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Il cambiamento riguarda tutti Marco Tornatore
Il cambiamento riguarda centri sportivi, imprese ed eventi: il prossimo Piscina22 è un esempio di evoluzione di modello con convegno, area expo e contenuti ideali
IL CAMBIAMENTO RIGUARDA TUTTI
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Da tempo esperti, consulenti, protagonisti del settore sostengono che dobbiamo cambiare modelli: gestionali, di impresa, di sistema. Ancor più dopo quasi tre anni di difficoltà rese ferocemente insidiose dalla crisi energetica ed economica. Diverse piscine e palestre hanno svoltato in modo deciso, inaugurando un percorso nuovo e lontano da idee gestionali del passato. Altri faticano ad interpretare la trasformazione e molti di questi stanno patendo di più la crisi e il rischio chiusura. Il dato significativo è che gli interpreti del nuovo registrano punte di iscrizioni migliori del 2019 e considerano il caro bollette un problema serio, ma superabile. Il cambiamento è in atto, ma alcuni pensano riguardi solo una categoria, non tutte quelle che animano il sistema.
Le imprese della filiera, per esempio, sono state capaci di modificare qualcosa rispetto agli anni passati? Perché se i centri sportivi, anche per interpretare le mutate esigenze e priorità dei clienti, hanno saputo aggiornarsi, sembra che diverse aziende del settore questo passo evolutivo stentino a farlo: o perché le vendite sono andate benone o perché, come avviene per i complessi sportivi in difficoltà, sono state incapaci di cambiamenti ineludibili. Peggio è rilevare che il processo di evoluzione del “modello” faccia difetto a chi dovrebbe essere la sintesi, il punto di incontro fra domande ed offerta degli attori del comparto: non riguarda certo l’online o riviste come questa, ma le fiere, i congressi, i grandi eventi. Siamo reduci da Move City Sport e ForumClub e ci avviciniamo a Piscina22, il convegno di riferimento per la piscina: manifestazioni che si distinguono per il format ottimale. Contenuti alti, durata di due giorni, capacità di coinvolgere gli stakeholders. Insomma, un contenitore sostenibile per le aziende che espongono, interessante per i visitatori professionali grazie anche a sessioni convegnistiche di valore, e ideale per fare business o confrontarsi fra operatori. Certo, questi appuntamenti erano impostati così in passato, ma la formula si è evoluta ed arricchita.
Pensare a fiere di tre giorni e più, senza la capacità di attirare un pubblico professionale vasto, con costi smisuratamente cresciuti delle aree espositive e degli alberghi, dimenticando che altre voci di costo, divenute intollerabili per aumenti verticali, pesano sulle tasche di visitatori ed espositori (viaggi, parcheggi, bar, ristoro, servizi collegati), significa non aver capito che il mondo è cambiato e che la scelta sarà sempre più orientata a modelli positivi come quelli testè menzionati. Le formule datate e poco aggiornate è giusto vengano abbandonate, perché l’onilne o le iniziative B2B autonome o di rete, che contemperano spesa e ritorni, sono da privilegiare. Il sistema è cambiato per tutti, nessuno escluso: chi elude la trasformazione sarà vittima delle proprie miopia e incapacità.
Marco Tornatore