Su Patiu n. 21

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Marzo 2012

n. 21

“PACE A VOI”

I

E’ l’augurio che vogliamo far risuonare nel cuore di tutti

l mattino di Pasqua ci fa sperimentare come sempre nuovo l’annuncio che Cristo è Risorto. “Fino ad oggi – anche nella nostra era di comunicazioni ultratecnologiche – la fede dei cristiani si basa su quell’annuncio, sulla testimonianza di quelle sorelle e di quei fratelli che hanno visto prima il masso rovesciato e la tomba vuota, poi i misteriosi messaggeri i quali attestavano che Gesù, il Crocifisso, era risorto; quindi Lui stesso, il Maestro e Signore, vivo e tangibile, apparso a Maria di Magdala, ai due discepoli di Emmaus, infine a tutti gli undici, riuniti nel Cenacolo (cfr Mc 16,9-14)”. E proprio apparendo agli apostoli il Risorto dona loro il frutto prezioso della Pasqua: “Pace a voi”. È l’augurio che vogliamo far risuonare nel cuore di tutti. Pace, in modo particolare, nelle nostre famiglie, alle prese con tante difficoltà di carattere economico, educativo, morale, alle prese con il cancro delle incomprensioni e delle divisioni, a quelle provate dalla malattia e dalla morte. “Al di sopra di tutto vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo” (Col 3,14-15). Pace nel mondo del lavoro alle prese con una grave crisi che colpisce tutti i settori produttivi, dal mondo agro – pastorale, a quello delle imprese, dei commercianti, prevalga su ogni visione personalistica e si gareggi nello stimarsi a vicenda, perché tutto concorra al degli artigiani. Pace nel mondo bene di tutti. La nostra comunità ha bisogno di questa Pace. “Come i raggi del sole, a primavera, fanno della scuola, crocevia indispensa- spuntare e schiudere le gemme sui rami degli alberi, così l’irradiazione che promana dalla Risurrezione bile per la formazione delle nuove di Cristo dà forza e significato ad ogni speranza umana, ad ogni attesa, desiderio, progetto. Per questo il generazioni, risorsa fondamentale cosmo intero oggi gioisce, coinvolto nella primavera dell’umanità, che si fa interprete del muto inno di per le nostre comunità. Pace nelle lode del creato. L’alleluia pasquale, che risuona nella Chiesa pellegrina nel mondo, esprime l’esultanza associazioni ecclesiali e civili, nel silenziosa dell’universo, e soprattutto l’anelito di ogni anima umana sinceramente aperta a Dio, anzi, vasto campo del volontariato così riconoscente per la sua infinita bontà, bellezza e verità” (Benedetto XVI). Con questi sentimenti, anche ricco di energie e di prospettive, per- a nome di Don Tomaso Puddu, auguro a tutti Buona Pasqua! ché l’impegno per il bene comune Don Giuseppe Mattana Su Patiu - Marzo 2012 - n. 21 pag. 1


Cronaca di Vita Parrocchiale Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal mese di settembre 2011 al mese di marzo 2012

- Il 19 settembre si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale per fare il punto sulle attività parrocchiali estive, e per programmare l’inizio del nuovo anno Pastorale. - Il 22 settembre si riunisce il Consiglio parrocchiale di Azione Cattolica. - Il 28 settembre riprende l’incontro con le Catechiste e i catechisti per programmare il nuovo anno catechistico. - Il 1 ottobre si riunisce nuovamente il Consiglio Pastorale Parrocchiale. - Il 6 ottobre S.E. Mons. Mosè Marcia incontra la nostra Forania “N.S. dei Martiri”. - Il 7 ottobre si riunisce il Comitato N.S. di Monserrata per il bilancio dell’anno. - L’8 ottobre si svolge nel Santuario N.S. di Monserrata il Ritiro Parrocchiale per l’inizio del nuovo Anno Pastorale sul tema: “Gesù Maestro”. - Domenica 9 ottobre viene inaugurato il nuovo Anno Catechistico, con la ripresa degli incontri di catechesi sia dei ragazzi che dei giovani e degli adulti. - Il 13 ottobre si riunisce il Comitato N.S. di Monserrata. Viene eletto come nuovo presidente Gian Lussorio Pische. - Il 26 ottobre viene celebrata la Penitenza Comunitaria, con la presenza dei sacerdoti della

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA Direttore Responsabile: GIUSEPPE MATTANA Gruppo Redazione: ANTONELLO PULIGHEDDU PEPPINO NIEDDU FRANCO GARDU ANNA FRANCA PAU Stampa: SERISTAMPA - OLIENA Marzo 2012 - n. 21 Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004 del 20 Ottobre 2004

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Sono Stati Battezzati in Cristo

Forania. - Il 2 novembre, Commemorazione dei Fedeli defunti e inizio Ottavario, con la celebrazione dell’eucaristia in Cimitero. - Il 6 novembre il gruppo Scout organizza una sacra Rappresentazione nella Chiesa di S. Maria. - Dal 13 fino al 18 novembre il Parroco è agli Esercizi Spirituali a Foligno. - Il 23 novembre l’Archivio Storico Diocesano consegna alla Parrocchia di Oliena la registrazione in DVD di tutti i registri parrocchiali. - Il 29 novembre S.E. Mons. Mosè Marcia viene a Oliena per visitare tutte le scuole, dalle materne fino alle medie. Accoglienza calorosa da parte di tutti e viva partecipazione degli alunni al dialogo con il Vescovo. - Il 1 dicembre si svolge una Fiaccolata silenziosa contro i fatti di violenza succedutesi a Oliena, in particolare l’aggressione subita dall’anziana zia Paolina Unali in casa sua. C’è stata una grande e sentita partecipazione, presenti il Sindaco con l’Amministrazione Comunale, Il Parroco e i rappresentanti delle Associazioni ecclesiali e civili. - Il 3 dicembre viene presentato a Oliena, presso la Biblioteca Comunale, il Catalogo

sull’esposizione di A. Gaudì a Oliena. - Il 7 dicembre si riunisce il Comitato N.S. di Monserrata per l’accoglienza delle nuove coppie: Mario Salis e Fiorella Gabbas, Antonello Sanna e Rosa Fozzi, Francesco Salis e Antonella Catte, Gianni Malatesta e Rosanna Gugusi, Graziano Dezzola e Bastianina Puddu. - Il 15 dicembre il Parroco, come Dirigente della Scuola Materna Parrocchiale, riunisce i genitori degli alunni per comunicare la grave situazione economica in cui versa la Scuola, con la conseguente proposta di rivedere la retta mensile per il prossimo anno scolastico, pena la chiusura della scuola. Il dibattito che

Pau Giuseppe Carossino Giovanni Scottu Salvatore Biscu Milena Catte Gabriele Lai Emanuele Lai Cristian Manca Grazia Columbu Anna Bassu Lorenzo Cuccureddu Giovanni Cuccureddu Giuseppe Cuccureddu Paolo Felice 2012 Pinna Bianca Maria Gabbas Giorgia Giobbe Alessandro Congiu Elisa Cabboi Paola Cabboi Rita Piga Marianna Manca Elena Maria Pulloni Antonio Podda Andrea Rachele Manzo Manuel Rino Bitti Giovanni Bassu Alessia

ne è seguito è stato abbastanza vivace, ma privo di soluzioni veramente efficaci. - Il 17 dicembre la Scuola Materna Parrocchiale presenta la

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Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 Indirizzo e-mail: p.santignazio@tiscali.it Don Mattana tel. Don Puddu Asilo Parrocchiale

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Avviso ai lettori: Ai sensi della legge D.Lgs 30.6.2003 n. 196 per la tutela dei dati personali, comunichiamo che gli indirizzi di quanti ricevono questo periodico fanno parte dell’archivio della Parrocchia S. Ignazio di Loyola in Oliena e sono utilizzati esclusivamente per l’invio del predetto periodico o di altre comunicazioni sulle nostre attività.

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Cronaca di Vita Parrocchiale Sono ritornati alla casa del Padre nel numero scorso è stato dimenticato il nome di Mula Michela (15/03/2011) Zedda Pasquina Licheri Salvatore Puligheddu Antonina Ticca Antoniangela Medde Pietrina Fele Antonio Artu Ignazia Cattide Giuseppe Boi Francesca Cossu Berte salvatore Giobbe Giuseppe Fois Pietro Maricosu Maria Giovanna Spano Peppina Solinas Vitalino Puligheddu Sandro Boi Andrea Marras Dino Zola Antonio 2012 Cattide Giovanni Luigi Corbeddu Pasqua Ticca Sebastiano Malatesta Nicolino Corrias Giovanni Lippi Francesca Canu Giovannangelo Tolu Monserrata Canu Pietrina Corrias Monserrata Acquas Arcangelo Lippi Giovanni Lapia Maria Maddalena Speranza Mulas Maria Salis Michela Piras Carlo Secchi Raimonda Puddu Agnese Piga Francesca Gabbas Giovanni Porcu Pasquale tradizionale rappresentazione natalizia. - Il 17 dicembre viene celebrato il “Natale degli uomini”; la celebrazione è presieduta dal nuovo Vescovo S.E. Mons.

Mosè Marcia. È seguito il tradizionale momento conviviale. - Il 18 dicembre, presso i locali del ristorante CK, viene celebrato il Natale per i volontari e gli assistiti dell’ADI parrocchiale. - Il 21 dicembre si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale per gli auguri di Natale e per discutere della situazione e delle prospettive della Scuola materna parrocchiale. - Il 26 dicembre il Coro Polifonico di Oliena offre il tradizionale Concerto di Natale: “Omnis mundus jucundetur”, nella Chiesa Parrocchiale, con la partecipazione del Coro Polifonico “Claudio Monteverdi” di Bono e la Schola cantorum “Santa Sabina” di Pattada. - Il 31 dicembre solenne celebrazione del Te Deum come ringraziamento al termine dell’anno. - Il 14 gennaio il Comitato N.S. di Monserrata organizza il pranzo di accoglienza per le nuove coppie. - Il 14 gennaio il Parroco Don Giuseppe Mattana riceve il nuovo Comitato di S. Lussorio presieduto da Giovanni Sanna. - Il 14 gennaio, alle ore 20,30, ha inizio il Corso di preparazione al matrimonio, con la partecipazione di circa venti coppie. - Il 16 gennaio il Parroco benedice il Fuoco di S. Antonio preparata dal Comitato di S. Lussorio. - Il 17 gennaio Benedizione del Fuoco di S. Antonio organizzato dalla Scuola Materna di “Predu Murta”. - Il 21 e il 22 gennaio i ragazzi del Seminario Vescovile di Nuoro e i ragazzi del preSeminario, con Don Antonello Tuvone e Don Luciano Monni, sono a Oliena per il loro ritiro mensile e per la Giornata vocazionale. - Il 25 gennaio si svolge la riunione delle Prioresse dei

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vari Oratori e dei vari Priorati, in preparazione al giorno della Professione. - Il 29 gennaio l’ACR parrocchiale celebra la Giornata della Pace. A motivo della pioggia viene sospesa la fiaccolata per le vie del paese, però ci si da appuntamento nella Sala consiliare del Comune per portare la solidarietà alle varie categorie di lavoratori che stanno occupando simbolicamente il Comune, per richiedere attenzione e concrete soluzioni ai gravi problemi in cui si dibattono tutte le categorie. - Il 30 Gennaio Il Parroco Don Giuseppe Mattana partecipa all’incontro che si tiene nella sala Consiliare del Comune di Oliena, dove sono convenuti i rappresentanti dei vari paesi, in lotta per l’occupazione e per il lavoro, contro certe scelte economiche del Governo che penalizzano soprattutto la Sardegna, per portare la sua personale solidarietà e quella di tutta la comunità ecclesiale. - Il 2 febbraio si rinnova il Rito della Professione per le nuove Prioresse dei vari Oratori e dei vari Priorati. - Dal 3 febbraio inizia una ondata di freddo eccezionale, con nevicate, che fanno rallentare le varie attività in tutti i settori. - Il 13 febbraio il Parroco incontra il Comitato di S. Giovanni Battista, presieduto, quest’anno, da Marco Piras: - Il 16 febbraio si riunisce il Consiglio Pastorale Parroc-

chiale per la presentazione del programma della Quaresima, approvazione del Bilancio del 2011 e per discutere della situazione della Scuola materna parrocchiale. - Il 22 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, ha inizio la Quaresima. - Il 23 febbraio si riuniscono a Oliena i sacerdoti della Forania. - Il 24 febbraio la Scuola Media di Oliena organizza un incontro sul rapporto “Scuola – carcere”, con la presenza e la testimonianza di Bruno Acquas. - Il 24 febbraio, alle ore 20,30, si svolge la prima Via Crucis, da Piazza S. Giorgio fino a Via Fala e Nodi. Si rinnova la straordinaria partecipazione della gente. - Dal 2 al 4 marzo si svolgono le Sante Quarantore. Dal pomeriggio del sabato fino alla mattina di domenica si svolge, ininterrottamente, l’Adorazione notturna. -Il 2 marzo la Via Crucis si svolge dalla Via Galiani per concludersi in Piazza S. Maria. - L’11 marzo si tiene a Oliena l’incontro interparrocchiale dei giovani e giovanissimi dell’Azione Cattolica appartenenti alle Associazioni parrocchiali di Orgosolo, Mamoiada, Oliena, Dorgali e Bitti. Guida la giornata Don Michele Casula, Parroco di Orgosolo e Assistente Regionale dell’ACI.

Si sono uniti in matrimonio Giuseppe Sini e Maria Giovanna Fancello Bastiano Puligheddu e Anna Franca Boi Pasquale Gardu e Giuseppina Curreli Giuliano cattide e Agata Puligheddu Ignazio Puligheddu e Francesca Puggioni Pier Paolo Cattide e Manuela Puligheddu Vito Calvisi e Luisa Pinna Salvatore Cattide e Tatsiana Lazbkina Dario Floris e Daniela Loddo Antonio Nicolò Catte e Nicoletta Carta pag. 3


Avvenimenti culturali

GAUDI’ A OLIENA

Il genio di Gaudì in una mostra itinerante in Sardegna

Il centro storico di Oliena, in provincia di Nuoro, ospita una mostra dedicata all’opera più famosa dell’architetto di Dio. Dopo Cagliari e Alghero, la mostra itinerante dedicata alla Sagrada Familia, chiude il trittico di appuntamenti nel piccolo borgo barbaricino. All’incantevole palcoscenico naturale, il piccolo centro unisce un importante patrimonio culturale, artistico e religioso di epoca gesuita, ben conservato nei secoli. Secondo il pensiero di Gaudì, la natura è la più straordinaria espressione di Dio, parte fondamentale dello spazio sacro, che è il racconto di quello che capita fra Dio e l’Umanità. Immersa in uno scenario paesaggistico di rara bellezza (che di per sè rappresenta un complesso monumentale naturalistico unico nell’isola), Oliena appare come quel luogo dove il richiamo alla natura quale rappresentazione terrena della perfezione divina sembra materializzarsi. Paesaggio naturale e patrimonio artistico religioso sono, dunque, i due punti di forza e di novità dell’allestimento curato nei minimi dettagli dall’ingegnere Angelo Ziranu, unico italiano del team che segue i lavori di completamento della Sagrada Familia a Barcellona. Il risulta-

to mette insieme un percorso espositivo di tradizione e modernità di grande suggestione. Sono diverse le testimonianze storiche, letterarie e poetiche che esaltano la straordinaria ricchezza di questo patrimonio e una di queste in particolare, descrive con semplicità, l’importanza dello spazio dove si sviluppa la mostra: “vi si trova una bella e spaziosa chiesa che si sarebbe sorpresi di trovare in un semplice villaggio se non si sapesse che è stata costruita dai gesuiti” (Alberto Della Marmora, Itinerario dell’isola in Sardegna, 1860). Nella scelta di Oliena come location della terza tappa isolana, i gesuiti occupano un ruolo centrale. Innanzitutto rappresentano quel filo conduttore nel cammino di fede e arte che lega i singoli eventi della mostra su Gaudì in Sardegna. I religiosi, prima di arrivare a Oliena nella seconda metà del Seicento, avevano già quattro collegi, di cui uno a Cagliari, e gli altri a Sassari, Alghero e Iglesias. Inoltre, la presenza dei gesuiti nel paese è stata determinante per la diffusione della cultura del gelso: “il primo impulso

di questo progresso agricolo è dovuto ai reverendi padri un tempo ivi stabiliti; è a loro che si deve l’introduzione del gelso che si prospera così bene che le donne tesso-

Ditta MULA ALESSANDRO qui si muore dal caldo... non mi resta che chiamare Sandro

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no la seta e ne fanno le fasce, grembiuli e altri capi di abbigliamento femminile …” (Alberto Della Marmora, Itinerario dell’isola in Sardegna, 1860). Inserire l’immagine dello scialle tipico del costume tradizionale locale, pezzo unico e raro, di altissimo livello decorativo, è un omaggio alla storia e alla cultura del luogo, una cultura che a secoli di distanza è contaminata dalla presenza dei gesuiti. Lo scialle, quale icona della tappa olianese, rappresenta quindi quel forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane, base spirituale di ispirazione del gruppo sardo della Sagrada Familia. Come affermato da Mons. Salvatore Floris, Vicario generale della Diocesi di Nuoro, durante l’inaugurazione della mostra lo scorso 16 settembre, ospitare Gaudì e la sua più celebre opera rappresenta un momento importante per la comunità di Oliena in quanto esalta la bellezza e il rapporto inscindibile tra arte e fede, ben presente anche in questa comunità.

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Avvenimenti culturali

Gaudì a Oliena: l’esposizione L’allestimento sull’opera di Gaudì ripercorre, in un continuo narrativo, gli avvenimenti della costruzione del Tempio e spiega l’opera dell’architetto dai suoi studi preliminari, proseguendo attraverso le sue sperimentazioni e focalizzandosi, infine, sull’opera della Sagrada Familia a Barcellona. Un percorso artistico – religioso davvero sorprendente per la straordinarietà e la ricchezza della mostra, che rappresenta un’iniziativa unica nel suo genere capace di offrire ai visitatori un nuovo approccio all’arte contemporanea. L’originale percorso espositivo, arricchito da immagini, testi, video, modelli di studio tridimensionali e ricostruzioni a grandezza naturale dei principali elementi architettonici della Sagrada Familia, è articolato in tre siti: il Collegio dei Gesuiti, la Chiesa di San Francesco e la Chiesa di Nostra Signora d’Itria. La mostra inizia nel Collegio dei Gesuiti Su Patiu - Marzo 2012 - n. 21

con la descrizione del rapporto gaudiniano con la natura. Una serie di pannelli in quattro lingue (italiano, sardo, catalano e inglese) raccontano al visitatore la sperimentazione delle prime opere di Gaudì in cui piante e alberi sono la chiave di lettura del nuovo linguaggio architettonico. Una ricerca fondata sul legame profondo con l’ambiente perché, come diceva Gaudì, ciò che è natura è funzionale e ciò che è funzionale è bello...vedete quell’albero? Lui è il mio maestro. Disposti all’interno del cortile superiore del Collegio e della Chiesa di San Francesco, i modelli a grandezza naturale delle volte della navata laterale e il plastico che spiega il sistema degli archi catenari, ricorrente nelle opere di Gaudì. Modelli mobili, modelli in scala di dettagli architettonici (torri, pinnacoli e colonne a doppio giro) accompagnati da video esplicativi sulle complesse soluzioni adottate dall’architetto catalano, completano l’allestimento.

La mostra prosegue nella Chiesa di Nostra Signora d’Itria, in una vera e propria cappella che ricrea, con stampe e un modello in scala del tempio, lo spazio sacro attuale. Ad aprire la cappella, l’immagine del nuovo portone della facciata della Gloria della Sagrada Familia: attualmente, la Sagrada Familia, ha due facciate ultimate, quelle della Natività e della Passione. L’esposizione si conclude nel cortile inferiore del Collegio con una immagine futura della Sagrada Familia ultimata a cura di National Geographic. La mostra, promossa dalla Regione Sardegna e dall’Agenzia Governativa Sardegna Promozione con la partecipazione del Comune di Oliena, della Parrocchia di Oliena, della Diocesi di Nuoro, della Universitat Politecnica de Catalunya e della Sagrada Familia, rimarrà aperta al pubblico fino al 9 aprile.

Angelo Ziranu pag. 5


Spazio Associazioni

UN’IDEA CHE SI REALIZZA...

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Per una giornata la casa del giovane è diventata il Pozzo nominato nel vangelo

bbiamo fatto “cinquina” al secondo incontro giovani e giovanissimi di AC che si è svolto a Oliena l’11 marzo alla casa del giovane, il primo era stato a novembre nella parrocchia di Dorgali e seguirà l’ultimo a Orgosolo il 12 e 13 maggio in occasione del 25° della Beata Antonia Mesina. Alle tre parrocchie del primo incontro (Orgosolo Oliena e Dorgali) infatti si sono aggiunte Bitti e Mamoiada. Tema della giornata Gesù e la Samaritana: un incontro che cambia la vita. I lavori sono iniziati alle 9,30, prendendo spunto dalle parole del parroco di Orgosolo Don Michele e grazie anche alla preziosa collaborazione del nostro Don Mattana si sono aperti i dibattiti in cinque gruppi misti. Si può dire che dopo aver ascoltato la sintesi delle riflessioni dei vari gruppi si è arrivati tutti ad una conclusione univoca. Per una giornata la casa del giovane è diventata il Pozzo nominato nel Vangelo, una sosta per capire, amare, cambiare… L’essenziale è saper buttare via il nostro passato incerto e riconoscere e accettare la sete del nostro cuore. La Quaresima è un tempo di verità per riflettere di più su noi stessi, per andare adagio, adagio con le no-

stre gambe verso la fonte di acqua viva e vera: Gesù. La nostra vita è ricerca, desiderio di essere felici, di gustare la pienezza, di amare e di essere amati, stimati per quello che siamo e di crescere.... Ogni giorno Dio si fa incontro, nel nostro quotidiano, ci chiama a credere, ad incontrarlo, ad allargare lo spazio del nostro cuore. Se sapremo ascoltarlo, scopriremo la nostra vera identità che è scritta nel cuore di Dio e disegnata nel palmo delle sue mani.

Non c’è bisogno di brocche per attingere l’acqua scaturita da Cristo: basta il cuore aperto e il passo svelto per seguire la sua strada, alla fine della quale c’è la vita… vera

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Spazio Associazioni

L’Azione Cattolica e tutta la Comunità di Oliena uniti per la pace

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Domenica 29 Gennaio una grande giornata insieme all’insegna della pace

ltre 130 ragazzi hanno passato una giornata insieme all’insegna della pace, tra giochi, canti

e balli. Poi tutti insieme alla casa del giovane per la grande tombolata della Pace con premi per tutti. Un po’ di delusione perché a causa della pioggia non abbiamo potuto fare la fiaccolata per le vie del paese. Per concludere abbiamo voluto essere vicini per un momento di preghiera ai lavoratori che occupavano simbolicamente il comune.

La notte del Signore

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el contesto della Settimana Santa, il Centro Studi Padre Giov. Antonio Solinas, con l’intento di contribuire ad una riflessione sul significato della passione di Cristo propone per Lunedì 2 Aprile, alle ore 20,30, una rappresentazione Artistico-Musicale nella quale si alterneranno le voci “soprano,” di Paola Puggioni e di Elena Piga con intermezzi recitativi di Marco Moledda. Gli artisti saranno accompagnati al pianoforte da Andrea Solinas, che eseguirà brani e sinfonie di W.A. Mozart, G. Rossini, A. Stradella, C.A. Franck, C. Gounod e L. Delibes. Il melologo verrà messo in scena nella suggestiva chiesetta di S. Croce. Su Patiu - Marzo 2012 - n. 21

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Approfondimenti

L

La celebrazione annuale della Pasqua Memoriale della morte e risurrezione del Signore

a Pasqua, nell’Antico Testamento, è strettamente legata all’esperienza dell’Esodo e dell’Alleanza. Il capitolo 12 dell’Esodo indica il significato teologico della Pasqua, sottolineando soprattutto l’azione salvifica di Dio che «passa» per colpire l’Egitto e salvare Israele. Ogni anno il popolo di Israele celebra il memoriale degli eventi dell’Esodo secondo il comando del Signore: “Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne” (Es 12,14). Nel libro del Levitico si stabilisce con precisione sia il giorno in cui si deve celebrare la Pasqua, sia l’ora. Il giorno è il 14 del primo mese, il mese di Nisan; l’ora della celebrazione è il crepuscolo della sera. Nel Nuovo Testamento la celebrazione della Pasqua assume un significato diverso e più profondo: la Pasqua antica trova compimento nella realtà della Pasqua di Cristo. I Vangeli Sinottici vedono il compimento dell’antica Pasqua nella nuova nel momento della Cena in cui Gesù istituisce l’Eucaristia come cena pasquale della nuova alleanza. Il punto di innesto della nuova Pasqua sull’antica è la cena pasquale. È ancora aperto il dibattito se l’ultima cena di Gesù sia stata la cena rituale ebraica per la celebrazione della Pasqua. Tuttavia “bisogna affermare che l’ultima cena di Gesù si svolse in una atmosfera pasquale anche nel caso che essa fosse avvenuta la sera precedente la Pasqua”. Per Giovanni

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la nuova Pasqua nasce sul Calvario dove Gesù è immolato come agnello pasquale nell’ora in cui nel tempio si era soliti immolare gli agnelli per essere consumati nella cena pasquale. Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, parla della Pasqua cristiana e fa una lettura cristologia della Pasqua biblico-ebraica: “Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con il lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,7-8). All’inizio dell’esperienza cristiana non c’era ancora una celebrazione annuale della Pasqua. Nei primi scritti apostolici è attestata la “frazione del pane” come centro celebrativo della Pasqua settimanale, il “primo giorno dopo il sabato”, il giorno in cui il Risorto appare ai suoi. L’importanza essenziale del mistero di morte e risurrezione di Gesù Cristo, ha portato alla questione pasquale circa la sua celebrazione. La Chiesa del II secolo non era concorde sulla data della celebrazione della Pasqua, in quanto la Chiesa di Roma e di Alessandria e numerose altre Chiese, sia orientali che occidentali, la celebravano la domenica immediatamente successiva al primo plenilunio di primavera. Le Chiese dell’Asia Minore, in modo particolare quella di Efeso, la celebravano il quattordicesimo giorno della prima luna di primavera (il 14 Nisan secondo il calendario ebraico). Da qui la denominazione di quartodecimani ai seguaci di questa datazione. Le due prassi liturgi-

che dettero origine ad accese discussioni. Verso la fine del II secolo il Vescovo di Roma Vittore, dopo aver convocato un sinodo, scrisse una lettera a Policrate di Efeso, richiamandolo all’osservanza della Pasqua domenicale e minacciandolo di scomunica se avesse continuato a celebrare la Pasqua il 14 Nisan. Per porre fine alle controversia pasquale il Concilio di Nicea, nel 325, deliberò che «i fratelli orientali adottassero la stessa prassi dei romani e degli alessandrini e di tutti gli altri»: celebrare la Pasqua la prima domenica dopo la prima luna piena che segue l’equinozio di primavera. L’equinozio di primavera è intorno al 21 marzo e la data della Pasqua è quindi compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile, essendo il ciclo lunare di 29 giorni. Giusto per fare un esempio: se proprio il 21 marzo c’è la luna piena e questo giorno è sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo). Il calcolo, come si può vedere, non è semplicissimo e richiede pazienza e un po di esperienza. La decisione del Concilio di Nicea, in cui la Chiesa “a una sola voce” celebrò la Pasqua, è durata fino al 1582, anno in cui il Patriarca di Costantinopoli, Geremia II, rifiutò, in nome della fedeltà a Nicea, di adottare il calendario riformato da Gregorio XIII, perché promulgato senza attendere il consenso della Chiesa greca. La discussione su una data unica per celebrare la Pasqua è viva ancora oggi. Il Concilio Vaticano II, nell’appendice alla Costituzione Sacrosanctum Concilium sulla Liturgia, ha dichiarato «di non aver nulla in contrario a che la festa di Pasqua venga assegnata a una determinata domenica del calendario gregoriano, purchè vi sia l’assenso di coloro che ne sono interessati, soprattutto i fratelli separati dalla comunione con la Sede Apostolica». Giuseppe Mattana Su Patiu - Marzo 2012 - n. 21


Approfondimenti

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I segni pasquali: L’olio segno di salvezza Occupa un posto di grande rilievo nella Messa “Crismale”

niziando il Triduo pasquale, la liturgia ci presenta una serie di segni attraverso i quali viene trasmesso un messaggio di salvezza. Per capire questo simbolismo è necessario fare riferimento alla S. Scrittura come concreta Storia di salvezza. Il primo segno che in questi giorni si incontra è l’olio. Occupa un posto di grande rilievo nella Messa “Crismale” come olio degli infermi, dei catecumeni e del sacro crisma. Questo olio viene poi solennemente accolto nelle varie comunità all’inizio della Messa vespertina “Nella Cena del Signore”, il giovedì santo. L’olio è presente, in maniera abbondante, nel culto e nella prassi sacramentale, in modo particolare nel battesimo, nella confermazione e, indirettamente, nell’Eucaristia in quanto la mensa dell’altare viene unta nel solenne rito della dedicazione. È presente nel sacramento dell’ordine nelle ordinazioni presbiterali ed episcopali e nell’unzione degli infermi. Questo abbondante spazio dato alle unzioni si radica esclusivamente nella tradizione biblica e solo conoscendo questa è possibile comprendere il messaggio e l’azione salvifica che si esplica attraverso i singoli sacramenti. L’olio è quindi così presente nella liturgia cristiana perché è molto presente nella Bibbia come segno privilegiato dell’agire di Dio. Insieme al frumento e al vino, l’olio è l’alimento che Dio promette al suo popolo nella terra promessa. Per questo l’olio occupa un posto di

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primo piano fra i prodotti della terra che manifestano la generosità di Dio. L’olio non è soltanto un prodotto alimentare; le sue proprietà terapeutiche, il suo impiego nel campo dei profumi e soprattutto il suo uso sacrale, gli conferiscono un ampio significato simbolico. Quando il re Ezechia mostra le sue ricchezze agli ambasciatori del re di Babilonia, l’olio figura tra le cose più preziose (2Re 20,13). L’olio può essere un cibo molto nutriente, soprattutto quando entra nella composizione del pane. Fra le offerte che Aronne deve presentare al Signore durante la cerimonia della consacrazione sacerdotale, c’è anche una «focaccia all’olio» (Es 29,23). Tra le cose necessarie al culto vengono citati due tipi di olio: quello per il candelabro e quello per l’unzione (Es 25,6). Dopo la raccolta delle olive, l’olio migliore dovrà essere riservato per alimentare la lampada del candelabro. L’olio è segno di gioia, ma la vera gioia è frutto della giustizia e della rettitudine. Per questo un re terreno, consacrato con l’unzione, è il segno della luce del Signore, il Re eterno. L’olio è presente anche nel Nuovo Testamento. È il segno della sapienza e della vigilanza nella parabola delle dieci vergini. Una donna cosparge di olio profumato i piedi di Gesù, segno di un amore e di una fede molto grande. Il buon samaritano cura l’uomo trovato ferito per strada con il vino per disinfettare le ferite e con l’olio per lenire il dolore. I discepoli inviati da Gesù in missione “ungevano di olio molti infermi e li guarivano “ (Mc 6,13). La lettera di Giacomo parla della pratica di ungere con l’olio i malati, gesto che deve essere accompagnato da una “preghiera fatta con fede”

(Gc 5,13-15). Con una simile ricchezza di significati, l’olio è uno dei maggiori simboli cultuali anche per il nuovo popolo di Dio che è la Chiesa. Lo stesso Gesù verrà chiamato “Cristo”, cioè l’Unto per eccellenza. L’olio è quindi segno della salvezza di Dio ed esprime, nel rito liturgico, il significato profondo dell’unzione spirituale. Due diverse unzioni esprimono il significato profondo del gesto sacramentale: l’olio dei catecumeni e il crisma. L’olio dei catecumeni, usato nel rito del battesimo, esprime la forza divina che abilita e rende capace il cristiano di fare scelte coraggiose. La preghiera di benedizione pronunciata dal Vescovo esprime questo significato: “Concedi energia e vigore ai catecumeni che ne riceveranno l’unzione, perché illuminati dalla tua sapienza comprendano più profondamente il vangelo di Cristo; sostenuti dalla tua potenza, assumano con generosità gli impegni della vita cristiana”. Il crisma, che si usa subito dopo il lavacro battesimale e che è segno fondamentale della confermazione, intende esprimere quel particolare dono dello Spirito Santo che investe i fedeli della stessa missione del Cristo. Nel segno dell’olio si può trovare tutta l’identità del cristiano che, per mezzo dell’unzione, viene “impregnato” della presenza di Dio, diventando tempio dello Spirito Santo e testimone conforme a Cristo. In relazione a questa unzione del cristiano, anche l’edificio chiesa, come immagine della comunità cristiana, viene unto. L’uomo e le cose, con l’unzione, diventano segno della benevolenza di Dio. Giuseppe Mattana pag. 9


Ammentos

I

Correva l’anno 1950... Storia fantastica dell’innalzamento di una croce

l 1950 si preannunciava foriero di novità ed eventi straordinari: Papa Pacelli, Pio XII, aveva indetto il Giubileo proclamando il 1950 “Anno Santo”; nello stesso anno aveva promulgato il dogma dell’assunzione in cielo della Madonna e per finire aveva innalzato agli onori degli altari Maria Goretti, martire della purezza; mentre in Sicilia il 5 luglio veniva ucciso il bandito Salvatore Giuliano; questo nel “continente” ma, diversi minuscoli eventi, stavano per verificarsi anche nel circoscritto mondo di Oliena, alcuni presto dimenticati, ma altri così significativi, da essere ricordati negli anni a venire: Il 3 gennaio, alla presenza dei fratelli Melis (Titino, Mario e Pietro), l’On. Gardu, l’On. Piero Sotgiu, funzionari Regionali e il Can. Bisi, vengono gettate le basi per la nascita della futura Cantina Sociale; Il 4 Maggio viene inaugurato il ponte di “Badu e Martine”, avvenimento che di fatto andava a rompere fisicamente, l’atavico isolamento del rione Sa Teria, dal resto del paese; Durante le celebrazioni per la festa di Sant’Ignazio (31 Luglio) al vicario Bisi viene fatta una incredibile e terribile confidenza:” qualcuno (un prete?) starebbe tramando per far uccidere il vescovo…Mons.Giuseppe Melas” Ovviamente il Vicario, senza frapporre indugio corre a Nuoro per metterLo sull’avviso e confermargli la propria solidarietà e obbedienza, il Vescovo nel ringraziarlo

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gli fa capire di esserne comunque a conoscenza. Il 25 del mese di Settembre, sarebbe caduto il 50° anno di Messa del Vicario Bisi, ed il Vescovo mons. Melas, anche per i motivi su espressi, per tempo, aveva”suggerito” che l’evento fosse festeggiato in modo degno ed a tal guisa aveva dato incarico al V. Parroco Don Farris; il quale con l’insostituibile ausilio dei giovani e delle “Circoline” (la gioventù Femminile di Azione Cattolica) avrebbe dato il via ad una serie di manifestazioni per celebrare degnamente la ricorrenza.-; All’uopo fu formato una specie di Comitato, nel quale erano

presenti tutte le Associazioni Cattoliche, e fu indetta una questua nel paese. Con parte del ricavato, per impreziosire le funzioni liturgiche, venne acquistato un armonium a pedali, poi.. “ si doveva portare a compimento, quella fantastica e meravigliosa idea, che da tempo accarezzavamo in segreto” ricorda e non senza emozione, Perantoni Sanna,che in quel periodo, frequentava, come altri, il circolo parrocchiale, “ avremmo piantato una croce, sì una grande croce in ferro nel punto più alto della montagna Cara a Bidda, le sue braccia dovevano essere visibili dal paese e benedirlo. Prendemmo contatto con Babbore Catte, il fabbro; gli esponemmo la nostra idea; presumo che il nostro entusiasmo lo avesse contagiato poiché accettò di mettersi subito all’opera lavorando alacremente, ed a tempo di record preparò due spezzoni di binario, dei quali il più lungo da infiggere nel terreno ed il “patibolo” lo spezzone orizzontale, da assemblare il giorno della benedizione fissato per il 20 settembre. Sulla cima del Carabidda, il palo fu piantato su una buca naturale, poi tutt’intorno fu eretta una piramide di pietra legata con malta di calce e cemento. I materiali erano stati generosamente trasportati, dal carro a buoi di Antoneddu Cattide de “Gilia” sino a “Pradu-Giuglìa”; da qui entravano in azione i somari (sos poleddos), governati da Gavinu Mossa, Carai “Burraccia” ed altri conduttori, che con diversi viaggi avevano il compito di trasbordare

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Ammentos tutto il materiale sino alla cima. E finalmente arrivò il grande giorno. Il 20 settembre di primo mattino, a s’impuddile, il Vescovo, Don Farris, Don Cugusi, molti chierici, anche di Oliena ed una moltitudine di popolo vociante, partendo dalla Parrocchiale, al canto di “Deus Ti Sarvet Maria e Su Perdonu”, s’inerpicarono, percorrendo gli antichi sentieri, verso la montagna sovrastante. Dopo alcune ore il lungo serpentone di persone affronta l’ultimo tratto verso la cima, qui monsignor Vescovo benedice la Croce che viene subito issata e fissata con il sostegno di decine di mani (in molti si affannano per rendersi utili); bisognava far presto anche perchè Mons. Melas, T. Sechi, Ciu Tuppone, Tumbau e altri

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un forte e gelido vento creava situazione di pericolo, pure il cielo era carico di nubi minacciose. <Tra tutte quelle mani di ventenni “pazzi per la Croce” mi è rimasto impresso, per la sua disponibilità e fattiva presenza, Cristolu Sanna, racconta uno dei presenti di allora, lo ricordo ancora con mestizia; sarebbe perito tragicamente, abbracciando la “Sua” croce, alcuni anni più tardi, mentre effettuava una ricerca d’acqua all’interno di un pozzo.> Celebrata la S. Messa in una valletta riparata, ubicata appena sotto la Croce, si ridiscende, per sfuggire al vento, nella località di Tuones, a consumare il pranzo sotto i plurisecolari lecci e dove nel frattempo erano convenuti, Il Vicario ed alcune autorità per rendere omaggio al Vescovo. Si rientra poi a Oliena, accompagnati da canti spontanei (era in voga allora Bianco Padre che da Roma..) e inni devoti. Presso la Parrocchia i giovani portano in trionfo il Vescovo depositandolo sulla scalinata della chiesa da dove con poche parole di commiato

conclude la giornata “< Oggi voi ed Io, ci sentiamo più vicini al cielo, abbiamo compiuto qualcosa di sublime, abbiamo consacrato a Cristo una porzione della nostra terra, ci sentiamo leggermente stanchi ma appagati e soddisfatti di aver portato a compimento questa santa opera, un poco come Noè alla ultimazione dell’Arca, opera… intensamente voluta da voi giovani e donata da questa comunità. Per questo, Nel nome di Dio vi benedico. Epilogo - tutto era finito in gloria o almeno così si credeva - era accaduto che durante le fasi della installazione della croce alcuni somari erano stati investiti da un fulmine; immediatamente forze “nemiche”anticlericali erano scese in campo per lanciare i soliti strali poetici …. <est falau su tronu e a mortu sos poleddos - inbecces de bocchire sos biancos - deppia(t) bocchire sos nigheddos..>

Peppino Nieddu

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Approfondimenti

L

Una voce da Ascoltare

Noi cittadini Sardi dovremo prendere consapevolezza di ciò che sta accadendo e iniziare a gridare con forza il nostro disagio

’Italia, e in particolar modo la Sardegna, stanno attraversando una grave crisi economica. La manovra finanziaria meglio nota come “salva-Italia” del Governo Monti (a detta di molti unica soluzione e panacea di tutti i problemi dell’Italia), si sta rivelando una vera e propria “macelleria” sociale e le piccole comunità e i ceti sociali più poveri, disagiati e più deboli sono sempre quelli che sono condannati a dover pagare il prezzo più alto. In questo momento le nostre realtà locali, si stanno trovando a dover sborsare il dazio più gravoso e ingiusto per colpe ed errori commessi non da loro, ma da una classe politica che da decenni non ha saputo dare risposte adeguate alle varie emergenze, portando l’Italia, e la Sardegna in particolare, sull’orlo del baratro. Di fronte ad una comunità Europea che ha a cuore il solo pareggio di bilancio degli stati e permette ai mercati degli speculatori di dirigere il “traffico sociale” a scapito dei poveri ed ignari cittadini e che imperterrita continua a “batter cassa”, l’attuale governo italiano grava di tasse e vincoli le categorie di artigiani, commercianti, agricoltori e i già perennemente martoriati allevatori. Il peso fiscale, che si aggira ormai intorno al 75%, non lascia scampo alle suddette categorie che, oltre alle tasse, si trovano a dover affrontare leggi assurde come quella degli “studi di settore”, con la quale lo Stato pretende che un ristorante, un’impresa edile o un commerciante di un determinato settore, abbia lo stesso giro di affari in tutta Italia. Il peso del fisco si abbatte impietoso, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta a

dismisura. Lo Stato pretende che i conti rientrino per evitare le sanzioni europee ma nel frattempo nulla di concreto viene fatto per “produrre” occupazione e crescita economica. Guai poi se qualcuno di costoro avesse riscontrato un mutuo bancario o finanziaria privata che, poco tempo dopo si ritroverebbe a fare i conti con l’ormai famigerato ente “Equitalia”, vero e proprio braccio armato dello Stato per la riscossione dei crediti, che pratica interessi assurdi in maniera usuraia e che non esita illegittimamente a confiscare case e aziende da mettere all’asta per poche decine di migliaia di euro. Di fronte a tutte queste emergenze, si sono formate, quasi spontaneamente, aggregazioni di tutte le categorie che, anche con occupazioni simboliche dei Comuni, vogliono far sentire la loro voce. La “Consulta dei movimenti”, formata da pastori, artigiani, commercianti, agricoltori, operai di tutti i settori, è nata proprio con lo scopo di unire tutte le categorie e iniziare a dire no a questo sistema ingiusto ed iniquo. Non è più nè accettabile e nè sostenibile un sistema di ingiustizia sociale come quello a cui ci troviamo di fronte. Di imperio e senza alcuna consultazione popolare, 15 anni fa siamo stati catapultati in Europa dietro garanzia che sarebbe stato l’unico sistema per stare meglio. Da 15 anni a questa parte, il grafico relativo alla nostra economia è in continua discesa. Siamo stati fiduciosi e abbiamo creduto in ciò che ci è stato detto dai nostri politici, burocrati ed economisti ma la realtà è ben diversa da quella prospettata, e chi ogni giorno si trova a confrontarsi nella società “comune” toc-

ca con mano il disagio, la povertà e l’umiliazione dei cittadini, a differenza di chi, con arroganza e presunzione, pretende di amministrare il paese, falsamente ottimista anche perché ignaro delle situazioni reali. Chi ha un giro d’affari minimo di 1 milione di € all’anno, in politica, non può certamente rendersi conto di come sia la situazione del Popolo! La strada unica e percorribile per la nostra salvezza, è data dalla nostra disponibilità e fermezza nel rivendicare diritti legittimi e vitali di sopravvivenza, in particolare quelli geografici nel senso di essere un’isola e che quindi è inevitabile lo “sgravio fiscale” ed un trattamento particolare rispetto alle altre regioni della penisola. La classe governativa regionale, inoltre, dovrebbe urgentemente farsi carico di pretendere dallo Stato italiano, la montagna di soldi che lo stesso Stato deve alla Sardegna in materia di entrate visto che lo statuto autonomo (regolarmente riconosciuto anche dalla costituzione italiana) prevede che buona parte dei proventi del pagamento dell’IVA e di altre tasse, debba rientrare nelle casse della Regione Sardegna. Si parla di circa 10 miliardi di euro in 15 anni. Nel frattempo, noi cittadini Sardi dovremo iniziare a prendere coscienza di ciò che sta accadendo, se non per noi per i nostri figli, e iniziare a gridare con forza il nostro disagio ma senza piangerci addosso e cominciando a capire che “slegarci” fiscalmente dall’Italia e pretendere che la nostra terra diventi una “zona franca”, anche per via del nostro status di isola, potrebbe essere un buon antidoto (forse l’unico) per iniziare a “stare meglio”. Antonio Putzu

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Spazio Associazioni

F

Resoconto Leva ‘80

Ringraziamenti a tutta la popolazione e a chi ha contribuito in vario modo. A medas annos hin salude

inalmente, come consuetudine dei Comitati negli ultimi anni, anche il Comitato San Lussorio Leva 1980 presenta il bilancio relativo a circa due anni di intenso lavoro. Fin dall’inizio del nostro insediamento ci siamo posti l’obiettivo di metterci a disposizione della Comunità collaborando con le varie Associazioni del Paese, aldilà delle solite logiche dei Comitati di “raggranellare” fondi per organizzare una Mega Festa. Con questo spirito abbiamo collaborato con il Centro Commerciale Naturale per la Sfilata di Moda, abbiamo coadiuvato la Confraternita del Nepente nell’organizzazione della rassegna Cantine Aperte, abbiamo organizzato in collaborazione con la Pro Loco la Pentolaccia in groppa agli asinelli a Carnevale, abbiamo dato una mano all’Associazione Padre Solinas in occasione di un importante evento culturale. Oltre alle varie feste organizzate nella sede del Comitato e alle questue abbiamo riproposto eventi tipici della nostra infanzia che da diversi anni non venivano organizzati come il Fuoco di S. Antonio allestito in Piazza Santa Maria, l’autogimkana e l’Albero della Cuccagna in occasione della Festa. Nonostante ci siano state alcune sterili polemiche, siamo orgogliosi dei festeggiamenti che abbiamo organizzato in occasione della Festa di San Lussorio, offrendo alla Comunità un Programma ricco e variegato. Purtroppo per qualcuno la Festa di San Lussorio si limita al concerto del Cantante nazionale e su questo si concentra la maggior parte del budget del Comitato e il giudizio per un intero anno di lavoro. Alcuni ci accusano di aver risparmiato nell’organizzazione dei festeggiamenti per realizzare un locale ad uso dei Comitati, progetto ancora in stand by che per molti è

solo un sogno, un fantomatico e utopico progetto. A questo proposito vorremmo ricordare alcune cose. 1) In primo luogo la realizzazione di un locale ad uso dei Comitati e delle Associazioni del Paese, realtà presente in molti Comuni (es. Dorgali, Orgosolo, Orune, Oniferi), è una esigenza palesata da tutti i Comitati che si alternano negli anni. Infatti sono stati pagati e si continuano a pagare affitti per locali non consoni, in alcuni casi, allo svolgimento di tutte le attività che si succedono nell’organizzazione della Festa. Nonostante questo precisiamo che non abbiamo costretto né mai costringeremo nessun Comitato a sposare il nostro progetto: chi vorrà contribuire lo farà comunque di sua spontanea volontà. 2) Abbiamo chiesto alla precedente e all’attuale Amministrazione Comunale un lotto per realizzare il locale. Dopo i primi approcci positivi con la precedente Amministrazione, anche questa Giunta, all’atto del suo insediamento, ci ha promesso il proprio appoggio per la realizzazione di questo progetto a condizione che fossimo noi ad occuparci della predisposizione dei documenti necessari al perfezionamento dell’atto di cessione/ acquisto o comodato d’uso del lotto e della successiva gestione del locale. Dopo aver contattato un notaio ed aver predisposto una bozza degli atti richiesti abbiamo reiterato più volte la richiesta di un incontro risolutore con gli Amministratori che invece (forse per i motivi che leggiamo ultimamente sui giornali), non siamo più riusciti ad incontrare. A questo aggiungiamo che, contrariamente a quanto facevano le Giunte precedenti, non abbiamo neanche ricevuto il finanziamento che normalmente veniva assegnato al Comitato per l’organizzazione di una serata della Festa.

COSTI Allestimento e Gestione Sala Cancelleria e Varie Spese Halloween Spese Lotteria Halloween Spese Questua Novembre Spese Cantine Aperte Spese Natale 2009 Spese Babbo Natale Spese Fuoco S.Antonio Spese Carnevale 2010 Spese Biglietti San Lussorio Spese Blocco Pasquetta Spese Questua Pastori Spese Questua Maggio Spese Gimkana Spese Festa San Lussorio Concerto Tazenda Rassegna di Gruppi e Tenori 21.08.2011 Spese Palio dei Vicinati Gara poetica Serata della Chitarra Tornei,Cuccagna,Giochi e Intrattenimento Pranzi e Cene Comunitarie Siae,Assicurazioni e Autorizzazioni Prestazioni,Spese Grafiche,Addobbi,Coppe e Targhe Spese Bar dal 18.08 al 23.08.2010 Serata Cabaret con La Pola Spese Banca e C/C Spuntino degli Sponsor Buono Non incassato Totale di cui Spesi a Oliena (82%)

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RICAVI Quote Associative Festa Halloween Lotteria Halloween Festa Nepente Questua 29-­‐11-­‐09 Natale 2009 Babbo Natale Fuoco S.Antonio 2010 Carnevale 2010 Blocco Pasquetta Questua Maggio 2010 Lotteria San Lussorio Gimkana -­‐ Luglio 2010 Sponsor San Lussorio Incassi Festa San Lussorio Sponsor Biglietti San Lussorio Interessi Attivi C/C + Offerte

9.901,82 1.875,65 4.462,39 1.686,30 3.198,98 609,00 7.198,09 973,86 1.048,15 16.681,90 4.800,00 2.966,24 1.547,28 1.135,49 6.608,09 17.100,00 5.950,00 9.556,29 2.550,00 3.000,00 5.146,04 4.741,04 3.729,50 15.438,83 34.761,54 8.750,00 110.723,24 110,70 3.730,76 106,50 179.364,44 146.609,00

3) Infine una considerazione, che per noi è fondamentale: abbiamo gestito i fondi del Comitato col rispetto che riteniamo debba essere usato quando si amministrano soldi e beni della Comunità, soprattutto in questi anni di profonda crisi economica e sociale. Non vogliamo fare i moralisti ma pensiamo che anche il comportamento di un Comitato possa essere di esempio per capire ed apprezzare il valore dei soldi. Abbiamo chiamato i Tazenda come Gruppo Nazionale sia perché pensiamo sia un ottimo Gruppo dall’ampio e conosciuto repertorio (comunque non inferiore a molti artisti venuti ad Oliena anche recentemente), sia perché abbiamo ritenuto che gli altri cantanti che ci sono stati proposti non meritassero le cifre richieste. A questo proposito ci preme evidenziare che il costo di un cantante dipende anche dal Paese che organizza la Festa: gli Agenti chiedono per lo stesso cantante circa il doppio per organizzare un concerto ad Oliena piuttosto che in un Paese del Medio Campidano perché sanno che Oliena è una piazza ambita e che da noi i Comitati gestiscono cifre importanti. Sempre a tal proposito,abbiamo voluto organizzare lo spuntino finale con gli sponsor nella sede del Comitato: questa scelta ci ha permesso di risparmiare circa 10.000 €. Ringraziamo la Popolazione e tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della Festa, riscoprendo continuamente il senso vero dello stare insieme e della festa. In conclusione riportiamo di seguito il Bilancio della gestione del Comitato S. Lussorio Leva 1980. Precisiamo che quanto avanzato rimane a disposizione del Comitato Leva 1980 per perseguire, con la collaborazione di questa Amministrazione e/o di quelle future, gli obiettivi che ci siamo preposti. Grazie, a medas annos hin salude!

Totale Entrate Saldo Cassa al 30.09.2011

850,40 5.874,69 13.651,80 1.856,20 10.118,07 15.352,34 2.141,00 3.935,00 30.838,03 13.561,15 8.383,96 30.553,85 6.396,05 16.130,00 44.225,31 3.350,00 242,76

207.460,61 28.096,17

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Avvenimenti culturali

V

A SCUOLA DI LIBERTA’

Gesù ha voluto condividere ogni situazione umana anche quella di carcerato

enerdì 24 febbraio, i ragazzi delle scuole medie hanno incontrato Bruno Acquas, il compaesano detenuto nelle carceri di Buoncammino, per assistere a una lezione particolare: ascoltare il racconto della sua esperienza di carcerato che ha ritrovato “la libertà” attraverso la scrittura. Lui è arrivato accompagnato dall’amico scrittore Francesco Abate e dalla dott.ssa Laura Cabras, presidente dell’associazione culturale “Colle verde” che ha organizzato e pubblicato i lavori del laboratorio di scrittura creativa al quale Bruno ha partecipato. Ospiti dell’incontro anche Don Mattana e prof. Francesco Palimodde. Il Dirigente scolastico ha aperto l’incontro salutando i relatori e il numeroso pubblico ed esprimendo vivo compiacimento per la presenza del suo vecchio alunno al quale ha rivolto ancora, come faceva in passato, parole di incoraggiamento ad affrontare la nuova realtà. Don Mattana, che non manca mai di ricordare nella preghiera i fratelli carcerati, ha sottolineato l’importanza per la scuola e la comunità di aprirsi a una realtà di dolore e di sofferenza. Leggendo alcune note di Bruno – ha detto – ho colto il rammarico di non aver capito, a suo tempo, l’importanza dello studio che apre la mente, che consente di coltivare sogni, pensieri, sentimenti e di riconquistare la vera libertà, la libertà interiore. Poi, facendo proprie le parole che Giovanni Paolo II aveva espresso in occasione di una sua visita in carcere, ha affermato: “Vengo fra voi per condividere le vostre preoccupazioni e per portare il

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messaggio del Vangelo che è liberazione interiore; vengo nel nome di Cristo che ha detto “ero carcerato e mi avete visitato”. Gesù non metteva in risalto né la colpa né la condanna ma la reale possibilità di rinascere a vita nuova nel perdono e nell’amore”. Parole che devono farci riflettere e indurci a liberarci dei pregiudizi di cui siamo troppo spesso prigionieri. Non è facile a volte resistere alla tentazione di esprimere giudizi ed emettere sentenze ma, come ha ricordato l’assessore Martino Salis, la realtà processuale non sempre coincide con la verità. “Esprimo il mio compiacimento – ha detto - per il fatto che la scuola, luogo di educazione abbia promosso questo incontro con il carcere che è luogo di rieducazione.” Francesco Abate è uno scrittore che ha contribuito concretamente alla rieducazione in carcere, conducendo il laboratorio di scrittura insieme al poeta Paolo Demuro. Nella vita – ha detto – si incontrano a volte maestri che ci insegnano molto. Io a Oliena ne ho incontrato due, uno è Mathias che ha dato a tutti noi adulti una grande lezione di vita; l’altro maestro è Bruno che attraverso la scrittura ha ritrovato la sua libertà. Bruno Acquas, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti per le parole di stima ricevute e la scuola in particolare per avergli dato l’opportunità di raccontare la sua esperienza. Ho passato qui sei anni di vita – ha esordito – chiedo scusa adesso ai miei professori che credevano in me e che io ho deluso, così come chiedo scusa a mia madre per non aver mai voluto ascolta-

re i suoi consigli. Ora ne ho capito l’importanza, continuerò a studiare e chissà forse un giorno riuscirò a conseguire la laurea. Con l’impegno e la buona volontà chiunque può arrivare dove vuole. Bisogna porsi degli obiettivi e applicarsi al massimo per ottenerli, bisogna credere nei sogni e non perdere mai la speranza. Non dimenticate mai i detenuti – ha chiesto infine – il carcere è realtà triste e dolorosa. Alla lettura di alcune poesie di Bruno da parte di un gruppo di alunni ha fatto seguito un ottimo intervento di critica letteraria del prof. Francesco Palimodde che ha messo in evidenza i temi centrali della poesia di Bruno, l’asprezza del dolore, l’angoscia del vivere, un certo fatalismo ma anche la speranza, che egli affida alla scrittura e che rappresenta per lui l’aggancio verso l’esterno. Finita la manifestazione ognuno torna alla vita di sempre, Bruno torna in carcere ma il suo spirito vola libero come le sue poesie; i ragazzi, tornati in classe, sono ansiosi di parlare, di fare domande, di esprimere ognuno il proprio pensiero. Hanno partecipato a una lezione diversa. La testimonianza di Bruno ha regalato insegnamenti importanti. In un’epoca in cui molti ragazzi sono attratti dal “démone della facilità” che li induce a sognare fama e successo senza sforzo, l’esempio di Bruno insegna che nella vita ogni conquista richiede impegno, fatica e sacrificio e anche se non si diventa ricchi e famosi ci si può realizzare lo stesso e ottenere soddisfazioni. E’ importante coltivare il sogno di migliorarsi e di migliorare il mondo in cui si vive, impegnandosi a dare sempre il meglio di sé nello studio così come nel lavoro, nella serenità così come nella sofferenza. Pasquina Congiu Su Patiu - Marzo 2012 - n. 21


Avvenimenti culturali Bruno ieri ci ha insegnato che lo studio è molto importante per noi e per la nostra Il 24 febbraio ho assistito a una lezione di crescita, ma anche che bisogna stare atuna materia fondamentale: la vita. Bruno tenti a certe compagnie perché ci possono Pilar Acquas è un detenuto che ha rivelato i fare del male. suoi pensieri e le sue emozioni a un foglio di carta e a una penna, attraverso la Questa lezione speciale mi ha lasciato un’impronta che penso non si cancellerà poesia. Barbara M. e cioè essere rispettosi della legge, sorriLa scuola ha organizzato questo incontro dere e andare avanti anche nelle difficoltà Alessia B. per farci conoscere Bruno perché in car- della vita. cere Bruno non ha fatto vincere la disperazione ma la speranza. Non si è arreso: Ciao Bruno, ieri quando sei tornato ad è diventato poeta e scrittore...che cerca le Oliena e ci hai raccontato che tu in cartracce della libertà. Maria Antonietta M cere hai deciso di riprendere a studiare e scrivere poesie, noi tutti ci siamo un po’ Bruno è una buona e brava persona; la emozionati perché è difficile stare in una prigione è sempre un’esperienza deva- prigione, lontani dalla propria famiglia stante, ma Bruno con la calma, la pazien- e dagli amici. Però è bello riprendere in za, la mentalità più matura è riuscito ad mano la propria vita. Antonella ottenere buoni risultati, per esempio gli è stata affidata la responsabilità di dirigere Questo ragazzo, a differenza di altri, non si è abbattuto ma ha preso coraggio stula biblioteca del carcere. Antonio diando e lavorando. Martina Da questa meravigliosa esperienza ho imparato ad essere forte,in fondo la spe- Bruno, venerdì, mi ha fatto capire quanto sia importante la pazienza e come una ranza è l’ultima a morire. Lisa

I COMMENTI DEI RAGAZZI

La domenica delle palme

L

Essa unisce il trionfo regale di Cristo e l’annuncio della Passione

a Settimana Santa ha inizio con la Domenica delle Palme «della Passione del Signore» che unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l’annuncio della Passione” (LC, 28). “La processione che commemora l’ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme ha un carattere festoso e popolare” Si tratta di una tradizione antichissima della quale ci da testimonianza Eteria, una pia cristiana del IV secolo, pellegrina in Terra Santa, che nel suo “Diario di viaggio” ci fornisce preziose notizie sulla vita e le tradizioni liturgiche della comunità cristiana di Gerusalemme. A proposito della Domenica delle Palme del 400 circa, Su Patiu - Marzo 2012 - n. 21

scrive: “E quando inizia l’ora undecima, si legge il passo del Vangelo in cui si racconta che i bambini con rami e palme andarono incontro al Signore dicendo: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore». E subito il Vescovo si alza e con lui tutto il popolo e allora dalla sommità del monte degli Olivi ci si muove, tutti a piedi. Tutto il popolo cammina davanti al Vescovo cantando inni e antifone, rispondendo sempre: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore»… Tutti tengono dei rami, chi di palma e chi di olivi; e così si accompagna il Vescovo nel modo in cui si accompagnò il Signore in quel giorno”. I fedeli amano conserva-

persona possa cambiare diventando un esempio per gli altri. Sara Gli auguro di essere sempre coraggioso, di uscire da quell’incubo e di rifarsi una vita dimenticando il passato. Luca Bruno ci ha raccomandato di studiare, di fare attenzione alle compagnie che abbiamo; inoltre ci ha fatto capire che con la pazienza, la sopportazione e la volontà possiamo riuscire in tutto. Rita Il dolore che ha provato non svanirà mai. Bruno sconterà la sua pena con tanta forza, grinta e volontà di migliorare sempre di più. Loredana Questa esperienza mi ha insegnato a non mollare mai e andare sempre avanti specialmente se c’è un problema. Questa è stata un’emozione unica. Sergio L’incontro è stato una lezione di vita, di pazienza e anche didattica. Antonio Francesco M.

re nelle loro case e nei luoghi di lavoro le palme e i rami di olivo benedetti e portati in processione. Un’usanza senz’altro buona, ma è necessario capire il significato di questo gesto. “Sarà opportuno, ad esempio, ribadire che ciò che è veramente importante è la partecipazione alla processione e non procurarsi soltanto la palma o il ramoscello di olivo; che questi non vanno conservati a guisa di un amuleto, o a scopo soltanto terapeutico… per tenere lontani gli spiriti cattivi e stornare da case e campi i danni da essi causati, il che potrebbe essere una forma di superstizione. Palma e ramoscelli di olivo vanno conservati innanzitutto come testimonianza della fede in Cristo, re messianico, e nella sua vittoria Pasquale” (DPPL,139).ù G.M. pag. 15


Come ogni anno abbiamo il piacere di ricordarti l’appuntamento della

PASQUA degli UOMINI Un momento unico per riflettere, pregare, stare insieme con vero spirito comunitario

Sabato 31 Marzo

dalle ore 18.30 - Confessioni • ore 20.30 - Santa Messa

NON MANCARE!!! pag. 16

Su Patiu - Marzo 2012 - n. 21


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