Rassegna stampa. Maglieria Italiana-marzo 2013

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ENGLISH TEXT ISSN: 1127-0470

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FOCUS RUSSIA

ALLA RICERCA DELL’ECCELLENZA SCENARI

IL FUTURO DEL RETAIL

MODA URBAN COUNTRY PER L’A-I 2013/14

Speciale

Pitti Immagine Filati le novità per la P-E 2014 ALL’INTERNO/INSIDE SPECIALE SFILATE DA MILANO, FIRENZE, PARIGI, NEW YORK, LONDRA, BARCELLONA, MADRID, LE PROPOSTE IN MAGLIA DEGLI STILISTI PER L’A-I 2013/14 FASHION SHOWS FROM MILAN, FLORENCE, PARIS, NEW YORK, LONDON, BARCELONA, MADRID THE DESIGNERS’ KNITS FOR A-W 2013/14 COPERTINA 175.indd 1

CATHERINE ANDRÉ

Knitwear On Stage

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focus on di Mariacristina Righi

RUSSIA Il mercato si rivolge sempre più alla produzione europea di livello medio-alto piuttosto che al mass product cinese. Il paese rappresenta un’ottima opportunità per il made in Italy. Un seminario organizzato al salone MiPap ha analizzato le prospettive di crescita economica per il settore moda in Russia e le implicazioni della recente adesione al WTO

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Pepita (qui a fianco una proposta per l’a-i 2013/14) è un brand di Gruppo Intimo Italiano da anni presente in Russia, come Twin-Set Simona Barbieri (nella pagina a fianco un look per la p-e 2013).

L

a Russia, il paese più grande del mondo, con una superficie 52 volte maggiore di quella dell’Italia, che attraversa 11 fusi orari, sta vivendo un momento di forte dinamismo economico che la rende il partner commerciale più interessante per l’Italia. Ci sono in programma molte opere di infrastruttura, come quelle per i prossimi campionati invernali di Soci nel 2014 e i mondiali di calcio nel 2018. Questo spiega perché tanti grandi gruppi come Fiat, Pirelli, Indesit, Eni e anche molte piccole e medie imprese hanno iniziato a investire in questo paese.

LA RUSSIA E IL MADE IN ITALY

I russi dimostrano di amare il made in Italy. Dalle auto al design, dall’abbigliamento fino alla gastronomia, tutti i prodotti italiani d’eccellenza trovano un’accoglienza calorosa da parte di quel mercato, nonostante la crisi economica. Diversi gruppi italiani hanno colto questo trend e cominciato a investire in questo colosso di circa 142 milioni di abitanti, con investimenti diretti e con le esportazioni. Infatti i rapporti commerciali fra Russia e Italia sono eccellenti. Dopo il tonfo del 2008 la risalita è stata immediata e costante: già nel 2011 il volume delle esportazioni verso la Russia è stato pari a 9,3 miliardi di euro, con un incremento del 17,8% rispetto al 2010. Nel primo quadrimestre del 2012 le esportazioni verso la Russia sono cresciute del 27% in termini di valore (fonte SMI su dati ISTAT) e l’ingresso recente della Russia nel WTO può solo contribuire a incrementare la presenza italiana nell’economia del paese. In questo quadro l’abbigliamento e le calzature occupano un

posto di primissimo piano, con la Russia al quarto e al quinto posto rispettivamente fra i mercati di esportazione, con un 50% di marchi italiani fra tutti quelli presenti nei negozi multi e monomarca dei grandi centri commerciali, e con le griffe del lusso tra i primi ad aprire negozi in Russia. La prospettiva del settore è rosea se consideriamo la forte crescita degli outlet e le catene di negozi, anche di lusso, negli shopping mall, così come la quota di vendite sul canale online in continua ascesa. Ci sono continuamente nuove e importanti aperture a Mosca e San Pietroburgo, ma anche nelle città mediograndi come Ekaterinburg, Novosibirsk, Omsk e Tomsk. Oggi i negozi monomarca, gli shop-in-shop di brand grandi e medi nei centri commerciali sono al 50% di aziende italiane. Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Gucci, Prada, Versace sono stati tra i primi a inaugurare negozi in Russia.

UN MERCATO INTERESSANTE

La Federazione Russa si sta confermando come il mercato di prossimità più interessante per l’Italia. Sia in termini di investimenti diretti sia in termini di esportazione. Un mercato che appare decisamente in crescita, tuttavia molto difficile già al primo approccio. La Rus• Popolazione sia (e con lei tutti gli altri paesi 141,7 milioni di abitanti dell’area ex Unione Sovietica e • Superficie dintorni) sembra essere una tra le 17 milioni di km quadrati possibili vie d’uscita alla crisi che • PIL riguarda il mercato europeo, per 1.480 miliardi di dollari (2010) il mondo della moda, intesa come • PIL pro capite abbigliamento e accessori, ma 10.500 dollari anche intimo e mare. Tanto che • Crescita PIL per questo segmento Igedo Com+4,2% (2011), +3,9% (2012, previsione) pany ha inaugurato una sezione • Volume import beni speciale Body & Beach all’interno 248,7 miliardi di dollari (2010) del salone CPM. EMI (Ente Moda • Principali partner import Italia) dal 2003 ha in esclusiva la UE (38,3%), Cina (15.7%), Ucraina (5,6%), gestione degli espositori italiani al Stati Uniti (4,5%), Giappone (4,1%) salone CPM. • Volume export beni “Fino al 2005 il mercato russo 400,1 miliardi di dollari (2010) ha avuto un lento e graduale ma • Principali partner export costante sviluppo- ha spiegato UE (52,2%), Ucraina (5,8%), Turchia (5,1%), Cina (5,1%) Bielorussia (4,5%) • Doing Business 120/183 (trading across borders 160/184)

TUTTI I NUMERI DELLA RUSSIA

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Alberto Scaccioni, amministratore delegato di EMI -Sono stati gli anni in cui è cambiato il retail in Russia. Si è passati dai mercatini al retail di tipo occidentale. In questi anni il retail russo ha copiato lo stile occidentale, ma con investimenti incredibili. Un vero boom, con crescita a due cifre, mentre calavano Stati Uniti e Germania e il nostro mercato aveva modalità di sviluppo tradizionali. Attualmente è un mercato interessante che premia la fedeltà soprattutto di chi è arrivato primo. Gli espositori che sono con noi dall’inizio stanno lavorando tantissimo. Alcuni hanno rischiato il monomercato: una scelta sbagliata quella di avere pochi sbocchi, che non offre garanzie in momenti di crisi finanziaria. Anche le aziende di intimo e mare stavano lavorando bene su questo mercato. Sono arrivate dopo rispetto all’abbigliamento esterno e devono faticare maggiormente, tanto come i nuovi arrivati anche nel prêt-à-porter. Il mercato però non è ancora saturo. Questo è un mercato che ha bisogno di tempo. I problemi logistici certamente esistono, come in tutti i paesi fuori Europa. La Russia comunque ha fatto passi da gigante rispetto a due-tre anni fa. Abbiamo contatti costanti con l’ambasciata e il governo russo”.

RICERCHE E STUDI MIRATI

Cresce quindi sempre più l’interesse degli italiani verso il mercato russo e verso gli altri paesi emergenti dell’area ex Unione Sovietica. Aumenta progressivamente con il crescere della domanda da parte dei buyer di quest’area di collezioni moda made in Italy o almeno made in Europe. Tanto che gli studi e le ricerche si moltiplicano. In una recente edizione di MiPap a Milano, Luisella Lovecchio (IC Solutions s.r.l. Member of IC&Partners Group/NIBI-Nuovo Istituto di Business Internazionale) ha presentato uno studio sulle prospettive di sviluppo per la moda italiana su questo mercato tanto appetibile quanto difficile. Il volume complessivo del retail CFA (Clothing, Footwear, Accessories cioè abbigliamento, calzature e accessori) è di circa 50

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