ART OF PHOTOGRAPHY

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Eric Marrian Robert Farber Giovanni Chillemi Patrick Willocq Flor de María Garduño Yanez

Il Nudo Come scegliere una carta fotografica

ART Magazine Italia S. p. A. Dicembre-Gennaio 2022 Anno 1 n° 1/12 € 4,50 Mensile Poste Italiane S. p. A. Sped. in Abb. Post. - D.L.367/2008 (conv. in L. 23/05/2002 n° 69) art. 1 comma1, LO/MI 5 1 4 9 9>

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771197 722386 In edicola dal 20 dicembre 2021

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Direttore responsabile Livia Matton

Caporedattore centrale Filippo Romeo

Consulente alla direzione Rosaria Zucconi

Direttore artistico Valeria Settembre

Redazione

artenews.it http://farber.com fotografareindigitale.com fotografiaartistica.it objectsmag.it/ istantidigitali.com awarewomenartists.com photographicafineart.com fotografiaartistica.it Francesco Mento

Redazione Grafica Marianna Cutrupi

Il Nudo

42 Flor de María Garduño Yanez

Photoeditor

Marianna Cutrupi

Fotografi

Eward Weston Eric Marrian Robert Farber Giovanni Chillemi Patrick Willocq Flor de María Garduño Yanez Thorsten Jankowsky Werner Bischof targetsas.it dsvisuals.com nobelusuniversity.com sabatinifotografia.it lacartasrl.com printonweb.it

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Digital

Massimo Russo Francesco Magnocavallo 1

59 Come scegliere una carta

fotografica

Direzione, redazione e amministrazione

Reggio Calabria, 89100, tel. 0965.863562 - 0965.783912 e-mail segreteria di redazione redazioneartofp@hearts.it Isbn 9771197-722386 ART Magazine Italia S. p. A. Dicembre-Gennaio 2022 Anno 1 n° 1/12 € 4,50 Mensile Poste Italiane S. p. A. Sped. in Abb. Post. - D.L.367/2008 (conv. in L. 23/05/2002 n° 69) art. 1 comma1, LO/MI


Eric Marrian Eric Marrian è un fotografo francese che unisce con superba maestria le due anime artistiche della fotografia e della architettura, regalandoci un’insolita e stupefacente visione della sensualità. Nato nel 1959, Eric si forma come architetto.

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Passa alla fotografia nel 2003 e nel 2005 diventa membro e co-fondatore dell’agenzia fotografica Mata Hari. Nella serie “Carré blanc” si concentra sui dettagli del corpo femminile, in una continua ricerca di nuove geometrie e prospettive.

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Il corpo femminile è un’opera composta in modo perfetto nel corso di dieci mila anni. Un campo magnetico. Una mappa da esplorare. Ogni linea del corpo, le virgole che la compongono; le curve, i vuoti e i pieni che le gambe, le braccia, i fianchi,

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disegnano sullo sfondo; le sue imperfezioni. C’è qualcosa di estremamente affascinante nella geometria imperfetta del corpo di una donna, comunque esso sia fatto. Se ne è accorto Eric Marrian che, da buon architetto di geometria e perfezione si occupa da molto.

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Marrian con le sue foto, scruta la simmetria del corpo femminile, le sue curve generose, i suoi tratti sinuosi, la sua carezzabile morbidezza, conferendole poi attraverso l’uso del colore la ieraticità e la concreta perfezione delle statue.Il fotografo francese gioca con la nudità dei contrasti

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attraverso uno stile, dove la saturazione della luce permette di evidenziare il punto cruciale dell’immagine. La scelta del bianco e nero, con la netta prevalenza dei toni chiari, sottolinea, ancora di più, l’aspetto architettonico in cui le sinuosità del corpo sembrano quasi scolpite nel marmo.

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Marrian limita l’inquadratura, tralasciando una visione intera per concentrarsi sul particolare. I paesaggi che scorrono lungo le morbide pieghe dei corpi, tra curve sinuose e secche, evidenziano la bellezza di ciò che è nascosto.

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Le fotografie, mediante la semplicità, ritraggono in maniera sobria e delicata la bellezza del corpo come fosse un’opera d’arte, individuando e declinando le linee architettoniche delle sue forme. La serie “Carré Blanc”, vincitrice del festival euro-

peo di fotografia di nudo di Arles, è stata esposta in numerose gallerie europee (tra le quali: la Galerie Verdeau Rive Gauche, la Fundazione ERA di Mosca, la Maison Européenne de la Photographie).

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Robert Farber Artista americano, celebre per i suoi lavori nel campo della moda e della pubblicità, Robert Farber è considerato uno dei maestri della fotografia di nudo.Insieme a una produzione più commerciale, ha frequentato il tema del ritratto erotico, con

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risultati di altissima raffinatezza. Quella di Farber è una nudità elegante, intrisa di fantasia e di una vena di mistero: le sue fotografie sono carnali, poetiche, caratterizzate da tagli audaci e da forti contrasti luministici.

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Per l’artista il corpo del modello, di cui sono fotografati, quasi sempre, soltanto dei dettagli anatomici, diviene campo d’indagine e di sperimentazione sulla forma; le membra nude, spogliate di qualunque arzigogolo stilistico, sono sublimate a

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pura essenza geometrica. I corpi nudi e conturbanti, seducenti, impudichi, immortalati in pose statuarie, talvolta teatrali, appaiono scolpiti dalle ombre, mentre la luce accarezza e modella le forme, le infonde di un incanto

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purissimo, delinea le silhouette, restituendo al fruitore una plasticità armonica e sintetica. L’estetica fotografica di Farber mantiene un legame ancillare con la pittura, la sua è una rappresentazione del corpo artistica, quasi impressionistica,

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dalle sottili citazioni classiche, una celebrazione platonica e romantica della bellezza e della perfezione della natura umana. Nato nel 1944 a Newark, in New Jersey, Robert Farber è cresciuto a Maplewood-South Orange.

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Amante dell’arte sin dall’infanzia, dopo gli studi in marketing ed economia al college, dagli anni Settanta si è dedicato alla fotografia come autodidatta.

Nel 1995 è stato insignito del Premio Internazionale ASP. Ha esposto le sue opere in gallerie d’arte e musei in America, in Europa e Asia, e pubblicato decine di libri.

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Giovanni Chillemi

Nato a Messina il 29 novembre 1995. Ha frequentato l’istituto ‘arte Ernesto Basile di Messina nella sezione oreficeria. Dopo il diploma ha deciso di intraprendere un nuovo percorso all’Accademia di belle arti di Reggio Calabria scegliendo il corso grafica d’arte. Si avvicina alla fotografia prima per hobby, che poi diventa una passione che infine decide di far diventare lavoro. Ha iniziato il percorso artistico anche con la fotografia dove nel 2014 ho partecipato ad alcuni concorsi fotografici, dove ha conseguito il secondo posto in un concorso a livello nazione. Nello stesso anno partecipa a un’altro concorso cittadino vincendo il primo posto. Nel 2016 partecipo a un bando indetto da una associazione messinese per la realizzazione di un atlante fotografico, dove vengono scelti 5 suoi scatti. Nel 2016 inizia a lavorare come fotografo e giornalista sportivo presso delle riviste nazionali del settore. Nel 2017 con la realizzazione di una mostra personale con Amate forme” in una galleria del messinese e una collettiva in una galleria a Milano.

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“Con sgruardo soave Giovanni contempla il suo “amore”. Con luci discrete lo accarezza. Con cuore puro si chiede chi è questa morbida vita che lo affianca, bianca.

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“Amate forme” è un’opera di inconsueta generosità, è la possibilità di condividere il punto di vista di un’anima bella sulla sua gemella.

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C’è in questo lavoro un profumo di innocenza, si può contemplare a lungo ogni immaggine senza alcun turbamento e fare pace finalmente col corpo” Francesco Mento

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Patrick Willocq

Patrick Willocq, (Strasbourg, 1969) nelle immagini di “Wale’ Waleke”, rende omaggio alla maternità, la fertilità e femminilità, osservando delle giovani madri, chiamate Walé (“madre primipara”) dei Pigmei Ekonda della Repubblica Democratica del Congo, nel momento in cui, finito l’isolamento di almeno un paio di anni dovuto alla nascita del primo figlio, le giovani madri ritornano al villaggio. Il rispettare vari tabù, soprattutto sessuali, fanno acquisire loro uno status simile a quello di un patriarca. La fine dell’isolamento è caratterizzata da danze e canti rituali altamente codificati, che sono, di volta in volta, una creazione unica per ogni Walé. Un rituale altamente competitivo che si basa sull’acquisire più prestigio e potere rispetto agli avversari e aumentare l’onore della famiglia. Quando una giovane madre diventa Walé acquisisce un soprannome che la differenzia dalle sue rivali e la posiziona agli occhi della comunità.

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Ogni giorno la giovane donna si prepara a un’elaborata toilette volta a focalizzare l’attenzione di tutti su di lei. Una miscela di polvere rossa di legno ngola con olio di palma, che spalma a coprire il proprio corpo insieme alle acconciature sofisticate, fatte di cenere, foglie bopokoloko e olio di

palma, sono il modo per le donne Walé di ostentare la loro superiorità, bellezza e la loro unicità. Patrick Willocq è un fotografo autodidatta, da venticinque anni la sua passione per il viaggio, la scoperta e la conoscenza di culture diverse si intrecciano con il desiderio di documentare la realtà

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di cui è testimone. Dei suoi quarantasei anni, Patrick Willocq nato a Strasburgo, nel 1969. Ha vissuto trentadue anni lontano dal paese in cui è nato, la Francia, di conseguenza sette nella Repubblica Democratica del Congo.

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Nel 2012, in occasione di un viaggio che lo ha riportato nel paese africano, in particolare decide di dedicarsi completamente alla fotografia, considerando di aver lavorato per oltre vent’anni in diverse multinazionali nell’Asia Pacifica. Inoltre attraverso il suo lavoro, vuole darci un’im-

magine del Congo, e dell’Africa in generale, in alternativa di quello che i media tendono a focalizzarsi. La serie On the road from Bikoro to Bokonda, DR Congo. Ha vinto il Best Photo Story Grant 2012 di AFD

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nondimeno è stata esposta in diverse sedi internazionali. Tra gli altri progetti fotografici, Kinshasa my love è stato esposto all’Angkor Photo Festival in Cambogia nel 2012, The 4 Seasons in Shangai all’European Festival of Nude Photography di Arles nel 2013,

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Walé O Konga I al Portrait(s) di Vichy nel 2013, I am Walé Respect Me è stato esposto nel 2014 in prestigiose sedi internazionali, tra le quali Les Rencontres d’Arles (Francia), Flash Forward Boston (USA), Lagos Photo (Nigeria). Infine The Superwalés è l’ultimo progetto di Patrick Willocq in Congo, realizzato nel 2015.

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Flor de María Garduño Yanez

Flor de María Garduño Yanez ha studiato arti visive all’Università Nazionale del Messico, dove la sua insegnante, Kati Horna (1912-2000), lo ha profondamente influenzato. Nel 1979 lascia gli studi per assistere l’eminente fotografo messicano Manuel Álvarez Bravo nella stampa dei suoi portfolio. In seguito a questa esperienza, si dedica al lavoro fotografico personale. Dal 1981 al 1982, è stata responsabile dell’illustrazione di libri di testo presso il Segretariato della Pubblica Istruzione: ha visitato aree remote del Messico per documentare le attività e i costumi degli indiani, affinando così la sua comprensione di queste culture dimenticate, che nutrirà il suo modo di fotografare. Nel 1982 gli viene dedicata una prima mostra personale presso la galleria José Clemente Orozco di Città del Messico.

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Nel 1985 ha pubblicato,Magia del juego eterno (“magia del gioco eterno”). Un’omonima mostra è stata presentata alla Chambre Claire nel 1986, durante il Photo Month a Parigi.

Nel 1988 realizza una campagna fotografica in America Latina, oggetto di Testigos del tiempo (“testimoni del tempo”), una raccolta di immagini rare sulla sopravvivenza delle tradizioni indiane;

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Il mondo indigeno viene ritratto cercando di rappresentare la dimensione temporale circolare in cui vivono i gruppi nativi.

pubblicato nel 1992, tradotto in cinque lingue, questo lavoro è stato un successo internazionale e ha ricevuto il premio Kodak per la critica fotografica lo stesso anno.

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Dopo la nascita della sua seconda figlia, Flor intraprende un nuovo percorso che la riconduce “alle origini”, intese come radici dell’universo femminile, spesso rappresentate mediante la mitologia greca o cristiana, nella rappresentazione della fertilità. Attraverso le sue immagini traspare una figura femminile magica, circondata da una natura intensa e silenziosa. Tra gabbie, veli neri e maschere che nascondono visi e corpi, viene fuori una donna che non può muoversi o svelarsi liberamente.

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La fotografa, con bianchi e neri suggestivi dalle forme equilibrate, rappresenta la femminilità nella sua essenza, una femminilità ancorata alla terra e

alla semplicità del corpo. L’opera dell’artista unisce il tempo contemplativo della messa in posa sul cavalletto, al tempo istantaneo capace di conservare.

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Le fotografie di Flor Garduño ricostruiscono un ordine cosmico in cui ridare volto, nome e destino ai protagonisti di una storia dimenticata, sanan-

do le ferite dolorose del tempo per mezzo della bellezza dell’arte.

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Il Nudo

Nudi artistici e Fine-Art

Le immagini di nudo sono molto popolari e discusse, e questo accade da quando è nata la fotografia e, conseguentemente, la fotografia di nudo. Per alcuni si tratta di arte, per altri di pornografia. Le opinioni possono anche cambiare nel tempo. Ciò che una volta era considerato scandaloso ora viene ampiamente accettato. Fattori quali sesso, età, cultura, educazione hanno inoltre un ruolo fondamentale nella percezione di un’immagine di nudo. Ovviamente questa percezione varia da persona a persona (quindi tenete sempre a mente lo scopo finale della vostra foto). E varia soprattutto da modello a modello. Non tutti i modelli sono infatti uguali: alcuni modelli sono portati per il nudo artistico, altri per la fotografia glamour. Ed ancora: alcuni sono perfetti per la fotografia “classica”, altri sono in grado di farci sperimentare qualcosa di nuovo: ricordatevi quindi di variare e selezionare il giusto stile fotografico anche e soprattutto in funzione del modello che vi trovate dinanzi.

I nudi artistici e i nudi fine-art sono i classici scatti che si vedono in una galleria d’arte. Molte immagini artistiche sono fatte in bianco e nero, anche se ultimamente anche il colore comincia a fare capolino. Differenziare il nudo artistico dal fine-art no è proprio banale, visto che parliamo di due stili che si fondono e sovrappongono: la differenza sostanziale è più sulla forma che nella forma. Il fotografo è meno interessato a fotografare un soggetto e molto più interessato a utilizzare il corpo umano per creare arte. Per trovare degli esempi di nudo artistico di qualità, basta dare un occhio agli innumerevoli scatti di Ruth Bernhard, Edward Weston o Robert Farber. E proprio di Edward Weston sono gli scatti considerati i più famosi nudi artistici della storia. Ma cosa è un nudo artistico? Bella domanda: non credo ci sia un fotografo in grado di dirvelo e come accennato in precedenza, questo concetto è tanto legato all’osservatore quanto al soggetto, al modello che stiamo impiegando.

Testi di Beppe

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Eward Weston: sunbath (il soggetto, la moglie, non era in posa ma stava semplicemente prendendo il sole).

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Posa

La Scena

Le pose per le immagini artistiche tendono ad essere più conservatrici rispetto ad altri tipi di fotografie di nudo. Spesso e volentieri si tende ad evitare la zona pubica così come il “contatto visivo” con il soggetto (ovvero il modello che guarda l’obiettivo).

Anche se molte immagini artistiche sono realizzate su uno sfondo chiaro, l’uso creativo di un ambiente può essere molto importante nel produrre un’immagine artistica. Immaginatevi una donna in piedi dinanzi ad un ammasso granitico, nel deserto. Cosa è quella donna? E’ il soggetto della nostra fotografia o è parte della fotografia? Se siete in grado di vedere quella donna come parte della foto, allora avete realizzato uno scatto artistico: Il modello diventa parte integrante della scena, diviene una delle rocce o degli alberi intorno al fondale. Il soggetto è tutto lo scatto e non solo un particolare. Non tutte le scene impegate nella foto devono essere necessariamente belle per creare immagini interessanti: possiamo impegare un panorama quanto un tempio ma anche un vecchio edificio diroccato, un muro zeppo di graffiti o un vecchio scalo ferroviario. La scelta della scenografia è da farsi sulla base del proprio stato d’animo e bisogna far si che si “integri” con il nostro modello. E perché non usare, per esempio, una stanza buia conb una luce che filtra da una tapparella semichiusa?

Luce L’illuminazione è un aspetto cruciale di qualsiasi fotografia. Tuttavia, l’uso magistrale della luce è uno degli elementi che definiscono un’immagine di nudo quale nudo artistico. La luce può essere utilizzata per rivelare forme e linee che non esisterebbero senza la corretta illuminazione (rimando alla foto di prima di Weston). Se volete quindi specializzarvi in nudo artistico, rimboccatevi le maniche e cominciate a studiare seriamente come “funziona” la luce e come è possibile assoggettarla nei nostri scatti. Nel nudo artistico proprio giochi di ombre tendono a coprire le parti “scomode”, quelle intime. Un’ombra sistemata al posto giusto può fare la differenza tra una foto di nudo ed una di nudo artistico.

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Zebra Woman di Werner Bischof

Sandmine di Jankowsky 55


Nudi Glamour Definire la Qualità. I nudi glamour sono per lo più immagini seducenti di belle donne. Avete presente Playboy o tutte le riviste patinate (non quelle pornografiche, ovviamente!)? Ecco, buona parte di quelle foto sono fotografie glamour. Fare foto glamour non è per nulla facile, ma non tanto per la difficoltà intrinseca della foto, quanto per il fatto è che ogni giorno siamo bombardati da centinaia si foto del genere che reclamizzano un profumo, un’autovettura o, addirittura, un detersivo.Fare foto glamour pretende un presupposto: che abbiate il vostro stile personale e che non vi limitiate a fotografare donne (o uomini) nudi. Un esempio è la foto di Barbara di Creddo. Un approccio per sviluppare uno stile personale è quello di cercare modelli che dispongano di bellezza fuori standard. Una bellezza che magari è trascurata dalla massa (insomma, Naomi Cambpell lasciatela perdere, meglio la vicina che passa quasi inosservata) ma che, fotografata in particolari contesti, può risvegliare stupore e appassionare l’osservatore. Come detto in precedenza, le foto glamour sono famose soprattutto per le riviste patinate. Ma qual’è il confine tra glamour e arte e tra glamour e pornografiagrafia? Come per il caso della foto artistica, anche in questo caso il confine è puramente soggettivo: Playboy era considerato, nemmeno tantissimi anni fa, un giornale pornografico. Adesso, invece, le modelle fanno a pugni pur di guadagnare la copertina. La differenza tra la prima e la seconda è minima: uno sguardo in più, il colore. La prima verrebbe classificata come artistica, la seconda è decisamente più glamour. Fate quindi attenzione al modello che state usando per le vostre foto: deve comprendere quale è il vostro obiettivo. Non chiedete al modello di assumere pose ma spiegate quali pose deve assumere, magari aiutandovi con degli scatti guida: la rete è piena di belle fotografie che potete usare come esempio.

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La Scena

Le Luci

Un’altra sfida è quella di trovare una posizione unica per il vostro modello. E’ difficile pensare a delle scenografie o a delle pose nuove e che quindi non siano state già usate in precedenza: fossi in voi eviterei letti, auto sportive, vasche da bagno.

La luce fa la differenza. La capicità di usare le ombre, i raggi di luce, il buio o il sole possono trasformare drasticamente una fotografia.

Posa E’ la parte più complicata, molto più del nudo artistico. Una foto del genere era, qualche decennio fa, considerata sconcia: “Renata” by Mikhail Palinchak. Eppure oggi viene annoverata nell’ambito della foto glamour. La differenza, oltre al pudore dei singoli osservatori, è data appunto dalla posizione che il soggetto ha assunto, con lo sguardo rivolto altrove ed una posizione che trasmette alcuna sensazione “sessuale” al’osservatore.

Fade di Alecu Grigore

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COME SCEGLIERE LA CARTA FOTOGRAFICA Testi di Giuseppe Santagata

Le carta fotografica è progettata per produrre un’immagine di alta qualità, nel tentativo di restituire al meglio la fotografia che stiamo stampando. In questa guida vi spiegheremo come distinguere e come scegliere una carta fotografica per una stampa digitale di alta qualità. Differenza fra carta fotografica e carta normale La carta fotografica, come suggerisce il nome, è appositamente progettata per essere utilizzata per la stampa di fotografie o immagini. Esistono diversi elementi che consentono alla carta fotografica una qualità migliore, rispetto al resto delle carte utilizzate nella stampa. La riproduzione ottenuta su una carta fotografica è molto più accurata in termini di definizione, fedeltà al colore e durabilità. Tuttavia non tutti i tipi di carte per stampare foto raggiungono lo stesso effetto. Ogni tipo di carta, infatti, dona alla immagine un particolare tono e risultato.

messa a contatto. Questo tipo di stampa si caratterizza per una eccezionale durata nel tempo e funziona molto bene su vari materiali come poliestere e tessuti, ma difficilmente arriva ai livelli degli altri due procedimenti di stampa. Inoltre, risulta abbastanza problematico nel bianco e nero, perché assume una dominante blu o viola sulla stampa.

La stampa inkjet (getto di inchiostro)

La stampa inkjet (getto di inchiostro) è una tecnologia di stampa che consiste nel proiettare minuscole goccioline di inchiostro sul supporto da stampare. Dobbiamo distinguere tra due tipi di inchiostro, quelli a base di coloranti (cosiddetti “Dye”) e quelli a base di pigmenti (cosiddetti “pigmentati”). Gli inchiostri pigmentati sono molto più costosi da produrre e vengono usati soprattutto nelle stampanti professionali o semi professionali, perché risultano più resistenti alla luce, all’umidità.

Stampa cromogenica (C-Print)

Come scegliere una carta fotografica

La stampa cromogenica (Chromogenic color print), denominata comunemente anche C print, unisce le possibilità del digitale alle caratteristiche della stampa tradizionale analogica. Questo metodo di stampa, che prende il nome dal’originario procedimento di stampa fotografica a colori messo a punto da Kodak, utilizza carte sensibili ai sali d’argento. Le carte vengono esposte attraverso apparecchiature di ingrandimento fotografico digitali, denominate comunemente di tipo “Lambda“. Tali apparecchiature sono l’evoluzione dei classici ingranditori fotografici e utilizzano come sorgente luminosa raggi laser. Oggi le macchine più potenti sono quelle ai raggi laser HD.

Una buona stampa fotografica dipende dal tipo di stampante e procedimento di stampa usato, dalla calibrazione delle componenti e dal tipo di carta fotografica che useremo. Prima di analizzare i singoli materiali per la stampa ci concentriamo sui tre tipi principali di stampa di una immagine fotografica digitale: la stampa a sublimazione termica, La stampa cromogenica (C-Print) e la stampa inkjet (getto d’inchiostro).

La stampa a sublimazione termica

La stampa a sublimazione termica sfrutta un processo di trasferimento del colore basato sull’impiego del calore. In queste stampanti il colore, contenuto all’ interno delle cartucce, sotto forma di polimero allo stato solido, viene scaldato ad alte temperature, sublimato e diffuso sulla superficie 59


Che tipo di carta per foto nella stampa digitale?

Durante la stampa vengono utilizzati determinati profili che indicano alla stampante determinate caratteristiche del supporto di stampa, in modo che l’output di stampa possa essere regolato correttamente. Questi profili sono chiamati profili ICC. Possiamo utilizzare i profili ICC come spazi colore simulati quando lavoriamo con dei programmi di fotoritocco come Photoshop. Questo procedimento viene chiamato soft proofing e viene utilizzato per previsualizzare il risultato.

Nella scelta del tipo di carta per la stampa digitale di una immagine dobbiamo fare attenzione a quale procedimento di stampa andremo a effettuare. Alcuni tipi di carta, infatti, sono utilizzabili solo in uno specifico procedimento fotografico. La scelta di una carta fotografica dipende essenzialmente dal budget a disposizione e dal risultato a cui puntiamo. Dobbiamo tenere bene in mente che la scelta é molto soggettiva. Carte diverse ottengono risultati diversi nella stampa della stessa immagine. La scelta oltre a dipendere dal gusto personale deve essere influenzata dal luogo e il modo in cui le foto verrano esposte. Il problema di molti é quello di non conoscere bene le differenze tra i diversi materiali a disposizione per stampare una foto. Nella scelta non ci basterà soffermarci sulle specifiche tecniche di un tipo di carta, che ci possono aiutare a comprendere a grandi linee il loro funzionamento e gli aspetti positivi e negativi, ma riveste un ruolo essenziale, anche, l’esperienza diretta. Consiglio, pertanto, di investire un po’ di soldi per provare diversi tipi di carta, ciò ci aiuterà a distinguere l’effetto che ogni carta può avere su una immagine.

•Peso: Potresti non aver mai considerato l’importanza del peso durante la stampa di una fotografia. Tuttavia, la sua rilevanza non deve essere per nulla sottovalutata. Il peso impedisce alla carta di piegarsi facilmente e fornisce un migliore aspetto. Il peso di una fotografia è solitamente espresso in g / m2 (grammi per metro quadrato). Ad esempio, se il peso è 100 g / m2, ciò significa che un metro quadrato di carta di questa qualità peserebbe 100 grammi. In generale, si consiglia la scelta di una carta più pesante, tuttavia, se stiamo stampando in casa dobbiamo fare attenzione nel controllare il peso massimo e la densità accettata dalla nostra stampante. Esistono, infatti, stampanti che non accettano carte molto pesanti.

Le caratteristiche tecniche di una carta fotografica La qualità di una carta fotografica dipende essenzialmente da una serie di caratteristiche tecniche:

• La gamma di colori di una carta fotografica ricevente dipende dalla combinazione tra la carta e la tecnologia della stampante. Ogni carta ha una resa colorimetrica differente. La resa è, abitualmente, leggermente superiore nelle carte lucide, ma dobbiamo tenere conto che non ci sono molte differenze tra una finitura lucida e una semi opaca. Una grammatura inferiore, invece, implica una peggiore riproduzione del colore nero nelle carte opache.

•Densità o calibro: Quando parliamo di densità o calibro, ci stiamo riferendo allo spessore della carta. La densità si misura in millimetri o millesimi di pollice, e sebbene sia generalmente correlata al peso, è possibile trovare anche carte di densità simile, ma con un peso molto diverso. Anche in questo caso se stampiamo in casa dobbiamo controllare il calibro supportato dalla nostra stampante. 60


Finiture delle fotografie

•Opacità: Maggiore è l’opacità di una carta, minore è la possibilità che l’inchiostro passi attraverso la carta, evitando il fastidioso intasamento e la miscelazione dei colori. Ciò è particolarmente rilevante, soprattutto, quando si desidera stampare immagini su entrambi i lati, ad esempio nella produzione di fotolibri. Normalmente la maggior parte delle carte fotografiche ha un’opacità che va dal 94% al 97%.

Probabilmente l’aspetto più facile da capire su qualsiasi carta è la finitura superficiale.

La Carta Lucida

La carta lucida (glossy) è la più usata dai consumatori amatoriali. Ciò è dovuto alla capacità della carta di visualizzare neri profondi con colori saturi e vibranti che fanno risaltare le immagini. Il problema delle carte lucide risiede nel fatto che se vengono osservate dai lati o in condizioni di luce intensa, parte dell’immagine non sarà visibile a causa del riflesso sulla superficie.

• Brillantezza: La brillantezza è un parametro che ci dice quanto bianco è il bianco della carta. La brillantezza viene espressa in numeri tra 1 e 100. Bisogna, tuttavia, tenere presente che non tutte le case produttrici indicano il loro grado di luminosità. •Texture: Ogni carta ha una texture differente. La texture influisce sulla gamma tonale, sulla resa dei dettagli, sulla capacita di riflettere la luce e rende un particolare effetto estetico all’immagine.

La Carta Opaca

La carta opaca (Matt) si caratterizza per l’assenza di riflessi. L’ampiezza del gamut è inferiore a una carta lucida, così come la profondità del nero in condizioni di luce piena. tuttavia questo tipo di carta Questo tipo di carta rendono gli sfumati cambiamenti di tonalità offrono le migliori condizioni con un tipo di illuminazione medio-bassa. Questa particolarità rende la carta opaca particolarmente appetibile per la stampa di esposizioni fotografiche.

•Formato della stampa: Le carte fotografiche sono disponibili in una enorme varietà di formati. Prima di stampare una immagine fotografica dobbiamo conoscere le dimensioni possibili di stampa della stessa e cercare di capire quale dimensione vogliamo dare alla nostra immagine stampata. Se la nostra scelta ricade su una dimensione molto grande, sempre meglio fare un provino del risultato finale in una copia piccola 10 x 15, per vedere eventuali errori in tempo o se stampiamo da soli una striscia di prova.

Carta Semi Opaca, Satinata, Lustre, Pearl

La Carta Semi Opaca ( detta anche Satinata, Lustre, Pearl) offre una superficie a meta strada tra una lucida e una opaca. Ciò garantisce una carta con un’eccellente gamma dal bianco al nero e colori eccellenti. Questo equilibrio lo rende un’opzione molto popolare per molti fotografi. L’immagine può essere vista chiaramente da un angolo più ampio ed è meno influenzata dalle condizioni di luce intensa. Se incorniciamo la foto con vetro di protezione, la carta satinata è più adatta rispetto ad una lucida.

•Compatibilità: Se stampiamo in casa, prima di acquistare qualsiasi marca di carta fotografica, dobbiamo assicurarci che la nostra stampante sia compatibile con il prodotto scelto.

La Carta metallizzata La Carta metallizzata dona un effetto perlato che aggiunge brillantezza alle tue immagini. La finitura metallica conferisce calore vibrante e profondità. La carta metallizzata, tuttavia, è molto riflettente, pertanto è meglio incorniciarla senza vetro e risulta ideale solo per alcuni tipi di foto. La superficie metallizzata rende questa carta molto resistente. 61


Lo strato ricevente di una superficie per foto

poiché la trama aggiunge grande profondità e carattere alle stampe fotografiche. Tuttavia risultano abbastanza difficili da calibrare nella stampa.

Carte fotografiche RC

Insieme alla finitura superficiale sentirai termini come carta Baritata, Rag paper e cellulosa. Questi termini si riferiscono ai rivestimenti specifici che sono utilizzati nella fabbricazione di una carta per immagini fotografiche. Le più comuni sono:

La carta RC, altrimenti nota come carta resinata (Resin Coated), sveniva usata nelle stampe in camera oscura. Le carte RC oggi funzionano anche su carte fotografiche a getto d’inchiostro. Una car ta RC (Resin Coated) per il digitale è costituita da una base di alfa-cellulosa rivestita da una pellicola in polietilene plastico che viene trattata con una patinatura microporosa sul lato stampabile.

Carta macro micro e Nanoporosa

Le Carte Macro Micro e Nanoporose: La costruzione di questi tre tipi di carte è simile in quanto possiedono tutte dei piccoli pori che assorbono l’inchiostro. La sostanza chimica dello strato ricevente contiene pori che accolgono l’inchiostro. Ciò permette una rapida asciugatura non appena la copia esce dalla stampante. La tecnologia dei micropori e dei nanopori produce risultati più duraturi e una migliore definizione del colore rispetto a quelle Macro.

Carta Baritata

Carta baritata presenta una texture simile alla carta baritata che veniva utilizzata nelle stampe fotografiche ai sali d’argento. La carta baritata presenta uno strato di solfato di bario applicato su una carta fotografica in fibra. Tutte le carte Baritate hanno un po’ di lucentezza e il livello di questa varia dal produttore.

Carta di Cellulosa

Le Carte in alfa-cellulosa: L’alfa-cellulosa è una pasta di legno di alta qualità. Sono carte opache che sono state raffinate per rimuovere acido e lignina. Questa carta viene solitamente utilizzata per stampe artistiche. Meno costosa della fibra di cotone, l’alfa cellulosa dona all’immagine una sensazione più robusta e una lunga durata.

Rag Paper ( fibra di cotone)

La Rag paper (Fibra di cotone) è di solito di qualità superiore con una forza e una durata fantastica. La rag paper è ottima per le riproduzioni artistiche

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COS’È UNA STAMPA FINE ART

La stampa fotografica di alta qualità, denominata stampa fine art, viene utilizzata da amatori e professionisti della fotografia per garantire una resa e una durabilità superiore dell’immagine. La differenza tra un tipo di carta fine art e una fotografica

normale risiede nella composizione della carta. Le carte fine art sono costruite da fibre naturali (per lo più cotone o alfa-cellulosa) e non utilizzano il cloro per la sbiancatura, garantendo una maggiore durata nel tempo delle fotografie.

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La durata di una foto stampata La durata di una foto stampata dipende da molti e diversi fattori tra i quali un peso deciso assumono il tipo di stampa e il tipo di carta utilizzati. Le carte più care solitamente assicurano una durata maggiore della copia in termini di anni. Per esempio le carte Hahnemühle se effettuate con inchiostri resistenti ai raggi UV (inchiostri pigmentati) possono durare anche più di 100 anni.Tuttavia esistono anche dei fattori esterni che incideranno in maniera rilevante sulla durata di una copia.

•L’umidità: può essere un nemico sia in fase di

•La Luce: I raggi ultravioletti sono pericolosi anche per le foto stampate. Importante conservare le foto in maniera da proteggerle dai raggi UV. Per fare questo riponete in un cassetto al chiuso, o proteggerle in un album da archivio o incorniciate con il vetro.

• Il Calore: La temperatura ideale per la stampa è quella compresa tra i 20 e 30 gradi centigradi. Temperature inferiori o superiori potrebbero causare una scarsa qualità nella copia o maggiori probabilità di guasti nella stampante.

Si consiglia di evitare di conservare le stampe nella stessa stanza in cui vengono riposte o utilizzate pitture, vernici o solventi. Fare attenzione a non strofinare i fogli di una stampa fotografica l’uno con l’altro: la superficie delle foto è molto sensibile alle abrasioni, soprattutto i supporti opachi. Evitare di toccare con le mani la superficie, potrebbero macchiarsi di grasso. Meglio usare degli appositi guanti. Mettere sempre della carta velina priva di acidi o un foglio di polietilene (o poliestere) tra ciascun fotografia stampata.

stampa, che in fase di conservazione della copia. L’ ambiente ideale durante la stampa dovrebbe essere intorno al 50% di umidità. Un’eccessiva umidità potrebbe lasciare la carta ondulata, ostacolandone il passaggio attraverso la stampante e potrebbe causare danni alle testine della stampante.

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