Anno
XIV
n. 598 Venerdì 6 Marzo 2015 Settimanale in pdf www.heos.it
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FLAGSHIP GRAFENE TRASFERIMENTO ALL’INDUSTRIA NEI PROSSIMI DIECI ANNI
APPRENSIONE DEI GESTORI SISTEMI DI TRASMISSIONE ELETTRICA
PADOVA, QUARTIER GENERALE DI SKA
EQUINOZIO IL RADIOTELESCOPIO
DI PRIMAVERA CON ECLISSI SOLARE
PIÙ GRANDE AL MONDO
Sommario PRIMO PIANO
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PADOVA, QUARTIER GENERALE DI SKA IL RADIOTELESCOPIO PIÙ GRANDE AL MONDO ATTUALITÀ
4 5
LE ATTIVITÀ DI ESPLORAZIONE SPINGONO IN ALTO IL MERCATO DELLE POMPE NEL MOLLUSCO SI CELA IL MATERIALE NATURALE PIÙ RESISTENTE AMBIENTE
6 7
DISCO VERDE PER TESTARE UN COMBUSTIBILE DA FONTI FOSSILI “PULITO”E A BASSI COSTI UE, GLI SPRECHI ENERGETICI COSTANO 100 MLD ALL’ANNO TECNOLOGIA
8 10
FLAGSHIP GRAFENE ROADMAP TRASFERIMENTO ALL’INDUSTRIA NEI PROSSIMI DIECI ANNI MEZZE SFERE PER CIRCUITI MOLECOLARI SCIENZE
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DALL’ IPERGRAVITÀ NUOVE APPLICAZIONI DI MEDICINA RIGENERATIVA OSSERVATI SOTTILISSIMI FASCI “RIGIDI” DI LUCE SALUTE
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SCIENZIATI ICGEB SCOPRONO IL NASCNDIGLIO DEL VIRUS HIV-1 APNEA NOTTURNA E IPERTENSIONE, CUORE E CERVELLO SPAZIO
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UNA GALASSIA DALL'ASPETTO VISSUTO IN UN “GIOVANE” UNIVERSO EQUINOZIO DI PRIMAVERA CON L'ECLISSI DI SOLE FOCUS
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E SE TUTTI GUIDASSIMO VEICOLI ELETTRICI ...? WEEKEND
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MONTEGRIDOLFO, IL BORGO MEDIEVALE AL CENTRO DELLA GRANDE STORIA CULTURA
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ALLE ORIGINI DEL GUSTO IL CIBO A POMPEI E NELL’ITALIA ANTICA
In copertina, disegno artistico del trasferimento del grafene all’industria atteso nei prossimi dieci anni (foto graphene-flagship.eu/)
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Newsletter settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail heos@heos.it www.heos.it
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PRIMO PIANO
Regaliamoci un libro
PADOVA, QUARTIER GENERALE DI SKA IL RADIOTELESCOPIO
La borsa di Calvi di Mario Almerighi Chiarelettere Feb 2015 pp XXI-313 € 16,90
PIÙ GRANDE AL MONDO
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a mattina del 18 giugno 1982 il presidente del Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, viene trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri sul Tamigi. Per quasi quindici anni i magistrati di Londra e di Milano hanno sostenuto si trattasse di suicidio. Fu Mario Almerighi, allora giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, a ribaltare quella tesi e a emettere, l’8 aprile 1997, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio del banchiere nei confronti del “cassiere di Cosa nostra” Pippo Calò e del faccendiere Flavio Carboni. In questo libro Mario Almerighi racconta le ulteriori indagini su quell’omicidio, che si intreccia con un altro mistero: il contenuto della borsa che Calvi portava sempre con sé. Nella borsa di Roberto Calvi c’è un tesoro. Conteso da tutti. Il Vaticano vuole assolutamente entrare in possesso di quelle carte compromettenti, qui rivelate per la prima volta al pubblico insieme alla corrispondenza intercorsa tra alti prelati romani, politici e boss della malavita. Un intreccio sbalorditivo che anticipa molto di quanto accaduto a Roma con l’inchiesta “MAFIA CAPITALE”. L’autore, racconta che cosa ha scoperto e fa vedere le carte finora rimaste nei cassetti. il loro contenuto è sconvolgente, basti leggere la lettera in cui il boss Giulio Lena, collegato alla banda della Magliana, chiede al segretario di stato di allora, Agostino Casaroli, di riavere quel Miliardo e 200 milioni di lire anticipati per l’acquisto dei documenti contenuti nella borsa di Calvi, con cui il banchiere voleva ricattare la Santa sede. Mai si era avuta una prova tanto lampante di come il mondo della MALAVITA incroci quello, apparentemente così lontano, della Chiesa. I soldi concessi al vaticano per sostenere Solidarnośd e la chiesa in varie parti del mondo, in nome della lotta al comunismo, il “banchiere di Dio” non li riavrà mai. E quelli gestiti per conto della mafia tramite lo Ior non potrà più restituirli. Per lui non c’è scampo. Almerighi ci fa capire come sono andate le cose, anche se la verità giudiziaria ancora una volta rimarrà in sospeso. Per l’omicidio Calvi NESSUNO è stato finora condannato. (Red)
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'Italia ospiterà il quartier generale del radiotelescopio più grande del mondo, lo Square Kilometer Array (Ska) ed avrà sede a Padova. Lo ha deciso la Commissione internazionale chiamata a valutare le proposte finaliste, ossia Padova per l'Italia e Manchester per il Regno Unito. L'annuncio ufficiale era atteso a Manchester nei giorni scorsi ma non c'è stato, forse c'è il rischio che la decisione possa slittare di alcuni mesi. Ospitare il quartier generale significa avere il coordinamento politico e tecnico di uno dei più importanti progetti mai proposti nel campo della ricerca in astronomia e astrofisica. L'Italia è tra i promotori del progetto Ska. Si prevede la costruzione di migliaia di antenne e ricevitori radio distribuiti su una superficie vastissima del pianeta, dal Sudafrica all'Australia occidentale. Tutte insieme, le antenne funzioneranno come un unico, gigantesco strumento per ascoltare l'universo. la Commissione internazionale di valutazione aveva incontrato lo scorso 12 febbraio il ministro per l'Istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, il sottosegretario agli Esteri Mario Giro e il presidente dell'Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) Giovanni Bignami. Nel corso dell'incontro il ministro Giannini aveva confermato l'impegno del nostro Paese a finanziare il progetto con 60 milioni di euro in tre anni. (Red) Vedi http://www.skatelescope.org/
CERERE E IL MISTERO DEI PUNTINI LUMINOSI
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e nuove immagini del pianeta nano Cerere catturate dalla sonda Dawn in avvicinamento per l'inserimento previsto per venerdì 6 marzo, ci raccontano di un mondo misterioso come gli insoliti puntini luminosi che sembrano provenire dall'interno dei suoi intriganti crateri. Cerere è il primo oggetto scoperto che appartiene alla cintura di asteroidi del nostro Sistema Solare e la sua superficie sembra che stia cambiando. L’immagine è stata scattata dalla sonda Dawn da circa 40 mila km di distanza il 25 febbbraio scorso. (Image Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)
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CRONACHE
LE ATTIVITÀ
SECONDO FROST & SULLIVAN IL CENTRO DELL’ATTENZIONE A LIVELLO GLOBALE NEL SETTORE OIL & GAS SI SPOSTERÀ DALLE REGIONI SVILUPPATE A QUELLE IN VIA DI SVILUPPO
DI ESPLORAZIONE SPINGONO IN ALTO IL MERCATO DELLE POMPE
I
crescenti investimenti nell’esplorazione e produzione di petrolio e gas convenzionali danno slancio all’utilizzo delle pompe in tutto il mondo. L’emisfero occidentale assisterà alla maggiore diffusione grazie all’aumento della produzione dovuto al boom del petrolio e gas di scisto in Nord America, delle sabbie bituminose in Canada, e delle riserve convenzionali in Brasile, Venezuela e Messico. Le nuove riserve sottomarine e a grande profondità nella regione AsiaPacifico contribuiranno ad aumentare la produzione di gas e petrolio e, quindi, la vendita di pompe. Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Global Pumps Market in the Oil and Gas Industry”, rileva che il mercato ha prodotto entrate per circa 10 miliardi di dollari nel 2013 e stima che questa cifra supererà quota 14 miliardi di dollari nel 2020. Lo studio riguarda le pompe centrifughe e volumetriche. «La crescente consapevolezza riguardo ai vantaggi economici e funzionali
delle pompe volumetriche porta i clienti ad abbandonare progressivamente le pompe centrifughe - afferma Sakthi Sobana Pandian, analista di Frost & Sullivan. - Le pompe volumetriche si dimostreranno indispensabili in varie applicazioni, tra cui la fratturazione idraulica, la miscela e iniezione di sostanze chimiche, e la miscela e iniezione di solidi con acqua». L’esigenza di gestire l’acqua e le acque reflue durante l’estrazione di gas e petrolio da scisti ha aumentato la domanda di pompe. Tuttavia, poi-
ché le preoccupazioni di tipo ambientale minacciano la crescita del mercato, le pompe efficienti stanno guadagnando un’importanza sempre maggiore. In Nord America e in Europa, la chiusura delle raffinerie influenza le vendite delle pompe; tuttavia si sono aperte nuove opportunità per i produttori di pompe in Medio Oriente e nella regione Asia-Pacifico. L’aumento degli investimenti nel midstream per condutture, treni merci e autocarri in queste regioni accresce il potenziale del mercato. «Il segmento delle vendite aftermarket e dei servizi si evolverà in un’altra miniera d’oro in termini di generazione di profitti, grazie all’aumento della necessità di ricambi e retrofit - conclude Pandian. - Anche l’offerta di soluzioni integrate, servizi e tecnologie per la gestione degli asset accelererà lo sviluppo del mercato globale delle pompe». (Red) Vedi www.frost.com
RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA Corriere.it 6 Marzo
Corriere.it 3 Marzo
Ilfattoquotidiano.it 4 Marzo
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Italiaoggi.it 6 Marzo
A lato, patella vulgata
PUBBLICATI SULLA RIVISTA “INTERFACE” DELLA ROYAL SOCIETY I RISULTATI DI UNA RICERCA CONDOTTA IN UNITN
NEL MOLLUSCO SI CELA
IL MATERIALE NATURALE PIÙ RESISTENTE
I
n natura il materiale in assoluto più resistente si pensava che fosse la seta del ragno. Ed invece tale primato è già in archivio. È stato appena scoperto che esiste un materiale naturale ancora più resistente: è quello che compone i dentelli delle patelle (Patella vulgata), un comune mollusco. Il piccolo gasteropode usa i dentelli per raschiare dalle rocce le alghe di cui si nutre. Dentelli che sono formati in gran parte da nanofibre di goethite, un idrossido di ferro, che ha una resistenza alla trazione del 50 per cento circa superiore alla seta del ragno. Questo materiale naturale offre prestazioni paragonabili alle più sofisticate fibre di carbonio finora realizzate e potrà ispirare la progettazione dei futuri materiali compositi ultraresistenti. Si tratta di un risultato importante, raggiunto nell’ambito dell’attività di ricerca svolta da Nicola Pugno diretto-
re del Laboratory of Bio-Inspired and Graphene Nanomechanics del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell'Università di Trento, in collaborazione con i colleghi della University of Portsmouth (UK) e della Queen Mary University of London (UK). La scoperta è stata resa nota da un articolo pubblicato sulla rivista “Interface” della Royal Society: “Extreme strength observed in limpet teeth” di Asa H. Barber, Dun Lu, Nicola M. Pugno. A sottolinearne l’importanza a livello scientifico, la notizia è stata già ripresa da: Science, The New Scientist, Discovery News, National Geographic, The Science Times, Composite World and The Independent, BBC, CNN, The Guardian, The Washington Post, The Telegraph, Sky News, etc. oltre che dalle italiane il Corriere della Sera, Wired, Le Scien-
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ze, etc. Nel corso della ricerca, per misurare la resistenza del materiale sono stati prelevati dai dentelli, lunghi circa 100 micrometri, minuscoli campioni di circa 10 micrometri di lunghezza e con uno spessore di 1 micrometro, ovvero di dimensioni 100 volte inferiore a quello di un capello di un essere umano. Questi campioni sono stati successivamente sottoposti a trazione attraverso una sorta di dinamometro azionato da un microscopio a forza atomica. Il materiale che compone i dentelli è risultato avere una resistenza eccezionale: la capacità di sopportare lo stress di trazione senza rompersi è stata misurata dai ricercatori in 4,9 gigapascal (con valori massimi di 6,5 gigapascal), un valore cinque volte superiore a quello del bambù e dieci volte superiore ai denti umani. Le prospettive che questa nuova scoperta apre all’innovazione sono estremamente interessanti e suggeriscono strategie di progettazione di analoghi materiali artificiali. È chiaro che la resistenza osservata è anche funzione della piccola scala a cui gli esperimenti fanno riferimento. Anche questo primato verrà prima o poi superato da un materiale naturale che risulterà più resistente alla specifica scala di osservazione: è l’equivalente di osservare particelle “più” fondamentali in fisica; le stesse nanofibre componenti i denti della patelle sono in quest’ottica il primo candidato. (Red) La ricerca è stata finanziata da: Engineering and Physical Science Research Council, UK (grant award EP/ E039928/1); European Research Council (ERC StG Ideas 2011 BIHSNAM no. 279985 on ‘Bioinspired hierarchical supernanomaterials’); ERC PoC 2013-1 REPLICA2 no. 619448 on ‘Large-area replication of biological antiadhesive nanosurfaces’ (ERC PoC 2013-2 KNOTOUGH no. 632277 on ‘Super-tough knotted fibres’); European Commission under the Graphene Flagship (WP10 ‘Nanocomposites’, no. 604391); Provincia Autonoma di Trento (‘Graphene nanocomposites’, no. S116/2012-242637 and reg. delib. no. 2266). (Red)
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RICERCATORI ITALIANI E ISRAELIANI Scoperti fasci laser inferiori ad un millesimo di un capello che si propagano per grandi distanze in materiali trasparenti. La ricerca, pubblicata su “Nature Photonics,” porterà ad avanzamenti in vari settori della tecnologia.
I
fasci laser vengono oggi utilizzati ovunque: in microscopia, telecomunicazioni, computer, stampanti tradizionali e 3D, microchirurgia. Un gruppo di ricercatori della Sapienza-Università di Roma, dell'Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Isc-Cnr) di Roma, dell'Università di Pavia, e della Hebrew University of Jerusalem, coordinato da Eugenio Del Re del Dipartimento di fisica della Sapienza, ha scoperto i fasci laser più piccoli mai osservati, inferiori ad un millesimo di un capello. I risultati sono pubblicati su Nature Photonics. Claudio Conti, direttore dell'Isc-Cnr al riguardo spiega: «Fino a oggi si riteneva che i fasci di luce non potessero avere dimensioni inferiori a mezzo milionesimo di metro per via del cosiddetto limite diffrattivo, cioè la legge fisica secondo cui un fascio laser non può essere focalizzato a dimensioni inferiori alla lunghezza d’onda, che è diversa per ciascun colore della luce». Aggiunge: «Fino ad
OSSERVATI SOTTILISSIMI FASCI “RIGIDI” DI LUCE ora sono stati osservati fasci di circa un centesimo della sezione di un capello, noi ci siamo spinti fino ad un millesimo, utilizzando specifici materiali. Più è sottile un fascio laser, più piccoli sono i dettagli che si possono osservare e illuminare». In particolare, i ricercatori hanno osservato fasci laser sotto i 280 nanometri, quasi un terzo della lunghezza d'onda utilizzata nell'esperimento, che si propagano senza distorsione per tutta la lunghezza del materiale utilizzato. Normalmente i fasci luce non si comportano come oggetti dotati di massa e tendono ad allargarsi e disperdersi, ma in questo caso la loro interazione con gli elettroni nel materiale li rende simili a una punta rigida non deformabile e ultra sottile. Alla base di questo fenomeno c'è un particolare effetto fisico scoperto dai ricercatori, che fornisce una massa efficace (cioè un effetto che fa comportare questi fasci come se avessero una massa, ossia come fossero dei corpi solidi rigidi) ai fasci
di luce e che ne inibisce l'allargamento e la diffrazione. «Per valutare la larghezza minima raggiunta - conclude Eugenio Del Re è stato necessario sviluppare uno strumento meccanico, e non ottico, capace di effettuare spostamenti controllati e veloci su scale nanometriche (near-field knife-edge). Infatti i fasci di luce sono talmente sottili e al di sotto dei limiti consentiti dall'ottica normale che non è stato possibile misurare la loro dimensione usando telecamere, anche ad alta risoluzione, e lenti, anche enormi». Lo studio apre importanti prospettive per microscopi ad altissima risoluzione e profondità di penetrazione, stampanti tridimensionali ultra precise, bisturi laser sub-cellulari, e nuovi dispositivi opto-elettronici e di memorizzazione ad altissima capacità e soprattutto anche a basso costo. (Red) Vedi www.uniroma1.it
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