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Gli impianti delle piscine
Nei momenti di crisi economica le azioni da mettere in campo dovrebbero esser due: la prima, più immediata, è quella di cercare spazi per risparmi e/o tagli alla spesa; la seconda, non meno importante, è quella di cercare di aumentare il fatturato. Entrambe queste azioni hanno un unico fine, cioè quello di aumentare l’utile o di ridurre la perdita.
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Trovare l’equilibrio tra queste due azioni non è semplice. Tagliare i costi a prescindere è un comportamento insensato, perché in molti casi potrebbe portare ad una forte riduzione di fatturato. Pensiamo ad esempio al riscaldamento, spina nel fianco di tutti i gestori di piscina in questo momento. Il costo si può ridurre, paradossalmente fino a portarlo a zero, basta diminuire le temperature. Ma il risultato ottenuto sarebbe solo quello di azzerare i clienti e quindi, semplicemente, non si può fare.
Ciò che invece si può fare è cercare soluzioni che consentano di raggiungere le stesse temperature spendendo meno. Ma, anche qui, i conti vanno fatti per bene, perché l’ammortamento dell’investimento deve avere un senso e deve essere compatibile con le possibilità economiche dell’azienda.
Purtroppo, ci sono ancora molti gestori che si fanno incantare dal pagamento “a babbo morto”, senza pensare che l’azienda, in questo modo, morirà prima del povero babbo.
Le azioni in tema di impiantistica vanno quindi compiute con molta attenzione, verificando bene cosa viene proposto e da chi. Internet oggi ci consente di verificare quasi tutto quello che vogliamo approfondire, basta armarsi di un po’ di pazienza e studiare. Studiare è l’unico modo che consente di farsi un’opinione sulle cose, non ce ne sono altri. Altrimenti, ci si fida, e non sempre è la cosa migliore da fare quando non ci sono soldi.
In questo periodo gli sforzi dei gestori di piscine coperte sono tutti concentrati sul riscaldamento, come è giusto che sia, ma esistono anche altre parti dell’impianto che meriterebbero attenzione. Certamente tutti gli impianti che abbisognano di energia elettrica
Abbassare la temperatura dell'acqua fa risparmiare in bolletta ma in automatico allontana dalla piscina i bimbi e molti altri clienti per funzionare, come ad esempio le macchine termoventilanti, sempre le più sottovalutate negli impianti natatori, ma anche l’impianto di trattamento dell’acqua, che probabilmente è il più trascurato di tutti. Non tanto in termini di tempo dedicato alla manutenzione ordinaria, ma in termini di approfondimento tecnico. Eppure l’impianto di trattamento acqua è quello più importante per una piscina. Senza un’acqua pulita e sana, una piscina può diventare solo una vasca per i pesci, e nessuno pagherebbe per nuotare in un acquario.
L’acqua pulita e sana è il biglietto da visita migliore per una piscina. Un’acqua bella però non è detto sia pulita e soprattutto non è detto sia sana. I modi per far apparire bella l’acqua di una piscina sono i più semplici e, contemporaneamente, quelli più agli antipodi del concetto di salubrità. Basta buttare qualche decina di litri di “qualcosa” e, magicamente, l’acqua da leggermente torbida torna bella. Cos’altro serve, in fondo?
Poi però arrivano riniti, la puzza di cloro, che si sente di più in tribuna, dove stanno i genitori che magari, una volta che il bimbo ha imparato a nuotare, lo porteranno molto più volentieri a calcio; arrivano i brucio- ri e i pruriti sulla pelle, il costume nuovo che si scolorisce dopo due volte, il raschietto alla gola che non se va… Insomma, arriva tutto ciò che fa dire agli utenti che forse è meglio andare a correre al parco, piuttosto che in piscina
Il problema è che si cerca la soluzione ad una scorretta gestione della chimica con altra chimica, magari cambiando prodotto o fornitore, avviando una spirale perversa da cui non si esce, quando invece il problema non è mai lì, ma è nell’impianto. Molti gestori pensano di non avere margini di manovra per quanto riguarda l’impianto in sé, definito come insieme di filtri, pompe, tubazioni, valvole e bocchette, perché così è e quindi così deve restare. Niente di più falso! Molti degli errori di funzionamento degli impianti sono gestionali, dettati da abitudini o da suggerimenti sbagliati, e molti altri si potrebbero risolvere con interventi di costo ridotto, pari a qualche centinaio di euro.
Molto spesso una analisi delle portate effettive di un impianto rivela situazioni del tutto diverse da quelle che un gestore riteneva di avere, a causa di valvole strozzate senza motivo, oppure di piccoli tratti di tubazione troppo piccoli o di pompe inadeguate. Molte volte, ad esempio, i danni maggiori li fanno le pompe troppo grandi, più che quelle troppo piccole.
Senza entrare in questioni tecniche che non avrebbe senso trattare in questo articolo, il suggerimento è quello di compiere una analisi approfondita del proprio impianto di trattamento acqua, verificando componenti e funzionamento, in modo da valutare la possibilità di migliorarlo.
Un impianto efficiente consente di raggiungere entrambi gli obbiettivi descritti all’inizio, cioè consente di risparmiare prodotti chimici e, al contempo, di avere un’acqua pulita e sana, aumentando il numero di bagnanti e quindi il fatturato.
Alberto Succi avvalbertosucci@gmail.com