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Crescite a confronto (e i dubbi)

Acqua è molto di più di allenamento ed esercizio fisico. È emozione e divertimento per tutti, ma dipende solo da noi.

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La corsa è una delle attività sportive più popolari in Italia. Ad inizio millennio gli appassionati erano poco più di due milioni.

Oggi sono oltre 7,6 milioni (12,6% degli Italiani) cui si affiancano 1,1 milioni di walker.

Automotivati - Al di là di una efficace sensibilizzazione mediatica e salutistica, nessuna alchimia di marketing o di accoglienza ha determinato il crescendo di un’attività che appassiona perché riconcilia con la dimensione interiore, preferendola per sentirsi in forma (58%), per dimagrire (9%), per divertirsi (7%), per consiglio del medico (7%). Al contempo si contiene la spesa imposta da circuiti indoor e assicura libertà in ambiente esterno, senza vincoli orari, praticandola ove è più comodo.

Sedentari e dubbi - Su queste pagine, a più riprese parliamo di come schiodare i sedentari dai divani e attirare nelle palestre e nelle piscine chi non le frequenta. Da oltre dieci anni le percentuali di crescita di fitness e attività acquatiche sono modeste, ancor più se consideriamo l’aumento del numero di impianti. In due decenni i runner sono cresciuti del 250% con prevalenza di over 50 e minor numero di giovani. Piscine e le palestre hanno ben compreso quali reali bisogni ha oggi il cittadino medio?

Tecnologia e il potenziale dell’acqua - La tecnologia ha inciso sulla crescita del fenomeno running (app, smar twatch, smartphone); e forse potrebbe farlo anche per l’acqua pensata per tutte le categorie della popolazione, riformulando modelli decisamente superati e poco appealing per gli Italiani che schivano le piscine.

Emozioni - L’effetto emotivamente ineguagliabile dell’acqua può prevalere su quello ambientale delle attività all’aperto. Acqua sì, ma con profondità intelligenti per accogliere tutti, con temperature gradevolmente ideali, valorizzando contesti che escludono criticità dell’outdoor come inquinamento, condizionamenti metereologici, infortuni. Ripensiamo piscine e palestre, utilizzando la tecnologia ricordandoci di affrancare da vincoli orari e da attività strutturate, offrendo servizi ad alto valore emozionale e percepito. È una soluzione universale e replicabile che risolve solo se è interpretata e sviluppata da chi è alla guida del club e della piscina, condividendola con lo staff e comunicandola al meglio ai clienti e ai pantofolai.

Marco Tornatore

Ripensiamo piscine e palestre, utilizzando la tecnologia ricordandoci di affrancare da vincoli orari e da attività strutturate, offrendo servizi ad alto valore emozionale e percepito

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