Anno
XIV
n. 595 Venerdì 13 Febbraio 2015 Settimanale in pdf
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L’ALBERGO GESTITO DA SORELLE “ACTROIDI”
ECCO PERCHÉ
UN VETRO È PER SEMPRE
LA LUCE VISIBILE “INTRAPPOLATA” PULISCE L’ACQUA
Sommario PRIMO PIANO
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LUNGHI FILAMENTI DI GAS CULLANO GLI EMBRIONI DI QUATTRO STELLE ATTUALITÀ
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CALORE DI SCARTO INDUSTRIALE E SISTEMI DI RECUPERO
MAP JOURNAL DEI TERREMOTI 2014 AMBIENTE
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BRAIDSIDEEARTH, INGEGNERI AL LAVORO PER RIQUALIFICARE I FIUMI ALTERATI DALLE DIGHE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LE TEMPERATURE E LA SVOLTA ECOLOGICA IL RUOLO CLIMATICO DEGLI AEROSOL TECNOLOGIA
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LA LUCE VISIBILE “INTRAPPOLATA” PULISCE L’ACQUA SONDE PIG A ULTRASUONI PER ISPEZIONARE CONDUTTURE FINORA NON ACCESSIBILI STAMPA 3D CON PRODOTTI IN METALLO HIGH-TECH L’ALBERGO GESTITO DA SORELLE “ACTROIDI” SCIENZE
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ECCO PERCHÉ UN VETRO È PER SEMPRE IHMS, INDAGINE SUL MICROBIOMA UMANO SALUTE
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TAVOLO REGIONI ETEROLOGA: PREMI, NESSUN TICKET A DONATRICI, INAPPLICAZIONE “BONAFIDE”, ALLA RICERCA DI BERSAGLI ANTIBATTERICI MICROALGHE, IL MAKEUPDEL FUTURO SPAZIO
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PLANCK SPIEGA LE EPOCHE PIÙ OSCURE DEL COSMO “SPOSI” STELLARI CHE FINIRANNO IN CATASTROFE COSMICA FOCUS
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GRANO TENERO E DURO ALLEATI PER UNA PASTA SANA E DI QUALITÀ WEEKEND
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BRISIGHELLA, IL BORGO MEDIEVALE INCORONATO DA TRE COLLI CULTURA
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LUCI SUL ’900
In copertina, robot all’hotel Henn-na di Nagasaki (Giappone)
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Newsletter settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail heos@heos.it www.heos.it
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PRIMO PIANO
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LUNGHI FILAMENTI DI GAS
UNA RIVOLUZIONE CI SALVERÀ Perché il capitalismo non è sostenibile
CULLANO GLI EMBRIONI DI QUATTRO STELLE
di Naomi Klein Rizzoli pp 756 € 22,00
I
l capitalismo non è più sostenibile. A meno di cambiamenti radicali nel modo in cui la popolazione mondiale vive, produce e gestisce le proprie attività economiche – con i consumi e le emissioni aumentati vertiginosamente – non c’è modo di evitare il peggio. Cosa fare allora? Il messaggio è dirompente: si è perso talmente tanto tempo nello stallo politico del decidere di non decidere, che se oggi volessimo davvero salvarci dal peggio dovremmo affrontare tagli così significativi alle emissioni da mettere in discussione la logica fondamentale della nostra economia: la crescita del PIL come priorità assoluta. “Non abbiamo intrapreso le azioni necessarie a ridurre le emissioni perché questo sarebbe sostanzialmente in conflitto con il capitalismo deregolamentato, ossia con l’ideologia imperante nel periodo in cui cercavamo di trovare una via d’uscita alla crisi. Siamo bloccati perché le azioni che garantirebbero ottime chance di evitare la catastrofe – e di cui beneficerebbe la stragrande maggioranza delle persone – rappresentano una minaccia estrema per quell’élite che tiene le redini della nostra economia, del nostro sistema politico e di molti dei nostri media.” La via d’uscita che intravede Naomi Klein non è una Green Economy all’acqua di rose, ma una trasformazione radicale del nostro stile di vita. “La buona notizia è che molti di questi cambiamenti non sono affatto catastrofici; al contrario, sono entusiasmanti.” È il capitalismo a dichiarar guerra a tutti i sistemi vitali del nostro pianeta, perché se ne serve, li usa e li distrugge come se non avessero valore. Il capitalismo è il principale nemico del cambiamento climatico (e viceversa): ecco perché negli ultimi anni, da quando poi è subentrata l’austerity e non possiamo più spendere soldi pubblici, l’ambiente è completamente uscito dalle agende politiche. L’autrice. Naomi Klein, diventata nata a Montreal nel 1970, è l’autrice dei due bestseller internazionali No logo e Shock Economy. Collabora con il “Guardian” e il “New York Times”.
N
ella costellazione del Perseo a 800 anni luce dalla Terra, per la prima volta sono stati osservati quattro embrioni di stelle gemelle. Essendo all'inizio della loro formazione appaiono come lunghi filamenti di gas (complesso B5). Tra circa 40 mila anni diventeranno stelle adulte, ma saranno molto piccole con una massa stimata in un decimo rispetto al Sole. La scoperta è stata effettuata dal gruppo di scienziati coordinato da Jaime Pineda, del Politecnico di Zurigo. Le osservazioni sono state condotte con due radiotelescopi, il Very Large Array (Vla)e il Green Bank Telescope (Gbt). Le 4 stelle si stanno formando all'interno di tre nubi di gas che stanno rapidamente collassando sotto la spinta delle forze gravitazionali. Due delle quattro stelle sono più vicine (3.000 volte la distanza Sole e Terra) e secondo gli esperti formeranno un doppio sistema stabile, mentre le due più lontane (11.000 volte la distanza Terra-Sole) saranno espulse dal sistema tra circa mezzo milione di anni. Nell'universo la metà delle stelle note risiede in sistemi con due o più stelle, tra cui la nostra vicina fuori porta, Alpha Centauri che fa parte di un triplo sistema. (Red) https://public.nrao.edu In alto, a sinistra, immagine artistica del complesso B5 come è oggi; a destra come evolverà in sistema multiplo di stelle in circa 40.000 anni
IL GOLFO DI ADEN E IL CORNO D'AFRICA ’astronauta Samantha Cristoforetti dell’Agenzia spaziale europea ha scattaLCristoforetti to questa fotografia dalla Stazione Spaziale Internazionale il 30 gennaio. ha scritto: “Una spettacolare sorvolo del Golfo di Aden e del Corno d'Africa. #HelloEarth”
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CRONACHE
OPPORTUNITÀ EMERGENTI
striale è immenso a livello globale, ed è particolarmente promettente nella regione Asia-Pacifico, ormai consolidato e importante polo produttivo. Le industrie di produzione del cemento e del vetro potrebbero essere tra i primi nell’adozione. Tuttavia, l’elevato investimento di capitale, il lungo periodo di recupero dell’investimento, la manutenzione e i requisiti di sicurezza rappresentano sfide che limitano l’implementazione delle tecnologie di recupero del calore di scarto industriale. Da un punto di vista operativo, i requisiti di temperatura, la composizione chimica e le incrostazioni biologiche (o fouling) ne rallentano la commercializzazione.
CALORE DI SCARTO INDUSTRIALE E SISTEMI DI RECUPERO
L
e tre opzioni più comuni per la gestione del calore di scarto industriale come notoi sono: il riciclo all’interno dello stesso sistema di riscaldamento, il recupero del calore di scarto per utilizzarlo in altri sistemi all’interno dello stesso impianto, e la conversione del calore di scarto in energia. Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Innovations in Industrial Waste Heat Management”, rileva che, dei tre processi, la conversione del calore di scarto in energia sarà l’opzione preferita in futuro. Inoltre, le innovazioni nei sistemi di recupero del ca-
lore di scarto daranno enfasi al recupero del calore di scarto a bassa temperatura. «Si prevede che i generatori termoelettrici saranno il sistema più richiesto per il recupero del calore di scarto, sebbene serva ancora molta ricerca prima che sia possibile l’adozione su vasta scala, - afferma Lekshmy Ravi, analista di Frost & Sullivan. Anche la forte crescita dei generatori termoelettrici darà slancio all’utilizzo del calore di scarto a bassa temperatura». L’ambito di applicazione per il recupero del calore di scarto indu-
Convincere le industrie dei benefici della gestione del calore di scarto avrà un’importanza cruciale. Anche il sostegno delle politiche governative e gli incentivi contribuiranno alla diffusione dei sistemi di recupero del calore di scarto. «È probabile che i settori contraddistinti da un elevato consumo energetico, che dispongono di soluzioni personalizzate prontamente disponibili, faranno ampio uso della gestione del calore di scarto, - conclude Ravi. - Gli altri settori inizialmente adotteranno tecnologie che richiedono un capitale ridotto e che hanno un periodo di recupero dell’investimento breve, come primo passo verso l’adozione di sistemi di recupero del calore di scarto». (Red) Vedi www.frost.com
RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA Corriere.it 13 Febbraio
Corriere.it 12 Febbraio
Ilfattoquotidiano.it 13 Febbraio
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Italiaoggi.it 13 Febbraio
MAP JOURNAL
seguire l'andamento spazio-temporale della sismicità dello scorso anno è stato realizzato un video (http://wp.me/ aQl3O-1JF) che mostra, settimana per settimana, la distribuzione degli oltre ventiquattromila terremoti registrati dalla Rsn». Quindi prosegue: «Il video evidenzia che anche nel 2014 la maggior parte della sismicità si è manifestata attraverso centinaia di sequenze sismiche: di queste, 100 costituite da almeno 5 eventi ciascuna, alcune caratterizzate da pochi eventi di breve durata, altre con durata di diversi mesi, e oltre un migliaio di terremoti registrati».
DEI TERREMOTI 2014
T
utti i numeri dei terremoti. Solo il 3% dei terremoti registrati nell’anno è stato risentito dalla popolazione. La fascia appenninica centrale è stata l’area con il maggior tasso di sismicità di tutto il territorio nazionale per numero di eventi. Sono 24.312 i terremoti localizzati nel 2014 dalla Rete sismica nazionale (Rsn) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), circa 3.000 eventi in più rispetto al 2013, in media 66 terremoti al giorno, quasi un terremoto ogni 20 minuti. Sono solo alcuni dei dati pubblicati sul blog INGVterremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nello speciale “Italia Sismica, i terremoti del 2014” (http://wp.me/pQl3O1Iz). L’articolo, appuntamento consueto di ogni inizio anno, illustra la situazione della sismicità in Italia dell’anno precedente, utilizzando i dati provenienti dalla Rsn.
Franco Mele, sismologo del Centro nazionale terremoti dell’Ingv (CntIngv), spiega: «Dall'indagine sulla sismicità 2014 emerge che i terremoti di magnitudo 1.5 o superiore sono stati meno di un terzo del totale, ben 7.169. Mentre gli eventi da magnitudo 2.5 in su (quelli per i quali l'Istituto effettua una comunicazione al Dipartimento della protezione civile - Dpc), sono stati in tutto 731, (3 per cento del totale) con una media di 2 comunicazioni al giorno». Nonostante il numero di terremoti nel 2014 sia stato maggiore degli anni precedenti, non sono stati comunque registrati eventi di magnitudo superiore o uguale a 5.0. Due invece quelli di magnitudo più alta, Mw 4.7, entrambi rilevati nel mese di aprile a distanza di tre giorni, localizzati rispettivamente nel Mar Ionio a largo della Costa Calabra orientale (5 aprile) e nelle Alpi Cozie (7 aprile). Al riguardo Mele aggiunge: «Per
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La fascia appenninica centrale, che si estende verso nord a partire dalla città dell’Aquila, lambisce la provincia di Rieti e prosegue negli Appennini umbro-marchigiani fino a Città di Castello (PG) e Sansepolcro (AR), è stata l’area con il maggior tasso di sismicità di tutto il territorio nazionale (come numero di eventi). «In questo settore appenninico la sismicità ha avuto un’attività quasi continua concentrata nella sequenza sismica di Gubbio (PG), che ha avuto periodi di grande attività soprattutto nei primi mesi dell'anno. In totale sono stati oltre 12.000 i terremoti registrati in quest'area, la metà di tutti gli eventi registrati dalla Rsn, sebbene la grandissima parte di questi abbia avuto una magnitudo molto bassa», commenta Maurizio Pignone, geologo del CntIngv. «Novità di quest’anno - conclude Pignone, un Map Journal, in grado di raggruppare tutti gli articoli Italia Sismica del 2014 grazie ad un’applicazione che integra le mappe interattive dei terremoti (con varie funzionalità di visualizzazione e interrogazione degli eventi sismici e delle relative informazioni su magnitudo, data\ora e profondità) con i contenuti (foto, testi, immagini) dei singoli articoli». Il Map Journal della sismicità del 2014 è raggiungibile al seguente indirizzo: http://bit.ly/16GfO34. (Red) Vedi www.ingv.it
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DOVE I BATTERI SONO PIÙ NUMEROSI DELLE CELLULE Caratterizzare l’interazione dei batteri con il corpo umano dovrebbe condurre a una più profonda comprensione della nostra biologia, e migliorare il nostro benessere generale.
IHMS, INDAGINE
SUL MICROBIOMA UMANO
I
nostri corpi contengono migliaia di differenti specie batteriche che nel loro insieme sono più numerose delle cellule umane. Il loro impatto su fisiologia, immunità e nutrizione è indiscutibile, ma allo stesso tempo molto complesso. Delineare le comunità microbiche nell’uomo è stato oggetto di molti e differenti studi di ricerca, ma per confrontare i dati attraverso i vari studi e minimizzare la variazione, sono necessari protocolli uniformi. L’obiettivo dell’iniziativa IHMS (“International human microbiome standards”), finanziata dall’UE, è standardizzare le procedure nella ricerca sul microbioma umano. In questo contesto i gruppi partecipanti lavoreranno per confrontare e ottimizzare procedure e protocolli standard rispetto a raccolta di campioni, sequenziamento dei genomi microbici e analisi dei dati. Nel corso del primo periodo del progetto hanno rivisitato le pratiche attuali di oltre 20 gruppi coinvolti nella metagenomica intestinale umana. Rispetto alla raccolta di campioni i partner stanno ottimizzando diversi parametri sulla qualità
Finora il consorzio ha sequenziato il DNA microbico estratto da 24 campioni di feci, e confrontato la bellezza di oltre 3 milioni di geni. Oltre ad analizzare e accumulare questi dati, gli scienziati mirano a svolgere una valutazione filogenetica valutando la composizione filogenetica in ogni campione. Ciò rappresenterebbe un importante strumento verso la caratterizzazione delle comunità microbiche.
dei campioni, inclusi tempo e temperatura di raccolta, conservazione e spedizione. Idealmente i campioni raccolti a casa andrebbero spediti entro un giorno e preferibilmente in condizioni di freddo. Per impedire il deterioramento della crescita batterica a temperatura ambiente, la spedizione in condizioni anaerobiche dev’essere il metodo di preferenza. La soluzione indicata da IHMS per la raccolta e la spedizione dei campioni garantisce la preservazione delle specie microbiche per l’analisi.
La ricerca IHMS identificherà in che modo diversi background genetici, alimentazioni e, più in generale, differenti stili di vita, sono in gradi di influenzare le normali comunità microbiche intestinali. Attraverso la progettazione di nuovi prodotti farmaceutici per migliorare la salute dei microbi endogeni, aiuterà anche a migliorare o ripristinare le condizioni generali dellsa nostra salute. (Red) http://www.human-microbiome.org/
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