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Giugno 2004

E... state sereni!!! Vivere insieme, pregare insieme e divertirsi insieme è fortemente educativo, in una società come la nostra che tende sempre più a esaltare il singolo e disprezza la vita comunitaria. on questo augurio andiamo incontro ad un tempo veramente eccezionale, quello dell’estate. Per i bambini e i ragazzi è il tempo della vacanza da scuola, per i giovani e gli adulti il tempo ideale per riposarsi almeno un po’ e rinfrancare il corpo e lo spirito. Per tutti può essere un tempo prezioso in cui coltivare maggiormente legami di vera amicizia e fraternità. L’estate non può essere ridotta a pura evasione, ma è certamente interessante lasciare il posto abituale e raggiungere delle mete diverse, in mare o in montagna,con la propria famiglia o il gruppo… anche quest’anno la Parrocchia propone delle iniziative per tutte le fasce di età. L’ACR ripropone il campo per i bambini a Solotti e per i ragazzi ad Arbatax. Il gruppo Scout offre l’esperienza del campo estivo per gli esploratori e i rover. Un ristretto gruppo di giovani percorrerà cento km del cammino di Santiago. Agli adulti viene proposto un

C

Processione di San Giuseppe

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n.

sacerdoti diciamo: Il seme gettato in quei giorni porterà sicuramente frutti di vita nuova. Ritornando in Comunità ognuno saprà portare quella ricchezza di esperienza acquisita durante il tempo estivo e soprattutto il desiderio rinnovato di lavorare sempre più nella vigna del Signore. La nostra estate avrà il suo epilogo ideale nella novena e nella festa di Monserrata. Ci diamo appuntamento davanti a Maria per prepararci ad iniziare un nuovo anno forti della sua materna protezione. A tutti ancora Buona Estate. Don Salvatore Don Giovanni Maria Don Tomaso

SOMMARIO: VITA PARROCCHIALE 2 1955 - Processione per l’Ordinazione di Don Cugusi

viaggio pellegrinaggio in Turchia, terra ricca di storia cristiana. Iniziative tutte interessanti che richiedono un intenso sforzo di preparazione. Noi sacerdoti vogliamo dire un sincero grazie a tutti i laici che si impegnano per offrire un tempo di formazione anche durante l’estate ai nostri ragazzi e giovani. I campi estivi lasciano sempre una traccia profonda e sono una autentica scuola di vita. Vivere insieme, pregare insieme e divertirsi insieme è fortemente educativo, in una società come la nostra che tende sempre più a esaltare il singolo e disprezza la vita comunitaria. A tutti coloro che sacrificano un po’ delle proprie vacanze a servizio della Comunità noi

Dal 15 Febbraio al 31 Maggio

CALENDARIO ESTIVO 4

Appunti dell’Estate

QUINQUELIBRI 3

Dagli Atti Parrocchiali

ASSOCIAZIONI 5-6-7 ADI - TOF - RnS - Coppie - Coro - Cursillos

INSERTO: I Riti della Settimana Santa 9-10-11-12 Foto significative della Settimana Santa

LE NOSTRE CHIESE 14

S. Croce

AMMENTOS 16-17 Correva ancora l’anno 1962

APPROFONDIMENTI 8 e 13

La Chiesa e le sue opere d’Arte

L’ANGOLO dei BAMBINI 17

Crucindovinello

DAI NOSTRI LETTORI 18

Mons Melis - E. Ghisu - G. Lapia

POESIA 19

L’angolo della Poesia

LA FINESTRA SUI GIOVANI 20

The Passion pag. 1


Cronaca di Vita Parrocchiale Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal 15 Febbraio al 31 Maggio 22 febbraio Carnevale dei Bambini nella Piazza “Del Mercato” organizzato dalla Parrocchia.

4 aprile Domenica delle Palme. La distribuzione e la benedizione delle palme avviene nel piazzale antistante la Chiesa di S. Croce.

25 febbraio Durante una solenne e toccante cerimonia l’intera Comunità inizia nel segno delle Ceneri il cammino quaresimale.

6 Aprile In mattinata celebrano il precetto pasquale i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie. In serata nella Chiesa di S. Croce concerto della polifonica olianese dal titolo ‘Triduum Sacrum’. L’ottima esecuzione dei canti della Settimana Santa è stata un’occasione bella per meditare sui misteri della passione, morte e resurrezione di Gesù.

27 febbraio Viene acquistato un terreno adiacente l’area dell’erigenda casa per anziani. 28 febbraio Incontro a Torre Grande degli animatori ACR della Sardegna, vi prende parte una rappresentanza di Oliena. 1-2-3 marzo Le quarant’ore vedono alternarsi davanti a Gesù Eucaristia numerose persone nel silenzio dell’adorazione. 6 marzo Toccante testimonianza di don Bernardo Domaignè sul tema “Vivere la Preghiera”. 7 marzo Il comitato esce per la questua in vista della festa di S. Giovanni. 8 marzo Inizia un Laboratorio di preghiera secondo lo stile di padre Laragnaga 10-17-24 marzo Incontri di spiritualità per giovani. 13 marzo Danno una testimonianza sul tema “Vivere la Carità” Elio e Titti Floris col figlio Francesco. 15 marzo In Argentina viene pubblicata la traduzione del libro su padre Solinas di don Bussu.

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA Direttore Responsabile: PIETRO PUGGIONI Gruppo Redazione: SALVATORE FANCELLO GIOVANNI MARIA CHESSA ANTONELLO PULIGHEDDU PEPPINO NIEDDU FRANCO GARDU ANNA FRANCA PAU Stampa: SERISTAMPA - OLIENA

Preparazione delle Palme

19 marzo Solenne celebrazione e processione in occasione della Festa di S. Giuseppe.

31 marzo Pasqua degli Uomini. In un clima cordiale e gioioso centinaia di uomini celebrano la Pasqua.

20 marzo Testimonianza di suor Piera sul tema ‘Vivere la Famiglia’

1 aprile A Cagliari, nella parrocchia di S. Eusebio, durante una solenne Celebrazione Antonello Corrias e Antonello Solinas vengono istituiti lettori. È un ulteriore passo in avanti verso il sacerdozio.

21 marzo I giovani di AC hanno partecipato al pellegrinaggio annuale al santuario di Nostra Signora di Gonare, per l’occasione è stata portata anche la statua della Madonna di Loreto che ha visitato la diocesi in vista dell’incontro nazionale di AC . 21 Marzo Durante la Messa delle 11 viene amministrato il Sacramento dell’unzione degli infermi a 10 ammalati. Il ritiro spirituale nel pomeriggio è guidato da don Pietro Puggioni. Circa 70 bambini dell’ACR partecipano a Nuoro alla celebrazione in onore della B.V. di Loreto. 25-28 marzo Una rappresentante del gruppo giovani ha partecipato agli esercizi spirituali di AC, a Roma, dal titolo “Eccomi Signore”, guidati dalla presidente nazionale Paola Bignardi e dall’assistente nazionale mons. Francesco Lambiasi. 27 marzo Testimonianza di Caterina Muntoni sul tema “Vivere la Sofferenza”. 28 marzo Nel pomeriggio con una celebrazione penitenziale inizia la settimana dedicata alla riconciliazione. 30 marzo Alla sera, dopo circa sedici anni, torna nella Chiesa di S. Croce il crocifisso ligneo del ‘700.

2 aprile Dopo diversi anni anche nell’Oratoiro delle Anime si può finalmente celebrare, l’occasione è data dalla ricorrenza della festa di s. Francesco di Paola. Finalmente dopo più di un anno di abbandono da parte dell’impresa dei cantieri e il completamento con gli impianti elettrici a spese della Parrocchia, vengono riaperti al culto i tre Oratori. 3 aprile I bambini che si preparano alla Comunione celebrano per la prima volta il Sacramento della Riconciliazione. In serata nella Chiesa Parrocchiale concerto dei cori polifonici: ‘L. Perosi’ di Dorgali, “S’Ispera”di Ollolai e Coro di Oliena.

18 aprile Il 47° Cursillo uomini e il 43° donne si ritrovano ad un anno di distanza dall’esperienza, a Monserrata. 19 aprile Il consiglio Pastorale Parrocchiale con un Comunicato esprime solidarietà alle vittime della violenza e condanna gli atti di teppismo. 24 aprile Festa di N.S. di Bonaria e benedizione dei campi. 25 aprile Alcuni educatori ACR partecipano alla gita diocesana in Ogliastra. 28 aprile: I chierichetti vivono una giornata di fraternità a monserrata. 1 maggio 53 chierichetti della nostra parrocchia guidati dai sacerdoti e dal sig. Gianni Careddu partecipano a Lula al Convegno Diocesano Ministranti. 2 maggio Il gruppo coppie si ritrova a Monserrata per un momento di verifica e programmazione. 3 maggio Dopo oltre 16 anni finalmente si celebra a S. Croce, in occasione della Festa del SS. Crocifisso. Il Consiglio Pastorale delibera di istituire le commissioni per l’istituendo Oratorio e per la formazione di

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Numero 2 in attesa di registrazione

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QUINQUELIBRI

dagli atti parrocchiali

DAL 21 FEBBRAIO AL 30 MAGGIO

SONO STATI BATTEZZATI IN CRISTO: Porcu Sara, Congiu Carmen, Arzu Tomaso, Massaiu Maria Grazia (dic.2003) Mula Antonio, Flore Nicolas, Puligheddu Gabriele, Di Liberto Dafne Maria, Occhipinti Alberto, Solinas Giuseppe, Pau Andrea, Maricosu Giulia, Ferrando Valentina, Sanna Maria, Puligheddu Giacobbe, Mannu Laura, Deiana Giovanni, Fenu Sebastiano, Maricosu Aurora, Pessei Giovanni, Bardeglinu Salvatore,Cerbella Christian, Puggioni Gianfranco, Becciu Francesca, Ferro Aurelia, Secchi Giovanna, Maricosu Michele, Tupponi Natalìa Maria Pietrina, Mula Giulia, Cattide Giuseppe DAVANTI AL SIGNORE HANNO FORMATO UNA NUOVA FAMIGLIA: Pecchia Tommaso e Stara Marianna, Porcu Alfonso e Fiori Simona, Pinna Francesco e Canudu Antonella, Mereu Paride e Sanna Rita, Evangelista Maurizio e Longu Tiziana, Garippa Domenico e Picca Sara, Deiana Giuseppe e Boi Gianfranca, Puligheddu Gianfranco e Carta Marzia, Sanna Silvano e Muleddu Giovanna, Ringraziano il Signore per i 50 anni insieme: Biscu Giovanni Luigi e Zola Raimonda, Boi Francesco e Puligheddu Mariantonia. SONO RITORNATI ALLA CASA DEL PADRE I NOSTRI CARI: Ledda Giovanni, Deiana Giovanna Carmina, Manconi Emanuela, Fadda Pietro, Pinna Michele, Manconi Emanuela, Fadda Pietro, Pinna Michele, Fele Francesco Ignazio, Pau Sebastiano, Fele Mariantonia, Gardu Pietro,Corbeddu Pietro, Cattide Pietro Maria, Ghisu Sebastiana, Filia Antonietta, Vargiu Giovanni, Fele Cicito, Floris Bachisio, Fele Raimonda.

Errata Corrige: Nel numero scorso tra i partecipanti al concorso presepi si è scritto Fenu Assunta anziché Fenu Elena, ce ne scusiamo con l’interessata. Dal prossimo numero saranno pubblicate le date dei Primi anniversari dei defunti già segnate nell’agenda parrocchiale al momento in cui il giornale andrà in stampa. guide per la visita dei beni artistici della Parrocchia.

lebra la festa di S. Rita, durante la messa viene benedetto il pane.

8-9 maggio A Sarule convegno diocesano residenziale dei giovani e giovanissimi di AC dal tema “Guardando il mondo con lo sguardo di Dio”.

25 maggio Il parroco incontra a Roma l’avv. Andrea Ambrosi che ha accettato l’incarico di postulatore nella causa di beatificazione del servo di Dio Padre Giovanni Antonio Solinas.

9 maggio Gli 86 bambini della prima Comunione vivono a Monserrata l’esperienza del ritiro. 16 maggio: Durante la messa delle 9.30 Prime Comunioni. Quest’anno è l’ultima volta delle terze, d’ora in poi i bambini riceveranno la Prima Comunione in quarta elementare. 22 maggio Con grande concorso di fedeli si ce-

29 maggio Durante la messa vespertina benedizione dei nuovi crocifissi e candelieri degli altari laterali. Nella chiesetta di Nostra Signora so-

lenne veglia di Pentecoste. 31 maggio Pellegrinaggio a piedi a Monserrata.

27 maggio 331° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del servo di Dio padre Giovanni Antonio Solinas. 28 maggio Giornata della Pacificazione. Un gruppo di parrocchiani partecipa alla solenne celebrazione presieduta dal vescovo nel ricordo dell’incoronazione della B.V. nel santuario di Gonare. Antonello Corrias e Antonello Solinas vengono istituiti lettori.

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Calendario Estivo 12 giugno

ore 9.00 - S. Messa in onore di S. Antonio di Padova.

5 agosto

Festa della B.V. di Buon Cammino ore 10.30 processione e S. Messa.

13 giugno

Solennità di Corpus Domini ore 18.00 - S. Messa e Processione.

6 agosto

Inizio della novena alla B.V. Assunta.

15 giugno

Inizio della novena in onore di S. Giovanni Battista nella Chiesa a Lui dedicata.

15 agosto

Festa della B.V. Assunta nel Pomeriggio alle 18.00 S. Messa e processione.

21 giugno

Festa di S. Luigi.

16 agosto

Inizio della novena a S. Lussorio ore 19.00.

24 giugno

Festa di S. Giovanni Battista. Ore 10.30 processione e S. Messa.

21 agosto

27 giugno

ore 11.00 - S. Messa dei Cavalieri in località “Pradu”.

Festa di S. Lussorio SS. Messe alle 8.00 alle 11.00 nella chiesa di S. Lussorio alle 18.00 in Parrocchia S. Messa e processione.

7 luglio

Inizio della novena in onore della Madonna del Carmelo.

30 agosto

Inizio della novena alla B.V. di Monserrata SS. Messe ore 8.00 e ore 17.30.

16 luglio

Festa della B.V. del Carmelo.

8 settembre

Festa B.V. di Monserrata.

17 luglio

Inizio della novena in onore di S. Anna.

14 settembre Festa dell’esaltazione della S. Croce ore 9.00 S. Messa a S. Croce.

22 luglio

Inizio della novena in onore di S. Ignazio di Loyola patrono della Parrocchia.

26 Luglio

Festa S. Anna. S. Messa ore 9.00 in Parrocchia

28-30 luglio

Triduo predicato dal p. Francesco Maceri S.J.

31 Luglio

Festa di S. Ignazio di Loyola ore 18.00 S. Messa e processione.

2-4 agosto

Ore 19.00 Triduo in onore della B.V. di Buon Cammino nella chiesa a Lei dedicata.

15 settembre ore 15.00 S. Messa nella chiesa della Pietà

Orario Estivo delle S. Messe per i giorni festivi In vigore da domenica 20 giugno e fino a domenica 12 settembre. Ore 07.00 Ore 08.15 Ore 10.00 Ore 19.00

Parrocchia Parrocchia Parrocchia Parrocchia

La Caritas Parrocchiale organizza il

PREMIO BONTA’ 2004 La Caritas Parrocchiale di Oliena, allo scopo di sensibilizzare tutti sulla necessità di un impegno continuo nei confronti delle realtà più bisognose presenti nel territorio, e per svolgere un’azione di stimolo a ricercare strade attraverso le quali la carità diventi impegno sociale, ha istituito il Premio Bontà. Tutti coloro che fossero a conoscenza di atti umanitari, di bontà, di fratellanza, compiuti da ragazzi fino ai 16 anni e da adulti sono pregati di far pervenire le segnalazioni presso l’Ufficio Parrocchiale, entro il 15 dicembre 2004. Una apposita commissione valuterà le segnalazioni.

Il premio verrà consegnato in occasione della festa della Santa Famiglia. pag. 4

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

Vivere la Chiesa

A.D.I. - Associazione Diocesana Insieme “Impegnarsi per gli Ultimi” L’A.D.I. è presente nella nostra Parrocchia dal 1989 ed attualmente conta 200 soci, di cui 50 sono volontari. I volontari appartengono a diverse fasce di età: giovani, adulti, anziani e se ciò comporta qualche problema di ordine organizzativo, risulta funzionale al servizio che si vuole prestare ed arricchisce tutto il gruppo. L’Associazione si propone: la formazione umana, religiosa, culturale e sociale dei propri soci, la realizzazione di iniziative atte a rimuovere situazioni di bisogno, di disagio e di emarginazione, la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dell’opinione pubblica nei riguardi del mondo della sofferenza. La preparazione dei soci è affidata all’Assistente spirituale, ai Responsabili dell’Associazione, a medici e ad altri esperti che, con incontri periodici e programmati, garantiscono competenza e

sicurezza. I volontari, ogni anno, organizzano visite domiciliari a disabili gravi, malati o persone sole, momenti di socializzazione in occasione del Natale, del Carnevale e della Pasqua, gite sociali, pellegrinaggi a Lourdes ed in altri santuari, soggiorni estivi, laboratori; alcune di queste iniziative vengono inserite nel piano socio-assistenziale dell’Amministrazione Comunale, che concede, per la realizzazione delle stesse, un contributo. Quest’anno, dal mese di Novembre scorso, oltre ai laboratori di pittura, ricamo, cucito, impagliatura di sedie, abbiamo realizzato, con l’aiuto di una esperta, un laboratorio teatrale che ha permesso a quindici ragazzi con gravi e diverse difficoltà di comprensione, di memorizzazione, di linguaggio e di movimento, di rappresentare una semplice storia con buoni risultati. Altro momento forte di socializzazione è stato vissuto il 21

vari laboratori di attività manuali . Il gruppo è sempre disponibile a condividere iniziative organizzate da altri gruppi operanti nell’ambito della Parrocchia e del paese se favoriscono una maggiore integrazione delle persone in difficoltà. Tonina Mureddu

Terz’Ordine Francescano Secolare

Non era nelle intenzioni di Francesco d’Assisi fondare un terzo ordine. Ne aveva già fondati due.

Marzo da 25 disabili, di cui alcuni in carrozzella e dai loro accompagnatori quando, nello stadio di S.Elia, hanno assistito alla partita Cagliari-Vicenza e subito dopo, hanno salutato Gianfranco Zola che si è intrattenuto affabilmente con tutti noi. Nei giorni otto e nove Maggio ,abbiamo tenuto una mostra di manufatti realizzati dai soci nei

Con la professione ci siamo impegnate ad essere al servizio della Chiesa

Ma mentre andava per città e villaggi predicando l’Amore di Cristo,

Ogni tanto abbiamo la visita dell’As-

tante persone vengono conquistate

sistente regionale, un frate minore

dal suo stile di vita. Vorrebbero se-

conventuale. Una volta l’anno si tie-

guirlo ma hanno impegni familiari.

ne il convegno regionale di tutte le

A questo punto Francesco,

fraternità. Vi possono partecipare

ispirato dallo Spirito Santo, promet-

anche parenti e simpatizzanti.

te una regola di vita per coloro che

Si tiene anche un Convegno zonale

vivono nel mondo ma vogliono se-

ed un Convegno per novizie e nuove

guire Cristo sulle sue orme.

professe.

È la prima idea del OFS,

Con la professione ci siamo

siamo nel 1212. Agli inizi del no-

impegnate ad essere al servizio della

vecento anche nella nostra Parroc-

Chiesa. Vivendo la nostra regola ci

chia prende vita la Fraternità

mettiamo a disposizione delle diver-

Francescana.

se attività di apostolato e dei servizi

A distanza di quasi cento

che ci vengono richiesti all’interno

anni siamo ancora presenti. La no-

della Comunità Parrocchiale. Le

te dire dal Signore: “ Va e ripara la

sguardo fisso su Gesù e sostenuti

stra Fraternità è formata da 26

consorelle anziane e malate sono in

mia Chiesa”. Anche ai francescani

dall’intercessione ed esempio di

consorelle professe e da una novi-

comunione con la Fraternità offren-

del terzo millennio Cristo ripete lo

Francesco e Chiara. Pace e Bene.

zia. La riunione a scadenza quindi-

do le loro preghiere e le loro soffe-

stesso invito. Noi ci sforziamo di

cinale è tenuta dal Parroco. Parte-

renze. Francesco, in preghiera davan-

realizzarlo come pellegrini che si

Per la Fraternità

cipano anche alcune simpatizzanti.

ti al crocefisso di S. Damiano si sen-

sentono in cammino tenendo lo

Maria Deledda

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

Vivere la Chiesa

Rinnovamento nello Spirito Santo Storia del Gruppo di Oliena Nel 1994, per volontà di Dio, è stato formato il gruppo del Rinnovamento nello Spirito, nella Parrocchia S. Ignazio di Loyola ad Oliena. Il Signore ci ha uniti per camminare e crescere insieme. Durante questi anni infatti il gruppo è cresciuto, attraverso la preghiera carismatica, nell’amore per la Chiesa e nella scoperta dei Sacramenti come mezzi per vivere alla sequela di Gesù e nel servizio ai fratelli della comunità. Vivendo con lo sguardo sempre rivolto a Dio, nella pratica dell’umiltà e dell’accoglienza verso i

fratelli, esso si è formato alla scuola della Parola divina, ascoltata, oltre che nelle riunioni settimanali, nella Messa quotidiana e nutrendosi di Gesù Eucaristico. Questa visione di fede ci ha portato al distacco da noi stessi, rendendoci disponibili, nella carità e povertà di spirito, a vedere nel fratello ciò che vi è di buono e di bello ed a coprire col manto della carità e del perdono i difetti e le offese, per meglio servire loro e il Signore. Con grande gioia voglio comunicare alla Comunità parrocchiale il rinnovo del Pastorale di servizio, eletto il 20 Aprile u.s. alla presenza del Parroco, don Salvatore Fancello, di don Tomaso Puddu, Assistente spirituale, del Responsabile regionale Dr. Domenico Nieddu e della Responsabile diocesana Paola Porcheri. Sono stati eletti: Stara Ines

come coordinatrice del Gruppo, Biscu Pasqualina, Boi Antonella, Cucca Bastianina e Piga Genoveffa come membri del Pastorale. Il nostro Gruppo è formato da 25 persone che hanno ricevuto l’Effusione, e da altre 37 che si stanno preparando per riceverla. Colgo l’occasione per informare la Comunità parrocchiale, per chi volesse partecipare che ogni anno dal 29 Aprile al 2 Maggio si tiene a Rimini il convegno nazionale del R.n.S. Il Martedì alle ore 20 nel periodo estivo e 19,30 in quello invernale, si tiene nella saletta parrocchiale l’incontro di preghiera e di formazione spirituale per il gruppo e per chi desidera fare esperienza della spiritualità carismatica. Pasqua Rosa Corrias

Il Movimento dei Gruppi Coppie Come succede per tutte le esperienze, per saperne di più, bisogna viverla.Il gruppo coppie, è, se non erro l’ultimo movimento nato nella nostra comunità parrocchiale, nonostante conti alle spalle ormai una decina d’anni. Nasce sotto la spinta del Cursillo (leggi Cursiglio) come gruppo apostolico, anche se di esso fanno parte molte coppie che il Cursillo non lo hanno fatto. Nasce perché un gruppo di coppie incontrandosi un giorno (alcune per la prima volta) avendone condiviso finalità e scopi, ha cominciato a frequentarsi regolarmente con cadenze quindicinali. Il primo risultato di questi incontri è stato la nascita di una crescente amicizia fra i componenti. Un’amicizia senza interessi, senza gomitate, senza voci di sottofondo: un’amicizia semplice e sincera. Come si svolgono i nostri incontri ? Presto detto! Trattandosi di un insieme di amici che vogliono crescere, sia come persone, sia come gruppo, alla luce del Vangelo, la prima cosa che noi facciamo è pregare. pag. 6

Poi siccome ogni coppia costituisce pure una famiglia ed i problemi che toccano la famiglia sono tanti, oggi più di ieri, il secondo momento è costituito dalla discussione di un tema di attualità, dove ognuno ha la possibilità di esprimere ciò che sente, nel modo in cui lo sente, in tutta libertà. Il terzo punto, è, per così dire, quasi consequenziale: abbiamo offerto al nostro parroco, in quanto guida spirituale della comunità, la disponibilità materiale per tutti quei momenti in cui è necessario dare una mano nelle attività della comunità parrocchiale. Ci incontriamo nelle nostre case, visto che gli amici si ricevono in casa. E’ ovvio che l’incontrarsi nelle case ponga qualche limite al numero di coppie da inserire: infatti non sempre gli ambienti sono sufficientemente capienti per accoglierci numerosi. In considerazione di ciò, ogni gruppo é costituito da non più di nove coppie, oltre la guida spirituale.

Il Primo Nucleo del Gruppo Coppie

Ma questo ovviamente non può e non deve essere considerato un ostacolo, di gruppi infatti se ne possono costituire quanti si vuole; fermo restando che il gruppo rimane sempre unico, in quanto il cammino di crescita che si percorre è sempre uguale per tutti. Una volta che un gruppo ha compiuto il suo cammino di cresci-

ta, si apre in due tronconi, introducendo nuove coppie che desiderano vivere questa esperienza. Detto così in poche parole tutto può sembrare confusionario e sconclusionato, ma, come succede per tutte le esperienze, per saperne di più, bisogna viverla. Dr. Giovanni Boi

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SPAZIO ASSOCIAZIONI “Pregare è entrare nell’armonia infinita di Dio. La musica fa entrare nell’armonia di tutta la creazione. Nei giovani c’è ancora la capacità viva di contemplare le meraviglie dell’universo, di stupirsi del bello che emerge, di lasciarsi conquistare dalla vita che irrompe, dalla novità della vita. Preghiera e musica si integrano a vicenda nell’aprirsi all’infinito, portano l’uomo a Dio e restituiscono, trasformato, l’uomo a se stesso. Il risultato è la conquista, la gioia, l’amore.” (Don Oreste BENZI) E’ con questo spirito che nel 1995 nasce il Coro Parrocchiale Giovani! L’idea è stata di un nuovo parrocchiano (all’epoca) che voleva integrarsi nella comunità e c’è riuscito mettendo a disposizione la sua attitudine al canto e condividendola con nuovi amici. La proposta è stata accolta con entusiasmo da un gruppetto di giovani che armati di buona volontà

Vivere la Chiesa

Coro Parrocchiale Giovani Preghiera e musica si integrano a vicenda nell’aprirsi all’infinito e desiderosi di mettersi al servizio della comunità parrocchiale, hanno raccolto canti scaturiti dall’esperienza di vita e di preghiera fatta in parrocchia e hanno messo su un piccolo coro. Un coretto di poche pretese: due chitarre e “cantori” dilettanti, senza alcuna preparazione specifica in materia ma che, coraggiosamente, si proponevano di contribuire ad animare la celebrazione della Santa Messa domenicale, quella proposta ai giovani. L’intenzione era quella di dare colore, vivacità, uno stile giovane a questo importante appuntamento, coinvolgere e contagiare l’assemblea del nostro entusiasmo, della nostra gioia di cantare al Signore. Questo abbiamo cercato di fare in questi nove anni. Non sempre ci siamo riusciti al meglio e come ci prefigge-

vamo perché, come in tutti gruppi, abbiamo incontrato difficoltà di diverso genere ma, siamo comunque andati avanti con l’impegno domenicale e, con piacere abbiamo animato matrimoni, S. Cresime ed altre celebrazioni. Spesso la comunità parrocchiale ci ha sostenuto ed invogliato a continuare nella nostra missione, altre volte ci siamo sentiti un po’ criticati e l’entusiasmo è calato ma, siamo comunque andati avanti perché crediamo di rendere un servizio importante e che davvero musica e preghiera ci avvicinino più a Dio in un modo espressivamente più alla portata dei giovani. In questo momento l’esigenza del coro è quella di crescere, di rinnovarsi e di trovare altri giovani volenterosi (dai 15 anni in su) che condividano la nostra stessa passione per la musica e, in particolare per

Il Movimento dei Cursillos L’impegno di vertebrare cristianamente la società, l’ambiente dove si vive e si opera. “Cursillos de Cristianidad” che tradotto dallo Spagnolo in italiano significa piccolo corso di cristianità. E’ un movimento della Chiesa che, mediante un metodo proprio di evangelizzazione si rivolge agli adulti, sacerdoti, laici, uomini e donne. Il movimento è nato nel 1948 in Spagna in seguito ad un pellegrinaggio di giovani dell’Azione Cattolica al santuario di Santiago di Compostela ed hanno iniziato la loro difusione nelle altre nazioni dal 1953. I cursillos sono nati prefiggendosi due finalità ben definite: la conversione personale di chi fa l’esperienza in persone capaci che si trovano ad operare con efficacia in strutture gia esistenti; l’impegno di vertebrare cristianamente la società, l’ambiente dove si vive e si opera. In questi cinquanta anni, hanno vissuto l’esperienza del cursillo circa otto milioni di cristiani, sparsi in tutto il mondo cattolico. Con l’esperienza hanno riscoperto la dignità e la bellezza del proprio battesimo, impegnandosi a portare il vangelo negli ambienti in

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cui operano. Allo scopo di camminare in conformità al segno dei tempi e per riflettere sugli elementi essenziali il movimento ha organizzato tre incontri mondiali, (Ultreye), di cui l’ultimo si è tenuto a Roma nel cuore dell’anno Giubilare. Lo scopo principale del movimento del cursillo è la trasformazione e animazione cristiana dell’ambiente in cui si vive. Il nostro lavoro personale di evangelizzazione consiste nel dare testimonianza della nostra personale risposta a Dio e così aprire agli altri un cammino verso la Fede. In particolare si rivolge alla coppia, in quanto riserva uno spazio alla famiglia per consacrare l’unità tra moglie e marito e rivolto soprattutto alla valorizzazione della famiglia come piccola “chiesa domestica”. Il movimento del cursillo è organizzato su scala mondiale, nazionale, regionale e diocesana. La prima esperienza corsista nella diocesi di Nuoro, risale al 28.06.75, quando un gruppo ristretto di adulti dei nostri paesi e tre sacerdoti, s’in-

contrano a Galanoli, insieme con alcuni fratelli della diocesi di Cagliari, che avevano gia fatto l’esperienza. Dal lontano 1975 nella nostra diocesi si sono celebrati 51 corsi per uomini e 47 per donne. Per scelta del movimento della diocesi di Nuoro l’esperienza dei tre giorni del cursillo è vissuta separatamente dai coniugi; prima fa l’esperienza l’uomo e successivamente la donna, non necessariamente sono coppie, infatti, possono partecipare anche persone non coniugate, l’importante é che siano capaci di testimoniare il vangelo di Cristo in ogni circostanza. I corsisti sentono la necessità di incontrarsi una volta all’anno nella convivenza diocesana e settimanalmente nell’Ultreya, strumenti che il movimento mette a loro disposizione per condividere e potenziare reciprocamente nella loro vita la vivenza del fondamentale cristiano, per approfondire e stimolare alla preghiera, allo studio e all’azione. Il movimento è presente nella nostra Parrocchia dal 1975, ed in questi trenta anni di attività sono state coinvolte in quest’esperienza oltre cento cop-

la preghiera in musica e che ci aiutino a garantire ancora questo servizio. A questo proposito ci farebbe piacere se il coro si arricchisse di nuove voci (soprattutto maschili) e magari di ragazzi che sappiano suonare altri strumenti musicali! Per le prove dei canti ci incontriamo due volte alla settimana in orari serali compatibili con i diversi impegni lavorativi o scolastici. Che sia chiaro: l’impegno è serio e costante! Un impegno piacevole e che ci da anche delle soddisfazioni ma che richiede la seria partecipazione di tutti i componenti del coro per garantire un buon servizio. Chi fosse incuriosito dal tentare questa esperienza può contattarci in parrocchia. Coro Parrocchiale Giovani pie di parrocchiani che attraverso il piccolo corso di tre giorni hanno potuto fare viva esperienza della parola di Dio. Con certezza possiamo affermare che in questi anni i corsisti di Oliena hanno profondamente inciso nella nostra comunità cristiana, impegnandosi per la diffusione del movimento in campo diocesano e parrocchiale, con la loro testimonianza di Fede vissuta, inserendosi attivamente in tutte le attività promosse dalla chiesa locale come: educatori, catechisti, nel gruppo scout, nella caritas, nel gruppo coppie, nelle attività sportive, nell’associazione A.S.O. ed in molte altre associazioni ed attività, consapevoli di essere strumenti nelle mani del Signore. “Voi non avete visto Cristo, eppure lo amate; ancora non lo vedete, eppure credete in lui” (1 Pietro1,8) Come loro, anche noi corsisti, pur non avendo visto Gesù, lo amiamo e crediamo in lui e con lo spirito ricco di tanti colori, andiamo avanti nel nostro impegno con Cristo, perché molte altre persone della nostra diocesi e parrocchia si avvicinino a lui. Ultreya. Un fratello in Cristo.

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A cura di Adriana Sanna - prima parte

CULTURA

La Chiesa e le sue Opere d’Arte Restauro e Conservazione

Staua della Madonna del Carmelo

Il patrimonio artistico in Sardegna è rappresentato quasi esclusivamente da opere di soggetto religioso, appartenenti alla Chiesa. Sia le opere scultoree che pittoriche custodite nelle numerose chiese urbane e campestri dei nostri centri, testimoniano un diffuso e profondo senso religioso con cui, nel corso del tempo, le comunità hanno espresso la loro devozione. Anche se le caratteristiche stilistiche delle opere derivano dall’influenza culturale straniera, dovuta sia alla dominazione politica dell’Isola, sia alla naturale circolazione delle idee, queste vennero rielaborate in terra sarda, assumendo delle peculiarità proprie tali da divenire distintive di particolari centri o aree territoriali. Purtroppo, gran parte del patrimonio artistico mobile (comprendente non solo statue e dipinti,

Fase di restauro della statua di S. Anna

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ma anche tutti quegli oggetti facenti parte della suppellettile ecclesiastica e degli arredi) è andato disperso, sia per il naturale deterioramento causato dal tempo, sia perché molte opere, anche in tempi abbastanza recenti, sono state sostituite da più moderni simulacri o da nuove raffigurazioni pittoriche, quando si è voluto conferire alla ‘Casa del Signore’ un’ aspetto più moderno. E’ quanto avvenne già all’inizio del Settecento, quando la Sardegna passando dalla secolare dominazione catalano-aragonese e spagnola a quella piemontese, diede avvio, nel generale impeto di ‘svecchiamento’ e conseguente ‘ammodernamento’ che coinvolse anche le chiese, sia nella struttura architettonica con vari rimaneggiamenti, sia i loro arredi smantellando i preesistenti altari lignei barocchi, per sostituirli con quelli in marmi policromi, secondo i nuovi canoni stilistici del barocchetto piemontese. Sino a pochi decenni fa in molti centri minori, la smania di ammodernamento ha indotto, laddove non ci si poteva permettere il marmo, perché troppo oneroso, a costruire degli orribili altari in muratura dipinti ‘a finto marmo’. Nella statuaria lignea e nei dipinti, il nuovo look fu attuato riverniciando a corpo le statue, soprattutto quelle damaschinate, che erano una chiara testimonianza della cultura spagnola, e ricoprendo le pareti affrescate. Insomma, eliminando tutte le tracce che potevano in qualche modo offuscare la moderna religiosità, che veniva ora raffi-

gurata secondo un nuovo gusto estetico. Si voleva, anche con questo gesto, eliminare l’alone di povertà e sudditanza che ci opprimeva da secoli. Tuttavia, la causa maggiore del depauperamento del nostro patrimonio artistico, fu dovuto anche all’incuria e alla vendita delle opere d’arte che andarono ad alimentare il fruttuoso mercato antiquario. Ciò si evince anche dal fatto che di numerose opere d’arte descritte dal canonico Giovanni Spano, il noto linguista e archeologo di cose sarde, ancora esistenti nell’Ottocento, si siano perse le tracce e che alcune di esse siano oggi custodite nei musei di tutto il mondo. Fortunatamente, grazie alla nuova politica di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale nazionale intrapresa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali si è iniziato anche in Sardegna, anche se con forte ritardo, a restaurare queste opere, rendendole di nuovo fruibili ai devoti e ai visitatori nel loro originario aspetto, sia attraverso il diretto intervento degli organi istituzionali perifierici preposti, le Soprintendenze, sia attraverso finanziamenti regionali, di istituzioni o di privati, ma sempre sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Culturali. Gli interventi di restauro che da alcuni decenni interessano le chiese della Sardegna, stanno riportando alla luce, soprattutto nelle piccole chiese urbane, sia che fossero semplici parrocchie o che si trattasse di antiche cattedrali, sia in quelle monastiche poi divenute campestri per l’abbandono dei villaggi cui facevano capo nel medioevo, numerose pitture murali, con scene bibliche o dell’Apocalisse, della Storia di Gesù, della Madonna e dei Santi martiri. E’ quanto è stato rinvenuto, per esempio, nella volta a botte della chiesa di S. Nicola di Trullas, dove è riaffiorato un ciclo decorativo raffigurante ‘Scene dell’Apcalisse’, o nell’Episcopio di Sassari, dove inserito nella lunetta di una porta medioevale è stata scoperta, sotto lo scialbo, l’immagine della ‘Madonna col Bambino’, o nell’ex cattedrale di S. Pietro a Galtellì, dove nella navata mediana erano stati ricoperti gli antichi affre-

schi raffiguranti ‘Scene bibliche’, e ancora nella cattedrale di Castelsardo, dove nel transetto sono riaffiorate le immagini della ‘Sacra Famiglia nella bottega di Giuseppe’ e i ‘’SS. Martiri Turritani. Questa gradevole sorpresa si è verificata anche a Oliena, dove durante i restauri delle chiese del centro storico sono riaffiorati, sotto lo scialbo, delle pitture murali seicentesche (non ancora studiate) di notevole interesse storico-artistico. Nella volta della cappella della chiesa di S. Francesco, i dipinti raffigurano, sfruttando un effetto ottico illusionistico dello spazio, che era stato inventato nel Quattrocento da Andrea Mantenga nella ‘Camera degli sposi’ di Palazzo ducale a Mantova e perfezionato nel Seicento con l’arte barocca, il nostro artista, anche se con uno stile popolare e schematizzato, raffigura al centro della volta un oculo, una sorta di finestra circolare che simula lo sfondamento della parete lasciando vedere il cielo sul cui sfondo si staglia la figura dell ‘Arcangelo Michele che, secondo la descrizione dell’Apocalisse, alla testa degli angeli combatte contro il dragone, come ricordata anche la scritta concentrica all’oculo. Nelle pareti, fra angeli frammisti a volute vegetali e fiori entro kantharoi (vasi con manici a voluta) collocati sulla testa di cherubini, le figure, una per lato, del profeta Isaia che regge il cartiglio con scritte l’incipit delle parole pronunciate dal profeta riguardo alla caduta di Babilonia: “Come mai sei

Particolare del Retablo del 1525

Su Patiu - Giugno 2004 - n. 2


Inserto Speciale

I Riti della Settimana Santa La Passione di Gesù tra Preghiera, Fede, e Tradizione

L

a Settimana Santa nella nostra Comunità è particolarmente sentita. In questi ultimi anni è stata avviata una ricerca storica che ha consentito di riappropriarci dei riti che hanno segnato in modo indelebile la vita della Chiesa. La scomparsa delle Confraternite maschili negli anni ‘60 ha compromesso certamente il trasmettersi delle funzioni e dei canti che la rendevano molto bella. A

C

Venerdì Santo: processione de s’Incravamentu

B

Sos Sepulcros: A Nostra Segnora B Santa Rughe C Sas Animas

La Settimana Santa è il cuore di tutto l’anno liturgico e ogni anno si ripropone come celebrazione del mistero della Passione di Cristo e della sua gloriosa Risurrezione. Nella domenica delle Palme si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.

Venerdì Santo: processione de s’Incravamentu

Su Patiu - Giugno 2004 - n. 2

La distribuzione e Benedizione delle Palme avviene in uno dei tre Oratori (quest’anno a S. Croce). Segue la processione solenne verso la Chiesa Parrocchiale. pag. 9


Sabato Santo: Luc

Venerdì Santo

Venerdì Santo: s’Incravamentu

Alcune persone conservano ancora la tradizione di lavorare le palme. Interessante quest’anno è stato il concerto ‘Triduum Sacrum’ tenutosi nella Chiesa di S. Croce da parte della della Corale Polifonica di Oliena.

Giovedì Santo: Lavanda dei piedi

Durante la solenne Messa in “Coena Domini’ un gruppo di chierichetti é stato protagonista della lavanda dei piedi. In serata visita ai “Sepolcri” nei vari Oratori. Venerdì Santo: s’Iscravamentu

Il Venerdì Santo in mattinata le Prioresse con i Confratelli portano in processione nella parrocchiale il simulacro del Cristo morto e

Sabato Santo: solenne Veglia Pasquale

Venerdì Santo: Adorazione della Croce

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Venerdì Santo: Pie Donne

Venerdì Santo: Azione Liturgica

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Venerdì Santo: Azione Liturgica

cernario

Venerdì Santo: s’Iscravamentu

Giovedì Santo: Altare della Reposizione

della Vergine Addolorata per la funzione de “S’incravamentu” alle ore 12.00. Nel pomeriggio la solenne Azione Liturgica con l’adorazione della croce. In serata la processine dei “Misteri”, “S’iscravamentu” e a conclusione, la processione del Cristo morto e dell’Addolorata. Il Sabato Santo è il giorno del grande silenzio, nessuna funzione, tutto è orientato alla solenne Veglia Pasquale, madre di tutte le veglie.

Venerdì Santo: processione dei Misteri

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Venerdì Santo: la mattina

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Il lucernario con la benedizione del fuoco e del Cero Pasquale, il racconto delle opere di Dio nella Storia della Salvezza, la benedizione dell’acqua battesimale e la celebrazione eucaristica illminano e riempiono di gioia la notte santa. La mattina di Pasqua è la piazza di S. Maria che diventa il palcoscenico nel rito di “S’Incontru”. In un tripudio di suoni , luci e colori la Vergine Maria incontra il Figlio Risorto ed insieme processionalmente vengono accompagnati alla Chiesa parrocchiale per la solenne Messa di Pasqua. Domenica di Risurrezione: Vari momenti de S’Incontru

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CULTURA

continua da pag. 8 caduto dal cielo, Lucifero (…bella stella del mattino!…)”, e forse di Lucifero, prima della caduta, nelle sembianze di serafino, con corona e scettro, come segno del potere e del suo alto rango nella gerarchia angelica. Nella parete destra del presbiterio della chiesa di Santa Croce, sono raffigurate dentro edicole i mezzi busti di alcuni personaggi maschili, presumibilmente ‘Apostoli’, delimitati in alto da una decorazione floreale fra cui emerge un grande kantharos dal quale germoglia una pianta fiorita allusiva all’albero della vita; in basso, è raffigurato un finto velario a bande decorate con motivi vegetali. Nella chiesa seicentesca di Nostra Signora d’Itria, edificata per volere dei Gesuiti nel 1617, come testimonia la data incisa in facciata dentro un concio con il monogramma gesuitico, sotto i moderni intonaci sono riaffiorati nella parete absidale la ‘Pentecoste’, e sul lato destro, diviso fisicamente dalla presenza della finestra, non la ‘Decapitazione del Battista’ come è stato erroneamente interpretato durante l’intervento di restauro, ma ‘Giuditta e Oloferne’. Infatti quanto resta delle pitture, lascia chiaramente intravedere il braccio sollevato di Giuditta, che impugna l’elsa della spada con cui ha appena decapitato Oloferne, raffigurato sul lato destro, prono e su lenzuola di seta, parzialmente coperto da un drappo rosso, che fanno intuire il luogo in cui accadde il fatto, la tenda del generale addobbata con tessuti raffinati e preziosi, lenzuola di seta e tendaggi purpurei. Mentre alle spalle di Giuditta si riconosce l’ancella che l’aiuta nell’impresa. L’eroina ebraica dell’Antico Testamento, infatti, per salvare la sua città di Betulia, circuisce il generale assiro Oloferne e lo uccide con l’aiuto della fedele ancella. Anche le pitture murali scoperte a Oliena, per salvarle da un’inelutta-

bile degrado, sono state sottoposte ad un delicato intervento di restauro conservativo. Parliamo di restauro ‘conservativo’ perché lo scopo principale non è quello di completare un dipinto, o qualsiasi altra opera d’arte nelle parti mancanti, a meno che queste non siano funzionali per l’esistenza stessa dell’opera in oggetto, ma a conservare quanto è giunto sino a noi, perché quanto noi ammiriamo sia realmente ciò che ha fatto l’artista e non un falso. Va detto innanzi tutto che prima di iniziare la fase di pulitura, in qualsiasi tipo di opera d’arte, si devono effettuare dei tasselli di pulitura, che consistono in piccoli saggi di pulitura necessari per verificare non solo l’esistenza di eventuali dipinti sottostanti, ma anche se il composto utilizzato è quello idoneo.

Chiesa di S. Croce: croce processionale

Inoltre tutte le fasi di restauro devono essere documentate da un corredo fotografico che testimoni tutte le fasi di restauro eseguite, con allegata la documentazione dei metodi e dei materiali eseguiti per l’intervento, in modo da averne memoria per un eventuale intervento futuro. L’intervento di restauro inizia liberando le pitture murali dalle scialbature (imbiancatura delle pareti con calce spenta diluita in acqua), poi si passa a consolidare il

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Particolare del Retablo del maestro di Oliena

colore e a far si che questo aderisca bene all’intonaco sottostante, infine si colmano le lacune dove l’intonaco è caduto. Quando si effettua un restauro su una pittura parietale oltre a verificare le condizioni statiche dell’edificio e quelle fisiche degli intonaci, cioè se sono presenti efflorescenze saline, tracce di umidità, attacchi di microrganismi, ecc., si verificano anche eventuali danni causati dall’uomo, cioè le scialbature, le picchiettature (che venivano effettuate con la piccozza per far aderire alla parete un nuovo strato di intonaco), o antichi restauri (di norma ridipinture, eseguite anche con tecniche pittoriche differenti all’originale). Le cause di deterioramento dei dipinti murali possono essere diverse, le più comuni sono dovute alle variazioni termoigrometriche, cioè alla capacità che ha l’intonaco di assorbire umidità e alle sue variazioni, e ai sali. Soprattutto i sali di cloruro di sodio, sono molto igroscopici e tendono ad assorbire acqua, il che tende a far sgretolare l’intonaco. Il deposito di sali viene rimosso con impacchi di acqua distillata. I sali di carbonato di calcio, determinato dall’alta concentrazione di anidride carbonica, dovuta per esempio all’affollamento di un ambiente come poteva essere una chiesa, sciogliendosi nell’acqua contenuta nell’intonaco si trasforma in acido carbonico il quale, trasforma il carbonato di calcio in bicarbonato di calcio che è solubile. Quando il muro si asciuga l’acqua, che tende ad evaporare verso l’esterno, lo deposita sulla superficie sotto forma di una

patina biancastra. Questa patina si può rimuovere con appositi preparati e nei casi più resistenti meccanicamente col bisturi. Effettuata la pulitura, si fissa il colore o utilizzando delle resine acriliche, anche se queste tendono a bloccare la naturale porosità dell’intonaco, oppure una soluzione di idrossido di bario che, combinandosi con l’anidride carbonica, forma carbonato di bario i cui cristalli, riempiendo i pori dell’intonaco, danno solidità alla pellicola pittorica. Per far riaderire l’intonaco all’arriccio viene adoperata o una resina acrilica, oppure iniezioni di caseinato di calcio se si tratta di distacchi di una certa entità. Per rendersi conto se gli intonaci sono distaccati si batte sull’intonaco con le nocche della mano e si segnano col gesso le aree dove si sente il vuoto per poi poter intervenire localmente. Terminata questa operazione si passa alla stuccatura delle lacune cercando di utilizzare le stesse tecniche e gli stessi materiali degli antichi, nelle lacune più profonde si esegue prima l’arriccio e poi l’intonaco; mentre nelle lacune di minore entità si utilizzano, se possibile, antiche malte macinate. Colmate le lacune dell’intonaco, si procede alla reintegrazione pittorica che, come detto prima, non deve ricostruire per analogia o di fantasia le parti mancanti, ma collegare cromaticamente con una tonalità più chiara i frammenti superstiti in modo da ridurre al minimo l’effetto di disturbo visivo che le lacune provocano. A. Sanna (n.d.r. la dott.ssa Adriana Sanna ha curato i restauri delle opere lignee della parrocchia)

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A cura di Marco Vargiu

LE NOSTRE CHIESE

La Chiesa di Santa Croce La storia di questa chiesa si intreccia con quella della Confraternita de Santa Rughe Parlare della chiesa di Santa Croce vuol dire introdurre uno degli aspetti più significativi della devozione e del culto popolare di Oliena. La storia di questa chiesa si intreccia con quella della Confraternita de Santa Rughe di cui divenne sede, così legata, come in tutta la Sardegna, ai riti della Settimana Santa. Le confraternite erano associazioni laicali con prevalenti scopi di culto, ma si occupavano anche di svolgere varie attività assistenziali; erigevano propri oratori (chiamati anche sa domo de sa disciplina) che ebbero la loro massima diffusione dopo il Concilio di Trento (questi pur sottoposti all’autorità ecclesiastica godevano di una certa indipendenza). Nel clima di rinnovato fervore religioso che caratterizza gli ultimi decenni del secolo XVI e il XVII secolo, all’insegna della Controriforma Cattolica, vennero istituite numerose Confraternite in tutta la Sardegna con lo scopo di coinvolgere i fedeli in una pratica religiosa più autentica; vennero così edificate molte chiese dotate, ovviamente, di un minimo di apparato liturgico e di icone o simulacri devozionali, in risposta all’atteggiamento iconoclastico protestante. Attraverso le immagini consacrate ci si poteva mettere in comunicazione con Dio. A Oliena la Confraternita di Santa Croce venne fondata il 16 giugno del 1588 dal sacerdote olienese Antonio Sanna (ca. 1550-1624) divenuto, per le sue qualità singolari e la sua preparazione, da semplice curato di Oliena e Locoe, a Vicario della Diocesi di Galtellì nonchè Commissario del Santo Offizio (incaricato dall’arcivescovo di Cagliari di inquisire sui miracoli del Cristo di Galtellì). La Confraternita discioltasi verso gli anni ’50 del Novecento si è ricostituita proprio di recente. La chiesa venne eretta, molto probabilmente alla fine del ‘500, non sappiamo se sui resti di una più antica (il rione denominato muristenes potrebbe volerlo significare) o nei primi anni del ‘600. E’ a navata unica, con le campate separate dai pilastri e dagli archi a sesto acuto a cui corrispondono all’esterno i contrafforti murari; ha una copertura a spioventi realizzata con travi in legno e incannucciato. La facciata è a capanna, con un oculo ottagonale che si apre al di sopra della porta d’ingresso ; è animata da un coronamento ondulato che culmina con un piccolo campanile a vela a tre luci, con motivi seghettati e croci in pietra, che richiamano la Trinità e la devozione particolare della Confraternita. Sulla fiancata destra è presente un porticato destinato, probabilmente, in origine, alle attività di assistenza ai poveri. Appartengono alla chiesa di S. Croce due sculture lignee di grandissimo pregio artistico: un Crocifisso, di grande formato, d’impostazione classicistica italiana, il cui nobile modellato, una particolare compostezza dell’anatomia ed altre analogie stilistiche con il Crocifisso della Chiesa di S. Maria dei Miracoli a Napoli, ha portato la studiosa M.G. Scano, nel 1991, ad attribuirlo allo scultore napoletano Nicola Fumo. L’attribuzione non suffragata da documenti d’archivio, ma frutto di analisi stilistiche, si presta ad altre possibili interpretazioni ed infatti più di recente, nel 2001, un’altra studiosa (Marisa Porcu Gaias), in seguito al restauro della scultura, ritiene di poter riconoscere delle affinità col Croci-

S. Croce: processione del Venerdì Santo

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Cristo de s’Iscravamentu

fisso della Misericordia di Alghero, e databile pertanto ai primi del Seicento. Si riferirebbe pertanto a questa statua una relazione del 1777 che ricorda un crocifisso di meravigliosa perfezione donato alla Confraternita di Oliena dal vicario Antonio Sanna e pagato per la notevole cifra di 100 ducati. L’altra straordinaria scultura che proviene dalla chiesa di Santa Croce (attualmente custodita nella Parrocchiale) è il Cristo deposto, probabilmente di mano catalana ; rivela, infatti come sostiene il Naitza(1992): “caratteri fortemente espressivi, tipici di una religiosità che si direbbe medievale, senonchè il modellato del corpo, segnato secondo lo schema gotico dello scuoiato, rivela altresì una sensibilità formale nella resa anatomica e nell’articolazione delle membra che denotano acquisizioni più tarde, relative alla fine del XV sec., o ai primi del XVI”. Non si può prescindere nel considerare queste straordinarie opere d’arte dal valore che possiedono nell’ambito della devozione popolare e la loro precipua funzione di simulacri con i quali rivivere, in un’ottica di fede, i riti liturgici e paraliturgici della Settimana Santa: dalla Processione dei Misteri (è relativo a ciò un Cristo alla Colonna fortemente espressivo) al rito de S’Iscravamentu (da qui le braccia snodate del Cristo Deposto). Prima della nostra civiltà tecnologica, massmediale, queste immagini erano spesso le uniche che i fedeli, spesso analfabeti, potessero ammirare e venerare, la loro funzione, perciò, era anche quella di un catechismo per immagini, utile nel comunicare le verità di fede. Il recente, interminabile, restauro ha restituito brani di una pittura murale, sulla campata destra del presbiterio, che raffigura quattro apostoli all’interno di riquadri (quattro dei sei apostoli, mentre altri sei, si presume dovevano essere stati dipinti sull’altro lato). L’artista, probabilmente locale, era abbastanza ingenuo e goffo nella resa elementare delle figure; queste sono inserite all’interno di spartiti decorativi floreali che evidenziano una tipica propensione al gusto planare e dal vivace cromatismo. La chiesa di Santa Croce costituisce per la sua storia e i suoi pregi un simbolo, pregnante, dell’identità culturale del paese di Oliena.

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AMMENTOS

Campi d’altri tempi

Campeggio 64 a Capo Comino - Uno dei primi campeggi parrocchiali

Sa Itria ‘68

Campeggio sa Itria ‘68

Sa Itria ‘68 - l’Acr si cimenta nella costruzione di un ponte

1998 - Campo scout di reparto al Monte Ortobene

Sa Itria ‘68 - Ecco il risultato di tante fatiche 1999 - Campo scout di reparto nel parco del Casentino in Toscana

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AMMENTOS

Correva ancora l’anno 1962...

di Peppino Nieddu

Ogni venerdì, esattamente alle 20,30 si fermava tutto e si dava inizio alla recita del Rosario Le molteplici attività del Circolo, indiscutibilmente servivano ad aggregare ed a coagulare amicizie tra persone eterogenee e di diversa estrazione culturale e sociale. Impegni e amicizie avevano contribuito a dare ulteriori energici scossoni all’atavico e instabile muro della casta e del censo (Gente vona e ashingios) Nella sua composizione, anche il neonato gruppo dirigente, rispecchiando fedelmente questo mutato modo di pensare, aveva caldamente voluto Cecchino C. nuovo Presidente dei giovani. Non bisogna però commettere l’errore di credere che solo impegno ed amicizia teneva uniti quei giovani, in quanto, li legava, ben altro collante. E cos’altro poteva essere se non la Preghiera. ( Non pare(t) beru!). Nel Circolo si pregava pure. Ogni venerdì, esattamente alle 20,30 si fermava tutto e si dava inizio alla recita del Rosario.- Per coloro che non potevano essere presenti, Don Baciccia, parafrasando una celebre canzone di Michele, aveva coniato uno slogan < Se ti senti solo stasera> diceva <anche se sei in capo al mondo, alla ora che tu sai , se vuoi, prega! Vedrai ti sentirai in mezzo a Noi > Ad un giovane, Scriveva: <Oggi abbiamo festeggiato San Sebastiano presente un gran numero di giovani.- Venerdì abbiamo recitato, come stabilito, il S. Rosario e debbo dirti che nessuno dei numerosi presenti, circa 40, se n’è anda-

to, sono rimasti anche quelli che ancora non sono iscritti all’Azione Cattolica! Questo mi ha convinto che i giovani d’oggi anche se sembrano sbadati, hanno e sentono il bisogno di Dio> Con l’apporto del Presidente Diocesano Prof. Ghisu affettuosamente chiamato “Suslov” (il massimo teorico della Russia di allora) si tenevano con cadenza periodica delle conferenze, animate da relatori locali; mentre, nelle ricorrenze del Natale o della Pasqua venivano organizzati dei ritiri spirituali diocesani, attingendo a relatori di fama anche nazionale. Come non ricordare: Il prof. Carlo Carretto, autore di numerosi libri, che testimoniava la sua fede lavorando in mezzo ai minatori sardi, o Don Giovanni Maria Rolando, ordinario di teologia al seminario di Chieri (To.) che, nel Natale del 63 tenne ai giovani una indimenticata tre giorni nel Collegio delle Grazie di Nuoro. Trascorse poi diversi giorni ad Oliena, visitando i dintorni ed i paesi vicini. La casa di D.Baciccia in Via Piave rimaneva sempre aperta; una sera dopo che tutta la gioventù aveva provato canti e preghiere con l’intento di animare la processione dei misteri dell’imminente Venerdì Santo, il Buon V. Parroco che aveva ricevuto in dono dei pesci, aveva invitato il gruppo dirigente a cena a casa sua. L’anziana madre, zia Annihedda, dopo aver preparata la cena, con discrezione si era ritirata. Gli affamati giovani stava-

1963 - Ritiro spirituale alle Grazie. Tra i partecipanti Don Graziano Muntoni.

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1964 - Pasquetta a “Sa Vena”

no per aggredire il frugale ma abbondante pasto quando dallo schermo della televisione, viene annunziata la presenza di un religioso per una breve riflessione sulla passione. <Galu?> prorompe Nino, alzandosi per spegnerla. Ma dallo schermo un barbuto Francescano con un sorriso disarmante, esclama <Alt. Amico, non spegnere! Dammi solo dieci minuti> Nino, con la mano ancora protesa a mezz’aria, esterrefatto si sedette e gli altri ammutolirono, sorbendosi, sotto lo sguardo compiaciuto di Baciccia, interamente tutta la “predica” e solo alla fine osarono prendere il cibo. Pareva che tutto andasse per il meglio, quando….. il Lunedì dopo la Domenica di Pasqua fu organizzato a Sa Vena uno spuntino e molti giovani aderirono per stare insieme ai Sacerdoti. accadde che il buon Don Ligios rientrato a Oliena, nel pomeriggio, per attendere ad un funerale, colpito da malore dopo le esequie, trovasse la morte, sulla Via V. Veneto, in mezzo alla gente sgomenta. La festa era finita! Molti ancora oggi non hanno dimenticato lo smarrimento provato allora: la veglia nella chiesa gremita, la messa da requiem concelebrata da decine di sacerdoti, il maestoso e solenne canto del “dies Irae” e poi, il lungo e triste corteo di pullman e macchine dietro la salma, sino a Bitti suo paese natale. Solo il tempo e la ripresa delle attività aveva attenuato ogni dolore. Nel frattempo era arrivato Don Salvatore Nieddu (Bovore) che s’era

inserito perfettamente rendendosi simpatico a tutti. Il Parroco a causa della veneranda età e della salute cagionevole aveva affidato quasi totalmente la conduzione della Parrocchia, all’instancabile Don Baciccia Confidava ai giovani che gli erano più accanto che puntualmente pregava il Signore affinché lo facesse lavorare come un mulo ma che in cambio gli donasse la salute necessaria; era terrorizzato al pensiero di abbandonare anche per poco la guida dei suoi giovani. E che fosse in apprensione lo dimostra un marginale episodio. A Cagliari era stata chiamata la leva del 19xy, dopo la consueta visita di tre giorni, tutti i giovani erano rientrati, meno uno; Un ragazzo del Circolo per il quale nutriva molta stima. Lo aveva atteso alla corriera salutandolo cordialmente ed interrogandolo sul motivo del ritardo. Quello, aveva divagato sull’opportunità unica di divertirsi afferrando le occasioni offerte da una città come Cagliari. Baciccia si era intristito visibilmente. Andava dicendo: “racconta! com’è andata? com’è stato il divertimento?> — < Mi sono divertito da pazzi> replicava quello mentendo spudoratamente, e ripensando alla tremenda influenza che in quei giorni lo aveva relegato nella Caserma di Calamosca. <Sono contento che ti sia divertito > replicava Don Baciccia, facendo però trasparire l’acuta ansia che lo tormentava. Il giovane intuendo il

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L’ANGOLO DEI BAMBINI

A cura di Angioletta Catte Una Giornata Unica Questa è la storia di Jaime, un bambino brasiliano tanto povero, ma così povero che non possedeva nemmeno la televisione. Non aveva scarpe, non poteva perciò andare a scuola perchè era troppo lontana dal sobborgo della grande città dove lui viveva. Aveva però tanti fratellini e tanti amici con i quali passava allegro le calde giornate dell’estate brasiliana a giocare in strada in mezzo alla polvere e sulle sponde di un fiumicello, povero anche lui, tanto poca era l’acqua che vi scorreva. Un giorno, dalla finestra aperta della casa di un vicino che aveva la televisione vide le immagini colorate del carnevale di Rio, una grandissima città del Brasile dove la gente festeggiava per giorni e giorni indossando abiti scintillanti e lussuosi. Jaime e i suoi amici pensarono di fare un gioco bellissimo: mascherarsi anche loro come i signori che sfilavano a Rio. Si dovevano procurare dei costumi e anche se erano tutti davvero molto poveri riuscirono a trovare qualche carta colorata, qualche piuma e dei lustrini, chiesti in prestito o trovati in mezzo ai rifiuti, con i quali riuscirono a farsi dei vestiti che a loro sembravano stupendi. L’unico che rimase senza vestito fu Jaime che, sconfortato stava per piangere, quando accadde una cosa meravigliosa: arrivò dal cielo uno sciame di farfalle grandi e dai colori stupendi, erano rosse, verdi, gialle, arancione, dorate che con dolcezza, si posavano su Jaime ricoprendolo tutto, dalla testa ai piedi e facendo su di lui il vestito di Carnevale più bello che si fosse mai visto sulla terra e non solo in Brasile. Jaime era felicissimo e durante il pomeriggio di giochi la sua maschera fu ammirata da tutti gli abitanti della sua “favela”. Era una sera caldissima e presto tutti i

Qual’é il colmo per due topolini davanti a un ristorante? Non entrare perché dentro ci sono...

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Per completare la frase inserisci nello schema le parole ricavate dalle definizioni. Nella colonna più scura leggerai la risposta.

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Definizioni: 7

1. Il corn che si mangia al cinema 2. Si pone sulla groppa del cavllo 3. Il lato sinistro delle navi 4. le lettere tra la O e la S 5. Il contrario di chiaro 6. Ha per Capitale Bucarest 7. Il confine tra due stati 8. Città sarda nel Golfo dell’Asinara 9. Il più famoso agente segreto 10. Altro nome del dizionario 11. Il “ristorante” in autostrada 12. Cominciano alla fine dell’anno scolastico 13. Il contarrio di crudo 14. Gli anni che si hanno

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bambini si tuffarono nel fiumicello per cercare un po’ di refrigerio, ma Jaime preferì sopportare il caldo perchè così il suo vestito speciale sarebbe durato ancora un po’. Le buone farfalle si muovevano appena per non dar fastidio al bambino e gli fecero compagnia fino al calar della sera quando, come erano arrivare volarono via leggere nella calda notte brasiliana lasciando a Jaime il ricordo di una giornata davvero unica.

QUATTRO RISATE: Tra Amiche Una signora racconta a un’amica: “Mio marito, più invecchio e più mi trova interessante”. “Beh, è gentile”. “No, è archeologo”.

Idraulico “Pronto, idraulico? Venga, presto, il mio rubinetto perde!!”. “Ah, si, e chi vince?”.

assunto il compito di farlo, vergava<… il nostro carissimo “compare Vicariu” Domenica scorsa ci ha lasciati, se n’è andato silenziosamente, senza molto scalpore, come era vissuto, così è tornato fra le braccia del Signore. Abbiamo (l’A.C) fatto la veglia della salma Domenica notte. Lunedì pomeriggio, in una giornata grigia ed estremamente triste lo abbiamo accompagnato fino alla sua ultima dimora. Al funerale c’era tutto il paese, che ha voluto dimostrare l’attaccamento al suo Parroco che era tutt’uno con Oliena stessa.> ed ancora <… le disgrazie non vengono mai sole, il nostro caro Baciccia è stato trasferito ad Ottana, nel volgere di un mese restiamo orfani, ci hanno riferito che a giorni arriverà

il Nuovo Parroco ed un altro vice, speriamo bene… ma ho il presentimento che non sarà mai più come prima..> Anche dopo il suo trasferimento ad Ottana, Baciccia aveva tenuto contatti epistolari con qualcuno dei suoi ragazzi, al quale confidava <..le virtù del xx secolo debbono essere umiltà e mitezza per poter raggiungere più anime. Miti, umili e spiantati, Gesù allora costruisce anche con i “pretini” anime grandi… Per questo ti raccomando prega per me affinchè il Signore mi aiuti nella nuova Parrocchia dove c’e tanto da fare specialmente tra i giovani. Con rinnovato affetto Baciccia, povero parroco di Ottana che a tutti i costi vuole diventare ricco, ma ricco di anime… tutto l’altro

è.. paglia… fumo - w la santità. Epilogo- Correva l’anno 1965 -Era accaduto, anche se in quei giorni, nessuno vi aveva dato credito, quello che le vecchie profetesse di casa, allorquando il venerdì santo(1964) era andato a fuoco l’altare del sepolcro, avevano predetto e cioè che “entro un anno, a tre sacerdoti legati ad Oliena, sarebbero accaduti fatti molto gravi e terribili”. Tre giorni dopo moriva Don Ligios - Era seguita la morte del Can Respano A nemmeno un anno di distanza la dipartita del Vicario e alcuni giorni dopo il trasferimento di Don Baciccia: Non bisogna mai credere a queste cose… Però tutto questo è avvenuto.

Il colmo per un idralico? Avere il figlio cher non capisce.. ..un tubo!!

AMMENTOS: Continua da pag. 16 tormento del suo amico, le confidò <Senti Bacì, non mi sono divertito per niente e tantomeno con ”quelle signore” che hai paura anche di nominare > Rosso in viso e con gli occhi lucidi il buon Sacerdote con voce rotta aveva esultato < davvero? Lo sapevo che era così grazie a Dio e alla Madonna > e passandogli un braccio intorno alle spalle, felice, aveva aggiunto < senti è già ora di pranzo, andiamo a casa, sai proprio oggi mi hanno portato le salsicce fresche da Fonni> Nel pomeriggio era poi andato dal Parroco per confidargli il tutto e ricevere come al solito la Sua benedizione. La salute del parroco intanto era peggiorata, tanto da portarlo in poco tempo alla morte. Per comunicare ai lontani, l’unico mezzo erano le lettere e Tonino si era

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DAI LETTORI Ci scrivono: Molto Reverendi don Fancello e don Chessa Genoni 15 marzo 2004 Carissimi, Mi è giunta la vostra pubblicazione ‘Su Patìu’ , di cui ho letto ogni riga con mia grande soddisfazione. È stato per me come reimmergermi in una atmosfera primaverile che mi ha ricordato luoghi, persone, celebrazioni mai dimenticate ma tenute con affetto in fondo al cuore. Vi ringrazio e vi invito a continuare, perchè quelle pagine costituiscono un modo grazioso di evangelizzare e di avvicinare i parrocchiani alla Chiesa e quindi a Dio. L’occasione mi è cara per augurarvi ogni bene e invocare per voi la benedizione del Signore, Vogliate gradire un affettuoso abbraccio, da estendere anche a D. Tommaso + Giovanni Melis

Caro Direttore, Ti prego di ospitarmi in questo nostro giornale parrocchiale per dare voce ad alcune riflessioni personali. Ho partecipato a tutte le Pasque e Natali degli Uomini che sono state celebrate con entusiasmo e partecipazione non solo come cristiano cattolico, ma anche come olianese. Quest’anno c’è stato qualche passo in più, nel senso della partecipazione, da parte degli uomini presenti; ho notato per esempio che il momento conviviale dopo la messa non era solo un ritrovarsi a mangiare un panino e bere un bicchiere di vino (chissà perché continuo a vedere questo come un perpetuare il sacrificio eucaristico…); il brusio della conversazione non era soltanto una chiacchiera amichevole ma anche commento impegnato sulla preghiera comunitaria. E quanta partecipazione e quanta ispirazione ho sentito da quelle persone che mi pareva fossero lì per caso ( stupido io a pensare che il Signore faccia le cose per caso, riunisca la sua gente e non sappia motivare profondamente ognuno di noi). Questa moltitudine di uopag. 18

mini che chiacchieravano allegramente, sollevati un po’ da terra, che si guardava in faccia sorridendo con la bocca e con gli occhi, che si sentiva forte nel proprio credo e lo esternava, udite udite, senza pudore e senza vergogna come quando si pensava che andare in chiesa era roba da donne… Eravamo e ci sentivamo tutti fratelli. Che consolazione, una emozione da vivere e raccontare. Ho pensato che uscendo dal convivio saremmo andati per il mondo ad annunziare la buona novella: CRISTO E’ RISORTO, ALLELUJA!! Emanuele Ghisu

Carissimi Mi avevano informato che ad Oliena stava nascendo un nuovo giornaletto locale e, conoscendo la dinamicità della mia Gente non mi aveva sorpreso più di tanto. Attendevo con ansia mista a curiosità l’uscita del primo numero, ma non mi aspettavo di riconoscermi, almeno in foto. Che ricordi ragazzi! Ho bevuto le pagine tutte di un fiato, ma arrivati al “pezzo” di Peppino Nieddu, mi sono dovuto fermare, causa dell’overdose di ricordi! Tornare indietro, con la

mente, per oltre quarant’anni non è veramente facile. Non vedevo più nulla delle cose che in questo momento mi circondavano, ma una serie infinita di sequenze giovanili e nitide stavano occupando la mia mente. La pagina storica di “Don Baciccia Mulas”che arriva ad Oliena con la motoretta era ancora fresca e non intaccata dal tempo! Lo ricordo pure all’esterno della chiesa di “Cullegi” che bloccava un ragazzino, uscito di corsa dalla chiesa. Chiedeva al mal capitato: Chi ha celebrato la messa oggi? E sa missa, hommente udhi? Eh! Bella,… MA LONGA!!! Ma quanti don che ci hanno aiutato a crescere! Lo sfortunato don Liggios, don Giorgetto Pala, don Franco Casula, don Calaresu e tanti altri che hanno temprato la nostra mente ed il nostro fisico! E quanti compagni più o meno coetanei, con i quali abbiamo diviso tutto: gioie e dolori di un’infanzia tutta da ricordare. E mi stringe il cuore pensando che ad alcuni di loro non è stata data nemmeno la possibilità di ricordare, così come sto facendo io in questo momento. La Chiesa, il mondo del lavoro, la comunità Olianese sempre più viva che mai, era sempre al nostro fianco! Per non parlare dei complessini che, in quel periodo nascevano e si moltiplicavano secon-

do gli umori che accompagnava la nostra gioventù. I Black Star, I Gologoni, I Bardana nelle sue varie formazioni. E qui un nodo alla gola, conseguente a questa pagina di ricordi, mi porta a fare una considerazione: quanto avrebbero letto volentieri queste righe Giovanni e Salvatore Picca!!! Ed altri compagni carissimi che oggi non ci sono più!!! La cultura musicale, alla quale dobbiamo molto, ci è stata sorella dalla nostra infanzia! Ancora oggi, nei momenti di riflessione che accompagnano ogni uomo di buona volontà, mi sorprendo con la mia fida chitarra a suonare qualche motivo che è stato pilastro della nostra esistenza. È passato tanto tempo ma i ricordi sono lucidi. Riparlarne aiuta a tenerli vivi senza nostalgia ma considerandoli dei grandi valori ai quali poter sempre fare riferimento. Voi, carissimi della Redazione, ci avete fatto ricordare come eravamo, ecco come siamo oggi! Grazie! Grazie a voi! Grazie per aver avuto modo di ricordare chi, sfortunato, non è più con noi. Un cordiale abbraccio alla Redazione e a chiunque ci legga. Giannetto Lapia, ragazzino di 56 anni!

Gruppo musicale “I Gologoni”

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POESIA A Dottor Ricchi e Compagni Iss’Uspidale Brotzu onore mannu, ca vidi unu Primariu connottu. E de vidas sarvadu n’de ada a bottu, e a lassadu unu grande dannu. Successu ass’iniziu de s’annu, e in d’unu incidente coinvoltu. E cando sa notizia ana accortu sa gente in tristura e in affannu. Commo restad iscrittu in d’una istoria ca sun dolentes sos atteros puru los pianghen sa zente tottu in pare. Commemorados in sa santa gloria e non succeda prusu in su futuru bos podana in su chelu collocare. Bustianu Piredda

Agriturismo

MARIMUNDU

A Giuanne Luisi Biscu (Bischeddu) mio carissimo amico e maestro per il 50° anniversario del suo matrimonio de Pietrinu Bianchi T’appo idu unu manzanu intrende a Missa pro rinnovarese a Rimunda sa prumissa

Prima chi sia tardu ti do, amigu caru s’auguriu che frade meritadu, poi e chimbant’annos ses torradu a cunsagrare custu amore raru. A Rimunda, sinzeru amore has rinnovadu ca ses pro issa luminosu faru s’aere tentu podere inghirlandadu bos’aio de edera e de laru. Goditi sos profumos de sa vida cun Rimunda, nepodeddos e fizzos de una paghe santa istabilida, Ses coronadu de rosas e lizzos pensa a su bene a sa felicidade irmentica sas penas e fastizzos.

A BABBOS E MAMMAS Chin pagas rigas bos’auguramos De passare sa pasca in allegria, Ringraziende de nos’aer fattu mannos, Giusta, imparada noll’azis sa via. De custu nois faghimos tesoro, Chi non bale(t) de su mundu tottu s’oro Dio augurare a tottu sos fizzos, de haes mastros che a bois dian tennes prus pacu vastizzos, e pro cussu vortunados semmos nois. si tottu cantos bos diana ascurtare medas cosa podian cambiare. Ponide paghe in uve bada annèu, Mudande in bonu, e i sas cosas malas, Che i su mundu portadu dae Deu(s) Cussu pesu bos ponides a palas. Gai s’anneu si torrada in cunfortu E s’azzapada cad’omine risortu Chircamo a bois in cada momentu In sa tristura e in s’allegria. Cando tottu nos faghe(t) ispaventu, In sa paura e in sa maladia. A bois sempere amos a chircare, Ca seis menzus de dottore in su curare.

solo accoglienza e pernottamento Loc. Su Marimundu - 08025 OLIENA Tel. 0784.287360 - cell. 328.3384892

...sias che oe fina a tarda edade.

Chin pagas rigas bos’auguramos. De bos gosare tottus sos disizzos. Vivedas ch’in salude e tantos annos Senza pena e sena fastizzos A tottu cantos vicino e lontanos A passare medas festa sempes sanos.

Vreagliu 2004

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Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 Indirizzo e-mail: p.santignazio@tiscali.it Don Fancello Don Chessa Don Puddu Suore

tel. tel. tel. tel.

0784.285655 0784.288646 0784.288707 0784.287555

Orario Ufficio Parrocchiale: Durante l’estate l’ufficio è aperto al Sabato pomeriggio durante la settimana i sacerdoti sono disponibili nelle ore pomeridiane. pag. 19


a cura di Anna Franca Pau

“La finestra ... sui Giovani “

Qualche mese fa a Chicago un noto giornale americano “New York Times” ha organizzato un forum che ha coinvolto preti, rabbini, autorità del mondo protestante e ortodosso per confrontarsi sul film-evento di quest’anno “ La Passione di Cristo” di Mel Gibson, che ha suscitato discussioni, acceso gli animi e diviso il pubblico. Non è ciò che vorremmo fare qui anzi abbiamo pensato che il modo più giusto per affrontare questo argomento sia quello di ascoltare, semplicemente, le voci di alcuni giovani che l’hanno visto.

Giuseppina , 25 anni Questo genere di film non mi ha mai interessato ma ho sentito tanto parlare di “The Passion”, le critiche mi hanno incuriosito e ho deciso di andare a vederlo. Trovo che l ’espressione “è troppo crudo”, più volte ripetuta da diverse persone, sia imprecisa; credo che il termine realistico sia più appropriato. Per me è stato veramente toccante, per la prima volta ho pensato a come sia stata la passione di Nostro Signore, prima non mi ero soffermata a riflettere. Il personaggio che più mi ha colpito (ad eccezione di Gesù ) è stata Maria, ha accettato tutta la situazione in modo straordinario, ha seguito Suo Figlio fino all’ultimo respiro. Ho visto la pienezza del SI’ dell’Annunciazione.

Maria. Bè, credo che sia capitato a tutti, almeno una volta nella vita di osservare una statua della Madonna e probabilmente anche di recitare una preghiera, il rischio che si potrebbe correre è quello di sentirla lontana da noi, per la Sua Bellezza e Perfezione. Quella Madonna non è soltanto la Madre di Gesù, Lei è anche la Nostra Mamma. E’ una Mammina dolce ma allo stesso tempo forte, vuole stare sempre al nostro fianco, ci protegge con discrezione, ci sorregge nelle difficoltà e nei momenti di dolore così come ha fatto col Suo Figlio Gesù, ci accoglie affettuosamente tra le Sue braccia e anche ad ognuno di noi dice: “SONO QUA IO”.

Marianna , 23 anni Sono andata a vedere questo film perché avevo bisogno di un riscontro visivo, leggere il brano della passione non ha suscitato in me i sentimenti, le emozioni che ho provato nel guardare le immagini. La scena per me più dolorosa è stata la flagellazione, ho sempre saputo che Gesù è stato torturato ma non pensavo in quel modo così indescrivibile. Mi ha fatto male vedere i che si divertivano, che godevano della sofferenza di quell’Uomo innocente. La figura di Pilato mi ha colpito, il regista è riuscito a descriverla in modo chiaro.

Anna Franca Pau

Franco , 24 anni Per me …. Impossibile non vedere “La Passione di Cristo”, … perché? Ne sentivo la necessità, ero e sono convinto della validità di quest’opera, indipendentemente dai giudizi negativi che sono stati dati, e ancora perché volevo meditare sulla passione, su un fatto reale che non può lasciare indifferenti. Difficile esprimere cosa ho sentito, mi ha lasciato senza parole. Mi ha fatto riflettere, sono immagini che vanno viste non solo con gli occhi del corpo ma anche e soprattutto con gli occhi del cuore e della fede. Il regista è stato capace di farci vedere la sofferenza di Gesù anche con gli occhi di Sua Madre. E Maria mi ha colpito, con i suoi silenzi, i suoi sguardi, le sue parole, la sua dolcezza, la compostezza del suo dolore.

Ecco qua alcune immagini della DONNA, non credo siano necessarie altre parole, il Suo Volto parla da solo e arriva al cuore .

Viviana , 24 anni Tutta la pubblicità e lo scalpore mi hanno incuriosito tanto. L’impatto è stato fortissimo, mi ha colpito, mi ha commosso, apprezzo il lavoro di Gibson, è riuscito a entrare nel vivo di quella che è stata la realtà; questo, a differenza di altri film che hanno trattato la passione, ha lasciato un segno. Maria mi ha veramente emozionato in modo particolare perché ha rappresentato una Madre dalla dolcezza e forza grandissima, ha accettato pienamente di vedere il proprio Figlio soffrire e morire in Croce. Mi è piaciuta anche la figura di Claudia, dall’alto della sua posizione poteva scegliere di non contraddire il marito e invece ha mostrato sensibilità e solidarietà nel capire il dolore di una Madre. Non capita quotidianamente di riflettere sulle vicende di Nostro Signore, questo film è una buona occasione, ci spinge a pensare e capire meglio perché siamo qui e soprattutto quello che una Persona di nome Gesù ha fatto per noi, per amore nostro. Da questo film e da alcune delle risposte lette emerge la figura centrale di pag. 20

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