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DULCIS IN FUNDO
se iL VirUs detta Le reGoLe
Dati allarmanti, ma anche sorprendenti. Il mercato dell’edilizia è stato molto reattivo nei mesi appena successivi al primo lockdown. Ma il futuro è tanto pieno di opportunità quanto di incognite.
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roberto anghinoni
Redazione
Idati del settore dell’edilizia, registrati nei mesi successivi al primo (e speriamo anche ultimo) lockdown di primavera parlano di un incremento di oltre l’80%. Sarebbe una notizia sensazionale se, nei mesi precedenti, non avessimo perso tantissimo, e se il nostro PIL nazionale, a fine anno, sarà un successo se sarà inferiore al -10% (si parla già di un -12,8%). Ma la situazione è in continuo divenire, e le regole le detta il Covid19.
L’edilizia comunque non si è data per vinta: nei tre mesi circa del lockdown il mercato ha perso il -68,9%. Nei due mesi della riapertura dei cantieri, la percentuale era salita al +12,8%, come indicato più sopra, un recupero sorprendente. Questo importante segnale è anche confortato dagli ordini, in crescita anche quelli, e a un diffuso sentiment da parte delle imprese che vedono un futuro abbastanza roseo, sempre ovviamente che si potrà lavorare.
Comunque, fra alti e bassi, questo 2020 difficilmente riuscirà a chiudere con un segno positivo. Gli analisti sostengono che il 2021 dovrebbe portare a una crescita del 5,9%, mentre l’anno successivo la crescita sarà probabilmente solo dell’1,4%, ma se il Superbonus dovesse davvero funzionare parleremo di percentuali molto più interessanti.
Va da sé che una simile situazione di mercato suggerisce un diverso tipo di organizzazione da parte delle imprese e degli artigiani edili. Mai come in questo momento è necessario creare una rete virtuosa di relazioni con il mondo della distribuzione professionale per garantire standard qualitativi elevati. La ripresa vera passa anche da qui.