black berry fruits, Mediterranean balsamic elements and bark. Good gustatory tension, perfect tannins. Balanced, with a long, warm, consistent finish. Nambrot 2011 Tenuta di Ghizzano (PI) Merlot, Cabernet Franc, Petit verdot Rubino fitto e vivace. Frutti neri maturi, felce e menta, alloro, anice stellato, lieve nota eterea e mineralità. In bocca ricorda la ciliegia sotto spirito, caldo e avvolgente, ha buona acidità, tannini nobili ed un finale lungo e appagante. Dense and lively ruby red. Mature black fruits, fern and mint, bay leaf, star anise, light ethereal notes and mineral elements. The mouth-feel recalls alcohol soaked cherries, warm and sharp, good acidity, noble tannins. Satisfying finish. Bolgheri Superiore Sapaio 2011 - Podere Sapaio (LI) 70% Cabernet Sauvignon 10% Cabernet Franc 20% Petit Verdot Violaceo consistente e vitale. Mora e ribes in con-

fettura, fiori appassiti, pepe e cannella, mineralità, cioccolato e cipria, rabarbaro e corteccia di china. In bocca è caldo e materico, buoni tannini e acidità. Persistente. A full, vibrant purple. Blackberry and red currant jam, dried flowers, pepper and cinnamon, mineral elements, chocolate and powder, rhubarb and cinchona bark. Warm, substantial mouth-feel, good tannins and acidity. Persistent. Esse 2011 Fattoria la Torre (LU) Syrah Colore porpora luminoso. Speziatura scura e dolce di cumino e pepe nero, fragola e lamponi maturi, resina e aghi di pino, sottobosco. Fresco e sottile, pur possedendo una struttura salda e ricca. Buon finale fruttato. Luminous purple colour. Dark and sweet spices, cumin and black pepper, strawberry and ripe raspberries, resin and pine needles, forest undergrowth. Fresh with nice finish. Morellino di Scansano Riserva Purosangue Sangiovese 2011 - Terenzi (GR) Sangiovese Vivace rubino trasparente. All’olfatto di impatto

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e ben disegnato: ciliegia e piccoli frutti di bosco, mora, pepe nero e genziana. Poi Caramella d’orzo, cola, mallo di noce e mineralità ferrosa. Pieno e caldo, possiede buoni tannini ben legati ad una vivace acidità. Buona persistenza fruttata. Translucent, lively ruby red. Well-crafted aromatic impact: cherries and small berries, blackberry, black pepper and gentian, followed by barley candy, cola, walnut and ferrous mineral elements. Full-bodied and warm. Fruity finish. OT 2010 Oliviero Toscani (PI) Syrah (50%), Cabernet Franc (35%), Petit Verdot (15%) Rubino impenetrabile con bordo porpora. Impostazione moderna, ricchezza di frutto e speziatura dolce, cacao in polvere, frutta secca, fiori macerati e erbe aromatiche. Il sorso è ancora giovanile e tannico, caldo e opulento. Lunga PAI coerente e lievemente astringente. Dense ruby red with purple edges. A modern composition, rich with fruit and sweet spice, cocoa powder, dried fruits and flowers, and aromatic herbs. The first sip is still young and tannic, warm and opulent. The I.A.P. is long, coherent, and lightly astringent.


top ten ph. Martina Melchionno

bianchi dorati, intensi e vivaci

Giovin Re 2011 Michele Satta (LI) Viognier Colore dorato vivace e consistente. Albicocca e pesca matura, fiori gialli, fohlia di the, sapidità e speziatura dolce di vaniglia e nocciola. Ricco e di ottima spinta acida a sostegno di una struttura importante. Caldo e dalla lunga persistenza, piacevolmente fruttata e tostata. Lively and consistent golden colour. Apricot and ripe peach, yellow flowers, tea leaves, flavourful and sweetly spiced with vanilla and hazelnut. Rich with a perfect acidic thrust that upholds its significant structure. Warm, lingers on the palate with pleasantly fruity and toasted hints. Sauvignon 2010 Terre del Sillabo (LU) Sauvignon Giallo dorato luminoso. Fiori gialli, mela e pesca, pietra focaia e mineralità sostenuta, tarassaco e camomilla, lieve vegetale che ricorda la drupa d’oliva. Fresco e saporito, di morbido impatto gustativo e lunga persistenza, chiusura amarognola. A golden, luminous yellow. Yellow flowers,

apple and peach, flint and assertive mineral elements, dandelion and camomile, lightly vegetable notes that recall fleshy olives. Fresh and flavourful, gentle gustatory impact, lingers on the palate with a pleasantly bitter finish. Chardonnay Montechiari 2013 fattoria di Montechiari (LU) Chardonnay Giallo paglierino di buona vivacità. Agrumi, ananas e frutti tropicali, nocciola pesca e fiori gialli. Molto fresco e tagliente su una buona struttura, piena e avvolgente. Vitale, con finale caldo e tostato di nocciola, coerente e lineare. A brilliant pale yellow. Citrus, pineapple, tropical fruits, stone peach and yellow flowers. Very fresh and sharp with a full and rounded structure. Dynamic, with a warm finish of toasted hazelnuts, consistent and smooth. Vermentino Colli di Luni Superiore Fosso di Corsano 2013 Terenzuola (MS) Vermentino Paglierino tenue e cristallino. Apre su un piacevole floreale, poi pesca e susina, mineralità salina e note vegetali. Fresco e sapido, otti-

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ma tensione gustativa, il calore e la struttura emergono dopo alcuni secondi. Buona persistenza salina e fruttata. A subtle, pure pale yellow. Opens with pleasant floral notes, then peach and plum, salt mineral elements and vegetable notes. Fresh and flavourful, perfect gustatory tension, with a warmth and structure that emerge after a few seconds. Salty, fruity finish. Steccaia 2013 Podere la Regola (PI) Vermentino e Sauvignon Paglierino che vira al dorato, profumi intensi e puliti, di grande piacevolezza. Pompelmo rosa, mela verde, susina e una nota di crema pasticcera. Il sorso è teso, dominato dalla sinergia fresco/sapida, saporito e di buona corrispondenza. Persistenza piacevole e agrumata. Pale yellow tending towards golden. Intense, pure, highly pleasing scents. Pink grapefruit, green apple, plum, and a note of custard. The first sip is taut, dominated by a fresh and flavourful synergy, well-balanced. Pleasant, citrusy finish.


top ten

golden, intense and lively whites

Pagliatura Maremma Toscana Vermentino 2013 Fattoria di Magliano (GR) Vermentino Giallo paglierino cristallino. Naso di limitata intensità, ma dai profumi ben espressi, mela golden, lime, felce e note minerali iodate, cenni lattici che ricordano lo yogurt. In bocca è snello e verticale, dalla forte componente fruttata e vegetale, persistenza adeguata e slanciata. Ottima beva. Brilliant pale yellow. Aroma of limited intensity but with well-expressed scents, golden apple and lime, fern, notes of iodized mineral elements, and hints of lactic acid that recall yogurt. Smooth and straightforward mouth-feel from the strong fruity and vegetable elements, with a perfect, smooth finish. Highly drinkable. Marruchetone 2012 Fattoria Varramista (PI) Vermentino Paglierino tenue. Olfatto particolare, quasi da riesling tedesco: lime e pompelmo, canfora e idrocarburi, susina e bergamotto, tutti profumi tesi e vivaci. All’assaggio è coerente, molto fresco e di buona sapidità, media struttura. Piacevole.

Subtle pale yellow. Unique aroma, similar to a German Riesling: lime and grapefruit, camphor and hydrocarbon, plum and bergamot, all taut and lively scents. The first taste is consistent, very fresh and imbued with good flavour, medium structure. Pleasant. Vermentino 2013 Moris Farms (GR) Vermentino Paglierino impalpabile. Olfatto fresco e fragrante, mela renetta, pera fiori freschi di biancospino, mineralità e pepe bianco, lieve nota vegetale. Vino gradevole, fruttato e non impegnativo, con freschezza in rilievo e buona persistenza dal finale verde. Vermentino Subtlest pale yellow. Fresh and fragrant aroma, pippin, pear, fresh hawthorn flower, mineral elements and white pepper, light vegetable notes. A pleasing wine, fruity and undemanding with a notable freshness and lingering, green finish Elba Ansonica 2013 Cecilia (LI) Ansonica Giallo paglierino tenue. Pesca bianca e mela, lime ed agrumi, intenso floreale di acacia. Fre-

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sca tensione che dona piacevolezza al sorso, spinta sapida iodata, buona corrispondenza fruttata, media persistenza. Semplice e piacevole, approccio dinamico e diretto, di grande beva. Subtle pale yellow. White peach and apple, lime and citrus, strong hints of acacia flower. Fresh tension lends to a pleasant first sip, a flavourful iodized surge in the mouth, nice fruity balance, medium linger. Simple and pleasant, with dynamic and straightforward overtures, and greatly drinkable. Colli e Mare 2013 Giardini Ripadiversilia (LU) Syrah (50%), Cabernet Franc (35%), Petit Verdot (15%) Giallo paglierino pieno. I profumi sono delicati e peccano un pochino di intensità. Ben disegnato. Acacia e biancospino, mela verde e cenni agrumati, susina. Fresco e gradevole, di discreta persistenza. Solid pale yellow. Perfumes that tend towards hints of well-crafted intensity. Acacia and hawthorn flower, green apple and citrus hints, plum. Fresh and enjoyable, with a notable citrusy finish.


top ten ph. Martina Melchionno

gli inediti slanci dei migliori rosati

Bolgheri Rosato Poggio ai Ginepri 2013 – Tenuta Argentiera (LI) Cabernet Sauvignon e Syrah Rosa cerasuolo vivacissimo. Ciliegia e lamponi, bouquet di fiori freschi, nota erbacea e salina. Rosato di struttura, pieno e saporito con frutto e freschezza in evidenza. Centro bocca tenuto con forza ed eleganza, finale caldo e di buona lunghezza. A very intense cherry-coloured rosé. Cherry and raspberry, a bouquet of fresh flowers, notes of herbs and salt. Rosé with a full body and evident fruity, fresh flavour. The strong and elegant flavour becomes warm and leaves a lingering taste in the mouth. Bolgheri Rosato 2013 Giorgio Meletti Cavallari (LI) Syrah 70% Merlot 30% Bel rosato vivace e radioso. Una profusione di piccoli frutti di bosco invade le narici, poi caramelle alla frutta, rose, lime e balsamicità. IN bocca è un mix di slancio e struttura, possiede buon equilibrio e la beva è assicurata da una decisa freschezza. Finale appagante, caldo e fruttato. A beautiful intense and bright rosé. The scent

of wild berries invades your nose, followed by fruit, rose, lime and balsamic sweets. In the mouth it is a mix of momentum and body, has good balance and is very fresh making it palatable. At the end it is satisfying, warm and fruity. Chiave Rosato 2013, Fattoria Villa Saletta, Palaia (PI) Merlot Rosa cerasuolo vitale. Olfatto inizialmente reticente, poi si apre su piccoli frutti rossi maturi, radice di zenzero, cola, decisa mineralità e cenni vegetali. Sorso composto, completo e misurato fra freschezza e spinta alcolica, equilibrio dinamico tra le componenti. Buona persistenza calda e fruttata. A dynamic cherry-coloured rosé. Initially reluctant, the scent opens up to ripe red berries, ginger root, cola, strong mineral and herbal hints. A composed, complete and measured taste between freshness and alcoholic thrust, a dynamic balance. A warm and fruity after-taste Costa Toscana Rosato 2013 Tenuta delle Ripalte (LI) Aleatico Rosa cerasuolo lieve dai riflessi ramati. Aromaticità varietale e frutti rossi in primo piano,

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mora di rovo, uva fragola, ginger, acqua di rose e pepe bianco. L’assaggio è secco e verticale, con dolcezza di frutto e spiccata freschezza a conferire una beva assoluta. Cherry-coloured with light coppery hues. Varietal and red fruit aromas in the foreground, with blackberries, fragolino grapes, ginger, rose water and white pepper below. A dry and vertical taste, with remarkable freshness and the sweetness of the fruit giving a rounded flavour. San Michele n°3 di Poggio L’Apparita Maremma Toscana Rosato 2013 – L’Apparita (GR) Sangiovese Cerasuolo impalpabile e vivace. Profumi che aprono su ciliegia e piccoli frutti rossi freschi, violetta, ginger e balsamicità mentolata. Fresco e salino, ha grip e slancio che garantiscono una piacevole beva. Coerente, fruttato, pieno e di buona persistenza. An intangible and lively cherry-coloured wine. Scents that open up to cherry and fresh red fruits, violet, ginger and balsamic mint. Fresh and saline, it has grip and momentum guaranteeing a pleasant flavour. Consistent, fruity, full and good after-taste.


top ten

the best rosé wines’ unexpected liveliness

Ciarlibò 2013 – Diegale (GR) Grenache Cerasuolo pieno, seducente e luminoso. Gelatina di fruti rossi, spiccata mineralità che ricorda la pietra focaia, fiori freschi e scia vegetale. In bocca è perfettamente a quanto espresso nei profumi, fresco e fruttato, secco e teso. Corpo pieno e saldo senza perdere in piacevolezza, finale caldo lievemente erbaceo. A full, seductive and bright cherry-coloured wine. Red fruits jelly, a strong mineral taste reminiscent of flint, fresh flowers and vegetable undertones. In the mouth, it expresses its scents perfectly, fresh and fruity, dry and tense. Full, strong body without losing pleasantness, warm and slightly herbal at the end. RosaMati 2013 Fattoria le Pupille (GR) Cabernet Sauvignon e Syrah Rosato tenue e luminoso. Dolcezza di frutto, lamponi e durone, foglia di pomodoro, aneto e floreale di rosa. Sorso dinamico ed essenziale, caldo e dai ritorni vegetali, buona corrispondenza con l’olfatto, persistenza adeguata e calda.

Pale and bright rosé. The sweetness of fruit, raspberries and cherries, tomato leaf, dill and rose petals. A dynamic and essential taste, warm with vegetable undertones, corresponding well to the smell, adequate and warm aftertaste. Il Sangiosé 2013 Usiglian del Vescovo (PI) Sangiovese Tenue color buccia di cipolla. All’olfatto non spicca per intensità, ma è gradevolmente fruttato di mirtilli e pesca gialla, aneto, cola e lieve scia minerale di idrocarburo. Approccio easyto-drink, diretto e immediato nella componente fresca e ammiccante. Pale onion-skin colour. The smell does not stand out for its intensity, but it is pleasantly fruity with blueberry and peach, dill, cola and a light mineral undertone. Easy-to-drink, direct and immediate with fresh and alluring ingredients. B-side 2013 Tenuta Lenzini (LU) Merlot Giallo paglierino tenue. Pesca bianca e mela, lime ed agrumi, intenso floreale di acacia. Fre-

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sca tensione che dona piacevolezza al sorso, spinta sapida iodata, buona corrispondenza fruttata, media persistenza. Semplice e piacevole, approccio dinamico e diretto, di grande beva. Intense cherry-pink seductive tone. Youthful and fragrant tones of fresh fruit and flowers, cherries, wild berries and rose petals. Graceful and flavoursome, simple and drinkable, with an excellent fresh burst at the end. Rosato 2013 Tenuta del Buonamico (LU) Sangiovese, Canaiolo e Syrah Rosato tenue color buccia di cipolla. Susina, ciliegia e lampone, cenni agrumati di cedro, finocchietto selvatico. Buona struttura ed equilibrio tra calore e freschezza, scorrevole e gradevolmente aggressivo. Finale dolce che ricorda la caramella d’orzo Pale onion-skin coloured rosé. Plum, cherry and raspberry, with hints of cedar and wild fennel. Good body and balance between warmth and freshness, smooth and pleasantly aggressive. A sweet after-taste reminiscent of barley sugar.


Some highlights of the first edition of the Prosecco Wine Festival at the Versiliana in Marina di Pietrasanta sa


Event text Elena Mazzuoli

Sublime solletico

Prosecco Wine Festival. Alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, un esclusivo tasting con le bollicine del Prosecco Doc At the Versiliana in Marina di Pietrasanta, an exclusive wine tasting of Prosecco DOC bubbles La prima volta del Prosecco Wine Festival in Versilia: sabato 28 giugno La Versiliana di Marina di Pietrasanta ha ospitato il tasting più glamour dell’estate dedicato alle inconfondibili bollicine del Prosecco Doc. Tredici produttori aderenti al Consorzio di tutela della Doc Prosecco, hanno offerto in degustazione le migliori interpretazioni del vitigno Glera, accompagnati da una selezione di Excellence Food presentata dai Consorzi di Tutela del Formaggio Montasio Dop, Pecorino Toscano Dop, Gorgonzola Dop e Prosciutto di Parma Dop e da meditative sessioni di degustazione di distillati, cioccolato e sigari nello Spazio Fumoir. Apprezzato a livello nazionale e internazionale con crescite annuali a due cifre, il Prosecco è sempre più riconosciuto come vino ideale per ogni occasione, per brindare a incontri ufficiali o per sottolineare il piacere di stare in compagnia, a qualsiasi ora del giorno. Le sue caratteristiche di freschezza, aromaticità, bassa gradazione alcolica e ottimo rapporto qualità/prezzo ne determinano il successo crescente. “Per il Consorzio – dichiara Fulvio Brunetta del Consorzio Prosecco Doc - essere in Versilia con il Prosecco Wine Festival rappresenta un’importante occasione di visibilità e promozione, utile per meglio far apprezzare le potenzialità del Prosecco Doc, valorizzandolo come vino perfetto in ogni situazione e mostrando la sua versatilità che si presta ad ogni tipo di cucina.” L’evento non è stato solo un imperdibile tasting per tanti winelover che hanno scelto di brindare al Prosecco Doc a due passi dal mare, ma anche il palcoscenico che ha incoronato Lorenzo Scapecchi di Arezzo Miglior Sommelier della Toscana 2014, in finale insieme ad Andrea Galanti di Firenze secondo classificato e Massimo Tortora di Livorno, terzo. A questi tre finalisti, Brunetta ha consegnato il Premio del Consorzio della Doc Prosecco: “Siamo onorati di poter premiare i tre migliori Sommelier della regione Toscana, preziosi ambasciatori del buon bere italiano nel mondo”.

Prosecco Wine Festival at the Versiliana in Marina di Pietrasanta, an exclusive wine tasting of Prosecco DOC bubbles The Prosecco Wine Festival’s first time on the Versilian Coast: on Saturday, June 26, La Versiliana in Marina di Pietrasanta hosted the summer’s most glamorous wine tasting devoted to Prosecco DOC sparkling wines. Thirteen producers and members of the Prosecco DOC Protection Consortium offered a tasting of the best wines made from the Glera grape variety, accompanied by a selection of Excellence Food, offered by the Protection Consortiums of Montasio DOP cheese, Tuscan DOP Pecorino cheese, DOP Gorgonzola cheese and Prosciutto di Parma DOP, and meditative tastings of distillates, chocolate and cigars in the Fumoir Space. Very popular on both the national and international market with sales increasing steadily each year, Prosecco wine is considered to be the ideal wine for any occasion, for toasts during official events or in the company of friends, any time of the day. Its freshness, intense aromas, low alcohol content and excellent quality/price ratio have contributed to its growing success. “Being in the Versilia area- says Fulvio Brunetta of the Prosecco DOC Protection Consortium - at the Prosecco Wine Festival, is an excellent chance for the Consortium to gain visibility and promote Prosecco DOC wine as the perfect wine for any occasion and celebration and to show, due to its versatility, how it pairs well with any cuisine. The event not only was a not-to-be-missed tasting for all Prosecco DOC wine lovers just steps away from the seaside, but also the place where Lorenzo Scapecchi from Arezzo was declared Best Tuscan Sommelier 2014 and winner of the final competition ahead of Andrea Galanti from Florence, who came second, and Massimo Tortora from Livorno, who came third. The three finalists were given the Prosecco DOC Consortium Award by Brunetta, who said: “It is an honour to award this prize to the three best Sommeliers of the Tuscan region, as they are the ambassadors of good Italian wine throughout the world”.

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Award text Elena Mazzuoli - ph. Gian Luca Dati

From left: Fulvio Brunetta, Massimo Tortora, Osvaldo Baroncelli, Lorenzo Scapecchi, Andrea Galanti, Antonello Maietta

Miglior Sommelier di Toscana 2014

E’ Lorenzo Scapecchi di Arezzo. La proclamazione al termine della finale con Andrea Galanti di Firenze e Massimo Tortora di Livorno The announcement of the winner at the end of the final test with Andrea Galanti from Florence and Massimo Tortora from Livorno “Nutro profonda ammirazione per i sommelier che ogni anno si mettono in gioco per centrare questo obiettivo che richiede molti mesi e molta attenzione nella preparazione: ognuno di loro non ha soltanto lo studio da portare avanti, ma anche un lavoro da svolgere con la massima professionalità. Molti sono cresciuti sul campo, altri sono partiti già con il carisma per raggiungere ambiziose vette, ma tutti portano nel cuore la voglia di non sentirsi mai arrivati e di essere sempre curiosi in questo ruolo perennemente “in progress”. Con queste parole il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli ha salutato il nuovo campione regionale AIS, Lorenzo Scapecchi di Arezzo, proclamato al termine di una serie di prove di servizio, riconoscimento e comunicazione durante il Prosecco Wine Festival alla Versiliana davanti al fiorentino Andrea Galanti e al livornese Massimo Tortora. “Un ringraziamento particolare – ha precisato il neocampione – oltre a coloro che mi hanno permesso di essere qui oggi, va alla Scuola Concorsi e a Simona Bizzarri: con grande professionalità mi ha dato un supporto straordinario nella preparazione che richiede molto impegno, studio sui libri ma anche molta pratica sul campo. Adesso voglio dedicarmi al concorso per il titolo nazionale, dove mi auguro di rappresentare con valore la squadra toscana”.

“I feel deep admiration for the sommeliers who, every year, accept this challenge in order to achieve the goal, the final examination, which requires a good deal of time and effort: they all have to study and, at the same time, carry on their job with the greatest professional competence. Most of them have trained on the field, others demonstrate a talent from the outset, but they all feel that there is much to be learned still and that they are always “ in progress”. With these words, the president of AIS Toscana Osvaldo Baroncelli greeted Lorenzo Scapecchi from Arezzo, who was declared the regional AIS winner at the end of a series of tests held during the Prosecco Wine Festival at the Versiliana, and came first ahead of Andrea Galanti from Florence and Massimo Tortora from Livorno. “Special thanks- said the winner- go to all those who allowed me to be here today and, in particular, to the School of Competitions and to Simona Bizzarri, who helped and supported me all through the hard months of studying and training. Now, I’m going to get ready to compete for the national title, where I hope I will represent the Tuscan team with honor”.

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The “2014 Best Tuscan Sommelier� competition held at the Versiliana during the first Prosecco Wine Festival


wine world text Francesca Lombardi

Maestri di eccellenza

Mastrojanni e la sua lunga storia di qualità. Una filosofia che dura da 35 anni Mastrojanni and its long history of quality. A philosophy that has lasted for 35 years L’azienda Mastrojanni – situata all’estremo lembo sud est di Montalcino - ha due cuori, uno che batte in vigna, uno in cantina. Due cuori che si muovono all’unisono, con lo stesso anelito alla qualità, stessa ricerca votata al “meno è meglio”, la stessa cura per ogni passaggio dal grappolo alla fermentazione all’affinamento. Nata nel 1975 sui resti di un borghetto abbandonato - la prima annata è datata 1979 - conta oggi 90 ettari, di cui 26 vitati, 14 dei quali a Brunello, per una produzione complessiva di ca 100 mila bottiglie l’anno. Una scelta precisa, che ha portato i vini Mastrojanni a distinguersi per sapidità, potenza e eleganza. Una storia aziendale di crescita costante, di investimenti continui che ha avuto due momenti di apice nel 1992 - con l’arrivo dell’attuale Amministratore Delegato Andrea Machetti e di Maurizio Castelli come consulente enologo – e nel 2008 con l’ingresso di Mastrojanni nel polo del gusto del Gruppo Illy. L’acquisizione da parte di Illy non ha introdotto nessun cambiamento ai vertici dell’azienda - team vincente non si cambia - ma ha portato un ampliamento delle prospettive aziendali tra le quali si pone sicuramente in luce il lavoro di ingrandimento della cantina. Mastrojanni ha eletto il terroir, il paesaggio del Brunello, il rapporto profondo tra esso e la sua gente come cardini fondamentali della propria produzione. Questa filosofia, conciliata ai principi della bioarchitettura, è stata trasposta anche nel progetto della cantina, concepito con la volontà di ridurre al minimo l’impatto ambientale della nuova costruzione e con l’intento di rivalutare le tradizionali tecniche costruttive. I nuovi spazi di circa 300 mq sono stati organizzati in una volumetria seminterrata addossata ai fabbricati esistenti e suddivisa internamente in tre ambienti principali: cantina di affinamento, locale di degustazione, ufficio.

The Mastrojanni estate - situated in the far southeast corner of Montalcino -has two hearts, one that beats in the vineyard, and one in the cellar. These two hearts move in unison, with the same yearning for quality, the same research devoted to “less is better”, and the same care for each wine-making stage, from the cultivating the grapes to the fermentation and aging. Founded in 1975 on the remains of an abandoned hamlet - the first vintage dates back to 1979 – it now has 90 hectares, 26 of which are vineyards, and 14 of which are Brunello, for a total output of approximately 100 thousand bottles per year. It is precisely this choice that has led Mastrojanni wines to stand out for their flavour, strength and elegance. Their corporate history is one of steady growth and continuous investment that had two peak moments in 1992 – one with the arrival of the current CEO Andrea Machetti, and Maurizio Castelli as consultant oenologist – and in 2008, when Mastrojanni joined the Illy Group. The acquisition by Illy has not brought any changes to the leadership of the company- a winning team that will not change- but rather a broadening of the company’s vision which will undoubtedly include enlarging the cellar. Mastrojanni elected the terroir, the landscape of Brunello, the deep relationship between it and its people as fundamental cornerstones of its production. This philosophy, reconciled with the principles of bio-architecture, was transferred to the project for the cellar, designed to minimize the environmental impact of the new addition and with the intention of reassessing traditional construction techniques. The new spaces, approximately 300 square metres in size, were organized in a cellar area right beside existing buildings and divided internally into three main areas: the aging cellar, the tasting room, and the office.

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ph. Bruno Bruchi

ph. Brookshaw&Gorelli Some pictures of the winery, located to the south-east of Montalcino, the wine cellar and our vertical tasting. In the middle, Andrea Marchetti, MD of Mastrojanni


Vertical wine tasting wine tasting by AIS Toscana commission

1993 2000

1995 2001

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1997 2003

1999


Vertical wine tasting

Mastrojanni BRUNELLO DI MONTALCINO 1993

Granato trasparente di sobria vivacità. Un olfatto complesso apre su iniziali toni evoluti, sigaro, radici, terra. Ingentilisce l’impronta austera un richiamo fruttato di prugna in confettura, liquirizia, scorza di arancia. Assaggio dal tratto sapido e balsamico dominato da un’accorata freschezza. Sobrio il tannino, perfettamente integrato in un’armonica cornice. 92/100 Clear garnet-red of medium intensity. The nose opens on evolved notes of cigar, roots, soil. The austere notes are softened by fruit aromas of plum preserve, licorice, orange rind. Savoury and balsamic on the palate, which is dominated by a marked freshness. Sober tannins, perfectly integrated into the well-balanced frame. 92/100

1995

Veste granata, luminosa. Naso sottile, elegante, continuo. Profumi caldi, rotondi, dai toni ematici sfumati, confetture di prugne e visciole, terra bagnata, tocco floreale di una timida violetta. La bocca è agile dai tratti freschi, minerali. Il finale gioca con tannini dal ricordo capriccioso che una punta di liquirizia richiama a un cenno amaricante. 90/100 Bright garnet-red. Subtle, elegant, enduring on the nose. Warm, round aromas, hints of blood, plum and sour cherry preserve, damp soil, a slight floral note of violet. Fresh and mineral on the palate. Capricious tannins on the finish with just a hint of licorice recalling a bitter note. 90/100

1997

Granato trasparente, limpidissimo. Il legame al territorio è già chiaro al primo olfatto, aristocratico e fresco nel suo attacco fruttato, amarena, liquiri-

zia, tabacco, grafite, tocco balsamico a chiudere. L’assaggio è un’armonia di rara elevazione, la ricchezza fruttata esalta l’espressione fresco sapida e accompagna tratti tannici composti e seducenti. 96/100 Crystal clear garnet-red. The terroir is perceivable at first smell, aristocratic and fruity fresh entry on the nose, sour black cherry, licorice, tobacco, graphite, ending on a balsamic note. The palate is a harmony of rare finesse, the fruity richness enhances the fresh-savoury note and the composed and captivating tannins. 96/100

1999

Granato vivace di buona concentrazione. L’evoluzione percorre un primo quadro olfattivo, nette le spezie dure, sigaro, radici, cuoio, un sottile cenno ematico e humus. Sensazioni fruttate s’impongono poi all’assaggio regalando pienezza al gusto, i tratti freschi vivacizzano e bilanciano un apporto alcolico protagonista. Finale lungo, caldo e docilmente tannico. 91/100 Deep garnet-red. Intense entry on the nose with spices, cigar, roots, leather and just a hint of blood and humus. Fruity sensations on the full-bodied palate, the alcoholic strength is balanced by the freshness. Long, warm and softly tannic finish. 91/100

2000

Granato cupo. Un tocco di rosa rossa anticipa profumi terziari che mantengono però una delicata dolcezza, tabacco, eucalipto, grafite, ciliegia sotto spirito. Un nervo fresco richiama note di menta. La bocca è agile, sfilata, di grande bevibilità, fresco e fruttato dal corpo ben composto. La veste tannica è una conferma di sobrietà e piacevolezza. 90/100 Intense garnet-red. A hint of red rose introduces the tertiary notes which are,

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nonetheless, delicately sweet: tobacco, eucalyptus, graphite, cherry in alcohol. Fresh notes of mint. The palate is supple, enjoyable, fresh and fruity, and full-bodied. Tannins provide further evidence of the wine’s sobriety and enjoyableness. 90/100

2001

Granato dalla veste vivace e trasparente. Note di tartufo aprono a frutti copiosi, amarena, prugna, spezie dolci, cannella, anice stellato, frutta secca. Giaggiolo e menta chiudono un profilo di bella complessità. L’assaggio è espressione di freschezza ardente, si adagia su spazi sapidi generosamente fruttati e minerali. Trama tannica agile, composta, in armonica simbiosi. 95/100 Clear and intense garnet-red. Notes of truffle evolve into intense fruity aromas of sour black cherry, plum, sweet spices, cinnamon, star anise, dried fruit. The complex nose ends on notes of iris and mint. Remarkable freshness on the palate, with generously fruity and mineral savoury sensations. Supple, composed and well-integrated tannins. 95/100

2003

Tratti rubini virano su tonalità granate. L’annata calda sconta un profilo olfattivo di evidente evoluzione terziaria, cuoio, prugna cotta, animale, terra bagnata, liquirizia. L’impatto gustativo sorprende per freschezza, rimandi apprezzabili di frutto rosso ne impreziosiscono l’assaggio regalando un’aspettata piacevolezza. La struttura è ben salda con tannini già integrati. 88/100 Ruby-red nuances verging on garnet-red tones. Due to the warm year-round temperatures, the nose shows marked tertiary notes of leather, stewed plum, damp soil, licorice, animal scents. The palate is amazingly fresh, with pleasant notes of red fruit. Well-structured and well-integrated tannins. 88/100


wine world text Antonio Stelli - ph. Dario Garofalo

Rigoglio contemporaneo

Il cuore e l’anima di Monteverro, giovane azienda toscana che sta facendo scuola The heart and soul of Monteverro, a unique example of Tuscan winery Una storia che inizia ai piedi di uno dei borghi più affascinanti d’Italia, Capalbio, là dove la bellezza si fonde con un terroir dall’incredibile potenziale nascosto fino a pochi anni fa tra le spighe di grano. E’ qui che Georg Weber, classe 1978, dalla Germania, decide alle soglie del nuovo Millennio di intraprendere la sua avventura vitivinicola. Nel 2003 prende forma, come un’oasi nel deserto, Monteverro, azienda che diventa in pochi anni un vero e proprio ‘caso’ nel panorama vitivinicolo internazionale. A guidarla, insieme a Weber, c’è Michael Voegele, general manager della proprietà. Enologo dell’azienda è il giovane francese Matthieu Taunay, con la qualifica di responsabile vendite e marketing ecco poi Olympia Romba, greco tedesca di origine ma con una lunga esperienza a Bordeaux. E poi altri due consulenti di rango, entrambi enologi: Michel Rolland, autentica superstar ormai di casa anche in Italia e Jean Hoefliger, anima dell’azienda californiana Alpha Omega. Monteverro si estende per 50 ettari ad un’altitudine sul livello del mare che dai 30 metri sale dolcemente fino agli 80. Siamo solo a cinque chilometri dal Tirreno, e all’orizzonte si staglia verso ovest la sagoma imponente del Monte Argentario, mentre a sud-est è pianura, ultima propaggine di Toscana al confine con il Lazio. La scelta dei vitigni impiantati riflette con tutta evidenza quale sua l’anima della proprietà: intorno a vigne tenute come giardini, crescono Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Syrah e Grenache, per un totale di 27 ettari vitati che declinano cinque diverse etichette tra cui il rosso Monteverro, fuoriclasse della gamma, Lo Chardonnay in purezza, Il Vermentino e Tinata, a base di Syrah e Grenache, vino che Georg Weber ha voluto dedicare a sua madre. Difficile immaginare dall’esterno lo spazio e il respiro della cantina di Monteverro, appoggiata com’è al fianco della collina e in parte interrata, uno spazio immenso ed elegante, visibile dalla grande vetrata della sala di degustazione situata al piano superiore, dove il rigore e la suprema eleganza delle 500 barrique non può non impressionare.

This story begins at the foot of one of Italy’s loveliest towns, Capalbio, where beauty blends with a terroir having an amazing untapped potential up to a few years ago. This is the place where Georg Weber, born in 1978 in Germany, decided to embark on a new career in the winemaking business at the beginning of the new millennium. In 2003, Monteverro winery, which in a few years’ time would become a unique example on the international winemaking scene, took shape like an oasis in the desert. At Weber’s side in the management of the winery is Michael Voegele, the general manager. The chief winemaker is the young Frenchman Matthieu Taunay, the sales and marketing manager is Olympia Romba, German and Greek by birth with many years of working experience in Bordeaux. And two highly qualified consultants, both oenologists: Michel Rolland, a wine world star and very popular in Italy, and Jean Hoefliger, the heart and mind of Californian winery Alpha Omega. Monteverro extends over 50 hectares at 30 to 80 meters above sea level. The winery is just five kilometers away from the Tyrrhenian sea, with the imposing Mount Argentario rising in the west and the plain extending south-westwards to the border between Tuscany and Lazio. The vineyards, stretching over 27 hectares, are planted with grape varieties that reflect the personalities of their owners: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Syrah and Grenache, which give five different labels, including the red Monteverro, the 100% Chardonnay, the Vermentino and Tinata, a Syrah and Grenache-based wine which Georg Weber dedicated to his mother. It is hard to imagine from the outside how big and beautiful Monteverro winery is, as it rests on the hillside and is partially built underground, a huge and elegant space, visible from the tasting room’s big window on the first floor, where the rigour and supreme elegance of the 500 wine barrels cannot leave you untouched.

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Clockwise from top: the Monteverro team, territory and wine cellar, the owner George Weber and a few moments of tasting


Monteverro, landscapes on the vineyards


wine tasting wine tasting by AIS Toscana commission

MONTEVERRO TINATA 2008

Rubino denso dai variegati riflessi purpurei. Ritmi olfattivi scanditi da frutti neri polposi in dolce fusione alla macchia mediterranea, alloro, rosmarino. Grafite e cioccolato bianco echeggiano sul finale. In bocca è pieno, composto, una massa estrattiva succosa di frutto appagata da una forza acida imponente. Spalla tannica perfetta, completa un lungo finale. 94/100 Thick ruby-red with deep red nuances. A bouquet of fleshy black fruit sweetly blended with Mediterranean scrub, bay and rosemary and ending on notes of graphite and white chocolate. Full-bodied and composed on the palate, fruity flavours and imposing acid strength. Perfect tannic backbone and long finish. 94/100

TINATA 2009

I tratti purpurei si vestono di vivace limpidezza. E’ sobrio nella sua estensione aromatica, succo di mora e amarena miscelato a spezie dolci, anice stellato, macchia marina, deciso il richiamo minerale, grafite, chinotto. L’impatto gustativo trova nell’ap-

porto acido un vero protagonista, sempre elegante e sottile dai rimandi minerali e fruttati. Contesto tannico preciso e inappuntabile. 92/100 Clear and lively deep red. The bouquet is moderately intense with notes of blackberry and sour black cherry juice mixed with sweet spices, star anise, Mediterranean scrub, marked mineral notes, graphite, chinotto. The acid component dominates the palate, though always elegant and subdued with mineral and fruity notes coming back. Impeccable and flawless tannins. 92/100

TINATA 2010

Linee purpuree continue, penetranti. Profilo olfattivo di pura avvolgenza, frutti dolcissimi di mora, mirtillo. Esuberanti erbe aromatiche incontrano richiami minerali discreti d’inchiostro, cioccolato bianco. L’assaggio è un’esaltazione di freschezza fruttata, ritorni di china ed erbe aggraziano un finale lunghissimo. Il tannino è dolce, quasi non si avverte, ma non pecca di carattere. 96/100 Deep red colored. Enveloping fruity notes of very sweet blackberry and blueberry.

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Marked aromas of aromatic herbs combined with delicate mineral notes of ink and white chocolate. Fruity freshness on the palate, with cinchona and herbs coming back on the very long finish. The tannins are sweet, nearly undetectable, but full of character. 96/100

TINATA 2011

Veste porpora decisa. Profumi copiosi dai tratti subito speziati, anice stellato, mallo di noce, frutta secca. Discretamente, lasciano il passo a picchi fruttati di ciliegia nera e mora, sottile il legno di cedro, grafite. Sorso penetrante quanto generoso dal nervo acido incalzante che non risparmia gettiti speziati di vago balsamico. Tannini di perfetta esecuzione ma ancora da domare. 90/100 Deep crimson red. Intense spicy aromas opening on the nose, star anise, nut husk, dried fruit. They evolve discreetly into fruity notes of black cherry and blackberry, a slight note of cedarwood and graphite. Generous and penetrating on the palate, pressing acidity bringing spicy balsamic hints back. Impeccable but still untamed tannins. 90/100


The wine-cellar at Monteverro


wine tasting wine tasting by AIS Toscana commission

MONTEVERRO MONTEVERRO 2008

Rubino lucente dai cenni ancora purpurei. La freschezza degli aromi colpisce al primo olfatto, spezie sobrie si alternano senza coprire un frutto intensamente dolce, legno di cedro, macchia mediterranea, sottobosco, cacao. Assaggio vibrante di freschezza pura intrisa di frutto succoso e richiami mentolati. Corpo tannico ben sciolto in un finale schioccante. 94/100 Bright ruby-red with deep red nuances. The nose opens with fresh aromas, delicate spices alternate with intensely sweet fruity notes, cedarwood, Mediterranean scrub, underbrush, cocoa. Pure freshness on the palate full of juicy fruit and mentholated hints. Well-integrated tannins and a lip-smacking finish. 94/100

MONTEVERRO 2009

Porpora vivacissimo. Quadro olfattivo di esuberante ecletticità, frutti neri preziosi si fondono nella macchia marina con accenti balsamici e anice stellato. Di grande impatto gustativo, esultano

fragranze fruttate sostenute da un nervo freschissimo. La rispondenza tannica è appropriata, anche se non docile, in un contesto che promette una buona evoluzione. 91/100 Lively deep red. Exuberant and eclectic bouquet, precious black fruity notes blend with Mediterranean scrub, balsamic hints and star anise. Very impressive on the palate, with fruity notes supported by great freshness. Tannins are wellbuilt, although untamed, and well-integrated in a structure that promises to get better with age. 91/100

MONTEVERRO 2010

Tonalità purpuree vive. Bouquet di elegante composizione, si respirano essenze fruttate che a stento lasciano il passo a note minerali di eccelsa finitura, grafite, legno di cedro, agrumi disidratati. La freschezza traccia linee profonde ed esalta un frutto finemente misurato. L’equilibrio del contesto accresce una piacevolezza che trova nel profilo tannino il giusto merito. 96/100 Lively deep red-colored. Elegant bou-

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quet with fruity notes that evolve into mineral notes of great finesse, graphite, cedarwood and dehydrated citrus fruit. Deep freshness and finely measured fruity flavours. Well-balanced and pleasant tannic profile. 96/100

MONTEVERRO 2011

Rosso rubino a trama fitta e compatta. Olfatto caldo e ammiccante, figlio dell’assolato versante Spuntali. L’impatto gustativo è ricco e avvolgente, dotato di buona freschezza e tannini apprezzabili. Progressione gustativa importante, che si amplifica in bocca, facendo apprezzare le singole componenti del vino. Forza ed eleganza procedono a braccetto, lunga persistenza speziata e boisé. 95/100 Bright deep red-colored. The bouquet opens on the nose with delicately spicy aromas, black fruity notes, graphite, rock. Notes of Mediterranean scrub complete the aromatic palette. The aromatic freshness returns on the palate along with savoury notes. Evolving tannins that promise to age beautifully. 95/100.


wine world text Alessandra Lucarelli - ph. Dario Garofalo

Agostino Ropolo between his daughters Ilaria and Cristina

Paradiso di-vino

I prodotti dell’Azienda Agricola L’Apparita. Una grande passione di famiglia che si rispecchia in ogni dettaglio The fine products of the “L’Apparita” Farm and Winery. A family passion reflected in every detail Born in the heart of the Tuscan Maremma, nestled in the green countryside, surrounded by beautiful landscapes. To welcome you, a large garden, where the small vineyard is found - deliberately only one half acre, for producing a wine which is the excellent fruit of continuous research and careful attention, both in the vineyard and during the process of winemaking in the cellar – as well as an intimate, family atmosphere. That of Agostino Ropolo and his two daughters Ilaria and Cristina, is a precious pearl among the Grand Crus of the Tuscan coast. The crown jewel is the San Michele di Poggio L’Apparita, a Super Tuscan IGT Rosso Maremma Toscana, a blend of five varietals: Sangiovese, Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon and Petit Verdot. This wine reflects the attention given to the vineyard and to the work in the cellar; the grapes are vinified and first aged for 18 months in barrels and barriques of French and Slavonian oak and then - after blending and subsequent bottling – aged in the bottle for another 18 months. The result is a wine of great body, round, complete, with intense flavours and scents reminiscent of the Maremma where it is born. The Syrah di Poggio L’Apparita, an IGT Rosso Maremma Toscana, also ages 18 months in wood, and before being put on the market is aged for a further 18 months in the bottle, while the San Michele n.3 di Poggio L’Apparita, the winery’s most recent creation, is a DOC Maremma Toscana Rosato, a fresh, balanced and harmonious wine with a base of Sangiovese in purezza, aging 6 months in steel vats before being bottled. The farm also produces a limited amount of extra-virgin olive oil characterized by low acidity and a crisp and clean, but never strong, persistent taste.

Nasce nel cuore della Maremma toscana, immersa nel verde della campagna e circondata da paesaggi suggestivi posti sotto la tutela dei Beni Ambientali. Ad accogliervi un grande giardino, all’interno del quale nasce la piccola vigna volutamente solo un ettaro e mezzo, per produrre un vino eccellente frutto di continue ricerche ed attenzioni sia in vigna che nella fase di vinificazione interna dell’azienda - e un’atmosfera intima e familiare. Quella di Agostino Ropolo e delle due figlie Ilaria e Cristina, rappresenta una perla preziosa tra i Grandi Cru della Costa Toscana. Punta di diamante il San Michele di Poggio L’Apparita, un Super Tuscan Igt Rosso Maremma Toscana, blend di cinque vitigni: Sangiovese, Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot. Il vino riflette tutta l’attenzione riservata al vigneto e al lavoro in cantina, e le uve sono vinificate ed invecchiate prima per 18 mesi in botticelle e barriques di rovere francese e di Slavonia e poi - dopo l’assemblaggio e successivo imbottigliamento - nuovamente affinate in vetro per 18 mesi. Risultato, un vino di ottimo corpo, rotondo, completo, dai profumi e dai sapori intensi che ricordano la Maremma in cui nasce. Anche il Syrah di Poggio L’Apparita, un Igt Rosso Maremma Toscana, invecchia 18 mesi in legno e prima di essere messo in vendita si affina per ulteriori 18 mesi in bottiglia, mentre il San Michele n.3 di Poggio L’Apparita, ultimo nato dell’azienda, un Doc Maremma Toscana Rosato, un vino fresco, armonico ed equilibrato, a base di Sangiovese in purezza che invecchia 6 mesi in vasche d’acciaio prima di essere imbottigliato. L’azienda produce anche una quantità limitata di olio che si caratterizza per il basso indice di acidità e per un sapore netto mai forte e persistente.

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L’Apparita winery, in the heart of the Tuscan Maremma area, produces top-quality wine and olive oil


wine world text Francesca Lombardi

Tenuta Sette Ponti e la magica Vigna dell’Impero Una storia lunga un secolo per una vigna che regala un grande sangiovese One hundred years of history for a vineyard that produces a great Sangiovese

Era il 1935 quando Amedeo d’Aosta, Vice Re d’Etiopia, per celebrare la presa dell’impero Abissino, ordinò di piantare questa vigna ormai storica, La Vigna dell’Impero. I lavori furono seguiti dal fratello del Vice Re, Emanuele Filiberto, e durarono tre anni per l’impervia naturale del territorio. La celebre vigna oggi è posizionata al centro della Tenuta Sette Ponti, 330 ettari di terreno, di cui oltre 50 dimorati a vigneto. I vigneti della Tenuta non vantano la sola presenza del miglior sangiovese, ma anche di alcuni vitigni internazionai: Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, insieme ad una piccola selezione di altre varietà. La composizione del terreno ha una struttura eterogenea, ben combinata, di argilla, sabbia, calcare, il galestro tipico del Chianti, e nel suo insieme costituisce un elemento fondamentale per la qualità dei vini della Tenuta Sette Ponti. La Vigna dell’Impero, gioiello dell’azienda, sorge dove originariamente c’era un pascolo cespugliato e roccioso con qualche olivo e in grande pendenza. Il terreno era pieno di massi galestrosi calcarei, per cui fu necessario usare delle mine per disfare questi massi e creare dei terrazzamenti, sfruttando così la pendenza. Il tutto venne fatto sempre a mano. Negli anni ’50 Alberto Moretti Cuseri comprò il cuore della tenuta direttamente dalle Principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia d’Aosta - affascinato da questi terreni e dalla bella riserva di caccia – e con essa, anche questa magica vigna, madre di uve cariche, complesse, strutturate, ricche di estratto e sostanze nutritive. Il terreno su cui si sviluppano, circa tre ettari, ricco di sali minerali dà vita a frutti di elevata qualità, fini, longevi ed intensamente profumati. Le viti crescono in un terreno ciottoloso che assicura qualità elevata, perché questi massi hanno una buona permeabilità ma soprattutto fungono da termoregolatori: il giorno trattengono e la notte cedono ai grappoli il calore del sole. La presenza di Galestro inoltre, conferisce grande mineralità e sapidità che equilibrano la parte alcolica del prodotto finale. La Vigna dell’Impero dona un eccellente Sangiovese, simbolo di questa terra antica e carica di storia, che solo nelle migliori annate, quando coincideranno tutti i fattori per una maturazione ottimale, regalerà un Cru aziendale destinato a durare nel tempo, così come la vigna da cui proviene.

It was 1935 when Amedeo d’Aosta, Viceroy of Ethiopia, to celebrate the conquest of the Abyssinian Empire, ordered the planting of this now historic vineyard, the Vigna dell’Impero. Work went on under the charge of the Viceroy’s brother, Emanuele Filiberto, and lasted for three years due to the impervious nature of the terrain. Today this famous vineyard stands at the very centre of Tenuta Sette Ponti, which comprises 330 hectares of land, more than 50 of which are planted with grapevines. Not only do the estate’s vineyards boast the presence of the best Sangiovese, but they also grow some international varieties: Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, along with a small selection of other varieties. The soil has a heterogeneous, but well-combined structure with clay, sand and limestone, the typical galestro of the Chianti region, and on the whole constitutes an element essential to the quality of the Tenuta Sette Ponti wines. The Vigna dell’Impero, the ‘jewel in the winery’s crown’, is located where originally there was a strongly sloping, rocky pasture dotted with bushes and a few olive trees. The ground being full of galestro limestone rocks, it was necessary to use explosives to break them up and thereby create terraces by taking advantage of the land’s natural incline. Everything was always done by hand. In the 1950s, Alberto Moretti Cuseri, fascinated by these beautiful lands and hunting grounds, purchased the heart of the estate directly from Princesses Margherita and Maria Cristina di Savoia Aosta and with it, this captivating vineyard which produces forceful, complex, structured grapes rich in extract and nutrients. The land on which they grow, about three hectares, is mineral-rich and gives life to high quality, elegant, slow-to-ripen and intensely fragrant fruits. The vines grow in a gravelly soil that ensures excellent quality due to the fact that these small stones and pebbles have good permeability, but above all act to regulate temperature: in the daytime they absorb and retain heat from the sun and at night they yield it to the grapes. The presence of Galestro also gives great minerality and sapidity which balance the alcoholic content of the final product. The Vigna dell’Impero produces an excellent Sangiovese, symbol of this ancient land steeped in history, which only in the best years, when all the factors for an optimal ripening coincide, gives birth to our estate’s own exclusive Cru, meant to last over time, just like the vineyard from which it comes.

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In these photos: Antonio Moretti Cuseri near one of the great grapevines of the historic Vigna dell’Impero. Below: a photo of the vineyard, planted in 1935

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wine world

Terroir s’il vous plaît!

A Badia di Morrona, il territorio si trasforma in capolavori di narrazione tra grande storia e sapiente innovazione At Badia di Morrona, the territory is transformed into masterpieces of narrative, from great history to clever innovation. Oltre seicento ettari di proprietà, 110 di vigneto, 40 di oliveto, 130 posti letto ricavati ristrutturando i vecchi casolari e riconvertendoli in magnifici agriturismi, il ristorante aziendale e una cantina di 5.000 metri quadrati su sei livelli, appena inaugurata all’interno di un complesso in parte esistente e in parte realizzato ad hoc con grande attenzione all’impatto ambientale. E se tutto questo non bastasse a disegnare la portata di Badia di Morrona, storica azienda dell’alta Valdera, a Terricciola, tra Pisa e Volterra, di proprietà dal 1939 della famiglia Gaslini Alberti di Genova, aggiungiamo un ultimo, ma significativo particolare: la cura, quasi ossessiva, di ogni centimetro quadrato, interno o esterno, dell’azienda. Cuore della Tenuta è la suggestiva Abbazia camaldolese del 1089, mantenuta dalla famiglia, cultrice dell’arte antica, in condizioni impeccabili. Tra le prime aziende vitivinicole toscane a scegliere la via della qualità, Badia di Morrona si è affermata in tutto il mondo grazie a una gestione agronomica ed enologica metodica e puntuale che ha puntato a esprimere al meglio l’identità e il carattere del territorio. Lo raccontano vini di successo come I Sodi del Paretaio espressione tipica del Chianti delle Colline Pisane nobile, raffinato ed elegante (85% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah) e gli IGT VignaAlta, Sangiovese in purezza prima uscita nel 1994 prodotto con le uve ultra-selezionate e ‘imprevedibili’ del cuore territoriale della tenuta, N’Antia frutto di un taglio tipicamente bordolese di Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot, grande personalità e uso sapiente del legno, e Taneto vino originalissimo, sontuoso e complesso che sposa il Syrah alla rotondità del Merlot e alla tipicità del Sangiovese. Tra i pochi vitigni autoctoni bianchi che caratterizzano la Toscana c’è il Vermentino e il Felciaio ne è una delle sue più equilibrate e interessanti interpretazioni. Tra le novità 2014, oltre alla nuova cantina anche il restyling completo delle etichette e il lancio di un inedito Chianti Riserva con l’annata 2011.

A property of over six hundred hectares, comprising 110 hectares of vineyard and 40 hectares of olive groves, with an accommodation capacity of 130 beds created by restoring old rural farmhouses and reconverting them into magnificent holiday farms, an on-site restaurant and a wine cellar of 5,000 square metres on six levels, just opened inside a complex in part already existing and in part created ad hoc with great attention to its environmental impact. And if all this were not enough to illustrate the calibre of Badia di Morrona, the historic estate of the upper Valdera, at Terricciola, between Pisa and Volterra, owned by the Gaslini Alberti family of Genoa since 1939, we add a final, but significant detail: the almost obsessive care given to every square centimetre, whether interior or exterior, of the establishment. The heart of the Estate is the impressive Camaldolese abbey of 1089, maintained in impeccable condition by the family, lovers of ancient art. Among the first Tuscan wineries to choose the path of quality, Badia di Morrona has established itself throughout the world thanks to a methodical and scrupulous agronomic and oenological management aimed to best express the identity and character of the territory. This has been accomplished by successful wines such as I Sodi del Paretaio, typical expression of the Chianti produced in the Pisan Hills, noble, refined and elegant (85% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon, Merlot and Syrah) and the VignaAlta IGT, Sangiovese in purezza first released in 1994, produced with the ultra-selected and ‘unpredictable’ grapes from the territorial heart of the estate; N’Antia, the result of a typically Bordeaux-style blend of Cabernet Franc, Sauvignon and Merlot, with great personality and the wise use of wood; and Taneto, an original, complex and sumptuous wine combining Syrah with the roundness of Merlot and the typicity of Sangiovese. Among the few indigenous white grape varieties characteristic of Tuscany there is Vermentino, and Felciaio it is one of its most balanced and interesting interpretations. Among the novelties of 2014, in addition to the new wine cellar, there is also the complete redesigning of the labels and the launch of an unprecedented Chianti Riserva with the 2011 vintage.

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View of the vineyards, the new steel vats, the cloister of Badia di Morrona, a picture of Filippo Gaslini Alberti

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wine world text Teresa Favi - ph Lorenzo Cotrozzi

L’argento nel bicchiere

Tenuta Argentiera e la sua straordinaria interpretazione del terroir Bolgheri Tenuta Argentiera and its extraordinary interpretation of the Bolgheri terroir Nella Doc Bolgheri, area vitivinicola di culto della costa Toscana, Tenuta Argentiera è un concentrato di particolarità. Ha i vigneti più a sud e i più alti della denominazione, arrivando a toccare i 200 me-tri s.l.m. fino ai boschi che rivestono le Colline Metallifere (abbondanti riserve di minerali). ‘Argentiera’ fa infatti riferimento alla composizione minerale del sottosuolo dove sono stati impiantati i vigneti. La temperatura di 2-3 gradi più bassa delle altre zone di Bolgheri, la ventilazione costante e la forte escursione termica tra giorno e notte - che favorisce la concentrazione di profumi nelle uve - sono il bagaglio virtuoso con cui il team italo-francese capitanato da Federico Zileri e Stéphane Derenoncourt ha saputo interpretare al meglio i vitigni (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot) e il territorio. Fondata nel ‘99 da Corrado e Marcello Fratini, oggi è la quinta azienda bolgherese per estensione, e la terza per riconoscimenti. Il vino che la rappresenta è l’Argentiera Doc Bolgheri Superiore (Cabernet Sauvignon e Merlot), mentre Villa Donoratico Doc Bolgheri (Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc) è l’etichetta che per prima ha fatto conoscere la cantina in Italia e all’estero. La diversa composizione dei vini è una scelta aziendale per differenziare le due etichette in accordo con il disciplinare di produzione che vede nel Bolgheri Superiore la punta di diamante della denominazione. A questi due vini, dal 2011 si affiancano i cru prodotti dai tre vitigni principali della Doc Bolgheri. Argentiera è dunque una delle due aziende del territorio a vantare tre monovarietali prodotti rispettivamente con Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Argentiera e la sua cantina affacciata sul mare si aprono con piacere a visite guidate, per dare a chiunque la possibilità di godere delle stesse bellezze che un tempo conquistarono gli etruschi.

Located in the DOC Bolgheri area, a world-famous winemaking region on the Tuscan Coast, Tenuta Argentiera stands out among the other local wineries in many special ways. Its vineyards are the southernmost and highest of the area, rising as high as 200 meters above sea level, and extend as far as the woods covering the so-called Metalliferous Hills (rich mineral deposits). In fact, the name Argentiera (argento is the Italian word for silver) refers to the mineral composition of the soil on which the vineyards are grown. The temperature is lower by 2-3 degrees as compared to other Bolgheri areas and the constant breeze and large day-night temperature swing increase the grapes’ aromatic qualities. These are the assets the ItalianFrench team, led by Federico Zileri and Stéphane Derenoncourt, has been able to count on to interpret in the best possible way the grape varieties planted (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot and Petit Verdot) and the terroir. Established in 1999 by Corrado and Marcello Fratini, Argentiera is today the fifth largest winery in the Bolgheri area and the third as far as recognitions are concerned. The signature wine is Argentiera Doc Bolgheri Superiore (Cabernet Sauvignon and Merlot), while Villa Donoratico Doc Bolgheri (Cabernet Sauvignon and Cabernet Franc) is the label that has made the winery known throughout Italy and abroad from the outset. The wines’ different composition is aimed at distinguishing the two labels to comply with wine rules and regulations, according to which Bolgheri Superiore is the top wine of the appellation. In addition to these two wines, the winery has been producing, since 2011, Cru wines from the three typical grape varieties of the DOC Bolgheri appellation. Argentiera is, thus, one of the two local wineries to offer three single-varietal wines made from Merlot, Cabernet Sauvignon and Cabernet Franc grapes. Argentiera and its wine cellar overlooking the sea is pleased to welcome visitors for guided tours and introduce them to the same natural beauties that attracted the Etruscans many, many centuries ago.

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Vineyards, Magum of Argentiera Doc Bolgheri Superiore, a detail of the wine cellar

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BEER wORLD text Sabrina Bozzoni

The Birroir creators: Elena Di Martella Orsi, Alejandra Folgado Majo, Linda Di Martella Orsi and Elisa Tealdi

La birra è femmina Birroir e il paese delle meraviglie Birroir and the Wonderland

Giving everything up and starting all over again, driven by a powerful dream. This is the story behind the story of four young ladies and lifelong friends, Elisa Tealdi, Elena Di Martella Orsi, Alejandra Folgado Majo and Linda Di Martella Orsi, all aged between 29 and 35, with a passion in common that developed into a wonderful journey based on craftsmanship and know-how and named Birroir. A journey that reached its crowning moment in 2013, in Segromigno in Monte, near Lucca, in Via delle Ville, when the “Magnificent Four” started their top-quality craft beer business. The name Birroir is inspired by the French wine term terroir and expresses the values on which the brewery focuses and its credibility is founded: the use of local resources and artisan brewing techniques. As a result, sincere beers, the marriage of deep passion and the genuineness of pure and clear water coming from the so-called “Water Road”. The fruits of this marriage are four beers, to be enjoyed in all their unique flavours and aromas. The first one is Isotta, a light ale, featuring a delicate and exotic bouquet; Gigliola is a red ale, with a complex, pleasant and inviting bouquet; Pantera is a dark, mysterious stout, with a warm, unique flavor given by the wood roasted barley and a special coffee blend created by the famous Berti roasting factory from Lucca. Last but not least, the fresh Lalita: intense, sweet-scented, with a slight fresh note. And so, let’s set off for this all-female journey through taste.

Mollare tutto e rinascere, spinte dalle ali di un sogno, forte e tenace. Questa è la morale che risiede nella storia di quattro giovani donne e amiche per la vita, Elisa Tealdi, Elena Di Martella Orsi, Alejandra Folgado Majo e Linda Di Martella Orsi, tutte tra i 29 e i 35 anni, le cui passioni si sono incontrate, per generare una magnifica avventura fatta di artigianalità e sapere che prende il nome di Birroir. Un viaggio che vede il suo traguardo nel 2013 in provincia di Lucca a Segromigno in Monte, in via delle Ville, quando le magnifiche quattro danno alla luce un’attività di produzione di birra artigianale di altissima qualità. Il nome, Birroir, mutua il concetto francese di Terroir usato in enologia, per trapiantarlo in un prodotto che esprime il legame ai valori locali di eccellenza, dove le risorse del territorio e l’artigianalità dei processi produttivi impiegati sono i capisaldi del marchio. Da tutto questo nascono birre sincere, scaturite non solo da una grande passione ma anche dalla genuinità di un’acqua pura e limpida, che sorge lungo la cosiddetta ‘Via dell’Acqua’. Figlie di questa unione sono quattro birre, ognuna da assaporare a pieno. La prima è Isotta, chiara per natura, leggera e beverina dal bouquet delicato e dalle suggestioni esotiche; rossa con note di caramello è la Gigliola, con il suo bouquet complesso piacevole e ammiccante; scura, nera, impenetrabile è Pantera, il gusto graffiante e caldo è unico, grazie all’orzo tostato a legna e a una sapiente miscela di caffè messi a punto dalla storica torrefazione lucchese Berti. Giungiamo infine alla freschezza di Lalita: decisa, profumata, dolce, con una leggera nota di freschezza. Non ci resta altro che farci rapire in questo viaggio intorno al gusto, tutto al femminile.

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Born in 2013 in Segromigno in Monte in Capannori, Birroir has a production of excellent beers: Isolde, Gigliola, Pantera and Lalita

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wine world Text Marzia Morganti Tempestini

Trent’anni con AIS Toscana

I Balzini in festa per il 30esimo anno di Vincenzo D’Isanto con AIS Toscana I Balzini celebrates Vincenzo D’Isanto’s thirtieth year as AIS Toscana member Passione e serietà, in due semplici parole i tratti salienti di Vincenzo D’Isanto, fondatore dell’azienda I Balzini di Barberino Val d’Elsa: se la passione per il vino fu all’origine della sua impresa, iniziata qui nel 1980 con l’impianto del primo vigneto, la necessità di capire fino in fondo questo mondo, lo ha portato a diventare sommelier professionista, iscritto ad AIS da 30 anni. E qui, dove ha iniziato la sua avventura che negli anni avrebbe poi coinvolto anche la moglie Antonella e la figlia Diana, lo scorso 27 giugno, Vincenzo D’Isanto ha voluto riunire tutti gli amici sommelier AIS, compresi i neorieletti presidenti Nazionale Antonello Maietta e Regionale Osvaldo Baroncelli, per condividere insieme questa importante ricorrenza con una grande festa, preceduta da una imperdibile verticale – condotta dal responsabile della delegazione AIS di Firenze Massimo Castellani - del vino storico dell’azienda, I Balzini White Label, a partire dalla sua prima annata, il 1987 - del quale Antonella e Vincenzo conservano gelosamente alcune preziose bottiglie – per proseguire con il 1988, il 1995, il 1997, il 1998, il 1999, il 2001, il 2007, il 2008 e il 2009. Nella stessa occasione è stata presentata anche la borsa di studio indetta dall’Azienda per professionisti che quest’anno abbiano frequentato il terzo livello presso la delegazione di Firenze. I migliori, nel prossimo mese di settembre, si riuniranno ai Balzini per la prova finale - esaminati da una commissione composta da membri della delegazione fiorentina Ais tra cui Vincenzo D’Isanto e Massimo Castellani – che decreterà la classifica. Al vincitore il rimborso dei costi dell’intero corso di terzo livello e una targa commemorativa, mentre al secondo e il terzo classificato verranno consegnate rispettivamente una doppia magnum e a una magnum de I Balzini White Label. La premiazione si terrà il 14 dicembre a Villa Castelletti a Signa, nel corso dell’annuale appuntamento con l’Eccellenza di Toscana.

Passion and reliability are, in a few simple words, the distinguishing features of Vincenzo D’Isanto, the founder of I Balzini winery in Barberino Val d’Elsa: while the passion for wine was the driving motivation behind his enterprise, which was started in 1980 with the planting of the first vineyard, the need to gain in-depth knowledge of the wine world led him to become a professional sommelier and a thirty-year member of AIS. And here, where he embarked on his career in the wine world alongside his wife Antonella and daughter Diana, on June 27, Vincenzo D’Isanto gathered all his friends-AIS sommeliers, including the newly-elected national president Antonello Maietta and regional president Osvaldo Baroncelli, to celebrate this major event with a big party. The party was preceded by a special vertical wine tasting - conducted by Massimo Castellani in charge of the Florence AIS delegation – of the winery’s signature wine, I Balzini White Label, starting from the first vintage, 1987, of which Antonella and Vincenzo jealously guard a few precious bottles, and vintages 1988, 1995, 1997, 1998, 1999, 2001, 2007, 2008 and 2009. During the event, the winery granted a scholarship to the professional sommeliers who attended this year’s third-level course given by the Florence delegation. The best students will gather at Balzini winery in September for the final test before an examining board consisting of the members of the Florentine AIS delegation, including Vincenzo D’Isanto and Massimo Castellani. The winner will have the expenses for the third-level course entirely refunded and will be given a plaque, while those placed second and third will be awarded with a double magnum bottle and a magnum bottle of I Balzini White Label. The prize-giving ceremony will be held on December 14, 2014 at Villa Castelletti in Signa, during the annual Eccellenza di Toscana wine event.

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Above, Antonella and Vincenzo D’Isanto with Massimo Castellani. Below, Antonello Maietta and Luigi Pizzolato, and the whole D’Isanto family

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food

Carnet del gusto

Una selezione dei migliori ristoranti della costa toscana A selection of the best restaurants on the Tuscan coast Provincia di Lucca Antica Locanda dell’Angelo – Lucca, ph. 0583 467711 Bistrot – Forte dei Marmi, ph. 0584 89879 Butterfly – Marlia, Capannori, ph. 0583 307573 Da Romano – Viareggio, ph. 0584 31382 Enoteca Marcucci – Pietrasanta, ph. 0584 791962 L’Imbuto – Lucca, ph. 0583 491280 La Buca di Sant’Antonio – Lucca, ph. 0583 55881 Lorenzo – Forte dei Marmi, ph. 0584 89671 Il Giglio – Lucca, ph. 0583 494058 Il Pozzo di Bugia - Querceta, ph. 0584 743696 Pec (Port Ellen Clan) – Lucca, ph. 0583 493952

Il Doretto – Cecina, ph. 0586 668363 Il Faro (anche pescatursimo) – Marina di Cecina, ph. 0586 620164 Il Lucumone – Castello di Populonia, ph. 0565 29471 Il Miramare – Marina di Castagneto, ph. 0565 745761 Il Vecchio Frantoio – Castagneto Carducci, ph. 0565 763731 L’Aragosta di Michelangelo Rongo – Livorno, ph. 0586 895395 La Bitta – San Vincenzo, ph. 0565 704080 La Botte Gaia - Porto Azzurro (Isola d’Elba), ph. 0565 95607 La Carabaccia di Emanuele Vallini - Bibbona, ph. 0586 670370 La Magona - Bolgheri, ph. 0565 762173 La Perla del Mare – San Vincenzo, ph. 0565 702113

Provincia di Pisa Agriturismo Colleoli - Palaia, ph. 0587 622621 Castero-Banca della Bistecca - Lavaiano, ph. 0587 616121 I locandieri - Terricciola, ph. 0587 654328

La Pineta di Luciano Zazzeri – Marina di Bibbona, ph. 0586 600016 La Tana del Pirata – Bibbona, ph. 0565 744143 La Taverna dei Poeti – Capoliveri (Isola d’Elba), ph. 0565 968306 Lo Scacciapensieri – Cecina, ph. 0586 680900 Lo Scolapasta - Castiglioncello, ph. 0586 751291 Nonna Isola - Castiglioncello, ph. 0586 753800 Trattoria Senese - Cecina, ph. 0586 680900 Zanzibar – San Vincenzo, ph. 0565 702927

Provincia di Livorno Campo alle Tane – Castagneto Carducci, ph. 0565 774475 Canessa – Golfo di Baratti, Populonia, ph. 0565 29530 Capo Nord - Marciana Marina (Isola d’Elba), ph. 0565 996983 Da Andrea – Cecina, ph. 0586 620143 Da Otello – Venturina, ph. 0565 851212 Da Oscar – Livorno, ph. 0586 501258 Enoteca da Alcide – San Vincenzo, ph. 0565 851341 Enoteca Tognoni - Bolgheri, ph. 0565 762001 Il Bucaniere di Fulvietto Pierangelini – San Vincenzo, ph. 335 800 1695 Il Campastrello – Castagneto Carducci, ph. 0565 765128 Il Cardellino – Castiglioncello, ph. 0586 753618 Il Casale del mare - Castiglioncello, ph. 0586 759007 Il Ciocio – Suvereto, ph. 0565 829947

Provincia di Grosseto Oasi – Follonica, ph. 0566 260008 Bracali – Ghirlanda di Massa Marittima, ph. 0566 902318 Osteria del Mare - Castiglione della Pescaia, ph. 366 4233438 L’Andana – Località Badiola, Castiglione della Pescaia, ph. 0564 944800 Caino – Montemerano, ph. 0564 602817 La Fontanina - Località San Pietro, Porto Santo Stefano, ph. 0564 825261 Il Pellicano - Porto Ercole, ph. 0564 858275 Rosso e vino alla Dogana - Località Graticciaia, Capalbio, ph. 0564 890344

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...il vino è la poesia della terra P. Neruda

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n.26 - luglio 2014 - anno X

N.26

Focus

A special journey through the Tuscan Coast wines Interview

Lamberto Frescobaldi Gaddo della Gherardesca Ginevra Venerosi Pesciolini Federico Zileri Dal Verme Wine

tasting

The top ten wines of the Tuscan Coast


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