La Grande Guida di LANGHE E ROERO

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LA GRANDE GUIDA - THE GREAT GUIDEBOOK GROSSER REISEFÜHRER

LANGHE E ROERO

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LANGHE E ROERO

La Grande Guida di Langhe e Roero, è stata realizzata volutamente per non essere esaustiva di tutto quanto c’è da vedere in questa fortunata Terra. L’intento è quello di creare una sorta di vademecum che vi offrirà spunti per conoscere questi luoghi, un ventaglio delle innumerevoli possibilità che il territorio ha da proporre al turista Ospite. Si è studiato un itinerario sia enogastronomico, fra i tanti luoghi del “buon bere” e del “ben mangiare”, che artistico, in grado di svariare dal romanico, al gotico, al barocco. Senza dimenticare la parte letteraria nella veste di Arpino, Lagorio, Fenoglio e Pavese. Al lettore verrà proposto un escursus nelle Langhe degli 11 comuni del Barolo scollinando di collina in collina e da castello in castello, con la possibilità di conoscere e scoprire itinerari in bici, fra boschi, vigne, noccioleti e splendidi panorami e paesaggi. Si parlerà anche di mistico e di misterioso con le “masche”, una sorta di streghe che nelle Langhe hanno dato la stura a innumerevoli racconti e aneddoti. La lettura di questo volume è di facile scorrevolezza con i comuni inseriti, in ordine alfabetico. Si potrà accedere facilmente al Tour di Alba e Paesi del Barolo, quello del Barbaresco, del Moscato e dello Spumante, del Doglianese, del Roero e quelli legati al fantastico del Concorso Il Bosco Stregato con le indicazioni di Musei e Castelli. Una cartina tematica, con i pittogrammi delle Langhe e del Roero vi agevolerà con i simboli delle emergenze architettoniche.


7 This guidebook is not intended to be exhaustive of all sights to see in this fortunate land, but wants to be a sort of handbook that provides the perfect backdrop to learn about these places, a range of the innumerable possibilities that Langhe and Roero have to offer to the tourist, eager to learn. An itinerary that will be food and wine, among the many places of “good wine” and “good eating”, but also artistic with many possibilities, from Romanesque to Gothic and Baroque, a literary tour in the Land of Arpino, Laiolo, Lagorio, Fenoglio and Pavese, but also in search of gems, almost forgotten, in Alta Langa that achieved in the Middle Ages and in the fourteenth and fifteenth centuries its peak. Not to mention an excursus in the Langhe region of the 11 communes of Barolo wandering from hill to hill and from castle to castle, without excluding a trip by bike, not only in Alta Langa, but also in the woods, vineyards and hazel groves, in presence of the “masche”, a kind of witches in the Langhe have opened the gates to countless stories and anecdotes. An easy to read vademecum, with the municipalities included in alphabetical order. The Tour of Alba and Barolo Communes, Barbaresco, Moscato and Spumante, the Dogliani area, Roero and those linked to the fantastic competition The Haunted Woods (Il bosco stregato) and the indications for Museums and Castles. A thematic map, with the pictograms of the Langhe and Roero will make easier with the symbols for architectural sightseeing.

Dieser Reiseführer verfolgt nicht das Ziel, alle Sehenswürdigkeiten, die dieses gesegnete Stückchen Erde zu bieten hat, erschöpfend abzuhandeln, sondern soll vielmehr eine Art Vademekum sein, das dem Leser Anregungen zur individuellen Ortserkundung bietet und ihm das reichhaltige Angebot aufzeigt, mit dem die Langhe und der Roero ihre neugierigen Gäste willkommen heißen. Die Entdeckungstour durch Langhe und Roero kann zum einen önogastronomischer Natur sein und Sie durch viele Orte führen, bei denen „gute Tropfen“ und „gutes Essen“ an erster Stelle stehen, bringt Sie aber auch in künstlerischer Hinsicht in eine Gegend der unbegrenzten Möglichkeiten, die Spuren aus verschiedensten Epochen aufweist. Bücherwürmer können sich auf eine literarische Reise durch die Welt berühmter italienischer Schriftsteller wie Arpino, Laiolo, Lagorio, Fenoglio und Pavese begeben, und wer auf der Suche nach außergewöhnlichen, fast vergessenen Reise-Highlights ist, kommt ebenfalls auf seine Kosten. Nicht zu vergessen ist ein Ausflug in die Langhe rund um die 11 Gemeinden Barolos, der Sie von Hügel zu Hügel und von einem Schloss zum anderen führt. Auch eine Fahrradtour in und um Alta Langa darf natürlich nicht fehlen: Radeln Sie inmitten von Wäldern, Weinbergen und Nussbäumen vorbei an den typischen „masche“, hexenähnlichen Wesen, die die Langhe zum Schauplatz zahlreicher Erzählungen und Anekdoten gemacht haben. Unser Ziel war ein leserfreundliches Handbuch, weshalb zunächst die Ortschaften in alphabetischer Reihenfolge aufgeführt sind. Auf dieser Erkundungstour in und um Alba und die Orte des Barolo, Barbaresco, Dogliani und Roero steht u. a. die Wein-und Sektherstellung im Mittelpunkt; außerdem erwarten Sie im wahrsten Sinne fantastische Reisewege zum Wettbewerb Il Bosco Stregato („Der verhexte Wald“). Zusätzlich finden Sie nützliche Informationen zu Öffnungszeiten und Eintrittspreisen der Museen, Burganlagen und Schlösser. Eine thematische Landkarte mit Wegweisern zu Langhe und Roero sowie Symbolen zu den herausragenden architektonischen Attraktionen erleichtert die Reise.


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Coordinamento editoriale: Tommaso Lo Russo Testi: Marco Asteggiano, Ezio Cravesano, Tommaso Lo Russo, Paolo Taricco, Nicoletta Tomaino Segretaria di redazione: Donatella Casetta Traduzioni: Elisa Molle - www.elisamolletraduzioni.it Foto: Guido Galleano, Roberto Sacco, Alessandro Casti, Beppe Malò Progetto grafico: ACDmultimedia srl - www.acdmultimedia.it Stampa: Alma Tipografica - Villanova Mondovì Editore: Ezio Cravesano, Granda.net - via Gazzano, 9 12051 Alba (CN) - e-mail: alba@granda.net

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Si ringraziano le Amministrazioni Comunali per la collaborazione.

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Finito di stampare nel mese di Ottobre 2013





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ALBA Il fiume Tanaro, con il ponte di Carlo Alberto, la divide in due, parte Langhe e parte Roero. Adagiata sulle sponde del fiume come in una sorta di anfiteatro naturale che guarda ai suoi monti e ai suoi castelli che la cingono, quasi, d’assedio. Capitale delle Langhe è anche detta città delle Cento Torri (ma ne sono rimaste ormai poche: Sineo, Bonino e Astesiano); oltre che un centro industriale imponente, basti citare l’industria dolciaria Ferrero, è la patria del Tartufo Bianco d’Alba alla cui valorizzazione concorre la Fiera Internazionale del Tartufo che richiama frotte di turisti dall’Italia e dall’estero. Stazione neolitica dell’età del Ferro, fu sede degli insediamenti celto-liguri. Nell’età romana si chiamò Alba Pompeia a seguito dell’ editto del console Gneo Pompeo Strabone. Come municipium romano fu inserito nella IX Regio e fece parte della tribù Camilia. I rilevanti rinvenimenti romani dimostrano come Alba fosse nei primi secoli dell’impero un triangolo strategico e commerciale, creando strutture urbane di grande interesse, tra i quali l’acquedotto e l’ avanzata rete fognaria. L’Alba romana era amministrata in modo autonomo e aveva una propria magistratura. Interessante materiale storico sull’epoca romana è conservato presso il Museo Civico di scienze naturali e storia

Alba wird vom Fluss Tanaro und seiner Carlo Alberto-Brücke in zwei Teile geteilt: Die eine Seite liegt im Gebiet der Langhe, die andere im Roero. Die Stadt erhebt sich über dem Flussufer beinahe wie ein natürliches Amphitheater und gibt den Blick auf die umliegenden Hügel und Schlösser frei, die sie nahezu zu umzingeln scheinen. Alba ist nicht nur als Hauptstadt der Langhe, sondern auch als Stadt der Hundert Türme bekannt – obwohl heute nur noch die Torri Sineo, Bonino und Astesiano erhalten sind; als Industriezentrum ist Alba vor allem wegen des Süßwarenherstellers Ferrero von Bedeutung, wobei ihr eigentlicher Exportschlager der berühmte Weiße Alba-Trüffel ist, welcher jedes Jahr im Rahmen der Internationalen Trüffelmesse ganze Scharen von Touristen aus der ganzen Welt in seinen Bann zieht. Albas Siedlungsgeschichte geht bis in die Jungsteinzeit zurück, als sich Kelten- und Ligurerstämme hier niederließen. Im Römischen Zeitalter erlangte sie, per Edikt des Konsuls Gnaeus Pompeius Strabo, als Alba Pompeia Bekanntheit. Als römisches Municipium wurde sie Teil der Regio IX und des Tribus Camilia. Bedeutende Funde aus römischer Zeit belegen, dass Alba in den ersten Jahrhunderten des Römischen Reiches ein wichtiger strategischer wie kommerzieller Umschlagplatz mit beachtenswerten Stadtanlagen, wie dem Aquädukt und einem ausgeklügelten Abwassersystem, war. Unter römischer Herrschaft wurde Alba autonom verwaltet und verfügte über

15 The river Tanaro, with the bridge of Carlo Alberto, divides the city into two, the Langhe and the Roero. Lying on the shores of the river as a sort of natural amphitheater that looks at his mountains and his castles that surround the town, almost, as siege. The Capital of the Langhe is also called City of Hundred Towers (but now are few: Sineo, Bonino and Astesiano), as well as imposing an industrial center, just to mention the confectionery company Ferrero, is the home of the White Truffle of Alba which contributes to the enhancement of the International Truffle Fair which attracting tourists from Italy and abroad. Neolithic station of the Iron Age, it was the seat of the Celtic-Ligurian settlements. In the Roman period it was called Alba Pompeia following the edict of the consul Gnaeus Pompeius Strabo. As a Roman municipium was inserted in IX Regio and was part of the tribe Camilia. The relevant findings demonstrate how Roman Alba was in the early centuries a strategic and commercial triangle, creating urban structures of great interest, such as the aqueduct with advanced drainage system. Roman Alba was independently administered and had its own judiciary. Interesting historical material of the Roman age is preserved at the Museum of Natural Science and History “Federico Eusebio”. The archaeological and epigraphic material of Alba Pompeia describes the life of an upper-middle class, numerically wide, formed by both Roman gentes and descendants of Celtic-Ligurian people. Agriculture and livestock breeding were the main activities of the inhabitants of Alba Pompeia. The historian Pliny confirmed the existence of a refined and evolved agricultural technique applied to viticulture. The city, surrounded by large polygonal walls, at the time housed the Emperor Augustus on the road to Gaul in 126 and was the birthplace of the Emperor Pertinax Publius Elvio. In the Middle Ages it was fighting with


16 “Federico Eusebio”. Il materiale epigrafico e archeologico di Alba Pompeia descrive la vita di una classe medio-alta, consistente numericamente, formata sia da gentes romane che da discendenti di origine celto-ligure. L’agricoltura e l’allevamento del bestiame erano le principali attività degli abitanti di Alba Pompeia. Lo storico Gaio Plinio Secondo descrive già l’esistenza di una tecnica agricola applicata alla viticoltura affinata ed evoluta. La città cinta all’epoca da grandi mura poligonali ospitò l’imperatore Augusto in viaggio per le Gallie e diede i natali

eine eigene Magistratur. Die interessanten historischen Dokumente aus römischer Zeit werden heute im historisch-naturwissenschaftlichen Stadtmuseum „Federico Eusebio“ aufbewahrt. In Inschriften und anderem archäologischem Material wird Alba Pompeia als recht gut besiedelter Lebensraum einer mittleren bis hohen Schicht beschrieben, die sich sowohl aus Römern, als auch aus Bewohnern keltisch-ligurischer Abstammung zusammensetzte. Die Einwohner von Alba Pompeia waren hauptsächlich Bauern und Viehzüchter. Bereits der Historiker Gaius Plinius Secundus beschreibt den Einsatz einer ausgefeilten und hochentwickelten Arbeitstechnik für den Weinanbau. Die Stadt, welche damals noch von riesigen polygonalen Mauern umgeben war, konnte selbst den Imperator

Asti (1250 to 1275) and finally ended up in the possession of the Marquis of Monferrato while from 10 October to 2 November 1944, it was home to a free partisan Republic. The medieval core of the city has towers, Tower Houses and buildings well preserved. Among the religious buildings include the church of San Domenico (XIV century), the Duomo (cathedral) of St. Lawrence (late fifteenth century), the church of SS. Cosma e Damiano, opposite the baroque church of Santa Maria Maddalena, built with a design by Bernardo Antonio Vittone. In Piazza Risorgimento we find the Cathedral of San Lorenzo, built in 1200 in Romanesque style, but substantially rebuilt in the Gothic style in 1400. Inside is to admire the beautiful wooden choir by Bernardino Fossati (1512/1517), the altarpiece dedicated San Lorenzo by Claudio Francesco Beaumont, and the monumental organ built by the Broth-


17 nel 126 all’imperatore Publio Elvio Pertinace. Nel Medioevo fu in lotta con Asti (1250 e 1275) e finì poi definitivamente in possesso dei marchesi del Monferrato mentre dal 10 ottobre al 2 novembre 1944 fu sede di una libera Repubblica partigiana. Il nucleo medievale della città ha torri, Case Torri e palazzi ottimamente conservati. Tra gli edifici religiosi si annoverano la chiesa di San Domenico (XIV secolo), il Duomo (cattedrale) di San Lorenzo (fine XV secolo), la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, di fronte la barocca chiesa di Santa Maria Maddalena, costruita su disegno di Bernardo Antonio Vittone. In piazza Risorgimento troviamo la cattedrale di San Lorenzo, edificata nel 1200 in stile romanico, ma sostanzialmente rifatta in stile gotico nel 1400; da ammirare all’interno il meraviglioso coro ligneo di Bernardino Fossati (1512/1517), la pala d’altare dedicata a San Lorenzo di Claudio Francesco Beaumont, ed il monumentale organo costruito dai Fratelli Lingiardi di Pavia nel 1876, nel pavimento è stato realizzato un percorso archeologico; la torre campanaria del XIII secolo e modificata nel 1477 è posizionata all’esterno. Sempre sulla piazza si affaccia la ristrutturata Casa Natale di Beppe Fenoglio che ora ospita il Centro Studi a lui dedicato. Si procede con il Palazzo Municipale che ospita nelle sue sale alcune preziose tele, tra cui una Madonna con i Santi di Gian Giacomo de Alladio, detto il Macrino. Sempre sulla stessa, imboccando la via Cavour troviamo Casa Fontana, sede della Banca d’Alba che ha proceduto al suo pregevole restauro. In alcuni casi e su prenotazione il Palazzo che ospita mostre di vario genere è visitabile. Nel palazzo sono state magistralmente

ers Lingiardi of Pavia in 1876. On the floor was crated an archaeological trail. The bell tower of the thirteenth century and modified in 1477 is outside the main structure. Also on the square stands the restored birthplace of wreiter Beppe Fenoglio, which now houses the Centre for Studies dedicated to him. We proceed with the Town Hall which houses in its halls some valuable paintings, including a Madonna with Saints by Gian Giacomo de Alladio, said Macrino. On Via Cavour is Casa Fontana, headquarters of the Banca d’Alba who carried out his remarkable restoration. In some cases, and by appointment the building can be visited. In the palace have been masterfully restored ancient Roman ruins. Proceeding in Via Cavour we see the medieval tower house Abbassata and next the home of the medieval tower, turning left we enter Pertinace square with the church in the Baroque style of Giovanni Battista with fine works of art inside: The “Madonna delle Grazie” by Barnaba da Modena in 1377, the “Adorazione del Bambino” by Gian Giacomo de Alladio,

Augustus auf seiner Durchreise nach Gallien bei sich willkommen heißen, und im Jahr 126 erblickte hier der spätere Imperator Publius Helvius Pertinax das Licht der Welt. Im Mittelalter kam es zu Auseinandersetzungen mit Asti (1250 und 1275), bis Alba schließlich vollkommen in den Besitz der Markgrafen des Monferrato überging. Ein weiterer Höhepunkt in seiner Stadtgeschichte sind die Tage vom 10. Oktober bis zum 2. November 1944, als Alba Sitz einer Freien Partisanenrepublik war. Der mittelalterliche Stadtkern ist von Türmen, Turmhäusern und bestens erhaltenen Gebäuden gekennzeichnet. Besondere Erwähnung unter den religiösen Einrichtungen verdienen die Kirche San Domenico (aus dem 14. Jahrhundert), der Dom bzw. die Kathedrale von San Lorenzo (Ende 15. Jahrhundert), die Kirche SS. Cosma und Damiano und gegenüber die Barockkirche Santa Maria Maddalena, die auf eine Zeichnung von Bernardo Antonio Vittone hin ausgestaltet wurde. Auf der Piazza Risorgimento befindet sich die Kathedrale San Lorenzo, die im Jahr 1200 in romanischer Bauweise errichtet, zweihundert Jahre später allerdings in gotischem Stil umgebaut wurde. Sie beherbergt ein beeindruckendes hölzernes Chorgestühl von Bernardino Fossati (1512/1517), ein Altarbild von Claudio Francesco Beaumont, das dem Heiligen Lorenzo gewidmet ist, sowie eine mächtige Orgel, die 1876 von den Brüdern Lingiardi aus Pavia gebaut wurde. Im Boden wurde ein archäologischer Pfad gestaltet. Der Glockenturm aus dem 13. Jahrhundert (umgestaltet im Jahr 1477) ist außen angebracht. Auf demselben Platz steht das restrukturierte Geburtshaus des italienischen Schriftstellers Beppe Fenoglio, in dem heute ein ihm und seinen Werken gewidmetes Forschungszentrum untergebracht ist. Es folgt der Palazzo Municipale, das Rathaus, in dessen Sälen wertvolle Gemälde wie eine Madonna mit den Hei-


18 recuperate antiche vestigia romane; si procede per la via Cavour e si vede la casa Torre medioevale Abbassata e successivamente la casa della torre Medioevale, svoltando a sinistra si entra in piazza Pertinace con la chiesa in stile Barocco di San Giovanni Battista che all’ interno presenta pregevoli opere d’arte: La Madonna delle Grazie di Barnaba da Modena del 1377, l’adorazione del Bambino di Gian Giacomo de Alladio, detto il Macrino del 1508, la Madonna col Bambino attribuita alla scuola del Macrino, il battesimo di Gesù di Antonio Molineri del XVII secolo e la Madonna del Carmine attribuita al Moncalvo del XVI secolo. Di fronte alla chiesa, sempre sulla piazza l’imponente Palazzo Marro (XIII secolo) che presenta una struttura molto compatta recentemente sottoposto a un notevole restauro conservativo; l’intervento esterno ha recuperato la muratura e le caratteristiche medioevali e riportato alla luce un tempio di epoca romana ai suoi piedi costruito su un alto podio di ragguardevoli dimensioni (m 26x32) rifinito con lastre in pietra. Si procede per via Ravina e si arriva nella via Vittorio Emanuele denominata dagli albesi via Maestra con, sul lato sinistro, i fregi in cotto di una casa medioevale. Procedendo si arriva alla chiesa barocca della Maddalena e la chiesa dei SS Cosma e Damiano continuando per la via Maestra fino al “salotto” di Piazza Savona. Di qui passando per via

ligen von Gian Giacomo de Alladio, genannt Macrino, aufbewahrt werden. Dort, wo die Via Cavour vom Platz abgeht, befindet sich die Casa Fontana, heute Sitz der Banca d‘Alba, die die aufwändige Restaurierung unterstützt hat. Die abwechslungsreichen Ausstellungen im Palazzo können zu besonderen Anlässen und auf Voranmeldung besichtigt werde, was vor allem deshalb lohnenswert ist, weil im Gebäude Überreste aus antik-römischer Zeit sichergestellt wurden. Folgt man weiter der Via Cavour gelangt man zuerst zum mittelalterlichen Turmhaus Abbassata und dann zum Turmhaus Medioevale. Links um die Ecke liegt die Piazza Pertinace mit der kleinen Barockkirche San Giovanni Battista, die wertvollen Kunstwerken Raum bietet: der Madonna delle Grazie (Madonna der Gnade) von Barnaba aus Modena (1377), der Adorazione del Bambino (Anbetung des Kindes) von Gian Giacomo de Alladio, genannt Macrino, aus dem Jahr 1508, der Madonna col Bambino (Madonna mit Kind), die ebenfalls der Schule Macrino zugerechnet wird, dem Battesimo di Gesù (Taufe Jesus) von Antonio Molineri aus dem 17. Jahrhundert sowie der Madonna del Carmine (Madonna von Karmel) aus dem 16. Jahrhundert, die Moncalvo zugeschrieben wird. Gegenüber der Kirche befindet sich der prächtige Palazzo Marro (13. Jahrhundert), der sich durch seine äußerst kompakte Struktur auszeichnet. Erst kürzlich wurde das Gebäude zu Konservationszwecken auf beeindruckende Weise restauriert; außen sind das ursprüngliche Mauerwerk und mittelalterliche Facetten, sowie

known as Macrino, in 1508, the “Madonna col Bambino” attributed to the school of Macrina, “il battesimo di Gesù” by Antonio Molineri of the seventeenth century and the “Madonna del Carmine” attributed to Moncalvo of the sixteenth century. Opposite the church, always on the square is the imposing Palazzo Marro (XIII century), which has a very compact structure recently undergone to a major restoration: the external intervention has recovered the masonry and the medieval features and a temple Roman was unearthed at its feet, built on a high podium of considerable size (26x32 m) finished with stone slabs. We proceed by Ravina and arrive in Via Vittorio Emanuele called by Alba inhabitants Via Maestra with, on the left side, the terracotta friezes of a medieval house. Proceeding you get to the baroque church of Mary Magdalene and the Church of Saints Cosma and Damiano and continued on via Maestra toward Piazza Savona. From here, passing through via Cuneo, we turn in San Biagio street- via Paruzza, via Accademia and we arrive with a beautiful view of scenic effect, at the San Domenico where you can see the Teatro Sociale theater. The church of San Domenico, a masterpiece of primitive Gothic of simple and elegant lines, was built in 1292 and remodeled several times, as a place of prayer reserved for monks, aside is the convent of Dominican friars, present at Alba since in 1230. The facade is tripartite in pilasters and decorated with a rosette that distinguishes a striking way. The interior is in the shape of a basilica with three naves with cylindrical pillars that support the vaults. As often happened, the frescoes prior to 1500 have been lost and there are only a few visible in the left bay. In 1800 the architect Giorgio Busca was the main architect of the transformation of the city of which the major expres-


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IL TARTUFO BIANCO D’ALBA Conosciuto dai gourmet, come Tartufo Bianco,ha per nome scientifico “Tuber Magnatum Pico” per dargli quel tocco di mistero e fascino che solo il latino sa evocare. Comunque sia non è un vero e proprio tubero, ma un fungo ipogeo che nasce sotto terra, quasi a volerlo proteggere in modo particolare. E’ il medico Alfonso Ciccarelli, medico di Bevagna, il primo a scrivere un saggio sul Tartufo e stupiscono moltissimo alcune intuizioni ecologiche, seppur abbinate alla “magia” che lo fanno grande e ne fa parlare e scrivere da molti letterati, partendo da Plinio che lo definì “callo della terra” , passando per medici curiosi come l’arabo Rhazes o Avicenna; tutti a ricercare di definirlo e classificarlo, ma questo non è possibile, perché il tartufo è tartufo, vale a dire un mix di leggenda, emozioni e sapori, senza dimenticare la sua essenza e eccellenza afrodisiaca. La fortuna del Tartufo, nell’epoca moderna, è legata ad un grande personaggio che lo ha reso famoso in tutto il mondo e fu l’intuizione di un uomo, Giacomo Morra, ristoratore di gusto, a lanciare il fungo ipogeo alla ribalta della notizia, inviando ogni anno un tartufo gigante ad un personaggio della ribalta mondiale ( Marilyn Monroe, Wiston Churchill, Nikita Chruscev, Luciano Pavarotti, per citarne alcuni ) e guadagnando al Tartufo d’Alba l’attuale posto in cima alla scala delle richieste golose e pregiate. Nelle Langhe e Roero la ricerca del tartufo viene fatta dal Trifolao in simbiosi con il cane. Potrebbe il “trifolao”, come in queste terre viene chiamato il cercatore di tartufi vivere senza il suo “tabui”? Riteniamo di no!. Tabui è il cane da tartufo, generalmente bastardino, compagno di viaggio e di notti insonni che accompagna il trifolao in posti sperduti e misteriosi alla ricerca del prezioso Tartufo e che in cambio riceve solo una carezza e un piccolo pezzo di pane. L’elemento fondamentale e sicuramente insostituibile nella ricerca e nel ritrovamento del tartufo è il cane che diventa il protagonista di questa “favola”, ambientata nel bosco di notte, con la sua magia, le sue nebbie e i suoi silenzi, interrotti solo da rumori misteriosi. Il trifulao ed il suo cane in perfetta simbiosi, impersonificano la storia del cavaliere e del suo fedele scudiero, alla ricerca del santo graal. Il tesoro che bisogna ritrovare è nascosto nel buio del sottobosco e mette a dura prova i protagonisti ma poi li ripaga con il suo profumo unico ed il suo sapore squisito. Naturalmente la magia di questo fungo ipogeo è proprio legata al suo mistero, al tempo, alla fatica e pazienza per trovarlo. Qui la ricerca dei tartufi è un’arte antica, praticata assecondando le fasi lunari, la meteorologia, e che talvolta indulge a pratiche di tipo propiziatorio: ad esempio, che i tartufi siano pronti in occasione della terza luna dopo le piogge del mese di settembre è una delle credenze per certo prive di base scientifica legate al mestiere del trifulau. Il Tartufo Bianco d’Alba ha colore ocra pallido e in cucina viene utilizzato preferibilmente a crudo e in piccole quantità, per donare un aroma intenso e impreziosire le preparazioni più semplici: pasta all’uovo, risotti, carne cruda, fonduta e uova al tegamino.


THE ALBA WHITE TRUFFLE Known by gourmets as White Truffle, has the scientific name “Pico Tuber Magnum” giving that touch of mystery and charm that only the Latin evokes. However it is not a true tuber, but an underground fungus that is born under the earth, as if wanting to protect it. Doctor Alfonso Ciccarelli, doctor of Bevagna, was the first to write an essay on the Truffle. Some ecological insights are surprising albeit combined with the “magic” that make it great and makes it speak and write many experts, starting from Pliny describing it as “callus of the earth”, through medical curious as the Arabic Rhazes or Avicenna; everyone seeking to define and classify it, but this is not possible, because the truffle is truffle, ie a mix of legend, emotions and flavors, not to mention its essence and aphrodisiac excellence. The luck of the truffle in the modern era is linked to a great character that made him famous all over the world and was the insight of a man, Giacomo Morra, restauranteur, to launch the underground fungus to the forefront of the news, by sending an annual truffle to a giant character at world stage (Marilyn Monroe, Winston Churchill, Nikita Khrushchev, Luciano Pavarotti, just to name a few) and gaining for the Alba Truffle the current place on top of the ladder of tasty and valuable requests. In the Langhe and Roero truffle hunting is done by the truffle hunter in symbiosis with the dog. Could the “Trifolao”, as in these lands is called the truffle hunter, live without his “tabui”? We do not think!. Tabui is the truffle dog, generally mutt, a traveling companion of sleepless nights that accompanies the “trifolao” in remote and mysterious places in search of the precious truffle and in return receiving only a caress and a small piece of bread. The certainly irreplaceable key element in the research and discovery of the truffle is the dog that becomes the protagonist of this “fairy tale”, set in the woods at night, with its magic, its mists and its silence, interrupted only by mysterious noises. The trifulao and his dog are in perfect harmony, they personify the story of the knight and his faithful squire, in search of the holy grail. The treasure that they must find is hidden in the darkness of the forest and puts a strain on the protagonists but then rewards them with his unique scent and its exquisite flavor. Of course, the magic of this subterranean fungus is linked to its own mystery, the time, the effort and patience to find it. Here the search for truffles is an ancient art, practiced favoring the phases of the moon, meteorology, and sometimes it indulges in propitiatory type practices: for example, the fact that the truffles are ready for the third moon after the rains of September is one of the beliefs for sure with no scientific basis relating to the job of “Trifulau”. The White Truffle of Alba has pale ocher color and is used preferably raw and in small quantities, to give an intense aroma and embellish the simplest preparations: pasta, rice, raw meat, melted cheese and fried egg.


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DER WEISSE ALBA-TRÜFFEL Der Tartufo Bianco, der Gourmets rund um den Globus das Wasser im Mund zusammen laufen lässt, trägt den schönen wissenschaftlichen Namen „Tuber Magnatum Pico”, der ihm einen mysteriösen Charakter und zusätzlichen Reiz verleiht. Wie dem auch sei, ist dieser Tuber gar keine wirkliche Knolle, sondern vielmehr ein unter der Erde wachsender Pilz. Fast scheint es, als wüsste er über seine Einzigartigkeit Bescheid und verstecke sich deshalb vor dem Rest der Welt. Der Erste, der den Trüffel zum Thema einer Abhandlung gemacht hat, war Alfonso Ciccarelli, ein Arzt aus Bevagna, dessen Annahmen in ökologischer Hinsicht teilweise erstaunlich sind. Nichtsdestotrotz waren die Hypothesen immer stark an magische Kräfte geknüpft, die die Einmaligkeit des weißen Trüffels erklären sollten. Unzählige Literaten haben über ihn geschrieben, von Plinius angefangen, der den Tartufo als „Kallus der Erde” bezeichnete, bis hin zu wissbegierigen Medizinern, wie die Araber Rhazes oder Avicenna, die ihn allesamt zu definieren und klassifizieren suchten, aber ohne Erfolg! Denn Trüffel ist und bleibt einfach Trüffel, lässt sich nicht in Worte fassen, sondern ist eine unbeschreibliche Mischung aus Legende, Emotionen und Aromen, die sich selbst genug ist und zugleich eine aphrodisierende Wirkung auf den Menschen besitzt. Der riesige Erfolg des Trüffels in unserem modernen Zeitalter ist aufs Engste mit der Intuition eines berühmten Mannes verknüpft, welcher der Knolle in der ganzen Welt zu ihrer heutigen Berühmtheit verholfen hat. Die Rede ist von Giacomo Morra, einem Gastwirt mit Leib und Seele, der den unterirdischen Pilz ins Rampenlicht rückte, indem er Jahr für Jahr ein Exemplar an eine internationale Berühmtheit verschickte. Unter den Glücklichen waren zum Beispiel Marilyn Monroe, Winston Churchill, Nikita Chruschtschow und Luciano Pavarotti. Das hat dem Alba-Trüffel nach und nach seinen Spitzenplatz auf der Liste der begehrtesten Leckerbissen eingebracht. Die legendäre Trüffelsuche wird in den Langhe und dem Roero von dem sogenannten trifolao, dem Trüffelsucher, in Begleitung und harmonischer Zusammenarbeit mit dem tabui, dem Trüffel-Hund, durchgeführt. Könnte der Trifolao wohl ohne seinen Hund, meist ein Mischling, die begehrte Knolle aufspüren? Wohl kaum! Denn nur gemeinsam können sie die schlaflosen Nächte der langen Suche überstehen, die beide in gottverlassene und mysteriöse Gegenden führt. Als Lohn erhält der Tabui meist nur ein kleines Stück Brot und einige Streicheleinheiten. Dabei ist der Hund der wahre, unersetzliche Protagonist bei der fast märchenhaften Suche und dem Aufspüren des Trüffels, deren Schauplatz das unheimliche Ambiente der nächtlichen Wälder, inmitten von Nebel und Stille ist, die nur ab und an von mysteriösen Geräuschen durchbrochen wird. Der Trifolao und sein Hund in perfekter Symbiose personifizieren das Bild des Ritters und seines treuen Dieners auf der Suche nach dem Heiligen Gral. Der geheime Schatz ist irgendwo im dunklen Unterholz versteckt und stellt die Helden auf eine echte Probe. Am Ende werden Sie jedoch für ihre Mühen entlohnt, durch den einzigartigen Duft und den unnachahmlichen Geschmack des Weißen Alba-Trüffels. Die mysteriöse Umgebung, der große Zeitaufwand, Mühe und Geduld verleihen diesem Pilz letztlich seinen zauberhaften Charakter. In der Gegend um Alba ist die Trüffelsuche eine Kunst mit jahrhunderterlanger Tradition, die sich unter anderem die Mondphasen und Meteorologie zu Nutzen macht, und sich manchmal auf fast prophetische Annahmen stützt, wie: die Trüffel sind beim dritten Mond nach dem Septemberregen reif. Das ist jedoch nur ein Volksglaube, der keinerlei Bestätigung von wissenschaftlicher Seite findet. Der Weiße Alba-Trüffel ist hellbeige und wird in der Küche am liebsten roh und in kleinen Mengen verwendet. So verleiht er selbst den einfachsten Gerichten, wie frischer Pasta, Risotto, Tartar, Fondue und Spiegelei, ein intensives und kostbares Aroma.



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Cuneo, si gira per vicolo San Biagio - via Paruzza - via Accademia e si arriva, con una bella visione di effetto scenografico, al San Domenico e si intravede il Teatro Sociale. La chiesa di San Domenico, capolavoro del Gotico primitivo dalle linee semplici ed eleganti, venne edificata dal 1292 e più volte rimaneggiata, quale luogo di preghiera riservato ai monaci, accanto ad essa si trovava infatti il convento dei frati Domenicani, presenti ad Alba fin dal 1230. La facciata è tripartita in lesene ed abbellita da un rosone che la contraddistingue in modo eclatante. L’interno è a forma basilicale a tre navate con pilastri cilindrici che sorreggono le volte a crociera. Come spesso è accaduto, gli affreschi precedenti al 1500 sono andati perduti e ne rimangono solo alcuni visibili nella campata sinistra. Nel 1800 l’architetto Giorgio Busca è stato il principale artefice della trasformazione della città di cui è sua maggiore espressione il Teatro sociale; recuperato sapientemente con un intervento filologico teso a recuperare totalmente la sua funzionalità di luogo di spettacolo è caratterizzata da una Sala Ottocentesca - tipico teatro “all’italiana”

sion is the Teatro Sociale. It was expertly recovered with a philological intervention tended to fully recover its functionality as a place of performance. It has a nineteenthcentury Hall - typical “Italian” theater with the audience, three tiers of boxes and a gallery - with the building, facing on the same stage and overlooking this, a new very modern room, much more capacious. It is thus obtained, a structure unique in Italy: a theater in the theater, or even better, a theater in the mirror, in common with the stage to act as a perfect bridge between two different historical periods, between 800 and end of the millennium. The two rooms can be used separately or, in exceptional cases, at the same time, with the public in both spaces arranged to face each other and the show in the middle.

ein Tempel aus römischer Zeit freigelegt. Er sitzt am Fuße der Kirche auf einem hohen Podium aus Steinplatten mit einer Größe von 26 x 32 Metern. Über die Via Ravina erreicht man die Via Vittorio Emanuele, die von Albas Bevölkerung gerne als Via Maestra bezeichnet wird. Auf der linken Seite kann man nicht nur die Tonfriese eines mittelalterlichen Hauses bewundern, sondern auf dem Weg von der Via Maestra bis zu „Albas Wohnzimmer“, der Piazza Savona, begegnen Ihnen außerdem die barocke Kirche Chiesa della Maddalena und die Kirche SS Cosma und Damiano. Wer von dort aus der Via Cuneo folgt, in den Vicolo San Biagio abbiegt und dann auf der Via Paruzza und der Via Accademia weitergeht, wird mit einem spektakulären Blick auf San Domenico, und etwas versteckt, das Teatro Sociale belohnt. Die Kirche San Domenico, die 1292 erbaut und dann mehrmals verändert wurde, ist dank einfacher und eleganter Linien ein Meisterwerk der elementaren gotischen Baukunst. Einst war sie als Gebetsort ausschließlich für die Mönche zugänglich, was auch erklärt, warum sie sich direkt neben dem Konvent der Dominikanerbrüder befand, die in Alba bis zum Jahr 1230 präsent waren. Die Fassade besteht aus einer dreigliedrigen Lisene, einer Wandverstärkung, deren Rosette sie auf eklatante Weise von anderen Mauerblenden unterscheidet. Die Kirche hat die Form einer dreischiffigen Basilika mit zylinderförmigen Säulen, die als Stützen für das Kreuzrippengewölbe dienen. Wie leider häufig der Fall, so sind auch hier die Fresken aus der Zeit vor 1500 zum Großteil verloren gegangen; einige



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IL PALIO DEGLI ASINI Con una lunga storia che parte dalla notte dei tempi, il palio degli asini Alba entra nel vivo della fiera del tartufo cominciando proprio con la corsa degli asinelli che fanno di Alba la città del palio più singolare del mondo. I borghi della città sono nove e da un anno all’altro si preparano per la gara che assegna la vittoria della sfilata e della corsa al borgo migliore. Per la scenografia della gara degli asini, ogni borgata si sfida a colpi di costume. I costumi vengono giudicati da un gruppo di esperti che valuta l’abbigliamento, il periodo storico in cui viene inserita la rappresentazione. La sfilata medievale, con più di mille figuranti in costume d’epoca, comincia nel primo pomeriggio del giorno del Palio, per tradizione la prima domenica di Ottobre di ogni anno per le vie cittadine per concludersi nell’arena del palio, poco prima dell’inizio della corsa. Il Palio consiste in un drappo dipinto. È un momento giocoso, ma anche una giornata di forte richiamo turistico. L’assegnazione degli asini ai fantini dei borghi è casuale segnando così il destino della gara; l’asino è infatti un’animale che può essere docile e di buon comando come schivo e ritroso. La gara, per la sua stessa natura si trasforma in un competizione esilarante con gli asini che in sostanza fanno ciò che vogliono, corrono in avanti, stanno fermi per tutta la durata della gara o decidono inopinatamente di indietreggiare... uno spettacolo nello spettacolo assolutamente da vedere!

THE PALIO OF DONKEYS With a long history starting from the mists of time the race of donkey gets to the heart of Alba truffle fair just starting with this race that make the city of Alba the most unique in the world. The districts of the city are nine and during a year they prepare the race that assigns the victory parade and the race to the best district. As set for the race of donkeys, each district challenges with a costume competition. The costumes are judged by a panel of experts that evaluates the clothing and the represented historical period. The medieval parade, with over a thousand participants in epoque costumes, begins in the early afternoon of the day of the Palio, traditionally the first Sunday in October each year, among the streets, to end in the arena of Palio, just before the starting of the race. The Palio is a painted drape. It is a playful moment, but also a day of great tourist attraction. The assignment of the donkeys to the jockeys of the villages is random marking this way the destiny of the race. The donkey is in fact an animal that can be docile and of good command as shy and backward. The race, for its very nature, is transformed into a hilarious competition with donkeys that essentially do what they want: they run forward, stand still for the duration of the race or decide to unexpectedly go back away. A show within the show, a must see!

DER PALIO DEGLI ASINI (ESEL-PALIO) Die Wurzeln des Palio degli Asini reichen bis in Urzeiten zurück. Doch noch heute ist der Startpfiff des Eselslaufs zugleich der Auftakt zu Albas Trüffelmesse und einmalig auf der Welt. Beim Palio kämpfen jedes Jahr die neun Stadtteile um den Sieg beim Schaulaufen und Wettrennen der Esel. Die Inszenierung des Esel-Wettlaufs sieht vor, dass sich jede Borgata (jedes Ortsviertel) mit einem bestimmten Kostüm präsentiert, das von einer Jury hinsichtlich Bekleidung und Einbettung in die dargestellte historische Epoche bewertet wird. Traditionell findet der Palio jedes Jahr am ersten Sonntag im Oktober statt. Der Festtag ist zugleich eine regelrechte Touristenattraktion. Am frühen Nachmittag wird das Fest mit einem mittelalterlichen Umzug eröffnet, bei dem mehr als 1000 Kostümträger aus verschiedenen Epochen mitlaufen. Von den Sträßchen des Ortes aus führt der Umzug bis in die Arena, gerade rechtzeitig zum Anpfiff des Wettrennens. Der Palio (die Trophäe) selbst ist ein bemaltes Banner. Esel und Reiter der verschiedenen Ortsteile werden rein zufällig zusammengewürfelt, weshalb der Ausgang des Wettkampfs zu einem echten Glücksspiel wird: Esel sind ja bekanntlich nicht immer hörsam, sondern können auch ganz schön stur sein! Das macht eben den besonderen Charakter dieses Wettkampfes aus, der gerade von der Laune der Esel abhängt, die mehr oder weniger machen, was sie wollen, auf einmal loslaufen, um gleich danach für die restliche Dauer des Wettrennens stehen zu bleiben oder – wenn der Wettkämpfer ganz großes Pech hat – sich sogar für den Rückwärtsgang entscheiden... Dieses Spektakel sollten Sie sich auf keinen Fall entgehen lassen!



29 con platea, tre ordini di palchi e loggione – con la costruzione, affacciata sullo stesso palcoscenico e prospiciente a questa, una nuova sala, modernissima, molto più capiente. Si è ottenuta così, una struttura assolutamente unica in Italia: un teatro nel teatro o, meglio ancora, un teatro allo specchio, con il palcoscenico in comune a fare da ideale ponte tra due differenti epoche storiche, tra ‘800 e fine millennio. Le due sale, possono essere utilizzate separatamente o, in casi eccezionali, contemporaneamente, con il pubblico disposto in entrambi gli spazi a fronteggiarsi e lo spettacolo al centro. Dal teatro, attraverso la bella piazza Rossetti, si giunge in via Manzoni alla chiesa di San Giuseppe, eretta dalla Confraternita dei Pellegrini di Alba, la cui facciata rettangolare è impreziosita da un timpano triangolare e suddivisa in due lesene. La volta della chiesa presenta decorazioni realizzate dal luganese quadraturista Vittore De Nicola e dal figurinista Carlo Posterla; furono il primo esempio albese di decorazione a fresco settecentesca, nel Presbiterio è conservato uno splendido Coro ligneo risalente al XVII-XVIII secolo. Il sotterraneo della cappella del Crocifisso introduce al tour archeologico dove sono stati rinvenuti reperti di epoca medioevale e romani e persino i resti di un teatro.

From the theater, through the beautiful Piazza Rossetti, we come through via Manzoni at the church of San Giuseppe, built by the “Confraternita dei Pellegrini di Alba”, whose rectangular facade is embellished by a triangular pediment and divided into two pilasters. The vault of the church has decorations made from Lugano quadraturist Victor De Nicola and the dress designer Carlo Posterla; It was the first example of Alba fresco decoration of the eighteenth century. Preserved in the Presbytery is a magnificent wooden choir dating from the seventeenth and eighteenth centuries. The basement of the chapel of the Crucifix introduces the tour where archaeological artifacts have been unearthed from the Middle Ages and Roman and even the remains of a theater.

wenige sind noch im linken Joch sichtbar. Um das Jahr 1800 war der Architekt Giorgio Busca der hauptverantwortliche Künstler für die Umgestaltung der Stadt, die ihren größten Ausdruck im Teatro Sociale findet; in weiser Voraussicht wurde der Wiederaufbau auch auf philologischer Ebene begleitet, ganz im Sinne seiner Funktion als Schauspielhaus. So wird der Saal aus dem 19. Jahrhundert (Sala Ottocentesca) – ein typisches Theater „all’italiana” mit Parkett, dreifacher Bühnenordnung und Galerie – von einem modernen und sehr viel großzügigeren Saal begleitet. Das Kuriose an diesem zweiten Saal ist, dass er entgegensetzt zum historischen Saal angeordnet ist und man so von der anderen Seite auf die Bühne blickt. Das Ergebnis ist eine in Italien absolut einzigartige Konstruktion: ein Theater im Theater, oder besser gesagt ein gespiegeltes Theater mit gemeinsamer Bühne, die als epochenübergreifende Brücke verstanden werden kann, und das 19. mit dem 21. Jhdt. zusammenführt. Die beiden Säle können sowohl unabhängig voneinander, als auch in Ausnahmefällen gleichzeitig verwendet werden. In letzterem Fall erwartet die Zuschauer ein einmaliges Theatererlebnis, da sie der Darbietung von perfekt entgegengesetzten Perspektiven aus beiwohnen. Vom Theater aus erreicht man über die Piazza Rossetti und die Via Manzoni die Kirche San Giuseppe, deren rechteckige Fassade mit einem dreieckigen Giebel verschönert ist und zwei Lisenen aufweist. Der Bau ist der Confraternita dei Pellegrini di Alba, der Bruderschaft der Pilger von Alba, zu verdanken. Das Kirchengewölbe ist mit Ornamenten des Luganer Quadraturmalers Vittore De Nicola und des Figurenmalers Carlo Posterla verziert und zugleich das erste Albeser Zeugnis für Freskendekors aus dem 18. Jahrhundert. Im Presbyterium befindet sich noch heute ein wunderschöner Holzchor, der um das 17./18. Jhdt. entstanden sein muss. Im unterirdischen Teil der Kruzifix-Kapelle beginnt ein archäologischer Rundgang, der Funde aus dem Mittelalter und sogar die Reste eines Theaters aus römischer Zeit zeigt.

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LA STUZZICANTE CUCINA DELLE LANGHE E ROERO

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Se la stagione regina dell’enogastronomia delle Langhe è quella legata al Tartufo, va pure detto che la stuzzicante gastronomia di queste Terre è per tutte le stagioni. Una cucina che ha una connotazione particolare e curiosa, parte da lontano dalla dinastia di Casa Savoia, dove pranzi luculliani erano all’ordine del giorno, mentre per i meno abbienti, l’ingegnosità servì a creare una cucina deliziosa sopperendo alla mancanza di materie prime pregiate partendo dagli scarti dei nobili che mangiavano solo la parte più importante. Nascono in questo modo alcuni piatti tipici del Piemonte come la “finanziera” che utilizza solo elementi minori che i nobili non mangiavano e che diventerà uno dei piatti più squisiti, purtroppo ormai quasi andato in disuso o il fritto misto. In queste terre, sia che si vada per osterie, ristoranti agriturismi e locali stellati, i tempi sono scanditi da sapori antichi, dove la frugalità contadina funge da base a una cucina succulenta. Antiche ricette che vengono tramandate e rivisitate mirabilmente con fantasia e gusto dai nostri cuochi costituiscono il binomio indissolubile con i grandi vini come il Barolo ed il Barbaresco, ma anche Barbera e Dolcetto, Nebbiolo e Pelaverga senza dimenticare Arneis e Favorita finendo con un Moscato o un Asti Spumante.

THE TANTALIZING CUISINE OF THE LANGHE AND ROERO If the season queen of the Langhe cuisine is linked to the Truffle, it must also be said that the tantalising cuisine of these Lands is for all seasons. A cooking with a distinctive and curious connotation. It begins long ago at the time of the dynasty of the House of Savoy, where sumptuous lunches were the order of the day. For the less fortunate, ingenuity served to create a delicious cuisine compensating for the lack of primary foodstuffs by using the leftovers of the nobles who ate only the most important part. In this way, some typical dishes of Piedmont, such as the “Finanziera” were created. It uses only minor ingredients, which the nobles wouldn’t eat and turned into one of the most exquisite dishes. Unfortunately, it’s now fallen into disuse and used in a mixed-fry. In these lands, whether you go to pubs, local restaurants or starred venues, moments in time are marked by flavours, where peasant frugality serves as the basis of a succulent cuisine. Old recipes that have been handed down and commendably revisited with imagination and taste by our chefs are an inseparable pairing with wines such as Barolo and Barbaresco, as well as Barbera and Dolcetto, Nebbiolo and Pelaverga. Without forgetting Arneis, Favorita and ending with a Moscato or Asti Spumante.

DIE VERLOCKENDE KÜCHE IN LANGHE UND ROERO Wird die gastronomische Königssaison der Langhe mit der Trüffel verknüpft, muss auch gesagt werden, dass die verlockende Küche dieser Region für alle Jahreszeiten gilt. Eine Küche, die eine besondere und neugierige Kenntnis hat; sie entstand vor langer Zeit aus der Dynastie des Hauses Savoyen, wo üppiges Mittagessen waren an der Tagesordnung stand, während für die Leute mit weniger -Geld, Einfallsreichtum diente, um köstliche Gerichte zu schaffen; Ausgleich für den Mangel an Rohstoffen wurde geschaffen, indem wertvolle Reste der Adligen, die nur den wichtigsten Teil aßen, genutzt wurden. Auf diese Weise entstehen einige typische Gerichte des Piemont wie die „finanziera“, die nur kleinere Elemente verwertete, die die Adligen nicht essen und zu einem der exquisitesten Gerichte wird, das aber leider nun fast in Vergessenheit geraten ist: das gemischte Frittierte. In diesem Gebiet, ob man in Gasthäuser, Restaurants oder ausgezeichnete lokale Betriebe geht, sind alte Aromen präsent, wo die ländliche Sparsamkeit als Grundlage einer köstlichen Küche dient. Alte Rezepte, die von unseren Köchen überliefert und mit Phantasie und Geschmack überarbeitet wurden und untrennbar mit Weinen wie Barolo und Barbaresco verbunden sind. Ich gehe aus, aber auch Barbera und Dolcetto, Nebbiolo und Arneis und Favorita ohne Pelaverga zu vergessen, und mit einem Moscato oder Asti Spumante abzuschließen.


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IL PALLONE ELASTICO Il pallone elastico, con la sua variante palla a pugno alla Pantalera, è ormai uno sport da decenni con regolari campionati, classifiche, categorie e tesserati e relativa Federazione e i luoghi in cui si pratica sono soprattutto nel sud del Piemonte con tornei che si disputano ad Alba e nelle piazze dei paesi. I giocatori si fasciano il pugno con una serie di strisce di stoffa e una di cuoio opportunamente modellata che servono per attutire il colpo ed facilitarli nel lancio e nella respinta della palla. Entrato in crisi, tanto da essere quasi scomparso, ha ripreso il suo fulgore e attira molti appassionati. Il pallone elastico è una tipica espressione di folclore della cultura contadina che è radicata nel territorio. Non è solo uno sport, ma anche una serie di aneddoti e leggende legati ai suoi giocatori e appassionati che lo rendono particolarmente intrigante e lo legano indissolubilmente alle Lange e Roero.

ELASTIC BALL The “pallone elastico” game (literally: elastic ball), with its variant “Pantalera pallapugno”, has been played for decades with regular championships, rankings, categories, and members and its Federation; the places in which it is practiced are mainly in the south of Piedmont with tournaments that are held in Alba town and in the squares of near villages. Players wrap their punch with a series of strips of cloth and one of leather suitably modeled that serve to soften the shock and facilitate them in launching and reject the ball. The game was in crisis, almost disappeared, but in recent years has come back to splendor and attracts many fans. The elastic ball is a typical expression of folklore of the rural culture that is rooted in the territory. It is not just a sport, but also a series of anecdotes and legends tied to its players and fans that make it particularly intriguing, indissolubly binding it to Lange and Roero region.

GUMMIBALL Sowohl das klassische Gummiball-Spiel, als auch seine Variante des Faustballs „alla Pantalera“ haben nunmehr seit Jahrzehnten einen festen Platz in der Sportlandschaft der Langhe, mit regulären Meisterschaften, Tabellen, Kategorien, Mitgliedern und einem eigenen Verband. Die Austragungsorte befinden sich größtenteils im Süden des Piemonts; die Turniere finden in Alba und auf den Dorfplätzen statt. Die Spieler umwickeln ihre Faust zuerst mit mehreren Stoffstreifen und dann mit einem speziell geformten Stück Leder, was nicht nur dem Abfedern der Stöße dient, sondern auch den Ab- und Rückschlag des Balles erleichtert. In der Vergangenheit wäre dieses Spiel beinahe vollständig in Vergessenheit geraten, gewann dann aber wieder neuen Aufschwung und zieht heute wieder viele Sportfreunde in seinen Bann. Gummiball ist ein typisch-folkloristischer Ausdruck der bäuerlichen Kultur, die tief in diesem Gebiet verwurzelt ist. Gummiball ist mehr als ein Sport: es erzählt zugleich Geschichten und Legenden von seinen Spielern und Fans, was dieses Spiel besonders attraktiv macht und eine unlösbare Verbindung zwischen ihm und den Langhe und dem Roero herstellt.



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ALBARETTO DELLA TORRE Il significato del nome del paese andrebbe attribuito al termine piemontese “arbra”, ricco di boschi, ma più probabilmente le origini romane sono quasi certe come risulta da alcune scoperte archeologiche. La torre, realizzata nel sec. XII, a pianta quadrata, svetta, ben conservata, al centro del paese e ne è il suo simbolo. Nel secolo successivo la torre venne affiancata da un castello fatto costruire da Manfredo Del Carretto, successivamente distrutto nel corso del Seicento. Da vedere la confraternita dell’ Immacolata che sarà adibita a locale per manifestazioni culturali, concerti e mostre. Curiosa la leggenda che narra di certo “Branda de Lucioni” che teorizzava le tattiche di guerriglia per sconfiggere i giacobini francesi invasori con l’uso di arnesi agricoli e turni di sentinella sul campanile dei paesi, in modo che si potessero suonare le campane a martello all’avvicinarsi dei nemici.

Der Ortsname könnte auf den piemontesischen Begriff „arbra”, reich bewaldet, zurückgeführt werden. Allerdings scheint sein römischer Ursprung weitaus plausibler, was einige archäologische Ausgrabungen bestätigen. Im Ortszentrum befindet sich das Wahrzeichen, ein quaderförmiger, hoher Turm aus dem 12. Jahrhundert, der noch heute gut erhalten ist. Im Jahrhundert nach seiner Erbauung wurde der Turm um eine Burg ergänzt, mit deren Konstruktion Manfredo Del Carretto beauftragt wurde, welche im 17. Jahrhundert jedoch zerstört wurde. Sehenswert ist die Confraternita dell‘Immacolata, die künftig als Veranstaltungsort für kulturelle Events, Konzerte und Ausstellungen benutzt werden soll. Eine Legende erzählt von Branda de Lucioni, einem italienischen Soldaten, der Guerilla-Taktiken abwandelte, um Eindringlinge, wie die französischen Jakobiner zu bekämpfen. Dazu machte er von landwirtschaftlichem Gerät Gebrauch und organisierte verschiedene Wachtposten auf den Kirchtürmen der umliegenden Ortschaften, die sich regelmäßig ablösten, damit die Glocken mit dem Hammer geschlagen werden konnten, sobald Feinde gesichtet wurden.

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The meaning of the village name should be attributed to the piedmontese term “arbra”, rich in forests, but more likely the Roman origins are almost certain as can be seen from some archaeological discoveries. The tower, built in sec. XII, squared, stands well preserved at the center of the village and it is its symbol. In the following century the tower was flanked by a castle built by Manfredo Del Carretto, subsequently destroyed during the seventeenth century. It worth a visit the building “Brotherhood of the Immaculate” which will be used for cultural events, concerts and exhibitions. A curious legend narrates of “Branda de Lucioni” who theorized the guerrilla tactics to defeat the invading French Jacobins with the use of agricultural tools and watch shifts on the bell tower of the villages, so that they could ring the bells as the enemies approach.



ARGUELLO In passato ebbe una notevole importanza commerciale e strategica, perché dominava la Valle Belbo ed era la porta d’accesso alla Via Magistra Langarum, strada di epoca Romana, che collegava Alba Pompeia al Mar Ligure. A protezione del borgo si stagliava dal punto più alto della collina (che tuttora viene chiamato “castel”) una torre di avvistamento ormai crollata. Da vedere la chiesa dei SS. Angeli Custodi eretta nel primo decennio del XVIII sec., ricostruita nello stesso sito in seguito alle lesioni riportate nel terremoto del 1887 in quello che stava divenendo il nuovo centro abitato, divenne la nuova parrocchiale, sostituendo la vecchia Chiesa di San Frontiniano che era stata per cinque secoli il fulcro religioso del nucleo originario e voluta dai monaci benedettini provenienti dall’omonima abbazia di San Frontiniano di Alba .

In der Vergangenheit hatte der Ort eine herausragende wirtschaftliche wie strategische Stellung inne, da er über das gesamte Valle Belbo herrschte und das Tor zur Via Magistra Langarum darstellte. Diese Straße aus römischen Zeiten verband Alba Pompeia mit dem Ligurischen Meer. Um den Borgo zu schützen, wurde am höchsten Punkt des Hügels ein Wachtturm aus dem Felsen gehauen, der mittlerweile zwar eingestürzt ist, aber auch heute noch „Castel” genannt wird. Sehenswert ist die Kirche SS. Angeli Custodi aus dem ersten Jahrzehnt des 18. Jhdt.. Das Erdbeben im Jahr 1887 hatte das Gotteshaus stark in Mitleidenschaft gezogen. Es wurde jedoch am selben Punkt wiederaufgebaut, der dann zum bewohnten Stadtkern werden sollte. Als neue Pfarrkirche ersetzte sie schließlich die alte Kirche Chiesa di San Frontiniano, die über fünf Jahrhunderte hinweg das religiöse Zentrum für die ersten Siedler des Ortes gewesen und auf Wunsch der Benediktinermönche errichtet worden war, die aus der gleichnamigen Abtei San Frontiniano von Alba nach Arguello gekommen waren.

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In the past it played an important commercial and strategic role because it dominated the Belbo Valley and was the gateway to the Via Magistra Langarum, a Roman road which connected Alba Pompeia the Ligurian Sea. A watchtower, now collapsed, stood out from the highest point of the hill (which is still called “castle”) to protect the village. It worth a visit the church “SS. Angeli Custodi” built in the first decade of the eighteenth century, rebuilt on the same site as a result of damages created in the earthquake of 1887 in what was becoming the new town, became the new parish, replacing the old Church of San Frontiniano which had been for five centuries the religious hub of the original nucleus and built by the Benedictine monks coming from the homonymous monastery of San Frontiniano of Alba.

Info Altitudine: 661 m s.l.m. Abitanti: 201 unità Patrono: San Michele Arcangelo Contatti: www.comune.arguello.cn.it Anfiteatro



BALDISSERO Il paese è stato possedimento della famiglia “de Summaripa”, signori della vicina Sommariva Perno. Nel ‘200, passò sotto il Marchesato di Saluzzo fino a diventare possedimento francese nel 1547, per poi venire occupato, nel 1588 da Carlo Emanuele I di Savoia, durante la guerra per il Marchesato di Saluzzo e entrare a far parte di Casa Savoia nel 1601. I suoi feudatari, denominati “de Baldissero”, assunsero il cognome Colonna alla fine del 1400, vantando una presunta parentela col celebre casato romano. Il casato “Baldissero - Colonna” si estingue nel 1846 e le proprietà vengono ereditate dai conti Moffa di Lisio e Icheri di Malabaila. Da vedere (dall’esterno) il castello dei Colonna a cui, pare, dovette precedere una primitiva opera di osservazione o di difesa, che sorse all’inizio del ‘200. Nel ‘500, dopo che i “de Baldissero” diventarono Colonna, il castello si ampliò verso sud, occupando l’attuale area e dotandosi di maggiori difese esterne. Nel 1800 pervenne a Corrado Moffa di Lisio, il cui figlio Guglielmo, lo fece restaurare, attorno al 1870, dotandolo del rivestimento neogotico che oggi lo connota. Al suo interno il castello conserva i resti dell’antica cappella gotica con pareti affrescate. All’esterno è visibile ancora una parte della cinta muraria con la torre detta “dei Coltelli”. Da vedere le chiese di Santa Caterina d’ Alessandria, Sant’ Antonino e la Madonna delle Grazie.

Der Ort gehörte der aus dem nahegelegenen Sommariva Perno stammenden Adelsfamilie „de Summaripa“, bis er im 13. Jahrhundert der Markgrafschaft Saluzzo unterstellt wurde. 1547 ging er an die Franzosen und wurde schließlich 1588, während des Kampfs um die Markgrafschaft Saluzzo, von Carlo Emanuele I di Savoia besetzt. 1601 ging Baldissero in den Besitz des Savoyen-Hauses über. Seine Feudalherren, die „de Baldissero” genannt wurden, nahmen Ende des 15. Jahrhunderts den Nachnamen Colonna an. Einen Besuch lohnt (wenn auch nur von außen) das Schloss der Colonna. Im Jahr 1800 ging das Schloss an Corrado Moffa di Lisio, dessen Sohn Guglielmo um 1870 dessen Restaurierung in Auftrag gab und es mit einer neogotischen Fassade ausstatten ließ, die das Gebäude noch heute auszeichnet. Im Inneren des Schlosses sind die Reste einer alten gotischen Kapelle mit freskenverzierten Wänden bewahrt. Von außen kann man noch einen Teil der Ringmauer mit dem Turm sehen, der als Messerturm bekannt ist. Außerdem laden die Kirchen Santa Caterina d’ Alessandria, Sant’ Antonino und Madonna delle Grazie zu einer Besichtigung ein.

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The village was a possession of “de Summaripa” family, Lords of the neighboring Sommariva Perno. In the thirteenth century, it came under the Marquisate of Saluzzo to become a French possession in 1547, and then it was occupied in 1588 by Charles Emmanuel I of Savoy, during the war for the possessions of Marquisate of Saluzzo, and become part of the House of Savoy in 1601. His feudal lords, called “de Baldissero”, assumed the name Colonna in the late 1400s, boasting an alleged relationship with the famous Roman family. The House “Baldissero - Colonna” expires in 1846 and the properties were inherited by the Counts Moffa Lisio and Icheri of Malabaila. It worth a visit (from the outside) the castle of Colonna to which, it seems, had to precede a primitive work for observation or defense that arose at the beginning of ‘200. In 500, after “de Baldissero” became Colonna, the castle was extended toward south, occupying the current area and acquiring further outer defenses. In 1800 the castle came to Corrado Moffa of Lisio, whose son William, had it restored in 1870, with the neo-Gothic encasement of today. Inside the castle are the remains of the old Gothic chapel with frescoed walls. Outside there is still a visible part of the walls with a tower called “of Knifes”. Attractions include the churches of Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Antonino and Madonna delle Grazie.

Info Altitudine: 380 m s.l.m. Abitanti: 1089 unità Patrono: Santa Caterina Contatti: www.baldisserodalba.org


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IL TOUR DI ALBA E DEGLI UNDICI PAESI DEL BAROLO Non bisogna vergognarsi di amare il vino e quindi il re dei Vini: il Barolo; ma questo itinerario culturale e paesistico, attraverso un mare trafitto di vigne indescrivibili, è da gustare con tutti i sensi; comincia con un tragitto che può subire mille modifiche, ma è sempre un susseguirsi ed inseguirsi di emozioni, sensazioni, sentori, odori, colori e magia. Itinerario: Alba-Diano D’Alba, Grinzane Cavour-Castiglione Falletto o Serralunga d’Alba -Monforte-Barolo-Novello-La Morra-Cherasco-PollenzoVerduno-Roddi-Alba Da Alba, piazza Savona, si procede per corso Langhe, se si va dritto si arriva al Santuario della chiesa della Moretta e della Madonna Nera, se invece si gira a destra in Corso Enotria si fiancheggia la Scuola Enologica (ex Real Scuola Enologica) ed i suoi vigneti, si segue per Diano d’Alba, per poi scendere verso il Castello - Enoteca di Grinzane Cavour per procedere, con due alternative, verso Castiglione Falletto con il suo imponente castello, tenendo conto che di qua si dipartono una serie di interessanti itinerari che possono essere percorsi in bici o a piedi oppure proseguire per Serralunga d’Alba che vanta un delizioso centro storico ed elegante castello (pag. 195). L’itinerario prosegue per il paese dei Catari, Monforte d’Alba, per poi arrivare a Barolo con il suo castello e Museo del Vino (WIMU), quindi si sale da piazza Eraldo Cabutto verso Novello, continuando per La Morra e la Città Stellata di Cherasco per imboccare poi la SP7, per poi svoltare (in bici) a destra per attraversare Pollenzo (l’antica Bra), mentre in auto consigliamo di arrivare al crocevia e entrare da qui; ritornando sulla SP7 e dopo aver attraversato l’antico ponte romano, parzialmente distrutto dai bombardamenti, svoltare al bivio per Verduno SP58 , con il suo centro storico e proseguire lungo la SP358 che si dipana, fra splendidi vigneti, verso Roddi, arrivati quasi al fondo, prima della tangenziale c’è una svolta a sinistra per arrivare al castello che svetta in alto e quindi rientrare ad Alba.


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ALBA AND THE ELEVEN VILLAGES OF BAROLO Don’t be ashamed if you love wine and consequently the king of all the wines, the Barolo. This cultural and landscape tour which goes through a sea of vineyards difficult to describe, will stimulate all your senses. The tour starts with a journey which can be subjected to changes but it is always a continuous succession of feelings, sensations, scents, smells, colours and magic. Tour: Alba-Diano D’Alba, Grinzane Cavour-Castiglione Falletto or Serralunga d’Alba Monforte-Barolo-Novello-La Morra-Cherasco-PollenzoVerduno-Roddi-Alba From Alba, in piazza Savona, you go ahead in the direction of Corso Langhe, if you go straight on you arrive to the Moretta Sanctuary and the Sanctuary of the Brown Virgin. If you turn right in Corso Enotria, you walk along the Wine School (former Real Scuola Enologica) and its vineyards, then you can go straight on in the direction of Diano d’Alba and then down to the Grinzane Cavour’s Castle Enoteca. From here it is possible to continue straight on in the direction of Castiglione Falletto with its big castle and the interesting itineraries which start from this city and which can be covered by bike or on foot. From Grinzane Cavour you can also go straight on in the direction of Serralunga d’Alba, famous for its wonderful old town and elegant castle (page 195). The tour goes on through the village of Catari, Monforte d’Alba, and ends in Barolo with its castle and its Wine Museum (WIMU). From here it is possible to continue to La Morra and the starry city of Cherasco in order to take the SP7 and to turn right - if you are by bike - and to go to Pollenzo (the former Bra). If you go by car, we suggest to arrive until the crossroad and enter in the city from here. Coming back to the SP7, after going on the ancient roman bridge partially destroyed by the bombs, at the fork go on in the direction for Verduno (SP58) with its old town and then take the SP58 which pass through wonderful vineyards. Before arriving to Roddi, turn left in order to arrive to the castle and then go back to Alba.

EINE REISE DURCH ALBA UND DIE ELF BAROLO - GEMEINDEN Echten Weinliebhabern wird auf dieser Tour eine Audienz beim König der Weine gewährt: dem Barolo; doch dieser kulturell wie landschaftlich reizvolle Streifzug durch ein Meer an unbeschreiblich schönen Weinbergen ist ein Genuss für alle Sinne; diese Route, die flexibel an ihre Reisewünsche angepasst werden kann, ist in jedem Fall ein Wechselbad der Gefühle und Empfindungen, Eindrücke, Aromen und Farben, was sie zu einem rundum magischen Erlebnis macht. Reiseroute: Alba-Diano D’Alba, Grinzane Cavour-Castiglione Falletto or Serralunga d’Alba Monforte-Barolo-Novello-La Morra-Cherasco-PollenzoVerduno-Roddi-Alba Die Reise beginnt in Alba, auf der Piazza Savona und folgt dem Corso Langhe, von dem aus man geradewegs zur Wallfahrtstätte der Chiesa della Moretta e della Madonna Nera gelangt. Biegt man stattdessen rechts in den Corso Enotria ab, kommt man an der Weinakademie (die ehemalige Reale Scuola Enologica) und ihren Weinbergen vorbei. Weiter geht es nach Diano d’Alba, von wo aus es hinunter zur Schlosskellerei von Grinzane Cavour geht. Dann können Sie entweder Richtung Castiglione Falletto mit seinem beeindruckenden Schloss fortfahren und eine Rad- oder Wandertour auf einem der zahlreichen interessanten Wege einplanen oder aber nach Serralunga d’Alba aufbrechen, das mit einem pittoresken historischen Ortskern und einem eleganten Schloss besticht (Seite 195). Von dort aus geht die Reise weiter über Catari und Monforte d’Alba bis nach Barolo, wo sie das Schloss und Weinmuseum (WIMU) erwartet. Anschließend geht es von der Piazza Eraldo Cabutto in Richtung Novello weiter. Über La Morra und die „Sternenstadt” Cherasco erreichen Sie schließlich die SP7. Wer mit dem Fahrrad unterwegs ist, kann hier nach rechts abbiegen und eine Rundfahrt durch Pollenzo (das antike Bra) machen. Mit dem Auto empfiehlt es sich, von der Kreuzung aus in den Ort zu fahren; sobald Sie wieder auf der SP7 sind und die antike, römische Brücke überquert haben, die zum Teil bei Bombenangriffen in Mitleidenschaft gezogen wurde, biegen Sie an der Weggabelung nach Verduno SP58 ab, wo Sie ein sehenswertes altes Stadtzentrum erwartet. Die Weiterfahrt geht entlang der SP358, die sich zwischen wunderschönen Weinbergen in Richtung Roddi erstreckt; kurz vor der Umgehungsstraße, die sie zurück nach Alba bringt, lohnt ein Abstecher nach links, zur die gesamte Landschaft überragenden Burg.


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BARBARESCO ll paese deve la sua fama al suo omonimo vino che assieme al Barolo e al re Tartufo Bianco sono gli ambasciatori privilegiati di questa terra nel mondo. Chi ama la natura, venendo da Alba, sarà suggestionato da un mare trafitto di vigne che accompagneranno il viaggiatore in un percorso paesistico, ma anche letterario. Infatti, Beppe Fenoglio, in questo tratto di terra, ambienta, tra le cascine Pagliuzzi, Rocca e le rocche del Tanaro, la trattativa tra i partigiani e i gerarchi fascisti durante “I ventitre giorni della Città di Alba” riprese ne “Il Partigiano Jonny”. Con un centro abitato che scorre lungo il crinale della collina, Barbaresco conserva dell’originale fortezza che dominava la valle del Tanaro, solo l’antica torre, alta 36 metri. Nel centro storico, nella sconsacrata chiesa di San Donato vi è la sede dell’Enoteca Regionale del Barbaresco che l’ha trasformata in un Santuario del vino. Il territorio di Barbaresco venne abitato fin dall’epoca preistorica e ricoperto da fitti boschi con qualche raro tratto verde lungo le sponde del fiume Tanaro in cui vivevano le popolazioni barbare del Liguri Stazielli che avevano una foresta sacra dedicata ad una divinità denominata in celtico “Martiningen” che rappresentava la forza. Con l’arrivo dei Romani quest’area è stata dedicata al dio della guerra Marte. I primi nuclei organizzati della zona sono probabilmente dei Liguri che all’interno di zone boschive si rifugiavano per sfuggire alla colonizzazione

Der Ort Barbaresco verdankt seinen Ruhm dem gleichnamigen Wein, der gemeinsam mit dem Barolo und dem königlichen Weißen Trüffel zu den herausragenden Repräsentanten dieses Stückchens Erde gehört. Naturliebhaber, die von Alba her kommen, werden von dem dichten Meer aus Weinbergen überwältigt, das die Reisenden entlang des landschaftlich wie literarisch reizvollen Weges begleitet. Der italienische Autor Beppe Fenoglio hat zudem in dieser Gegend – zwischen den Gutshöfen Cascina Pagliuzzi und Cascina Rocca und den Tanaro-Felsen – die Verhandlungen zwischen Partisanen und faschistischen Parteiführern während der „23 Tage der Stadt Alba“ inszeniert, welche dann aufs Neue bei „Johnny, der Partisan“ aufgenommen wurden. Das bewohnte Ortszentrum zieht sich entlang des Hügelkamms, wobei Barbaresco von der ursprünglichen Festung, die einst das Tanaro-Tal beherrschte, nur den antiken, 36 Meter hohen Turm bewahrt hat. Im historischen Kern, in der entweihten Kirche San Donato, hat die Enoteca Regionale del Barbaresco, die Hauptkellerei der Region Barbaresco, ihren Sitz. Die Enoteca hat das ehemalige Gotteshaus zu einem echten Heiligtum

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The village owes its fame to its namesake wine which together with Barolo and the white truffle king are the privileged ambassadors of this land in the world. Those who love nature, coming from Alba, will be influenced by a sea pierced with vines that will accompany the traveler on a landscaped, but also literary path. In fact, Beppe Fenoglio, in this tract of land, set, between the Pagliuzzi farms, Rocca and fortresses of the Tanaro, the negotiations between the partisans and fascists of the books “The twenty-three days of the City of Alba” and “The Partisan Jonny”. With a town center that runs along the ridge of the hill, Barbaresco preserves the old tower, 36 meters high, part of the original fortress that dominated the valley of the Tanaro. In the historical center, in the old church of San Donato is the Enoteca Regionale del Barbaresco that became a sanctuary of wine. The territory of Barbaresco was inhabited since prehistoric times and was covered by dense forests with occasional green stretches along the banks of the river Tanaro where the barbarian Ligurian Stazielli people lived; they had a sacred forest to a deity named in Celtic “Martiningen” that represented the strength. With the arrival of the Romans this area was dedicated to the god of war, Mars. The first organized nuclei of the area were probably the Ligurians that took refuge within forested areas to escape the Roman colonization which had great momentum during the reign of Augustus. The name Barbaresco, in fact derives from the word “Barbaric silva”. The first Roman settlement was called “Villa Martis,” which can be regarded as the first settlement of this area, inside of which there was a “taberna” i.e. a furnace of bricks.


48 romana che ebbe grande slancio sotto l’impero di Augusto. Il nome Barbaresco, deriva infatti dal termine “Barbarica silva”. Il primo insediamento romano è denominato “Villa Martis”, che può essere ritenuta il primo nucleo abitato di questa zona, al cui interno era presente una “taberna” ovvero una fornace di laterizi. Non a caso a inizio del XX secolo, durante lo scavo di fossi per le viti furono ritrovate alcuni tegoloni romani. E’ molto probabile che la presenza di questa “taberna” e la realizzazione della strada romana attraverso la Valle della Martinenga, che sviluppò i traffici con la vicinissima Alba Pompeia segnarono la fine della Barbarica silva. Ben presto la foresta fece posto alle colture collinari. Oggi in alcuni termini dialettali come “bric”, che indica un’altura collinare, si possono trovare tracce dell’antica lingua celtica. Con la caduta dell’Impero romano le Langhe divennero terra di conquista prima per i Longobardi e successivamente per i Franchi. Ci sono testimonianze che attestano che la Langa meridionale, fra la fine del IX e il X secolo

des Weins gemacht. Das Gebiet Barbaresco war bereits zu prähistorischen Zeiten bewohnt und damals von dichten Wäldern bewachsen, die nur am Ufer des Tanaro von wenigen Grünflächen durchbrochen waren. Dort lebten die Barbaren-Völker des ligurischen Stammes der Statieller. Sie hatten einen heiligen Wald, der dem keltischen Gott der Kraft, „Martiningen“, gewidmet war. Mit Einfall der Römer wurde dieses Gebiet dem Kriegsgott Mars gewidmet. Die ersten organisierten Lebensgemeinschaften in diesem Gebiet sind wahrscheinlich Ligurer, die sich in die bewaldeten Zonen zurückgezogen hatten, um der römischen Kolonialisierung zu entgehen, welche unter der Herrschaft Augustus großen Aufschwung gewann. So stammt der Name Barbaresco letztlich vom lateinischen Ausdruck „barbarica silva” (Wald der Barbaren). Die erste römische Siedlung trägt den Namen „Villa Martis” und kann als erster bewohnter Kern dieses Gebiets angesehen werden.

Not by chance at the beginning of the twentieth century, during the excavation of ditches for the vines, some Roman tiles were found. It is very likely that the presence of this “taberna” and the construction of the Roman road through the Valley of the Martinenga, which developed the trades with the nearby Alba Pompeia marked the end of the “Barbaric silva”.Soon the forest gave way to hill crops. Today in some dialect terms such as “bric”, which indicates a hilly height, you can find traces of the ancient Celtic language. With the fall of the Roman Empire the Langhe became land of conquest first by the Lombards and the Franks later. There is evidence showing that the southern Langa, between the end of the ninth and tenth centuries was repeatedly shocked by the raids of the Saracens who landed in Liguria. The diocese of Alba was so impoverished to be joined in 985-992, by order of Pope John XIII, to that of Asti. At the time the area was under the


49 venne sconvolta ripetutamente dalle razzie dei Saraceni che sbarcavano in Liguria. La diocesi di Alba venne talmente impoverita da essere assimilata dal 985 al 992, per ordine del Papa Giovanni XIII a quella di Asti. Al tempo il territorio era sotto il controllo politico di Roggero, che doveva affrontare gli avversari Arduino, Aleramo e Oberto. Il paese fortificato, come lo conosciamo adesso è originario del medioevo, periodo in cui venne realizzata la torre e il castello. Barbaresco era un borgo fortificato e a quell’epoca risale il motto che campeggia nello stemma comunale “De Barbarisco turris et Arx”. Si sviluppò quello che viene definito “ricetto piemontese” ovvero un’area fortificata all’interno della quale si rifugiava la popolazione in occasione di pericoli esterni. Nel periodo medievale il territorio di Barbaresco venne conteso fra le città rivali di Asti ed Alba. Nel corso dei secoli Barbaresco è stata, come tutto il territorio langarolo contesa fra vari signori, nell’ambito delle guerre che hanno portato i territori piemontesi sotto diversi potentati, fino all’affermazione definitiva dei Savoia. Anche il paese langarolo alla fine del XVIII secolo venne scosso dai venti della rivoluzione francese e il 31 dicembre del 1798 venne creata la Municipalità di Barbaresco. La vita del paese è stata presto influenzata notevolmente dalla coltura della vite; la produzione di vino è sempre stata importante per Barbaresco.

political control of Roggero, which had to face the opponents Arduino, Aleramo and Oberto. The fortified village, as we know it now is a native of the Middle Ages, when the tower and the castle were built. Barbaresco was a fortified village and of that times was the motto that stands in the municipal coat of arms “De Turris Barbarisco et Arx.” It developed what is called “piedmontese shelter” or a fortified area within which the population took refuge during external dangers. In the medieval period the area of Barbaresco was contested between the rival cities of Alba and Asti. As all the Langhe territory, over the centuries Barbaresco was disputed between various lords, in the wars that led the Piedmont territories under different rulers, up to the definitive consolidation of the Savoy. At the end of the eighteenth century, even the Langa village was shaken by the winds of the French Revolution and on December 31 of 1798 was created the Municipality of Barbaresco. The early life of the village was greatly influenced by the culture of the vine, wine production has always been important for Barbaresco.

Aufgrund der Tatsache, dass sich hier bereits eine „taberna” bzw. ein Brennofen für Backsteine befand, ist es kein Zufall, dass bei Aushebungen für die Weinreben zu Beginn des 20. Jahrhunderts einige römische Ziegel gefunden wurde. Es wird als äußerst wahrscheinlich erachtet, dass das Vorhandensein dieser „taberna” sowie der Bau römischer Straßen durch das Tal der Martinenga, das den Handel mit der nahegelegenen Stadt Alba Pompeia förderte, das Ende der Barbarica Silva markieren. Die Festungsstadt, wie wir sie heute kennen, hat ihren Ursprung im Mittelalter. Turm und Burg gehen auf jenes Zeitalter zurück, als Barbaresco ein von einer Festung umgebener Weiler war, und ebenso der Leitspruch, der inmitten des Stadtwappens verewigt ist: „De Barbarisco turris et Arx”. Im Laufe der Zeit entwickelte sich ein sogenannter „ricetto piemontese” bzw. ein von Mauern umgebener Stadtabschnitt, in dem das Volk bei drohender Gefahr Zuflucht finden konnte. Im Mittelalter war Barbaresco der Hauptgrund für die Rivalitäten zwischen Asti und Alba, und über die Jahrhunderte hinweg war der Ort, ebenso wie das gesamte Gebiet der Langhe, Anlass für Herrschaftskämpfe zwischen verschiedenen Edelleuten, angefangen bei den Kriegen infolge derer das Piemonteser Gebiet unter verschiedenen Herrscherhäusern aufgeteilt wurde, bis hin zur endgültigen Bestätigung der Savoyer. Der von Frankreich aufkommende Wind der Freiheit wehte schließlich bis nach Italien, und auch die Langhe bekamen gegen Ende des 18. Jahrhunderts die Auswirkungen der Französischen Revolution zu spüren: am 31. Dezember 1798 wurde die Munizipalität von Barbaresco ausgerufen. Der Weinbau nahm bald darauf ersten Einfluss auf das Dorfleben, und die Weinherstellung ist damals bis heute einer der Hauptwirtschaftszweige Barbarescos.

Info Altitudine: 274 m s.l.m. Abitanti: 675 unità Patrono: San G.Battista Contatti: www.comune.barbaresco.cn.it


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LE VIE DEL BARBARESCO, DEL MOSCATO E DELL’ASTI SPUMANTE Itinerario: Alba-Tre Stelle (Treiso) - Barbaresco - Neive - Castiglione Tinella - Santo Stefano Belbo-Camo - Mango - Alba (frazione Altavilla - frazione Como - via Rio Misureto e corso Langhe). Da Alba, piazza Rossetti, con piccola pausa, prima di cominciare il tragitto, si procede per piazza Monsignor Grassi, che nel sottosuolo ha ancora reperti romani, con adiacente storiche cantine Pio Cesare, si procede dritto in salita per località Altavilla, quindi dopo una leggera discesa fino a località Pertinace, che diede i natali all’omonimo imperatore romano, si procede per località Tre Stelle del comune di Treiso e quindi per Barbaresco e la sua Enoteca, per discendere lungo la SP3 a Neive, il paese dei Quattro Vini, e quindi, dopo pochi chilometri, svoltare a destra per Castiglione Tinella SP39b e SP51, con il suo Santuario della Madonna del Buon Consiglio. Successivamente seguire le indicazioni per Santo Stefano Belbo, il paese natale di Cesare Pavese (con i suoi itinerari letterari) e nei pressi della piazza del Mercato si svolta per Cossano Belbo, quindi ci si inerpica per Camo con il “Museo A Cielo Aperto”, arrivando quindi a Mango, dove, nel Castello dei Busca, c’è l’Enoteca del Moscato. Scendendo dal paese verso Neive si arriva fino al crocevia, prima della storica Distilleria Levi, e si passa da Treiso per rientrare ad Alba (frazione Altavilla - frazione Como - via Rio Misureto e corso Langhe).


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THE BARBARESCO, MOSCATO AND ASTI SPUMANTE ROADS Tour: Alba - Tre Stelle (Treiso) - Barbaresco - Neive - Castiglione Tinella - Santo Stefano Belbo - Camo - Mango-Alba (Altavilla hamlet - Como hamlet - via Rio Misureto and corso Langhe). From Alba, in piazza Rossetti, before starting the journey, you can go ahead to piazza Monsignor Grassi with its roman finds and the nearby Pio Cesare wineries. Then you take the road going uphill in the direction for Altavilla and after a slight slope you arrive to Pertinace, the birth city of the roman emperor who gave the city his name. You can go on in the direction of Tre stelle in the Treiso town and then to Barbaresco and its Enoteca. Then you take the SP3 to Neive, the city of four wines, and then, after few kilometres, turn right in the direction of Castiglione Tinella (SP39b and SP51) with its Sanctuary of the Virgin of good advice. After that, follow the directions to Santo Stefano Belbo, the village which gave birth to Cesare Pavese and consequently rich of literature itineraries and from the market square turn in the direction of Cossano Belbo and go on in the direction for Camo with its “Open air museum”. Then, you arrive to Mango where you can find the Enoteca of Moscato in the Busca castle. If you go down to Neive from the city, you arrive to the famous Levi distillery and you can go through Treiso in order to go back to Alba (Altavilla hamlet - Como hamlet - Rio Misureto and corso Langhe).

DEN EDLEN TROPFEN AUF DER SPUR: BARBARESCO, MOSCATO UND ASTI-SEKT Reiseroute: Alba - Tre Stelle (Treiso) - Barbaresco - Neive - Castiglione Tinella - Santo Stefano Belbo - Camo - Mango - Alba (Fraktion Altavilla Fraktion Como - Via Rio Misureto und Corso Langhe). Von Albas schönem Rossetti-Platz aus geht es nach einem kurzen Halt zur Piazza Monsignor Grassi, in deren Untergrund noch heute Funde aus römischer Zeit lagern. Daneben befindet sich das historische Weingut Pio Cesare. Geradeaus beginnt der Aufstieg zum Ortsteil Altavilla, der Sie dann nach einem leichten Abstieg zum Ortsteil Pertinace führt, in dem der gleichnamige römische Imperator Pertinax das Licht der Welt erblickte. Es folgt Treisos Ortsteil Tre Stelle und schließlich Barbaresco mit seiner Enothek. Entlang der SP3 geht es hinab nach Neive, das als „Ort der Vier Weine” bekannt ist. Nach wenigen Kilometern biegen Sie rechts auf die SP39b und SP51 nach Castiglione Tinella ab, wo eine Besichtigung der Wallfahrtskirche der Madonna del Buon Consiglio lohnt. Folgen Sie anschließend den Ausschilderungen bis nach Santo Stefano Belbo, dem Geburtsort des berühmten italienischen Schriftstellers Cesare Pavese sowie seiner literarischen Spaziergänge. Am Markplatz, der Piazza del Mercato, geht es links zuerst nach Cossano Belbo, und dann hinauf nach Camo, wo ein ansprechendes Freilichtmuseum (Museo a Cielo Aperto) zu einem Besuch einlädt. Nächster Halt ist Mango, dessen Castello dei Busca die bekannte Enoteca del Moscato beherbergt. Auf dem Weg vom Dorf hinab nach Neive erreichen Sie eine Kreuzung direkt vor der traditionellen Destillerie Levi. Über Treiso kehren Sie am Ende nach Alba zurück (Ortsteile Altavilla und Como, dann Via Rio Misureto und Corso Langhe).



BAROLO

Il nome deriverebbe dal celtico “bas reul”, vale a dire luogo basso. Nel 1200 il paese è citato nel “Rigestum Comunis Albe” con il nome di Villa Barogly, mentre nel 1600 lo è nuovamente nelle due forme Barrolo e Barollo. Berengario I, per far difendere gli abitanti dalle continue scorrerie saracene che durarono per quasi un secolo, permise l’erezione del nucleo originario del castello. Fino al 1250, anno in cui una potentissima famiglia di banchieri di nome Falletti acquisì gli interi possedimenti di Barolo dal Comune di Alba, furono diversi i passaggi di mano: in quei tempi, del resto, le acquisizioni di territori (più o meno pacifiche) e le loro successive spartizioni erano all’ordine del giorno. L’ultimo passaggio prima dell’avvento dei Falletti è datato 1233, con il ritorno dei possedimenti di Barolo al Comune di Alba.

Der Name soll angeblich aus dem keltischen „bas reul“ abgeleitet sein, was so viel bedeutet wie „niedriger, tiefgelegener Ort“. Bereits im Jahr 1200 findet der Ort im „Rigestum Comunis Albe“ Erwähnung, allerdings unter dem Namen Villa Barogly, und nochmals 1600 in den beiden Varianten Barrolo und Barollo. Zur Verteidigung der Einwohner vor den Jahrhunderte andauernden, permanenten Angriffen der Sarazenen, gestattete Berengar I. die Errichtung des ursprünglichen Burgkerns. Bis 1250, dem Jahr in dem eine mächtige Bankiersfamilie namens Falletti der Stadt den gesamten Besitz Barolos abkaufte, ging der Ort durch verschiedene Hände: zu dieser Zeit war der (mehr oder weniger friedliche) Erwerb von Territorien ebenso an der Tagesordnung wie deren anschließende Auf-

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The name derives from the Celtic word “bas reul”, ie low place. In 1200, the town is mentioned in the “Rigestum Comunis Albe” named as Villa Barogly, while in 1600 it was again mentioned in the two names Barrolo and Barollo. Berengar I, to defend the inhabitants from the continuous Saracen raids that lasted for nearly a century, permitted the erection of the original nucleus of the castle. Up to 1250, the year in which a powerful family of bankers named Fallettis acquired the entire possessions of Barolo from the City of Alba, there were several steps of hand: in those times, moreover, the acquisitions of territories (more or less peaceful) and their subsequent divisions were on the agenda. The last step before the advent of Falletti family is dated 1233, with the return of the possessions of Barolo to the City of Alba. The Falletti, members of the nascent bourgeoisie and devoid of noble lineage, marked the destiny of Barolo and the surrounding area for several centuries thanks to their economic power that allowed them, in the years around 1300, to control


54 I Falletti, esponenti della nascente borghesia e privi di lignaggio nobile, segnarono il destino di Barolo e delle zone limitrofe per alcuni secoli grazie soprattutto alla loro potenza economica che consentì loro, negli anni intorno al 1300, di controllare fino a una cinquantina di feudi piemontesi. Nel 1486 Barolo entrò a far parte dello Stato Monferrino, passando poi nel 1631 ai Savoia con il trattato di Cherasco, stipulato dal Duca Vittorio Amedeo I. Nel frattempo Barolo subì diverse rovinose incursioni durante le tante guerre per il predominio sull’Europa: le più significative avvennero ad opera dei francesi durante la guerra con gli spagnoli. Già eretta a Contea nei primi anni del ‘600, divenne Marchesato nel 1730: il primo Marchese fu Gerolamo IV, uomo di grandi abilità militari che si distinse a più riprese sul campo di battaglia, arrivando nel 1731 a essere nominato vicerè di Sardegna e Capitano Generale. Facciamo ora un intermezzo nella saga dei Falletti per trovare nella storia di Barolo alcuni riferimenti alla viticoltura. Di certo la coltivazione della vite ha a Barolo e nelle zone limitrofe una fondata tradizione, documentata con certezza dagli Statuti comunali. Un bando campestre del 1674, ad esempio, comminava pene severe a chi danneggiasse le coltivazioni o rubasse l’uva, senza distinzioni tra uomini e animali. L’inizio della vendemmia era inoltre normata con tanto di decreto, con pene anche in questo caso severissime per chi contravvenisse.

teilung. Vor Ankunft der Falletti ist der letzte Wechsel auf das Jahr 1233 datiert, als Barolo in den Besitz der Stadt Alba zurückging. Die Falletti galten als Vertreter des aufkommenden Bürgertums und konnten keine adligen Wurzeln aufweisen. Dank ihrer erheblichen finanziellen Mittel und Beziehungen, die ihnen um 1300 die Kontrolle über circa 50 piemontesische Lehen erlaubte, sollten sie das Schicksal Barolos und der angrenzenden Gegend einige Jahrhunderte lang mitbestimmen. 1486 wurde Barolo zunächst Teil des Staates Monferrino und ging dann 1631, im Rahmen des von Erzherzog Vittorio Amedeo I. aufgesetzten Traktats zu Cherasco, an das Savoyen-Haus über. Während der zwischenzeitlich ausgetragenen Kriege, die über die Vorherrschaft über Europa entscheiden sollten, wurde auch Barolo von verschiedenen Überfällen heimgesucht (die einschneidendsten Auswirkungen hatten die Konflikte während des Französisch-Spanischen Krieges). Bereits zu Beginn des 17. Jahrhunderts war Barolo zur Grafschaft aufgestiegen, und 1730 wurde sie zur Markgrafschaft ernannt: der erste Markgraf, Gerolamo IV., war ein Mann mit herausragenden militärischen Qualitäten, die er wiederholt auf dem Schlachtfeld unter Beweis stellen konnte und die ihm 1731 den Titel des Vizekönigs von Sardinien und Obersten Feldherrn einbrachten. Was nun folgt, ist ein kurzer Exkurs, der in der Familiengeschichte der

up to fifty Piedmontese feuds. In 1486, Barolo became part of the Monferrino state, then moved to the Savoy in 1631 with the Treaty of Cherasco, signed by the Duke Vittorio Amedeo I. Meanwhile Barolo underwent several disastrous raids during the many wars for dominance over Europe: the most significant occurred at the hands of the French during the war with the Spanish. Already erected County in the early ‘600, it became Marquisate in 1730, the first Marquis was Gerolamo IV, a man of great military skills who distinguished himself on several occasions on the battlefield, arriving in 1731 to be appointed viceroy of Sardinia and Captain General. Let’s now make a break in the saga of the Falletti to find, in the history of Barolo, some references to viticulture. Certainly in Barolo and neighboring areas the cultivation of the vine is a wellfounded tradition, documented with certainty in municipal statutes. A rural notice in 1674, for example, threatened severe penalties for those who damaged crops or stole grapes, without distinction between men and animals. The beginning of the harvest was also regulated with a decree, with very strict penalties for those who contravened. Let’s come back to the Fallettis and to Gerolamo IV whose fortunes of the military events did not correspond many family fortunes. In fact, in 1695 he married Elena Matilda Provana of Druent, the only daughter of Monssù Druent described by the press as a man of imperious and capricious spirit and involved in complicated court intrigues. His character did not delay, however, in displaying: in 1700, after only five years of marriage, he capriciously locked his daughter in palais Druent in Turin, forbidding her to see her husband. Separated from the husband and three children born in the


55 Ma torniamo ai Falletti e a Gerolamo IV alle cui fortune della carriera militare non corrisposero altrettante fortune familiari. Egli sposò infatti nel 1695 Elena Matilde Provana di Druent, l’unica figlia di Monssù Druent descritto dalle cronache come uomo dallo spirito imperioso e capriccioso nonché implicato in complicati intrighi di corte. Questa sua indole non tardò comunque a manifestarsi: nel 1700, dopo soli cinque anni di matrimonio, rinchiuse per capriccio la propria figlia nel palazzo Druent a Torino, vietandole tassativamente di rivedere il proprio marito. Separata dal marito e dai tre figli nati nei cinque anni di felice unione, si tolse la vita pochi giorni dopo. Alla morte del padre di lei, ultimo della casata, Gerolamo IV ne ereditò i beni e anche il palazzo, conosciuto ai nostri giorni come palazzo Barolo.Dopo Gerolamo IV vi furono soltanto due altri marchesi: Ottavio Alessandro Falletti, che fu uomo di intelligenza vivace più dedito agli studi che alla carriera militare o politica, e Carlo Tancredi. Anche quest’ultimo fu uomo di studi, ma fu soprattutto la beneficenza l’attività in cui si distinse maggiormente, in perfetta comunione di intenti con la moglie Juliette Colbert, francese e pronipote del famoso ministro del Re Sole. Fu Consigliere di Stato ma anche un brillante amministratore, nominato addirittura per due volte sindaco della città di Torino, e portò avanti un programma decisamente innovatore per i tempi riguardo le condizioni dei meno fortunati. La sua generosità gli causò una morte prematura, esponendolo all’epidemia di colera del 1835, alla quale sopravvisse ma dalla quale non si riprese completamente, morendo tre anni dopo. L’ultimo periodo di storia dei Falletti lo scrisse così l’ultima Marchesa Falletti, Juliette Colbert appunto, la stessa che scrisse anche un pezzo molto significativo della storia del vino Barolo. La Colbert, che amava

five years of happy marriage, she committed suicide a few days later. At the death of her father, the last of the family, Gerolamo IV inherited the property and also the palace, better known today as Palazzo Barolo. After Gerolamo IV there were only two other marquis: Ottavio Alessandro Falletti, who was a man of lively intelligence more devoted to studies than to military or political career, and Carlo Tancredi. Even the latter was a man of studies, but above all the charitable activity stood out the most, in perfect communion of intent with his wife Juliette Colbert, French, and greatgrandson of the famous minister of Louis XIV. It was Director of the State but also a brilliant administrator, appointed even twice mayor of the city of Turin, he carried out a quite innovative program about the conditions of the less fortunate people. His generosity brought him to premature death, exposing himself to the epidemic cholera of 1835, to which survived but from which he never fully recovered, and died three years later. The last period of the history of Fallettis was written by the last Marchesa Falletti, Juliette Colbert,

Falletti und der Geschichte Barolos einige Berührungspunkte zur Weinkultur aufzeigt. Zweifellos hat der Weinbau in Barolo und den angrenzenden Gebieten eine lange, tiefverwurzelte Tradition, was auch von den Gemeindesatzungen eindeutig belegt wird. Welcher Mensch oder welches Tier auch immer die Anbauten beschädigte oder Trauben stahl, hatte strenge Bestrafungen zu erwarten, wie beispielsweise in einer landwirtschaftlichen Strafverordnung aus dem Jahr 1674 verfügt ist. Zudem war auch der Beginn der Weinernte durch Gesetze geregelt, die sogar extrem hohe Strafen für alle Vergehen vorsahen. Zurück zu den Falletti und zu Gerolamo IV.: So viele Erfolge Gerolamo in seiner militärischen Laufbahn auch erreicht hat, in familiärer Hinsicht hat es das Schicksal nicht gut mit ihm gemeint. 1695 heiratete er Elena Matilde Provana von Druent, einzige Tochter des Monssù Druent, welcher in den Geschichtsbüchern als herrischer, trotzköpfiger Mann beschrieben wird, der auch in verzwickte Intrigen am Hof verwickelt war. Bald schon wurde ihm sein Gemüt zum Verhängnis: Im Jahr 1700 sperrte Monssù seine seit kaum 5 Jahren verheiratete Tochter in den Palazzo Druent in Turin ein und verbot ihr ausdrücklich, ihren Ehemann jemals wiederzusehen. Die Trennung von ihrem Mann und ihren drei Kindern, die aus der glücklichen gemeinsamen Zeit hervorgegangen waren, veranlasste Elena Matilde dazu, sich nach wenigen Tagen Isolation das Leben zu nehmen. Nach dem Tod ihres Vaters, erbte der letzte Vertreter des Fürstenhauses, Gerolamo IV., sowohl alle Güter als auch den Palast, den wir heute als Palazzo Barolo kennen. Gerolamo dem Vierten folgten nur zwei andere Markgrafen: Ottavio Alessandro Falletti, ein lebhafter, gebildeter Mann, der sich mehr für das Studium als für seine militärische oder politische Karriere interessierte, und Carlo Tancredi. Auch Tancredi pflegte


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definirsi “vandeana”, era donna di grande cultura ed educazione: ella si distinse rapidamente per la brillantezza e la finezza dei suoi ragionamenti, conditi talvolta da un pizzico di impudenza che le consentiva di inserirsi nelle discussioni più ardue ma, soprattutto, di intraprendere anche azioni a favore dei più deboli e, per questo, “sgradite” al sistema. Fu, insomma, una donna che influenzò la vita intellettuale e politica per un cinquantennio, oltre che donna d’azione e innovatrice in campo enologico. Quando morì, nel 1864, aveva già dato disposizioni affinché la sua opera di benefattrice fosse proseguita

großes Interesse für die Geisteswissenschaften, aber sein eigentliches Steckenpferd war die gemeinnützige Arbeit, ganz im Sinne seiner Frau Juliette Colbert, Französin und direkte Nachfahrin des berühmten Finanzministers des Sonnenkönigs. Jean-Baptiste Colbert war nicht nur Staatsrat, sondern wusste auch alle Verwaltungsangelegenheiten brillant zu meistern, weshalb es zwei Mal zum Bürgermeister Turin ernannt wurde. Dort verfolgte er ein für die damalige Zeit absolut revolutionäres Programm, das vor allem die Lebensbedingungen der Bedürftigen im Blick hatte. Tancredi war ein warmherziger Mann. Aber genau diese Warmherzigkeit war schuld an seinem viel zu frühen Tod. Denn Colbert schreckte

the same who also wrote a very significant piece of the history of Barolo wine. Colbert, who liked to call himself “Vendéenne”, was a woman of great culture and education: she quickly distinguished herself for the brilliance and subtlety of his reasoning, sometimes seasoned with a pinch of audacity which enabled her to fit in the most arduous discussions but, above all, to undertake actions in favor of the weak and, for that, “unwelcome” to the system. In short, it was a woman who influenced the intellectual and political life for half a century, as well as woman of action and innovator in the field of wine. When she died in 1864, she had already given orders that her works as benefactor were perpetrated by Opera Pia Barolo, to which she left the family fortune. The story is not yet over. Barolo has lived ever since its ups and downs, and so is the winemaking. Here, as elsewhere, the


57 dall’Opera Pia Barolo, cui lasciò l’intero patrimonio di famiglia. La storia non è però ancora finita. Barolo ha vissuto da allora i suoi alti e bassi, e così pure la viticoltura. Anche qui, come altrove, la civiltà contadina ha pagato il suo conto salato, fatto di abbandono della propria terra ed emigrazione a causa delle difficili condizioni di vita, cui la fillossera diede un contributo significativo. I primi anni del secondo dopoguerra del Novecento, quelli della Malora mirabilmente descritta dal grande scrittore Beppe Fenoglio non furono molto diversi in quanto a durezza. A questo periodo ne fece seguito un altro caratterizzato dall’esodo verso la città, che offriva un lavoro più sicuro e minori ristrettezze, e che durò fino agli anni ‘60: conseguenza di ciò fu un’altra fase di abbandono delle campagne, che qui fu però inferiore rispetto all’Alta Langa e ad altre zone del Piemonte. Tutto questo precedette il periodo moderno che ha dato e stà ancora donando grandi fasti e conoscenza internazionale a Barolo grazie al suo vino ed alla lungimiranza ed abnegazione dei produttori.

peasants paid the bill, done of abandonment of lands and emigration because of the difficult living conditions, where the phylloxera was a significant contributor. The first post-war years of the twentieth century, those admirably described by the great writer Beppe Fenoglio, were not very different in terms of hardness. To this time, it followed another one characterized by an exodus toward the cities, which offered a more secure job and less constraints, and which lasted until the ‘60s: as consequence there was another phase of abandonment of the countryside, which here however, was lower respect to the High Langa and other areas of the Piedmont.

auch vor der Cholera-Epidemie aus dem Jahr 1835 nicht zurück, die er zwar zunächst überlebte, von der sich aber dennoch nicht mehr vollständig erholte und der er drei Jahre später erlag. Das letzte Kapitel der Familiengeschichte um die Falletti wurde von der letzten Marquise Falletti geschrieben, nämlich Juliette Colbert, die auch einen äußert relevanten Text zur Geschichte des Barolo-Weines verfasst hat. Colbert liebte es, sich selbst als „vandeana“ (aus der Vendée) zu beschreiben und war eine kultivierte und hochgebildete Frau: durch ihre brillanten und raffinierten Ideen hob sie sich bald von der Masse ab; und der Hauch Schamlosigkeit, der ihre Äußerungen ab und an begleitete, erlaubte es ihr, auch an den schärfsten Diskussionen teilzunehmen und vor allem aber sich für die Schwächsten einzusetzen, die das System als „Aussätzige“ degradierte. Neben ihrer Einsatzbereitschaft und ihrer innovativen Einfälle im önologischen Bereich, hat diese Frau letztlich das intellektuelle wie politische Leben circa 50 Jahre lang mitbestimmt. Bereits vor ihrem Tod im Jahr 1864 hatte sie verfügt, dass ihr gemeinnütziges Werk von der Opera Pia Barolo weitergetragen werden sollte, denen sie das gesamte Familienvermögen vermachte. Damit ist die Geschichte jedoch keineswegs zu Ende: Barolo hatte seither immer wieder Hochs und Tiefs zu verzeichnen, auch im Weinanbau. Wie in vielen anderen Gebieten, so bezahlten auch die Bauern Barolos einen horrenden Preis dafür, dass sie – aufgrund der schwierigen Lebensbedingungen – ihre Ländereien verlassen hatten und emigriert waren, wozu auch die Reblaus in erheblichem Maße beigetragen hatte. Die ersten Jahre nach dem Zweiten Weltkrieg standen an Härte denen in Beppe Fenoglios Malora (dem „Unglück“) kaum nach. Bis in die 60er –Jahre folgte eine Zeit der Abwanderungen, denn die Stadt versprach sichere Arbeit und weniger Einschränkungen. Dann kam es zu einer weiteren Periode der Landflucht, wenn auch weniger einschneidend als in der Alta Langa und anderen Gebieten des Piemont. All das kann als Vorgeschichte des modernen Barolo angesehen werden, das der Stadt früher wie heute zu ihrem Ruhm verholfen hat. Denn dem Wein, sowie der Weitsicht der Produzenten sowie ihrer aufopferungsvollen Hingabe verdankt Barolo seine internationale Bekanntheit.

Info Altitudine: 301 m s.l.m. Abitanti: 713 unità Patrono: San Luigi dei Francesi Contatti: www.comune.barolo.cn.it



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BASTIA MONDOV Ì Il nucleo primitivo si insediò nella zona compresa tra i torrenti Ellero, Branzola e il fiume Tanaro, dove verso l’anno 900 – 1000 sorse un importante insediamento abitativo, chiamato Caraxone, che venne munito di Castello e cinta muraria con all’interno le case e la prima cappella dedicata a S. Andrea. I signori di Caraxone, che dipendevano dal Vescovo di Asti, costruirono successivamente una Pieve dedicata a S. Maria gestita a lungo da una Comunità di Benedettini, abbandonata dopo la soppressione di questi ordini da parte di Napoleone, e demolita definitivamente nell’anno 1873. Verso la fine del 1100, per meglio controllare i possedimenti che si erano estesi lungo la vallata del Tanaro, i signori di Caraxone fabbricarono sulla sponda destra del fiume un baluardo di difesa (bastita) dal quale deriverà l’attuale paese: Bastia. Nel 1198, anche a causa degli scontri con i vessatori Vescovi di Asti, stanchi delle continue battaglie e dei pesanti tributi, una parte degli abitanti dell’antico Caraxone, con altri di Vico e Vasco, fondarono la libera città di Montis Regalis (Mondovì), insediandosi nell’attuale rione Piazza. A Mondovì Piazza i Caraxonesi costruirono la Chiesa di S. Andrea e il campanile divenuto poi la torre dei Bressano, potente fa-

Die ersten Einwohner siedelten sich zwischen den Gewässern Ellero und Branzola und dem Fluss Tanaro an. Dort entstand um die Jahre 900/1000 eine bedeutende Wohnsiedlung namens Caraxone. Caraxone hatte ein eigenes Schloss und war ringsum von Stadtmauern umgeben, die die Häuser und die erste Kapelle zu Ehren des Heiligen Andrea vor Eindringlingen schützten. Die noble Familie Caraxone war von Astis Bischof abhängig, und ließ später eine Gebetsstätte für die Heilige Maria errichten, die für lange Zeit von einem Benediktinerorden verwaltet wurde, nach der Niederschlagung dieses Ordens vonseiten Napoleons jedoch sich selbst überlassen und 1873 definitiv abgerissen wurde. Um das Jahr 1100 erbauten die Herren Caraxone am rechten Flussufer einen Verteidigungswall, mit dem Ziel, ihre Besitztümer besser überwachen zu können, die sich in der Zwischenzeit entlang des gesamten Tanaro-Tal erstreckten. Diese Bastita (ital. für Bastei) sollte dem Dorf schließlich seinen Namen verleihen: Bastia. 1300 war Bastia eine „Mondovì unterstellte Siedlung“ und, laut historischen Studien soll sie sich ihr „nach der Gründung untergeordnet und jahrhundertelang Gehorsam geleistet” haben.

The original town was settled in the area between the rivers Ellero, Branzola and Tanaro, where around years 900 - 1000 arose a major housing development, called Caraxone, which was equipped with a castle and walls with inside the houses and the first chapel dedicated to St. Andrea. The lords of Caraxone, which depended on the Bishop of Asti, then built a parish church dedicated to St. Maria, run by a community of Benedictine monks, abandoned after the suppression of these orders by Napoleon, and finally demolished in the year 1873. Around the end of 1100, to better control the possessions spread along the valley of the Tanaro, the lords of Caraxone created on the right bank of the river a defense bulwark (bastita) from which derive the current village: Bastia. In 1300, Bastia was “Villa in agreement with Mondovi “ to which, as the historians wrote, “after having founded it, it


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miglia che estese il suo dominio sulle terre limitrofe, inglobando il vecchio Caraxone e la nuova Bastia. Nel 1300 Bastia era “Villa convenzionata di Mondovì” alla quale, come scrivono gli storici, “dopo averla fondata le si sottomise portandole obbedienza per interi secoli”. Nel 1416 Bastia fu ceduta dalla città di Mondovì ai Savoia, varie famiglie la dominarono: i Giano, i Della Torre che furono i committenti degli affreschi della Chiesa di S. Fiorenzo (1472), i Pesines, i De Viri, i Vasco. Con un decreto del 14 luglio 1698 il duca Vittorio Amedeo II sanciva lo smembramento del Distretto di Mondovì e costituiva, l’anno seguente, tredici nuovi Comuni, tra i quali Bastia.

Im Jahr 1416 wurde Bastia von Mondovì an die Savoyer abgetreten und fortan von verschiedenen Familien beherrscht, wie den Giano, den Della Torre (Auftraggeber der Kirchenfresken von St. Fiorenzo, 1472), den Pesines, den De Viri und den Vasco. In einem Dekret vom 14. Juli verfügte Erzherzog Vittorio Amedeo II. die Ausgliederung aus dem Distrikt von Mondovì und bestimmte im darauffolgenden Jahr dreizehn neue Gemeinden, unter denen auch Bastia war.

Info Altitudine: 294 m s.l.m. Abitanti: 640 unità Patrono: San Fiorenzo Contatti: www.bastiamondovi.info

brought obedience being submitted, for entire centuries.” In 1416, Bastia was sold by the city of Mondovi to the Savoy and various families dominated it: the Giano, the Della Torre who were the patrons of the frescoes of the Church of S. Fiorenzo (1472), the Pesines, the De Viris, the Vascos. By a decree of 14 July 1698, the Duke Vittorio Amedeo II decreed the dissolution of the District of Mondovi and constituted the following year, thirteen new municipalities, including Bastia.


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BELVEDERE LANGHE Come dice il nome - ma prima era Ugnolio - è un belvedere naturale da cui si possono ammirare, nelle giornate di sole, dalle Alpi Marittime alle Cozie fino al Monte Rosa. Le prime notizie risalgono al 1162 e il suo castello, di cui rimasti solo i ruderi era un facile punto di avvistamento. Il comune bruciato in larga parte assieme al castello alla fine del settecento dai francesi nel corso della guerra di successione con il Congresso di Vienna ritornò ai Savoia. Da veder, oltre ai ruderi del castello, la chiesa parrocchiale intitolata a S. Nicolao, già esistente nel 1579 e più volte ampliata, presenta una facciata settecentesca, la Cupola dell’Assunta, l’Oratorio dei Santi Fabiano e San Sebastiano e, nella strada che porta al paese la Via crucis di Giovanni Battista Schellino le cui opere si possono ammirare anche nel centro storico così come in molti altri paesi delle Langhe.

Wie der Name bereits sagt, ist das einstige Ugnolio ein naturbelassener Aussichtspunkt, von dem aus man an klaren Tagen den Blick von den Seealpen über die Cottischen Alpen bis zum Monte Rosa schweifen lassen kann. Erste Zeugnisse stammen aus dem Jahr 1162, als Ugnolios Burg, von der nur die Grundmauern erhalten sind, ein ausgezeichneter Beobachtungspunkt war. Der Ort, der Ende des 17. Jahrhunderts im Rahmen des Sukzessionskrieges von den Franzosen mitsamt der Burg weitgehend niedergebrannt wurde, kam im Laufe des Erbfolgekriegs und im Rahmen des Wiener Kongresses wieder an die Savoyer zurück. Neben den Burgmauern lohnt sich auch eine Besichtigung der Pfarrkirche des Heiligen Nicolao, deren ehemalige Grundform (1579) nach mehrmaligen Erweiterungen heute von einer Fassade aus dem 17. Jahrhundert, der Assunta-Kuppel und dem Oratorium der Heiligen Fabianus und Sebastianus geschmückt wird. Entlang der Dorfstraße hingegen ist die Via Crucis von Giovanni Battista Schellino sehenswert, dessen Werke auch im historischen Zentrum von Belvedere Langhe wie in anderen Dörfern der Gegend bestaunt werden können.

Info Altitudine: 639 m s.l.m. Abitanti: 367 unità Patrono: San Nicola Contatti: www.comune.belvederelanghe.cn.it

As the name says - but before it was Ugnolio – it is a natural lookout from where you can admire, on sunny days, from the Maritime Alps to the Cozie Alps up to Monte Rosa. The earliest records date back to 1162 and its castle, of which only the ruins remained was an easy point of sight. The town was burned in large part along with the castle at the end of the eighteenth century by the French. During the war of succession with the Congress of Vienna the village returned to the Savoy. It worth a visit, in addition to the ruins of the castle, the parish church dedicated to St. Nicolao, already existing in 1579 and enlarged several times. It has a eighteenth century facade, the Dome of the Assumption, the Oratory of Saints Fabian and Sebastian, and in the road that leads to the town, the Way of the Cross of Giovanni Battista Schellino whose works can also be seen in the historical center as well as in many other villages of the Langhe.

Foto: Davide Mainardi



BENE VAGIENNA Le origini della città risalgono al periodo Augusteo, quando venne fondata sui resti del caposaldo dei Liguri Stazielli Augusta Bagiennorum. La città romana con Torino e Aosta era tra le più importanti delle Gallie. Le strade interne, le grandi arcate, e i sontuosi palazzi sono testimoni del fasto di un tempo. Distrutta la vecchia città romana in seguito a guerre il nuovo borgo sorse, alla confluenza dei torrenti Mondalavia e Cucetta, in una località salubre e naturalmente più facile alla difesa. Bene Vagienna o, più semplicemente Bene, prosperò nuovamente tanto che nel 901, quando l’imperatore Ludovico III assegnò la città in possesso temporale al Vescovo di Asti era dotata di Corte imperiale e di Pieve con un territorio vastissimo di gran lunga maggiore dell’attuale. Il dominio vescovile durò 500 anni. All’epoca Bene faceva alleanze e guerre ed era trattata alla pari dei maggiori comuni e principati dell’Alto Piemonte. Da non perdere, nel centro storico, sette chiese con preziose tele quali sono da aggiungere quelle ospitate nel Museo Civico Archeologico all’interno del palazzo nobiliare settecentesco Lucerna di Rorà.

Die Stadt hat ihren Ursprung im Zeitalter von Augustus und wurde auf den Überresten der Fundamente des ligurischen Stammes der Statieller – Augusta Bagiennorum – errichtet. Gemeinsam mit Turin und Aosta gehörte die römische Stadt zu den bedeutendsten Zentren Galliens. Die Straßen im Ort, die weitgefassten Arkaden sowie die prunkvollen Gebäude zeugen noch heute von der Pracht vergangener Zeiten. Aus dem Staub, der von der alten römischen Stadt nach Kriegsende geblieben war, erstand am Zusammenfluss der beiden Bäche Mondalavia und Cucetta der neue Ort, auf unversehrtem Grund und an einer selbstverständlich leichter zu verteidigenden Stelle. Die bischöfliche Herrschaft währte 500 Jahre, wenn auch mit gelegentlichen Unterbrechungen. Erinnerungswürdig ist dahingehend vor allem die Zeit des Regiments der freien Gemeinde um die Mitte des 13. Jahrhunderts, denn damals schloss Bene wichtige Bündnisse, führte Kriege und befand sich auf Augenhöhe mit den bedeutendsten Gemeinden und Fürstentümern des Alto Piemonte. Eine Besichtigung lohnen die sieben Kirchen im Stadtzentrum mit ihren wertvollen Gemälden, die ebenso beeindruckend sind wie die Werke im Museo Civico Archeologico, das sich im Adelspalast Lucerna di Rorà aus dem 18. Jahrhundert befinden.

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The city’s origins date back to the Augustan period, around year zero, when Augusta Bagiennorum was founded on the ruins of the Ligurian Stazielli stronghold. The Roman city with Turin and Aosta was among the most important of the Gauls, nearby Pollentia and Alba Pompeia. The roads inside the large arches, and the magnificent palaces bear witness to the splendor of the past. The wars destroyed the old Roman city and the new town was founded at the confluence of the rivers and Mondalavia and Cucetta, in a place healthy and of course easier to defense with respect to the original nucleus of the city. Benevagienna or simply Bene, again prospered so much that, when in 901 Emperor Louis III gave the possession to the Bishop of Asti, the town was equipped with Imperial Court and Parish Church with a vast territory far greater than nowadays. The bishop’s domain lasted 500 years with interruptions between which deserves to be remembered the period of free city status during the first half of the thirteenth century. In those times, Bene made alliances and wars and was treated as the major municipalities and principalities of Piedmont. Do not miss, in the historic center, seven churches with valuable paintings to the which are to be added the works hosted in the Archaeological Museum inside the home of the nobleman Lucerna di Rorà.

Info Altitudine: 349 m s.l.m. Abitanti: 3630 unità Patrono: San Gottardo Contatti: www.comune.benevagienna.cn.it



BENEVELLO Le origini sono incerte, ma probabilmente c’era una presenza già prima dell’anno Mille, data la sua posizione dominante lungo una delle Vie del Sale che portavano in Liguria per gli scambi dei prodotti, ma era anche la via prescelta delle scorribande dei saraceni. Nel 1200 è possedimento dei Marchesi del Carretto. Nel 1631 con il trattato di Cherasco, Benevello entra a far parte dei possedimenti di Vittorio Amedeo I di Savoia. Da vedere, ma solo dall’esterno, il castello, costruito come fortificazione sulla sommità della collina su cui sorge il centro del paese realizzato dai fratelli Simonino e Pietro per volontà dei marchesi Falletti nel XIV secolo. Rimaneggiato, nei secoli, tanto da fargli perdere le caratteristiche militari difensive, fu trasformato in residenza nobiliare. Nel corso degli anni ha pure avuto la sfortuna di subire interventi inopportuni. Il complesso si presenta come un grosso blocco con basamento a scarpa, rinserrato tra due torrioni circolari cimati. Il castello non è visitabile dal pubblico: durante la festa patronale però, da qualche anno, si allestisce una mostra pittorica nel parco.

Obwohl sein Ursprung nicht sicher ist, wird angenommen, dass Benevello bereits vor dem Jahr Tausend bestand. Diese Annahme wird von seiner dominanten Lage entlang der Salzstraßen untermauert, die bis nach Ligurien führten und somit den Handel mit dem weißen Gold und anderen Produkten erlaubten. Diese Straßen waren jedoch auch der bevorzugte Weg der Sarazenenbanden, die hier auf Raubzug gingen. Dann, im Jahr 1200, gelangte Benevello in den Besitz der Markgrafen del Carretto, bis es schließlich im Jahr 1631, infolge des Traktats zu Cherasco, den Besitztümern des Hauses Savoyen um Vittorio Amedeo I. zugesprochen wurde. Einen Blick, wenn auch nur von außen, lohnt die Burg. Über die Jahre wurde die Burg immer wieder in ihrem Aussehen verändert und hat all ihre militärischen wie verteidigungsstrategischen Merkmale eingebüßt. So wurde sie nach und nach in eine Adelsresidenz verwandelt, bevor sie 1881 vom selig gesprochenen Franz Faà di Bruno erworben wurde. Seither dient sie vor allem gemeinnützigen Zwecken. Allerdings haben sich nicht alle Eingriffe als glücklich erwiesen, weshalb der Bau ein kurioses Bild abgibt. Die Burg ist nicht für die Öffentlichkeit zugänglich, öffnet aber jedes Jahr zum Patronatsfest einer Vernissage im Park ihre Tore.

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The origins are uncertain, but probably there was a presence before the year one thousand, given its dominant position along one of the Vie del Sale, paths leading to Liguria for trading products, but it was also the preferred route for the incursions of the Saracens. In 1200 it belonged to the Marquis of Carretto. In 1631, with the Treaty of Cherasco, Benevello becomes part of the possessions of Victor Amadeus I of Savoy. It worth a visit, but only from the outside, the castle built as fortress on the top of the hill on where stands the village center built, in the fourteenth century by the brothers Simonino and Pietro by the will of the Marquis Falletti. Altered over the centuries, so much so that to lose the military defensive characteristics, the fortress was transformed into noble residence and, in 1881, purchased by the beatified Faa di Bruno, and since then brought to social utility functions. Over the years, he also had the misfortune of being subjected to inappropriate interventions. The complex looks like a big block with sloping base, locked between two circular topped towers. The castle is not open to the public: during the patronal feast, however, an exhibition of paintings is organized in the park.

Info Altitudine: 671 m s.l.m. Abitanti: 476 unità Patrono: San Pietro in Vincoli Contatti: www.comune.benevello.cn.it



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BERGOLO Le origini del nome vorrebbe dire che ai suoi abitanti piace chiacchierare, ma molto probabilmente vuol dire luogo dell’erica e della brughiera e si rifà alla tarda latinità. Potrebbe pure essere che le origini siano ancora più antiche e derivare dal celto-ligure “berg”, vale a dire montagna. Paese di pietra, è un piccolo centro pulsante di attività turistiche e folcloristiche, ma anche di percorsi a piedi segnalati dalla grande traversata delle Langhe. L’evento più importante è dedicato alla Mostra mercato “I sapori della pietra”. Da non perdere la visita alla cappella di San Sebastiano in stile romanico da cui si gode un ottimo panorama, restaurata recentemente è costruita in pietra di langa. Del castello del 1200 rimangono solo pochi ruderi. Dopo essere passato di mano in mano a diverse signorie dal 1532 entrò nell’orbita dei Savoia e infeudato ai conti Calvi di Bergolo. Bergolo fa parte del gruppo dei 10 paesi con borghi sostenibili più Belli d’Italia.

Nimmt man den Ortsnamen wörtlich, so scheinen die Einwohner echte „Quasselstrippen” zu sein… Sehr wahrscheinlich ist Bergolo jedoch eine spätlateinische Bezeichnung und bedeutet so viel wie „Ort der Erika und grünen Heide”. Allerdings sind auch noch ältere Wurzeln nicht auszuschließen, die den Namen vom keltisch-ligurischen Wort „berg“ ableiten. Der ganz aus Stein gebaute Ort hat ein pulsierendes Ortszentrum, dessen Kalender mit vielen touristischen und folkloristischen Veranstaltungen gefüllt ist. Die bedeutendste Veranstaltung ist die Messe „I sapori della pietra“, bei der der „Geschmack im Stein“ im Mittelpunkt steht. Sehenswert ist die romanische, ganz aus Langa-Stein gebaute Kapelle des San Sebastiano. Nur wenige Reste sind heute von der Burg aus dem Jahr 1200 erhalten. Mittlerweile hat es Bergolo in die Liste der schönsten italienischen Dörfer geschafft.

The origins of the name would mean that its inhabitants like to chat, but most likely it means place of the heather and moorland and goes back to the late Latin. It may well be that the origins are even older and come from the Celtic-Ligurian “berg”, ie mountain. The stone village, is a small center for tourists and folklore, but also a center for walking trails marked by the great crossing of the Langhe. The most important event is dedicated to the exhibition market “I sapori della pietra”. Do not miss a visit to the Romanesque style chapel of San Sebastiano, recently restored with Langa stone, which offers a great view. only a few ruins remain of the 1200 castle. After being passed from hand to hand to several lordships, since 1532 it became part of the Savoy and accounted to Calvi di Bergolo. Bergolo is part of the group of 10 villages of the Italy’s most beautiful sustainable hamlets.

Info Altitudine: 616 m s.l.m. Abitanti: 68 unità Patrono: Natività Maria Vergine Contatti: www.comune.bergolo.cn.it


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BONVICINO

Il nome di derivazione latina, bonus vicinus, secondo alcuni sarebbe ad indicare rapporti ottimali di buon vicinato; ma la leggenda secondo la quale i bonvicinesi scampati alla paste del 1630 si sarebbero prodigati per soccorrere la popolazione del confinante comune di Belvedere Langhe non ha fondamento storico, perché la comunità locale era così chiamata già prima del 1000. Un’altra leggenda insinua che sia stata l’indole troppo credulona degli abitanti e non la loro solidarietà a meritare loro la fama di brava gente. Le uniche vicende storiche di cui si ha notizia certa risalgono al Medioevo, nel momento del passaggio dai marchesi di Monferrato ai Visconti, che l’occuparono con la forza nel 1432. La Chiesa Parrocchiale è quella dei Santi Giacomo e Cristoforo, ubicata nel capoluogo del comune di Bonvicino. L’edificio seicentesco a tre navate ha una facciata a salienti scandita da lesene, con portale decorato da cornice barocca e fastigio. In seguito al terremoto del 1887 si intervenne su progetto del geom. Schellino a consolidare ed ampliare la Chiesa. All’ interno si conserva una statua lignea opera dello scultore Roascio.

Auf gute Nachbarschaft – bedeutet der aus dem Lateinischen „bonus vicinus” abgeleitet Name des kleinen Ortes Bonvicino; angeblich sollen die vor der Pest des Jahres 1630 geflüchteten Einwohner von Bonvicino aufopferungsvoll der Bevölkerung des Nachbarortes Belvedere Langhe zu Hilfe geeilt sein; allerdings hat diese Legende, angesichts der Tatsache dass die Gemeinde bereits vor 1000 diesen Namen trug, kein historisches Fundament. Will man jedoch einer anderen Legend Glauben schenken, soll es die fast naive Natur, und nicht die Solidarität der Einwohner gewesen sein, die ihnen den Ruf der rechtschaffenen Leute eingebracht hat. Die einzigen gesicherten historischen Ereignisse sind im Mittelalter angesiedelt, zum Zeitpunkt, als die Markgrafen des Monferrato von den Visconti abgelöst wurden, welche im Jahr 1432 den Ort mit Gewalt an sich nahmen. Im Hauptort der Gemeinde Bonvicino steht die Pfarrkirche, die den Heiligen Giacomo und Cristoforo gewidmet ist. Das dreischiffige Gebäude aus dem 17. Jahrhundert hat eine Fassade mit lisenenartigen Vorsprüngen, deren Portal von einem barocken Fastigium (dreieckiger Giebel) eingerahmt wird. Nach dem Erdbeben im Jahr 1887, wurde die Kirche unter der Leitung des Vermessers Schellino verstärkt und erweitert. Innen befindet sich eine hölzerne Statue, ein Werk des Bildhauers Roascio.

Info Altitudine: 502 m s.l.m. Abitanti: 107 unità Patrono: Santi Giacomo e Cristoforo Contatti: www.comune.bonvicino.cn.it

The name derived from Latin, bonus vicinus, according to some, indicating optimal good-neighborly relationships, but the legend according to which the bonvicinesi escaped the plague of 1630 would have worked to help the population of the neighboring town of Belvedere Langhe has no historical foundation because the local community was named like that already before 1000. Another legend has been insinuated that the way for the inhabitants to being gullible and not for their solidarity deserved their reputation for good people. The only historical events of which we have some news are from the Middle Ages, during the transition from the Marquis of Monferrato to the Visconti, who occupied it by force in 1432. In the end the feud belonging to the family of Domenico Belli, chancellor the Savoy, and to the Corte family. The Parish Church is that of Saints James and Christopher, located in the central place of the municipality of Bonvicino. The seventeenth-century building with three naves has a façade with uprights interspersed with lesenas, with a decorated portal with baroque frame and pediment. Following the earthquake of 1887 a project by Schellino was started to consolidate and expand the Church. Inside it houses a wooden statue by the sculptor Roascio.


BORGOMALE Le origini del toponimo sono incerte, per una versione è Borgo delle mele, per altri contraddistingue la proprietà di “Adimaro”, ma ce n’è anche una più suggestiva che è quella che si rifà a “Borgo dei cattivi”, da qui partiva una delle Vie del Sale verso la Liguria. sempre qui la “gabella” per il controllo delle merci ed una via alternativa per evitarla. Nel paese ebbero signoria, a partire dal XII secolo i Marchesi del Vasto, i Marchesi di Ceva e Cortemilia e, in successione i Del Carretto di Gorzegno, i Della Chiesa, i Falletti, i Busca, i Rabino, i Prandi. Anche Francesco Sforza, invadendo nel 1431 le terre del Monferrato, si impossessò del castello di Borgomale. Con il trattato di Cherasco (1631) il feudo di Borgomale, unitamente ad altre 74 terre albesi, divenne possedimento sabaudo. Il castello -Casaforte- detto delle Cinque Torri (ne rimane solo una) realizzato a partire dal 1431 poggia sul tufo e si snoda attorno al maschio quattrocentesco, appartenuto agli Scarampi, Falletti, Della Chiesa, Del Carretto, ora è di proprietà privata. La leggenda ci narra che nella torre fu richiusa la giovane Nella di Cortemilia che non voleva soggiacere a nobile Lionello.

Die Herkunft dieses Toponyms ist unsicher: Für manche handelt es sich um den „Borgo delle Mele“ (den Apfelort), andere halten den Namen seines angeblichen Gründers „Adimaro“ für entscheidend. Allerdings gibt es auch eine weitaus unheimlichere Version, die von dem „Ort der bösen Menschen“ ausgeht. In Borgomale begann die Salzstraße in Richtung Ligurien, und es gab eine „Zollstation“, an der die gehandelten Waren überprüft wurden, sowie einen Schleichweg, um diese Kontrollen zu umgehen. Ab dem 12. Jahrhundert kam mit den Marchesi del Vasto, den Marchesi di Ceva und Cortemilia und anschließend den Del Carretto di Gorzegno, Della Chiesa, Falletti, Busca, Rabino und Prandi der Adel in den Ort. Auch Francesco Sforza nahm nach seiner Invasion im Monferrato und in den zugehörigen Ländereien im Jahr 1431 das Schloss von Borgomale ein. Mit dem Traktat zu Cherasco (1631) ging der Grundbesitz von Borgomale zusammen mit weiteren 74 Ländereien Albas in sabaudische Hände über. Das ab 1431 erbaute Schloss (Casaforte), das auch das Schloss der Fünf Türme genannt wird ruht auf Tuffstein und drängt sich um den Hauptturm aus dem 15. Jahrhundert. Früher gehörte es den Familien Scarampi, Falletti, Della Chiesa und Del Carretto, und ist auch heute Privatbesitz.

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The origins of the name are not clear, in a version is Borgo of apples, for others it distinguishes the property of “Adimaro”, but there is also a more suggestive version that refers to “Borgo of the bads”, it started from here one of the Vie del Sale towards Liguria. Again here there was the “Gabrel”, ie a tax on salt, for the control of goods and an alternative route to avoid it. In the village had lordship, from the twelfth century, the Marquis del Vasto, the Marquis of Ceva and Cortemilia and, in succession, the Del Carretto di Gorzegno, Della Chiesa, Falletti, Busca, Rabino and Prandi families. Even Francesco Sforza, invading the lands of the Monferrato in 1431, took possession of the castle of Borgomale. With the Treaty of Cherasco (1631) the Borgomale feud, together with other 74 lands of Alba, became a possession of Savoy. The Casaforte castle called “Cinque Torri” (there is only one now) realized starting from 1431 and based on the tuff and develops around the fourth century Mastio, belonged to Scarampi, Falletti, Della Chiesa, Del Carretto, is now privately owned.

Info Altitudine: 471 m s.l.m. Abitanti: 392 unità Patrono: Santa Maria del Carmine Contatti: www.comune.borgomale.cn.it



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BOSIA Il paese è una delle capitali del pallone elastico giocato alla “pantalera”, la leggenda narra che perché i suoi abitanti erano dediti alla stregoneria, sprofondò e dall’attuale frazione Rutte in cui era nel 1679 fu ricostruito nella posizione odierna. Da Bosia partono itinerari in bici e a piedi, ma pure a cavallo che dal Belbo si inoltrano nei fitti boschi circostanti e nei saliscendi nelle aree dei comuni limitrofi tra cui Lequio Berria, Borgomale, Rocchetta Belbo, Cossano Belbo, Castino, Cortemilia, Torre Bormida e Cravanzana. Nel comune c’è il Caseificio Alta Langa che produce ben 23 tipi di formaggi di Langa, dove non è possibile acquistarli, ma che si trovano sparsi in parecchi punti di vendita non solo in Piemonte. Il paese è altresì noto per via del Concorso Internazionale di Ex Libris e Brevi Novelle il Bosco Stregato promosso da Solstizio d’Estate - Festival dei Saperi e dei Sapori Onlus (www.boscostregato.com).

Das Dorf ist eine der Hochburgen der „Pantalera”, einem typischen Gummiball-Spiel. Und wie die Legende besagt, waren seine Einwohner der Hexerei verfallen, weshalb das Dorf im Erdboden versank und von der Fraktion Rutte aus, in der es sich im Jahr 1679 befand, wieder an die heutige Stelle versetzt wurde. Bosia ist der Ausgangspunkt vieler Fahrrad-, Wander- und Reitwege, die sich durch die dichten umliegenden Wälder schlängeln und dem Auf und Ab der umliegenden Gemeinden, wie Lequio Berria, Borgomale, Rocchetta Belbo, Cossano Belbo, Castino, Cortemilia, Torre Bormida und Cravanzana folgen. Bosias Käserei Alta Langa produziert die stolze Anzahl von 23 verschiedenen Sorten Langa-Käse. Auch wenn die Erzeugnisse nicht direkt vor Ort gekauft werden können, sind sie in jedem Fall in zahlreichen Verkaufsstellen im Piemont und anderswo erhältlich. Neben dem Käse ist das Dorf für den Internationalen Wettbewerb „Il Bosco Stregato“ bekannt, der von dem Verein Solstizio d‘Estate – Festival dei Saperi e dei Sapori Onlus (www.boscostregato.com) veranstaltet wird und bei dem kunstvolle Exlibris und Kurzgeschichten im Mittelpunkt stehen.

The village is one of the capitals of the elastic ball, “pantalera”-played; the legend says that because its inhabitants were devoted to witchcraft, the village sank and from the current hamlet Rutte in which it was in 1679, it was rebuilt in the today position. From Bosia start bike and walking, but also horseback routes from Belbo advancing in the dense surrounding woods and in the up and down areas of neighboring municipalities including Lequio Berria, Borgomale, Rocchetta Belbo Cossano Belbo Castino, Cortemilia, Torre Bormida and Cravanzana. In town, there is the Alta Langa dairy that produces 23 different types of Langa cheese, there you cannot buy, but you will find the products in several shops in Piedmont and outside. The village is also known for the International Competition of ex-libris and short stories il Bosco Stregato sponsored by Solstizio d’Estate - Festival dei Saperi e dei Sapori Onlus (www.boscostregato.com).

Info Altitudine: 484 m s.l.m. Abitanti: 181 unità Patrono: San Nazario Contatti: www.comune.bosia.cn.it



BOSSOLASCO Le origini del nome derivano, da rappresaglia romana contro i Liguri Stazielli che vivevano nella zona i quali per scappare ai romani si rifugiarono lungo il torrente Belbo dando origine a un piccolo agglomerato di capanne chiamato “Buxale ad Belbum” ovvero “luogo ricoperto di foreste di bossi vicino al Belbo”. In seguito, per ragioni difensive, gli Stazielli si spostarono sulla cresta della collina dando vita a Buxlacum, mantenendo il riferimento alle piante di bosso. Con il passare dei secoli il toponimo si trasformò in Buzzolasco (da “Bozolus-Bozzurùn”, ovvero biancospino), da cui deriva l’attuale denominazione. Il paese è definito la “perla della Langhe”; al piano terra del palazzo comunale viene ospitata una mostra permanente. Da vedere il palazzo Balestrino, ricostruito con le pietre del castello andato distrutto, è una massiccia costruzione del secolo XVII, realizzata dai Del Carretto che detennero il feudo dal XII al XVIII secolo. E’ stato definito anche il paese dei pittori, perché artisti come Paulucci, Menzio, Soffiantini, Luigi Casorati vi venivano a dipingere mentre erano in vacanza. Da non perdere la parrocchiale iniziata nel 1464 che è stata soggetta a innumerevoli rimaneggiamenti fino ad arrivare allo stato attuale.

Der Ursprung des Namens geht auf die Vergeltungsaktion der Römer gegen den ligurischen Stamm der Stazielli zurück, die in dieser Gegend lebten. Sie sollen sich auf der Flucht vor den Römern entlang des Flusses Belbo zurückgezogen haben und schufen dort ein kleines Agglomerat von Hütten, das „Buxale ad Belbum” genannt wird, was so viel heißt wie „von Buchsbaumhainen bewachsener Ort am Belbo”. Um sich besser verteidigen zu können, verlegten die Statieller später ihre Siedlung auf den Hügelkamm und gründeten so, unter Bezugnahme auf die Buchsbäume, den Ort Buxlacum. Das Toponym wandelte sich im Lauf der Jahrhunderte in Buzzolasco (von „Bozolus-Bozzurùn” bzw. „Weißdorn“), von dem die aktuelle Ortsbezeichnung stammt. Sehenswert ist auch der Palazzo Balestrino, eine mächtige Konstruktion der Dei Carretto. Bossolasco gilt auch als Ort der Maler. Viele Künstler, wie Paulucci, Menzio, Soffiantini und Luigi Casorati verbrachten hier ihre Urlaubstage mit der Malerei. Auch die Gemeindekirche, mit deren Bau im Jahr 1464 begonnen wurde und die bis zum Erreichen ihrer endgültigen Gestalt viele Eingriffe über sich ergehen lassen musste, lohnt mit Sicherheit einen Besuch.

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The origins of the name derived from Roman reprisals against the Ligurian Stazielli who lived in the area that, to escape from Romans, took refuge along the river Belbo giving rise to a small cluster of huts called “Buxale to Belbum” or “place covered with boxwoods near Belbo river”. Thereafter, for defensive reasons, the Stazielli moved on the crest of the hill giving life to Buxlacum, maintaining the reference to the plants of boxwood. With time the name became Buzzolasco (from “BozolusBozzurùn”, or hawthorn), from which it derives its current name. The village is called the “pearl of the Langhe”; on the ground floor of the Town Hall is housed a permanent exhibition. It worth a visit Balestrino palace, which was rebuilt with stones of the destroyed castle, and is a massive building of the seventeenth century, built by the Del Carretto who held the fief from the twelfth to the eighteenth century. It was also known as the village of the painters, because artists like Paulucci, Menzio, Soffiantini, Luigi Casorati came here to paint while they were on vacation. Do not miss the parish church began in 1464 that has been subject to numerous alterations up to the current state.

Info Altitudine: 757 m s.l.m. Abitanti: 682 unità Patrono: San G. Battista Contatti: www.comune.bossolasco.cn.it


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LE VIE DEL ROERO Itinerario: Bra - Sanfré - Sommariva del Bosco - Monteu Roero - Santo Stefano Roero - Montà d’Alba - Canale - Castellinaldo - Priocca - Govone Magliano Alfieri - Guarene - Vezza d’Alba - Corneliano - Monticello - Santa Vittoria d’Alba - Pocapaglia - Bra. Dalla città della Zizzola si procede per Sanfré con un castello signorile e sempre lungo la SS 661 si procede per Sommariva Bosco che alla favola de la “Bella Addormentata nel Bosco” ha legato alcuni suoi eventi, per procedere quindi verso le rocche del Roero ed il suo Museo, toccando Monteu Roero e ammirarne la Torre, fino ad arrivare a Santo Stefano Roero, per arrivare, successivamente, passando vicino al Santuario dei Piloni, a Montà d’Alba, con il progettato Museo del Tartufo e quindi procedere per la discesa direttamente a Canale d’Alba con castello ed Enoteca del Roero, con la possibilità di procedere verso Castellinaldo dove, adiacente al castello, c’e la Bottega del Vino, per arrivare a Priocca d’Alba con la SP 176, procedere quindi per Govone con la splendida Dimora Sabauda e il suo parco all’inglese e tornare verso Magliano Alfieri e Guarene. A seguire, Vezza D’Alba, con l’omonima Fiera del Tartufo, Corneliano, con la Torre che sovrasta il paese, per procedere verso Monticello, con un meraviglioso castello, quindi Santa Vittoria d’Alba e le Rocche di Pocapaglia e rientro a Bra.


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THE STREETS OF ROERO Tour: Bra - Sanfré - Sommariva del Bosco - Monteu Roero - Santo Stefano Roero - Montà d’Alba - Canale - Castellinaldo - Priocca - Govone Magliano Alfieri - Guarene - Vezza d’Alba - Corneliano - Monticello - Santa Vittoria d’Alba - Pocapaglia - Bra. From the city famous for its Zizzola, you go ahead in the direction of Sanfré and its exclusive castle and on the SS 661 you go ahead in the direction of Sommariva Bosco, a village which linked some of its events to the “Beauty Spleeping” fairy tale. Then, you go ahead in the direction of the rock of Roero and its museum, passing through Monteu Roero with its tower and arriving at first to Santo Stefano Roero and then to Montà d’Alba with its Truffle museum and the Sanctuary of Piloni. After a slope, you arrive to Canale d’Alba with its castle and its Enoteca of Roero and you can, then, go to Castellinaldo where there is the Wine Shop near the castle. If you continue on SP 176, you arrive to Priocca d’Alba and you can go ahead in the direction of Govone, famous for the Residence of Savoy and the English park. Then, you can come back in the direction of Magliano Alfieri and Guarene. Then, Vezza D’Alba follows, with its Truffle Fair; then Corneliano with the Tower which dominates the village. You can go ahead in the direction of Monticello with its wonderful castle, of Santa Vittoria d’Alba and the Rock of Pocapaglia. Then you can come back to Bra.

DIE STRASSEN DES ROERO Reiseroute: Bra - Sanfré - Sommariva del Bosco - Monteu Roero - Santo Stefano Roero - Montà d’Alba - Canale - Castellinaldo - Priocca - Govone Magliano Alfieri - Guarene - Vezza d’Alba - Corneliano - Monticello - Santa Vittoria d’Alba - Pocapaglia - Bra. Von der Stadt der Zizzola aus gelangt man nach Sanfré, wo eine herrschaftliche Burg zu einem Abstecher einlädt. Weiter geht es auf der SS 661 zum Dornröschen-Ort Sommariva Bosco, das verschiedene märchenhafte Veranstaltungen im Kalender hat. Über die Roero-Felsen und ihr Museum fahren Sie vorbei an Monteu Roero, dessen Turm Sie in Staunen versetzen wird, bis nach Santo Stefano Roero. Vorbei am Santuario dei Piloni, erreichen Sie schließlich Montà d’Alba, wo ein Trüffel-Museum in Planung ist. Anschließend geht es direkt hinunter bis nach Canale d’Alba, dessen Burg und Weinkellerei Enoteca del Roero zu einer Rast einlädt. Wer möchte, kann die Reise in Richtung Castellinaldo bei einem weiteren guten Tropfen in der Bottega del Vino neben dem Schloss fortsetzen, bevor es auf der SP176 weitergeht nach Priocca d’Alba, dann nach Govone mit seinem beeindruckenden sabaudischen Landsitz und dem Englischen Garten und zurück nach Magliano Alfieri und Guarene. Es folgen Vezza D’Alba, in dem regelmäßig die gleichnamige Trüffelmesse stattfindet, Corneliano mit seinem hoch aufragenden Turm, der wunderschönen Burg von Monticello, Santa Vittoria d’Alba und – als „felsiger” Abschluss – die Rocche di Pocapaglia, bevor sie wieder in Bra ankommen.



BRA Le origini di Bra sono strettamente connesse alla distruzione della vicina Pollenzo (che è una frazione del comune), avvenuta nel 1295; l’antica Pollentia in origine era stata una fiorente città romana che nel 402 era stata devastata durante una battaglia tra i Visigoti e le milizie romane condotte da Stilicone e poi definitivamente decaduta. Dapprima comune autonomo, passò poi in possesso di Asti, allora (XIV sec.) dominio degli Angioini; nel 1346 nei suoi pressi fu combattuta la battaglia che segnò la fine del dominio della casata francese sul Piemonte. Passata al ducato di Milano, fortificata, venne espugnata nel 1552 dalle truppe spagnole al comando di Emanuele Filiberto di Savoia; a questa famiglia appartenne dal 1559, con il trattato di Cateau Cambrésis. Nei pressi di Bra, Napoleone I firmò nel 1796 il cosiddetto armistizio di Cherasco. I monumenti artistici più rilevanti della città appartengono al periodo barocco: il Palazzo Comunale, opera di B. Vittone, che realizzò anche le chiese di Santa Maria degli Angeli e di Santa Chiara, la chiesa della Trinità, di San Vincenzo Ferreri (cappella del Santo Rosario, opera di G. Boetto, 1622), di Sant’Antonio, di Sant’Andrea, quest’ultima attribuita a Guarino Guarini, mentre l’interno fu disegnato da G. L. Bernini. In queste chiese, numerose sono le tele del secentista G. Claret. A Pollenzo, oltre a ritrovamenti di indubbia im-

Bras Ursprung ist aufs Engste mit der Zerstörung des nahegelegenen Pollenzo – einer Fraktion der Gemeinde – im Jahr 1925 verknüpft; das einstige Pollentia war eine florierende römische Stadt, die 402 während der Schlacht zwischen den Westgoten und den römischen Milizen unter der Führung Stilichos angegriffen wurde. Es folgte ihr endgültiger Niedergang, und die ursprünglich autonome Gemeinde ging in den Besitz Astis über, das damals, im 14. Jahrhundert, zum Herrschaftsbereich der Angionini gehörte; in der Nähe wurde im Jahr 1346 jedoch eine Schlacht ausgetragen, die das Ende der Herrschaft des französischen Herrschergeschlechts über das Piemont markiert. Nachdem sie an das Herzogtum Mailand übergegangen war, wurde die Stadt trotz verstärkter Verteidigungswälle 1552 von den spanischen Truppen unter dem Kommando von Emanuele Filiberto di Savoia eingenommen und blieb ab 1559 in den Händen dieser Familie, dank des Vertrags von Chateau Cambrésis. 1796 unterzeichnete Napoleon I. in der Gegend von Bra den sogenannten Waffenstillstand von Cherasco. Die bedeutendsten Kunstdenkmäler der Stadt stammen aus barocker Zeit: der Palazzo Comunale, das Rathaus, ein Werk von B. Vittone, der auch die Kirchen Santa Maria degli Angeli und Santa Chiara erbaute, die Chiesa della Trinità, San Vincenzo Ferreri (Kapelle des Santo Rosario, Werk von

77 The origins of Bra are closely related to the destruction of the nearby Pollenzo (which is part of the municipality), which took place in 1295: the ancient Pollentia was originally a thriving Roman city that in 402 was destroyed during a battle between the Visigoths and the Roman army led by Stilicho and then finally lapsed. First, an independent municipality, then passed into the possession of Asti, in that times (XIV c.) a Domain of Anjou, in 1346 in its vicinity was fought the battle that marked the end of the French House dominion on Piedmont. It passed to the Duchy of Milan, it was fortified and conquered in 1552 by Spanish troops under the command of Emanuele Filiberto of Savoy; it belonged to this family since 1559, with the Treaty of Château Cambrésis. Near Bra, Napoleon I in 1796 signed the socalled armistice of Cherasco. The most important artistic monuments of the city belong to the Baroque period: the town hall, work of B. Vittone, who also built the churches of Santa Maria degli Angeli and Santa Chiara, the church of the Trinity, San Vincenzo Ferreri (Chapel of the Holy Rosary, by G. Boetto, 1622), of Sant’Antonio, Sant’Andrea, the latter attributed to Guarino Guarini, while the interior was designed by G.L. Bernini. In these churches, there are numerous paintings by G. Claret. In Pollenzo, as well as findings of undoubted importance, they found the remains of theater and amphitheater, interesting evidence of the thriving Roman city. As evidence of ancient Pollentia today remains clearly perceptible only the amphitheater, whose structures have been exploited for the foundations of the houses of the modern village of Pollenzo; an amphitheater that could accommodate more than 17,000 people and a large theater at least 6,000. Numerous archaeological findings have been discovered and are now kept at



79 portanza, si sono rinvenuti i resti del teatro e dell’anfiteatro, interessanti testimonianze della fiorente città romana. A testimonianza dell’antica Pollentia oggi rimane chiaramente percettibile solo l’anfiteatro, le cui strutture sono state sfruttate per le fondazioni delle case del moderno borgo di Pollenzo; un Anfiteatro che poteva ospitare oltre 17.000 persone e un teatro capiente almeno 6.000. Numerosi reperti archeologici sono stati rinvenuti ed oggi sono conservati presso il Museo Civico che ha sede in Palazzo Traversa. L’origine della villa di Bra si deve probabilmente ad un gruppo di monaci dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio che, costituitisi in priorato attorno alla Chiesa di S. Antonino, diedero origine, nel 1082 ad un borgo che si andò formando e ampliando nella località della Veneria, estendendosi sulle terre assegnate ad essi da Adelaide di Susa, la maggior parte delle quali era rappresentata dalla “braida”, un vasto podere con annessa una notevole estensione di terra adibita a pascolo, a valle della collina (nella lingua longobarda Brayda significa per l’appunto “casa rurale con podere”). Poco dopo il Mille, si impossessò della Regione una ricca famiglia di estrazione militare che assunse il nome di De Brayda e diede il nome attuale alla città. Da non perdere una visita alla Zizzola e alla sua collina che è un pò l’emblema di Bra, sorta in posizione arroccata, nel periodo medioevale vi si rifugiarono, gli abitanti rimasti di Pollentia. L’impronta barocca contraddistingue la maggior parte degli edifici civili e religiosi della città mentre poco rimane della Bra medioevale. Infatti anche il palazzo comunale, di squisita fattura barocca, sorge sulle rovine medioevali su progetto di Antonio Vittone nel periodo compreso fra il 1730 e il 1733. Sempre nella

the City Museum which is located in Palazzo Traversa. The origin of the villa Bra is probably due to a group of monks of the Abbey of St. Columban of Bobbio that were set up around the priory in the Church of S. Antonino and gave birth in 1082 to a village that was going to form and expanding in the area called Veneria, extending over the lands allotted to them by Adelaide of Susa, most of which was represented by the “Braida”, a large estate with an attached considerable area of land used for pasture, down the hill (in Lombard language, Brayda, means precisely “rural house with farm”). Shortly after the year one thousand, took possession of the region a rich family of military extraction who assumed the name of De Brayda and gave to the city its present name. Do not miss a visit to the Zizzola and its hill that is an emblem of Bra, built in perched position, and the remaining inhabitants of Pollentia took refuge in the medieval period. The Baroque style marks most of the civil and religious buildings in the city while little remains of the medieval Bra.

G. Boetto, 1622), Sant‘Antoni und Sant‘Andrea. Letztere wird Guarino Guarini zugesprochen, während der Innenbereich von G. L. Bernini geplant wurde. In den genannten Kirchen finden sich zahlreiche Gemälde von G. Claret, einem bekannten Künstler aus dem siebzehnten Jahrhundert. Zu den wichtigsten Entdeckungen in Pollenzo gehört mit Sicherheit die Auffindung von Resten des Theaters und des Amphitheaters, die noch heute von der vergangenen Blüte der römischen Stadt zeugen. Doch von den antiken Wurzeln Pollentias nimmt man heute nur noch das Amphitheater war, dessen Strukturen als Grundplatten für die Häusers des modernen Ortszentrums von Pollenzo dienen; ein Amphitheater fasste einst mehr als 17000 Personen, und in einem normalen Theater hatten 6000 Leute oder mehr Platz. Die zahlreichen archäologischen Funde können heute im Stadtmuseum bestaunt werden, das seinen Sitz im Palazzo Traversa hat. Diese Villa Bras ist wahrscheinlich einer Gruppe Mönche aus der Abtei San Colombano von Bobbio zu verdanken, die als Priorat rund um die Kirche des Heiligen herum gegründet worden war. Sie schufen 1082 ein Dorf, das sich immer weiter zur Veneria verwandelte und ausdehnte. Der Grund und Boden dafür war den Mönchen von Adelaide di Susa zugesprochen worden, und bestand größtenteils aus „braida”, einem weitläufigen Feld mit einem dazugehörigen, ausgedehntem Stück Weidefläche im Tal zwischen den Hügeln (im Langobardischen bedeutet „brayda“ übrigens „Landhaus mit Anwesen“). Lohnenswert ist ein Besuch der Zizzola und ihrem Hügel, einer Art Emblem der Stadt Bra. Dank ihrer Position im Felsen diente sie im Mittelalter den in Pollentia gebliebenen Einwohnern als Zufluchtsort. Der barocke Fingerabdruck findet sich auf einem Großteil der zivilen wie religiösen Gebäude der Stadt; das Mittelalter hat leider kaum Spuren in Bra hinterlassen. Denn selbst das Rathaus, augenscheinlich barocken Datums, wurde auf mittelalterlichen Ruinen unter der Bauleitung von Antonio Vittone in der Zeit von 1730 und 1733 errichtet. Auf demselben Platz befindet sich die ältere, aus dem Jahr 1682 stammende Kirche Chiesa di Sant‘Andrea, die auf einem unstabilen, romanischen Gebäudekomplex rekonstruiert wurde. Auch der Palazzo ex Monte di Pietà erhebt sich auf dem Platz. Neben dem Rathaus befindet sich


80 stessa piazza la chiesa di Sant’Andrea, precedente, perchè risale al 1682 e ricostruita su un impianto parrocchiale romanico pericolante, sulla piazza affaccia anche il palazzo ex Monte di Pietà. Adiacente al comune, Palazzo Traversa, residenza signorile tardogotico risalente al XV secolo, fatta costruire dalla famiglia di banchieri Malabaila, presenta una torre, bifore, logge e al suo interno ospita il Museo di Storia e Arte che espone reperti del sito archeologico di Pollenzo. Sempre sulla Piazza Caduti della Libertà si trova la chiesa di Santa Chiara, squisito esempio roccocò del Vittone, voluta dalle monache del convento delle Clarisse e realizzata tra il 1742 e il 1748. L’edificio a croce greca sostenuta da possenti pilastri ha all’interno una fantasmagorica doppia cupola affrescata con quattro bracci che ospitano altrettante balconate con balaustra. Gli affreschi sono del braidese

der Palazzo Traversa, eine spätgotische Adelsresidenz aus dem 15. Jahrhundert, die von der Bankiersfamilie Malabaila gebaut wurde. Zur Ausstattung des Palazzos gehören ein Turm mit Biforen sowie Loggias, und in seinem Innern beherbergt er das Museo di Storia e Arte (Geschichts- und Kunstmuseum), wo Funde aus der archäologischen Ausgrabungsstätte Pollenzo ausgestellt werden. Auf der Piazza Caduti della Libertà steht außerdem die zwischen 1742 und 1748 errichtete Chiesa di Santa Chiara, ein außerordentliches Beispiel für die Rokokokunst Vittones, die ein Wunsch der Ordensschwestern vom Konvent der Clarissen war. Der Grundriss des Gotteshauses ist ein griechisches Kreuz, das von mächtigen Pfeilern gestützt wird und dessen Innenraum von einer phantasmagorischen doppelten Kuppel mit vier Armen überdacht wird, die

In fact, even the town hall is of exquisite Baroque, built on the ruins of medieval design by Antonio Vittone in the period between 1730 and 1733. Again in the same square the church of Sant’Andrea goes up to 1682 and was rebuilt on an unsafe Romanesque parish plant; the square also faces the former mansion Monte di Pietà. Adjacent to the town hall, Palazzo Traversa, late-Gothic manor house dating in the fifteenth century, built by the family of bankers Malabaila, has a tower, lancet windows, loggias and inside it houses the Museum of History and Art, which exhibits findings of the archaeological site of Pollenzo. Also on Piazza Caduti della Libertà square is the church of Santa Chiara, exquisite example of rococo by Vittone, commissioned by the nuns of the convent of the Poor Clares and built between 1742 and 1748.The Greek cross building supported by massive pillars inside has a wonderful double frescoed dome with four arms that accommodate to many balconies with balustrade. The frescoes are by fellow citizen Pietro Paolo Operti. Nearby is the Museum of Natural History Creveri wanted by brothers Ettore and Paolo Craveri with important examples of European and exotic wildlife with a media and newspaper archive. Continuing from Via


81 Pietro Paolo Operti. Vicino si trova il Museo Craveri di Storia naturale voluto dai fratelli Ettore e Paolo Craveri al suo interno nelle sale esempi di fauna europea ed esotica con una emeroteca multimediale. Proseguendo da via V.Emanuele II, fino ad arrivare a piazza XX Settembre, si trovano la barocca chiesa di Santa Maria degli Angeli e più in là la chiesa della Trinità detta anche dei Battuti Bianchi risalente al 1624 al cui interno si rinvengono affreschi di Sebastiano Taricco. Pollenzo, la cui importanza durò fino al IV secolo d.C. era specializzato nella produzione di ceramiche e tessuti con un innovativo metodo di colorazione per qui tempi. Da non perdere gli edifici albertini, composti dal castello e le tenute reali che arrivano fino alla piazza Vittorio Emanuele II. Originariamente di origini medioevali fu ristrutturato completamente a partire dal 1883 da re Carlo Alberto che si avvalse dell’opera dell’architetto Pelagio Palagi che vi innestò innovazioni esteticamente gradevoli e non scoordinate con il precedente impianto architettonico. Pure da non perdere l’elegante complesso dell’Agenzia (www.agenziadipollenzo.com), la Banca Mondiale del Vino, l’Università di Scienze Gastronomiche (wwwunisg.it), nata nel 2004, per iniziativa di Slow Food e frutto dell’intesa fra le Regioni Piemonte e Emilia Romagna.

V. Emanuele II, until you get to Piazza XX Settembre, there is the Baroque church of Santa Maria degli Angeli and beyond the church of the Trinity also known as Battuti Bianchi dating back to 1624 in which are found frescoes by Sebastiano Taricco. Pollenzo, the importance of which lasted up to the fourth century was specialized in the production of ceramics and textiles with an innovative method of staining. Do not miss the Albertini buildings, composed of castle and the royal estates that reach Piazza Vittorio Emanuele II. Originally medieval, it was completely renovated in 1883 by King Carlo Alberto, who engaged the architect Pelagio Palagi who used aesthetically pleasing innovations in harmony with the previous architecture system. Also do not miss the elegant Agenzia (www.agenziadipollenzo.com), the World Wine Bank, the University of Gastronomic Sciences (www.unisg.it), born in 2004, on the initiative of Slow Food association and result of agreements between the regions of Piedmont and Emilia Romagna.

ihrerseits balustradengesäumte Balkone aufweist. Die Fresken stammen von dem Braer Pietro Paolo Operti. Ganz in der Nähe befindet sich das von den Brüdern Ettore und Paolo Craveri ins Leben gerufene Naturkundemuseum Museo Craveri di Storia Naturale, dessen Säle Beispiele der europäischen und exotischen Fauna sowie eine multimediale Bibliothek beheimaten. Weiter der Via Emanuele II folgend erreicht man die Piazza XX Settembre. Dort thront die barocke Kirche Santa Maria degli Angeli und weiter hinten die Kirche der Trinità von 1624, auch Kirche dei Battuti Bianchi genannt, deren Inneres mit Fresken von Sebastiano Taricco geschmückt ist. Pollenzo, dessen Vorrangstellung bis ins 14. Jahrhundert andauerte, war auf die Herstellung von Keramik und Stoffen spezialisiert, und verfügte für die damalige Zeit über ein innovatives Färbeverfahren. Die albertinischen Gebäude sind mit Sicherheit einen Abstecher wert, da sie aus dem Schloss und den königlichen Gutshöfen bestehen, die sich bis zur Piazza Vittorio Emanuele II erstrecken. Der ursprüngliche, mittelalterliche Charakter verblasste im Laufe der Restrukturierung, die ab 1883 von König Carlo Alberto dem Architekten Pelagio Palagi anvertraut wurde, vollständig. Ihm sind die ästhetisch ansprechenden Erneuerungen zu verdanken, die sich gut an die vorherige architektonische Struktur anpassen. Weitere Sehenswürdigkeiten sind der elegante Gebäudekomplex der Agenzia (www.agenziadipollenzo. com), die Banca Mondiale del Vino (Weltbank des Weines) sowie die Università di Scienze Gastronomiche (Universität der Gastronomischen Wissenschaften; www.unisg.it), die 2004 von Slow Food initiiert wurde und ein regionenübergreifendes Projekt zwischen dem Piemont und der Emilia Romagna darstellt.

Info Altitudine: 290 m s.l.m. Abitanti: 29.298 unità Patrono: Madonna Fiori Contatti: www.comune.bra.cn.it


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CAMERANA

Il paese nominato per la prima volta, quale dominio della Chiesa di Savona, nel diploma di Ottone III (967) “Cum decimationibis de Cameriana”, riporta all’istituzione delle “decime” e al conseguente riparto dei prodotti agricoli fra chi lavorava la terra e, in questo caso, si concedono le rendite delle pievi a Bernardo vescovo di Savona. In tale diploma si cita l’esistenza di una Casaforte posta a difesa di una delle principali vie di comunicazione tra la riviera ligure e l’entroterra, la cosiddetta “via del sale”. Camerana è una delle tante vie delle Fede disseminate nell’Alta Langa che, nel periodo medioevale registrava processioni e pellegrinaggi che hanno testimoniato attraverso i secoli la fede popolare. La testimonianza è suffragata da un Pilone del Foresto e dallala cosiddetta “Sosta della Calcinera”, luoghi che si incontrano ancora sulle “vie del sale” in territorio cameranese, come testimonia il percorso “la salinera” che collega la zona di Costa con il bivio delle Settevie, confine tra Camerana, Mombarcaro e Monesiglio.

Seine erste Erwähnung erfährt der Ort, der zum Herrschaftsgebiet des Bischofs von Savona gehörte, in der von Otto III. (967) erlassenen Urkunde „Cum decimationibis de Cameriana“, mit der dem Bischof Bernhard von Savona das Privileg erteilt wurde, den „Zehnten“ zu erheben, und in der schriftlich festgelegt wurde, welcher Anteil des Ernteertrags des Pfarrsprengels ihm zustand. In dieser Urkunde wird zudem eine Befestigung erwähnt, die der Verteidigung der so genannten „Salzstraße“ diente, einem der wichtigsten Verkehrswege zwischen der ligurischen Riviera und dem Hinterland. Camerana ist Teil einer der „Vie della Fede“, welche die Landschaft der Alta Langa zahlreich durchziehen. Ein Zeichen dafür ist die Kapelle „Pilone del Foresto“ (ein ehemaliges Oratorium) und die „Sosta della Calcinera“, die noch heute auf der „Salzstraße“ auf dem Gebiet der Gemeinde Camerana zu finden sind, sowie der Weg „La Salinera“ (auch „La Sarinera“ genannt), der die Küste mit dem „Bivio delle Settevie“ auf der Gemarkungsgrenze zwischen Camerana, Mombarcaro und Monesiglio verbindet.

The village nominated for the first time ad domain of the Church of Savona in the certificate of Otto III (967) “Cum decimationibis de Cameriana,” reported the establishment of “tithes” and the subsequent allotment of agricultural products between those who worked the land and, in this case, the income of the parishes was granted to Bernardo, bishop of Savona. In this certificate the existence of a Casaforte positioned to defend one of the main routes of communication between the Ligurian coast and the hinterland, the so-called “Via del Sale” is mentioned. Camerana is one of many ways of Faith scattered in the Alta Langa that recorded in the medieval period processions and pilgrimages through the centuries who have witnessed the popular faith. The testimony is supported by a pylon (an ancient oratory) of Foresto and the so-called “Stop of Calcinera”, places that you can still see on the Vie del Sale in Camerana territory, as evidenced by the route “salinera” (or sarinera) that connects the Costa area with the junction of Settevie, border between Camerana, Mombarcaro and Monesiglio.

Info Altitudine: 525 m s.l.m. Abitanti: 665 unità Patrono: Sant’ Antonio Abate Contatti: www.comune.camerana.cn.it


CAMO Il paese è posto sulla dorsale di un colle che domina la valle del torrente Belbo, a 5 Km da Mango e ad altrettanti da S. Stefano Belbo di cui faceva parte al tempo il fascismo che aveva raggruppato tanti piccoli comuni. “A Cielo aperto” è il museo in plain air che cerca di promuovere questo piccolo comune fortemente caratterizzato dalla coltivazione, non solo del moscato, come i comuni confinanti e che offre da agosto all’autunno un rincorrersi dei colori delle vigne. Se non ci fosse stato Donato Bosca a riscriverne la storia, Camo sembrerebbe non averne mai avuta una. Invece già nel 1001 fu “Possesso di Olderico Manfredi al quale cui fu concesso da Ottone III, appartenuto successivamente ad Asti, quindi ai Marchesi del Monferrato che lo mantennero in piena giurisdizione dal 1324 al 1631 per poi passare ai Gambarana e successivamente ai Beccaria e Incisa e alle vicissitudini della Guerra di Successione del Monferrato.

Der Ort thront auf dem Rücken eines Hügels, der das Tal, in dem der Bach Belbo fließt, dominiert und ist jeweils 5 km von Mango und S. Stefano Belbo entfernt; im Faschismus gehörte Camo aufgrund der Zusammenlegung vieler kleiner Gemeinden zu S. Stefano Belbo. Das Freilichtmuseum „A Cielo aperto“ bietet einen Einblick in das Leben des Ortes, das - wie in den Nachbarorten – stark vom Anbau der Muskatellertraube gekennzeichnet ist, deren Weinstöcke von August bis in den Herbst hinein ein prächtiges Farbenspiel bieten. Ohne Donato Bosca jedoch hätte Camo niemals seine Geschichte kennengelernt: Schon 1001 war der Ort Besitzung von Olderico Manfredi, die er von Otto III. erhalten hatte. Von 1324 bis 1631 gehörte er zum Herrschaftsgebiet von Asti und somit der Markgrafen von Monferrato, um später zuerst in den Besitz der Gambarana und dann der Beccaria und Incisa überzugehen und in den Erbfolgekrieg der Monferrato verwickelt zu werden.

Info Altitudine: 502 m s.l.m. Abitanti: 471 unità Patrono: San Pietro in Vincoli Contatti: www.comune.camo.cn.it

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The village is situated on the ridge of a hill overlooking the valley of the river Belbo, 5 km from Mango and from S. Stefano Belbo to which he belonged at the time of fascism, period in which were grouped many small towns. “A Cielo Aperto” is the open air museum for promoting this small town strongly characterized by cultivation, not only of Moscato, as the neighboring municipalities and offering from August to autumn a succession of colors in the vineyards. Thanks to Donato Bosca, who rewrote the history of this village, Camo now have one. Instead, already in 1001 it was “Possession of Olderico Manfredi to which it was granted by Otto III, belonged successively to Asti, then to the Marquis of Monferrato who kept it in full jurisdiction from 1324 to 1631 before passing to Gambarana family and then to Beccaria and Incisa families, and next living the period of the Succession War of Monferrato.


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CANALE Il comune, noto come il paese delle pesche che qui sono una coltivazione importante a cui si dedica una Fiera, fu ricostruita come “Villa Nova”, nel 1260 per gli abitanti degli insediamenti distrutti durante la guerra contro i Briadante. Feudo dei Roero per poi passare gradatamente, a partire dal 1512, ai Malabaila di Castellinaldo che sono ancora con l e sue discendenze proprietari del Castello eretto dai Roero, fortemente modificato dai loro successori nel corso del settecento. Da non perdere inoltre la chiesa parrocchiale di S. Vittore, la Chiesa di S. Bernardino, la Torre Civica, le Rocche Monastero di Canale d’Alba e l’Enoteca del Roero. Da non dimenticare che qui c’è una delle tappe degli itinerari delle Cattedrali Sotterranee che coinvolgono in un percorso avvincente e stupefacente quattro comuni che hanno fatto grande, con le sue aziende, la Grande storia delle “Bollicine” italiane.

Der Ort, der für den Anbau von Pfirsichen und sein Pfirsichfest bekannt ist, verdankt seine Existenz dem Wiederaufbau im Jahr 1260 als „Villa Nuova“ und sollte den Bewohnern der Siedlungen ein neues Zuhause geben, die während des Krieges gegen die Briandate zerstört wurden. Von 1512 an ging das Lehen der Roero nach und nach in den Besitz der Malabaila aus Castellinaldo über, deren Erben noch heute Eigentümer der Burg sind, die von den Roero erbaut und im Laufe der Jahrhunderte von ihren Nachfolgern stark verändert worden ist. Einen Besuch wert sind die Pfarrkirche S. Vittore, die Kirche S. Barnardino, der „Torre Civica“ (Bürgerturm), die „Rocche Monastero“ (Felsformationen) in Canale d‘Alba sowie die „Enoteca del Roero“. Nicht zu vergessen ist, dass sich in Canale eine Etappe der durch vier Gemeinden führenden Route der „Cattedrali Sotterranee“ befindet: in den Fels gehauene Weinkeller, die ihre Besucher zum Staunen bringen und ein Zeugnis für die großartige Geschichte der „Bollicine“ (Perlweine) in Italien sind.

Info Altitudine: 193 m s.l.m. Abitanti: 5.678 unità Patrono: San Vittorio Contatti: www.comune.canale.cn.it

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The town, known as the land of peaches that here are the major crop, with its Fair, was rebuilt as “Villa Nova” in 1260 for the inhabitants of the settlements destroyed during the war against the Briandate family. It was the Feud of the Roero and then moved gradually from 1512 to Malabaila family of Castellinaldo who are still owners of the castle built by the Roero family, heavily modified by their successors during the eighteenth century. Do not miss the parish church of S. Vittore, the Church of S. Bernardino, the Civic Tower, the Rocche Monastero of Canale d’Alba and the church of Dalmatian nuns and the winehouse of Roero. Do not forget that here is one of the stages of the routes of the Cattedrali Sotterranee involving in a thrilling and amazing journey four municipalities that have created the history of Italian “bollicine” wines.

Foto: Virginia Scarsi


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CARRÙ

Se parliamo di carni del Piemonte una menzione a parte merita questo paese in cui si svolge la “Fiera del bue grasso di Carrù” che ha già dato il giro di boa, superando le 100 edizioni con frotte di turisti che vengono apposta per l’occasione, ma non solo. La Fiera ha origini antichissime che risalgono al 1473 quando già si tenevano mercati di bestiame con frequenza bisettimanale. Il duca Vittorio Amedeo I, con decreto del 15 ottobre 1635, concesse alla comunità carrucese di tenere una fiera annuale, da farsi ricadere dopo la festa di San Carlo, per la durata di tre giorni, ma la prima fiera del bue grasso come la intendiamo, si svolse il 15 dicembre 1910. Carrù conta vari edifici storici, tra cui ricordiamo il Palazzo Lubatti, la dimora dei conti Canosio, la barocca chiesa parrocchiale costruita dall’architetto Francesco Gallo due chiese, un tempo private, dei Battuti Bianchi e dei Battuti Neri, dominati dalla figura del castello, la cui esistenza è attestata già da un diploma imperiale di Enrico II risalente al 1041. Il castello, ristrutturato alcuni anni fa, è sede della Banca Alpi Marittime, ma senza dimenticare che G.B Schellino è arrivato pure a Carrù, con il progetto della caserma.

Spricht man von Fleisch im Piemont, dürfen Carrù und seine „Fiera del bue grasso di Carrù“ (wörtlich übersetzt „Markt des dicken Ochsens“) nicht unerwähnt bleiben. Dieser Markt, der seit mehr als 100 Jahren veranstaltet wird, zieht zahlreiche Touristen an, die eigens dafür anreisen. Der Markt hat eine lange Tradition, denn schon 1473 wurde in Carrù im zweiwöchigen Rhythmus ein Viehmarkt veranstaltet. Herzog Vittorio Amedeo I. verlieh der Gemeinde Carrù mit seinem Dekret am 15. Oktober 1635 das Recht, jedes Jahr nach dem Festtag des Heiligen Karl einen dreitägigen Markt abzuhalten. Der erste „Markt des dicken Ochsens“, wie man ihn heutzutage kennt, wurde jedoch erst am 15. Dezember 1910 veranstaltet. In Carrù können Besucher einige historische Gebäude entdecken: Palazzo Lubatti, den Wohnsitz der Grafen Canosio, die vom Architekten Francesco Gallo erbaute barocke Pfarrkirche, zwei ehemals in Privatbesitz befindliche Kirchen der Bruderschaften der Battuti Bianchi und der Battuti Neri – und das alles wird dominiert vom Schloss, dessen Existenz bereits 1041 in einer kaiserlichen Urkunde von Heinrich II. erwähnt wird. Die vor einigen Jahren restaurierte Schlossanlage ist Sitz der „Banca Alpi Marittime“. Außerdem ist auch G.B. Schellino in Carrù, mit seinem Projekt für die Kaserne.

If we talk about meat in Piedmont, it deserves a mention this village where takes place the “Fiera del Bue grasso di Carrù”, a bovine show, that surpassed the 100th edition, with tourists who come especially for the occasion, but not only. The Fair has ancient origins that date back to 1473 when livestock markets were held biweekly. The Duke Vittorio Amedeo I, by decree of October 15, 1635, granted to the community of Carrù to hold an annual fair, to be done after the fall feast of St. Charles, for a period of three days, but the first trade fair as we know it , took place Dec. 15, 1910. Carrù has various historic buildings among which the Lubatti Palace, the residence of the Counts Canosio, the Baroque parish church built by the architect Francesco Gallo, two churches, Battuti Bianchi and Battuti Neri - dominated by the figure of the castle, whose existence is attested on an imperial certificate of Henry II dating back to 1041. The castle, renovated a few years ago, is home to the Bank Alpi Marittime Credito Cooperativo Carrù, without forgetting that mr. G.B. Schellino arrived also in Carrù, with the project of the barracks.

Info Altitudine: 364 m s.l.m. Abitanti: 4.481 unità Patrono: Santa Maria Assunta Contatti: www.comune.carru.cn.it


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CASTAGNITO Paese del Roero, deve il suo nome, in relazione al fatto che il territorio diviso in due: Serra San Pietro e Castagnito fosse subordinato alla giurisdizione di “Breme”, ma su Castagnito, la potestà effettiva spettava al vescovo di Asti che aveva incaricato un suo vassallo “de Castagneto” a governarlo. Il forte rapporto con i Roero risale al 1299 quando la Casata acquista l’allodio e la superiore giurisdizione della metà spettante a Breme. Le contese con il vescovo (detentore dell’altra metà) vengono risolte con la vendita da parte dei Roero di tale metà al vescovo. Da vedere ci sono tra le altre: a fianco della bella Parrocchiale di San Giovanni Battista, le settecentesche chiese della Madonna del Popolo e di Santo Spirito e fuori dell’abitato le barocche chiese di San Bernadino di Chiaravalle e della Madonna delle vigne. Una storia suggestiva si ritrova per merito dello storico Baldassarre Molino, senza dimenticare la presenza della Grande Enoteca dei Vignaioli Piemontesi.

Dieser Ort im Roero verdankt seinen Namen der Tatsache, dass dieses Gebiet in zwei Teile aufgeteilt wurde: Serra San Pietro und Castignito wurden zwar unter die Gerichtsbarkeit von Breme gestellt, jedoch oblag die tatsächliche Herrschaft dem Bischof von Asti; dieser wiederum beauftragte einen seiner Lehnsmänner mit Namen „de Castagneto“, das Land, einschließlich der dazugehörigen Güter, zusammen mit anderen Lehnsmännern zu regieren. Sehenswert sind neben der schönen Pfarrkirche von San Giovanni Battista auch die Kirchen der „Madonna del Popolo“ und des „Santo Spirito“ aus dem achtzehnten Jahrhundert sowie die außerhalb der Ortschaft liegenden Kirchen des „San Bernardino di Chiaravalle“ und der „Madonna delle Vigne“. Eine eindrucksvolle und vollständige Arbeit zur Geschichte des Ortes verdanken wir Baldassarre Molino, aber man muss die grosse Önothek „Vignaioli Piemontesi“ nicht vergessen.

Info Altitudine: 350 m s.l.m. Abitanti: 2.100 unità Patrono: San G. Battista Contatti: www.comune.castagnito.cn.it

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Village of Roero, owes its name to the fact that the territory was divided into two: Serra San Pietro and Castagnito, subjected to the jurisdiction of “Breme”, but on Castagnito, the real power belonged to the bishop of Asti, which had commissioned a vassal to govern, including immovable freehold, together with other vassals. To see there are among others: next to the beautiful Parish Church of St. John the Baptist, the eighteenth-century churches of the Madonna del Popolo and Spirito Santo churches and outside the village the baroque churches of San Bernadino di Chiaravalle e Madonna delle vigne. This suggestive and full history was written by the historian Baldassarre Molino, without forgetting the big winery “Vignaioli Piemontesi”.


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CASTELLETTO UZZONE

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Come è facilmente intuibile le origini del nome derivano dal latino “Castelletum”, struttura fortificata con torri, realizzata dai feudatari per difendere i loro possedimenti, ma del maniero sono ancora visibili solo i resti in località Madonna del Carmine. Un altro castello, ristrutturato in epoca rinascimentale, andato anche questo purtroppo in rovina, lo si trova nella frazione Scaletta, conosciuta in passato col nome di “Valle Oscura” per le boscaglie che l’attorniavano che oggi è una frazione del paese mentre prima del Regio Decreto del 1929 faceva comune a sé. Castelletto Uzzone fece parte del marchesato di Cortemilia per passare a Manfredo IV di Saluzzo dopo la conquista di Asti da parte di Gian Galeazzo Visconti. Oggi la comunità è divenuta centro di importanti produzioni artigianali e agroalimentari.

Schon der Name des Ortes weist auf seinen lateinischen Ursprung hin: „Castelletum“, eine turmbewehrte Festung, die von den Feudalherren zum Schutz ihrer Besitzungen errichtet wurde. Überreste der Burg sind allerdings nur noch im Ortsteil Madonna del Carmine sichtbar. Eine andere Burg wurde zur Zeit der Renaissance renoviert, ist heute jedoch nur noch eine Ruine. Sie befindet sich im Ortsteil Scaletta, der in der Vergangenheit wegen des dichten Gehölzes, das ihn umgab, auch unter dem Namen „Valle Oscura“ (dunkles Tal) bekannt war. Vor Erlass des Königlichen Dektrets von 1929 war der Ortsteil Scaletta eine selbständige Gemeinde. Castelletto Uzzone war Teil der Markgrafschaft von Cortemilia und ging nach der Eroberung von Asti durch Gian Galeazzo Visconti an Manfredo IV. di Saluzzo über. Heute ist die Gemeinde ein bedeutendes Zentrum für die Herstellung von kunsthandwerklichen Produkten und Agrarerzeugnissen.

Info Altitudine: 425 m s.l.m. Abitanti: 357 unità Patrono: San Ludovico Re di Francia Contatti: www.comune.castelletto-uzzone.cn.it

The origins of the name derived from the Latin “Castelletum”, fortified with towers, built by the feudal lords to defend their possessions; the manor is still only visible as remains in Madonna del Carmine area. Another castle, remodeled in the Renaissance period, unfortunately gone to ruin, is in the village Scaletta, formerly known as the “dark valley” for the woods that surrounded it; today is under the municipality of Castelletto while before Royal Decree of 1929 was independent. Castelletto Uzzone was part of the Marquisate of Cortemilia, than passing to Manfred IV of Saluzzo after the conquest of Asti by Gian Galeazzo Visconti. Today the community has become a major center of handcraft production and food products.



CASTELLINALDO Le origini del nome paiono derivare dal primo originario castello “castrum de Castello Aynaldo cum capella”. Nel 1578 vi soggiorna San Carlo Borromeo, che alla sua partenza, lascia il suo bordone per ricordo. Agli inizi del ‘300, si distinguono due costruzioni munite di torre: quella che occupava l’area dell’attuale castello apparteneva ai Pallidi, mentre quella che si ergeva nel sito dell’attuale giardino era in possesso dei “de Vicia de Castro Aynaldo”. Il castello dei Damiano, nel quale la torre, lesionata dal terremoto dei 1887 viene mozzata a livello del tetto, è oggi proprietà dei Ripa di Meana. In una parte dell’adiacente ex cascina feudale, collegata al castello, da un passaggio coperto, è stata ricavata la “Bottega del Vino” comunale. Da vedere la chiesa della Confraternita dei Disciplinati risalente al XVI secolo.

Der Ursprung des Namens scheint auf die erste Burg „castrum de Castello Aynaldo cum capella“ zurückzugehen. Es heißt, dass San Carlo Borromeo im Jahr 1578 hier übernachtete und – so will es die Legende – zum Dank seinen Pilgerstab als Erinnerung hier ließ. Zu Beginn des 14. Jahrhunderts standen an diesem Platz bereits zwei turmbewehrte Gebäude. Der Vorläufer der noch heute zu sehenden Burg gehörte der Familie Pallidi, während das Gebäude, das später dem Garten hat weichen müssen, im Besitz der „de Vicia de Castro Aynaldo“ war, die auch Vezza d‘Alba beherrschten. Die Burg der Damiano mit ihrem Turm, der beim Erdbeben von 1887 beschädigt worden ist und auf Dachhöhe gestutzt wurde, gehört heute der Familie Ripa di Meana. Im Ehrensalon sind Freskomalereien von Rodolfo Morgari zu bewundern. In einem Teil des angrenzenden Lehenshofs, der mit der Burg mit einem überdachten Durchgang verbunden ist, ist die kommunale „Bottega del Vino“ (Weinladen) untergebracht. Sehenswert ist auch die Kirche der „Confraternita dei Disciplinati“ aus dem 16. Jahrhundert.

Info Altitudine: 285 m s.l.m. Abitanti: 911 unità Patrono: San Dalmazzo Contatti: www.comune.castellinaldo.cn.it

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The origins of the name seem to come from the first original castle “castrum de Castello Aynaldo cum capella”. In 1578, there stays St. Charles Borromeo, who according to a legend – at his departure, left his club as a souvenir. Subsequently, at the beginning of ‘300, there are two buildings equipped with tower: the one that occupied the area of the castle belonged to the Pallidi family, while the one that stood on the site of the garden was a possession of “de Vicia de Castro Aynaldo “which also ruled Vezza d’Alba. In the middle of the same century this second part goes into possession of Malabaila family, while the Damiano bought from Pallidi the other part in 1427 and 1429. The two buildings are rebuilt by their respective owners in ‘400 and ‘500. The castle of Damiano family, in which the tower, damaged by the earthquake of 1887 is severed at the level of the roof, is now property of Ripa di Meana family. Inside the main hall it has frescoes by Rodolfo Morgari. One part of the adjacent former feudal estate, which is connected to the castle by a covered walkway, has been converted into the “Bottega del Vino” for the village. Also worth seeing is the church of the Confraternita dei Disciplinati dating back to the sixteenth century.


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CASTELLINO TANARO

Il paese posto alla destra orografica del Tanaro, fu colonia rurale, come riportano, le testimonianze di epigrafi funerarie, rinvenute nella cappella di San Pietro e nella sacrestia della chiesa della Madonna della Neve, della famiglia Publilia. la presenza romana fu di un certo rilevo come riportano altri documenti in merito alle tipiche strade lastricate romane. In seguito Castellino entro in possesso dei signori Valpenza di Masino del ramo degli Aleramo per poi passare ai marchesi di Ceva, poi alla famiglia Germonio di Priero e Sale e quindi di nuovo al marchesato di Ceva -Pallavicino fino ai Vivalda di Mondovì. Da non perdere la torre medioevale descritta da Giosue Carducci nella lirica la Bicocca di San Giacomo”. Costruita in arenaria di langa, alta ben 32 metri, è un esempio di alta ingegneria. Il castello che vi era abbinato invece è andato distrutto e ne rimangono solo poche tracce così come la parrocchiale che ospita all’interno pregevoli tele e il Santuario della Madonna della Neve.

Der auf dem rechten Ufer des Flusses Tanaro gelegene Ort war einst eine römische Bauernsiedlung, wie die Inschriften auf einigen Grabsteinen der Familie Publilia bezeugen, die in der Kapelle von San Pietro und in der Sakristei der Kirche der Madonna della Neve gefunden wurden. Unbedingt sehenswert ist der mittelalterliche Turm, der von Giosue Carducci in seinem Gedicht „Bicocca di San Giacomo“ beschrieben wird. Der 32 Meter hohe Turm wurde aus dem lokalen Sandstein erbaut und ist ein Beispiel der hohen Ingenieurleistungen des Mittelalters. Die dazugehörige Burg wurde jedoch vollständig zerstört, so dass nur noch Spuren des Gebäudes zu sehen sind. In der Pfarrkirche und in der Wallfahrtskirche der „Madonna della Neve“ befinden sich kostbare Gemälde auf Leinwand.

The town situated on the right bank of the Tanaro, was rural colony, as reported by the evidence of funerary inscriptions, found in the chapel of S. Pietro and in the sacristy of the church of Madonna della Neve, owned by the Publilia family. the Roman presence was important as found in documents describing the typical Roman stoned roads. Next, Castellino was possession of the lords of Valpenza di Masino, an Aleramo family branch, and then moved to the Marquis of Ceva, then to the family of Germonio di Priero e Sale and then back to the Marquis of Ceva-Pallavicino up to Vivalda family of Mondovi. Do not miss the medieval tower described by Giosuè Carducci in the poem “Bicocca di San Giacomo”. Built in Langa sandstone, 32 meters high, is an example of superior engineering, the castle of which was destroyed and there are only a few traces; the parish church that houses valuable paintings and the Sanctuary of the Madonna della Neve.

Info Altitudine: 613 m s.l.m. Abitanti: 327 unità Patrono: Madonna della Neve Contatti: www.comune.castellinotanaro.cn.it


CASTELNUOVO DI CEVA Il paese al tempo dei romani si chiamava “Castrum Novum Cebanorum” con dati certi di nuclei abitati attorno all’anno 100 d.c. Munito di castello nel secolo XI passò a far parte del marchesato di Ceva nel 1142. Giorgio il Nano lo cedette al comune di Asti nel 1295, passando al duca Galeazzo Visconti, nel 1425 Ludovico d’Orléans lo confiscò al Giovanni Francesco di Ceva per donarlo a Ettore Aynard, suo luogotenente, il quale lo cedette a sua volta a Francesco Della Rovere, duca di Sora. Quindi con il trattato di Cherasco del 1631 passò ai Savoia per esser governato dai Bonelli di Alba. Da non perdere la cappella cimiteriale di San Maurizio con il martirio di San Maurizio nella parete sinistra e nella parete di fondo altri pregevoli affreschi a cura di un anonimo pittore monregalese.

In römischer Zeit lautete der Name dieses Ortes „Castum Novum Cebanorum“ und es gibt sichere Belege dafür, dass in diesem Gebiet bereits 100 n. Chr. bewohnte Siedlungen existierten. Nachdem im 11. Jahrhundert eine Burg erbaut wurde, fiel der Ort an die Markgrafschaft von Ceva. Im Jahr 1295 überließ Giorgio „il Nano“ (Giorgio, der Zwerg) die Gemeinde der Stadt Asti, die dann an den Herzog Galeazzo Visconti übergeben wurde. Louis d’Orléans konfiszierte sie später von Giovanni Francesco di Ceva, um sie seinem Statthalter Aynard zu schenken, der den Ort wiederum dem Herzog von Sora, Francesco Della Rovere überließ. Mit dem 1631 geschlossenen Friedensvertrag von Cherasco ging Castel Nuovo di Ceva in den Besitz der Savoyen über und stand somit unter der Herrschaft der Bonelli aus Alba. Sehenswert ist die Friedhofskapelle San Maurizio mit der Märtyrerdarstellung von San Maurizio auf der rechten Seite; auf der hinteren Wand befinden sich außerdem einige kostbare Fresken, die von einem unbekannten Maler aus dem Monregalese stammen.

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The village at the time of the Romans was called “Castrum Novum Cebanorum” with figures of settlements around the year 100 AD Provided with a castle in the XI century, it became part of the Marquisate of Ceva in 1142. Giorgio il Nano handed it over to the town of Asti in 1295, passing to Duke Galeazzo Visconti. In 1425, Louis d’Orléans confiscated the village to Giovanni Francesco di Ceva and gave it to Ettore Aynard, his lieutenant, who in turn handed it over to Francesco Della Rovere, Duke of Sora. Then, with the Treaty of Cherasco in 1631, it passed to the Savoy to be governed by Bonelli of Alba. Do not miss the cemetery chapel of San Maurizio with the martyrdom of St. Maurice in the left wall and in the back wall are other frescoes by an anonymous painter of Mondovì area.

Info Altitudine: 743 m s.l.m. Abitanti: 133 unità Patrono: San Maurizio Mart. e Maria Vergine Assunta Contatti: www.comune.castelnuovodiceva.cn.it



CASTIGLIONE FALLETTO Il paese fa parte del circuito degli 11 comuni del Barolo con un magnifico imponente castello del XIV secolo appartenuto ai Falletti che si erge sul borgo antico. Le case e la chiesa sono raccolte attorno al castello che si contraddistingue, rispetto agli altri limitrofi, per la caratteristica torre cilindrica. Il paese, nel medioevo, si affermò come “Castrum e villa”. Il castello costruito da Bertoldo Falletti di Alba che ne furono proprietari fin verso la fine del secolo XVII, e aggiunsero il proprio nome a quello del paese. Dopo i Falletti vi succedettero diverse famiglie, tra le quali i Caramelli e i Clarotto, e poi, nella seconda metà del secolo XVIII, Giuseppe Cerutti, poeta arcadico e i Vassallo di Dogliani. Questa ultima famiglia realizzò, sempre nella metà dell’Ottocento, diversi lavori di muratura e di ristrutturazione della Fortezza. Inoltre da vedere la nuova parrocchiale, costruita in stile romanico, nel 1893 venne ristrutturata con linee neogotiche e decorata all’interno dai fratelli Finati, pittori albesi. Nell’altare laterale di Sant’Andrea conserva una pala ovale settecentesca attribuita al pittore di Bra Pietro Paolo Operti e raffigurante l’Immacolata Concezione, S. Andrea e S. Francesco.

Die Gemeinde gehört zu den 11 Barolo-Städten und wartet in der Altstadt mit einer imposanten Burg aus dem 14. Jahrhundert auf, die einst der Familie Falletti gehörte. Die Häuser und die Kirche der Stadt drängen sich um die Burg, deren besonderes Kennzeichen ein runder Turm ist. Im Mittelalter setzte sich die Stadt als „Castrum et villa“ durch. Die von Bertoldo Faletti aus Alba erbaute Burg blieb bis zum Ende des 17. Jahrhunderts im Besitz der Familie, die so ihren Namen mit der Geschichte des Ortes verknüpfte. Danach wechselte die Burg mehrmals ihren Besitzer und ging unter anderem an die Caramelli und Clarotto, um dann in der zweiten Hälfte des 18. Jahrhunderts in den Besitz des Dichters Giuseppe Cerutti überzugehen. Cerutti führte Mitte des 19. Jahrhunderts an der Befestigung einige Umarbeitungen an den Mauern sowie Renovierungsarbeiten durch. Sehenswert sind außerdem die neue, im romanischen Stil erbaute Pfarrkirche, die 1893 in Stile der Neugotik renoviert wurde. Der Seitenaltar, der dem Heiligen Andreas gewidmet ist, ist mit einem ovalen Altarbild aus dem 18. Jahrhundert verziert, das dem Maler Pietro Paolo Operti aus Bra zugeschrieben wird und das die unbefleckte Empfängnis und die Heiligen Andreas und Franziskus darstellt.

Info Altitudine: 350 m s.l.m. Abitanti: 692 unità Patrono: Sant’ Anna Contatti: www.comune.castiglionefalletto.cn.it

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The village is part of the circuit of the 11 municipalities of Barolo with a magnificent imposing castle of the fourteenth century belonged to the Falletti which stands on the ancient village. The houses and the church are gathered around the castle that stands out compared to other neighboring villages, for the characteristic cylindrical tower. The village, in the Middle Ages, emerged as “Castrum and villa”. The castle built by Bertoldo Falletti of Alba was owned up to the late seventeenth century, the Falletti family added its name to the village. After Falletti came several families, including Caramelli and Clarotto, and then, in the second half of the eighteenth century, Giuseppe Cerutti, an arcadian poet, and Vassallo Dogliani. Again in the mid-nineteenth century, this last family realized several masonry works for restructuring the Fortress. To see is the new parish church, built in Romanesque style, renovated in 1893 and decorated in neo-Gothic lines by Finati brothers, painters from Alba. An oval altarpiece attributed to the eighteenth-century painter Peter Paul Operti from Bra is still inside and depicts the Immaculate Conception, S. Andrea and S. Francis.



CASTIGLIONE TINELLA La parte intrigante della storia dell’Unità d’Italia passa per questo paese e in particolare attraverso le doti ammaliatrici dia una cortigiana bellissima Maria Teresa Aldoini Verasis Asinaris, amante di Vittorio Emanuele II, ma pure dell’imperatore di Francia Napoleone III, presso la cui corte la inviò, per perorare il sostegno alla causa dell’Unità d’Italia, il Conte Camillo Benso di Cavour. Sembra che i buoni uffici della nobildonna riuscissero a far invitare al trattato seguente la Guerra di Crimea la Casa Savoia, ma la vera storia della bellissima ed intelligente contessa con le sue sfaccettature sono ancora tutte da riscrivere. Da vedere la chiesa di Sant’Andrea, rimaneggiata più volte, su disegno originario dell’architetto Giuseppe Gallo e il Santuario del Buon Consiglio nella frazione Balbi. Il paese è anche importante centro di produzione del moscato.

Ein faszinierender Teil Geschichte der italienischen Einigung im 19. Jahrhundert hat mit diesem Ort zu tun und vor allem mit den bezaubernden Talenten einer schönen Hofdame, Maria Teresa Aldoini Verasis Asinaris, der Kurtisane von Vittorio Emanuele II. und des französischen Kaisers Napoleon II., an dessen Hof sie von Graf Camillo Benso di Cavour geschickt wurde, um für Unterstützung für die Sache des Risorgimento zu werben. Es scheint, dass die guten Dienste der adeligen Dame dafür gesorgt haben, dass das Haus Savoyen zu den Verhandlungen für das Abkommen nach dem Krimkrieg eingeladen wurde, aber die tatsächliche Geschichte dieser äußerst schönen und intelligenten Gräfin muss in allen ihren Facetten noch neu geschrieben werden. Sehenswert ist die dem Heiligen Andreas gewidmete „Chiesa di Sant‘Andrea“, deren ursprünglicher Entwurf vom Architekten Giuseppe Gallo stammt und die in der Vergangenheit mehrmals umgebaut wurde, sowie das „Santuario del Buon Consiglio“ im Ortsteil Balbi. Castiglione Tinella ist außerdem ein bedeutendes Zentrum für die Herstellung von Muskatellerwein.

Info Altitudine: 408 m s.l.m. Abitanti: 892 unità Patrono: San Luigi Contatti: www.comunecastiglionetinella.it

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The intriguing part of the history of the Unification of Italy passes for this village and in particular through the bewitching qualities of a beautiful courtesan Maria Teresa Aldoini Verasis Asinaris, lover of Vittorio Emanuele II, but also of Emperor Napoleon III of France, at whose court was sent, to plead support to the cause of the Unification of Italy, by Count Camillo Benso di Cavour. It seems that the good offices of the noblewoman failed to invite the House of Savoy to the Treaty following the Crimean War, but the real story of the beautiful and intelligent Countess with all its facets remains still to be rewritten. It worth a visit the church of St. Andrew, remodeled several times, the original design being of architect Giuseppe Gallo and the Santuario del Buon Consiglio in the hamlet Balbi. The village has also an important production of Moscato wine.



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CASTINO Le origini del nome sono incerte, potrebbe essere “Castrum Stattiellorum” e quindi il riferimento è ai Liguri Stazielli, popolazione che si spinse dalla Liguria, nell’entroterra dell’Alta Langa ed ancora oltre. Un’altra versione che non contraddice l’altra è che i toponimo derivi dai tanti castagneti ancora presenti in zona e che si ritrovano nell’itinerario che dal ponte di Campetto di Bosia porta al paese. Nel Medioevo Castino appartenne ai Marchesi di Savona, ai Marchesi di Ceva e di Valperga; conteso da Francesi e Spagnoli passò definitivamente ai Savoia. Del castello, distrutto dagli spagnoli nelle guerre del secolo XVII ed appartenuto in varie epoche ai Del Carretto, ai Guttuari, agli Appiani, ai Valperga, agli Occelli, agli Oreglia di Novello ed ai Biandrate di San Giorgio rimangono pochi ruderi. Da non perdere il prezioso pulpito barocco che si trova nella parrocchiale di Santa Margherita così come la chiesa benedettina della Vergine delle Grazie, in regione San Martino che era annessa al monastero di cui è visibile ancora una splendida abside. Nel monastero entravano, per prendervi i voti o per esservi educate, le damigelle delle migliori famiglie.

Über die Herkunft des Ortsnamens gibt es keine gesicherten Erkenntnisse. Er könnte sich von „Castrum Stattiellorum“ ableiten und würde somit auf den ligurischen Volksstamm der Stazielli verweisen, der sich von Ligurien aus in der Alta Langa und darüber hinaus verbreitete. Eine andere Interpretation, welche nicht im Widerspruch zur ersten steht, geht davon aus, dass sich der Ortsname von den zahlreichen noch immer vorhandenen Kastanienbäumen in der Gegend herleiten lässt, die den Weg säumen, der von der Brücke von Campetto di Bosia nach Castino führt. Im Mittelalter gehörte Castino den Markgrafen von Savona, den Markgrafen von Veva und Valperga. Der von Franzosen und Spaniern umkämpfte Ort ging später endgültig in den Besitz der Savoyen über. Von der Burg, die von den Spaniern in den Kriegen des 17. Jahrhunderts zerstört wurde und die im Laufe der Jahrhunderte den Familien Del Carretto, Gutturari, Appiani, Valperga, Occelli, Oreglia di Novello und Biandrate di San Giorgio gehörte, sind nur noch einige Ruinenreste geblieben. Unbedingt sehenswert ist die kostbare Kanzel aus barocker Zeit in der Pfarrkirche Santa Margherita sowie die Benediktinerkirche „Vergine delle Grazie“ in Regione San Martino, die direkt an das Kloster angeschlossen ist und deren herrliche Apsis noch heute sichtbar ist. Das Kloster nahm die Töchter der besten Familien auf.

The origins of the name are uncertain, it could be “Castrum Stattiellorum” and then the reference is to the Ligurian Stazielli, the population that coming from Liguria, went in the hinterland of the Alta Langa and beyond. Another version that does not contradict the other is that the name derives from the many chestnut trees still present in the area from Campetto bridge of Bosia to the village. In the Middle Ages Castino belonged to the Marquis of Savona, to the Marquis of Ceva and Valperga, contested, like other towns in Piedmont by the French and Spanish, Castino finally passed to the Savoy. The castle was destroyed by the Spaniards in the wars of the seventeenth century and belonged at various times to Del Carretto, Guttuari, Appiani, Valperga, Occelli, Oreglia of Novello families and to Biandrate of San Giorgio family few ruins remained. Do not miss the precious baroque pulpit in the parish church of Santa Margherita as well as the Benedictine church of Vergine delle Grazie, in San Martino region that was annexed to the monastery of which still a beautiful apse was visible. In the monastery came to take vows or to be educated bridesmaids of the best families of the Langhe.

Info Altitudine: 540 m s.l.m. Abitanti: 501 unità Patrono: Santa Margherita di Antiochia Contatti: www.comune.castino.cn.it



CERESOLE D’ALBA

Il paese possiede il più antico esemplare del Roero, di concezione abbastanza semplice, di orologio solare decorato con segni zodiacali si trova qui e risale al 1712. A proposito di tempo, la chiesetta della Madonna del Buon Tempo si erge nella piana e fu eretta nel 1500. Ornato, un tempo, di mirabili affreschi di scuola del Macrino ma che il tempo, ma soprattutto gli uomini, che sono spesso portatori di incuria hanno portato alla distruzione di molti di tali affreschi che soltanto l’amorevole cura del Museo traversa di Bra è riuscito, in parte a recuperare. Il palazzo comunale, in origine castello, riporta i segni di innumerevoli rimaneggiamenti. Il paese è famoso per l’allevamento delle tinche.

Ceresola d‘Alba besitzt die älteste Sonnenuhr im Roero. Die einfach gestaltete Uhr ist mit Tierkreiszeichen verziert und stammt aus dem Jahr 1712. Die kleine Kirche der „Madonna del Buon Tempo“ reckt sich in der Ebene dem Himmel empor und wurde 1500 errichtet. In früheren Zeiten war diese Kirche mit äußerst schönen Fresken geschmückt, die aus der Schule des Macrino stammten. Leider haben die Zeit und die Nachlässigkeit der Menschen dafür gesorgt, dass viele dieser Fresken verloren gingen und nur dank der liebevollen Restaurierung des „Museo Traversa“ in Bra konnten einige Teile gerettet werden. Das Rathaus – ursprünglich eine Burg – zeigt heute die Spuren zahlreicher Umbauten. Ceresole d‘Alba ist für seine Schleienzucht bekannt.

The oldest Roero model of simple design sundial decorated with zodiac signs is here and dates back to 1712. The church of Madonna del Buon Tempo stands in the plain and was built in 1500. Ornated of wonderful frescoes of the school of Macrinus was restored by the Traversa museum of Bra. The Town Hall, originally a castle, shows the signs of many rearrangements. The village is famous for the breeding of tench fishes.

Info Altitudine: 301 m s.l.m. Abitanti: 2091 unità Patrono: Santa Giovanni Battista Contatti: www.comune.ceresoledalba.cn.it



CERRETTO LANGHE Lo stemma comunale riporta due cerri, alberi, ancora rinvenibili sulle rive del torrente Belbo, ma per dare il nome al paese vuol dire che ce n’erano proprio molti. Il castello che apparteneva ailla famiglia del Del Carreto di Gorzegno non esiste più. In seguito il feudo passò ai Marchesi di Susa (secolo XII), quindi a Bonifacio di Savona che nel 1142 lo lasciò, col castello, al marchese di Ceva e di Cortemilia. In ultimo appartenne alla famiglia dei Cerretto. Da vedere la “Chiesa dei disciplinanti”, della costruzione originaria, secondo alcuni storici risalente al XIII secolo, rimane la possente torre in pietra, in cui la chiave di volta dell’arco di ingresso reca un agnello scolpito. Da non perdere la chiesa della S.S. Annunziata, che presenta su precedente struttura, prima trecentesca e poi ottocentesca, un esempio dell’innesto di architettura neogotica nell’Alta Langa realizzata da Giovanni Battista Schellino che ha, mantenendo lo stesso perimetro, salvaguardato precedenti parti e la chiesa della Madonna di Loreto della Cerretta.

Das Wappen der Stadt zeigt zwei Zerreichen, eine Baumart, die noch heute am Ufer des Belbo zu finden ist. Um als Namensgeber fungieren zu können, muss dieser Baum jedoch einstmals die Gegend in großer Zahl bevölkert haben. Die Burg, die der Familie Del Carreto di Gorzegno gehörte, existiert heute nicht mehr. Später ging das Lehensgut dann an die Markgrafen von Susa (12. Jhdt.) und später an Bonifacio di Savona über, der es 1142 dem Markgrafen von Ceva und Cortemilia zusammen mit der Burg überließ. Zuletzt gehörte es der Familie der Cerretto. Sehenswert ist die Chiesa dei Disciplinanti; vom ursprünglichen Kirchenbau, der laut der Meinung einiger Historiker aus dem 13. Jahrhundert stammt, ist nur der eindrucksvolle Steinturm geblieben. Der Schlussstein im Eingangsbogen stellt ein in Stein gehauenes Lamm dar. Auf jeden Fall sehenswert ist die Kirche der S.S. Annunziata, die ein Beispiel dafür ist, wie die neogotische Architektur in der Alta Langa bereits bestehende Bausubstanz für neue Bauten nutzte: Giovanni Battista Schellino nutzte die Mauern der aus dem 13. und 18. Jahrhundert stammenden Gebäude für seine neue Kirche, wobei er den alten Grundriss sowie einige alte Teile und die Kirche der „Madonna di Loreta della Cerretta“ bewahrte.

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The municipal coat of arms contains two turkey oaks that still can be found on the banks of the river Belbo, but to donate the name to the village it means that there were really many. The castle that belonged to Del Carreto of Gorzegno family no longer exists. Later, the estate passed to the Marquis of Susa (XII century), and then to Boniface of Savona that in 1142 left it, with castle, to the Marquis of Ceva and Cortemilia. Finally belonged to the family of Cerretto. To see is the “Chiesa dei disciplinanti”: of the original building, according to some historians dating back to the XIII century, remains the mighty stone tower, where the keystone of the arch of entrance bears a carved lamb. Do not miss the church of SS.Annunziata which has on previous structure, first of fourteenth-century than of nineteenth century, an example of neo-Gothic architecture graft in the Alta Langa by Giovanni Battista Schellino that, while maintaining the same perimeter, saved the previous parts and the church “Madonna di Loreto della Cerretta”.

Info Altitudine: 687 m s.l.m. Abitanti: 457 unità Patrono: Esaltazione della Santa Croce Contatti: www.comune.cerrettolanghe.cn.it



CERVERE

Il significato del nome del paese vuol dire area dei cervi e le origini sono certamente romane, data anche la vicinanza con “Pollentia” e gli insediamenti anche di Alba Pompeia e Benevagenna. Nel medioevo acquisisce una notevole importanza data la sua posizione strategica con un imponente castello, distrutto una prima volta e ricostruito dai cheraschesi, nuovamente distrutto ne rimangono solo pochi ruderi. La coltivazione per antonomasia del paese è il porro e l’omonima fiera ne è un mezzo per promuoverlo non solo in Piemonte.

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The meaning of the name of the village is area of deers and Roman origins are certain, given the proximity to Pollentia and also the settlements of Alba Pompeia and Benevagenna. The excellence cultivation of the town is the leek and the exhibition of the same is a means to promote it not only in Piedmont.

Die Bedeutung des Ortsnamens ist „Gebiet der Hirsche“ und aufgrund der Nähe zu Pollentia und den Siedlungen Alba Pompeia und Bene Vagienna ist sein Ursprung mit Sicherheit römisch. Cervere ist bekannt als Anbauge biet für Lauch und die „Fiera del Porro“ ist eine Gelegenheit, dieses Gemüse über das Piemont hinaus bekannt zu machen.

Info Altitudine: 304 m s.l.m. Abitanti: 2160 unità Patrono: Santa Croce Contatti: www.comune.cervere.cn.it


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CEVA

La città fu abitata dai liguri Bagienni di provenienza iberica, che si insediarono nel territorio, passando dalla Provenza. Anche la presenza romana è documentata dallo scrittore Plinio il vecchio che ci riferisce di un formaggio denominato “tuma” e da Columella nel “De Rustica” quando descrive di una particolare razza bovina denominata “Keva”. Da qui asserire il legame con Roma e con la famiglia Publilia, presente nelle Langhe il passo è breve. Ceva aveva già un bellissimo castello in cui sostò Bonifacio del Vasto e distrutto dai Savoia. Quando l’imperatore Carlo V donò la città a Beatrice di Portogallo, moglie di Carlo III di Savoia, questi lo sostituirono con un forte nel 1533 per difesa controllo delle vie di comunicazione con Genova. Abbattuto dai francesi nel 1802 non fu più ricostruito. Da non perdere una passeggiata lungo la via Marenco (la ex Contrada delle Volte), con sontuosi palazzi con balconcini che potevano permettere alle nobildonne di affacciarsi con i loro vestiti eleganti, il Duomo dedicato a Maria Vergine Assunta del 1630, è in stile tardo barocco verosimilmente attribuibile alla scuola del Gallo

Auch wenn keine archäologischen Grabungen vorgenommen wurden, um die römische Anwesenheit nachzuweisen, wurde die Stadt vom ligurischen Stamm der Bagienni bewohnt; ursprünglich stammte dieser Stamm von der iberischen Halbinsel und siedelte von der Provence kommend in diesem Gebiet. Überliefert wird die Präsenz der Römer durch den Schriftsteller Plinius dem Älteren, der von einem Käse berichtet, der „Tuma“ genannt wird, sowie durch Columella in seinem Werk „De Rustica“, in dem er eine bestimmte Rinderrasse mit Namen „Keva“ beschreibt. Dank dieser Zeugnisse ist die Verbindung zu Rom und zu der in den Langhe angesiedelten Familie Publilia ein kurzer Schritt. Ceva besaß schon eine sehr schöne Burg, in der Bonifacio del Vasto Halt machte und die von den Savoyen zerstört wurde. Als Kaiser Karl V. die Stadt der Ehefrau Karls III. von Savoyen, Beatrice von Portugal, schenkte ersetzten die Savoyen 1533 die Burg durch eine Festung, die dem Schutz und der Kontrolle der Wege und Verbindungen nach Genua diente. Die Festung wurde von den Franzosen 1802 zerstört und nicht wieder aufgebaut. Nicht verpassen sollte man den Spaziergang entlang der Via Marenco (der ehemaligen „Contrada delle Volte“), die von prunkvollen Palazzi

Although archaeological inspections have not been made to document the presence of the Romans, the city was inhabited after the Ligurian Bagienni of Iberian origin, who settled in the territory, moving from Provence. However, the Roman presence is documented by the writer Pliny the Elder who tells us of a cheese called “Tuma” and Columella in the “De Rustica” writing when describing a particular breed of cattle called “Keva”. From here, we can assert the link with Rome and with Publilia family, present in the Langhe area. Ceva had a beautiful castle where Bonifacio del Vasto stayed but was destroyed by the Savoy. When Emperor Charles V gave the town to Beatrice of Portugal, wife of Charles III of Savoy, they replaced it with a blockhouse in 1533 to control the lines of communication with Genoa. Shot down by the French in 1802 was never rebuilt. Do not miss a walk along Via Marenco (formerly Contrada delle Volte), with sumptuous palaces with balconies that could afford to the noble ladies to overlook with their elegant clothes. The cathedral dedicated to the Virgin Mary of the Assumption of 1630,


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e la vista dall’esterno di Palazzo Pallavicino con uno stupendo panorama. L’autentica meraviglia di Ceva è il Teatro Marenco, con i suoi 48 palchi, la platea e la galleria, dotato di un acustica eccezionale. Il celebre comico Macario ebbe a paragonarlo ad una “bomboniera”. Gli stucchi in legno dei palchi e del palcoscenico sono ad opera di Alessandro Boasso, gli affreschi del soffitto, dei palchi sono stati eseguiti dal pittore Giuseppe Vigna. Una visita la merita la torre campanaria con orologio pubblico, è detta torre del Campanone, lunga m. 6,35, larga m 4,29, alta m 17.

gesäumt ist, auf deren Balkonen sich die adeligen Damen mit ihren eleganten Kleidern zeigten. Sehenswert ist auch der der „Maria Vergine Assunta“ gewidmete Dom aus dem Jahr 1630, welcher im Stil des Spätbarocks erbaut wurde und sehr wahrscheinlich der Schule von Gallo zuzuschreiben ist, sowie die Aussicht vom Palazzo Pallavicino aus, der ein herrliches Panorama bietet. Einen Besuch wert ist der Glockenturm mit der öffentlichen Uhr, der so genannte „Torre del Campanone“, der 17 Meter hoch, 6,35 Meter lang und 4,29 Meter breit ist.

is in late Baroque style probably attributable to Gallo school: Do not miss also the view from the outside of the Palazzo Pallavicino with a wonderful panorama.

Info Altitudine: 376 m s.l.m. Abitanti: 5.811 unità Patrono: SS. Madonna del Rosario Contatti: www.comune.ceva.cn.it



CHERASCO “La città stellata” come la definì Gina Lagorio in un fortunato romanzo, fondata nel 1243, per volere del podestà di Alba Manfredi di Lancia fu eretta nei pressi della vicina “Clarascum”, divenne Signoria dei Savoia nel 1259 per passare agli Angioini e poi ai Vsconti, mentre dal 1531 al 1537 fu contesa tra francesi e Piemonte fino a quando con il Trattato di Cateau - Cambrésis venne assegnata definitivamente ai Savoia. Definita anche la Città della Pace, perché qui nel 1631 venne firmata la pace che pose fine alla guerra di successione per il Ducato di Mantova con un beneficio di Casa Savoia che si allargò al Monferrato e dei francesi che ottennero Avigliana, Bricherasio, Pinerolo e Susa. Nel 1706 quando Torino fu assediata dai francesi, i Savoia si ritirano qui, portandosi dietro quella che per loro era la reliquia più preziosa: la Sindone di cui loro facevano ampiamente mezzo promozionale. nel 1706 ospitò la corte Sabauda che voleva sfuggire qui dalla peste che imperversava a Torino come in altre aree del nord Italia. Nel 1796 vi venne stipulato l’armistizio, a Palazzo Salmatoris, e non come è stato erroneamente citato da alcuni storici al castello Visconteo, fra lo sconfitto Vittorio Amedeo III e Napoleone che veniva rappresentato dal generale Massena. Con questo armistizio il re cedeva pure alla Francia la Savoia e Nizza.

„Die mit Sternen bestandene Stadt“, so nannte Gina Lagorio in einem ihrer Romane die Stadt Cherasco, die 1243 auf Wunsch des Herrschers von Alba, Manfredi di Lancia, gegründet und nahe bei „Clarascum“ erbaut wurde. Im Jahr 1259 fiel die Stadt unter die Herrschaft der Savoyen, um dann zuerst an das Haus Anjou und später an die Visconti überzugehen. Von 1531 bis 1537 kämpften Frankreich und das Piemont um Cherasco, bis die Stadt im Friedensvertrag von CateauCambrésis definitiv dem Haus Savoyen zugesprochen wurde. Sie wird Cherasco auch die „Stadt des Friedens“ genannt, denn hier wurde 1631 der Friedensvertrag unterzeichnet, der den Erbfolgekriegen um das Herzogtum Mantua ein Ende bereitete und dafür sorgte, dass das Haus Savoyen sein Herrschaftsgebiet bis ins Monferrato ausdehnen konnte, während die Franzosen Avigliana, Bricherasio, Pinerolo und Susa bekamen. Als Turin im Jahr 1706 von den Franzosen belagert wurde, zogen sich die Savoyer nach Cherasco zurück und nahmen dabei ihre heiligste Reliquie mit: das Turiner Grabtuch, von dem sie zu Propagandazwe-

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“The star city” as it was called by Gina Lagorio in a successful novel, founded in 1243, at the behest of the mayor of Alba Manfredi Lancia was erected in the vicinity of the nearby “Clarascum”, it became Dominion of Savoy in 1259 to switch to the Angevins and then to Visconti, while from 1531 to 1537 was fought between the French and Piedmont until with the Treaty of Cateau - Cambrésis was assigned permanently to the Savoy. Also called the City of Peace, because here in 1631 was signed the peace that ended the war of succession for the duchy of Mantua with a benefit of the House of Savoy which widened the in the Monferrato and of the French who obtained Avigliana, Bricherasio, Susa and Pinerolo. In 1706, when Turin was besieged by the French, the Savoy retired here, bringing what for them was the most precious relic: the Shroud of which they were widely promotional. In 1706 it hosted the Savoy court that wanted to escape from the plague that raged in Turin as in other areas of northern Italy. In 1796, the armistice was signed at Palazzo Salmatoris, and not as has been erroneously cited by some historians at the Visconti Castle, among the defeated Victor Amadeus III and Napoleon, who was represented by General Massena. With this armistice the king ceded to France Savoy and Nice. The palace is home to countless exhibitions that take place throughout the year. An artistic itinerary of the city it is not



Il palazzo è sede di innumerevoli mostre che si svolgono tutto l’anno. Un itinerario artistico della città non è necessario, basta farlo a caso, partendo da qualsiasi punto cardinale, ovunque ci sarà qualche cosa che vi stupirà e qualche evento particolarmente interessante da vedere. Se siete nella piazza il campanile del comune con il Lunario, vi stupirà, raffigurante un paesaggio boschivo su cui sorge e tramonta la luna. Il comune presenta decorazioni del quattrocento e cinquecento con affreschi gotici e un’allegoria dei fiumi Tanaro e Stura. In via Vittorio Emanuele II è visibile l’arco del Belvedere costruito dall’architetto Giovenale Boetto, a cavallo fra il 1647 e il 1688, a memoria dello scampato pericolo della peste che aveva risparmiato la città. Alla sua sinistra la chiesa di Sant’Agostino, sempre opera del Boetto con affreschi di Sebastiano Taricco e Gian Carlo Aliberti. Sempre da vedere la

cken regen Gebrauch machten. Im Jahr 1706 beherbergte die Stadt den Hof der Savoyen, als dieser vor der Pest flüchtete, die zu dieser Zeit in Turin und in anderen Gegenden Italiens wütete. Der Waffenstillstand zwischen dem unterlegenen Vittorio Amedeo III. und Napoleon, der von General Massena vertreten wurde, ist 1796 im Palazzo Salmatoris geschlossen worden und nicht, wie fälschlicherweise von einigen Historikern behauptet, im Castello Visconteo. Mit diesem Waffenstillstand überließ der König Savoyen und Nizza den Franzosen. Einen vorgegebenen Rundgang für diese Stadt zu erstellen ist nicht notwendig, man muss nur von irgendeinem der Hauptplätze der Stadt loslaufen und entdeckt überall eine Sehenswürdigkeit oder eine interessante Veranstaltung. Haben Sie es bis zur Piazza der Stadt geschafft, dann lassen Sie sich beeindrucken vom Glockenturm des Rathauses, auf dem

necessary, just do it at random, starting from any point of the compass, wherever there will be something that will amaze you and some particularly interesting event to see. If you are in the town square, the bell tower with the almanac will astonish you, depicting a forest landscape with sunrise and sunset of the moon. The town is decorated with Gothic frescoes of the fifteenth and sixteenth century and an allegory of Tanaro and Stura rivers. In Via Vittorio Emanuele II is visible the arc of the Belvedere built by Giovenale Boetto, at the turn of 1647 and 1648, in memory of the escape from the plague that saved the city. At its left, Sant’Agostino church, again by Boetto with frescoes by Sebastiano Taricco and Gian Carlo Aliberti. Always worth visiting the Church of St. Ifferedo to get to the impressive Baroque church of the Madonna del Popolo that has inside the third largest dome in Piedmont. If you keep away from the church for the hospital, you will have on the right Gotti di Salerano palace, seat of the Museum G.B. Adriani that preserves frescoed halls by Sebastiano Taricco, a coin collection and antiques. The church of St. Peter is at the back of Salmatoris palace



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chiesa di San Ifferedo per arrivare all’imponente chiesa barocca della Madonna del Popolo che presenta al suo interno la terza cupola più grande del Piemonte. se proseguite dalla chiesa per via Ospedale si arriva sulla destra a palazzo Gotti di Salerano, sede del Museo civico G.B.Adriani che conserva sale affrescate del suo cittadino Sebastiano Taricco, una collezione numismatica e oggetti di antiquariato. La chiesa di San Pietro è alle spalle di palazzo Salmatoris ed è testimonianza dell’arte medioevale che a Cherasco non ha lasciato molte testimonianze storiche. Il castello Visconteo si trova nell’angolo sud orientale, fatto costruire da Luchino Visconti nel breve periodo che ne fu in possesso della città è di forma quadrangolare e torri con relativo ponte levatoio. La città è sede del Centro internazionale dell’elicicoltura e di una rassegna annuale dedicata alla lumaca e ospita un mercato dell’antiquariato famoso in Italia.

and is a unique testimony of medieval art in Cherasco. Visconti Castle is located in the southeast corner, built by Luchino Visconti in the short period that was in the possession of the city. It is square-shaped with towers and drawbridge. The city is home to the International Centre of Heliciculture and has an annual exhibition dedicated to the snail and houses a famous antique market.

eine Waldlandschaft dargestellt ist, über der der Mond auf und unter geht. Das Rathaus ist geschmückt mit Dekorationen aus dem 15. und 16. Jahrhundert sowie gotischen Fresken und einer allegorischen Darstellung der Flüsse Tanaro und Stura. In der Via Vittorio Emanuele II ist der Arco del Belvedere (Belvederebogen) zu entdecken, der vom Architekten Giovenale Boetto zwischen 1647 und 1688 zur Erinnerung daran erbaut wurde, dass die Stadt von der Pest verschont worden war. Zu seiner Linken befindet sich die Kirche Sant‘Agostino, die ebenfalls ein Werk Boettos ist und mit Fresken von Sebastiano Taricco und Gian Carlo Aliberti geschmückt ist. Sehenswert ist darüber hinaus auch die Kirche von San Ifferedo sowie die imposante Barockkirche der Madonna del Popolo, deren Kuppel die drittgrößte im Piemont ist. Folgt man von der Kirche aus der Via Ospedale stößt man auf der rechten Seite auf den Palazzo Gotti di Salerano, dem Sitz des Museo Civico di G.B. Adriani (Städtisches Museum G.B. Adriani), in dem Säle mit Fresken des aus Cherasco stammenden Malers Sebastiano Taricco sowie eine Münzsammlung und Antiquitäten zu bewundern sind. Die Kirche von San Pietro direkt hinter dem Palazzo Salmatoris ist eines der wenigen Zeugnisse mittelalterlicher Kunst in Cherasco. Das Castello Visconteo befindet sich im süd-östlichen Teil der Stadt. Erbaut wurde es von Luchino Visconti während der kurzen Zeit, in der die Stadt in seinem Besitz war; das Castello hat einen viereckigen Grundriss, die Türme sind mit Zugbrücken ausgestattet. Die Stadt ist Sitz des „Centro internazionale dell‘elicicoltura“ (Internationales Zentrum der Schneckenzucht) und veranstaltet jährlich eine Schau, die der Schneckenzucht gewidmet ist. Darüber hinaus findet man hier einen der bekanntesten Märkte für Antiquitäten.

Info Altitudine: 288 m s.l.m. Abitanti: 8.802 unità Patrono: Cristo Risorto Contatti: www.comune.cherasco.cn.it


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CIGLIÈ

Piccolo paese, ma con un imponente castello medioevale che risale a poco prima del 1000, attualmente è di proprietà dell’ultima famiglia dei Capris. Da vedere la chiesa barocca intitolata ai SS. Pietro e Paolo al cui interno si trova la cappella di Sant’Antonio di Padova, costruita nel 1654, di stile barocco, la quale può essere paragonata a un piccolo Santuario dalla forma esagonale. Le altre sei cappelle “minori” sono: San Rocco, San Gottardo, Santa Lucia, San Sebastiano, San Giovanni Battista e San Giorgio. Da non perdere quella di San Dalmazzo, in stile romanico con le pareti completamente affrescate con il ciclo della Passione e con il fatto dell’Annunciazione. La festa patronale dei santi Pietro e Paolo è stata occasione per la realizzazione di una statua di fico del peso di 360 kg.

Ein kleiner Ort mit einer imposanten mittelalterlichen Burg, die Ende des 10. Jahrhunderts erbaut wurde; die Burg gehört der letzten Familie der Capris. Sehenswert ist die barocke Chiesa SS. Petro e Paolo, in der die 1654 im barocken Stil erbaute Kapelle des Sant‘Antonio von Padua zu bestaunen ist, die einem sechseckigen Heiligtum ähnelt. Zudem gibt es noch sechs weitere, kleinere Kapellen zu entdecken: San Rocco, San Gottardo, Santa Lucia, San Sebastiano, San Giovanni Battista und San Giorgio. Einen Besuch wert ist die Kapelle von San Dalmazzo, die im romanischen Stil erbaut wurde und deren Wände vollständig mit Fresken ausgemalt sind, die den Passionszyklus und die Verkündigung Marias darstellen. Für das Patronatsfest für die Heiligen Peter und Paul wurde eine 360 kg schwere Statue aus Feigenholz erschaffen.

It is a small village, but with an imposing medieval castle that dates back just before 1000, and is currently owned by the last Capris family. To see is the baroque church dedicated to SS. Peter and Paul in which there is the chapel of St. Anthony of Padua, built in 1654 in Baroque style, which can be likened to a small sanctuary of hexagonal shape. The six other “minor” chapels are: San Rocco, San Gottardo, San Sebastiano, San Giovanni Battista e San Giorgio. Do not miss San Dalmazzo church, in Romanesque style with walls covered with frescoes representing the cycle of the Passion and the Annunciation. The patronal feast of Saints Peter and Paul was the occasion for the creation of a fig statue of 360 kg in weight.

Info Altitudine: 549 m s.l.m. Abitanti: 192 unità Patrono: SS. Pietro e Paolo Contatti: comune.ciglie.cn.it


CISSONE

Il paese arroccato sulla collina ha un piccolo e grazioso centro storico da cui si scorgono le Alpi. Le origini del nome paiono derivare dalla Gens “Civicius o Civicionis” ma documenti antichi lo citano con forme diverse di Civicionis e Civizuno e in altri numerose varianti, tanto da sembrare un gioco. Le origini romane sono confermate da una stele funeraria rinvenuta e conservata in comune. Da vedere la chiesa parrocchiale di Santa Lucia e, vicina ad essa, la ex chiesa Confraternita dei Disciplinati; la chiesa cimiteriale della Natività di Maria Vergine, la cappella della Madonna della Neve. Di particolare interesse il pilone della Chiesetta, sulla via per Dogliani, ma la chiesetta non c’è più ed è rimasto il solo pilone antico e pregevole di quasi 500 anni.

Der auf einem Hügel verschanzte Ort erfreut den Besucher mit einer kleinen und reizenden Altstadt, von der aus sogar die Alpen zu sehen sind. Der Ortsname scheint sich von der Gens „Civicus“ der „Civicionis“ abzuleiten, aber in antiken Dokumenten finden sich auch andere Varianten wie Civicionis und Civizuno. Der römische Ursprung scheint auch in Cissone, wie bei vielen anderen Orten in den Langhe, durch eine Grabstele belegt zu sein, die im Rathaus ausgestellt ist. Sehenswert sind die Pfarrkirche von Santa Lucia sowie die benachbarte ehemaligen Kirche der „Confraternita dei Disciplinati“; einen Besuch wert sind außerdem die Friedhofskirche der „Natività di Maria Vergine“ und die Kapelle der Madonna della Neve. Von besonderem kunstgeschichtlichen Interesse ist der Pfeiler der „Chiesetta“, der sich auf dem Weg in Richtung Dogliani befindet: Die kleine Kirche existiert heute nicht mehr, geblieben ist nur noch der antike und kostbare Pfeiler, der circa 500 Jahre alt ist.

The village perched on the hill has a nice little old center where you can see the Alps. The origins of the name seem to be derived from Gens “Civicius or Civicionis”, but ancient documents mention it with different forms of Civicionis and Civizuno and other numerous variations that looks like a game. The Roman origins, however, as indeed in many other Langhe villages, seem to be confirmed by a funeral stele discovered and preserved in the town hall. It worth a visit the parish church of Santa Lucia, and close to it, the former church Confraternita dei Disciplinati, the cemetery church of Natività di Maria Vergine, the Madonna della Neve chapel. Of particular interest is the ancient pylon on the way to Dogliani, dated almost 500 years ago.

Info Altitudine: 661 m s.l.m. Abitanti: 85 unità Patrono: Santa Lucia Contatti: comune.cissone.cn.it


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CLAVESANA

Paese posto sull’altura che si erge su suggestivi bianchi calanchi. Abitato in origine dai Liguri Bagienni, fu conquistato dai romani. Nell’alto medioevo fu in possesso degli Aleramo del Marchesato di Clavesana. Nello stesso periodo, in località Garino, venne realizzato un convento i cui monaci provvidero a disboscare la boscaglia ed impiantare la vite. Nel precedente palazzo comunale è ora allocato il Museo storico-etnografico. Nel palazzo esiste una splendida sala affrescata in stile neoclassico. Il paese ha istituito un premio denominato “Aratro d’Oro” che, nel corso dell’iniziativa “Sapori di Langa” ad un personaggio che si è particolarmente distinto per la promozione del territorio di Clavesana.

Der auf einer Anhöhe gelegene Ort erhebt sich über eindrucksvollen weißen Kalkrinnen. Clavesana war ursprünglich vom ligurischen Stamm der Bagienni besiedelt, wurde dann aber von den Römern erobert. Im Hochmittelalter fiel der Ort unter die Herrschaft der Aleramo aus der Markgrafschaft von Clavesana. Zu jener Zeit wurde im Ortsteil Garino ein Konvent errichtet und die dort ansässigen Mönche rodeten den Wald und pflanzten Weinstöcke an. Im ehemaligen Rathaus befindet sich heute das „Museo storico-etnografico“ (Historisch-ethnographisches Museum). Im Palazzo kann der Besucher einen prachtvollen Freskensaal in klassizistischem Stil entdecken. Clavesana verleiht im Rahmen der Initiative „Sapori di Langa“ einen Preis, den „Aratro d‘Oro“ (Goldener Pflug), mit dem Persönlichkeiten ausgezeichnet werden, die sich besonders um das Gebiet um Clavesana verdient gemacht hat.

Info Altitudine: 300 m s.l.m. Abitanti: 877 unità Patrono: Madonna della Neve Contatti: www.comune.clavesana.cn.it

Village placed on the hill which stands on beautiful white gullies. Originally inhabited by Ligurian Bagienni, it was conquered by the Romans. During the Middle Ages it was a possession of Aleramo family of the Marquisate of Clavesana. At the same time, in Garino locality, a monastery was built whose monks deforested the bush and implanted the vines. In the previous town hall is now allocated to the historical-ethnographic museum. In the building there is a beautiful frescoed dining room in the neoclassical style. The village has established a prize called “Golden Plow” that, in the context of the event “Sapori di Langa”, is assigned to a celebrity who is particularly distinguished for the promotion of the territory of Clavesana.


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CORNELIANO D’ALBA Le origini del paese sono certamente romane, legate alla Gens Cornelia; il ritrovamento di una stele sepolcrale fa pensare ad una certa importanza del “fundus” romano. La costruzione del castello ha favorito lo spostamento, tipico nel medioevo, della presenza urbana nella piana verso la parte alta. Il 1262 è l’anno della Signoria dei De Braida, a cui seguirono i Mastogiorgio, ai quali subentrarono i Romagnano di Santa Vittoria. Delle fortificazioni del castello rimangono oggi solo la bella torre decagonale e i ruderi dei muraglioni di sostegno. Da vedere il palazzo settecentesco del municipio e l’Arco d’ingresso al centro storico così come la Confraternita di San Bernardino dei disciplinanti dei Battuti Bianchi in parte realizzata su precedente costruzione del 500, in parte, utilizzando mattoni romani. All’interno è visibile la pala d’altare secentesca attribuita a Giovanni Antonio Molineri. Imponente è nella parrocchiale, dei SS. Nicolò e Gallo, l’organo datato del 1789 dell’organaio Savina.

Der Ort hat mit Sicherheit einen römischen Ursprung und ist mit der Gens Cornelia verbunden; der Fund einer Grabstele scheint Zeichen dafür zu sein, dass dieser „fundus“ der Römer von einiger Bedeutung war. Durch den Bau der Burg zog die vorher in der Ebene angesiedelte Siedlung – wie für das Mittelalter charakteristisch – auf die Anhöhe. Im Jahr 1262 übernahmen die De Braida die Herrschaft in Corneliano d‘Alba, danach die Mastogiorgio, die von den Romagnano von Santa Vittoria abgelöst wurden. Nach der Auslöschung der De Braida im Lehensgebiet übernahmen die Mathis di Bra und die Peres Binelli die Herrschaft. Von den Befestigungen der Burg sind heute nur noch der zehneckige Turm sowie die Ruinen der Grundmauern übrig. Sehenswert ist das Rathaus aus dem 18. Jahrhundert und das Eingangstor zur Altstadt sowie die Kapelle der Bruderschaft „Confraternita di San Bernardino dei Disciplinanti dei Battuti Bianchi“, die teilweise auf einem Vorgängerbau aus dem 16. Jahrhundert und teilweise aus romanischen Ziegeln erbaut ist. Im Inneren der Kapelle ist das Giovanni Antonio Molineri zugeschriebene Altarbild aus dem 17. Jahrhundert sehenswert. Die Pfarrkirche SS. Nicolò e Gallo beeindruckt mit einer imposanten Orgel des Orgelbauers Savina aus dem Jahr 1789.

The town’s origins are certainly Roman, related to the Gens Cornelia, the discovery of a sepulchral stele suggests a certain importance as the Roman “fundus”. The construction of the castle has favored the move of the urban presence in the plain towards the top, typical of the Middle Ages. 1262 is the year of the Dominion of De Braida, which was followed by Mastogiorgio family, who took over Romagnano family of Santa Vittoria. After De Braida family also appeared in the feud Mathis of Bra and Peres Binelli family. Of the fortifications of the castle remain today only the beautiful decagonal tower and the ruins of the walls for support. It worth a visit the palace of the town hall and the Arch entrance to the old town as well as the Confraternita di San Bernardino made on a previous construction of the 500, in part, using Roman bricks. Inside you can see the seventeenth-century altarpiece attributed to Giovanni Antonio Molineri. Impressive is in the parish church of SS. Nicolò Gallo, the organ dated 1789 by organ maker Savina.

Info Altitudine: 204 m s.l.m. Abitanti: 2.081 unità Patrono: Sant’ Anna Contatti: www.comunecornelianodalba.it



CORTEMILIA Il nome romano era Choors Emilia, mentre oggi è considerata la capitale della nocciola Piemonte IGP alla quale è dedicata una fiera annuale. Posta fra la confluenza dei torrenti Bormida e Uzzone ha un centro storico suddiviso dalla Bormida fra il Borgo San Michele e il Borgo San Pantaleo ed un ponte infiorato che li congiunge. Borgo San Pantaleo è la parte più antica, come dimostra il palazzo della ex pretura che ora ospita un interessante “Eco Museo dei Terrazzamenti e della Vite” affiancato da edifici del XVI e XVII secolo. Da vedere inoltre, nella parte del torrente Uzzone, la Pieve di Santa Maria, emergenza romanica del XI secolo rimaneggiata in epoca medioevale presenta al suo interno il bassorilievo romanico della Madonna con Bambino. Da non perdere anche i terrazzamenti che furono introdotti dai monaci che insegnarono la tecnica della costruzione dei muri a secco.

Der römische Name Cortemilias war Cohors Aemilia. Heute ist der Ort die Hauptstadt der Piemont-Haselnuss, die jedes Jahr mit einem HaselnussFest gefeiert wird. Sie liegt am Zusammenfluss von Bromida und Uzzone, die Altstadt wird vom Bromida in den Borgo San Michele und den Borgo San Pantaleo geteilt, die durch eine mit Blumen geschmückte Brücke miteinander verbunden sind. Der Borgo San Pantaleo ist der älteste Teil der Stadt, Zeugnis dafür legt der zwischen Gebäuden aus dem 16. und 17. Jahrhundert liegende Palazzo der ehemaligen Prätur ab, in dem heute ein interessantes Museum zur Terrassen- und Weinbaukultur, das „Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite“, beheimatet ist. Sehenswert ist außerdem die in der Gegend um den Uzzone gelegene Pfarrei von Santa Maria, ein Zeugnis der Romanik aus dem 11. Jahrhundert, das im Mittelalter umgebaut wurde. Im Inneren befindet sich eine Darstellung der Madonna mit Kind. Anderen Quellen zufolge wurde der Konvent erst in der Mitte des 13. Jahrhunderts durch den Minoritenprediger Guglielmo Rubone gegründet, der später selig gesprochen wurde. Auf jeden Fall einen Besuch wert sind die Terrassierungen; der Terrassenbau wurde von den Mönchen eingeführt, die lehrten, wie Trockensteinmauern konstruiert werden.

Info Altitudine: 247 m s.l.m. Abitanti: 2.381 unità Patrono: Santa Caterina Contatti: www.comune.cortemilia.cn.it

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The Roman name was Cohors Aemilia, while today is considered the capital of IGP Piedmont hazelnuts to which is dedicated to an annual fair. Located between the confluence of Bormida Uzzone river, it has a historic center divided by Bormida river between Borgo San Michele and Borgo San Pantaleo and a flowery bridge connecting them. Borgo San Pantaleo is the oldest part, as evidenced by the trial court’s former palace now housing an interesting ‘Eco-museum of Terracing and Vine” flanked by buildings of the sixteenth and seventeenth centuries. Things to see near the river Uzzone are the church of Santa Maria, in Romanesque style of XI century, rebuilt in medieval times with the pictorial representation of the Madonna and Child. Do not miss the terraces introduced by the monks who taught the technique of construction of dry stone walls.



COSSANO BELBO Le origini del nome del paese sono legate alla sua morfologia e al Torrrente Belbo che quando è in piena “cozza” contro il nucleo abitato. Il primo documento che risale all’editto imperiale di Ottone III risalente al 1001 che fa riferimento al termine “Coxani” e anche di qui il passo è breve per arrivare al nome attuale del comune. L’imperatore conferma l’appartenenza del feudo al marchese Oldrico Manfredi. Successivamente il feudo o, almeno parte di esso andò ai marchesi di Cortemilia, a quelli di Busca che lo ressero e quindi Cossano dal 1190 al 1700. Nel 1700 Cossano come moltissimi paesi delle Langhe subisce la dominazione francese e dal 1711 passa definitivamente ai Savoia. Da vedere la cappella di San Bovo, ottimo punto panoramico, il piccolo centro storico e gli Ex Voto che sono memoria storica della vita del luogo, ma anche il Mulino Marino con i due impianti ad acqua, alimentati dal Belbo fino all’alluvione del 1994 ed ora alimentato dal sole (visitabile su prenotazione) e un percorso fino al Santuario della Rovere.

Der Ortsname leitet sich von der Geografie des Ortes und vom Fluss Belbo ab, der bei Hochwasser gegen den Stadtkern stößt (ital. „cozzare“). Im ersten Dokument, in dem dieser Ort genannt wurde, dem kaiserlichen Edikt von Otto III. aus dem Jahr 1001, wird der Begriff „Coxani“ erwähnt, von dem sich leicht der aktuelle Name der Gemeinde ableiten lässt. Der Kaiser bestätigt mit dieser Urkunde, dass das Lehensgut Markgraf Oldrico Manfredi gehört. Später gingen Teile des Lehens an die Markgrafen von Cortemilia und die Markgrafen von Busca, die Cossano von 1190 bis 1700 regierten. Im 18. Jahrhundert fällt Cossano, wie viele andere Städte in den Langhe, unter die Herrschaft der Franzosen, im Jahr 1711 kommt sie jedoch endgültig unter die Herrschaft des Hauses Savoyen. Sehenswert sind die Kapelle von San Bovo, von der aus man einen schönen Panoramablick genießen kann, die kleine Altstadt sowie die Votivbilder, die das historische Gedächtnis des städtischen Lebens sind. Einen Besuch wert sind außerdem die Mühle „Mulino Marino“ (Besuch nach Reservierung möglich) mit seinen zwei Wasserwerken, die bis zum Hochwasser von 1994 vom Belbo und heute mit Sonnenenergie angetrieben werden sowie der Weg bis zum „Santuario della Rovere“.

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The origins of the name of the village are related to its morphology and to Belbo river that when is big hit the inhabited center. The first document dates back to the imperial edict of Otto III dating from 1001 which refers to the term “Coxani” and from here is a short step to get to the actual name of the municipality. The emperor confirmed the owning of the estate to Marquis Oldrico Manfredi. Successively the feud, or at least part of it, went to the Marquis of Cortemilia, to those of Busca and then to Cossano, 1190-1700. In 1700, Cossano as many villages of the Langhe underwent French rule from 1711 and finally passes to the Savoy. During the fascist dictatorship, to Cossano village was incorporated the small town of Rocchetta Belbo, which regained its independence in 1946. To see is the chapel of San Bovo, great panoramic point, the small historic center and Ex Voto representations that are historical memory of the life of the place, but also the Mulino Marino mill with the two water systems, powered by Belbo river up to the flood of 1994, and now powered by the sun (open on appointment) and a path to Santuario della Rovere church.

Info Altitudine: 244 m s.l.m. Abitanti: 999 unità Patrono: Madonna del Carmine Contatti: www.comune.cossanobelbo.cn.it



CRAVANZANA E’ il maggior produttore della nocciola Piemonte come testimoniano estesi campi coltivati a noccioleti al cui prodotto dedicano una Fiera dedicata alla nocciola. Il castello attuale dei marchesi Fontana, maniero secentesco, cinto da mura e annessa parrocchiale dei SS. Pietro e Vitale, sorge sulle basi di un preesistente castello dei Del Carretto, collocato sulla collina che controlla la via della Bormida e del Belbo. Edificato attorno al 1190 fu ricostruito ed ampliato in numerose occasioni. Sono accertati lavori nel 1630 e nel 1731, ad opera del marchese Gian Giacomo Fontana, ministro di Carlo Emanuele III, che gli conferirono l’attuale aspetto. Dopo alcuni decenni (tra il 1950 ed il 1970) nei quali ospitò anche un istituto agrario, in stato di forte degrado, oggi è ritornato, all’antico splendore per merito dei lavori amorevoli di un privato che ha provveduto al suo restauro sapiente, allestendovi all’interno un “museo” ricco di opere pregevoli. Attualmente è di proprietà privata. Da vedere anche la chiesa Bassa della Confraternita dei Battuti Bianchi.

Cravanzana ist dank seiner ausgedehnten Haselnusspflanzungen der größte Produzent der Piemont-Haselnuss und widmet der Haselnuss ein Fest. Das Castello der Markgrafen Fontana, einer Burg aus dem 17. Jahrhundert mit Mauerring und angeschlossener Pfarrkirche „SS. Pietro e Vitale“ wurde auf den Resten der Burg der Del Carretto errichtet und erhebt sich auf einem Hügel, der die Straße zwischen Bormida und dem Belbo kontrolliert. Die Burg wurde um 1190 erbaut und vielfach erweitert. Nach einigen Jahrzehnten, in denen das Gebäude unter anderem Sitz einer Landwirtschaftsschule war und sich in einem Zustand des Verfalls befand, ist es heute dank der liebevollen Arbeit eines Privatmanns, der für eine geschickte Restaurierung gesorgt hat, zu seiner einstigen Schönheit zurückgekehrt und beherbergt ein Museum, in dem zahlreiche kostbare Kunstwerke ausgestellt werden. Zurzeit ist die Burg in Privatbesitz. Sehenswert ist auch die Kirche „Chiesa Bassa della Confraternita dei Battuti Bianchi“.

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It is the biggest manufacturer of Piedmont hazelnuts as evidenced by extensive hazel fields to which devoted a fair dedicated to hazelnut. The present castle of the Marquis Fontana, seventeenth-century manor house, surrounded by walls and the adjoining parish of SS. Pietro and Vitale, stands on the foundations of an earlier castle of Del Carretto family, located on the hill which controls the path of Belbo and Bormida rivers. Built in 1190, it was rebuilt and enlarged on numerous occasions. In 1630 and 1731 the Marquis Gian Giacomo Fontana, Minister of Carlo Emanuele III, undertook some works giving the present appearance. After several decades (between 1950 and 1970) in which housed an agricultural college, from a state of sharp decline has returned today to the ancient splendor thanks to the loving work of a private individual who has been responsible for its restoration, organizing inside a museum full of valuable works. It is currently privately owned. Also worth seeing is the church of Confraternita dei Battuti Bianchi.

Info Altitudine: 585 m s.l.m. Abitanti: 419 unità Patrono: San Pietro Contatti: www.comune.cravanzana.cn.it



DIANO D’ALBA Il paese fa parte degli 11 comuni del Barolo ed il centro storico è sito sulla collina dove si staglia la monumentale chiesa barocca di San Giovanni Battista del 1763-1770 con una vista panoramica magnifica. Le origini del nome rimandano a Diana, la dea della caccia. Inseriti nella Repubblica Romana, i Liguri furono iscritti nella IX regione italica. Diano da allora ebbe un legame fortissimo con Alba, ne seguì gli eventi e la storia senza subire danni dai Visigoti di Alarico che furono sconfitti dal generale romano Stilicone nella piana di Pollenzo nel 402. Più avanti negli anni il 5 Maggio 1392 l’antipapa Clemente VII di Savoia, donò Diano ad Amedeo VI di Savoia. A quel periodo risale il Castello di Diano, il quale riportò gravissimi danni nel 1412 a causa delle crudeli e opposte fazioni di Guelfi e Ghibellini. L’imponente castello venne abbattuto completamente da Vittorio Amedeo nel 1631. Pure da vedere la Cantina comunale I Sorì Diano d’Alba, con 44 produttori che vi aderiscono.

Der Ort Diano d’Alba ist eine der 11 Gemeinden Barolos. Sein historisches Zentrum liegt auf einem Hügel, auf dem sich die prächtige Barockkirche San Giovanni Battista erhebt (Bauzeit: 1763-1770) und der dem Besucher einen spektakulären Ausblick bietet. Der Ortsname verweist auf die Göttin der Jagd „Diana“. Seitdem die Ligurer Teil der Römischen Republik geworden und in der 9. Italischen Legion registriert waren, wies Diano eine starke Bindung zu Alba auf, die sich auch in den zahlreichen Herrschaftswechseln zwischen Diano und Alba widerspiegeln. Die Westgoten wiederum wurden in der berühmten Schlacht von Pollenzo im Jahr 402 vom römischen Feldherrn Stilichon besiegt. Lange Zeit danach, am 5. Mai 1392, wurde Diano vom Gegenpapast Clemens VII. an Amedeo VI. von Savoyen verschenkt. Auf diese Zeit blickt auch Dianos Burg zurück, die als eine der am besten befestigten Burganlagen in der Gegend um Alba gelten kann. Außerdem ist die örtliche Kellerei Cantina Comunale I Sorì Diano d‘Alba sehenswert. Insgesamt 44 Hersteller haben sich dieser Winzergenossenschaft angeschlossen.

Info Altitudine: 496 m s.l.m. Abitanti: 3.558 unità Patrono: San Giovanni Battista Contatti: www.dianoalba.gov.it

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The country is one of the 11 communes of Barolo and the city center is located on the hill where stands the monumental baroque church of San Giovanni Battista from 1763 to 1770 with a magnificent panoramic view. The origins of the name refer to the hunting goddess, Diana. Incorporated in the Roman Republic, the Ligurians were enrolled in the IX Italian region. Diano since then he had a strong bond with Alba - and a continuous succession of supremacy with Alba - followed the events and history without being damaged by the Visigoths under Alaric who were defeated by Stilicho in the plain of Pollenzo in 402. In May 5, 1392 the antipope Clement VII of Savoy, gave Diano town to Amedeo VI of Savoy. At that time dates the Diano castle, one of the strongest of Alba area, which reported serious damage in 1412 due to cruel and opposing factions of the Guelphs and Ghibellines. The imposing castle was completely demolished by Vittorio Amedeo in 1263 and the jurisdiction on Diano was charged to Comites Ruffino Ottavio di Castiglione Falletto. It worth a visit the town winery I Sorì Diano d’Alba, with 44 producers.


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DOGLIANI

Il paese fu certamente con insediamenti preromani e in particolare dei liguri mentre da 200 al 100 a.c. fu forte la penetrazione romana come testimoniano i numerosi reperti rinvenuti e ospitati nel Museo archeologico -storico Giuseppe Gabetti. Del medioevo è la struttura cintata e il castello. Situato sulla sinistra del torrente Rea il non piccolo Borgo di Dogliani si sviluppa attorno alla piazza Rivellino con frequentato mercato contadino autogestito. Da non perdere la monumentale chiesa parrocchiale dei SS. Quirico e Paolo preziosa opera del suo cittadino Giovanni Battista Schellino che a Dogliani in particolare, come in molti altri paesi delle Langhe, ha lasciato un’impronta indelebile e grandiosa. La chiesa risale al XIX secolo, adiacente ad essa l’ex convento dei Carmelitani ed ora sede del comune e del Museo etnografico Giuseppe Gabetti. Negli scantinati del museo la Bottega del vino del Dolcetto di

Zu vorrömischen Zeiten gab es in Dogliani mit Sicherheit bereits Siedlungen, vor allem Ansiedlungen der Ligurer, während zwischen den Jahren von 200 bis 100 v. Chr. der römische Vorstoß vorherrschend war, wie die zahlreichen Funde belegen, die heute im Archäologisch-Historischen Museum Giuseppe Gabetti untergebracht sind. Die Burg sowie der Burgwall stammen beide aus dem Mittelalter. Am linken Ufer des Rea schlängelt sich das stattliche Dorf Dogliani um die Piazza Rivellino, auf welcher der selbstverwaltete und immer gut besuchte Markt stattfindet. Es lohnt sich mit Sicherheit, einen Besuch in der beeindruckenden Pfarrkirche SS. Quirico e Paolo einzuplanen, die ein weiterer großartiger Ausdruck der Baukunst von Giovanni Battista Schellino ist, welcher nicht nur in seinem Heimatort Dogliani, sondern

The town has certainly origins in pre-Roman settlements and in particular Ligurian tribes. From 200-100 a.C. the Roman penetration was strong as evidenced by the numerous Roman artefacts found and housed in the Archaeologicalhistorical Museum “Giuseppe Gabetti”. The Middle Ages gave to the town the fenced structure and the castle. Located on the left of the Rea river, the non-small town of Dogliani develops around the busy self-managed farmer’s market square Rivellino. Do not miss the monumental parish church of SS. Quirico and Paolo, a precious work of its citizen Giovanni Battista Schellino that left an indelible mark in Dogliani and in many other countries of the Langhe. The church dates back to the nineteenth century, it is adjacent to the former convent of the Carmelites, and now seat of the town hall and the Ethnographic Museum “Giuseppe Gabetti”. In the basement of the museum we can find the shop “Bottega del Vino Dolcetto di Dogliani”. Again in the town hall building we find the museum dedicated


Fraz. Moncucco, 21 • 12060 Farigliano (CN) • tel. 0173.797228 • info@annamariabbona.it produzione propria vini tipici delle Langhe


Dogliani. Sempre nel palazzo comunale il Museo dedicato all’illustre suo concittadino presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Da non perdere inoltre l’ex ‘Ospedale civico, elaborata opera dell’architetto Giovanni Battista Schellino, costruita tra il 1878 e il 1888, per sostituire quella fatiscente. È un’architettura innovativa con richiami neoclassici e neoromanici in “paramano” a vista di mattoni e pietra, recentemente sapientemente ristrutturata. La Chiesa di San Lorenzo, risalente all’anno mille, rappresentava la principale chiesa delle Langhe appartenenti alla diocesi di Saluzzo. Nell’Ottocento l’architetto Schellino si dedicò ad importanti modifiche della chiesa. In collaborazione con lo scultore Adami realizzò la cappella con l’altare del comune (1854-1855). Dal 1881 al 1884 alzò e acuminò il campanile neogotico, arricchendolo di finestre alternatamene bifore e monofore. Aprì la cella campanaria con 4 archi ogivali e ornò il cornicione con archetti pensili. Nel 1886 progettò un radicale cambiamento che ampliava e modificava totalmente la chiesa rendendola a pianta ottagonale. L’architetto morì prima di attuare il progetto che venne portato a termine dall’ingegnere Carlo Alimondi.

to the illustrious fellow citizen President of the Italian Republic, Luigi Einaudi. Do not miss the former ‘Civic Hospital, by architect Giovanni Battista Schellino, built between 1878 and 1888, to replace crumbling buildings. It is an innovative architecture with neo-Romanesque and neo-classical references of brick and stone. The Church of San Lorenzo, dating from year one thousand, was the main church of the Langhe belonging to the diocese of Saluzzo town. The Church “Immacolata Concezione” was built between 1871 and 1880. It is one of the greatest masterpieces of architect Schellino in neo-classical Greek cross plan. The dome is supported by eight Doric columns and on it stands

auch in vielen anderen Ortschaften der Langhe seinen Fingerabdruck hinterlassen hat. Die Kirche stammt aus dem 19. Jahrhundert; gleich neben ihr befindet sich das ehemalige Karmeliten-Kloster, das heute als Rathaus fungiert und zugleich das Ethnografische Museum Giuseppe Gabetti beherbergt. In den Kellerräumen des Museums befindet sich die Bottega xxxxxxxxxx del Vino del Dolcetto di Dogliani, eine Weinkellerei zu Ehren von Doglianis bekanntem Rotwein. Im Rathausgebäude befindet sich noch ein weiteres Museum, das einem ganz besonders prominenten Mitbürger gewidmet ist: dem einstmaligen italienischen Präsidenten der Republik, Luigi Einaudi. Eine weitere Sehenswürdigkeit ist das ehemalige Ospedale Civico (Stadtkrankenhaus), das seinerseits vom Architekten Giovanni Battista Schellino geplant und zwischen 1878 und 1888 fertiggestellt wurde, um das alte, zunehmend verkommene Bauwerk zu ersetzen. Der innovative Komplex mit neoklassischen und neoromanischen Einsprengseln aus sichtbaren Steinen und Klinkern wurde erst kürzlich auf Grundlage eines hervorragend durchdachten Projekts umstrukturiert. Die Kirche San Lorenzo hingegen, die bis auf das Jahr 1000 zurückgeht, galt als Pfarrkirche der Langhe, die der Diözese Saluzzo unterstellt waren. Schellino stellte sein architektonisches Können im 19. Jahrhundert bei tiefgreifenden Umbauten an der Kirche unter Beweis: in Zusammenarbeit mit dem Bildhauer Adami verwirklichte er die Kapelle mit dem Gemeindealtar (1854-1855). Von 1881 bis 1884 wurde der neogotische Glockenturm erhöht und abgerundet, wobei Schellino ihn mit abwechselnd zwei- und einbogigen Fenstern ausstattete. Außerdem öffnete er die Mauern um den Glockenstuhl mit 4 Spitzbögen und schmückte das Gesims mit Bogenfriesen. Schließlich, im Jahr 1886, entwarf er das Projekt für eine grundlegende Erneuerung, welche die Kirche erweitern und, durch einen neuen achteckigen Grundriss, vollkommen verändern sollte. Leider hat der Architekt die Realisierung dieses Projekts nicht mehr mit erlebt, welches daher vom Ingenieur Carlo Alimondi zu Ende gebracht wurde. Die Chiesa dell‘Immacolata Concezione ist eine Kirche, die zwischen 1871 und 1880 erbaut wurde und als eines der Glanzstücke des Architekten Schellino gilt. Sie ist in neoklassischem Stil gehalten und hat den Grundriss eines griechischen Kreuzes. Die Kuppel ist auf acht dorische Säulen gestützt und wird von einer weiteren, kleineren Kuppel mit Öffnungen


134 La Chiesa dell’Immacolata Concezione fu realizzata tra il 1871 e il 1880. È uno dei massimi capolavori dell’architetto Schellino in stile neo-classico e pianta a croce greca. La cupola è sorretta da otto colonne in stile dorico e su di essa si eleva un cupulino traforato da otto finestre a vetrate colorate. Sulla facciata quattro grandi colonne sorreggono un imponente cornicione che, a sua volta, sorregge il frontone triangolare. Dopo un itinerario a piedi si arriva alla sommità della collina con un suggestivo panorama e un secolare ippocastano e l’imponenza del castello dei Perno di Caldera con l’adiacente torre restaurata e modificata dallo Schellino, ma le opere dell’ingegnoso architetto non sono finite qui, ci sono ancora da vedere le guglie gotiche del monumentale cimitero, nel quale, riposano le spoglie di Luigi Einaudi, la Torre dei Cessi, a fianco del convento dei Carmelitani, a servizio della Caserma di fanteria. Il Ritiro Sacra Famiglia (1883), tra le più elaborate e ricche di elementi architettonici decorativi dello Schellino con archi, bifore e raffinate rifiniture simili ad antichi merletti. A Borgo Castello sono dello Schellino oltre la già citata parrocchiale di San Lorenzo la Torre civica.

in Form von acht bunten Glasfenstern überragt. An der Fassade wird die Randleiste von vier großen Pfeilern getragen, das Gesims selbst trägt den dreieckigen Giebel. Ein Fußweg führt zum Gipfel des Hügels, der dem Besucher den Blick auf ein einzigartiges Panorama und eine hundertjährige Rosskastanie freigibt. Dort befindet sich zudem das beeindruckende Castello dei Perno di Caldera mit benachbartem, restauriertem Turm. Auch dieser Turm wurde von Schellino umgebaut, wobei der geniale Architekt noch weitere Werke realisiert hat: sehenswert sind die gotischen Fialen des imposanten Friedhofs, auf dem unter anderem Luigi Einaudi ruht, sowie der Torre dei Cessi, ein Turm im Dienste der Infanterie-Kaserne, direkt neben dem Karmeliten-Konvent. Weiter die „Flucht der Heiligen Familie“ (1883), die zu den sorgfältigsten und umfassendsten Darstellungen architektonisch-dekorativer Elemente gehört, die Schellino je entworfen hat, was auch an den Bögen, Biforen und raffinierten Ausschmückungen liegt, welche antiker Spitze gleichen. Neben der bereits genannten Pfarrkirche San Lorenzo stammt in Borgo Castello auch der Stadtturm, die Torre Civica, von Schellino.

a little dome eight perforated by eight colored glass windows. On the front four large columns support an imposing cornice which, in turn, supports the triangular pediment. After a walking tour, you get to the top of the hill with a beautiful view and an old horsechestnut, and the impressive castle of the “Perno di Caldera” with the adjacent tower restored and modified by Schellino. The works of the ingenious architect are not over here, you have to see the Gothic spiers of the monumental cemetery, Torre dei Cessi tower, next to the convent of the Carmelites, as military service. The institute “Ritiro Sacra Famiglia” (1883) is among the most elaborate works by Schellino, full of decorative architectural elements with arches, mullioned windows and elegant finish similar to antique laces. In Borgo Castello district is the aforementioned parish church of San Lorenzo and the town tower, again designed by Schellino.

Info Altitudine: 295 m s.l.m. Abitanti: 4.803 unità Patrono: SS Pietro e Paolo Contatti: www.comune.dogliani.cn.it


FARIGLIANO Il nome deriverebbe dal latino “Foro fulviem”, bosco selvaggio che soldati sarmati di Costantino erano stati mandati a fertilizzare. La leggenda racconta che la chiesa Parrocchiale di Farigliano era sorta sui resti di un tempio dedicato alla dea della Caccia Diana. Importante centro nel periodo del medioevo fu possedimento del marchesato di Saluzzo. Rimangono i ruderi di un castello con relativa torre di avvistamento risalente al 1200 che non fu distrutto sotto Manfredo marchese di Saluzzo, denominato il ”flagello di Dio”, in “buona” compagnia della madre Isabella Doria. La distruzione del castello risale, però alla metà del XVI secolo, in tempi successivi, all’epoca delle guerre tra l’imperatore Carlo V ed il re di Francia Francesco I e l’ordine giunse dal Governatore di Cherasco Lois de Boller de Riez. Da non perdere una meraviglia, all’interno di casa Ballauri, il camino rinascimentale monumentale, in laterizio rivestito di stucco lavorato, sormontato da un pregevole stemma così come la cappella campestre di San Nicola. Fra le altre curiosità ancora una legata ad una leggenda, si narra che durante un banchetto in onore della perfida marchesa Isabella Doria un gatto bianco rovesciasse del vino rosso e da quel momento cambiasse colore e che tutti i gatti del luogo nascessero solo rossi.

Der Name kommt vom lateinischen „Foro fulviem“ - der wilde Wald, den die Soldaten Konstantins fruchtbar machen sollten. Der Legende nach wurde die Pfarrkirche von Farigliano auf den Ruinen eines Tempels für die Jagdgöttin Diana erbaut, die folglich nicht nur im Ort Diano d‘Alba zu finden war. Im Mittelalter war der Ort ein bedeutendes Zentrum, das zur Markgrafschaft von Saluzzo gehörte. Erhalten geblieben sind noch die Ruinen einer Burg mit zugehörigem Wachturm von 1200, die nicht der Zerstörungswut von Manfredo, Markgraf von Saluzzo zum Opfer fiel, auch genannt die „Geißel Gottes“, der in „guter“ Gesellschaft seiner Mutter Isabella Doria sein Unwesen trieb. Nicht verpassen sollte man auch ein wunderbares Stück im Inneren des Hauses Ballauri, nämlich den imposanten Renaissance-Kamin aus Backsteinen mit bearbeitetem Stuck, über dem ein wertvolles Wappen prangt. Auch zu empfehlen ist ein Besuch in der Landkapelle San Nicola. Eine weitere erwähnenswerte Kuriosität ist die Legende, dass eine weiße Katze während eines Banketts zu Ehren der perfiden Gräfin Isabella Doria ein Glas Rotwein umgestoßen und ihre Farbe geändert habe und dass seitdem alle Katzen des Ortes mit rotem Fell geboren würden.

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At the end of the vast plain of Cuneo stands the village. The name derives from the Latin “Foro fulviem” wild wood that Sarmatian soldiers of Constantine were sent to fertilize. The legend says that the parish church of Farigliano was built on the remains of a temple dedicated to Diana, Goddess of the Hunt, so it was not only in the village of Diano d’Alba. Important center during the Middle Ages it was a possession of the Marquis of Saluzzo. The ruins remain of a castle with its tower dating back to the 1200s that was not destroyed under Manfredo Marquis of Saluzzo, called the “Scourge of God”, in “good” company of his mother Isabella Doria. Do not miss a marvel inside Ballauri house: the monumental Renaissance fireplace, brick covered with stucco work, surmounted by a fine coat of arms as well as the country chapel of St. Nicholas. Among other curiosities, once linked to a legend: it is said that during a banquet in honor of the evil Marquis Isabella Doria a white cat rammed a red wine glass and from that moment it changed of color and that all cats of the area were born in red color.

Info Altitudine: 263 m s.l.m. Abitanti: 1.751 unità Patrono: San Nicola Contatti: www.comune.farigliano.cn.gov.it



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DOGLIANI, LE VIE DEL DOLCETTO, DEI FORMAGGI E DELLA BIRRA Itinerario: Dogliani – Somano – Serravalle Langhe – Bossolasco – Murazzano – Belvedere Langhe – Clavesana – Carrù – Farigliano – Piozzo – Dogliani Il tour parte da Dogliani che ha dato i natali ad un indimenticabile presidente della Repubblica italiana e ad un grandissimo architetto (ma in realtà era solo geometra perché non aveva frequentato il liceo e quindi la Facoltà di architettura) Giovanni Battista Schellino, al quale si devono molti capolavori del neo-gotico delle Langhe. Se fosse nato in un’altra realtà, Schellino sarebbe di fama acclarata come Gaudì, ma al di là dei riconoscimenti e dei paragoni è veramente...grande! Quindi, se volete un tuffo nell’arte, Dogliani e i vari paesi del tour vi stupiranno piacevolmente. Se invece siete tentati dalla Gola (ma non vergognatevene), dal buon vino, dal formaggio e dai lunghi tragitti a piedi o in bici, siete nel posto giusto. Da Dogliani, passando vicino al torrente Corsera, risalite per Somano, fra boschi di castagne e natura selvaggia, fino ad arrivare, dopo 12,6 km, a Serravalle Langhe, con un piccolissimo e delizioso centro storico oppure, proseguite direttamente per la “Perla delle Langhe, il nome con il quale viene chiamata Bossolasco, e poi, imboccando la SP 32 arrivare a Murazzano, uno dei paesi del formaggio e del Santuario della Madonna di Hall, dirigendovi verso Belvedere Langhe (che troverete a 6 km) con altre opere dello Schellino tra cui la Via Crucis, prendete quindi la Statale 661 per Farigliano, dove l’azienda Agrinatura di Beppino Occelli produce eccellenti formaggi, conosciuti in tutto il mondo, per poi dirigervi alla volta di Clavesana, di Carrù, con la sua Fiera del Bue Grasso, e del castello, proseguendo fino a Piozzo, paese delle zucche con un eccellente produttore di birra artigianale, e rientrare a Dogliani.


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DOGLIANI, THE VILLAGE OF DOLCETTO, CHEESE AND BEER Tour: Dogliani – Somano – Serravalle Langhe – Bossolasco – Murazzano – Belvedere Langhe – Clavesana – Carrù – Farigliano – Piozzo – Dogliani The tour starts in Dogliani, a city which gave birth to an unforgettable President of the Italian Republic and to the famous architect Giovanni Battista Schellino (he was really just a surveyor because he did not attended high school and university). A lot of masterpieces in the neo-gothic style in the Langhe territory are signed by him. If he was born into another reality, Schellino would have become famous as Gaudì, but beyond the recognitions and the comparisons we can do, we must admit that he is really great! So, if you want to immerse in art, Dogliani and the other villages of the tour will definitely surprise you. If you prefer much better the greed (don’t be ashamed of it), the good wine, the cheese and the long paths for walking, then this is the right place for you. From Dogliani, you can go along the Corsera torrent, and passing through Somano with its chestnut woods and wild nature and you arrive, after 12.6 km, to Serravalle Langhe with its small and wonderful old town. You can also go ahead directly through the “Langhe’s Pearl”, the other name given to the village of Bossolasco. You can then take the SP 32 and arrive to Murazzano, one of the villages famous for its cheese and its Sanctuary of the Hall Virgin. Then, go in the direction of Belvedere Langhe (6 km far away), famous for some works of Schellino (eg. Via Crucis) and take the S 661 in the direction of Farigliano where the Agrinatura of Beppino Occelli company makes excellent cheese, known all over the world. You can then go to Clavesana, to Carrù - famous for its fair of the fat ox and its castle, to Piozzo - the village of pumpkins and famous for its beer produced by craftsmen. Then, you can go back to Dogliani.

VON DOLCETTO, KÄSE UND BIER – EIN AUSFLUG IN UND UM DOGLIANI Reiseroute: Dogliani – Somano – Serravalle Langhe – Bossolasco – Murazzano – Belvedere Langhe – Clavesana – Carrù – Farigliano – Piozzo – Dogliani Dieser Ausflug beginnt in Dogliani, dem Geburtsort des unvergesslichen italienischen Staatspräsidenten Luigi Einaudi und des großartigen Architekten Giovanni Battista Schellino (obgleich er eigentlich nur ein Landvermesser ohne Abitur und universitäre Ausbildung war), dem die Langhe vieler ihrer neugotischen Schmuckstücke zu verdanken haben. Wäre Schellino in einem anderen Umfeld groß geworden, hätte er ein zweiter Gaudì werden und unsterblichen Ruhm erlangen können. Wer sich selbst von seiner Größe, fernab von Auszeichnungen und bloßen Vergleichen, überzeugen und ein wenig in die Kunstwelt abtauchen möchte, kommt in Dogliani und den anderen Ortschaften dieser Tour auf seine Kosten. Alle Feinschmecker hingegen, die gerne gute Weine und Käse aus der Gegend versuchen möchten, finden entlang des Wegs, egal ob zu Fuß oder auf dem Fahrrad, zahlreiche Einkehrmöglichkeiten. Von Dogliani aus geht es vorbei am Flüsschen Corsera und dann wieder durch Kastanienhaine und unberührte Natur hinauf nach Somano. Nach 12,6 km erreichen Sie Serravalle Langhe und sein winzig kleines aber sehr gemütliches Zentrum. Nächstes Ziel ist die „Perle der Langhe”, Bossolasco, bevor es auf der SP 32 bis in das Käsedorf Murazzano geht. Einen Besuch lohnt dort die Wallfahrtskirche Madonna di Hall. Begeben Sie sich dann Richtung Belvedere Langhe (Entfernung 6 km), wo es weitere Kunstwerke Schellinos, wie die Via Crucis, zu bewundern gibt. Die Staatsstraße Statale 661 bringt Sie nach Farigliano, wo der landwirtschaftliche Betrieb Agrinatura von Beppino Occelli exzellenten Käse produziert, der rund um den Globus bekannt ist. Weiter geht es nach Clavesana und Carrù mit seiner Burg, in dem jährlich die Fiera del Bue Grasso (Messe zu Ehren der Fettochsen) stattfindet. Letzter Zwischenhalt vor Dogliani ist das Kürbisdorf Piozzo, in dem verschiedene kleine Bierbrauereien von sich Reden gemacht haben.


FEISOGLIO Le origini del nome derivano probabilmente dal latino “fagus” e “soleum”, bosco di faggi soleggiato, in seguito compare anche la citazione, sempre romana “Fauxulum”. Dopo la dominazione romana vi fu quella dei longobardi, tra il 1000 e il 1200 è sotto l’influenza della famiglia degli Obertenghi e dei monaci benedettini dopo e dei Del Carretto per arrivare, dopo la dominazione spagnola del 1660, a quella dei Savoia nel 1700. Da vedere la chiesa parrocchiale dedicata a San Lorenzo. L’edificio è a tre navate e due cappelle adiacenti. Le volte sono a botte e a vela mentre sono a crociera nella navata centrale. Ovviamente la chiesa è stata rimaneggiate più volte e gli stili sono sovrapposti. Del castello sono rimasti solo pochi ruderi.

Der Name Feisoglio setzt sich wahrscheinlich aus den beiden lateinischen Begriffen „fagus“ und „soleum“ zusammen, was so viel bedeutet wie „sonniger Buchenwald“. Später findet der Ort auch unter dem römischen Namen „Fauxulum“ Erwähnung. Feisoglio hat im Laufe der Zeit viele verschiedene Herrscher gesehen: nach den Römern kamen die Langobarden, zwischen den Jahren 1000 und 1200 stand der Ort unter dem Einfluss der Familie der Otbertiner, dann der Benediktinermönche und der Del Carretto und ging schließlich, nach der spanischen Besetzung von 1660, an das Hause Savoyen über. Einen Besuch lohnt die Pfarrkirche des San Lorenzo, ein dreischiffiges Gotteshaus mit zwei angrenzenden Kapellen. Das Tonnen- und Segelgewölbe geht im Hauptschiff in ein Kreuzrippengewölbe über. Natürlich war auch diese Kirche über die Jahre immer wieder architektonischen Veränderungen unterworfen, was die Überlagerung unterschiedlicher Stile erklärt. Von der Burg hingegen sind nur einige Ruinen übrig geblieben.

Info Altitudine: 706 m s.l.m. Abitanti: 333 unità Patrono: San Lorenzo Contatti: www.comune.feisoglio.cn.it

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The origins of the name probably derived from the Latin “Fagus” and “soleum” sunny beech forest; then appears also the citation, always Roman, “Fauxulum.” After the Roman domination was that of the Lombards, between 1000 and 1200 under the influence of Obertenghi family, after came the Benedictine monks and the Del Carretto to get to the Spanish rule in 1660, followed by the House of Savoy in 1700. It worth a visit the parish church of San Lorenzo. The building has three naves and two side chapels. The vaults are of barrel and ribbed type in the central nave. Of course, the church has been reworked several times and styles are superimposed. Of the castle there are only a few ruins.


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GORZEGNO

Il paese si trova nel cuore delle Langhe, in Valle Bormida ed ha origini romane come documentano le numerose lapidi rinvenute; il suo nome è legato al centurione romano Ennio e alla suo reparto, la coorte, “Cohors Aennii”. Appartenne, nel medioevo, fino al XVIII ai marchesi del Carretto. Purtroppo lo slanciato castello, ormai diroccato, può solo far intuire la sua elegante imponenza. Costruito, attorno al 1100, ai tempi di Bonifacio del Vasto, venne trasformato in dimora signorile, lesionato e danneggiato. Nel medioevo fino al XVIII fu possedimento dei marchesi Del Carretto. Il castello, costruito, attorno al 1100, ai tempi di Bonifacio del Vasto, venne trasformato in dimora signorile, lesionato e saccheggiato, fu abitato, seppur in parte, fino al 1860. Da veder la parrocchiale di Sana Siro realizzata attorno alla prima metà del XVII secolo sui resti di due chiese di molto preesistenti il cui campanile fungeva da torre di avvistamento collegato al castello da un passaggio sotterraneo.

Dieser Ort im Bormida-Tal befindet sich im Herzen der Langhe. Er wurde bereits zu Zeiten der Römer gegründet, wie zahlreiche Grabsteine belegen, die in der Region gefunden wurden. Der Name Gorzegno leitet sich von „Cohors Aennii” ab, der Abteilung des Zenturios Ennio. Im Mittelalter und bis zum 19. Jahrhundert befand sich Gorzegno im Besitz der Markgrafen Del Carretto. Auch wenn die Glanzzeiten des wohlgestalten Schlosses nunmehr seit langem vorbei sind, evozieren seine Trümmer noch Bilder der einstigen Herrschaftlichkeit. Das zu Zeiten von Bonifatius del Vasto um 1100 erbaute Schloss wurde zunächst in einen Herrensitz umgewandelt, später geplündert und beschädigt. Teile des Schlosses waren bis 1860 bewohnt. Sehenswert ist auch die Pfarrkirche von Sana Siro, die in der ersten Hälfte des 17. Jahrhunderts auf den Trümmern zweier sehr alter Kirchen erbaut wurde. Der Kirchturm war durch einen unterirdischen Gang mit dem Schloss verbunden und diente als Wachturm.

Info Altitudine: 303 m s.l.m. Abitanti: 319 unità Patrono: Madonna della Neve Contatti: www.comune.gorzegno.cn.it

The village is located in the heart of the Langhe, in Bormida valley and has Roman origins as documented by numerous tombstones found in its territory. Its name refers to “Cohors Aennii” which was the department of Roman centurion Ennio. In the Middle Ages until the eighteenth century was a possession of the Del Carretto. Unfortunately, the castle is now in ruins, but its grandeur is easy to imagine. The castle, built in 1100, at the time of Bonifacio del Vasto, was transformed into a mansion, then damaged and looted, was inhabited, albeit in part, until the 1860s. It worth a visit the parish church of Sana Siro, made in the first half of the seventeenth century on the ruins of two existing churches. The bell tower served as a lookout tower connected to the castle by an underground passage.


GOVONE Il paese del Roero, già feudo dei Solaro che lo mantennero fino al 1792, potente famiglia astigiana, ha un magnifico castello, ma forse sarebbe meglio dire dimora signorile, perché vero castello non fu mai, ma bensì residenza reale sabauda risalente al settecento prettamente di stile juvarriano, ma su base precedente trecentesca. Parlare del paese senza far riferimento a questa emergenza architettonica, inserita fra il patrimonio dell’Umanità, dall’Unesco è praticamente impossibile. Tanto è bella la facciata rivolta a sud, ricca di decorazioni marmoree provenienti da Venaria, fatte inserite dal Solaro, nella metà del Settecento. Scomparsa la linea maschile dei Solaro, il palazzo passò alla Corona Sabauda. Durante la denominazione francese il castello spogliato di tutti gli arredi, fu salvato dalla completa rovina dai Conti Alfieri di San Martino quanto lo sono il giardino settecentesco, all’italiana contrassegnato da siepi di bosso e vialetti che confluiscono nella fontana centrale e il parco all’inglese con un’antica aranciera.

Dieser Ort im Roerogebiet war bis 1792 Herrensitz der mächtigen Familie der Solaro aus der Gegend von Asti. Der Ort verfügt über ein herrliches Schloss oder besser gesagt einen Herrensitz, da es sich nie um ein echtes Schloss handelte, sondern vielmehr um die im 18. Jahrhundert im Stile Filippo Juvarras erbaute sabaudische Königsresidenz, deren Struktur aus dem 14. Jahrhundert stammt. Nachdem die männliche Linie der Solaro zu ihrem natürlichen Ende gekommen war, ging das Gebäude an die sabaudische Krone über. Man kann nicht über den Ort Govone sprechen, ohne dieses architektonische Meisterwerk zu erwähnen, das inzwischen sogar Unesco-Weltkulturerbe ist. Die wunderschöne Südfassade ist großzügig mit Marmordekorationen aus Venaria verziert, die die Solaro Mitte des 18. Jahrhunderts einsetzen ließen. Ebenso hübsch anzuschauen sind der italienische Garten aus dem 18. Jahrhundert mit Buchsbaumhecken und einem zentralen Springbrunnen. Daneben gibt es einen englischen Park mit einer alten Orangerie, die von der Gemeindeverwaltung renoviert wurde und heute Kongressen und Kulturveranstaltungen Raum bietet.

Info Altitudine: 301 m s.l.m. Abitanti: 2.196 unità Patrono: San Secondo Contatti: www.comune.govone.cn.it

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The village of Roero area, fief of the powerful Solaro family from Asti who owned it until 1792, has a magnificent castle or perhaps mansion, because it wasn’t a real castle but rather a Savoy Royal family house dating back to the eighteenth century in pure Juvarrian style, but on a fourteenth century basis. After the extinction of the male line of Solaro family, the palace passed to the Crown of Savoy. Speaking of the village without reference to this architectural preciousness inserted among the World Heritage Sites of Unesco is virtually impossible. The beautiful facade facing south, rich in marble decorations from Venaria on the will of the Solaro family in the mid-eighteenth century, opens on eighteenth-century Italian-style gardens, which are marked by box hedges and paths that converge in the central fountain. The English park has an old orangery restored by the municipality for conferences and cultural events. During the French domination, the castle was stripped of all furnishings, and was saved from complete ruin by the Counts Alfieri of San Martino.


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GRINZANE CAVOUR

Le origini del nome derivano dalla famiglia “De Grinzaneis” che lo ricevette in vassallaggio, in seguito appartenne ai marchesi del Monferrato attorno al sec. XV. Le forme attuali si devono al suo signore Pierino Belli, a quel periodo risale il Salone delle maschere del castello, perfettamente conservato. La fama del paese che fa parte degli 11 comuni del Barolo, è legata al Conte Camillo Benso conte di Cavour che fu sindaco del paese e all’Enoteca Regionale che fu la seconda in ordine di tempo, in Italia. Il castello è sede dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’Alba e dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi (Onaf). Nel campo del torrone sin dal 1885 è presente questa lavorazione che venne iniziata adoperando le meno costose nocciole delle Langhe rispetto alle più care mandorle a cura del capostipite Giuseppe Sebaste che iniziò prima in piccolo come pasticcere e poi in seguito come grande azienda. Nel castello, assieme a tutti i grandi vini di Langa e Roero, vi è ospitato, dal 2007, il Museo Etnografico delle Langhe teso alla valorizzazione della cultura culinaria delle langhe con una sezione dedicata al Tartufo e ad oggetti rari del territorio. Si trova pure la bottega del bottaio, una distilleria e una rivisitazione di una cucina del luogo che va dal XVII al XIX secolo. Le origini del castello risalgono alla metà del XI secolo, quando fu edifi-

Der Name stammt ursprünglich von der Familie „De Grinzaneis”, die ihn als Lehnsgut erhielt, anschließend ging er ca. im 15. Jahrhundert an die Markgrafen des Monferrato über. Die heutige Struktur ist dem Lehnherren Pierino Belli zu verdanken, aus seiner Zeit stammt auch der Maskensaal, der perfekt erhalten ist. Die Ortschaft, die zu den 11 Gemeinden des Barolo gehört, verdankt ihren Ruhm einerseits dem großen Staatsmann und einstigen Bürgermeister Graf Camillo Benso von Cavour, der gut 16 Jahre im Amt war, sowie der Regionalen Önothek, die als zweite überhaupt in Italien eröffnet wurde. Das Schloss ist Sitz der Weinbruderschaft „Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d‘Alba“, die den Albeserweinen und den raren Trüffeln gewidmet ist, sowie der nationalen Organisation der Käseverkoster (Onaf). Bereits seit 1885 wird hier der barrenförmige Nougat Torrone hergestellt, für den man statt der kostspieligen Mandeln die etwas günstigeren Haselnüsse der Langhe verwendet. Giuseppe Sebaste begann die Herstellung als kleiner Konditormeister und gründete anschließend das Unternehmen Antica Torroneria Piemontese, das auch heute noch von seiner Familie weitergeführt wird.

The origins of the name derive from “De Grinzaneis” family who received the village for vassalage, later belonged to the Marquis of Monferrato. Existing forms are due to his lord Pierino Belli: of that period is the Salone delle Maschere (Hall of Masks), perfectly preserved. The fame of the village that is part of the 11 towns of Barolo, is related to Count Camillo Benso, Count of Cavour, who was mayor of the town for 16 years, and to the Enoteca Regionale (regional winery) that was the second in order of time in Italy. The castle is the seat of the Order of the Knights of the Truffle and Wines of Alba and the National Organization of Cheese Tasters (Onaf). In the field of nougat, in 1885 a production started employing the Langhe hazelnuts, less expensive than the almonds, by the founder Giuseppe Sebaste who started as pastry chef and later became a big company. In the castle, along with all the great wines of Langa and Roero, is hosted, since 2007, the Ethnographic Museum of the Langhe designed to develop the culinary culture of the Langhe with a section dedicated to truffles and rare items of the territory. You find also the cooper’s shop, a distillery and a review of a local cuisine from the seventeenth to the nineteenth century. The origins of the castle date back to the middle of the ‘XI century, when the first body of the central tower was built by the Countess Adelaide Manfredi, who married in third marriage Otto of Savoy. In the middle of the twelfth century, the fief of Grinzane, located around the tower was given in vassalage from the


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I Capricci edicola - tabaccheria

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cato il primo corpo della torre centrale ad opera della contessa Adelaide Manfredi, che andò sposa in terze nozze a Oddone di Savoia. Verso la metà del XII secolo il feudo di Grinzane, situato attorno alla torre, fu dato in vassallaggio dalla città di Alba ad una famiglia detta De Grinzaneis. Verso la metà del XV secolo il castello era di proprietà dei Marchesi di Monferrato. Le attuali forme architettoniche risalgono alla metà del XVI secolo, quando Pietrino Belli, signore del castello, andò a nozze con Giulia Damiani di Asti: a quel periodo risalgono le decorazioni del “salone delle maschere”. L’Enoteca è sede dell’evento “Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba”.

city of Alba to a family called De Grinzaneis. In the middle of the fifteenth century the castle was owned by the Marquis of Monferrato. The current architectural forms date back to the mid-sixteenth century, when Pietrino Belli, lord of the castle, married Julia Damiani of Asti: of that period are the decorations of the “Salone delle maschere.” The Enoteca is home of the “ World Auction for White Truffle of Alba.

Im Schloss befindet sich neben den großen Weinen der Gegend Langhe und Roero seit 2007 auch das Ethnographische Museum, das der kulinarischen Kultur der Langhe gewidmet ist und mit einem speziellen Bereich über den Trüffel und seltenen Szenarien der Langhe aus dem 17. bis 19. Jahrhundert aufwartet, darunter auch einer Böttcherei, einer Brennerei und der Nachbildung einer ortstypischen Küche. Die Ursprünge des Schlosses reichen bis ins 11. Jahrhundert zurück. Aus dieser Zeit stammt der zentrale Turm, erbaut durch Gräfin Adelheid Manfredi von Turin, in 3. Ehe mit Otto von Savoyen verheiratet. Gegen Mitte des 12. Jahrhunderts wurde der Ort Grinzane, der sich um den Turm herum entwickelt hatte, von der Stadt Alba an die Familie De Grinzaneis als Lehnsgut übergeben. Mitte des 15. Jahrhunderts befand sich das Schloss im Besitz der Markgrafenfamilie des Monferrato. Die heutige Struktur des Schlosses stammt aus der Mitte des 16. Jahrhundert und wurde von Pietrino Belli, verheiratet mit Giulia Damiani von Asti, in Auftrag gegeben. Die Dekorationen im Maskensaal aus dieser Zeit sind bis heute perfekt erhalten. In der Önothek findet die „Weltweite Auktion des Weißen Trüffels aus Alba” statt. Das Schloss beherbergt die Regionale Önothek des Piemont, das Ethnographische Museum, Raritäten von Cavour, den Maskensaal, das Schlossrestaurant.

Info Altitudine: 195 m s.l.m. Abitanti: 2.020 unità Patrono: Madonna del Carmine Contatti: www.comune.grinzanecavour.cn.it



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GUARENE In origine il paese si trovava nella bassa del Tanaro, in seguito per ragioni difensive si spostò vicino al castello. Possedimento del Vescovo di Alba, in seguito appartenne al capitano di ventura Vagnone Vittor di Trofarello che detiene il possesso dell’intero paese, ma a causa di incerte vicende passa, alla famiglia dei Roero, ricchi banchieri di Asti. Nel XVII secolo Carlo Emanuele I toglie Guarene ai Roero e lo concede in feudo al figlio Felice. Successivamente, nel 1618, Vittorio Amedeo I lo restituisce ai Roero che nel frattempo sono diventati nobili che lo mantengono fino all’estinzione della casata. Attualmente il castello è di proprietà dei Conti Provana di Collegno. La vista che si gode dall’alto del castello è magnifica, ma anche dal basso è entusiasmante. Da non perdere, appena finito il restauro, la chiesa della SS. Annunziata e i suoi tesori tra cui la Pala d’Altare di Guglielmo Caccia, opera giovanile dell’artista assieme a candelabri, tabernacoli, angoliere e alcuni messali appartenuti ai Priori della Confraternita.

Ursprünglich befand sich der Ort in der Flachebene des Flusses Tanaro, zur besseren Verteidigung wurde er dann aber näher an die Burg verlegt. Anfangs Besitztum des Bischofs von Alba, ging die gesamte Siedlung zunächst an den Söldnerherrn Vagnone Vittor von Trofarello über, der sie im Zuge ungewisser Ereignisse jedoch an die Familie der Roero verlor, reiche Bankiers aus Asti. Im 17. Jahrhundert entzog König Karl Emanuel I Guarene der Familie der Roero und gewährte die Siedlung seinem Sohn Felix als Lehnsgut. 1618 erstattete Vittorio Amedeo I Guarene den Roero zurück, die in der Zwischenzeit Adlige geworden waren und es behielten, bis das Geschlecht ausstarb. Momentan befindet sich die Burg im Besitz der Grafen Provana von Collegno. Der Ausblick von der Burg und auch auf die Burg ist großartig. Sehenswert sind auch die kürzlich neu renovierte Kirche SS. Annunziata und ihre Schätze, wie das Altarbild von Guglielmo Caccia, einem seiner Jugendwerke, sowie Kerzenleuchter, Tabernakel, Eckschränke und einige Messbücher der Prioren der Bruderschaft.

Originally, the town was in the bottom of Tanaro river, successively, for defensive reasons moved next to the castle. Possession of the Bishop of Alba, after the captain Victor Vagnone Trofarello who owned the possession of the whole village, but due to uncertain events it passes to the family of the Roero, rich bankers of Asti. In the seventeenth century, Carlo Emanuele I relieved Guarene from the Roero family and grants it in fief to his son Felix. Subsequently, in 1618, Vittorio Amedeo I returned it to the Roero, which in the meantime have become nobles holding it until the extinction of the dynasty. Today the castle is owned by the Counts of Provana of Collegno. The view enjoyed from the top of the castle is magnificent, but also from below is exciting. Do not miss the church of SS. Annunziata recently restored and its treasures including the Altarpiece of Guglielmo Caccia, an early work of the artist along with candlesticks, tabernacles, corner pieces and some missals belonged to the “Priori della confraternita”.

Info Altitudine: 360 m s.l.m. Abitanti: 3.484 unità Patrono: San Giacomo Contatti: www.guarene.it


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IGLIANO

Da vedere, nella piazzetta Baricalla il palazzo comunale, edificio in stile littorio e la chiesa di Sant’Andrea risalente al XVII secolo. Nella facciata della chiesa è murata una stele romana, segno di come gli antichi romani fossero stati pure qui come è confermato dal rinvenimento di alcune monete dello stesso periodo. Il paese appartenne ai Marchesi di Ceva che vi fecero innalzare nel 1400 una modesta costruzione passata successivamente ai marchesi Vivaldi di Castellino ed ai liguri conti Sauli. L’edificio andato completamente in rovina è stato infine abbattuto.

Auf der Piazzetta Baricalla befindet sich der Palazzo Comunale – das im liktorischen Stil erbaute Rathaus – sowie die Kirche Sant‘Andrea aus dem 17. Jahrhundert. Wie bereits durch den Fund verschiedener altertümlicher Münzen belegt wurde, so ist auch die antike Stele, die in die Fassade der Kirche eingemauert ist, ein Beweis dafür, dass die alten Römer an diesem Ort verkehrt haben. Der Ort gehörte einst den Markgrafen von Ceva, die im Jahr 1400 einen schlichten Bau errichten ließen, der anschließend an die Markgrafen Vivaldi di Castellino und die ligurischen Grafen Sauli über ging. Das Gebäude verkam im Laufe der Zeit immer mehr und wurde schließlich abgerissen.

Things to see in Baricalla square are the town hall, a fascist-style building, and the church of Sant’Andrea dating from the seventeenth century. In the facade of the church is walled a Roman stele, a sign of the ancient Romans, as it is confirmed by the discovery of some coins of the same period. The village belonged to the Marquis of Ceva that raised, in 1400, a modest building later passed to the Marquis Vivaldi Castellino and to the Ligurian Counts Sauli. The building, completely ruined, was finally torn down.

Info Altitudine: 532 m s.l.m. Abitanti: 83 unità Patrono: Sant’Andrea Contatti: www.comune.igliano.cn.it


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LA MORRA Il paese è fortemente legato ad Alba e ne fu nell’antichità una sua estensione tanto da chiamarsi “Murra”, vale a dire recinto. Nel 1206 diventa comune indipendente con tanto di castello. I suoi signori furono Sordello da Goito, menestrello, citato nella Divina Commedia, in seguito i Falletti per passare infine sotto i Savoia. nel corso dei secoli il centro storico si consolidò attorno alla torre civica e all’interno dei bastioni. cappella della Madonna del Buon Consiglio mentre in via Umberto, la facciata delle settecentesca chiesa della Confraternita di San Sebastiano, sede di mostre e convegni e la medioevale casa MassobrioBoffa con finestra ogivale. In piazza Castello, una grandiosa balconata protesa sulle Langhe e sulle Alpi vi offrirà uno spettacolo incantevole a 360° sulle Langhe. Non perdete l’occasione di visitare la Cantina Comunale gestita dai produttori di la Morra che è uno degli 11 comuni del Barolo. Ancora da visitare, la Cappella della Madonna delle Grazie che venne costruita nel 1914 accanto ad un preesistente pilone affrescato da Giovanni Savio (1863-1950) di La Morra. Nel 1999, la cappella venne reinterpretata in

Es ist nicht zu leugnen, dass eine starke geografische wie stadtgeschichtliche Verbindung zwischen La Morra und Alba besteht. Im Altertum soll La Morras Ausdehnung sogar so weit gewesen sein, dass der Ort gemeinhin „Murra“ genannt wurde: Zaun. 1206 wurde La Morra zu einer unabhängigen Gemeinde mit eigener Burg, unter deren adligen Bewohnern Sordello da Goito war, ein Minnesänger, der selbst in Dantes Göttlicher Komödie zitiert wird, dann die Falletti und schließlich die Savoyer. Im Lauf der Jahrhunderte konsolidierte sich das historische Zentrum nicht nur um den Stadtturm herum, sondern auch innerhalb der Bastionen. Die Stadtbesichtigung kann zum Beispiel in der Via XX Settembre beginnen. Dort versetzen der Palazzo Falletti und seine benachbarte Kapelle der Madonna del Buon Consiglio regelmäßig ihre Besucher in Staunen. Doch auch die Via Umberto verdient einen Spaziergang: vorbei an der Fassade der Kirche der Bruderschaft von San Sebastiano aus dem 17. Jahrhundert, in der heute Ausstellungen und Konferenzen abgehalten werden, und weiter zum Haus der Massobrio-Boffa mit Spitzbogenfenstern, das von der mittelalterlichen Vergangenheit der Stadt zeugt. Über die Piazza Castello, den Schlossplatz, haben Sie Zugang zu einem großartigen Balkon, vom dem aus Sie den Blick um 360° über die Langhe bis hin zu den Alpen schweifen lassen können. Sie sollten sich auf keinen Fall einen Besuch in der Cantina Comunale entgehen lassen. Die Winzergenossenschaft von La Morra, einer der 11

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The village is strongly linked to Alba of which in ancient times was an extension, called “Murra”, ie fence. In 1206 became an independent municipality with castle. Its lords were Sordello from Goito, minstrel, quoted in The Divine Comedy, successively the Falletti family and finally the Savoy. Over the centuries, the old town was consolidated around the Town Tower and within the ramparts. To admire, in Via XX Settembre, the Falletti building with the adjacent chapel of “Madonna del buon consiglio”while on Via Umberto, the facade of the eighteenth-century church of the Confraternity of San Sebastiano, a venue for exhibitions and conferences, and the medieval house Massobrio-Boffa with lancet window. In Piazza Castello, a grand balcony stretched to the Langhe hills and the Alps will offer a delightful 360° sight on the Langhe. Do not miss the opportunity to visit the Cantina Comunale managed by the producers of La Morra that is one




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chiave contemporanea dagli artisti David Tremlett (1945) per l’interno e Sol LeWitt (1928-2006) per l’esterno. Divenuta uno dei simboli più moderni del territorio è, ora chiamata “cappella delle Brunate” o “cappella del Barolo” per celebrare il prestigioso vino. Il convento dell’annunziata: l’abbazia benedettina risalente al XII sec., un tempo dedicata a San Martino, segna il costituirsi del primo nucleo abitativo del paese, successivamente trasferito sulla sommità della collina. La facciata è stata realizzata nel 1684 da M. Garove, mentre sono medievali l’abside, una cappella e il campanile in pietra e in mattoni con bifore e trifore. All’interno l’abside è decorata con il tema iconografico del monaco servita, in atteggiamento devozionale. La pala centrale raffigura La Madonna dei sette dolori, il cui cuore è trafitto dalle sette spade. Nelle cantine dell’ex convento è allestito dal 1971 il Museo Ratti dei vini di Alba, ideato da Renato Ratti.

of the 11 municipalities of the Barolo. You have to visit also the Chapel of Our Lady of Mercy, built in 1914 next to an existing pilliar painted by Giovanni Savio (1863-1950) of La Morra. In 1999 the chapel was recreated in a contemporary way by the artists David Tremlett (1945), inside, and Sol LeWitt (19282006), outside. It is now one of the most modern symbols of the area and it is known as the “chapel of the Brunate” or “chapel of the Barolo”, as a reminder to the famous wine. The convent of the Annunziata: the benedictine abbey, built in the XII c. and dedicated to S. Martin, is the first civil part of the village, that was later moved to the top of the hill. The facade was built in 1684 by M. Garove, but the apse, a chapel and the bell tower, with its stones and bricks as well as its mullioned window with two and three lights are medieval. Inside, the apse is decorated with the iconic theme of a monk praying. The altarpiece is about La Madonna dei sette dolori. Since 1971, in the cellars of the previous convent, there is the Museo Ratti dei vini di Alba, from an idea by Renato Ratti.

Gemeinden Barolos, wird von den ortsansässigen Produzenten unterhalten. Sehenswert ist auch die Cappella della Madonna delle Grazie, die im Jahr 1914 neben einem bereits vorhandenen Freskenpfeiler des einheimischen Malers Giovanni Savio (1863-1950) errichtet wurde. 1999 erhielt die Kapelle eine neuzeitliche Nuance durch die Hand zweier Künstler: David Tremlett (1945) kümmerte sich um die Innenbereiche, während Sol LeWitt (1928-2006) die Außenflächen neu interpretierte. Heute gilt die Kapelle als eines der modernsten Wahrzeichen der Gegend und wird „Cappella delle Brunate” oder – als Huldigung an den weltberühmten Wein – „Cappella del Barolo” genannt. Das Annunziata-Kloster: Die Benediktinerabtei aus dem 12. Jahrhundert war einst dem Heiligen Martino geweiht. Außerdem ist sie ein Beweis für die erste Siedlung des Ortes, welche später auf die Hügelspitze verlegt wurde. Während die Fassade im Jahr 1684 von M. Garove ausgearbeitet wurde, stammen die Apsis, sowie die Kapelle und der aus Stein und Ziegeln gebaute Kirchturm mit Bi- und Triforen aus dem Mittelalter. Innen ist die Apsis von einem ikonografischen Thema geschmückt, das einen Mönch in unterwürfiger Haltung abbildet. Das zentrale Altarbild hingegen zeigt – im Gedächtnis der Sieben Schmerzen Mariens – die „Madonna dei Sette Dolori“, deren Herz von sieben Schwertern durchstoßen ist. Seit 1971 ist in den Kellern des ehemaligen Klosters das Museo Ratti untergebracht, das von Renato Ratti zu Ehren der Alba-Weine entworfen worden ist.

Info Altitudine: 513 m s.l.m. Abitanti: 2.751 unità Patrono: San Martino Contatti: www.comune.lamorra.cn.it


LEQUIO BERRIA

La denominazione del nome si rifà direttamente al latino “Leucum Albensium Pompeianorum”, ma potrebbe derivare anche dagli antichi Celti perché “leak” (il nome del paese si pronuncia così in piemontese) in lingua celtica voleva dire pietra. In passato sono stati rinvenuti anche reperti romani a testimonianza della loro presenza. Successivamente appartenne al marchese di Susa Olderico Manfredo, in seguito a Bonifacio del Vasto, poi al marchesato di Ceva, alla famiglia dei Del Carretto che lo cedette nel 1190 al Marchese di Saluzzo. La torre di avvistamento del paese e il castello andarono distrutti. Gina Lagorio, nel romanzo “Fuori scena” scrive di questi luoghi suggestivi. Nel paese arrivano alcuni itinerari suggestivi che partono dal ponte di Campetto di Bosia e toccano la Cappella della Madonna della Neve e quella posta sulla sosta attrezzata di San Michele.

Der Name ist entweder eine direkte Ableitung aus dem Lateinischen „Leucum Albensium Pompeianorum“, oder er hat seinen Ursprung im keltischen Wort „leak“ für Stein (so wird Lequio nämlich im piemontesischen Dialekt ausgesprochen). Auf die römischen Wurzeln deuten auch entsprechende Funde vor Ort hin. Später gehörte das Dorf dem Markgrafen Susa Olderico Manfredo, dann Bonifacio del Vasto und den Markgrafen di Ceva und schließlich der Familie Del Carretto, die den Ort im Jahr 1190 an den Markgrafen von Saluzzo abtrat. Der Wachturm sowie das Schloss wurden im Lauf der Zeit vollkommen zerstört. Wer mehr über diesen faszinierenden Ort erfahren möchte, sollte Gina Lagorios Roman „Fuori scena“ lesen. Man erreicht das Dorf über viele entzückende Wege.

The name refers directly to the Latin “Leucum Albensium Pompeianorum”, but it could also derive from the ancient Celts because “leak” (the pronunciation in Piedmontese dialect) in the Celtic language meant stone. In the past, Roman remains have also been found as evidence of their presence. Later it belonged to the Marquis of Susa Olderico Manfredo, later to Bonifacio del Vasto, then to the Marquis of Ceva, the family of Del Carretto who sold it in 1190 to the Marquis of Saluzzo. The tower of the town and the castle were destroyed. Gina Lagorio, in the novel “Fuori scena,” writes, wisely, of these beautiful places. The village is the destination of some picturesque routes departing from the bridge “Campetto of Bosia”, passing next to the chapel “Cappella della Madonna della Neve” and the rest area located in San Michele.

Info Altitudine: 715 m s.l.m. Abitanti: 498 unità Patrono: San Lorenzo Contatti: www.comune.lequioberria.cn.it



LEQUIO TANARO Il nome è composto da due termini, il secondo è ovviamente il fiume, ma per il primo le deduzioni sono molto incerte, c’è persino chi lo farebbe derivare dal greco leukos (bianco, candido) che avrebbe senso se ci fosse stata una tal presenza, molto più verosimilmente, è dal latino locus (luogo), lucus (bosco) o lacus (lago) con propensione per quella di bosco, per la forte interconnessione con la romana Augusta Bagiennarum e il suo parco. Il ritrovamento sul territorio comunale di lapidi e tombe, testimonia l’origine romana del paese. Durante le invasioni barbariche, è probabile che nella regione Sarmassa (nella bassa di Costamagna tra la Cascina Pertusata ed il Rio Cavetto) probabilmente vi trovò rifugio una colonia di Sarmati, provenienti dalla Russia e fuggiti da Pollenzo a seguito della venuta di Alarico. Da vedere la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, in stile barocco moderato, terminato nel 1765 su progetto del luganese Domenico Negri e la Confraternita dei Disciplinati Bianchi, edificio tardo barocco.

Der Name dieses Ortes setzt sich aus zwei Teilen zusammen: während sich der zweite Teil eindeutig auf den gleichnamigen Fluss bezieht, sind die Rückschlüsse auf den Ursprung von „Lequio” weitaus umstrittener; einige behaupten sogar, lequio gehe auf das griechische Wort leukos (weiß, glänzend) zurück, was aber nur dann einen Sinn hätte, wenn tatsächlich eine solche „griechische Präsenz“ nachgewiesen werden könnte; sehr viel einleuchtender scheinen die lateinischen Wurzeln zu sein, von locus (Ort), lacus (See) oder lucus (Wald), wobei letztere die wahrscheinlichste Annahme ist, da eine starke Verknüpfung mit dem römischen Ort Augusta Bagiennarum und seinem Park besteht. Der römische Ursprung des Dorfes konnte schließlich durch die Funde von Gedenksteinen und Gräbern belegt werden. Während der Invasion der Barbaren hat hier in der Region Sarmassa wahrscheinlich auch eine Kolonie von Sarmaten Asyl gefunden. Sehenswert ist die Hauptkirche San Michele Arcangelo, die ganz in gemäßigtem barockem Stil gehalten ist und im Jahr 1765 ihre spätbarocke Vollendung erfahren hat.

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The name is derived from two words, the second is of course the river, but for the first deductions are very uncertain: there is even people saying it comes from Greek leukos (white) that would make sense if there was such a presence, but much more likely, is from the Latin locus (place), Lucus (forest) or lacus (lake) with a propensity for that of the forest, due to the strong interconnection with the Roman Augusta Bagiennarum and its park. The discovery in the municipal area of tombstones and graves, bears witness to the Roman origin of the country. During the barbarian invasions, it is likely that in the region Sarmassa (in the lower plane named Costamagna between the Cascina Pertusata and Rio Cavetto) probably found shelter a colony of Sarmatians, coming from Russia and fled from Pollenzo as a result of the coming of Alaric. To see is the parish church of San Michele Arcangelo, in moderate Baroque style, completed in 1765 with design by Domenico Negri from Lugano and the Confraternita dei Disciplinati Bianchi, a late Baroque building.

Info Altitudine: 328 m s.l.m. Abitanti: 802 unità Patrono: San Miuchele Arcangelo Contatti: www.comune.lequiotanaro.cn.it


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GLI ITINERARI DEL CONCORSO INTERNAZIONALE IL BOSCO STREGATO a caccia di streghe, masche, fantasmi, magia e...relax per ritrovarsi Il Bosco Stregato è un’altra dimensione, un tuffo nella memoria di storie, favole e racconti che tutti i popoli hanno dedicato al mondo dell’immaginario e che si ritrovano, spesso identiche, in parti diverse del Globo, con una valenza allegorica, satirica ed istruttiva che coinvolge la scrittura e la tradizione orale in un sinuoso cammino infinito. Tuttavia il Bosco Stregato non è solo questo, è difesa del territorio, che ha bisogno di tutti, ed incontro di popoli della Madre Terra per continuare a vivere, ma anche percorsi in bici o a piedi per farsi apprezzare ancor di più. Itinerario Il Sentiero di Nella La leggenda ci riporta che Nella, innamorata di Dagoberto, non volendo soggiacere al signorotto locale Lionello fu rinchiusa nella torre del castello di Borgomale. Partenza Mulino Saltagrillo -Lequio Berria -Borgomale -Campetto Da Mulino Saltagrillo ci si avvia lungo la piana del “Saltagrillo”, superando un piccolo torrente si arriva ad una proprietà delimitata da una sbarra che può essere superata; se invece si preferisce dal cancello di Borgo Robinie svoltare a sinistra, costeggiando il mulino ad acqua, si arriva al ponte di Campetto che si percorre svoltando a destra, dopo 1 km si gira a destra, scendendo verso il Belbo, quindi, alla biforcazione, si gira a destra e ci si inerpica verso una casetta con una bici sul tetto, certamente vi incuriosirà, si sale ancora sino ad arrivare ad una cappella posta su un pianoro, quindi si prosegue ancora un pò in salita, per poi discendere fino ad un bivio che porta a Lequio Berria, dove è visitabile il museo del pastello oppure svoltando a destra, passando accanto al Santuario della Madonna si arriva, con un percorso quasi tutto in discesa, dopo sei km a Borgomale, con il castello delle Cinque Torri (ne è rimasta, purtroppo, solo una) e la cappella romanica (chiusa al pubblico), svoltando sempre a destra si arriva al ponte di Campetto e quindi di nuovo a Borgo Robinie.


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Itinerario - Cappuccetto rosso e il Lupo cattivo E’ stata una storica edizione del Concorso il Bosco Stregato con una memorabile festa sull’aia in compagnia di decine di lupi italiani del Corpo Forestale dello Stato e il suo scomparso “creatore” Mario Messi. Impersonavano cappuccetto rosso, due gemelline, ormai grandi, ma ci fu anche il “processo al vino” con rogo della strega che (tanto) cattiva non era. Partenza e arrivo Borgo Robinie -Campetto Da Borgo Robinie, si arriva al portale in pietra, svoltando a destra ci si avvia lungo la piana del “Saltagrillo”, superando un piccolo torrente, si arriva ad una proprietà delimitata da una sbarra che può essere superata; se invece si preferisce dal cancello svoltare a destra, costeggiando il mulino ad acqua, si arriva al ponte di Campetto e, dopo averlo superato, svoltando a destra, dopo 1 km, si gira a destra scendendo verso il Belbo, fino ad un altro ponte con la ringhiera in ferro, quindi alla biforcazione si gira a sinistra con un percorso impervio fra i boschi e le felci. Vi apparirà strano, ma, in un posto in cui sembra che non ci sia nessuno, vedrete piccole cascine appena riattate e persino delle coltivazioni, salendo ancora arriverete ad una sosta attrezzata con acqua, con un campo da bocce e con una cappella dedicata a San Michele e caratterizzata da un panorama che vi permetterà di vedere a sinistra il castello di Cravanzana, mentre a destra scorgerete Benevello. Dopo la sosta di nuovo fino al paese di Lequio Berria, a 751 slm. con un grazioso centro storico, il campo del pallone a pugno, per scendere di nuovo verso Borgomale o Bosia, prima del Santuario, svoltate a destra, salendo per un pò e poi una discesa fino ad arrivare nuovamente al ponte con le ringhiere in ferro, per svoltare alla proprietà delimitata dalla sbarra che può essere superata (per gli utenti di Borgo Robinie), di nuovo il piccolo torrente e Borgo Robinie; se invece volete esercitarvi ancora con una salita, svoltate a destra, salite fino alla provinciale girando di nuovo a sinistra fino al ponte di Campetto e Borgo Robinie.

THE TOUR OF THE INTERNATIONAL CONTEST “THE WITCHED WOOD” witches, masche, ghosts, magic and... relax The Bosco Stregato is another dimension, is a journey full of memories, fairy tales and stories which all the population has dedicated to the world of imaginary and which are often very similar even if are in opposite parts of the Earth. These stories have an allegoric value, they are satire and education and they involve writing and oral tradition in an endless journey. The Bosco Stregato is also defence of the territory, is a meeting of the population of the Earth in order to continue to live, but it represents also the itineraries to practicable by bike or on foot. “Nella’s path” itinerary The legend says that Nella, in love with Dagoberto, was closed into the tower of the Borgomale castle because she did not want to be subjected to the local country gentlemen. Tour Mulino Saltagrillo -Lequio Berria -Borgomale -Campetto From Mulino Saltagrillo you go in the direction of the plain of “Saltagrillo”. After a small torrent you get in front of a barrier which delimitate a private property and which can be easily overpassed. You can also turn right at the Borgo Robinie castle and go along the water mill and arrive to the Campetto bridge. Then you turn right and after 1 km you turn right again going down in the direction of Belbo. Then, at the fork, you turn right and you go in the direction of a small house with a bike on its roof. If you go on, you will arrive to a chapel and if you continue on the road going uphill, you will arrive to a fork which brings you to Lequio Berria, where is possible to visit the pastel museum. If you, on the contrary, turn right, you go along the Sanctuary of Virgin Mary and you arrive after 6 km to Borgomale with its five towers castle (nowadays only one is left) and the Romanesque chapel (not open to the public). If you turn right again you arrive to the Campetto bridge and you can come back to Borgo Robinie. “Little Red Cap and the bad Wolf” Itinerary It has been a memorable edition of the Contest “Il Bosco Stregato”: a big party on the farmyard with dozens of Italian wolves of Forestal Corp of the State and its dead “creator”, Mario Messi. Two twins girls were acting as Little Red Cap and there was also the “wine proceeding” with the stake of the witch who was not (so) bad. Starting and arriving point: Borgo Robinie -Campetto From Borgo Robinie you arrive to the stone gate and you turn right and go along the plain of “Saltagrillo”. You pass over a small torrent and you arrive to a barrier which delimitate a private property and which can be easily overpassed. If you want, you can turn right at the gate, go along the water mill and arrive to Campetto bridge. Overpass the bridge turning right and after 1 km turn right again going in the direction of Belbo, until you arrive to another bridge with an iron bailing. At the fork, turn left in a path in the forest. You will see small farmstead and cultivated grounds and you will arrive to a place where you can rest: there are water, a bocce pitch and a chapel dedicated to Saint Michael. You can admire the landscape with the Cravanzana castle on the left and with Benevello on the right. Then you go to the Lequio Berria village, at 751 metres above sea level, with its nice old town and the palla pugno pitch. If you want to come back to Borgomale or Bosia, before the Sanctuary turn right, take an uphill street and then going down until you reach the bridge with iron bailing. Pass again the private propriety and the small torrent and Borgo Robinie. If you want you can take another uphill street, turn right, turn left on the SP and go to the campetto bridge and Borgo Robinie.


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DER INTERNATIONALE WETTBEWERB IL BOSCO STREGATO relaxen auf den Spuren von Hexen, Druden, Geistern und dunkler Magie Der Bosco Stregato, der verhexte Wald, scheint von einem anderen Stern zu sein: anhand von Exlibris (kunstvoll gefertigte Buchmarken) und bislang unveröffentlichten Novellen können Teilnehmer und Besucher hier in Überlieferungen, Märchen und Erzählungen eintauchen, die bei allen Völkern der Welt der Einbildungskraft zugeschrieben wurden und oftmals nationenübergreifende Berührungspunkte aufweisen. Ihre allegorische, satirische sowie lehrreiche Bedeutung ist der Verbindung von Schriftlichkeit und mündlicher Überlieferung zu verdanken, die weder zeitliche noch räumliche Grenzen kennt. Aber der Bosco Stregato ist mehr als das: Der Wettbewerb ist Ausdruck der Verteidigungsstrategie einer Welt, in der jeder einzelne wichtig ist, und er schafft einen Begegnungsraum für alle Völker der Madre Terra. Außerdem hält der Wald viele abenteuerreiche Fahrrad- und Wanderwege bereit. Tour: Nellas Weg Die schöne Nella, so die Legende, soll die Avancen des Junkers Signor Lionello zurückgewiesen haben, weil sie in den jungen, tugendhaften Dagoberto verliebt war. Zur Strafe wurde sie im Turm der Burg Borgomale eingesperrt. Start Mulino Saltagrillo –Lequio Berria –Borgomale –Campetto Von Mulino Saltagrillo aus beginnt die Reise entlang der Ebene von „Saltagrillo”, und über einen kleinen Bach erreicht man eine Schranke zu einem Grundstück, die passiert werden kann; wer am Tor des Borgo Robinie lieber nach links abbiegt, kommt zuerst an einer Wassermühle vorbei und erreicht dann die Campetto-Brücke. Überqueren Sie die Brücke und biegen Sie rechts ab, nach 1 km geht es rechterhand nach Belbo hinab. An der Weggabelung fahren Sie erneut nach rechts. Oberhalb befindet sich ein faszinierendes Häuschen mit einem Fahrrad auf dem Dach. Hoch oben befindet sich eine Kapelle. Nach einer weiteren kurzen Steigung geht es hinunter bis zur Abzweigung nach Lequio Berria, wo sich eine sehenswerte Galerie für Pastellbilder befindet. Biegt man stattdessen rechts ab, kommt man zunächst an der Wallfahrtskirche Santuario della Madonna vorbei und nach 6 km erreicht man, ganz unten, Borgomale. Von den fünf Türmen der Burg steht heute leider nur noch einer, und die romanische Kapelle ist nicht für Besichtigungen zugänglich. Rechts geht es dann über die Campetto-Brücke zurück nach Borgo Robinie. Tour – Rotkäppchen und der böse Wolf Diese Ausgabe des Wettbewerbs „Il Bosco Stregato” wird wahrlich in die Geschichtsbücher eingehen, auch dank des erinnerungswürdigen Festes in der Tenne, das von diversen italienischen Wölfen des Staatlichen Forstkorps und seinem mittlerweile verstorbenen „Schöpfer” Mario Messi begleitet wurde. Rotkäppchen wurde von, mittlerweile erwachsenen, Zwillingsschwestern dargestellt. Aber nicht nur das! Außerdem wurde der „Weinritus” zelebriert, bei dem eine (eigentlich) nicht so böse Hexe auf dem Scheiterhaufen verbrannt wurde. Borgo Robinie – Campetto und zurück Von Borgo Robinie aus kommt man zunächst zu einem steinernen Portal. Dann, richtig, über die „Saltagrillo”-Ebene an einem kleinem Bach vorbei, erreicht man eine Schranke zu einem Grundstück, die passiert werden kann; wer am Tor des Borgo Robinie lieber nach rechts abbiegt, passiert zuerst eine Wassermühle und erreicht dann die Campetto-Brücke. Überqueren Sie die Brücke und biegen Sie rechts ab. Gehen Sie rechterhand für einen 1 km Richtung Belbo hinab, bis Sie zu einer weiteren Brücke mit Eisengeländer kommen. Biegen Sie an der nächsten Weggabelung nach links ab und folgen Sie dem verdeckten Pfad zwischen Bäumen und Farn. Wider Erwarten finden sich in diesem verlassen scheinenden Stücken Erde kleine, gerade neubezogene Gutshöfe und sogar Gemüsegärten. Weiter oben kommen Sie zu einem Rastplatz, an dem es Wasser, ein Boccia-Feld und eine kleine Kapelle zu Ehren von San Michele gibt. Von dort aus haben Sie einen beeindrucken Ausblick auf das Schloss von Cravanzana (links) und Benevello (rechts). Nachdem Sie sich erholt haben, geht es weiter, auf 751 Meter ü.d.M, nach Lequio Berria, wo das hübsche Altstadtzentrum sowie das Faustballfeld zu einem Besuch einladen, bevor es weiter hinab, nach Borgomale oder Bosia geht. Biegen Sie vor der Wallfahrtskirche nach rechts ab. In einem leichten Auf und Ab erreichen Sie erneut die Brücke mit dem Eisengeländer, und dann das Grundstück mit der (für Anlieger aus Borgo Robinie) passierbaren Schranke und den kleinen Bach, und schließlich Borgo Robinie; wer noch Energie übrig hat, kann bis zur Provinzstraße hinaufsteigen, dann nach links abbiegen und bis zur Campetto-Brücke und Borgo Robinie gehen.


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LEVICE

Il piccolo paese vanta notevoli affreschi del primo ‘500 nella chiesetta di San Rocco con una suggestiva zona absidale affrescata da un anonimo. La cappella costruita in pietra e malta locale è composta da un unico vano rettangolare privo di decorazioni. L’intera superficie dell’abside è ricoperta, all’interno, da un ciclo di affreschi raffiguranti la Madonna in Trono con Bambino, a sinistra della quale sono raffigurati San Sebastiano e San Rocco, mentre sulla parte destra ci sono San Giuseppe e Santa Lucia; al di sopra è la figura del Cristo Benedicente. La navata è sormontata da una volte a botte e l’abside da un semi-catino. Sul lato destro della facciata principale si eleva il campanile con l’apertura per l’alloggio della campana sormontata da un archetto a tutto sesto. L’intero edificio e l’affresco sono stati oggetto di un recente restauro conservativo, ma da non perdere anche la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate del 1002 e ricostruita in stile barocco nel 1776, ma non solo.

Dieses kleine Dorf hat dank beeindruckender Fresken aus dem frühen 16. Jahrhundert von sich Reden gemacht. Sie befinden sich in der kleinen Kirche San Rocco, deren ästhetisch beeindruckende Apsis mit Fresken eines anonymen Künstlers verziert ist. Über die gesamte Apsis erstreckt sich innen ein Freskenzyklus, der die Madonna mit dem Kind auf dem Throne, und links neben ihr San Sebastiano und San Rocco zeigt, wohingegen auf der rechten Seite San Giuseppe und Santa Lucia dargestellt sind; über ihnen wacht die Figur des Christus der Segensbringer. Rechts von der Hauptfassade erhebt sich der Kirchturm. In seiner Öffnung ist die Glocke angebracht, die von einem kleinen Rundbogen überspannt wird. Wie das Fresko, so ist das gesamte Gebäude erst kürzlich konservatorisch restauriert worden. Einen Besuch lohnt neben anderen Sehenswürdigkeiten auch die Pfarrkirche Sant‘Antonio Abate aus dem Jahr 1002, die 1776 in barockem Stil umgebaut wurde und seither weitere ästhetische Veränderungen erfahren hat.

The small village boasts remarkable frescoes from the early ‘500 in the church of San Rocco with an impressive apse painted by an anonymous. The chapel built in local stone and mortar consists of a single rectangular room with no decorations. The entire surface of the apse is covered, inside, with a cycle of frescoes depicting the Madonna Enthroned with Child, which are depicted on the left of St. Sebastian and St. Roch, while on the right are St. Joseph and Saint Lucia, above is the figure of Christ Blessing. The nave is covered by a barrel vault and the apse by a semi-basin. On the right side of the main facade rises the bell tower with the opening for the accommodation of the bell surmounted by a round arch. The whole building and the fresco were object of a recent restoration, but do not miss the parish church of Saint Anthony of 1002 and rebuilt in Baroque style in 1776.

Info Altitudine: 547 m s.l.m. Abitanti: 246 unità Patrono: Sant’Antonio Contatti: www.comune.levice.cn.it



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MAGLIANO ALFIERI Sulla destra Tanaro si affacciano alcuni castelli veramente imponenti, uno di questi è quello di Magliano, in cui soggiornò Vittorio Alfieri e a questa circostanza si deve la specifica aggiunta al nome del paese. In origine fu un borgo nuovo del Comune di Asti con funzione militare di difesa. Nel XII secolo fu un possesso feudale del Vescovo di Asti. Nel 1237, ci riporta gli atti che, subordinata alla sudditanza alla chiesa si Asti, ne venisse concessa l’investitura ai “de Maliano”. Alla fine del Quattrocento una piccola parte del feudo venne attribuita ai Damiano e le altre vennero acquistate dai Roero, dai Malabayla e dai Parato di Castellinaldo, ma nonostante ciò gli Alfieri continuarono a mantenere la supremazia sul territorio fino a quando passò sotto i Savoia. Attualmente il castello è proprietà del Comune al quale l’ha donato la parrocchia di Sant’Andrea con l’autorizzazione della curia di Alba che lo aveva ricevuto in donazione dalla marchesa Margherita Visconti Venosta Pallavicino Mossi nel 1952. Nelle antiche sale è attualmente ospitato un Museo della cultura del gesso. Negli ultimi anni è stato restaurato anche il pregiato portone in noce, da veder anche l’adiacente cappella.

Rechts vom Tanaro sind einige imposante Schlösser zu sehen, darunter das Schloss von Magliano. Hier verweilte Vittorio Alfieri, zu seinen Ehren wurde auch der Namenszusatz angefügt. Ursprünglich war Magliano ein Ort zur militärischen Verteidigung der Gemeinde Asti. Im 12. Jahrhundert war der Ort Lehnsgut des Bischofs von Asti und unterstand damit der Kirche von Asti. Es ist dokumentiert, dass Magliano dann 1237 zur Amtseinführung an die „de Maliano“ übergeben wurde. Ende des fünfzehnten Jahrhunderts fiel ein kleiner Teil des Lehnsguts den Damiano zu, die anderen Teile wurden von den Familien Roero, Malabayla und Parato di Castellinaldo erworben, aber die Alfieri behielten trotzdem weiterhin die Vormachtstellung über das Gebiet, bis dieses an die Savoyer fiel. Aktuell befindet sich das Schloss im Besitz der Gemeinde, der es von der Pfarrei Sant‘Andrea mit Genehmigung der Kurie von Alba gespendet wurde, nachdem diese es 1952 von der Markgräfin Margherita Visconti Venosta Pallavicino Mossi als Geschenk erhalten hatte. Die antiken Säle beherbergen momentan ein Gipsmuseum. In den letzten Jahren wurde auch das wertvolle Schlossportal aus Nussholz restauriert, das von der benachbarten Kapelle aus zu bewundern ist.

On the right of river Tanaro overlook some truly impressive castles, one of these is Magliano in which lived Vittorio Alfieri and for this circumstance it has the specification appended to the name of the village. It was originally a suburb of the new town of Asti with a military defense. In the twelfth century was a feudal possession of the Bishop of Asti. The acts reported that, in 1237 it was submitted to the church of Asti, as was granted the investiture to “de Maliano” family. Following the feud, with its castle was bought by brothers Alfieri, an important family of Asti. At the end of the fifteenth century a small part of the estate was given to Damiano family and the others were purchased by the Roero family, the Malabayla and Parato from Castellinaldo family, but despite this the Alfieri family continued to maintain supremacy over the territory until it came under the House of Savoy. Today the castle is owned by the town, donated by the parish of St. Andrea with the permission of the curia of Alba who had received it as a donation by the Marquise Margherita Visconti Venosta Pallavicini Mossi in 1952. In the ancient halls is currently housed a museum of the culture of plaster. In recent years it has been restored also the precious walnut main entrance, to see the adjacent chapel.

Info Altitudine: 328 m s.l.m. Abitanti: 2.049 unità Patrono: San Vincenzo Ferrer Contatti: www.comune.maglianoalfieri.cn.it



MANGO Il paese è noto come uno dei maggiori luoghi di produzione di vino Moscato DOCG. Di origini romane, con il nome di Mangiana Colonia, fosse, in origine, un insediamento militare avente la funzione di rifornire viveri alle truppe veterane imperiali. A Mango passava una delle numerose “vie del sale” la Magistra Langarum che un tempo univano Liguria e Piemonte. Monumento d’interesse è il Castello dei Marchesi di Busca, costruzione barocca che domina l’antico borgo. Dal 1986 è sede dell’Enoteca Regionale del Moscato, che deriva dal latino “muscatus” e significa odore di muschio. Per secoli residenza estiva dei marchesi di Busca, sontuosamente arredato e con un giardino vario ed ampio, il castello ha condizionato lo svilupparsi di tutto il centro storico. Ne è prova il settecentesco campanile della Parrocchiale che svetta in allineamento strutturale con esso.

Der Ort ist bekannt als eine der größten Produktionsstätten von Muskatellerwein DOCG. Die Siedlung, einst Mangiana Colonia genannt, hat römische Ursprünge und war ein Militärstützpunkt, um die altgedienten Kaisertruppen mit Lebensmitteln zu versorgen. Mango lag an einer der zahlreichen „Salzstraßen“, der Magistra Langarum, die früher Ligurien und das Piemont verbanden. Einen Besuch wert ist das Schloss der Markgrafen von Busca, ein barockes Bauwerk, das den historischen Ortskern dominiert. Es ist seit 1986 Sitz der regionalen Kellerei des Muskatellerweins, dessen Name vom lateinischen „muscatus“ stammt und für den Geruch nach Moos steht. Jahrhundertelang war das Schloss mit seiner prächtigen Einrichtung und dem ausgedehnten und vielseitigen Garten Sommerresidenz der Markgrafen von Busca, und beeinflusste so die Entwicklung des gesamten historischen Ortskerns. Ein Beleg dafür ist der Pfarrkirchturm aus dem achtzehnten Jahrhundert, der parallel zum Schloss ausgerichtet ist.

The village is known as one of the major places for production of Moscato DOCG. Of Roman origin, the name was Mangiana Colonia, indicating a military settlement with the function of supplying food to the imperial veteran troops. From Mango passed one of the many “Vie del sale”, the Magistra Langarum, that once united Liguria and Piedmont. Monument of interest is the castle of the Marquises of Busca, a Baroque building that dominates the old village. Since 1986 is the headquarters of the regional Moscato winery, which is derived from the Latin “muscatus” meaning smell of musk. The importance of Moscato was fundamental to the development of the area. For centuries It was the summer residence of the Marquises of Busca, sumptuously furnished and with a varied and extensive garden, the castle has influenced the development of the historical center. Proof of this is the eighteenth-century bell tower of the parish church which stands in structural alignment with it.

Info Altitudine: 521 m s.l.m. Abitanti: 1.341 unità Patrono: San Giacomo e Cristoforo Contatti: www.comune.mango.cn.it


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MARSAGLIA

Il paese offre uno scorcio indescrivibile sulle Alpi ed è caratterizzato da una dimora signorile cinquecentesca realizzata sulle rovine di un precedente castello del tardo medioevo. Il paese, come tutti gli altri comuni della zona, fu coinvolto nelle scorribande dei saraceni. Fu Feudo di Ugone di Clavesana, figlio di Bonifacio del Vasto. Venduto nel 1299 ai Saluzzo, appartenne pure ai Marchesi del Monferrato, finì per passare ai Pensa di Mondovì che gli diedero sostanzialmente l’aspetto attuale che ne furono signori dal 1560. Attualmente è di proprietà privata. Da vedere la confraternita della Consolata, la cappella di Sant’Antonio e la cappella, in cattivo stato di manutenzione, ma con begli affreschi di autore ignoto, di San Bernardino con un bel campanile.

Der Ort bietet einen unbeschreiblichen Ausblick auf die Alpen. Kennzeichnend ist ein Herrensitz aus dem sechzehnten Jahrhundert, der auf den Ruinen der ehemaligen spätmittelalterlichen Burg gebaut wurde. Der Ort hatte, wie auch alle anderen Gemeinden der Gegend, unter den Überfällen der Sarazenen zu leiden. Er war Lehnsgut von Hugo von Clavesana, Sohn des Bonifatius del Vasto. Marsaglia wurde 1299 an die Saluzzo verkauft, fiel dann aber an die Markgrafen von Monferrato, und schließlich bis 1560 an die Pensa von Mondovì, die dem Ort das Erscheinungsbild verliehen, das wir heute sehen. Aktuell befindet sich die Burg in Privatbesitz. Sehenswert sind auch die Bruderschaft der Consolata, die Kapelle von Sant‘Antonio und die Kapelle von San Bernardino, die zwar schlecht erhalten ist, jedoch über schöne Fresken eines unbekannten Künstlers und einen hübschen Kirchturm verfügt.

The village offers an indescribable glimpse to Alps and is characterized by a sixteenth-century manor house built on the ruins of an earlier castle from the late Middle Ages. The village, like all the other towns in the area, was involved in the raids of the Saracens. It was fief of Ugone di Clavesana, son of Bonifacio del Vasto. Sold in 1299 to Saluzzo family, also belonged to the Marquises of Monferrato, ended up spending to Pensa family of Mondovi who gave substantially its present as lords since 1560. It is currently privately owned. It worth seeing the Confraternita della Consolata, the chapel of Sant’Antonio, and the chapel of San Bernardino with a beautiful bell tower, in a poor state of repair but with beautiful frescoes by an unknown author.

Info Altitudine: 607 m s.l.m. Abitanti: 248 unità Patrono: Sant’Eusebio di Vercelli Contatti: www.comune.marsaglia.cn.it


MOMBARCARO In piemontese Monbarchè, viene considerato la vetta delle Langhe poiché la sua altitudine (896 s.l.m) è la più elevata dei comuni del territorio. Facilmente intuibile il significato del suo nome “Mons “ e “barcari”, perchè dall’alto del monte si vedevano le vele delle barche della Liguria. Mombarcaro è celebre per i ricordi fenogliani. Da non perdere la chiesetta di San Rocco dove nella parte destra è visibile la “Cavalcata dei Vizi” risalente al secolo XV oltre che all’’interessante Museo storico-militare, con una Stele romana del I secolo d.C. mentre nella nuova parrocchiale sono stati raccolti dipinti romanici e gotici provenienti dalla vecchia chiesa di San Pietro, ora in rovina. Da ammirare anche la curiosa Scala del Cuc. Una particolarità del paese si riscontra durante le giornate terse, in cui, dal belvedere, si può osservare il riverbero del mare.

Auf Piemontesisch Monbarchè genannt, wird dieser Ort aufgrund seiner Höhe (896 M.ü.M) als „Gipfel der Langhe” bezeichnet. Es ist die höchstgelegene Gemeinde der Gegend. Der Name setzt sich aus „Mons“ und „barcari“ zusammen, da man vom Berggipfel die Segelboote Liguriens sehen konnte. Mombarcaro erlangte Berühmtheit durch die Erinnerungen, die Beppe Fenoglio daran niedergeschrieben hat. Einen Besuch wert ist die kleine Kirche von San Rocco, in deren rechtem Schiff das Gemälde „Ritt der Laster“ aus dem 15. Jahrhundert zu sehen ist, sowie das interessante militärhistorische Museum mit einer römischen Stele aus dem 1. Jahrhundert n. Chr. In der neuen Pfarrkirche hingegen sind romanische und gotische Gemälde aus der alten Kirche von San Pietro gesammelt, die jetzt in Trümmern liegt. Bemerkenswert ist auch die kuriose Treppe Scala del Cuc. Von außergewöhnlicher Schönheit ist der Blick, den man an klaren Tagen vom Aussichtspunkt des Ortes bis zum Meer hat.

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In Piedmontese Monbarchè, is considered the peak of the Langhe as its altitude (896 m asl) is the highest of the municipalities of the territory. Easy to understand the meaning of his name “Mons” and “ barcari”, because from the top of the mountain you could see the sails of the boats of Liguria. Mombarcaro is famous for the memories of Fenoglio. Do not miss the church of San Rocco where in the right side is visible the “Ride of the Vices” dating back to the fifteenth century as well as the interesting Museum of Military History, with a Roman Stele of the first century, while in the new parish were collected Romanesque and Gothic paintings from the old church of San Pietro, now in ruins. You can also admire the curious Scala del Cuc. A special feature of the village is found during clear days, in which, from the lookout, you can see the reflection of the sea.

Info Altitudine: 896 m s.l.m. Abitanti: 267 unità Patrono: Sant’Eusebio di Vercelli Contatti: www.comune.marsaglia.cn.it Anfiteatro


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MONCHIERO

Le origini del paese sono antiche e il nucleo storico sorse in alto, sulla strada che sale a Monforte. Si hanno notizie del paese già a partire dal 1325 quando si parla della chiesa di “Sancti Columbani de Moyero”, costruita sul colle di San Colombano, posto alla confluenza del torrente Rea col fiume Tanaro. Nel 1739 l’antica parrocchiale minacciava di rovinare e quindi venne demolita per costruirne una nuova. Da vedere la chiesa intitolata alla Beata Vergine del Rosario, i cui lavori iniziarono nel 1947, su disegno di Oreste Dellapiana. Venne consacrata nel 1950 e le furono conferite le funzioni di Parrocchiale, già spettanti al santuario posto sulla collina. Contiene dipinti di Mario Michelotti (altare destro e sinistro), Claudio Bonichi (catino absidale), Eso Peluzzi (affresco del sito battesimale e due grandi quadri: crocifissione e deposizione) e Mario Caffaro Rore (tre quadri nel presbiteri).

Der historische Ortskern von Monchiero befindet sich oberhalb der Talstraße in Richtung Monforte d’Alba. Bereits aus dem Jahr 1325 sind Angaben über die Kirche „Sancti Columbani de Moyero” erhalten, erbaut auf dem Hügelrücken San Colombano und nahe der Mündung des Flusses Rea in den Tanaro gelegen. Im Jahr 1739 wurde die ehemalige Pfarrkirche wegen Einsturzgefahr abgerissen und eine neue erbaut. Sehenswert ist auch die Kirche der Heiligen Jungfrau vom Rosenkranz mit dem italienischen Namen Beata Vergine del Rosario, die 1947 auf Entwurf von Oreste Dellapiana hin gebaut wurde. Sie wurde 1950 geweiht und als Pfarrkirche genutzt, ebenso wie die Wallfahrtskirche auf dem Hügel. In der Kirche befinden sich Malereien von Mario Michelotti (rechter und linker Altar), Claudio Bonichi (Apsis), Eso Peluzzi (Freske beim Taufbecken und zwei große Gemälde: Kreuzigung und Kreuzabnahme) und Mario Caffaro Rore (drei Gemälde im Pfarrhaus).

Info Altitudine: 235 m s.l.m. Abitanti: 581 unità Patrono: San Fedele Contatti: www.comune.monchiero.cn.it

The town’s origins are ancient and the historic core was built up on the hill, on the road leading to Monforte. We have news of the village as early as 1325 when speaking of the church of “ Sancti Columbani de Moyero”, built on the hill of San Colombano, situated at the confluence of river Rea with the river Tanaro. In 1739 the old parish church threatened to ruin and was demolished to build a new one. To see is the church dedicated to the “Beata Vergine del Rosario”, whose work began in 1947, designed by Oreste Dellapiana. It was consecrated in 1950 and was conferred the functions of Parish, formerly belonging to the sanctuary on top of the hill. It contains paintings by Mario Michelotti (left and right altar), Claudio Bonichi (apse), Eso Peluzzi (fresco of the Baptism Site and two large paintings: the crucifixion and deposition) and Mario Caffaro Rore (three paintings in the presbyters).


MOMBASIGLIO Il paese sorge sulla grande via di comunicazione che legava il Piemonte alla Riviera di Ponente e, posto fra Mondovì e Ceva a guardia della valle del Mongia, fa parte della comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese. Suggestive le antiche mura dalle quali si scorge l’antica Torre e i campanile. Il significato del nome composta da “Mons”“Basilicus”, basilica oppure villa con basilica la dice lunga sull’importanza del paese che però la perse nei secoli successivi. Si torna a parlare di Mombasiglio. E’ molto probabile, da scritti storici rinvenuti, che il paese sia appartenuto a Olderico Manfredo marchese di Susa. Motivo d’interesse il castello costruito intorno all’anno mille, feudo dei signori di Carassone. Di notevole interesse anche la chiesa parrocchiale di San Nicolao, da poco ristrutturata che, con il castello, completa la suggestiva vista del paese abbarbicato intorno alla collina. La zona del castello e della chiesa è detta “ La Villa” ed è la più antica del paese. Da vedere i reperti delle antiche stele.

Der Ort liegt an dem großen Kommunikationsweg, der den Piemont mit der Westriviera verband. Er befindet sich zwischen Mondovì und Ceva im Mongia-Tal und gehört zur Berggemeinschaft Alto Tanaro Cebano Monregalese. Die antiken Stadtmauern, von denen aus man den alten Turm und Kirchturm erspähen kann, sind sehr suggestiv. Der Name setzt sich aus „Mons“ für Berg und „Basilicus“, Basilika oder Villa mit Basilika zusammen und sagt einiges über die Bedeutung dieses Ortes aus, die jedoch im Laufe der Jahrhunderte verschwand. Der Ort gehörte wahrscheinlich Olderico Manfredo, dem Markgrafen von Susa, wie aus historischen Schriften hervorgeht. Interessant ist das ca. aus dem Jahr 1000 stammende Schloss, antikes Lehnsgut der Herren von Carassone. Bemerkenswert auch die kürzlich restaurierte Pfarrkirche von San Nicola, die zusammen mit dem Schloss die malerische Silhouette dieser Gemeinde formt, die sich den Hügel entlang erstreckt. Der Bereich um Schloss und Kirche herum wird „die Villa“ genannt und ist der älteste Teil des Ortes. Sehenswerte archäologische Fundstücke sind die antiken Stelen.

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The village lies on the great road that linked Piedmont and Riviera di Ponente, situated between Mondovi and Ceva to guard the valley of Mongia, and is part of the mountain community “comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese”. The town’s ancient walls from which you can see the old tower and steeple are suggestive. The meaning of the name consists of “Mons” “Basilicus”, basilica or villa with basilica, saying a lot about the importance of the village that got lost it in subsequent centuries. It is very likely, from historical writings found, that the village belonged to the Marquis of Susa, Olderico Manfredo. Reason of interest was the castle built during the eleventh century, feud of lords of Carassone. Of particular interest is the parish church of San Nicolao, recently refurbished, with its castle, completing the picturesque view of the village perched around the hill. The area of the castle and the church is known as “La Villa” and is the oldest in the village. It worth a visit the area with remains of the ancient stele.

Info Altitudine: 454 m s.l.m. Abitanti: 604 unità Patrono: Sant’Amiano Contatti: www.comune.mombasiglio.cn.it


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MONESIGLIO

Il comune sulla sponda destra del Bormida ha origini antiche come testimonia il castello “dei conti Caldera”, risalente al 1221 che ospita, oltre ad una prestigiosa Sala degli stemmi, affreschi del pittore cebano Antonio Occello del 1532. In occasione dell’evento “Castelli Aperti”, il maniero è visitabile. A fine giugno si tiene, per le vie del borgo, la festa di inizio estate, con prodotti tipici dell’enogastronomia piemontese, musica, balli e artisti di strada. Da non perdere la visita alla chiesa romanica della Madonna dell’Acqua Dolce, costruito in pietra locale, l’edificio è a tre navate con tre absidi semicircolari e coronamento di archetti. All’interno si rinvengono pregevoli affreschi in stile tardo romanico probabilmente risalenti al XI secolo tra cui il Cristo in trono e una Madonna con Bambino. Il riferimento alla Madonna dell’acqua, sta pure a significarne la sua importanza e il culto ad essa dedicata.

Die Gemeinde am rechten Bormida-Ufer ist antiken Ursprungs, wie das Schloss der Grafen Caldera aus dem Jahr 1221 belegt. Im Schloss befinden sich ein bedeutender Wappensaal und Fresken des Malers Antonio Occello aus Ceva aus dem Jahr 1532. Das Gebäude kann bei der Veranstaltung „Castelli Aperti“, dem Tag der offenen Schlösser besichtigt werden. Ende Juni findet in den Straßen des Ortes das Sommeranfangsfest mit önogastronomischen Spezialitäten aus dem Piemont, Musik, Tanz und Straßenkünstlern statt. Auch einen Besuch in der romanischen Kirche der Madonna dell‘Acqua Dolce sollte man sich keinesfalls entgehen lassen. Das aus ortstypischen Steinen gefertigte Gebäude hat drei Schiffe mit drei halbrunden Apsiden und dekorativen kleinen Bögen. Im Inneren kann man bedeutende Fresken in spätromanischem Stil besichtigen, die vermutlich aus dem 11. Jahrhundert stammen, darunter den Christus auf dem Thron und eine Madonna mit Kind. Der Bezug zur Madonna des Wassers verdeutlicht die Bedeutung, die der Kirche und dem ihr gewidmeten Kult beigemessen wurde.

Info Altitudine: 372 m s.l.m. Abitanti: 685 unità Patrono: Sant’Andrea Contatti: www.comune.monesiglio.cn.it

The town on the right bank of the Bormida has ancient origins as evidenced by the castle “accounts Caldera”, dating back to 1221 houses, in addition to a prestigious Hall of coats of arms, frescoes by Antonio cebano Occello in 1532.At the event “Open Castles”, the castle is open to visitors. At the end of June there will be, in the streets of the village, the festival this summer, with typical products of Piedmont, music, dancing, and street performers. Do not miss a visit to the Romanesque church of Our Lady of Freshwater, built in local stone, the building has three naves with three semicircular apses and crowning of arches. Inside we find late-Romanesque frescoes probably dating back to the eleventh century, including the “Cristo in trono” and the “Madonna with Child”. The reference to the Madonna with Child, is signifying its importance and the cult dedicated to it.


MONFORTE Il nome deriva dalle mura del castello, che ne cingevano la sommità Mons Fortis. Il paese fa parte degli undici comuni di produzione del Barolo. Di sicure origini romane ha un borgo suggestivo che è anche la nuova sede del Premio Grinzane Cavour, gestito attualmente, dalla Fondazione Bottari Lattes. Intorno all’anno 1028, il castello venne assediato ed espugnato dalle forze dell’arcivescovo di Milano e la popolazione, deportata nel comune lombardo, fu costretta a scegliere tra l’abiura del credo cataro o la condanna a morte. La maggior parte scelse di non rinnegare le proprie idee. Nel nucleo storico di Monforte è stato inaugurato, nel 1986 dal famoso pianista Mieczyslaw Horszowski, un anfiteatro naturale dall’acustica perfetta ricavato dalla pendenza morfologica naturale del terreno, anfiteatro che è stato scenario dei concerti di celebrità quali Paolo Conte, Massimo Ranieri e Vinicio Capossela. Da vedere la parrocchiale di Santa Maria della Neve realizzata a cavallo fra il 1909 e il 1912 in stile neogotico, palazzo Scarampi del Cairo, eretto sui ruderi dell’antico castello, la torre Campanaria in stile romanico del XIII secolo e le chiese delle Confraternite di Sant’Agostino e delle Umiliate mentre su un’altra altura si vede Villa Beccaris. Parlare di Monforte senza parlare dei Catari è praticamente impossibile,

Den Namen verdankt das Dorf der ummauerten Burg, welche im Frühmittelalter auf dem Hügelrücken stand. Der Ort ist eine der elf Gemeinden, in denen der Barolo produziert wird. Dieser Ort nachweislich römischen Ursprungs hat eine sehr hübsche Altstadt. Hier befindet sich der neue Sitz des Literaturpreises Grinzane Cavour, der aktuell von der Stiftung Bottari Lattes ausgerichtet wird. Um das Jahr 1028 herum wurde diese Festung auf Befehl des Erzbischofs von Mailand Ariberto d‘Intimiano von bewaffneten Truppen zerstört, um die vermeintliche Irrlehre der Katharer – welche in dieser Gegend auch unter den Lehnsherren viele Anhänger hatte – zu erstikken. Die Einwohner von Mons Fortis wurden als Gefangene nach Mailand gebracht, wo sie die Wahl zwischen Abschwörung und Scheiterhaufen hatten. Die Mehrzahl von ihnen, den eigenen Prinzipien treu, wählte den Feuertod. Im historischen Ortskern von Monforte wurde 1986 von dem berühmten Pianisten Mieczyslaw Horszowski ein natürliches Amphitheater mit hervorragender Akustik eingeweiht, das aus dem morphologischen Gefälle der Gegend herausgearbeitet wurde. Dort waren schon Konzerte von berühmten Künstlern wie Paolo Conte, Massimo Ranieri und Vinicio Capossela zu hören. Sehenswert ist auch die neogotische Pfarrkirche Santa Maria della Neve, die zwischen 1909 und 1912 erbaut wurde, der Palazzo Sca-

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The name is derived from the castle walls, which surrounded the top Mons Fortis. The town is part of the eleven communes of Barolo production. The charming village of Roman origins is also the new home of Grinzane Cavour Prize, currently managed, by Bottari Lattes Foundation. Around the year 1028, the castle was besieged and conquered by the forces of the Archbishop of Milan and the population, deported in the Lombard municipality, was forced to choose between the recantation of the Cathar belief or the death sentence. Most chose not to deny their ideas. In the historic center of Monforte was inaugurated in 1986 by the famous pianist Mieczyslaw Horszowski, which has been the scene of concerts of Italian stars such as Paolo Conte, Massimo Ranieri and Vinicio Capossela. To see the parish church of Santa Maria della Neve built at the turn of 1909 and 1912 in neo-Gothic style, the Scarampi of Cairo building, built on the ruins of the ancient castle, the tower bell in the Romanesque style of the thirteenth century, and the churches Confraternita di Sant’Agostino and Umiliate while on another hill you see Villa Beccaris. Talking about Monforte and not mentioning the Cathars is virtually impossible, but in the past it was almost forbidden to speak about this cult. Local agency Atp Langhe and Roero arouse the attention it deserves as historical upsetting. Even in Milan there is a street named Monforte, to remember those facts and hundreds of people (it is said five thousand) that were brought to Milan and burned at the stake. The term “Cathar” comes from the greek



173 in passato era quasi proibito parlarne, fu merito dell’Apt Langhe e Roero a suscitare l’attenzione che merita una vicenda storica sconvolgente. Addirittura a Milano c’è pure un via “Monforte” proprio a ricordo di quei fatti e alle centinaia di persone (si dice cinquemila) che vennero portate a Milano e bruciate sul rogo. Il termine “cataro” deriva dal greco e vuol dire puro, l’eresia, diffusasi prima in Linguadoca, non faceva altro che proporre un ritorno ai valori iniziali e puri del primo Cristianesimo. Favorevoli all’ascetismo, rifuggivano dalla ricchezza con tutti i vizi che comportava, ma soprattutto predicavano il concetto dell’uguaglianza ancor prima della Rivoluzione francese. Si diffuse in tutta Europa e, per quanto riguarda questo, nel secolo XI secolo l’arcivescovo Ariberto della diocesi di Alba fece deportare gli eretici a Milano, vicino alla piazza San Babila.

rampi del Cairo, der auf den Ruinen des antiken Schlosses steht, der romanische Glockenturm aus dem 13. Jahrhundert und die Kirche der Bruderschaft von Sant‘Agostino. Auf einer anderen Anhöhe hingegen sieht man die Villa Beccaris. Von Monforte zu sprechen, ohne die Geschichte der Katharer zu erwähnen, ist schier unmöglich. In der Vergangenheit war das Thema fast ein Tabu, erst der Tourismusbehörde von Langhe und Roero ist es gelungen, diesem schrecklichen historischen Ereignis Würdigung zu verleihen. Der Name Monforte taucht sogar im Straßennamenverzeichnis von Mailand auf, um an die Gräueltaten und die Hundertschaften von Menschen (manche gehen sogar von fünftausend aus) zu erinnern, die nach Mailand deportiert und auf dem Scheiterhaufen verbrannt wurden. Der Begriff „Katharer“ kommt aus dem Griechischen und bedeutet „rein”. Die Häresie, die sich zuerst im Langedoc ausbreitete, forderte genau eine Rückkehr zu den reinen Grundwerten des Christentums in seiner Anfangsphase. Ihre Anhänger waren Befürworter der Askese, flüchteten vor dem Reichtum und allen damit verbundenen Lastern, aber insbesondere predigten sie noch vor der Französischen Revolution das Konzept der Gleichheit. Der Glaube verbreitete sich in ganz Europa und aus diesem Grund ließ der Erzbischof Ariberto der Diözese von Alba die Häretiker nach Mailand in die Nähe vom San-Babila-Platz deportieren.

and means pure: the heresy, spread first in Languedoc, did nothing but proposing a return to the initial values of the first and pure Christianity. Favorable to asceticism, shunning richness with all the vices involved, they especially preached the concept of equality before the French Revolution. It spread throughout Europe and as far as this, in the eleventh century Archbishop Ariberto of the diocese of Alba ordered the deportation to Milan, close to Piazza San Babila.

Info Altitudine: 480 m s.l.m. Abitanti: 2.081 unità Patrono: Madonna della Neve Contatti: www.comune.monforte.cn.it



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MONTÀ Il nome pare si riferisca alla salita al castello, particolarmente disagevole e chiamata perciò Montata Fangi (salita del fango). Il primo nucleo del comune risale intorno all’anno 1000 nella parte alta del paese dove, nel 1263, fu costruito il castello, mentre la restante parte del centro storico risale al 1200. Il castello voluto dai Roero fu ricostruito dalla famiglia degli Isnardi. All’interno del castello, incendiato dai francesi nel 1691, sono ancora presenti affreschi e le prigioni. Da vedere oltre alla piazza San Michele e omonima chiesa il Santuario dei Piloni, in periferia del paese, con una suggestiva presenza nei pressi del santuario di tredici cappelle (“piloni”) ornate da statue in gesso che si snodano nei boschi componendo la classica Via Crucis sino ad arrivare alla cappella del Santo Sepolcro nel punto più elevato dell’altura. Da non dimenticare che Montà sarà sede del Museo del Tartufo. Una personalità del paese è lo scrittore Carlo Cocito a cui è legato l’omonimo premio letterario, fra le curiosità, il nipote di Emilio Salgari visse a Montà.

Der Name scheint sich auf den Anstieg zum Schloss zu beziehen, der besonders anstrengend ist und deshalb als Montata Fangi (Anstieg im Schlamm) bezeichnet wird. Die ersten Gebäude des Dorfes entstanden bereits um das Jahr 1000 herum im oberen Teil der Ortschaft, wo 1263 das Schloss erbaut wurde, während der Rest des Altstadtzentrums ca. aus dem Jahr 1200 stammt. Das von den Roero in Auftrag gegebene Schloss wurde, nachdem es 1691 von den Franzosen in Brand gesetzt worden war, von der Familie Isnardi wiederaufgebaut. Im Inneren des Schlosses sind noch Fresken und die Gefängnisse zu besichtigen. Empfehlenswert sind neben dem San Michele-Platz und der gleichnamigen Kirche auch die außerhalb des Ortes liegende Wallfahrtskirche Santuario dei Piloni, in deren Umgebung sich im Wald verstreut dreizehn mit Gipsstatuen verzierte Kapellen (die „piloni“) befinden, die bis zu der am höchsten Punkt gelegenen Kapelle Santo Sepolcro führen und die klassische Via Crucis bilden. Montà wird darüber hinaus ein Trüffelmuseum beherbergen. Eine wichtige Persönlichkeit des Ortes ist der Schriftsteller Carlo Cocito, dem der gleichnamige Literaturpreis gewidmet ist. Auch die Enkelin des bekannten Autors Emilio Salgari lebte in Montà.

The name apparently refers to the ascent to the castle, particularly awkward and called therefore Montata Fangi (ascent of the mud). The first nucleus of the town dates back to the year 1000 in the upper part of the village where, in 1263, the castle was built, while the remaining part of the historic center dates back to 1200. The castle built by the Roero family was rebuilt by Isnardi family. Inside the castle, set on fire by the French in 1691, are still present frescoes and prisons. Things to see in addition to Piazza San Michele and the beautiful church is the Santuario dei Piloni, in the outskirts of the village, with a striking presence near the Santuario of thirteen chapels (“pillars”) decorated with plaster statues that wind through the woods composing the classic Street Cross until you reach the chapel “Santo Sepolcro” on the highest point of the hill. Do not forget that Montà will be home to the Museo del Tartufo (truffle museum). A personality of the village is the writer Carlo Cocito, to which is linked the eponymous literary prize; as a curiosity, the grandson of Emilio Salgari lived in Montà.

Info Altitudine: 316 m s.l.m. Abitanti: 4.745 unità Patrono: Sant’Antonio Abate Contatti: www.comune.monta.cn.it



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MONTALDO ROERO Anticamente il sito veniva chiamato “Monte Acuto” (Mons Acutus in latino). Il primo castello fu fatto costruire, nel 1041, dal conte Guido di Biandrate che tenne Monte Acuto in feudo per circa tre secoli, fino al 1299, anno in cui, sconfitti da Asti, vendettero il castello ai Roero. Il castello passò poi per via ereditaria a numerose famiglie e il 3 luglio 1978 fu ceduto ad Amedeo III di Savoia. Il castello attuale, fu costruito dai Roero sulle rovine di quello di Biandrate, e domina l’abitato. Malgrado diversi rimaneggiamenti, accoglie ancora al suo interno capitelli trecenteschi e affreschi seicenteschi. Da vedere la parrocchiale della SS. Annunziata, nel centro del capoluogo di stile romanico. Nelle frazioni di San Giacomo e a San Rocco troviamo le chiese omonime di notevole interesse artistico. Quella che possiamo definire, come la seconda parrocchia di Montaldo, sorge a metà fra le due frazioni, ed è dedicata alla Madonna del Rosario, dell’800. Le risorse principali sono soprattutto la coltivazione della vite, con produzione di Nebbiolo, Arneis e Barbera e la raccolta delle castagne.

Ursprünglicher Name des Ortes war „Monte Acuto“ (Mons Acutus auf Lateinisch). Die erste Burg wurde 1041 vom Grafen Guido di Biandrate in Auftrag gegeben, der Monte Acuto circa drei Jahrhunderte lang als Lehnsgut hielt, bis seine Familie die Burg 1299, nach der Niederlage gegen die Asti, an die Roero verkauften. Die Burg wurde dann an zahlreiche Familien vererbt und fiel schließlich am 3. Juli 1978 an Amedeo III. von Savoyen. Das aktuelle Schloss wurde von den Roero auf den Ruinen der ehemaligen Burg von Biandrate erbaut und dominiert die Siedlung. In den Ortsteilen San Giacomo und San Rocco befinden sich die gleichnamigen Kirchen, die in künstlerischer Hinsicht sehr interessant sind. Die zweite Pfarrkirche von Montaldo steht zwischen diesen beiden Ortsteilen und ist der Madonna vom Rosenkranz gewidmet, der Madonna del Rosario. Sie wurde im letzten Viertel des 19. Jahrhunderts erbaut. Die wichtigste wirtschaftliche Ressource ist der Weinanbau sowie die Produktion von Nebbiolo, Arneis und Barbera und die Kastanienernte.

In ancient times the site was called “Monte Acuto” (Mons Acutus in Latin). The first castle was built in 1041 by Count Guido Biandrate who held Monte Acuto as fief for about three centuries, until 1299, when, defeated by Asti, sold the castle to the Roero. The castle then passed by inheritance to many families and on 3 July 1978 was sold to Amadeus III of Savoy. The present castle was built by the Roero family on the ruins of the one of Biandrate family, and dominates the town. In the hamlets of San Giacomo and San Rocco there are homonym churches of great artistic interest. What we can define as the second parish of Montaldo is located midway between the two hamlets, and is dedicated to the “Madonna del Rosario”. Its construction dates back to the last quarter of the 800. The main resources are mainly the cultivation of the vine, with production of Nebbiolo, Arneis and Barbera and the chestnut harvest.

Info Altitudine: 378 m s.l.m. Abitanti: 866 unità Patrono: SS Annunciazione Contatti: www.comune.montaldoroero.cn.it



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MONTELUPO ALBESE Le origini del nome sono facilmente intuibili e il rimando alla leggenda secondo cui il paese fosse abitato dai lupi ci sta. Il paese è in posizione ideale per ammirare l’arco alpino su cui si svettano il Cervino, il Monte Rosa e il Monviso. Montelupo Albese con un centro che risale al XIII secolo fu sotto la dominazione dei Gonzaga, dei Mombaruzzo, dei Malvasia e dei Rangone. Suoi cittadini illustri furono gli architetti Carlo Francesco Rangone e il figlio Carlo Emanuele, progettisti di molte chiese dell’Albese e della stupenda parrocchiale di Montelupo dedicata all’Assunta, opera di rara bellezza ed che risale al 1764. Inoltre da vedere la chiesa dei Battuti, semplice e suggestivo edificio di stile romanico con relativo bel campanile a torre in pietra arenaria, così come la cappella campestre della Madonna del Riolo (o dell’Oriolo), anticamente detta «Sacellum Beatae Virginis ad rivolum» (Cappella della Beata Vergine nelle vicinanze di un rio) e anche «Beata Vergine del Riposo».

Montelupo ist ein faszinierendes Dorf der Langhe, dessen Name von der Legende herrührt, dass dieser Ort einst von Wölfen bewohnt war. Seine Lage auf 564-Metern über dem Meeresspiegel bietet wunderschöne Panoramablicke: An klaren Tagen ist der gesamte westliche Alpenbogen vom Matterhorn über den Monte Rosa bis zum Monviso zu sehen. Das Dorf stammt aus dem 13. Jahrhundert und wurde von den Gonzaga, den Mombaruzzo, der Familie Malvasia und den Rangone regiert. Zu den Einwohnern dieser Gemeinde zählten die bekannten Architekten Carlo Francesco Rangone und dessen Sohn Carlo Emanuele. Von ihnen stammen die Entwürfe vieler Kirchen rund um Alba, erwähnenswert ist die 1764 erbaute Pfarrkirche von Montelupo, der Heiligen Jungfrau Assunta (Mariä Himmelfahrt) gewidmet. Diese Kirche in Form eines lateinischen Kreuzes ist ein außerordentlich schönes und komplett restauriertes Werk aus dem Jahr 1764, in dem Gläubige und Besucher raffinierte Fresken und reiche Verzierung vorfinden. In ihrer Nähe steht die in typisch romanischem Stil erbaute Kirche der Battuti (eine vor allem in Norditalien im Mittelalter entstandene Bruderschaft), deren Glockenturm aus Sandstein ein wichtiger topographischer Orientierungspunkt ist. Zwei Kilometer weiter, in einem Amphitheater aus Weinreihen, liegt die Marienkapelle del Riolo (oder Oriolo), deren Ursprünge bis weit in vergangene Zeiten zurück reichen, früher unter den Namen „Sacellum Beatae Virginis ad rivolum“ und „Beata Vergine del Riposo“ bekannt.

Info Altitudine: 564 m s.l.m. Abitanti: 539 unità Patrono: San Bonaventura Contatti: www.comune.montelupoalbese.cn.it

The origins of the name are easy to understand and the reference to the legend that the village was inhabited by wolves is plausible. The village is in an ideal location to enjoy in a clear day, with no fog, the Alps on which Cervino, Monte Rosa and Monte Viso mounts spire. Montelupo Albese, with a center that dates back to the thirteenth century, was under the domination of the Gonzaga of Mombaruzzo family, the Malvasia family and the Rangone family. Its illustrious citizens were the architects Carlo Francesco Rangone and his son Carlo Emanuele, designers of many churches of Alba area and the beautiful parish church of Montelupo dedicated to the Assumption, a work of rare beauty and dating back to 1764. Also is worth visiting the “Chiesa dei battuti” church, simple and impressive building in Romanesque style with its beautiful bell tower of sandstone. as well as the country chapel of “Madonna del Riolo” (or “dell’Oriolo”), formerly known as “Sacellum Beatae to rivolum Virginis” (Chapel of the Blessed Virgin near a water stream), and also” Our Lady of Rest”.


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MONTEU ROERO L’ etimologia del nome è intuitiva: “De Montaldo” erano i suoi castellani, a far data certa, dal 1161. Citato in diversi documenti antichi a partire dal 901 appartenne alla famiglia dei Biandrate, successivamente ai Roero che conservò il feudo fino al 1748 per poi cederlo ai Gromis di Trana. Da non perdere la visita alle rocche (32 km circa) e alcune bizzarrie architettoniche della natura dei depositi pliocenici nonché i filari di vigne del Roero e la “ Rete Escursionistica del Roero “ con itinerari ad anello da percorrere in bici o a piedi. Inoltre da vedere la parrocchiale del concentrico, dedicata a San Nicolao. In essa ebbero sepoltura, dal 1345 al 1700 i conti della famiglia dei Roero. Nella strada che sale al castello si trova la chiesa di San Bernardino (ex chiesa dei Disciplinanti bianchi). Nella frazione Occhetti sorge la pieve di San Pietro di Novelle già menzionata nel 901. La pieve di S. Pietro, ricostruita nel 1929 con campanile secentesco e annessa casa canonica, in parte costruita con conci in pietra ben squadrati dell’antica chiesa romanica.

Der Name dieses Dorfes, das bereits ab der Prähistorie und auch zu Römerzeiten bewohnt war, erschließt sich leicht: die „De Montaldo“ waren ab 1161 dort die Burgherren. Das Dorf wurde in verschiedenen antiken Dokumenten ab 901 erwähnt und wurde der Überlieferung nach zuerst von der Familie Biandrate beherrscht. Empfehlenswert ist ein Besuch der nahegelegenen Burgen (zirka 32 km entfernt) und einiger merkwürdiger natürlicher Formationen mit Ablagerungen aus dem Pliozän. Auch ein Spaziergang durch die Weinberge des Roero und das „Ausflugsnetz des Roero“ mit Rundwegen, die man zu Fuß oder mit dem Fahrrad zurücklegen kann, lohnen sich in jedem Fall. Interessant ist auch die konzentrische Pfarrkirche San Nicolao. Dort wurden von 1345 bis 1700 die Grafen der Familie Roero begraben. An der Straße zum Schloss hinauf befindet sich die Kirche San Bernardino. Im Ortsteil Occhetti steht die bereits im Jahr 901 erwähnte Pfarrkirche San Pietro di Novelle. Die 1929 wieder aufgebaute Pfarrkirche hat einen Glockenturm aus dem 18. Jahrhundert und ein Pfarrhaus.

Info Altitudine: 395 m s.l.m. Abitanti: 1.642 unità Patrono: San Nicolao Contatti: www.comunemonteuroero.cn.it

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The etymology of the name of the village, inhabited since prehistoric times even in Roman times, is intuitive: “De Montaldo” were his keepers, as sure date, from 1161. Mentioned in several ancient documents from 901 belonged to the family of Biandrate, then to the Roero family who held the fief until 1748 and then handed it over to Gromis of Trana family. Do not miss a visit to the castles (32 km) and some architectural oddities of the nature of the Pliocene deposits as well as the rows of vines of Roero wine and the “Rete Escursionistica Roero” network with ring itineraries to do by bike or on foot. Again to see is the parish church, dedicated to Saint Nicholas, initially built as oratory at the margin of the oldest part of the “villa”. The Counts of Roero family were buried in 1345-1700 inside. In the road up to the castle is the church of San Bernardino (former of “ Disciplinanti bianchi”). In Occhetti hamlet stands the church of San Pietro di Novelle already mentioned in 901. The parish church of San Pietro, rebuilt in 1929 with seventeenth-century bell tower and adjoining rectory, was built in part with well-squared stone blocks of the Romanesque church.


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MONTICELLO D’ALBA Comune roerino, lega la sua storia a quella dei Roero che ebbero in feudo Monticello e vi fecero costruire un castello che sovrasta il paese ed è tuttora abitato. L’imponente castello, che è il meglio conservato di tutte le costruzioni medievali del Piemonte, sorge su un piccolo monte a 400 m e da qui trae il nome il paese. La sua datazione è incerta, molto probabilmente risale, a prima del 1000, come risulta dai documenti della Chiesa di Asti. Subì due assedi, il primo nel 1187 e il secondo nel 1372, ma è ancora lì come se nulla fosse successo. Le origini del borgo sono pure da ricercare in epoca romana. Mentre sono poche le informazioni storiche riguardanti il medioevo, si sa che nel 1250 il borgo venne distrutto e ricostruito dai Roero, nel 1376. Una curiosità: a Monticello si pratica lo sport del pallone elastico, disciplina in cui la squadra locale è stata per due volte campione d’Italia nel massimo campionato. Da vedere, il Museo Etnografico dove sono conservati diversi oggetti del passato.

Diese Gemeinde der Roero-Gegend am linken Tanaro-Ufer war früher Lehnsgut der Familie Roero, die dort ein eindrucksvolles Schloss erbauen ließ, das über das Dorf ragt und auch heute noch bewohnt ist. Das Schloss ist der am besten erhaltene mittelalterliche Bau des gesamten Piemont. Es erhebt sich auf 400 m Höhe auf einem kleinen Berg (Monte), daher leitet sich auch der Name Monticello ab. Seine Entstehungszeit ist nicht überliefert, Dokumente der Kirche von Asti legen jedoch nahe, dass es in der ersten Hälfte des 11. Jahrhunderts erbaut wurde. Aus dem Mittelalter sind wenige historische Informationen überliefert, man weiß nur, dass der Ort 1250 zerstört und 1376 von den Roero wiederaufgebaut wurde. Noch ein interessantes Detail aus dem Bereich Sport: Eine beliebte Sportart in Monticello ist der Gummiball; die Mannschaft des Ortes war in dieser Disziplin bereits zweimal italienischer Meister. Sehenswert ist außerdem das Ethnografische Museum.

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Municipality of Roero area, is located on the left bank of the Tanaro, linking its history to that of the Roero family who had as feud Monticello and they built a castle that overlooks the town and is still inhabited. The impressive castle, which is the best preserved of all the medieval buildings of Piedmont, is located on a small hill at 400 m and from here the village takes its name. Its date is uncertain, most likely it dates back to before 1000, as is apparent from the documents of the Church of Asti. It suffered two assaults, the first in 1187 and the second in 1372, but is still there. The origins of the village are also to be found in Roman times. While there is little historical information about the Middle Ages, we know that in 1250 the village was destroyed and in 1376 rebuilt by the Roero family. Since 1988 Monticello is twinned with the town of Sastre Ortiz in the province of Santa Fe in Argentina where, in the last century, had emigrated several inhabitants and we can still find the surnames of the village. In 2014, it will celebrate the 25th anniversary of this twinning with the arrival in town of about 30 people from Sastre. A curiosity concerning sports: in Monticello people practice the sport of elastic ball, a discipline in which the local team was twice champion of Italy in the top division. To see, the Ethnographic Museum.

Info Altitudine: 320 m s.l.m. Abitanti: 2.271 unità Patrono: San Felice Contatti: www.comune.monticellodalba.cn.it



MURAZZANO Il comune viene definito “Scudo e chiave del Piemonte” per la sua posizione strategica ed è uno dei principali centri dell’Alta Langa. Dall’alto della sua torre millenaria si delineano perfettamente le Langhe che digradano fino alla pianura, con torri, castelli e vigneti, nella cornice delle Alpi dominate dal Monviso. Nel 1976 nasce il Parco Safari delle Langhe che, in uno spazio di 70 ettari nel verde, ospita oltre 40 specie animali. Da vedere la Torre del XIV secolo che si svetta nel delizioso centro storico con alcuni negozi e caffè, la Torre quadrata è alta 33 metri con la muratura di base spessa m. 1,50. Non ha fondamenta, ma poggia direttamente sulla marna. La sua costruzione è legata a quella del castello di cui era il mastio. (sec. XIII). Era l’opera più forte e più sicura di tutto il sistema di difesa e come ultimo rifugio. Al castello era collegata da una passerella, a sette metri dalla base, dove ancora adesso si trova la porta d’ingresso per salire sulla sua sommità. Restaurata nel 2003 nell’interno e all’esterno; riparata la merlatura, dotata di nuove e più sicure scale, offre, a chi lo desidera, l’occasione di salirvi in cima per ammirare un panorama straordinario ed unico. Orario:Tutti i giorni da giugno a settembre: 10-12; 15-18 - Telefono: 0173/791248. Nel paese vi sono alcuni pregevoli palazzi mentre la via Torre porta alla

Der Ort wird aufgrund seiner strategischen Position als „Schutzschild und Schlüsselort des Piemont“ bezeichnet. Murazzano ist eins der wichtigsten Zentren der Region der Alta Langa. Von seinem tausendjahrealten Turm aus bietet sich ein perfekter Ausblick über die gesamte Region der Langhe mit ihren Türmen, Schlössern und Weinbergen bis hin zur Flachebene, eingerahmt von der Alpenkette und dem Gipfel des Monviso. 1976 entstand der Safaripark der Langhe, in dem auf einer Fläche von 70 Hektar Grünland über 40 Tierarten leben. Sehenswert ist auch der Turm aus dem 14. Jahrhundert, der sich über das hübsche Altstadtzentrum mit seinen Geschäften und Bars erhebt. Der quadratische Turm ist 33 Meter hoch, seine Grundmauern sind 1,50 m dick. Er hat kein Fundament, sondern wurde direkt auf den Mergel gebaut. Er wurde zeitgleich mit dem Schloss im 13. Jahrhundert gebaut, stellte die sicherste und stärkste Struktur des gesamten Abwehrsystems dar und diente dem Schloss daher als Wachturm und letzter Zufluchtsort. Der Turm war durch einen sieben Meter von den Grundmauern beginnenden Gang mit dem Schloss verbunden, von dem heute noch die Eingangstür zum Aufstieg auf den Turm zu sehen ist.

The municipality is called “Shield and key of Piedmont” for its strategic position and is one of the main centers of the Alta Langa. From his old tower perfectly outline the Langhe hills that slope down to the plains, with towers, castles and vineyards, surrounded by the Alps, dominated by the Monviso. In 1976 was born the Safari Park of the Langhe, in an area of 70 hectares of the countryside, home to over 40 species of animals. To see the is the tower of the fourteenth century that stands out in the delightful old town with a few shops and cafes; the square tower is 33 meters high with the masonry base m 1.50 thick. It has no foundation, but rests directly on the marlstone. Its construction is linked to that of the castle to which it was tower. (Sec. XIII). It was the strongest and more secure building of the whole system of defense, and last refuge. It was connected to the castle by a walkway, at seven feet from the base, where even now there is the front door to get on top of it. It was restored in 2003 inside and outside; the battlements were repaired, safer stairs were provided, and now is given, to those who wish, the opportunity to climb to the top to enjoy breathtaking and unique views. Hours: Every day from June to September: 10-12, 15-18 - Phone: 0173/791248. In the village there are some fine buildings while Torre street is leading to the parish church and the ruins of the lost castle where you can enjoy an exceptional panorama. Also to see is Tovegni palace while not to be missed is the sanctuary “Santuario della Madonna di Hall” (open on Sundays), finely painted inside and with Our Lady of Hall, sumptuously clothed with the vestments of Spanish style of the


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parrocchiale e ai ruderi dell’antico castello andato perduto da cui si gode un panorama eccezionale. Pure da vedere palazzo Tovegni mentre assolutamente da non perdere è il Santuario della Madonna di Hall (visitabile di domenica). pregevolmente affrescato all’interno e con la Madonna di Hall, sontuosamente ammantata con paramenti di foggia spagnola del XVII secolo. Uscendo dalla porta Buzignano è l’occasione di una passeggiata fino al Mulino a vento, torre di avvistamento, riadattata per la molitura. Il paese dà pure il nome “Murazzano” ad un formaggio tipico delle Langhe DOP, realizzato secondo il Disciplinare con almeno il 60% di latte vaccino.

seventeenth century. Leaving Buzignano gate there is the opportunity of a walk up to the windmill, an old seeing tower adapted for the milling. The village also gives the name “Murazzano” to a typical Langhe DOP cheese, made according to the Regulations with at least 60% of cow’s milk.

Der Turm wurde 2003 von außen und innen restauriert und die Zinnen repariert, er wurde mit neuen und sichereren Treppen versehen und kann jetzt wieder bestiegen werden, um von oben aus den einzigartigen Blick zu bewundern. Öffnungszeiten: Von Juni bis September, täglich von 10-12 und 15-18 Uhr - Telefon: 0039/(0)173/791248. Im Ort gibt es außerdem einige vortreffliche Gebäude zu sehen. Die Via Torre führt zur Pfarrkirche und den Ruinen des antiken Schlosses, von wo aus sich ein eindrucksvolles Panorama bietet. Auch einen Besuch wert sind der Palazzo Tovegni und die Wallfahrtskirche Santuario della Madonna di Hall (sonntags geöffnet) mit ihren wertvollen Fresken und die Madonnenstatue von Hall, reich verziert mit Details aus dem 17. Jahrhundert in spanischer Manier. Murazzano ist auch namensgebend für einen typischen Käse aus den Langhe g.U., der gemäß der Produktionsspezifikation aus mindestens 60% Kuhmilch hergestellt werden muss.

Info Altitudine: 739 m s.l.m. Abitanti: 846 unità Patrono: San Lorenzo Contatti: www.comune.murazzano.cn.it


MISTRÀ - TOUR DEI SETTE COMUNI Dalle vigne di moscato, ai noccioleti, ai terrazzamenti, fino ai paesi del formaggio Dal ponte di Campetto, si gira a sinistra verso Rocchetta Belbo e a sei km. si arriva al bivio per Scorrone; continua il tour fra le vigne di moscato fino ad una piccola area di sosta, sempre guardando un mare trafitto di vigne; quasi all’improvviso le coltivazioni cambiano e si passa ai noccioleti, per poi passare al bosco fitto e poi arrivare al paese di Castino con un centro storico quasi nascosto, svoltando a sinistra si gira per Cortemilia, e il percorso sarà tutto in discesa; svoltando invece a destra, sempre in discesa, si ritorna verso il ponte di Campetto. Se avete girato a sinistra, in una discesa abbastanza ripida, troverete, un bivio, uno per Acqui con le sue Terme, ma prima, svoltando a destra, attraversando un ponte in ferro, si può andare fino a Roccaverano con il capolavoro della parrocchiale dell’Assunta del 1509 e la cooperativa del Roccaverano Dop; l’altro per Cortemilia, lungo un bel viale alberato di platani, vi porterà al Centro storico e al ponte in fiori, proseguendo il paesaggio cambia di nuovo e ritornano i terrazzamenti fino al bivio per Torre Bormida, il tragitto sale ripido fino ad arrivare alla biforcazione per Cravanzana o, svoltando a sinistra, per Bosia, un altro dei paesi del formaggio. Saliscendi in bici e trekking tra le vigne Noi vi proponiamo solo alcuni itinerari, ma sono tantissimi, per sentieri, molti ancora non asfaltati, per i quali non conviene avventurarsi da soli, ma casomai rivolgendosi a specializzate guide di Trekking in Langa (cell.3338695428) che ve ne potrà costruire anche uno su misura. Qualunque sia la vostra scelta, ricordatevi che questi sono luoghi di meditazione, dove troverete “Cantine aperte”, che vi potranno servire per le “Soste” tra cui, la Cantina Gigi Rosso (Strada Alba Barolo 34 tel 0173 262369). Cherasco -La Morra-Novello-Barolo-Monforte km 29,3 – 8.45 ore a piedi Dalla piazza con la Torre dell’Orologio lunare imboccate via Cavour, al termine della quale girate a destra, imboccando Viale Regina Margherita. Al termine di Viale Regina Margherita, svoltate a sinistra in Viale Platani e proseguite diritto in via Vigne, da cui si potranno ammirare le vigne e il panorama sulla Valle del Tanaro, fino ad arrivare, dopo circa 1,5 km, alla via sterrata fra campi e boschi. Procedendo, dopo borgata torrione, al bivio a sinistra, si scende tra i pioppeti sino ad arrivare al ponte del Tanaro che troverete a destra sulla SP12. Attraversato il ponte dopo circa 200m imboccate la strada a sinistra per Meane, quindi svoltando a destra per i boschi di borgata Quaranta per arrivare a sinistra su strada panoramica ghiaiata a San Bartolomeo, passando per Sant’Antonio proseguendo sino in cima a fraz. Brandini. Proseguendo diritti svoltate a destra quando incontrate la SP58 per La Morra, arrivando al crocevia che porta al Centro storico ed alla Cantina Comunale. Da La Morra si imbocca succesivamente Via Roma poi la strada provinciale 58 verso Vergne, dopo, alla rotonda, tenete la destra ed imboccate la SP3 dopo l’abitato di Vergne. Continuate sulla SP3 fino al bivio per loc. Bergera, seguite la strada panoramica tra i Vigneti fino a loc. Ciocchini e, successivamente, a San Grato, dove potete svoltare a ds sulla SP58 verso Novello. Dopo aver visitato Novello imboccate in discesa Via Ravera e, quando incontrerete la SP163, girate a destra (se girate a sinistra, andate verso Barolo che è a 2Km, circa 30 min) percorrendola per circa 1,5km per svoltare a sn in Strada Località Bussia San Pietro che, dopo uno scollinamento, vi porta sulla SP57 sulla quale svoltate a sinistra, siete alle porte di Monforte dove potrete rifocillarvi e godervi un riposo meritato. Serralunga-Grinzane Cavour-Roddi Km14,0 h – 4.30 a piedi Dalla piazza del castello di Serralunga si scende per circa 1,5 km per la SP125 con destinazione Gallo, fino al bivio a destra per borgata Ceretta. Dopo averla raggiunta, si prosegue dritto fra vigneti in parte su strada sterrata fino a borgata Sorano, quindi 200 m di sterrata, fino ad un pino, quindi un bivio, si scende a sinistra nei Poderi Fontanafredda. Dopo la casa rurale si prosegue sulla destra per via Confreria, poi si arriva sulla sterrata fino a frazione Talloria. A sinistra vi è la provinciale 130 per 400 m., a destra si sale sulla SP157 fino in cima, a Grinzane Cavour, nei pressi del castello. Dal centro storico, si prende l’indicazione per Diano d’Alba e, percorsi circa 150 metri, si scende su una strada sterrata a sinistra per circa 2 km. Passando vicino al centro sportivo di Gallo Grinzane, si prosegue per circa 150m sulla strada asfaltata Via Parea, fino alla circonvallazione, e, successivamente, andando dritto dopo 250m, si supera la rotonda stradale della SP3bis. Dopo circa 100 m dalla rotonda, si imbocca la strada a destra e la si segue fino alla confluenza con SP358, attraversata la quale, si sale diritti su un un sentiero scosceso fino a Roddi.


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MISTRÀ - THE SEVEN TOWNS TOUR From the vineyard of Moscato, to hazelnut trees, to terracing and the villages of cheese From the bridge in Campetto, turn left in the direction of Rocchetta Belbo and after 6 km you arrive to the fork for Scorrone. The tour continues among moscato vineyards but the cultivations suddenly change into hazelnut trees, changing again in a thick wood and arriving to Castino, a village with an almost hidden old town. If you turn left you go downhill in the direction of Cortemilia; if you turn right, you come back to the Campetto bridge. If you turn left in a steep path, you arrive to a fork for Acqui and its Thermal baths and for Roccaverano (going on an iron bridge), a village famous for the masterpiece of the parrocchiale dell’Assunta dated 1509 and for the cooperative of Roccaverano Dop. The other direction takes to Cortemilia, going along of a boulevard lined with plane trees you will arrive to the old town and to the bridge of flowers. The landscape changes again: terracing until you get to the fork for Torre Bormida. Then the path goes up until you reach the fork for Cravanzano and for Bosia, if you turn left, another village famous for cheese. Latch by bike and trekking among vineyards These ones proposed are only a few of the itineraries you can discover passing through paths not paved yet. If you want to follow these paths it is safer to ask to a trekking guide of Trekking in Langa (mobile: 3338695428) which can also customize a path on your needs. Please remember that all these places are meditation places where you can find always open wineries where to stop and relax. Among these, please remember Cantina Gigi Rosso (Strada Alba Barolo 34 tel. 0173 262369 ). Cherasco -La Morra-Novello-Barolo-Monforte km 29,3 – 8.45 hours on foot From the square with the moon clock tower, take via Cavour and at the end of it, turn right in Viale Regina Margherita. At the end of Viale Regina Margherita, turn left in Viale Platani and go on in via Vigne, where you can admire the vineyards and the landscape of the Tanaro valley. After 1.5 km you arrive at a dirt patch among grounds and woods. After the Torrione village, you go on and at the fork you turn left and you pass through poplar trees until you arrive to the Tanaro bridge, on the right on SP12. Go on the bridge and after 200 m turn left in the direction of Meane. Then, turn right in the woods of Quaranta small village and pass on the landscape street at San Bartolomeo, passing through Sant’Antonio and going until Brandini hamlet. Go on and when you arrive at SP58 turn right in the direction of La Morra. From La Morra you take via Roma and the SP58 inthe direction of Vergne; at the traffic circle stay on the right and take the SP3 after the village of Vergne. Take the SP3 until the fork in the direction of Bergera and follow the scenic route among the vineyards until you reach Ciocchini viallage and then San Grato. Here, you can turn right in the SP958 in the direction of Novello. After visiting Novello, take via Ravera and turn left at the SP163 (if you turn left you go in the direction of Barolo, which is 2 km far away, almost 30 minutes). Go on for about 1.5 km and then turn left in Strada Località Bussia San Pietro which brings you on the SP57. Then, turn left and you arrive at Monforte where you can eat and relax. Serralunga - Grinzane Cavour - Roddi Km 14.0 h 4.30 on foot From the square of the castle of Serralunga you go down for almost 1.5 km on the SP125 in the direction of Gallo. At the fork you turn right in the direction of Ceretta. After reaching Ceretta, you go on through vineyards until you reach Sorano small village. After 200 m of dirt patch, you arrive to a fork and you turn left in Poderi Fontanafredda. After the rural house you go on the right in the direction of Confreria and you arrive to Talloria hamlet on a dirt patch. On the left there is the SP130 for 400 m and on the right there is the SP157 which brings to Grinzane Cavour, near the castle. From the old town, you go in the direction of Diano d’Alba and after 150 metres you take a dirt patch for 2 km. You go along the sport centre of Gallo Grinzane and you go ahead in Via Parea, a paved street for almost 150 m. You pass the ring road and after 250 m you reach a rotary of the SP3bis. After 100 m from the rotatory, you take the street on the right and you go ahead until you reach the SP358. You cross it and you take a path that will bring you to the village of Roddi.

SIEBEN ORTE AUF EINEN STREICH: DIE MISTRÀ -TOUR Von den Moscato-Reben, über die Nusshaine und Terrassen bis in die Käsehochburg Von der Campetto-Brücke biegt man rechts nach Rocchetta Belbo ab. Nach 6 km kommt man zur Abzweigung nach Scorrone, von wo aus die Tour durch die Moscato-Weinberge bis zu einem kleinen Picknick-Platz weitergeht, der ebenfalls von einem dichten Meer aus Weinreben umgeben ist; geht man weiter, so verändert die Anbaulandschaft schlagartig ihr Gesicht: sie wird zunächst von Nussbäumen und schließlich von dichtem Wald dominiert. Im Dorf Castino mit seinem leicht versteckten Zentrum angekommen, biegt man links nach Cortemilia ab. Von


dort aus geht es immer hinunter. Geht man stattdessen nach links und dann bis nach ganz unten, kommt man zurück zur Campetto-Brücke. Wer links abgebogen ist, kommt nach einem ziemlich steilen Abstieg zu einer Weggabelung, die zum einen nach Acqui und zu seinem Thermen führt. Biegt man zuvor jedoch nach rechts ab und überquert eine Eisenbrücke, gelangt man bis nach Roccaverano, wo sich das meisterhafte Gotteshaus Dell’Assunta aus dem Jahr 1509 und die Genossenschaft Roccaverano Dop befindet; der andere Weg führt entlang einer schönen Plantanenallee bis ins historische Zentrum und auf die Blumenbrücke von Cortemilia. Geht man weiter, verändert die Landschaft erneut ihre Gestalt: die Terrassen begleiten den Wanderer bis zur Abzweigung nach Torre Bormida, von wo aus der Weg bis zur Weggabelung nach Cravanzana steil ansteigt oder man kann rechts nach Bosia gehen, wo eine weitere Hochburg der lokalen Käseherstellung auf Besucher wartet.

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Ein Auf und Ab im Weinberg – auf dem Fahrrad oder zu Fuß Wir geben Ihnen in unserem Reiseführer nur einige grundlegende Anregungen für Wander- oder Radtouren. Die Gegend ist allerdings reich an Wegen, die jedoch zum Teil noch nicht vollständig erschlossen und auch nicht asphaltiert sind. Deshalb sollte man sich auf keinen Fall alleine auf diese Abenteuer begeben, sondern sich an ortsansässige Trekkingspezialisten wenden (Handy: (+39) 333 8695428), die ihnen gerne maßgeschneiderte Tourvorschläge machen. Wo auch immer es Sie hinverschlägt, sollten Sie immer daran denken, dass Sie an diesen Orten Ihre innere Ruhe wiederfinden können. Auf der Strecke finden Sie mit Sicherheit „Cantine Aperte” (Geöffnete Weingüter), in denen Sie ihre Pausen verbringen können. Wie empfehlen die Cantina Gigi Rosso (Strada Alba Barolo 34, Tel. (+39) 0173 262369). Cherasco – La Morra – Novello – Barolo – Monforte km 29,3 – Wanderung: 8 Stunden 45 Minuten Die Tour beginnt auf der Piazza mit der Monduhr. Gehen Sie bis ans Ende der Via Cavour, biegen Sie dann nach rechts ab und folgen Sie der ganzen Viale Regina Margherita. Biegen Sie dann nach links in die Viale Platani ab und gehen Sie weiter geradeaus in die Via Vigne, von wo aus man die Weinberge und das atemberaubende Panorama des Tanaro-Tals bestaunen kann. Nach circa 1,5 km kommen Sie zu einer Schotterstraße, die durch Felder und Wälder führt. Biegen Sie an der Abzweigung, nach dem Flecken Torrione, nach links ab und gehen Sie durch einen Pappelhain bis zur Brücke des Tanaro hinab, die sich rechts an der SP12 befindet. Überqueren Sie die Brücke. Nach ungefähr 200 Metern biegen Sie links in die Straße nach Meane ein und gehen dann nach rechts durch das Waldstück im Ortsteil Quaranta. So gelangen Sie schließlich auf den Panoramaweg (Kiesweg) bis nach San Bartolomeo, über Sant’Antoniobis bis an den höchsten Punkt der Frazione Brandini. Zunächst gerade aus, dann an der SP58 nach rechts in Richtung La Morra, kommen Sie zu einer Kreuzung, die Sie ins historische Zentrum und zum Weingut der Stadt bringt. In La Morra nehmen Sie die Via Roma, dann die Provinzstraße 58 Richtung Vergne, und am Kreisverkehr halten Sie sich rechts und biegen nach der Wohnsiedlung von Vergne auf die SP3. Gehen Sie weiter bis zur Abzweigung nach Loc. Bergera und folgen Sie dann der Panoramastraße zwischen den Weinbergen bis zur Loc. Ciocchini und anschließend nach San Grato, wo Sie rechts auf die SP58 in Richtung Novello abbiegen können. Nach einer Besichtigung Novellos geht es auf der Via Ravera hinab bis zur SP163, und von dort aus rechts für 1,5 km weiter (links kommen Sie stattdessen nach 2 km, circa 30 Minuten, nach Barolo). Links treffen Sie dann auf die Strada Località Bussia San Pietro, und kommen den Hügel hinab auf die SP57. Linkerhand befindet sich der Ortseingang nach Monforte, wo Sie sich von dem Fußmarsch erholen können. Serralunga – Grinzane Cavour – Roddi Km 14,0: Wanderung 4 Stunden 30 Minuten Vom Schlossplatz in Serralunga geht es für ungefähr 1,5 km hinab auf die SP125 Richtung Gallo, bis zur Abzweigung, die rechts in den Ortsteil Ceretta führt. Von dort aus geht es geradeaus durch Weinberge (teils auf unbefestigten Straßen) bis in den Ortsteil Sorano. Nach 200 m Schotterweg kommen Sie zu einer Pinie und zu einer Abzweigung, an der Sie links nach Poderi Fontanafredda weitergehen. Nach dem Landhaus folgen Sie rechts der Via Confreria, dann erreichen Sie über einen weiteren Schotterweg die Frazione Talloria. Links verläuft die Provinciale 130 für 400 m, rechts geht es auf der SP157 bis ans Schloss auf den Gipfel von Grinzane Cavour. Vom Altstadtzentrum folgen Sie der Ausschilderung nach Diano d’Alba. Nach 150 Metern finden Sie links einen Schotterweg, der Sie über 2 km am Sportzentrum Gallo Grinzane vorbei nach unten führt. Nehmen Sie die Via Parea (asphaltiert) und nach 150m kommen Sie zur Umgehungsstraße. Nach weiteren 250 Metern geradeaus überqueren Sie den Kreisverkehr der SP3bis, 100 Meter später nehmen Sie die rechte Straße und folgen ihr, bis sie in die SP358 einmündet. Nachdem Sie die SP358 überquert haben, geht es geradeaus auf einem steilen Pfad bis



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NARZOLE

Il paese è collocato in un’ampia valle delimitata dal fiume Tanaro e i torrenti Mondalavia e Giuminella. Il territorio è stato insediato per la prima volta da una comunità celtico - ligure, diventato in seguito uno dei sobborghi di Augusta Bagiennorum, come testimoniano numerosi reperti. In epoca medievale ebbe un castello e l’abbazia di “Sancte Virginis Mariae Narzolis”, donata dall’Imperatore Ludovico III al Vescovo di Asti Agilulfo. Il comune fece parte del Comune di Cherasco. Da segnalare che Napoleone Bonaparte, il 24 Aprile 1796 consumò la cena e trascorse la notte nella locanda di Narzole. L’occupazione francese permise al paese di liberarsi dalla dipendenza di Cherasco e di costituirsi in comune nel 1802, per decreto dello stesso Bonaparte. Da vedere, oltre al centro storico, alcuni pregevoli campanili.

Das Dorf befindet sich im weitläufigen Tal des Flusses Tanaro und der Bäche Mondalavia und Giuminella. Die ersten Siedler waren keltischligurischer Abstammung, später wurde aus dem Gebiet – wie diverse Funde belegen – einer der Vororte von Augusta Bagiennorum, dem heutigen Bene Vagienna. Im Mittelalter konnte der Ort mit einer Burg und der Abtei „Sanctae Virginis Mariae Narzolis“ aufwarten, ein Geschenk von Kaiser Ludovico III. an Astis Bischof Agilulfo. Der einst zur Gemeinde Cherasco gehörende Ort konnte am 24. April 1796 einen bedeutenden Gast bei sich begrüßen: Napoleon Bonaparte hat an diesem Datum hier, im Gasthaus, sein Abendessen eingenommen und übernachtet. Neben dem historischen Zentrum gibt es auch mehrere reizende Kirchtürme zu sehen.

The village is situated in a wide valley bordered by the river Tanaro and the streams Mondalavia and Giuminella. The territory was installed for the first time by a Celtic – Ligurian community, later became one of the suburbs of Augusta Bagiennorum, as evidenced by numerous artifacts. In medieval times it had a castle and the abbey of “Sancte Mariae Virginis Narzolis”, donated by the Emperor Ludwig III to the Bishop of Asti Agilulfo. The municipality was part of the City of Cherasco. To be pointed out is that Napoleon Bonaparte, on April 24, 1796 ate dinner and spent the night in the inn of Narzole village. The French occupation allowed the village to free itself from dependence of Cherasco and to become municipality in 1802, by decree of the same Bonaparte. To see in addition to the historical center, are some fine bell towers.

Info Altitudine: 325 m s.l.m. Abitanti: 3.491 unità Patrono: San Bernardo Contatti: www.narzole.net



Ristorante con Locanda e Azienda Agricola di Claudia Francalanci e Tonino Verro

www.la-contea.it

La Contea ha sede in un palazzotto del 1500, abitazione delle Contesse Cocito, da qui il nome Contea. Claudia e Tonino, dal 1977 sono riusciti a ricostruire i vecchi sapori della tradizione antica, ingentilendoli ed adeguandoli ai tempi nostri. Nella Contea si propongono anche seminari di cucina, la ricerca del tartufo con trifulau e cane (tabui), degustazioni guidate di oli e di vini. Infine, per un piacevole prolungamento della sosta a Neive, le camere, tutte preziosamente arredate.

generazioni di biamo appreso che le ab e gh an L lle de sapeva la Dalla scuo ca, nella sua poverta', ifi gn ma e sa zio en sil gente lavoratrice, , meglio di tutti! ontolio del anche mangiare bene o nei boschi e col br nt ve l co a tir e ch porta amicizia e Il loro messaggio parato a sentirlo: ci im mo bia ab e, cin cu ia la vita. fuoco nelle o piu' bella e piu' sagg nn fa e ch se co le a ghiottoneria, due fr preferenza! Grazie della Vostra

Piazza Cocito, 8 - 12052 NEIVE - CN - Piemonte - Italia tel./fax +39.0173.67126 - 677558 - 677585 lacontea@la-contea.it



NEIVE Il paese è incluso nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia. Pare debba il proprio nome alla gens Naevia, nobile famiglia romana. A lungo conteso, nell’età comunale, tra Asti ed Alba; nel 1242 fu però Asti ad assicurarsene il definitivo possesso. Nel 1531 Neive, assieme a tutta la Contea di Asti, fu annessa da Carlo III al Ducato di Savoia. Dopo una parentesi di dominazione francese, nel 1560 tornò stabilmente ai Savoia con il duca Emanuele Filiberto. Solo verso la metà del XVII secolo fu scorporata da quella di Asti ed assegnata a quella di Alba appena istituita. Il centro storico conserva un impianto medievale che si raccoglie nella parte alta ove rimangono alcune vestigia del ricetto. Le tortuose stradine acciottolate si dispongono ad anelli attorno alla sommità dell’altura e salgono verso la Torre dell’Orologio (XIII sec.), che è il simbolo dell’antica municipalità. Personalità di Neive sono il compianto Dante Giacosa, il papà della Fiat 500; ma Neive è anche meta di visite alle proprie aziende vinicole, spesso ospitate in dimore signorili, come il settecentesco Palazzo dei Conti di Castelborgo. Neive è anche sede della Bottega Comunale dei IV Vini.

Neive wurde von der Vereinigung I borghi più belli d’Italia zu einem der schönsten Dörfer Italiens gewählt. Sein Name scheint auf die Gens Naevia, ein römisches Adelsgeschlecht, zurückzugehen. Die Stadtgeschichte blickt auf eine lange Auseinandersetzung zwischen Asti und Alba zurück, die im Jahr 1242 letztlich Asti für sich entschied und Neive fortan zu seinem Besitz zählen konnte, weshalb es dann einen festen Platz in Astis territorialem Gefüge erhielt. Die Altstadt beherbergt nach wie vor eine große mittelalterliche Anlage im hochgelegenen Teil des Ortes, wo noch heute Reste der ursprünglichen Fliehburg zu sehen sind. Eine Besichtigung lohnen auch die ortsansässigen Weinbetriebe, die oftmals in herrschaftlichen Gebäuden, wie dem Palazzo dei Conti di Castelborgo aus dem 18. Jahrhundert, untergebracht sind. Bedeutende Persönlichkeiten von Neive sind der unvergessene Dante Giacosa, der als Papà della Fiat 500 in die Geschichte eingegangen ist, der bekannte Winzer Bruno Giacosa sowie der Maler Giorgio Cardino. Neive ist außerdem Sitz der Bottega Comunale dei IV Vini (Ortskellerei der Vier Weine).

Info Altitudine: 308 m s.l.m. Abitanti: 3.405 unità Patrono: San Michele Contatti: www.comune.neive.cn.it

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The village is on the list of the most beautiful villages in Italy. Its name comes from the gens Naevia, a noble Roman family. In the communal age, it was fought between Asti and Alba. In 1242, however, Asti won the final possession, and put it firmly in its territorial area. In 1531, Alba, together with the whole county of Asti, was annexed by Charles III to the Duchy of Savoy. After another interlude of French domination, in 1560 the village returned permanently to the Savoy of the Duke Emanuele Filiberto. Only in the end of the seventeenth century, as a result of a general reform of the provinces of the Duchy, Neive province was spun off from the Asti and annexed to that of Alba, newly created. The old town has a medieval system that gathers in the upper part where there are still some vestiges of the shelter. The winding cobbled streets are arranged in rings around the top of the hill and climb towards the Clock Tower (XIII century), which is the symbol of the municipality. Neive is also the destination of visits to your wineries, often in extravagant buildings, such as the eighteenth-century Palace of the Counts of Castelborgo. Personality of Neive are Dante Giacosa, the father of the Fiat 500 car, Bruno Giacosa, known winemaker, and the painter Giorgio Cardino. Neive is also home to the municipal winery “Bottega Comunale dei IV Vini”.



NEVIGLIE Le prime citazioni in ordine al comune risalgono al 973 e lo legano al barone Giuseppe Vernazza, periodo in cui si comincia a parlare di Nevelle. Venne incluso fra gli estesi possedimenti degli Aleramo ai quali li aveva conferiti l’imperatore Ottone. Successivamente, a seguito della divisone delle terre, nel 1424, tra i sette figli del marchese Bonifacio del Vasto della “dinastia” degli Aleramo, le terre di Neviglie (Contado di Loreto) entrano a far parte del patrimonio di uno dei figli Ottone Boverio. Alla morte di Bonifacio, senza eredi, il feudo perviene a Manfredo di Lancia. Nel 1128 tutti gli abitanti di Neviglie, Neive ed altri paesi, con il consenso di Bonifacio del Revello, diventano cittadini albesi sotto il podestà Leonardo della Croce. Da vedere la chiesa di San Giorgio con cappella della Madonna, quest’ultima costruita ai primi del XVI secolo dal Gian Gaspare dei Marchesi di Busca nonché le cappelle campestri rinascimentali di San Antonio di San Vincenzo e il quadro de “Le nozze mistiche di Santa Caterina”, dipinto dal Macrino d’Alba dopo il 1503, custodito nella chiesa di San Giorgio, commissionato dal Marchese Giovanni Gaspare di Busca per onorare la cappella dell’abitazione.

In der Stadtordnung finden sich bereits 973 erste Anmerkungen, bei denen Neviglie mit dem Baron Giuseppe Vernazza in Verbindung gebracht wird. Zu dieser Zeit ist noch die Rede von Nevelle. Der Ort ging in den unüberschaubaren Besitz der Aleramo über, welche ihren Reichtum Kaiser Otto dem Großen zu verdanken hatten. Nachdem der Grundbesitz 1424 unter den sieben Söhnen des Markgrafen Bonifacio del Vasto – einem Abkömmling der „Aleramo-Dynastie” – aufgeteilt worden war, geht Neviglies Grund und Boden (Contado di Loreto) in das Vermögen eines der Söhne, Ottone Boverio, über. Nach dem Tod des erbenlosen Bonifacio werden die Lehnsgüter Manfredo di Lancia zugesprochen. Sehenswert ist die Kirche San Giorgio mit ihrer Madonnen-Kapelle, die zu Beginn des 16. Jahrhunderts von Gian Gaspare der Markgrafen von Busca erbaut wurde, sowie die dörflichen Renaissance-Kapellen von San Antonio von San Vincenzo und das nach 1504 entstandene Gemälde „Le nozze mistiche di Santa Caterina“ von Macrino d‘Alba, das in der Kirche di San Giorgio behütet wird. Auftraggeber dieses Kunstwerks war Markgraf Giovanni Gaspare di Busca.

Info Altitudine: 461 m s.l.m. Abitanti: 414 unità Patrono: Sant’Eusebio di Vercelli Contatti: www.comune.neviglie.cn.it

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The first mention regarding the town dates back to 973 and binds it to the Baron Giuseppe Vernazza, talking about Nevelle. It was included among the extensive possessions of Aleramo, conferred to him by Emperor Otto. Subsequently, following the division of the lands, in 1424, among the seven sons of the Marquis Bonifacio del Vasto of the “dynasty” of Aleramo family, the lands of Neviglie (County of Loreto) become part of the heritage of one of the sons Otto Boverio. On the death of Bonifacio, without heirs, the estate came to Manfredo Lancia. In 1128 all the inhabitants of Neviglie, Neive and other villages with the consent of Bonifacio del Revello become citizens of Alba town, under the podestà Leonardo della Croce. To see is the church of San Giorgio with the chapel of Our Lady, the latter built in the early sixteenth century by Gian Gaspare of Marquises of Busca as well as the Renaissance country chapels of San Antonio and San Vincenzo, and the picture “The Mystic Marriage of Saint Catherine“ painted by Macrino d’Alba after 1503, found in the church of San Giorgio, commissioned by the Marquise Giovanni Gaspare di Busca to honor the chapel of the house.



NIELLA BELBO Il nome Niella Belbo, trasformazione di Nigella ad Belbum, potrebbe derivare da un’erba che cresce fra le messi, la Nigella Sativa. Il paese è citato, sembra per la prima volta, in un atto del 1033 con il quale il Marchese Adalberto fondava in Parma l’Abbazia di Castiglione dotandola di proprietà terriere in Alta Valle Belbo. Dal Marchese Bonifacio del Vasto passò poi ai Marchesi di Cortemilia e a vari rami dei del Carretto per entrare quindi a far parte dei domini di Savoia verso il 1600 sotto Carlo Emanuele II. Non rimane nulla del castello costruito nel XIII secolo da Antonio Grattapaglia, vassallo dei del Carretto; danni irreparabili gli sono stati causati dalle truppe del Visconti nel 1431 e durante la guerra della Reggenza. Unici monumenti in ottimo stato sono: l’Arco Medievale e la Torre, chiamata Saracena, che chiudeva il borgo a nord.

Der Name Niella Belbo ist eine Abwandlung von Nigella ad Belbum, was von dem Kraut Nigella sativa (Schwarzkümmel) herrühren könnte, welches inmitten der Getreidefelder wächst. Die erste Erwähnung findet der Ort wohl 1033 in einem Akt, mit dem der Markgraf Adalberto in Parma das Kloster Castiglione gründete und ihm Grund und Boden im Alta Valle Belbo zuwies. Vom Markgrafen Marchese Bonifacio del Vasto ging der Ort dann an die Markgrafen von Cortemilia und an verschiedene Zweige der Familie Del Carretto über, bevor er um 1600, unter Carlo Emanuele II., Teil von Savoyen wurden. Von dem Schloss, das im 18. Jahrhundert von Del Carrettos Vasallen Antonio Grattapaglia erbaut wurde, ist heute leider nichts mehr übrig. Die einzigen hervorragend erhaltenen Denkmäler sind der mittelalterliche Torbogen und der „Saracena“ genannte Turm, der den Weiler zum Norden hin abschloss.

Info Altitudine: 785 m s.l.m. Abitanti: 388 unità Patrono: San Giorgio Contatti: www.comune.niellabelbo.cn.it

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The name Niella Belbo, transformation of Nigella Belbum, could result from an herb that grows among the crops, the Nigella Sativa. The village is mentioned, for the first time, in an act of 1033 on which the Marquis Adalberto founded in Parma the abbey of Castiglione providing it with estates in Alta Valle Belbo. From the Marquise Bonifacio del Vasto then the village passed to the Marquises of Cortemilia and various branches of Del Carretto to enter then as a part of the dominions of Savoy in 1600 under Charles Emmanuel II. Nothing remains of the castle built in the thirteenth century by Antonio Grattapaglia, a vassal of De Carretta family: the irreparable damage has been caused by the troops of the Visconti family in 1431 and during the war of the Regency. Unique buildings in good conditions are: the medieval arch and the Saracen tower, which was closing the village to the north.



NIELLA TANARO

Il comune è situato ai piedi della Langa, ai confini con le colline del Monregalese. Le sue case e le sue campagne si distendono in un ambiente di pianure e colline ed occupano quell’angolo di terra in cui il torrente Corsaglia confluisce nel fiume Tanaro. Da vedere gli affreschi sulle pareti dei palazzi del secolo XV e XVI in località Borgo, Codovilla e Boggio, l’antico insediamento Benedettino del secolo XI in località Valmorei, la chiesa Parrocchiale dedicata alla Vergine Assunta sempre del secolo XI che conserva un’abside in gradi blocchi di pietra e gli affreschi nella vecchia sacrestia in località Borgo così come quelli nella Confraternita dei Battuti Bianchi.

Am Fuße der Langa gelegen, grenzt dieser Ort direkt an die Hügel des Monregalese. Seine Häuser und Felder erstrecken sich über weite Ebenen und Hügel, und sind dabei direkt auf dem Stückchen Erde angeordnet, wo der Corsaglia in den Tanaro mündet. In den Ortsteilen Borgo, Codovilla und Boggio befinden sich Bauwerke (15./16. Jhdt.) mit sehenswerten Wandfresken; einen Besuch lohnt außerdem der Ortsteil Valmorei mit seiner altertümlichen Benediktinersiedlung aus dem 11. Jahrhundert, sowie die Pfarrkirche zu Ehren der Vergine Assunta aus derselben Epoche; das Gotteshaus beherbergt eine Apsis aus großen Steinblöcken. Interessant sind auch die Fresken in der alten Sakristei von Borgo und der Bruderschaft der Battuti Bianchi.

Info Altitudine: 371 m s.l.m. Abitanti: 1.053 unità Patrono: Sant’Anna Contatti: comune.niellatanaro.cn.it

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The municipality is situated at the bottom of the Langhe area, on the border with the hills of Monregalese. Its houses and countryside relax in an environment of plains and hills and occupy that area where the stream Corsaglia flows into the river Tanaro. To see are the frescoes on the walls of the palaces of the fifteenth and sixteenth century in Borgo, Codovilla and Boggio hamlets, the ancient Benedictine settlement of the eleventh century in the village of Valmorei, the parish church of the eleventh century dedicated to the Virgin that still houses an apse in big blocks of stone and old frescoes in the sacristy in Borgo hamlet, as well as those in the “Confraternita dei Battuti Bianchi” church.


Azienda Agricola

dei Fratelli Daniele

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NOVELLO Il paese fu per alcuni secoli il centro di uno stato feudale, retto da un ramo della famiglia Del Carretto. Con la morte di Giacomo I Del Carretto, marchese di Finale, nacque la signoria di Novello, affidata al figlio Enrico. Il castello, opera dell’architetto Giovanni Battista Schellino, in stile neogotico eclettico risale al 1800 e sorge sui ruderi di un precedente castello medioevale. Da vedere (dopo l’avvenuto restauro) il pregevole dipinto del Martirio di San Sebastiano attribuibile al pittore Andrea Pozzo, le chiese della parrocchiale e della Confraternita e tutto il delizioso centro storico; la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo che sorge sulle preesistenze della chiesa di età altomedievale, su progetto dell’architetto Vercellone da Cherasco. La costruzione fu ultimata nel 1783 con una concezione spaziale grandiosa la cui cupola circolare si innalza fino all’altezza di 35 m. La chiesa conserva opere d’arte da scoprire, tra cui l’organo Vittino. Il comune è sede anche della Bottega del Vino. Tra le personalità legate a Novello si può citare Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly.

Als jahrhundertelanges Zentrum eines Feudalstaats, wurde Novello von einem Zweig der Familie Del Carretto regiert, bis im Jahr 1268 die Signoria di Novello entstand. Seit seiner Restaurierung zieht das beeindruckende Gemälde des „Martyriums des Heiligen Sebastian“ (angeblich vom Maler Andrea Pozzo) Besucher an. Ebenso sehenswert sind die Pfarrkirche und die Kirche der Bruderschaft sowie das ansprechende Stadtzentrum. Von besonderem Interesse ist auch die Pfarrkirche San Michele Arcangelo, die nach einem Plan des Architekten Vercellone von Cherasco auf den Überresten einer Kirche aus dem Hochmittelalter errichtet worden war. Der Bau wurde 1783 beendet. Besonders bemerkenswert ist der räumliche Eindruck, der vor allem der kreisförmigen Kuppel zu verdanken ist, die rund 35 Meter in die Höhe ragt. Unter den Kunstwerken, die in der Kirche untergebracht sind, findet sich auch eine bemerkenswerte Vittino-Orgel. Im Ort hat außerdem die Bottega del Vino ihren Sitz, und zwar in der Krypta von S. Sebastiano. Zu Novellos herausragenden Persönlichkeiten gehört sicherlich Oscar Farinetti, der mit der Gründung der Feinkostkette Eataly einem Imperium auf den Weg geholfen hat.

Info Altitudine: 471 m s.l.m. Abitanti: 1.024 unità Patrono: San Michele Arcangelo Contatti: www.comune.novello.cn.it

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The village was for centuries the center of a feudal state, ruled by a branch of Del Carretto family. To see (after a successful restoration) are the valuable painting of the Martyrdom of Saint Sebastian attributed to the painter Andrea Pozzo, the churches of the parish and of the Confraternita and all the delightful old town. In particular, the Parish Church of San Michele Arcangelo that stands on the existing structures of the church of the early Middle Ages, designed by architect Vercellone da Cherasco. The building was completed in 1783, the plant has a Greek cross, with a single nave, with a grand spatial conception and a circular dome rising to a height of 35 meters. The church contains interesting works of art, including the Vittino organ. The town is also home to the Bottega del Vino, housed in the crypt of S. Sebastiano from 1988, offering the public the best production of the village. Among the personalities linked to Novello we can quote Oscar Farinetti, founder of the worldwide famous culinary chain Eataly.



PAROLDO A partire dal II sec a.C, i Romani cominciarono l’annessione di quelle terre chiamate Gallia Cisalpina nel loro impero. La cittadinanza romana alle tribù liguri fu concessa nell’89 a.C., da qui in poi l’Alta Langa, e Paroldo con essa, entra a far parte del territorio romano. Il primo reperto storicamente accertato di Paroldo consiste in una lapide sepolcrale di un personaggio romano della gens Publilia, vissuto intorno al I secolo d.C., che ancora oggi funge da scalino d’ingresso alla chiesa di San Martino. ll castello di origini medioevali è andato completamente distrutto. Da vedere come memoria del tempo che passa in Borgata Cavallini, il Mulino a pietra risalente al 1588 e con diversi rimaneggiamenti giunto fino ai giorni nostri e la Cappella San Sebastiano. Fra le curiosità il Comune ha come cittadino onorario il principe Alberto di Monaco.

Um die Geschichte dieses Ortes besser zu verstehen, muss man ihn im Kontext der umliegenden Gemeinden betrachten. So entdeckt man, dass die ganze Gegend von antiken ligurischen Volksstämmen besiedelt war, die aufgrund des Vorrückens der Kelten gezwungen waren, aus Frankreich und Spanien in den südlichen Piemont zu fliehen. Die Kelten jedoch gaben nicht auf und fielen im 5. Jahrhundert v. Chr. schließlich auch in Nordwestitalien ein. Mit dem Niedergang des Römischen Reiches begannen die Invasionen der Barbaren, die plündernd durch ganz Norditalien zogen. Die Langhe wurde von den Westgoten besetzt, dann von den Langobarden und schließlich von den Franken Karls des Großen. Unter letzteren wurde die Grafschaft Alba gegründet, zu der auch Paroldo gehörte. Nach der Aufteilung wurde der Ort erstmalig 1171 in verschiedenen Zweigen der Markgrafen del Vasto erwähnt. Die mittelalterliche Burg wurde komplett zerstört. Ein interessantes Zeitzeugnis ist die Steinmühle von 1588 in Borgata Cavallini, die nach einigen Umbauarbeiten bis heute erhalten ist, sowie die Kapelle San Sebastiano. Erwähnenswert ist auch, dass der Ort einen berühmten Ehrenbürger hat: Prinz Albert von Monaco.

Info Altitudine: 640 m s.l.m. Abitanti: 266 unità Patrono: San Martino Contatti: www.comune.paroldo.cn.it

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To understand the history of the village, we have to place it in the history of the lands that surround it, and so we find that these areas were inhabited by ancient Ligurian tribes coming from France and Spain and forced to move to the south of Piedmont by the advance of Celtic populations that arrived up to northwest of Italy, around the fifth century BC. From the second century, the Romans began the annexation of those lands called Gaul into their empire. Roman citizenship was granted to the Ligurian tribes in ‘89 BC, and Alta Langa, and Paroldo became parts of the Roman territory. The weakening of the Roman Empire gives go-ahead to the invasions of the barbarians, who transformed the north of Italy in land of looting. The Langa was invaded by Visigoths, Lombards, and finally the Franks of Charlemagne, under which it was created the county of Alba, which included Paroldo. The village is mentioned for the first time after the partition, in 1171, to different genealogical branches of the Marquis del Vasto. The castle of medieval origin was completely destroyed. To see as memory of the passing time in Borgata Cavallini hamlet, are the stone mill dating back to 1588 that underwent a number of modifications and the Chapel of San Sebastiano. As a curiosity, the village has as honorary citizen the City Prince Albert of Monaco.


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PERLETTO

Il nome deriva dal latino Perlaetum: paese ridente e lieto, come viene identificato in un documento del 991. Feudo del Marchese del Vasto del 1090, nel 1142 passa a Bonifacio Minore di Cortemilia, e poi ai Marchesi del Carretto. Il territorio è stato sotto la giurisdizione del Monastero di San Quintino di Spigno. Nel 1203 passa al Marchese Ottone di Savona e nel 1209 al Comune di Asti. Dell’antico castello (1200 circa) è rimasta una torre quadrata alta 36 metri, di pietra da taglio. Questa torre, che sorge nell’abitato, sormontata da una statua della Madonna di grandi dimensioni posta in opera negli anni sessanta, è una delle più belle costruzioni che si possano ammirare nelle Langhe. La torre è visitabile al suo interno e permette di ammirare scorci panoramici suggestivi. Il campanile della chiesa parrocchiale, con le pareti in pietra, le ordature in mattoni antichi ed il suo stile vagamente arabeggiante lo rendono unico nel suo genere nelle terre di Langa.

Der Name des Orts stammt von dem lateinischen Wort Perlaetum ab: heiteres und fröhliches Dorf, und mit diesem Namen wurde der Ort auch in einem Dokument von 991 bezeichnet. Im Jahr 1090 noch Lehnsgut des Markgrafen del Vasto, ging der Ort 1142 an Bonifatius den Jüngeren von Cortemilia über, dann an die Markgrafen von Carretto. Von der antiken Burg (um 1200 erbaut) blieb nur ein quadratischer Steinturm von 36 Meter Höhe erhalten. Seit dem Sommer 1999 kann der Turm auch von innen besichtigt werden. Wer den Aufstieg bis zur Turmspitze auf sich nimmt, wird mit einem zauberhaften Panoramablick über die Gegend belohnt. Einen Besuch wert ist auch der Kirchturm der Gemeindekirche mit seinen Steinwänden und den Umrandungen aus alten Ziegelsteinen. Die ganz besondere Machart und der leicht arabisch anmutende Stil machen diesen Turm einzigartig in den Langhe.

The town’s name derives from the Latin Perlaetum: happy and joyful town, and with that name is identified in a document of 991. Feud of the Marquise del Vasto of 1090, in 1142 passed to Bonifacio Minore of Cortemilia, and then to the Marquises of Del Carretto. Of the ancient castle (dating 1200) has remained a square tower 36 meters high, denoting the past structure of this feudal manor heavily fortified by austere walls. This tower, which rises up in the area, topped by a big statue of the Madonna, is one of the most beautiful buildings that you can admire in the Langhe. Since the summer of 1999, the tower is open to visits and allows enjoying suggestive panoramic views. Also to see is the bell tower of the parish church, with stone walls and antique brick ordature: its particular making and its vaguely Arabic style make it unique in Langa.

Info Altitudine: 570 m s.l.m. Abitanti: 303 unità Patrono: San Michele Arcangelo Contatti: www.comune.perletto.cn.it


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PEZZOLO VALLE UZZONE Il comune è stato creato solo nel 1928 con l’unione degli antichi centri di Gorrino e di Torre Uzzone. Il comprensorio, che in origine era dominio del marchese Bonifacio del Vasto e quindi di suo figlio Bonifacio di Cortemilia, divenne poi possesso del Vescovo di Asti ed in seguito dei Del Carretto, dei Marchesi di Saluzzo ed infine di Casa Savoia. Di particolare rilievo è il Santuario del Todocco, a circa 700 m d’altitudine, che sorge in un punto grandiosamente panoramico della Langa. Merita particolare attenzione la lastra marmorea attualmente murata nella cappella a destra dell’entrata nel Santuario del Todocco. Essa si presenta come la parte superiore di una più alta stele funeraria o celebrativa e ritrae la Lupa che allatta Romolo e Remo. Personalità legate al comune sono la principessa Clementina de Paulinyi, l’antropologa Lucia Carle, il poeta e letterato Ugo Gallo e l’architetto Silvia Belforte.

Die Gemeinde Pezzolo Valle Uzzone entstand 1928 aus dem Zusammenschluss der antiken Siedlungszentren Gorrino und Torre Uzzone. Der Bezirk, der ursprünglich zum Einflussgebiet des Markgrafen Bonifatius del Vasto und anschließend zu dem seines Sohnes Bonifatius von Cortemilia gehörte, ging dann in den Besitz des Bischofs von Asti über, danach übernahmen ihn die Del Carretto, dann die Markgrafen von Saluzzo und schließlich das Haus Savoyen. Einer Erwähnung wert ist auch die Wallfahrtskirche Santuario del Todocco auf ca. 700 Metern Höhe, von wo aus sich ein spektakuläres Panorama bietet. Besonders interessant ist die Marmorplatte, die momentan Teil des Mauerwerks in der Kapelle rechts vom Eingang der Wallfahrtskirche ist. Es handelt sich um den oberen Teil einer höheren Grabstele mit einer Abbildung der Wölfin, die Romulus und Remus stillt. Zu den mit der Gemeinde verbundenen Persönlichkeiten zählen die Prinzessin Clementine von Paulinyi, die Anthropologin Lucia Carle, der Dichter und Literat Ugo Gallo sowie die Architektin Silvia Belforte.

Info Altitudine: 321 m s.l.m. Abitanti: 358 unità Patrono: San Colombano Contatti: www.comune.pezzolovalleuzzone.cn.it

The municipality was created in 1928 as union of the ancient centers of Gorrino and Torre Uzzone. The district, which was originally the domain of the Marquise Bonifacio del Vasto and then of his son Bonifacio di Cortemilia, became the possession of the Bishop of Asti and later of Del Carretto family, the Marquis of Saluzzo and finally belonging the House of Savoy. Of particular note is the Sanctuary of Todocco, about 700 m above sea level, which is set in a magnificently panoramic point of the Langa. Of particular note is the marble slab now walled up in the chapel to the right of the Sanctuary of Todocco. It looks like the top of a higher celebratory and funerary stele depicting the she-wolf suckling Romulus and Remus. Personalities linked to the common are the Princess Clementina de Paulinyi, anthropologist Lucia Carle, the poet and writer Ugo Gallo and the architect Silvia Belforte.



PIOBESI D’ALBA L’origine toponomasitca potrebbe derivare da “territori pubblici” con le diverse trasformazioni nel tempo sino alla forma attuale di “Piobesi”. Nei periodi paleolitico e neolitico la zona di Piobesi fu insediamento dei liguri, come testimoniato dal ritrovamento di asce litiche. Ambita dai Celti e sopratutto dai Romani, dopo due secoli di energiche, spesso feroci campagne di guerra, fu domata ed inserita nell’ordinamento Romano. Il paese, di antica fondazione, nel Medioevo fu soggetto alla dominazione di Asti e, nel XIV secolo, a Tommaso II di Saluzzo. Quando i Saluzzo persero potere nel Piemonte centrale, Piobesi divenne feudo dei Roero per passare a Carlo Emanuele I di Savoia, con il Trattato di Lione. Da visitare la chiesa barocca di San Rocco ricostruita su precedente struttura nel 1769, nella quale sono da vedere un affresco ed una tela rappresentanti S. Rocco e S. Bastiano. Il paese conserva una mappa del territorio risalente al 1741. La mappa, di dimensione cm 350x300, era stata riscoperta nell’archivio comunale ed è stata restaurata.

Der Ursprung des Ortsnamens könnte von dem italienischen Begriff für „öffentliche Gebiete“ stammen und sich daraus mit diversen Abwandlungen bis zum aktuellen Namen „Piobesi“ entwickelt haben. In der Alt- und Jungsteinzeit wurde die Gegend um Piobesi von den Ligurern besiedelt, einem indoeuropäischen Volksstamm aus dem Mittelmeerraum. Als Beleg dafür werden steinerne Werkzeuge wie Beile angesehen, die dort gefunden wurden. Die Siedlung schürte sowohl bei den Kelten als auch insbesondere bei den Römern Begehrlichkeiten und ging nach zwei Jahrhunderten voll heftiger kriegerischer Auseinandersetzungen schließlich ins Römische Reich ein. Einen Besuch wert ist die barocke Kirche, die 1769 auf der vorherigen Struktur erbaut wurde, mit einem Fresko und einem Bild auf Leinwand, das S. Rocco und S. Bastiano darstellt. Der Ort verfügt weiterhin über eine Landkarte der Gegend aus dem Jahr 1741. Die Karte ist ca. 3,50 m mal 3 m groß. Sie wurde im Gemeindearchiv entdeckt und im Januar 2001 auf Initiative der Kellerei des Roero restauriert.

Info Altitudine: 194 m s.l.m. Abitanti: 1.268 unità Patrono: Madonna del Carmine Contatti: www.comune.piobesidalba.cn.it

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The name origin could come from “public lands” with various changes in time, until the present form of “Piobesi”. In Paleolithic and Neolithic periods the area of Piobesi was settled by Indo-European Mediterranean Ligurian people and this is evidenced by the discovery of stone axes in the area. Coveted by the Celts, and especially by the Romans, after two centuries of vigorous, often fierce campaigns of war, it was quelled and inserted into the Roman Empire. The town, of ancient foundation, in the Middle Ages was subject of the domination of Asti and in the fourteenth century, of Tommaso II of Saluzzo. When Saluzzo lost power in the central Piedmont, Piobesi became a fief of Roero family to switch to Carlo Emanuele I of Savoy, with the Treaty of Lyon. To visit is the baroque church of San Rocco rebuilt on previous structure in 1769, in which we find a fresco and a painting representing St. Rocco and S. Bastiano. The village preserves a map of the area dating back to 1741. The map, sized 350 cm X 300 cm, was rediscovered in the town hall and restored in January 2001, on initiative of the “Enoteca del Roero” winery.



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PIOZZO Il nome viene fatto risalire al gentilizio romano “Plotius”, vanta origini antichissime e la bellezza di tredici tra chiese e cappelle, un castello, alcuni edifici di pregevole interesse ed un suggestivo belvedere. I numerosi reperti archeologici nella zona del Castelletto, in località San Michele, Verne e San Bobbo, testimoniano la presenza umana sin dal tardo periodo del ferro (IX sec a.C.). Il territorio fu colonizzato dai Liguri - Bagienni che costruivano i loro “castellieri”. I Romani li chiamavano liguri “capillati” perché portavano lunghi capelli neri sciolti sulle spalle e, alla maniera dei vicini Celti con i quali si fusero, tra il III ed il I sec. a.C. Tipica è la coltivazione della zucca che, grazie alla manifestazione di ottobre, da ormai molti anni è diventata caratteristica del comune. Da vedere il castello del XV secolo dei Signori di Piozzo ricostruito su una precedente fortezza e la chiesa di San Bernardo con pregevoli affreschi risalenti al 1451 e il grazioso centro storico. Fra le curiosità in un area vocata al vino la presenza del più antico birrificio artigianale italiano.

Der Name stammt von dem römischen Adelsgeschlecht „Plotius”. Dieser geschichtsträchtige und traditionsreiche Ort hat nicht nur einen schönen Aussichtspunkt vorzuweisen, sondern auch ganze dreizehn Kirchen und Kapellen, außerdem ein Schloss und einige künstlerisch sehr interessante Gebäude. Zahlreiche archäologische Fundstücke, die zufällig im Bereich Castelletto, in den Ortsteilen San Michele, Verne und San Bobbo gefunden wurden, belegen menschliche Aktivitäten bereits ab der späten Eisenzeit (9. Jh. v. Chr.) Der Ort ist bekannt für den Anbau von Kürbissen, jedes Jahr im Oktober findet dort eine Kürbismesse statt. Sehenswert ist auch die Burg der Herrscher von Piozzo aus dem 15. Jahrhundert, die auf den Trümmern der ehemaligen Festung erbaut wurde, das hübsche Altstadtzentrum sowie die Kirche des San Bernardo mit ihren vortrefflichen Fresken aus dem Jahr 1451. Interessant ist die Tatsache, dass in dieser vom Wein bestimmten Gegend die älteste handwerklich arbeitende Bierbrauerei ihren Sitz hat.

The name is traced back to the Roman noble name “Plotius”. Rich in history and tradition, it has ancient origins and thirteen beautiful churches and chapels, a castle, some buildings of exquisite artistic interest and a charming lookout. The numerous archaeological finds that occasionally come to light in the area of Castelletto, in San Michele, Verne and San Bobbo areas, evidence the human presence since the late period of the iron (ninth century BC). Typical of the town is the cultivation of pumpkins that, thanks to the event in October, has now become characteristic of the municipality. To see is the fifteenth-century castle of the Lords of Piozzo rebuilt on a former fortress, the church of San Bernardo with frescoes dating back to 1451 and the historic center. One of the curiosities in an area suited to wine is the presence of the oldest Italian craft brewery.

Info Altitudine: 327 m s.l.m. Abitanti: 1.011 unità Patrono: Beata Vergine del Rosario Contatti: www.comune.piozzo.cn.it


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POCAPAGLIA

La felice collocazione dei suoi rilievi in margine alla piana del Tanaro è all’origine di una continuità di attestazioni che iniziano dalla preistoria e si ampliano in età romana per la vicinanza con la città di Pollenzo. I primi documenti scritti sono legati al priorato di S. Giorgio e ai possessi delle abbazie di Nonantola e di Breme. I Falletti compaiono nel feudo nel 1304. Nel XV Sec. inizia il loro declino e le alienazioni a personaggi estranei. Apprezzabile è il castello di Pocapaglia ricostruito verso la metà del XIV secolo, dopo la devastazione ad opera dell’esercito francese. Il portale in pietra chiara scolpita, raffigurante due armature, orientate l’una verso destra l’altra verso sinistra, viene attribuito al Sansovino. Nel 1784 si estinse la dinastia dei Falletti e il castello passò ai Savoia e poi ad altri proprietari. Da vedere le rocche e il castello che è ora di proprietà privata.

Dank der günstigen Lage am Rande der Tanaro-Flachebene fand der Ort Pocapaglia bereits ab der Frühgeschichte und aufgrund seiner Nachbarschaft zu der Stadt Pollenzo verstärkt im römischen Zeitalter Erwähnung. Die ersten schriftlichen Zeugnisse gehen auf das Priorat von S. Giorgio und auf die Besitztümer der Abteien von Nonantola und Breme zurück, im 12. Jahrhundert ist die Entstehung einer neuen Lehnsherrenklasse belegt - den „Herren von Paucapalea”. 1197 schlossen sich diese der Gemeinde Alba an. Im weiteren Verlauf änderten die „Paucapalea” ihre Bündnispolitik und näherten sich Asti an; in den Jahren 1271 bis 1222 kämpften sie mit den Herrschern von Bra, Sommaria Perno, Montaldo Roero und Testona. Nach 1250 folgten im Lehnsgut der Pocapaglia die „de Coconato” nach, die die Macht eines Teils der Siedlung bis ungefähr 1330 hielten, ein anderer Teil wurde 1270 von den Herrschern von Sommaria Perno verkauft. Die Falletti tauchten ab 1304 im Einflussbereich des Lehnsguts auf und schlossen den Erwerb der Siedlung kurz nach 1332 ab. Die Burg befindet sich heute in Privatbesitz.

Info Altitudine: 381 m s.l.m. Abitanti: 3.336 unità Patrono: San Giusto Contatti: www.comune.pocapaglia.cn.it

The excellent position its hills at the margins of the plain of the Tanaro is the origin of a continuity of claims starting from prehistory and enlarged in Roman times for its proximity to the city of Pollenzo. The first written documents are related to the priory of San Giorgio and the possessions of the abbey of Nonantola and Breme, while the appearance of a new feudal class - the “domains of Paucapalea” - is located along the twelfth century. These, in 1197 are linked to the city of Alba. Alliances changed, the “de Paucapalea” approach to Asti, the years 12711222 saw the consignori struggling with Bra, Sommaria Perno, Montaldo Roero and Testona. After 1250 the fief of Pocapaglia take over from one side “de Coconato” family, which keep up to about 1330, while another part is sold by consignori of Sommaria Perno in 1270. The Falletti family appear in the feud in 1304, completing the acquisition shortly after 1332, but their changing policy leads them in 1407 alongside the Marquises of Monferrato, with retaliation from Acaja and Savoy. Between 1939 and 1940 Prince Umberto of Savoy went to the village to reflect, before waging war against France. To see the rocks and the castle, which is now privately owned.


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PRIERO Il primo nucleo abitativo nasce all’incirca nell’anno 1000, sulla collina del Poggio, a sud dell’attuale borgo; era sede di una Pieve dedicata alla Beata Vergine Maria. Oltre la Pieve sulla collina sorgeva un ricetto, ossia una struttura fortificata, sede di un visconte alle dirette dipendenze dell’impero. Il ricetto è stato abitato certamente fino alla prima metà dei XIV secolo, quando, decaduta come in tutta l’Italia settentrionale, l’autorità dei visconti, il territorio prierese passò al Marchese di Ceva. Il 30 giugno, 1387 venne sottoscritta una transazione tra Girardo Marchese di Ceva e Signore di Priero e Giacomo Zoppo, sindaco di Priero, in base alla quale si stabilivano criteri di costruzione del “Borgo Nuovo” corrispondente all’attuale centro storico. Il Borgo è stato costruito secondo un piano prefissato ed il nucleo conserva inalterata la sua struttura. Sono ancora visibili le quattro torri angolari, i resti dei vecchio castello e le mura di fortificazione, attualmente inglobale in alcune strutture abitative. All’interno dell’abitato sorge la Chiesa progettata dall’architetto Francesco Gallo.

Der erste Siedlungskern entstand circa im Jahr 1000 auf der Anhöhe von Poggio im Süden des jetzigen Ortes. Dort befand sich ein Pfarrhaus für die Heilige Jungfrau Maria. Neben dem Pfarrhaus stand eine Fluchtburg, also eine Hügelfestung, die Sitz eines direkt im Dienst des Reichs stehenden Vicomte war. Die Fluchtburg wurde mit Sicherheit bis zur ersten Hälfte des 14. Jahrhunderts bewohnt. Nachdem der Einfluss der Vicomtes dort wie in ganz Norditalien verfallen war, fiel die Gegend um Priero an den Markgrafen von Ceva. Am 30. Juni 1387 wurde ein Vergleich zwischen dem Markgrafen von Ceva und Herrscher von Priero und Giacomo Zoppo, dem Bürgermeister von Priero unterzeichnet, der die Kriterien für den Bau des neuen Ortskern festlegte, des „Borgo Nuovo“ und heutigen Altstadtzentrums. Die Altstadt wurde nach einem genau festgelegten Plan gebaut, der Ortskern ist unversehrt geblieben. Das Gebäude wurde jedoch mit Ausnahme des noch bestehenden Kirchturms Ende des 17. Jahrhunderts abgerissen, um 1716 die neue, vom Architekten Francesco Gallo geplante Kirche zu erbauen.

The first settlement was founded around the year 1000, on the hill of Poggio, south of the village, it was the site of a parish church dedicated to the Blessed Virgin Mary. Besides the parish church on the hill stood a dwelling, or fortified structure, home to a viscount directly dependent to the empire. The shelter was certainly inhabited until the first half of the fourteenth century, when the authority of the viscounts is fallen as all northern Italy, the prierese territory passed to the Marquise of Ceva. On June 30, 1387 was signed a transaction between Girardo Marquise of Ceva and Lord of Priero and Giacomo Zoppo, mayor of Priero, according to which they set criteria for construction of the “New Village” which corresponds to the historical center. The village was built according to a predetermined plan and the core preserves its structure. You can still see the four corner towers, the remains of the old castle and the walls of fortification, currently incorporated in some dwellings. In 1716, the current church designed by the architect Francesco Gallo.

Info Altitudine: 475 m s.l.m. Abitanti: 515 unità Patrono: Sant’Antonio Abate Contatti: www.comune.priero.cn.it


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PRIOCCA

Il Colle della Stella sorgeva nei pressi della decima pietra (allora le strade venivano misurate in pietre miliari) e da questo, forse, deriva il nome Petra Ducia, trasformatosi poi in Priocca. Secondo alcuni studiosi, il nome attuale deriverebbe da “Pe dla Roca”, e cioè ai piedi della collina in Valle Pometto, luogo in cui era situato l’abitato dopo le invasioni saracene. A partire dal III secolo d.C. la zona subì le invasioni dei barbari. Dopo il periodo carolingio e la successiva caduta della dominazione dei Franchi, i Vescovi affermarono il loro potere. Nei primi anni del X secolo giunsero i Saraceni che in una prima incursione avevano già raso al suolo la città di Asti, mentre la seconda ondata fu quella che colpì il paese; ai Saraceni si può quindi attribuire la distruzione del Colle della Stella che costrinse gli ultimi superstiti a rifugiarsi in regione Pometto, a ridosso del Colle di San Vittore. Da vedere la chiesa parrocchiale del XIII, rimaneggiata a più riprese e la Pieve di San Vittore risalente al X secolo, in stile protoromanico.

Man geht davon aus, dass der erste besiedelte Ort der Gegend der Pass Colle della Stella an der Strecke von Alba nach Asti war. Die ersten Bewohner waren Ligurer, auf die dann Römer folgten. Der Colle della Stella erhob sich in der Nähe des zehnten Steines (damals wurden die Straßen in Meilensteinen gemessen) und vielleicht kommt daher der ursprüngliche Name Petra Ducia, der dann zu Priocca wurde. Einigen Wissenschaftlern zufolge hingegen geht der aktuelle Name auf „Pe dla Roca“ zurück, also am Fuß des Hügels im Tal Valle Pometto, wo die Siedlung nach dem Einfall der Sarazenen lag. Seit dem 3. Jh. n. Chr. hatte die Gegend auch mit Invasionen der Barbaren zu kämpfen. Die Familie Damiano hielt die Lehnsherrschaft über drei Jahrhunderte lang bis zum Aussterben der Linie. Die erste Hälfte des 15. Jahrhunderts war von den Kämpfen zwischen Franzosen und Spaniern gekennzeichnet, in die auch der Ort Priocca einbezogen war. Sehenswert ist die Pfarrkirche aus dem 13. Jahrhundert im historischen Ortskern, die leider so oft umgearbeitet wurde, dass ihre charakteristischen Merkmale verschwunden sind, sowie das romantische Pfarrhaus von San Vittore aus dem 10. Jahrhundert.

Info Altitudine: 253 m s.l.m. Abitanti: 2.027 unità Patrono: San Sebastiano Contatti: www.comune.priocca.cn.it

It is believed that the first settlement was “Colle della Stella”, located on the road leading from Alba to Asti, whose first inhabitants were the Ligurians, who succeeded the Romans. Colle della Stella stood near the tenth stone (the roads were measured in milestones) and this, perhaps, originated the name Petra Ducia, then transformed into Priocca. According to some studies, the present name derives from “Pe dla Roca”, that is at the foot of the hill in Valley Pometto, where was located the village after the Saracen invasions. From the third century AC the area was invaded by barbarians. Damiano family held the manor for over three centuries, until extinction. The fifteenth century was characterized, in the first half, by the fighting between the French and the Spaniards involving the village in these events. In the historic center, to see is the parish church of the thirteenth century, remodeled several times, losing the distinctive existing characteristics and the Church of San Vittore dating from the tenth century, early Romanesque.


PRUNETTO Prunetto si sviluppa all’ombra del suo castello; l’edificio sorge su un cucuzzolo e, nelle giornate terse è incoronato dalla mole del Monviso. L’origine del paese risale al XII-XIII secolo quando, attorno alla grande torre quadrata, la potente famiglia dei Del Carretto edificò l’austera fortezza. Poi lasciarono il posto agli Scarampi nel XVI secolo, ma il feudo rimase sempre indipendente fino al passaggio a Casa Savoia nel 1735. Durante i secoli il castello non ha subito molte modifiche ed è quasi completamente visitabile, compresi i sotterranei. Prunetto è depositario di tesori d’arte degni di nota, oggi monumenti nazionali come il castello medievale, la Battagliera, un caratteristico portico a pianta quadrata, che costituiva l’antica porta di accesso al castello, ed il Santuario della Madonna del Carmine che conserva affreschi di Segurano Cigna. Sul muro sinistro della chiesa, è visibile l’incisione di un “fiore a sei petali” (Fiore della vita), motivo tipico dell’area alpina e spesso associato alla cultura celtica.

Dieser Ort der Alta Langa liegt am rechten Ufer des Bormida-Tals und war ein schneller Kommunikationsweg zwischen der ligurischen Westriviera und dem Monferrato. Prunetto erstreckt sich im Schatten seiner hoch oben auf einem Hügel liegenden Burg und wird an Tagen mit klarer Sicht von der Gebirgskette des Monviso gekrönt. Die Ortschaft entstand vermutlich ursprünglich im 12.-13. Jahrhundert, als die mächtige Familie Del Carretto um den großen quadratischen Turm herum eine schroffe Festung bauen ließ. Auf die Del Carretto folgten im 16. Jahrhundert die Scarampi. Das Lehnsgut blieb jedoch immer unabhängig und stand unter dem Schutz des Kaisers, bis es 1735 an das Haus Savoyen überging. Prunetto beherbergt interessante Kunstschätze, Monumente wie die mittelalterliche Burg, die Battagliera, eine charakteristische Säulenhalle mit quadratischem Grundriss, die der antike Einlass zum Schloss war, sowie die Wallfahrtskirche Santuario della Madonna del Carmine, in der wertvolle Fresken des Malers Segurano Cigna aus Mondovì zu bewundern sind.

Info Altitudine: 750 m s.l.m. Abitanti: 465 unità Patrono: San Matteo Contatti: www.comune.prunetto.cn.it

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The village, located in Alta Langa, stands on the right bank of the valley Bormida, fast way of communication between the Ligurian Riviera and Monferrato. From the opposite side, looking towards the nearby valley Uzzone, the municipality has a wild and wooded landscape that ranges from the Ligurian Apennines to Cozie Alps. Prunetto flourished in the shadow of his castle: the building stands on a summit and, on clear days is crowned by the mass of Monviso. The origin of the town dates back to the XII-XIII century when, around the large square tower, the powerful family of Del Carretto built the austere fortress. The Del Carretto gave way to the Scarampi in the sixteenth century, but the feud was always independent and under imperial protection up to passing to the House of Savoy in 1735. Over the centuries the castle has undergone many changes and is almost completely open, including the basement. Prunetto is a repository of art treasures worthy of note, today national monuments, such as the medieval castle, the Fierce, a characteristic portico square, which was the ancient gateway to the castle, and the Sanctuary of the Madonna del Carmine which preserves frescoes by the monregalese painter Segurano Cigna.


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ROASCIO

Il nome del paese sembra derivare dal latino rosio, che si rifà all’impeto del locale torrente che “rode” dove passa. L’epoca della fondazione risale ad età remota: alcune sculture rilevate in pietre da taglio, che si rinvennero in vicinanza della chiesa parrocchiale, si riferiscono al tempo degli antichi romani. Il paese appartenne alla nobile famiglia dei Morozzo che lo ebbe con titolo di “comites”. Successivamente nel 1260 Vincenzo d’Acqui e Gualtiero Saliceto, procuratori di Carlo conte di Provenza, investivano del luogo di Roasio e di varie altre terre i marchesi di Ceva Giorgio, Emanuele, Guglielmo e Baudoino. Nel 1295, il marchese Oddone Del Carretto, a nome del marchese Nano di Ceva, cedette il feudo al comune d’Asti, quattro anni dopo il marchese Nano, a sua volta, lo comprò dal marchese di Ceva Guglielmo. Da vedere la imponente chiesa Parrocchiale dell’Immacolata Concezione costruita sui ruderi del castello.

Der Name des Ortes stammt vom Lateinischen „rosio“, das sich auf die Wucht des örtlichen Flusses bezieht, der alles erodiert, woran er vorbeifließt. Die Gründung des Ortes muss in antiken Zeiten erfolgt sein: einige Steinskulpturen, die in der Nähe der Gemeindekirche ausgegraben wurden, haben antike römische Ursprünge. Der Ort gehörte der aristokratischen Familie der Morozzo, die ihn als „comites“, also als Statthalter verwalteten. Sehenswert ist die imposante Chiesa Parrocchiale dell‘Immacolata Concezione (Pfarrkirche der Unbefleckten Empfängnis), die auf den Burgruinen erbaut wurde.

The town’s name seems to derive from the Latin rosio, which refers to the impetus of the local river that “eats” where it goes. The age of the foundation dates back to remote ages: some cutting stone sculptures found in the vicinity of the parish church refer to the time of the ancient Romans. The village belonged to the noble family of Morozzo who had it with the title of “comites.”Then, in 1260 Vincenzo d’Acqui and Gualtiero Saliceto, attorneys of Carlo Count of Provence, invested of Roasio area and various other lands the Marquises of Ceva Giorgio, Emanuele, Guglielmo e Baudoino. In 1295, the Marquise Oddone Del Carretto, on behalf of the Marquise Nano of Ceva, gave the estate to the town of Asti, four years after the Marquise Nano, in turn, bought it from the Marquise of Ceva Guglielmo. To see is the imposing parish church Immacolata Concezione built on the ruins of the castle.

Info Altitudine: 458 m s.l.m. Abitanti: 86 unità Patrono: Immacolata Concezione Contatti: www.comune.roascio.cn.it


ROCCACIGLIÈ Il paese fu detto “Rupes Ciliarii”, praticamente terreno erboso su una rocca sui cui fu costruito il paese. Il Castello non è quello primitivo che subì una distruzione completa, il cui materiale fu in parte riutilizzato per quello attuale. La nuova costruzione del castello risalirebbe attorno al 1450. Siccome tali fortezze, nel passato erano chiamate “Rocche” così alcuni storici fanno derivare il nome di Rocca Cigliè precisamente dal suo castello fortificato. Dell’epoca antica rimane solo la torre in stile tipico dell’anno Mille che è molto ben conservata, almeno riguardo ai muri esterni. Presenta pianta quadrangolare, quattro metri di lato e circa trenta di altezza, costituita da cinque piani collegati fra loro da scale di legno. La Nuova Chiesa Parrocchiale, costruita tra il 1450 ed il 1500 adiacente al castello, fu ricostruita ex novo nel 1760 dallo stile barocco allo stile del celebre architetto monregalese Francesco Gallo, negli anni fu oggetto di molti lavori di ripristino e manutenzione che la modificarono nella facciata e nel suo interno.

Der Ort wurde „Rupes Ciliarii” genannt, gleichbedeutend mit Grasland auf der Burg, auf der die Siedlung erbaut wurde. Es ist nicht genau bekannt, wann die Burg und der Turm errichtet wurden. Da derartige Festungen früher Burgen, auf Italienisch „Rocche“ genannt wurden, wird der Name Rocca Cigliè von einigen Historikern eben auf die befestigte Burg zurückgeleitet. Aus der antiken Zeit ist nur noch der Turm erhalten, dessen Baustil typisch für die Entstehungszeit um das Jahr 1000 ist und der angesichts seines gut tausendjährigen Bestehens wenigstens in Bezug auf die Außenmauern sehr gut erhalten ist. Die Neue Pfarrkirche, zwischen 1450 und 1500 im Barockstil neben der Burg errichtet, wurde 1760 auf Entwurf des berühmten Architekten Francesco Gallo aus Mondovì vollständig neu erbaut. Die Gemeinschaft errichtete 1633 im Ortsteil Costa noch die Kapelle der Heiligen Cosma und Damiano, auf deren Hauptgemälde die Madonna mit Kind und den beiden Heiligen Cosma und Damiano zu sehen ist, seitlich des Altars hängen Bildnisse von den Heiligen Lorenzo, Secondo und Bovio.

Info Altitudine: 604 m s.l.m. Abitanti: 144 unità Patrono: Maria Santissima Assunta Contatti: www.comune.roccaciglie.cn.it

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The village was called “Rupes Ciliarii,” virtually grassy ground on a rock on which was built the village. It is not precise when the castle and the tower were built. We can not have an approximate idea of the original castle from written works, but from a painting in the Chapel of Santi Cosma e Damiano dating back to 1633. As these fortresses in the past were called “Rocks” as some historians derive the name of Rocca Cigliè precisely from this fortified castle. The New Parish Church, built between 1450 and 1500 adjacent to the castle, was rebuilt from scratch in 1760 in Baroque style by the famous monregalese architect Francesco Gallo and over the years was the subject of many works of restoration and maintenance that altered the façade and in its interior. In 1633, as the plague did not tend to disappear, the community erected in Loc. Costa area the Chapel dedicated to SS. Cosma e Damiano: the main panel shows the image of the Madonna and Child with the two Saints Cosma and Damiano. On the sides of the altar are the paintings of San Lorenzo, San Secondo, San Bovio. At the bottom is a sketch of the Parish Church, the Castle and the feudal Tower as they were in 1633.


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ROCCHETTA BELBO

Centro langarolo, che anticamente sorgeva su una rocca sulla destra del Belbo, da cui ha preso il nome, in seguito alle piene fu poi ricostruito in basso sulla destra del torrente. Tra le curiosità storiche Rocchetta vanta, all’inizio di novembre del 1244, il passaggio del Papa Innocenzo IV, che fuggiva in Francia per non cadere nelle mani di Federico II che si dice che nel castello di Borgomale perse una scarpetta. Per il resto, a transitare per il paese furono soprattutto eserciti invasori al soldo dei potenti di turno: gli Angiò, i Visconti, imperatori tedeschi, francesi o spagnoli, Marchesi del Monferrato e così via per finire con i Savoia. Con la caduta di Napoleone e il Congresso di Vienna (1814) ha termine la dominazione non solo francese in Piemonte e ritorna il re Vittorio Emanuele I, acclamato come “vera grazia di Dio”. Da vedere la chiesa di San Nicolao, che fu costruita a seguito del crollo della vecchia chiesa situata oltre il torrente Belbo, a causa delle frane verificatesi nel 1587 e nel 1861.

Der Ort war eines der Zentren der Langhe, das früher auf einer Burg rechts vom Fluss Belbo thronte, daher stammt auch der Name. Nachdem die Siedlung durch Hochwasser zerstört worden war, wurde sie im Tal auf der rechten Flussseite wieder aufgebaut. Die einzigen Quellen für Meldungen über den Ort aus dieser Zeit sind die Lehnsgutverträge und Urkunden zu den Übergangsrechten zwischen den verschiedenen Herren. So kaufte die Gemeinde Asti beispielsweise das Übergangsrecht von Rocchetta zur Straße der Langhe von der Grafschaft von Loreto. Mit dem Fall Napoleons und dem Wiener Kongress (1814) endete die nicht nur französische Fremdherrschaft im Piemont und es kehrte König Viktor Emanuel I. zurück, der von der Bevölkerung als „wahre Gnade Gottes“ bejubelt wurde. Sehenswert ist auch die Kirche San Nicolao, die nach dem Einsturz der alten Kirche nach den Erdrutschen 1587 und 1861 jenseits des Flusses Belbo errichtet wurde.

Langa village, which once stood on a rock on the right of Belbo, from which it took its name, following the floods it was rebuilt in the lower area at the right of the river. News about this country, in those time can be deduced solely by the agreements of the feuds and the right of way between the various domains. The City of Asti, for example, bought from the County of Loreto the passage to Rocchetta, towards the road of the Langhe. With the fall of Napoleon and the Congress of Vienna (1814) the French domination in Piedmont ended and King Vittorio Emanuele I is back, acclaimed as “true grace of God.” To see is the church of San Nicolao, which was built following the collapse of the old church just across the river Belbo, due to the landslides that occurred in 1587 and in 1861.

Info Altitudine: 273 m s.l.m. Abitanti: 180 unità Patrono: Sant’Anna Contatti: www.comune.rocchetta-belbo.cn.it


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RODDI Il nome di origine celtica Raud o Rod significa fiume, con riferimento al fiume Tanaro che scorre a valle del territorio, sorge sulla collina che sovrasta il campo della Battaglia dei Campi Raudii del 101 a.C., nel quale Gaio Mario sconfisse i Cimbri.Nel Medioevo fu feudo dei Marchesi del Monferrato poi, nel 1524, passò come proprietà di Gaio Francesco della Mirandola - nipote di Pico della Mirandola - che si installò nel castello che sovrasta il paese, mentre i successivi proprietari furono i Della Chiesa di Saluzzo. Il luogo più suggestivo, è la piazzetta del Municipio (classificata dalla Regione tra le Piazze più belle del Piemonte) dove si trovano la Chiesa parrocchiale dell’Assunta, con facciata tardo - barocca ed il castello medioevale costruito sulla parte più alta del Borgo. Il nucleo storico con le vie che disegnano cerchi concentrici, è arroccato attorno alla torre campanaria del XIII secolo ed al maniero. Il castello sorge massiccio sul centro cittadino; la primitiva costruzione risale all’XI secolo ed ha subito un notevole rimaneggiamento nel XV secolo.

Der Name stammt vom keltischen Raud oder Rod ab und bedeutet Fluss, was sich eindeutig auf den Fluss Tanaro bezieht, der durch das Tal der Gemeinde fließt. Der auf einem Hügel liegende Ort erhebt sich über eine Ebene, die im Jahre 101 v. Chr. Schauplatz der Schlacht auf den Raudischen Feldern war, während der Gaius Marius die Kimbern besiegte. Der malerischste Ort ist der Rathausplatz, er wird von der Region Piemont als einer der schönsten Plätze des Piemonts aufgeführt. Dort befinden sich die Pfarrkirche der Assunta, mit spätbarocker Fassade, sowie die mittelalterliche Festung, die um das Jahr 1000 im obersten Teil des Ortes in dominierender Position über dem Tanaro-Tal gebaut wurde. Die konzentrischen Straßen führen von der Peripherie ins Altstadtzentrum mit seinem Glockenturm aus dem 13. Jahrhundert und der erwähnten mittelalterlichen Festung. Der kleine Aussichtsplatz am Ende der Via Sineo erlaubt an klaren Tagen einen weiten Blick über die sanfte Hügellandschaft bis hin zur westlichen Alpenkette der Cottischen und Grajischen Alpen mit dem „König der Berge“, dem Monviso. Die Festung thront eindrucksvoll über dem Zentrum des Ortes.

The name of Celtic origin Raud or Rod means river, with clear reference to the Tanaro river flowing downstream of the territory. The village is situated on a hill overlooking the field of the Battle “Campi Raudii” where, in 101 BC, Gaius Marius defeated the Cimbri population. The most attractive area is the square of the Town Hall (classified as one of the most beautiful squares of Piedmont) where you will find the Parish Church “Assunta”, with a late – baroque façade and medieval castle built around the year one thousand in a dominant position on the valley of Tanaro, at the highest part of the village. The historic core with the streets that form concentric circles, is perched around the bell tower of the thirteenth century and the manor. From Belvedere Square, at the end of Via Sineo, on clear days, we can admire a vast landscape of rolling hills in the background, a little farther on, the chain of the Cozie e Grazie Alps, overwhelmingly dominated by the “King of Stone”, the Monviso mount. The castle stands massively in the city center. The original building dates from the eleventh century and has undergone a major overhaul in the fifteenth century. Since 2001, it is owned by the city.

Info Altitudine: 284 m s.l.m. Abitanti: 1.552 unità Patrono: Maria Santissima Assunta Contatti: www.comune.roddi.cn.it



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RODDINO Il paese sorge ai margini della Langa sud-occidentale e il suo nome “Rodino” si trova per la prima volta nel 1077. Il nome lo prende dal sostantivo latino Randus che significa “terreno sterile”. Su di esso, pare durante il sec. X, un gruppo di soldati eresse, ove ora sorge il capoluogo, dapprima una torre di vedetta e poi un castello che, grazie alla posizione privilegiata, divenne ben presto un forte di guerra. Nel corso degli anni attorno al castello si sviluppò l’abitato. Durante l’alto Medioevo, il castello restò compreso prima nel Comitato di Alba e poi nel Marchesato del Vasto o di Savona. All’inizio del secolo XII esso divenne possesso del celebre Bonifacio il Grande, egli nel 1142, dividendo il suo ampio patrimonio lo assegnò al figlio, pur esso detto Bonifacio, marchese di Cortemilia. Da vedere la chiesa parrocchiale di Santa Margherita, la cappella di San Lorenzo e un magnifico panorama sulle Alpi circostanti.

Der Ort liegt am süd-westlichen Rand der Langhe. Der Name „Rodino“ wurde in historischen Dokumenten erstmalig im Jahr 1077 erwähnt, als die Herzogin Immilla, Tochter des Olderico Manfredi II und Schwester der Adelheid von Susa, ihn zusammen mit anderen Besitztümern an die benediktinischen Mönche des Klosters San Pietro in Musinasco (heute Ortsteil von Villafranca Piemonte) abtrat. Der Name stammt höchstwahrscheinlich vom lateinischen Substantiv Randus, also „unfruchtbares Gebiet ”. Sehenswert sind auch die Pfarrkirche Santa Margherita, die Kapelle San Lorenzo und das großartige Panorama auf die umliegenden Alpen.

The village lies at the south-western edge of Langa and the name “Rodino” is found for the first time in 1077, when the Duchess Immilla, daughter of Olderico Manfredi II and sister of Adelaide of Susa, mentioned it along with other properties that gave to the Benedictine monks of the monastery of San Pietro in Musinasco (today a hamlet of Villafranca Piemonte). The name, in all probability, arrives from the Latin noun Randus which means “barren land”. Towards the end of the twelfth century. A curiosity: in mandatory passage point between Roddino and Cerretto, today called Pedaggera, all goods passing from one to another marquis were subject to the payment of duty. In 1601, with the Treaty of Lyon, the fief of Roddino passed with all the Marquis to Carlo Emanuele I of Savoy. To see the parish church of Santa Margherita, the chapel of San Lorenzo and a magnificent view of the surrounding Alps.

Info Altitudine: 610 m s.l.m. Abitanti: 379 unità Patrono: Madonna del Rosario Contatti: www.comune.roddino.cn.it


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RODELLO

Appollaiato sul crinale della collina, il paese offre un profilo caratteristico con le sagome dei due campanili che si fronteggiano. Sono quelli della chiesa parrocchiale di San Lorenzo, opera settecentesca di Carlo Francesco Rangone, e dell’Immacolata Concezione, costruita nei primi decenni del 1700. Questa chiesa è oggi sede del Museo d’Arte contemporanea “Dedalo Montali”. Altra sede del museo è la Residenza, un complesso che ospita gli anziani nonché clinica di riabilitazione. Due siti, un’unica presentazione di molte opere pittoriche e scultoree riunite per desiderio di Dedalo Montali. La cappella del complesso “La Residenza” è stata progettata e realizzata da Dedalo Montali nei primi anni ‘70, ed è dedicata alla memoria di papa Giovanni XXIII. Degna di nota è la chiesa dedicata all’Immacolata Concezione. L’edificio è in stile barocco, anche se la costruzione lascia trasparire l’ispirazione a modelli neoclassici. La maestosità dell’edificio è completata dallo slanciato campanile che in origine era fornito di quattro campane e che è dotato di una bella scala in pietra. Pregevoli i dipinti e gli affreschi della chiesa di san Lorenzo.

Dieser hoch oben auf dem Hügelkamm gelegene Ort bietet ein ganz charakteristisches Profil: Besucher sind sofort von dem Umriss der beiden sich gegenüberstehenden Kirchtürme fasziniert. Sie gehören zu der Pfarrkirche San Lorenzo, einem Bau aus dem 18. Jahrhundert von Carlo Francesco Rangone, und zur Kirche der Unbefleckten Empfängnis, der Immacolata Concezione, die in den ersten Jahrzehnten des 18. Jahrhunderts errichtet wurde. Die Kirche beherbergt heute das Museum für zeitgenössische Kunst „Dedalo Montali”. Weitere Stücke des Museums hängen im Komplex der Residenza und bereichern das darin befindliche Altenheim und die Rehabilitationsklinik. Zwei Standorte, aber eine gemeinsame Präsentation der Werke: so wollte es der Namensgeber Dedalo Montali, dessen reiches Werk als Maler, Bildhauer und Dichter dieses Museum in Szene setzt. Die Kapelle des Gebäudes „La Residenza” wurde von Dedalo Montali in den frühen 70er Jahren entworfen und realisiert und ist dem Gedenken an Papst Johannes XXIII. gewidmet. Bemerkenswert ist auch die Kirche der Unbefleckten Empfängnis.

Info Altitudine: 537 m s.l.m. Abitanti: 981 unità Patrono: San Lorenzo Contatti: www.comune.rodello.cn.it

Perched on the crest of the hill, the village offers a distinctive profile: in fact the visitor is immediately attracted by the shapes of the two bell towers facing each other. They are bells to the parish church of San Lorenzo, eighteenth century work of Charles Francis Rangone, and “Immacolata Concezione” curch, built in the early decades of the 1700s. This church is now home to the Museum of Contemporary Art “Daedalo Montali.”Another museum is the Residenza, a complex that houses the elderly and a rehabilitation clinic. Two sites, a single presentation of many paintings and sculptures gathered as wish of Daedalo Montali, works divided into chronological and thematic periods, from prewar to the end of the century, expose his art as a painter, sculptor and poet, and his personality so important to become a qualified witness of his time, 900. The chapel of the complex “La Residenza” was designed and built by Daedalo Montali in the early 70s, and is dedicated to the memory of Pope Giovanni XXIII. Worthy of note is the church dedicated to the Immaculate Conception. The building is in baroque style, although the majestic building reveals the inspiration on neoclassical models. The magnificent building is completed by the bell tower, which was originally equipped with four bells and a beautiful stone staircase. Valuable paintings and frescoes in the church of San Lorenzo.


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SALE DELLE LANGHE Il paese si trova in una valletta formata dal Rio Salessola fra le colline della langa cebana. Sull’origine del toponimo Sale esistono due ipotesi: la prima riporta al nome di antichi abitatori della zona, i Salii, Sallui o Salluvi, mentre l’altra si rifà ad un antico vocabolo che sta ad indicare grotta, stanza, sala o villaggio. Sembra che il territorio sia stato abitato già in epoca romana, come testimoniato dal ritrovamento di una lapide databile fra il I ed il II secolo. Verso l’anno 890 il territorio di Sale, così come l’intera regione limitrofa, subì le incursioni saracene, solo a cavallo dell’anno Mille si hanno notizie dei primi documenti scritti giunti fino ad oggi, dove Sale viene citato negli atti di donazione di Ottone III a favore del vescovo Bernardo. Intorno all’anno 1135 il territorio di Sale entrò nei domini del Marchesato di Ceva, mentre nel 1531 il territorio di Sale passa sotto i domini di Casa Savoia per volere dell’imperatore Carlo V. Da vedere la cappella che, ingrandita in epoche diverse, è diventata la chiesa parrocchiale, della Madonna dei Prati e risale presumibilmente alla prima metà del XVI secolo. All’interno della parrocchiale una statua lignea di pregio.

Der Rio Salessola lässt dieses Dorf in einem kleinen Tal zwischen den Hügeln der Langa Cebana entstehen. Was den Ursprung des Toponyms Sale betrifft, so gibt es zwei verschiedene Vermutungen: während die erste Hypothese den Namen auf die einstigen Einwohner, die Salii, Sallui oder Salluvi zurückführt, nimmt die zweite Annahme Bezug auf einen altertümlichen Begriff für Grotte, Raum, Saal oder Dorf. Es liegt die Vermutung nahe, dass das Gebiet bereits zu römischen Zeiten bewohnt war. Um das Jahr 890 musste sich auch Sale, wie viele andere angrenzende Regionen, gegen die Sarazenen durchsetzen, die immer wieder in die Gegend einfielen. Erste schriftliche Zeugnisse stammen aus der Zeit um das Jahr 1000: so wird Sale u. a. in den Schenkungsakten von Otto III. zu Gunsten des Bischofs Bernardo erwähnt. Ungefähr im Jahr 1135 wird die Gegend um Sale dem Herrschaftsbereich der Markgrafen von Ceva unterstellt, bevor es 1531 auf Befehl von Kaiser Karl V. an das Hause Savoyen übergeht. Die Kapelle, die nach verschiedenen Erweiterungen über die Epochen hinweg zur Pfarrkirche wurde, ist der Madonna dei Prati geweiht und geht vermutlich auf die erste Hälfte des 16. Jhdt. zurück.

The village lies in a valley formed by the Rio Salessola among the hills of Ceban Langa. On the origin of the name Sale two theories exist: the first shows the name of the ancient inhabitants of the area, Salii, Sallui or Salluvi, while the other refers to an ancient word which indicates cave, room, hall or village. It seems that the territory was inhabited in Roman times, as evidenced by the discovery of a tombstone dating between the first and the second century. Around the year 890 the territory of Sale, as well as the entire surrounding region, suffered the Saracen raids. Only around the year one thousand we have news of the first written records come up today, where Sale is mentioned in the acts of donation of Otto III in favor of Bishop Bernardo. Around the year 1135, the land of Sale entered the estate of the Marquis of Ceva, while in 1531 the territory of Sale passes under the dominions of the House of Savoy by Emperor Charles V. To see is the chapel that, enlarged in different times, became the parish church “Madonna dei Prati” and probably dates to the first half of the sixteenth century. Inside the parish church is an important wooden statue.

Info Altitudine: 480 m s.l.m. Abitanti: 512 unità Patrono: Santa Maria Assunta Contatti: www.comune.saledellelanghe.cn.it


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SALE SAN GIOVANNI

In origini il comune Sale Langhe era unito a questo, ma rivalità, oggi sopite, portarono alla divisione. Le origini del nome derivano dalla “Pieve di S. Giovanni” costruita attorno al secolo XI, ora chiesa del cimitero. Il culto di San Giovanni Battista fu sempre mantenuto nei secoli per cui anche la Parrocchia attuale che si trova nel concentrico (detto Bricco) è dedicata allo stesso Santo. Da vedere la Pieve San Giovanni del XVI secolo e con successivi rimaneggiamenti.

Der einstige Stadtteil von Sale delle Langhe wurde aufgrund von – mittlerweile niedergelegten – Rivalitäten von Sale delle Langhe getrennt. Der Name hat seinen Ursprung in der Pfarrkirche „Pieve di S. Giovanni“, die um das 11. Jahrhundert erbaut wurde und heute als Friedhofskirche dient. Obwohl die Jahrhunderte vergingen, wurde der Kult um Johannes den Täufer doch immer am Leben erhalten, weshalb auch die heutige Pfarrkirche, die sich im „Bricco“ genannten, alten Ortskern befindet, diesem Heiligen geweiht ist. Die Pieve San Giovanni aus dem 11. Jahrhundert mit den darauffolgenden Umstrukturierungen lohnt in jedem Fall den Besuch.

Info Altitudine: 615 m s.l.m. Abitanti: 177 unità Patrono: San Giovanni Battista Contatti: www.comune.salesangiovanni.cn.it

Long time ago Sale Langhe town was joined to this, but rivalries, now dormant, led to the division. The origins of the name derived from the “Pieve di S. Giovanni” built around the eleventh century, now the cemetery church. The cult of St. John the Baptist was maintained over the centuries so that even the current Parish which is located in the town center (known as Bricco) is dedicated to the same saint. To see is the Parish Church of San Giovanni, built in the XVI century with later modifications.


SALICETO La prima citazione del paese (Salocetum o Salexetum) figura nel più antico documento della regione del 23 Marzo 967. Il luogo era originariamente suddiviso in due borghi: Borgovero e Borgoforte, entrambi distrutti, ai quali subentrò nel fondovalle il Borgo “Nuovo” che era protetto da una possente cinta muraria, cui si accedeva attraverso due porte: la porta Galera nord e la porta Cunea a sud. Saliceto fu annesso al Marchesato di Finale verso il 1500, epoca in cui fu coinvolto da un intenso rinnovamento artistico che ebbe la sua massima espressione con la costruzione della parrocchiale di San Lorenzo, monumento dalla straordinaria architettura rinascimentale, ma non solo. Nel paese sono documentate tre tombe antichissime, preromane, imponenti: una a tholos con stele verticale interna, scoperta e distrutta durante la costruzione di un pozzo; le altre due a cunicolo, tuttora esistenti, con stanze interne penetranti per più di cento metri nelle colline. Da non perdere la chiesa di San Martino, in frazione Lignera, con una pregevole abside al XV secolo e la parete di fondo con San Biagio e San Sebastiano (Maestro di Lignera). Molto probabilmente vi furono presenti in paese i “Rosa Croce” e quindi i templari.

Erstmalige Erwähnung findet das Dorf Salocetum oder Salexetum im ältesten Dokument der Gegend: einem Akt – aufgesetzt am 23. März 967 in Ravenna, der die Schenkung von Otto I. dem Großen, Kaiser des Heiligen Römischen Reiches an Aleramo und dessen Nachkommen belegt. Letzteres Toponym lässt Rückschlüsse auf eine templerische Vergangenheit zu. Die beiden alten Ortsteile wurden in der Talsenke von einem „Neuen” Borgo abgelöst, durch dessen schützende Ringmauer zwei große Tore Einlass in die Stadt gewährten: die Porta Galera im Norden und die Porta Cunea im Süden. Saliceto wurde um das Jahr 1500 an die Markgrafschaft von Finale angeschlossen. Außerdem markiert diese Epoche den Beginn einer tiefgreifenden künstlerischen Erneuerung, die ihren höchsten Ausdruck im Bau der Pfarrkirche San Lorenzo fand – ein Monument, das in der Tat u. a. eine außergewöhnliche RenaissanceArchitektur aufweist. Im Ort sind drei prächtige antike Grabdenkmäler aus vorrömischer Zeit dokumentiert.

Info Altitudine: 389 m s.l.m. Abitanti: 1.371 unità Patrono: San Lorenzo Contatti: www.comunesaliceto.it

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The first mention of the village (Salocetum or Salexetum) is in the oldest document of the region, the donation to Aleramo and his descendants by Emperor Otto I of Holy Roman Emperor, in the city of Ravenna 23 March 967. The existence of the old core of the town over the hill “Margherita” is documented by Moriondo in “Monumenta aquensia”, dated before the tenth century. The site was originally divided into two villages: Borgovero and Borgoforte, both destroyed, presumably, by the Saracens during the raids between the IX and X. In the twelfth and thirteenth centuries the hill changed its name from “Margherita” to “Rosa”, a name that suggests a Templar presence. Saliceto was annexed to the Marquis of Finale in 1500, a time when it was involved with an intense artistic renewal that had its maximum expression with the construction of the parish church of San Lorenzo, monument of extraordinary renaissance architecture. In the village are documented three remarkable ancient pre-Roman tombs.


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SAN BENEDETTO BELBO

Paese che vanta una storia millenaria fu molto amato e frequentato in tutta la sua vita dallo scrittore Beppe Fenoglio e del quale fu fonte d’ispirazione. Il paese prende il nome da un monastero di Benedettini fondato nei pressi del Belbo intorno al 1035 da monaci giunti nelle Langhe dall’abbazia di Santa Maria di Castiglione (Parma). San Benedetto possiede un patrimonio di tradizioni quali, ad esempio, il Micùn, rito di benedizione e distribuzione del pane legato alle celebrazioni religiose del Giovedì Santo, attesta il legame indissolubile con la presenza secolare dei monaci benedettini. I boschi di San Benedetto rivestono un ruolo particolarmente importante nel paesaggio forestale delle Langhe. Oltre all’eccezionale presenza della quercia sempreverde (Quercus crenata), un raro ibrido tra cerro e leccio, nei freschi valloni sul fianco destro del Belbo sono presenti rare piante erbacee del sottobosco. Da vedere tra l’altro l’antica canonica, i ruderi delle mura di cinta del castello con lo stemma dei Del Carretto impresso sulla Porta Sottana e, i resti ancora oggi ben visibili del borgo medievale formatosi sul poggio dominante il monastero.

In dem Dorf mit seiner mehr als 1000-jährigen Geschichte hat der berühmte italienische Schriftsteller Beppe Fenoglio des Öfteren verkehrt und viele Anregungen für seine Werke gefunden. Der Name des Dorfes geht auf ein Benediktinerkloster zurück, das um 1035 in der nahen Umgebung des Belbo gegründet worden war. Die jahrhundertelange Präsenz der Benediktiner drückt sich noch heute in dem reichen Erbe an Traditionen aus, die sie hinterließen, wie zum Beispiel der Micùn genannte Ritus, bei dem am Gründonnerstag während der religiösen Feierlichkeiten Brot gesegnet und verteilt wird. Dazu leisten auch die Haine von San Benedetto einen nennenswerten Beitrag. Denn neben dem außergewöhnlichen Vorkommen der immergrünen Eiche, dem Quercus crenata. Sehenswert sind außerdem das alte Pfarrhaus sowie die Reste der Burgmauer, auf deren Porta Sottana das Wappen der Del Carretto eingeprägt ist. Zudem sind noch heute die Trümmer des mittelalterlichen Burgweilers sichtbar, der auf dem das Kloster dominierenden Hügelvorsprung errichtet wurde.

Info Altitudine: 637 m s.l.m. Abitanti: 191 unità Patrono: San Placido Contatti: www.comune.sanbenedettobelbo.cn.it

A village that has a long history and was loved and frequented throughout his life by the writer Beppe Fenoglio to whom was a source of inspiration. The town takes its name from a monastery of Benedictine monks founded near the Belbo around 1035 by monks arrived in the Langhe from the Santa Maria di Castiglione (Parma). San Benedetto possesses a wealth of traditions such as, for example, the Micun, rite of blessing and distribution of bread tied to the religious celebrations of Holy Thursday, attests the indissoluble bond with the secular presence of the Benedictine monks. The woods of San Benedetto play a particularly important role in forest landscape of the Langhe. In addition to exceptional presence of the evergreen oak (Quercus crenata), a rare hybrid between oak and holm oak, in the fresh valleys on the right side of the Belbo are rare herbaceous plants of the undergrowth. To see among other things the former parsonage, the ruins of the walls of the castle with Del Carretto coat of arms embossed on Porta Sottana and the remains are still visible today in the medieval village formed on the hill overlooking the monastery.


SANFRÈ Le origini del paese sono molto antiche e notizie risalgono già al 1200. Il toponimo deriva da Sant’Iffredo (o Ifferedo) che qui fu martirizzato dai saraceni, altri lo attribuiscono al clima gradevole, ma non è invece campato in aria che derivi da una storpiatura del castrum “Sifridi”. Dell’imponente fortezza, incendiata dagli spagnoli nel 1500, non rimane più nulla, al suo posto una pregevole dimora signorile che nel 1630 ospitò Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, che era fuggita da Torino per scampare alla peste. Da vedere la chiesa parrocchiale di SS. Pietro e Paolo, in stile barocco, opera dell’architetto Francesco Gallo e voluta dai Marchesi Isnardi il cui stemma è sul portale di ingresso, la chiesa di Sant’Agostino (sede della Confraternita dei Battuti Bianchi), risalente al 1871 realizzata su precedente costruzione del 1500, la chiesa di San Giovanni (sede della Confraternita dei Battuti Neri) e la chiesa della Madonna del Popolo.

Die Geschichte dieses Dorfs reicht bis in die Antike zurück, und bereits ab 1200 findet es Erwähnung als „Castrum Sifridi bzw. Sigifridi“, das zuerst den De Brayda und später den Isnardi gehörte. Der Name ist Anlass für Spekulationen, die vom Märtyrer Sant‘Iffredo (bzw. Ifferedo), der sich hier gegen die Sarazenen opferte, bis hin zu den angenehmen klimatischen Bedingungen reichen. Allerdings ist auch die Ableitung vom Castrum „Sifridi“ nicht völlig auszuschließen. Nachdem sie von den Spaniern um 1500 vollständig niedergebrannt worden war, ist heute von der einstigen prächtigen Burganlage nichts übrig geblieben, sondern das Gebäude wurde von einer luxuriösen Adelsresidenz ersetzt. Später, im Jahr 1630 konnte das Haus einen mächtigen Gast bei sich begrüßen: Cristina von Frankreich, die Gattin von Vittorio Amedeo I. Einen Besuch lohnt die barocke Pfarrkirche SS. Pietro e Paolo. Verantwortlicher Architekt war Francesco Gallo, der das Wappen seiner Auftraggeber, die Markgrafen Isnardi, in das Eingangsportal eingearbeitet hat. Auch die Kirche Sant‘Agostino aus dem Jahr 1871 ist sehenswert, wurde sie doch auf einem über dreihundert Jahre älteren Bau realisiert. Weitere Sehenswürdigkeiten sind die Kirche San Giovanni sowie die Kirche Madonna del Popolo.

The town’s origins are very old and date back to the 1200s when it was already mentioned the “Castrum Sifridi or Sigifridi “, belonged to the De Brayda family and then to Isnardi. As for the name, there are many uncertainties, some saying it comes from Sant’Iffredo (or Ifferedo) that here was martyred by the Saracens, while others attribute it to the pleasant climate, but it is not considered true the origin from castrum “Sifridi.” Of the imposing fortress, burned by the Spanish in 1500, nothing remains in its place but a fine mansion that in 1630 hosted Christine of France, wife of Victor Amadeus I, who had fled from Turin to escape the plague. To see is the parish church of SS. Pietro e Paolo, baroque style, by architect Francesco Gallo and willed by the Marquises Isnardi whose coat of arms is on the entrance portal, the church of Sant’Agostino (headquarters of “Confraternita dei Battuti Neri”), dating back to 1871 and built on previous building from 1500, the church of San Giovanni (headquarters of “Confraternita dei Battuti Neri”) and the church of the Madonna del Popolo.

Info Altitudine: 272 m s.l.m. Abitanti: 2.985 unità Patrono: Corpi Santissimi Contatti: www.comune.sanfre.cn.it


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SANTA VITTORIA D’ALBA

Le origini del nome fanno riferimento al latino “Victoria” a cui fu aggiunto Santa, in epoca, cristiana. Il territorio, già abitato in epoca preistorica, lo fu certamente da parte dei liguri Stazielli e poi con una forte presenza romana, sia per le vicinanze con Alba che con Pollentia e Augusta Bagiennorum. Nel 1433, dopo innumerevoli conflitti il feudo passa ai Romagnano e trecento anni dopo al marchese Luigi Caissotti, marchese di Verduno. Nel 1753 il feudo, conteso da molti, passa ai Savoia che lo assegnano al duca Chiablese e da lui direttamente al patrimonio del “Real Casa”. Le contese fra Alba ed Asti lo videro avere anche due castelli, uno dei Peloso, di parte astigiana e l’altro degli albesi, di cui nulla è giunto ai giorni nostri se si eccettua la Torre adiacente all’albergo. Inoltre da visitare la parrocchiale dell’Assunta risalente al 1700 con una pala del Macrino e una sacrestia lignea del XVIII, restaurata da un artista locale e tutto un complesso di altre chiese, tra cui la Confraternita di San Francesco con pregevoli affreschi della Passione che si sviluppa per oltre 34 metri senza dimenticare la fontana di Genevray risalente.

Der Name hat seine Wurzeln im lateinischen Wort „victoria“ (für Sieg), das später – im Zeitalter der Christianisierung – um Santa ergänzt wurde. Bereits zu prähistorischen Zeiten lebten hier mit Sicherheit die Statieller, ein Stamm aus Ligurien. Der Wortteil „Santa” hat auch einen bedeutenden Bezug zu einer Heiligen sabinischer Herkunft, die in den beiden Kirchen „Beata Victoriae in Silva” und „Santa Victoriae in Platea” verehrt wurde. Beide Gotteshäuser sind jedoch zerstört worden. Beginnend im nahegelegenen „Pollenzo“, streckte die römische Dekadenz ihre Krallen kurz danach auch

The origins of the name refers to the Latin “Victoria” to which was added Santa, in the Christian period. The territory already inhabited in prehistoric times, was certainly of the Ligurian Stazielli and then hosted a long Roman presence, for being close to Alba, Pollentia and Augusta Bagiennorum. The “Santa” component and its importance are also related to the veneration of a saint in two churches of Sabine origin, one is “Beata Victoriae in Silva” and the other is “Santa Victoriae in platea”. Unfortunately the churches have been destroyed. With the Roman decline of the nearby “Pollenzo”, decline came also for Santa Vittoria. In 1433, after numerous conflicts, the fief passed to Romagnano and three hundred years after to Marquise Luigi Caissotti, Marquise of Verduno. In 1753 the feud, contested by many, goes to the Savoy, assigning it to the Duke Chiablese, and from him directly to the estate of the “Royal Family”. Contented between Alba and Asti were also two castles, one of Peloso, on Asti area and the other of Alba area, of which


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al 1321, rimaneggiata più volte, in muratura e tetto in pietra di Luserna che ha resistito fino ai giorni nostri. Ancora da vedere i ruderi di una importante struttura muraria che va sotto il nome de “ il Turriglio” a pianta circolare su basamento quadrato. La costruzione è posta all’interno di un ampio spazio quadrangolare e risale al I secolo a.C. e si collocava all’incrocio di importanti vie di comunicazione chiamate “stratae”. Probabilmente era un’ edicola funeraria o tempio circolare consacrato ad una non meglio precisata Musa. Un’altra ipotesi, forse più attendibile, è che sia stato un monumento celebrativo della vittoria di Roma ottenuta da Gaio Mario contro i Cimbri e i Teutoni (101 a.C.). Da visitare la Gipsoteca, vicino alla Torre, con le opere del versatile maestro Gioachino Chiesa e le storiche cantine della Diageo.

nach Santa Vittoria aus. Und nach unsäglich langen Streitigkeiten gehen die Lehen 1433 an die Romagnano und dreihundert Jahre später an den Markgrafen von Verduno, Luigi Caissotti, über. Unter den verschiedenen Aspiranten konnten sich 1753 schließlich die Savoyer durchsetzen und das Fürstentum für sich in Anspruch nehmen, bevor sie es ihrerseits an den Erzherzog Chiablese weitergaben. Chiablese trat es wiederum direkt an das Privatvermögen der „Real Casa“, des Königshauses, ab. Sehenswert ist die von einem lokalen Künstler restaurierte Pfarrkirche Assunta aus dem Jahr 1700, die ein Altarbild von Macrino sowie eine ganz aus Holz gearbeitete Sakristei aus dem 18. Jhdt. beherbergt. Sowohl die Seitenwände als auch das Dach sind aus Luserner Stein gebaut, der allen äußeren Einflüssen bis heute standgehalten hat. Ihre Position war äußerst günstig, lag sie doch an einem Punkt, an dem sich die sogenannten „stratae” – wichtige Kommunikations- und Verkehrswege – kreuzten. Außerdem lohnt sich ein Besuch in der Gipsoteca („Gipsgalerie“), neben dem Turm, mit den Werken des vielseitigen Maestro Gioachino Chiesa und den historischen Weinkellern von Diageo.

nothing has come to our days except for the tower adjacent to the hotel. In addition to visit is the parish church of Assunta, built in 1700 with a shovel and a wooden sacristy of Macrino XVIII, the fountain Genevray dating back to 1321, remodeled several times, with masonry and roof in Lucerne stone that has endured to the present day. To see are also the ruins of an important wall structure that goes under the name of Turriglio”, circular on a square base. The building is located within a large square and dates back to the first century BC and stood at the intersection of important roads called “stratae.”It was probably a circular funerary shrine or temple dedicated to an unspecified Musa. Another possibility, perhaps more reliable, is that it was a monument to celebrate the victory of Rome obtained by Gaius Marius against the Cimbri and the Teutons (101 BC) To visit is the gallery of plaster casts, close to the Tower, with the works of the versatile master Gioachino Chiesa and the historic cellars of Diageo.

Info Altitudine: 346 m s.l.m. Abitanti: 2.758 unità Patrono: Santa Vittoria Contatti: www.comune.santavittoriadalba.cn.it



SANTO STEFANO BELBO Questo paese del Moscato deve la sua notorietà soprattutto allo scrittore Cesare Pavese che qui nacque. A ricordarlo un Centro Studi Cesare Pavese e un museo nella sua casa natale. Celebra il grande scrittore del novecento anche un “Pavese Film Festival“ a lui, ovviamente, dedicato che viene ricordato anche attraverso gli itinerari dei suoi scritti. Il paese, di chiare origini ligure-celtiche, fu interessato da una forte presenza romana. Il paese fece parte del Comitato di Loreto e quindi governato dalla famiglia degli Aleramo passò quindi ai Marchesi del Monferrato, agli Incisa, agli Scarampi, per finire sotto la dominazione di Casa Savoia. Del castello rimangono solo i ruderi della torre, che svetta sul paese. Fu distrutto nel 1635, ad opera degli Spagnoli e degli Austriaci, che ne contendevano il possesso ed il dominio. Da vedere la chiesa trecentesca, adiacente al “Centro Studi” e il Museo Casa Natale Cesare Pavese con immagini della vita dello scrittore e reperti etnografici della zona.

Berühmtheit erlangte der Muskateller-Ort Santo Stefano Belbo vor allem als Geburtsstätte des italienischen Schriftstellers Cesare Pavese. Die Erinnerung an ihn wird noch heute vom Studienzentrum Centro Studi Cesare Pavese und dem Museum in seinem Geburtshaus gepflegt. Außerdem wird ihm zu Ehren jedes Jahr ein „Pavese Film Festival” veranstaltet. Weitere Bezüge zu seinen Werken finden sich über literarische Spaziergänge, vorbei an Salto, Mora, Nido, den Robini und natürlich dem Haus von Nuto. Der Stiftung „Centro Studi“ steht außerdem ein Auditorium für Ausstellungen und Konferenzen zur Verfügung. Vom einstigen Schloss stehen heute nur noch einige Teile des hochaufragenden Turms. Die Anlage wurde 1635, durch die Hand der Spanier und Österreicher, die damals um Besitz und Vorherrschaft stritten, zerstört. Sehenswert ist die Kirche aus dem 14. Jahrhundert, neben der sich das „Centro Studi“ und das Museum und Geburtshaus Museo Casa Natale Cesare Pavese befindet, in der nicht nur Ausschnitte aus dem Leben von Pavese sondern auch ethnografische Funde aus der Gegend ausgestellt sind.

Info Altitudine: 170 m s.l.m. Abitanti: 4.074 unità Patrono: San Rocco Contatti: www.santostefanobelbo.it

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This village of Moscato owes its fame mainly to the writer Cesare Pavese, who was born here. We found here the Centro Studi Cesare Pavese and a museum in his birthplace. To celebrate the great writer of the twentieth century thare is also the “Pavese Film Festival”, a way to remember him through his writings: the Jump, il Salto, la Mora, Il Nido, i Robini and la Casa di Nuto; the “Study Centre” is related to an auditorium used for exhibitions and conferences. Only the ruins remain of the castle tower, which rises on the village. It was destroyed in 1635 by the Spanish and the Austrians, who were contending for the possession and dominion. To see is the fourteenth-century church, adjacent to the “Centro Studi” and the Museo Casa Natale Cesare Pavese with images of the life of the writer and ethnographic exhibits in the area.



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SANTO STEFANO ROERO Dopo la prima metà del XII secolo Santo Stefano prende l’appellativo “de Astixio” e soltanto nel ’400 diventa “Roero” come nel paese di fronte Monteu Roero al quale era unito da una dipendenza feudale. Vi ebbero anche giurisdizione i Carroni di Cerrione, i Chiesa Rotario, i Gromis di Trana, i Rotario di Piea, i Rotario o Roero di Chivasso e i Roero di Castagnito. A Santo Stefano, c’era un’antica torre, eretta dai Biandrate nel 1217, quadrata ed alta 25 metri. Nel 1988, la torre venne dimezzata poiché la rocca su cui si ergeva, con gli anni, si era talmente assottigliata da rendere la struttura pericolante. La notte fra il 27 e 28 dicembre 2002 a causa di uno smottamento, la torre franò completamente. L’Ecomuseo delle Rocche del Roero ha attivato una serie di sentieri tematici che permettono di conoscere le bellezze e le caratteristiche del territorio; attraverso percorsi immersi nella natura è possibile scoprire le tradizioni, il lavoro e i prodotti dell’Ecomuseo. Da vedere la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria del Podio.

Santo Stefano, das bis ins 12. Jahrhundert „de Astixio” genannt wurde, erhält erst im 15. Jhdt. seinen Namenszusatz „Roero“ (ähnlich dem gegenüberliegenden Dorf, dem es lehenstechnisch unterstellt war). Zeitweise hatten auch die Carroni di Cerrione, die Chiesa Rotario, die Gromis di Trana, die Rotario di Piea, die Rotario oder Roero di Chivasso und die Roero di Castagnagnito die Jurisdiktion inne. Früher gab es in Santo Stefano einen quaderförmigen Turm, der im Jahr 1217 von den Biandrate errichtet worden und 25 Meter hoch war. Allerdings musste der Turm 1988 zur Hälfte abgebaut werden: Schuld daran war der Felsen, auf dem er sich erhob. Der Felsen hatte dermaßen an Konsistenz abgenommen, dass die gesamte Struktur einsturzgefährdet war. In der Nacht vom 27. zum 28. Dezember 2002 kam es schließlich zu einem Erdrutsch, bei dem der Turm dem Erdboden gleichgemacht wurde. Wer die Schönheiten und Besonderheiten dieses Stückchens Erde besser kennenlernen möchte, dem bietet das Ökomuseum Rocche del Roero eine breite Auswahl an thematischen Pfaden inmitten der Naturlandschaft, auf denen der Besucher in die Traditionen, Arbeitsweisen und Produkte des Ecomuseo abtauchen kann. Sehenswert ist auch die Pfarrkirche Santa Maria del Podio.

After the first half of the twelfth century, Santo Stefano takes the name of “de Astixio” and only in ‘400 becomes “Roero” as Monteu Roero which was joined by a feudal dependence. The village was also jurisdiction of Carroni di Cerrione, Chiesa Rotario, the Gromis of Trana, the Rotario of Piea, the Rotario or Roero of Chivasso and Roero of Castagnagnito. In Santo Stefano, there was an ancient tower, erected in 1217 by Biandrate family, squared and 25 meters high. In 1841 the owners of the tower donated it to the municipal administration, which wanted to keep it as a testimony to the ages of the village. In 1988, the tower was halved as the rock on which it stood, over the years, had become so attenuated to render the structure unsafe. On the night of 27 and 28 December 2002 due to a landslide, the tower collapsed completely. The Eco-museum “Rocche del Roero” has launched a series of themed trails that allow you to discover the beauty and characteristics of the area; through nature walks we can discover the traditions, the work and the products of the Ecomuseum. To see is the parish church dedicated to Santa Maria del Podio.

Info Altitudine: 330 m s.l.m. Abitanti: 1.398 unità Patrono: Santo Stefano Contatti: www.comune.santo-stefano-roero.cn.it


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L oc . Bau d a n a 6 9 - Ser S e r r aalunga l u n g a d’ d ’ A llba ba Tel. +39 0173 613026 - Fax +39 0173 613835


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SERRALUNGA D’ALBA

Uno degli undici comuni del Barolo dominato dall’imponente castello. Il castello di Serralunga venne edificato tra il 1340 ed il 1357 per volere della famiglia Falletti. E’ affascinante per la sua verticalità punteggiata di bifore, merli ghibellini e fasce di archetti pensili. Fu eretto come fortezza militare e quindi in esso non sono presenti arredi dal momento che non è mai stato abitato dalla famiglia Falletti, ma era dimora dei soli soldati che da questo maniero respingevano gli attacchi degli invasori. Di particolare interesse gli affreschi del XV secolo presenti nel Salone dei Valvassori, rappresentanti il martirio di Caterina d’Alessandria, unici peraltro all’interno di tutto il castello che ha subito, nel corso dei secoli, piccoli ritocchi ma che presenta praticamente intatta l’antica struttura. È un “Donjon”, caratteristica che lo rende unico sul panorama nazionale (poiché quello presente al castello di Borgomale è andato perduto), insieme alla torre circolare che per quell’epoca era una costruzione decisamente all’avanguardia. Il paese è soggetto a vincolo paesistico ed ha quasi mille anni di vita, con la costruzione iniziale della torre quadrata, a difesa e a simbolo di posses-

One of the eleven towns of Barolo dominated by castle. The castle of Serralunga was built between 1340 and 1357 at the behest of Falletti family. It is fascinating for its verticality dotted with mullioned windows, Ghibelline battlements and arch bands. It was built as military fortress and therefore there is no furniture in it since it has never been inhabited by the Falletti family, but it was home of the soldiers that from this castle repelled the attacks of the invaders. Of particular interest are the frescoes of the fifteenth century in the Hall of Valvassori, representing the martyrdom of Catherine of Alexandria, unique within the entire castle, has undergone over the centuries little interventions virtually untouching the ancient structure.

Über Serralunga d’Alba, einer der elf Gemeinden Barolos, wacht ein prächtiges Schloss, das zwischen 1340 und 1357 auf Befehl der Familie Falletti errichtet wurde. Die eigentliche Faszination wird beim Anblick von den weit in die Höhe ragenden Türmen mit Stichbandverzierung und zweibogigen Fenstern, den Schwalbenschwanzzinnen und Backsteinfriesen hervorgerufen. Das Schloss sollte als militärische Verteidigungsanlage dienen, was erklärt, warum keine Einrichtungsgegenstände erhalten sind: die Familie Falletti hat das Gebäude nämlich niemals bewohnt, sondern es war nur ein Stützpunkt für die Soldaten, die von dieser Festung aus die Angriffe von Eindringlingen vereitelten. Von besonderem Interesse sind die Fresken aus dem 15. Jahrhundert im Salone dei Valvassori, auf denen das Martyrium der Caterina von Alessandria abgebildet ist. Diese Fresken sind einzigartig im Innenbereich des Schlosses, das im Laufe der Jahrhunderte immer wieder kleine Veränderungen über sich ergehen lassen musste, die jedoch keinen Einfluss auf die – bis heute unversehrte – ursprüngliche Struktur genommen haben. Das Schloss besitzt einen „Donjon“, einen zentralen Wohnturm: diese Eigenschaft macht die Schlossanlage auf nationaler Ebene zu einer einzigartigen Konstruktion (der einst am Schloss von Borgomale vorhandene besteht heute nicht mehr). Auch der Rundturm des Schlosses sucht seinesgleichen, war er doch für die damalige Architektur absolut wegweisend.



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so. Verso la metà del XIV secolo sorse il castello odierno, restaurato nel 1950 per volere del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Con la sua bellissima sagoma protesa verso l’alto, il castello domina il borgo di Serralunga che si allarga ai suoi piedi, con una ragnatela di stradine disposte a raggiera. Il paese è circondato da celebri vigneti a nebbiolo da Barolo, mentre nelle sue cantine si affina il “re dei vini” per la gioia dei grandi intenditori di tutto il mondo. Da visitare la chiesa parrocchiale di San Sebastiano che venne edificata tra il 1886 e il 1888 nello stesso sito ove era l’antica parrocchiale di San Benigno fuori le mura. San Benigno, infatti, ormai cadente, venne abbattuta per costruivi la nuova sede religiosa della comunità di Serralunga. La decorazione pittorica dell’interno appartiene quasi completamente al pittore albese Fedele Finati. Nel catino absidale è invece affrescata un’Adorazione del Santissimo Sacramento di Sebastiano Nizza. Sull’altare centrale si trova una tavola in legno scolpito con due santi francescani che adorano il Crocifisso.

Die Landschaft hat die Anordnung des Dorfes in entscheidender Weise mitbestimmt. So begann seine 1000-jährige Geschichte mit dem Bau des quadratischen Turmes, der zur Verteidigung und als Machtsymbol gedacht war. Erst gegen Mitte des 14. Jahrhunderts wurde das heutige Schloss errichtet, das 1950 auf Verordnung des Staatspräsidenten Luigi Einaudi restauriert worden ist. Das Schloss erhebt sich weit gen Himmel und seine wunderschöne Kontur dominiert den Ort Serralunga, dessen Sträßchen und Gässchen sich spinnennetzartig zu seinen Füßen erstrecken. Der Ort ist von Weinbergen umgeben, in denen die begehrtesten Rebsorten, die Nebbiolotrauben aus Barolo, gedeihen, während in den Weinkellern des Ortes auch der „König ” veredelt wird, ganz zur Freude der Weinkenner aus aller Welt, die den Ort jedes Jahr besuchen. Einen Besuch lohnt auch die Pfarrkirche San Sebastiano, die zwischen 1886 und 1888 am selben Punkt wie die antike Pfarrkirche San Benigno Fuori le Mura erbaut wurde, welche damals einzustürzen drohte und daher dem neuen religiösen Sitz der Gemeinde von Serralunga Platz machen musste. Die Wandmalereien in der Kirche sind fast ausschließlich dem Albeser Künstler Fedele Finati zu verdanken. Im Halbbogen der Apsis hingegen bildet ein Fresko die Verehrung des „Santissimo Sacramento di Sebastiano Nizza“ ab. Die geschnitzte Holzplatte auf dem Hauptaltar zeigt zwei Franziskaner, die das Kruzifix anbeten.

It is a “Donjon”, feature that makes it unique on the national scene (because the present one at the castle of Borgomale has been lost), together with the circular tower which by that time was an avant-garde building. The village is landscape bond and has almost a thousand years of life, with the initial construction of the square tower, a symbol of defense and possession. Towards the middle of the fourteenth century arose the present castle, restored in 1950 at the behest of President Luigi Einaudi. The village is surrounded by famous vineyards of Barolo, Nebbiolo, while in its cellars refines the “king of wines” to the delight of connoisseurs around the world. To visit is the parish church of San Sebastiano which was built between 1886 and 1888 at the same site where it was the ancient parish church of San Benigno outside the walls.

Info Altitudine: 414 m s.l.m. Abitanti: 544 unità Patrono: San Sebastiano Contatti: www.comune.serralungadalba.cn.it



SERRAVALLE LANGHE Il paese si raccoglie intorno a una chiesa settecentesca, al palazzo comunale che fu dei marchesi del Carretto, alla cappella medievale di San Michele, che conserva preziosi affreschi, e al borgo. Il paese prende il nome dalla sua posizione; esso è al centro di quattro dorsali da cui si dipartono valli minori, da cui il nome di paese che “serra le valli “. Langhe venne aggiunto in seguito e serve solo come localizzazione geografica. Il paese rimase per molto tempo sotto il dominio dei marchesi Del Carretto, per venire successivamente inserito nei feudi imperiali e vi rimase fin quando, nel 1735, Carlo Emanuele III, re di Sardegna, lo riscattò in conseguenza delle vittorie conseguite nella guerra di successione polacca. Il paese passò definitivamente sotto il dominio di Casa Savoia, anche se i marchesi Del Carretto conservarono alcuni diritti feudali. Sulla piazza centrale del paese sorge il seicentesco palazzo marchionale, a pochi metri dalla chiesa parrocchiale.

Die Steinhäuschen, Mauern und Ziegeldächer verleihen dem Ort einen altertümlichen Charakter. Der Name des Ortes geht auf seine Lage zurück: in Serravalle laufen vier Bergrücken zusammen, von denen kleine Täler abgehen; daher sein Name „Ort, der die Täler abschließt”. Langhe kommt erst später als Name hinzu. Das Dorf wurde lange Zeit von den Markgrafen Del Carretto beherrscht und wurde anschließend zu den herrschaftlichen Besitztümern hinzugefügt, bis im Jahr 1735 der König Sardiniens Carlo Emanuele III. es in Folge der während des polnischen Sukzessionskrieges errungenen Siege zurückeroberte. Das Dorf kam so unter die Herrschaft der Savoyer, obwohl die Marchesi Del Carretto einige Feudalrechte bewahrten. Eine Jakobinervereinigung des Ortes ließ am 10. Februar 1799 auf dem Hauptplatz von Serravalle den Ersten Baum der Freiheit aufstellen. Auf dem Platz befindet sich, wenige Meter neben der Pfarrkirche, außerdem ein Markgrafenpalast aus dem 17. Jahrhundert.

Info Altitudine: 762 m s.l.m. Abitanti: 328 unità Patrono: Santa Maria Assunta Contatti: www.serravalle-langhe.com

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It is a village that smacks of old for its stone houses, its stone walls, its tiled roofs. The town takes its name from its location, it is the center of four ridges from which branch smaller valleys, hence the name of the village is “tighting the valleys.” Langhe was added later. The village remained for a long time under the rule of the Del Carretto, to be next inserted into the imperial fiefs and remained there until, in 1735, Carlo Emanuele III, King of Sardinia, ransomed it as victories in the War of the Polish Succession. The village finally passed under the dominion of the House of Savoy, although Del Carretto retained some feudal rights. In Serravalle, the presence of a Jacobin club, made sure that on 10 February 1799 it was raised on the main square of the village the first tree of liberty. On the central square of the village is the seventeenth-century marquis palace, a few meters from the church.



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SINIO L’impianto del centro storico è determinato da una disposizione “a scudo araldico” a cui fa da “corona” la casaforte quattrocentesca. L’imponente costruzione fatta erigere, in sostituzione del maniero medioevale, dal marchese Franceschino del Carretto dopo il 1448, realizza così un palazzo tardo-gotico a cui faceva da elemento svettante il preesistente torrione quadrangolare, abbattuto più di un secolo fa. Da vedere la facciata verso piazza Marconi che è contraddistinta da un affresco, recentemente restaurato; l’ambiente figurativo a cui è riconducibile è la cosiddetta “Scuola del monregalese” di affreschisti attivi nel Quattrocento. Soprattutto dopo il 1897, la Casaforte ha subito notevoli trasformazioni, ma ha mantenuto nel prospetto principale e nell’insieme volumetrico i caratteri distintivi della dimora signorile. Dal 1975 il muro esterno esibisce un altorilievo del celebre scultore Umberto Mastroianni che l’ha donato al paese.

Die Anordnung des historischen Zentrums kann mit einer Art „heraldischem Schutzschild” verglichen werden, innerhalb dessen drei parallele Wege die senkrechten Hauptwege bilden, die sich dann unten wieder zusammenschließen. Nur ein einziger Weg verläuft quer und dient sozusagen als „Krone“, die auf dem gesamten Schlosskomplex sitzt. Die Casaforte (ein befestigter Herrensitz) aus dem 15. Jahrhundert, am höchsten Punkt des alten Ortskerns, ist aus architektonischer Sicht äußerst wertvoll. Die prächtige Konstruktion wurde als Ersatz der mittelalterlichen Burganlage errichtet. Markgraf Franceschino del Carretto verwirklicht so 1448 ein spätgotisches Gebäude, dessen oberer Abschluss, ein bereits zuvor bestehender viereckiger Wachtturm, vor mehr als einem Jahrhundert abgerissen wurde. Besonders sehenswert ist die zur Piazza Marconi gerichtete Fassade, die sich durch auffällige zweibogige Fenster, einen großen ogivalen (d.h. spitzbogigen) Eingangsbogen, ein dekoratives Gurtgesims aus Backstein, einbogige Öffnungen und ein wunderschönes Gemälde auszeichnet. Seit 1975 zeigt das Außengemäuer ein Hochrelief des berühmten Bildhauers Umberto Mastroianni, der sein Werk dem Ort gestiftet hat.

The layout of the center is in fact determined by a deployment “in heraldic shield”, in which three parallel internal pathways are the essential vertical paths, which are joined at the bottom. A single way is situated in a transverse position. Acts as a “crown” at the top to this overall shape, the “castle”, architectural evidence of considerable interest is the fifteenth-century fortified house at the concentric apex. The imposing building erected in place of the ancient medieval castle by the Marquise Franceschino Del Carretto after 1448, thus realizes a late-Gothic palace that served as the towering element for the squared tower, down more than a century ago. To see is the facade overlooking Piazza Marconi which is characterized by fine mullioned windows, the large pointed arch entrance, a decorative brick string course and a painting. The fresco, recently restored, bearing depictions of Sant’Antonio Abate and San Sebastiano with the Madonna and Child in the center, tops the refined portal with the coat of arms of Del Carretto family. Since 1975, the outer wall exhibits a high relief of the famous sculptor Umberto Mastroianni, who gave it to the town.

Info Altitudine: 357 m s.l.m. Abitanti: 509 unità Patrono: San Frontiano e Santa Maria Assunta Contatti: www.comune.sinio.cn.it


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SOMANO

I primi atti in cui compare il nome del paese sono datati marzo 1073, ma si suppone esistesse già ai tempi dei romani, ipotesi avvalorata dal ritrovamento di un tratto di strada selciata lungo la ripida salita che, dal torrente Rea, conduce all’attuale abitato e da altri reperti, tra cui una lapide, nella zona sud del paese denominata “San Micè” (San Michele). Questa lapide è ora incastonata in un muro di un’abitazione. Nel Medioevo la sua storia si lega a quella della vicina Alba, di cui il borgo è parte territoriale. Di questo periodo, per quel che riguarda il paese, si sa che nel XII secolo ebbe un piccolo castello appartenente a Manfredi Lancia di Busca, che fu poi venduto al cugino Manfredo II di Saluzzo. Nel 1601 pervenne ai Savoia e nel 1631 viene distrutta gran parte di quello che era il castello del borgo. Da vedere la nuova parrocchiale costruita, sopra la vecchia chiesa del castello, risalente al XV secolo, inizialmente composta da un’unica navata, venne successivamente ampliata e portata a tre, con volte a crociera nelle laterali e a botte con unghie nella centrale. È adornata da affreschi e sculture pregevoli, alcuni dei quali giunti fino ai giorni nostri.

Der Name taucht zum ersten Mal in öffentlichen Dokumenten vom März des Jahres 1073 auf, allerdings wird angenommen, dass das Dorf bereits zu römischen Zeiten existiert habe. Diese Vermutung wird durch den Fund von Teilen einer befestigten Straße an dem steilen Hang bestärkt, der vom Flüsschen Rea zum aktuellen Ort führt, sowie durch weitere Fundstücke, unter denen ein Gedenkstein im südlichen Gebiet „San Micè“ (San Michele) Beachtung verdient. Der Stein wurde mittlerweile in die Mauer eines Wohnhauses integriert. Die mittelalterliche Geschichte ist eng mit der Albas verknüpft, und der Borgo ist territorial an sie gebunden. Eine Sehenswürdigkeit des Ortes ist die neu konstruierte Pfarrkirche, die über der alten Burgkirche aus dem 15. Jahrhundert errichtet worden war und anfangs aus nur einem Kirchenschiff bestand. Erst später wurde sie um zwei weitere Kirchenschiffe erweitert, mit gewundenen Kreuzbogen in den Seitenschiffen und einem Tonnengewölbe mit Kappen im Zentralgang. Die gesamte Kirche ist mit Fresken und wertvollen Skulpturen ausgestattet, von denen viele bis heute erhalten geblieben sind.

The first acts in which the name of the village appear are dated March 1073, but is supposed to have existed in Roman times, a hypothesis supported by the finding of a stretch of paved road along the steep slope from the river Rea, leading to the current settlement and other exhibits, including a plaque, in the south of the village called “San Micé” (San Michele).This plaque is now embedded in a wall of a house. In the Middle Ages, its history is linked to that of the nearby Alba, of which the village is part of the territory. To see is the new parish church built above the old church in the castle, which dates back to the fifteenth century, initially composed of a single nave, was later enlarged and extended to three, with barrel and ribbed vaults in the side and in the central part. It is adorned with fine frescoes and sculptures, some of which survived to the present day.

Info Altitudine: 516 m s.l.m. Abitanti: 365 unità Patrono: San Luigi Contatti: www.comunedisomano.it




SOMMARIVA BOSCO Il paese è considerato la porta del Roero che trova infatti qui il suo sbocco naturale. Il Castello e la Chiesa parrocchiale si distinguono già a notevole distanza dal paese, insieme ai campanili delle sue 11 chiese. L’alta densità di edifici religiosi nel concentrico urbano è in parte dovuto al fatto che un tempo, in modo particolare nel XVII secolo, vi fu una sorta di competizione tra le varie confraternite e tra i borghigiani degli antichi quattro cantoni in cui è suddiviso il centro storico, con l’intento di edificare la chiesa più grande e col campanile più alto. Il comune compare per la prima volta nei documenti nel 1059 ed è stato conteso più volte tra i Savoia e i Roero. Nel 1733 viene ceduto ai marchesi Seyssel d’Aix, che ancora oggi ne conservano il castello. Recenti lavori hanno portato alla luce i resti di una villa rustica romana, abitazione rurale che sorgeva a occidente dell’attuale abitato. Il ritrovamento testimonia la colonizzazione dell’area fin dall’età romana e presuppone la presenza di una vivace rete commerciale e viaria. Il castello fu da sempre al centro delle mire espansionistiche delle famiglie nobiliari locali per la sua unica posizione strategica: degli Acaja, dei Roero e dei Savoia, i quali lo cedettero nel 1733 ai Seyssel d’Aix, attuali possessori e abitanti del

Das Dorf ist auch als „Tor zum Roero” bekannt, der hier seine natürliche Mündung findet. Schon von weitem lassen sich das Schloss und die Pfarrkirche, sowie die Kirchtürme der 11 Nebenkirchen des Ortes ausmachen. Diese hohe Konzentration an religiösen Gebäuden im alten Ortskern ist einerseits an das 17. Jahrhundert gebunden, als es eine Art Wettbewerb unter den verschiedenen Bruderschaften und den Einwohnern der vier alten Kantone des historischen Zentrums gab. Das ambitionierte Ziel: der Bau der größten Kirche mit dem höchsten Kirchturm. Sommariva del Bosco wird zum ersten Mal in Dokumenten aus dem Jahr 1059 erwähnt, und war mehrmals dem Zwist zwischen den Savoyern und den Roero ausgesetzt. 1733 wird der Ort schließlich an die Markgrafen Seyssel d‘Aix abgetreten, die bis heute das Schloss ihr Eigen nennen können. Erst kürzlich haben Arbeiten am Schloss einige Ruinen einer römischen Villa Rustica freigelegt. Dieser Landsitz im Westen des aktuellen Ortszentrums zeugt von der Kolonialisierung des Gebietes bereits zu römischen Zeiten und setzt die Präsenz eines belebten Handels- und Straßennetzwerks voraus. Die Türme aus dem 13. Jahrhundert erheben sich über dem hohegelegenen Teil des Stadtzentrums, und die prächtige Burganlage der Seyssel d‘Aix wacht über der Wohnsiedlung. Der Komplex

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The village is considered the gateway to the Roero area that here in fact finds its natural outlet. The castle and the parish church distinguish themselves even at a considerable distance from the village, along with the steeples of its 11 churches. The high density of religious buildings in urban area is partly due to the fact that at one time, especially in the seventeenth century, there was a sort of competition between the various Confraternite and among the townspeople of the ancient four districts that compose the old town, with the intention of building the largest church with the higher bell tower. The town appears for the first time in documents in 1059 and has been fought over many times between the Savoy and Roero. In 1733 it passed to the Marquises Seyssel d’Aix, which still own the castle. Recent works has brought to light the remains of a Roman villa rustica, a country cottage that stood in the west of the village. The finding demonstrates the colonization of the area since Roman times, and assumes the presence of a vibrant commercial network and roads. The thirteenth century towers of the castle dominate the upper part of the historic center, whilst the imposing fortification of the castle of Seyssel d’Aix overlooks the village. The complex is made half from the original building, which dates back perhaps year one thousand. The western part of the complex, overlooking the plain, is a large eighteenthcentury wing with the characteristics of a villa or mansion, while of the ancient structure in circular fortress with its nine towers, remains only the north side, which from the Town hall climbs to the


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bene architettonico. Sotto le radici degli alberi del parco secolare che oggi circonda il castello, si trovano le rovine del nucleo più antico del borgo, progressivamente demolito nella storia per arrangiamenti di tipo strategico. Oggi viuzze ed edifici del borgo disposti ad anfiteatro circondano la collina, seguendo uno stile architettonico sobrio e tipicamente rurale. L’edificio comunale, che in origine era di pertinenza del castello, è costituito da due parti edificate in epoche diverse. L’ala più antica è di epoca seicentesca, mentre l’ala ottocentesca ospita la sala consiliare. All’interno è custodito lo stendardo della città, risalente al XV secolo. Il centro è ricco di monumenti importanti del patrimonio architettonico e il modo migliore per scoprirli è percorrere il “Sentiero di Fiaba”.

besteht zur Hälfte aus dem ursprünglichen Gebäude, wahrscheinlich um das Jahr 1000 entstanden. Der westliche Teil des Komplexes hingegen ist gegen die Ebene gewandt und stellt einen großen Flügel aus dem 18. Jahrhundert mit villen- oder adelsresidenzähnlichen Merkmalen dar. Außerdem ist an der Nordseite, die vom Rathaus aus bis in den ältesten und zugleich höchstgelegene Ortsteil ansteigt, noch die altertümliche Struktur mit rundem Bollwerk und neueren Türmen sichtbar. Dieser alte Ortsteil hoch oben verfügt über drei massive, zylinderförmige Türme aus dem 13. Jahrhundert und den riesigen achteckigen Wachtturm, der sich inmitten eines Innenhofs erhebt, der von einem wunderschönen Bogengang von Benedetto Alfieri umgeben ist. Würde man im Park, der das gesamte Schloss umschließt, unter die Wurzeln der hundertjährigen Bäume schauen, so würde man Ruinen eines älteren Ortskerns finden.

top and oldest district of the town. It is composed of three massive towers and the great thirteenth-century cylindrical octagonal tower that is located in the inner courtyard framed by a beautiful loggia of Benedetto Alfieri. The castle was always at the center of the expansionist aims of the local noble families for its unique strategic position of Acaja, Roero and Savoy, who sold it in 1733 to Seyssel d’Aix, current owners and inhabitants of the architectural heritage. Under the roots of centuries-old trees in the park that now surrounds the castle, the ruins of the oldest part of the village were gradually demolished in history for arrangements of a strategic nature. The municipal building, which originally was attributable to the castle, consists of two parts built in different periods. The oldest wing is of the seventeenth century, and the nineteenth-century wing houses the council chamber. Inside we find the banner of the city, dating from the fifteenth century. The center is full of important monuments of architectural heritage and the best way to find them is to tread the Sentiero di Fiaba (Path of Fairy Tale).

Info Altitudine: 298 m s.l.m. Abitanti: 6.346 unità Patrono: Beata Vergine Contatti: www.sommarivabosco.it


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SOMMARIVA PERNO Il paese nei secoli è stato terra di conquista: ha visto i Liguri e i Romani, gli Angioini e i Savoia. Il nome Sommariva deriva dal latino “Summaripae“. Tra il XIV e il XV secolo il paese diventa libero comune. Dopo alterne vicende che videro la cittadina passare dai Savoia ai comuni di Asti ed Alba, nel 1621 il marchese Conreno Roero lascerà nel suo testamento il comune di Sommariva ai Savoia. La vera storia del paese ruota intorno al suo castello, acquistato da Vittorio Emanuele II di Savoia, riedificato per volontà reale e fatto diventare un austero palazzone ottocentesco. In questo palazzo si scriveranno importanti pagine del Risorgimento italiano e vi è conservato il testo originale, datato 1859, del discorso del re Vittorio Emanuele II con il celebre “Grido di Dolore“. Due asce litiche, conservate nel Museo Craveri di Bra, sono le più antiche testimonianze della presenza umana nel paese, il cui territorio acquisisce grande interesse in età romana. A partire dall’alto medioevo si formò un primo nucleo abitato che col tempo diede luogo all’odierno concentrico. Sommariva Perno è anche il paese della Bela Rosin, la contessa Rosa Vercellana arrivata nel 1859, a 26 anni. Vittorio Emanuele II le comprò il vecchio maniero per farne un palazzotto comodo

Sommarivas Name geht auf das lateinische Summaripae zurück, wahrscheinlich ein Kompositum aus ad summa ripae, was so viel heißt wie „oben am Ufer”. Perno hingegen könnte eine Ableitung von paternum sein, was häufig in Hinterlassenschaften und Testamenten Verwendung gefunden hatte. Einige sind jedoch der Meinung, der Name stamme vom keltischen Wort „pad-ern“ für Pinien. Sommariva verfügte über eine herausragende strategische Position am Knotenpunkt verschiedener wichtiger Straßen und befand sich deshalb regelmäßig unter der Kontrolle der Städte Alba und Asti; nur zwischen dem 14. und 15. Jahrhundert war der Ort eine freie Gemeinde. Bis ins Jahr 1621 mussten die Savoyer das Städtchen immer wieder an Asti und Alba abtreten; erst auf testamentarische Verfügung vom Markgrafen Conreno Roero wurde die Gemeinde Sommariva endgültig an die Savoyer vermacht. Das Schloss spielt eine zentrale Rolle in der Geschichte des Ortes: es wurde von Vittorio Emanuele II. di Savoia erworben und auf königlichen Befehl im 19. Jahrhundert in einen würdevollen Palast verwandelt. In diesem prächtigen Gebäude wurden später bedeutende Schriftstücke des Risorgimento Italiano (Wiedererstehung) aufgesetzt; außerdem wird hier die auf das Jahr 1859 datierte

The village was for centuries a land of conquest: he has seen the Ligurians and the Romans, the Angevins and the Savoy. The name derives from the Latin Summaripae, probably a contraction of at summa ripae, ie the top of the shore, while Perno could be the contraction of Paternum, name common in wills and bequests. Remarkable for its strategic location at the crossroad of important paths, Sommariva Perno was often under the control of cities like Alba or Asti, and between the fourteenth and fifteenth century the town became a free municipality. The real history of the town revolves around its castle, purchased by King Vittorio Emanuele II of Savoy, rebuilt and for royal will it became an austere nineteenth-century tower block. In this building were written important pages of the Italian Risorgimento and is preserved as original text, dated 1859, the speech of King Vittorio Emanuele II with the famous Grido di Dolore. Two axes, preserved in Craveri Museum of Bra, are the oldest evidence of human presence in the village, whose territory takes great interest in Roman times for the presence of a road from Asti, to Corneliano, climbing the ridge directly to the river Po plain. At the top of the climb (ad summam ripae) was formed then, starting from the Middle Ages, a first village that eventually gave rise to today’s old center. Sommariva Perno is also the town of Bela Rosin, Countess Rosa Vercellana arrived in 1859, aged 26. Vittorio Emanuele II bought her the old manor palace to make it a comfortable and elegant house. At the end of 1800,


248 ed elegante. Sul finire del 1800 è attorno al castello, che si scrivono pagine importanti della storia d’Italia tra cameriere, maggiordomi, guardarobiere e segretari. Il re viene infatti molto spesso a far visita alla sua amata, vi trascorre settimane e, naturalmente, riceve ufficiali, diplomatici, uomini di governo, parlamentari. A palazzo si susseguono pranzi, feste, luci e musica. Tutto ha il contorno della fiaba che poi proseguirà quando la contessa diventerà moglie morganatica del re, e continuerà per anni, amplificata dalla fantasia della gente. Nelle stanze della Bela Rosin tutto è rimasto come allora, con gli spazi di una piccola reggia, la camera azzurra di Rosina, la stanza di Vittorio Emanuele con il letto in ferro battuto, le lettere, le finezze di una vicenda d’amore. Una favola, certo, unica e bella, irripetibile, la pagina più originale della storia di Sommariva Perno.

Originalfassung einer Rede von König Vittorio Emanuele II. aufbewahrt, die den berühmten Grido di Dolore („Schmerzensschrei“) beinhaltet. Im Museum Craveri in Bra sind zwei Steinäxte ausgestellt, die das älteste Zeugnis menschlicher Präsenz im Ort sind. Sommariva Perno ist auch bekannt für seine Bela Rosin, die schöne Gräfin Rosa Vercellana, die es im Jahr 1859, im Alter von 26, hierher verschlug. Vittorio Emanuele II. erwarb für sie die alte Burganlage und ließ sie in einen eleganten, perfekt ausgestatteten Palazzo umwandeln. Die Fortsetzung dieses Märchens wird geschrieben, als der König die morganatische Gräfin ehelicht. Die Gemächer der Bela Rosin sind unberührt. Sie umfassen Räumlichkeiten einer kleinen Reggia, das blaue Zimmer von Rosina, das Schlafzimmer von Vittorio Emanuele mit einem Eisenbett, die Briefe und Zärtlichkeiten einer einmaligen Liebesgeschichte.

around the castle, were written important pages in the history of Italy between maids, butlers, valet and secretaries. The king goes very often to visit his beloved, spending weeks and, of course, carrying officials, diplomats, government officials, members of parliament. The palace witnessed lunches, parties, lights and music. Everything has the outline of a fairy tale which then will continue when the Countess will become morganatic wife of the king, and will continue for years, amplified by the imagination of the people. In the rooms of Bela Rosin everything is as it was then, the blue room of Rosina, the room of Vittorio Emanuele with the wrought-iron bed, the letters, the subtleties of a love affair.

Info Altitudine: 389 m s.l.m. Abitanti: 2.847 unità Patrono: Santa Croce Contatti: www.comune.sommarivaperno.cn.it



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TORRE BORMIDA

Il paese fu fondato in epoca preromanica dai Liguri Stazielli, i quali, si suppone eressero l’antica torre da cui si origina il nome del paese, a contendersi il feudo, che godeva di una posizione strategica, furono le più importanti famiglie della zona. Terrazzamenti sostenuti da muretti di pietra piatta tipica della zona caratterizzano il territorio ripido su cui si colloca il paese. Su questi piccoli pianori, recuperati alla collina, si collocano i vigneti di Dolcetto e tutte le altre coltivazioni. Di interesse artistico è la parrocchiale, ricostruita a fine 800; degna di nota è la chiesa dedicata a San Luigi, dove, in un locale attiguo, venivano anticamente ricoverate le persone infette durante le epidemie.

Das Dorf war in vorrömischer Zeit vom ligurischen Stamm der Stazielli gegründet worden, die vermutlich auch für die Errichtung des antiken Turms verantwortlich sind, von dem sich der Ortsname ableitet. Die Lehnsgüter hatten eine strategisch wertvolle Lage, weshalb sich die einflussreichsten Familien der Gegend die Herrschaft über den Ort gegenseitig streitig machten. Typisch für die Gegend sind die Terrassierungen, die aus den charakteristischen platten Steinen angelegt wurden, um das äußerst steile Gelände, auf dem der Ort steht, begeh- und fruchtbar zu machen. Denn auf diesen kleinen ebenen Flächen, die in den Hügeln eingelassen wurden, werden hervorragende Rebsorten, wie die Dolcetto-Traube angebaut. Künstlerisch wertvoll ist die Pfarrkirche, die Ende des 19. Jahrhunderts wieder aufgebaut wurde. Doch auch die Kirche San Luigi in einem Nebengebäude ist aus historischer Sicht nicht außer Acht zu lassen, diente sie doch zu Epidemiezeiten als Quarantänestation für die Infizierten.

Info Altitudine: 391 m s.l.m. Abitanti: 210 unità Patrono: Santa Maria Assunta Contatti: www.comune.torrebormida.cn.it

The village was founded by the Stazielli Ligurians in pre-Romanesque period, which erected the old tower from which originates the name of the village. Contending for the feud, which enjoyed a strategic position, were the most important families in the area. Terraces supported by stone walls typical of the area flat steep characterize the territory of the country where it is located. On these small plains, recovered the hill, lie the vineyards of Dolcetto and all other crops. Of artistic interest is the parish church, which was rebuilt at the end of 800; worthy of note is the church dedicated to San Luigi, where, in an adjacent room, were formerly hospitalized persons infected during plagues.


TORRESINA Il paese si trova sulla sommità di una collina, abitata in epoca preromana dagli Stazielli, seguiti da altre popolazioni ascritte alla tribù Publilia. La presenza d Roma in queste terre è confermata anche dal ritrovamento di una stele nel 1999 e databile attorno al I secolo. Attorno al 950, nel periodo delle incursioni saracene, venne costruita la torre attorno cui si svilupperà l’abitato, che darà il nome al paese. Il 31 marzo 1381 il territorio di Torresina venne ceduto da Galeazzo Visconti, signore di Asti e Milano, a Cristoforo e Giacomo figli di Guglielmo II di Ceva. Da allora il paese restò ai Ceva fino al 1635, anno in cui ne vennero investiti i Del Carretto, con l’insolita particolarità dell’ereditarietà sia maschile che femminile. Nel 1684 il feudo passò al barone di Nus. Il nome Torresina, adottato nel 1892, anno in cui divenne comune, deriva dall’originale Torricella, nome legato alla presenza della torre medievale nei pressi dell’abitato. Un luogo di particolare interesse è rappresentato dalla cappella di Santa Croce che fu edificata nel 1844.

Die Ortschaft Torresina befindet sich auf einem Hügelkamm, der zu vorrömischen Zeiten von den Statiellern und in der Folge von weiteren, zum Stamm der Publilier gehörenden Völkern bewohnt war. Im Jahr 1999 wurde hier bei Ausgrabungen eine antike Stele entdeckt. Um das Jahr 950, als Angriffe vonseiten der Sarazenen an der Tagesordnung waren, wurde der Turm errichtet, um den herum später die Siedlung entstehen sollte, die dem Ort seinen Namen gab. Am 31. März 1381 kommt es zu einem Besitzerwechsel, als Galeazzo Visconti, Edelmann zu Asti und Mailand, das Gebiet der Torresina an die Söhne von Guglielmo dem Zweiten di Ceva, Cristoforo und Giacomo, abtritt. Erst im Jahr 1635 ging der Besitz von den Ceva an die Del Carretto über. Diese Erbschaft ist deshalb so erwähnenswert, weil neben den üblichen männlichen Nachfolgern auch die weibliche Nachkommenschaft berücksichtigt wurde. 1684 wurden die Lehnsgüter dem Baron von Nus zugesprochen. Die seit dem Jahr 1892, als der Ort eine eigenständige Gemeinde wurde, gebräuchliche Bezeichnung Torresina, ist auf den Torricella, den mittelalterlichen Turm der ursprünglichen Siedlung, zurückzuführen. Von besonderem Interesse ist die Kapelle Santa Croce.

Info Altitudine: 704 m s.l.m. Abitanti: 63 unità Patrono: San Giorgio Contatti: www.comune.torresina.cn.it

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The village is situated on top of a hill, inhabited in pre-Roman times by Stazielli, followed by other populations ascribed to the tribe Publilia. The presence of Rome in these lands is also confirmed by the discovery of a stele in 1999 and dating around the first century. Around the year 950, during the period of the Saracen invasions, a tower was built around which the town develop, which gave its name to the village. On 31 March 1381 the Torresina territory was ceded by Galeazzo Visconti, to Lord of Milan and Asti, to Cristoforo and Giacomo, sons of Guglielmo II of Ceva. Since then the village remained to Ceva family up to 1635, the year in which Del Carretto family was invested, with the unusual characteristics of both male and female heredity. In 1684, the estate passed to the Baron of Nus. The name Torresina, adopted in 1892, the year in which it became municipality, derived from the original Torricella, a name linked to the presence of the medieval tower near the town. A place of particular interest is the chapel “Santa Croce”.


TREISO Il paese domina la vallata tra i torrenti Tinella e Seno D’Elvio e in origine era unito al comune di Barbaresco. Tuttavia Treiso ha una storia antica cinquemila anni, di cui si sono rinvenute alcune tracce in frazione Pertinace (dove nacque l’imperatore Publio Elvio Pertinace nel 193 d.C), risalenti all’Età della Pietra e a quella del Ferro. La storia dice che a Treiso era sita la pietra del terzo miglio della strada romana Magistra Langarum, che da Alba Pompeia conduceva in Liguria e poi nella Provenza francese. Di questa strada rimangono alcuni frammenti tra le colline. Il nome di Treiso deriva dal latino tres, nome dato dai romani al piccolo insediamento situato a tre miglia da Alba. In questo comune e in quello vicino di Alba è ambientato il romanzo di Beppe Fenoglio Una questione privata. Dal 2010 a un asteroide della fascia principale (tra Marte e Giove) è stato attribuito ufficialmente il nome di Treiso. Da vedere la chiesetta parrocchiale, adiacente al palazzo comunale.

Hoch über dem Flusstal zwischen Tinella und Seno D’Elvio wacht der Ort Treiso, der einst mit der Gemeinde Barbaresco zusammengelegt war. Nichtsdestotrotz hat Treiso eine eigene Geschichte, die circa 5.000 Jahre in die Vergangenheit zurückreicht. Spuren aus der Stein- und Eisenzeit wurden im Ortsteil Pertinace entdeckt (wo im Jahr 193 n. C. der Imperator Publius Helvius Pertinax das Licht der Welt erblickt hat). Die Geschichtsbücher berichten davon, dass sich in Treiso der dritte Meilenstein der römischen Straße Magistra Langarum befunden haben soll, der von Alba Pompeia nach Ligurien, und von dort aus bis in die Provence führte. Fragmente dieser Straße finden sich inmitten der Hügel von Treiso, dessen Name vom lateinischen Begriff tres stammt; die Römer nannten die Siedlung so, eben weil sie 3 Meilen von Alba entfernt war. Hier und in der nahegelegenen Stadt Alba spielt auch Beppe Fenoglios Roman Eine Privatsache. Seit einigen Jahren hat der Ort einen Zwilling von einem anderen Stern bekommen: 2010 wurde einem Asteroiden aus dem Hauptgürtel – zwischen Mars und Jupiter – offiziell der Name Treiso gegeben. Außerdem sehenswert ist die Pfarrkirche, die sich direkt neben dem Rathausgebäude befindet.

The village overlooks the valley between the rivers Tinella and Seno D’Elvio and was originally attached to the town of Barbaresco. However Treiso has a history of five thousand years old, of which some traces are found in the village of Pertinax (birthplace of the emperor Publius Elvio Pertinax in 193 d.C), dating back to the Stone Age and the Iron Age. The story says that was located in Treiso the stone of the third mile of the Roman road Langarum Magistra, who led to Alba Pompeia from Liguria and then to the French Provence. Of this road a few fragments remain on the hills. The name derives from the Latin tres, the name given by the Romans to the small settlement located three miles from Alba. In this town and in the near Alba was set the novel by Beppe Fenoglio: Una questione privata. Since 2010, to a main-belt asteroid (between Mars and Jupiter) was officially assigned the name of Treiso. To see is the parish church, adjacent to the municipal building.

Info Altitudine: 410 m s.l.m. Abitanti: 831 unità Patrono: Santa Maria Assunta Contatti: www.comune.treiso.cn.it



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TREZZO TINELLA

Le notizie storiche sul paese sono scarse; eppure sappiamo che la sue sorti e vicende sono legate intimamente a quelle di Neviglie, Barbaresco, Trezzo, Treiso tutti facenti parti dello stesso Contado di Loreto e quindi appartenenti alla Dinastia degli Aleramo, cioè a Bonifacio del Vasto e al di lui figlio Ottone di Boverio, ma anche sotto la sfera di influenza di Alba e del suo podestà Leonardo della Croce. Dopo la distruzione della Torre medioevale, nel 1969, di storico rimangono importanti tracce di una “Via Magistra Langarum” che sono emerse durante casuali scavi. Da vedere la cappella della Madonna Addolorata in frazione Cappelletto e la statua, in bronzo, dello scultore Marco Gallo dedicata alla “Donna di Langa”, prima testimonianza di “genere” a questa figura. Qui si dipana parte della Via Romantica che dal Roero arriva fino all’Alta Langa.

Die historischen Belege zur Stadtgeschichte und Geographie des Ortes Trezzo Tinella gleichen einem schwarzen Loch. Man weiß allerdings, dass die Wurzeln aufs Engste mit denen von Neviglie, Barbaresco, Trezzo und Treiso verschlungen sind, die allesamt zum selben Contado di Loreto und somit zur Aleramo-Dynastie – also Bonifacio del Vasto und seinem Sohn Ottone di Boverio – gehörten. Mit der Zerstörung des mittelalterlichen Turms im Jahr 1969, wurde auch eines der wenigen historischen Zeugnisse ausgelöscht. Heute finden sich lediglich noch bedeutende Spuren einer „Via Magistra Langarum“, die zufällig bei Ausgrabungen entdeckt wurden. Sehenswert ist die Kapelle der Madonna Addolorata im Ortsteil Cappelletto sowie die zu Ehren der „Donna di Langa” kreierte Bronze-Statue des Bildhauers Marco Gallo, die zugleich als erste ihrer Art gilt. Hier, von Roero bis zur Alta Langa, verläuft auch ein Teil der Via Romantica.

Info Altitudine: 341 m s.l.m. Abitanti: 334 unità Patrono: Sant’Antonio Abate Contatti: www.comune.trezzotinella.cn.it

The historical data on the village are very scarse. Yet we know that its history, and the events are intimately linked to those of Neviglie, Barbaresco, Trezzo, Treiso all of which are parts of the same county of Loreto and then belonging to Aleramo Dynasty, ie Bonifacio del Vasto and of his son Otto of Boverio but also in the sphere of influence of Alba and its podestà Leonardo Della Croce. After the destruction of the medieval tower, in 1969, remain important historical traces of a “Via Langarum Magistra” that have emerged during excavations. To see is the Chapel “Madonna Addolorata” in Cappelletto hamlet and the bronze statue by the sculptor Marco Gallo dedicated to the “Woman of Langa,” first evidence of “gender” in this figure that, in Langa, for its historic, economic and social fabric had a particularly important valence. Here unfolds part of the Via Romantica from Roero that reaches the Alta Langa.


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VERDUNO Le origini del nome sono di derivazione celtica e stanno ad indicare una fertile località collinare. La vicinanza di Pollenzo ed Alba, unitamente al rinvenimento di reperti archeologici, attestano che la zona era abitata in epoca romana. Nel secolo XIII era già presente un castello ed era un luogo importante e sicuro tanto che gli Albesi lo scelsero come sede di loro trattati. Quello attuale fu costruito dai Cajssotti su disegno dello Juvarra. Nel corso dell’Ottocento re Carlo Alberto di Savoia ne divenne proprietario e, oltre a servirsene per la villeggiatura, vi impiantò una cantina per la produzione del Barolo. Un’antica chiesa dedicata a Sanctii Michaeli de Verduno è attestata in una bolla di Papa Alessandro III nel 1162. Nei secoli successivi viene citata la chiesa di San Michele “in villa” contrapposta alla parrocchiale di San Martino, posta accanto al cimitero. Tra i personaggi illustri sono da citare il beato Sebastiano Valfrè. Da vedere la parrocchiale di San Michele al cui interno è conservata la tela di Sebastiano Taricco di Cherasco così come è dello stesso autore l’affresco di San Michele del coro, quella del Beato Sebastiano Valfrè è invece di Agostino Cottolengo di Bra.

Der Name Verduno ist keltischen Ursprungs und bezeichnet eine fruchtbare hügelige Gegend. Die Nähe zu Alba und Pollenzo, sowie archäologische Ausgrabungen bezeugen eine römische Besiedlung. Im 13. Jahrhundert war das Schloss von Verduno ein wichtiger und sicherer Ort, was dadurch belegt wird, dass Alba es für die Unterzeichnung von Abkommen nutzte. Das Schloss, das wir heute sehen, wurde Mitte des 18. Jahrhunderts von den Cajssotti in Auftrag gegeben und nach dem Entwurf von Filippo Juvarra gebaut. Die antike Kirche Sanctii Michaeli von Verduno wird bereits 1162 in einer Bulle von Papst Alexander III. erwähnt. In den folgenden Jahrhunderten wurde die Kirche San Michele im Gebiet des „Villa” genannten besiedelten Zentrums der Pfarrkirche von San Martino gegenübergestellt, die neben dem Friedhof stand. 1707 begannen die Wiederaufbauarbeiten an der aktuellen Pfarrkirche auf dem Gelände von San Michele. Die giebellose Fassade und das lange einzelne Kirchenschiff mit Seitenkapellen sowie die barocken Verzierungen aus dem siebzehnten Jahrhundert machen die Kirche zu einem majestätischen und imposanten Bauwerk. Im Inneren der Kirche ist ein Bild auf Leinwand von Sebastiano Taricco von Cherasco zu sehen, ebenso wie eine Freske über den Heiligen Michele des Chors von demselben Künstler, die Freske des Seligen Sebastiano Valfrè hingegen stammt von Agostino Cottolengo aus Bra.

The origins of the name derive from Celtic and indicate a fertile hillside town. The proximity of Pollenzo and Alba, together with the discovery of archaeological remains, attest that the area was inhabited in Roman times. In the thirteenth century there was already a castle and was an important place so that Alba inhabitants chose it as the site of their treaties. The current one, come to our days, was built by Cajssotti at the end of the first half of the eighteenth century and designed by Juvarra. Ancient church dedicated to Sanctii Michaeli de Verduno is attested in a bull of Pope Alexander III in 1162. In the following centuries is mentioned the church of San Michele “in villa” as opposed to the parish of San Martino, located next to the cemetery. In 1707 the works began on rebuilding the site of the parish of San Michele. The façade is devoid of the pediment and the interior, with a nave and side chapels, is majestic and imposing, and reflects the influence of the baroque art of the seventeenth century. To see is the parish of San Michele that has a single nave with side chapels, which reflects the influence of the baroque art of the seventeenth century, and preserves paintings by Sebastiano Taricco di Cherasco as well as the fresco of San Michele by the choir, the one of the Blessed Sebastiano Valfrè instead of Agostino Cottolengo di Bra.

Info Altitudine: 381 m s.l.m. Abitanti: 569 unità Patrono: Natività della Maria Vergine Contatti: www.comune.verduno.cn.it



VEZZA D’ALBA Suggestiva la rocca del castello, in prossimità del centro abitato, raggiungibile a piedi. Costituisce il nucleo centrale attorno a cui si sviluppò il borgo. Alle falde del colle sono stati rinvenuti “ tegoloni” romani. Il feudo e relativo castello appartenne ai “de Vicia” fino alla metà del ‘300, subì poco dopo il trauma delle devastazioni della “Compagnia degli Inglesi”, pervenendo nel 1377 ai De Ponte di Asti, che lo fanno in parte ricostruire, cedendolo poi nel 1401 ai Roero. Trascurato, pericolante e in cattive condizioni nel 1470 viene fatto ricostruire all’inizio del 1500 da Giovanni Roero, che lo munisce di un mastio dal quale, con una scalinata protetta di 92 gradini, si scendeva sulla piazza. Del castello non ci son se non minime tracce. Da vedere la chiesa della Confraternita dei Battuti di San Bernardino, costruita tra il 1744 e il 1768 quasi certamente su disegni del conte Carlo Giacinto II Roero di Vezza e Guarene. L’interno conserva pregevoli tele come quella della Madonna col Bambino e i santi Bernardino da Siena e Carlo Borromeo, Santa Elisabetta d’Ungheria e Santa Chiara e il Santuario della Madonna dei Boschi e il Museo Naturalistico del Roero.

Besonders suggestiv ist die Schlossburg, die nur einen kurzen Fußmarsch vom Ortszentrum entfernt liegt. Das Lehnsgut und die zugehörige Burg befanden sich bis Mitte des 14. Jahrhunderts im Besitz der „de Vicia”, kurz darauf fiel es der Zerstörungswut der „Englischen Gesellschaft” zum Opfer. 1377 ging der Besitz an die De Ponte aus Asti, die ihn teilweise wieder aufbauen ließen und 1401 den Roero vermachten. Die Burg war baufällig und befand sich in schlechtem Zustand, als Giovanni Roero sie Anfang des 16. Jahrhunderts wiederaufbauen und mit einem Wehrturm ausstatten ließ, von dem aus man über 92 überdachte Treppenstufen zum Platz hinabsteigen konnte. Heute sind von der Burg nur noch wenige Überreste erhalten. Sehenswert ist auch die Kirche der Bruderschaft der Geschlagenen von San Bernardino, die höchstwahrscheinlich zwischen 1744 und 1768 auf Entwurf des Grafen Carlo Giacinto II Roero von Vezza und Guarene hin erbaut wurde. Im Inneren sind wertvolle Bildnisse zu sehen, wie die Madonna mit Kind und die Heiligen Bernardino von Siena und Carlo Borromeo, die Heilige Elisabetta aus Ungarn und die Heilige Chiara. Andere Ausflugsziele sind die Wallfahrtskirche Santuario della Madonnvvvvva dei Boschi und das Naturkundemuseum der Region Roero.

Info Altitudine: 353 m s.l.m. Abitanti: 2.238 unità Patrono: San Martino Contatti: www.comunevezzadalba.it

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xxxxxxxxxxxx Striking is the rock of the castle, near the town center, within walking distance. At the foot of the hill were found Romans “tegoloni” which testify how strong the Latin presence was as well as the importance of the feud in the medieval period. The feud and its castle belonged to the “de Vicia” family until the middle of the ‘300, it suffered few for the trauma of the devastation of the “Compagnia degli Inglesi” arriving in 1377 to the De Ponte family di Asti, who rebuilt it, then transferring it in 1401 to the Roero family. Neglected, unsafe and in poor condition in 1470, was rebuilt in early 1500s by Giovanni Roero, which provides it of a tower from which, protected by a staircase of 92 steps, was the descent to the square. Of the castle, we find just minimum tracks. To see is the church of the Confraternita dei Battuti ofSan Bernardino, built between 1744 and 1768 almost certainly on the designs of Count Carlo Giacinto Roero II of Vezza and Guarene. The interior contains fine paintings such as the Madonna and Child with Saints Bernardino of Siena and St. Carlo Borromeo, St. Elizabeth of Hungary and Santa Chiara, and the Sanctuary of “Madonna dei Boschi” and the Natural Museum of Roero.



DOVE ALLOGGIARE ALBA

Casa Bona *** C.so Nino Bixio, 22 - 12051 +39.0173.290535 bbcasabona@gmail.com

Hotel

La Terrazza sulle Torri ***

Calissano ****

Viale Torino, 6 - 12051 +39.334.7973491 info@laterrazzasulletorri.it

Via Pola, 8 - 12051 +39.0173.364855 info@hotelcalissano.it

I Castelli **** C.so Torino, 14/1 - 12051 +39.0173.361978 info@hotel-icastelli.com

Langhe **** Str. Profonda, 21 Borgo Moretta - 12051 +39.0173.366933 info@hotellanghe.it

Savona **** Via Roma, 1 - 12051 +39.0173.440440 info@hotelsavona.com

Mary *** Str. Osteria, 9 Fraz. Mussotto - 12051 +39.0173.364236 / +39.3393274797 franconemauro1961@libero.it

La Madonnina “Agriturismo Dorè”

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Loc. Scaparoni, 55 Cascina Dorè - 12051 +39.335.8088429 laura.revello@tin.it

La Meridiana Loc. Altavilla, 9 - 12051 +39.0173.440112 cascinareine@libero.it

Locanda del Pilone Fraz. Madonna di Como, 34 - 12051 +39.0173.366616 info@locandadelpilone.com

Cascina Baresane Da Amabile **

Casa Ressia

Loc. Santa Rosalia, 32 - 12051 +39.335.7248764 amabile@cascinabaresane.it

Loc. Altavilla, 42 B.ta Ressia - 12051 +39.0173.293058 casaressia@casaressia.com

Da Pietro ** Str. Osteria, 1 Fraz. Mussotto - 12051 +39.0173.286858

Fa-Sol Casa Romano **

Casa Scaparone Comunità Agricola Str. Scaparoni, 45 - 12051 +39.0173.33946 info@casascaparone.it

C.so Unità d’Italia, 64/D - 12051 +39.0173.442360 info@hotelmedea.com

Str. Romano, 7 Fraz. Vaccheria - 12051 +39.0173.35146 +39.339.1809211 info@fa-sol.it

Motel Alba ***

I Tigli di Altavilla **

C.so Asti, 5 Loc. Rondò - 12051 +39.0173.363251 motelalba@motelalba.it

Loc. Altavilla, 32 - 12051 +39.0173.364890 +39.349.1910323 itigli@itiglidialtavilla.it

Paitin

Leon d’Oro **

Violetta **

Villa La Favorita

P.zza Marconi, 2 - 12051 +39.0173.440536 leondoroalba@alice.it

Str. Cauda, 2 - 12051 +39.0173.284815 +39.333.8478669 bb.violetta@fastwebnet.it

Loc. Altavilla, 12 - 12051 +39.0173.364746 / +39.338.4715005 villa@villalafavorita.it

Medea ***

San Lorenzo ** P.zza Rossetti, 6 - 12051 +39.0173.362406 info@albergo-sanlorenzo.it

Agriturismi e B&B Via Calissano, 7 - 12051 +39.320.8834140 info@relaisalbelsandomenico.it

Fraz. San Rocco Seno d’Elvio, 40 - 12051 +39.0173.366418 barac@barac.it

Loc. Rivoli, 17 - 12051 +39.333.6895273 paitin@hotmail.it

Affitta Camere

Ciabot * Loc. Rivoli, 33 - 12051 +39.338.7720836 l.rabellino@alice.it

Cascina Giardini Al Bel San Domenico ****

Cascina Barac

Fraz. S. Rocco Cherasca, 53 - 12051 +39.0173.612037 +39.338.9654528 info@cascinagiardini.it

Alba Village Villaggio Turistico *** C.so Piave, 219 - 12051 +39.346.3551638 / +39.0173.280972 info@albavillagehotel.it

Ai Portici Via Roma, 6 - 12051 +39.333.9092681 / info@aiporticialba.it


0 26Alba Residence

Locanda Cortiletto d’Alba

Viale Piero Masera, 26 - 12051 +39.331.6606022 info@albaresidence.it

C.so Michele Coppino, 27 - 12051 +39.0173.366005 info@cortilettodalba.com

Camere sopra l’Arco

Locanda del Barbaresco

P.zza Savona, 5 - 12051 +39.346.3250093 sopralarco@alice.it

Fraz. San Rocco Seno d’Elvio, 2 - 12051 +39.0173.286956 locandadelbarbaresco@gmail.com

Casa Biglino Via E. Martini Mauri, 81 - 12051 +39.0173.364240 +39.339.2242308 casabiglino@hotmail.it

ALBARETTO DELLA TORRE

Agriturismi e B&B La Rola *** Via Umberto, 4 - 12050 +39.0173.520375 +39.338.6846338 info@bb-larola.it

Mammanella Via Martini Enrico Mauri, 86 Loc. Biglini - 12051 +39.0173.35566 +39.339.2727610 info@mammanella.it

Al Brich

Via Elvio Pertinace, 20 - 12051 +39.0173.441204 +39.328.1045760 dellatorre.liliana@libero.it

Mini Hotel SoleLuna

BALDISSERO D’ALBA

Casa Diocesana di Altavilla

Palazzo Finati

Casa Dellatorre

Loc. Altavilla, 29 - 12051 +39.0173.440686 c.diocesana.altavilla@ilramo.it

Via Ognissanti, 26 - 12051 +39.0173.282858 info@minihotelsoleluna.com

Via Vernazza, 8 - 12051 +39.0173.366324 albergo@palazzofinati.it

Residence Italia Cascina Baresane Via Rattazzi, 5 - 12051 +39.0173.280124 +39.335.7248764 amabile@cascinabaresane.it

Cascina Giuli Via Piana Gallo, 4 Fraz. Gallo - 12051 +39.0173.231650 info@cascinagiuli.com

Douce Maison P.zza Rossetti, 5 - 12051 +39.0173.441601 +39.331.1534768 beb.doucemaison@gmail.com

La Paruzza C.so Unità d’Italia 42 - 12051 +39.329.7267679 merlomariangela@libero.it

Fraz. San Rocco Seno d’Elvio, 2/1 - 12051 +39.0173.441914 marcarino@marcarino.com

Residence La Stazione P.zza Trento Trieste - 12051 +39.333.9092681 info@aiporticialba.it

Residence Le Torri Via Cavour, 16 - 12051 +39.347.3476598 info@residenceletorri.com

Residenza Calissano Via Santa Barbara, 5 - 12051 +39.0173.364855 info@hotelcalissano.it

Vincafè Via dei Mille, 1 - 12051 +39.0173.364603 vincafesas@libero.it

Le Camere della Sacrestia P.zza Rossetti, 6 - 12051 +39.0173.363927 +39.348.1174418 info@vinotecalasacrestia.it

Casanova Via Cuneo, 7 - 12051 +39.334.6848590 isnardi.rosy@gmail.com

Via S. Antonino, 1/A - 12050 +39.0173.520050 +39.347.6418837 info@agriturismoalbrich.it

Agriturismi e B&B Casacanova ** Via XXV Aprile, 4 - 12040 +39.334.7676874 +39.0172.410328 casacanova@tiscali.it

I Bageta Loc. Sigola, 36 Fraz. Sigola Alta - 12040 +39.335.1301912 info@ibageta.com

La Briglia Fraz. Baroli, 20 Cascina Laverzone - 12040 +39.328.0318575

BARBARESCO Hotel Casa Nicolini *** Str. Nicolini Basso, 34 Fraz. Tre Stelle - 12050 +39.0173.638139 info@casanicolini.com

Vecchio Tre Stelle *** Fraz. Tre Stelle, 21/23 - 12050 +39.0173.638192 albergo@vecchiotrestelle.it


Agriturismi e B&B Giuseppe Cortese B&B ****

BAROLO Hotel

La Corte del Pepe Via Cesare Battisti, 7 - 12060 +39.0173.56180 info@cantinaboschis.it

Loc. Trifolera, 9 - 12050 +39.328.1032887 +39.328.7127991 tiziana@cortesegiuseppe.it

Barolo ***

Cascina delle Rose

Agriturismi e B&B

Via Conforso, 5 - 12060 +39.0173.56137 +39.0173.56309 info@cameranobarolo.net

La Giolitta ***

Le Viole

Via Cesare Battisti, 13 - 12060 +39.333.2389220 info@lagiolitta.it

Archi del ‘400 **

Via delle Viole, 14 Fraz. Vergne - 12060 +39.0173.56259 +39.338.2204277 leviole.cn@gmail.com

Via Pietro Donati, 6 - 12060 +39.346.0590329 info@archidel400.com

Affitta Camere

Fenocchio **

Sole Langhe ***

Str. Rio Sordo, 58 Fraz. Tre Stelle - 12050 +39.0173.63822 cascinadellerose@cascinadellerose.it

Via Lomondo, 2/6 - 12060 +39.0173.56354 / +39.0173.560535 hotelbarolo@hotelbarolo.it

Ca du Rabaja Via Rabajà, 52 - 12050 +39.333.9990309 info@cadurabaja.com

Cascina Vitalotti Str. Rabajà 10 - 12050 +39.0172.470281 cantina@castellodiverduno.com

Ovello Str. Ovello, 48 - 12050 +39.0173.635239 +39.338.8974733 info@ovelloagriturismo.it

Rio Sordo Str. Rio Sordo, 20 - 12050 +39.339.2131799 info@agriturismoriosordo.it

Azienda Agricola “Rivella Silvia” Loc. Montestefano, 17 - 12050 +39.0173.635040 +39.333.9014701 sillylu@libero.it

Tre Stelle Str. Cà Grossa, 7 Fraz. Tre Stelle - 12050 +39.338.7225962

Via Alba, 79 - 12060 +39.0173.560016 info@fenocchio.com

La Terrazza sul Bosco

P.zza della Vite e del Vino Fraz. Vergne - 12060 +39.0173.560510 info@solelanghe.com

Cagliero Il Ciabot Via Monforte, 34 - 12060 +39.0173.56172 +39.348.4082975 info@cagliero.com

Cascina Boschetti Via Boschetti, 2 - 12060 +39.0173.56121 / +39.335.467511 gombasergio@hotmail.com

E. Pira e Figli Via Vittorio Veneto, 1 - 12060 +39.0173.56247 info@pira-chiaraboschis.com

Casa Svizzera Via Roma, 65 - 12060 +39.0173.566408 info@casasvizzera.com

Il Gioco dell’Oca

Affitta Camere

Via Alba, 83 - 12060 +39.338.5999426 info@gioco-delloca.it

Bellovello

Il Quarto Stato

12050 - Barbaresco +39.320.3160034 sognoacolori@gmail.com

Via Roma, 47 - 12060 +39.333.9364794 / +39.0173.56332 info@agriturismoilquartostato.it

Ca San Ponzio Via Rittane, 7 Fraz. Vergne - 12060 +39.0173.560510 info@casanponzio.com

Collina San Ponzio Via La Morra, 11 Fraz. Vergne - 12060 +39.0173.776315 collinasanponzio@libero.it

La Rosa Gialla Via Vergne, 2/Bis - 12060 +39.339.1267767 info@larosagialla.it

Locanda Carretta in Cannubi Via Crosia, 14 Loc. Cannubi - 12060 +39.0173.56294 info@locandaincannubi.it

Locanda della Posta P.zza Municipio, 4 - 12060 +39.0173.56187

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2 26Toc ‘d Pinot Via Rittane, 7/A Fraz. Vergne - 12060 +39.0173.560510 info@casanponzio.com

Vicolo del Pozzo Via Roma, 28 - 12060 +39.0173.56182 +39.338.5296745 marenco@vicolodelpozzo.it

Ca ’d Matia Loc. Casa Nuova, 4 - 12060 +39.0173.797080 info@agriturismocamatia.com

Cascina Fejot Loc. Feja, 4 - 12060 +39.0174.60256 / +39.335.325128/2 info@cascinafejot.it

Il Colombo Loc. Bonde, 5 - 12060 +39.0174.60497 info@icalanchi.net

San Fiorenzo ***

Antico Pozzo

Affitta camere

Fraz. San Bernardo, 125 - 12041 +39.0172.65452 /+39.331.9039565 antico_pozzo@alice.it

Trattoria del Peso

Cascina Ellena

Via Merlati, 26 - 12060 +39.0173.743009-8

Fraz. Roncaglia, 12 - 12041 +39.347.7921542 info@archea.info

BENE VAGIENNA

BASTIA MONDOVÌ Hotel Agriturismi e B&B

Affitta camere

BVH *** Via Fossano, 21 - 12041 +39.0172.655172 info.bvh@marachellagruppo.it

BENEVELLO Hotel

Relais Villa d’Amelia **** Loc. Manera, 1 - 12050 +39.0173.529225 info@villadamelia.com

General Massena *** Fraz. San Bernardo, 54 - 12041 +39.0173.77157 +39.333.2297860 i.briganti@virgilio.it

Locanda Gaia ***

Agriturismi e B&B Le Vigne *** Loc. Vigne, 1 - 12050 +39.338.6490191 le.vigne@fastwebnet.it

Via della Fontana, 7 - 12060 +39.334.8692681 +39.338.2774345 info@bbsanfiorenzo.it

Via Carrù, 5 - 12041 +39.339.1296412 +39.0172.655546 info@ristorantegaia.it

Affitta camere

Agriturismi e B&B

La Cascina **

Antica Dimora ****

BERGOLO

Loc. Pieve, 3 - 12060 +39.348.2330852 +39.347.3106210 info@campinglacascina.it

Via Gazzera, 5 - 12041 +39.0172.654470 +39.348.3898301

’L Bunet **

BELVEDERE LANGHE

Il Forno dal 1922 ***

La Locanda * Loc. Bergagliasco, 3 - 12050 +39.0173.529305 sobrerogm@tiscali.it

Hotel

Via Roma, 27 - 12070 +39.0173.87013 +39.334.2517793 lbunet@lbunet.it

Agriturismi e B&B

Via del Forno, 74 Fraz. Podio – 12041 +39.0172.655373 ilforno1922@libero.it

I Colori dell’Arcobaleno ***

La vigna del maestro

Lalveare - Le Colline **

Via Donadei, 8 - 12060 +39.0173.743006 langhegrandamusica@tiscali.it

Fraz. Santo Stefano, 55 - 12041 +39.0172.655397 info@lavignadelmaestro.com

Loc. Valdea - 12070 +39.0173.87222 bergolo@bergolo.com

B&B di Barbara **

Tibi Dabo

Lalveare

Via Giuliani, 14 - 12060 +39.0173.797126 +39.320.2361481 barbara.spinardi@yahoo.it

Fraz. Pra, 2 - 12041 +39.0172.655358 info@agritibidabo.com

Via Roma, 22 - 12070 +39.0173.87222 bergolo@bergolo.com

Affitta camere


BONVICINO

BORGOMALE

Bricco di Sant’Eufemia ***

Borgo Robinie ***

Fraz. Rossi, 41 - 12060 +39.0173.791442 +39.339.7860602 romanoaltare@virgilio.it

Via Lupiano, 7/9 - 12050 +39.0173.529293 borgorobinie@libero.it

BRA

Villa Palmina **

BOSSOLASCO

Albergo dell’Agenzia ****

Fraz. Rossi, 34 - 12060 +39.0173.1996164 karel@freelands.me.uk

Bellavista ***

Via Fossano, 21 Fraz. Pollenzo - 12042 +39.0172.458600 info@albergoagenzia.it

Affitta camere

P.zza XX Settembre, 2 - 12060 +39.346.3477875 info@hotelbellavistalanghe.com

Best Western Hotel Cavalieri ****

Borgata Farfalla

La Panoramica ***

Fraz. Lovera Beppi, 21 - 12060 +39.0173.798512 roman.klemenz@tiscali.it

Via Circonvallazione, 1 - 12060 +39.339.7349446 info@lapanoramica.com

Vecchia Borgata I Muri

Alte Langhe *

Via Muri, 2 - 12060 +31.6.29468154 vanderlinden@tutto-langhe.eu

Via Umberto I, 62 - 12060 +39.0173.793120 - info@altelanghe.it

Agriturismi e B&B

Villa San Lorenzo

Agriturismi e B&B

Hotel

Agriturismi e B&B

Loc. San Lorenzo, 29 Fraz. Rossi - 12060 +39.335.492154 clay@claypix.com

Nonna Tina **

BORGOMALE

Petra **

Hotel

Relais Montemarino *** Via Alba, 66 Loc. Manera - 12050 +39.0173.529521 info@relaismontemarino.it

Agriturismi e B&B Cascina Santa Caterina ** Via Berria, 14 - 12050 +39.347.3868506 alex.pega@katamail.com

Fattoria La Priosa Via Priosa, 3 - 12050 +39.0173.529124

Fraz. Bossolaschetto, 8 - 12060 +39.0173.793253 nonnatinabb@gmail.com

Loc. Cravanzana, 1 - 12060 +39.348.8268354 - bbpetra@libero.it

Da Riccardo

Le Due Matote Via Umberto I, 67 - 12060 +39.0173.793299 info@leduematote.com

Hotel

P.zza G. Arpino, 37 - 12042 +39.0172.421516 info@hotelcavalieri.net

Cantine Ascheri **** Via G. Piumati, 25 - 12042 +39.0172.430312 albergo@ascherivini.it

Badellino *** P.zza XX Settembre, 4 - 12042 +39.0172.439050 info@hotelbadellino.it

La Corte Albertina *** Via Amedeo di Savoia, 8 Fraz. Pollenzo - 12042 +39.0172.458410 info@albergocortealbertina.it

Nuovo Hotel Giardini ***

Via Curine, 1 - 12060 +39.0173.793250 agriturismoriccardo@tiscali.it

P.zza XX Settembre, 28 - 12042 +39.0172.412866 +39.329.0074657 info@nuovohotelgiardini.it

La Cascina

The Marin’s **

Fraz. Bossolaschetto, 9 - 12060 +39.340.7314570 lucia@agriturismolacascina.com

Via Cuneo, 125/A - 12042 +39.0172.439592 info@hotelthemarins.com

Affitta camere

Agriturismi e B&B

Da Fabiana ‘’Borgo delle Rose’’

Villa Jenny ***

Fraz. Bossolaschetto, 12 - 12060 +39.0173.799038 info@dafabiana.it

263

Via Don Orione, 130/B Fraz. Bandito - 12042 +39.0172.491029 / +39.339.5936580 tangatisa@gmail.com


26A4Cà Mamia ** Via Parpera, 36 - 12042 +39.340.2777461 info@camamia.it

Il Colosseo Via Colosseo, 24 Fraz. Pollenzo - 12042 +39.340.1008530 irene_pretto@hotmail.it

La Foresteria Il Castelletto ** Str. Castelletto, 15 - 12042 +39.348.5975972 ilcastelletto@live.com

Viot d’l Forn ** Via Santa Croce, 13 - 12042 Tel: +39.335.6297247 e-mail: info@viotdlforn.com

Cascina Monchiero Str. Tetti Bona, 22 Loc. San Matteo - 12042 +39.0172.44430 agriturismo@cascinamonchiero.com

Affitta camere Antico Opificio Sasso Alloro Via Cacciorna, 16/B - 12042 +39.0172.422382 aosa@sigmard.it

Carpe Noctem et Diem Via Amedeo di Savoia, 5 Fraz. Pollenzo - 12042 +39.0172.458282 info@carpenoctemetdiem.it

Centro Mariapoli Raggio di Luce Via Don Cremaschi, 10 Loc. Bandito - 12042 +39.0172.457289 cmraggiodiluce@libero.it

Residence Otello

Villa Valentino

Monpissan Az. Agr. Antonio Gallino

Via Valentino, 22 - 12043 +39.340.8599922 +39.0173.979553 posta@villavalentino.it

Fraz. Madonna di Loreto Boera, 34 - 12043 +39.349.8733527 info@cantinamonpissan.com

Villa Cornarea

Alle Sorgenti del Belbo

Via Valentino, 150 - 12043 +39.0173.979091 info@villacornarea.com

Agriturismi e B&B Loc. Cascina Maranzano, 2 Fraz. San Giovanni - 12072 +39.335.7044757 info@allesorgentidelbelbo.com

CAMO Hotel

Munin *** Via San Defendente, 81 Fraz. Valpone - 12043 +39.0173.968406 info@hotelmunin.it

Agriturismi e B&B Reg. Trinchero, 26 Loc. Dornere - 12050 +39.328.02150213 martinoornella24@gmail.com

Via Amedeo di Savoia, 12 Fraz. Pollenzo - 12042 +39.0172.458403 info@locandadelre.com

Loc. Vareglio - 12043 +39.0173.970443 info@lequercedelvareglio.com

CAMERANA

Ca Trinchè

La Locanda del Re

Via Case Sparse, 98 Loc. Podio - 12043 +39.0173.960017 / info@opera-buffa.com

Le Querce del Vareglio

Via Mendicità Istruita, 47 - 12042 +39.0172.44884 +39.328.9644436 info@lombradellacollina.it

Via Vittorio Emanuele, 7 - 12042 +39.333.4815459

Opera Buffa ***

Via Cavour, 12 - 12043 +39.335.6002703 +39.0173.95547 info@ipromed.it

L’Ombra della Collina

La Coccinella

Agriturismi e B&B

CANALE Hotel

Leon d’Oro Secolare ** Via Roma, 12 - 12043 +39.0173.979296 ilaria.arduino@tiscali.it

Villa Tiboldi Via Case Sparse Tiboldi, 127 - 12043 +39.0173.970388 villatiboldi@villatiboldi.it

CARRÙ Hotel

Palazzo di mezzo *** Via Garibaldi, 4 - 12061 +39.0173.779306 info@palazzodimezzo.com

Agriturismi e B&B I Magnin Strada Guida, 8 Fraz. Frave - 12061 +39.320.2627747 / www.magnin.it

I Perticali *** Via Garibaldi, 78/F - 12061 +39.338.7705716 iperticali@gmail.com

Il Cigno Nero ** Strada Bordino, 8 / A Loc. Frave - 12061 +39.0173.360032 / +39.338.8504378 daniela.marchegiani@alice.it


Torre in Langa ****

Azienda Agricola Costa Catterina

Via Garibaldi, 67 – 12061 +39.0173.750675 +39.338.1178637 info@torreinlanga.it

Via Castellinaldo, 14 - 12050 +39. 0173.213403 +39.338.9341806 info@costacatterina.com

Vista sulle Langhe ***

Affitta camere

Via Roma, 1 - 12061 +39.349.8570551 info@vistalanghe.it

Affitta camere

Casa Roagna Loc. Pira, 3 - 12060 +39.328.0149933 info@casaroagna.com

Casa Sobrero Via Pugnane, 1 - 12060 +39.0173.62864 info@relaiscasasobrero.it

Villa Vecchio Via Castellinaldo, 14/B - 12050 +39.339.6637115 +39.0173.213262 info@villavecchio.it

Tenuta Montanello

CASTELLINALDO

Affitta camere

Via Alba-Monforte, 88 - 12060 +39.0173.62949 info@tenutamontanello.it

Ca’ Del Fre’ P.zza G. Perotti, 49 - 12061 +39.339.2936412

Circolo Ricreativo La Fattoria Strada Sant’Anna, 32 - 12061 +39.345.5983125 +39.0173.75306

La Rocca (C.A.V.) Vicolo Rocca, 6 - 12061 +39.0173.759184 info@laroccadicarru.com

Agriturismi e B&B Il Borgo Via Trento, 2 - 12050 +39.0173.214017 agriturismoilborgo@tiscali.it

Mongalletto Az. Agr. Via Priocca, 7 - 12050 +39.0173.213251 info@mongalletto.it

Vascello d’Oro Via S. Giuseppe, 9 - 12061 +39.0173.75478

CASTAGNITO Hotel

Casta Hotel *** Via IV Novembre, 83 Loc. Baraccone - 12050 +39.0173.211881 info@castahotel.com

Agriturismi e B&B Il Melograno ** Via Mazzini, 7 - 12050 +39.333.2227411 +39.366.1787935 ilmelogranodishantele@hotmail.it

Affitta camere Ca Baransin Via Magliano, 18 - 12050 +39.338.3577674 cabaransin@yahoo.it

CASTIGLIONE FALLETTO Hotel

Le Torri *** Via Roma, 29 - 12060 +39.0173.62961 info@letorri-hotel.com

Agriturismi e B&B

Albergan Via Alba-Barolo, 24 - 12060 +39.368.3143670

Locanda del Centro P.zza del Centro, 4 - 12060 +39.0173.462502 locandadelcentro@libero.it

Residence Le Torri P.zza Vittorio Veneto, 10 - 12060 +39.0173.62961 info@letorri-hotel.com

Residenza Albatros Via Alba Monforte, 23 - 12060 +39.320.0340435 marioveglio@libero.it

CASTIGLIONE TINELLA Hotel

Castiglione *** Via Cavour, 5 - 12053 +39.0141.855410 info@albergocastiglione.com

Agriturismi e B&B

Cascina Varie

Az. Agr. Monchiero ‘’Il Girasole’’

Ai Ciuvin

Via Variglie, 3 Fraz. San Giuseppe - 12050 +39.348.8157732 info@agriturismovarie.com

Via XXV Aprile, 6 - 12060 +39.0173.62820 +39.349.8723831 ilgirasole@monchierovini.it

Str. Manzotti, 3 - 12053 +39.0141.855364 +39.333.6801248 info@agriciuvin.it

265


6 26Casa nelle Vigne Str. Manzotti, 13 - 12053 +39.0141.855410 info@albergocastiglione.com

San Martino

CERRETTO LANGHE

Agriturismi e B&B

Str. San Martino, 28/B - 12053 +39.347.2456995 p.agri@libero.it

Casa Maritta ***

CASTINO

Cascina Filipot ***

Agriturismi e B&B Cà Pavaglione ** Via T. Tinella, 19 Fraz. San Bovo - 12050 +39.335.5929263 info@capavaglione.it

Cascina Monsignore Via Sant’Elena, 8 - 12050 +39.335.8157887 / +39.0173.84159 info@cascinamonsignore.it

Affitta camere

Str. Ravinello, 4 - 12050 +39.0173.520355

Str. Filipot, 1 - 12050 +39.0173.520208 +39.328.7116563 cascinafilipot@alice.it

Affitta camere Il Sole e la Luna P.zza G. Sobrero, 13 - 12050 +39.3494336992 info@ilsole-laluna.com

La Corte di Langa Via Lesme, 3 - 12050 +39.0173.520338 cortedilanga@yahoo.it

Dottor Verde

Cascina Pramolli, 50 Fraz. Borretti - 12040 +39.0172.574364 info@lapiccolafattoria.it

Affitta camere Bar Centro Via Martiri, 11 - 12040 +39.0172.575016

La Margherita Via Martiri, 81 - 12040 +39.0172.574001

Agriturismi e B&B Ca’ del Bosco Reg. Pratolungo, 10 +39.329.2169462 / +39.0174.701941 info@cadelbosco.cn.it

Il Riccio *** Via S. Tamagno, 1/A Reg. San Bernardino +39.346.1056111 / info@ilriccioceva.it

Affitta camere Sapori dal Golfo

CHERASCO

Loc. Pedaggera, 5 - 12050 +39.0173.520373 info@ristorantepedaggera.it

La Piccola Fattoria

Via Garessio, 9 +39.0174.704024 info@hotelristorantesanremo.it

Reg. Cerretta, 5 - 12050 +39.0173.520277 / +39.333.7435143 info@la-rondine.com

Sogni di Langa

Fraz. Cappelli, 36 - 12040 +39.329.5641125 dottor_verde@yahoo.it

Sanremo ***

La Rondine

CERESOLE

Agriturismi e B&B

Corso Garibaldi, 70 +39.0174.701046 info@albergoreale.it

Via Scagnello, 1 +39.335.7158586 saporidalgolfo@alice.it

Locanda San Bovo Via Trezzo Tinella, 10 Fraz. San Bovo - 12050 +39.333.8950328

Reale *

Hotel

I Somaschi **** Via Ns. Signora del Popolo, 9 - 12062 +39.0172.488482 info.somaschi@marachellagruppo.it

Trattoria del Bivio Loc. Cavallotti, 9 - 12050 +39.0173.520383 info@trattoriadelbivio.it

Villa Enotria Str. Noceti, 1 - 12050 +39.0173.520282

Holiday Inn Express Langhe Cherasco *** Via Savigliano, 116 Loc. Casello di Marene - 12062 +39.0172.476201 hotelexpress@langhehotel.com

Il Campanile ***

CEVA Hotel

Fraz. Veglia, 56 - 12062 +39.0172.490000 info@hotelilcampanile.com

Piana ***

La Spiga ***

Via Mondovì, 5 - Loc. Piana +39.0174.701267 +39.335.290294 info@pianahotel.it

Via La Morra, 55/B Fraz. San Michele - 12062 +39.0172.489046 franco@albergoristorantelaspiga.it


Affitta camere Locanda dell’Arco P.zza dell’Olmo, 1 - 12050 +39.0173.748200 info@lodarc.com

Radice Verde Via Airali, 8 - 12050 +39.0173.748116 balconesullelanghe@libero.it

Residence Radice Verde Via Airali, 8 - 12050 +39.0173.748116 balconesullelanghe@libero.it

CLAVESANA

Agriturismi e B&B Cascina Pulida *** B.ta Pennacini, 13 Graz. Ghigliani +39.0173.790177 cascina.pulida@gmail.com

Il Chiaramello Fraz. Ghigliani, 2 +39.333.8480298 / +39.339.3451210 mascarello@evino.it

Il Palazzetto Fraz. Palazzetto, 18 +39.0173.790381 info@agriturismoilpalazzetto.it

Palazzo Donadei ** Borgata Chiecchi Soprani, 2 +39.349.4450144 +39.333.699 5152 palazzodonadei@gmail.com

Casa Azzurra Via Torino, 66 - 12040 +39.338.1699321 giacosa.balbo@tiscali.it

Il Ciabot di Marco e Ornella Via Valeirole, 20 - 12040 +39.0173.280692 +39.334.8544728 pallinoalba@yahoo.com

Locanda dei Vagabondi Via Ruata, 6 - 12040 +39.0173.610590 locandadeivagabondi@tiscali.it

CORTEMILIA Hotel

Langa In *** Viale G. Marconi, 1 - 12074 +39.0173.820774 info@hotellangain.it

Villa San Carlo *** C.so Divisioni Alpine, 41 Loc. San Pantaleo - 12074 +39.339.8564094 info@hotelsancarlo.it

Teatro ** C.so Teatro, 59 - 12074 +39.0173.821182

Agriturismi e B&B Cascina Barroero Str. Viarascio, 35 - 12074 +39.0173.821250 stefano.barroero@libero.it

Castel Martino

Affitta camere

267

Cascine Crema Str. Bergolo, 47 Loc. Crema - 12074 +39.0173.828504 svarx@sunrise.ch

I Tre Galli Via Alfieri, 8 - 12074 +39.335.6081772 mariaagoston@alice.it

La Corte di Canobbio P.zza Molinari, 11 - 12074 +39.0173.81262 info@lacortedicanobbio.com

COSSANO BELBO Agriturismi e B&B

Andrea Bed & Breakfast ** Loc San Martino, 36 - 12054 +39.339.4391282 cossano@alice.it

Cascina Serra Str. Sollito, 30 Loc. Rovere - 12054 +39.0141.88572 info@cascinaserra.it

La Rovere Str. Sollito, 18 Loc. Rovere - 12054 +39.0141.88256 larovere@agrirovere.com

San Bovo Str. Pianella, 16 - Loc. S. Bovo - 12054 +39.0141.88328 / +39.338.4845672 info@agriturismosanbovo.com

CORNELIANO Affitta camere

Str. Castelmartino, 54 Loc. Castelmartino - 12074 +39.0173.81208 info@castelmartino.com

Antico Casale Mattei

Gallo

Via C. Colombo,10 - 12040 +39.0173.619920 info@casalemattei.com

Str. Serole, 20 - 12074 +39.0173.81404 galloturismo@libero.it

Str. Sollito, 12 Loc. Rovere - 12054 +39.349.6028976 info@piedmont-holidays.com

Ca d’Tilde

Il Pulcino

Cascina Massapè

Fraz. Reala, 27 - 12040 +39.333.2419118 info@cadtilde.it

Str. Serole, 20 - 12074 +39.349.2590865 / +39.0173.81404 carmen.sliwanski@gmx.de

Str. Massapè, 16 - Loc. S. Bovo - 12054 +39.348.0438076 / +39.340.7170456 info@cascinamassape.it

Affitta camere Cascina Ciapolin


268

CRAVANZANA Hotel

In Langa ***

Poderi Sinaglio

Via Cane Guido, 16 - 12055 +39.0173.69566 / +39.338.1179818 info@inlanga.com

Via Sinaglio, 5 - Fraz. Ricca - 12055 +39.0173.612209 accomo@poderisinaglio.it

Tenuta Calabiana ***

Rizieri

Via Tezzo Calabiana, 5 Fraz. Valle Talloria - 12055 +39.335.476698 tenutacalabiana.bb@gmail.com

Via San Calogero, 7 Loc. Cascina Ricchino - 12055 +39.0173.69183 info@rizieri.com

La Romanina *

Affitta camere

Del Mercato Da Maurizio *** Via Luigi Einaudi, 5 - 12050 +39.0173.855019 ristorantedamaurizio@libero.it

Agriturismi e B&B Cascina Prato Loc. Cascina Prato, 1 - 12050 +39.0173.855060 +39.349.1944931 cascinaprato@libero.it

Il Girasole Via Bricco del Sole, 7 - 12050 +39.0173.855192

Via Farinetti, 27 - 12055 +39.338.1715438 beblaromanina@virgilio.it

Cascina Rabalot Via Provinciale Montelupo, 7 - 12055 +39.0173.69306 / +39.333.3626719 info@cascinarabalot.it

Castella La Collina degli Scoiattoli Via Dietro Langhe, 19 - 12050 +39.0173.855047 info@collinadegliscoiattoli.com

Affitta camere Da Pinina Via della Fontana, 15 - 12050 +39.0173.855082

Locanda degli Sfizi Via Provinciale, 105 - 12050 +39.0173.855506 locandadeglisfizi@email.it

DIANO D’ALBA Hotel

Ai Tardì *** Via San Sebastiano, 81 - 12055 +39.0173.69222 +39.0173.69403 info@albergoaitardi.com

Agriturismi e B&B

Via Alba, 18 - B.ta Lopiano - 12055 +39.0173.69170 / +39.0173.612049 info@agriturismocastella.com

Foresteria di Cascina Flino Via Abelloni, 7 - 12055 +39.0173.69231

Via Abelloni, 11/Bis - 12055 +39.380.5178409 info@arcobalenobb.com

Via G. Marconi, 11/A - 12055 +39.0173.468011

Tenuta 800 Via Carzello, 17 - 12055 +39.0173.468002 +39.339.2205080 tenuta800@gmail.com

Unione Agricola Via Umberto I, 9 - 12055 +39.338.4767547

DOGLIANI

Il Convivio

Hotel

Via Cagna, 14 - Fraz. Ricca - 12055 +39.333.3617678 olioletorri@olioletorri.it

Foresteria dei Poderi Einaudi ****

Il Cortile

B.ta Gombe, 31 - 12063 +39.0173.70414 info@relaiseinaudi.com

Via Santa Croce, 17 - 12055 +39.0173.69595 ilcortile@agriturismoilcortile.it

La Briccola Via Farinetti, 9 - 12055 +39.0173.468513 labriccola@virgilio.it

Le Cecche Via Moglia Gerlotto, 10 - 12055 +39.0173.69323 +39.329.2123290 lececche@libero.it

Piccolo Rustico Arcobaleno Vacanze ***

Locanda ‘d Batista

Via Tarramino, 15 Fraz. Ricca - 12055 +39.339.2604659 info@piccolorustico.com

Tenuta Larenzania **** B.ta Piandeltroglio, 16 - 12063 +39.0173.71086 albergo@larenzania.it

Villa Santa Teresa **** Via Torino, 54 - 12063 +39.0173.743569 / +39.366.3217427 info@hotelvillasantateresa.com

Il Giardino *** V.le Prof. Gabetti, 106 - 12063 +39.0173.742005 / +39.366.3217427 info@ilgiardinohotel.it

Da Aldo ** Via XXV Aprile, 23 - 12063 +39.0173.70588


Leon d’Oro **

Villa Bracco

Via Vittorio Emanuele, 23 - 12063 +39.0173.70583

B.ta San Luigi, 11 - 12063 +39.335.277898 caviola@caviola.com

Agriturismi e B&B Rumanot ** Fraz. Gombe, 16 - 12063 +39.0173.76315 info@viniromana.it

Azienda Pecchenino B.ta Valdiberti, 59 - 12063 +39.0173.70686 +39.335.6204035 pecchenino@pecchenino.it

Barbarossa B.ta Gombe, 60 - 12063 +39.0173.721049 agr.barbarossa@alice.it

Casa Matilda B.ta Pamparato, 1/2 - 12063 +39.338.4524202 info@casamatilda.it

Cascina Corte B.ta Valdiberti, 33 - 12063 +39.0173.743539 +39.355.5994166 / +39.335.5283047 info@cascinacorte.it

Affitta camere Cascina Barricchetti B.ta Martina, 9 - 12063 +39.0173.742504 info@barricchetti.com

B.ta Giachelli, 25 - 12063 +39.0173.797243 s.r@cascinagabriela.com

Le Camerette ai Tigli Fraz. Pianezzo, 31/Bis - 12063 +39.339.4593112

FARIGLIANO

Agriturismi e B&B Il Bevione Loc. Spinardi, 40 +39.0173.797089 / +39.349.6056536 info@agriturismobevione.it

Bricco Rosso

Cascina La Romana B.ta Biarella, 47 +39.333.8973734

La Cantina

Cascina Martina

Loc. Corniole, 34 +39.0173.76249 info@agriturismo-lacantina.it

Enolocanda del Tufo

269

Agriturismi e B&B Cascina Knec Reg. Roata Soprana, 79 - 12050 +39.0173.831137 roberto465@tiscali.it

GORZEGNO

Agriturismi e B&B

Cascina Gabriela

Loc. Bricco Rosso, 99 +39.0173.742407 info@briccorosso.it

B.ta Martina, 12 - 12063 +39.0173.721239 cascinamartina@yahoo.it

FEISOGLIO

Schlin Fraz. Schellini, 23 +39.0173.797175 / +39.339.7475189 schlin@alice.it

Cà d’ FeFi *** Via Fossati, 14 - 12070 +39.0173.86042 / +39.349.8769745 di.fradea@gmail.com

Cascina Pistone Loc. Valletto, 2 - 12070 +39.0173.86035 cascinapistone@libero.it

GOTTASECCA

Agriturismi e B&B Ca Veja Via Provinciale, 10/B Fraz. Valle - 12072 +39.0174.96283

GOVONE

Agriturismi e B&B Cà Alfieri Al Trenta **** C.so Alfieri, 30 - 12040 +39.342.0911094 info@altrenta.it

Cà del Medic ****

Affitta camere

Via Boetti, 42 - 12040 +39.335.7091873 info@cadelmedic.eu

I Galli

Cascina Stralla

Il Molino ****

B.ta Pamparato, 41 - 12063 +39.0173.797075 giovanna.perri61@alice.it

Località Piancerreto +39.335.5242585 cascinastralla@libero.it

Via XX Settembre, 15 - 12040 +39.0173.621638 / +39.328.8723082 info@ilmolinoalba.it

La Pieve

La Torre

Sogni e Tulipani ****

Via Torino, 353 - Loc. Pieve - 12063 +39.0173.742554 agriturismo_la_pieve@alice.it

Loc. Spinardi, 36 +39.0173.797169 info@ramildi.com

Via Sacco, 1 - 12040 +39.0173.58130 / +39.339.8150641 info@sognietulipani.it

B.ta Gombe, 33 - 12063 +39.0173.70692 deltufo@deltufo.it


0 27Azienda Reale ***

Miralanghe **

Villa Rosa Residence

Via Boetti, 33 - 12040 +39.329.9132088 info@bid-vip.eu

P.zza Roma, 2 - 12050 +39.347.4500894 info@miralanghe.it

Via Gorizia, 1 - 12050 +39.0173.611342

La Lignenga ***

Agriturismi e B&B

Via Crocco, 51 Fraz. San Pietro - 12040 +39.338.8310637 info@lalignenga.it

Cascina Roero Via Molino Gerotte, 5 - 12040 +39.0173.58811 davide-mo@libero.it

Ago nel Pagliaio **** Via Casoli, 7 - 12050 +39.0173.611381 info@agonelpagliaio.net

Al Centro del Borgo *** Fraz. Castelrotto, 21/A - 12050 +39.339.7599398 info@alcentrodelborgo.it

Casa Merla Via Secondo Paoletti, 9 - 12050 +39. 0173.611468 info@casamerla.com

LA MORRA Hotel

SantaMaria ****

Via Craviano, 23 - 12040 +39.0173.58902 +39.349.8315926 g.radaelli3@virgilio.it

Bersojra ***

P.zza Santa Maria, 10/B Fraz. Santa Maria - 12064 +39.0173.509826 hotel@wellnessantamaria.com

Via Santo Stefano, 21/B - 12050 +39.329.6442287 - info@bersojra.eu

Corte Gondina ***

MĂśnbertola

V.le Bouillargues, 30 - 12050 +39.0173.611125 lamagnolia30@virgilio.it

Ma Maison

Via Montebertola, 5 - 12040 +39.0173.58477 +39.338.6213763 monbertola@virgilio.it

GRINZANE CAVOUR Hotel

Casa Pavesi **** Via IV Novembre, 11/A - 12060 +39.0173.231149 info@hotelcasapavesi.it

Agriturismi e B&B A Casa di Maria *** Via I° Maggio, 8 - 12060 +39.0173.262926 acasadimaria@gmail.com

GUARENE Hotel

Le Botti *** Str. Isola, 13 Fraz. Vaccheria - 12050 +39.0173.212234 info@hotellebotti.it

La Magnolia **

Foravia Loc. Croera, 16 - 12050 +39.0173.213461 info@agriturismoforavia.it

Il Pedaggio Str. Pedaggio, 7/B - 12050 +39.0173.211162 info@anticopedaggio.it

Il Tiglio Fraz. Osteria, 33 - 12050 +39.0173.611387 iltiglio@yahoo.com

La Quercia Via Osteria, 12 - 12050 +39.335.5732861

Solestelle Loc. Coscia, 1 - 12050 +39.0173.611718 / +39.329.2220188 info@solestelleonline.it

Via Roma, 100 - 12064 39.0173.509781 info@cortegondina.it

Agriturismi e B&B Antiche Melodie *** Via Umberto I, 5 - 12064 +39.0173.500331 / +39.339.7083611 info@antichemelodie.com

Monviso *** Via Richieri, 26 - 12064 +39.0173.50399 serenavaira@hotmail.com

Notte in Langa ** Via Umberto I, 23/A - 12064 +39.0173.50844 info@notteinlanga.it

Sul Bric dei Capalot ** B.ta Cappalotti, 3 Fraz. Santa Maria - 12064 +39.333.5327928 info@sulbric.com

Le Suite del Borgo *

Affitta camere

Via Vassalli, 11 - 12064 +39.339.1182865 lesuitedelborgo@alice.it

Casalora

Albachiara

Loc. Lora, 3 - Fraz. Castelrotto - 12050 +39.334.8299339 info@casalora.it

Via Alba, 6 - 12064 +39.0173.509109 info@agriturismoalbachiara.it


Az. Agr. Dosio

Revello Fratelli

Fior di Farine

Reg. Serradenari, 6 - 12064 +39.0173.50677 info@dosiovigneti.com

Fraz. Annunziata, 103 - 12064 +39.0173.50276 / +39.335.7221785 revello@revellofratelli.com

Via Roma, 110 - 12064 +39.0173.509860 info@fiordifarine.com

Casa Bambin

Risveglio in Langa

Il Cedro

Fraz. Santa Maria, 68 - 12064 +39.0173.50785 +39.347.4659272 info@casabambin.it

B.ta Ciotto, 52 Fraz. Annunziata - 12064 +39.0173.50674 / +39.339.6424370 info@risveglioinlanga.it

B.ta Plucotti, 77 Fraz. Annunziata - 12064 +39.328.8113043 roomilcedro@tiscali.it

Cascina Ballarin

Serradenari

L’’Atelier di P. F. Gallina

Fraz. Annunziata, 115 - 12064 +39.0173.50365 +39.348.7231264 cascina@cascinaballarin.it

Loc. Bricco del Dente, 19 - 12064 +39.0173.50119 info@serradenari.com

B.ta Mascarelli, 11 - 12064 +39.0173.509849 gallina.atelier@virgilio.it

Tenuta L’Illuminata

L’’Eremo della Gasprina

Loc. Sant’Anna, 30 - 12064 +39.0173.500335 tenuta@lilluminata.it

B.ta Cappallotti, 2 Fraz. Santa Maria - 12064 +39.333.8909052 asampo@libero.it

Cascina del Monastero Fraz. Annunziata, 112/A Cascina Luciani - 12064 +39.0173.509245 +39.333.2605719 info@cascinadelmonastero.it

Affitta camere Al Vecchio Gelso

Cascina Rocca Fraz. Annunziata, 117/B - 12064 +39.0173.50380 info@cascinarocca.com

B.ta Garassini, 68 - Fraz. Rivalta - 12064 +39.0173.50205 / +39.349.6107350 camere@alvecchiogelso.com

Fraz. Annunziata, 42 B.ta Pozzo - 12064 +39.0173.50800 agriturismo@erbaluna.it

Loc. Bricco Cogni, 39 Fraz. Rivalta - 12064 +39.0173.509832 info@briccodeicogni.it

Bula Il Gelso

L’’Osteria del Vignaiolo Fraz. Santa Maria, 12 - 12064 +39.0173.50335 osteriavignaiolo@libero.it

Le Finestre sull’Abbazia Bricco dei Cogni

Erbaluna

271

B.ta Croera, 34 - 12064 +39.0173.50840 / +39.333.9971134 agri@agriturismoilgelso.it

Borgata Serra dei Turchi, 68 e 68/A Fraz. Santa Maria - 12064 +39.0173.50829 gagliardo@gagliardo.it

La Ca d’Olga

Cà del Pozzo

Via Caminali, 45 Fraz. Rivalta - 12064 +39.347.1644693 info@agriturismolacadolga.it

Fraz. Annunziata, 43 B.ta Pozzo - 12064 +39.0173.50800 agriturismo@erbaluna.it

La Vecchia Cascina dei Manzoni

Ca Nelide

Fraz. Annunziata, 3 - 12064 +39.0173.50868 finestresullabbazia@tiscali.it

Nuova Italia Via Roma, 26 - 12064 +39.0173.500424

Palas Cerequio B.ta Cerequio, 18 - 12064 +39.0173.50657 direzione@palascerequio.com

Red Wine B.ta Gancia, 105 Fraz. Annunziata - 12064 +39.0173.509250 info@red-wine.it

B.ta Onorati, 81 Fraz. Santa Maria - 12064 +39.0173.50288 alessandriaclaudio@gmail.com

Rocche Costamagna Art Suites

B.ta Manzoni, 102 Fraz. Annunziata - 12064 +39.0173.509105

Monfalletto

Casa San Rocco

Timeless

Fraz. Annunziata, 67 - 12064 +39.0173.50344 / +39.339.1916996 info@corderodimontezemolo.com

Via Vittorio Emanuele, 72/A - 12064 +39.0173.50800 agriturismo@erbaluna.it

Via Umberto I, 13 - 12064 +39.333.4252287 info@timelessrooms.net

Via Vittorio Emanuele, 6 - 12064 +39.0173.509225 barolo@rocchecostamagna.it


2 27Tra Monti e Vigne B.ta Castagni, 12 - 12064 +39.0173.509113 tramontievigne@tramontievigne.it

La Primula Fraz. Piano Canà, 8 – 12060 +39.0172.696115 +39.328.0829453 mauroburdisso@gmail.com

Villa Carita Via Roma, 105 - 12064 +39.0173.509633 info@villacarita.it

La Tilia Str. Cascina Bealessio, 3 Loc. La Bassa – 12060 +39.0172.696379 / info@latilia.it

Villa Goccia Di Vino Via Fontane, 13 - 12064 +39.349.8050668 info@gocciadivinolamorra.it

Il Grappolo B.ta Fornace, 33 - 12064 +39.333.6845877 prenotazioni@ilgrappolovacanze.it

LEVICE Agriturismi e B&B

MANGO Agriturismi e B&B Cascina dei Frutti Ritrovati *** B.ta Olano, 12 - 12056 +39.0141.89495 / +39.339.2904134 cascinadeifrutti@gmail.com

La Grangia *** Loc. Grangia, 34 - 12056 +39.0141.89556 / +39.338.9348093 info@lagrangia.ch

Casa Mariana ** Orchidea Selvatica *** Reg. Madonna Bricco, 4/2 - 12070 +39.333.3914716 vero.roberto@libero.it

LEQUIO BERRIA

Casa La Barca *

Hotel

Reg. Santa Lucia, 12 - 12070 +39.0173.833002 info@casalabarca.it

Loc. Albosco, 42 - 12056 +39.0141.89707 uvicom@bluewin.ch

Brusalino Loc. Brusalino, 43/A - 12056 +39.0141.89326 info@brusalino.it

Dei Bersaglieri * Via Riale, 4 - 12050 +39.0173.52572 deibersaglieri@deibersaglieri.com

Agriturismi e B&B Terra di Langa Via Madonna, 53 Cascina del Maglio Loc. Berria - 12050 +39.0173.509279 +39.347.4713661 info@terradilanga.com

Affitta camere Relais Corte di Lequio Via Langa, 13 - 12050 +39.0173.522008 corte.di.lequio@alice.it

MAGLIANO ALFIERI Agriturismi e B&B Cascina San Bernardo Via Adele Alfieri, 31 - 12050 +39.0173.66427 info@cascinasanbernardo.com

Affitta camere Casa Fruscione C.so G. Marconi, 30 Fraz. S. Antonio - 12050 +39.320.6526875 info@casafruscione.com

Locanda del Molino Vecchio

LEQUIO TANARO

Via Cornale, 3 - Fraz. Cornale - 12050 +39.0173.66399 +39.335.394921 info@locandadelmolinovecchio.it

Agriturismi e B&B

Locanda dell’Ambrosia

Cascina Maian ** Via della Maddalena, 23 – 12060 +39.0172.696150 / +39.335.6775693 info@cascinamaian.com

C.so Marconi, 43 Fraz. Cornale - 12050 +39.0173.66162 +39.331.2239185 info@ambrosialocanda.it

Cascina Anrì Loc. Anrì, 63 - Fraz. San Donato - 12056 +39.366.3753173 +39.0141.89686 beppeborello@alice.it

Abbadia Borgo del Sole Fraz. S. Antonio - 12060 +39.0174.787136

Cascina Zanot Fraz. San Rocco, 17 - 12060 +39.0174.787188 +.39.348.3578543 info@agri-campeggio.it

Affitta camere All’Ombra del Pero Loc. Torretta, 5 - 12056 +39.0141.839834 info@allombradelpero.it

Casa Alix Loc. Fossato, 24 - 12056 +39.0141.89168 +39.392.9877546 alix.gomes61@gmail.com


Casa Bardacchino

Affitta camere

Amalia Cascina In Langa

Loc. Bardacchino, 26 - 12056 +39.0141.89559 / info@casabardacchino.it

Tra Arte e Querce

Località Sant’Anna, 85 - 12065 +39.0173.789013 info@cascinaamalia.it

Casa Forte Alba In Langa Via Molinari, 31 - 12056 +39.0141.89384 info@albainlanga.it

Casa Giromet

Loc. Monchiero Alto, 11 - 12060 +39.0173.792156 +39.335.5750385 ezioetclelia@tiscali.it

MONESIGLIO

Loc. Giromet, 1 - 12056 +39.0141.89248 post@casagiromet.com

Affitta camere

Villa Althea

Via G. Galliano, 61 - 12077 +39.0174.92257 +39.333.9364553 francese_pasquale_83@live.it

Fraz. Luigi, 18 - 12056 +39.0141.89113 / info@villaalthea.it

MARSAGLIA

Drago 2

Bianconiglio Vic. Cavour, 30 - Loc. Perno - 12065 +39.0173.78413 info@agriturismobianconiglio.com

Bric di Gài Loc. San Sebastiano, 86 - 12065 +39.0173.787345 +39.333.6300881 info@bricdigai.it

Ca Brusa

Hotel

MONFORTE D’ALBA

Loc. Manzoni, 26 - 12065 +39.0173.78169 info@cabrusa.com

Miramonti **

Hotel

Casa Scaletta

Strada S. Antonio, 59 - 12060 +39.0174.787113 pinodj@aruba.it

Affitta camere Le Terrazze di Marsaglia *** Via della Stazione - 12060

MOMBARCARO

Golf Relais Monforte **** Loc. Sant’Anna, 110 - 12065 +39.0173.787011 info.monforte@marachellagruppo.it

273

Loc. Manzoni, 61 - 12065 +39.348.4912733 viniscaletta@alice.it

Cascina Sciulun Villa Beccaris **** Via Bava Beccaris, 1 - 12065 +39.0173.78158 villa@villabeccaris.it

Giardino Da Felicin ***

Via Bussia, 62 - 12065 +39.0173.78627 info@francoconterno.it

Casetta San Giovanni

Vetta delle Langhe **

Via Vallada, 18 - 12065 +39.0173.78225 albrist@felicin.it

Fraz. San Giovanni - 12065 +39. 0173.56120 info@virnabarolo.it

Via Galliano, 37 - 12070 Tel: +39.0174.97147

Grappolo d’Oro ***

La Torricella

P.zza Umberto I, 5 - 12065 +39.0173.78293 info@grappolodoro.net

Loc. Sant’Anna, 98 Fraz. Torricella - 12065 +39.0173.78327 / +39.380.3174336 info@latorricella.eu

Hotel

Affitta camere Relais Cascina Falcona Cascina Falcona Loc. Valtortagna - 12070 +39.348.8831647 / info@lafalcona.com

MONCHIERO Hotel

Agriturismi e B&B

Locanda della Contessa Berta Casa Giraffa *** Via Marconi, 15 - 12065 +39.331.2948519 info@casagiraffa.it

Via G. Garibaldi, 1 - 12065 +39.0173.789010 info@contessaberta.it

Antico Borgo Monchiero ****

Il Giardino di Angela **

Relais Divino Country House

Loc. Monchiero Alto, 3 - 12060 +39.0173.792190 www.anticoborgomonchiero.it

Via Montà, 16 - 12065 +39.0173.787307 ilgiardinodiangela@libero.it

Loc. San Sebastiano, 68 - 12065 +39.0173.789269 info@relaisdivino.it


4 27Napoleon *** Via Aldo Moro, 1 - 12062 +39.0172.489674 info@napoleoncherasco.com

Agriturismo Isorella

Il Portico

Via Isorella, 37 Loc. Isorella - 12062 +39.0172.487197 / +39.330.667562 info@agriturismoisorella.it

Via Ns. Signora del Popolo, 9 - 12062 +39.0172.488188 info.monasterocherasco@marachellagruppo.it

Antica Magnolia

La Terrazza

Via Marconi, 4 - 12062 +39.328.7232936 info@anticamagnolia.it

Via Bra, 27/A Fraz. Roreto - 12062 +39.0172.499014 la.terrazza@virgilio.it

Oasis *** Via G. Verdi, 3 - Fraz. Roreto - 12062 +39.0172.499244 info@oasis-hotel.it

Agriturismi e B&B Ai Quattro Platani **** Via Strada Vecchia, 11 Loc. Bricco de Faule - 12062 +39.333.6206704 adelepdr@alice.it

Ai Tre Cavalli *** Via Aldo Moro, 5 - 12062 +39.348.8255024 aitrecavalli@alice.it

Fuori Le Mura *** C.so Luigi Einaudi, 13 - 12062 +39.339.4585329 / +39.347.0553950 info@fuorilemuracherasco.it

Al Lunario ** Via Vittorio Emanuele, 138 - 12062 +39.328.1017247 +39.0172.488542 info@al-lunario.com

Il Bosco dei Picchi ** Via Meane, 1 Loc. Bernocchi - 12062 +39.349.3487549 ale.parolibere@tiscali.it

L’Agricola ** Via Pollenzo, 4 - 12062 +39.328.9569477 info@bbagricola.com

La Belle Vue ** Strada del Corno, 7/B - 12062 +39.339.6245188 maurj51@hotmail.com

L’Arcobaleno ** Via Santa Maria delle Fontane, 5/A Fraz. Roreto - 12062 +39.333.7717867 e-mail: lan.da@email.it

Buttieri Giuseppe Fraz. Veglia, 260 B.ta Case Nuove - 12062 +39.329.2233098 biocoltivazioni@tiscali.it

Locanda Pane e Vino

Ca dii Ghiru

L’Ermo Colle

Via Meane, 4 - 12062 +39.0172.489437 fulvioalbarello@alice.it

Via La Morra, 43 Fraz. San Michele - 12062 +39.0172.487007 / +39.339.5941990 lermocolle@virgilio.it

Ecolodge Langhe Via Pittamiglio 13/b - 12062 +39.342.0021588 ecolodgelanghe@gmail.com

Il Cinque Maggio Fraz. San Bartolomeo, 33 - 12062 +39.335.6528467 info@agriturismo5maggio.it

La Felicina Fraz. San Bartolomeo, 27 - 12062 +39.0172.488942 / +39.335.6685151 agriturismolafelicina@gmail.com

La Volpe e l’Uva Via Meane, 1 - 12062 +39.0172.487138 / +39.338.1612676 info@lavolpeluvagri.it

Affitta camere All’Imperatore Via San Pietro, 29 - 12062 +39.335.7944264 robinia2@tiscali.it

Reg. Moglia, 12 - 12062 +39.0172.489108 info@trattoriapaneevino.com

Residence I Bastioni Via Baldassarre Mantica, 24 - 12062 +39.335.5430201 donatella56.mattis@libero.it

Suite Palazzo Ratti Via Vittorio Emanuele, 20 - 12062 +39.0172.487060 info@suitepalazzoratti.com

Sul Bric Via La Morra, 56 Fraz. San Michele - 12062 +39.333.5327928 info@sulbric.com

Tenuta La Foresteria Fraz. Cappellazzo, 103 - 12062 +39.0172.474339 info@tenutalaforesteria.net

CISSONE

Agriturismi e B&B Balcone sulle Langhe

Via Roma, 28 - 12062 +39.0172.493660

Loc. Airali, 11 - 12050 +39.0173.748116 balconesullelanghe@libero.it

El Prado

Il Monarca

Casa Gonella

Via Conti Petitti, 118 Fraz. Roreto – 12062

Fraz. Monarca, 1 - 12050 +39.0173.748137 info@ilmonarca.it


Tra Sole e Vigne

La Saracca

Affitta camere

Loc. Manzoni, 33 - 12065 +39.0173.78110 manz.one@tiscali.it

Via Boeri, 4 - 12065 +39.347.5250114

Cà Veja

Residence Giardino Da Felicin

Affitta camere

Via Boeri, 4 - 12065 +39.0173.78225 / albrist@felicin.it

Anfiteatro Apartments

Residenza Isolina

Loc. Manzoni, 9 - 12065 +39.0173.78158 villa@villabeccaris.it

Via Vittorio Emanuele, 10 - 12065 +39.0173.78293 info@grappolodoro.net

Arco dei Nobili

MONTÀ

Via della Chiesa, 4 Fraz. Perno - 12065 +39.335.8357586 info@arcodeinobili.com

Bricco Torricella Residence Loc. Sant’Anna, 104 - 12065 +39.320.5619492 info@briccotorricella.it

Ca ’d Camiot ”Le Case della Baracca” Via Cavour, 5 - 12065 +39.0173.789222 info@saracca.com

Cascina Bellavista Loc. Sant’Anna, 46 - 12065 +39.0173.789228 info@piemonte-it.com

Da Ivana e Valter

Hotel Agrihotel Roero *** C.so A. De Gasperi, 64 - Loc. Sul Piano - 12046 +39.0173.976623 /+39.340.7019949 reidar.gusdal@agrihotelroero.it

Belvedere *** Vic. San Giovanni, 3 - 12046 +39.0173.976156 info@albergobelvedere.com

P.zzetta della Vecchia Segheria, 1 - 12046 +39.0173.976744 / info@roeroexpo.it

Agriturismi e B&B Cà Macelandra ** C.so A. De Gasperi, 27 - 12046 +39.348.6920946 bb.camacelandra@gmail.com

Dimora I Manichei

Casa Gatin **

Via del Carretto, 3 - 12065 +39.0173.78158 villa@villabeccaris.it

Via Castello, 6/A - 12046 +39.338.7148234 casagatin@tiscali.it

Il Grillo Parlante

Ca Lauri

Fraz. Rinaldi, 47 Loc. Sant’Anna - 12065 +39.0173.789228 info@piemonte-it.com

B.ta Valle Casette, 3 - 12046 +39.0173.971429 / +39.338.8296894

Loc. Ginestra, 12 - 12060 +39.339.1267767 info@larosagialla.it

MONTELUPO ALBESE Hotel Cà del Lupo **** Via Ballerina, 15 - 12050 +39.0173.617045 hotel@cadellupo.it

Agriturismi e B&B Da Daniela ** Via Sotto gli Orti, 3 - 12050 +39.338.8888173 dolorerog@alice.it

Il Ghiro ** Casa Americani ***

Loc. San Giuseppe, 4 - 12065 +39.0173.787148 info@ivanaevalter.com

La Rosa Gialla

Vic. San Giovanni, 1 - 12046 +39.335.8036395 +39.0173.976201 info@caveia.com

Cascina Ponchietta Via Casali Ponchietta, 17 Fraz. San Vito - 12046 +39.0173.976650 / +39.333.1273044 info@ponchietta.com

Via Mortizzo, 33 - 12050 +39.338.5813750 info@il-ghiro.com

D Raine Via Brantegna, 7 - 12050 +39.0173.617227 info@giachinovini.it

La Ruota Via Mortizzo, 39 - 12050 +39.0173.617488 info@laruota.info

La Torretta Via Torretta, 21 - 12050 +39.0173.617188 +39.340.2488937

Affitta camere Locanda Aria di Langa Via Mortizzo, 29 - 12050 +39.0173.617382 info@ariadilanga.com

275


6 27Ostello del Lupo

Rifugio dell’Anima

Locanda Leon d’Oro

Via dei Partigiani, 15-17 - 12050 +39.0173.617481 info@ostellodellupo.com

Loc. Bricchi, 1 - 12066 +39.335.6468955 info@rifugiodellanima.it

Via Roma, 162 - 12060 +39.0173.798533 li_sena@hotmail.com

MONTEU ROERO

Affitta camere

NARZOLE

Hotel

Cà ‘d Peraca

Hotel

Via Umberto I, 7 - 12066 +39.0173.64468 / +39.333.8558746 info@caperaca.it

Victor ****

Foresteria Conti Roero *** P.zza San Ponzio, 3 Loc. Villa - 12066 +39.0173.591466 info@contiroero.it

MURAZZANO

Loc. Chiabotti, 10 - 12068 +39.0173.776345 info@hotelvictorlanghe.it

La Cascina di Villa 2 ***

Agriturismi e B&B

Agriturismi e B&B

Cascina Vrona

Casavabene **

Fraz. Sant’Anna, 6 - 12040 +39.0173.90629 / +39.338.6448552 cascinavrona@cascinavrona.it

Fraz. Cornati, 22 - 12060 +39.0173.798534 / +39.389.1742164 info@casavabene.com

Sangrato 1883

Il Prugnolo **

Fraz. San Grato, 70 - 12040 +39.335 25.76.32 info@sangrato1883.it

Via Berico, 27 - 12060 +39.0173.791172 / +39.328.4838804 info@ilprugnolo.it

Affitta camere

Barbero

Via C. Colombo, 18 - 12068 +39.0173.77291 / info@damatteo.com

Ca del Crutin

Fraz. Rea, 66 - 12060 +39.0173.791180

Agriturismi e B&B

Località Sant’Anna, 37 - 12040 +39.0173.90120 info@cadelcrutin.it

Relais Corte dei Rotari Via XXV Aprile, 5 - 12040 +39.0173.960060 relais@cortedeirotari.it

Cascina Cichetti Fraz. Mellea, 69 - 12060 +39.0173.798501 silvana.faggio@cascinacichetti.com

Cascina del Finocchio Verde

Via Oltretanaro, 16/18 Loc. Gabetti - 12068 +39.0173.776277 info@cascinadivilladue.it

Royal Flush & Casinò *** Via Oltretanaro, 48 Loc. Costangaresca - 12068 +39.0173.776563 info@royalflushotel.com

Venaria Reale Da Matteo ***

Cà Minot ** Via Vergne, 30 Fraz. Vergne - 12068 +39.347.1089728 bebcaminot@libero.it

Affitta camere

MONTICELLO D’ALBA

Fraz. Bruni, 33 - 12060 +39.0173.743518 +39.339.7565181 finocchioverde@libero.it

Agriturismi e B&B

Affitta camere

Le Calle **

Cascina Adami

Fraz. Casà, 34 - 12066 +39.0173.466679 patrizia.rabezzana@virgilio.it

Fraz. Mellea e Fraz. Cornati - 12060 +39.348.1202259 flavia.adami@yahoo.it

Via Cavour, 230 - 12068 +39.0173.77157 +39.333.2297860 / +39.331.9713763 i.briganti@virgilio.it

La Cascinetta

Il Giardino delle Langhe

Il Mulino di Geminella

Via Camillo Muratore, 39 - 12066 +39.0172.478045 info@fratellirabino.com

Via Circonvallazione, 4 - 12060 +39.0173.798506 info@ilgiardinodellelanghe.it

Fraz. San Nazario, 182 - 12068 +39.0173.776637 / +39.347.8807710 info@ilmulinodigeminella.it

Bevilacqua Via Lucchi, 16 - 12068 +39.320.4315717 bernoccomario@gmail.com

I Briganti


La Grotta di Cech

I Curtin **

Via Mondovì, 4 - 12068 +39.0173.776442

Via Tanaro, 20 - 12057 +39.339.5829235 / +39.0173.67351

The Green GuestHouse

Il Nido **

Frazione Vergne, 83 - 12068 +39.345.2427676 info@green-guesthouse.it

NEIVE Hotel Castelbourg *** Via Cocito, 1 - 12052 +39.0173.67380 castelbourg@castelbourg.com

Villa Lauri *** Via Fausoni, 7 - 12052 +39.0173.679874 info@hotelvillalauri.com

La Contea * P.zza Cocito, 8 - 12052 +39.0173.677558 +39.0173.671216 +39.335.7386237 lacontea@la-contea.it

Agriturismi e B&B Casa Margot *** Via Roma, 9 - 12052 +39.335.6913775 reginaldofava@libero.it

Via Gallina, 16 - Loc. Gallina - 12057 +39.0173.67564 ilnido.bedbreakfast@virgilio.it

Palazzo San Rocco ** Via Lafleur, 2 - 12057 +39.0173.67380 castelbourg@castelbourg.com

CarlinCarlota Via Borio, 6 - Fraz. Gavello - 12057 +39.0173.369051 agriturismo@carlincarlota.it

Cascina Fonda Via Spessa, 27 - 12057 +39.0173.6067804 fonda@cascinafonda.com

Cascina Longoria Via Longoria, 1 - 12052 +39.0173.677337 info@agriturismolongoria.it

Collina Serragrilli Via Serragrilli, 30 - 12057 +39.0173.677010 info@serragrilli.it

Fattoria San Giuliano

Affitta camere Antichi Poderi dei Gallina Via Tanaro, 45 - 12057 +39.0173.67068 poderigallina@franconevini.com

Borgo Vecchio Via N. Sauro, 2 - 12057 +39.339.4634077 info@borgovecchioneive.it

Cascina Gaione Loc. Gallina, 18 - 12057 +39.340.6774750 cascinagaione@libero.it

Dimora San Sebastiano P.zza Vittorio Veneto, 9 - 12057 +39.0173.677014 info@bottegadirosanna.com

L’Aromatario P.zza Negro, 4 - 12057 +39.0173.677206 / +39.338.4248131 aromatario@libero.it

La Foresteria Via Moretta, 5 - 12057 +39.0173.67072 punset@punset.com

Suri Via Pastura, 2 - 12057 +39.0173.679840 / agrisuri@tiscali.it

Country House - La Palazzina Via Pelisseri, 8 - 12052 +39. 335.6781288 theoule@fastwebnet.it

Via Cottà, 1 - 12052 +39.339.3436603

Via Circonvallazione, 14 - 12057 +39.0173.67364 fattoriasangiuliano@virigilio.it

Pian della Fornace ***

Fiore di Pesco

Via del Molino, 60 - 12057 +39.0173.67593 pianfornace@libero.it

Via Moniprandi, 2 - 12057 +39.0173.67360 / +39.328.0094376 fioredipesco.2002@tiscali.it

Casaforte Conti Cotti di Ceres **

Punset

Via Giachino, 14 - 12057 +39.0173.677492

Via Zocco, 2 - Loc. Ponsetto - 12057 +39.0173.67072 / punset@punset.com

Via Bonora, 25 Loc. Ronconuovo - 12050 +39.388.8482440 info@darosabeb.com

Cascina La Corte **

Traversa

Dindina

Via Corte, 1 - Fraz. Starderi - 12057 +39.0173.677480 / +39.328.3697215 info@cascinalacorte.it

Via Pellisseri, 16 - 12057 +39.0173.67279 info@agriturismotraversa.it

Via Umberto I, 21 - 12050 +39.0173.630132 info@dindina.it

La Masseria ***

277

NEVIGLIE Agriturismi e B&B Da Rosa ***


8 27Locanda San Giorgio Loc. Castellero, 9 - 12050 +39.0173.630115 +39.340.8328211 reception@locandasangiorgio.it

Marcarini Loc. Tinella, 19 - 12050 +39.0173.630004 agriturismo@marcarini.it

Affitta camere Casa Beatrice Via Umberto I, 26 - 12050 +39.333.2614154 +39.0173.630359 info@casabeatrice.com

NOVELLO

PAROLDO

Hotel

Agriturismi e B&B

Al Castello ***

Le Ginestre ***

P.zza G. Marconi, 4 - 12060 +39.0173.744502 info@castellodinovello.com

Loc. Bovina, 31 - 12070 +39.0174.789407 christianklein@alice.it

Enoteca Locanda Hostaria Barbabuc ***

Cascina Raflazz

Via Giordano, 35 - 12060 +39.0173.731298 info@barbabuc.it

La Locanda del Nocciolo *** Loc. Chiarene, 4 - 12060 +39.0173.731323 / +39.328.6454827 info@lalocandadelnocciolo.it

NIELLA BELBO

Agriturismi e B&B

Agriturismi e B&B

Cascina Baricalino

Ca d’ Tistu Fraz. Pian Lea, 2 - 12050 +39.0173.796108 info@cadtistu.it

Affitta camere

Loc. Baricalino, 7 - 12060 +39.0173.731241 +39.340.4791447 info@cascinabaricalino.it

Fraz. Viora, 19 - 12070 +39.0174.789074 / info@cascinaraflazz.it

Negrin Fraz. Viora, 15 Loc. Negrin - 12070 +39.0174.789064 / mehrleinu@alice.it

PERLETTO Agriturismi e B&B La Macina Via San Giorgio Scarampi, 21 - 12074 +39.0173.832153 agriturismolamacina@libero.it

Reolfi Ferruccio Due Ciancie

Via Piana, 14 - Fraz. Chiappa - 12074 +39.0173.832155

Locanda della Posta

Loc. Corini, 13 - 12060 Tel: +39.0173.731261

C.so Principi di Piemonte, 26 - 12050 +39.0173.726020

L’Angolo di Rosina

Villa Carla

NIELLA TANARO

Via Millefiori, 3 - 12060 +39.0173.509113 anglodirosina@tiscali.it

Agriturismi e B&B

Stra

PERLO

Casa Camilla *** Via Roà Soprana, 1 - 12060 +39.0174.226379 / +39.347.2368680 vcamilla@tiscali.it

I Fornelli Via Fornello, 3 - 12060 +39.0174.226181 agri.anselmo@gmail.com

Loc. Ciocchini, 5 - 12060 +39.0173.731214 +39.334.3305734 info@aziendaagricolastra.it

Affitta camere Abbazia Il Roseto

Affitta camere

Via Roma, 38/40 - 12060 +39.0173.731298 info@barbabuc.it

Casa Vacanze Valmorej

Rosso di Sera

Loc. San Teobaldo, 5 - 12060 +39.0174.226102 info@comune.niellatanaro.cn.it

Loc. Saccati, 4 - 12060 +39.0173.731471 / +39.333.1688130 info@rossodiserapiemonte.it

Affitta camere Via Roma, 15/A - 12070 +39.0173.832228

Agriturismi e B&B Ca’ Dij Giachin Via Fornaca, 38A - 12070 +39.0174.74171 federica.benzo@libero.it

PEZZOLO VALLE UZZONE Agriturismi e B&B Casa I Fortunelli ** Reg. Piansoave, 26 - 12070 +39.0173.87157 / info@fortunelli.eu


Affitta camere Vita in Langa Reg. Gorrino, 23 - 12070 +39.0173.87019 / biolanga@gmail.com

PIOBESI D’ALBA Hotel Tenuta Carretta *** Loc. Carretta, 4 - 12040 +39.335.8008282 / +39.0173.619261 albergo@tenutacarretta.it

Agriturismi e B&B Al Ben... Servito *** Via Comunità, 17 - 12040 +39.338.8234303 / +39.0173.619974 b.benservitoelesa@yahoo.it

Il Grande Abete ** Via Mezzamontà, 21 - 12040 +39.0173.619927 / +39.339.5312635

PIOZZO Agriturismi e B&B Casa Baladin P.zza 5 Luglio, 34 - 12060 +39.0173795239 / info@casabaladin.it

Alisea ***

Perbacco

Str. della Colla, 2 - 12060 +39.0172.473105 +39.335.8031220 +39.335.6430804 info@alisea.cn.it

Via Roma, 44 - 12070 +39.347.7067581 +39.348.2717314 b-bperbacco@teletu.it

Villa Laura ***

PRIOCCA

Via Bandirotto, 10 Loc. America dei Boschi - 12060 +39.0172.473315 / +39.348.5501863 lacamp@libero.it

Affitta camere Alisea Eco Guest House Str. della Colla, 2 - 12060 +39.0172.473105 / +39.335.8031220 info@alisea.cn.it

POCAPAGLIA

Agriturismo dei Magi

Str. della Colla, 1 - 12060 +39.0172.493697 ; 338.9862959 info@cascinaminot.it

Via Magliano, 3 - 12040 +39.0173.616691 info@agrimagi.it

La Collina dei Passeri Str. Meccia, 3 - 12060 +39.0172.493150 +39.335.6078629 info@lacollinadeipasseri.it

Le Rocche Strada Mormoré, 4 - 12060 +39.0172.473337 +39.340.5453645 marilena.roberto@libero.it

Borgo San Martino ***

Agriturismi e B&B

Via Valle, 1 - 12060 +39.0172.493660 lerobinie@tiscalinet.it

PRUNETTO Hotel La Locanda del Borgo ** Via Castello, 5 - 12077 +39.338.2537606

Agriturismi e B&B La Colma B.ta Colma - 12070 +39.347.1159553

La Luna e i Falò Corticelli Anna Maria Via Costa Case Bricco, 1 – 12070 +39.0174.79022

Horses Le Robinie ****

Serra dei Costa **

Cascina Minot

PRIERO

Agriturismi e B&B

Via Roma, 23 - 12040 +39.0173.616017 +39.338.9360816 lacasadelglicine@libero.it

Via Cavour, 98 - 12060 +39.0172.473218 cascinacreusa@gmail.com

Hotel Borgo San Martino, 7 - 12060 +39.0172.430563 info@sanmartino-hotel.it

La Casa del Glicine ***

Str. Serra dei Costa, 2/A Fraz. Serra dei Costa - 12040 +39.0173.616025 +39.338.7334091 serradeicosta@libero.it

Cascina Creusa

Ospiti del Pero Loc. Castelletto, 23 – 12060 +39.0173.795197 info@bbospitidelpero.com

Agriturismi e B&B

Loc. Cerreto, 1 – 12070 +39.339.6401544 +39.335.8447908 marinophone@gmail.com

B.ta Prati, 12 - 12070 +39.0174.99000

Affitta camere Ristorante della Piazza Via Tetti, 7 - 12070 +39.0174.99010

279


280

ROCCHETTA BELBO Agriturismi e B&B Tenuta San Giuseppe Loc. San Giuseppe, 3 - 12050 +39.0141.880173 +39.329.5328270 info@blengio.it

RODDI Hotel Il Convento *** Via Carlo Cavallotto, 1 - 12060 +39.0173.615286 +39.335.5258977 ilconvento@langhebarolo.com

Locanda San Lorenzo

Il Galletto **

Fraz. San Lorenzo, 9 - 12050 +39.0173.794503 info@locandasanlorenzo.eu

Via Vadda, 9 - 12070 Tel. +39.0174.75104, +39.349.3977362 e-mail: pinuge@alice.it

Affitta camere Cascina Ricca

SALICETO

Loc. Borghetto, 8 - 12050 +39.340.5910938 / +39.0173.794191 info@cascinaricca.it

Agriturismi e B&B

Da Gemma

Via Vittorio Emanuele, 7 - 12079 +39.0174.98255 cristinagirib1@libero.it

VIa Marconi, 6 - 12050 +39.0173.794252 osteriadagemma@yahoo.it

RODELLO Agriturismi e B&B La Sismonda

La Porta della Langa **

La Mesa Verde Fraz. Mù, 2 - 12079 +39.0174.98358 +39.333.6673253 justine.borrelli@gmail.com

Agriturismi e B&B

Via Tagliata, 8 - 12050 +39.0173.617473 / info@lasismonda.it

Affitta camere

Cascina Barin

Affitta camere

Casa Martini

Fraz. Toetto, 21 - 12060 +39.0173.615159 / +39.328.6667848 cascinabarin_roddi@libero.it

Cascina Palazzo Via Cavour, 2 - 12060 +39.0173.615087 cascinapalazzo@libero.it

Affitta camere Il Vigneto Loc. Ravinali, 19 - 12060 +39.0173.615630 info@ilvignetodiroddi.com

RODDINO Agriturismi e B&B Bigoncia ** Via Roma, 2 - 12050 +39.349.1956938 info@bigoncia.it

Cascina Ricca Loc. Borghetto, 8 - 12050 +39.340.5910938 / +39.0173.794191 info@cascinaricca.it

SALE LANGHE Agriturismi e B&B Borgo Antiche Langhe ** B.ta Valle, 2 - 12070 +39.338.6530056 / +39.0174.75293 info@borgoantichelanghe.com

Via Umberto I, 11 - 12079 +39.347.9387882 +39.331.9165142 info@casa-martini.com

SANFRÈ Agriturismi e B&B Villa Rambaudi *** Via delle Chiese, 6 - 12040 +39.335.6838184 info@villarambaudi.it

Affitta camere

SANTA VITTORIA D’ALBA

Olimpia

Hotel

Via Arbi, 24 - Fraz. Arbi - 12070 +39.0174.75075 / info@paesituoi.it

SALE SAN GIOVANNI Agriturismi e B&B

Iride

Anastasia

Loc. Chiabotto, 1 - 12050 +39.0173.794122 info@agriturismoiride.com

Fraz. Baglioni, 5 A-B - 12070 +39.338.4402460 anastasia.aa@tiscali.it

Castello di Santa Vittoria **** Via Cagna, 4 - 12069 +39.0172.478198 hotel@santavittoria.org

La Locanda delle Betulle *** Via Statale, 17 Fraz. Cinzano - 12069 +39.0172.478437 / +39.335.5654711 lebetulle@tin.it


Agriturismi e B&B

Ai Piacentini

Cascina Monache

Loc. Piacentini, 15 - 12058 +39.0141.840444 / +39.333.5285558 agriturismoaipiacentini@gmail.com

Via Valentino, 8/A - 12069 +39.0172.493848

Val di Spinso Via Rolfi, 5 - 12069 +39.0172.479254 info@valdispinso.it

Affitta camere Casa del Castello Via Castello, 2 - 12069 +39.0172.478198 hotel@santavittoria.org

Ciabot Nogaris Loc. Nogaris, 1 - 12069 +39.335.1020636 info@ciabotnogaris.it

Ca d’Gal Via Strada Vecchia, 1 Fraz. Valdivilla - 12058 +39.0141.847103 info@cadgal.it

SANTO STEFANO BELBO Hotel Relais San Maurizio ***** Loc. San Maurizio, 39 - 12058 +39.0141.841900 info@relaissanmaurizio.it

Agriturismi e B&B Il Borgo Vecchio *** Via Marconi, 20 - 12058 +39.0141.843594 vinomania@libero.it

281

Vigna dell’Acqua Loc. Robini, 18 - 12058 +39.0141.844150 reception@vignadellacqua.it

SANTO STEFANO ROERO Affitta camere

Cascina L’Archè Loc. Vogliere, 44 - 12058 +39.0141.840958 +39.338.3537922 info@agriturismoarche.it

Giacinto Gallina Loc. San Maurizio, 6 - 12058 +39.0141.844293 info@gallinagiacinto.it

Victory Via Statale, 159 Fraz. Cinzano - 12069 +39.0172.478770

Affitta camere

Osteria Sibona Via Capoluogo, 28 - 12040 +39.0173.90116

SERRALUNGA D’ALBA Hotel Il Boscareto Resort & Spa *****

Il Crutin Loc. Vogliere, 3 - 12058 +39.0141.840559 +39.349.4749463 info@ilcrutin.com

La Bella Estate Loc. Vogliere, 4 - 12058 +39.0141.843764 labellaestate@virgilio.it

La Bossolasca Via Robini, 22 - 12058 +39.0141.840613 camere@labossolasca.it

Lavorare Stanca Loc. Marini, 24 - 12058 +39.335.5904755 chiarle75@tiscali.it

Poggio sul Belbo *** Str. Quassi, 12 Loc. Robini - 12058 +39.0141.840407

Tenuta Fagnanetto

Vigna dell’Acqua *** Loc. Robini, 18 - 12058 +39.0141.844150 reception@vignadellacqua.it

Villa Carlotta

Via Fontanette, 33 - 12058 +39.335.5345564 tenutafagnanetto@gmail.com

Via Roddino, 21 - 12050 +39.0173.613036 info@ilboscaretoresort.it

Antico Podere Tota Virginia **** Fraz. Baudana, 69 - 12050 +39.0173.613026 info@totavirginia.com

Foresteria delle Vigne Villa Contessa Rosa Ospitalità *** Via Alba, 15 - 12050 +39.0173.626117 villacontessarosa@fontanafredda.it

Italia *** P.zza M. Cappellano, 3/A - 12050 +39.333.6348039 info@anselmaitalia.com

Trattoria del Castello *** Fraz. Baudana, 16 - 12050 +39.0173.613375 zunino@ristoranteserralunga.it

Agriturismi e B&B Cascina Meriame

Loc. Moncucco, 32 - 12058 +39.0141.844891 / +39.333.3604333 info@villacarlottalanghe.com

Loc. Meriame, 1 - 12050 +39.0173.613113 +39.349.4448201 paolomanzone@barolomeriame.com


2 28Cascina Santa Caterina

Cascina Castellera

Via Alba, 1 - 12050 +39.0173.613306 guidoporro@guidoporro.com

Cascina Castellera, 1 - Fraz. Villa - 12050 +39.0173.748264 veglia.silvia@gmail.com

Germano Ettore

Sorgente Monastero

Loc. Cerretta, 2 - 12050 +39.0173.613528 germanoettore@germanoettore.com

Loc. Monastero, 2 - 12050 +39.349.6902538 sorgentemonastero@libero.it

Il Cappallotto

Affitta camere

Loc. Cappallotto 2 - 12050 +39.0173.613193 tenutacappallotto@libero.it

La Coccinella

Cascina Sant’Eufemia Loc. Sant’Eufemia, 3 - 12050 +39.0173.263986 / +39.349.6463783 info@cascinasanteufemia.it

Il Trifulau Loc. Costa, 3 - 12050 +39.0173.613247 / iltrifulau@libero.it

Le Arcate Loc. Gabutto, 2 - 12060 +39.0173.613152 learcate@agriturismolearcate.it

Pilone Votivo

Affitta camere

Via Provinciale, 5 - 12050 +39.0173.748220 ale@trattoriacoccinella.com

Ca ’d Calin

Cascina Il Ginepro

P.zza Umberto I, 3 - 12050 +39.0173.613233 / +39.339.7483357 cadcalin@studioalvigini.it

Loc. Morlando, 1 - 12050 +39.339.1066944 info@ilginepro.com

Rivetto

I Grappoli

Osteria del Maiale Pezzato

Sondrea

B.ta Parafada, 5 - 12050 +39.339.5721947 boasso@gabuttiboasso.com

Via Carlo Coccio, 2 - 12050 +39.0173.263845 osteria@maialepezzato.it

Loc. Chiabotto Metrio, 1 - 12050 +39.0173.263939 / +39.335.5490245 andreas.machler@tiscali.it

Il Nespolo

SINIO Hotel

SOMMARIVA BOSCO

In Vacanza al Colombé

Castello di Sinio ****

Hotel

Via Roddino, 1 - 12050 +39.0173.613015 vacanza.colombe@libero.it

Vic. del Castello, 1 - 12050 +39.0173.263889 reservations@hotelcastellodisinio.com

Roero Park Hotel ****

La Rosa dei Vini

Agriturismi e B&B

Loc. Parafada, 4 - 12050 +39.0173.613219 info@larosadeivini.com

Il Sole delle Rive ***

Loc. Parafada, 3 - 12050 +39.338.1942038 ilnespolo1975@libero.it

L’Antico Asilo Via Mazzini, 13 - 12050 +39.0173.613016 nicolaas@anticoasilo.com

SERRAVALLE LANGHE Agriturismi e B&B Elena ** Via Giovanni Tibaldi, 13 - 12050 +39.0173.748105 elena.risaglia@tiscali.it

Loc. Rive, 1 - 12050 +39.0173.263715 info@ilsoledellerive.it

Bricco dello Stornello ** Loc. Stornello, 1 - 12050 +39.333.4897915 / +39.0173.613200 info@briccodellostornello.it

Da Carlo **

Loc. Sant’Eufemia, 2/A - 12050 +39.0173.263885 pilonevotivo@pilonevotivo.com Loc. Lirano, 2 - 12050 +39.0173.613380 agriturismo@rivetto.it

Loc. Maunera, 112 - 12040 +39.0172.468822 info@roeropark.it

Affitta camere Al Calar della Sera Vic. Magenta, 4 - 12048 +39.0172.53386 / +39.347.1529736 claudioperugia@libero.it

SOMMARIVA PERNO

Loc. Lopiano, 6/A - 12050 +39.328.7406100 bebdacarlo@hotmail.it

Agriturismi e B&B

Bricco del Gallo

Loc. Placioni, 1/A - 12040 +39.0172.46268 info@calusino.it

Loc. Bricco del Gallo, 3 - 12050 +39.0173.263950

Ca Lusino ***


283

Relais del Pozzo Vecchio ***

Ca d’ Ricu **

Villa Incanto

Loc. Placioni, 6 - 12040 +39.0172.46268 info@relaisdpv.it

Via Roma, 22 Loc. Bongiovanni - 12050 +39.328.1330875 casa.enrico@libero.it

Via T. Bubbio, 8 - 12050 +39.0173.638016 / +39.333.1678220 info@villaincanto.it

Fattoria delle Vignole Loc. Vignole, 8 - 12040 +39.0172.1915262 +39.339.7811134 info@fattoriadellevignole.it

Cà ’d Langa ** Via Giacosa, 2 Fraz. Giacosa - 12050 +39.0173.638259 info.cadlanga@gmail.com

Il Profumo delle Rose Loc. Arietti, 8 - 12040 +39.0172.46782 info@ilprofumodellerose.com

L’Uliveto Str. Barbieri, 20/A - 12040 +39.0172.46135

Cascina Rizzi

Residenza L’Annunziata Loc. Maunera, 64 - 12040 +39.0172.450244 da@residenza-annunziata.it

TORRE BORMIDA Hotel Nuovo Secolo *** Via Umberto Maddalena, 36 - 12050 +39.0173.828200 nuovosecolo.torre@libero.it

Agriturismi e B&B La Bertorella Reg. Goretta, 12 - 12070 +39.0173.88153

La Costa

Agriturismi e B&B Mario & Mario ****

Ada Nada Via Ausario, 12 Loc. Rombone - 12050 +39.0173.638127 info@adanada.it

Affitta camere

TREZZO TINELLA

Via Fiori, 25/A Loc. Fossamagna - 12050 +39.338.2435208 bb.marioemario@gmail.com

Cascina Serrapini ** Str. Rizzi, 15 - 12050 +39.0173.638161 cantinarizzi@cantinarizzi.it

Via Cappelletto, 32 Loc. Serra dei Pini - 12050 +39.0173.630003 m.viglione@libero.it

Foresteria Settevie

Az. Agr. Cascina Bricchetto

Via Cappelletto, 5 - 12050 +39.0173.630232 / +39.335.5933947 info@orlandoabrigo.it

Via Naranzana, 22 - 12050 +39.0173.630395 cascinabricchetto@gmail.com

Il Bricco

Cascina Roreto

Via T. Bubbio, 12 - 12050 +39.0173.638014 info@agriturismoilbricco.it

Via Bossania, 10 - 12050 +39.347.3299658 +39.0173.630523 info@cascinaroreto.it

Il Ciliegio Via Meruzzano, 21 - 12050 +39.0173.638267 / +39.0173.630126 ilciliegio@ilciliegio.it

Finestre di Langa Via Cappelletto, 54 - 12050 +39.33.6605258 / +39.3283150102 info@cerrinovini.it

Maria Cristina Via Ausario, 15 Loc. Pertinace - 12050 +39.0173.286912 / +39.349.3424922 agriturismomariacristina@gmail.com

Tenuta Barone Via Cappelletto, 33 Loc. Mompiano - 12050 +39.339.1780303 info@tenutabarone.com

Via della Costa, 1 - 12070 Tel: +39.0173.88079 info@lacostaagriturismo.it

Affitta camere

TREISO

Via Giacosa, 16 - Loc. Marcarini - 12050 +39.0173.638003 elsaalbalconefiorito@libero.it

Al Cappelletto

San Stefanetto

Casa Branzele

Via Ferrere, 1 Loc. San Stefanetto - 12050 +39.0173.638409 info@sanstefanetto.it

Via Cappelletto, 27 Loc. Mompiano - 12050 +39.0173.630000 / +39.380.3100158 branzele@casabranzele.com

Agriturismi e B&B Domus Langhe **** Via Belvedere, 15 - 12050 +39.340.6494820 info@domuslanghe.it

Al Balcone Fiorito

Affitta camere Fraz. Cappelletto, 5/B - 12050 +39.0173.630104


4 Langa Space 28Cascina Via Cappelletto, 36 - 12050 +39.0173.630289 info@cascinalanga.it

VERDUNO Hotel Real Castello ** Via Umberto I, 9 - 12060 +39.0172.470125 info@castellodiverduno.com

Agriturismi e B&B Ca del Re Via Umberto I, 14 - 12060 +39.0172.470281 cadelre@castellodiverduno.com

Locanda dell’’Orso Bevitore Via Vittorio Emanuele, 42 - 12060 +39.0172.470122 +39.380.4262124 orsobevitore@burlotto.com

Affitta camere Cascina Arcangelo Raffaele Borgata Molino, 14 - 12060 +39.339.1267767 info@arcangeloraffaele.it

VEZZA D’ALBA Agriturismi e B&B Le Cicale *** Via Montaldo Roero, 46 Fraz. Borgonuovo - 12040 +39.0173.65070 serv-dom@libero.it

Affitta camere Di Vin Roero P.zza San Martino, 5 - 12040 +39.0173.65114 divin_roero@virgilio.it

UFFICI TURISTICI ALBA > Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero P.zza Risorgimento, 2 - 12051 +39.0173.362562 info@turismodoc.it

> Ente turismo Alba Bra Langhe e Roero A.t.l Langhe e Roero P.zza Risorgimento, 2 - 12051 +39.0173.35833 info@langheroero.it

BOSSOLASCO > Comunità montana Alta langa P.zza Oberto, 1 - 12060 +39.0173.799000 alta.langa@reteunitaria.piemonte.it

BRA > Ufficio turismo e manifestazioni di Bra - I.a.t. Palazzo Mathis Piazza Caduti per la Libertà, 20 - 12042 +39.0172.430185 turismo@comune.bra.cn.it

> Ufficio turistico di Pollenzo

BARBARESCO > Enoteca regionale del Barbaresco - I.a.t.

Via Della Piana, 37 - 12042 Loc. Pollenzo +39.0172.422180 pollenzo@langheroero.it

P.zza Municipio,7 - 12050 +39.0173.635251 enoteca@enotecadelbarbaresco.it

CANALE

> Ufficio turistico di Barbaresco

> Enoteca regionale del Roero - Canale

Piazza Municipio, 1 - 12050 +39.0173.635189 turismo@enotecadelbarbaresco.it

Via Roma, 57 - 12043 +39.0173.978228 informazioni@roeroturismo.it

BAROLO

CARRÙ

> Enoteca regionale del Barolo - I.a.t.

> Associazione Turistica Pro Loco Carrù

P.zza Falletti,1 - 12060 +39.0173.56277 barolo@baroloworld.it

Via Pippo Vacchetti, 10 - 12061 +39.0173.750220 http://www.prolococarru.it

BENE VAGIENNA

CHERASCO

> Ufficio Turismo

> Ufficio turistico di Cherasco

Casa Ravera Via Vittorio Emanuele n. 43 +39.0172.654969 ufficioturismo@benevagienna.it

Palazzo Comunale Via Vittorio Emanuele, 79 - 12062 +39.0172.427050 turistico@comune.cherasco.cn.it


CORTEMILIA > Punto informazioni di Cortemilia P.zza Savona, 3 - 12074 +39.0173.821500 cortemilia@ciaomondo.com

GRINZANE CAVOUR > Enoteca Regionale Piemontese Via Castello, 5 - 12060 +39.0173.262159 info@castellogrinzane.com

> Ufficio turistico di Cortemilia Palazzo Comunale Corso Luigi Enaudi, 1 - 12074 +39.0173.81027 info@comune.cortemilia.cn.it

LA MORRA > Punto informazioni

CEVA

c/o Cantina Comunale di La Morra Via Carlo Alberto, 2 - 12064 +39.0173.509204 info@cantinalamorra.com

> Ufficio Turistico di Ceva Via Case Rosse, 1 Loc. San Bernardino +39.0174.705600 turismo@vallinrete.org

DIANO D’ALBA > Ufficio turistico di Diano d’Alba Via Umberto I, 11 - 12055 +39.0173.468542 info@soridiano.it

> Ufficio turistico eventi & turismo di La Morra P.zza Martiri, 1 - 12064 +39.0173.500344 info@la-morra.it

MANGO > Enoteca regionale Colline del Moscato d’Asti e Asti spumante P.zza XX Settembre, 19 - 12056 +39.0141.89291- 89141 enotecamango@tiscali.it

DOGLIANI > Infoturismo di Dogliani Biblioteca Civica P.zza L. Einaudi, 9 12063 - Dogliani +39.0173.70210 turismo@comune.dogliani.cn.it

> Ufficio turistico di Dogliani P.zza Umberto I 12063 - Dogliani +39.0173.742573 turismo@comune.dogliani.cn.it

MONESIGLIO > Ufficio turistico di Monesiglio c/o Castello Medioevale Caldera Via della Chiesa, 1 - 12077 +39.0174.92199 +39.340.7916097 cultura.altalanga@libero.it

MONTÀ

285

> Ufficio turistico ‘’Ecomuseo delle rocche’’ Piazzetta delle vecchia Segheria, 2b - 12046 +39.0173.976181 +39.373.7731269 info@ecomuseodellerocche.it

SANTO STEFANO BELBO > Ufficio turistico c/o Fondazione Cesare Pavese Santo Stefano Belbo P.zza Confraternita, 1 - 12058 +39.0141.843730 info@fondazionecesarepavese.it


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