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Ottobre 2004

Un Nuovo Anno Dalle colonne di questo giornale vogliamo spendere una parola di incoraggiamento e di augurio per tutte le persone impegnate nel difficile compito dell’educazione: genitori, insegnanti, catechisti, volontari che operano nelle diverse realtà sociali e sportive.

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incoraggiare vocazioni educative che al servizio dei più giovani diventino modello da imitare e forza trainante verso l’esperienza di ciò che è bello, buono e nobile. Dalle colonne di questo giornale vogliamo spendere una parola di incoraggiamento e di augurio per tutte le persone impegnate nel difficile compito dell’educazione: genitori, insegnanti, catechisti, volontari che operano nelle diverse realtà sociali e sportive . Vi diciamo: la vostra presenza è preziosa accanto ai ragazzi. La fatica non è vana. Non lasciatevi impensierire ma affrontate con entusiasmo e gioia la difficile missione che avete intrapreso. Buon lavoro e buon anno. I Sacerdoti

SOMMARIO: Inaugurazione Anno Catechistico

Quello che stiamo iniziando si prospetta come un anno ricco di impegni e di attività. L’annunciata Visita Pastorale di mons. Pietro Meloni, l’impegno per la realizzazione dell’Oratorio per i ragazzi, sono le linee portanti su cui ha riflettuto anche il Consiglio Pastorale Parrocchiale nella seduta del mese di settembre. Questi due appuntamenti richiederanno lo sforzo di tutta la Comunità che è chiamata a dare una risposta forte e credibile. Non sono ancora sufficienti gli sforzi che si fanno per il mondo giovanile. È necessario investire energie e mezzi per dare una risposta al disagio che accompagna spesso la crescita dei nostri ragazzi. L’Oratorio è scuola di preparazione alla vita, è casa che accoglie e tesse

VITA PARROCCHIALE legami di fraternità, è luogo di comunione fra le diverse generazioni e le svariate organizzazioni che offrono la propria disponibilità per il tempo libero dei ragazzi. Non ci vuole molto a capire che è un tassello che manca alla nostra Comunità. Non possiamo accorgercene solo quando elenchiamo i numerosi fatti di devianza. Dobbiamo prevenire più che curare i mali che affliggono i nostri ragazzi. Necessitano sforzi congiunti di tutta la Comunità per creare uno spazio di incontro e di crescita umana e cristiana. Bisogna che gli adulti lascino un po’ della indifferenza che ha segnato questi ultimi tempi e si sporchino le mani per dare risposte che da troppo tempo i nostri ragazzi attendono. Sarà compito di tutti

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Dal 1 Giugno al 30 Settembre

CALENDARIO AUTUNNALE 6

Appunti dell’Estate

QUINQUELIBRI 3

Dagli Atti Parrocchiali

ASSOCIAZIONI 4-5-6 Scout - Azione Cattolica - CL - Astor Volley

INSERTO: Manifestazioni Estive 8 - 9 Foto significative del Periodo Estivo

LE NOSTRE CHIESE 11

Nostra Signora d’Itria

AMMENTOS 12

Anno 1947 e dintorni

APPROFONDIMENTI 7 e 10 La Chiesa e le sue opere d’Arte - 2ª parte

L’ANGOLO dei BAMBINI 13

Su hontu de sa Punta de su Husidore

DAI NOSTRI LETTORI 14

suor E. Catte - M. Piga - C. Camillucci

POESIA 15

G. Biscu - L. Salis - P. Congiu . - A. Flore - F. Corrias - B. Piredda

LA FINESTRA SUI GIOVANI 16 Su Patiu - Ottobre 2004 - n. 3

Vacanze studio, lavorative e spirituali pag. 1


CRONACA DI VITA PARROCCHIALE Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal 1 Giugno al 30 Settembre 2 giugno Gita parrocchiale di tutti i collaboratori ad Ardara

parroco di S. Francesco a Nuoro. Una sentita preghiera si eleva a Dio, intercedente Maria, per Giampaolo Puligheddu il priore di quest’anno che in seguito ad un incidente col cavallo dalla sera del 21 u.s. si trova in rianimazione.

6 giugno Convegno diocesano ACR a Orgosolo, vi partecipano 65 ragazzi. I volontari del soccorso della Sardegna vivono un momento di fraternità a Oliena, alle 12 in parrocchia partecipano all’Eucaristia.

1-6 settembre Pellegrinaggio Nazionale di AC a Loreto 35 i partecipanti della nostra Parrocchia. 1-8 settembre Padre Pietro dei domenicani ci da una valida mano di aiuto nelle confessioni.

7 giugno Al campo sportivo con un momento di festa si conclude l’Anno Catechistico. 13 giugno Solennità del “Corpus Domini”: dopo la messa vespertina solenne processione eucaristica. Commovente la partecipazione dei fedeli e la cura nel preparare le vie al passaggio del Signore. 15 giugno Inizia la novena in onore di S. Giovanni Battista nella chiesa a lui dedicata. 18 giugno Solennità del S. Cuore, alle 9.00 in parrocchia viene celebrata una S. Messa. 24 giugno Festa di S. Giovanni Battista, Buona partecipazione di popolo. 27 giugno Giornata di Fraternità dell’ADI a Monserrata. I cavalieri come da tradizione si ritrovano per la Messa in località Pradu ai piedi del crocifisso da loro collocato in cima al monte. 29 giugno Festa dei SS. Pietro e Paolo. La messa viene celebrata nella chiesetta di Nostra Signora. 1-12 luglio Un gruppo di pellegrini col Parroco e il vice visita la Grecia e la Turchia nei luoghi dove le prime comunità cristiane mossero i primi passi. 7 luglio Inizia la novena alla B.V. del Carmelo.

3 settembre Il vescovo presiede a Monserrata la messa alla quale partecipano numerosi malati e anziani. Campeggio A.C. Arbatax Un valido aiuto è la presenza del can. Salvatore Patteri 15-17 luglio Route Scout in Toscana 16 luglio Festa della B.V. del Carmelo. 17 luglio Inizia la Novena a S. Anna, quest’anno ancora in parrocchia in un futuro prossimo speriamo nella sua chiesa. In serata un gruppo di 7 giovani parte al campo diocesano di AC fino 23. 17-24 luglio Campo Scout a Solotti e Route del N/C in Toscana. 18-25 luglio Campo ACR a Solotti 22 luglio Inizia la novena a S. Ignazio di Loyola nostro patrono. 23 luglio Ultimo giorno della mensa Caritas prima dell’estate. 24-31 luglio Campo dei Ragazzi dell’AC ad Arbatax. 26 luglio Festa di S. Anna: ore 9.00 S.Messa.

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA Direttore Responsabile: PIETRO PUGGIONI Gruppo Redazione: SALVATORE FANCELLO GIOVANNI MARIA CHESSA ANTONELLO PULIGHEDDU PEPPINO NIEDDU FRANCO GARDU ANNA FRANCA PAU Stampa: SERISTAMPA - OLIENA Numero 3 in attesa di registrazione

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28 luglio Arriva il p. Francesco Maceri per la festa del Santo Patrono. 31 luglio Solennità di S. Ignazio di Loyola Patrono della nostra Comunità parrocchiale. Risveglio di buon mattino tra canti e preghiere dei giovani partecipanti alla marcia francescana guidati da fra Giuseppe Carta. Dopo aver pernottato nella Casa del Giovane continuano il loro cammino verso Assisi. Buona partecipazione di gente anche alla processione serale. Al termine delle funzioni religiose viene inaugurata la Pina-

coteca parrocchiale intitolata al Rettore Salis che con i suoi beni volle ad Oliena il Collegio e i padri gesuiti, serata animata dalla cantante olianese Maria Luisa Congiu. 2 agosto Inizia il triduo alla B.V. di B. Cammino nella chiesa a lei dedicata. 2-13 agosto 6 giovani della nostra parrocchia partecipano in Spagna al Cammino di Santiago (110 Km a piedi!) 5 agosto Festa della B.V. di B. Cammino, in mattinata processione e S. Messa. 6 agosto Inizia la novena all’Assunta. 15 agosto Solennità della Vergine Assunta, in serata processione. 16 agosto Inizia la novena a S. Lussorio. 21 agosto Festa di S. Lussorio, alla messa vespertina partecipa il Vescovo. Ha curato con passione e generosità i festeggiamenti la “leva” del 1974. 30 agosto Inizia la novena alla B.V. di Monserrat. Predica don Salvatore Angelo Chessa,

8 settembre Festa della B.V. di Monserrat. La notizia di un deciso miglioramento del priore rende ancor più sentito il ringraziamento a Maria per tutte le grazie che ci ottiene. Ottima l’attività del comitato. 10 settembre Riprendiamo con l’Adorazione eucaristica dopo la messa vespertina. 14 settembre Festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Si celebra finalmente nell’Oratorio. Buona partecipazione di gente. 15 settembre Alle 15.30 S. Messa alla Pietà. Finalmente sono stati salvaguardati gli ambienti della chiesa, “sas lozzas” son state chiuse con cancellate. Si costituisce un gruppo di prioresse che durante l’anno curerà la chiesetta. 19 settembre Durante la messa vespertina viene riaperta al culto la Chiesa di S. Maria. La nutrita presenza di fedeli costringe diversi a partecipare alla funzione fuori dal portone. 19-20 settembre Incontri di programmazione dell’anno per il Consiglio Pastorale Parrocchiale. 23 settembre In occasione della festa di S. Pio da Pietrelcina viene benedetto e collocato nella parrocchiale un quadro che lo raffigura, opera e dono dell’artista Viviani.

FALEGNAMERIA ARTIGIANA

Lussorio Zedda Creazioni in legno Realizzazione Mobili e Infissi Via G.B.Melis, 12 - Tel. 0784.287353 - OLIENA Su Patiu - Ottobre 2004 - n. 3


QUINQUELIBRI

dagli Atti Parrocchiali

DAL 1 GIUGNO AL 30 SETTEMBRE

SONO STATI BATTEZZATI IN CRISTO: Bulla Francesca, Malune Patrizia, Argiolas Saverio, Carrus Paolo, Falchi Giannandrea, Piga Sebastiano, Costa Valeria, Gardu Ilaria Paola, Mula Francesco, Anzos Antonello, Murru Augusto, Zola Sara, Mula Francesco, Deledda Valentina, Salis Ludovico, Riui Francesco, Pischedda Federico, Puddu Ilaria, Floris Antonio, Patteri Miriam, Puligheddu Manuela, Congiu Gabriele, Bette Maria Luisa, Bette Giovanni, Puligheddu Nicoletta, Mulas Sofia, Puddu Rachele Isabella, Fele Veronica, Puddu Elena, Capeddu Marilena Pietrina Caterina Luciana, Manca Pietro.

DAVANTI AL SIGNORE HANNO FORMATO UNA NUOVA FAMIGLIA: Dezzola Graziano e Puddu Bastianina, Bardeglinu Pasqualino e Mulas Daniela, Dall’Acqua Roberto e Sanna Lucia, Pische Pasquale e Mula Francesca, Pulloni Antonio Giovanni e Gabbas Annamaria, Iannino Giuseppe e Boi Graziella, Maricosu Mario e Massaiu Franca Maria, Deledda Christian e Manca Marianna, Monni Mario Antonello e Cattide Giovanna, Secchi Massimo e Boi Antonella, Nieddu Pierluigi e Labia Simona, Rubanu Antonino e Tuffu Giovanna, Ciaccioni Andrea e Congiu Giuseppina, Congiu Mario e Giordanelli Emanuela Columbu Salvatore e Tupponi Maria Giovanna, Lande Francesco e Lippi Giannina, Puddu Andrea e Fele Linda, Mastio Nino e Pulloni Antonella, Ventura Maurizio e Puddu Giuseppina, Mulas Piero e Cossu Berte Francesca. Ringraziano il Signore per i 50 anni insieme: Maccarrone Antonio e Medde Mariangela,Salis Stefano e Bosilo Filomena,

SONO RITORNATI ALLA CASA DEL PADRE I NOSTRI CARI: Catte Michela, Boi Annetta, Manca Giovanni Salvatore, Boi Pasqua, Salis Giuseppa, Maricosu Pietro, Boi Teodora, Serra Peppino, Caggiari Tonino, Catte Giovanni Giuseppe, Mula Franco, Corrias Mariantonia, Salis Michele, Mulas Antoniangelo, Sanna Lussorio, Salis Francesca Maria, Lapia Michele, Salis Giuseppa, Medde Antonio Giuseppe, Fadda Giuseppe, Boi Maria Ignazia, Puligheddu Anna.

ANNIVERSARI: Ottobre: Novembre: Dicembre:

Pinna Pasqua (5),Palimodde Giovanna (5), Pische Maria Nicolosa (7), Garippa Anna Maria (9), Corrias Giovanni (14), Carrus Mariantonia (18) Secchi Antonio e Lussoria (24). Muscadu Mariantonia (4), Pau Lussorio (6), Maricosu Francesco (7)Malune Francesca (13), Catte Francesca (16), Piras Salvatore (30) Ledda Giovanni Battista (4), Lande Pasquale (9).

A seguito del suggerimento del Consiglio Pastorale informiamo che a partire da domenica 28 novembre le chiese disponibili per la celebrazione del matrimonio sono la Parrocchiale e la chiesa di S. Maria.

La Caritas Parrocchiale

organizza il

PREMIO BONTA’ 2004 La Caritas Parrocchiale di Oliena, allo scopo di sensibilizzare tutti sulla necessità di un impegno continuo nei confronti delle realtà più bisognose presenti nel territorio, e per svolgere un’azione di stimolo a ricercare strade attraverso le quali la carità diventi impegno sociale, ha istituito il Premio Bontà. Tutti coloro che fossero a conoscenza di atti umanitari, di bontà, di fratellanza, compiuti da ragazzi fino ai 16 anni e da adulti sono pregati di far pervenire le segnalazioni presso l’Ufficio Parrocchiale, entro il 15 dicembre 2004. Una apposita commissione valuterà le segnalazioni.

Orario Invernale delle S. Messe per i giorni festivi A partire da domenica 31 ottobre

Ore 07.00 Ore 08.15 Ore 09.30 Ore 11.00 Ore 18.00

Parrocchia S. Maria Parrocchia Parrocchia Parrocchia

Il premio verrà consegnato in occasione della festa della Santa Famiglia. Su Patiu - Ottobre 2004 - n. 3

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

Vivere la Chiesa

Momenti di vita Scout La Route in Toscana Nel nostro cuore avevamo un grande sogno: vivere un’esperienza unica e irripetibile, che ci plasmasse nel cuore e nell’anima, un’esperienza che ci ridonasse quell’entusiasmo e quella gioia di vivere ogni attimo della nostra vita, sentimenti soffocati dentro di noi da mille affanni e preoccupazioni. Spesso siamo talmente presi dai nostri impegni e dalla nostra vita, che non riusciamo a trovare tempo per noi neppure per stare assieme agli altri. Fare delle esperienze e coglierne il significato significa crescere. Noi dopo la nostra Route ci sentiamo un po’ più grandi e soprattutto un po’ più ricchi. Per chi non l’ha mai fatto, fare la strada a piedi è da pazzi, ma noi che ne conosciamo il valore sappiamo quanta importanza assuma perché si ha tutto il tempo per riflettere e per prestare attenzione alle esigenze degli altri, delle persone più deboli e più fragili. Non ci aspettavamo neppure noi di divertirci così tanto, diciamo che i fatti hanno superato le nostre aspettative. Siamo partiti in pochi, e come si dice pochi ma buoni. Il nostro capo Lussorio ci ha preparato un percorso mozzafiato..in tutti i sensi. Abbiamo camminato tanto fin dal secondo giorno, sembrava che la strada non finisse mai e per molte volte abbiamo

pensato di mollare, ma c’era sempre qualcosa o qualcuno che ci ricaricava di buona volontà e di coraggio. Abbiamo incontrato diverse persone che ci hanno aiutato, proprio quando sembrava che persino Dio si fosse dimenticato di noi tra quei boschi inghiottiti da un verde che qui da noi è raro vedere. Durante la strada abbiamo incontrato diverse difficoltà (tornanti, salite ripidissime, sole cocente), qualcuna di noi faceva il mulo e si rifiutava di proseguire, però con parole ingannevoli si riusciva sempre a farle cambiare idea. Si diceva qualcosa del tipo “siamo quasi arrivati, tra due km c’è la nostra meta” oppure “ adesso è tutto pianeggiante” e accecati dal desiderio di alleviare le nostre fatiche continuavamo il nostro cammino dimenticando dolori, bolle ai piedi, caldo. L’importante era arrivare. La sera, giunti a destinazione, ci si rilassava. Si sentiva il piacere di stare assieme, di raccontarci delle fesserie o di cantare una canzone e tra noi c’era un clima sereno, familiare. Si è instaurata tra noi un’amicizia, sembrava ovvio poter contare l’uno sull’altro e i nostri capi, quando eravamo stanchi, ci coccolavano con una dolcezza che non si spiega.. come fossero i nostri genitori. Ogni momento era importante, persino l’ora di pranzo

che in genere è un avvenimento ordinario. Stavamo tutti attorno al fornellino affamati, aspettando che l’acqua bollisse. Il menù non era troppo vario: pasta ai funghi, ai quattro formaggi, al pesto…Basta Pasta!!! Abbiamo potuto ammirare le bellezze sconfinate della natura in tutti i suoi paesaggi: nei ruscelli, nei boschi, nei dirupi….perché ne abbiamo incontrato tanti . proprio in quel percorso mozzafiato di cui parlavamo. Abbiamo potuto godere della bellezza delle città toscane come Lucca e Pisa. Dopo sei giorni isolati e immersi in un silenzio irreale, siamo stati a Roma. Diciamo che questo passaggio dalla quiete più assoluta alla città del caos e del traffico ci ha un po’ stordito. Qualcuno non ha saputo trattenere le lacrime davanti allo splendore di Piazza San Pietro e del Vaticano, qualcun altro invece ha dovuto aspettare un’ora prima che gli fosse dato il permesso di entrare. Ma tutti alla fine siamo rimasti affascinati e colpiti da questo splendido posto. Si è creata tra noi una vera comunità e anche Simone che non è del nostro gruppo e che ha condiviso con noi questa esperienza si è inserito benissimo. Se gli chiedete cosa sono veramente gli Scout vi potrebbe rispondere: “sono un gruppo di mandrone” ma non credeteci lo dice per scherzare. In realtà siamo un gruppo di ragazzi che hanno dei valori in cui credono e che condividono bei momenti divertendosi anche con poco… e anche di più. Teresa Anche quest’anno associativo, si è concluso per la branca Noviziato/Clan con la route, una forte esperienza di spiritualità e vita comunitaria che consente di mettere in pratica tutti i principi del gruppo scout e in particolare quelli citati nella carta di clan. Per quest’estate è stata scelta come meta la Toscana, e più precisamente la zona della

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Lucchesia. La route si è aperta il 17 luglio con la Santa Messa in parrocchia. Dopo la quale in undici, tra capi e ragazzi, abbiamo iniziato il viaggio per arrivare a destinazione; con il pullmino parrocchiale fino ad Olbia, la nave e il treno siamo arrivati a Lucca. Da qui abbiamo camminato per decine di chilometri attraverso le più belle riserve naturali dell’Appennino toscano, e in un paesino chiamato Montefegatesi abbiamo prestato servizio. Insieme abbiamo condiviso, oltre al peso dello zaino, i momenti della vita comunitaria, alcuni belli e sereni come la strada e il bivacco e altri, più difficili come le condizioni di fatica e stanchezza che ci bloccavano lungo il cammino. Ma grazie all’aiuto reciproco e ai consigli dei capi siamo riusciti a vivere un’esperienza bellissima. Nelle riflessioni quotidiane ci hanno accompagnato le vicende del Profeta Giona, impaurito dalla missione assegnatagli da Dio, ma poi capace di riconoscere in lui la misericordia. Anche noi abbiamo potuto scoprire la grazia di Dio in varie occasioni, per esempio nella natura incontaminata della Toscana e nella gentilezza delle suore di “Villa Ave Maria” a Roma che ci hanno ospitato l’ultima notte. La route si è conclusa il 24 luglio tra la gioia per il ritorno a casa e il dispiacere per la fine di una bella avventura. Nicola Non vorrei esagerare con i paragoni, ma pensando alla route penso alla vita… una lunga strada piena di ostacoli e difficoltà ma anche di gioie e di dolci sorprese. Ho avuto la possibilità di ammirare l’imponenza dell’opera umana, come San Pietro e la torre di Pisa, ma anche e soprattutto la magnificenza dell’opera di Dio. E con chi condividere queste cose se non con la migliore compagnia? Voi. Cos’altro dire grazie di cuore a tutti…alla prossima. Adriana

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

Vivere la Chiesa

Il Cristianesimo è per la felicità dell’uomo Cristo è la risposta al desiderio di verità e giustizia inscritto nel cuore degli uomini La scrittrice inglese Evelyn Waugh ha osservato molto acutamente che “gli uomini raramente apprendono ciò che credono già di sapere”. A proposito di religione e del Cristianesimo in particolare tutti crediamo già di sapere, invece non è impossibile, riaccostandolo, scoprire qualcosa di nuovo. In questo mondo dominato dal razionalismo e dal relativismo, c’è da chiedersi con T.S. Eliot se è l’Umanità che ha abbandonato la Chiesa o la Chiesa che ha abbandonato l’Umanità. Come mai molti giovani e adulti non hanno alcun interesse per Cristo e la Chiesa? Perché superata l’infanzia parecchi mostrano noia e perfino nausea per ciò che è catechismo e parrocchia? Occorre domandarsi cos’è il Cristianesimo: una serie di riti a cui partecipare, una serie di regole morali, un galateo religioso? Se è questo perdiamo la battaglia, perché tanti altri dicono e fanno meglio di noi cristiani. Evidentemente è qualcosa

d’altro, perché nella misura in cui è ridotto a regole, modi di fare e doveri da compiere non incide più sulla vita. Il Cristianesimo è un Avvenimento, un Fatto imprevedibile e inimmaginabile accaduto 2000 anni fa, Dio diventato uno tra noi. Il fenomeno cristiano è l’evento reale di Cristo che incontra, invade e penetra la vita dell’uomo. Gesù Cristo è la risposta al desiderio di verità e giustizia inscritto nel cuore degli uomini, non ci può essere niente nella vita di una persona che ami fino in fondo e con lealtà la propria umanità che possa restare fuori dal rapporto con Lui. E’ la totalità della vita che deve essere investita dalla Sua presenza: Cristo chiede di essere riconosciuto dentro ogni cosa, non può essere relegato a certi momenti o “aggiunto” al tessuto quotidiano dell’esistenza. Che Cristo sia tutto per la vita e il cuore dell’uomo coincide con quello che il Signore Dio dice nel Deuteronomio: “E’ per la felicità dell’uomo”. Per questa

Pellegrinaggio nazionale dell’ A.C. a Loreto Eccomi Signore! Avvenga di me secondo la tua Parola. Finalmente dopo tanta attesa è arrivato il fatidico giorno. E’ mercoledì 1 settembre, il paese è ancora avvolto nel buio della notte, sono le cinque del mattino, nella piazza di Santa Maria siamo in tanti…. ma solo 35 (9 adulti 26 ragazzi) i fortunati che partiremo per vivere una nuova esperienza. Il pullman proveniente da Mamoiada, con altri 13 ragazzi e 2 adulti, è puntuale. Si parte, una nave veloce ci aspetta nel porto di Olbia dove troviamo altri ragazzi, giovani e adulti, la diocesi di Nuoro è al completo siamo quasi 450!!! Si arriva a Civitavecchia, dalla nave ai pullmans, ancora molti chilometri e si arriva, finalmente, a Camerino luogo del nostro soggiorno marchigiano. Il tempo di consumare la cena, darci la buona notte e dopo poche ore di sonno il 2° giorno arriva presto, sono le 6.30 del mattino e siamo pronti a partire per Loreto. Il viaggio inizia con la preghiera, il vademecum del pellegrino diventa uno strumento prezioso, il Signore è con noi, guiderà i nostri passi verso la città di Maria. Nella grande basilica di

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Loreto la prima celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro vescovo Mons. Pietro Meloni e concelebrata dai nostri assistenti diocesani. Dopo la S. Messa visita alla Santa Casa, l’emozione è forte il nostro cuore trabocca di gioia abbiamo visto e toccato quelle sante mura che ricordano il primo “SI” di Maria a DIO. Nel pomeriggio appuntamento nella città di Fabriano per un incontro di festa, i nostri ragazzi condividono con entusiasmo i giochi comunitari. Altra giornata, il 3 settembre, ricca di eventi e trascorsa interamente a Camerino, gemellaggio riuscito in un clima festoso e accogliente. Durante la celebrazione in onore del loro patrono S. Venanzio, alcuni di noi in costume sardo portano all’altare i frutti della nostra terra, segue la cena comunitaria e nella piazza del Duomo balli e canti fino a tarda sera. Sabato 4 settembre incontro-festa dell’A.C.R. allo stadio di Ancona, gli acierrini d’Italia sono tutti lì, slogan dell’incontro “Un sì grande come una casa”. Importante la testimonianza dei ragazzi albanesi,

parola ci alziamo al mattino, lavoriamo, soffriamo, amiamo e brighiamo. Gesù dimostra un amore, un’attenzione all’individuo che porta a considerare il valore della persona come qualcosa d’incommensurabile, irriducibile. Il problema del mondo è la felicità del singolo uomo e Gesù Cristo ha una sconfinata passione per la sua felicità, Lui è una presenza eccezionale, suggestiva, imponente, che colma di gioia e stupore. La vita morale della stragrande maggioranza dei cristiani è insoddisfacente, perché tutta concepita come una lotta della propria volontà di fronte alla legge, mentre è dalla suggestività della figura di Cristo, da un’esperienza di pienezza e d’amore che proviene il cambiamento della vita e l’adesione alla morale della Chiesa. Allora il nostro compito è costruire la comunità cristiana, luogo concreto, fisico dell’amicizia con Cristo, compagnia umana in cui si

veda la bellezza della fede, la novità dell’incontro con Lui, perché l’uomo è attratto solo dal bello e dal vero, e il Bello, il Vero e il Bene costituiscono il contenuto della libertà. In questo senso, un richiamo e una correzione possono essere un aiuto per tutti: nella comunità ecclesiale di Oliena che rispetto abbiamo per Gesù Eucaristia, quando in certi momenti nella nostra chiesa parrocchiale, per il chiasso e il frastuono, sembra di essere al mercato e nell’era dei telefonini… Abbiamo perso la coscienza della presenza reale di Gesù e quando disprezziamo le cose sacre non teniamo neanche a quelle care. Se per la nostra felicità iniziassimo a stare in silenzio di fronte a Cristo, come si sta dinanzi ad una persona amata, guardandola con ammirazione stupita?

ambasciatori di pace, il saluto della presidente nazionale e tanti altri….. L’emozione continua con uno stadio ricco di colori, voci, giochi e tanta musica. Domenica 5 settembre, finalmente il grande appuntamento nella piana di Montorso, tantissima fatica per arrivarci, ci siamo tutti: ragazzi, giovani e adulti di ogni regione. Una folla oceanica! All’arrivo del Papa l’entusiasmo è alle stelle. Seguiamo con attenzione la S. Messa, il momento è forte, Cristo è in mezzo a noi. Significativa la beatificazione di Alberto Marvelli, Pina Suriano e Pietro Tarres, soci e amici di A.C. che hanno saputo vivere una vita normale alla grande. Il Papa ci invita a camminare sulla strada della santità, a rinnovare con

l’aiuto di Maria il nostro “SI” a CRISTO; contemplazione, comunione e missione sono le tre consegne che affida a ciascuno di noi. La celebrazione con il Santo Padre e i suoi messaggi pone il sigillo a questo appuntamento speciale voluto e vissuto con intensità da tutta l’Azione Cattolica. Lunedì 6 settembre è il giorno di rientro nella nostra terra d’origine, ci sentiamo ricchi di tanti doni. Abbiamo chiesto al Signore la grazia di aiutare i nostri gruppi e tutta la nostra comunità a rinnovare i nostri cuori, essere sempre di più fedeli a LUI e poter ripetere, ogni giorno, come Maria il nostro: “Eccomi Signore! Avvenga di me secondo la tua parola”. Maria Masala

Tonino Sini

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

Vivere la Chiesa

Astor Volley in serie D La pallavolo a Oliena è più che una realtà sportiva L’Astor Volley Oliena nasce nell’anno 2000 da un’idea di un gruppo di appassionati che, col sostegno determinante di Don Salvatore Fancello e Don Giovanni Maria Chessa, hanno riportato la pallavolo agonistica nel paese di Oliena. L’entusiasmo della dirigenza, unitamente a quello delle giocatrici che si distinguono anche per grande impegno e professionalità, porta la squadra ad imporsi subito nelle fasi provinciali, vincendo già alla prima stagione il campionato di seconda divisione. La società, nata in seno alla Parrocchia, è diventata una reltà sportiva e sociale nella vita del paese vantando al suo attivo ben oltre 150 tesserati in varie fasce d’età: dal settore minivolley per i bambini delle scuole elementari, ai settori giovanili under 14 e under 17 per le ragazze delle scuole medie e superiori; finendo con la prima squadra, quest’anno neo promossa al campio-

nato regionale di serie D femminile. Enormi gli sforzi compiuti in questi anni da parte di un gruppo affiatato: le atlete, guidate dal capitano Rosella Luppu, dimostrano ogni settimana di essere in grado di dare il meglio di se stesse; i dirigenti, impegnati nella gestione e nell’organizzazione della società e della squadra; i tecnici, Franco Filia, Antonella Ardito e Gianna Sedda che contribuiscono alla crescita morale e tecnica di tutte le tesserate, seguendo brillantemente le squadre dalla panchina. Nel corso di questi quattro anni l’interesse verso la pallavolo è aumentato notevolmente e il merito va dato anche agli sponsor dell’Astor per il sostegno economico della società. Tutto questo ha permesso che i sacrifici e il lavoro costanti siano stati premiati dando la possibilità di disputare un campionato regionale. Dopo una promozione

Astor Volley - in piedi da sx: Ilaria Forzinetti, Antonella Ardito, M. Giovanna Corbe, Antonella Porcu, Rosella Luppu, M. Antonietta Solinas, M. Francesca Maricosu, Franco Filia allenatore - in basso da sx Giovanna Cappeddu, Gianna Sedda, Pietrina Ghisu, Giuseppina Solinas, Valeria Sanna.

Il Gruppo Direttivo: Presidente Lucia Bianchi; Vice Presidente Pietro Solinas; Segretario Pasquale Moro; Direttore Sportivo Franco Gardu; Tesoriere Vittorio Medde; Consiglieri Eugenio Ardito, Tore Congiu, Don Salvatore Fancello, Don Giovanni Maria Chessa, Giuseppe Mulas, Laura Pinna, Geltrude Goddi, Antonella Pau, Gianni Toggia, Lara Serra

meritatissima, vogliamo volgere uno sguardo al futuro e ….. se il buongiorno si vede dal mattino per l’Astor Oliena sarà sicuramente roseo, senza dimenticare, che al di là degli importanti risultati agonistici, l’obiettivo della società rimane prioritariamente quello di dare ai giovani olianesi un’occasione d’incontro e crescita all’interno dei più autentici valori sportivi.

Lucia Bianchi

Calendario Parrocchiale Ottobre-Novembre 20 ottobre ore 19.15 Incontro Biblico (per tutto l’anno avrà come tema il libro di Giobbe) 23 ottobre ore 21.00 Veglia Missionaria in Parrocchia. 24 ottobre Giornata Missionaria Mondiale. 27 ottobre Anniversario del Martirio di padre G.A. Solinas ore 9.30 S. Messa in Parrocchia. 25-26-27-29-30 ottobre confessioni in preparazione alla festa dei Santi. La mattina dalle 9.00 alle 12.00 nella chiesa di S. Maria e nel pomeriggio dalle 15.00 alle 18.30 in Parrocchia. La notte tra sabato 30 e domenica 31 si ritorna all’orario solare. La messa vespertina avrà il seguente orario: ore 17.30 feriale ore 18.00 festivo 1 novembre SS. Messe ore 07.00 Parrocchia 08.15 S. Maria 09.30 Parrocchia 11.00 Parrocchia 15.30 Cimitero 18.00 Parrocchia 2 novembre SS. Messe ore 07.00 Parrocchia 09.30 S. Maria 09.31 Cimitero 11.00 Cimitero 15.00 Processione con le prioresse dalla Parrocchia al Cimitero, Assoluzioni, S. Messa in Cimitero 17.30 Parrocchia. 1-8 novembre ottavario in Cimitero alle ore 15.30 (domenica compresa) 7 novembre ore 11.00 S. Messa per i Caduti di tutte le guerre. 21 novembre ore 17.00 S. Cresime. 29 novembre ore 18.30 Inizio della Novena all’Immacolata. pag. 6

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale nella seduta del 4 Novembre vista la necessità ha individuato le seguenti Commissioni: Commissione Arte Sacra: Don Fancello Don Chessa Ing. Fiorenzo Salis Piero Pinna Mario Mula

Commissione Oratorio: Caterina Salis Marco Massaiu Antonello Puligheddu Pietro Solinas Maria Grazia Canu Graziano Salis Franco Gardu

Commissione Fondazione Culturale: Marco Vargiu Antonello Puligheddu Giovanna Congiu

Michela Boi Pina Canudu Gianni Masala Mario Mula

Alcuni dei nostri numerosi Ministranti

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CULTURA

A cura di Adriana Sanna - seconda parte

La Chiesa e le sue Opere d’Arte Restauro e Conservazione Anche nel campo del restauro ligneo si sono avuti a Oliena diversi interventi, in particolare sono stati restaurati, sotto la direzione della scrivente, due bellissimi Crocefissi e le belle statue, di cui alcune damaschinate, della Chiesa parrocchiale. Le cause di degrado che colpiscono le opere lignee sono dovute sia a fattori ambientali e climatici, e quindi anche in questo caso alle variazioni termoigrometriche, che determinano le contrazioni del legno col variare dell’umidità, sia all’attacco degli insetti xilofagi (capricorno, tarli, termiti) che sgretolano il legno; ma anche a cause intrinseche alla materia lignea dovute alla stagionatura che determina delle spaccature causate dalle differenti forze in atto nel ritiro tangenziale e in quello radiale delle fibre del legno. A queste cause va aggiunta l’usura, soprattutto abrasioni della pellicola pittorica e mutilazioni, dovute all’utilizzo dell’uomo. Anche per il restauro delle opere lignee vale la regola enunciata per le pitture murali riguardante il restauro conservativo. In questo caso gli interventi di restauro possono essere sintetizzati nel seguente ordine. In primo luogo si esegue la disinfestazione in camera a gas o con pennelli e siringhe con specifici prodotti antitarlo. Successivamente si consolida il legno con resine acriliche e si risanano le parti mancanti o utilizzando legno stagionato e ricostruendo la parte mediante tassellatura, cioè sagomando dei tasselli di legno, oppure utilizzando una resina. Ultimata questa fase si effettua un’impregnatura protettiva contro la tendenza igroscopica del legno. Si procede, quindi, alla conservazione della pellicola pittorica fissando tutte le parti relative ai sollevamenti di eventuali

Fase restauro della statua di S. Anna Fasedidel restauro panca S. Croce

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dorature e della cromia sia fra lo strato pittorico e la preparazione (impasto di gesso e colla sulla quale si stendevano i colori), sia fra la preparazione e il supporto ligneo. A questo punto, una volta assicurati che lo strato pittorico non corre rischi, si procede alle fasi di pulitura sia dalle polveri grasse che si sono depositate nel tempo, soprattutto quello del fumo delle candele, sia rimuovendo eventuali ridipinture non originali con miscele solventi a seconda delle necessità. Ultimata questa operazione si stuccano le piccole lacune con gesso e colla di coniglio e i piccoli fori con cera purificata e si passa alla reintegrazione pittorica con colori per restauro, che può essere effettuata con diverse tecniche, ma lasciando sempre ben distinguere le parti originali dalle integrazioni ed intervenendo solo nel caso in cui la lacuna deturpa l’opera d’arte. Infine si da la vernice protettiva. Nei prossimi anni si spera di poter restaurare anche i bellissimi dipinti su tavola e su tela custoditi nella chiesa parrocchiale, mi riferisco nello specifico al “Retablo”, opera di un anonimo artista cinquecentesco cui è stato dato l’appellativo di Maestro di Oliena e alle belle tele con l’”Immacolata, Santi e committenti”, a quelle con l’ “Assunzione della Vergine”, con gli “Apostolados” e tante altre. Anche i dipinti, sia su tavola che su tela, col tempo e a causa delle variazioni termoigrometriche si deteriorano. Nel caso dei dipinti su tavola le variazioni di umidità e di stagionatura del legno tendono a spaccare e a far imbarcare le tavole, rendendo instabile la preparazione e di conseguenza gli strati pittorici e la doratura che possono presentare sollevamenti, screpolature o cadute della pellicola pittorica. A ciò si aggiunga il fatto che i dipinti su tavola sono soggetti all’attacco degli insetti xilofagi. L’intervento di restauro che

Quadro di scuola fiamminga: madonna col Bambino (prima e dopo il restauro)

riguarda questo genere di opere prevede innanzi tutto la disinfestazione del supporto ligneo in camera a gas o con pennellate utilizzando, come per le statue lignee, uno specifico prodotto biocida. Effettuato questo intervento, si consolida il legno con una resina acrilica e si risanano eventuali fenditure inserendo dei tasselli a cuneo nelle fessure. Si esegue un’ impregnatura protettiva contro la tendenza igroscopica del legno e si passa ad intervenire sulla pellicola pittorica. Anche qui, come per la statuaria lignea, si fissano tutte le parti in cui il colore e le dorature si sono staccate dalla preparazione con colletta calda o utilizzando delle specifiche resine, soprattutto nelle zone dove vi sono le dorature, che non sopportano l’acqua contenuta nella colletta, utilizzando una spatola calda per far riaderire la porzione di

pellicola pittorica staccata. Una volta ancorato il colore al supporto si effettuano i saggi di pulitura, come precedentemente descritto, utilizzando specifiche miscele solventi a seconda del tipo di vernice o di sporco da rimuovere. Si stuccano le lacune della preparazione con gesso e colla animale e si esegue, se necessario, la reintegrazione pittorica della doratura e del colore, con colori ad acquerello perché facilmente rimovibili e con la tecnica pittorica più idonea, che può essere “a velatura”, “a sporchetto” (consiste nel dare alla nuova preparazione di colore bianca una tonalità mimetica simile ad una antica lacuna in modo da non essere percepita come una macchia estranea al contesto pittorico), “a rigatino” (a tratteggio verticale), “a puntino”, “a selezione cromatica” (a tratteggio parallelo), “ad astrazione cromatica” (a tratteggio incrociato), miranti a pag. 7


Cavalli alla Processione di San Lussorio

Processione S. Lussorio

Processione S. Giovanni

Festa della B. V. di Monserrata

Processione Sant’Ignazio di Loyola pag. 8

Quadro dedicato a S. Pio da Pietrelcina opera e dono di Elvio Viviani

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Processione B. V. Assunta

Processione in costume

Processione B. V. Assunta ta 2004

Monserra

Processione S. Lussorio

Inaugurazione Pinacoteca Parrocchiale

Processione S. Lussorio

Processione Sant’Ignazio di Loyola

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CULTURA creare un collegamento cromatico della raffigurazione, interrotta dalla lacuna, senza ricostruirla di fantasia. Infine si esegue la verniciatura finale di protezione. E’ fondamentale, comunque, che l’intervento di restauro sia sempre riconoscibile, perché qualsiasi parte aggiunta deve essere distinguibile da quelle originali senza danneggiare la visione d’insieme dell’opera, e sia sempre reversibile perché gli interventi di restauro devono poter essere rimossi senza danneggiare l’originale. Per quanto concerne i dipinti su tela, le variazioni climatiche indeboliscono la tela causando difetti nel suo tensionamento, e a sua volta il distacco dello strato pittorico dalla preparazione (impasto di gesso e colla “imprimitura” o di gesso e olio di lino cotto “mestica”), o della preparazione dalla tela. Una tela indebolita e umida, oltre a consentire il proliferare delle muffe, diventa fragile, e quindi, soggetta a tagli e lacerazioni. La pellicola pittorica, indebolita, diventa friabile e perde

continua da pag. 7 la coesione dei materiali che la compongono, si sgretola e diventando friabile cade o si screpola in sottilissime fenditure a ragnatela “craquelure”, oppure si solleva rigonfiandosi o si accartoccia formando delle piccole scodelle. L’ambiente umido e la polvere grassa che si deposita sulla superficie pittorica ne causa l’ossidazione, alterandone sensibilmente i valori cromatici. Nei dipinti su tavola, le variazioni termoigrometriche causano fenditure e imbarcamento delle tavole con conseguenti cadute di colore e della doratura e indebolisce l’adesione tra la preparazione e/o la pellicola pittorica. Il supporto ligneo può inoltre, essere attaccato dagli insetti xilofagi. Gli interventi di restauro sui dipinti su tela prevedono le seguenti fasi. Si velina preliminarmente il dipinto per proteggere la pellicola pittorica durante il trasporto nel laboratorio di restauro e far si che non perda, durante le fasi di imballaggio e di smontaggio dal telaio, frammenti del tessuto pittorico. Una volta che si smonta

Fase del restauro di un inginocchiatoio del ‘600

Arredamenti classici e moderni “arredo bagno”

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Nostra Signora: restauro affreschi

dalla cornice e dal telaio, se questi sono recuperabili, si disinfestano dagli insetti xilofagi ed eventualmente si consolida la cornice o si reintegrano le parti mancanti. Si pulisce il recto della tela rimuovendo tutte le sostanze sovramesse e, se necessario, si ricuciono eventuali strappi o tagli della tela e si rifodera con una tela di rinforzo utilizzando colla di pasta. Effettuata questa operazione si passa a restaurare la superficie pittorica. Prima di tutto, si rimuove la velinatura protettiva con acqua tiepida. Si eliminano eventuali vernici ossidate e ridipinture con specifiche miscele solventi, a seconda del caso, applicate ad impacco con carta giapponese o a tampone, o nei casi più difficili meccanicamente col bisturi. Si stuccano le lacune della preparazione con un impasto di gesso e colla di coniglio e si riporta a livello la superficie della lacuna colmata abradendola con la carta abrasiva in modo da adeguarla alla superficie pittorica circostante. A questo punto si passa alla reintegrazione pittorica delle lacune con colori ad acquerello, in modo che l’intervento possa essere eventualmente modificato, utilizzando la tecnica pittorica più idonea al caso con toni locali, per rendere riconoscibile la ricostruzione rispetto alle parti originali. Infine si procede con una verniciatura finale di protezione applicando a pennello o nebulizzando una vernice tipo Dammar o Mat, pura o a seconda delle circostanze disciolta in essenza di trementina. Prima di effettuare dei delicati interventi di restauro si possono effettuare anche degli esami particolari, utilizzando oltre al microscopio per studiare gli strati

pittorici anche la fotografia a raggi ultravioletti per evidenziare i ritocchi recenti e le ridipinture, che appaiono come delle macchie scure; la fotografia a raggi infrarossi per individuare eventuali pentimenti o il disegno preparatorio e, infine le fotografie a raggi X per scoprire eventuali dipinti sotto i pigmenti o la preparazione. Fra le analisi chimiche quelle più interessanti sono la gascromofotografia, che permette di identificare la composizione chimica dei materiali costituenti e di differenziarli, e l’evidenziazione per colorazione che, a seconda della colorazione che assume, consente di stabilire i leganti utilizzati negli strati pittorici e nella preparazione. Come già scrissi in occasione della presentazione al pubblico delle sculture lignee restaurate, in occasione della manifestazione Cortes apertas del 2000 (I colori del sacro) e del 2003 (La statuaria lignea seicentesca e gli antichi codici del restaurato ex Collegio gesuitico), nel dirigere i lavori di restauro di queste opere, d’accordo con la Soprintendenza ai B.A.A.A.S. delle province di Sassari e Nuoro, si è voluto effettuare, anche in questo caso, un intervento di restauro soprattutto “conservativo” piuttosto che “restitutivo”, al fine di limitare al massimo le integrazioni, sia per quanto riguarda le lacune pittoriche che le mutilazioni e intervenendo solo dove il divario cromatico o la parte mancante compromettevano la stabilità e la visione estetica d’insieme dell’opera, privilegiando, anche se non perfettamente integro, quanto restava dell’aspetto originario, al fine di evitare, come previsto anche dalla “Carta del Restauro”, un falso storico e un falso artistico. A. Sanna (n.d.r. la dott.ssa Adriana Sanna ha curato i restauri delle opere lignee della parrocchia)

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LE NOSTRE CHIESE

A cura di Marco Vargiu

La Chiesa di Nostra Signora d’Itria La chiesa di Nostra Signora d’Itria è uno dei segni più evidenti della religiosità popolare così come si manifestò per tutto il ‘600 e ‘700 a Oliena. La denominazione Itria, ricorrente nell’isola, è di origine greca e deriva da : Vergine Hodeghitria, cioè colei che mostra la via. Secondo la tradizione, la prima Odighitria sarebbe stata una delle tre icone dipinte da S. Luca quando la Madonna era ancora in vita. Ci sono varie ipotesi sull’origine di questo nome, dovuto probabilmente alla collocazione dell’immagine originaria attribuita a S. Luca. La prima icona della Vergine sarebbe arrivata a Costantinopoli nel V secolo, inviata da Pulcheria (sorella dell’imperatore Teodosio II) che stava compiendo un viaggio in Palestina. L’immagine originaria venne nascosta durante l’iconoclastia, ma fu distrutta dai turchi nel 1453 durante il sacco di Costantinopoli. A questa si richiamano le tante successive copie, chiamate “Madonna di S. Luca”, le più antiche delle quali risalgono al V secolo, dalle quali sono derivate le molte varianti a volte attribuite ad un intervento meraviglioso. Sicuramente l’Odighitria acquistò un significato personale, per la posizione del braccio di Maria che indica il Figlio come “Via, Verità e Vita”(Gherardi). Il culto alla Vergine Costantinopolitana è presente in molte parti dell’Isola ed è probabilmente un retaggio della religiosità bizantina altomedievale. A Oliena l’attuale chiesa era originariamente dedicata a S.

Bernardino e conteneva una cappella dedicata alla Vergine d’Itria; la chiesa risultava già esistente nel 1495 (anno dell’accorpamento della Diocesi di Galtellì all’Archidiocesi di Cagliari) e a partire dal 28 maggio 1613 divenne sede della Confraternita della Vergine d’Itria. Questa venne costituita su richiesta di Antonio Tholo Pirella, previa autorizzazione del canonico Antonio Sanna vicario diocesano e delegato dell’Arcivescovo di Cagliari don Francisco Esquivel. Non sappiamo se la struttura attuale sia stata edificata ex novo, agli inizi del Seicento come la facciata tipicamente barocca lascia supporre, o sui resti o il rimaneggiamento di una originaria chiesa quattrocentesca (come termine cronologico per la chiesa di San Bernardino non possiamo prescindere dal fatto che questo santo venne canonizzato nel 1448). La facciata di Nostra Signora d’Itria è forse una delle più belle tra le chiese di Oliena: un tipico caso d’interpretazione popolare di moduli barocchi. La sua forma semplice ma elegante, intonacata di bianco, chiusa prospettivamente tra le vecchie case, risplende talvolta, nel cielo terso. Due eleganti volute concludono la facciata disponendosi simmetricamente ai lati di un campaniletto, il quale riprende anch’esso il motivo delle curve ma rivolte verso l’alto. Il portale architravato, poggiante su mensole, è invece di tradizione aragonese.

Nostra Signora: affresco sulla pentecoste

L’interno è costituito da due campate con copertura a spioventi e continua con un vano sopraelevato (il presbiterio) diviso in due da volte a botte. Nel piano di fondo del vano sinistro risplende un affresco, restaurato di recente, e per fortuna, perché oltre che delle velature d’intonaco che lo nascondevano in parte, la parete mostrava pericolose screpolature che avrebbero potuto compromettere la conservazione di quello che possiamo considerare un autentico capolavoro della pittura del ‘600 in Sardegna. Sono brani pittorici di squisita fattura di un pittore anonimo (forse della fine del ‘600 o degli inizi

del 700) rappresentanti il tema della Pentecoste. Sopra la nicchia nel bel mezzo del dipinto, sicuramente ricavata di seguito a grave danno del brano pittorico (pensiamo che l’affresco in origine raffigurasse anche la Vergine tra gli apostoli) contornata da finti elementi architettonici, a mò di trompe-l’oeil (inganno dell’occhio) su cui giacciono dei putti oranti, si scorge lo Spirito Santo, in forma di colomba, che emana la grazia attraverso delle fiammelle che discendono dall’alto sulla testa degli Apostoli. Questi hanno ciascuno una forte caratterizzazione fisionomica, con i volti intensamente espressivi : i corpi si agitano, mossi plasticamente da un sentimento estatico tipico dell’enfasi barocca. E’ facile scorgere la figura di San Pietro con l’attributo delle chiavi e San Giovanni l’unico apostolo imberbe; colpisce nella parte destra del dipinto una certa differente qualità d’immagine (le immagini appaiono leggermente sbiadite e meno fini), forse è da attribuirsi ad altra mano. Nella parete sinistra il recente restauro ha rimesso in luce un inedito brano pittorico: una parte residua di un affresco raffigurante, molto probabilmente, l’episodio biblico dell’uccisione di Oloferne da parte di Giuditta. Un peccato che si sia deciso in seguito di aprire una finestra proprio in corrispondenza dell’eroina biblica. La chiesa di Nostra Signora d’Itria è uno dei segni più evidenti della religiosità popolare così come si manifestò per tutto il ‘600 e ‘700 a Oliena.

Nostra Signora: particolare della “Pentecoste”

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AMMENTOS AMMENTOS

cronache e ricordi d’altri tempi

Anno 1947 e dintorni Nel Circolo si insegnava a pregare e ad apprendere regole comportamentali quanto mai importanti per noi giovani Da poco la malaria e le cavallette non facevano più paura. Si mendicava una giornata di lavoro, che iniziava all’alba e finiva al tramonto. Dopo cena: di corsa al Circolo, dove ci aspettava il severo don Sanna, giunto in sostituzione di don Cabiddu, e tanti amici.Si cantava, si pregava e si giocava. Le sere d’estate raggiungevamo cantando “sa Jaha e Negro” . Noi eravamo sos ashingios. Sa gente vona, in quegli anni, al Circolo non veniva. Erano anni (e adesso no?) di forti passioni politiche in un paese dove, forse unico in Italia, esisteva il bipolarismo. A una festa di carnevale alcuni di noi avevano partecipato a “ sos ballos” in piazza e don Sanna ci aveva espulso dal Circolo, ma il Grande indimenticabile su Vicariu ci aveva “graziato” e tutto tornò come prima. Erano anni in cui qualche “pia” donna gridava allo scandalo perché eri entrato in chiesa a recitare una preghiera in “ canottiera”. Il tempo non passava mai.Si aspettava l’estate e il rientro dal collegio di Cuglieri dei seminaristi don Cugusi e don Calaresu, per imprimere al Circolo vivacità e allegria. Don Calaresu aveva fondato il periodico “PIPINITA”, giornalino semiserio che riscosse notevole successo. Una poesiuola criticava le confraternite e la prima strofa recitava: “Deus ti sarve Maria – chi seis de grascias pienas – oddeu tenidende pena – de sa nostra coffaria…….Qualche volta mi sono vestito da”coffariu” anch’io per riempire i vuoti…. dell’organico. Sembravamo i superstiti dell’armata brancaleone. Eppure è un bel ricordo e non sarebbe male ripristinarle. Dopo don Sanna , che ricordo con molta stima per umanità e generosità,arrivò don Farris di Lodè più giovane e meno conservatore. Per ascoltare la voce del Papa Pio XII, e la sua benedizione apostolica, la radio veniva collocata in chiesa, dove ora c’è l’ambone. Era un grande avvenimento e la chiesa era gremita come nelle grandi solennità. L’esperienza del circolo di azione cattolica mi ha accompagnato

1950. Posa di una Croce a Punta Carabidda

nella vita. Si insegnava a pregare e ad apprendere regole comportamentali quanto mai importanti per noi giovani, che causa la guerra non avevamo potuto avere il sostegno della scuola post elementare. A Oliena qualcosa incominciava a muoversi: avevano avuto inizio i lavori per la realizzazione della rete idrica e fognaria. Nelle famiglie finalmente pane bianco a tavola, dopo anni de “ogliathu” e pipinita. In su vihinadu tanta solidarietà. Le campagne si erano ripopolate di forza lavoro maschile, dopo la lontananza per la guerra. Erano anni in cui durante la settimana era difficile trovare “aggarradores” per portare la salma al cimitero. Una volta mi chiamarono a fahes un’opera de aridade e aiutare a portare su “baule a Ampusantu”. Mi ritrovai con gli altri tre:due erano ragazzi e alti come me,il quarto era

il povero Luiseddu, più alto di noi ma ingovernabile. A metà percorso Luiseddu si mise sotto “su baule”, portandolo da solo come si trattasse di un sacco di cemento, e dopo circa un chilometro raggiunse il cimitero sudato e ansimante. Non c’era persona che non ridesse. Era il caso di dire:…”e accompagnarono allegramente la salma al cimitero”. Iniziarono i lavori di ristrutturazione dell’asilo e io intrapresi il servizio di apprendistato muratore con ziu Buscia e Buscione. Ben presto mi resi conto che non era un mestiere per me. Ero più affascinato dalla vicina caserma…. Nell’asilo le suore ogni tanto ci davano un panino con la marmellata. Fra una pausa e l’altra si entrava nella cappella a recitare una preghiera alla Madonna, la cui devozione e il ricordo di quei momenti non mi hanno mai abbandonato.In piazza San Giorgio giravano scene del film “Edera” con la partecipazione di alcune comparse di Oliena. Intanto su Vicariu raggiungeva 50 anni di sacerdozio e noi del circolo organizzammo una recita sotto la regia di don Calaresu. Titolo della recita:”Antioga e Peppeddu”. Io ero Peppeddu e Pietro Antonio Sanna Antioga. Storia di un marito sempre ubriaco e di una moglie che glie le cantava di santa ragione. La scena si svolse in una gremitissima piazza Collegio. Successo strepitoso, anche perché sul più bello, per gli applausi e l’emozione ci siamo scordati il copione e siamo andati avanti inventandoci le parole. Su Vicariu! Come non ricordarlo? Avevo fatto un mese di

“ishente” barbiere da ciu Canevecciu, carriera spentasi sul nascere per incapacità didattica del maestro. Dimostravo una certa attitudine al mestiere di “Figaro” i cui errori erano inevitabilmente a spese del povero cliente. Su Vicariu mi scelse come suo barbiere personale. Ogni 20 giorni ero a casa sua per tagliargli i capelli, operazione facilissima perché non era molto esigente. Sacerdote straordinario e di grande cultura. Conosceva il tedesco. Era brioso e dalla risata facile. Era intenditore e si dilettava in poesia. Una volta a dei notabili olianesi, che intendevano fargli visita e congratularsi per la sua nomina a Canonico, fece trovare loro un biglietto in cui si leggeva: ” Benite cando cherites – mi fachites piaghere- si no accatates mere – vois e totu bos servites – e si cosa bonde vattites -. Coment’hagis su podere – deo puru chin cuntentesa – happ’ assistere a sa mesa. 1950 posa in opera di una Croce ricordo a Punta Carabidda con grande partecipazione di fedeli. Sos ammentos continuano. Pietro Congiu

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1950. Posa in opera di una Croce ricordo a Punta Carabidda

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1952. Processione B.V. Assunta

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L’ANGOLO DEI BAMBINI

“Su hontu de Sa Punta de su Husidore” Sos vecios ulianesos hontavana hì de custa punta de monte, mutia apositu “su husidore”, si ch’idi aposcesciau Satanassu su capu de tottus sos diaulos. Hùstu dimoniu si ch’este appinnaciau a pithos pro che poder viere tottu sa hùssoglia, gai hàndo tenia de la maleìhère non chend’essere lassau mancu un’angroneddu. A su tempus hi si ch’idi aposentau hust’ischivu, Guthiddai id’unu bushù malu, prenu de uruvu, tiria, teti e de cada erva mala, hì podiada esistere in sa terra; sa gente provavada a prantare arvoreddos, a ponnes carchi tula de ortu, ma homente la prantavana gai si che sihàvada. Hàndo han bistu hì non b’avia hàpu de sihìre a peleare, han pesciau in malu: bi depiad’esser ’istà in mesu carchi malediscione. Sos mannos de su lohu, huntrestana de ahère una cresia supra sa marghine, in lumene e onore de Nostra Segnora Sos ulianesos hi bì credene e bì crediana sempes in sa Madonna, tenende s’isettu hì nesci issa podia rimediare sas hosas, sa cresia l’hana vrabicà cara cara a hùsta punta de monte, in modu hì hùsta sùrvile mala no’essered’atu su hì voliada. Iuhènde a nostra Signora ocros ocros, issa l’abrunchiavada. Una bella die Satanassu deped’essere istau trastugliandesi in pithos de sa punta, homente nana hì ahìada a s’ispissu, brinca brinca, pare hì siche lì siada

Su Diaulu in sa Punta de su Husidore dis. di Giuseppe Puligheddu

ishùsiu su catholu. A sihìre a curruntonare gai non fahìada, e ha pesciau de si lu hùsire. Sos acchipagios los dedaes iutos, holada a una preda cara a Guthiddai e si che vohada surva e ispagu. Ma paris hi tohada sa surva in manos si che l’este ughìa dae poddhiès e si che l’este rutta a giosso. Hando a bidu gai, nehìdau, moede deretu tronande e lampandde a chircare sa surva ma non bad’appiu remiscione de l’ahatare, tando tristu e barvi pendentile, s’ha pihau sos pedes a pala, s’est ifrogorau e nana hì non bì sia torrau prùs. Sa gente sindd’est’abigià dereta, hì carchi hosa b’avia de novu de bonu, su lohù non paria su matessi, idi prùs luhòrosu, prùs bellu, e deretu hana pesciau hì nostra Segnora l’aviada drinnìu pro sempes

MARMI MUSSONE Lav. Marmi e Graniti Mussone Tonino arte sulla pietra Via G. Amendola, 9 zona Istei - OLIENA Tel. 0784.285652 E-mail: toninomu@tiscali.it

hùssu diaulu. Dae tando cuminciana a trabagliare su terrinu, a prantare arvores de cada casta, a fahère ortos e vingias. Su vinu de hussu giassu es su menzus de tottu su sartu de Uliana. Hùstu lohu prima idi un’isperdisciu, homo est su menzus angrone de su sartu, parede unu helu in terra. Torremu grascìas a sa Madonna, est’issa hì a fattu su miraculu de ch’ifrogorare huss’ischìvu malaittu. Prehèmus sempere a issa hìn devoscìone e sihinde a li ahès novinas, missas, profiscìones e sa esta de allegria, de hàntos e ballos tottu hìn onore e rihònnoshìmentu suo. Issa ada essere sempes sa guardia de tottus hìn custu e hìn cada hòsa. Hùstu hòntu ad’a abarrare pro ammentu sempes pro sos venentes pro ishìre pro ite li mutìni “Sa Punta de Su Husidore”. Remundu Tolu

INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICI

Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 Indirizzo e-mail: p.santignazio@tiscali.it Don Fancello Don Chessa Don Puddu Suore

tel. tel. tel. tel.

0784.285655 0784.288646 0784.288707 0784.287555

Orario Ufficio Parrocchiale: Durante l’inverno l’ufficio è aperto nelle ore pomeridiane.

Tel. 348.7249450 - OLIENA Su Patiu - Ottobre 2004 - n. 3

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DAI LETTORI Ci scrivono: Rev.mo don Fancello, Ho ricevuto con gioiosa sorpresa il notiziario “Su Pàtiu” della mia cara Parrocchia di Oliena; l’ho gradito moltissimo. Ringrazio con Lei, don Giovanni Maria e don Tomaso anche per la bella iniziativa di far pervenire la rivista ai lontani. Augurandomi di riceverla ancora, invio una modesta offerta per le spese di spedizione. Assicuro il mio ricordo al Signore ed esprimo a tutti il mio “Deo gratias” cottolenghino per il bene che fate. Con gratitudine suor Elena Catte @@@@@@@@@@@@@@@ San Marzano 01 Luglio 2004 Colgo l’occasione per ringraziarvi del giornalino che mi avete mandato. E’ stata cosa molto gradita perchè mi ha fatto tornare in mente le cose belle della mia infanzia. Tanti ricordi del mio bel paese che non ho mai dimenticato e del quale ho molta nostalgia. Vedendo le immagini della chiesa di Santa Croce, vicino a dove sono nato e cresciuto, tanti bei ricordi riaffiorano nella mia mente. Vestiti da chierichetti, accompagnavamo il prete ai funerali, io portavo la croce. Lo facevamo con tanto entusiasmo e alla fine il priore ci dava qualche soldino. Ricordo tante belle cose fatte con il cuore, perché allora si credeva in certi valori. Forse oggi questi valori si sono un po’ persi, ma io ho sempre creduto nei giovani e ne ho dimostrazione dal vostro interessamento per la nostra bella Oliena così piena di tradizioni che tutti ci invidiano. Oliena è molto cambiata rispetto agli anni ’50 quando c’era tanta miseria, io nel mio piccolo non potevo lamentarmi, imparai un mestiere e rispetto ai miei amici stavo bene. Poi nella vita si fanno delle scelte, a volte giuste a volte sbagliate, ma non bisogna mai pentirsi delle decisioni prese. Io ricevo l’Ortobene da tanti anni ma il vostro giornale mi ha dato una carica in più. Ho letto il nome di mia sorella e di mia nipote, che si è sposata da poco e per motivi di famiglia non ho potuto essere presente alla cerimonia. Ho visto le foto del professor Mario Massaiu, vero amico, Bustianeddu con il quale eravamo vicini di casa e tanti altri che non ho mai dimenticato. A quei tempi le famiglie erano molto numerose ma ci volevamo tanto bene. Ricordo le feste di paese, Don Cugusi, Don Calaresu, il primo biliardino dell’Azione Cattolica, Su Vicariu Don Bisi che era un uomo importante. Tanti ricordi che non riesco ad elencare ma tutti presenti nella mia mente, l’immagine della gente che mi ha sempre voluto bene e che voi con il vostro giornale avete contribuito ad alimentare. Vi auguro tanta fortuna e buon lavoro per quello che fate specialmente per chi vive fuori come me. Con simpatia e affetto vi saluto. Mario Piga pag. 14

Il Miracolo del Sole Testimonianza e riflessioni su un fatto ritenuto di carattere soprannaturale. La testimonianza e le riflessioni furono scritte su richiesta delle autorità vaticane,dopo una intervista personale con un giornalista della stessa radio vaticana. Corre l’anno 1980, la scienza ha ormai raggiunto le vette dell’incredibile; satelliti artificiali mandati dall’uomo nello spazio, roteano inesorabilmente intorno al globo terracqueo. Molti anni sono ormai trascorsi da quando il piede di un uomo si è posato per la prima volta sul suolo lunare. Eppure nessuno ha mai potuto spiegare nemmeno con approssimazione da chi sia retta, controllata, istituita la legge fisica perfetta in cui si muove l’intero universo. Anno 1980, è l’anno delle crisi mondiali di energia: tutti guardano al sole quale sostituto del petrolio che pian piano va esaurendosi. Nessuno o pochi si domandano chi ha posto questa inesauribile fonte energetica, questa incommensurabile energia,a disposizione dell’universo intero. Nessuno, ha mai pensato, perché è impossibile persino pensarlo, di catturare il sole o di crearne altri da poter sfruttare per le esigenze delle nazioni. Il sole da la vita e senza di lui esisterebbe solo la morte. Nessuno potrà mai modificarne la sua natura; nessuno potrà mai imporgli la propria volontà; nessuno che sia di questo mondo, per scienziato che sia, potrà mai influire sul meccanismo che lo regola; Nessuno potrà mai aumentare o diminuire la sua lucentezza, la sua energia. A questo punto a me, protagonista oculare, di un fatto a dir poco misterioso, sorge imperiosa la domanda alla quale una sola risposta è lecita: solo il Creatore, colui che lo ha originato,colui che predispone il preciso meccanismo della sua esistenza, può avere il potere di ordinarne modificazioni,comportamenti, predisposizioni. Dopo queste debite premesse, sorge spontanea l’affermazione che quanto è avvenuto davanti ai miei occhi il 12 aprile 1980 presso la Grotta delle Tre Fontane di Roma, mentre ero in compagnia di mia moglie, di due nipotine di 10 e 4 anni ed una folla di circa 3000 persone tra cui l’On. Amintore Fanfani e la sua consorte, sia dovuto unicamente alla volontà divina, la quale ha voluto rivelarsi con segni e con forme tali che nessuno possa darne una spiegazione scientifica, senza incorrere nell’arbitrio,nella falsità. Chi può, se non sorretto da una incrollabile fede pensare o cercar di capire senza impazzire, come possa essere accaduto un fatto incontrovertibile come quello del 12 aprile 1980 alla grotta delle Tre Fontane? Chi se non, la Madonna per volontà di Dio, ha potuto proiettare sugli astanti quel sole roteante divenuto improvvisamente visibile e

guardabile ad occhio nudo; di quel sole che trasformava la sua luce splendida in un globo di colore verde mare e che emanava tutto intorno fasci di luce variopinta? Chi poteva infondere ad una folla tanto variegata, un senso di gioia infinita, una pace interiore mai provata prima? Ecco dunque il miracolo. La Madonna nel 33° anniversario della sua prima apparizione, al romano ed ateo ferroviere, Cornacchiola ed ai suoi tre figlioletti, ha voluto rivelarsi nel momento in cui la celebrazione Eucaristica era giunta al suo culmine. La Madonna ha voluto rivelarsi a quanti in quel momento si trovavano sul piazzale antistante la grotta - A tutti,vecchi e bambini,giovani e mamme, professionisti, religiosi, politici, miscredenti, indifferenti, quei segni del sole, hanno trasformato il modo di pensare e di agire. A tanti, quei segni, hanno iniettato il seme che poi andranno a spargere ovunque, come missionari per la propagazione del culto alla Madonna. Quello che è accaduto a me personalmente , ha quasi dell’incredibile. Prima di allora, la mia vita non era un “modello di santità”. Non ero un cristiano fervente e posso dire nemmeno praticante, entravo raramente in chiesa, sollecitato dalle insistenze di mia moglie. Quando mi capitava, ed era spesso, tra amici non lesinavo frecciate critiche nei confronti di coloro che frequentavano con assiduità le chiese, nei confronti di quanti andavano a messa ogni domenica, contro coloro che professavano liberamente la fede. Anche quel 12 aprile, mi trovavo in quel luogo semplicemente per soddisfare un desiderio di mia moglie. Poi quel che accadde, trasformò tutta la mia esistenza. Fu come se in tutto il mio corpo venisse trasfuso un sangue nuovo. La mia mente ha incominciato immediatamente a pensare diversamente; il sentimento religioso che prima schernivo, accompagnato da un profondo senso di pace, di letizia, di amore, è improvvisamente divenuto il programma della mia stessa esistenza.. Pur non avendo ancora metabolizzato a pieno l’importanza ed il senso della preghiera, ma considerandola però come un desiderio di ringraziamento, a termine di questa mia testimonianza, rivolgo il mio pensiero alla Madonna della Rivelazione per avermi annoverato fra le tante persone che hanno potuto assistere al “Miracolo del sole”. Camillo Camillucci

Via Ugo Foscolo, 45 - 47 - NUORO Tel. 0784/254082 - Fax 0784/251494 Su Patiu - Ottobre 2004 - n. 3


POESIA Diventa sempre più ricca la pagina dedicata alla poesia, ringraziamo di cuore i lettori/poeti, invitiamo ad inviarci solo componimenti brevi per poter avere la possibilità di ospitare più persone A Nostra Segnora de Monserrata

A Padre Solinas

A Sant’ Ignazio di Loyola

Ses sa Reina de tottu sas mammas De su mundu cattolicu Segnora Tue chin s’isperanzia infiammas Sa pessone dolente e patidora.

Juanne Antoni chin coro galanu Pienu de amore e bonu zelu, lassat su nidu e giumpat s’oceanu a preigare su santu Vangelu.

Dae su Chelu a S’intimu ‘e su coro T’at faeddadu sa ‘Oghe divina, E iscopertu as su menzus tesoro De custa vida brev’e pellegrina.

Chie credede in tè d’ogni ira calmas Ca ses de tottus sovrana e pastora A novenas e festas sas chi jamas De amore e de paghe los ristora

Ca in tottue su genere umanu Tenet bisonzu ‘e su divinu anèlu: ma es solu s’amore cristianu chi aperit sas giannas de su Chelu.

Abbandonas onores, prata e oro D’una groria vana e miseria; E de Gesus sa via chin decoro La sighis, e cun fide genuina.

Chi sies Nagiarena o Morosità Tottu sas mammas pro istintu umanu Dana sa vida, s’amore, sa titta

De sa divina legge s’importanzia Juanne Antoni at cumpresu in pienu E fit prontu a cumbincher s’ignoranzia.

Su mille battoschentos novant’unu Naschis in su Casteddu e’ Loyola E de su Re diventas cavaglieri.

Vizza isposa ‘e Deus soveranu dannos sa grazia tua beneitta in d’ogni terra e mare a larga manu.

Ca dan lughe a dogn’omine terrenu: rispettu, paghe, amore e fratellanzia, chi de ghia li servin e de vrenu.

Ma lassas poi cussu mistieri Da ch’as connotu de Cristos s’iscola Ca su re de servire ‘it aterunu.

Juvanne Luisi Biscu

Lussorio Salis

Lussorio Salis

Bene venniu

A Pasha e Sos Omines 2004”

Pro su gazzettinu ecresiale “Su Patiu”

Su Pàtiu, jumpadu hat su mare E presentadu sest a domo mea Chin riguardu l’appo fattu intrare E porridu l’appo impresse sa cadrea

Andadu so’ a Cresia volentieri Hin veru coro a Deus pro pregare E leo s’aba dae s’abasanteri Sa Santa Rughe pro mi signare

Vranciscu bos’imbiada unu saludu Bollu mando in Limba Nadale A tottu sor de “Su Patiu” giornale E a dogni peddi liju e varvudu

Piaghere de taes connottu Ti saludo cun meda simpatia Fozzu caru chi senza arbolotu Vattis notizias de sa cresia mia

Inie apo devidu incontrare Amigos de oe e de eris Don Chessa e Don Fancello dae s’artare Han fattu vene s’issoro mestieri

Auguro chi sia bintu su male E torre modde cada coro duru E sas operas currana a funtana Iscrittas in su giornale de Oliana

Pro un’istante sa carena vritta Happo intesu istringhenditi sa manu! Ammentadu mi so de “Pipinita” Parente tou, giornalinu de tempus lontanu

E da’ chi vinida e’sa missa Don Puddu ha nadu andade in paghe E a’novas de goi es sa promissa

Unu grande ringraziamentu A chie a promossu sa testada Meritu mannu ada sa cresia

In s’asilo meda cosa bada E si no tenies ite vaghe Andade tottu cantu es de bada

Hi ada incoragiadu su hambiamentu A sihire in sa globale istrada Chi chene regressu es sa giusta via.

Ses riccu de notizias e argumentos Espressiones de novella gioventude Tenes de su passadu sos ammentos ! Deus ti fagat mannu e cun salude.

Antonangelu Flore

Francesco Corrias

Pietro Congiu - Bozen 2004

Pro sa morte de Michele Salis Professore Disponibile prontu intelligente De Grazia Deledda s’iscrittore Dandoli in poesia su valore Istande attentu sempere a sa zente In d’ogni cosa su cumbeniente Amante de sa paghe e de s’amore Cando passo che ponzo unu fiore ca ses restadu pro nois dolente Dopo de una vida de pelea no che ponete iffundu a una losa pro nos pagare su tribbagliu intreu

Su Patiu - Ottobre 2004 - n. 3

Mancari sia pena dolorosa A uve chered issu noche lea Pro gudire un’atteru recreu Affrontamus un’attera partida Si er beru chi bada attera vida Bustianu Piredda

Studio Tecnico Geom.

Piero PINNA Progettazioni - Frazionamenti Accatastamenti - Successioni Tel. 0784.288292 - 285258 cell. 338.8438092

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“La finestra... sui Giovani

a cura di Anna Franca Pau

Ottobre ci invita ad aprire le porte all’autunno ma un po’ nostalgici dell’estate in questo numero ti proponiamo le testimonianze di tre ragazze che hanno vissuto la bella stagione in modo particolare. Si tratta di una vacanza studio a Londra, un’esperienza spirituale in Spagna precisamente a Santiago de Compostela e una lavorativa a Parigi. VACANZE di STUDIO Giuseppina, 16 anni Quando si parla di vacanze vengono subito in mente divertimento e relax. Io quest’anno ho deciso di unire l’utile al dilettevole e sono andata in un college inglese per 15 giorni. Le vacanze studio sono un ottimo modo per praticare la lingua seguendo lezioni di insegnanti madrelingua e per visitare il paese in cui ci si reca. Infatti durante le lezioni, che durano circa 3-4 ore, si migliora la pronuncia, si imparano nuovi vocaboli, si potenziano le conoscenze grammaticali e poi si ha tutto il resto della giornata per poter fare altre attività: sport, escursioni, shopping.. . La cosa più bella, secondo me, è il fatto che con questo tipo di vacanze si ha l’opportunità di conoscere altri ragazzi provenienti da altre parti d’Italia o da altri Stati; e anche se all’inizio si parte da soli si torna a casa con tantissimi nuovi amici. Questa è la mia seconda esperienza di vacanza studio e penso di avere imparato molto sia sul piano didattico che sul piano personale, infatti oltre che sviluppare il mio bagaglio culturale con la scuola e le escursioni, ho dovuto anche imparare a relazionarmi con persone che vengono da esperienze completamente diverse dalle mie, a rispettare i loro modi di fare e le loro abitudini. Volete un consiglio? Per la prossima estate: vacanze studio all’estero!!! PARIGI Giuseppina 21 anni Paura. Questo è il sentimento che mi ha accompagnato nei giorni che precedevano la mia partenza per una lunga estate parigina. Paura di restare sola in una città immensa e sconosciuta, paura di non essere abbastanza brava col france-

Londra

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se, paura di non riuscire bene nel mio stage e nel mio lavoro. Fidatevi, una volta giunti alla meta,tutte le paure svaniscono, se si affrontano con il giusto spirito di adattamento le nuove situazioni che si vengono ad affrontare tutti i giorni. Anzi, ogni giorno vi vedrete coinvolti in una nuova piccola conquista, a cui magari nn avreste dato importanza nella vita di tutti i giorni, e che invece diventa uno dei tanti motivi di soddisfazione in voi stessi! Immaginatevi, per esempio, che soddisfazione imparare ad usare correttamente tutte le frasi del linguaggio quotidiano che nn vi erano mai state insegnate tra i banchi,con una disinvoltura tale da far sbalordire i vostri nuovi amici, che nn credono che sia la vostra prima volta in quel paese! Inoltre, l’esperienza fatta in una grande città è sempre di per sé ricca di stimoli e accompagnata dal piacere di conoscere in continuazione nuovi visi e nuove culture:messicani, tunisini, marocchini, francesi, italiani, americani, coreani,convivono tutti insieme in una grandissima società multietnica, che permette di sviluppare nn solo amicizie da ogni parte del mondo,ma soprattutto di conoscere piccoli pezzi di differenti e magari fino ad allora sconosciute culture, che verranno sempre ad arricchire il nostro bagaglio, culturale e umano. Non lasciatevi inoltre trarre in inganno da quelli che vi esortano a nn partire, o vi indicano come degli impulsivi temerari che torneranno con la coda tra le gambe perché nn hanno avuto la prudenza di imparare prima il lavoro in patria! Sono i consigli vuoti delle persone che non hanno avuto il coraggio di volare via, e che non avranno mai, una sera, il piacere di stare a cena in un ristorante cinese, in un tavolo in

Giovani attraverso il Cammino di Santiago

Londra

cui siete un’italiana, un libanese, una coreana, un cubano, una messicana, nella serata della festa nazionale del paese che vi ospita tutti, senza che vi sia un suo rappresentante alla vostra tavola!

Auguro a tutti quelli che avranno il coraggio, di trovare, come me, l’appoggio fondamentale della famiglia, e l’aiuto di magnifiche persone,come quelle che ho avuto il piacere di conoscere.

IL CAMMINO DI SANTIAGO Barbara, 28 anni. Quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa della mia esperienza sul pellegrinaggio a Santiago sono entrata in crisi e credetemi quella che state leggendo è l’ultima di un’infinità di pagine scritte e strappate , corrette e cancellate. …scrivere su Santiago……. Non riuscivo a trovare l’ispirazione e alla fine ho deciso di fermarmi ad ascoltare il mio cuore ritornando con la mente a quei giorni e mi sono affidata al Signore. Ebbene sì..al Signore, perchè il cammino di Santiago non sono solo i 100 km a piedi, non è l’andare avanti stringendo i denti e sopportando la fatica, non può e non deve essere solo un viaggio come un altro dove hai la possibilità di conoscere persone nuove o approfondire vecchie amicizie condi-

videndo con loro tutti i momenti ,da quelli più faticosi a quelli più divertenti. In certi momenti ho sentito la necessità di camminare da sola per poter riflettere , cercare risposte , pregare, ho ritrovato quell’intimità con Dio che è quasi impossibile avere nella quotidianità , assorbita come sono dagli impegni di tutti i giorni . Ecco , Santiago per me èstato soprattutto questo: UN CAMMINO INTERIORE di cui avevo bisogno . Ha cambiato qualcosa in me ? Forse è esagerato dirlo ma di una cosa son certa: anche a distanza di tempo riesco ancora ad assaporare quelle giornate intense vivendone le emozioni, segno che questa esperienza ti rimane nel cuore .

Santiago: cattedrale

Su Patiu - Ottobre 2004 - n. 3


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